Alonso, Kobayashi, Jordan Taylor e Renger van der Zarden sulla Cadillac del team Wayne Taylor Racing sono i vincitori dell&rsquo;edizione 2019 della 24 Ore di Daytona.  L&rsquo;equipaggio &egrave; stato dichiarato vincitore dopo che, l&rsquo;ennesimo violento scroscio di pioggia abbattutosi sull&rsquo;autodromo americano, aveva portato i commissari a esporre la bandiera rossa a causa dell&rsquo;impraticabilit&agrave; della pista  Pioggia convitata di pietra alla classica statunitense, che ha causato numerosi incidenti e interruzioni durante tutto l&rsquo;arco della corsa. L&rsquo;ultimo acquazzone, arrivato quando mancavano poco meno di due ore alla fine, ha praticamente costretto la direzione a dichiarare conclusi i giochi e a incoronare Alonso e compagni.  Per lo spagnolo dopo il successo alla 24 ore di Le Mans &egrave; un primo posto storico, guadagnato alla sua seconda apparizione a Daytona. E bisogna dire che, sul successo del team WRT, c&rsquo;&egrave; la firma del due volte Campione del Mondo di F.1, autore di un grande stint nella notte e del sorpasso decisivo sull&rsquo;Acura condotta in quel momento da Felipe Nasr dopo un&rsquo;esaltante battaglia sotto la pioggia scrosciate. Posizione guadagnata al momento giusto, poco prima dell&rsquo;ultima e decisiva interruzione.  &Egrave; il secondo successo in tre anni a Daytona per il team WRT, il terzo consecutivo di una Cadillac nell&rsquo;era delle DPi.  Dietro la Cadillac #10, le due Acura con l&rsquo;equipaggio composto da Nasr, Derani e Curran secondo e i compagni di team Castroneves, Taylor e Rossi terzi.  I grandi delusi della gara sono gli uomini del team Joest, traditi dall&rsquo;affidabilit&agrave; della Mazda. La vettura, veloce durante il Roar, capace di battere il record della pista in qualifica, si &egrave; dimostrata fragile. Il doppio e doloroso addio &egrave; avvenuto attorno alla settima ora, con la #77 fermata da un guasto al motore e la #55 ammutolita da un problema elettrico.  In LMP2, la vittoria &egrave; andata alla DragonSpeed Oreca di #18 di Maldonado, Saavedra e Gonzalez e Cullen.  In GTLM, BMW ha colto un successo che ha un sapore molto speciale. Pochi giorni fa la squadra ha pianto la scomparsa dello storico team manager Lamm, oggi Farfus, Hetra, Eng e Connor hanno onorato la sua memoria con un successo arrivato dopo una gara combattutissima e ricca di colpi di scena. Quello pi&ugrave; clamoroso &egrave; stato l&rsquo;incidente tra la Porsche di Makowiecki e la Ford di Hand, che ha messo fuorigioco due possibili contendenti per la vittoria di classe.  Ma la gara si &egrave; decisa con il sorpasso di Farfus ai danni della Ferrari di condotta da Calado poco prima dell&rsquo;ultima interruzione.  La 488 #52 di Molina, Pier Guidi, Molina e Calado ha terminato cos&igrave; la sua gara al secondo posto, davanti all Ford di Westbrook, Dixon&nbsp; e Briscoe che completa il podio. Per la #67, per&ograve;, c&rsquo;&egrave; un grosso rammarico: quel pit&nbsp;stop poco prima dell&rsquo;ultima bandiera rossa ha fatto sfumare una possibile vittoria.  In GTD &egrave; ancora una volta il GRT Grasser Racing Team a conquistare il successo. La Lamborghini Huracan GT3 di Bortolotti, Ineichen, Breukers e Engelhart ha portato a casa la seconda vittoria consecutiva dopo il primo posto di classe del 2018. 

<p>Successo per lo spagnolo al suo secondo tentativo. DragonSpeed, BMW e Lamborghini le vincitrici nelle altre classi</p> 

24 Ore di Daytona, vittoria per Alonso

Ron Dennis e Yasuhisa Arai mostrano grande fiducia nel motore Honda modificato che arriver&agrave; in Belgio, ma Fernando Alonso comincia a dare segnali di disamoramento. Non solo per questo binomio tecnico ma verso tutta la F1.  "Oggi la F1 &#143; molto diversa - dice Alonso - rispetto a quanto non fosse in un recente passato. Meno eccitante perch&#143;&eacute; siamo solo 3" pi&#157;&ugrave; veloci delle GP2. Al momento le mie motivazioni sono ancora al massimo nel cercare di portare ai vertici il binomio McLaren-Honda partendo da zero. Non dimentico che il mio primo go-kart era una replica della McLaren-Honda di F1. Ma il quadro complessivo &egrave;&#143; meno entusiasmante, per l'impossibilit&agrave; di potere fare dei test, per via delle attuali gomme, per tutte le limitazioni che ci sono e per lo stesso calendario (si riferisce alle 21 gare n.d.r). La tentazione per fare qualche cosa di diverso perci&ograve; esiste. Prima era pi&#157;&ugrave; divertente, ma non perch&#143;&eacute; adesso abbiamo pi&#157;&ugrave; sensori o informazioni. C'era pi&#157;&ugrave; libert&agrave; per modificare la vettura, farla evolvere nel corso della stagione. Magari all'inizio la vettura non era competitiva, ma grazie ai test le cose potevano cambiare nella seconda parte. Ora invece la Mercedes vince tutte le corse e la Manor &egrave; sempre l'ultima. Di fatto abbiamo le mani legate. Quando una vettura nuova debutta nei primi test a Jerez &#143;&egrave; come buttare per aria la monetina. Se &egrave;&#143; subito competitiva, avrai una buona stagione, se invece non lo &#143;&egrave;, la tua stagione sar&agrave; cattiva".  Alonso sa di potere contare sull'offerta della Porsche, per la sola 24 Ore di Le Mans o per tutto il campionato Wec, se lui lo volesse. Ma con 21 gare in calendario nel 2016, &#143;&egrave; davvero improbabile che la Mclaren gli conceda la deroga per correre. A meno che non nasca un braccio di ferro tra lui e Dennis. Per cui, anche il prossimo anno, Alonso, Porsche e Le Mans dovranno attendere.  Cesare Maria Mannucci

Lo spagnolo deluso da questa F1 che non permette evoluzioni vorrebbe cambiare 

2 risultati per 'alonso-le-mans'

24 Ore di Daytona, vittoria per Alonso

Alonso pensa ancora a Le Mans