        Ci ha provato per anni, Kurt Busch, a vincere la sua gara di casa sul Las Vegas Speedway. Un ovale "cookie cutter" (ovvero: tagliato con lo stampino) simile ad altri ma per lui sempre stregato. Il campione 2004 ci &egrave; riuscito nell'edizione autunnale 2020, approfittando di un pizzico di fortuna: quando Jimmie Johnson ha forato nel finale spargendo pezzi di metallo sulla pista, lui era tra i piloti che non si erano ancora fermati per l'ultima sosta, che cos&igrave; ha potuto effettuare in safety-car. A quel punto, ha messo in mostra il potenziale che aveva e non era riuscito a far vedere in gruppo.&nbsp; Busch ha resistito a pi&ugrave; di un re-start, incluso quello dell'overtime finale in cui i rivali hanno duellato gli uni contro gli altri, senza per&ograve; trovare la capacit&agrave; di spingersi a vicenda ed insidiare veramente la prima posizione. Ci ha provato Denny Hamlin, pilota pi&ugrave; in forma della serata (121 giri in testa), che per&ograve; ha visto Matt Di Benedetto rintuzzare il suo attacco per il secondo posto. Come sempre con la Ford del team Wood Brothers, il pilota di origini italiane ha centrato un ottimo piazzamento, lo stesso del precedente round di Las Vegas. Terzo alla fine Hamlin, mentre Martin Truex Jr. ha approfittato della battaglia per infilarsi al quarto posto, seguito da Alex Bowman. Solo sesto Kyle Busch, che anche nel round casalingo ha dovuto remare e si trova di poco sopra la soglia per l'eliminazione dai playoff che selezioneranno solo otto piloti. Gi&agrave; al turno successivo invece, in virt&ugrave; della vittoria, il fratello maggiore. Tutte le notizie sulle Corse USA Top-10 anche per Ryan Blaney, Erik Jones e Kevin Harvick, mentre Johnson ha chiuso undicesimo nonostante il problema (non particolarmente impattante dato che doveva gi&agrave; fermarsi). Quattordicesimo ha concluso Joey Logano. Dopo un contatto con Kyle Busch a inizio gara, il pilota di Penske era stato costretto a un pit-stop in pi&ugrave; per sistemare un parafango, rimanendo a lungo sotto di un giro. Nel finale, imbottigliato dietro una vettura lenta in ripartenza, &egrave; scivolato fuori dalla top-20 Chase Elliott, che aveva trascorso in testa oltre 70 giri vincendo il secondo stage.&nbsp; Bubba Wallace correr&agrave; per "Air" Jordan Da segnalare in settimana la news pi&ugrave; importante del mercato che ha visto Bubba Wallace approdare, per il 2021, ad una compagine formata da Michael Jordan e Denny Hamlin. L'unico pilota di colore della serie si &egrave; cos&igrave; assicurato un futuro stabile nella serie dopo aver annunciato la separazione dal team di Richard Petty. Wallace correr&agrave; presumibilmente da "satellite" del Joe Gibbs Racing con lo stesso materiale di Hamlin e compagni. Novit&agrave; anche al team Ganassi, con l'arrivo di Ross Chastain, pilota del team "Junior" in Xfinity Series, per il 2021. L'ordine d'arrivo della South Point 400 di Las Vegas (top-10): 1 - Kurt Busch (Chevy Camaro) &ndash; Ganassi - 268 giri 2 - Matt DiBenedetto (Ford Mustang) &ndash; Wood - 268 3 - Denny Hamlin (Toyota Camry) &ndash; Gibbs - 268 4 - Martin Truex Jr. (Toyota Camry) &ndash; Gibbs - 268 5 - Alex Bowman (Chevy Camaro) &ndash; Hendrick - 268 6 - Kyle Busch (Toyota Camry) &ndash; Gibbs - 268 7 - Ryan Blaney (Ford Mustang) &ndash; Penske - 268 8 - Erik Jones (Toyota Camry) &ndash; Gibbs - 268 9 - Chris Buescher (Ford Mustang) &ndash; Roush - 268 10 - Kevin Harvick (Ford Mustang) &ndash; Stewart - 268 In campionato 1. Ku.Busch 3041*; 2. Harvick 3104; 3.Hamlin 3101; 4. Keselowski 3059; 5. Logano 3054. * Ammesso di diritto al girone successivo       

Sullo scintillante ovale "cookie cutter" il campione del 2004 &egrave; riuscito a vincere la gara di casa

Nascar: a Las Vegas trionfa Kurt Busch

E&rsquo; finita all&rsquo;ultima goccia di carburante per Kurt Busch la Pocono 400, primo passaggio della Nascar Sprint Cup Series sull&rsquo;ovale triangolare della Pennsylvania: la gara &egrave; stata posticipata al luned&igrave; a causa della pioggia e della nebbia che hanno perturbato il weekend. Alla fine, il pilota di Gene Haas e Tony Stewart si &egrave; imposto con una gestione del consumo perfetta nell&rsquo;ultimo stint di gara: al re-start, ha spinto quanto &egrave; bastato per passare Chase Elliott, leader di buona parte della corsa, e Dale Earnhardt. Poi, ha pensato a dosare il gas tenendo dietro i due avversari e tagliando il traguardo al comando. Per Busch, in pista con un capo ingegnere temporaneo dopo la sospensione del suo solito stratega per irregolarit&agrave; coi dadi ruota, si tratta della prima vittoria della stagione e del biglietto per i playoff della Chase For The Cup.&nbsp;  Earnhardt ha terminato secondo, resistendo agli attacchi del rimontante Brad Keselowski. Partito dalla pole, l&rsquo;alfiere del team Penske &egrave; stato penalizzato ad inizio corsa ed obbligato ad una lunga sosta: in occasione di un pit-stop, uno dei suoi meccanici ha piegato con una spallata ben assestata il parafango posteriore destro, creando una depressione aerodinamica. Peccato che, complice il colore bianco della vettura, la &ldquo;botta&rdquo; fosse estremamente visibile, tanto da portare al richiamo ufficiale dato che non &egrave; possibile apportare modifiche alle carrozzerie sulle vetture in gara. Il terzo posto sembra pi&ugrave; di quanto si potesse sperare.    A seguire Elliott, che continua nella sua serie di piazzamenti ma vede ancora sfuggire il primo successo. Difficolt&agrave; anche per l&rsquo;altra vettura del Capitano, quella di Joey Logano, che ha pagato qualche scaramuccia di troppo con Ryan Newman. Ma con il pilota di Richard Childress &egrave; stato protagonista anche di un altro contatto che ha visto finire a muro Kyle Busch. Tutto da solo hanno fatto invece Jimmie Johnson, che ha perso il posteriore della sua Chevy impattando contro le protezioni interne, e Tony Stewart, che ha per&ograve; coinvolto la compagna di colori Danica Patrick. Una toccata ai box ha invece penalizzato il vincitore del round precedente Martin Truex.&nbsp;  L&rsquo;ordine di arrivo della Axalta &#39;We Paint Winners&#39; 400 di Pocono, quattordicesima tappa della NASCAR Sprint Cup Series 2016:&nbsp;  1 - Kurt Busch (Chevy) &ndash; Stewart/Haas - 160 giri  2 - Dale Earnhardt Jr. (Chevy) &ndash; Hendrick - 160  3 - Brad Keselowski (Ford) &ndash; Penske - 160  4 - Chase Elliott (Chevy) &ndash; Hendrick - 160  5 - Joey Logano (Ford) &ndash; Penske - 160  6 - Kasey Kahne (Chevy) &ndash; Hendrick - 160  7 - Matt Kenseth (Toyota) &ndash; Gibbs - 160  8 - Carl Edwards (Toyota) &ndash; Gibbs - 160  9 - Kevin Harvick (Chevy) &ndash; Stewart/Haas - 160  10 - Ryan Blaney (Ford) &ndash; Wood - 160  In campionato  1. Kevin Harvick 490;  2. Kurt Busch 465;  3. Brad Keselowski 442;  4. Carl Edwards 437;  5. Kyle Busch 416. 

Il pilota del team Stewart-Haas stacca il biglietto per i playoff

Nascar,&nbsp;prima vittoria 2016 per Kurt Busch&nbsp;

Prima vittoria nella Nascar Sprint Cup Series 2016 per Kurt Busch che grazie al successo alla Pocono 400 stacca il biglietto per i playoff

Nascar, prima vittoria stagionale per Busch a Pocono: foto

Seconda vittoria della stagione per Kurt Busch nel quindicesimo round della Nascar Sprint Cup Series al Michigan Speedway. In una corsa a dir poco spezzettata dall'arrivo della pioggia, il pilota di Las Vegas si &egrave; trovato al comando al momento migliore ovvero quando, al giro 136, un ultimo, violento rovescio ha costretto gli organizzatori a mandare tutti a casa ed interrompere definitivamente le ostilit&agrave;. Grazie al successo, anche se ottenuto con oltre 60 giri in meno del previsto, Busch ha messo al riparo definitivamente la sua posizione nella Chase For The Cup 2015.    Al via della corsa sono state ben tre le situazioni di bandiera rossa portate dal maltempo. La prima interruzione &egrave; arrivata dopo soli undici giri, ma complessivamente i piloti hanno stazionato fuori dalle vetture per quasi tre ore nel corso dei primi 50 passaggi. Tra coloro traditi dall'asfalto in condizioni non perfette Alex Bowman, finito subito a muro, e Kyle Busch, andato (da solo) violentemente nelle protezioni al giro 52 quando sembrava poter dire la sua per il successo. Dopo l'infortunio di inizio stagione, la sua posizione nella corsa ai playoff appare sempre pi&ugrave; precaria.    Il lungo stint in regime di bandiera verde che &egrave; seguito &egrave; stato comandato principalmente da Kevin Harvick, imprendibile ma sfortunato. Poco dopo il suo pit-stop al giro 122 una gomma l'ha tradito, mandandolo contro le battiere e facendogli perdere due giri. A quel punto, al comando si &egrave; involato Kyle Larson. Il pilota del team Ganassi, che sperava nell'arrivo definitivo dell'acqua e non si era fermato per l'ultimo stop, &egrave; stato spinto al comando in occasione dell'ultimo re-start proprio da Busch, che poi gli si &egrave; piazzato alle spalle in attesa di vederlo tornare ai box. Cosa che &egrave; successa al giro 133. Con soli tre giri in pi&ugrave; di carburante a disposizione, la strategia di Larson si sarebbe rivelata vincente.    Busch si &egrave; cos&igrave; accomodato in testa e non ha dovuto fare altro che attendere. Gli va riconosciuto comunque di essere stato fenomenale al re-start, lasciando sul posto Dale Earnhardt Jr e Martin Truex Jr, rispettivamente secondo e terzo al traguardo. La top-5 &egrave; stata completata da Matt Kenseth e Joey Logano. Fuori dalla top-10 sia Carl Edwards, che ha perso smalto sulla distanza, che Jimmie Johnson. La Nascar osserver&agrave; ora uno dei suoi rari weekend di pausa: sar&agrave; nuovamente di scena tra due settimane sullo stradale californiano di Sonoma.  Marco Cortesi  L'ordine di arrivo della Quicken Loans 400 al Michigan International Speedway, quindicesima tappa della Nascar Sprint Cup Series 2015  1 - Kurt Busch (Chevy) &ndash; Stewart-Haas - 138 giri 2 - Dale Earnhardt Jr. (Chevy) - Hendrick - 138 3 - Martin Truex Jr. (Chevy) - Furniture Row - 138 4 - Matt Kenseth (Toyota) - Gibbs - 138 5 - Joey Logano (Ford) - Penske - 138 6 - Brad Keselowski (Ford) - Penske - 138 7 - Jamie McMurray (Chevy) - Ganassi - 138 8 - Paul Menard (Chevy) - Childress - 138 9 - Trevor Bayne (Ford) - Roush - 138 10 - Clint Bowyer (Toyota) - Waltrip - 138 Il campionato 1. Johnson 506 (4 vittorie) 2. Harvick 576 (2) 3. Kurt Busch 426 (2) 4. Truex Jr. 561 (1) 5. J. Logano 520 (1)

Grazie al successo, il pilota di Las Vegas ha messo al riparo definitivamente la sua posizione nella Chase For The Cup 2015

Nascar, Kurt Busch mette la seconda

E' arrivato a Richmond, al termine di una gara posticipata di un giorno per pioggia, il primo successo nella Nascar Sprint Cup Series 2015 per Kurt Busch. Il pilota di Las Vegas, sospeso dall'organizzazione ad inizio anno per le dure controversie legali con l'ex fidanzata, si &egrave; assicurato un posto nella Chase For The Cup dominando, sullo short-track della Virginia, 291 passaggi sui 400 in programma. Busch &egrave; stato letteralmente inarrestabile, e nemmeno Kevin Harvick, compagno di squadra e campione in carica, ha potuto impensierirlo, trovandosi costretto ad accomodarsi in seconda posizione.     Harvick si &egrave; dovuto liberare di Jamie McMurray, che nella fase centrale, con la prima Chevrolet del team Ganassi, era anche riuscito ad agganciare per poco il primo posto nonostante una sosta non prevista per un problema di fissaggio di una ruota. Alla fine &egrave; stato beffato anche da Jimmie Johnson. Il pluricampione, partito trentaseiesimo, ha recuperato colpo su colpo a dispetto di un piccolo contatto iniziale, portando a casa un piazzamento utile. Quinto il poleman Joey Logano, che dopo avere condotto i primi 94 giri, passato da Busch, ha perso il treno della battaglia per la vittoria.     Kasey Kahne, autore a sua volta di un gran recupero dalla quarantesima piazzola in griglia, si &egrave; classificato sesto precedendo Matt Kenseth, Jeff Gordon e Clint Bowyer. Top-10, l'ennesima, per Martin Truex Jr, con la Chevrolet del Furniture Row Racing. Giornata no (quantomeno da pilota vista la doppietta dei suoi "impiegati") per Tony Stewart, finito nelle barriere per una toccata con Dale Earnhardt Jr e protagonista di uno scambio di battute polemico. Indietro in classifica a causa di un problema di motore Brad Keselowski.  Gara negativa anche per Carl Edwards, diciannovesimo e sotto di due giri, oltre che per Danica Patrick, protagonista di diversi contatti di cui uno (ricevuto) in corsia box.  Marco Cortesi  La classifica della Toyota Owners 400 di Richmond, nono round della Nascar Sprint Cup Series 2015:  1 - Kurt Busch (Chevy) &ndash; Stewart-Haas - 400 giri 2 - Kevin Harvick (Chevy) &ndash; Stewart-Haas - 400 3 - Jimmie Johnson (Chevy) - Hendrick - 400 4 - Jamie McMurray (Chevy) - Ganassi - 400 5 - Joey Logano (Ford) - Penske - 400 6 - Kasey Kahne (Chevy) - Hendrick - 400 7 - Matt Kenseth (Toyota) - Gibbs - 400 8 - Jeff Gordon (Chevy) - Hendrick - 400 9 - Clint Bowyer (Toyota) - Waltrip - 400 10 - Martin Truex Jr. (Chevy) - Furniture Row - 400 Il campionato 1. Harvick 357 (2 vittorie); 2. Johnson (2) 299; 3. Logano 324 (1); 4. Keselowski 283 (1); 5. Kenseth 273 (1).

Il pilota di Las Vegas si &egrave; assicurato un posto nella Chase For The Cup

Nascar a Richmond: primo successo per Kurt Busch

Kurt Busch e la sua ex fidanzata

  &nbsp;  La mia ex? Un killer su commissione. E&rsquo; scioccante, quasi inverosimile la testimonianza di Kurt Busch nella causa che lo vede opposto all&rsquo;ex fidanzata Patricia Driscoll per una presunta violenza domestica. Una situazione poco chiara quella che coinvolge i due. Da una parte un pilota con la tendenza a perdere le staffe, dall&rsquo;altra, sulla carta, un&rsquo;imprenditrice nel settore dell&rsquo;intelligence la cui azienda collabora con la CIA.  Ma, secondo Busch, le attivit&agrave; &ldquo;covert&rdquo; dell&rsquo;ex dolce met&agrave; vanno molto oltre a quelle dichiarate: &ldquo;&Egrave; un&rsquo;assassina - ha spiegato - all&rsquo;inizio era eccitante perch&eacute; non avevo mai incontrato una mercenaria prima. Mi ha mostrato foto di gente colpita alla testa da un fuoristrada. Mi ha detto di essere un cecchino, e di aver colpito da grandissima distanza. Mi ha raccontato delle diverse identit&agrave; che ha utilizzato. Sapevo che avrebbe potuto mettermi KO in qualunque momento. Potete dirmi che sono pazzo, ma ho vissuto questa situazione dall&rsquo;interno&rdquo;.  Busch avrebbe addirittura spiegato delle assenze della Driscoll dalle quali tornava con ferite o macchie di sangue. Una volta sarebbe rientrata in albergo con vestiti differenti da quelli con i quali era uscita, e con un vestito sporco di sangue. Secondo Busch, l&rsquo;azienda di forniture per l&rsquo;intelligence sarebbe per lei solo &ldquo;un modo per generare reddito mentre svolge lavori da killer in Africa e Messico&rdquo;.  Cattiva, molto cattiva quindi secondo Busch, al quale la Driscoll avrebbe giurato vendetta ad ogni costo. E se &egrave; vero che, come pare, le accuse hanno iniziato a rivelare qualche incongruenza, il carico da novanta calato dal pilota di Tony Stewart promette ulteriori sviluppi.  Marco Cortesi

Dichiarazioni clamorose nella causa che vede il pilota della Nascar contro la ex fidanzata

Kurt Busch accusa la ex: &ldquo;&Egrave; un killer&rdquo;

Su uno dei circuiti pi&ugrave; adatti al suo stile di guida, Jimmie Johnson&nbsp;&egrave; tornato alla vittoria in Nascar Sprint Cup. Il sei volte campione della categoria, che si era trovato clamorosamente a secco di successi nella prima parte della stagione, ha dominato buona parte della corsa dalla pole.  Nulla hanno potuto Kevin Harvick, che l'aveva inseguito nelle fasi iniziali, e Matt Kenseth, che era riuscito a prendere il comando successivamente. Poco dopo l'ultimo re-start, Johnson &egrave; andato a prendere il rivale, seguito da Harvick in una doppietta Chevrolet. Carl Edwards, sulla prima Ford del team Roush, ha preceduto Jamie McMurray, Jeff Gordon, Paul Menard, Kyle Busch e Brad Keselowski.  Poca fortuna per due dei protagonisti pi&ugrave; attesi della vigilia. Kurt Busch, in arrivo da Indianapolis dove aveva conquistato il sesto posto, ha visto il propulsore della sua Chevy SS finire in fumo al giro 273. La sua compagna di squadra Danica Patrick, che era partita quarta ed era arrivata ad occupare con merito il secondo posto, &egrave; stata coinvolta in un incidente multiplo prima di patire a sua volta problemi di motore.  La classifica della Coca-Cola 600, dodicesima tappa della Nascar Sprint Cup Series: 1. Johnson (Chevy) - Hendrick - 400 giri 2. Harvick (Chevy) - Stewart-Haas - 400 3. Kenseth (Toyota) - Gibbs - 400 4. Edwards (Ford) - Roush - 400 5. McMurray (Chevy) - Ganassi - 400 6. Brian Vickers (Toyota) - Waltrip - 400 7. Gordon (Chevy) - Hendrick - 400 8. Menard (Chevy) - Childress - 400 9. Kyle Busch (Toyota) - Gibbs - 400 10. Keselowski (Ford) - Penske - 400  Il campionato 1. Gordon 432 2. Kenseth 421 3. Kyle Busch 408 4. Edwards 408 5. Earnhardt 394   

Il pilota che dopo il 6&deg; posto a Indy era volato a Charlotte per correre in serata la 600 Miglia si ritira col motore esploso

Nascar: vince Johnson, inutile la faticaccia di Busch

Domenica 25 maggio, Kurt Busch prover&agrave; ad entrare nella storia. Sar&agrave; infatti il quarto pilota che prover&agrave; lo stesso giorno a correre la 500 miglia di Indianapolis e la 600 miglia di Charlotte, valida per il campionato Nascar Sprint Cup.  Un impegno difficilissimo, in precedenza tentato da John Andretti, Robby Gordon e Tony Stewart, e quest&rsquo;ultimo &egrave; l&rsquo;unico ad essere riuscito a completare entrambe le gare. Perch&egrave; parliamo di correre per 1.110 miglia in un giorno, ossia 1770 km.  Sfida cos&igrave; complessa che in passato Juan Pablo Montoya si &egrave; sempre rifiutato di affrontare, sebbene pi&ugrave; volte sollecitato da Chip Ganassi.  Impegno terribile, non tanto sotto l&rsquo;aspetto fisico - gli ovali non richiedono un grande sforzo aerobico - quanto per l&rsquo;intensit&agrave; mentale, la concentrazione e anche la vista. Perch&egrave; non bisogna solo considerare la lunghezza delle due gare, ma anche il tempo per trasferirsi in elicottero dallo Speedway di Indianapolis all&rsquo;aeroporto, poi con un aereo privato volare a Charlotte, poi un altro elicottero, verso lo Speedway dove si corre la gara Nascar.  Non solo, ma nella settimana precedente alla gara, Busch si &egrave; quotidianamente diviso tra Indianapolis e Charlotte per le prove, le qualifiche, i briefing tecnici, girando lo stesso giorno con entrambe le vetture. Forse per il troppo impegno, nelle prove libere a Indianapolis, ha commesso un errore, sbattendo contro le barriere. Kurt Busch, campione Nascar nel 2004, correr&agrave; a Indianapolis con una Dallara-Honda del team Andretti e a Charlotte con una Chevrolet del team di Gene Haas e Tony Stewart.  Prima di lui, altri campioni Nascar hanno corso a Indianapolis, come Tony Stewart o Cale Yarborough, ma all&rsquo;epoca di quest&rsquo;ultimo le gare di Indy 500 e Charlotte 600 non si correvano lo stesso giorno.  Dovesse riuscire a vincere in almeno una di esse, Kurt Busch, che a Indy si &egrave; qualificato in quarta fila, con il 12&deg; tempo, e partir&agrave; al fianco di Pablo Montoya e Scott Dixon, entrer&agrave; davvero di diritto nella storia.  Cesare Maria Mannucci

Sar&agrave; il quarto pilota che prover&agrave; lo stesso giorno a correre a Indy e alla 600 miglia di Charlotte

9 risultati per 'Kurt Busch'

Nascar: a Las Vegas trionfa Kurt Busch

Nascar, prima vittoria 2016 per Kurt Busch

Nascar, prima vittoria stagionale per Busch a Pocono: foto

Nascar, Kurt Busch mette la seconda

Nascar a Richmond: primo successo per Kurt Busch

Kurt Busch e la sua ex fidanzata

Kurt Busch accusa la ex: “È un killer”

Nascar: vince Johnson, inutile la faticaccia di Busch

500 Miglia Indianapolis: Busch vuole entrare nella storia