&Egrave; un nuovo possibile regolamento che la Fia sta impostando per le gare in salita, ma in futuro, se i risultati della sperimentazione saranno favorevoli, potrebbe interessare anche altri settori del motorsport automobilistico. Parliamo del nuovo sistema di Performance Factor che dovrebbe aiutare a ridefinire in modo pi&ugrave; semplice le varie categorie di gara, tramite una formula matematica convertibile addirittura in un&#39;App per smartphone.  Ma procediamo per ordine. In questo momento la Montagna sta attraversando una fase favorevole anche perch&eacute; permette di correre a tanti appassionati e con varie tipologie di macchina. Oltre a quelle dei campionati Fia, oltretutto, si aggiungono spesso svariate categorie nazionali, differenti da Paese a Paese. Il problema &egrave; che questo sta complicando la vita ai commissari, ma soprattutto ci si basa sovente ancora su Gruppi (N, A, R, GT e cos&igrave; via) ormai obsoleti: &egrave; tanto tempo che le Case non omologano pi&ugrave; le loro vetture da corsa in certi Gruppi, preferendo organizzare dei monomarca o al massimo inserirle nel TCR.  Per questi motivi la Commissione Salite e la Divisione Tecnica della Fia hanno voluto sviluppare un nuovo sistema di regole, con lo scopo di consentire di correre al maggior numero possibile di tipologie di macchina (eccetto solo elettriche e ibride) ma al tempo stesso riducendo le categorie. Cos&igrave; &egrave; nato il Performance Factor. Fatti salvi tutti gli standard di sicurezza e una cilindrata inferiore a 6,5 litri, e a prescindere da qualsivoglia omologazione (anche scaduta) o modifica, il PF permetter&agrave; di classificare le vetture da corsa in base a un rapporto prestazioni/peso, considerando 5 elementi base: motore, trasmissione, aerodinamica, telaistica e appunto peso.  All&#39;atto pratico, si adotter&agrave; una formula matematica (disponibile online) tramite la quale i concorrenti dovranno specificare una trentina di caratteristiche della propria macchina: ne scaturir&agrave; un numero corrispondente al PF di quella vettura, che determiner&agrave; in quale categoria correre. Il concetto &egrave; abbastanza interessante: rispetto agli attuali Balance of Performance adottati in certe categorie, per esempio, si perde il fattore di arbitrariet&agrave; e tutto diventa pi&ugrave; matematico e lineare, meno &quot;politico&quot;. Ci&ograve; consentir&agrave; di ridurre le classi da una ventina a 5-6&nbsp; mantenendo un livello di competitivit&agrave; omogeneo all&#39;interno di ciascuna categoria e permettendo comunque di correre con qualsiasi tipologia di macchina o di preparazione.  Questo nuovo approccio tecnico verr&agrave; adottato &quot;virtualmente&quot; in questa stagione dell&#39;Europeo Montagna: vale a dire che oltre alle normali classifiche, verranno calcolate anche quelle con il nuovo sistema, senza per&ograve; influenzare il campionato stesso. Se tutto andr&agrave; come sperato, la nuova classificazione diverr&agrave; operative nel 2019. Ma non solo: in caso favorevole il Performance Factor potrebbe essere esteso anche ad altre gare con le auto a ruote coperte e poi arrivare perfino a Prototipi e monoposto. Vedremo come si svilupper&agrave; la questione, di sicuro interesse per tutto l&#39;ambiente.   

<p>Adottato virtualmente gi&agrave; nell&#39;EuroMontagna 2018 il nuovo sistema futuro di suddivisione categorie tramite formula matematica</p> 

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Fia: parte "in Salita" la sperimentazione del Performance Factor