Negli occhi ancora la gara di Portland, passata alla storia per il record di sorpassi visti in pista, oltre 400, ma Roma non sar&agrave; sicuramente di meno. Perch&eacute;, in fin dei conti, negli USA sono stati i giochi di scie a innescare tanto dell&#39;azione in gara, mentre il circuito della Capitale &egrave; tra i pi&ugrave; amati del calendario da i piloti, perch&eacute; per caratteristiche esalta la velocit&agrave; e la tecnica dei protagonisti in macchina.  E specialmente perche il doppio ePrix dell&#39;Eur rischia di essere decisivo per l&#39;assegnazione dei titoli viste le situazioni di classifica.  Il sipario sulla Stagione 9, dunque, si sta per chiudere in maniera spettacolare. E all&#39;alba della prima decade di vita della prima serie nata al mondo dedicata a veicoli elettrici, abbiamo chiesto ad Alejandro Agag, fondatore e presidente del campionato, di fare un bilancio, di come si immagina il futuro della FE e molto altro.  Presidente Agag, la Formula E sta per tagliare il traguardo dei primi 10 anni di attivit&agrave;, come immagina i prossimi 10?  &quot;Se penso al passato, a come abbiamo iniziato, il salto di performance &egrave; stato incredibile. Nella nostra prima gara, a Pechino nel 2014, avevamo monoposto che andavano al massimo a 150 km/h e ne dovevamo avere due per finire l&#39;evento perch&eacute; le batterie non avevano abbastanza capacit&agrave;, mentre ora toccano i 270 km/h con la carica per fare tutta la gara. Dunque, tra la Gen1 e la Gen3, il salto tecnologico &egrave; stato enorme e quando arriver&agrave; la Gen4 ci avvicineremo ai massimi livelli del motorsport e poi voglio una Gen5 pari a una F1 come prestazioni. Lo sviluppo tecnologico ci regaler&agrave; macchine tanto veloci che, forse, dovremmo abbandonare i le citt&agrave; per le piste, ma resta incredibile quello che si sta facendo con i budget che hanno a disposizione i team, visto che con al massimo 30 milioni di dollari si copre una stagione. Dopo il covid siamo ripartiti alla grande, con eventi sempre sold out anche in posti dove non eravamo mai stati come a Portland, quindi in futuro mi aspetto sempre pi&ugrave; pubblico. Stiamo lavorando bene, la Serie &egrave; destinata a crescere&quot;.  La Formula E ha avuto successo, al contrario di altri esperimenti partiti dopo come l&#39;ETCR o l&#39;EGT nato e mai partito nel 2017, mentre &egrave; ancora tutto da vedere come finir&agrave; il nuovo tentativo FIA con le GT elettriche. Come se lo spiega?  &quot;&Egrave; stato molto difficile organizzare il campionato e tenerlo in vita fino ad ora. La nostra forza sono stati il concetto originale, il lavoro dei team e l&#39;essere diventati un campionato del mondo con il sostegno della FIA. La Federazione ha sostenuto e spinto anche gli altri che per&ograve;, alla fine, non ce l&#39;hanno fatta anche per colpa del Covid, trauma che siamo riusciti a superare. Abbiamo superato momenti difficili con l&#39;addio di case come Mercedes, Audi e BMW, ma ne abbiamo accolte altre come McLaren e Maserati. Insomma, abbiamo lavorato bene e siamo ancora qui&quot;.  L&#39;Italia e Roma restano tappe irrinunciabili per la Formula E?  &quot;Roma &egrave; una gara storica e non &egrave; a rischio per il futuro, anzi credo che quanto prima dovremmo iniziare i discorsi per il rinnovo del contratto che scade nel 2025. Cosa pu&ograve; essere a rischio &egrave; la data, io preferisco Aprile all&#39;estate, ma staremo a vedere cosa succeder&agrave; con i prossimi incastri del calendario. Abbiamo Maserati tra i team, Dallara ci fa le monoposto, qui abbiamo avuto sempre un&#39;ottima risposta del pubblico e un gran rapporto con tutti partner coinvolti. L&#39;Italia fa parte del DNA della Formula E e spero che presto Roma rinnovi per almeno altri 5 anni&quot;. 

Abbiamo intervistato il presidente e fondatore della serie elettirca ed ecco cosa ci ha detto su presente e futuro della categoria

Agag: &quot;L&#39;Italia fa parte del DNA della Formula E&quot;

        Anche il fondatore della Formula E si arrende al coronavirus. Alejandro Agag &egrave; il secondo nome del Circus elettrico risultato positivo al Covid-19, dopo quello del team principal della&nbsp;Mahindra Racing, Dilbagh Gill. L'ombra della pandemia quindi non risparmia nemmeno il gran finale a Berlino, dove ieri &egrave; partito il primo ePrix dei sei che si correranno sul circuito del Tempelhof e che decreteranno il campione della stagione 2019-20. "Sono molto triste per aver perso la mia prima gara di Formula E, l'ho guardarta dalla mia stanza a Berlino - ha detto Agag attraverso il suo profilo Instagram e riferendosi al Round 6 -. Sono risultato positivo al Covid al mio arrivo e sto seguendo gli eccellenti protocolli che abbiamo implementato per tenere tutti al sicuro".             Visualizza questo post su Instagram  Congratulations @afelixdacosta for a great win in Berlin race 1. So sad to miss my first Formula E race ever, that I had to watch from my room in Berlin. I tested positive for COVID on arrival and I am following all the excellent protocols we have in place to keep everyone safe. Missing everyone in the Paddock!!! @fiaformulae Un post condiviso da  Alejandro Agag (@alejandroextremee) in data: 5 Ago 2020 alle ore 11:10 PDT      Formula E blindata Fortunatamente non ci dovrebbero essere conseguenze per il resto del paddock.&nbsp;Tutte le poche persone autorizzate ad essere presenti a Berlino hanno effettuato il test sierologico luned&igrave; scorso non appena arrivate nella capitale tedesca e inoltre sono rimaste in quarantena obbligatoria per 36 ore nella loro camera d'albergo prima di poter uscire.  Misure di sicurezza obbligatorie vista l'importanza di garantire un finale di stagione sereno e tranquillo per tutti gli addetti ai lavori. Cos&igrave; come sar&agrave; necessario svolgere un ulteriore secondo tampone per il coronavirus dopo il periodo di isolamento che potrebbe durare fino a 10 giorni. Tempistica che potrebbe costringere dunque sia Agag e sia Gill all'assenza durante tutti i restanti cinque ePrix di Berlino.&nbsp;&nbsp;       

Il Ceo della Formula E &egrave; la seconda persona del Circus elettrico, dopo il Ceo Mahindra Dilbagh Gill, risutata contagiata dal Covid-19 ed &egrave; in autoisolamento: "Sono molto triste per non aver potuto assistere al primo dei sei ePrix di Berlino"

Formula E: il boss Agag è positivo al coronavirus

&laquo;Si si si! Andiamo avanti&raquo;. Dal suo ufficio di Londra, Alejandro Agag risponde senza dribbling dialettici e si concede in esclusiva ad Autosprint. E&#39; un intervista senza filtro quella al patron della Formula E che avr&agrave; un agosto di fuoco. A settembre il presidente compir&agrave; 50 anni. Ne ha 18 quando inizia a fare politica, Partido Popular, centro-destra spagnolo. A 23 viene nominato segretario internazionale del Nuevas Generaciones. Nel 1996 Jos&egrave; Maria Aznar diventa presidente del Governo di Spagna e Alejandro (futuro genero dell&rsquo;ex primo ministro) diventa aiutante del presidente del Governo. Tre anni piu? tardi viene eletto deputato al Parlamento Europeo. Venti anni fa esatti Agag diventa segretario generale dell&rsquo;Internazionale Democratica Centrista. L&rsquo;anno dopo decide che l&rsquo;esperienza con la politica si chiude e lui inizia una scalata al mondo degli affari e dello sport.  Da anni ormai al centro della sua vita c&rsquo;e? la Formula E che ha fatto crescere rigogliosa e senza troppe spine. Racconta: &laquo;Finalmente c&rsquo;e? la ripartenza. Speriamo che continui ad andare tutto bene in Germania. Abbiamo in programma 6 gare in nove giorni e sara? un&rsquo;esperienza nuova per tutto il motorsport. Arriveranno tanti piloti ancora in lizza per la vittoria del campionato: se qualcuno arriva in buona forma anche se adesso e? quinto, sesto o settimo in campionato, ha ancora la possibilita? di vincere il titolo&raquo;.   La Formula E avra? un gran finale a Berlino...  &laquo;Si davvero un gran finale e poi bisognava trovare un posto unico per mandare in scena tutte queste gare che ancora ci separano dalla fine della stagione. Ogni due gare cambieremo il layout della pista per aumentare le difficolta? ai piloti e per non permettere ai team troppe simulazioni anche perche? sara? la prima volta che possono migliorare le vetture nello stesso circuito. Quella del cambio di layout della pista e? una grande sfida anche per i piloti: perche? nessuno ha fatto sei gare in nove giorni. Alcuni risponderanno al cambiamento meglio di altri. Dovranno essere forti mentalmente&raquo;.  ePrix Roma 2021: c&#39;&egrave; la data del ritorno delle monoposto elettriche&nbsp;  Presidente, alcune settimana fa sui social ha scritto che il Covid-19 e? una sorta di prova generale per la nostra lotta contro il cambiamento climatico...  &laquo;Ci siamo resi conto che abbiamo dovuto reagire a un evento che non ci aspettavamo, che praticamente ha bloccato tutte le economie e la nostra vita. Questo e? solo un piccolo esempio di quello che puo? verificarsi con il cambiamento climatico. Che potrebbe portare il mondo a fermarsi in modo permanente e allora si? che bisogna vedere quello che e? successo con la pandemia, imparare, prepararsi e provare a ridurre gli effetti del cambiamento climatico perche? siamo ancora in tempo...&raquo;  Lei e? stato uno dei primi a dire basta e a fermarsi senza tentennamenti...  &laquo;Ho visto e capito subito che era una situazione che andava gestita molto velocemente. Tentare di continuare a fare delle cose, in quel momento, sarebbe stato praticamente una perdita di soldi e di tempo. Era meglio fermarsi al piu? presto e aspettare l&rsquo;evolversi della situazione. Abbiamo fatto bene a fermare il campionato e anche altri dopo hanno seguito il nostro esempio. Ora abbiamo deciso di ricominciare con tutte le gare concentrate a Berlino perche? e? molto piu? pratico ed efficiente. E alla fine visto che il pubblico non puo? venire, per noi non aveva senso cambiare location perche? tanto gli spettatori non possono sfruttare l&rsquo;occasione&raquo;.  Il livello dei piloti che da sempre frequentano la vostra categoria e? buono e ogni anno cresce: chi sogna di vedere al volante di una monoposto di FE? Prima o poi convincera? Alonso a provare il brivido elettrico? Dalla prossima stagione in giro c&rsquo;e? anche Sebastian Vettel...  &laquo;Sarebbe fantastico averli tutti e due pero? attenzione che anche i nostri campioni della specialita? meritano assoluto rispetto. Vergne, Di Grassi, Buemi e compagnia sono davvero forti. E? ovvio che Alonso, Vettel e perche? no anche Hamilton sarebbero dei grandi ambasciatori ma per adesso sono impegnati in F.1. Di Vettel ad esempio ancora non ho capito quale sara? il suo futuro. Ma ovviamente sono poi le squadre a decidere il nome dei piloti.&raquo;  Fernando Alonso torna in F1, domani l&#39;annuncio  A proposito di squadre: che cosa pensa del dominio delle Case tedesche nella prima parte del campionato?  &laquo;Indubbiamente sono forti. E poi sono spinti dalla grande motivazione della lotta tra di loro. Non dimentichiamo che mai i quattro marchi tedeschi (e mi riferisco a Mercedes, Porsche, Audi e Bmw) a livello ufficiale si sono affrontate in uno stesso campionato. E si nota davvero che il livello e? molto alto. Devo dire che pero? anche le altre Case stanno andando davvero bene. Vediamo nelle prossimo 6 gare finali: e? tutto molto aperto&raquo;.  E dell&rsquo;esperienza del film di Di Caprio sulla vostra serie che cosa racconta?  &laquo;E? stata davvero un&rsquo;ottima esperienza. L&rsquo;idea l&rsquo;ha avuta lo stesso Di Caprio. Nel corso di una cena durante il Gp di F.1 a Montecarlo mi ha detto: &ldquo;perche? non facciamo un film?&rdquo;. &ldquo;Lascia perdere&rdquo;, gli ho risposto &ldquo;meglio fare un documentario dove spieghiamo bene che cosa e? la Formula E&rdquo; . Posso anche raccontare un aneddoto&raquo;.  Prego, presidente  &laquo;In una scena del film lui sarebbe dovuto essere al volante di una macchina che andava molto veloce guidata come controfigura da Lucas Di Grassi. Una volta vista la ripresa Leonardo ha cambiato idea. &ldquo;Meglio che non guidi&rdquo; , ha detto. Forse si era intimorito nel vedere la guida di Di Grassi che saettava troppo vicino ai muri... E all&rsquo;interno del film questa parte e? stata tagliata&raquo;.  La Extreme e? la nuova sfida. Una bella sfida. A che punto e?? Li? la stella potrebbe essere Carlos Sainz. E stiamo parlando di Senior...  &laquo;Magari! Lui sarebbe il testimonial ideale. La Extreme e? una sfida alla quale tengo molto. Andra? in scena in posti che sono gia? danneggiati dal problema del cambiamento climatico e dell&rsquo;inquinamento. C&rsquo;e? un posto in Senegal a Dakar dove tutte le spiagge sono piene di plastica, c&rsquo;e? una parte in Amazzonia dove la foresta e? stata quasi completamente disboscata, esiste un posto nell&rsquo;Artico dove non c&rsquo;e? piu? ghiaccio. Con questa iniziativa faremo puntare i riflettori su quello che succede in alcune parti del mondo. E ribadisco piloti come Carlos Sainz o Sebastien Loeb sarebbero ideali per una sfida come questa&raquo;.  Delle sue precedenti vite da politico o consulente, quale ha dovuto sfruttare di piu? a livello di esperienza per navigare nel mare non sempre tranquillo del motorsport e mettere in piedi il campionato del mondo di FE?  &laquo;Ovviamente la politica ti insegna molto. E? una grande scuola dove impari come mettere d&rsquo;accordo la gente e farla confluire verso lo stesso obbiettivo, trovando ogni volta dei punti di equilibrio. Dicono che la politica e? l&rsquo;arte del possibile: non e? tanto trovare l&rsquo;impossibile ma quando cercare di fare il possibile. Questa esperienza me la sono portata dietro quando ho smesso di fare politica e l&rsquo;ho successivamente applicata a quello che ho fatto nella mia vita dopo quella esperienza ventennale&raquo; .  Secondo lei quali sono stati i paesi che hanno risposto meglio all&rsquo;emergenza coronavirus?  &laquo;Senza dover per forza scegliere il nome di un Paese rispetto a un altro io penso che, almeno per quanto riguarda l&rsquo;Europa, hanno tutti cercato di fare del loro meglio e adesso stiamo anche vedendo che arrivano i primi risultati. Io abito a Londra. Ma sono gia? stato in Italia, sono gia? stato in Francia: si puo? ricominciare a viaggiare e a fare delle cose. Anche il turismo sta pian piano riprendendo. L&rsquo;Europa in generale ha fatto abbastanza bene. Il problema grande e? quello che riguarda Stati Uniti e Brasile dove i politici che guidano quei paesi non seguono tanto le raccomandazioni degli esperti e li? si vede che la situazione e? ancora fuori controllo. Ribadisco l&rsquo;Europa e? l&rsquo;esempio da seguire. Guardi le dico una cosa. Come le dicevo abito a Londra e saro? sicuramente una vittima del brexit, ma penso invece che l&rsquo;Europa stara? molto meglio.  Le racconto una curiosita?. Quando ero nel Parlamento Europeo quelli che bloccavano sempre tutto erano sempre gli inglesi. Adesso che loro non ci sono piu? l&rsquo;Europa ha un&rsquo;opportunita? fantastica per diventare veramente una potenza fortissima. Ne dobbiamo approfittare e penso che lo faremo perche? adesso i grandi paesi dell&rsquo;unione europea (Germania, Italia, Francia, Spagna, Benelux) vanno piu? o meno tutte nella stessa direzione e questo e? molto positivo&raquo;.    Lei ha portato la F.1 nelle capitali piu? belle d&rsquo;Europa. Ci perdoni il nazionalismo: per noi l&rsquo;ePrix di Roma (che tornera? ad effettuarsi nel 2021) e? il piu? bello di tutti...  &laquo;Roma non e? bello: e? bellissimo. Il regalo non l&rsquo;ho fatto io a Roma organizzando un evento come quello, ma l&rsquo;ha fatto Roma a me dandoci il benvenuto. E? una gara fantastica che ci da? anche modo di stare nella vostra bellissima capitale. Dico di piu? Roma e? uno dei pilastri del campionato di Formula E&raquo;.  Si e? parlato di un possibile team italiano in futuro nella categoria. Conferma?  &laquo;Si?, ho parlato con alcune persone che mi hanno contattato dall&rsquo;Italia. Stavano lavorando a questo progetto ma se e quanto andranno avanti con questa iniziativa anche perche? non e? facile trovare un posto visto che sono soltanto 12 team. Per entrare si deve trattare con uno dei team gia? presenti nello schieramento e non e? facile. Ma vediamo: sarebbe bellissimo avere un team italiano&raquo;.  Recentemente ha detto che vede possibile, in un futuro a lungo termine, una fusione tra FE e F.1...  &laquo;Penso che ci sara? una convergenza tra le due categorie, ma non so dirle come e quando avverra?&raquo;.  Si e? sempre dichiarato grande fans della F.1. Finalmente il Mondiale e? ripartito. Quest&rsquo;anno come vede la corsa per il titolo?  &laquo;Vedo ancora Hamilton e Mercedes favorite. Sarei sorpreso non vincesse Lewis. Ma non e? detto visto che e? sempre duro il campionato di F.1. Ci vorrebbe una sorpresa. E in questo caso parlo di Ferrari. Ma sara? difficile. Penso che anche quest&rsquo;anno la Mercedes sia superiore&raquo;.  Stuzzico il suo cuore spagnolo: come valuta il passaggio di Carlitos Sainz alla Ferrari dal 2021?  &laquo;Bellissimo. In Spagna siamo molto contenti del suo passaggio alla Rossa. Sembrava un sogno irrealizzabile. Mi ricordo ancora che cosa ha provocato nel mio Paese la scalata di Alonso in F.1 e quando dalla Renault passo? alla Ferrari tutti andarono in delirio. E ora vedere un secondo spagnolo pilota ufficiale del Cavallino e? veramente fantastico. Speriamo che il dominio della Mercedes sia un po&rsquo; meno soffocante&raquo; .  Ma qual e? il suo pilota preferito?  &laquo;Uhm, difficile questa domanda. Pero? le dico Alain Prost. Gia?, il professore. Io ho parlato con alcuni dei suoi meccanici e mi dicevano che lui dopo 70 giri ti riportava la macchina ai box meglio di come gliela avevi consegnata&raquo;.  Il suo nome circola tra quelli che in futuro potrebbero prendere la presidenza della Fia? Conferma?  &laquo;Non sta a me confermarlo. Io adesso sono molto concentrato sulla nuova sfida dell&rsquo;Extreme. Devo far partire questo progetto che prevede la realizzazione di un campionato e seguendo quella che e? stata la creazione della FE. E? molto difficile per me pensare ad altre cose. Anche io ho letto notizie in questo senso sui giornali, ma non c&rsquo;e? niente di reale, ancora&raquo;. 

Intervista esclusiva e senza filtro al boss della Formula E. Dalle 6 gare in 9 giorni a Berlino che chiuderanno la stagione elettrica, al progetto extreme che &egrave; gi&agrave; sulla ramoa di lancio, fino ai sogni nel cassetto

Alejandro Agag, una sfida mai vista: il pap&agrave; della F.E si racconta

        Come e quando torner&agrave; in pista &ndash; letteralmente &ndash; la Formula E &egrave; una storia tutta da scrivere. La categoria delle monoposto elettriche ha reagito al coronavirus con una &ldquo;prontezza&rdquo; nel cancellare gli ePrix che &egrave; una possibilit&agrave; derivante dalla sua stessa natura, snella e low cost. Un contenitore che ha saputo proporre spunti comunque originali nel panorama delle corse e che si interroga, adesso, su come ripartire, con la parola d&rsquo;ordine, un mantra in questa fase: ridurre i costi e reinventarsi. Non &egrave; tempo di Gen2 Evo Detto del rinvio di una stagione dell&rsquo;introduzione delle monoposto Gen2 Evo, con il pacchetto aerodinamico evoluto, all&rsquo;orizzonte della serie c&rsquo;&egrave; un piano di Gen3 delineato nei mesi scorsi in due bandi di gara, proposte che renderebbero, finalmente, la Formula E una serie del motorsport interessante anche per le prestazioni al di l&agrave; dell&rsquo;efficienza. Macchine pi&ugrave; leggere, motogeneratori in grado di sviluppare maggior potenza, sono i passaggi prospettati e, per certi versi, necessari. Andr&agrave; verificato come questo scenario di prestazioni superiori potr&agrave; continuare a restare legato a uno dei punti forti della Formula E attuale: portare l&rsquo;intrattenimento nel centro delle citt&agrave;. In tempi di coronavirus &egrave; diventato un ostacolo enorme, tanto da prospettare una ripartenza del campionato, se e quando sar&agrave; possibile, da impianti permanenti. ePrix su circuiti permanenti? Alejandro Agag ha indicato la via che seguir&agrave; la serie: nuovi interventi per ridurre i costi in futuro. Quali misure verranno adottate &egrave; presto per dirlo. Intervistato da motorsport.com, il fondatore della F.E ha toccato vari punti, tra cui proprio una trasformazione del format della categoria. L'editoriale del direttore: in equilibrio tra ieri, oggi e domani &ldquo;Possiamo prenderci un paio di mesi per pensare, discutere con tutte le parti coinvolte e poi decidere. La priorit&agrave; sar&agrave; controllare i costi (gi&agrave; calmierati oggi da regolamento, con uno sviluppo limitato; ndr) e ridurli in futuro. Pensando cos&igrave;, ad alta voce, immagina di fare una macchina Gen3 da 300 km/h (le attuali, sul campo, raggiungono poco meno dei 250 orari; ndr) e con un&rsquo;ora di autonomia.  Possiamo pensare di gareggiare, magari, in pista. Riduce i costi in varie direzioni. Non dico che lo faremo, sto dicendo che esistono pi&ugrave; variabili nella discussione che dobbiamo considerare&rdquo;. F.E sar&agrave; in buona salute Quell&rsquo;essenza della Formula E &ldquo;in citt&agrave;&rdquo; &egrave; uno dei biglietti da visita pi&ugrave; interessanti anche per le case ufficiali coinvolte, al di l&agrave; del basso costo richiesto per schierare due monoposto. La vetrina &egrave; certo amplificata dal gareggiare su circuiti cittadini e si rivolge a un pubblico generalista. Sul come, la Formula E, superer&agrave; la crisi, Agag non ha dubbi: &ldquo;Ne verr&agrave; fuori bene, opera a un livello di spesa che &egrave; gestibile, come lo &egrave; il modello di business. Posso mandare un messaggio all&rsquo;intera comunit&agrave; della F.E, per dire che sar&agrave; in buona forma. Non sar&agrave; esattamente la stessa, dovremo tagliare i costi ed essere intelligenti&rdquo;.       

Il futuro della categoria elettrica &egrave; roseo, la crisi del coronavirus verr&agrave; superata bene dalla Formula E in ragione del suo modello di business. Per&ograve; dovr&agrave; saper cambiare, contenere i costi e per farlo, potrebbe guardare alle piste permanenti

Formula E, Agag e la pista per ridurre i costi

        La pandemia e la conseguente, grave, crisi economica in atto e in prospettiva, quale coda del coronavirus, ha cambiato lo scenario nel quale la Formula 1 si trova a operare. Di budget cap e redistribuzione dei proventi pi&ugrave; equa tra piccole squadre e grandi team se ne parla da anni, un percorso che ha portato a fissare un tetto di spesa a 175 milioni di dollari dal 2021 e trattative in essere con ciascun singolo team per giungere alla firma di un nuovo impegno dopo il 2020, anno di scadenza del Patto della Concordia. Sterzi a parte: Ferrari&amp;Federazione: che fine ha fatto la certezza del diritto? Il coronavirus ha stravolto lo scenario e ridefinito le priorit&agrave;, dato una sforbiciata ulteriore al budget cap (150 milioni di dollari), anche se non viene ritenuta ancora una cifra sufficiente per garantire la sostenibilit&agrave; del business dinanzi alla crisi economica. Partire dalla crisi per cambiare radicalmente la Formula 1, &egrave; quel che si invoca da pi&ugrave; parti: dal nuovo corso che chiede il presidente Jean Todt alle richieste avanzate dalle squadre di seconda fascia. Servirebbe intendersi, per&ograve;, anche sul &ldquo;cosa&rdquo; la Formula 1 debba rappresentare nel futuro che vorr&agrave; scrivere dopo questa crisi. La categoria si fregia della medaglia di vertice assoluto del motorsport, massima espressione tecnologica. Non ogni aspetto pu&ograve; dirsi rilevante, a fronte dell&rsquo;enormit&agrave; di investimenti richiesti per lo sviluppo. Quella ricerca e sviluppo che, da certi punti di vista, &egrave; considerato il dna della categoria. Il bello della F.E Una premessa necessaria per leggere le visioni di chi suggerisce la completa riorganizzazione del business. Come Alejandro Agag, fondatore della Formula E, serie ricca di intuizioni spettacolari, un format a bassissimo costo, dallo sviluppo limitato a poche aree, su una piattaforma "monomarca"; aspetti che hanno conquistato l'attenzione di numerosi costruttori ufficiali, per la vetrina pubblicitaria sull&rsquo;elettrico che offre la categoria. Formula E, rinviata la Gen 2 Evo e costi dimezzati Ristrutturazione F1 &ldquo;Penso che questa situazione possa essere, per il motorsport in generale, un&rsquo;opportunit&agrave;. E, nel dettaglio per la Formula 1, un&rsquo;opportunit&agrave; enorme di ristrutturare l&rsquo;intero modello. Forse &egrave; un&rsquo;opportunit&agrave; per tutti i team di condividere i proventi sullo stesso livello. Sto sentendo anche di budget cap da 125 milioni di dollari, qualcosa del genere, perch&eacute; non un tetto ai costi di 75 milioni e rendere tutto davvero profittevole per chiunque?&rdquo;, commenta in un&rsquo;intervista a motorsport.com. Squilibri da correggere Di una maggiore equit&agrave; nella divisione dei premi, di una struttura di governo differente, se ne discute da tre anni, oramai. &ldquo;Potrebbe essere positivo che non sia stato ancora firmato il Patto della Concordia, poich&eacute; aveva tutta una serie di cose che rappresentano una sorta di fardello per la Formula 1, certe squadre ad avere cos&igrave; tanto e altri cos&igrave; poco. Lo squilibrio &egrave; enorme, forse questo dar&agrave; un&rsquo;opportunit&agrave; per scuotere completamente l&rsquo;intero sistema. Se la gente non capisce che il mondo sar&agrave; completamente diverso dopo il coronavirus, allora commette un grande errore. C&rsquo;&egrave; un&rsquo;opportunit&agrave; e va colta. Noi (la Formula E; ndr) non siamo tra questi e faremo prossimamente il nostro piccolo &lsquo;nuovo corso&rsquo;&rdquo;, aggiunge Agag.       

Il fondatore della Formula E, da osservatore delle discussioni in atto in F1, suggerisce di cogliere l'opportunit&agrave; "offerta" dalla crisi del coronavirus per scelte coraggiose e radicalmente diverse dal passato della categoria

Agag: budget cap in F1? 75 milioni e cambiare tutto

Sebbene i costi da sostenere, nel confronto con la Formula 1, possano considerarsi risibili, la Formula E sposa una linea di tagli votata all&rsquo;unanimit&agrave; dalle squadre e ratificata da una votazione elettronica del Consiglio mondiale della FIA.  Brawn, F1 programma una partenza europea e senza pubblico  Il campionato &egrave; in stand-by e lavora al tentativo di riorganizzare alcuni ePrix, correndo a porte chiuse su circuiti permanenti. Non &egrave; prevista una coda della stagione, Agag ha confermato come quella attuale dovr&agrave; concludersi entro settembre. Da dicembre, poi, via alla Stagione 7.    Avrebbe dovuto essere il campionato delle monoposto Gen2 Evo, riviste nel look, in particolare delle ali e con la rimozione delle carenature sulle ruote. Si &egrave; deciso di rinviarne l&rsquo;introduzione di un anno, al 2021-2022, quindi la Stagione 8.  Sviluppo limitato  Le squadre potranno sviluppare parti del gruppo motopropulsore nell&rsquo;arco delle prossime due stagioni, la 7 e la 8, con due opzioni: omologare un nuovo powertrain per il 2020-2021 e il 2021-2022, oppure, correre la Stagione 7 con il medesimo progetto di Stagione 6 e omologare, solo per un campionato, il 2021-2022, una nuova specifica di motopropulsore.&nbsp;Interventi che garantiranno il dimezzamento dei costi nell&rsquo;arco delle prossime due stagioni.  &ldquo;In questi momenti difficili, la priorit&agrave; &egrave; quella di adattare i costi delle strutture nel motorsport per garantirne la sostenibilit&agrave;. Ho promosso le decisioni relative al campionato di Formula E approvate dal Consiglio mondiale del motorsport, che sono in linea con le discussioni attualmente in atto con le altre categorie della FIA&rdquo;, ha commentato Jean Todt.  Todt, venerd&igrave; decisivo sul budget cap  Ricordiamo come le monoposto siano realizzate da Dallara, con aerodinamica Spark Technologies, mentre le squadre abbiano libert&agrave; di intervento nella progettazione e sviluppo del motogeneratore, dell&rsquo;intero retrotreno &ndash; sospensioni, cambio, differenziale &ndash; dell&rsquo;inverter; in regime di monofornitura &egrave; il pacco batterie, prodotto da McLaren Applied Technologies.  Tagli necessari  &ldquo;In questi momenti difficili abbiamo assunto un approccio flessibile. Non solo con la rapida e opportuna decisione di sospendere momentaneamente la stagione, ma introducendo adesso misure per ridurre i costi di sviluppo per i team.  Abbiamo ascoltato i pareri delle squadre e dei costruttori, lavorato in stretto contatto con la FIA per rinviare il lancio della Gen2 Evo e limitare le squadre a una singola omologazione nell&rsquo;arco dei prossimi due anni. Cos&igrave; facendo abbiamo tagliato, dimezzato in prospettiva i costi di sviluppo. Era un&rsquo;azione necessaria da assumere per contenere le spese, vista la crisi sanitaria e lo scenario economico&rdquo;, ha commentato Alejandro Agag, presidente della Formula E. 

La crisi generata dall&#39;epidemia di coronavirus e le ricadute economiche portano la Formula E a rinviare di un anno l&#39;introduzione della monoposto Evo, programmata nella Stagione 7. Le squadre potranno omologare una sola nuova specifica di powertrain nei prossimi 2 anni

Formula E, rinviata la Gen 2 Evo e costi dimezzati

Premessa d&rsquo;obbligo, prima di frettolosi bollini del tipo &ldquo;rally elettrico&rdquo; o &ldquo;cross-country elettrico&rdquo;, che farebbero saltare sulla sedia i puristi: il progetto Extreme-E presentato da Alejandro Agag e Gil de Ferran&nbsp;a Londra &egrave; tutt&rsquo;altra cosa. Un mix di competizione, sport e sensibilizzazione sui temi dell&rsquo;inquinamento globale, di tecnica elettrica ed esplorazione. Quando? Dal 2021, quando Extreme-E affronter&agrave; cinque tappe in altrettanti angoli remoti ed estremi della Terra: Artico, deserto del Sahara, foresta amazzonica, grandi vette himalayane, isole nell&rsquo;Oceano Indiano.  L&rsquo;idea &egrave; di far competere dei suv elettrici da corsa in un evento del tutto &ldquo;carbon neutral&rdquo; e utilizzer&agrave; per gli spostamenti il vascello St.Helena, paddock galleggiante e itinerante. Cinque tappe da trasmettere in tv stile docu-film - con il contributo del regista Fisher Stevens e dell&#39;esploratore David Mayer de Rotschild - dove l&rsquo;aspetto sportivo sar&agrave; solo una componente del progetto ideato da De Ferran e Agag.  &ldquo;Extreme E offre un concept unico di sport, avventura e intrattenimento che non si &egrave; mai visto n&eacute; prodotto prima. Gli spettatori possono attendersi un modo completamente nuovo di fruire dello sport, ogni episodio non racconter&agrave; solo la storia di una gara, ma la pi&ugrave; ampia corsa della consapevolezza e la necessit&agrave; di proteggere questi ambienti remoti che verranno esplorati&rdquo;, ha commentato De Ferran, presidente del progetto Extreme E.  Il legame con la Formula E sar&agrave; stretto e la presenza di Agag lo sottolinea. Del format si conoscono appena i dettagli di massima, ciascun appuntamento vedr&agrave; i suv elettrici sfidarsi con due gruppi da sei squadre ciascuno, i migliori 4 team accederanno alle fasi a eliminazione diretta fino a giungere alla finale. Si correr&agrave; su percorsi, stile prova speciale, tra i 6 e 10 km di lunghezza, con una componente di navigazione sotto forma del passaggio da waypoint definiti.  &ldquo;Mi ha sempre appassionato il progresso della tecnologia dei veicoli elettrici e l&rsquo;impatto che le soluzioni di mobilit&agrave; pulita possono avere sugli sforzi per fermare il cambiamento climatico globale. Credo fermamente che Extreme E possa aiutare a rendere, pi&ugrave; in fretta, il mondo pi&ugrave; sostenibile&rdquo;, ha aggiunto Agag.&nbsp;  La scelta del prodotto suv tra le opzioni di auto 4x4 da far correre &egrave; tutt&#39;altro che casuale. E&#39; il segmento di mercato in costante crescita, nonch&eacute; la tipologia di carrozzeria adottata da molti brand per segnare il proprio esordio nel mondo dell&#39;auto elettrica. I prototipi da corsa verranno realizzati da Spark Technologies, come in Formula E, nel telaio, i motori garantiranno circa 680 cavalli (2 unit&agrave; dell&#39;attuale Formula E) e i primio test sono previsti nel corso del 2019.  Agag ha confermato l&#39;interesse alle discussioni da parte di 9 costruttori, per i quali Extreme E potrebbe diventare vetrina per veicolare il prodotto elettrico di serie in modo molto pi&ugrave; diretto di quanto non offra la F.E. 

Il format prevede, dal 2021, una competizione tra suv elettrici in posti remoti della Terra. L&#39;obiettivo: gareggiare e sensibilizzare sui temi del riscaldamento globale, l&#39;inquinamento e la protezione del pianeta

Agag e De Ferran lanciano Extreme E, tra sport ed ecologia

        Appena tre gare della Stagione 4 alle spalle, 9 ancora da disputare, ma &egrave; gi&agrave; tempo di proiettarsi alla Stagione 5 di Formula E. Sar&agrave; il campionato della prima, grande, evoluzione tecnica. Porter&agrave; nuove monoposto, realizzate da Spark Racing Technology su telaio Dallara, che ospiter&agrave; un pacco batterie in grado di assicurare la copertura dell'intera distanza di gara senza pi&ugrave; la necessit&agrave; del cambio di monoposto. I 54 kWh del pacco batterie realizzato da McLaren Applied Technologies andr&agrave; a rilevare la fornitura Williams Advanced Engineering. Nel 2017 sono stati diffusi i primi rendering, futuristici, della veste che potrebbe avere la nuova monoposto. Alejandro Agag aggiunge ulteriori dettagli, primo fra tutti, la data della presentazione: &laquo;A fine mese lanceremo la seconda generazione di monoposto che debutter&agrave; nella Stagione 5 e sento davvero che rappresenter&agrave; l'inizio di una nuova era per noi. Faremo un notevole passo avanti con la tecnologia delle batterie, che ci dar&agrave; maggiori prestazioni e autonomia&raquo;. Promette un progetto di rottura rispetto a qualsiasi altra categoria del motorsport a ruote scoperte e, dalla maggior densit&agrave; energetica ottenuta dal pacco batterie e dai 54 kWh, sono attese gare corse con il motore elettrico a erogare 272 cavalli (200 kw) e qualifiche da 340 cavalli (250 kw). &laquo;La macchina dallo stile-Batman avr&agrave; un aspetto molto diverso da ogni altra monoposto l&agrave; fuori, &egrave; futuristica e accattivante. Siamo molto emozionati anche per quel che riguarda le prestazioni, poich&eacute; i dati iniziali raccolti durante i test ci mostrano una velocit&agrave; molto pi&ugrave; elevata&raquo;. Formula E, dietro le quinte dei test con Andrea Caldarelli Macchine pi&ugrave; veloci e la possibilit&agrave; di dover adeguare alcune piste. Sul tema, Agag commenta a motorsport.com: &laquo;Mettere in pista questa monoposto sar&agrave; il nostro passo avanti pi&ugrave; grande. Potremmo dover esaminare come questo influenzer&agrave; alcuni layout delle piste cittadine sulle quali corriamo, perch&eacute; potrebbe accadere che la macchina inizi a diventare troppo grande per alcuni tracciati. Potremo definire una posizione pi&ugrave; chiara e informata quando avremo visto le prestazioni complete. Il DNA del campionato sono le corse in citt&agrave;, aspettiamo di esaminare i dati&raquo;.&nbsp;       

Il progetto destinato alla Stagione 5 non solo accoglier&agrave; un pacco batterie in grado di eliminare la necessit&agrave; del cambio monoposto a met&agrave; gara ma avr&agrave; un look molto diverso e pi&ugrave; accattivante

Formula E, a fine gennaio la nuova monoposto

Quindici milioni di dollari l&#39;anno. Per la prima volta, una serie sotto l&#39;egida FIA affiancata da un title sponsor. Il colpo lo mette a segno Alejandro Agag, che ha siglato un accordo con ABB per battezzare il campionato delle monoposto elettriche ABB Formula E. Dal 2018 fino al 2025. Oltre ai costruttori, attrae investimenti il campionato pronto ad affrontare il terzo ePrix stagionale in Marocco. Intervistato da Autosprint prima dell&#39;avvio della quarta stagione, a Hong Kong, Agag paragonava i primi passi della Formula E agli albori del mondiale di Formula 1. A Londra, a margine dell&#39;evento con il quale &egrave; stata annunciata la partnership con ABB, il CEO ha parlato del futuro.  Guarda a orizzonti ancora lontanissimi e ambizioni che, oggi, appaiono enormi:&nbsp;&laquo;Credo che la Formula E diventer&agrave; davvero grande. In 20, 30 o 40 anni, saremo l&#39;unica categoria del motorsport. Potrebbero essercene altre, ma saremo probabilmente quella principale perch&eacute; il mondo sar&agrave; elettrico&raquo;, racconta a Espn.  Con una mobilit&agrave; dei prossimi decenni di certo totalmente elettrificata &ndash; significa soprattutto ibrido, oltre all&#39;elettrico puro &ndash; ci saranno i naturali riflessi sul motorsport. Su Autosprint in edicola facciamo il punto sul bivio, non immediato ma molto vicino, di fronte al quale si trova la Formula 1, che potrebbe &ldquo;salvarsi&rdquo; riscoprendo la propria unicit&agrave; tecnica a sciogliendo le briglie regolamentari ferree. Il regolamento tecnico del 2021, il passaggio da non mancare.  Sterzi a parte: Nando, Lando, Loeb e la lode alla versatilit&agrave;  Tornando ad Agag e la visione sul futuro, aggiunge: &laquo;Se non sar&agrave; elettrico nei prossimi 20 o 30 anni, saremo nei guai. La Formula E sar&agrave; il campionato delle auto. Non ci &egrave; mai piaciuto metterci in competizione con la Formula 1, che amiamo e riteniamo sia grandiosa, ma non sono mai stato in disaccordo con Richard Branson (secondo il quale dal 2020 la Formula E potrebbe superare in popolarit&agrave; la Formula 1; ndr), &egrave; un uomo molto intelligente e il pi&ugrave; delle volte ha ragione&raquo;. 

Mentre sigla un accordo di sponsorizzazione della serie elettrica da 15 milioni di dollari l&#39;anno, l&#39;a.d. della Formula E prospetta un futuro da categoria di riferimento nelle corse

Formula E, Agag: Entro 40 anni saremo la categoria principale del motorsport

&ldquo;Vorrei tanto vedere Vettel in Formula E&rdquo;: parole di Alejandro Agag, il boss e ideatore&nbsp; del campionato automobilistico ideato dalla FIA nel quale corrono i veicoli spinti da motori elettrici.  Dichiarazioni abbastanza sorprendenti, se si tiene conto che in realt&agrave; il nuovo pilota della Ferrari non si &egrave; mai detto entusiasta della serie.  &ldquo;S&igrave;, lo so che non gli piace l&rsquo;idea della Formula E - ha detto Agag - rispetto le sue idee ma noi invece siamo grandi ammiratori di Sebastian e forse un giorno lo potremo convincere a fare un salto qui. Potrebbe cambiare idea come ha fatto, per esempio, Alain Prost".     &nbsp;

Il tedesco della Ferrari non ama le elettriche ma il boss della Serie lo corteggia

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Agag: "L'Italia fa parte del DNA della Formula E"