        Aggrapparsi alla strategia, per contendere la leadership, al Mugello, persa dopo la seconda ripartenza. Valtteri Bottas ci ha provato ma la richiesta fatta via radio, di montare gomme di mescola diversa da quelle che avrebbe montato Hamilton al primo pit-stop, non &egrave; stata accolta. Ed &egrave; il responsabile della strategia, James Vowles, a spiegare perch&eacute;, la richiesta di Valtteri, non poteva essere attuata. &ldquo;Prevedevamo di fermarci ancora una volta. Tra il giro 29 e il giro 30 abbiamo iniziato a vedere delle vibrazioni sulle gomme anteriori di Valtteri, sempre pi&ugrave; significative. Ci ha ricordato quanto visto a Silverstone, questa volta volevamo evitare che si ripetesse. Marko, Mercedes resta superiore nella parte elettrica Come conseguenza, anzich&eacute; pittare per primo Lewis - che aveva la precedenza - abbiamo fatto rientrare Valtteri. Considerato che il degrado delle gomme medie era stato superiore al previsto e che lo stint era leggermente pi&ugrave; corto di quanto non volessimo - e del fatto che dovevamo guidare il gruppo - abbiamo optato per le gomme dure. Prima di tutto ci&ograve;, quel che avremmo fatto sarebbe stato fermare per primo Lewis, con la priorit&agrave;, e qualsiasi gomma avesse montato saremmo stati pi&ugrave; che felici di fare qualcosa di diverso con Valtteri. Ma non &egrave; stato un pit pianificato, abbiamo risposto a un problema e come risultato abbiamo scelto la soluzione sicura&rdquo;. Temperature estreme ma nessun timore Una ripartenza da fermo, dopo la bandiera rossa per l&rsquo;incidente avvenuto al termine della neutralizzazione con Safety Car, alla quale Hamilton si &egrave; presentato con i dischi freno anteriori fumanti. Motivo di &ldquo;preoccupazione&rdquo; al muretto? &ldquo;Non eravamo spaventati del fumo che uscita dalla ruota anteriore sinistra di Lewis, &egrave; stata la conseguenza del riscaldamento che aveva fatto sulle gomme e i freni nel giro di formazione&rdquo;, spiega Vowles. &ldquo;Ha sviluppato temperature superiori ai 1000&deg; C su quel disco e l&rsquo;ha raffreddato, per&ograve;, quando si &egrave; posizionato in griglia era ancora molto caldo. Non c&rsquo;era stato un flusso d&rsquo;aria sufficiente nell&rsquo;ultima serie di curve per raffreddare a sufficienza il freno. Non &egrave; il fumo che preoccupa, &egrave; il comportamento del carbonio all&rsquo;interno della ruota che inizia a diventare troppo caldo. Le fiamme sono un problema del tutto diverso e non ne abbiamo viste, per questo non eravamo preoccupati in quella fase&rdquo;. Hamilton: 'Non mi fermer&ograve;, sfidiamo tutte le ingiustizie'       

I fantasmi di Silverstone e dei problemi sulle gomme hanno fatto s&igrave; che il muretto abbia scelto la soluzione "sicura", della gomma dura e di un pit anticipato per Valtteri, nonostante il finlandese avesse chiesto di differenziare le mescole rispetto a Lewis

GP Toscana, Mercedes spiega il no alla richiesta di Bottas

Mai come stavolta &egrave; stato un Cavallino mancante. Proprio sulla pista di casa, quella di propriet&agrave;, quella dura e pura che ha fatto impazzire tutti quelli che amano la Formula Uno, nel giorno del 1000esimo Gp della Rossa, la Ferrari continua a latitare ai margini della classifica.  In una corsa pazzesca, meraviglioso spot di un Mondiale dalla trama scontata, le SF1000 sono sbaffi rossi del tutto secondari nel quadro ad effetto dipinto nella campagna della Toscana. Dove predomina l&rsquo;intensit&agrave;, non mancano gli incidenti e va a finire che, come al solito, vince sempre Lewis Hamilton.  Cos&igrave;, vince il Mugello, trionfa l&rsquo;Italia mentre il Cavallino azzoppato si lecca le ferite senza trovare alcun sollievo nel futuro. Quel futuro, che ora sembra distante anni luce, evocato dal presidente John Elkann a Firenze in piazza della Signoria. Dove tinte rosse e drappi col Cavallino colorano Palazzo Vecchio.  Emozioni sotto le stelle nella culla del Rinascimento. Nell&rsquo;aria frizzantina della sera il flauto dolcissimo di Andrea Griminelli compie virtuosismi celestiali, una magica colonna sonora dentro una storia irripetibile.  Bella musica per Maranello la annuncia soprattutto il presidente John Elkann, parlando ai 300 ospiti riuniti al primo piano nel Salone dei Cinquecento per celebrare i 1000 Gp della Scuderia in F.1. &quot;La Ferrari torner&agrave; a essere competitiva in F.1 e torner&agrave; a vincere. Ci sar&agrave; da lavorare sodo. Impareremo dai nostri errori. Ci vorr&agrave; del tempo. Il nostro impegno &egrave; chiaro: lavoriamo sul futuro da subito&quot;.   Il pensiero &egrave; lanciato verso il 2022 ma nel frattempo, per&ograve;, c&rsquo;&egrave; un team immobilizzato nelle sabbie mobili di chi lotta per la salvezza. &quot;Un momento di dolore per tutti quelli che amano la Ferrari. &Egrave; stato duro accettare il verdetto della pista. Tutti ora siamo consapevoli della situazione. Pu&ograve; sembrare poco e invece &egrave; una cosa fondamentale. Capire. Capire esattamente dove siamo per andare oltre&quot;, dice il presidente.  Capire che il passato non basta davanti a un mito come il Cavallino e il futuro non si pu&ograve; dilatare in porzioni troppo abbondanti di tempo. Capire quando certe domeniche torneranno a essere domeniche da Ferrari e non apparizioni fuori contesto dentro un meraviglioso spettacolo come il Gp della Toscana ha dimostrato di essere.  L&rsquo;applauso forte, in questo momento e per quello che &egrave; stato fatto nonostante difficolt&agrave; gigantesche, va al nostro Paese.  Sempre pi&ugrave; sotto ai riflettori c&rsquo;&egrave; l&rsquo;Italia del Motorsport. Cinque gare valide per il campionato del mondo. &Egrave; un vero e proprio record quello che sta per mettere a segno l&rsquo;Italia del Motorsport. Tre Gp di F.1 e due gare valide per il Mondiale Rally.   Gi&agrave;, perch&eacute; la novit&agrave; dell&rsquo;ultimora racconta che oltre al Rally d&rsquo;Italia in Sardegna dall&rsquo;8 all&rsquo;11 ottobre, sta per essere ufficializzato in ca- lendario anche il Rally di Monza, quale ultimo round del 2020 del controsterzo iridato.  Il percorso &egrave; gi&agrave; pronto: 200 km di speciali su asfalto da disputarsi nel tempio della velocit&agrave; e alcuni tratti cronometrati gi&agrave; individuati nel Comasco. Nel momento pi&ugrave; difficile, quando ogni cosa pareva impossibile, il nostro Paese diventa la capitale mondiale delle corse.  Ci restano ancora belle cartucce da sparare. Imola per la F.1, gli sterrati irripetibili della Sardegna in attesa che arrivi la conferma ufficiale per il Rally di Monza quale superfinale del Mondiale Rally. Ultima ciliegina su una torta che ha visto come pasticceri raffinati gli uomini della nostra federazione. 

La Ferrari non brilla nella festa per il 100esimo GP e aspetta il 2022 per tornare ai vertici della F1. Italia, comunque, grande protagonista del motorsport mondiale, con 3 GP di F1 e due tappe del WRC

L&#39;editoriale del direttore: Italia capitale mondiale delle corse

 p.p1 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 17.0px Helvetica; -webkit-text-stroke: #000000} p.p2 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 17.0px Helvetica; -webkit-text-stroke: #000000; min-height: 20.0px} span.s1 {font-kerning: none}    Lewis Hamilton potrebbe finire sotto investigazione, non per un&rsquo;infrazione commessa in gara durante il GP di Toscana, ma per una T-Shirt.  Il sei volte Campione del Mondo, in prima linea al fianco del movimento &ldquo;Black Lives Matter&rdquo;, durante la cerimonia contro il razzismo che tutti i piloti tengono prima della partenza, ha indossato una maglietta con su scritto &ldquo;Arrestate i poliziotti che hanno ucciso Breonna Taylor&rdquo;, e poi ha concluso le interviste post-gara dichiarando &ldquo;Giustizia per Brenna Taylor&rdquo;.  Il caso  Un messaggio forte, che fa riferimento a uno dei tanti casi in cui la brutalit&agrave; della polizia statunitense ha coinvolto un innocente. Il 13 marzo del 2020, infatti, Breonna Taylor &egrave; rimasta uccisa in seguito a una sparatoria da parte di tre agenti che stavano compiendo una perquisizione nella sua abitazione di Louisville. La dinamica &egrave; poco chiara, pare che i poliziotti abbiano fatto irruzione nell&rsquo;appartamento senza identificarsi: cosa abbia innescato la sparatoria non &egrave; stato chiarito, ma resta il fatto che la donna di 26 anni ha perso la vita e il caso,&nbsp;senza colpevoli certi e con un&#39;indagine tutt&rsquo;ora in corso, ha alimentato la protesta della comunit&agrave; afroamericana contro il modo violento di agire delle forze dell&#39;ordine.  Cosa &egrave; politico e cosa no  Ecco, questo messaggio potrebbe aver infranto il regolamento della FIA che vieta di veicolare contenuti politici ed &egrave; su questo punto che i commissari stanno valutando come procedere.  Ed &egrave; qui che nasce un paradosso, che ha il sapore di ipocrisia. Da inizio anno, FIA e F1 hanno lanciato una campagna di comunicazione per smuovere le coscienze sul problema del razzismo, trovando nei piloti e soprattutto in Lewis Hamilton attori protagonisti in prima fila nelle attivit&agrave; di promozione per smuovere le coscienze su un problema contemporaneo che sta sconvolgendo le comunit&agrave; e le strade degli USA.  Non &egrave; solo una trovata pubblicitaria, la FIA e la F1 si sono schierate, hanno scelto lanciare un messaggio politico forte in favore dei diritti umani. Ma allora, cosa ha di sbagliato il gesto di Hamilton? Lo sapremo quando e se l&rsquo;investigazione porter&agrave; a una condanna, con tutta probabilit&agrave; una multa  L&rsquo;inglese ha detto pi&ugrave; volte che non sarebbe stato pi&ugrave; zitto di fronte a casi come questi e ha il pieno sostegno della squadra, schierata al suo fianco. &ldquo;Black Lives Matter &egrave; qualcosa di molto importate per noi e Lewis ha il nostro pieno supporto&rdquo;. 

Il campione britannico, con la t-shirt sfoggiata al Mugello che inneggiava alla richiesta di giustizia per una donna afroamericana uccisa dalla polizia di Louisville, sarebbe sotto investigazione da parte dalla FIA per aver veicolato un messaggio politico vietato

GP Toscana, Hamilton sotto investigazione per la maglietta

        Fiorano e il Mugello, curve e scenari di una Formula 1 del passato, fatta di chilometri liberi nei test e sviluppo in pista tra un GP e l&rsquo;altro. Piste vissute dal Ross Brawn ferrarista, che dopo il primo GP della Toscana &ndash; Ferrari 1000, rilegge il week end e uno scenario che sa d&rsquo;irreale. Sterzi a parte: La F.1 al Mugello? Ha vinto il Mugello! &ldquo;La Toscana &egrave; un posto bellissimo ma non avrei mai immaginato, in tutti gli anni di test l&igrave; in Ferrari, che la Formula 1 vi avrebbe mai corso. Il Mugello &egrave; una pista favolosa, in un posto mozzafiato e non ha deluso con un divertimento straordinario. Ovviamente, la situazione inusuale ci ha permesso di correre qui, ma ha colto la sua opportunit&agrave; e ci ha offerto una gara ricca episodi, in parte come conseguenza della natura del circuito.  Ci sono stati dei grandi sorpassi e la natura della tracciatura ad alta velocit&agrave; l&rsquo;ha resa molto impegnativa sui piloti. &Egrave; stata una vera sfida fisica e mentale, nel mezzo di condizioni molto calde&rdquo;, spiega il direttore generale Motorsport di Liberty Media. Meriterebbe un posto fisso in calendario il Mugello, tanto &egrave; esaltante per i piloti e unico se confrontato con quel che, in molti casi, il calendario propina. I successi dopo gli anni della costruzione La nota stonata del week end, di celebrazioni ed emozioni, &egrave; una prestazione Ferrari figlia del momento difficilissimo. Momento destinato a proseguire, perch&eacute; i mali del progetto SF1000 sono tanti e tali che servirebbe molto di pi&ugrave; che spendersi in flap, deviatori e dettagli marginali. Ecco, servirebbe, in uno scenario ideale, la libert&agrave; vissuta dei test e dello sviluppo dal Ross Brawn tecnico a Maranello, chilometri su chilometri per cambiare la condizione in cui si trova la Rossa.  Non &egrave; tempo di ribaltoni, spiega Brawn. Semmai di prospettive chiare e da attuare, di innesti: &ldquo;La Ferrari aveva previsto un week end difficile andando al Mugello e, sebbene Charles Leclerc abbia strappato un incredibile quinto tempo in qualifica, non ha avuto passo in gara rapidamente &egrave; arretrato. Non ha avuto migliori sorti Sebastian Vettel. Sono stato fortunato ad assistere a un&rsquo;ampia parte delle 1000 gare Ferrari, compreso ovviamente un memorabile periodo lavorativo. Ho bei ricordi del tempo trascorso a Maranello, ci siamo gustati tanti successi ma solo dopo diversi anni difficili, nei quali mettere al loro posto gli elementi costitutivi. La Ferrari ha molto lavoro davanti a s&eacute; per tornare davanti. Una reazione impulsiva non risolve mai un problema, piuttosto serve un piano strutturato e il tempo necessario. Al team pu&ograve; servire un rafforzamento ma non ha bisogno di una rivoluzione&rdquo;. Wolff smentisce l'interesse Ineos a rilevare Mercedes       

Dal Mugello vissuto al muretto Ferrari, pista di test continui, allo spettacolo del GP della Toscana, con la nota stonata delle prestazioni della SF1000. Ross Brawn indica la via per il recupero, dai tempi lunghi

GP Toscana, Brawn: alla Ferrari non serve una rivoluzione ma un progetto

Chi sono i tre migliori e chi i tre peggiori protagonisti della tappa del Mugello della F1? Noi abbiamo fatto le nostre scelte, guardate il video e diteci, nei commenti, cosa ne pensate!

Gp Toscana Ferrari 1000, Top e Flop VIDEO

        Wolff che sar&agrave; presente anche nel 2021, ma non &egrave; chiaro ancora in quale ruolo e grado di coinvolgimento nella struttura Mercedes. Wolff che smentisce le ultime ricostruzioni sulla compagine azionaria del team, quale l&rsquo;impegno Daimler e quale il ruolo dello sponsor Ineos, di Jim Ratcliffe. Al Mugello, nel dopo-gara, ha negato i rumours che - fonte The Mail on Sunday, prospettati da Eddie Jordan &ndash; vorrebbero un investimento importante di Ineos per rilevare una fetta della quota azionaria del team. Un'operazione che la compagnia del magnate britannico ha gi&agrave; prodotto rilevando il team Sky di ciclismo. Sterzi a parte: La F.1 al Mugello? Ha vinto il Mugello! Futuro chiaro e stabile &ldquo;La gente raccoglie dei pezzetti e ci costruisce intorno una storia. Daimler non ha intenzione di cedere il team e Ineos non ha interesse nel comprare la maggioranza del team. Io non ho ragione di lasciare la mia quota azionaria. Perci&ograve;, molte cose sono inventate.  Il futuro del team &egrave; assolutamente chiaro, &egrave; il team Mercedes AMG Petronas F1 e non cambier&agrave; nulla&rdquo;, ha puntualizzato Wolff. Aspettando Toto Pur smentendo lo scenario, vale ricordare come in tempi non sospetti proprio Wolff disse della necessit&agrave; per il team di ridurre la totale dipendenza dall'azionista Daimler in prospettiva, per assicurarsi la presenza in Formula 1 sul lungo periodo. Valutazioni di fine 2019, poco prima che l'a.d. Daimler, Ola Kallenius, confermasse il piano di tagli da produrre in Mercedes sul fronte industriale, poi confermati nel gennaio 2020. Con la firma del Patto della Concordia, l&rsquo;impegno in Formula 1 &egrave; confermato fino al termine del 2025. Insieme alla definizione dell&rsquo;impegno di Toto Wolff in Mercedes verosimilmente si scoprir&agrave; anche quanto ci sia di vero nei rumours circolati intorno all&rsquo;interesse Ineos in un investimento nel team oltre l&rsquo;attuale sponsorizzazione. Binotto: "Il nostro &egrave; un problema di fondo, aggiornamenti non bastano" gara        

Da sponsor ad azionista del team, con un impegno superiore ai 700 milioni di euro. L'indiscrezione di stampa &egrave; stata esclusa da Toto Wolff: l'impegno Daimler e, personale, resta confermato

GP Toscana, Wolff smentisce l'interesse Ineos a rilevare Mercedes

        Leclerc, dal piano C alla bandiera rossa Dare il massimo ma vedersi sorpassare comunque da tutti. Non una bella domenica per Charles Leclerc, nel suo tentativo di portare questa Ferrari pi&ugrave; avanti possibile. Di seguito qualche spezzone della corsa del monegasco F: Ferrari; CL: Charles Leclerc Leclerc parte molto bene e si porta subito in terza posizione. Sotto regime della safety car, gli viene chiesto di gestire bene le temperature dei freni F: Safety car in pista. Stai positivo sul delta, stai positivoF: Bilanciamento di frenata +6, +6CL: Cosa?F: Bilanciamento di frenata +6CL: Chi c'&egrave; dietro di me?F: Stai fuori, stai fuori (gli dicono di non rientare ai box). Dietro di ci sono Albon e Stroll, Verstappen e Gasly sono fuoriF: Abbiamo bisogno di mettere il bilanciamento di frenata sul +6, prova a scaldare i freni F: Continua a gestire le gomme cos&igrave;, stai facendo un buon lavoro Dopo qualche passaggio con la safety car, viene chiesto un altro cambiamento che insospettisce Leclerc F: Bilanciamento di frenata +4CL: Ma &egrave; normale?F: S&igrave;, &egrave; normale. Continua a fare quello che stai facendoCL: Ok Arriva l'avviso che la safety car torner&agrave; ai box in quel giro e chiedono a Charles di adeguarsi con il bilanciamento dei freni F: Safety car in questo giro. Bilanciamento di frenata -7 Pochi istanti dopo la ripartenza, nuova safety car (che diventer&agrave; una bandiera rossa) F: Safety car, safety car. Stai positivo sul delta. C'&egrave; stato un incidente sul rettilineo principaleF: Bilanciamento di frenata +7 (altro aggiustamento per la gestione delle temperature in una fase di gara a bassa velocit&agrave;) Arriva la bandiera rossa, poi si riparte. Al secondo via Charles tiene la terza posizione, ma di l&igrave; a breve comincia un calvario che lo vede essere sorpassato un po' da tutti, mentre le gomme iniziano a perdere prestazione. Da qui la discussione sul piano C, quando Charles &egrave; gi&agrave; sceso in 7&deg; posizione. Siamo al giro numero 21 CL: Queste gomme sono una m***!F: Cosa ne pensi del piano C?CL: Non abbiamo niente da perdere, siamo troppo lentiF: Ricevuto, capitoCL: Prendiamo una decisione in frettaF: Ok, multifunzione posizione Spark, multifunzione posizione Spark ('Spark', letteralmente scintilla, &egrave; un parametro che riguarda l'iniezione). CL: Meno 5 per il piano C (Charles si riferisce alla regolazione da fare durante il pit-stop per quanto riguarda l'ala anteriore)F: Box adesso, box Le due Ferrari vanno su strategie differenti, con Charles che si ritrova con gomma media fresca alle spalle di Seb (le due SF1000 sono in 9&deg; e 10&deg; posizione) al giro numero 43, quando viene chiamata in causa la saefty car per l'incidente di Stroll. Leclerc chiede se sia il caso di fermarsi (il monegasco era andato ai box 6 giri prima) CL: Dovremmo fermarci?F: Stai fuoriCL: Siete sicuri?F: Stiamo fuori, stiamo fuori Vettel va ai box, Leclerc prosegue e guadagna la posizione sul compagno di squadra F: Dietro abbiamo Russell e Vettel con gomme morbide usate. Se ci fermiamo per mettere le morbide, perdiamo la posizione su entrambiCL: Ora di sicuro! La sosta andava fatta prima, ormai rimaniamo cos&igrave;, non &egrave; una situazione grandiosa ma non voglio perdere la posizioneF: Ricevuto, stai fuoriCL: S&igrave; s&igrave;, ricevuto Arriva per&ograve; la bandiera rossa, che gioca a favore di Charles: infatti, tutti devono rientrare ai box ed il monegasco cos&igrave; ha la possibilit&agrave; di cambiare anche lui le gomme senza per questo dover perdere delle posizioni. Di questo &egrave; consapevole anche Leclerc, che infatti sottolinea come la bandiera rossa per lui sia un aiuto F: Bandiera rossa, bandiera rossaCL: E' stato fatto apposta? Voglio dire, &egrave; buono per noi (le parole di Charles sono sarcastiche, a sottolineare che a lui in quella situazione la bandiera rossa fa comodo. Col senno di poi, per lui &egrave; stato un vantaggio non fermarsi contrariamente a Vettel, guadagnando cos&igrave; la posizione sulla vettura gemella)F: S&igrave;, concentriamoci sul nostro lavoro. Bandiera rossa. Andiamo in pit-lane, al momento sei in P8CL: Quante macchine sono rimaste in gara?F: 12 macchine rimaste Sugli ultimi giri di gara dopo la terza ripartenza, poco da dire: Charles non parte bene e nel corso del primo giro lanciato viene passato all'esterno della Luco da Raikkonen (leggero contatto tra i due) e successivamente alla Materassi da Grosjean, sempre all'esterno. Il monegasco si riprender&agrave; comunque le due posizioni, chiudendo 8&deg;, passando il francese in gara e scavalcando Kimi in virt&ugrave; della penalit&agrave; di 5&rdquo; del finlandese. Questo il team radio finale di Charles dopo la bandiera a scacchi F: accendi lo Slow Button, accendi lo Slow Button (modalit&agrave; di gestione del dopo corsa). Sei in P8CL: RicevutoF: Hamilton, Bottas, Albon, Ricciardo, Perez, CL: Poi?F: Norris, Kvyat, tu P8, Sebastian P10CL: Ok, ricevuto. Sono contento per Alex (Albon), primo podio. Per quanto ci riguarda, dobbiamo lavorare ragazziF: Ricevuto. S&igrave;, lo faremo  Sterzi a parte: La F1 al Mugello? Ha vinto il Mugello! &nbsp; Vettel, sfortuna al primo giro F: Ferrari; SV: Sebastian Vettel Difficile anche la gara di Sebastian, per il terzo 10&deg; posto in nove gare. Una corsa in cui Vettel &egrave; riuscito a scampare al caos del primo e del secondo via, pur rimettendoci l'ala anteriore nel corso del primo giro. Peccato perch&eacute; il tedesco si era avviato bene. Ecco qualche spezzone della sua corsa Partenza: Vettel si avvia bene, passa Kimi e si tiene all'interno della San Donato, riuscendo a sfilare anche un Verstappen in difficolt&agrave; di motore ed affiancandosi a Kvyat. Purtroppo alla Borgo San Lorenzo il tedesco si trova davanti la McLaren di Sainz in testacoda e pur rallentando e provando a cambiare direzione non riesce ad evitarla, rompendo l'ala SV: Ala anteriore danneggiata, ho colpito Sainz. Non potevo fare nient'altro, por*** p***. Ala anteriore danneggiataF: RicevutoF: Andiamo con gomme medie nuove e cambiamo il muso. Attiva la modalit&agrave; di ricaricaSV: Guardate se vedete qualcosa di danneggiatoF: Ok ricevutoSV: Forse la sospensione ha preso un colpo, ma non sono sicuro, al momento penso solo l'ala anterioreF: Se non lo sai hai l'ala sotto la macchina al momentoSV: Ok, grazie, non posso vederlo Dopo la sosta il tedesco si riaccoda il gruppo e si prepare come di consueto alla ripartenza dopo la safety car. Raikkonen ed il tedesco si tengono lontani ed evitano il pasticcio che si crea nel rettilineo principale alla ripartenza. Molti detriti finiscono addosso alla monoposto di Seb F: Safety car, safety car. Stiamo controllando la macchinaSV: S&igrave;, chiaro. SV: Non so chi abbia fatto la ripartenza, ma il gruppo dietro ha accelerato nell'ultima curva, poi si sono fermati in uscita dall'ultima curva lungo il rettilineo principale e dopo sono andati di nuovo Vettel riparte dalla 12&deg; posizione. Partenza non ottimale del tedesco che viene passato all'esterno della San Donato da Grosjean dopo essersi ritrovato chiuso da Russelle e Raikkonen davanti. Un giro in 13&deg; e dunque ultima posizione tra i piloti rimasti ancora in gara, prima che Seb si riprende la posizione sul francese. Interessante poi la discussione sul pit-stop da effettuare, con Seb che chiede le medie mentre la squadra gli monta le dure, convinta sia la scelta giusta. Siamo al giro 28 SV: Non ho pi&ugrave; niente in queste gomme, davvero (Seb aveva le medie)F: Ok, capito. Kimi ai box (il tedesco &egrave; in battaglia con l'Alfa, mentre ha dietro di s&eacute; l'altra Ferrari di Leclerc che si &egrave; da poco fermata)SV: Medie per andare fino in fondo?F: Kimi ha avuto una sosta lenta, possiamo aspettare un giro in pi&ugrave;SV: No, stiamo perdendo troppo tempo. Davvero, queste gomme sono andate, devo fermarmi, per le medie. Che dite per le medie?F: Dure per adesso, fino alla fine. C'&egrave; ancora una parte di gara lunga. Box Sebastian, box Saltiamo la fase centrale di corsa ed arriviamo al giro numero 43. Alla San Donato, con gomme fresce Charles attacca Seb per la momentanea 10&deg; posizione. Il tedesco tiene l'interno e si difende, pochi istanti dopo esce la safety car per l'incidente di Stroll F: Safety car, non sorpassare. Box Sebastian, boxSV: Ok ricevuto, boxSV: Due click di ala in pi&ugrave;F: Attiva la modalit&agrave; di ricarica. Stai positivo sul delta Arriva la bandiera rossa,. Vettel riparta dalla 10&deg; posizione su 12 macchine in pista, facendosi passare da Raikkonen e Grosjean ma mettendosi dietro Russell, ritrovandosi quindi all'11&deg; posto. Riesce a sorpassare di nuovo Grosjean e poi inizia una corsa a distanza con Kimi, penalizzato di 5&rdquo;. La spunta Kimi per appena due decimi, con Seb che chiude al 10&deg; posto F: Il distacco (su Kimi) &egrave; di 5.2, 5.2SV: Ok, ho spinto pi&ugrave; che ho potuto. F: CapitoSV: Quindi siamo in P11?F: P8 Charles, P10 per noi, siamo nei punti. Buon risultatoF:Raffredda i freniF: Hamilton ha vinto la gara, poi Bottas, Albon P3, Ricciardo, Perez, Norris P6, Kvyat P7 Seb rientra ai box, spegne il motore e... ha voglia di scherzare SV: Ok, P-1 e P-0. Grazie ragazzi, ho spinto pi&ugrave; duramente che potevo alla fine, ma la macchina era nervosa al posteriore. F: Capito, ottimo impegno. GrazieSV: C'&egrave; un'altra ripartenza o &egrave; tutto?F: Ahaha, forse  Gp Toscana Ferrari 1000: i 5 temi della gara       

Un 8&deg; ed un 10&deg; posto sono quello che Leclerc e Vettel sono riusciti a raccogliere nel Gp numero 1000 nella storia del Cavallino Rampante. Riviviamo la loro gara attraverso i passaggi pi&ugrave; importanti

Gp Toscana, i team radio dei piloti Ferrari

Sì, è una pista vera che non perdona gli errori e si è visto vero spettacolo

No, si sorpassa solo in un punto, è stata una gara noiosa animata solo da incidenti

Monza, Mugello e Imola dovrebbero essere appuntamenti fissi della F1

La F1 è cambiata, basta con queste piste nostalgiche

Dopo il GP di Toscana, il Mugello dovrebbe rimanere nel calendario di F1? 

        Meno uno Il record &egrave; l&igrave;, pronto. Che fosse solo questione di tempo, ormai, ce ne eravamo resi conto da un po'. Dopo 14 anni, il traguardo di 91 vittorie di Michael Schumacher &egrave; pronto a farsi da parte, con un Lewis Hamilton a -1 e lanciatissimo verso un nuovo primato assoluto. Non ci sar&agrave; niente da fare, Lewis &egrave; come una pallina di piombo su un piano inclinato, ha preso velocit&agrave; ed &egrave; inarrestabile. Lo &egrave; davvero, anche quando sbaglia le partenze, con buona pace di Valtteri Bottas. Il quale aveva iniziato bene, anzi molto bene, il fine settimana del Mugello. Dimostrandosi superiore a Lewis nell'adattamento fino al primo sabato pomeriggio (facciamo fino al Q1), prima che Lewis gli prendesse le misure. La bandiera gialla del finale ha tolto a Valtteri la possibilit&agrave; di prendersi la pole (poteva farla), anche se probabilmente non ha cambiato nulla, vista la partenza. Sono state le altre due, semmai, a decidere la domenica toscana: nella prima Lewis si &egrave; ripreso la testa della corsa, nella seconda Bottas, anzich&eacute; attaccare, si &egrave; fatto passare pure da Ricciardo. Se su tre occasioni ne sbagli due, non puoi aspettarti di vincere il gran premio. E neanche il mondiale, ma con 55 punti di distacco quello &egrave; un discorso gi&agrave; chiuso. Hamilton: "90 vittorie? Incredibile da raccontare" &nbsp; Serve pazienza.Ovvero, rassegnamoci &ldquo;Ci vuole tempo, abbiamo davanti a noi una stagione difficile, sar&agrave; dura anche l'anno prossimo&rdquo;. E poi: &ldquo;Non c'&egrave; niente di peggio che dare delle speranze senza poter raggiungere gli obiettivi. La nostra realt&agrave; ci dice che siamo tra il sesto e il quarto posto e dobbiamo progredire per l'anno prossimo. Progredire vuol dire essere sul podio, ma non &egrave; quella di vincere. Nel 2022 si riscriveranno le regole e in quel momento dovremo avere le ambizioni per tornare a vincere&rdquo;. Il presidente ha parlato. Finalmente, direbbe qualcuno. Ha parlato, s&igrave;, ma non ha potuto far altro che sottolineare delle ovviet&agrave;, non aggiungendo niente di nuovo a quello che, da Mattia Binotto in gi&ugrave;, si va ripetendo da inizio anno a Maranello e dintorni. Pazienza e rassegnazione non sono due sinonimi, ma possono diventarlo nell'ideale comune di una Ferrari mai cos&igrave; impotente. Il Cavallino Rampante ha completamente cannato il progetto 2020, questa &egrave; la certezza, poi &egrave; difficile, o forse impossibile ad eccezione dei diretti interessati, dire quanto stia influendo su questo fallimento l'accordo segreto con la Federazione e quanto gli errori di pura progettazione. Sul perch&eacute; la Ferrari non stia portando miglioramenti su questa SF1000, Binotto ha detto che c'&egrave; un difetto di fondo non risolvibile con aggiornamenti medio-piccoli mirati. Non lo ha detto, ma lo ha fatto capire, che questa macchina andrebbe gettata nel cassonetto. Purtroppo non si pu&ograve;, ed anzi toccher&agrave; tenerla anche l'anno prossimo, per via della possibilit&agrave; di sviluppo sempre pi&ugrave; stringente a partire dal 20 settembre (ne parliamo a parte). Si potr&agrave; riprogettare il motore senza vincoli, ma sul telaio gli aggiornamenti contingentati non permettono di fare previsioni ottimistiche. Anche al Mugello, la Rossa si &egrave; presa un distacco di oltre due decimi al chilometro, una costante per tutto l'anno. E' rimasto deluso da chi sperava in una prestazione migliore rispetto a Monza e Spa, contando pi&ugrave; sulle prestazioni di Silverstone e Barcellona: la tipologia di pista &egrave; vero che era diversa, ma &egrave; cambiato anche il livello degli avversari, che tutti, chi pi&ugrave; chi meno, dall'Inghilterra ad oggi hanno portato qualche pezzo nuovo. Motivo per cui Leclerc e Vettel al Mugello non sono stati in grado di battersi praticamente con nessuno. Uno sa gi&agrave; che se ne andr&agrave;, l'altro spera solo di veder finire questo incubo al pi&ugrave; presto. Vettel: "Non siamo veloci, per tanti motivi" &nbsp; Mugello, pista vera Mark Webber era un grande sostenitore di questo circuito. Fu quello che si sbilanci&ograve; di pi&ugrave; in occasione dei test del 2012, con una dichiarazione rimasta negli annali: &ldquo;Meglio 10 giri al Mugello che 1000 ad Abu Dhabi&rdquo;. Chiss&agrave; se lo hanno pensato anche i piloti di ieri, nonostante tra libere e qualifiche non ce ne sia stato uno che abbia criticato il tracciato toscano. Il quale, comunque, ha fatto discutere: inadatto o &ldquo;pista vera&rdquo;? Dipende sempre da che standard si vuole prendere, e da come la si vede. Di sicuro, il Mugello &egrave; una pista vecchio stile, con poche vie di fuga e tante curve da pelo, di quelle che mettono alla frusta anche la resistenza fisica dei piloti. Non rientra, in pratica, nello standard che abbiamo visto negli ultimi anni, con piste sempre pi&ugrave; sicure e vie di fuga grandi come parcheggi aeroportuali. I troppi incidenti non vanno ricondotti necessariamente al tipo di pista. La carreggiata &egrave; pi&ugrave; stretta, sicuro, ed anche in questo forse si &egrave; vista una disabitudine dei piloti di oggi a correre su circuiti meno larghi del solito, ma non si pu&ograve; dare la colpa alla conformazione della pista. Anche nel botto alla ripartenza, la pista non c'entra niente: le responsabilit&agrave; vanno ripartite tra una disattenzione dei piloti e l'errore, quello s&igrave;, di aver messo la linea bianca probabilmente troppo tardi sul rettilineo, perch&eacute; se fosse stata messa ad esempio subito dopo la Bucine o subito prima l'ingorgo in rettilineo non sarebbe avvenuto. Ma lasciamo stare la pista del Mugello: ce ne fossero, di piste cos&igrave;. Leclerc: "Gli aggiornamenti arriveranno" &nbsp; Eroi a Monza, non al Mugello Chiamatela la maledizione di Monza. Il mondo ribaltato ad appena sette giorni di distanza, con il podio brianzolo che non ha portato fortuna ai vari Gasly, Sainz e Stroll. Tutti e tre finiti fuori in una domenica per loro molto pi&ugrave; amara rispetto a quella prima. Tutti e tre molto sfortunati, finiti fuori per colpe non proprie: Gasly &egrave; rimasto invischiato nell'autoscontro del primo giro in prossimit&agrave; della Materassi, Sainz, dopo essersi girato proprio in curva 4, &egrave; ripartito dal fondo solo per ritrovarsi senza possibilit&agrave; di reazione al centro dell'ingorgo sul rettilineo principale, quello che ha provocato la prima delle due bandiere rosse di giornata. Stroll invece, bravissimo per tutta la domenica, ha salutato la compagnia per via di un problema alla posteriore sinistra, che lo ha fatto stampare sulle protezioni all'Arrabbiata 1. &ldquo;Merito&rdquo; suo la seconda bandiera rossa di giornata, prologo della terza partenza della corsa. Ed anche su quello, ci sarebbe da ragionare: &egrave; giusto? Per lo show sicuramente, per i meriti sportivi un po' meno. Raikkonen a punti con un'Alfa danneggiata &nbsp; Sviluppi, il 20 settembre un nuovo stop Gi&agrave; dalla prima gara in Austria &egrave; partita la corsa al contingentamento degli sviluppi per le stagioni 2020 e 2021, e dopo il Mugello ci sar&agrave; un ulteriore passo verso il congelamento delle attuali monoposto. Prima della tappa inaugurale della stagione sono state fissate la scocca, la struttura del fondo anteriore, la struttura d'impatto posteriore, i cerchioni, la pompa della benzina ed i radiatori, oltre che alla trasmissione ed all'impianto frenante. Entro il 20 settembre verranno omologati la struttura d'impatto anteriore, lo scalino del fondo, il Drs (&egrave; possibile omologarne due), la sospensione anteriore, la sospensione posteriore, i cablaggi elettronici, i componenti elettronici minori, altri aspetti dei freni (come dischi, pasticche e campana) e l'equipaggiamento dei pit-stop. Ognuna di queste componenti ha un &ldquo;costo&rdquo; di 1 o 2 gettoni su un totale di 2 gettoni a disposizione delle squadre. I tokens saranno da spendere con criterio da parte dei team, anche perch&eacute; non sono ammessi errori (si potr&agrave; nuovamente intervenire su queste componenti solo per motivi di affidabilit&agrave; e sicurezza, con il benestare della Fia). In Russia, probabilmente, sapremo qualcosa di pi&ugrave; delle varie mosse da parte delle squadre. Verstappen: "L'incidente? Probabilmente mi sarei ritirato comunque"       

Hamilton si porta a -1 dal record di Schumacher, mentre al Mugello, pista vera, succede di tutto. Poche gioie per la Ferrari e gli eroi di Monza, mentre &egrave; in arrivo un nuovo blocco agli sviluppi

Gp Toscana: i 5 temi della domenica

Finalmente in F.1 un circuito debuttante coi controcoglioni. Finalmente un tracciato che ha una storia, una cultura e anche una preistoria eroica. Finalmente un impianto che vanta una vagonata di pieghe battezzate con nomi e non con numeri, omaggiando campioni, toponomastica, folklore, in una parola, la vita e non l&rsquo;aritmerica araba o, peggio, i petroldollari o le paturnie dell&rsquo;autocrate o della famiglia regnante di turno. No. Stavola tocca al Mugello. Ricco soprattutto di passato, presente e futuro delle corse.  Sondaggio: il Mugello si mertia di rimanere in F1?  Curve da pelo   Viavaddio, non pieghette da seconda marcia, ma una sfilza di curvoni che richiedono la presenza d&rsquo;attributi per tenere gi&ugrave; il piede. Dalla Savelli all&rsquo;Arrabbiata due, se sei incerto, tieni aperto. E Dio t&rsquo;aiuti. I curvoni, sissignore. I famigerati, rinnegatissimi, schifati, strepitosi e mai abbastanza rimpianti curvoni. Quei posti in cui si fa la differenza tra un bimbo e un uomo, tra turismo intelligente e automobilismo puro, duro, sincero e geniale. Quei posti in cui se ci stai dentro sei bravo e, se esci, rischi di farti male. Molto male. Luoghi dell&rsquo;anima, punti di riferimento spirituale che ricordano quanto e come questo sia uno sport estremo e non un esercizio al simulatore in scala 1:1, ovvero pippe mentali.  Quei posti implicitamente aboliti da tre, quattro lustri dalla F.1 finta, stronza, danaruta e danarosa, quella perennemente alla ricerca di location ridicole, aiuole asfaltate ingravidate da due cavalcavia e quattro rail sfolgoranti, giusto per aver la scusa d&rsquo;organizzare un Gp in un luogo chic, magari nottetempo e beccarsi na vagonata di dollari che l&egrave;vate. O quei posti esplicitamente aboliti da una scarica pomposa d&rsquo;aborti architettonici e agonistici dei tilkodromi, i circuiti progettati dall&rsquo;architetto Tilke con mandante Bernie Ecclestone. Capaci di snaturare ex novo o su base antica nuovi e vecchi lay-out dando vita a Gran Premi che non sono n&eacute; Grandi n&eacute; Premi se non per le tasche di chi ne incassa i diritti.    Piste finte  La nascita di Singapore, l&rsquo;assassinio di Hockenheim lunga, lo scempio dell&rsquo;Osterreichring, del Messico, abominii tipo l&rsquo;India, la Corea o l&rsquo;atteso e naufragato Vietnam, perfino Austin con quelle serpentine spettacolari in cui non capita mai un cavolo di niente ed &egrave; buono a percorrerle a randa pure mio zio Raniero, ecco, son tutte schegge balenanti nel mare di melma in cui la F.1 &egrave; diventata uno sport perbenino, finto, plastificato, sciapo, bonificato e depallizzato. In un declino e un declivio apparentemente senza ritorno. Poi venne il Covid, arriv&ograve; il Mugello e la storia cambi&ograve;. Perch&eacute; improvvisamente tutti quelli che dicevano &ldquo;indietro non si ritorna&rdquo;, &ldquo;invocare piste da pelo &egrave; bello ma da nostalgici sognatori non da realistici gestori del possibile&rdquo;, il presente &egrave; un&rsquo;altra cosa&rdquo;, &ldquo;Amare la F.1 significa valorizzare ci&ograve; che &egrave; diventata e non criticare com&rsquo;&egrave;&rdquo;, be&rsquo; d&rsquo;un tratto, dicevo, tutti questi possono anche andare a stendere il bucato con la suocera, giocare a bocce, a scacchi subacquei o dare una mano all&rsquo;arciprete nell&rsquo;orto, perch&eacute; la sfida del Mugello andata in onda nel fine settimana appena trascorso lancia segnali trasversali, controcorrente e rivoluzionari.  Piste vere, sfide vere  Per esempio, questi. Piste vere ne esistono ancora. Sfide reali ce ne sono, basta cercarle, individuarle ed avere il coraggio di sostenerle, fino in fondo. E il Mugello resta la sintesi mirabile di impianto moderno, tracciato estremo, terreno di lotta agonistica ragionevolmente sicuro e struttura sostenuta da un soggetto politicamente e strategicamente forte. Fin dai tempi di Cesare Fiorio. Il risultato &egrave; sotto gli occhi di tutti. Uno spettacolo d&rsquo;immensa sostanza, da brividi veri e di consistenza emotiva, tecnica e agonistica da far paura.  A prescindere dal dominio Mercedes, chiaro. E adesso non solo abbiamo capito cosa vuol dire avere una Spa all&rsquo;italiana, ma stiamo realizzando anche quanto e cosa ci siamo persi fino ad ora a dar retta alle suorine barbute con le giarettiere di Prada, quelle che stragodono all&rsquo;idea di correre a Sochi, quelle che con la scusa di berciare la frase &ldquo;safety first&rdquo;, la sicurezza innanzitutto, son disposte a sopportare di sculare perfino in porciletti cunicolari e mai nella vita tornerebbero in posti come Brands Hatch o il Paul Ricard col Mistral integrale e Signes da prendere a tutta. Non so come andranno le cose, non mi sento neanche ottimista oltre che entusiasta, perch&eacute; magari questa gara del Mugello finir&agrave; per essere considerata una pietra di paragone scomoda e imbarazzante per la maggior parte dei tracciati siliconati della F.1, per&ograve;, cavolo, il sasso &egrave; lanciato, il calcio nei cosiddetti ai bonificatori castranti dei Gp &egrave; arrivato. E duole, neh.  Stroll che se ne esce a 282 km/h, Russell in prova che tiene gi&ugrave; il piede alla Casanova-Savelli come non ci fosse un domani malgrado sia con mezza macchina sulla ghiaia - niente vie di fuga in asfalto, perdio! -, perch&eacute; il carico aerodinamico continua a funzionare, quindi no problem. O Hamilton, che come tutti i veri campionissimi, approccia il mostro del Mugello - no relationship con nessun&rsquo;altro mostro locale, mi riferisco al layout che non fa sconti - con rispetto, cautela e sussiego, tanto che le prime Fp le regala a Bottas e solo dopo, gradualmente, giro dopo giro, comincia to build the speed, come dicono gli anglosassoni, ossia a costruire la velocit&agrave;, mattone dopo mattone, quasi si trattasse di un edificio grandioso, dal completamento complesso e irto di tranelli.     Esempio da seguire  Tutto questo per dire che il Gran Premio di Toscana va giustamente carezzato quale 1000esima gara iridata Ferrari, ma vanta un sottotesto culturale potente, destrutturante e formidabile. Perch&eacute; il Mugello &egrave; esempio dirompente di come avrebbe dovuto essere la Formula Uno da tanto, se non da sempre, ove un manipolo d&rsquo;affaristi non l&rsquo;avesse in gran parte fottuta, rendendola una sciapa girandola internazionale per amanti del paddock club e esperti d&rsquo;olive &amp; Martini, conti estero su estero, dribblatori di tributi - e non i riferisco alla Tari - e miscredenti dei capisaldi pi&ugrave; innamoranti della vera storia dell&rsquo;automobilismo.  No, il Gran Premio del Mugello &egrave; il ritorno nel Tempio e la sconfitta dei mercanti dello stesso. Per tutto ci&ograve; il Gran Premio del Mugello per l&rsquo;appassionato vero, duro e puro rappresenta un che di conciliatorio e liberatorio, financo un bagno di spiritualit&agrave; tosta, capace di smuovere le acque, di suscitare un dibattito in grado d&rsquo;andare ben oltre l&rsquo;attualit&agrave;.  Ovvero di lanciare segnali utili a definire l&rsquo;identit&agrave; di quella che dovr&agrave; essere la F.1 dal 1001esimo Gp in poi della Ferrari. La quale magari quest&rsquo;anno fatica a fare belle figure come Costruttore, per&ograve; come mera proprietaria di circuito il suo mondialino personalissimo dopo il Gp di Toscana al Mugello l&rsquo;ha gi&agrave; vinto e mi sa che non glielo potr&agrave; togliere proprio nessuno. Non fermiamoci qui, dear Casa del Cavallino, nonch&eacute; carissima amministrazione del Circuito toscano. Facciamo in modo che questo weekend infuocato, tra pista e Circus, non resti un&rsquo;avventura isolata, ma diventi qualcosa in pi&ugrave;. Magari una storia strutturata, con un dopo. E tanti poi. Un nuovo possibile incontro, anzitutto.  Lo merita il Mugello, lo merita la Toscana, certo. Lo merita la Ferrari, che ci ha creduto e, soprattutto, lo merita la Formula Uno in cerca di una nuova e credibile identit&agrave;. Perch&eacute; &egrave; di posti come il Mugello che ha bisogno, per tornare a essere disciplina meravigliosamente estrema, pur mantenendosi meraviglia estremamente disciplinata. 

Il tracciato toscano diventa pietra di paragone e canone di qualit&agrave; per&nbsp;l&rsquo;intero mondiale. Al suo confronto tanti tilkodromi ne escono&nbsp;ridicolizzati. E ora bisogna far di tutto per fare tornare la Formula 1

La F.1 al Mugello? Ha vinto il Mugello!

        Vent&rsquo;anni dopo un test col quale tutto ebbe inizio, il Mugello porta a Kimi Raikkonen i primi punti stagionali. Un Gran Premio della Toscana che poteva finire gi&agrave; dopo due curve, invece, sebbene con un&rsquo;Alfa C39 tutt&rsquo;altro che in condizioni ideali, vede la bandiera e porta a casa un ottavo posto &ndash; nono dopo la penalizzazione di 5&rdquo; inflitta dai commissari per la violazione in ingresso di pitlane, tagliando la linea bianca &ndash; insieme alle impressioni di una macchina competitiva, in crescendo, nonostante tutto. &ldquo;Avevamo una discreta velocit&agrave; e la macchina era nel posto in cui dovrebbe essere, senza i danni sono certo che fosse molto molto veloce&rdquo;, spiega Kimi.  &ldquo;Non &egrave; stata di certo la pi&ugrave; lineare delle gare ma finalmente siamo riusciti a portare a casa dei punti, possiamo essere contenti. La gara &egrave; iniziata male, non sono certo di cosa sia successo in curva 2 ma sono stato colpito e ho perso un pezzo del fondo e l&rsquo;ala anteriore. Probabilmente, chiunque mi abbia colpito, non si aspettava che il gruppo rallentasse com&rsquo;&egrave; accaduto. I danni hanno reso davvero pessimo il comportamento della macchina, non avevamo grip davanti&rdquo;. Verstappen: "Problema tipo Monza, mi sarei ritirato comunque" Potenziale per fare meglio Portare la macchina al traguardo, ottavo, nonostante i danni al fondo infonde fiducia al team sui progressi compiuti con la C39: &ldquo;Non si &egrave; trattata dell&rsquo;esecuzione perfetta della gara ma, nonostante tutti i problemi, portiamo comunque a casa due punti importanti. Binotto: "Il nostro &egrave; un problema di fondo, aggiornamenti non bastano"  &Egrave; un peccato perch&eacute; abbiamo fatto dei bei progressi e penso avremmo potuto concludere anche in posizioni pi&ugrave; alte con un pomeriggio pulito, speriamo di portarci la prestazione nelle prossime gare&rdquo;, conclude Kimi. Progressi tangibili  Convinto che il potenziale Alfa Romeo fosse superiore al piazzamento ottenuto &egrave; anche Frederic Vasseur: &ldquo;Resta la sensazione che avremmo potuto ottenere di pi&ugrave;. &Egrave; stato un pomeriggio molto difficile, nel quale tante cose non sono andate a nostro favore. Il fatto che Kimi sia stato costretto a guidare una macchina danneggiata per tutta la gara significa che i nostri progressi siano stati in qualche modo mascherati, riuscire per&ograve; ad aprire un distacco sui nostri avversari, grande abbastanza da azzerare quasi la penalit&agrave; che abbiamo dovuto scontare nelle battute finali, dimostra quanti progressi abbiamo fatto. Stiamo assolutamente andando nella giusta direzione e da questo risultato possiamo ricavare tanta motivazione&rdquo;. Alfa primo motorizzato Ferrari al Mugello e Kimi per 1&rdquo;4 alle spalle di Leclerc dopo l&rsquo;applicazione dei 5&rdquo; di penalizzazione. gara        

La gara a eliminazione del Mugello vede Kimi e Alfa Romeo trovare i primi punti stagionali con il 9&deg; posto. Soddisfazione per i progressi compiuti dalla monoposto, rammarico per un risultato che avrebbe potuto essere migliore

GP Toscana, Raikkonen a punti con un'Alfa danneggiata

Risultato sfiorato per due volte, negato sul filo di lana perch&eacute; buttato furori da Mercedes in versione bulldozer, ma alla fine c&rsquo;&egrave; l&rsquo;ha fatta. Albon, per la prima volta in carriera in F1, ha terminato la gara sul podio,&nbsp;al terzo posto, in uno dei weekend pi&ugrave; difficili per lui.  Inutile negare che la pressione&nbsp;&egrave; tanta, cresciuta dopo la vittoria di Gasly a Monza. In RB non smettono di sottolineare la differenza di prestazione tra lui e Verstappen e, su una pista difficile e sconosciuta per tutti, gli &egrave; stato chiesto di non prendere pi&ugrave; di tre decimi dal compagno di squadra.    Il weekend non era iniziato benissimo, con quel mezzo secondo preso in qualifica, ma poi, l&rsquo;avaria al motore di Max, ha quasi liberato da ogni peso Albon, che &egrave; riuscito a guidare in maniera perfetta, mettendo in mostra una prestazione pi&ugrave; che solida, condita dalla manovra pi&ugrave; bella della giornata: il sorpasso ai danni di Ricciardo, che &egrave; valso l&rsquo;ultimo gradino del podio, &egrave; da applausi.    &ldquo;E&rsquo; stato molto bello - Ha dichiarato - E&rsquo; stata dura, c&rsquo;&egrave; voluto tanto lavoro, ma sono davvero contento posso finalmente respirare. Dal punto di vista fisico, mi aspettavo di peggio, anche se nel tratto ad alta velocit&agrave; la forza G si &egrave; fatta sentire, abbiamo portato la gara a casa abbastanza facilmente. E&rsquo; stato bello, siamo riusciti a fare bei sorpassi, questa gara &egrave; stata divertente&rdquo;.   

Il pilota Red Bull, grazie a un sorpasso magistrale su Ricciardo, conquista il primo podio in carriera in F1, mandando un segnale forte dopo la vittoria di Gasly di Monza&nbsp;

GP Toscana, Albon: &quot;Posso finalmente respirare&quot;

 p.p1 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 18.0px Helvetica; -webkit-text-stroke: #000000} p.p2 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 18.0px Helvetica; -webkit-text-stroke: #000000; min-height: 22.0px} span.s1 {font-kerning: none}    Daniel Ricciardo a un passo dal podio al Mugello. L&rsquo;australiano ha chiuso al quarto posto, in Toscana, dopo gli incidenti e le due bandiere rosse che hanno animato il GP allo Scarperia.  Anche se Ocon &egrave; stato sfortunato a non poter riprendere la gara a causa di un surriscaldamento ai freni dopo la prima interruzione, &egrave; singolare notare come i punti e le prestazioni pi&ugrave; convincenti, in stagione, li stia portando il pilota &ldquo;separato in casa&rdquo;, Ricciardo, gi&agrave; promesso sposo McLaren per il 2021.    &quot;Sono davvero contento della gara di oggi ancora una volta abbiamo sfiorato il podio. &Egrave; stata una giornata lunga, una con interruzioni e incidenti, ma la cosa principale &egrave; che tutti i piloti stanno bene&rdquo; ha dichiarato Ricciardo.  Quello che poteva essere una giornata storica per la Casa della Losanga, che poteva tornare sul podio dopo 9 anni di assenza, si stava materializzando tutta dopo la seconda ripartenza.    Ricciardo &egrave; stato autore di uno scatto fulmineo, tanto da superare subito Bottas e accarezzare l&rsquo;idea di mettere in difficolt&agrave; Hamilton, ma l&rsquo;acquolina in bocca &egrave; durata pochi giri. Bottas prima e Albon dopo, hanno fatto scendere gi&ugrave; dal podio la R.S.20 che, come ammesso dallo stesso Daniel, non ha ancora la stessa velocit&agrave; degli avversari.  &ldquo;Eravamo terzi verso la fine della gara, &egrave; un peccato aver solo sfiorato l&rsquo;obiettivo. Non possiamo avvicinarci pi&ugrave; di cos&igrave;, ma continueremo a spingere. La partenza &egrave; state buone, ho passato Bottas, ma lui e Albon sono stati troppo veloci per noi. Fa male non essere sul podio dopo, ma il quarto posto &egrave; un grande risultato&rdquo;.    E con una Renault cos&igrave;, dalle parti di Oviedo c&rsquo;&egrave; qualcuno che inizia a sfregarsi le mani. 

L&#39;australiano ha sfiorato il podio, finendo al quarto posto dietro la&nbsp;Mercedes di Bottas e la Red Bull di Albon. La Renault&nbsp; non ha ancora la velocit&agrave; degli avversari, ma il gap da colmare per giocarsi le posizioni importanti &egrave; sempre meno ampio da colmare

GP toscana, Ricciardo: &quot;Eravamo terzi, peccato&quot;

        Un punto &egrave; tutto ci&ograve; che Sebastian Vettel &egrave; riuscito ad ottenere dal difficile fine settimana del Gp Toscana Ferrari 1000, dedicato alle 1000 gare del Cavallino. Una Rossa che per&ograve; al Mugello, al di l&agrave; delle celebrazioni, ha fatto molta fatica in pista. Gp Toscana, Binotto: "Il nostro &egrave; un problema di fondo, non bastano piccoli aggiornamenti"  Manca velocit&agrave; e c'&egrave; pi&ugrave; di un motivo  Vettel ha commentato cos&igrave; la domenica toscana: "Abbiamo combattuto per prendere dei punti, per cercare di ottenere dei punti, con Kimi nel finale &egrave; stata tirata alla fine &egrave; stata tirata (Raikkonen in virt&ugrave; della penalit&agrave; ha preceduto l'ex compagno di appena due decimi), penso che abbiamo fatto tutto il possibile. In generale non siamo stati abbastanza veloci, il perch&eacute; &egrave; sempre una buona domanda. E' complicato rispondere perch&eacute; c&rsquo;&egrave; pi&ugrave; di un motivo, sappiamo che la nostra macchina non &egrave; abbastanza veloce ma ci aspettavamo di avere un ritmo migliore, dobbiamo capire. Non ricordo se ho mai fatto cos&igrave; tante partenze in un solo giorno, ammetto di non essere un grande fan di questa regola, perch&eacute; se sei dalla parte giusta della pista &egrave; un enorme vantaggio mentre se sei dalla parte sporca diventa difficile, e lo avevamo gi&agrave; visto a Monza. A met&agrave; gara ci sono sempre molti marbles fuori dalla traiettoria ideale, per questo penso non sia giusto. Dobbiamo pensare a monoposto che siano in grado di sorpassare, non sperare nella lotteria". Gp Toscana, Leclerc: "Gli aggiornamenti arriveranno"        

Il tedesco ha chiuso 10&deg; e si &egrave; detto a sfavore dell'idea di far ripartire ogni volta le vetture dalla griglia di partenza

Gp Toscana, Vettel: "Non siamo veloci per tanti motivi"

        Al via Valtteri Bottas ci aveva creduto, prendendosi subito la prima posizione. Nelle successive due partenze per&ograve; non &egrave; stato all'altezza, ed alla fine per lui &egrave; arrivata una nuova sconfitta nei confronti di Lewis Hamilton. Con 55 punti di ritardo dall'inglese (190 Lewis, 135 Valtteri), le cose in chiave iridata si fanno maledettamente complicate per il finlandese. Gp Toscana, Binotto: "Il nostro &egrave; un problema di fondo, non bastano piccoli aggiornamenti"  Valtteri vuole migliorare in qualifica La delusione &egrave; palpabile nelle parole del numero 77: "Oggi si tratta di una giornata molto deludente per me. La partenza &egrave; stata da sogno, poi ho tenuto bene anche dopo la prima ripartenza dalla safety car, ad essere sincero non ricordo bene tutte le varie fasi della corsa, ma non ho pi&ugrave; avuto opportunit&agrave; una volta che ho perso l&rsquo;occasione al secondo via. Siamo a met&agrave; campionato, devo continuare a spingere, e prover&ograve; a migliorare. Oggi non &egrave; andata bene per me anche se ero veloce. Ho perso diverse qualifiche per pochi centesimi, questa &egrave; la prima cosa che devo migliorare, voglio togliere questi centesimi e portarli dalla mia parte&rdquo;. Gp Toscana, Leclerc: "Gli aggiornamenti arriveranno"        

Il finlandese ha detto che per lui si tratta di una giornata molto deludente, e si rammarica per essersi fatto passare al secondo via

Gp Toscana, Bottas: "Devo migliorare, anche in qualifica"

        Per Lewis Hamilton quella del Mugello &egrave; stata la vittoria numero 90 della carriera, un traguardo che lo pone a -1 dal record di Michael Schumacher. Un successo arrivato al termine di una corsa caotica, dopo la quale Lewis si ritrova con 55 punti di vantaggio su Valtteri Bottas e ben 80 su Max Verstappen.  La difficolt&agrave; delle ripartenza Con due bandiere rosse e tre partenze da fermo, la gara &egrave; stata tutt'altro che facile, e Lewis ha raccontato di averla gestita cos&igrave;: "Non ricordo tutte le fasi della gara, &egrave; tutto annebbiato nella mia testa, &egrave; stato come fare tre gare diverse in un solo giorno. E&rsquo; stata incredibilmente dura oggi, le partenze sono state difficili ma questa pista &egrave; fenomenale. Valtteri mi ha messo pressione, &egrave; stato veloce per tutto il weekend, in tutte queste ripartenze ho dovuto tenere una concentrazione totale ed &egrave; sempre stata molto difficile, &egrave; stata dura anche fisicamente. Le ripartenze hanno richiesto totale concentrazione ,poi ho dovuto gestire le gomme, ma questo aspetto &egrave; stato reso pi&ugrave; semplice dai vari restart. Ho dovuto preoccuparmi solo perch&eacute; Valtteri aveva avuto dei problemi, quando avevamo le gomme usate alla seconda ripartenza ho visto Valtteri andare ai box. All&rsquo;improvviso mi sono trovato Daniel dietro, per&ograve; Valtteri era davvero sul pezzo, nel finale cercava di rosicchiarmi dei decimi e io cercavo di allungare, qui ci sono rettilinei lunghi quindi devi evitare che l'avversario dietro prenda il Drs. Adoro questo tipo di gare, essere qui &egrave; pazzesco. ed ottenere la 90&deg; vittoria &egrave; incredibile da raccontare". Gp Toscana Ferrari 1000: cronaca e classifica finale        

Hamilton ha colto la vittoria numero 90 della carriera, la sesta in nove gare in un mondiale che per lui si &egrave; messo alla grande

Gp Toscana, Hamilton: "90 vittorie? Incredibile da raccontare"

        Il Gp numero 1000 della sua storia per la Ferrari si &egrave; concluso con un bottino di 5 punti, frutto dell'8&deg; posto di Charles Leclerc e del 10&deg; posto di Sebastian Vettel. Nonostante gli otto ritiri di giornata, i due piloti non sono riusciti a fare di pi&ugrave; sulla pista del Mugello, come ha riconosciuto anche il team principal Mattia Binotto.  Troppa usura delle gomme  Ai microfoni di Sky dopo la corsa, Binotto ha analizzato questo fine settimana, non riuscendo a trovare una spiegazione precisa tra la prestazione comunque positiva del sabato e quella molto pi&ugrave; negativa della domenica: "Oggi non avevamo passo gara, ieri Charles ha fatto un gran giro, penso che la nostra posizione di ieri si spieghi anche cos&igrave;, ma oggi dopo poche tornate abbiamo cominciato a perdere ritmo, ci manca il passo ed il risultato ne &egrave; una conseguenza. In questo momento non c'&egrave; spiegazione per la differenza tra sabato e domenica, in gara abbiamo un grosso degrado delle gomme, fa parte delle difficolt&agrave; di questo nostro progetto dal quale non &egrave; facile uscire. Non si tratta di fare qualche appendice di sviluppi, questo non migliorerebbe la situazione di base, che &egrave; pi&ugrave; profonda e per la quale serve uscirne almeno da qui a fine stagione con dei progressi". Vettel a cuore aperto tra rimpianti, gioie e ricordi Grossi problemi di fondo Il concetto che Mattia ha cercato di spiegare &egrave; quello di una vettura che dovrebbe essere sostanzialmente rivoluzionata, per la quale gli sviluppi medio-piccoli non sono sufficienti: "Come ho detto, novit&agrave; ne vedremo anche nella prossima gara, ma non faranno la differenza. Quando uno ha un problema di fondo come noi credo serva pi&ugrave; tempo per fare quel passo indietro necessario per riposizionarsi e poi ripartire con dei passi avanti. Noi stiamo lavorando sodo, in maniera dura a casa tra galleria del vento e simulazioni per correggere il progetto di base anche in vista dell'anno prossimo. Puoi anche aggiungere delle nuove appendici, ma non saranno sicuramente quelle su cui dobbiamo contare come aspettative di riscatto". Verstappen: "Mi sarei ritirato comunque"  Si salvano solo i piloti Binotto ha spiegato anche perch&eacute; secondo lui gli altri portano aggiornamenti e gli altri no: "La situazione loro &egrave; diversa dalla nostra, loro devono portare piccoli sviluppi come abbiamo fatto noi ad inizio stagione, e come ne faremo ancora, ma ribadisco che il nostro problema &egrave; pi&ugrave; di base e per quello serve pi&ugrave; tempo. Di questo fine settimana salviamo il giro di Charles in qualifica, oggi i nostri piloti hanno fatto del loro meglio, ma si sono trovati di fronte alle difficolt&agrave; di cui abbiamo appena discusso, fanno parte della squadra cos&igrave; come ne fanno parte anche tutti i tecnici e gli ingegneri, dobbiamo uscirne tutti insieme".       

Il team principal del Cavallino salva la prestazione dei piloti, spiegando perch&eacute; la Ferrari non stia portando sviluppi sulla SF1000

Gp Toscana, Binotto: "Il nostro è un problema di fondo, aggiornamenti non bastano"

        A livello di guida Charles Leclerc ha ben poco da rimproverarsi, ma proprio per questo fa ancora pi&ugrave; male lasciare il Mugello come il pilota ad aver sub&igrave;to pi&ugrave; sorpassi nella domenica toscana. Quinto al via, Leclerc ha chiuso il Gp numero 1000 della Ferrari al 9&deg; posto, diventato 8&deg; con la penalit&agrave; di Raikkonen. Rivivi la gara giro per giro Serve una svolta Tanta fatica per tutta la gara, come Charles ha specificato ai microfoni di Sky dopo la bandiera a scacchi: "E' dura quando fai una buona partenza e tutto quello che ci vuole ma poi non c'&egrave; il passo, fatichi con il bilancio e fai tanta fatica con la macchina in generale, il che &egrave; strano considerando che ieri il bilanciamento non era male. Con la hard per&ograve; ho fatto una fatica grandissima, un po' come a Monza, dunque dobbiamo lavorare, &egrave; ovvio, &egrave; difficile cos&igrave;. Io resto motivato, non vedo l'ora di rientrare in macchina in Russia anche solo per capire, dobbiamo spiegarci cosa c'&egrave; che non va con questa macchina, dobbiamo fare assolutamente qualcosa perch&eacute; cos&igrave; &egrave; veramente difficile".  Verstappen amaro: "Probabilmente mi sarei ritirato ugualmente" Capitolo sviluppi Mentre gli altri portano aggiornamenti, la Ferrari pare ferma. Ma Charles ha promesso sviluppi: "Il team sta lavorando tantissimo per provare a portare degli upgrade, devono capire a fondo quello che non va prima di introdurli, ma arriveranno a breve. Di questo fine settimana salvo il mio giro ed il bilancio di ieri, ma i punti non si fanno in qualifica. Guardando la corsa invece non c'&egrave; molto di positivo, il team deve rimanere motivato, continuo a dirlo, non possiamo mollare adesso, ma sicuramente &egrave; un momento molto difficile".        

Il monegasco ci ha provato ma non &egrave; riuscito a finire oltre l'8&deg; posto, nonostante una partenza eccezionale

Gp Toscana, Leclerc guarda avanti: "Gli aggiornamenti arriveranno"

        La paura fa 90, ma anche Lewis Hamilton. La prima di sempre al Mugello sorride all'asso di Stevenage, che porta a casa la vittoria numero 90 della carriera davanti a Valtteri Bottas, per la terza doppietta stagionale della Mercedes. Primo podio della carriera per Alexander Albon, Ferrari all'8&deg; ed al 10&deg; posto rispettivamente con Leclerc e Vettel, in una domenica in cui succede di tutto. Che paura alla ripartenza  Allo spegnimento dei semafori Hamilton non &egrave; perfetto e Bottas ne approfitta per portarsi davanti, seguito dal compagno di squadra e da Leclerc, lesto a passare Albon e Verstappen, rallentato gi&agrave; nell'allungo verso la San Donato dal problema al motore che aveva avvertito nel giro di schieramento. Mentre i primi sfilano tra Luco e Poggio Secco, a centro gruppo vari contatti che portano al ritiro di Verstappen e Gasly, mentre Sainz precipita a fondo gruppo per un contatto con Stroll, con la McLaren che si intraversa proprio davanti a Vettel, il quale non pu&ograve; far altro che colpirla rompendo l'ala. Safety car in pista per sei giri, ma neanche il tempo di ripartire e nelle retrovie si scatena il caos: che sia per colpa della vettura di sicurezza che spegne tardi le luci o per Bottas che riparte proprio alla fine, dietro si crea confusione ed in un maxi incidente vanno fuori Magnussen, Giovinazzi, Latifi e Sainz. Bandiera rossa e classifica congelata: Bottas, Hamilton, Leclerc, Albon, Stroll, Ricciardo, Perez, Norris, Kvyat, Ocon (che non ripartir&agrave; causa problema tecnico), Russell, Raikkonen, Vettel e Grosjean.&nbsp; Vettel a cuore aperto tra rimpianti, gioie e ricordi Leclerc passato da tutti Si riparte con la procedura di partenza standard e stavolta &egrave; Hamilton a beffare Bottas, tornando in testa passando Valtteri, mentre Leclerc tiene la terza posizione davanti a Stroll, Perez, Ricciardo ed Albon. Da qui fase di gara lineare che mette in evidenza tutte le carenze della SF1000, che fa fatica in curva e che viene passata da tutti in rettilineo, con Charles che perde velocemente tante posizioni fino alla sua sosta al giro numero 22. Bella gara di Ricciardo che passa prima Perez e poi Stroll con l'undercut, portando la Renault al terzo posto momentaneo. Le Mercedes fanno gara a parte, con Bottas che per&ograve; lamenta vibrazioni eccessive all'anteriore sinistra e si stacca da Hamilton prima della sua fermata. Verstappen amaro: "Mi sarei ritirato comunque" Stroll, che botto! Dopo il walzer dei pit-stop la corsa pare congelata, con le due Mercedes davanti&nbsp;ed una bella lotta per il podio che vede protagonisti Ricciardo, Stroll ed Albon, ma all'Arrabbiata 1 il canadese della Racing Point ha un problema alla gomma posteriore sinistra e finisce dritto contro le barriere.   Safety car all'istante, ma subito dopo i commissari optano per la seconda bandiera rossa di giornata (non accadeva dal Gp Brasile 2016). Classifica nuovamente cristallizzata al giro 45 di 59, con quest'ordine: Hamilton, Bottas, Ricciardo, Albon, Perez, Norris, Kvyat, Leclerc (che aveva effettuato la seconda sosta poche tornate prima della bandiera rossa), Russell, Vettel, Grosjean e Raikkonen.&nbsp; Bottas, niente da fare contro Hamilton Terza partenza dalla griglia, con Hamilton che parte meglio di tutti mentre Bottas si fa sorprendere da Ricciardo, un episodio che non ci voleva per il finlandese perch&eacute; cos&igrave; si gioca l'unica possibilit&agrave; che aveva di sopravanzare Lewis. Il finlandese si sbarazza di Daniel dopo appena un giro, ma &egrave; gi&agrave; tardi per andare a prendere Hamilton, che gestisce a piacimento prima di sparare il giro veloce negli ultimi passaggi. Ricciardo non ce la fa a regalare il podio alla Renault, facendosi passare da Albon, mentre le Ferrari dopo una ripartenza non ottimale non riescono a risalire la classifica. Finisce dunque con la classifica che dice Hamilton, Bottas, Albon, Ricciardo, Perez, Norris, Kvyat, Leclerc, Raikkonen (in realt&agrave; &egrave; Kimi a transitare ottavo sul traguardo, ma la penalit&agrave; rimediata per essere rientrato ai box tagliando la linea bianca gli costa 5" di penalit&agrave;) e Vettel, ultimo ad andare a punti. Ancora niente da fare per Russell e Grosjean, rispettivamente all'11&deg; e 12&deg; posto.        

Addirittura due bandiere rosse e tre partenze da fermo a rendere movimentata la domenica del Mugello, che premia l'inglese davanti a Bottas ed Albon

Gp Toscana: Hamilton come la paura, 90! Leclerc è 8°, Vettel 10°

Hamilton vince e fa 90 primi posti in carriera, con il record di Schumi oramai a un passo. Bottas, secodo, poi Albon si conquista il terzo posto e primo podio in carriera. Male le Ferrari, ottava con Leclerc e decima con Vettel

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