Giunto alla settima edizione, Historic Minardi Day prosegue la tradizione con una due giorni di pane e motori. In profonda contrapposizione con la Formula 1 dei tempi d&rsquo;oggi, fatta di faraoniche hospitality, eccessivo elitarismo e GP con improbabili barche finte, la kermesse organizzata dalla famiglia Minardi (capitanata dall&rsquo;ex patron del team faentino Gian Carlo) affascina numerosissimi appassionati accorsi da tutto il mondo con la formula classica del motorsport: propulsori che cantano, vetture iconiche, meccanici in tuta al lavoro, profumo di benzina nei box, odori di cucina street food e tanta, tanta passione e cultura per lo sport delle quattro ruote. Gian Carlo e il fratello Giovanni, assieme ad Elena (figlia del compianto Nando) e Giovanni (figlio di Gian Carlo) ripropongono dal 2016 una formula arrivata ad annoverare lo scorso anno un parco macchine di oltre 400 esemplari, con tantissimi ospiti e oltre 13000 presenze.&nbsp; Nel 2023 oltre 20 le Formula 1 con la presenza di marchi come Alfa Romeo, Ferrari, McLaren, Minardi, Williams, Jaguar, Lotus, Footwork, Tyrrell, March, Merzario, Wolf, Shadow, Arrows e Surtees, solo per citarne alcune. Oltre alle monoposto storiche della massima serie anche tante GP2, F2, F3, F3000, Formula Junior, GT Storiche, Prototipi e vetture recenti supercar e hypercar Pagani, Dallara, Lamborghini, Alpine e Pambuffetti. Tra gli ex piloti presenti nella giornata di sabato 26 agosto Riccardo Patrese, Emanuele Pirro, Thierry Boutsen, Arturo Merzario, Giovanna Amati, Gianni Morbidelli, Thomas Biagi, Bruno Giacomelli, Beppe Gabbiani e tanti altri. Tra i piloti attuali Alister Yoong, mattatore nel GT e figlio dell&rsquo;ex Minardi F1 Alex. Tra gli ingegneri Aldo Costa (in forze alla Dallara), ex Minardi e plurivincitore con Ferrari e Mercedes, l&rsquo;immancabile Gabriele Tredozi (tra le bandiere dell&rsquo;ex squadra faentina). Tra le autorit&agrave; presenti alla kermesse organizzata dalla famiglia Minardi il presidente Aci Angelo Sticchi Damiani e il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Grandi protagonisti dell&rsquo;Historic Minardi Day, come sempre, i tantissimi tifosi e appassionati accorsi da tutto il mondo &ndash;nonostante il caldo da bollino rosso- con indosso magliette di team e piloti ogni epoca. Per non parlare delle tante bancarelle addobbate di memorabilia in grado di attirare sciami di fan famelici, mai sazi di motorsport.  I 100 anni del Circuito del Savio  L&rsquo;edizione 2023 dell&rsquo;Historic Minardi Day &egrave; caratterizzata anche dalla mostra &ldquo;100 anni del Circuito del Savio&rdquo; allestita all&rsquo;interno dello Show-Room Motor Valley presso il Museo Checco Costa. I modelli esposti ripercorrono la storia del motorsport, a partire dall&rsquo;Itala 51 Sport del 1922 per arrivare al modello AlphaTauri con livrea 2022. Nel museo esposte anche vetture dagli anni 1923-1927 gi&agrave; protagoniste alle edizioni del &ldquo;Circuito del Savio&rdquo;. Non solo modelli di macchine esposte nella mostra dedicata al centenario del Circuito del Savio, ma anche tante foto digitali proiettate sugli schermi, allo scopo di mostrare la storia e l&rsquo;evoluzione del tracciato imolese.  Le vetture della Scuderia Tazio Nuvolari  Grazie alla stretta collaborazione e il rapporto di amicizia con l&rsquo;Historic Minardi Day, la Scuderia Tazio Nuvolari ha messo a disposizione dell&rsquo;allestimento pezzi unici che hanno gareggiato nelle varie edizioni del Circuito del Savio: una Itala 51 Sport del 1922, una Lancia Lambda Sport Torpedo del 1924 e la Bugatti T37 del 1927. Il collezionista e pilota Venanzio Fonte ha messo a disposizione dei visitatori la Alfa Romeo RL Targa Florio del 1924 curata da Bonfanti Garage, &ldquo;sorella&rdquo; proprio dell&rsquo;Alfa Romeo RL Targa Florio numero 28 con cui il giovane Enzo Ferrari vinse, 100 anni fa, la prima edizione del Circuito del Savio. Infine citiamo la collezione di Pierluigi Martini (grande assente della settima edizione per un problema fisico): la Tyrrel P34 6 ruote e la Ferrari 126 C4 (ex Michele Alboreto).  Premiazioni  Historic Minardi Day &egrave; stato anche teatro di premiazioni. L&rsquo;ambito Premio Alboreto, istituito nel 2006 da Les Mans Model Fan Club in memoria del compianto Michele ed assegnato in passato a personaggi del motorsport &egrave; stato consegnato a Mario Donnini. In occasione della foto ricordo sul rettilineo con la presenza di tre vetture d&rsquo;epoca e piloti sono stati consegnati, invece, due premi dedicati al compianto Ferdinando Minardi. Il primo &egrave; stato assegnato a Giancarlo Martini e consegnato al figlio Jacopo. Giancarlo fu vincitore con la scuderia Passatore nel &rsquo;73 in Formula Italia, il primo successo per Gian Carlo Minardi come team boss. Il secondo premio &egrave; stato invece consegnato a Miguel &Aacute;ngel Guerra, primo pilota a correre con il Minardi team nel 1980 in F2. Il simpaticissimo argentino &egrave; una delle presenze immancabili all&rsquo;Historic Minardi Day. Della serie non c&rsquo;&egrave; due senza tre, un premio speciale &egrave; stato assegnato anche ad un collezionista giapponese di vetture storiche arrivato ad Imola direttamente dal Sol Levante.  Il Raduno Terre di Romagna &ldquo;100 anni del circuito del Savio&rdquo;  ACI Storico Festival in concomitanza con Historic Minardi Day celebra i &ldquo;100 anni del Circuito del Savio&rdquo;. Enzo Ferrari, al volante dell&rsquo;Alfa Romeo RL Targa Florio vinse infatti l&rsquo;edizione del 1923 conquistando il primo Circuito del Savio. In occasione della ricorrenza del centenario, domenica 27 agosto torna l&rsquo;immancabile&nbsp;Raduno Terre di Romagna &ldquo;100 anni del circuito del Savio&rdquo;. Con partenza dall&rsquo;Autodromo di Imola, il convoglio attraverser&agrave; le campagne romagnole, percorrendo anche un tratto del circuito originale. La partenza &egrave; fissata alla Basilica di Sant&rsquo;Apollinare in Classe, mentre la chiusura avverr&agrave; in parata all&rsquo;Autodromo di Imola.  Lo spettacolo &ldquo;Meccanici che Gente&rdquo;  Curato dall&rsquo;ex pilota F1 Siegfried Stohr, &ldquo;Meccanici che Gente&rdquo; &egrave; una delle principali novit&agrave; dell&rsquo;Historic Minardi Day. Lo spettacolo teatrale &egrave; realizzato da Stohr assieme agli attori di &ldquo;Serra Teatro&rdquo; e ricostruisce il rapporto particolare che si crea tra meccanici e piloti nel corso della storia, in particolare l&rsquo;emozione della vittoria condivisa e i dolori della sconfitta. Siegfried nel corso dello spettacolo ha effettuato brevi monologhi, inizialmente incentrati sulla figura dei piloti e meccanici e poi sulla sua storia personale e sulla sua carriera da pilota, alternati da fotografie proiettate e dalle voci comprimarie / narranti di tre attori. Fu un incidente in kart occorso a Stohr a far propendere la sua famiglia a ingaggiare un meccanico al seguito di Siegfried, Ernesto, al quale ne seguirono altri nel corso della carriera di Stohr, in particolare Adriano. Nel corso dello spettacolo sono stati affrontati anche alcuni drammi legati ai meccanici nella storia della F1, come l&rsquo;investimento di Dave Lucket a Zolder nell&rsquo;81, il capo dei meccanici della squadra per cui correva Stohr. Un investimento tragico del quale si rese involontario protagonista proprio Siegfried. Tra gli oggetti di scena, posta dinanzi al palco, una Selene Formula 850.  GIRO DI PARERI:  Stefano Bonaccini, presidente della Regione E-R: &ldquo;Historic Minardi Day in ambito motoristico &egrave; un ulteriore evento dell&rsquo;anno, ormai diventato appuntamento importantissimo che raggruppa una parte significativa della storia del motorsport internazionale in una terra, l&rsquo;Emilia-Romagna, che &egrave; l&rsquo;unica al mondo a portare il nome di una strada. Nella Motor Valley a poche decine di chilometri l&rsquo;una dall&rsquo;altra si trovano imprese che, quando giro il mondo, parlano da s&eacute;. Insomma non devo dire che vengo da Modena o dall&rsquo;Emilia-Romagna, mi &egrave; sufficiente dire Ferrari, Maserati, Ducati, Lamborghini, Dallara, Scuderia AlphaTauri, Pagani, Minardi, ecc&hellip;Alla famiglia di Gian Carlo Minardi va fatto un grande ringraziamento da parte nostra perch&eacute; in questo autodromo insieme ad Aci e ad altri player che lavorano nel campo delle quattro ruote consentono la concretizzazione di un ulteriore tassello di una storia straordinaria che vogliamo proseguire in futuro. Da quando abbiamo riportato il GP F1 siamo l&rsquo;unica Regione al mondo che ospita F1, Moto GP Mondiale e Superbike in due circuiti diversi&rdquo;.   Gian Carlo Minardi: &ldquo;Organizzare Historic Minardi Day ogni anno &egrave; uno sforzo enorme, ma la presenza e l&rsquo;entusiasmo di tutti i presenti ci ripaga ampiamente. Con questo caldo, poi, non era affatto scontata. Nel corso delle edizioni i risultati si sono visti grazie a Dio e quindi non possiamo che sentirci onorati dall&rsquo;affetto che riceviamo. Il parco macchine &egrave; salito di livello sia sul fronte quantitativo che sul versante qualitativo, per cui siamo davvero molto soddisfatti. Nella prima giornata siamo in linea con le aspettative&rdquo;.  Arturo Merzario: &ldquo;E&rsquo; la prima volta che partecipo come gentleman all&rsquo;Historic Minardi Day e mi sembra un ottimo evento. Mi auguro possa proseguire e raggiungere gli allori del Festival di Goodwood, giunto alla 30esima edizione. Spero che in Italia possa esserci l&rsquo;opportunit&agrave; per Historic Minardi Day di proseguire nel tempo. Tre anni fa ero presente alle conferenze stampa come ospite, ma guidare in pista (con Lucchini SR2) &egrave; una sensazione diversa&rdquo;.  Aldo Costa: &ldquo;E&rsquo; sempre un grande piacere essere all&rsquo;Historic Minardi Day. Imola &egrave; il circuito che pi&ugrave; mi ricorda gli inizi della carriera. Ho avuto la possibilit&agrave; di stare vicino al circuito grazie a Gian Carlo ed al suo team. Tornarci ora come membro del consiglio di amministrazione di Formula Imola, con il presidente Gian Carlo Minardi e con Dallara (e i suoi prodotti per la pista) &egrave; una grandissima soddisfazione. Secondo me Historic Minardi Day &egrave; una Goodwood italiana. Portiamo in pista 400 macchine, c&rsquo;&egrave; tutto il motorsport passionale italiano, tantissimi tifosi e persone appassionati di tutte le tipologie di macchine da competizione. Historic Minardi Day &egrave; una festa della passione. Durante le edizioni della kermesse ho guidato tante macchine in pista, quella pi&ugrave; sorprendente fu la Mercedes F1. Gian Carlo Minardi e Toto Wolff si misero d&rsquo;accordo per farmi quella sorpresa. Negli ultimi due anni ho guidato la Dallara XP e vetture F1 con casco bianco in incognito. La F1 &egrave; sempre stata un pianeta a s&eacute;, uscito dal Big Circus ho voluto essere coinvolto nei programmi sport (gare americane, 24 ore di daytona, wec) e mi ha stupito il diverso coinvolgimento del pubblico. Spero che la F1 del futuro possa vedere la crescita nei differenti ambiti del motorsport e fare qualcosa per avvicinarsi&rdquo;  Bruno Giacomelli: &ldquo;Vengo sempre molto volentieri a Historic Minardi Day innanzitutto perch&eacute; sono amico di Gian Carlo, inoltre per vedere tante vetture della mia epoca, cosa che mi fa sempre piacere. Gian Carlo lo conosco dai tempi della Formula Italia ed &egrave; stato un punto di riferimento per tanti piloti italiani. Dopo Ferrari Minardi &egrave; stato il costruttore italiano che &egrave; riuscito a costruire vetture F1 e a correre per lungo tempo. Non &egrave; cosa da poco rimanere in F1 per tanti anni, anche quando i team erano solo 10. Il lavoro svolto da Gian Carlo &egrave; eccezionale, bisogna rimarcarlo. Credo che la F1 attuale abbia preso una &ldquo;via del non ritorno&rdquo; perch&eacute;, com&rsquo;&egrave; normale che sia, segue quello che &egrave; il progresso in tutti i settori della vita. Tanti errori potevano essere evitati, come ad esempio la mancata introduzione dei carburanti alternativi. Penso che l&rsquo;introduzione dei carburanti sintetici sia giusta, ma che arriver&agrave; in ritardo. Nella F1 attuale i piloti sono troppo comandati ai box, sono davvero tanti gli aspetti che la rendono molto distante dalla massima serie che ho amato personalmente. La F1 di oggi rispecchia la societ&agrave; attuale dove tante cose vanno al contrario&rdquo;.  Emanuele Pirro: &ldquo;La presenza di tanti stranieri all&rsquo;Historic Minardi Day testimonia l&rsquo;espansione dei confini della manifestazione. In questo modo va ad ampliarsi anche la presenza dell&rsquo;Italia dei motori nel mondo. Quanto alla F1, le pi&ugrave; grandi soddisfazioni della carriera le ho colte altrove, ma sono stati comunque anni interessanti quelli che ho speso nella massima serie. Con Scuderia Italia maturai esperienze significative e sono ancora legato con alcuni membri dell&rsquo;allora personale. Grazie al ritorno della Ferrari nel WEC i tifosi, in Italia, iniziano ad accorgersi che non esiste solo la F1 e questo penso sia molto positivo&rdquo;. 

Eventi, mostre e premiazioni dell&#39;evento che celebra la passione per il Motorsport

Historic Minardi Day, i protagonisti della settima edizione

Saranno quasi 30 tra campioni e protagonisti del Motorsport che nelle giornate di sabato 27 e domenica 28 agosto arriveranno all&rsquo;Autodromo Internazionale di Imola in occasione della sesta edizione dell&rsquo;Historic Minardi Day (biglietti acquistabili su TicketOne).  Un&rsquo;occasione per incontrare personaggi che hanno scritto pagine importanti del motorsport mondiale e che da sempre sono legati al mondo Minardi, non facendo mancare la loro presenza all&rsquo;Historic Minardi Day: l&rsquo;Ing. Aldo Costa, l&rsquo;Ing. Gabriele Tredozi, Marco Apicella, Fabio Babini, Luca Badoer (portacolori del Minardi Team nel 1995 e 1999 al volante della M195 e M01) nonch&eacute; storico collaudatore della Scuderia Ferrari, Fulvio Maria Ballabio, Benito Battilani, Thomas Biagi, Marco Cajani (ora Presidente della Scuderia del Portello), Massimo Ciccozzi, Carlo Facetti, Roberto Farneti, Gianni Giudici, Miguel Angel Guerra, Gabriele Lancieri, Giovanni Lavaggi (portacolori del Minardi Team nel 1996) Lamberto Leoni, Pierluigi Martini che nella giornata di sabato alle 12,45 scender&agrave; in pista al volante della Tyrrell P34/02 del 1976 per uno shakedown in anteprima mondiale con sorpresa finale per il pubblico, mentre domenica sar&agrave; al volante della Tyrrell P34/05 1977; Andrea Montermini, Gianni Morbidelli alfiere del Minardi Team nelle stagioni 1990, 1991 e 1992, Riccardo Patrese che festeggia i 30 anni dal titolo costruttori conquistato con la Williams, Nicol&ograve; Piancastelli e &nbsp;Siegfried Stohr.  Un appuntamento indimenticabile  Nel 2017 Emanuele Pirro si era messo al volante, per la priva volta, della Minardi M189 con Gian Carlo Minardi impegnato a sua volta a guidare la M192-Lamborghini. Nell&rsquo;edizione del 2018 l&rsquo;allora direttore tecnico della Mercedes AMG F1, Aldo Costa, aveva portato in pista la Mercedes W04. Nel 2020 Riccardo Patrese aveva scaldato i cuori dei tantissimi appassionati presenti tornando al volante della &ldquo;sua&rdquo; Williams FW14 del 1991. In questa sesta edizione l&rsquo;Ing. Gabriele Tredozi sar&agrave; alla guida della Minardi PS04B, l&rsquo;Ing. Aldo Costa, nella giornata di sabato, scender&agrave; in pista con la Dallara Stradale EXP da 500 CV, Pierluigi Martini si alterner&agrave; al volante delle Tyrrell P34/02 e P34/05 e Giovanni Lavaggi sar&agrave; al volante del suo prototipo LS1.  I campioni di domani  Non mancheranno anche i possibili campioni del futuro: Andrea Kimi Antonelli, attuale leader nell&rsquo;Italian F4 Championship e F4 Adac col team Prema nonch&eacute; Junior Drivers del Mercedes AMG Petronas Formula One Team, Brando Badoer protagonista nell&rsquo;Italian F4 Championship Lorenzo Patrese gi&agrave; protagonista nel GT World Challenge Europa con l&rsquo;Audi R8 GT3, Mattia Bucci fresco di licenza e pronto a firmare il debutto nel campionato italiano di Formula 4 e Thomas Baldassarri (classe 2008) attualmente impegnato nell&rsquo;ultima stagione di karting con lo sguardo gi&agrave; rivolto alle auto 

Sabato 27 e domenica 28 agosto si accendono i motori per la sesta edizione dell&#39;evento diventato ormai occasione prestigiosa per incontrare personaggi che hanno scritto pagine importanti del motorsport e che da sempre sono legati al mondo Minardi

Historic Minardi Day: l&#39;autodromo di Imola pronto per l&#39;edizione 2022

Ecco tutte le foto dell'edizione 2019 del Minardi Day

Historic Minardi Day 2019: foto

Ecco quali saranno le monoposto all'Historic Minardi Day 2019

Historic Minardi Day 2019, le monoposto: foto

Mentre a Goodwood si celebrava il fascino del Motorsport austeramente retr&ograve; che riabbraccia la gente, sabato 25 giugno a Imola, in chiave minimalista, confidando solo e tanto sulla spontaneit&agrave; degli appassionati, Gian Carlo Minardi ha vissuto una delle giornate pi&ugrave; belle della sua vita.  Tremila paganti, pi&ugrave; almeno mille che erano l&igrave; in quanto sponsor, invitati, collaterali, amici di vecchia data o che altro, per un totale presumibile di quattromila persone.&nbsp;  Ma quella di Imola per l&rsquo;Historic Minardi Day non era mica una discoteca e i conti veri non si fanno coi blocchetti di biglietti staccati, ma soprattutto con le sensazioni provate e l&rsquo;aria respirata.  Perch&eacute; a entusiasmare la fiumana di race fan che ha invaso il paddock e stipato le tribune, c&rsquo;era un patrimonio di decine di monoposto, Ferrari e Toro Rosso comprese, ma anche presenze a sorpresa quali Fondmetal e Tecno, viaggianti o semplicemente esposte.&nbsp;  Un estratto fedele di tre decadi di storia rombante della Minardi e delle corse, dalla formula cadetta al ventennio d&rsquo;oro in F.1, impreziosito dalla presenza del gruppone nobile di tanti combattenti e reduci in casco e tuta.&nbsp;  Tanti piloti presenti gi&agrave; militanti nel team faentino, capitanati da quel Piero Martini che alla corte di patron Gian Carlo riusc&igrave; a percorrere pi&ugrave; Gp di chiunque altro, nonch&eacute; un giro in testa al Gp del Portogallo 1989 e a partire in prima fila a Phoenix&nbsp;1990.  A festa finita, parlare con Gian Carlo Minardi era un tutto contemplare i suoi silenzi sbalorditi, punteggiati di qualche modesto e sincero &laquo;Non me lo sarei mai aspettato... Quasi non me lo spiego... Ad acclamare le mie Minardi c&rsquo;erano quasi pi&ugrave; giovani che vecchi...&raquo;.  E allora una mezza spiegazione si pu&ograve; provare ad abbozzarla, al suo posto, visto che lui dice di non averla.  &Egrave; vero, dal 1985 al 2005 mai una Minardi ha vinto un Gp o visitato il podio, eppure la squadra faentina in 345 gare iridate disputate ha incarnato un simbolo coraggioso e onesto, forte della sua pura sportivit&agrave;, improntata come sempre &egrave; stata all&rsquo;apertura e alla proposizione di un lato il pi&ugrave; possibile umano delle corse.  Tanto per cominciare, il coraggio.&nbsp;  In piena era turbo, grazie alla passione e all&rsquo;appoggio del compagno d&rsquo;avventura, il compianto Piero Mancini, e alla voglia di non mollare dell&rsquo;ingegnere Carlo Chiti, la Minardi ebbe l&rsquo;ardire di farsi in casa il propulsore. L&rsquo;unit&agrave; Motori Moderni si rivel&ograve; poi fragile e sfortunata, eppure solo l&rsquo;averci provato fu di per s&eacute; un inizio e un indizio minimalisticamente eroico, con Piero Martini presto seguito nell&rsquo;abitacolo da Andrea De Cesaris e Alessandro Nannini, a dare il la a una sequela impressionante di piloti italiani lanciati o pi&ugrave; semplicemente fatti arrivare in Formual Uno.  L&rsquo;onest&agrave;, dicevamo.&nbsp;  In Formula Uno Gian Carlo Minardi era uno che non piantava chiodi. Se prendeva un pilota, anche non eccezionale, non lo spremeva come un limone, lasciandolo a piedi alla prima scusa, pur d&rsquo;intascare quattrini. No, cercava di costruire e costruisci qualcosa attorno. Fino in fondo.  Sabato scorso a Imola, se ha fatto piacere rivedere Trulli o Fisichella, che con Gian Carlo si sono lanciati, ancor pi&ugrave; toccante &egrave; stata la presenza, dai pi&ugrave; non rilevata, di personaggi quali Adrian Campos, Giovanni Lavaggi o Tarso Marques, che nella squadra faentina non hanno combinato cose ricordate con steli, eppure serbano dentro una gratitudine immensa per la grande opportunit&agrave; che gli &egrave; stata data, peraltro molto dignitosamente contraccambiata corsa dopo corsa.  Quindi, la sportivit&agrave;.&nbsp;  Minardi in venti anni di Formula Uno non ha mai ciurlato nel manico, muovendosi da lelaista e legalista, riuscendo a stabilire una convivenza a tratti delicata mai mai messa in dubbio, con un padrone del circo difficile e problematico quale Bernie Ecclesone, didivendo la scena in Italia con la Ferrari, forse l&rsquo;impresa pi&ugrave; perigliosa e meglio riuscita di tutte.&nbsp;  Di pi&ugrave;. Anche se realizzate con budget risicati, le sue monoposto - a differenza di tante altre, a volte dai nomi ben pi&ugrave; altisonanti -, non sono mai state considerate bare viaggianti o fragili mantidi, anzi, il loro degno e appassionato lavoro lo hanno sempre fatto fino in fondo, dimostrando che tendenzialmente erano concepite anzitutto per essere serie, solide e durevoli.  Nondimeno, tra i valori c&rsquo;&egrave; la paziente flessibilit&agrave; di Gian Carlo.&nbsp;  S&igrave;, la pazienza di saper dividere la scena anche con compagni di viaggio a tratti stupendi e appassionati, altre volte meno. Il grande Piero Mancini per primo e poi negli anni il bravo Giuseppe Lucchini, piuttosto che - incidentalmente, per la verit&agrave; - Flavio Briatore, piuttosto che lo stupendo Gabriele Rumi e il controverso australiano Paul Stoddart.&nbsp;  Ecco, sapere e riuscir a navigare nei vent&rsquo;anni pi&ugrave; difficili e cangianti della Formula Uno, non &egrave; cosa da poco e Gian Carlo e i suoi ragazzi ci sono riusciti non perdendo mai l&rsquo;orgoglio di sfoggiare lo stile Minardi, quel modo di correre e di vivere sempre aperto e sorridente, che sapeva allevare campioni come Alonso e Webber nell&rsquo;abitacolo - ma anche aiutare in F.2 Elio De Angelis e Michele Alboreto -, facendo germogliare al muretto e al tavolo da disegno menti valide quali Gabriele Tredozi e Aldo Costa, per limitare l&rsquo;indagine solo a esempi illuminanti.  Poi ci sono i traguardi raggiunti.&nbsp;  Concreti, pratici, sostanziali, che solo chi &egrave; astigmaticamente accecato dal glamour finto di altre storie non riesce a percepire nella sua interezza grande.  La Minardi &egrave; stata la sola piccola squadra salvatasi dalla pulizia etnica delle prequalificazioni, spietatamente voluta da Ecclestone specie nel biennio 1989-1990.  La Minardi, sissignore, &egrave; stata la squadra che ha creduto pi&ugrave; negli italiani.  La Minardi &egrave; stata la squadra che di fatto - quando la sua storia ne avrebbe giovato al punto da poter essere riscritta e godere di ben altri introiti e blasone -, non ha potuto ben fruire dell&rsquo;allargamento della zona punti fino a premiare i primi dieci. Se la regola fosse stata cambiata assai prima, certe annate delle monoposto faentine avrebbero annotato piazzamenti caratterizzati da una luce ben pi&ugrave; giusta e vivificante.  Infine, la Minardi &egrave; stata una piccola squadra che &egrave; andata vicinissima a vincere un Gran Premio, in Brasile 2003, quando il pilota d&rsquo;allora, Jos Verstappen part&igrave; in una gara bagnatissima con benzina a cisterna e le gomme giuste, mentre dal muretto Tredozi scongiurava il suo pupillo di mantenersi calmo e aspettare che la gara gli andasse incontro, perch&eacute; lo svolgersi dei fatti gli avrebbe dato gloriosamente ragione.  Poi cos&igrave; non and&ograve;, Jos scler&ograve;, usc&igrave; e la storia Minardi conserva ora quel bocciolo mai dischiuso, piuttosto che una rosa bella aperta da tenere a memoria, ma la cosa non sposta d&rsquo;un millimetro la bella favola.&nbsp;  Minardi in F.1 &egrave; stato sinonimo di valori.&nbsp;  Di rispetto per cose forti, di salvaguardia di un patrimonio non solo sportivo, condiviso da tanti, idealmente da tutti noi.  E i silenzi modesti di Gian Carlo che ancora oggi non riesce a spiegarsi perch&eacute; tanta gente sia arrivata a Imola per rendergli omaggio, vanno colorati e campiti da questa bella realt&agrave;.  L&rsquo;epopea sottotraccia della Minardi, se fosse un monumento del Motorsport, dovrebbe essere tutelata come patrimonio dell&rsquo;umanit&agrave;.  Appuntamento al prossimo Minardi Day, Gian Carlo, e se rivedi il solito fiume di gente felice che ti vuole parlare e stringere la mano, per favore non ti stupire mai pi&ugrave;. 

Il successo di pubblico nella giornata di Imola riafferma valori importanti

5 risultati per 'Historic Minardi Day'

Historic Minardi Day, i protagonisti della settima edizione

Historic Minardi Day: l'autodromo di Imola pronto per l'edizione 2022

Historic Minardi Day 2019: foto

Historic Minardi Day 2019, le monoposto: foto

Minardi, patrimonio del Motorsport