        Il Cavallino Rampante lo conoscono in tutto il mondo. Il marchio Ferrari &egrave; qualcosa di unico su scala mondiale, con un fama che va oltre i semplici confini della pista, anche se ad essa direttamente legati. Nicola Boari, Chief Brand Diversification Officer della casa di Maranello, &egrave; l'uomo che cura l'immagina del Cavallino nel mondo, lavorando affinch&eacute; l'unicit&agrave; del marchio si estenda sempre pi&ugrave; attraverso tutto ci&ograve; che circonda il settore delle corse In poche parole, la Brand Diversification &egrave; quella divisione dell'azienda che ha il compito di rafforzare l'immagine ed i bacini d'utenza del marchio, lavorando con nuovi strumenti come ed esempio gli esports. L'editoriale del direttore: E alla fine vince Hamilton  Salve Dottor Boari. Lei &egrave; "Chief Brand Diversification Officer". Nella pratica, in cosa consiste il suo lavoro?"Due anni e mezzo fa ho preso la responsabilit&agrave; delle attivit&agrave; raggruppate nella Brand Diversification, tra cui i nostri negozi retail, le licenze, l&rsquo;ecommerce, parchi a tema, musei, esports e recentemente anche la attivit&agrave; di gestione degli sponsor per la Scuderia Ferrari e le altre competizioni a cui partecipiamo". Quali sono le aree in cui con Ferrari vi muovete per raggiungere i vostri obiettivi?&nbsp;&nbsp;"Il nostro obbiettivo principale &egrave; competere e vincere, fa parte del nostro DNA. Lo facciamo ogni anno nel campionato di Formula 1 e in tutte le altre categorie dove gareggiamo. Lo facciamo anche con l&rsquo;ideazione, la produzione e la vendita in maniera molto esclusiva di vetture stradali uniche per design ed emozioni di guida. Ed infine attraverso tutte le attivit&agrave; di Brand Diversification che possano elevare ancora di pi&ugrave; il valore del nostro marchio ed avvicinare sempre pi&ugrave; appassionati al marchio". Caschi d'Oro 2020, eSports protagonisti Una delle nuove realt&agrave; &egrave; il mondo degli esports. In Ferrari avete capito subito che sarebbe stato un mercato in rapido sviluppo oppure vi siete presi del tempo prima di decidervi ad investire?&nbsp;&nbsp;"Abbiamo atteso a partecipare al campionato organizzato dalla Formula 1 perch&eacute; volevamo organizzarci in maniera che la nostra entrata nel mondo esports fosse strategica e non tattica. A questo fine abbiamo creato una sezione apposita della Ferrari Driver Academy dedicata al nostro tema di e-racing e abbiamo contemporaneamente lanciato un campionato monomarca, la Ferrari Esports Series, che nel suo primo anno di attivit&agrave; ha avuto un grande successo con pi&ugrave; di 19 000 iscritti da tutti i paesi europei". Ferrari Esports Series 2021, nuova edizione al via Parlando specificamente di esports, &egrave; un mercato secondo lei destinato a crescere ulteriormente in maniera vertiginosa negli anni a venire?"Penso proprio di s&igrave; in quanto &egrave; facilmente accessibile da un enorme numero di giovani, ottiene sempre maggior visibilit&agrave; sui media e canali digitali ed il numero di sponsor attratti dagli esports &egrave; in continua crescita proprio per l&rsquo;interesse a raggiungere un target molto pi&ugrave; giovane anche rispetto agli sport pi&ugrave; tradizionali". Vi aspettavate questi risultati per gli esports, sia in termini di utenti con il "Ferrari Esports Series" sia di pubblico?"Il primo campionato delle Ferrari Esports Series lo abbiamo lanciato in piena pandemia a settembre scorso. I risultati sono andati oltre le pi&ugrave; rosee previsioni: non solo abbiamo avuto pi&ugrave; di 19 000 iscritti da 42 paesi di tutta Europa ma soprattutto il 70% era sotto i 20 anni e questo per noi &egrave; fondamentale". Esports, intervista a Simone Iaquinta: dal reale al virtuale e viceversa Quanto ha aiutato aver vinto il titolo della F1 Esports con David Tonizza?"Ferrari compete per vincere, David vincendo al debutto il campionato di F1 Esports ha sicuramente fatto capire a tutti quanto l&rsquo;impegno e le risorse che stiamo mettendo in questo sport siano seri e destinati a durare". Esports, intervista a Giovanni De Salvo, vincitore del Ferrari Esports Series 2020 Si immagina un futuro sempre pi&ugrave; vicino tra realt&agrave; e virtuale oppure viaggeranno sempre su binari molti distanti?"Se intendiamo competizioni miste o piloti che passino da uno sport all&rsquo;altro non lo posso escludere ma non credo accadr&agrave; prestissimo. I piloti di auto e gli e-racers sono figure sempre pi&ugrave; professionistiche che investono tanto tempo e risorse per prevalere nei loro rispettivi campionati. Di certo noi con la Ferrari Esports Series vogliamo creare eventi anche presso i circuiti e durante le gare che aiuteranno sempre di pi&ugrave; a creare un ponte tra i due mondi, ci aspettano stagioni incredibili!"        

<p>Nicola Boari, Chief Brand Diversification Officer, &egrave; l'uomo chimato ad ingrandire la fama del brand Ferrari nel mondo, per un qualcosa che va oltre le corse pur mantenendo con esse un forte punto di contatto negli obiettivi</p>

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Boari, la Ferrari oltre le corse: "Ma con lo stesso DNA: vincere"