        Vince la numero 8, podio nel finale recuperato dalla numero 7. Toyota trionfa alla 24 Ore di Le Mans 2020 e la TS050 Hybrid saluta i 13 km de La Sarthe dopo 5 edizioni corse e con 3 successi maturati consecutivamente, tutti con Buemi-Nakajima, nella formazione inedita a Le Mans con Brendon Hartley. Il sogno di vittoria di Conway-Kobayashi-Lopez va in fumo dopo met&agrave; gara, fermati da un problema tecnico, il turbocompressore da sostituire e il tempo perso ai box che cambia il volto della gara. &ldquo;Nuovamente, abbiamo visto quale difficile sfida sia la 24 Ore di Le Mans, &egrave; un vero test di durata. Abbiamo mostrato un grande spirito di squadra e determinazione nel superare i problemi all&rsquo;inizio per la macchina numero 8, vincere 3 Le Mans di seguito con la TS050 Hybrid &egrave; un sogno che si avvera&rdquo;, commenta il presidente del programma WEC Toyota, Hisatake Murata. Rispetto per Rebellion &ldquo;A ogni modo, avevamo fissato l&rsquo;obiettivo di un&rsquo;altra doppietta e mi dispiace per i piloti della numero 7, i meccanici e gli ingegneri che hanno lavorato cos&igrave; duramente e performato di nuovo cos&igrave; bene. Siamo un unico team e sentiamo tutti il loro dolore&rdquo;. L'ordine d'arrivo completo della 24 Ore di Le Mans 2020 Un podio agguantato nelle battute finali di gara, un&rsquo;ultima ora decisiva con il lungo di Deletraz sulla Rebellion numero 3, fino ad allora davanti alla Toyota #7, seguito dai problemi alla frizione nel ripartire dai box. &ldquo;Congratulazioni a Rebellion per il loro podio, ci hanno spinto e ancora una volta hanno guadagnato il nostro rispetto&rdquo;, le parole di Murata. #7 doppio colpo: niente vittoria e scavalcati nel WEC 24 ore di Le Mans dal punteggio doppio nell&rsquo;assegnazione in chiave mondiale WEC, con una sola gara al termine, la 6 Ore del Bahrain, e il cambio di leadership in LMP1: 175 punti per Buemi-Nakajima-Hartley contro i 168 punti di Conway-Kobayashi-Lopez. &ldquo;Le Mans negli anni non &egrave; stata delle pi&ugrave; dolci nei nostri confronti. Siamo felici per il team e la sua terza vittoria di seguito ma nel nostro garage sa di un&rsquo;altra vittoria sfuggita. Siamo tristi anche perch&eacute; cambia radicalmente la situazione nel campionato, sono due grandi colpi in una gara. Siamo sempre venuti qui per fare un buon lavoro ma alcune cose sembrano sempre mettersi sulla nostra strada&rdquo;, racconta Mike Conway. Delusione nelle parole anche di Kobayashi: &ldquo;Il terzo posto non &egrave; il risultato che ci aspettavamo o che volevamo. Eravamo nuovamente molto veloci ma la gara sembra essere sempre dura nei nostri confronti. Il problema &egrave; stato davvero sfortunato, si &egrave; manifestato per la prima volta e in una gara importante come questa ma &egrave; la Le Mans e queste cose possono accadere&rdquo;. Hartley al bis Di umore opposto l&rsquo;equipaggio numero 8, a vivere un inizio di gara con problemi di surriscaldamento ai freni: &ldquo;La gara ancora una volta ha mostrato quanto in fretta la fortuna possa cambiare qui a Le Mans. Quando siamo partiti avevo la sensazione che tutto fosse contro di noi, tra slow zones, forature e un problema con il raffreddamento dei freni. Poi all&rsquo;improvviso le cose sono iniziate ad andare bene e ci siamo ritrovati al comando della corsa, poi in fretta con 5 giri di vantaggio. Ancora una volta Le Mans ha dimostrato come non si possa mai sapere cosa accadr&agrave; finch&eacute; la gara non sar&agrave; conclusa&rdquo;, racconta Buemi. Per il terzo successo dell&rsquo;elvetico e di Kazuki Nakajima, arriva la seconda 24 Ore di Le Mans per Brendon Hartley, dopo il successo con Porsche nel 2017: &ldquo;Sono orgoglioso dei miei compagni di squadra e l&rsquo;intero team. Per me si &egrave; trattato di un percorso di apprendimento arrivare in questa squadra, Seb e Kazuki mi hanno aiutato a trovare la velocit&agrave; in una macchina molto veloce e molto complessa&rdquo;, le parole del pilota neozelandese. LMP2, United Autosport e il pathos finale  Se in LMP1 i colpi di scena si sono prodotti fino all&rsquo;ultima ora, in Classe LMP2 la battaglia &egrave; stata serrata e su valori molto equilibrati. Alla fine, vittoria di United Autosports, con Hanson-Albuquerque-Di Resta a respingere il tentativo di Jota con Davidson-Da Costa-Gonzales: 32&rdquo;8 gap sotto la bandiera, dopo 24 Ore di gara e il finale a ripartire dopo la fase di Safety Car: &ldquo;Che modo di vincere! Ho pensato l&rsquo;avevamo gettata al vento. Sono stati 10 minuti finali frenetici, perch&eacute; non sapevamo se Jota avrebbe fatto un pit-stop o meno, perci&ograve; dovevamo continuare ad andare fino alla fine. &Egrave; stato un modo eccitante di vincere&rdquo;, racconta Hanson.  Parole sulle quali Filipe Albuquerque aggiunge: &ldquo;Abbiamo corso diverse volte qui, &egrave; la mia settima Le Mans e avremmo potuto vincere in passato, per&ograve; ogni colta c&rsquo;era una piccola cosa che ce l&rsquo;ha impedito. Con le safety car &egrave; stata una scommessa, a volte hanno funzionato in favore di Jota, altre a nostro vantaggio. Anche a 10 inuti dal termine la vittoria non era assicurata. Guidavamo con 50&rdquo; di vantaggio ma dovevamo fare rifornimento e non sapevamo se Jota si sarebbe dovuta fermare . Quel che dicono di Le Mans &egrave; vero, non sei tu a scegliere Le Mans, &egrave; le La Mans a sceglierti&rdquo;.  Ed &egrave; stata la Classe pi&ugrave; aperta fino all&rsquo;ultimo, la LMP2: &ldquo;Sapevamo di avere una buona chance di vittoria, per&ograve; la LMP2 &egrave; probabilmente la Classe pi&ugrave; dura nella quale vincere. Festeggeremo stanotte con il team, sono veri guerrieri ai quali non vengono dati mai sufficienti meriti&rdquo;, dice Di Resta. GTE Pro, Aston-Ferrari come una gara sprint&nbsp;  In Classe GTE Pro, il confronto Aston Martin-Ferrari scrive un podio con la Vantage AMR numer87 di Martin-Lynn-Tincknell davanti ad AF Corse numero 51, di Pier Guidi-Calado-Serra. &ldquo;Non abbiamo fatto un passo sbagliato, che fosse nella direzione tecnica o al volante. &Egrave; stato uno sprint dall&rsquo;inizio alla fine, perci&ograve; &egrave; un sollievo&rdquo;, le parole di Martin. &ldquo;Avevamo piena fiducia nella macchina e non ha perso un colpo&rdquo;, aggiunge Tincknell. &ldquo;E&rsquo; incredibile, difficile esprimere le sensazioni a parole. Non mi sono mai divertito tanto quanto in questa settimana, con Harry e Martin si &egrave; riso tanto e lavorato anche molto. C&rsquo;era una vera chimica tra noi ed eravamo l&igrave; l&rsquo;uno per l&rsquo;altro e la macchina per noi&rdquo;. GTE Am, Yoluc primo turco a vincere Le Mans  Aston Martin che replica anche in Classe GTE Am, tornando a vincere come non accadeva dal 2014. Mette in fila Dempsey Proton di Ried-Campbell in equipaggio con Riccardo Pera, al primo podio. &Egrave; la Vantage #90 di TF Sport a prendersi la vittoria con Yoluc-Eastwood-Adam. &ldquo;Negli ultimi 3 anni abbiamo avuto sfortuna, eravamo determinati a cambiare le cose stavolta. C&rsquo;&egrave; stato tanto lavoro nel preparare la gara, la macchina e ogni cosa. Sono felicissimo di aver vinto come team ed essere il primo turco a vincere a Le Mans&rdquo;, le parole di Salih Yoluc. &ldquo;Le ultime due ore e mezza del mio turno di guida verso il traguardo sono state probabilmente le pi&ugrave; lunghe di tutta la mia vita, aspettavo che sventolasse la bandiera: che sollievo!", aggiunge Charlies Eastwood. Gi&agrave; vincitore di una Le Mans, nel 2017 in GTE Pro con Corvette, Jonny Adam: &ldquo;Stavolta &egrave; un po&rsquo; diverso ma resta un gran risultato. I ragazzi hanno guidato cos&igrave; bene e sono stati velocissimi&rdquo;.       

<p>Le parole dei vincitori di Classe alla 24 Ore di Le Mans e la delusione dell'equipaggio Toyota numero 7, ancora costretto ad alzare bandiera bianca: il podio non &egrave; una consolazione&nbsp;</p>

24 Ore Le Mans, Buemi: "Fortuna cambia in fretta"

Daytona, meno due. I motori, sullo Speedway che domenica decreter&agrave; il vincitore della 56ma edizione della 24 Ore, torneranno ad accendersi gioved&igrave;, con le sessioni di prove libere e la qualifica. Chilometri buoni per scoprire l&#39;evoluzione dei rapporti di forza rispetto al ROAR di inizio mese, dove furono le Cadillac a dettar legge. Prototipi DPi davanti alle LMP2, la migliore dei test fu la Ligier P217 di United Autosports. Due macchine, le numero 23 e 32, per puntare a un risultato ambizioso. La stella di Fernando Alonso ad accendere altri riflettori su un evento iconico.  Sar&agrave; una prima volta a Daytona in prima persona per la scuderia di Richard Dean e Zak Brown, dopo l&#39;uscita del 2011 accanto a Mike Shank Racing.  &laquo;Andiamo a Daytona puntando a una gara da concludere nei primi cinque posti. Sar&agrave; una corsa lunga e molto impegnativa, che vede iscritte 50 macchine di livello. Gran parte delle squadre hanno tanti anni di esperienza a Daytona ad aiutarli, noi avremo bisogno che tutto sia perfetto, per ottenere il risultato&raquo;, commenta Zak Brown. Solo Bruno Senna, tra i sette piloti che compongono i due equipaggi United, ha gi&agrave; esperienza di Daytona, maturata nel 2017. Da Alonso a Hanson, da Norris a Di Resta, fino a de Sadeleer e Owen, il via di sabato 27 sar&agrave; il primo sul circuito da 5.760 metri.  &laquo;Pur avendo ottenuto in fretta il succeso in Europa, io e Richard non ci facciamo illusioni, sar&agrave; un week end molto impegnativo&raquo;.  Gioved&igrave; si scopriranno i valori in campo, gi&ugrave; la maschera per chi l&#39;ha indossata nel ROAR, come immaginato da Felipe Nasr, il pi&ugrave; rapido nell&#39;ultima giornata di test e qualifiche utili ad assegnare i box e le piazzole del pit. Cadillac, Acura, Nissan, si presentano in blocco da favoriti.  L&#39;editoriale: La grande bellezza del motorsport  &laquo;Sono emozionato all&#39;idea di iniziare il programma 2018 dalla 24 ore di Daytona. Arriva molto presto ma sono estremamente ottimista in vista del week end. Abbiamo due formazioni fortissime, in quella che si presenta come una delle 24 Ore di Daytona pi&ugrave; combattute, intense e competitive della storia recente.   E&#39; molto emozionante per United Autosports far parte nuovamente di quest&#39;appuntamento storico, dopo la partecipazione nel 2011 con Mike Shank, quando finimmo quarti&raquo;, ha aggiunto Richard Dean, proprietario e direttore generale United. 

<p>I prototipi DPi sono i favoriti per la vittoria, United Autosports si presenta con due equipaggi composti da 6 piloti debuttanti su 7. Da gioved&igrave; tutti in pista, libere e qualifiche diranno quali sono gli equilibri dopo il ROAR</p> 

2 risultati per 'United Autosports'

24 Ore Le Mans, Buemi: "Fortuna cambia in fretta"

24 Ore di Daytona, Brown: obiettivo top 5 per United