A Singapore, scattano le qualifiche del GP di Marina Bay. Nel terzo turno prove libere le Ferrari sono apparse assolutamente a proprio agio con la pista bagnata, tant&#39;&egrave; che a svettare su tutti stamani &egrave; stato proprio Charles Leclerc, davanti Verstappen e Sainz.  Riusciranno le Rosse a riconfermarsi al top? Chi prender&agrave; la partenza al palo della gara a Singapore? Segui qui le qualifiche con la tabella dei tempi aggiornata in diretta, dalle 15.  GP Singapore, qualifiche in diretta:    &nbsp; 

Dalle 15 al Singapore Street Circuit si decide la pole position del GP: vivi la diretta con la tabella dei tempi aggiornata giro dopo giro

LIVE Qualifiche GP Singapore: segui la caccia alla pole

        Partire dalla prima fila era certamente una posizione da cui poter costruire una bella gara, per di pi&ugrave; contando su una macchina come la W10. Invece stavolta per Lewis Hamilton le cose non sono andate come preventivato, e non solo per la sorpresa della competitivit&agrave; delle Ferrari, visto che &egrave; finito 4&deg; dietro anche a Max Verstappen. &laquo;Non &egrave; stato affatto il weekend che avremmo voluto &ndash; esordisce infatti Lewis a gara finita &ndash; eppure nel primo stint ero addosso a Charles e pensavo di avere il passo per poter vincere la gara&raquo;. La Ferrari sembra aver vinto anche di strategia: come commenta Hamilton questo fattore? &laquo;Avevamo discusso della possibilit&agrave; di undercut nella riunione strategica di questa mattina, ed ero d'accordo nel voler correre il rischio. Ma poi in gara la Ferrari ha deciso di sostare prima di noi, per cui abbiamo deciso di fare il contrario e sono rimasto fuori. A quel punto ho spinto pi&ugrave; forte: le gomme andavano bene, ma dopo alcuni giri hanno iniziato a calare molto velocemente&raquo;. Nel secondo stint su hard, poi, non il pilota inglese avrebbe avuto una velocit&agrave; tale non solo per attaccare le Ferrari, ma nemmeno la Red Bull di Verstappen, su un tracciato dove per superare serve un margine considerevole. Hamilton cerca comunque di voltare pagina: &laquo;Stavolta abbiamo commesso degli errori, ma in questa squadra vinciamo e perdiamo insieme: non puntiamo il dito sulle persone, questa &egrave; sempre stata la nostra filosofia e non cambier&agrave; per una gara. Stasera ne discuteremo, rimetteremo la testa nella mischia e poi torneremo a combattere nella prossima gara. Credo che siamo la squadra migliore, ma dobbiamo andare avanti: stiamo combattendo un team Ferrari che &egrave; super affamato e spinge molto forte, per cui &egrave; compito di ognuno di noi fare un lavoro migliore&raquo;.       

Il momento cruciale &egrave; stato quando la Ferrari ha anticipato l'undercut che anche Lewis voleva effettuare: "A quel punto abbiamo deciso di fare il contrario"

GP Singapore F1, Hamilton: "Non è stato il weekend che mi aspettavo"

        Sembrava davvero utopistico per la Ferrari pensare di ripetere a Singapore le prestazioni di Spa e Monza, le due piste teoricamente pi&ugrave; favorevoli della stagione, quando Marina Bay ha caratteristiche completamente diverse. Invece il lavoro svolto dopo l'Ungheria per migliorare l'aerodinamica "da piste lente" si &egrave; rivelato davvero valido gi&agrave; nelle prove di questo weekend, permettendo ad entrambi i piloti di poter puntare alla pole position. In gara poi tutto questo &egrave; stato supportato da una strategia vincente, che ha permesso di stare davanti a tutti con entrambe le macchine. Insomma, un lavoro perfetto nella sua completezza, che comprende pure i due piloti, al di l&agrave; della posizione d'arrivo. Sebastian Vettel spezza con questa vittoria il periodo storto, guadagnandola peraltro con un grande outlap dopo la sosta, anticipata rispetto agli altri. Su questa scelta va spesa qualche parola in pi&ugrave;: Seb era dietro a Hamilton ed era quindi logico che la possibilit&agrave; di undercut venisse provata con lui (Leclerc non aveva nessuno davanti da superare&hellip;). Il rischio era di finire in mezzo al traffico dopo la sosta, ma il team ha fatto il cambio gomme alla perfezione e si &egrave; anzi visto che il rientro appena davanti a Hulkenberg e a una decina di secondi da Stroll permetteva di avere spazio per sfruttare al meglio la situazione. Cos&igrave; quello che era in pratica un "esperimento" &egrave; stato effettuato subito dopo anche con Charles Leclerc, una volta vista la validit&agrave; dell'operazione. Solo che la velocit&agrave; d'uscita di Vettel &egrave; stata sufficiente per sopravanzare non solo le Mercedes (che hanno provato a seguirlo con Bottas ma non con Hamilton) ma anche il compagno di squadra, rientrato alle sue spalle dopo il pit-stop. A quel punto, visto che si era concretizzata la possibilit&agrave; di una (fantastica e inaspettata) doppietta, le preoccupazioni del muretto Ferrari sono diventate solo quelle di non far succedere nulla di "disdicevole" tra i due piloti. Ecco il motivo delle tante raccomandazioni a Leclerc di "usare la testa", pur senza arrivare a veri e propri congelamenti di posizione. Una scelta logica e che non dev'essere assolutamente intesa come "contro Leclerc" (n&eacute; nella tempistica dei pit-stop, n&eacute; sul mantenimento delle posizioni) sia perch&eacute; dovrebbe essere ovvio quanto contasse una doppietta per la Ferrari a questo punto di questa stagione, sia perch&eacute; qualsiasi tentativo di far invertire le posizioni (o lasciar liberi) avrebbe esposto i piloti agli attacchi quantomeno di Max Verstappen. Sempre molto vicino, l'olandese ha concretizzato una gara accorta e veloce con il 3&deg; posto finale, approfittando dello scivolone Mercedes e mantenendo una posizione in classifica ora a pari punti con Leclerc (200) nel 3&deg; posto, con Vettel 5&deg; a 6 punti. Una bella sfida per il prosieguo del campionato, specie se la SF90 si confermer&agrave; tecnicamente. In tutto questo, &egrave; affondata la Mercedes, almeno rispetto al solito. Sdoppiare la strategia tra i due piloti, con Valtteri Bottas a seguire quella Ferrari (finendo per&ograve; dietro a Verstappen che aveva sostato due giri prima) e Lewis Hamilton a restare in pista, poteva certamente avere un senso. Ma a parte che lo strano ritmo iniziale "risparmioso" tenuto da tutti aveva gi&agrave; posticipato parecchio il pit con le prime gomme soft &ndash; anzi, proprio questa lentezza aveva determinato il pericolo di traffico dopo la sosta &ndash; in ogni caso hanno esagerato tenendo in pista Hamilton troppo a lungo, tanto da perdere la posizione dalla Red Bull. Inoltre Lewis non riuscir&agrave; ad avvantaggiarsi sul finale del fatto di avere gomme meno sfruttate, come invece speravano al box Mercedes. Questo nonostante le safety car che l'hanno aiutato a recuperare il gap. Con Alex Albon costretto praticamente al ruolo di spettatore (gara comunque esente da critiche), a seguire &egrave; Lando Norris che con una prestazione consistente e ineccepibile aiuta la McLaren a difendere il 4&deg; posto dalla Renault nel Campionato Costruttori. In questa sfida &egrave; venuto subito a mancare Carlos Sainz per una foratura al primo giro, conseguente a un contatto con Nico Hulkenberg, mentre Daniel Ricciardo partito dal fondo incoccia in George Russell. Tutti riescono a proseguire, ma molto in ritardo. Chi riuscir&agrave; a recuperare di pi&ugrave;, anche grazie alle safety car, sar&agrave; Hulkenberg con il 9&deg; posto finale. Davanti al tedesco finisce Pierre Gasly a un soffio da Norris: al di l&agrave; della strategia medium-hard, che non pare abbia davvero aiutato, il feeling con la STR14 permette al francese di finire 8&deg; e di consolidare il suo 6&deg; posto in classifica mondiale rispetto a Sainz. Altro risultato degno di nota quello di Antonio Giovinazzi, di nuovo a punti con un 10&deg; posto ottenuto con i denti. Ad un certo punto il valzer dei pit-stop l'ha portato al comando della gara (anche perch&eacute; stava proseguendo con le gomme medie del via) ma eccedere nell'aspettare a cambiarle non ha aiutato. Per di pi&ugrave;, la sosta &egrave; avvenuta proprio appena 2 giri prima di una safety car, aggiungendo la beffa. Se non altro, questo ha dato modo al team di ripensare la cosa, sostituendo subito le hard montate con delle soft, che in qualche modo hanno aiutato, per quanto siano stati tanti 25 giri con questa mescola. Romain Grosjean non &egrave; riuscito a salvare la brutta giornata del team Haas, finendo 11&deg; dopo un incidente con George Russell che &egrave; ancora sotto investigazione, come nemmeno Kevin Magnussen sebbene fosse riuscito a risalire in zona punti, ma penalizzato dalle safety car e pure da una busta di plastica incastrata nell'ala, costretto cos&igrave; a una seconda sosta: non consola gran che il giro pi&ugrave; veloce della gara, anche perch&eacute; non gli d&agrave; punti. Anche Lance Stroll poteva sperare in qualcosa di pi&ugrave;, ma in uno dei tanti corpo-a-corpo rimedia una foratura e finisce 13&deg; dietro a Sainz. A sua volta Daniel Ricciardo aveva recuperato parecchio dopo la partenza dal fondo ma anche lui ritarda troppo il primo cambio gomme, mentre Daniil Kvyat si prende con Kimi Raikkonen alla staccata di curva 1 (incidente investigato e poi archiviato con un nulla da sanzionare) causando la terza safety car della giornata. La prima era stata dovuta all'urto contro il muretto di George Russell dopo la toccata con Grosjean, e la seconda allo stop per avaria di Sergio Perez, anche lui dopo un buon recupero di posizioni. In tutto questo Robert Kubica riesce cos&igrave; a concludere 16&deg;.       

La Scuderia ha costruito il successo su tutti gli elementi necessari: piloti entrambi consistenti, macchina migliorata sensibilmente e strategia azzeccata

GP Singapore F1, analisi gara: una vittoria "completa" per la Ferrari

        Le qualifiche di Marina Bay sembravano essere andate molto bene per Daniel Ricciardo, riuscito a staccare l'8&deg; tempo. Che poi significa essere il 2&deg; di quelli che non sono in uno dei tre top team, dietro solo a Carlos Sainz. Purtroppo per lui non &egrave; finito tutto con la bandiera a scacchi: i commissari tecnici hanno infatti rilevato un superamento del limite di potenza consentita con la Mgu-K, che l'articolo 5.2.2 del Regolamento Tecnico pone a 120 kW (circa 160 cv), nel corso delle Q1. Dopo la segnalazione, i commissari sportivi sono stati inflessibili e hanno squalificato il pilota australiano, che &egrave; stato ammesso comunque alla gara in fondo allo schieramento, come avviene su richiesta quando qualcuno &egrave; senza tempi. Vedremo se la squadra, che ha gi&agrave; fatto sapere di aver accettato la decisione e non ricorrer&agrave; in appello, decider&agrave; piuttosto di effettuare modifiche in regime di parco chiuso partendo quindi dalla pitlane: &egrave; un'ipotesi allo studio, ma al momento in cui scriviamo non &egrave; ancora stato deciso nulla in merito. Il team Renault ha giustificato la violazione con una scordolata che avrebbe dato un istantaneo picco di energia, tale da far superare del tutto momentaneamente (parlano di un microsecondo) e involontariamente il limite regolamentare. Questo per&ograve; non &egrave; servito a "commuovere" gli ufficiali di gara, come non &egrave; servito puntualizzare che l'episodio &egrave; accaduto nel corso del pi&ugrave; lento dei giri in Q1, n&eacute; che non abbia dato alcun vantaggio tangibile. Su questo i commissari sono stati categorici: non spetta a loro stabilire se una violazione abbia dato un vantaggio oppure no, ma solo se si sia verificata, agendo di conseguenza.       

Una scordolata avrebbe causato un momentaneo picco di energia registrato dai sensori: commissari inflessibili, pilota australiano in coda dopo l'8&deg; tempo nelle qualifiche

GP Singapore F1: squalificato Ricciardo dopo i tempi per l'Mgu-K

        Grande doppietta Ferrari quella ottenuta a Marina Bay, con Vettel vincitore seguito dappresso da Leclerc. Vicinissimo anche Verstappen, ultimo a podio, a sua volta di poco davanti a Hamilton e Bottas. I distacchi finali (nemmeno Albon 6&deg; &egrave; lontano) sono stati peraltro condizionati dalle 3 safety car entrate in pista per gli stop di Russell, di Perez e di Raikkonen. Tra gli inseguitori, gara di grande consistenza per Norris che riesce a resistere a Gasly e Hulkenberg fin sul traguardo, quando Sainz si &egrave; visto quasi eliminato da un contatto al primo giro. Ottimo risultato a punti per Giovinazzi nonostante una strategia troppo arrischiata, a precedere Grosjean protagonista di un incidente con Russell. Al momento in cui scriviamo vi sono almeno tre episodi di gara (compreso quest'ultimo) al vaglio dei commissari: vi terremo aggiornati in merito. Ricordiamo che la prossima gara &egrave; tra un solo weekend, a Sochi (Russia). I RISCONTRI DELLA GARA A MARINA BAY  La nostra cronaca con Twitter Tweets by autosprintLIVE          

La gara a Marina Bay vede una gran gara Ferrari anche di strategia, con Vettel che guadagna la vittoria nel giro di rientro. Mentre Verstappen contiene le due Mercedes e dietro Norris fa lo stesso su Gasly e Hulkenberg

Live F1, GP Singapore: Vettel torna al successo, la Ferrari alla doppietta

        Normalmente la Mercedes ci aveva abituato a una bella serie di "trucchetti" nell'affrontare le qualifiche, soprattutto per cercare di prendere la bandiera a scacchi per ultimi. Forse per&ograve; le esagerazioni di Monza hanno un po' minato queste fantasie, e cos&igrave; sono stati meno efficaci del solito da questo punto di vista. &laquo;&Egrave; stata una sessione di qualifiche complicata per noi. Avevamo bisogno di mettere tutto in ordine per gli out-lap, in modo da avere il giusto riscaldamento delle gomme e una buona posizione in pista, ma non siamo riusciti a farlo quando contava, oggi&raquo;, &egrave; infatti la prima dichiarazione di Toto Wolff al termine delle qualifiche di Singapore. &laquo;In pi&ugrave; &ndash; prosegue il team principal Mercedes &ndash; la Ferrari &egrave; stata molto forte: come al solito, guadagnavano rispetto a noi lungo i rettilinei, ma sono stati molto competitivi anche nelle curve, per tutto il giro&raquo;. Questo non significa certo che siano gi&agrave; state deposte le armi: &laquo;Abbiamo Lewis in prima fila e Valtteri quinto: la nostra macchina &egrave; forte in assetto di gara e sebbene i sorpassi qui siano difficili, &egrave; sempre una gara molto lunga in cui molto pu&ograve; succedere. Anche mantenere le gomme in buone condizioni sar&agrave; una chiave importante. Punteremo a partenze forti e puntiamo a risalire da l&igrave; con entrambi i piloti&raquo;. Sulla questione degli outlap &egrave; stato interessante quanto detto da Andrew Shovlin, il capotecnico: &laquo;Sembra che avessimo bisogno di un giro di preparazione pi&ugrave; veloce, rispetto agli altri, per portare le gomme a regime. Ma quando abbiamo lasciato i box abbiamo trovato un gruppo di macchine davanti a noi e abbiamo iniziato il giro con le gomme che erano fuori dalla finestra di temperatura. Abbiamo deciso di ritardare il run finale in Q3, pur rischiando di essere sorpresi da una bandiera gialla, ma anche in questo caso avevamo una macchina davanti. Vedremo come avremmo potuto gestire meglio la cosa, perch&eacute; entrambe le macchine avrebbero potuto trovare pi&ugrave; tempo oggi, in particolare con Valtteri che ha avuto un inizio davvero forte nelle sessioni ma non ha ottenuto una buona posizione in pista per nessuno dei suoi ultimi tre run&raquo;.       

Riconosce che le ferrari sono forti anche qui, ma per la gara il team principal Mercedes ha fiducia nel passo sulla distanza e sullo sfruttamento delle gomme

GP Singapore F1, Wolff: "Stavolta non ci siamo preparati bene"

        Oggi nelle qualifiche di Marina Bay non &egrave; stato uno dei sabati di gara pi&ugrave; facili per Mercedes, considerando che la pista doveva essere pi&ugrave; favorevole a loro &ndash; e al limite a Red Bull &ndash; ma non certo alla Ferrari. Non stupisce quindi che una delle prime domande poste a Lewis Hamilton dopo la pole di Leclerc verta su quanto sia rimasto sorpreso dal passo delle Rosse. &laquo;Beh, immaginavamo che questo weekend avremmo dovuto lottare contro le Red Bull &ndash; spiega Hamilton &ndash; e sapevamo che anche le Ferrari, in circuiti con basso carico aerodinamico, erano forti; ma in circuiti come Budapest avevano faticato molto di pi&ugrave;. Invece i loro aggiornamenti sembrano aver funzionato parecchio&raquo;. Contro queste Ferrari ha dovuto dare il massimo&hellip; &laquo;Non ci aspettavamo sicuramente che fossero cos&igrave; forti &ndash; prosegue Lewis &ndash; e che oggi saremmo stati dietro a loro. A quanto pare hanno fatto un grandissimo lavoro e da parte mia sono contento di essere riuscito a mettermi in mezzo alle loro due macchine. Oggi sicuramente ci mancava velocit&agrave;: ho faticato a battagliare con loro e sono comunque contento che i margini siano cos&igrave; ridotti: spero che questo preluda a una bella battaglia in gara. Sar&agrave; dura, ma non impossibile, dalla prima fila&raquo;. C'&egrave; forse stato qualcosa che non &egrave; andato come doveva, ai box Mercedes, specie nel corso delle qualifiche? &laquo;La giornata non &egrave; stata grandiosa. Ieri era andato tutto molto pi&ugrave; liscio, per me. Mentre oggi ho faticato un po' per tutta la giornata. Ho perso qualcosina rispetto a ieri nelle prestazioni, o forse gli altri sono migliorati, non so. Il primo tentativo in Q3 &egrave; stato cos&igrave; cos&igrave;, nel secondo ho migliorato praticamente di 1 secondo. Mi sembrava quasi impossibile poter riuscire a tornare davanti, ai box pensavo: "Oh mio Dio, dove posso trovare 1 secondo?"; per&ograve; ho dato tutto quello che avevo, stasera, e sono riuscito a fare questo recupero nel secondo tentativo con un giro molto pulito. Mi sono comunque mancati 2 decimi nel primo settore ed &egrave; l&igrave; che ho perso la pole, evidentemente&raquo;, conclude Hamilton.       

Lewis non si aspettava che su un tracciato di questo tipo le Rosse sarebbero state cos&igrave; competitive. Ma promette e spera battaglia in gara

GP Singapore F1, Hamilton: "Ho faticato a mettermi tra le due Ferrari"

        Le bellissime qualifiche di Marina Bay fanno capire che non c'&egrave; bisogno di particolari alchimie artificiose per rendere spettacolare la caccia alla pole position: basta lasciare i piloti liberi di esprimersi al meglio, pur con i loro possibili errori. Esordisce Sebastian Vettel con un primo run che lo mette momentaneamente in pole per ben 3 decimi e mezzo su Leclerc. Un giro talmente buono che cercare di fare di pi&ugrave; &egrave; decisamente arduo, e cos&igrave; Vettel nel secondo run esagera mettendo assieme un paio di errori che lo convincono a rientrare ai box senza completare la tornata. Sfruttando anche il miglioramento della pista &egrave; per&ograve; Charles Leclerc a ripetere il capolavoro, riuscendo a superare il compagno di squadra di 0"220. Questo pur con qualche sbavatura che &egrave; comunque conseguenza di quanto andasse forte. Da parte sua, dopo un primo run "debole", anche Lewis Hamilton tira fuori un giro di quelli di cui &egrave; capace, ma che gli permette solo di inserirsi tra le due Ferrari precedendo Vettel di giusto 29 millesimi. Insomma, nonostante il tracciato che fa pagare pesantemente gli errori, questi piloti hanno davvero estratto il massimo offrendo cos&igrave; spettacolo sportivo di alta qualit&agrave;. Anzi, &egrave; giusto considerare pure Max Verstappen, perch&eacute; il suo giro non &egrave; stato meno "impiccato" rispetto a chi l'ha preceduto, sebbene non sia andato oltre il 4&deg; tempo (&egrave; comunque la seconda fila) a poco meno di 6 decimi. In questo contesto, non andrebbero denigrati Valtteri Bottas se per stare alla pari ha commesso due errori nella fase decisiva, n&eacute; Alex Albon se da rookie non ha saputo o potuto eguagliare simili mostri di guida. Grande lotta anche nelle retrovie, per quanto meno "tirata" proprio in Q3 anche per via del "cedimento" di Lando Norris che ha "perso il filo" incappando in errori strani, come nei cambi marcia. Cos&igrave; Carlos Sainz &egrave; agevolato (relativamente) nello svettare una volta di pi&ugrave; tra "gli altri", a precedere le due Renault di Daniel Ricciardo e Nico Hulkenberg che si insinuano tra le due McLaren. Allo spagnolo poteva per&ograve; andare peggio, avendo segnalato subito in Q1 un problema di calo potenza che fortunatamente &egrave; stato subito sistemato. Fuori dalla top ten per soli 4 centesimi, Sergio Perez &egrave; stato valido anche stavolta: peccato per lui che la sostituzione del cambio conseguente al suo errore in prove libere lo faccia retrocedere 16&deg;. Cos&igrave; l'11&deg; posto in griglia viene preso da Antonio Giovinazzi, molto veloce su questo tracciato difficile nonostante una C38 non all'altezza delle rivali dirette, come dimostra anche il 14esimo tempo di Kimi Raikkonen. Tra i due un buon Pierre Gasly, con la Toro Rosso che non ha potuto contare anche su Daniil Kvyat al quale &egrave; stato montato un motore "vecchio" e meno performante dopo il problema tecnico (perdita d'olio) avuto in FP3. Purtroppo questo ha fatto differenza, visto che il russo non &egrave; entrato in Q2 solo per 15 millesimi da Kevin Magnussen. Il danese non ha peraltro potuto fare molto di pi&ugrave; con una Haas in difficolt&agrave;, con cambiamenti dell'ultimo secondo, tanto che "strafare" ha solo portato ad errori Romain Grosjean, cos&igrave; solo 18&deg;. Davanti a lui giusto Lance Stroll, poco produttivo in questa occasione: il canadese &egrave; per&ograve; stato pi&ugrave; efficace in prova, per cui le sue chance per la gara restano buone. Lo stesso vale per George Russell, che aveva regalato qualche sorpresa nelle "libere", ma che ha sbagliato troppo nelle qualifiche. Cos&igrave; anche stavolta le Williams sono in coda, con Robert Kubica unico dietro al britannico.       

Leclerc alla sua terza pole di fila, ma anche Hamilton, Vettel e Verstappen a seguire hanno fatto vedere lo spettacolo della caccia al giro veloce pur in una pista che non perdona

GP Singapore F1, analisi qualifiche: il bello dei giri "alla morte"

        Quella di Singapore &egrave; una delle ambientazioni di gara pi&ugrave; affascinanti del campionato, dato che tradizionalmente questa gara si &egrave; sempre corsa in notturna, fin dal 2008, anno della prima edizione. &Egrave; stato anzi il primo GP di Formula 1 mai disputato con le luci artificiali. Tutto ci&ograve;, per&ograve;, non rende questo appuntamento meno faticoso e pesante per i piloti, per tutta una serie di motivi. Per iniziare, l'ambiente: qui fa caldo, anche dopo il tramonto, e a questo si aggiunge l'elevatissimo tasso di umidit&agrave;, oltre all'aria piuttosto sporca. In pi&ugrave; il tracciato presenta le consuete problematiche tipiche di un circuito cittadino, come i muretti a bordo pista che non perdonano errori, alle quali si va a sommare un disegno che mette a dura prova i piloti con le sue 23 curve che si alternano freneticamente lungo i 5.063 metri di sviluppo. Tutto questo fa della gara a Singapore la pi&ugrave; dura per i partecipanti. Tecnicamente parlando, la presenza di curve quasi tutte lente e secche richiede un grande grip, specie "meccanico", e buone doti di frenata e trazione, mentre non vi sono rettilinei cos&igrave; lunghi da favorire le velocit&agrave;. Dato quindi che l'incidenza alare non penalizza pi&ugrave; di tanto, tutti portano configurazioni aerodinamiche con il maggior carico possibile. Nello stesso senso va la scelta di Pirelli di portare le mescole pi&ugrave; morbide in gamma: C3, C4 e C5. Questo &egrave; il secondo circuito pi&ugrave; lento dell'anno (dopo MonteCarlo) e dunque lo stress complessivo per i pneumatici &egrave; limitato. A Marina Bay non &egrave; facile superare: per questo le qualifiche saranno particolarmente importanti. &Egrave; anche il motivo per cui sono presenti tre zone DRS: &egrave; possibile aprire l'ala mobile sul rettilineo del traguardo e sugli allunghi da curva 5 a 7 e da curva 13 a 14. Infine, rispetto all'anno scorso sono stati modificati leggermente i cordoli in uscita di curva 7 e soprattutto &egrave; stata riasfaltata gran parte del tracciato, compresa la pitlane dove la velocit&agrave; massima ammessa &egrave; di 60 km/h.       

Quello di Marina Bay &egrave; un circuito che unisce un'ambientazione affascinante a una situazione di gara molto dura per i piloti, da pi&ugrave; punti di vista

GP Singapore F1: gara "luccicante" ma pesante

        Qualifiche infuocate quelle di Marina Bay: nel primo run Vettel fa un giro perfetto, tanto che non riesce a ripetersi nel secondo, quando per&ograve; lo rileva un fantastico Leclerc, che cos&igrave; conquista la sua terza pole consecutiva (e quinta stagionale). Hamilton ci mette tutto quello che pu&ograve; e riesce a inserirsi 2&deg; per 0"191 (29 millesimi davanti a Vettel). Leggermente pi&ugrave; staccato (+0"956) segue Verstappen, anche lui autore di un buon giro, mentre un errore di troppo non permette a Bottas di andare oltre il 5&deg; a 0"929, davanti ad Albon. Come previsto, McLaren e Renault si sono disputate la lotta tra gli inseguitori, che anche oggi ha visto prevalere Sainz 7&deg; anche pi&ugrave; nettamente del previsto, perch&eacute; Norris &egrave; stato meno efficace del solito in Q3, 10&deg;. Tra i due si sono messi Ricciardo e Hulkenberg. Appena fuori dalla top ten abbiamo Perez, che per&ograve; partir&agrave; arretrato e lascia cos&igrave; il posto in griglia a Giovinazzi. Vedremo se la gara sar&agrave; entusiasmante come queste qualifiche, a partire dalle ore 14,10 di domani, nella nostra cronaca diretta a seguire tutto quello che succede in pista. I RISCONTRI DELLE QUALIFICHE A MARINA BAY  La nostra cronaca con Twitter Tweets by autosprintLIVE          

La cronaca delle qualifiche a Marina Bay vede una grande prestazione Ferrari e Hamilton fatica a inserirsi davanti a Vettel. Mentre Sainz continua a svettare tra "gli altri"

Live F1, qualifiche GP Singapore: Leclerc alla terza pole consecutiva

        Sebbene le condizioni ambientali saranno differenti, le ultime prove libere a Marina Bay fanno prospettare qualifiche incandescenti a tutti i livelli, sia tra i top team che tra gli inseguitori. In questa occasione la Ferrari ha fornito una macchina "come vuole lui" a Leclerc che svetta con il tempo di 1'38"192. Hamilton molto veloce anche con le gomme medie, una volta montate le soft si porta a 2 decimi quasi esatti, mentre i rispettivi compagni di squadra Vettel e Bottas restano a 0"619 e 0"693. Va detto che per&ograve; ci sono stati frequenti problemi di traffico in pista, quelli che non hanno permesso a Verstappen di sopravanzare Albon (6&deg; e 5&deg;): ma &egrave; sintomatico che l'olandese sia stato pi&ugrave; lento oggi che in FP2, quindi resta assolutamente in lizza. Tra "gli altri" si conferma la McLaren con Sainz 7&deg; e Norris 8&deg;, ma la Renault incalza con Hulkenberg 9&deg; e Ricciardo 10&deg;. A pochi centesimi segue poi la Racing Point con Stroll 11&deg;, ma Perez risulta 14&deg; solo per una toccata che gli ha rovinato la sospensione posteriore destra (e rotto un cerchio, i cui detriti hanno causato l'uscita della virtual safety car e poi delle bandiere rosse). Vicinissima pure la Toro Rosso di Gasly 12&deg;, mentre Kvyat ha dovuto abbandonare il giro (ed &egrave; senza tempo) per una perdita d'olio che ha convinto il team a sostituire la power unit prima delle qualifiche (con un'unit&agrave; gi&agrave; impiegata in precedenza, quindi nessuna penalit&agrave;). Un po' pi&ugrave; staccati gli altri, a partire da Raikkonen 13&deg;, ma &egrave; ugualmente da evidenziare il 15&deg; tempo di Russell, vista la macchina che guida. In ogni caso sono buone premesse per qualifiche combattute e interessanti: se saranno davvero cos&igrave; lo vedremo anche tramite la nostra cronaca "live" a partire dalle ore 15. I RISCONTRI DELLE PROVE LIBERE A MARINA BAY  La nostra cronaca con Twitter Tweets by autosprintLIVE          

La cronaca dell'ultima ora di prove libere a Marina Bay prima delle qualifiche, vede i due separati da soli 2 decimi, ma i compagni di squadra non staranno a guardare. McLaren in evidenza in un midfield combattutissimo

Live F1, GP Singapore, libere 3: Leclerc sfida Hamilton per la pole

        Le prime prove libere a Marina Bay, dedicate ad aerotest per i nuovi componenti portati nell'occasione, non sono filate subito lisce per Charles Leclerc, fermato gi&agrave; nella prima sessione dopo soli 12 giri per problemi al cambio, restato bloccato in quarta marcia. Fortunatamente si trattava di un componente di cui era gi&agrave; prevista la sostituzione dopo le prove con quello da gara, per cui &egrave; stata semplicemente anticipata l'operazione senza incorrere in penalit&agrave;. &laquo;La giornata di oggi &ndash; conferma Charles &ndash; &egrave; stata piuttosto complicata per quanto mi riguarda. Abbiamo avuto un problema nella prima sessione di prove libere e questo ci ha impedito di percorrere tutti i giri programmati: un vero peccato visto che sarebbe stato utile fare esperienza su questa pista&raquo;. Tuttavia nella sessione serale, quella pi&ugrave; importante visto che anche qualifiche e gara si disputeranno nello stesso orario al tramonto, non si sono avuti inconvenienti (se non quelli legati al traffico in pista) e cos&igrave; il programma di lavoro &egrave; stato completato portando al 6&deg; tempo: &laquo;Nella seconda sessione abbiamo lavorato meglio, ma non mi sento ancora completamente a mio agio su questo tracciato con la mia macchina, soprattutto dal punto di vista del bilanciamento. C&rsquo;&egrave; di sicuro della prestazione ulteriore da tirare fuori&raquo;, spiega Leclerc a fine turno. In ogni caso, sebbene le aspettative siano buone per il resto del weekend, difficilmente ci potremo aspettare prestazioni paragonabili a quelle di Spa e Monza, su un tracciato cos&igrave; diverso. Ma Charles non demorde: &laquo;Prima della terza sessione di libere analizzeremo tutti i dati raccolti, per cercare di fare un buon passo avanti in vista della qualifica. Ci aspettavamo comunque, venendo a gareggiare qui a Singapore, che i nostri rivali sarebbero stati forti e che non sarebbe stato un weekend facile per noi. Nulla &egrave; deciso comunque, daremo il massimo per avere un sabato di buon livello&raquo;, su questa pista dove le qualifiche sono piuttosto importanti.       

Charles non &egrave; ancora del tutto soddisfatto del bilanciamento della sua SF90, ma proprio per questo crede ci sia ancora del margine da spremere per le qualifiche

GP Singapore F1, Leclerc: "Abbiamo ancora qualcosa da tirar fuori"

        Il ritorno della Formula 1 su una pista ben diversa rispetto a quelle "da velocit&agrave;" come Spa e Monza, ha riportato la situazione generale ai livelli pre-estivi, con le due sessioni capeggiate prima da Max Verstappen e poi da Lewis Hamilton. Oltretutto quella di Marina Bay &egrave; una pista decisamente tortuosa e impegnativa, con le sue 23 curve secche. Tuttavia le Ferrari non sono mal messe (le novit&agrave; hanno dato buoni riscontri, pur senza far recuperare dei secondi al giro) e risultano pi&ugrave; competitive di quanto possano far credere i semplici risultati cronometrici della giornata. Questo vale soprattutto nel caso di Charles Leclerc, penalizzato in FP1 dalla rottura del cambio e poi in FP2 dal traffico in pista, inconvenienti che fanno facilmente capire gli altrimenti incomprensibili 19&deg; e 6&deg; tempo odierni. Per&ograve; ha fatto segnare ottimi riscontri nei long run su gomme medie, non lontano da quelli di Hamilton, pi&ugrave; veloce di tutti in simulazione di gara. Anche relativamente a Sebastian Vettel non va preso troppo alla lettera il distacco di poco superiore agli 8 decimi da Hamilton: infatti pure il tedesco era stato rallentato da Magnussen nel primo giro di simulazione di qualifica, riuscendo a ottenere il suo miglior crono dopo aver rallentato e rilanciandosi. L'importante &egrave; che Vettel &egrave; l'unico ad esserci riuscito (anche Hamilton e Bottas, tra gli altri, ci hanno provato) e questo dovrebbe far capire che c'&egrave; del margine. Anche i tempi di Valtteri Bottas e di Alex Albon, entrambi traditi da errori con la complicit&agrave; del fondo infido, non vanno pesati troppo, al di l&agrave; del solito discorso "del venerd&igrave;". Del resto, come hanno condizionato alcuni tra i top driver, le situazioni di traffico l'hanno fatto spesso anche con gli inseguitori. Tuttavia ci&ograve; non toglie consistenza al riscontro di Carlos Sainz, ottimo 7&deg; con Lando Norris a confermare anche oggi lo stato di forma McLaren grazie al 9&deg; tempo. Tra i due Nico Hulkenberg, che evidentemente non si fa distrarre dalla situazione di mercato, mentre Daniel Ricciardo &egrave; pi&ugrave; indietro (12&deg;) ma ha fatto vedere di poter fare di pi&ugrave;. In mezzo si posizionano le Toro Rosso con una prestazione incoraggiante da entrambi i piloti: Pierre Gasly &egrave; in top ten, sebbene un po' staccato, mentre Daniil Kvyat ne &egrave; fuori per soli 76 millesimi, quindi una buona base per il prosieguo del weekend. Un po' pi&ugrave; indietro di quanto mostrato talvolta sono le Racing Point, con Sergio Perez 13&deg; e Lance Stroll 15&deg;, ma anche in questo caso restano buone prospettive. Il pilota messicano &egrave; stato inoltre colpito (relativamente) da una reprimenda per aver stretto Magnussen contro il muretto: manovra ritenuta non volontaria ma ugualmente pericolosa. Ad alternarsi con le "pink panther" sono le Alfa Romeo, con Antonio Giovinazzi 14&deg; pi&ugrave; efficace di Kimi Raikkonen 16&deg;. Entrambi sono stati per&ograve; un po' frenati nelle prove da problemi di elettricit&agrave; e telemetria del box, che vedremo quanto potranno incidere nel resto del weekend per i dati mancanti. Infine, il fondo stavolta non &egrave; monopolizzato dalla Williams, che lo condivide con Haas: Robert Kubica &egrave; ultimo, ma Romain Grosjean, George Russell e Kevin Magnussen si alternano con crono vicinissimi. I due piloti del team italoamericano non saranno immacolati, per&ograve; anche il team sembra un po' allo sbando, tanto da arrivare a far finire in testacoda il francese per un inopportuno team radio in piena curva: confidiamo nella ripresa.       

Mercedes e Red Bull ritornano alla competitivit&agrave; su una pista tortuosa come Marina Bay, ma le Ferrari non sono chiss&agrave; dove. Bene di nuovo anche McLaren

GP Singapore F1, analisi prove: tornano a contare le curve

        Nella seconda sessione di prove libere a Marina Bay, un po' condizionate dal traffico in pista, Hamilton recupera e dopo il 3&deg; in FP1 segna il giro pi&ugrave; veloce della giornata in 1'38"773, risultando inoltre il pi&ugrave; rapido anche nelle simulazioni di gara. A 0"184 troviamo Verstappen, e sempre tra i primi 3 ma a poco pi&ugrave; di 8 decimi abbiamo Vettel. Oltre 1 secondo il distacco di Bottas, a precedere Albon di 49 ms, mentre Leclerc chiude la top6 staccato di ulteriori 75 ms. 7&deg; a poco pi&ugrave; di 1 decimo e primo degli inseguitori &egrave; Sainz, con Hulkenberg a quasi 2 decimi e Norris che completa la prestazione di squadra con il 9&deg; tempo ad altri 37 ms. Non male la Toro Rosso con Gasly a chiudere la top ten e Kvyat appena dietro, per 76 ms. Ricordiamo che questa sessione ha visto un dritto di Albon in curva 10, dove ha danneggiato l'ala davanti, causando solo bandiere gialle (a differenza dell'incidente di Bottas in FP1) perch&eacute; riuscito a ripartire e a rientrare ai box. La prossima in pista &egrave; quella di sabato alle ore 12 italiane, sempre con la nostra cronaca "live" a seguire tutto quello che succede. I RISCONTRI DELLE PROVE A MARINA BAY  La nostra cronaca con Twitter Tweets by autosprintLIVE          

La cronaca delle seconde prove libere del venerd&igrave; a Marina Bay vede Lewis risalire rispetto alle FP1, con Verstappen e Vettel sempre tra i primi, a seguire. Solo 6&deg; Leclerc davanti a Sainz migliore tra gli inseguitori

Live F1, prove libere 2 GP Singapore: Hamilton riprende il vertice

        La prima sessione di prove libere a Marina Bay non &egrave; particolarmente indicativa, non solo perch&eacute; &egrave; venerd&igrave;, ma anche perch&eacute; si disputa di giorno quando FP2, qualifiche e gara saranno invece serali. Intanto arrivano per&ograve; i primi problemi per Bottas, che sbatte in curva 19 danneggiando la sua W10 dopo aver segnato il 4&deg; tempo, e per Leclerc che si ritrova con il cambio bloccato in quarta marcia senza riuscire ad andare oltre il penultimo crono. Verstappen risulta alla fine il pi&ugrave; veloce del momento, in 1'40"259 e per 0"167 su Vettel. Seguono Hamilton a 0"666 e Bottas a 1"077, con tempi ottenuto su gomme hard anzich&eacute; soft. Quindi 5&deg; Albon staccato di 1"2 dal compagno di squadra. Il primo degli inseguitori &egrave; quindi Hulkenberg, 6&deg; a 1"553, a precedere le McLaren di Sainz e Norris per 1 decimo e mezzo e quasi 4 decimi rispettivamente. A chiudere la top ten sono dunque le Toro Rosso di Kvyat e Gasly, "cadenzate" di 1 decimo circa alla volta, a precedere Ricciardo. Il ritorno in pista &egrave; previsto per le ore 14,30, quando partir&agrave; la seconda sessione serale, sempre seguita dalla nostra cronaca "live".  La nostra cronaca con Twitter Tweets by autosprintLIVE          

La cronaca delle prime prove libere ufficiali a Marina Bay ha visto l'olandese precedere di poco il tedesco, pi&ugrave; staccato Hamilton. Mentre Valtteri &egrave; andato a sbattere e Charles ha avuto problemi al cambio

Live F1, GP Singapore: Verstappen su Vettel nelle prime prove, guai per Bottas e Leclerc

        Il Circus della F1 si sposta in Asia, a Singapore, ma per quanto riguarda gli appuntamenti televisivi questo weekend si prosegue con "tempistiche europee", dato che la variazione di fuso orario (6 ore) viene assorbita dal fatto che a Marina Bay si correr&agrave; in notturna. Similmente a molte altre gare, si continuer&agrave; ad avere la diretta su Sky Sport F1 HD ma pure su Sky Sport Uno (domenica, anche sul digitale terrestre al canale 472), con TV8 a proporre le cronache registrate 3 o 4 ore pi&ugrave; tardi (sempre alle ore 18) rispetto a qualifiche e gara. Si inizia dunque con le prove libere, venerd&igrave; alle 10,30 e alle 14,30, nonch&eacute; sabato alle 12, per proseguire con le qualifiche alle 15 e infine con la gara (61 giri) che partir&agrave; domenica un'ora prima, alle ore 14,10. Gli stessi orari valgono naturalmente per le dirette televisive di Sky ma anche per le nostre cronache "live" su web e Twitter, mentre TV8 riproporr&agrave; in differita qualifiche e gara alle ore 18 sia di sabato che di domenica. Come sempre Sky trasmetter&agrave; altri servizi a supporto del weekend, con i vari Paddock Live dal retrobox e diverse repliche del GP, per finire quindi con Race Anatomy domenica sera alle ore 21. GLI ORARI TV DEL GP SINGAPORE A MARINA BAY venerd&igrave; 20 settembre ore 10,30-12,00&nbsp;&nbsp; prove libere 1 in diretta su SKY ore 14,30-16,00&nbsp;&nbsp; prove libere 2 in diretta su SKY sabato 21 settembre ore 12,00-13,00&nbsp;&nbsp; prove libere 3 in diretta su SKYdalle ore 15,00&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; qualifiche in diretta su SKY dalle ore 18,00&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; qualifiche in differita su TV8 domenica 22 settembre dalle ore 14,10&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; GP F1 Singapore (61 giri) in diretta su SKY dalle ore 18,00&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; gara in differita su TV8       

Ecco i momenti in cui poter seguire in televisione (o con noi) le varie fasi di gara sul circuito di Marina Bay, in diretta (anche in chiaro) su SKY e 3-4 ore pi&ugrave; tardi su TV8

GP Singapore F1: gli orari TV del weekend

        Quella di Marina Bay &egrave; una pista difficile e sfiancante, dove &egrave; arduo superare: eppure ci&ograve; non ha impedito ad alcuni piloti nelle retrovie di offrirci spettacolo e momenti di "hard racing", anche se in molti casi ci&ograve; ha comportato l'intervento della direzione gara, visto che in certe occasioni si &egrave; anche un po' esagerato. Vediamo dunque quali sono stati tali episodi e come si &egrave; esplicato l'intervento degli ufficiali di gara, tra i quali in questa occasione &egrave; stato presente Derek Warwick insieme a Gerd Ennser (Adac e DTM) e Steve Chopping (Federazione australiana). Iniziamo ovviamente dall'incidente al via tra Esteban Ocon e Sergio Perez, quello che ha determinato la prima investigazione nonch&eacute; la safety car. Approfittando del duello tra Perez e Romain Grosjean che era pi&ugrave; all'interno, in curva 3 Ocon si &egrave; infilato con destrezza alla destra del compagno di squadra. Bravo, peccato che per&ograve; la posizione fosse davvero pessima, in "terza fila" all'esterno, per di pi&ugrave; cercando di stare il pi&ugrave; stretto possibile. Oltretutto "Checo" era impegnato a tenere d'occhio Romain, e quindi non si &egrave; accorto del team-mate a fianco: non ne ha proprio avuto il tempo e del resto non ha fatto alcuna manovra particolare, continuando a sterzare per la sua traiettoria. Per&ograve; le macchine erano troppo vicine e c'&egrave; stato il contatto ruota-ruota che ha spedito Esteban direttamente contro il muro. Comprensibile quindi che i commissari abbiano deciso di non sanzionare nessuno, visto che non vi erano colpe predominanti, come hanno scritto. Ben diversamente &egrave; stato giudicato invece l'altro episodio che al 34esimo giro ha visto coinvolto nuovamente Perez, quando probabilmente un po' innervosito dalla guida di Sergey Sirotkin &ndash; l'ha definita "da kartista", e probabilmente non era nemmeno cos&igrave; sbagliata su questo tracciato&hellip; &ndash; in uscita da curva 17 ha deviato verso sinistra per non lasciare aperture al contrattacco del russo, causando per&ograve; un contatto abbastanza distruttivo. Da un lato il messicano &egrave; stato quello che ne &egrave; uscito peggio, con la gomma posteriore sinistra forata, ma dall'altro la manovra &egrave; stata davvero troppo improvvisa e brusca per poter essere considerata una normale azione di difesa. Quindi anche in questo caso comprensibile (l'ha ammesso anche Perez) la decisione dei commissari: drive-through pi&ugrave; 3 punti licenza, una sanzione piuttosto dura secondo gli standard Fia. Poco dopo viene indagata senza conseguenze una scaramuccia tra Kevin Magnussen e Brendon Hartley in curva 7. Un altro paio di giri, siamo al 38esimo, e avviene un altro episodio interessante. Quando cio&egrave; nella loro battaglia per il 14&deg; posto, Sirotkin e Grosjean si ritrovano ad ostacolare il leader della corsa, Lewis Hamilton, che si appresta a doppiarli. Nonostante le bandiere blu, i due per&ograve; restano concentrati sul duello, Hamilton rallenta e aspetta per non rischiare, e cos&igrave; il distacco di Max Verstappen 2&deg; si riduce da oltre 5 a 0,4 secondi, quando l'olandese cerca di approfittarne per&ograve; ben bloccato dall'inglese che l'ha tenuto d'occhio. Romain riuscir&agrave; a passare Sergey, ma essendo stato il primo che doveva assecondare le bandiere blu, e non l'ha fatto "per un significativo numero di curve", si vedr&agrave; per questo penalizzare di 5 secondi e di 2 punti licenza. Il problema per il francese &egrave; che ora ha totalizzato 9 punti di penalit&agrave;, e se prima della fine del mese prossimo ne "guadagner&agrave;" altri 3, arriver&agrave; al limite di 12 che comporta la sospensione per una gara. In merito alla questione, il direttore di gara Charlie Whiting &egrave; stato piuttosto critico con il pilota francese &ndash; &laquo;&Egrave; stato il peggior caso di bandiere blu ignorate che io ricordi&raquo; &ndash; ma a noi piace di pi&ugrave; menzionare la risposta che ha avuto via radio Verstappen quando ha chiesto cosa stessero facendo i doppiati: &laquo;They're racing&raquo;, gli ha spiegato l'ingegnere. Sirotkin &egrave; stato autore di una gara interessante e movimentata (al via si &egrave; addirittura ritrovato con un pezzo di cerchio di Ocon infilato nell'ala davanti!) anche se la Williams non gli permette granch&eacute;. Ed &egrave; stato protagonista anche dell'ultimo avvenimento in gara passato sotto il vaglio della direzione. &Egrave; stato quando al 44esimo giro, cercando di resistere ad un attacco di Hartley all'esterno alla staccata di curva 14, &egrave; arrivato un po' lungo forzando il neozelandese ancor pi&ugrave; largo oltre la riga di delimitazione pista. Tanto che Brendon non aveva quasi pi&ugrave; sterzo per evitare le barriere, riuscendovi per pochissimo. Penalit&agrave; quindi anche per Sirotkin: 5 secondi e 2 punti licenza. Insomma, una gara piuttosto impegnativa anche per gli ufficiali di gara, nonostante fino a domenica fossero intervenuti pochissimo, tanto che non figuravano penalizzazioni in griglia di partenza. Fino a quel momento si era trattato per lo pi&ugrave; di multe per eccesso di velocit&agrave; in pit-lane rispetto ai 60 km/h massimi permessi a Marina Bay (a Raikkonen, Perez e, tre volte, Hulkenberg) culminati con i 5.000 euro alla Force India per aver "mal rilasciato" Ocon davanti a Magnussen nelle ultime prove libere, in occasione di un "burn-out" per gommare la piazzola.       

Numerosi gli episodi investigati in gara a Marina Bay, spesso con Perez e Sirotkin tra i protagonisti

Formula 1 Singapore: un D-T, 10 secondi e 7 punti di sanzioni

        Ancora una volta un GP che "poteva fare la differenza" l'ha fatta, s&igrave;, per&ograve; a vantaggio di Lewis Hamilton. Che a Singapore &egrave; stato semplicemente impeccabile sia in qualifica che in gara, portando cos&igrave; a 40 punti il suo vantaggio in classifica mondiale (281 punti contro i 241 di Vettel). Certo, in realt&agrave; l'unico problema l'ha avuto da Grosjean e Sirotkin che stavano lottando tra loro al momento del doppiaggio (e l&igrave; ha tenuto bene sotto controllo Verstappen alle sue spalle) ma, come dire, se non ha avuto altre difficolt&agrave; non &egrave; colpa sua&hellip; Max Verstappen incamera un ottimo 2&deg; posto che gli fa rosicchiare 6 punti su Bottas in campionato (23 il distacco) ma non si pu&ograve; dimenticare che in gara Sebastian Vettel era stato in grado di superarlo al primo giro. Purtroppo il 2&deg; posto del tedesco &egrave; stato vanificato da una strategia inspiegabile da parte dei box, che l'hanno richiamato al cambio gomme dopo soli 14 giri (nonostante il "bonus" iniziale della safety car). Comprensibile il tentativo di undercut, ma completamente sbagliato nell'attuazione per due motivi: gli montano gomme ultrasoft che, oltre a non rendere, sono ardue da portare fino al traguardo; lo fanno finire dietro a Perez, che ovviamente fa la sua gara e non agevola. In questo modo Verstappen gli torna davanti (seppur per un soffio) dopo la sua sosta.Lo ammette anche Maurizio Arrivabene, che a fine gara spiega: &laquo;Oggi chi ha vinto lo ha fatto con merito. Dopo il sorpasso di Sebastian su Verstappen, abbiamo provato una strategia aggressiva, tentando l'undercut con le gomme ultrasoft. Purtroppo, nel giro chiave ci siamo trovati dietro un'altra vettura che non ci ha permesso di essere abbastanza veloci. Nonostante il risultato di oggi, nulla &egrave; perduto. Con calma e determinazione affronteremo le sei gare che restano, per lottare fino alla fine&raquo;. A quel punto Vettel non pu&ograve; far altro che barcamenarsi tra la necessit&agrave; di salvaguardare i pneumatici senza perdere troppo, perch&eacute; di attaccare ovviamente non se ne pu&ograve; parlare (se non rischiando di dover effettuare una seconda sosta, ancor pi&ugrave; deleteria). Alla fine si deve quindi accontentare di portare la macchina al traguardo senza errori, comunque terzo. La gara potrebbe essere vivacizzata dalla lotta per il 4&deg; posto, ma Valtteri Bottas, Kimi Raikkonen e Daniel Ricciardo finiscono nell'ordine, uno in scia all'altro, senza nessun vero tentativo di cambiare le posizioni. Da notare come l'australiano sia riuscito a recuperare oltre 10 secondi di distacco con gomme ultrasoft, ma una volta a contatto degli avversari non ne avesse pi&ugrave; per affondare il colpo (come sappiamo lui sa fare benissimo). Questo con gomme molto pi&ugrave; fresche di Vettel (13 giri in meno), per dare un'idea. Interessante la gara nelle retrovie, e da vari punti di vista. Da quello strategico per come si &egrave; visto che i piloti non riusciti a guadagnare le Q3 in qualifica, avendo potuto scegliere una strategia migliore (partenza su ultrasoft), guadagnavano via via posizioni man mano la gara si dipanava, rispetto a chi era partito su hypersoft. In questo modo Fernando Alonso ha capitalizzato la sua abilit&agrave; sul difficile tracciato cittadino conquistando un ottimo 7&deg; posto finale (fra l'altro unico non doppiato) che lo porta 8&deg; in classifica a soli 3 punti da Hulkenberg. Bravo anche Carlos Sainz 8&deg; al traguardo, davanti a un Charles Leclerc che &egrave; riuscito addirittura a finalizzare la tattica US-HS (a differenza di US-S di chi lo precede). Ultimo a punti, Nico Hulkenberg &egrave; stato comunque il primo tra quelli partiti con gomme hypersoft, per cui anche la sua gara &egrave; valutabile positivamente, aggiungendo che in questo modo la Renault ha entrambe le macchine in top ten. &Egrave; sempre nelle retrovie che si sono oltretutto visti diversi duelli piacevoli e spettacolari, pur se con qualche botta di troppo. Inizia il duo della Force India che al via in curva 3 si prende a ruotate: Esteban Ocon finisce la gara contro il muretto, Sergio Perez prosegue senza sanzioni e in effetti non si &egrave; vista alcuna particolare manovra scorretta (ha continuato a sterzare in modo costante). I duelli in pista sono proseguiti ancora con Perez e Sergey Sirotkin, finch&eacute; il russo (che in partenza si &egrave; addirittura ritrovato con un pezzo di cerchio di Ocon infilato nell'ala) si &egrave; beccato una ruotata un po' gratuita: giusto il drive-through per Perez, come ha ammesso anche lui (e peraltro ha rimediato una gomma buca). Sirotkin ha lottato bene anche con Hulkenberg, mentre verso la fine il duello con Brendon Hartley in cui entrambi finiscono lunghi gli guadagna 5 secondi di penalit&agrave; (avendo allargato il neozelandese). Anche Romain Grosjean &egrave; stato spesso nelle zone calde delle lotte dirette, ma pure lui ottiene 5 secondi (ininfluenti) di penalit&agrave; perch&eacute; nella battaglia con Sirotkin ignora un po' troppo le bandiere blu dovute a Hamilton che li stava doppiando. Paradossalmente, in questa gara la Haas ha pagato il risultato delle qualifiche in modi opposti: Grosjean in top ten non ha potuto adottare la strategia migliore (e ha pure avuto un pit-stop disastroso), Kevin Magnussen era troppo indietro. Per il danese c'&egrave; solo la soddisfazione relativa del giro pi&ugrave; veloce in gara (1'41"905) strappato a Hamilton grazie a gomme hypersoft montate sul finire.       

L'inglese non sbaglia nulla, al contrario di chi (Ferrari) si mette incomprensibilmente in condizioni di difficolt&agrave; in gara

Formula 1 Singapore, analisi gara: Hamilton allunga

        Hamilton domina fin dal via il GP a Marina Bay, vincendolo e portando cos&igrave; a 40 punti il vantaggio in classifica. Vettel supera Verstappen al primo giro, ma poi la strategia Ferrari lo riporta 3&deg; lasciando il 2&deg; posto all'olandese. Per il quarto posto lottano fino all'ultimo, ma staccati, Bottas Raikkonen e Ricciardo arrivati nell'ordine in scia l'uno all'altro. Tra gli inseguitori, Alonso coglie un notevolissimo 7&deg; posto, risultando anche l'unico a non essere doppiato. Come lui, Sainz e Leclerc hanno sfruttato ottimamente la strategia gomme diversa rispetto ai primi 10 delle qualifiche, finendo 8&deg; e 9&deg; davanti a Hulkenberg, ultimo in zona punti. Dalla quale sono rimasti fuori per poco Ericsson Vandoorne e Grosjean, anche loro al traguardo in fila indiana. Spettacolo da Perez e da Sirotkin, nel corso della gara. Il messicano si prende con Ocon (incidente di gara) mandandolo a muro al via, con conseguente safety car. Poi si urta anche con il russo, rimediando stavolta 5 secondi di penalit&agrave;. Penalit&agrave; anche a Sirotkin per aver allargato Hartley in battaglia, e pure per Grosjean che lottando con il russo aveva ignorato le bandiere blu per Hamilton che arrivava a doppiarli. Per un'eventuale rivincita dobbiamo ora aspettare due settimane, con il GP in Russia, che seguiremo come sempre con la nostra cronaca diretta fin dalle prove. TUTTI I RISCONTRI DELLA GARA A SINGAPORE La cronaca con Twitter Tweets by autosprintLIVE        

La cronaca della Gara a Marina Bay vede l'inglese incontrastato e Seb penalizzato dalla strategia dei box

Formula 1 Singapore: vince Hamilton davanti a Verstappen, Vettel 3°

Il giro di Lewis Hamilton nel primo tentativo in Q3 &egrave; stato talmente ispirato e &quot;artistico&quot; che non &egrave; riuscito a batterlo nemmeno&hellip; Hamilton! Si &egrave; insomma trattato di un giro talmente preciso, &quot;pennellato&quot; e al limite per tutto il circuito, che cercare di fare meglio ha solo portato a un errore nel secondo tentativo. Peraltro quasi nessuno &egrave; riuscito a migliorarsi e il vantaggio era tale che la pole position di Lewis non &egrave; stata realmente in pericolo, consentendogli di portare a 79 il record che giustamente (oggi si &egrave; visto bene il perch&eacute;) gli appartiene.  I record negli intertempi ottenuti da Max Verstappen e Sebastian Vettel nel secondo run, rispettivamente in S3 e S2, non sono stati sufficienti a compensare le sbavature nel resto del giro. Del resto quando ti lanci sapendo gi&agrave; che dovrai fare qualcosa oltre il limite per battere Lewis, che vada cos&igrave; &egrave; pi&ugrave; che normale. In ogni caso Max ottiene una buona posizione in prima fila, come del resto la terza piazza di Seb non permette di parlare di gara compromessa, pur con l&#39;incognita di Valtteri Bottas che parte a fianco in seconda fila.    Pi&ugrave; difficili in ottica gara le posizioni di Kimi Raikkonen e Daniel Ricciardo, appaiati in terza fila, ma bisogna ricordare che quella di Singapore non &egrave; mai stata una corsa scontata. Intanto &egrave; un Gran Premio difficilissimo per i piloti, con l&#39;errore sempre in agguato (questo vale per tutti, non la stiamo &quot;tirando&quot; a nessuno), con una gestione gomme sempre particolare, per non parlare dei consumi, e soprattutto che statisticamente ha una probabilit&agrave; del 100% di ingresso della safety car. Insomma, sar&agrave; una gara da giocarsi accuratamente a livello di strategie immediate, in cui i muretti dovranno essere aperti a qualsiasi eventualit&agrave;, rispondendo opportunamente e senza panico.  Tra gli inseguitori, ovviamente meno evidente rispetto a quella di Hamilton, ma non per questo meno meritevole, &egrave; stata la prestazione in qualifica di Sergio Perez: il pilota messicano &egrave; riuscito a ottenere il 6&deg; posto staccando anche lui tutti gli altri di oltre 3 decimi. Il pi&ugrave; vicino &egrave; Romain Grosjean, molto efficace quando invece il compagno Kevin Magnussen ha mancato per pochissimo l&#39;accesso alle Q2: il traffico &egrave; stato un problema per molti, quando c&#39;erano ancora tutte e 20 le macchine in pista.  Seguono Esteban Ocon a completare il buon risultato delle Force India e Nico Hulkenberg che invece non &egrave; riuscito a ripetere le performance delle Q2. In queste qualifiche le Renault sono risultate piuttosto difficili da guidare, anche per Carlos Sainz 12&deg;. Tra i due si interpone Fernando Alonso che in questi tracciati difficili si esalta, e lo fa vedere. Ingeneroso anche stavolta il confronto con Stoffel Vandoorne 18&deg;, ma pensare sia tutta colpa del pilota belga non &egrave; corretto.  La Sauber conferma di poter stare nel mezzo con una certa regolarit&agrave; anche quando non va benissimo, con Charles Leclerc 13&deg; e Marcus Ericsson 14&deg;, mentre le Toro Rosso sono appena dietro come posizioni ma un poco troppo staccate come prestazioni: si spera nella gara. Sempre meglio comunque delle Williams, condannate all&#39;ultima fila con distacchi a dir poco esagerati quando conta la deportanza. 

Il giro veloce di Hamilton &egrave; stato qualcosa di artistico che ha estasiato anche chi non tifa per lui. Ma c&#39;&egrave; ancora una gara da correre

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