Appena presentato, il cortometraggio del regista francese Claude Lelouch omaggia il ritorno alla normalità a Monaco, dove quest'anno non si è potuto correre l'iconico Gran Premio. I due protagonisti, il pilota e la rossa, sfrecciano a 240 km/h sul circuito che ha ospitato per 65 edizioni del GP 

“Le grand rendez-vous", Leclerc e la Ferrari SF90 Stradale protagonisti FOTO

Il cortometraggio di Claude Lelouch omaggia il ritorno alla normalità a Monaco e ha come protagonisti Charles Leclerc e la Ferrari SF90 Stradale che, insieme, sfrecciano a 240 km/h sul circuito che ha ospitato 65 gran premi

“Le grand rendez-vous”, con Leclerc e la Ferrari SF90 Stradale VIDEO

Per la sua prima prova da attore, Charles Leclerc potr&agrave; contare su una protagonista d&rsquo;eccezione. Domenica mattina, il pilota monegasco del Cavallino Rampante sar&agrave; impegnato per le strade del circuito di casa nelle riprese de &ldquo;Le grand rendez-vous&rdquo; e lo far&agrave; a bordo della Ferrari SF90 Stradale, la prima ibrida di serie prodotta a Maranello.  Il cortometraggio &egrave; firmato dal regista Claude Lelouch che si &egrave; voluto ispirare alla sua stessa opera girata nel 1976, tra le strade di Parigi, &ldquo;C&rsquo;&eacute;tait un rendez-vous&rdquo;.  Nessuno &egrave; profeta in patria e il rapporto in tempi recenti tra Charles e la sua gara di casa ne &egrave; la prova.&nbsp;Il pilota conta un ritiro all&rsquo;esordio in F1 con l&rsquo;Alfa Romeo nel 2018, un ritiro nel 2019 nella sua prima stagione in Ferrari e adesso ci ha messo lo zampino il COVID-19, la causa della cancellazione del GP in questa stagione.    Nonostante tutto, per omaggiare i tifosi e auspicare un ritorno alla normalit&agrave; il prima possibile, Ferrari ha voluto rendere onore lo stesso una delle gare pi&ugrave; iconiche del calendario grazie anche alla SF90 Stradale che, con i 1000cv di potenza massima, un rapporto peso/potenza di 1,57 kg/cv e 390 kg di carico aerodinamico a 250 km/h, &egrave; quasi una monoposto di F1 con la carrozzeria.  Le riprese, a strade chiuse questa volta,&nbsp;non come nel 1976, saranno effettuate domenica mattina all&rsquo;alba: appuntamento da non perdere. 

<p>Sar&agrave; il bolide da 1000 cavalli di Maranello la vettura che il monegasco user&agrave; domenica mattina durante le riprese del cortometraggio&nbsp;</p> 

Leclerc con la Ferrari SF90 Stradale a Monaco

Un debutto leggendario, un'entrata in scena fenomenale. La prima uscita mondiale della nuova Ferrari SF90 Stradale è stata un evento mediatico che ha catturato l'attenzione del Mondo intero. A Fiorano non sono mancati 2mila clienti, oltre a John Elkann e Piero Ferrari, Enrico Galliera, Michael Leiters, Flavio Manzoni e i piloti Vettel, Leclerc. Riviviamo quel momento magico attraverso le immagini più belle della presentazione

Ferrari SF90 Stradale: la leggendaria World Première FOTO

Un'entrata in scena spettacolare per la prima PHEV del Cavallino Rampante. A presentare la nuova Ferrati al pubblico sono proprio Vettel e Leclerc. Ecco le immagini della leggendaria serata

Ferrari SF90 Stradale presentata con Vettel e Leclerc VIDEO

        La prima Ferrari plug-in ibrida PHEV della storia pu&ograve; silenziare il suo rombo per 25 chilometri a emissioni zero, riprendere il sound con la mostruosit&agrave; di 1.000 cv sotto il sedere e arrivare a 100 km/h in appena 2&rdquo;5 oppure sfrecciare a 340 km/h. Il tutto racchiuso in un design avveniristico per questa hypercar voluta da Marchionne e figlia di oltre tre anni e mezzo di lavoro da parte dei quasi 1.000 ingegneri di Maranello. Il manifesto del futuro Soffia forte il vento del cambiamento, insieme alla tempesta d&rsquo;acqua che si abbatte su Modena e su Fiorano. La sede prescelta per l&rsquo;unveiling, l&rsquo;anteprima mondiale di una macchina-manifesto, non a caso presentata dove vengono testati tutti i bolidi del Cavallino, compresi quelli di F.1. Un altro dei tanti motivi della sfida globale per la mobilit&agrave; del futuro, vista dal pianeta Ferrari, che viaggia parallela a quella in atto su altri tavoli e in altri continenti in queste ore con la vicenda della fusione FCA-Renault all&rsquo;esame di Nissan (e Mitsubishi). E ovviamente specchio fedele dell&rsquo;altra sfida, quella che in pista ora non regala sogni ma da cui la prima ibrida di serie di Casa Ferrari eredita tanti elementi, a cominciare dalla prima parte del nome: SF90 Stradale. Oltre l'immaginazione Eppure, quello che abbiamo visto ieri - identificazione in codice F173 - a Fiorano va &ldquo;oltre tutto&rdquo;, per &ldquo;osare con l&rsquo;immaginazione&rdquo; come recitano i refrain di Maranello. &Egrave; davvero un salto in avanti quantico del mondo Ferrari (e quindi FCA) verso la mobilit&agrave; del futuro. E non tanto e non solo per lo schema ibrido prescelto, originale anche quello, quanto per tutto il pacchetto tecnologico e di innovazioni portato sulla SF90 Stradale, la seconda delle cinque vetture previste per quest&rsquo;anno (la prima era stata la F8 Tributo vista a Ginevra) dove molte di queste innovazioni verranno spalmate. Hypercar s&igrave;, ma elegante Prima di entrare nel dettaglio delle specifiche tecniche, va sottolineato il grande lavoro del Centro Stile, guidato da Flavio Manzoni. Capace di realizzare l&rsquo;ennesimo capolavoro di forme entusiasmanti, finalizzate al progetto. Un design futuristico figlio della volont&agrave; di rappresentare la tensione verso le sfide che verranno, combinata con le esigenza di sistemare le batterie tra il motore termico e i sedili. In poco pi&ugrave; di 4 metri e mezzo &egrave; stata confezionata una vettura dal design tanto aggressivo quanto elegante e originale. Un frontale a bocca di squalo, dalla cattiveria smodata, terminale di una vera e propria navicella spaziale, con&nbsp; capsula-abitacolo spostata in avanti come tutta la forte tensione della macchina. Fari a Led decisamente affinati, il cofano con muscoli interni praticamente scolpiti e poi quei due canali sulle fiancate che arrivano al posteriore di rara bellezza e potenza dove spiccano da una parte, due doppie luci quadrate dagli angoli stondati, mentre al centro della coda emergono i due tubi di scarico. Questo senza dimenticare l&rsquo;originalissimo shut-off Gurney, uno spoiler utilizzato come sistema attivo per migliorare l&rsquo;aerodinamica della vettura ma che funziona al contrario. Non si alza, piuttosto si chiude all&rsquo;aumentare della velocit&agrave; per migliorare i flussi di aria e migliorare la deportanza essendo capace di generare 390 kg di carico a 250 km/h.  A completare l&rsquo;opera interni ancora pi&ugrave; futuristici, dove ogni dettaglio &egrave; funzionale a cominciare dal volante che si incastra alla perfezione con l&rsquo;unico grande display digitale ad alta definizione da 16 pollici. Qui &egrave; tutto touch e digitale per la filosofia &ldquo;occhi sulla strada e mani sul volante&rdquo;, fatta eccezione per il manettino delle modalit&agrave; di guida rimasto a memento della tradizione. Ma &ldquo;oscurato&rdquo; dalla chiave digitale che apre la macchina senza bisogno di maniglie. E dai nuovi sedili sportivi con struttura in carbonio che pesano 4,5 chili in meno ciascuno dei precedenti e fanno parte di quella grande ricerca fatta in termini di materiali, tra carbonio appunto e titanio per alleggerire la vettura. Che ha un assetto dal baricentro molto ribassato, quasi appiattito sulla strada, grazie proprio al posizionamento del propulsore termico, quasi sdraiato nella parte bassa del pianale. Schema diversamente ibrido Se le forme sono di livello superiore lo schema motoristico non &egrave; da meno. Il cofano posteriore trasparente fa intravedere il V8 da 780 cv (a 7.500 giri/min), con potenza specifica di 195 cv/l e coppia massima di 800 Nm a 6.000 giri/min, scelto appositamente al posto del 12 cilindri a V perch&egrave; pi&ugrave; adatto all&rsquo;elettrificazione del sistema. Deriva dalla F12berlinetta ed &egrave; stato reingegnerizzato, a cominciare dalla cilindrata, portata da 3,9 a 4 litri, con aumento dell&rsquo;alesaggio e modifica della testata con l&rsquo;introduzione della iniezione diretta GDI a 350 bar. Ma per completare lo schema bisogna vedere la struttura sottostante e scoprire i tre motori elettrici che insieme esprimono altri 220 cv di potenza. Due pi&ugrave; piccoli (da 85kW complessivi) sono sistemati ognuno accanto ad una ruota per far azionare l&rsquo;anteriore, trasformando la SF90 Stradale in una quattro ruote motrici, oltre che capacaci di regalare un boost di potenza e accelerazione per migliorare la trazione. L&rsquo;elettrico pi&ugrave; grosso &egrave; sistemato nel posteriore ed esprime 150 kW (204 cv): la centralina di bordo pu&ograve; farli ruotare a velocit&agrave; differente su ognuna delle ruote facendogli produrre un effetto torque vectoring che elimina l&rsquo;eventuale sottosterzo e aiuta a chiudere meglio le traiettorie. Oltre i 220 km/h i due motori elettrici anteriori si disattivano e la SF90 Stradale torna ad essere una vettura a trazione posteriore. La batteria sistemata sotto i sedili&nbsp; &egrave; da 7,9 kWh si ricarica dalla presa di casa in 3 ore e alle colonnine in citt&agrave; impiega anche meno tempo. Ad aiutare la frenata anche l&rsquo;innovativo sistema di frenata derivato dalla Formula 1, esattamente lo stesso della SF90 F1, denominato brake by Wire. In sostanza, la frenata viene azionata elettricamente e non&nbsp; meccanicamente. Il modo migliore per rigenerare l&rsquo;energia dalla decelerazione violenta dei freni carbo-ceramici. E il cambio? Anche la trasmissione &egrave; stata completamente riprogettata &egrave; un doppia frizione a 8 rapporti che ha migliorato la velocit&agrave; di cambio del 13% con conseguente risparmio di consumi valutati intorno all&rsquo;8%. La SF90 Stradale &egrave; completata da 25 sistemi di controllo che ha reso possible scaricare senza problemi i 1.000 cv su un circuito di ghiaccio in Svezia. In tutto le innovazioni presenti sull&rsquo;Hypercar di Maranello sono pi&ugrave; di 40. L&rsquo;unica cosa che non cambia &egrave; il prezzo che sar&agrave; comunicato entro la fine della prossima settima ma che &egrave; stato molto genericamente indicato tra la somma necessaria per acquistare LaFerrari, cio&egrave; pi&ugrave; di 1.200.000 euro e gli oltre 300 necessari per godersi la 812 Superfast. Quindi presumibilmente parliamo di un listino che si aggira tra i 600 e gli 800.000 mila euro. Del resto, anche la storia ha il suo prezzo.       

<p>Su il sipario sulla prima plug-in di Maranello, un bolide da 1000 cavalli che porta in strada la tecnologia e l'esperienza acquisita dal Cavallino Rampante in F.1</p>

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