        I movimenti di mercato in Formula E proseguono con l'annuncio di Andretti. Sar&agrave; Norman Nato a far coppia con Jake Dennis nel 2024. Nato arriva dopo una stagione corsa in Nissan e si ritrover&agrave; al volante del powertrain Porsche, con tutt'altre prospettive in un team reduce dalla vittoria del campionato.&nbsp; In Nissan, Nato &egrave; stato sostituito dall'arrivo di Rowland, a sua volta uscito da Mahindra a stagione in corsa.&nbsp;In Andretti rileva il sedile lasciato da Andre Lotterer, che ha messo fine alla carriera tra le monoposto per concentrarsi esclusivamente sull'impegno nel WEC con Porsche. Andretti Autosport diventa Andretti Global: "Grandi cose in arrivo" La scelta di Nato, a podio nella stagione conclusa lo scorso luglio, secondo nell'ePrix di Roma, arriva in Andretti dopo che altri nomi erano transitati nel radar del team. Non &egrave; un mistero l'interesse nei confronti di De Vries, oltre a quello verso Drugovich. Alla fine la scelta &egrave; ricaduta su Nato.&nbsp; Andretti punta al bis mondiale "Sono fiducioso nella direzione che sta seguendo Andretti Formula E mentre ci prepariamo alla Stagione 10. L'aggiunta di Norman alla nostra formazione riflette la nostra mentalit&agrave; all'inseguimento della vittoria.&nbsp; Norman porta con s&eacute; una grande esperienza e grandi capacit&agrave;, ha attirato la nostra attenzione con i progressi compiuti durante il campionato. Dopo la vittoria, quest'anno, di Jake nel campionato Piloti, l'asticella &egrave; stata posta in alto e abbiamo ancora fame", le parole di Michael Andretti. Per Nato cambier&agrave; la prospettiva sul campionato, da un team di fatto in piena fase di costruzione e sviluppo a una realt&agrave; Andretti che la fase Gen3 l'ha iniziata al meglio.&nbsp; "Sono entusiasta di far parte della famiglia Andretti Formula E per la Stagione 10. Avere l'opportunit&agrave; di guidare per una macchina in grado di vincere &egrave; parecchio avvincente", ha aggiungo il pilota francese.        

Nuova formazione per il team diretto da Griffith in Formula E, dopo l'uscita di Lotterer &egrave; Norman Nato il pilota chiamato a far coppia con Jake Dennis

Andretti, arriva Nato in Formula E

        Addio Andretti Autosport, avanti Andretti Global. Cambia la denominazione, non cambiano i protagonisti dietro alla storia da corsa degli Andretti. Sar&agrave; il team di Formula E il primo ad adottare il nuovo nome, un'identit&agrave; globale che &egrave; destinata a tutte le categorie nelle quali opera Andretti. E la Formula 1? Aspettando una pronuncia della FIA, che sar&agrave; favorevole all'ingresso futuro di Andretti-Cadillac nel 2025, nello stile del nuovo lettering ecco un richiamo lontano alla massima serie. I caratteri della scritta Andretti riprendono lo stile di quelli dell'ente sportivo americano USAC e delle monoposto di Formula 1 degli anni Sessanta.  Il s&igrave; FIA non basta, cosa far&agrave; la Liberty Media? Colori, loghi ed estetica a parte, c'&egrave; una sostanza tutta da definire sul futuro dell'impegno Andretti-Cadillac in Formula 1. L'ok della FIA non &egrave; di per s&eacute; sufficiente, n&eacute; rende automatica la partecipazione al mondiale. Servir&agrave; ottenere da Liberty Media uguale "semaforo verde" all'operazione, ovvero, soddisfare le richieste supplementari avanzate dalla F1 e previste dal bando di gara per l'ammissione di un 11&deg; team. Quale sia la posizione della F1 e delle squadre (sebbene non siano parte in causa nel procedimento di accettazione della candidatura) &egrave; diventata cosa nota negli ultimi 18 mesi.&nbsp; Le valutazioni pi&ugrave; morbire registrate dallo scorso anno si sono orientate sulla dimostrazione che un undicesimo team possa apportare reali vantaggi commerciali al business della F1.&nbsp; La fiducia di Michael Andretti sul futuro "Sono orgoglioso di quello che Andretti Autosport ha ottenuto negli anni e fiero di tutti i ricordi di molti momenti speciali. Tanto quanto sono orgoglioso del nostro passato, sono ugualmente entusiasta sul nostro futuro", ha commentato Michael Andretti alla presentazione del cambio d'identit&agrave; di Andretti Autosport in Andretti Global. "Quest'operazione di rebrand &egrave; una pietra miliare nel percorso del nostro team, ma siamo solo agli inizi. Siamo determinati ad avere successo e siamo fiduciosi che vi siano in serbo grandi cose per Andretti Global". Leggi anche: Quanto valgono i team F.1? Forbes fa i conti (miliardari)       

Nuova identit&agrave; per la struttura sportiva Andretti Autosport, che attende la pronuncia della Fia sull'ammissione al mondiale di F1. Il s&igrave; della Federazione non sar&agrave; per&ograve; sufficiente

Andretti Autosport diventa Andretti Global: "Grandi cose in arrivo"

        Sono i 37 giri pi&ugrave; caotici dell'intera stagione di Formula E, quelli che consegnano a Jake Dennis il titolo mondiale della Stagione 9 e, a Mitch Evans, la vittoria nell'ePrix di Londra, gara-1. Al di l&agrave; delle tre safety car e delle due bandiere rosse, sono gli eventi e le logiche dell'ePrix di Londra che hanno sorpreso gli stessi protagonisti. Iniziamo da una qualifica in cui Evans fa la pole ma sconta le 5 posizioni di penalit&agrave; per aver causato l'incidente a Roma, gara-2 e parte sesto. Gioco di squadra, questo sconosciuto In prima fila si ritrovano Cassidy in pole e Dennis accanto, ovvero, il secondo e il primo del campionato Piloti. Con Buemi terzo, compagno di squadra di Cassidy, t'aspetteresti il gioco di squadra Envision. Con Wehrlein settimo, un aiuto al cliente Porsche che &egrave; Andretti. Bene, la realt&agrave; &egrave; tutt'altra. Dennis si trova a vincere il mondiale grazie ai contributi decisivi di Buemi. Cassidy perde le chance di provare a mettere in discussione il primo posto di Dennis nel mondiale a causa del proprio compagno di squadra. Dennis, invece, vede Wehrlein rendere la vita difficile, in barba alle riunioni prima della gara e i probabili accordi intercorsi tra Andretti e Porsche. Un dettaglio che, via radio, il pilota inglese di Andretti ricorda al proprio muretto. Buemi lotta con Dennis e Cassidy Per 29 giri l'ePrix di Londra, gara-1, corre via registrando il balzo in avanti di Buemi, in partenza: seconda posizione con il sorpasso su Dennis. Cassidy, Buemi, Dennis &egrave; il terzetto che fa la corsa per i primi giri, mentre Evans recupera posizioni. Accade, per&ograve;, che Cassidy si trovi a dover lottare con Buemi (!) e danneggi l'ala anteriore al giro 15, al punto da costringerlo al pit-stop e al successivo ritiro.  CAN YOU BELIEVE IT!?Nick Cassidy loses his front wing and is forced to pit after colliding with teammate Buemi @Hankook_Sport #LondonEPrix pic.twitter.com/rKcGpWCGVf &mdash; ABB FIA Formula E World Championship (@FIAFormulaE) July 29, 2023    E' una furia il pilota neozelandese una volta tornato ai box. L'accusa &egrave; alla condotta di Buemi, mai a giocar di squadra, diversamente dal lavoro svolto da Cassidy per tutta la stagione. Questa l'idea del pilota Envision Racing. Michael Andretti nel box Porsche Fuori un contendente al titolo, Dennis pare avere le porte spalancate ma cos&igrave; non &egrave;, perch&eacute; si trova a lottare con Wehrlein per la quarta posizione.  Tensions rising here as Team Owner of Avalanche Andretti, Michael Andretti, makes his feelings clear to the TAG Heuer Porsche garage following a close call between Wehrlein and Dennis.@Hankook_Sport #LondonEPrix pic.twitter.com/nENBITW1ot &mdash; ABB FIA Formula E World Championship (@FIAFormulaE) July 29, 2023    In sette giri due bandiere rosse La prima Safety Car entra al giro 16 e neutralizza per 3 tornate la gara, causa detriti sparsi qua e l&agrave; per l'ExCel di Londra. Con la Nissan di Fenestraz contro le barriere, al giro 29, &egrave; esposta la seconda fase di SC, seguita dalla bandiera rossa al giro 32 per ripristinare le barriere. Evans, Buemi, Rast, Da Costa, Dennis, Nato, Bird, Vandoorne, Guenther, Sette Camara &egrave;&nbsp; la top ten a 7 giri dal termine.&nbsp;  Fenestraz goes OVER Ticktum!!!!!Big shunt for Fenestraz as he collides with the NIO 333 driver and is in the wall.Safety Car is out and both drivers are okay.@Hankook_Sport #LondonEPrix pic.twitter.com/35n5d1j3Rc &mdash; ABB FIA Formula E World Championship (@FIAFormulaE) July 29, 2023    Ordine stravolto alla ripartenza del giro 33, che dura una manciata di giri, il tempo di vedere Evans e Buemi andare in Attack Mode e registrare il passaggio di Buemi da secondo a quarto: &egrave; il piazzamento che consegna a Dennis il terzo posto, risultato minimo da ottenere, con Evans vincente, per assicurarsi il mondiale Piloti.&nbsp; Ma al giro 35 dei 36 + 1 arriva un'altra bandiera rossa, causata dall'incidente tra Buemi (con un passo al rallentatore rispetto al terzetto Evans, Da Costa, Dennis) e Nato, che bloccano l'intera sede stradale e i piloti alle spalle della quinta posizione.  We have a red flag here as a collision between Nato and Buemi causes a blockage at Turn 19.@Hankook_Sport #LondonEPrix pic.twitter.com/8WeXD2JrJQ &mdash; ABB FIA Formula E World Championship (@FIAFormulaE) July 29, 2023    I tre giri conclusivi, dopo la ripartenza, fanno ancora in tempo a raccontare della penalit&agrave; di 3 minuti a&nbsp; Da Costa, secondo, per infrazione tecnica. Cos&igrave;, sotto la bandiera, transitano nell'ordine Evans, Dennis, Buemi, Bird, Sette Camara, Mortara, Di Grassi, Ticktum, Nato e Wehrlein.       

Contro ogni logica di gioco di squadra, in Envision come tra Andretti e Porsche, l'ePrix regala 37 giri densi di colpi di scena. Mitch Evans e Jaguar vincono l'ePrix di Londra, Dennis il titolo

ePrix Londra, gara-1 incorona Dennis campione in un tutti contro tutti

        Tutto un altro copione rispetto alla gara del sabato, per l'ePrix di Roma gara-2 che consegna la vittoria e la leadership del mondiale Piloti a Jake Dennis. Uno sviluppo ordinato di corsa, sui 24 giri previsti, non ha mai messo in dubbio il successo del pilota di Andretti. Pole e secondo sigillo stagionale, dopo il trionfo di Citt&agrave; del Messico, quando mancano solo due ePrix al termine del mondiale. Sul podio si ritrova in compagnia della Nissan di Norman Nato e della Jaguar di Sam Bird.&nbsp; Dennis vince con margine sulla coppia Nato-Bird, in corsa per il podio e con la Maserati di Mortara, la Envision di Buemi e la Tipo Folgore di Guenther tutti a chiudere in un trenino con distacchi minimi. ePrix di Roma, gara-1 tra incidenti e una conferma: Evans re della Capitale Evans, un errore cruciale per il titolo Mancano all'appello Cassidy, Evans e Wehrlein. Ovvero, gli altri contendenti al mondiale. Ecco, l'unico momento davvero decisivo della corsa (e probabilmente del campionato), l'ePrix di Roma gara-2 lo riserva al giro 2. Evans corre all'attacco di Cassidy, con Dennis gi&agrave; leader della corsa. La Jaguar finisce un po' lunga in staccata di curva 7, si scompone il retrotreno su un avvallamento e la gara di Evans finisce contro la Envision di Cassidy.  OH NO!!!!! Mitch Evans goes into the back of Nick Cassidy and ends up ON TOP of the Envision Racing driver! Both drivers escape unhurt - thank goodness for the halo!@Hankook_Sport #RomeEPrix pic.twitter.com/NnvJdmf1l4 &mdash; ABB FIA Formula E World Championship (@FIAFormulaE) July 16, 2023    Incidente spettacolare, la monoposto di Evans decolla sulle ruote della Envision e salta sull'Halo di Cassidy, entrambi riescono a ripartire. Fase di safety car, Cassidy recuperer&agrave; posizioni fino alla 14&deg; finale, per Evans, invece, ritiro dopo l'intervento ai box: i danni al retrotreno della monoposto non gli hanno consentito di proseguire. Zero punti per Evans, zero punti per Cassidy. Appena una manciata per Wehrlein, solo settimo. Il tedesco di Porsche &egrave; tenuto in corsa per il titolo solo dalla matematica, restando 58 punti in palio con i due ePrix di Londra e avendo Wehrlein 50 punti di ritardo da Dennis. Dennis vince gestendo "Sono senza parole, davvero. In macchina &egrave; stato difficile, ho dovuto controllare Bird e tenerlo lontano. Abbiamo lavorato bene tutti, che gara. Dopo la giornata di ieri, con gli errori che abbiamo commesso, oggi &egrave; un po' un riscatto. Londra sar&agrave; la gara di casa, prover&ograve; a completare il lavoro", racconta Dennis a caldo. Con 196 punti ne ha 25 di vantaggio su Cassidy e 45 su Evans, che sul circuito tra i pi&ugrave; favorevoli a Jaguar non riesce a completare l'opera iniziata al sabato. Sul podio, merito al risultato ottenuto da Nissan, con Nato bravo a tenere sotto controllo Bird. "Gi&agrave; in qualifica avevamo ottenuto una prestazione importante, non pensavo in gara di poter lottare contro i ragazzi perch&eacute; ci manca ancora un po' di efficienza in gara", spiega il francese. "Sono riuscito a gestirla, con una gara pulitissima, pur lottando". Quanto a Bird, in una Stagione 9 molto difficile per i risultati ottenuti, un podio &egrave; una ricompensa meritata per la velocit&agrave; che ha saputo esprimere a Roma.&nbsp; "Sono contento di portare a casa importanti punti per Jaguar. &Egrave; un risultato davvero, davvero atteso da molto tempo per me. Ho commesso troppi errori durante l'anno, pur essendo spesso veloce. La fortuna molte volte non mi &egrave; stata accanto, ma ho sbagliato molto".       

Una vittoria relativamente semplice quella ottenuta dal pilota Andretti, che si invola nel mondiale Piloti. Nato e Bird completano il podio. Gli avversari per il mondiale si autoeliminano

ePrix Roma gara-2: Dennis, vittoria e ipoteca sul titolo

        Centosettantuno a 169. Dopo la qualifica-2 dell'ePrix di Roma &egrave; il punteggio che separa Cassidy leader del mondiale e Dennis, primo inseguitore. &Egrave; il pilota inglese di Andretti che firma la pole in 1'38"057 e partir&agrave; davanti a tutti alle 15:03. Accanto avr&agrave; Cassidy, una fila dietro dovr&agrave; tenere d'occhio la velocit&agrave; in condizioni di gara della Jaguar di Evans. "Mi servivano davvero questi punti, &egrave; stato un confronto serratissimo tra noi tre, me, Nick e Mitch.&nbsp; Oggi mi serve vincere la gara, la macchina &egrave; competitiva e dobbiamo recuperare dopo l'errore di ieri", dice a caldo Dennis. ePrix di Roma, gara 1, incidenti e una conferma: Evans re nella Capitale Evans manca il bis Non &egrave; riuscito il bis a Mitch Evans, eliminato in semifinale da un giro velocissimo di Cassidy. Dennis, invece, ha superato Norman Nato, per una Nissan che si conferma veloce a Roma. I 3 punti della pole avvicinano ulteriormente Dennis a Cassidy, mentre Evans resta a 151 punti. Saranno 24 giri di gara, quelli del secondo ePrix romano, intensissimi. Andretti dovr&agrave; dimostrare di aver risolto le difficolt&agrave; di gestione dell'energia viste in gara-1. Correre su una distanza inferiore 24 giri anzich&eacute; i 27 giri sui quali si &egrave;, alla fine, sviluppata gara-1, sar&agrave; d'aiuto.&nbsp; Il giro di qualifica di Dennis lo ha visto aumentare il vantaggio su Cassidy nel primo e secondo settore, i pi&ugrave; rapidi, arrivando a superare i 3 decimi. Poi, il recupero del pilota di Envision, che chiude ad appena 71 millesimi. Semifinale  Cassidy (Envision) 1'38"056 - Evans (Jaguar) 1'38"322 Nato (Nissan) 1'38"203 - Dennis (Andretti) 1'38"087  Quarti di finale  Cassidy (Envision) 1'37"536 - Ticktum (NIO) 1'38"720 Bird (Jaguar) 1'38"445 - Evans (Jaguar) 1'37"946 Dennis (Andretti) 1'38"179 - Guenther (Maserati) 1'38"655 Buemi (Envision) 1'51"464 - Nato (Nissan) 1'38"613  Griglia di partenza Top 8  Dennis (Andretti) 1'37"986 Cassidy (Envision) 1'38"057 Nato (Nissan) 1'38"203 Evans (Jaguar) 1'38"322 Bird (Jaguar) 1'38"445 Guenther (Maserati) 1'38"655 Ticktum (NIO) 1'38"720 Buemi (Envision) 1'51"464  La cronaca dei Gruppi Dal primo Gruppo accedono alla fase a Duelli le due Jaguar, la Envision di Cassidy e, a sorpresa, la NIO di Ticktum. Bird gira in 1'38"434, miglior tempo della sessione. Macchina ricostruita nel corso della notte, la Jaguar del pilota inglese, protagonista in gara-1 di un incidente spettacolare. Come molte altre monoposto sono state oggetto di profondi interventi e operazioni di ricostruzione.  A monumental team effort #RomeEPrix pic.twitter.com/UYDw383nqG &mdash; Envision Racing (@Envision_Racing) July 16, 2023    Restano fuori dalla top 4 la Porsche di Da Costa e le due DS di Vergne e Vandoorne. Nessun giro di qualifica per la Nissan di Fenestraz, buon protagonista in gara-1 per ampi tratti dell'ePrix: problemi alla batteria e la necessit&agrave; di sostituirla hanno tenuto fuori il pilota francese. Dal Gruppo B si segnala l'esclusione di Pascal Wehrlein, solo ottavo crono degli 11 piloti in azione e staccato di oltre 6 decimi dal riferimento 1'38"214 realizzato da Jake Dennis su Andretti. Dennis la cui prestazione resta sub judice - verr&agrave; esaminata dopo la qualifica -, insieme al giro di Ren&eacute; Rast, per aver ostacolato un altro pilota nel corso del giro veloce.&nbsp; Buemi, Nato e Guenther passano alla fase a Duelli, dalla quale sta fuori la seconda Maserati, quella di Mortara: quinto e autore di un tempo a 384 millesimi da Dennis. Gruppo A  Bird (Jaguar) 1'38"434 Cassidy (Envision) +0"113 Ticktum (NIO) +0"263 Evans (Jaguar) +0"267 Da Costa (Porsche) +0"542 Vergne (DS) +0"694 Di Grassi (Mahindra) +0"884 Sette Camara (NIO) +0"931 Vandoorne (DS) +0"932 Frijns (ABT Cupra) +1"102 Fenestraz (Nissan) s.t.  Gruppo B  Dennis (Andretti) 1'38"214 Buemi (Envision) +0"257 Nato (Nissan) +0"324 Guenther (Maserati) +0"361 Mortara (Maserati) +0"384 Hughes (McLaren) +0"463 Rast (McLaren) +0"611 Wehrlein (Porsche) +0"628 Lotterer (Andretti) +0"718 Mueller (Abt Cupra) +0"911 Mehri (Mahindra) +2"075        

Il giro decisivo per la pole oppone Dennis (Andretti) a Cassidy (Envision) e il confronto si decide per meno di un decimo. Tre dei quattro contententi al titolo partono in prima e seconda fila

ePrix Roma, qualifica-2: Dennis si prende pole e 3 punti

        Le parole sono importanti, e quelle usate da Michael Andretti per definire la posizione delle squadre di Formula 1, contrarie all'ampliamento della griglia a una nuova squadra, sono state mosse da una rappresentazione dei fatti diretta e spontanea.&nbsp; A gennaio, intervistato da Forbes, Michael Andretti commentava: "&Egrave; tutta una questione di soldi. Pensano, per prima cosa, che subiranno una diluizione di un decimo della loro quota di premio; sono diventati anche molto avidi, immaginando che faremo incetta di tutti gli sponsor americani". Il "loro" sottinteso era rivolto alle squadre.&nbsp; Fa mea culpa, Andretti, pensando a quelle valutazioni. Un mese pi&ugrave; tardi, era febbraio, Stefano Domenicali consigliava altro approccio verso un mondo del quale Andretti Cadillac spera di entrare a far parte: "Gli Andretti non sono stati furbi", sottolineava l'a.d. della F1. WEC Monza, tale e quale a gustare un calice Ingordi? Tutelano i propri interessi Mentre le candidature sottoposte alla FIA attendono un giudizio circa l'ammissibilit&agrave; e la possibilit&agrave; di procedere alla selezione di uno o due nuovi team, Michael Andretti corregge il tiro e spiega: "Tutti hanno le proprie ragioni nel fare ci&ograve; che fanno. Le squadre stanno provando a proteggere i loro interessi, come dargli torto?&nbsp; Ho detto cose, in passato, usando probabilmente la parola sbagliata: non avrei dovuto dire che sono avidi, bens&igrave; che tutti quanti pensano a se stessi", le parole riportate da Racer.&nbsp; "Quando ho detto quelle cose sono stato criticato perch&eacute; ho usato il termine 'avidi'. Se fossi stato io nella loro situazione, probabilmente avrei fatto allo stesso modo. Quindi, non li biasimo. Tutti curano i propri interessi, &egrave; quel che devono fare per essere competitivi. Devono proteggerli e capisco quello che stanno provando a fare. Alla fine, per&ograve;, non sono loro a decidere. Spetter&agrave; al titolare della serie e alla FIA decidere se siamo i giusti candidati". A fine luglio l'attesa per una pronuncia Fia Un percorso di selezione sul quale il presidente FIA Ben Sulayem ha confermato l'intenzione di dare il via libera, in presenza dei requisiti fissato nel bando di gara. La Formula 1 potr&agrave; dettare altre condizioni da soddisfare per concedere un ingresso ad Andretti Cadillac nel club esclusivissimo e ricchissimo della F1.&nbsp; Quanto al valore di una presenza in griglia, i recenti investimenti in Alpine corrispondono a un valore del team di Formula 1 nell'ordine dei 900 milioni di dollari. "Ci aspettiamo una decisione verso fine mese e speriamo che sia positiva", dice Andretti indicando le tempistiche per una pronuncia da parte della FIA. "Rispondiamo a ogni requisito, io ho buone sensazioni ma le buone sensazioni e la realt&agrave; sono sempre cose diverse. Dovremo attendere e scoprire cosa accadr&agrave;". Domenicali: "Motori 2026, vogliamo pi&ugrave; rumore"       

L'attacco frontale alle squadre di F1, accusate d'essere ingorde, &egrave; una posizione che Michael Andretti affronterebbe usando termini diversi, pi&ugrave; "politicamente corretti"

Andretti Cadillac in F1, Michael ammette un errore di approccio

        &Egrave; di Andretti Cadillac che si parla, soprattutto se non esclusivamente, quando si discute dell'ampliamento della griglia di Formula 1 a un nuovo team o a due nuove squadre che dovessero soddisfare i requisiti del bando di gara Fia. Registrare, ancora oggi, l'accoglienza a dir poco ostile che le squadre riservano a uno scenario di ampliamento della griglia con Andretti la dice lunga sulla predisposizione verso altre candidature che pure sono giunte sul tavolo della Federazione. Alla vigilia di Silverstone, Mohammed Ben Sulayem ha ribadito come la Fia si muover&agrave; nel rispetto del procedimento e, se uno o pi&ugrave; team dimostreranno di soddisfare tutti i requisiti per la selezione, certo non si opporr&agrave;. La Fia non escluder&agrave; senza motivo Andretti "Voi immaginate che dica no a qualcuno come GM? Abbiamo scritto nei regolamenti che possiamo aumentare il numero di squadre a 12. Io non violer&ograve; le regole, &egrave; anche vero che non consentiremo a chiunque di entrare", chiarisce il presidente Fia all'agenzia di stampa Associated Press. "Per&ograve;, come mai potremmo rifiutare GM? Voglio dire, qual &egrave; il senso di tutta questa vicenda? GM &egrave; un peso massimo e una volta entrano con Andretti &egrave; qualcosa di positivo per tutti noi". Diversa posizione hanno le squadre con 8 delle 10 oggi in griglia contrarie a spartire il gioiello Formula 1 e i ricavi generati con un altro convitato. La popolarit&agrave; F1 negli USA cresce con un pilota "La mia posizione &egrave; questa: 10 squadre hanno fatto sforzi enormi quando era difficile restare in griglia, alcune di loro per sopravvivere. Adesso, se dovessimo accogliere un altro team dovr&agrave; essere per ragioni estremamente valide", dice Frederic Vasseur, nelle parole riportate da Motorsport.com.&nbsp; "Se qualcuno vuole unirsi adesso, dev'essere un'aggiunta che va anche a vantaggio di tutti quanti sono nel paddock. Vuol dire che devono portare qualcosa alla Formula 1, non ritengo che la nazionalit&agrave; del team costituisca un asset". Quell'apporto pu&ograve; essere una compensazione finanziaria notevolmente superiore alla quota anti-diluizione dei 200 milioni di dollari? Potrebbe.&nbsp; Vale ricordare come le squadre non abbiano alcun potere nel processo decisionale, interamente in capo alla Fia e con dei requisiti ulteriori che Liberty Media pu&ograve; sottoporre ai candidati selezionati dalla Federazione per l'accesso in F1. Pi&ugrave; della nazionalit&agrave; statunitense della squadra, secondo Vasseur per incrementare la popolarit&agrave; della Formula 1 negli USA serve altro. "Il fatto di avere una squadra americana non &egrave; un buon motivo. Per me c'&egrave; gi&agrave; un team americano grazie ad Haas. Poi, se vuoi essere al top negli USA &egrave; una questione di piloti.&nbsp; Guardate cos'&egrave; successo in Olanda, &egrave; il pi&ugrave; grande risultato oggi e non hanno una squadra: hanno Max. Abbiamo un buon successo negli Stati Uniti e se vuoi incrementarlo devi pensare a un pilota americano, non a un team".        

La selezione di nuove squadre &egrave; un processo di competenza Fia. Ben Sulayem non rifiuter&agrave; candidature in linea con il bando. Per Vasseur, per&ograve;, non serve un'altra squadra USA bens&igrave; un pilota

Andretti Cadillac in F1, Vasseur: c'è già un team USA, servirebbe un pilota

        Continua a lavorare al progetto Formula 1, Michael Andretti. Miami &egrave; stata l'occasione per fornire un aggiornamento sul percorso di selezione avviato dalla FIA e indicare le tempistiche per arrivare a una decisione definitiva sull'ammissione o meno di uno o due nuovi team in Formula 1, a partire dal 2025.&nbsp; Nel week end corso in Florida, il tema dell'undicesima squadra in griglia &egrave; tornato attuale anche tra i team principal, che hanno ribadito posizioni note, contrarie, all'apertura del business ad altre squadre. Sterzi a parte: tutti a Imola per salvare il nostro GP! Con una puntualizzazione firmata Toto Wolff: "Anzitutto, noi squadre non abbiamo parola in merito. Se ci venisse chiesto avremmo una nostra opinione ma non facciamo parte del processo di selezione o meno di un team". La vicenda &egrave; una materia formalmente di competenza esclusiva della FIA, concretamente &egrave; una competenza concorrente FIA-F1. Luglio la data decisiva "Stiamo lavorando sulla candidatura, siamo nel bel mezzo del processo in corso con la FIA e stiamo per presentare, questa settimana, la pratica definitiva. Confidiamo di ricevere una risposta a met&agrave; luglio, stiamo facendo buoni passi in avanti", ha commentato Michael Andretti a Sky Sports. Andretti Cadillac ha avviato il percorso di reclutamento tecnici lo scorso marzo, sebbene non in via ufficiale. Abbiamo gi&agrave; riportato di come Nick Chester sia il direttore tecnico in pectore del progetto Andretti Cadillac che operer&agrave; a Banbury.&nbsp; "Stiamo mettendo in piedi la squadra e appronteremo una struttura in Inghilterra, dove avremo la struttura ingegneristica del team F1", conferma Andretti. "Se l'accordo andr&agrave; avanti per la presenza in F1, vorr&ograve; fare anche la F3 e F2". Horner e la domanda semplice: chi paga? Ai requisiti del bando di gara previsti dalla FIA, con la Formula 1 che potr&agrave; chiedere garanzie ulteriori, si somma la vicenda di un "gettone" destinato a essere ben superiore ai 200 milioni di euro dell'attuale quota anti-diluizione. Le indicazioni in tal senso sono state chiare da parte di Liberty Media, d'altronde il valore della F1 odierna e i benefici dall'essere in griglia sono nettamente superiori a quelli del tempo in cui la FIA defin&igrave; la somma a garanzia dei team presenti nel mondiale. L'evoluzione del processo di selezione non ha eliminato i mal di pancia delle squadre, riassunti senza difficolt&agrave; da Christian Horner: "I problemi restano gli stessi di 12 mesi fa, sotto il piano fiscale e in termini di chi andr&agrave; a pagare. Qual &egrave; l'incentivo per una squadra gi&agrave; presente ad accettare un undicesimo team? Se si diluiscono i ricavi dei 10, &egrave; come chiedere al tacchino di votare per il Natale. Perch&eacute; le squadre dovrebbero farlo? Liberty &egrave; pronta a pagare e finanziare un undicesimo team? La Fia &egrave; pronta a ridurre i propri diritti per aiutare a far posto a un altro team?", si interroga il team principal Red Bull. Posizione peraltro diffusa fino a essere unanime o quasi, al netto delle maggiori aperture verso Andretti Cadillac mostrate da McLaren e Alpine. Stringersi un po' per fare spazio Tra tutti i "problemi", di certo il pi&ugrave; bizzarro &egrave; relativo all'organizzazione logistica: "Ci sono tutti gli aspetti finanziari ma, al di l&agrave; di questo, per come si &egrave; sviluppata la Formula 1, se guardiamo alla pitlane, in posti come qui a Miami, Monaco, Zandvoort, dove potremmo sistemare un 11&deg; team?". Aggiungi un posto a tavola, insomma, ma solo se il convitato porta un bel dolce.       

La candidatura &egrave; stata avanzata alla FIA e ci vorranno ancora alcuni mesi prima di una pronuncia definitiva sull'ammissione o meno in Formula 1. Wolff e Horner ribadiscono la posizione dei team

Andretti Cadillac in F1, Michael indica la data decisiva

        A febbraio ha concluso l'impegno con McLaren in Formula E, avviato nel settembre del 2022 quale direttore tecnico e subentrando al ruolo avuto gi&agrave; in Mercedes nella categoria elettrica. Per Nick Chester adesso si apre una nuova fase, a Banbury, nei panni ancora del direttore tecnico. &Egrave; sul proprio profilo LinkedIn che emergono dettagli ulteriori, a supporto dell'indiscrezione diffusa da Autosport, ovvero, di Chester nuovo responsabile tecnico del progetto Andretti Cadillac in Formula 1.&nbsp; Un'area tecnica da costruire A Banbury ha sede - tra le numerose realt&agrave; del motorsport britannico, tra cui la Haas - l'attivit&agrave; di Formula E di Andretti Autosport e sar&agrave; la struttura europea presso la quale Andretti Cadillac svilupper&agrave; il programma Formula 1, dovesse ricevere l'ok alla candidatura avanzata presso la FIA.&nbsp; Tra gli indizi a supporto di un percorso di creazione della struttura Andretti Cadillac F1 avviato da Chester, la ricerca di tecnici specialisti in aerodinamica, ingegneri di CFD, ingegneri strutturali e specialisti in pianificazione sull'assemblaggio di una macchina. Tutte figure che andranno a lavorare per un "team da corsa di primissimo piano", anticipa la ricerca avviata da Chester. L'ingegnere britannico, prima della parentesi in Mercedes Formula E tra il 2020 e il 2022, ha operato da direttore tecnico Renault in Formula 1, seguendo nel ruolo avuto anche nel periodo delle attivit&agrave; a Enstone condotte sotto le insegne Lotus F1. Prima, invece, 12 anni trascorsi nei ruolo di ingegnere di pista e responsabile delle prestazioni del veicolo.       

I rumours indicano l'ex direttore tecnico Renault in predicato di diventare il responsabile tecnico del progetto Andretti Cadillac

Chester verso Andretti Cadillac, su Linkedin è ricerca di tecnici

        Nel progetto di Michael Andretti, qualora la candidatura a essere un nuovo team in Formula 1 dovesse essere accolta, c'&egrave; un percorso da iniziare nei panni di team cliente per quanto riguarda la fornitura della power unit. L'ambizione ulteriore &egrave; di creare un motore da indipendente, sebbene tra i motoristi 2026 non vi sia stata alcuna registrazione da parte di Cadillac, che sar&agrave; partner e sponsor del team Andretti. I colloqui con Renault, per ottenere una fornitura nel caso in cui Andretti Global riceva l'ok dalla FIA e della F1, sono in corso dalla seconda met&agrave; del 2021.&nbsp;  Renault attende Andretti A margine della presentazione della Alpine A523, Laurent Rossi - a.d. del marchio di casa Renault - ha ufficializzato la promessa di impegno nei confronti di Andretti Cadillac.&nbsp; "Siamo d'accordo sulla fornitura della nostra power unit se otterranno la licenza per correre in Formula 1. Sta, per&ograve;, a loro mostrare che sono in grado di unirsi al Circus della Formula 1 e, per farlo, devono superare gli ostacoli, il procedimento previsto e al quale avanzano la propria candidatura. Dovranno dimostrare di apportare valore alla Formula 1 e alle squadre in generale", ha spiegato Rossi all'agenzia Reuters. "Sta a loro dimostrarlo e agli altri valutare. Se arriveranno in Formula 1 sar&ograve; felice di unirmi a loro, viceversa, vorr&agrave; dire che non avr&agrave; funzionato".  Pro e contro di una seconda fornitura Renault &egrave; l'unico motorista tra quelli in griglia a non fornire oggi una seconda squadra, oltre al team ufficiale Alpine. I vantaggi, in termini di costi spalmati su pi&ugrave; unit&agrave; motrici prodotte, oltre all'ovvia, maggiore, mole di informazioni utili per lavorare sull'affidabilit&agrave; sono stati spesso richiamati negli ultimi due anni di impegno Alpine in F1. Sul punto, Rossi ha aggiunto: "&Egrave; bello poter avere un'altra squadra alla quale fornire i motori ma non &egrave; qualcosa di obbligatorio. Potremmo sfruttare la fornitura di una seconda squadra per accumulare un maggior numero di dati, su quattro macchine anzich&eacute; due. Per&ograve; &egrave; anche un impegno che frena il tuo team, perci&ograve; &egrave; fondamentale essere ben strutturati e, due anni fa, non avremmo potuto farlo".       

Le power unit Renault attendono Andretti, una volta superato il processo di selezione aperto dalla FIA e con una pronuncia a fine giugno. Laurent Rossi spiega vantaggi e difficolt&agrave; di una seconda fornitura

Rossi, Alpine: daremo i motori ad Andretti se approderà in F1

        Tra i pochissimi sostenitori dell'ampliamento della griglia a 11 squadre, con l'ingresso di Andretti Cadillac, c'&egrave; Zak Brown. L'a.d. di McLaren Racing si &egrave; speso pi&ugrave; volte pubblicamente a supporto della causa Andretti, unico rappresentante di 10 squadre a farlo - con una posizione favorevole, in realt&agrave;, registrata anche in Alpine -. Con il processo di candidatura per la selezione di 2 nuove squadre che si chiuder&agrave; il 30 aprile prossimo, c'&egrave; un passaggio molto pi&ugrave; vicino e in grado di incidere sulla predisposizione delle squadre all'apertura. Nella settimana dei test in Bahrain si terr&agrave; una riunione della Commissione F1, destinata a discutere dell'incremento della quota anti-diluizione che un nuovo team deve versare per garantirsi l'ingresso in F1.  Triplicare la quota d'ingresso ammorbidir&agrave; i team? I 200 milioni di dollari attualmente in vigore sono ritenuti troppo pochi in assoluto e nella spartizione tra 10 squadre. Sin dal 2022 sono emersi rumours di una soglia da incrementare, in modo che rifletta l'attuale valore della Formula 1, rispetto alla passata definizione di tale diritto da pagare. La misura dei 600 milioni di dollari &egrave; pi&ugrave; volte circolata quale cifra verosimile. Si tratta esclusivamente di una fiche per sedersi al tavolo della F1, i cui beneficiari sono i team gi&agrave; presenti nel mondiale. Tutti gli investimenti per rendere operativa una nuova squadra sono ovviamente un impegno a parte. Brown critica i team poco lungimiranti "Fintanto che una squadra - che sia un 11&deg; o 12&deg; team - apporta un incremento allo sport e pu&ograve; aiutare a ingrossare la torta, accrescere la notoriet&agrave;, avere tutti pi&ugrave; sponsor, pi&ugrave; accordi con i media e&nbsp;fintanto che&nbsp;paga una giusta tassa di concessione - che tutti gli sport hanno -,&nbsp; non vediamo ragioni per cui non debba entrare in Formula 1", commenta Brown a motosport.com, che ha accusato le squadre rivali di mancare di una visione di lungo periodo e dei benefici che pu&ograve; portare alla F1 una nuova squadra come Andretti: "Non mi sorprende che alcuni dei nostri avversari siano decisamente poco lungimiranti nei loro ragionamenti".       

Le squadre si riuniranno con F1 e FIA per discutere un incremento della quota di 200 milioni di dollari che un nuovo team deve versare. Baster&agrave; a far cambiare idea alle squadre contrarie a un 11&deg; team?

Andretti Cadillac in F1, Brown chiama in causa la quota d'ingresso

        Torna a dire la propria sull'ampliamento del numero di squadre in Formula 1, Stefano Domenicali. La postura di Liberty Media e delle squadre &egrave; nota: non &egrave; ritenuta una priorit&agrave;, l'apertura della F1 a nuovi team. Con il procedimento ufficialmente aperto dalla FIA si guarda, invece, a possibili candidature che siano in grado di schierarsi in griglia di partenza tra il 2026 e il 2027. Si &egrave; discusso tanto (e soprattutto) della candidatura di Andretti Global, recentemente supportata da Cadillac. Delle realt&agrave; che hanno mostrato interesse concreto, quindi non rumours legati all'impegno di grandi case auto e in prima persona, va considerato il progetto di maggior rilievo per i nomi coinvolti. Formula 1 ben predisposta ma non serve urlare Intervistato da Sky Sports, Domenicali ha criticato la strategia adottata dagli Andretti. Strategia o, piuttosto, un chiaro esporre la materia vera del contendere, le ragioni alla base di un "no" all'inserimento in Formula 1 di un undicesimo team? "Siamo molto ospitali nei confronti di chiunque apporti valore alle corse. Penso che dobbiamo rispettare tutti. Ci sono squadre come Mario e Michael Andretti che sono molto espliciti sul loro desiderio di entrare in Formula 1. A mio avviso, per&ograve;, non &egrave; furbo dire che le squadre sono avide". "Greed is good" recitava Michael Douglas in Wall Street. Avidit&agrave; delle squadre di Formula 1, nel difendere la propria fetta di premi sui ricavi della FOM, che rischia di essere una barriera all'ingresso di altri concorrenti, cosicch&eacute; "greed" non &egrave; poi tanto "good" sotto un profilo strettamente sportivo e di apertura della competizione. No a forzature nel processo di selezione "Anche altri, che stanno facendo molto meno rumore, vorrebbero entrare in Formula 1. C'&egrave; un procedimento da rispettare e ci assicureremo, insieme alla FIA, che venga rispettato.&nbsp; Sono da considerare molteplici aspetti e non dobbiamo esagerare solo perch&eacute; qualcuno sta spingendo il sistema. Il procedimento verr&agrave; svolto seriamente, nel modo corretto, qualcuno sta urlando e qualcun altro no", elabora Domenicali. FIA e F1, ciascuno rispetti i propri compiti Un processo che vede la FIA, organo di governo, primo e centrale decisore sulla materia. Un ruolo rilevante, tanto pi&ugrave; alla luce delle pi&ugrave; recenti uscite del presidente Ben Sulayem, &egrave; stato riconosciuto alla Formula 1 nell'annunciare l'apertura del processo di selezione. La Formula 1 potr&agrave;, infatti, porre ulteriori condizioni che i candidati team dovranno soddisfare, al di l&agrave; dei requisiti posti dal bando FIA. "Con Mohammed Ben Sulayem alla presidenza dallo scorso anno era chiaro, com'&egrave; normale con un nuovo presidente, che ci fosse un programma da rispettare, perch&eacute; con quello si &egrave; presentato ai membri FIA che lo hanno votato. Poi c'&egrave; l'esigenza e il tempo necessario per l'adattamento", commenta Domenicali nel tratteggiare il rapporto con la nuova presidenza FIA.&nbsp; "Non &egrave; un segreto che il successo del nostro sport sia nel fare, ciascuno, il proprio compito e nel modo corretto, a vantaggio della crescita dello sport. Abbiamo tutti interesse affinch&eacute; lo sport cresca, siamo tutti uniti e, se qualcuno non fa correttamente la sua parte c'&egrave; un problema. Abbiamo discusso con il presidente, ha un ruolo importante e ha molti campionati. Mi aspetto di restare in contatto con lui per discutere il futuro del nostro sport".       

La F1 avr&agrave; un ruolo nel processo di selezione di nuove squadre. Stefano Domenicali parla dei team candidati e dell'approccio scelto da Andretti, decisamente critico verso la F1 e i team

Domenicali: "Gli Andretti non sono stati furbi"

        L'aspetto sportivo, della competizione, del prestigio di sommare un nome storico come Andretti alla Formula 1, sono considerazioni che appartengono tutte agli appassionati. Non appartengono alle valutazioni, tutte economiche, da poste da iscrivere a bilancio, che conducono i team, fieri oppositori alla candidatura di Andretti Cadillac e all'ampliamento della Formula 1 a nuovi protagonisti. Da mesi si sottolinea quanto lo sbarramento delle squadre e di Liberty Media sia puramente di natura economica e di proventi da ripartire in 11 parti anzich&eacute; 10.&nbsp; Un punto ulteriore, su una materia che ha registrato l'apertura formale da parte della FIA del processo di candidatura e selezione di un numero massimo di due squadre, lo offre Gunther Steiner.  Tutti vogliono la F1 ma c'&egrave; un equilibrio da tutelare Guarda alle differenze tra la Formula 1 odierna e quella del tempo in cui Gene Haas rilev&ograve; la struttura ex Marussia, strinse una collaborazione strettissima con Dallara e Ferrari e si affacci&ograve; nel mondiale da B-team o quasi di Maranello.&nbsp; "Cinque anni fa potevi avere le squadre per nulla, nessuno le voleva. Ora all'improvviso tutti vogliono una squadra", dice Steiner a Sky Sports News. Andretti in F.1 non piace a chi comanda "I 10 team oggi presenti in F1 sono finanziariamente stabili e tutti ben impostati. &Egrave; un ottimo ambiente&nbsp;al momento, nessuno sta avendo difficolt&agrave;. Se introduci un undicesimo team e ti trovi con un calo dell'economia o qualcos'altro, all'improvviso potrebbero esserci persone che faticano a sopravvivere.  Perch&eacute; assumersi questo rischio se non c'&egrave; un lato positivo? Qual &egrave; l'aspetto positivo di un undicesimo team?". Le difficolt&agrave; finanziarie, le squadre, le hanno vissute eccome nel 2020, con la crisi imprevedibile dettata dalla pandemia a mordere pesantemente sui ricavi della F1 e il relativo pagamento dei premi alle squadre, con la necessit&agrave; di anticipi corrisposti da Liberty per garantire la sopravvivenza di alcuni piccoli team.&nbsp; Solo rischi e zero vantaggi Lo scenario attuale &egrave; catalogabile tra i momenti di grande prosperit&agrave; finanziaria, una F1 gettonatissima negli USA, in continua espansione e in grado di catalizzare sui campi di gara un numero spesso record di spettatori. Al di l&agrave; di come andr&agrave; a finire la vicenda "11&deg; team", che &egrave; anzitutto una vicenda legata ad Andretti Cadillac, la Formula 1 andr&agrave; a ridiscutere, per un rialzo consistente, il gettone d'ingresso oggi fissato a 200 milioni di euro. Potrebbe posizionarlo, alla luce del maggior valore della Formula 1, a 600 milioni di euro, cifra che una potenziale nuova squadra sar&agrave; chiamata a versare quale somma anti-diluizione delle altre quote in mano alle squadre. "Non sono io a dover decidere, &egrave; la FOM con la FIA, sono loro a gestire il business", prosegue Steiner. "Al momento ci sono solo rischi e nessun vantaggio per le altre squadre dall'ingresso di un 11&deg; team".       

La posizione contraria delle squadre di F1 all'ingresso di un 11&deg; team &egrave; nota. Steiner guarda all'equilibrio raggiunto dalla F1 e l'assenza di vantaggi per le 10 squadre da un nuovo ingresso

Steiner e una nuova squadra in F1: "Solo rischi e nessun vantaggio"

        La manifestazione d'interesse di nuove squadre nei confronti della F1, annunciata dalla FIA, ha date e requisiti precisi, resi pubblici con la pubblicazione del bando. Anzitutto, il numero di squadre che potr&agrave; essere selezionato dalla Federazione: due. Il presidente Ben Sulayem si era spinto gi&agrave; durante la visita alla Dakar verso un ampliamento della griglia della Formula 1 oltre le 11 squadre. Il tutto, ferme restando le posizioni di Liberty Media e delle squadre oggi presenti, che sono contrarie a un'apertura a un 11&deg; team, per vicende strettamente di tipo finanziario e di risorse da spartire. Le tempistiche per proporre la propria candidatura La FIA apre il percorso di selezione, una raccolta di progetti che si chiuder&agrave; il 30 aprile e porter&agrave; a una decisione sull'ammissione o meno delle squadre candidate entro il 30 giugno. I team&nbsp;potranno scegliere una data per l'impegno, decidere per un ingresso in F1 nel 2025, nel 2026 o nel 2027. Sar&agrave; ovviamente la Federazione a selezionare il team o i team ritenuti idonei a un eventuale ampliamento della griglia di partenza. Potrebbe risolversi anche senza alcuna squadra selezionata, il percorso avviato dalla FIA. "La crescita e l'appeal del campionato di F1 sono su livelli mai raggiunti prima. La FIA ritiene che vi siano le giuste condizioni per le parti interessate, che dovessero soddisfare i criteri di selezione, affinch&eacute; esprimano un interesse formale all'ingresso nel campionato", ha commentato il presidente Ben Sulayem. "Per la prima volta in assoluto, stiamo chiedendo ai candidati - quale parte delle condizioni di selezione - di definire come soddisfarranno i benchmark FIA nel campo della sostenibilit&agrave; e come apporteranno un impatto positivo nella societ&agrave; attraverso lo sport. Il processo di selezione &egrave; il logico prolungamento dell'accettazione positiva dei regolamenti FIA sulla power unit 2026 da parte di costruttori motoristi, che hanno attratto Audi alla F1 e creato interesse tra altri potenziali candidati". Liberty Media potr&agrave; chiedere condizioni ulteriori Tra i requisiti che saranno al vaglio della Federazione, le squadre verranno valutate sulla base "dell'interesse generale di lungo termine del campionato", "nella capacit&agrave; tecnica e nelle risorse del team", "nella capacit&agrave; del team di incontrare e rispettare gli obblighi previsti dai regolamenti sportivo, tecnico e finanziario". Inoltre, altre valutazioni interesseranno il "valore economico che il candidato pu&ograve; apportare al campionato, compresa la considerazione della sua reputazione e integrit&agrave;". Le squadre interessate a entrare in Formula 1, tra 2025 e 2027, dovranno presentare un business plan dei primi 5 anni, con garanzie di tipo finanziario e di competenze della squadra nel settore motorsport o in campo automobilistico (riferimento che guarda ai costruttori).&nbsp; A bilanciare un potere di scelta che &egrave; dell'organo di governo, la FIA prevede che la Formula 1, quindi Liberty Media, possa dettare "condizioni o criteri di selezione supplementari, che dovranno essere esaminati separatamente durante il processo di candidatura".       

La Federazione ha presentato le scadenze entro le quali i team dovranno manifestare l'interesse a entrare in F1 e reso pubblici i criteri di selezione&nbsp;

FIA, aperto il processo di selezione di due nuove squadre in F1

        La 24 Ore di Daytona &egrave; il primo appuntamento della stagione affrontato congiuntamente: Wayne Taylor Racing insieme ad Andretti, con il prototipo Acura in Classe GTP. Dal Roar &egrave; arrivata una qualifica con il terzo tempo assoluto, a 167 millesimi dalla pole. Alla strettissima attualit&agrave; si affiancano i progetti sul breve-medio periodo. Non &egrave; un mistero quanto Andretti Global&nbsp; voglia espandere le attivit&agrave;, dal progetto Formula 1 alla Nascar. Sul fronte dell'endurance, con Wayne Taylor Racing e Acura si prospetta una presenza futura nel WEC e alla 24 Ore di Le Mans. Sar&agrave; gi&agrave; il 2024 l'anno giusto per il debutto? Tra 12 mesi toccher&agrave; a BMW portare il prototipo LMDh a Le Mans, lo stesso far&agrave; Lamborghini, ad ampliare un parterre de roi della categoria endurance.  Andretti, l'ampliamento delle attivit&agrave; in Europa "Assolutamente s&igrave;, la Le Mans &egrave; un nostro obiettivo al 100%. Con i partner di Andretti Global abbiamo l'obiettivo di essere presenti in ogni principale appuntamento nel mondo delle corse. Ovviamente, Le Mans &egrave; tra i grandi appuntamenti e, pi&ugrave; avanti, vogliamo esserci", ha commentato Michael Andretti, nel week end del Roar a Daytona. "Non &egrave; nemmeno un segreto come vogliamo essere nel WEC, avremo una struttura satellite in Europa. Ce n'&egrave; gi&agrave; una che stiamo organizzando e diventer&agrave; ancora pi&ugrave; grande. Tra gli obiettivi puntiamo ad avere un team nel WEC nei prossimi anni". Leggi anche: Per Andretti ogni giorno conta per avere il s&igrave;!       

Non &egrave; una questione di "se", piuttosto relativa al "quando" Wayne Taylor Racing con Andretti prender&agrave; parte al mondiale WEC e alla 24 Ore di Le Mans&nbsp;

24 Ore di Daytona, Andretti e WTR: Le Mans il prossimo progetto

        Fa parte della ristrettissima cerchia di squadre "non ostili", Zak Brown e la McLaren, davanti al desiderio di Formula 1 di Andretti Global, gi&agrave; dal 2022, e, oggi, di Andretti Cadillac. Michael Andretti ha riconosciuto a Brown il supporto dato alla candidatura per debuttare in Formula 1 quale undicesimo team. Lo stesso vale nei confronti di Alpine, indicata quale fornitore della power unit - con Renault - se il percorso di candidatura dovesse risultare favorevole al progetto Andretti Cadillac. Dei restanti 8 team, &egrave; noto quanto le posizioni siano contrarie a un ampliamento della griglia, che porterebbe a una diminuzione dei premi in denaro pagati dalla FOM, a valore del business invariato.  Grandioso l'interesse di Andretti verso la F1 Da Citt&agrave; del Messico, dove McLaren ha esordito in Formula E con un risultato subito convincente - in un progetto che ha rilevato la struttura Mercedes e impiega il powertrain Nissan -, Brown ha commentato gli sviluppi pi&ugrave; recenti, l'accordo raggiunto tra Andretti e Cadillac. "Il nome Andretti ha una tale storia, in varie categorie del motorsport. Siamo partner nel campionato Supercars insieme a Walkinshaw e anche loro hanno una grande storia alle spalle. Penso che Andretti abbia fatto un'offerta molto convincente.&nbsp; Ci vediamo da Mario: Andretti in F.1 non piace a chi comanda Non abbiamo una nuova squadra dai tempi della Haas, &egrave; grandioso vedere la Formula 1 attrarre nuovi mercati, nuove squadre e nuovi sponsor. Ed &egrave; grandioso che Andretti voglia entrare in Formula 1, penso che stia mettendo insieme un team credibile", le parole dell'a.d. McLaren Racing, riportate da Formel1. Un processo da avviare&nbsp; C'&egrave; la credibilit&agrave; del progetto, servir&agrave; adesso trovare argomenti sufficientemente persuasivi nei confronti della FOM e delle squadre. Leggi anche: una disponibilit&agrave; a discutere del pagamento di una somma superiore ai 200 milioni di dollari quale "gettone d'ingresso" in Formula 1. &nbsp; "Non sono coinvolto nel processo in s&eacute;, per&ograve; so che sta lavorando a stretto contatto con la FIA e la Formula 1. &Egrave; da un po' che non abbiamo un percorso di manifestazione d'interesse, quello che sta facendo Andretti &egrave; spingere il proprio marchio, i propri partner e sostenere la propria reputazione per produrre la miglior presentazione possibile. Star&agrave; poi alla FIA e alla Formula 1 condurre il processo".       

C'&egrave; chi dice no a un 11&deg; team in Formula 1, tanto pi&ugrave; se un progetto non direttamente emanazione di un grande costruttore. Michael Andretti ha il supporto della McLaren di Brown

Andretti è una candidatura credibile, parola di Brown

        &Egrave; una Formula E diversissima quella che esordisce in Messico con la Gen3. Il primo ePrix della Stagione 9 corre via su 36 giri rapidissimi, meno caotici di quanto non ci abbia abituati la serie elettrica e con i piloti ad avere il loro bel daffare nel controllare monoposto molto pi&ugrave; nervose. Vince Jake Dennis, con ampissimo margine sulla Porsche di Pascal Wehrlein. Terzo, Lucas Di Grassi, scattato dalla pole affiancato dall'inglese di Andretti. Due powertrain Porsche sul podio, uno Mahindra.&nbsp; Lotterer all'assalto della McLaren Un ePrix di Citt&agrave; del Messico interrotto da tre safety car, due nei primi 10 giri, per una neutralizzazione in totale di 9 tornate. 5 passaggi sono stati recuperati dalla direzione gara, cos&igrave; l'ePrix si &egrave; chiuso al giro 41. L'ultimo &egrave; stato decisivo per scrivere il piazzamento ai piedi del podio. Lotterer corre incollato a un ottimo Jake Hughes, su McLaren. Manca lo spunto per conquistare il podio, passare Di Grassi, all'inglese. Subisce, cos&igrave;, l'attacco in staccata di Lotterer, che porta la seconda Andretti Porsche al quarto posto.  The moment our GEN3 cars made their race debut ?#MexicoCityEPrix pic.twitter.com/Jyh42SV6p1 &mdash; ABB FIA Formula E World Championship (@FIAFormulaE) January 14, 2023    Difficile innescare il duello Il successo di Dennis &egrave; limpido, vince con 7"8 su Wehrlein, distacchi abissali fino alla Formula E Gen2 dello scorso anno. &Egrave; una categoria che, sebbene su un circuito permanente e veloce, ha mostrato un volto diversissimo dal solito. Servir&agrave; verificare la tendenza su circuiti cittadini, a cominciare tra due settimane. I sorpassi, &egrave; vero, sono stati parecchio inferiori al solito, cos&igrave; come le bagarre ruota a ruota. I duelli visti, per&ograve;, sono parsi molto pi&ugrave; azzardati e "sudati".&nbsp; "Partire dalla prima fila, finire con un uno-due Porsche, &egrave; stata una gara incredibile", racconta Dennis. "Sono macchine difficilissime da guidare fisicamente, hanno pochissimo grip". Porsche aiutate dal circuito? Porsche clienti sul primo gradino del podio, con Andretti, poi la prima ufficiale di Wehrlein - Da Costa ha chiuso al settimo posto -; "E' un gran modo di iniziare, il passo &egrave; stato ottimo. Partire dal sesto posto e finire secondo &egrave; un ottimo risultato. Ringrazio tutti nel team per il duro lavoro fatto negli ultimi mesi e dopo i test di Valencia. Abbiamo un obiettivo chiaro quest'anno e questo &egrave; il modo migliore di iniziare", commenta Wehrlein. "Speriamo che non sia un risultato sporadico questo, anche lo scorso anno andammo bene in Messico; vogliamo lottare per il campionato". Guarda alla specificit&agrave; del circuito, Lucas Di Grassi: "&Egrave; stata una gara durissima. Sapevamo che qui le Porsche sarebbero state fortissime: era impossibile tendere Jake e Pascal dietro, ho corso in deficit d'energia e ho provato a difendermi al meglio".  Di Grassi resiste a Hughes e Lotterer L'attacco decisivo avviene al 12&deg; giro, Dennis passa Di Grassi nel primo settore e si invola verso il successo. Wehrlein completa il recupero, con l'attacco su Di Grassi, al giro 29, sfruttando il coasting di Di Grassi, a corto di energia. Con i primi due a distanziare Di Grassi, il pacchetto di piloti a battagliare per il podio &egrave; rimasto con Lotterer e Hughes dietro Di Grassi. Nel finale, il recupero di Buemi e Da Costa, rimasti per&ograve; alle spalle di Hughes. Chiudono la top ten Evans ottavo, Cassidy e Vandoorne con la prima DS. Male l'esordio Maserati. Mortara &egrave; finito contro le barriere al giro 18 (terzo ingresso della Safety Car). Gunther non &egrave; andato oltre l'11&deg; posto. Prossimo ePrix, tra due settimane, a Riad: con gara-1 e gara-2, al venerd&igrave; e al sabato. Ordine d'arrivo ePrix Messico  Dennis Wehrlein Di Grassi Lotterer Hughes Buemi Da Costa Evans Cassidy Vandoorne Gunther Vergne Rowland Muller Fenestraz Sette Camara Ticktum Rast Mortara Bird Nato Frijns        

Le monoposto motorizzate Porsche brillano in Messico. La velocit&agrave; superiore delle Gen3 &egrave; evidente e cambia anche il modo di gareggiare. Male l'esordio Maserati, solo un 11&deg; posto

ePrix Città del Messico, è assolo Porsche: trionfa Dennis su Andretti

Insomma, chi comanda davvero ad Andretti in F.1 non ce lo vuole. Michael sta facendo di tutto da mesi, ma pare proprio che gliela vogliono tirare. Chi? Ovvio, gli uomini di panza. Da una parte Liberty Media, dall&rsquo;altra, soprattutto, l&rsquo;asse forte dei Costruttori collegati alle grandi Case, tedeschi in testa e Wolff tra i pi&ugrave; decisi. Perch&eacute;? Per due ordini di motivi. Anzitutto pi&ugrave; invitati siedono al party della F.1 e pi&ugrave; piccole diventano le fette di torta da mangiare, ovvero i dividendi distribuiti a fine anno. In altre parole, essere in dieci, in undici o in dodici, se non in tredici, sposta in modo sensibile la ripartizione degli utili tra le squadre. Punto due, il progetto di F.1 che si vuole portare avanti &egrave; quello di una Premer League di Grandi Costruttori, tra i quali la squadra che Andretti voleva portare in F.1 al momento della prima proposta ci sarebbe stata come i cavoli a merenda.&nbsp;  Perch&eacute; l&rsquo;Andretti Motorsport non ha mai costruito una macchina in vita sua, neanche un tagliaerba, mentre Liberty e i team factory vorrebbero creare sempre pi&ugrave; un supermondiale tra Case che &egrave; l&rsquo;erede diretto di quello fortemente sognato, voluto e realizzato da Bernie Ecclestone all&rsquo;inizio del terzo millennio e rovinato solo dalla crisi economica globale che port&ograve; alla defezione di molti preziosi partecipanti, Toyota, Honda e Bmw su tutti.  Allora qual &egrave; stata la mossa geniale di Michael? Non mi volete come Andretti e basta? Bene, mi accoppio con un marchio di richiamo mondiale riferito a un Costruttore di peso, vedi Cadillac e GM, poi voglio proprio vedere con quale scusa mi chiuderete la porta in faccia. Detto e fatto. Ma a oggi il nasino arricciato e l&rsquo;espressione schifata di promoter e Case proseguono a impestare l&rsquo;aria alla famiglia Andretti.  Al punto che perfino il presidente FIA Ben Sulayem si manifesta sorpreso, stupito e anche un filino infastidito da questo stato di cose, cominciando a tifare per Andretti. Cos&igrave; come tifa Andretti Zak Brown della McLaren.  La verit&agrave; &egrave; che Michael Andretti i padroni del vapore di questa F.1, quelli che vogliono creare una specie di DTM senza parafanghi, proprio non ce lo vogliono, neanche se si associa con Atlantide o Darth Vader. E secondo me per un motivo preciso, precisissimo. Questo. Perch&eacute; Michael medesimo &egrave; troppo bravo, come ha gi&agrave; ampiamente dimostrato in Indycar. Lavora cos&igrave; bene, che rischierebbe di fare delle gran belle figure con budget validissimi ma non faraonici, dimostrando che sono ben altri queli che spendono e spandono senza ottenere granch&eacute;.&nbsp;  Anni fa uno dei pi&ugrave; grandi esperti di mobbing aziendale in un suo trattato pret a porter scrisse chiaro che dal loggione di un&rsquo;azienda mai e poi mai vengono trattati male gli imbecilli o gli incapaci. Quelli al gruppone al limite possono anche star bene. Sono gli intraprendenti, i competitivi privi di protezione e i pi&ugrave; creativi, i meno disposti ai compromessi, ogni volta a rischiare di pi&ugrave;. Non tanto il mobbing dall&rsquo;alto, ossia quello dei padroni, ma quello laterale, ovvero relativo ai diretti competitor e ai loro sponsor.  Ecco. A questo siamo. Tutto qui. E dico anche che sul caso Andretti la F.1 si sta giocando la credibilit&agrave;. La sua ammissione, spero a breve, sarebbe un bel segnale, a testimoniare che il Circus avr&agrave; visto sconfitta la sua parte peggiore e lobbysta. Mentre, al contrario, la fine del sogno di Michael (e pure del grande Mario) in F.1, diverrebbe una delle pagine pi&ugrave; vergognose nell&rsquo;intera storia del mondiale. 

Neanche il legame con la Cadillac serve, anzi...

Andretti in F.1 non piace a chi comanda

        Un impegno nell'IMSA pronto a scattare, dalla 24 Ore di Daytona. Poi, l'avventura nel WEC, in Classe Hypercar, una sfida stellare tra Costruttori. Il 2023 di Cadillac, in pista, ruota intorno a questi due grandi impegni e all'annuncio della candidatura a essere, insieme ad Andretti, l'undicesima squadra in Formula 1.&nbsp; Il progetto &egrave; stato accolto tiepidamente nonostante il coinvolgimento di un grande costruttore americano, l&agrave; dove la geografia del mondiale &egrave; in espansione massima. Il "gradimento" dei 10 team e di Liberty Media a un undicesimo convitato &egrave; verosimile venga deciso intorno alla ridefinizione dei diritti da corrispondere per l'ingresso in Formula 1: non i 200 milioni di dollari previsti attualmente ma una somma pi&ugrave; incisiva, anti-diluizione delle 10 quote esistenti. Una proposta solida A margine della presentazione dell'impegno IMSA 2023 e delle tre livree con le quali il prototipo Cadillac correr&agrave; quest'anno, il vicepresidente globale del brand, Rory Harvey, ha commentato le reazioni all'annuncio del progetto Andretti Cadillac. "Nella partnership tra Andretti, General Motor e Cadillac, crediamo di avere una proposta molto valida. Non ci saremmo spinti ad annunciare l'intenzione di aderire alla manifestazione d'interesse se non pensassimo di avere una proposta in grado di soddisfare i requisiti e consentirci di avere successo. Resta un lungo percorso da affrontare, non sono ancora emersi nel dettaglio i termini della manifestazione d'interesse, &egrave; quello il primo passo da affrontare. Dovremo sottoporre la nostra manifestazione d'interesse e vedere poi come si svilupper&agrave; l'intero processo". Difficilmente sar&agrave; un percorso che potr&agrave; portare a un debutto prima del 2026.&nbsp; Michael Andretti, nel sottolineare quanto sia una contrariet&agrave; dettata da aspetti di convenienza economica, quella delle squadre di F1 a un 11&deg; team, ha ribadito il coinvolgimento Cadillac al di l&agrave; di un semplice impegno di marketing e brand apposto sulla livrea. C'&egrave; il know how per essere competitivi Parla di competenze a disposizione del progetto F1, Harvey. "Non voglio speculare su certe cose che sono state scritte, noi siamo super entusiasti. &nbsp;So, dalle prospettive che ha Andretti con la sua struttura, che sono entusiasti anche loro e noi faremo del nostro meglio per riuscire a mostrare quello che crediamo di poter apportare alla Formula 1. La collaborazione discussa la scorsa settimana ci dar&agrave; la possibilit&agrave; di ottenere risultati. Siamo convinti di avere la miscela di competenze necessarie, tra le nostre strutture, a mettere insieme un pacchetto che ci assicuri di essere competitivi".       

Non sar&agrave; un'operazione esclusivamente commerciale, il supporto GM e Cadillac ad Andretti. &nbsp;Le capacit&agrave; delle due strutture garantiranno un progetto F1 competitivo

Cadillac: "Con Andretti abbiamo una proposta molto valida per la F1"

        "E' tutta una questione di soldi". Michael Andretti va dritto al punto, nel commentare le posizioni contrarie della quasi totalit&agrave; delle squadre di Formula 1 all'ingresso di un undicesimo team in griglia. Non che la FOM abbia fatto i salti di gioia, negli ultimi 12 mesi. Le parole pi&ugrave; dolci riservate da Liberty Media al progetto Andretti Global sono state all'insegna del "non &egrave; una priorit&agrave; di F1, ampliare la griglia". Finanche a sollevare un vero problema... parole di Greg Maffei del maggio 2022: "In certi casi ci sono dei problemi: i paddock, i garage, in alcuni posti non ci sono pi&ugrave; di 10 garage".  Un gettone d'ingresso da rivalutare "E' tutta una questione di soldi", spiega Andretti in un'intervista a Forbes. Le squadre non vogliono concedere un ingresso pagato solo 200 milioni di dollari, in un business miliardario e con la spartizione dei premi attualmente tra 10 squadre. Non &egrave; un caso che, tra i rumors pi&ugrave; recenti, raccolti dal giornalista della BBC, Andrew Benson, vi sia una predisposizione diversa delle squadre se, anzich&eacute; il versamento di un'entrata da 200 milioni di dollari, un 11&deg; team apportasse 600 milioni di dollari.&nbsp; L'editoriale del direttore: con la FIA c'&egrave; il grande Fred "E' tutta una questione di soldi. Pensano, per prima cosa, che subiranno una diluizione di un decimo della loro quota di premio; sono diventati anche molto avidi, immaginando che faremo incetta di tutti gli sponsor americani. &Egrave; tutta una vicenda di ingordigia e di pensare per se stessi, non a ci&ograve; che &egrave; meglio per la crescita generale della categoria", commenta Andretti, dopo l'annuncio della collaborazione con Cadillac. Cadillac oltre il brand Sar&agrave; un impegno concreto, quello del marchio del Gruppo GM, non una semplice operazione di logo apposto sulle macchine, come tante se ne sono contante e se ne contano nella F1 attuale. "GM e Cadillac contribuiranno parecchio per aiutarci a portare una monoposto in pista. In questo momento siamo in una fase di forte crescita, c'&egrave; molta strada ancora da fare e desideriamo seguire ogni procedura prevista. Siamo in una buona posizione. Cadillac sar&agrave; parecchio coinvolta nella produzione della macchina. Se entreremo nel 2025 non avremo ancora il nuovo motore ma, nel 2026, ci sono varie cose che possiamo fare con un altro motorista. Non sar&agrave; un motore ribrandizzato, ci sar&agrave; della propriet&agrave; intellettuale di Cadillac in quel motore". Brown e Alpine gli amici di Andretti Il programma Formula 1 di Andretti Global ha visto, finora, il supporto esclusivamente di Alpine e di McLaren, dalla presentazione nel 2022. "Zak Brown vuole fare tutto il possibile per aiutarci ad arrivare in Formula 1, come anche Alpine. Sono due ottimi alleati, Zak &egrave; stato parecchio di supporto, un alleato e un grande amico. Mi d&agrave; consigli ed &egrave; l&igrave; per aiutare. Ci aiutiamo a vicenda, a lungo l'ho aiutato quando &egrave; arrivato in Indycar: &egrave; un'amicizia che funziona", dice Andretti, non senza riservare un'altra critica ed evidenziare le posizioni differenti tra Formula 1 e FIA. "Non mi sorprende la Formula 1, i proprietari dei team, pensino a se stessi, ma non &egrave; ci&ograve; che &egrave; meglio per la categoria. Il presidente Mohammed pensa al futuro dello sport, questa &egrave; la differenza con la posizione dei proprietari delle squadre".       

Michael Andretti approfondisce le ragioni dell'accoglienza tiepida riservata alla candidatura Andretti Cadillac e indica due squadre considerate "amiche" del progetto&nbsp;

85 risultati per 'andretti'