Con una copertina fortemente evocativa, carica di significati che guarda al passato per rilanciare il futuro, Autosprint inaugura un nuovo anno carico di forti attese. La mano infallibile di Claudio Villa, ancora una volta, ci regala un&rsquo;immagine di grande effetto. Infallibile artista del fumetto, quando gli abbiamo proposto di disegnare questa cover, non ci ha pensato neanche un secondo. Quella vettura la Ferrari P4 che ora trionfa sulla cover con sullo sfondo il Drake e l&rsquo;indimenticabile parata a Daytona, era stata il suo sogno di ragazzino. Una vettura quella che ha fatto da rimando anche per il Centro Stile della Ferrari, la musa ispiratrice della nuova Sp3 che &egrave; stata presentata alla fine dello scorso novembre.  Elkann, Autosprint e la rinascita Ferrari endurance  Ma c&rsquo;&egrave; anche un&rsquo;altra vettura disegnata a Maranello che adesso stuzzica l&rsquo;immaginazione. &Egrave; la Hypercar con la quale la Ferrari stessa torner&agrave; a impegnarsi dal 2023 nel Mondiale Endurance e che proprio quest&rsquo;anno vivr&agrave; un anno cruciale. Quello dedicato allo sviluppo. Sar&agrave; una vettura con forti richiami al Dna del Cavallino con forme subito impattanti, con chiari rimandi all&rsquo;unicit&agrave; del marchio. A cinquant&rsquo;anni dall&rsquo;ultima vittoria nel Mondiale Prototipi, la Ferrari vivr&agrave; una stagione di preparazione che la vedr&agrave; impegnata in una lunga serie di test. La prima uscita della vettura avverr&agrave; a giugno sulla pista di casa, quella Fiorano che ora ospita la nuova struttura che si occupa della gestione delle corse a ruote coperte di Maranello. Un vero e proprio fiore all&rsquo;occhiello per l&rsquo;azienda, un orgoglio per il presidente John Elkann impegnato in prima persona in questa avventura nella quale ha creduto fin dal primo momento.  Da anni Autosprint invocava un impegno cos&igrave; a 360 gradi per la Scuderia come nelle stagioni in cui a Maranello c&rsquo;era ancora il Drake a muovere i destini del Cavallino. Si apre una pagina nuova, romantica, che profuma di passato e ci lancia in un futuro da nuove prospettive. Quello in edicola &egrave; un numero da collezione di Autosprint. Uno scatenato Mario Donnini spazia all&rsquo;interno di Maranello e riporta alla luce storie inedite, capitoli dimenticati che tornano a rivivere all&rsquo;alba di questa stagione dove germoglia il nuovo sogno a ruote coperte, che stuzzica gi&agrave; l&rsquo;immaginario collettivo. Una gran bella storia di lunga durata per una Ferrari che si rimette al galoppo, nel solco della grande tradizione. Anzi della grande bellezza 

Con la Hypercar Ferrari, Maranello torner&agrave; a impegnarsi dal 2023 nel Mondiale Endurance: si apre una pagina nuova, romantica, che profuma di passato e ci lancia in un futuro da nuove prospettive

L&#39;editoriale del Direttore: Nella tradizione Rossa della Grande Bellezza

In pieno conto alla rovescia verso l&rsquo;edizione numero 86 della 24 Ore di Le Mans non c&rsquo;&egrave; niente di meglio da fare che ingannare l&rsquo;attesa andando a rileggere la sua clamorosa storia. &Egrave; quello che ha fatto Autosprint con un numero da collezione, 132 pagine in edicola da marted&igrave; 12 giugno.  Un esaltante viaggio nei rivoli della memoria dentro a un racconto fatto di sudore, lacrime e sangue, in mezzo a trionfi incredibili, leggende stupende, terribili tragedie scritte da un evento che non ha eguali: bello, adrenalinico, emozionante, ma anche doloroso e crudele. Una leggenda dove ogni anno alla fine della corsa viene sciolto solo l&rsquo;enigma sui nomi dei vincitori, ma l&rsquo;affascinante mistero di fondo del suo fascino immenso resta. Contenendone infiniti altri.&nbsp;  La magia infinita di Le Mans esce fuori dal cilindro di una gara-mito che si rinnova senza perdere una goccia della sua magnifica essenza. Una poesia epica delle corse declamata per 24 ore, che trova la sua vera sublimazione nella notte. Quella notte da sempre decisiva nelle sorti della Grande Corsa, intrigante custode dei segreti pi&ugrave; intimi, portatrice di sogni o di incubi in un tourbillon d&rsquo;emozioni e cuore in gola. Una corsa capace di legare assieme passato,&nbsp;presente e futuro per regalare ogni volta una storia pazzesca e mai banale da raccontare.  Per niente banale e scontata si annuncia anche l&rsquo;edizione 2018 che fonde insieme la dannata maledizione della Toyota mai vincitrice a Le Mans e il sogno di Fernando Alonso pronto a sfidare il mito Le Mans dopo aver inseguito (per ora vanamente) quella della 500 Miglia di Indianapolis. L&rsquo;ultima volta che un pilota ancora in attivit&agrave; in F.1 ha fatto centro nella classica francese risale al 2015 quando Nico Hulkenberg s&rsquo;impose al volante della Porsche 919 Hybrid. Gi&agrave; e qui la storia &egrave; ancora pi&ugrave; bella perch&eacute; Hulk quella volta prese il posto proprio di Alonso al quale l&rsquo;allora boss della McLaren Ron Dennis proib&igrave; la partecipazione a Le Mans con la Porsche...   Dopo aver fatto segnare il miglior tempo nel Test-Day alla vigilia dell&rsquo;edizione 2018, Fernando, adesso, ha voglia di riscrivere la storia. Quella della sua carriera e quella di una gara che ammalia e rimane un totem al quale tutti si avvicinano con enorme rispetto. Lo insegnano soprattutto i racconti raccolti in questo Autosprint Collection straordinario scrigno di interviste, analisi, retroscena, storie note e inedite, testimonianze di una sfida unica.  Emanuele Pirro, straordinario inteprete sul circuito della Sarthe che ha scritto l&rsquo;introduzione a Le Mans magia infinita, racconta: &ldquo;Alla fine di ognuna delle mie cinque vittorie ho provato strane sensazioni. Diverse da quelle provate in tutte le altre vittorie. A Le Mans ho provato tanta gioia, ma quel sentimento di superiorit&agrave; quasi arrogante che normalmente si sente dopo aver vinto una gara importante, non mi &egrave; mai passato per la testa. Ho provato rispetto davanti a un gigante, inadeguatezza, quasi a scusarmi per essere entrato in quell&rsquo;albo d&rsquo;oro che ha scritto la storia del nostro amato sport&rdquo;. Un gigante da corsa e un gigantesco contenitore di una passione unica, senza et&agrave; e senza tempo.&nbsp;  &nbsp; 

Dal 12 giugno in edicola un Autosprint Collection dedicato alla gara di endurance pi&ugrave; famosa del mondo, 132 pagine di&nbsp;&nbsp;sudore, lacrime,&nbsp;sangue e trionfi incredibili

24 Ore di Le Mans, magia infinita in edicola con Autosprint Collection

A 30 giorni dalla disputa della mitica 24 Ore di Le Mans (16-17 giugno) che vedr&agrave; un&#39;icona come Jacky Ickx nel ruolo di &quot;grand marshal&quot;, gli organizzatori dell&#39;Automobile Club de l&#39;Ouest hanno comunicato la lista dei team che saranno ammessi alle verifiche sportive (10-11 giugno) e ai test pregara del 3 giugno. Oltre agli iscritti al Mondiale Endurance ammessi d&#39;ufficio, dato che si tratta anche della seconda prova della &quot;superstagione&quot; WEC 2018-19, vi sono altri team invitati a discrezione dell&#39;Aco, fra i quali pure quest&#39;anno la Cetilar Villorba Corse. Sono dunque 60 macchine totali (pi&ugrave; 2 di riserva) cos&igrave; suddivise: 10 in LMP1, fra cui le due Toyota ibride e le altre 8 non-ibride; 20 in LMP2; 30 LMGTE ripartite in 17 Pro e 13 Am. Soprattutto fra le Gran Turismo avremo cos&igrave; la presenza di diverse Case costruttrici &quot;stradali&quot;, quali Toyota, Ferrari, Ford, Porsche, Aston Martin, BMW e Chevrolet.  Dal punto di vista dei piloti, oltre all&#39;acclamata presenza di Fernando Alonso e di Jenson Button che si affiancano ai consueti protagonisti del WEC come Andr&eacute; Lotterer, avremo diversi ex-formulisti quali Pastor Maldonado, JuanPablo Montoya, Jean-Eric Vergne, Felipe Nasr, Bruno Senna, Kamui Kobayashi e svariati altri. Numerosa pure la partecipazione italiana: oltre a quella gi&agrave; citata di Villorba in LMP2 (con Roberto Lacorte e Giorno Sernagiotto affiancati per l&#39;occasione da Nasr sulla Dallara P217) fra i team da citare abbiamo anche stavolta AF Corse con tre Ferrari 488 in GTE Pro mentre Ebimotors schiera una Porsche 911 RSR in GTE Am. Tra i piloti: Andrea Bertolini in LMP2; Alessandro PierGuidi, Antonio Giovinazzi, Davide Rigon e Gimmi Bruni in GTE Pro; Francesco Castellacci, Giancarlo Fisichella, Eddie Cheever jr, Fabio Babini, Matteo Cairoli e Giorgio Roda in GTE Am. Un totale di 13 driver tricolori tutti con ottime possibilit&agrave; di ben figurare, ai quali potrebbe aggiungersi Marco Cioci, su una delle vetture di riserva.  QUI IL LINK PER SCARICARE L&#39;ELENCO ISCRITTI 

Gli organizzatori hanno diffuso la lista delle 60 macchine (pi&ugrave; 2 riserve) ammesse alla gara, dove avremo 13 driver italiani

Le Mans: pronta la lista degli iscritti e invitati alla 24 Ore

Alla 6 Ore di Spa Fernando Alonso ha rotto un lunghissimo digiuno. Il campione asturiano non vinceva una gara mondiale dal 2013, quando colse l&#39;ultimo successo della sua storia con Ferrari. Per tornare a calcare il primo gradino di un podio Nando ha dovuto traslocare part-time nel Wec, alloro propedeutico al vero obiettivo: la 24 Ore di Le Mans. La grande classica dell&#39;endurance &egrave; viatico obbligato per cingere l&#39;agognata Triple Crown, la corona di Re dei Re del motorsport.  Sdoppiandosi tra Formula 1 con McLaren e Mondiale Endurance con Toyota, ancora alla disperata ricerca di una vittoria a Le Mans. Che se arrivasse con Alonso al volante della TS050 Hybrid numero 8 sarebbe ancor pi&ugrave; memorabile, nonostante l&#39;addio di Porsche abbia lasciato il campo sguarnito di veri avversari.  E la doppietta Toyota di Spa, con le due vetture a braccetto al traguardo e le Rebellion staccate di due giri, lasciano pochi dubbi sul team favorito a vincere Le Mans. Tenendo sempre ben a mente che anche in mancanza di contendenti all&#39;altezza bisogna arrivare in fondo alle 24 Ore, risultato non&nbsp; scontato per nessuno, tantomeno per Toyota.  In attesa del 18 giugno, Nando deve rimettere subito la testa sulla Formula 1, col GP di Spagna che incombe. Ma prima di rimettersi nell&#39;abitacolo della McLaren l&#39;asturiano si gode il momento.  &ldquo;Sono deliziato del risultato &ndash; ha detto Alonso dopo il podio in Belgio -. L&#39;intero fine settimana &egrave; stato eccezionale in termini di performance, con una doppietta in qualifica e una in gara. Ci siamo preparati molto a questo progetto durante i test invernali, molta gente ha lavorato sulla costruzione di queste due macchine. Ora dobbiamo correre e raccogliere i risultati&rdquo;.   Riguardo la sua prima gara Nando ha commentato: &ldquo;Penso che l&#39;abbiamo corsa nel miglior modo possibile e sono estremamente felice di aver vinto la mia prima gara di endurance. Seb (Buemi, Ndr) e Kazuki (Nakajima, Ndr) anno fatto un gran lavoro, rendendo il pi&ugrave; pi&ugrave; semplice e voglio ringraziare tutti nel team&rdquo;.  &nbsp; 

Il primo successo nel WEC riporta Nando alla vittoria dopo cinque anni, buon auspicio verso il vero biettivo: la 24 Ore di Le Mans

Alonso pregusta il dolce calice della vittoria a Le Mans

Era dal GP di Spagna 2013 che Fernando Alonso non vedeva per primo la bandiera a scacchi, in una Spa-Francorchamps dove in F1 non gli &egrave; mai riuscito di vincere. La vittoria al debutto del campione asturiano sulla Toyota Ts050 Hybrid, assieme a Nakajima e Buemi &egrave; di certo il miglior spot per la Superstagione Wec 2018/19.    La vittoria dell&#39;equipaggio della #8 era ampiamente pronosticabile alla vigilia, per via di una superiorit&agrave; tecnica evidente delle LmP1 giapponesi, ma l&#39;andamento della gara con le quattro&nbsp;interruzioni con ingresso della safety car, ha tenuto in bilico il risultato e si &egrave; reso necessario un ordine di scuderia per evitare un duello fratricida tra le due Toyota nelle fasi finali.&nbsp;&nbsp;  La #8 aveva preso il via dalla pole, ereditata grazie all&#39;annullamento dei tempi pagato dalla vettura gemella di Conway-Kobayashi-Lopez, colpevole di non aver segnato correttamente il numero di serie del flussometro del carburante montato in vettura durante le qualifiche, dichiarandone un identificativo diverso rispetto a quello realmente installato.&nbsp;    La #7 si &egrave; cos&igrave; vista costretta a partire dalla pit lane e ad avviarsi in fondo al gruppo al termine del primo giro di gara e dopo il passaggio dell&#39;ultima vettura. Conway-Kobayashi-Lopez si sono poi resi autori di una grande rimonta, che gi&agrave; al termine della seconda ora li vedeva rientrare nel giro dei compagni di squadra. Poi hanno anche provato ad andare a vincere, ma alla fine l&#39;ordine &egrave; arrivato in un team radio tra il box ed Alonso: &quot;Controlla il tuo vantaggio&quot;&nbsp; l&#39;ordine dal muretto, &quot;Capito (Copy)&quot; la risposta. Mancavano 25 minuti al termine ed Alonso, al comando, stava subendo il furioso ritorno di Mike Conway, rilanciato dalla Safety Car rientrata a meno di un&#39;ora dal termine dopo l&#39;incidente della Br1 di Isaakyan.&nbsp;Tornato a distanza di sicurezza, Conway si &egrave; poi riavvicinato ad Alonso solo nel giro finale, giusto per riapparire alle spalle del compagno sotto la bandiera a scacchi.  In LmP2 dalla lotta interna in Casa Oreca &egrave; emerso l&#39;equipaggio del G-Drive Rusinov-Vergne-Pizzitolla, con il francese trascinatore a conferma dello straordinario stato di forma che sta attualmente attraversando il leader in Formula E.&nbsp;  In GTEPro, quando a 70 minuti dal termine dal box del Manthey Racing &egrave; arrivata via radio la domanda: &quot;La macchina &egrave; OK, te la senti di portarla tu al traguardo?&quot; Gimmi Bruni non ha esitato ed ha risposto: &quot;Rispettiamo i piani&quot;, come se non volesse togliere al compagno Lietz il diritto di portare in trionfo la Porsche 911 Rsr #91 che quel momento viaggiava tranquillamente in testa con un margine di vantaggio di tutta sicurezza. Bruni non avrebbe mai immaginato che quell&#39;atto di rispetto avrebbe finito per togliergli la meritatissima prima vittoria in Porsche. Perch&eacute; la sucessiva Safety Car causata dall&#39;incidente di Isaakyan ha finito per rimettere la Ford di Pla in scia a Lietz, ed il francese ci ha messo solo un giro a prendere le misure all&#39;austriaco ed a mettere a segno un bel sorpasso nella discesa verso l&#39;Eau Rouge. Da quel momento Lietz ha perso il ritmo e si &egrave; fatto prima superare dal compagno Christensen, quindi ha ceduto anche il podio nel corso dell&#39;ultimo giro, infilato di forza al Bus Stop da un bravissimo Rigon.  Per la Ford si &egrave; cos&igrave; materializzata una vittoria che sembrava ormai fuori portata per l&#39;unica Gt rimasta in gara, visto nel corso della prima ora era venuta a mancare la vettura di Tincknell, in quel momento in scia alla vettura gemella e protagonista di una uscita di pista all&#39;Eau Rouge con una dinamica simile a quella del crash in qualifica di Fittipaldi.  La prodezza finale di Rigon ha salvato Af Corse da una prima sottotono, dove &egrave; mancata sopratutto la prestazione pura ed il principale imputato sembra proprio il Balance Of Performance. I tempi segnati dalle due 488 Gte-Evo non sono mai stati a livello di quelli di Porsche e Ford, con distacchi superiori al secondo sia in qualifica che in gara.&nbsp;  A complicare ulteriormente le cose &egrave; poi arrivato l&#39;incidente di Pier Guidi arrivato a 2 ore dal termine, avvenuto al termine di un pit stop contemporaneo delle Rosse: nel ripartire il Campione del Mondo non si accorgeva del rientro della Porsche di Perfetti ed andava toccare con l&#39;anteriore sinistra il posteriore della 911, con danni alla sospensione e circa 20 minuti persi per le riparazioni.&nbsp;  &nbsp; 

Lo spagnolo vince la sua prima gara mondiale dopo cinque anni all&#39;esordio nel WEC. In GTEPro successo rocambolesco per Ford

6 Ore di Spa, ritorno al successo per Alonso con Toyota

La prima qualifica stagionale del Wec non &egrave; stata esente da problemi. Subito una bandiera rossa, causata dall&#39;improvviso stop della BR1 Dallara pilotata da Sarrazin, che ha deciso di piantarsi sul rettilineo di Kemmel. Inconveniente seguito da un grave incidente di Pietro Fittipaldi, finito contro le barriere dopo aver perso il controllo della sua BR1 mentre affrontava la Raidillon alle 15.52. Il pilota del team DragonSpeed &egrave; stato immediatamente trasportato al centro medico poi all&#39;ospedale di Liegi: non &egrave; in pericolo di vita ma ha rimediato delle fratture alle gambe.   Pietro Fittipaldi had a big crash in Qualifying for tomorrow&#39;s 6 Hours of Spa-Francorchamps. His DragonSpeed BR1 hit the tire barriers hard at Eau Rouge. #6hSpa pic.twitter.com/uZbWqNNB3K &mdash; The Caution Clock ?? (@CautionClock20) 4 maggio 2018   Ripresa la sessione, dopo oltre mezz&#39;ora di stop, la Toyota ha centrato la pole assoluta, con Kobayashi che ha fermato il cronometro in 1:54.583 al volante della TS050 Hybrid numero 7, condivisa con Lopez e Conway. Secondo tempo per la vettura gemella di Alonso, Nuemi e Nakajima, staccata di 379 millesimi. Mala sorprese non sono finite e quattro ore dopo il termine della sessione, la direzione gara ha penalizzato la Toyota numero 7: i commissari tecnici hanno riscontrato una irregolarit&agrave;&nbsp;del numero di identificazione del flussometro, sanzionando l&#39;equipaggio che in gara parte dalla pit-lane, consegnando la pole ai colleghi.&nbsp;  Viene dunque promossa in prima fila la Rebellion Racing di&nbsp;Jani, Lotterer e Senna, a precedere i compagni di squadra Beche, Laurent e Menezes: entrambe hanno pagato&nbsp;un non trascurabile distacco dalla Toyota di Kobayashi, rispettivamente di 1,8 e 2,4 secondi. In Lmp2 Lapierre, Thiriet e Negrao regalano la pole di categoria al team Signetech Alpine con un crono di 2:02.991.  In GTE-Pro &egrave; stato monologo Ford, con la GT numero 67 che centra il miglior tempo con&nbsp; precedendo la vettura gemella, scendendo entrambe sotto il 2&#39;13, uniche della categoria. Seguono le due Porsche RSR di Lietz-Bruni e Christnsen-Estre. Solo sesta la prima delle Ferrari, pilotata dai campioni in carica Calado e Pier Guidi, anticipata dalla Bmw M6 di di Da Costa e Blomqvist. Infine la GTE-Am&nbsp; parte dalla pole la Porsche RSR di Campbell-Ried, davanti alla Aston Martin di DallaLana-Lamy. 

Le due TS050 Hybrid nettamente le pi&ugrave; veloci nelle qualifiche del primo round stagionale del WEC, segnate da un brutto incidente di Pietro Fittipaldi che non &egrave; in pericolo di vita

6 Ore di Spa: Toyota in pole, grave incidente per Fittipaldi

Sembrava potesse appassire, ha vissuto tempi difficili. E invece il World Endurance Championship rifiorisce con la primavera. Senza Porsche, certo, ma con un parterre di piloti e vetture (specialmente in GTE) mai visto.  Inizia da Spa-Francorchamps, con la 6 Ore del 5 maggio (partenza alle 13.30), la nuova vita del Mondiale Endurance. Il pi&ugrave; atteso in griglia &egrave; ovviamente Fernando Alonso, che per la prima volta affronta l&#39;Eau Rouge non al volante di una monoposto ma di un prototipo. Sarebbe veramente ironia della sorte se il due volte campione del mondo di Formula 1 ottenesse la sua prima vittoria in Belgio con Toyota, riuscendo dove ha fallito persino negli anni dei mondiali con Renault.    &ldquo;Dopo tuto il lavoro fatto dal team prima dell&#39;inizio della stagione - ha commentato lo spagnolo - &egrave; grandioso affrontare la mia prima gara nel WEC con Toyota. Inoltre &egrave; molto emozionante, perch&eacute; Le Mans si sta avvicinando. Le mie prime esperienze nell&#39;Endurance mi sono piaciute molto, cos&igrave; come lavorare assieme a S&eacute;bastien (Buemi, Ndr)) e Kazuki (Nakajima, Ndr): &egrave; stata una grande esperienza. Qui ho trovato uno spirito di squadra molto forte, tutti lavorano assieme per raggiungere lo stesso obiettivo, quindi non vedo l&#39;ora di gareggiare per la prima volta&rdquo;.  Alonso non &egrave; certo l&#39;unico esordiente illustre in griglia. A tenergli compagnia ci sar&agrave; anche l&#39;ex compagno di squadra Jenson Button, tuttavia costretto a saltare la prima 6 ore stagionale a causa della concomitanza con il Super GT. Nonch&eacute; Pastor Maldonado, ex Formula 1 vincitore del GP di Spagna 2012 con Williams, al debutto in categoria Lmp2 al volante di un&#39;Oreca 07 del team Dragonspeed, con cui ha ottenuto il miglior tempo di categoria durante il Prologo del Paul Ricard. &ldquo;E&#39; stata la mia prima esperienza con questo tipo di macchine e le performance mi sono piaciute molto &ndash; ha dichiarato il venezuelano -. La macchina ha lavorato bene e siamo stati in grado di mettere a segno un buon tempo. Comunque &egrave; troppo presto per fare programmi, devo essere realistico, devo ancora capire molte cose&rdquo;.    In GTE riparte la sfida tra Aston Martin, Ferrari, Ford e Porsche, ravvivata dall&#39;ingresso di Bmw. Per AF Corse sar&agrave; sempre pi&ugrave; dura confermarsi campioni, ma il direttore delle competizioni GT, Antonio Coletta (vedi l&#39;intervista esclusiva sul numero di Autosprint in edicola dal 2 maggio), ostenta la sicureza dei forti: &quot;Per quest&#39;anno attenzione alla coppia Bird-Rigon, i ragazzi della Ferrari n.71, che nel 2017 hanno fatto pi&ugrave; pole di tutti&quot;. Su chi saranno gli avversari pi&ugrave; temibili, Coletta cita i soliti noti: &quot;Abbiamo il massimo rispetto di tutti i nostri avversari, Bmw compresa. Diciamo che pr il successo il pericolo maggiore potrebbe arrivare da Ford e Porsche&quot;.  

Alonso pronto alla sua prima gara nel Mondiale Endurance, in attesa di essere raggiunto da Button. Anche Maldonado esordiente di lusso nel primo round stagionale

WEC, l&#39;alba della prima Super Season sorge a Spa

Fernando Alonso e Jenson Button di nuovo sulla stessa griglia di partenza. Non pi&ugrave; in Formula 1 ma nel Mondiale Endurance, che anche grazie a questi nomi eccellenti continua d&agrave; nuovi segni di vitalit&agrave; mentre si accendono le luci sulla prima Superseason.  Il campione del mondo 2009 correr&agrave; in Lmp1, al volante del prototipo BR Engineering BR1-Aer del team SMP Racing, affiancando Mikhail Aleshin e Vitaly Petrov dal secondo round stagionale, costretto a saltare la 6 Ore di Spa a causa ella concomitanza della gara belga col il calendario del Super GT giapponese. Debuttando nientemeno che alla 24 Ore di Le Mans il prossimo 16 giugno. Partendo dalla gara pi&ugrave; dura con in carriera una sola e sfortunata esperienza nell&#39;endurance, alla 24 Ore di Spa 1999.  Gerard Neveu, numero uno del Wec, ha commentato: &ldquo;E&#39; una gran bella notizia per tutti i fan del motorsport, specialmente per i britannici che vedranno Jenson alla 6 Ore di Silverstone in agosto. Dare il benvenuto a un campione della sua levatura &egrave; grandioso per tutto il paddock&rdquo;.  WEC: IL CALENDARIO 2018-19 

Il campione 2009 della Formula 1 correr&agrave; la Super Season del Mondiale Endurance in Lmp1, ritrovando in griglia Alonso

WEC, Jenson Button corre la Superseason con SMP

Come prevedibile le due Toyota TS050 Hybrid sono state protagoniste delle 30 ore di test WEC al Paul Ricard. Il miglior tempo nel Prologo &egrave; stato messo a segno dalla vettura numero 8, affidata a Buemi e Conway, 1:32.662, che ha completato un totale di 163 giri. Secondo crono per la maratoneta TS050 numero 7 di Conway, Wurz, Lopez e Buemi, staccata di 1,993 secondi, dopo ben 839 giri completati.  Terzo tempo, il migliore tra le Lmp1 non ibride, per il team SMP Racing con la Br Engineering B1 &ndash; Aer su cui si sono alternati Aleshin e Petrov, a precedere la Rebellion R13 motorizzata Gibson affidata a Lotterer, Laurent, Senna e Beche. Segue l&#39;altra vettura SMP di Sarrazin, Orudzhev e Isaakyan, a precedere la Enso motorizzata Nismo del team Bykolles con Webb, Krahiamer, Dillmann e Ling.    Chiudono la classifica tempi Lmp1 la Ginetta G60-LT-P1 numero 6 del team CEFC TRSM Racing, con Rowland e Brundle alla guida, la Br Engineering B1 &ndash; Aer del team Dragonspeed pilotata da Hedman, Hanley e Van Der Zande e la seconda Ginetta CEFC di Robertson, Stoneman, Roussel e Simpson.  In Lmp2 unica a scendere sotto l&#39;1&#39;41 &egrave; stata la Oreca del team Dragonspeed affidata a Gonzalez, Maldonado e Hanley.    In GTE Pro svetta Porsche con la 911 RSR di Bruni e Lietz, grazie a un crono di 1:51.332, al meglio di 350 giri, precedendo di mezzo secondo la vettura gemella affidata a Christensen e Estre. Dopo le Porsche doppietta Ford con le due GT del team Chip Ganassi: la numero 67 di Priaulx e Tincknell ha chiuso col terzo posto di categoria, davanti alla numero 66 affidata a Mucke, Pla e Johnson.  Tra le Pro si incuneano due Am, ossia le Porsche 911 RSR del team Dempsey Proton (con Matteo Cairoli ad alternarsi con Al Qubaisi e Roda) e quella del team Gulf Racing di Wainwright, Barker e Davidson.  Al numero 23 della classifica tempi troviamo la prima delle Ferrari, la 488 GTE Evo AF Corse di Pier Guidi e Calado. Per loro prove di assetti e alcuni long run per testare il comportamento delle gomme. Purtroppo il programma non &egrave; stato completato: a causa di un principio di incendio verificatosi nel corso di un rifornimento nella seconda parte del pomeriggio del venerd&igrave;, infatti, la vettura ha subito un danno non riparabile sul posto e non ha potuto girare nella giornata di sabato.  Dopo la prima Rossa troviamo la BMW M8 GTE di Eng, Catsburg, Sims e Blomqvist, a precedere la Aston Martin Vantage AMR di Lynn, Martin e Adam. 27&deg; tempo per la seconda 488 AF Corse, la numero 71, con Rigon e Bird che a differenza dei compagni di squadra hanno concluso il programma senza problemi.  Il prossimo appuntamento con il Mondiale Endurance &egrave; il prossimo 5 maggio a Spa-Francorchamps con la prima 6 Ore della Superstagione 2018-19.&nbsp;  WEC PROLOGUE: LA CLASSIFICA TEMPI  WEC: CALENDARIO E REGOLAMENTO   

Concluse le 30 ore di test al Paul Ricard in attesa della prima gara del Mondiale Endurance 2018-19. Le Toyota ibride subito veloci nella classe regina, in GT spicca Porsche. La Ferrari campione del mondo bloccata da un principio di incendio

Wec Prologue, Toyota al top in Lmp1, in Gte spicca Porsche con Bruni

Dopo lo shakedown di Fiorano, in cui la 488 GTE per la Superstagione WEC 2018-19 ha esibito la sua nuova livrea, da Maranello arriva la conferma di una terza vettura per la 24 Ore di Le Mans, fissata per il 16 e 17 giugno. Su cui correr&agrave; anche la terza guida della Scuderia di Formula 1 Antonio Giovinazzi.  Sulla 488 GTE numero 51 il brasiliano Daniel Serra, protagonista delle qualifiche alle recenti 24 Ore di Daytona e 12 Ore di Sebring, affiancher&agrave; i campioni del mondo James Calado e Alessandro Pier Guidi.  Sulla 71, seconda vettura che disputa l&#39;intero campionato, Sam Bird e Davide Rigon riceveranno il rinforzo di Miguel Molina, ex pilota DTM che lo scorso anno ha corso nel Wec nella classe GTE-Am con una Ferrari del team Spirit of Race.  Infine la terza punta del tridente, la numero 52. Ad alternarsi al volante, oltre a Giovinazzi,&nbsp; Toni Vilander, due volte vincitore della 24 Ore di Le Mans, e&nbsp; il brasiliano Luis Felipe Derani, fresco trionfatore alla 12 Ore di Sebring.   

Confermate tre Ferrari in GTE Pro per la gara pi&ugrave; attesa del WEC. Antonio Giovinazzi sulla 488 GTE numero 52

24 Ore di Le Mans, Ferrari schiera il tridente con Giovinazzi

Lo scorso 19 novembre, sul podio della 6 Ore del Bahrain, Alessandro Pier Guidi e James Calado vincevano il titolo Team LmGte Pro del FIA World Endurance Championship, proseguendo una striscia di successi Ferrari nel Wec iniziata nel 2012.&nbsp;  Trionfi marchiati AF Corse, scuderia pronta a riportare in pista le 488 Gte di Maranello per la prima Superstagione del Mondiale Endurance, sfidando nuovamente Aston Martin, Ford, Porsche e la new entry Bmw.  Con la classe regina orfana di Porsche, alla Gte Pro spetta il compito non facile di mantenere alto l&rsquo;interesse per il campionato, ma visto il parterre di vetture e piloti in griglia &egrave; lecito attendersi uno spettacolo di primissimo livello.&nbsp;  Con le Ferrari nuovamente pronte a recitare il ruolo di protagoniste a partire&nbsp; dalla 6 Ore di Spa-Francorchamps prevista per sabato 5 maggio e preceduta dal prologo del Paul Ricard del 6-7 aprile.&nbsp;  In vista del debutto &egrave; stata presentata a Fiorano la versione 2018 della 488 Gte, caratterizzata dal nuovo colore rosso metallizzato e dall&rsquo;iride sul parabrezza, celebrativa del doppio titolo conquistato la scorsa stagione.&nbsp;  Confermate le coppie di piloti che guideranno le vetture durante il campionato: sulla 51 ci saranno i campioni del mondo James Calado e Alessandro Pier Guidi; sulla 71 Sam Bird e Davide Rigon. In via di definizione le terze guide per La Mans.   

Shakedown a Fiorano per la versione 2018 della 488 Gte. Confermati i campioni&nbsp;James Calado e Alessandro Pier Guid sulla vettura 51; sulla 71 Sam Bird e Davide Rigon

Ferrari cala la doppia coppia di assi per la stagione Wec 2018

PORTIMAO - Una notte con Fernando. Nel senso sportivo del termine. Viaggiando dal buio totale, alla luce accecante dei fari al Led della Toyota TS050 Hybrid che bucano per un attimo l&rsquo;oscurit&agrave; profonda della notte tiepida e stellata dell&rsquo;Algarve, sul circuito di Portimao e poi volano via a 300 all&rsquo;ora. Come se un binario invisibile guidasse mani e piedi di Sua Maest&agrave; Alonso su un circuito mai guidato e a bordo di una macchina solo sfiorata, appena conosciuta, giusto il tempo, qualche mese fa, di farsi preparare il sedile su misura che lo accompagner&agrave; nella nuova avventura.  Chi ha detto che la vita comincia all&rsquo;alba? Quella nuova di Fernando Alonso, di fatto inizia al buio pesto del Portogallo. Dove prende contatto seriamente con la realt&agrave; che lo aspetta da qui sino a giugno 2019, quando sar&agrave; impegnato come pilota Globetrotter nel Mondiale F.1 come in quello WEC che, quest&rsquo;anno, &egrave; spalmato su due anni e 8 gran premi. Ventinove corse in quindici mesi per coltivare un sogno, degno dei grandi campioni del passato, come Graham Hill: la triple crown, la tripla corona, cio&egrave; la vittoria del Gran Premio di Monaco in F.1 (che Fernando ha vinto gi&agrave; vinto due volte), alla 500 Miglia di Indianpolis (se ne riparler&agrave; pi&ugrave; avanti) e alla 24 Ore di Le Mans.  A ognuno i suoi obiettivi, perch&egrave; anche Toyota pu&ograve; riuscire a realizzare il suo sogno-incubo che sfugge da 19 partecipazioni, la prima nel 1985, dopo 5 secondi posti e tanti finali sfortunati. Nell&rsquo;anno per&ograve; in cui con l&rsquo;uscita di Porsche, dopo quella di Audi, la Casa giapponese sembra non avere pi&ugrave; rivali.  Tre giorni di test in Algarve, un long run di oltre 32 ore con stint anche di 4 ore per prendere confidenza con questi prototipi ibridi che rombano con il loro potentissimo turbo per poi recuperare energia nelle potenti frenate lungo il percorso.  Alonso &egrave; l&rsquo;immagine della soddisfazione. &laquo;Voglio vincere non solo Le Mans ma anche il titolo WEC, anche se l&rsquo;obiettivo primario resta il terzo titolo in F.1. Il sogno di Le Mans &egrave; vecchio di qualche anno (aveva raggiunto un accordo con Porsche, poi saltato per l&rsquo;opposizione di McLaren-Honda ed Ecclestone NdR), perch&egrave; l&agrave; mi piace tutto: macchine, atmosfera, la corsa. E non mi preoccupa la fatica che dovr&ograve; fare per raggiungere il mio obiettivo. Ho 36 anni ma sono in forma, preparato. Si pu&ograve; fare. Non sono mai le corse a creare pressione o stress. Sono l&rsquo;unico che pu&ograve; riuscirci, nella F.1 di oggi. Il Mondiale WEC &egrave; un universo nuovo, come nuova &egrave; la maniera di guidare queste macchine: hanno un accelerazione paurosa e il controllo integrale della trazione ti fa guidare in una maniera completamente diversa rispetto alla F.1. Ma adattarsi di volta in volta non sar&agrave; un problema. Basteranno pochi giri. Guidare di notte poi &egrave; proprio un&rsquo;altra dimensione, emozionante. Come rapportarsi con i colleghi con i quali condivider&ograve; la macchina. &Egrave; un lavoro di squadra, non individuale. Ci si aiuta a vicenda&raquo;. Buon viaggio Fernando.   

Siamo stati a Portimao per assitere ai test del campione di Formula 1 sulla nuova Toyota TS050 Hybrid: &quot;Voglio vincere non solo Le Mans ma anche il titolo WEC&quot;

Mondiale Endurance, una notte con Fernando Alonso

Con il ritiro di Porsche, accanita avversaria che ha negato a Toyota la gloria di Le Mans negli ultimi due anni, il costruttore giapponese ha comprensibilmente rallentato lo sviluppo dei prototipi per la prima Super Stagione del WEC. Perch&eacute;, con tutto il rispetto per DragonSpeed, Manor e la new entry Rebellion, le TS050 Hybrid dovrebbero avere vita facile in Lmp1.  Lo scorso gennaio il team Toyota Gazoo ha completato tre giorni di test sul circuito di Aragon, giudicati soddisfacenti e produttivi. Due le vetture in griglia a partire dal Prologo del Paul Ricard: esternamente gli unici cambiamenti percepibili riguardano lo schema cromatico della livrea.  La vettura n. 7 sar&agrave; affidata a Mike Conway, Kamui Kobayashi e Jos&eacute; Maria Lopez. La n.8 a S&eacute;bastien Buemi (campione del mondo con Toyota nel 2014), Kazuki Nakajima e Fernando Alonso. A coprire eventuali defezioni dello spagnolo, il cui primo impegno &egrave; correre 21 gran premi con la McLaren,&nbsp; Anthony Davidson, vincitore con Buem&igrave; e Nakajima di cinque gare nel 2017. 

Il team Toyota Gazoo ha presentato il prototipo e i piloti per la prima Super Stagione del Mondiale Endurance: la TS050 &egrave; quasi invariata, Alonso &egrave; la grande novit&agrave;

Wec, Toyota presenta la nuova TS050: o la va o la spacca

I campioni in carica della categoria Lmp2 2017 nel Mondiale Endurance tornano nella classe regina. Rebellion Racing conferma, se ne parlava da dicembre, lo schieramento in griglia Lmp1 del prototipo R13 disegnato da Oreca e motorizzato Gibson. Alexander Pesci, numero uno del team svizzero, l&rsquo;ha definito un passaggio naturale, visti i nuovi regolamenti di categoria stabiliti dall&rsquo;Automobile Club de l&rsquo;Ouest.  Le vetture saranno affidate agli &ldquo;orfani&rdquo; Porsche Andre Lotterer e Neel Jani e ai campioni del mondo in carica Lmp2 Bruno Senna, Mathias Beche, Gustavo Menezes e Thomas Laurent. Il primo shakedown &egrave; stato fissato a ridosso del prologo del 6 e 7 aprile al Paul Ricard.  &ldquo;Disegnare questo nuovo prototipo &egrave; stata una grande sfida - ha dichiarato il numero uno di Oreca, Hugues de Chaunac -. Quando il dipartimento design ha iniziato a sviluppare l&rsquo;Oreca 07 gi&agrave; desideravamo fare uno step successivo. E i successi ottenuti lo scorso anno ci hanno veramente motivato e convinto a competere nella classe regina. Equipaggiata con un motore atmosferico non avr&agrave; vita facile contro le vetture ibride. Ma la Rebellion R13 sar&agrave; una sfidante molto determinata&rdquo;.  Rebellion va dunque a raggiungere Toyota, che ha recentemente annunciato lo schieramento di Fernando Alonso per buona parte della stagione, Manor e i campioni della Elms di DragonSpeed.  &nbsp; 

I campioni della Lmp2 2017 sfidano Toyota nel Mondiale Endurance con la Oreca motorizzata Gibson

Wec, Rebellion annuncia il ritorno nella classe regina Lmp1

Ginetta G60, Wec 2018

Nonostante si schermisca, Brendon Hartley&nbsp;(a sinistra nella foto sul podio di Le Mans) &egrave; tra i pochi a conoscere l&rsquo;effettivo valore dell&rsquo;ultima avventura Porsche nella massima categoria dell&rsquo;endurance. Dopo l&rsquo;annuncio dell&rsquo;addio alla Lmp1, il neozelandese &egrave; stato abile&nbsp; a sfruttare la rivoluzione in casa Toro Rosso. E ora si prepara a correre la sua prima stagione completa in Formula 1 in un&nbsp;momento estremamente delicato per il Wec: &ldquo;Sono certo ci siano persone pi&ugrave; qualificate di un pilota per parlare del futuro del Wec, tuttavia penso che la serie prosperer&agrave; nuovamente e che talvolta i cambiamenti siano positivi, possono portare una ventata d&rsquo;aria fresca&rdquo;.&nbsp;  Due volte campione del mondo Wec, vincitore della 24 Ore di Le Mans, &egrave; uno dei nomi pi&ugrave; importanti dell&rsquo;endurance contemporaneo: &ldquo;Ho vissuto quattro anni incredibili con Porsche. Ci sono state incredibili battaglie su vetture incredibili tra Audi, Porsche e Toyota. La tecnologia e le prestazioni erano meravigliose e mi sento privilegiato di averne fatto parte. E&rsquo; triste che questa era giunga alla fine, ma allo stesso tempo non la vedo come la fine del Wec&rdquo;.  Uno dei punti deboli della prima super-stagione endurance sar&agrave; la povert&agrave; in griglia di partenza di vetture Lmp1. Compensata per&ograve; da uno schieramento straordinario in Gte-Pro: &ldquo;La categoria GT &ndash; prosegue Hartley &ndash; &egrave; veramente forte, con l&rsquo;arrivo di Bmw e gli altri costruttori. Certo la Lmp1 per come la conosciamo si sta avviando verso la fine, ma grazie alla mia esperienza in America che il motorsport &egrave; tuttora fiorente. In Lmp1 i budget erano molto elevati e le auto complesse: andandosene Audi ha innescato questa catena di eventi, ma in generale le gare di prototipi godono di ottima salute&rdquo;.  Il prossimo 5 aprile al Paul Ricard si correr&agrave; il consueto prologo pre-stagionale e per la prima volta ci saranno in pista solo due vetture ibride, le Toyota TS050. Affiancate dalle Lmp1 Manor e DragonSpeed: &ldquo;Riguardo al possibile vantaggio che le Lmp1 non ibride potrebbero trarre da un Balance of Performance, nell&rsquo;Imsa sta funzionando ma voglio essere cauto e non so cosa si profila all&rsquo;orizzonte. Quando devi tagliare i costi devi per forza fare qualcosa&rdquo;.  Le novit&agrave; del Wec riguardano anche il calendario, con una stagione spalmata su 13 mesi con un doppio appuntamento a Le Mans: &ldquo;Penso che l&rsquo;idea di mettere Le Mans alla fine della stagione sia interessante. E&rsquo; un gran finale e vale il doppio dei punti, siamo tutti d&rsquo;accordo che sar&agrave; un grande spettacolo e attrarr&agrave; un gran numero di spettatori. Conosco la passione per La Mans, c&rsquo;&egrave; un grande supporto da parte dei costruttori di Gt e se aggiustano le regole nella direzione giusta sono sicuro che avr&agrave; successo. Il motorsport &egrave; in salute e nonostante alcuni costruttori abbiano lasciato la Lmp1, si riprender&agrave;&rdquo;.&nbsp;   &nbsp; &nbsp;&nbsp;  &nbsp; 

Il punto di vista del due volte campione del mondo endurance con Porsche sui cambiamenti della serie: &quot;Un&#39;era giunge alla fine ma non &egrave; la fine del Wec&quot;

Brendon Hartley: momento difficile ma lunga vita al Wec

Come si suol dire &ldquo;mancava solo la firma&rdquo;. La presenza di Toyota alla prima superstagione del Mondiale Endurance non era mai stata messa in dubbio, tuttavia mancava l&rsquo;ufficialit&agrave;. Puntualmente giunta il giorno successivo l&rsquo;apertura delle iscrizioni da parte della FIA, con un comunicato del team Gazoo Racing, dove si legge: &ldquo;Dopo la pubblicazione del nuovo regolamento per la classe LMP1, stilato con la partecipazione attiva di Toyota, il team ha deciso di prendere parte al Campionato Mondiale almeno fino alla prossima stagione. Il progetto WEC ha contribuito, e continuer&agrave; a farlo, all&rsquo;obiettivo del brand di realizzare vetture sempre migliori, in particolare per quanto riguarda lo sviluppo delle motorizzazioni ibride, grazie ad un nuovo regolamento che ha concesso ai costruttori ampie possibilit&agrave; di innovazione&rdquo;.  Con l&rsquo;abbandono da parte di Porsche, Toyota rimane l&rsquo;unico costruttore a schierare Lmp1 ibride, anche se la lista dei piloti non &egrave; ancora stata annunciata. Cos&igrave; come la line-up per la 24 Ore di Le Mans, dove gli appassionati sperano di trovare il nome di Fernando Alonso, reduce dai test in Bahrain al volante della TS050 Hybrid numero 8.&nbsp;  Akio Toyoda, Presidente di Toyota Motor Corporation ha dichiarato: &ldquo;Nel 2012 raccogliemmo la sfida del Campionato Mondiale Endurance FIA, inclusa la 24 Ore di Le Mans, sapendo di poter schierare vetture dotate di tecnologia ibrida. Ovviamente abbiamo affrontato questa sfida con la voglia di vincere e di essere i pi&ugrave; veloci in pista. Ma abbiamo puntato anche ad altri obiettivi. Avevamo intenzione di migliorare la performance in termini di consumi ed emissioni, senza per&ograve; dimenticare che la guida deve, e dovr&agrave; sempre essere, una fonte di divertimento e di piacere&rdquo;.  Toyota ha vinto il titolo mondiale Wec nel 2014 e nella stagione recentemente conclusasi ha raccolto quattro successi. Ma la Sarthe &egrave; ancora una maledizione per i giapponesi. Che dopo l&rsquo;incredibile sconfitta del 2016 e i problemi dell&rsquo;ultima edizione sono sempre pi&ugrave; determinati a vincere la grande classica dell&rsquo;endurance: &ldquo;Quest&rsquo;anno sono stato a Le Mans per la prima volta e ho constatato l&rsquo;enorme supporto da parte dei tifosi. Quest&rsquo;anno le nostre macchine si sono dimostrate molto veloci sul circuito di Le Mans e sono il primo a voler realizzare modelli che conquistino e gratifichino i nostri clienti&rdquo;.&nbsp;  L&rsquo;addio di Porsche per traslocare in Formula E lascia gli uomini&nbsp;Toyota orfani del principale avversario. Ma il team &egrave; intenzionato a proseguire per la sua strada, coerente con la strategia ibrida della propria gamma stradale: &ldquo;Siamo dispiaciuti per l&rsquo;addio del nostro principale avversario &ndash; conclude Toyoda -, ma il Mondiale Endurance, dove si affrontano vetture di categorie diverse in battaglie estenuanti, resta comunque il giusto banco di prova per testare le tecnologie da trasferire sulle nostre vetture da strada. La realizzazione di vetture sempre migliori passa per le condizioni pi&ugrave; estreme degli sport motoristici. &Egrave; per questo motivo che confermiamo la nostra partecipazione al Mondiale e ad altre categorie, a prescindere dalle difficolt&agrave; che il nostro settore potrebbe affrontare nei prossimi anni&rdquo;.   &nbsp; 

Il team Toyota Gazoo Racing ufficializza la partecipazione al Mondiale Endurance nella categoria Lmp1 ma non gli equipaggi

WEC, Toyota conferma la partecipazione alla superstagione 2018-19

L&rsquo;unico successo Bmw alla 24 Ore di Le Mans risale al 1999, una vittoria targata Martini, Dalmas e Winkelhock al volante della V12 Lmr. Nel 2018 il marchio bavarese torna a correre nel Mondiale Endurance con le nuove M8 Gte del team Mtek, sfidando Aston Martin, Ferrari, Ford e Porsche. Un debutto per Bmw Motorsport nel Fia World Endurance Championship, il Wec che si appresta a correre la prima super-stagione della sua storia. E con l&rsquo;addio di Porsche e l&rsquo;impoverimento della classe regina Lmp1, la Gte-Pro &egrave; destinata a far la parte del leone sia nelle 6 ore che nella 24 ore pi&ugrave; famosa del mondo.  Bmw ha presentato nel quartier generale di Monaco la squadra che correr&agrave; la stagione completa, composta dall&rsquo;olandese Nick Catsburg, ex pilota Wtcc con Volvo Polestar, dal brasiliano Augusto Farfus, gi&agrave; pilota Bmw nel Dtm, dal portoghese Antonio Da Costa, impegnato col team Andretti in Formula E, e dal tedesco Martin Tomczyk, veterano del Dtm.  A supportarli durante la stagione i britannici Tom Blomqvist e Alexander Sims, nonch&eacute; l&rsquo;austriaco Philipp Eng. Ancora non confermata la presenza, perlomeno per una gara, di Alex Zanardi, che tuttavia correr&agrave; la 24 Ore di Daytona 2019.  Jens Marquardt, numero uno di Bmw Motorsport, ha commentato: &ldquo;I piloti della nostra squadra Wec sono stati coinvolti nello sviluppo della M8 Gte. E il loro talento, combinato all&rsquo;esperienza nelle gare Gt significa che siamo in corsa per ottenere ottimi risultati nella nostra prima stagione in questo territorio inesplorato&rdquo;.&nbsp;    &nbsp; 

Presentato nel quartier generale di Monaco lo squadrone per il Wec 2018

Bmw presenta la squadra per il Mondiale Endurance e Le Mans

Fernando Alonso &egrave; soddisfatto della sua prima esperienza al volante di un prototipo Lmp1 del Mondiale Endurance. Il pilota McLaren ha pilotato la Toyota TS050 Hybrid numero 8, durante i rookie test successivi alla 6 Ore del Bahrain, sul circuito di Sakhir.&nbsp;  Il due volte campione del mondo di Formula 1 si prepara, ormai &egrave; certo, a correre la 24 Ore di Le Mans 2018, e ha condiviso la vettura con Thomas Laurent, completando 113 giri per un totale di 611 chilometri. A sessione conclusa l&rsquo;asturiano ha commentato: &ldquo;E&rsquo; stata una grande giornata. Provare una Lmp1 &egrave; una bella sensazione per ogni pilota perch&eacute; sono auto incredibili da guidare. Sono molto costanti per tutto lo stint ed &egrave; un fattore positivo. Era da molto tempo che volevo provarne una e oggi ce l&rsquo;ho fatta, per cui sono molto felice&rdquo;.    Bocche cucite, al momento sulla partecipazione di Nando alla prossima edizione di Le Mans, tuttavia la nota diffusa dal team Toyota conferma che Alonso &egrave; &ldquo;interessato a Le Mans e all&rsquo;endurance in generale&rdquo;. Per il WEC che sta vivendo un periodo di transizione non semplice, portare in griglia una stella di prima grandezza garantirebbe un ritorno di immagine enorme, cos&igrave; come per il team ospite. Inoltre lo spagnolo non ha mai fatto mistero di ambire a cingere la &ldquo;Triple Crown&rdquo;: le probabilit&agrave; di vedere Alonso sulla Sarthe il prossimo giugno sono alte.&nbsp;   

Il due volte campione di Formula 1 ha debuttato al volte di una TS050 Hybrid durante i rookie test del Bahrain&nbsp;

WEC, Alonso prova la Toyota: &ldquo;Macchine entusiasmanti&rdquo;

Accostare il termine rookie (recluta, novellino) al nome Fernando Alonso fa sorridere. Ma l&rsquo;accostamento &egrave; appropriato per capire la mentalit&agrave; del due volte campione del mondo, sempre alla ricerca di nuove sfide e nuova gloria. E la partecipazione ai rookie test WEC di oggi, in Bahrain, sono il propedeutico viatico per la 24 Ore di Le Mans.&nbsp;  Toyota ha confermato all&rsquo;ultimo momento quanto gi&agrave; tutti sapevano: Nando scende in pista a Sakhir al volante della TS050 Hybrid numero 8 che ieri ha vinto la 6 Ore del Bahrain grazie a Nakajima, Buemi e Davidson. E mentre le gloriose Porsche Lmp1 artigliano per l&rsquo;ultima volta l&rsquo;asfalto, i prototipi giapponesi si preparano alla prima super-stagione e a una tanto agognata vittoria a Le Mans.&nbsp;  Ottenerla con Alonso sarebbe il massimo, nonostante la mancanza di avversari di prima grandezza. &ldquo;Siamo molto emozionati dal fatto che Fernando provi la nostra macchina &ndash; ha commentato Hisatake Murata, presidente del team Toyota Gazoo Racing -. Quando &egrave; venuto a visitarci a Colonia (lo scorso 7 novembre, Ndr), tutti quelli che l&rsquo;hanno incontrato hanno percepito il suo entusiasmo e la passione per il nostro sport: &egrave; un combattente vero. Noi rispettiamo molto il suo interesse per le diverse forme di motorsport ed &egrave; un piacere offrirgli la possibilit&agrave; di pilotare una Lmp1 ibrida. E sar&agrave; interessante ascoltare i suoi commenti&rdquo;. Come sar&agrave; interessante ascoltare le impressioni di Nando una volta sceso dalla Ligier JS P217 con cui correr&agrave; la 24 Ore di Daytona il prossimo 27 gennaio.&nbsp;   Tredici in totale le vetture in pista a Sakhir: oltre alle due Toyota troviamo la Porsche 919 Hybrid numero 1, con il debuttante Pietro Fittipaldi ad affiancare l&rsquo;esperto Timo Bernhard. 

Confermata la presenza del campione di Formula 1 al volante di una delle TS050 Hybrid. La strada verso Le Mans &egrave; sempre pi&ugrave; in discesa

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L'editoriale del Direttore: Nella tradizione Rossa della Grande Bellezza