Grandi festeggiamenti a casa dell'ex amministratore delegato della Ferrari e presidente della Fia. La moglie Michelle Yeoh infatti è stata premiata nella notet degli Oscar 2023 come miglior attrice protagonista nel film Everything Everywhere All at Once. I due sono felicemente sposati da oltre 20 anni. "Momento di pura grazia e immensa felicità. Che viaggio! Sono così orgoglioso di Michelle, che ha ricevuto l'Oscar Academy Award per la migliore attrice", il messaggio sui social di Todt

Jean Todt, un amore da Oscar: la moglie Michelle Yeoh è la nuova miglior attrice

Se n&rsquo;&egrave; andato a ottant&rsquo;anni, dopo una lunga malattia, Jean-Pierre Jabouille, meglio noto per essere stato il primo pilota a portare al successo in F.1 il motore turbo. Noto, ma fino a un certo punto. Perch&eacute; quel giorno, il 1&deg; luglio 1979, il mondo, gi&agrave; pronto a festeggiare la Renault nel dominatissimo Gp di Francia a Digione, improvvisamente e inaspettatamente si trov&ograve; di fronte a ben altro spettacolo naturale, altro che la cometa di Halley, ovvero il duello tra Gilles Villeneuve e Ren&eacute; Arnoux su Ferrari. E fu cos&igrave; che, per una delle rare volte nella storia del Motorsport, il secondo e il terzo al traguardo oscurarono e impallarono implacabilmente il primo, ovvero il povero Jean-Pierre, che non poteva ricevere danno peggiore da quell&rsquo;epica concomitanza. Ovviamente, come si diceva nel film &ldquo;L&rsquo;uomo che uccise Liberty Valance&rdquo;, tra la cronaca e la leggenda, si stampa e si ricorda solo la leggenda. E l&rsquo;impresa di Jabouille rimase, per quel giorno e negli anni a venire, quasi totalmente oscurata dal duello pi&ugrave; bello nella storia delle corse moderne.  Pazienza, non fu la prima volta. Da l&igrave; in poi il motore V6 della sua Renault era assai cresciuto e per un anno e mezzo Jabouille fin&igrave; al comando nella maggior parte delle corse disputate, ma, puntualmente, sul pi&ugrave; bello, qualcosa si rompeva e andava storto, tanto che lui, alla fine, era pi&ugrave; ricordato come perdente che non quale pervicace e meritevole battistrada.    Un destino cinico e immeritato, visto che Jean-Pierre Jabouille era un fior di pilota, velocissimo in prova, consistente in gara e in genere privo di errori o sbavature e avrebbe meritato dieci volte di pi&ugrave; nel computo finale delle vittorie. Le quali in F.1 restano solo, due, visto che a Digione 1979 si aggiunge solo Austria 1980, successo ottenuto con un&rsquo;eroica resistenza, visto che le sue gomme stavano andando in pappa. Ma quella volta JPJ riusc&igrave; a tenere duro al comando e a vincere ancora, stavolta di un soffio.  Era stato uno che aveva fatto tanta gavetta, debuttando in F.2 nel 1968 con la Matra e arrivando al titolo solo nel 1976 con l&rsquo;Elf 2J che aveva praticamente sviluppato e realizzato lui. Quindi sul pi&ugrave; bello, a fine 1980, il crash il Canada nel quale riporta gravi fratture agli arti inferiori, tali da minare per sempre le sue capacit&agrave; di guida. Infatti il ritorno nei Gp l&rsquo;anno dopo, al fianco del cognato Jacques Laffite, alla Talbot, fu deludente e di breve durata. Da l&igrave; l&rsquo;addio alla F.1 e il ritorno in auge a fine Anni &rsquo;80 in seno alla Peugeot, prima come tester e pilota endurance e infine Turismo, per prendere il posto al timone, al momento della partenza in direzione Ferrari, di Jean Todt.  Complessivamente, al di l&agrave; dei due Gp vinti e del titolo Europeo F.2 1976, JPJ avrebbe meritato molto di pi&ugrave;, da pilota valido e tester sopraffino che era.  Salut, Jean-Pierre. 

Il francese, scomparso gioved&igrave;, era veloce ma poco baciato dalla buonasorte

A Jabouille manc&ograve; la fortuna, non il valore

        Anche le leggende si emozionano, eccome se lo fanno. Jean Alesi &egrave; stato uno dei grandi protagonisti della cerimonia di premiazione, tenutasi a Bologna, dei Caschi d'Oro e Volanti Aci 2022, dove ha ritirato il casco Legend Varta. Non &egrave; la prima volta che l'ex pilota Ferrari si &egrave; ritrovato a stringere tra le mani il premio Legend, gi&agrave; nel 2018 lo aveva ritirato insieme al suo grande amico e compagno di squadra della Rossa Gerhard Berger.&nbsp; N&eacute; perdente e n&eacute; vincente: solo felice &ldquo;Il mondo del motorsport &egrave; un mondo bellissimo e nella mia carriera ho avuto tanta fortuna e ho conosciuto e incontrato gente straordinaria, miti, leggende e Caschi d&rsquo;Oro. Sono uno che ha dato l&rsquo;anima per quello che ha sempre amato, guidando in formula 1 e vedendo i tifosi impazzire quando passavo con la mia vettura. Non mi sento n&eacute; perdente e n&eacute; vincente: sono semplicemente felice", ha detto emozionato sul palco Jean.&nbsp; Ecco la nostra video intervista:        

L'ex pilota di Formula 1 &egrave; stato premiato come "leggenda" durante la cerimonia dei Caschi d'Oro e Volanti Aci 2022 a Bologna&nbsp;

Caschi d'Oro 2022, Jean Alesi ritira il casco legend Varta VIDEO

        Giovanni Roberto Alesi avr&agrave; presto le chiavi di Alcamo. Conosciuto da tutti come Jean, l'ex campione di Formula 1 domani, mercoled&igrave; 7 luglio, ricever&agrave; dal Consiglio comunale siciliano, la cittadinanza onoraria durante la cerimonia strordinaria in piazza Ciullo. Nell'atrio dell'ex Collegio dei Gesuiti per accogliere l'ex ferrarista ci sar&agrave; anche un&rsquo;esposizione di auto sportive del Cavallino rampante, un regalo a Jean e a tutti coloro che vorranno partecipare ad un evento storico del motorsport. Leclerc con Alesi e Arnoux al Grand Prix Monaco Historique Alcamese come pap&agrave; Franco A rendere Jean un vero alcamese, proprio come il suo pap&agrave; Franco, nato e cresciuto qui dove aveva una carrozzeria di auto prima di trasferirsi in Francia, sar&agrave; il sindaco Domenico Surdi insieme a Baldo Mancuso, che presieder&agrave; come di consueto la seduta questa volta molto speciale del consiglio comunale a partire dalle ore 19. Nella targa che sar&agrave; conferita ad Alesi si legge: "La Citt&agrave; di Alcamo conferisce la cittadinanza onoraria a Jean Ales&igrave;, per ricordare il talento, il coraggio, la passione, l'umilt&agrave; e la lealt&agrave; nello sport e nella vita". Un riconoscimento alla carriera di una personalit&agrave; sportiva che, con professionalit&agrave;, impegno, grande entusiasmo, voglia di gareggiare, ha saputo portare in alto il nome della citt&agrave; di Alcamo nel mondo dell&rsquo;automobilismo, lo sport che appassiona intenditori e non.        

Domani il Consiglio comunale dar&agrave; le chiavi all'ex pilota di Formula 1 il cui padre Franco Alesi fu carrozziere proprio in questa citt&agrave; che gli diede i natali

F1, Jean Alesì sarà cittadino onorario di Alcamo

Compie 57 anni Jean Alesi, l&rsquo;ex pilota di Formula 1 divenuto l&rsquo;idolo dei tifosi Ferrari per le sue stagioni, dal 1991 al 1995, alla guida della Rossa di Maranello. Figlio di un meccanico siciliano emigrato in Francia, ha debuttato il F1 nel 1989 con la Tyrrell, sostituendo la leggenda Michele Alboreto. Nel 1991 &egrave; arrivata la chiamata dalla Ferrari, che lo ha strappato in extremis alla Williams&hellip; Ma il Cavallino Rampante non &egrave; stato in grado di dargli una macchina competitiva, e Alesi, nel suo quinquennio rosso, ha raccolto pi&ugrave; amarezze che soddisfazioni. Ma nonostante la scarsa competitivit&agrave; delle sue Ferrari, non si &egrave; mai tirato indietro, conquistando 15 podi, una storica vittoria in Canada e l&rsquo;amore eterno dei tifosi Ferrari.

Buon compleanno, Jean Alesi!

Angelo Sticchi Damiani, presidente ACI, insieme al direttore di Autosprint Cordovani consegnano a Jean Todt il premio Casco d’oro Speciale

Caschi d'Oro 2020, Sticchi Damiani e Cordovani premiano Jean Todt

Il figlio Giuliano è sceso per la prima volta in pista a bordo di una vettura di Formula 1, una Ferrari SF71H del 2018. E Jean ringrazia commosso

Jean Alesi ringrazia Ferrari: "Il giorno più importante per Giuliano"

Cosa non si fa per i figli, anche vendere una Ferrari F40. E non di certo una Rossa qualunque di un proprietario qualsiasi perch&eacute; la famiglia in questione &egrave; quella di Jean Alesi. L&#39;ex pilota di Maranello ha deciso di aiutare Giuliano nella sua carriera da pilota nella Formula 2 visto che la cifra guadagnata dalla vendita dell&#39;auto &egrave; stata poi investita nel budget necessario (che arriva a toccare cifre fino a 1,8 milioni di euro) per farlo correre nel team HWA, scuderia che ha sostituito la Ardenn nella serie.  Un regalo che dunque permetter&agrave; al classe &#39;99, entrato nel 2016 nella Ferrari Driver Academy insieme a Charles Leclerc, di poter gareggiare ancora in F2 e di migliorare il 15&deg; posto della passata stagione ottenuto con il team Trident. &quot;Molti piloti non finiranno la stagione: sar&agrave; un disastro per chi corre in F2 e in F3. Il problema &egrave; che &egrave; quasi impossibile trovare sponsor - ha detto Jean a Sky Sport F1 -. Spero che in questo grande caos qualcosa cambi e vengano date delle occasioni a questi giovani, che non solo investono molto in termini di denaro, ma anche dal punto di vista personale: lasciano l&#39;universit&agrave; perch&eacute; sognano di fare i piloti e nessuno cura i loro interessi&quot;.    Hamilton: &#39;Non &egrave; solo sport, &egrave; una lotta che continuo&#39;  La F40 voluta da Piquet e regalata dalla Ferrari  Lasciare andare la sua F40 da non &egrave; stato facile come confessa Jean che per&ograve; non ha tentennato nemmeno un attimo vista l&#39;importanza del futuro di Giuliano: &quot;In famiglia, facciamo le cose con passione, e non c&#39;&egrave; paragone tra l&#39;avere una F40 in garage e vedere mio figlio correre. E poi sono troppo vecchio per guidare una F40&quot;.&nbsp;  Inoltre non parliamo di una Ferrari qualsiasi ma di quella avuta proprio per volont&agrave; di Nelson Piquet, un ricordo e un regalo di un amico che assume un valore del tutto speciale per un ex pilota di Formula 1: &quot;Nelson aveva gi&agrave; quasi finito la sua carriera, e io ero un amico. A quell&#39;epoca era tutto diverso, nessuno aveva un rappresentante o un agente e ci si confrontava direttamente. Cos&igrave; Nelson, che &egrave; stato sempre fantastico nei miei confronti, si improvvis&ograve; mio manager e scrisse il contratto, anche perch&eacute; non era facile per un ragazzo come me, che fino all&#39;anno prima lavorava in officina con il pap&agrave;, parlare di ingaggio e contratti con gente del calibro di Luca Cordero di Montezemolo.   Cos&igrave; mi disse: &lsquo;Okay, lasciami fare il contratto per te&#39;. E mise sul contratto &lsquo;Ferrari F40&rsquo; come regalo da parte della Ferrari. Quando mi mostr&ograve; i documenti, dissi: &lsquo;Nelson, non posso darlo al presidente della Ferrari Montezemolo, rider&agrave; e prender&agrave; qualcun altro&lsquo;. Lui mi convinse e mi ricordo che il presidente lo lesse e poi mi guard&ograve; dicendo: &lsquo;Per un giovane pilota sai cosa mettere nel tuo contratto!&rsquo;&rdquo;.    Ferrari, test a Fiorano per prepararsi al GP d&#39;Austria 

L&#39;ex pilota di F1 non ha avuto dubbi nel lasciar anadre il suo gioiellino, regalato dalla Ferrrari e voluto come clausola nel suo contratto con la Rossa da Nelson Piquet: &quot;Non c&#39;&egrave; paragone tra l&#39;avere una F40 in garage e vedere mio figlio correre. E poi sono troppo vecchio per guidarla&quot;

F2, Jean Alesi vende la sua Ferrari F40 per far correre il figlio Giuliano

La domanda si insidia sempre pi&ugrave; pressante: ma quale sar&agrave; il nostro futuro adesso? Quale sar&agrave; la nostra vita una volta che, speriamo al pi&ugrave; presto possibile, si sar&agrave; allentata la morsa di questo virus maledetto che semina morte, quarantene, disastri economici? Impossibile disegnare adesso uno scenario plausibile senza rischiare di sbagliare completamente il tiro e mandare in tribuna qualsiasi considerazione.  &laquo;Quando tutto questo sar&agrave; finito, ci sar&agrave; ancora voglia di andare alle gare? O ad una partita, in teatro, al ristorante, al cinema? Dobbiamo capire come ricominciare, perch&eacute; al momento siamo tutti limitati in quella che era la nostra libert&agrave;, a seconda di chi siamo e dove ci troviamo&raquo;. Lo ha detto nei giorni scorsi il presidente della Federazione Internazionale Jean Todt.   Jean Todt ed il compromesso sul budget cap  Come dargli torto? Parlando di Motorsport.com il presidente ha anche aggiunto: &laquo;Appena sapremo che si pu&ograve; ripartire penso che ci potranno essere due o tre Gp al mese. Cominciando a luglio o agosto e proseguendo fino a dicembre. Abbiamo sei mesi, moltiplicando per tre siamo su un numero ottimo di gare. Ma non dimentichiamo che stiamo affrontando situazioni diverse perch&egrave; gli organizzatori possono anche procedere con tutte le misure di sicurezza, ma se poi si rifiutano di farlo o hanno perplessit&agrave;? Un evento &egrave; una festa e dobbiamo fare che sia cos&igrave;, non possiamo organizzarlo, se poi non ci sono questi presupposti&raquo;.  Anche Mattia Binotto su Sky Sport UK ha parlato di futuro. &laquo;Dovremmo guardare al futuro e non dimenticare che come aziende e come squadre abbiamo responsabilit&agrave; sociali, ad iniziare dalle persone che lavorano per noi. Amiamo il lavoro che facciamo, penso che sia un aspetto molto importante, posso dire di essere davvero appassionato del mio lavoro, come lo sono tutte le persone che sono in questo ambiente&raquo;.  Nel frattempo &egrave; solo da applaudire la risposta che tutto il Motorsport sta dando in questi giorni difficili e terribili. Una gran bella filiera di solidariet&agrave;, una storia alla quale abbiamo dedicato la copertina di questo numero di Autosprint. Voglio ringraziare i nostri fedelissimi lettori che continuano a seguirci e non smetto di ringraziare gli edicolanti per il loro tener duro. In tempi di chiusure e quarantena la lettura &egrave; uno degli svaghi che va per la maggiore.  E anche se il mondo si &egrave; fermato con l&rsquo;arrivo della pandemia che ha sconvolto le nostre vite non se ne sono andate le passioni. Che continuano ad ardere forte, spinte anche dall&rsquo;onda dei ricordi che in questo periodo affiorano a decine. Anche sul fronte del Motorsport l&rsquo;interesse non si placa anche in questa situazione di sospensione totale in attesa di un futuro diverso. Ed &egrave; anche per questo che ogni settimana Autosprint esce in edicola sull&rsquo;onda di una passione che non &egrave; stata ancora definitivamente contaminata.  Cos&igrave; anche per andare incontro ai nostri fedelissimi lettori abbiamo deciso di proporre una grande offerta per l&rsquo;edizione digitale del nostro settimanale da corsa. Un abbonamento ad Autosprint digitale della durata di 90 giorni a 5,99 anzich&egrave; 15,99: un&rsquo;ottima occasione per leggere di corse con un&rsquo;offerta lancio di tre mesi. Pronto per uscire in edicola &egrave; anche il numero 2 di Autosprint Gold Collection. Ed &egrave; da non perdere. Parla di Ayrton Senna e regala immagini e ricordi da brivido. Restiamo in casa, ma almeno leggiamo delle meravigliose storie di corse.  &nbsp;  &nbsp; 

Ci sar&agrave; ancora voglia di andare alle gare? Impossibile disegnare per ora uno scenario in Formula 1. Ma una cosa &egrave; certa:&nbsp; l&#39;emergenza coronavirus, che ha sconvolto le nostre vite, non ha intaccato le nostre passioni. Per questo &egrave; pronto per uscire in edicola il numero 2 di Autosprint Gold Collection, dedicato a Senna con immagini e ricordi da brivido

L&#39;editoriale del Direttore: Con lo sguardo dritto nel futuro

Una rielezione scontata ma ora ufficiale. Jean Todt rimarr&agrave; presidente della F&eacute;d&eacute;ration Internationale de l&rsquo;Automobile fino al termine del 2021. Vista l&rsquo;assenza di candidati concorrenti, Todt ha facilmente ottenuto il terzo mandato in occasione dell&rsquo;Assemblea Generale di Parigi.  Dopo aver accettato il nuovo (e ultimo) mandato Todt ha dichiarato: &ldquo;E&rsquo; gratificante contare su un cos&igrave; largo supporto e vorrei ringraziare tutti i club membri della FIA. Lo considero come un riconoscimento della direzione che la FIA ha presto sotto la mia leadership e come un incoraggiamento a proseguire i programmi intrapresi negli ultimi otto anni&rdquo;.  Per il prossimo quadriennio l&rsquo;ex numero 1 della Scuderia Ferrari ha in mente un ambizioso programma, focalizzato sull&rsquo;innovazione e il patrocinio dei club. E riaffermando il ruolo di guida della FIA nel motorsport ha commentato: &ldquo;Di volta in volta c&#39;&egrave; sempre qualcuno che cerca di sfidare questo ruolo ma io ricordo a tutti che il motorsport ha bisogno di un organismo regolatore, di fair play, di etica e di un arbitro indipendente. Questo &egrave; il ruolo che la FIA occupa e continuer&agrave; ad occupare&rdquo;.  Aggiungendo: &ldquo;L&rsquo;innovazione &egrave; essenziale se vogliamo continuare a migliorarci e mantenere il ruolo di leader nella mobilit&agrave; e nel motorsport. Per incoraggiare ci&ograve; proponiamo di stabilire un Fondo di Innovazione FIA&rdquo;.&nbsp;  D&rsquo;altronde &egrave; fatto noto che Todt negli ultimi otto anni non si sia certo limitato a occuparsi di corse, profondendo grande impegno nell&rsquo;ambito della sicurezza stradale e della mobilit&agrave; sostenibile, il cui apice racing &egrave; la Formula E. &ldquo;La FIA &ndash; ha proseguito Todt &ndash; ha fatto significativi passi avanti e ora &egrave; un ente riconosciuto da governi e organizzazioni internazionali&rdquo;.  Dopo aver ribadito un sempre maggiore impegno nei confronti della sicurezza, che in Formula 1 si tradurr&agrave; a breve nell&#39;introduzione del discusso Halo, Todt ha affrontato anche il tema della mobilit&agrave; alternativa: &ldquo;Dobbiamo affrontare un traffico sempre maggiore nelle nostre citt&agrave; e l&rsquo;introduzione dei veicoli a guida autonoma, costi crescenti per la mobilit&agrave; e lo sviluppo di nuove tecnologie nei paesi sviluppati. Abbiamo il compito di influenzare questi sviluppi in modo da assicurare risultati per tutti&rdquo;.  Da segnalare anche la conferma alla vicepresidenza di Angelo Sticchi Damiani, numero uno di ACI, che ha commentato: &quot;L&#39;Italia&nbsp;esce ancora una volta rafforzata in quanto oggi dispone di una vice presidenza, di un posto al senato Fia con Maria Angela Zappia ed &egrave; presente in due nuove commissioni particolarmente prestigiose.&nbsp;Una rappresentanza che consentir&agrave; al nostro Paese un ruolo sempre significativo nella definizione di politiche fondamentali per tutti i cittadini: una mobilit&agrave; sempre pi&ugrave; sicura, efficiente, pulita e uno sport automobilistico sempre pi&ugrave; spettacolare ed emozionante, ma anche laboratorio di ricerca e tecnologie, modello di importanti valori culturali e sociali&quot;. 

L&#39;ex manager Ferrari confermato per la terza volta alla guida della Federazione sempre pi&ugrave; proiettata verso la mobilit&agrave; alternativa. Sticchi Damiani confermato vicepresidente

Jean Todt rieletto alla presidenza FIA: al timone fino al 2021&nbsp;

A Montreal ha festeggiato Lucas di Grassi, che dopo un terzo ed un secondo posto nelle stagioni passate ha finalmente raggiunto il gradino pi&ugrave; alto del campionato. I giochi si sono praticamente conclusi in qualifica, con Felix Rosenqvist a conquistare la terza pole position della sua stagione, il brasiliano quinto e l&#39;ex leader di campionato S&eacute;bastien Buemi solamente quattordicesimo.  Lo svizzero della Renault avrebbe avuto bisogno di chiudere almeno secondo con il pilota Audi fuori dai punti per provare a riconfermarsi campione. Una impresa durissima, e difatti i piloti del team tedesco hanno solo badato a non fare errori ed arrivare nei punti, impresa compiuta senza particolari problemi.   The new @FIAformulaE Champion @LucasdiGrassi says THANK YOU! #MontrealePrix #FormulaE #LeagueofPerformance pic.twitter.com/xvLbGARob9 &mdash; Audi Sport (@audisport) 30 luglio 2017   Buemi, invece, &egrave; stato colpito al via e danneggiato al posteriore. Cosa che lo ha costretto a fermarsi ai box per riparazioni, a causa della bandiera nera con bollo arancione mostratagli dalla Direzione Gara.    Cos&igrave; la lotta per la vittoria &egrave; stata tra la Mahindra del poleman svedese, la Techeetah di Jean-&Eacute;ric Vergne e la Ds Virgin Racing di Sam Bird. Il sorpasso decisivo &egrave; avvenuto a met&agrave; gara, ed ha consegnato al francese ex-F1 il primo successo nella serie, in cui &egrave; presente sin dalla prima gara di sempre a Pechino.   And its provisional P2 for JEV! A very good lap there from the Frenchman. A good start to Quali. #MontrealePrix #FormulaE pic.twitter.com/BX0gKPaA9Q &mdash; TECHEETAH (@TecheetahFE) 30 luglio 2017   Rosenqvist &egrave; passato secondo sotto la bandiera a scacchi, conquistando i punti necessari per scavalcare Bird in campionato e diventare terzo nella classifica finale. L&#39;inglese dominatore di New York si &egrave; invece dovuto accontentare del quarto posto, superato anche dal compagno di squadra tre volte campione del mondo Wtcc Jos&eacute; Mar&iacute;a L&oacute;pez, autore di una grande rimonta.    Quinto ha terminato Nick Heidfeld, che in questo modo ha garantito all&#39;indiana Mahindra il terzo posto nella graduatoria costruttori dietro Renault ed Audi. Sesto Daniel Abt davanti al compagno di squadra e campione, mentre St&eacute;phane Sarrazin &egrave; arrivato ottavo dopo essere stato tamponato al via e mandato in testacoda. Quindi per lui una rimonta dalla 20esima posizione.  In top 10 due dei protagonisti pi&ugrave; agguerriti dell&rsquo;ePrix di domenica a Montreal, J&eacute;r&ocirc;me d&#39;Ambrosio della Faraday Future Dragon Racing e Tom Dillmann su Venturi.  Formula E, New York, 30/07/2017 Classifica finale di Gara 2 1. Jean-&Eacute;ric Vergne (Techeetah), 37 giri in 54&rsquo;12&rdquo;606 2. Felix Rosenqvist (Mahindra Racing) a 0&rdquo;896 3. Jos&eacute; Mar&iacute;a L&oacute;pez ( Ds Virgin Racing) a 4&rdquo;468 4. Sam Bird (Ds Virgin Racing) a 7&rdquo;114 5. Nick Heidfeld (Mahindra Racing) a 21&rdquo;933 6. Daniel Abt (Abt Schaeffler Audi Sport) a 24&quot;444 7. Lucas Di Grassi (Abt Schaeffler Audi Sport) a 24&quot;855 8. St&eacute;phane Sarrazin (Techeetah) a 26&rdquo;038 9. J&eacute;r&ocirc;me D&#39;Ambrosio (Faraday Future Dragon Racing) a 28&rdquo;282 10. Tom Dillmann (Venturi) a 28&rdquo;591 11. S&eacute;bastien Buemi (Renault e.dams) a 35&rdquo;170 12. Mitch Evans (Jaguar Racing) a 36&rdquo;548 13. Robin Frijns (Andretti Autosport) a 36&rdquo;826 14. Adam Carroll (Jaguar Racing) a 36&rdquo;972 15. Ant&oacute;nio F&eacute;lix Da Costa (Andretti Autosport) a 39&rdquo;720 16. Nelson Piquet Jr. (NextEv Tcr Formula E Team) a 46&rdquo;751 17. Oliver Turvey (NextEv Tcr Formula E Team) a 49&rdquo;116 18. Maro Engel (Venturi) a 1&rsquo;33&rdquo;53 Giro pi&ugrave; veloce: il 28. di Nicolas Prost (Renault e.dams) in 1&rsquo;23&rdquo;444  Il campionato piloti finale: 1. Lucas Di Grassi 181 punti; 2. S&eacute;bastien Buemi 157; 3. Felix Rosenqvist 127; 4. Sam Bird 122; 5. Jean-&Eacute;ric Vergne 117; 6. Nicolas Prost 93; 7. Nick Heidfeld 88; 8. Daniel Abt 67; 9. Jos&eacute; Mar&iacute;a L&oacute;pez 65; 10. St&eacute;phane Sarrazin 36; 11. Nelson Piquet Jr. 33; 12. Oliver Turvey 26; 13. Robin Frjins 24; 14. Mitch Evans 22; 15. Lo&iuml;c Duval 20; 16. Pierre Gasly 18; 17 Maro Engel 16; 18. J&eacute;r&ocirc;me D&#39;Ambrosio 13; 19. Tom Dillmann 12; 20. Antonio F&eacute;lix Da Costa 10; 21. Esteban Guti&eacute;rrez e Adam Carrol 5; 23. Alex Lynn 3.  Il campionato squadre finale: 1. Renault e.dams 268 punti; 2. Abt Schaeffler Audi Sport 248; 3. Mahindra Racing 215; 4. Ds Virgin Racing 190; 5. Techeetah 156; 6. NextEv Nio 59; 7. Andretti Formula E 34; 8. Faraday Future Dragon Racing 33; 9. Venturi Racing 30; 10. Jaguar Racing 27.  

Il brasiliano non rischia in Gara 2 a Montreal e pensa al titolo, a Jean-&Eacute;ric Vergne il primo successo

Lucas di Grassi campione della Formula E

Jean Todt &egrave; pronto a guidare la Federazione Internazionale dell&rsquo;Automobile per altri cinque anni. Lo ha annunciato lui stesso attraverso il suo profilo twitter. &ldquo;Grato delle espressioni di supporto ricevute dalla famiglia FIA ho deciso di ricandidarmi al ruolo di Presidente&rdquo;.&nbsp;  L&rsquo;ex direttore della Scuderia Ferrari ambisce dunque a sedere sul trono per un altro lustro. Il primo mandato inizi&ograve; a fine 2009, quando sostitu&igrave; Max Mosley gi&agrave; travolto dallo scandalo sessuale dell&rsquo;anno precedente. Rieletto all&rsquo;unanimit&agrave; nel 2013, Todt si prepara dunque a ricandidarsi in vista delle elezioni del prossimo dicembre, che si terranno a Parigi alla presenza dei presidenti di tutti gli Automobil Club del mondo.  &quot;Nei prossimi mesi io e la mia squadra metteremo a punto il nostro programma&quot;, ha anche annunciato Todt. Squadra composta da Graham Stoker, confermato nel ruolo di vicepresidente per il settore sportivo, Brian Gibbons, che andrebbe a sostituire Nick Craw, ormai fuori per limiti d&#39;et&agrave; come presidente del senato FIA, e Thierry Willemark, indicato come vicepresidente per il settore mobilit&agrave;.&nbsp;  Nato a Pierrefort, in Alvernia, il 25 febbraio 1946, Todt &egrave; stato navigatore di grandi campioni del rally tra gli anni &rsquo;60 e l&rsquo;inizio degli anni &rsquo;80, quando si ritir&ograve; dalla carriera agonistica per diventare direttore della divisione sportiva Peugeot. Nel &rsquo;93 l&rsquo;approdo in Ferrari, con cui conquist&ograve; cinque titoli mondiali piloti con Michael Schumacher. Todt lasc&ograve; la Scuderia, di cui ricopr&igrave; anche il ruolo di amministratore delegato, nel 2009, anno della sua prima elezione a Presidente FIA. &nbsp; 

Il francese vuole il terzo mandato: le elezioni a dicembre

Jean Todt si ricandida per la presidenza FIA

Jean-Karl Vernay si rafforza come leader nella classifica generale e ha ora 25 punti di vantaggio su Stefano Comini, a una settimana dall&#39;approdo a Monza. Il francese del Leopard Racing, sinora, aveva giocato sull&#39;affidabilit&agrave; ma oggi ha dato una bella zampata, cogliendo il primo successo stagionale davanti al nuovo compagno di scuderia, Rob Huff, e a Stefano Comini, venuto fuori bene dalla mischia del gruppo per cogliere un terzo posto che lo proietta al secondo posto in classifica.  Il momento-chiave della gara si &egrave; verificato al quinto giro, quando Vernay, in un sorpasso solo alla fine di Les Combes, ha passato sia Mondron che l&#39;allora leader Huff, per involarsi verso la bandiera a scacchi. Non c&#39;&egrave; dubbio che Huff (che far&agrave; solo sette gare su dieci) non ha offerto grande resistenza al compagno, non avendo carte da giocare per il titolo, ma comunque Vernay oggi ha impressionato per padronanza della situazione. A ridosso del podio, i belgi Mondron, Lessennes e Vervisch, mentre Kajaia con l&#39;Alfa ha vinto il feroce duello degli inseguitori.  Migliore degli italiani, il giovanissimo Giacomo Alto&egrave;, che con un finale da fotofinish sul filo della lana, ha bruciato Borkovic andando a prendere il punto del decimo posto. Dispersi sia Colciago (13esimo), appesantito dalla zavorra, che Morbidelli (15esimo). I due veterani si erano peraltro toccati. Immancabile l&#39;incidente alla Source subito dopo il via; innescato da Coronel, ha messo ko anche Oriola, Potty e Valente. 

La Tcr regala ancora spettacolo a Spa, sotto il sole, con una gara-2 che ha chiaramente delineato una tendenza

TCR: Vernay chiude il weekend da boss

Sabato mattina un terribile terremoto (7.8 gradi della scala Richter) ha scosso il Nepal. A Katmandu, ottantacinque chilometri dall&rsquo;epicentro del sisma, Jean Todt era impegnato nella Congresso pianificato da tempo con tutti i 45 delegati provenienti da 14 nazioni della regione Asia-Pacific.  A distanza di mezz&rsquo;ora due forti scosse hanno distrutto grossa parte degli edifici adiacenti l&rsquo;hotel dove era in corso il Congresso, che fortunatamente ha retto l&rsquo;impatto con il sisma. Il caos successivo &egrave; stato enorme (2000 le vittime accertate dopo 24 ore) e lo stesso presidente della FIA ha incontrato non pochi ostacoli per riuscire a lasciare il paese.  Tra i presenti al Congresso c&rsquo;era anche Vicky Chandhok, padre del pilota ex-F1 Karun, e delegato FIA indiano che ha twittato queste parole: &laquo;Tutti i vetri dell&rsquo;hotel sono andati in frantumi, e l&rsquo;acqua della piscina &egrave; salita per dieci metri! Siamo sotto shock, ma stiamo tutti bene&raquo;.  Roberto Chinchero

Il presidente della FIA era a Katmandu per un Congresso quando si &egrave; scatenato il terremoto che ha causato 2000 vittime. Tutti salvi nelle delegazione FIA, ma per miracolo.

Attimi di terrore per Jean Todt, illeso dal terremoto in Nepal

Che si abbiano power unit ibride, motori V8 o V10, i fanalini di coda e in difficolt&agrave; economiche in Formula 1 sono sempre esistiti. E&rsquo; il sunto del Todt-pensiero, riportato sulle colonne del New York Times. Il mondiale alle porte riuscir&agrave; a confermare 20 monoposto in griglia per il rotto della cuffia, ma secondo il presidente della Fia gli orizzonti si presentano rosei, con una missione da portare necessariamente a termine: ridurre i costi.  &laquo;Non sono contento per Marussia e Caterham e mi dispiace per loro, ma &egrave; sempre accaduto&raquo;, commenta in riferimento alle vicissitudini dei due team. &laquo;Nel 2016 avremo l&rsquo;arrivo di una nuova squadra (Haas; ndr) e possiamo aprire nuovamente una gara per l&rsquo;ingresso di uno o due team ulteriori. Dobbiamo provare a ridurre i costi, questa &egrave; una delle cose alle quali trovare una soluzione&raquo;, rivela Todt.  A quanti muovono l&rsquo;accusa che siano le power unit ibride ad aver innalzato in maniera insostenibile i costi per i team minori, risponde: &laquo;Sento che sia una delle poche decisioni rilevanti che siano state intraprese nell&rsquo;ultimo periodo. La Formula 1 &egrave; la massima espressione del motorsport, perci&ograve; dobbiamo essere un esempio per la societ&agrave;. Non &egrave; una comunit&agrave; dorata e chiusa, senza che dall&rsquo;altra parte del mondo accada nulla&raquo;.  f.p.

Oltre ad Haas si pensa a una nuova gara per l&rsquo;ammissione e conferma la necessit&agrave; di ridurre i costi

F1, Todt: arriveranno nuovi team

L&rsquo;ex pilota di Formula 1, Philippe Streiff, ha chiesto scusa al Presidente della FIA, Jean Todt, e al Presidente della commissione medica FIA, Gerard Saillant, per le dichiarazioni relative alla Federazione rilasciate ad una radio francese in merito all&rsquo;incidente di Bianchi.  Come avevamo provveduto a precisare in un articolo dedicato, la FIA aveva minacciato azioni legali nei confronti del 59enne ex driver di F1, poich&eacute; quest&rsquo;ultimo indicava la Federazione come negligente in merito ai fatti di gara del GP del Giappone 2014.  24 ore dopo la reazione di Todt e Saillant, Streiff ha provveduto a chieder loro scusa, precisando di essersi &laquo;lasciato prendere la mano dinnanzi ai microfoni&raquo;. &laquo;L&rsquo;intervista &egrave; stata lunga, troppo lunga &ndash; prosegue Streiff - e mi rendo conto di aver avanzato commenti offensivi e diffamatori nei confronti di Jean Todt, di Gerard Saillant e della FIA. Rimpiango sinceramente di averlo fatto. Respingo le accuse a loro rivolte, che sono infondate, e chiedo alla stampa di rimuoverle dopo averle rese pubbliche&raquo;.  &laquo;Chiedo a Jean Todt e a Gerard Saillant &ndash; conclude Streiff - che sono ben consapevoli dei miei problemi di salute (ricordiamo che l&rsquo;ex pilota francese &egrave; costretto su una sedia a rotelle per via di un incidente avvenuto durante alcuni test di F1 in Brasile nel 1989, ndr) di accogliere le mie scuse. Mi pento delle cose che ho detto su di loro. Sono completamente non allineate con la stima e la considerazione che ho nei loro confronti&raquo;.  A.C.

Per le accuse relative all&rsquo;incidente Bianchi che non sono piaciute a Todt

F1: Streiff chiede scusa alla FIA

Dal nostro inviato in Austria: Alberto Antonini  C&rsquo;&egrave; ancora un po&rsquo; di neve sulle cime che circondano il Red Bull Ring. E ci sono tantissimi tifosi scamiciati in corsia box. Questo &egrave; tifo vero, e gli echi della politica sportiva arrivano lontani. Per&ograve; nel paddock si parla anche della sconfitta subita dal &ldquo;gruppo strategico&rdquo; della F1. Che aveva lanciato una serie di proposte, solo per vedersele respingere tutte - tranne una &mdash; dalla commissione F.1. I cui 26 membri di sono riuniti all&rsquo;aeroporto londinese di Biggin Hill il 18 giugno, appena prima della trasferta austriaca.  Bocciata l&rsquo;abolizione delle termocoperte (un risparmio risibile: 200mila euro all&rsquo;anno, a fronte di una pericolosit&agrave; evidente). Solo Gutierrez dice &ldquo;si poteva imparare a guidare anche senza&rdquo;. Bocciata, soprattutto, la riduzione del week end con due sessioni accorciate a venerd&igrave; pomeriggio.  Gli organizzatori, che fanno parte della commissione, l&rsquo;hanno considerata quasi un insulto ai tifosi, costretti a vedere un week end &ldquo;accorciato&rdquo;. Meno male che qualcuno ha buon senso.  Rimane solo la riduzione dei test in stagione, quelli che la Ferrari e Jean Todt presidente Fia avevano cos&igrave; tanto voluto, solo per sentirsi dire dalle altre squadre che non servono a niente. Quest&rsquo;anno ci sono 8 giorni su 4 sessioni, il prossimo saranno la met&agrave;. I test invernali restano di 12 giorni nel 2015, ma tutti in Europa, niente pi&ugrave; Bahrain. E dal 2016 saranno solo otto giornate.  A margine della discussione, Fernando Alonso osserva: &ldquo;Se si vuole incrementare lo show, bisognerebbe tornare al vecchio Kers. L&rsquo;assistenza elettrica attuale funziona su tutto il giro, &egrave; impossibile usare la potenza in pi&ugrave; per i sorpassi. E poi si potrebbe fare come in motoGp, aiutare i team pi&ugrave; piccoli fornendo loro pneumatici diversi. Una competizione fra gommisti potrebbe scompigliare le carte&rdquo;.

La Commissione accetta solo la riduzione dei test. Alonso: "Facciamo come in motoGP, gomme soft ai team piccoli"

Bocciate le proposte sul risparmio dei costi in F1

Costi alle stelle, Formula da rivedere, rumore insoddisfacente... Quante critiche sono piovute sulle spalle di Jean Todt in questi mesi? Il nuovo formato della F.1 rappresentava la sua sfida pi&ugrave; grande da presidente Fia.  Ecco come risponde alle critiche: &laquo;Questo &egrave; un mondo di competizione, dove chi non vince, di solito si lamenta. &Egrave; successo cos&igrave; sempre. Ma da quest&rsquo;anno esiste un nuovo organo decisionale, chiamato Strategy Group. Oltre a questo abbiamo la Commissione F.1 e infine il Consiglio Mondiale. In primo luogo, io non ho il potere di cambiare i regolamenti. Se lo facessi, magari venendo incontro ai desideri di Montezemolo, potete immaginare quale sarebbe la reazione. Il mio lavoro &egrave; quello di fare in modo che lo sport venga amministrato nella maniera giusta. Poi, come sappiamo, sono stati espressi malcontenti. E come accade spesso, chi si lamenta fa pi&ugrave; &ldquo;rumore&rdquo; di chi &egrave; soddisfatto&raquo;.  Nei primi giorni di maggio c&rsquo;&egrave; stata la riunione del Gruppo Strategico per ridurre i costi. La Fia propone un tetto di 150 milioni di dollari, Bernie di 200. Avete una lista di possibili interventi da qui al 2017. Ma cosa c&rsquo;&egrave; di fattibile?  &laquo;Io sono convinto che la F.1 sia decisamente troppo costosa, e che qualcosa vada fatto assolutamente. Per noi, come organo direttivo, che i costi siano maggiori o minori ha influenza zero. Ma sento che abbiamo la responsabilit&agrave; di intervenire, perch&eacute; i team pi&ugrave; grandi si prendono la fetta pi&ugrave; grossa di diritti e sponsorizzazioni. Io non credevo che avremmo potuto controllare i costi con un tetto di spesa. Ma avevo detto ai team: se dimostrate che &egrave; fattibile, sar&ograve; lieto di imporre un limite. La maggior parte delle squadre era d&rsquo;accordo, ma non capisco perch&eacute; ora i sei membri dello strategy group siano contrari. Se sei squadre su dodici si oppongono io non posso passare il provvedimento, &egrave; matematico. Se sono deluso? S&igrave;, un certo senso lo sono, perch&eacute; cos&igrave; sar&agrave; pi&ugrave; difficile raggiungere l&rsquo;obiettivo della riduzione. Dovremo farlo tramite il regolamento sportivo e tecnico e abbiamo gi&agrave; pronto un dossier con diverse proposte, per ridurre il divario fra squadre grandi e piccole, definire misure che non scontentino i fans, eccetera. Dobbiamo iniziare qualcosa gi&agrave; per il 2015, tramite il gruppo strategico e poi la Commissione F.1. In tutto i voti sono 18: se ne abbiamo nove o pi&ugrave; la cosa funziona. Altrimenti non passa&raquo;.  L&rsquo;intervista completa del nostro inviato Alberto Antonini la trovate su Autosprint in edicola da marted&igrave; 6 maggio. 

In questi giorni si parla di ridurre i costi e cambiare il rumore della F1. Il presidente FIA difende le sue scelte

Todt: "Ho le mani legate"

In Italia era un personaggio scomodo. Condannato a 20 mesi (patteggiati) per lo scandalo della spy story 2007, Nigel Stepney era l&rsquo;ex protetto di Jean Todt. Il capo dei meccanici che, vistasi negare la promozione al ruolo di Ross Brawn, si vendic&ograve; mettendo la famosa polverina nei serbatoi delle Ferrari in partenza per il Gp Monaco. E avviando con il progettista della McLaren, Mike Coughlan, un &ldquo;commercio&rdquo; di informazioni tecniche con i dettagli delle monoposto rosse.  Aveva lasciato Serramazzoni, nel modenese, dove abitava, ed era tornato in Inghilterra. Qui, venerd&igrave; mattina, Stepney &egrave; morto in un incidente stradale, nel Kent. Per circostanze ancora non bene chiarite, aveva parcheggiato il uso furgone al lato della strada ed &egrave; stato travolto da un camion.  Stepney, 56 anni, inizi&ograve; la sua carriera nel 1977 alla Shadow, seguendo Elio De Angelis alla Lotus. Da li alla Benetton, da cui si trafer&igrave; in Ferrari seguendo Michael Schumacher e Ross Brawn.  Dopo la condanna - e l&rsquo;interdizione per un certo periodo a riprendere l&rsquo;attivit&agrave; in F.1 - Stepney si era occupato di Gt e dal 2010 faceva parte del team Jrm impegnato nella Lmp1.

In un incidente stradale in Inghilterra. Aveva 56 anni

Morto Stepney, protagonista della Spy Story

Dal nostro inviato a Sakhir (Bahrain): Cesare Maria Mannucci  Allora viene o non viene? Viene. Luca di Montezemolo &egrave; annunciato in Bahrain domenica mattina. Il presidente della Ferrari arriva dopo avere incontrato Bernie Ecclestone a Londra, e in Bahrain entrambi dovrebbero parlare con Jean Todt, che far&agrave; cos&igrave; il suo esordio stagionale sulla scena di un GP.  Montezemolo ha incontrato Ecclestone a Londra, per esternargli tutte le sue perplessit&agrave; sull&rsquo;attuale regolamento tecnico, alla mancanza di spettacolarit&agrave;. In particolare Montezemolo ha espresso il suo disappunto per l&rsquo;assenza di un rumore &ldquo; attrativo&rdquo; dei nuovi motori, per la Formula consumo, sino ai test che sebbene ora ammesi nel numero di 6 giorni durante la stagione, per il Presidente della Ferrari, sono ancora troppo pochi. Discussa anche la possibilit&agrave; di accorciare i GP e l&rsquo;eliminazione della restrizione sulla portata del flusso del carburante.  Il Presidente della Ferrari &egrave; preoccupato anche per gli indici di ascolto televisivi, in crollo in alcuni paesi chiave come Italia e Brasile, in ribasso in altre economie emergenti come l&rsquo;India, mentre la sola Finlandia ha stranamente aumentato la sua audience di quasi il 20%.&nbsp; Montezemolo ha chiesto cambiamenti, modifiche alle attuali regole, ma questo per avvenire deve passare attraverso un processo estremamente complesso e burocratico che coinvolgerebbe prima il gruppo di lavoro tecnico, poi la Commissione F.1, infine il Consiglio Mondiale.  Perch&egrave; incontrarsi a Londra quando Montezemolo e Ecclestone avrebbero potuto farlo in Bahrain? Perch&egrave; all&rsquo;ordine del giorno c&rsquo;erano anche altri argomenti, come la futura governance della F.1. Tre anni fa la CVC ha venduto circa il 38% del proprio pacchetto azionario a quattro grandi fondi di investimento istituzionali. L&rsquo;obiettivo era quello di andare sulla borsa di Singapore, progetto poi sempre rimandato, nonostante in questo periodo il mercato finanziario sia stato costantemente al rialzo.  Bernie Ecclestone, dietro indicazione di Donald Mackenzie, presidente di CVC, avrebbe riproposto ai Costruttori Ferrari, Mercedes e Renault, di acquistare parte del pacchetto azionario. Proposta gi&agrave; fatta varie volte in passato, all&rsquo;epoca della GPWC, l&rsquo;associazione che riuniva i Costruttori presenti in F.1, ma che i Costruttori avevano sempre rifiutato  La CVC sente odore di bruciato in merito al futuro della F.1, molte sono le indicazioni a medio termine poco rassicuranti. Dal calo di interesse generale alla crisi economica e debitoria che colpisce almeno 6 squadre su 11. Come tutti i fondi finanziari, CVC vuole ridurre il fattore rischio, sebbene l&rsquo;investimento complessivo sulla F.1 sia stato per ora altamente redditizio.  Le richieste di Montezemolo ad Ecclestone per portare a breve consistenti modifiche al regolamento tecnico e sportivo, si scontrano per&ograve; con il fronte dei team Mercedes, a cui giustamente non interessa cambiare nulla della attuale situazione, vista la loro superiorit&agrave;.  Ulteriori sviluppi sono previsti durante il week end del Gp del Bahrain.

Il presidente della Ferrari ha chiesto consistenti modifiche al regolamento tecnico e sportivo. Ma i team Mercedes, dato il loro dominio, non ci stanno

21 risultati per 'Jean'