        Gianmaria Bruni &egrave; un asso indiscusso del mondo Endurance, nonch&eacute; un pilota molto esperto. Eppure, anche per lui la 6 Ore di Monza 2023 ha rappresentato una novit&agrave; assoluta: Gimmi ha infatti debuttato nella categoria hypercar, mettendosi alla guida della Porsche 963 privata del team Proton. Un debutto incoraggiante in termini di prestazioni per l'italiano, affiancato da Neel Jani e Harry Tincknell, ma purtroppo terminato con un ritiro per un guasto tecnico. 6 Ore di Monza: Ferrari ci prova ma non basta contro Toyota, Corvette regina tra le GT Buon ritmo in una gara presa come "test" In un fine settimana non soddisfacente per le 963 ufficiali del team Porsche Penske Motorsport, che hanno lasciato la Brianza con un 4&deg; e 7&deg; posto al termine di una corsa che non le ha mai viste veramente in lotta per il podio, la Porsche privata della Proton aveva il compito di racimolare pi&ugrave; chilometri possibili. Non poteva essere altrimenti per una squadra che si trovava alle prese con un prototipo totalmente nuovo, e che ha impostato la 6 Ore di Monza come se fosse un lungo test di tre giorni. A complicare le cose ci si &egrave; messo il tempo perso nella seconda sessione di libere, con il lavoro rallentato da un guasto alla pompa della benzina, per una qualifica che ha visto la numero 99 (con Tincknell alla guida) qualificarsi all'11&deg; posto, neanche tanto lontano dalle altre Porsche. Per la gara poi la squadra ha deciso di stravolgere l'assetto e durante la corsa ha trovato un buon ritmo che la ha avvicinata addirittura alla zona podio. Nel corso della quinta ora, purtroppo, un sensore dell'acceleratore &egrave; finito ko e la prima avventura della Proton con una hypercar &egrave; finita l&igrave;, ma i riscontri cronometrici sono stati positivi. Buona velocit&agrave; A Bruni &egrave; toccato l'onere e l'onore di portare per primo la 963 numero 99 in gara, dato che a lui &egrave; stato affidato il delicato momento della partenza. Gimmi, a mente fredda, ha promosso questa prima esperienza a bordo dell'hypercar,&nbsp;senza nascondere l'emozione di ritrovarsi al via di una 6 Ore di Monza con 65 mila spettatori: "Percorrere i primi chilometri di gara con la nostra nuova Porsche 963 davanti a questo fantastico scenario di Monza &egrave; stato per me un momento molto emozionante. Avevamo una buona velocit&agrave; e avremmo potuto sorprendere, ma sfortunatamente un problema tecnico ci ha messo i bastoni tra le ruote", &egrave; stato il suo commento.       

L'italiano ha preso per la prima volta il via su una hypercar, la Porsche 963 numero 99 affidata al team Proton insieme a Jani e Tincknell: nonostante la prima uscita assoluta per il team con la 963, l'equipaggio ha trovato una buona velocit&agrave; prima del ritiro per un guaio tecnico

6 Ore di Monza, Bruni al debutto su una hypercar: "Buona velocità, peccato il ritiro"

Una Toyota e una Rebellion, cos&igrave; la prima fila domani al via della 24 Ore di Le Mans 2020. La Hyperpole ha scritto la griglia di partenza nelle prime sei posizioni di ciascuna Classe, tante le macchine ammesse all&rsquo;inedita formula introdotta quest&rsquo;anno, con i top-6 della qualifica a giocarsi il giro veloce sui 13 km de La Sarthe.  Non va oltre il 3&rsquo;15&rdquo;267 Kamui Kobayashi, tempo realizzato in avvio dei 30 minuti previsti, con un ultimo passaggio &ndash; pi&ugrave; rapido di 6 decimi e buono per scrivere un nuovo giro record &ndash; cancellato per aver superato i limiti della pista. Inizia dalla pole, la numero 7 di Conway-Lopez-Kobayashi.  24 Ore di Le Mans 2020, la griglia di partenza  &quot;Abbiamo centrato una buona macchina in qualifica, il secondo tentativo &egrave; stato un po&rsquo; un peccato, ho avuto il giro cancellato, sono davvero contento della macchina. &Egrave; sempre molto bello fare la pole, ci sono 24 Ore davanti e ti serve sempre una macchina nella quale hai fiducia. La pioggia? S&igrave; penso andr&agrave; bene lo stesso&quot;, le prime parole di Koba dopo la pole.  Prima fila Rebellion  Alle loro spalle &egrave; Rebellion a dividere l&rsquo;uno-due Toyota. Menezes si ferma a 5 decimi da Kobayashi, un solo run veloce, in apertura della sessione, per riuscire nell&rsquo;intento. Si ferma a 1&rdquo;4 dalla macchina gemella, Kazuki Nakajima, seguito dalla seconda Rebellion, guidata in Hyperpole da Louis Deletraz, e la ByKolles di Dillmann.  Di Resta precede Vergne in LMP2    Distacchi ridotti in Classe LMP2, dov&rsquo;&egrave; Paul Di Resta a piazzare United Autosport in sesta posizione assoluta, con il 3&rsquo;24&rdquo;528, 3 decimi pi&ugrave; rapido di Vergne sulla G-Drive numero 26. Terzo crono per Nyck De Vries, protagonista al primo giro lanciato di un fuoripista nella ghiaia a condizionare la prestazione. Stampa un 3&rsquo;25&rdquo;062 a mezzo secondo da Di Resta.&nbsp;&ldquo;Sono relativamente nuovo a Le Mans, quest&rsquo;anno abbiamo una grande opportunit&agrave;. Penso che siamo arrivati sapendo di poter fare un gran lavoro. Con il nuovo format della Hyperpole ci sono&nbsp;meno macchine ma le condizioni di pista non erano ottimali. Sono soddisfatto&rdquo;, racconta Di Resta.  GTE Pro, Calado avvicina Bruni ma non basta  In Classe GTE Pro, dopo il difficile gioved&igrave; di libere, Porsche con Gianmaria Bruni realizza subito al primo giro veloce il 3&rsquo;50&rdquo;874 che rester&agrave; tempo di riferimento e migliore di categoria.    &ldquo;E&#39; ovviamente una bella sensaizone il team ha lavorato cos&igrave; duramente e abbiamo rivoltato la macchina ieri. Avevamo pochi dati, tutte le simulazioni. &nbsp;Stamattina (prove libere 4; ndr) abbiamo cambiato ancora la macchina per la qualifica. Sull&rsquo;asciutto andiamo bene, vedremo domani come sar&agrave; il tempo. Abbiamo lavorato molto la scorsa notte in ottica gara&rdquo;, il racconto di Gimmy Bruni  Tra i pochi a migliorarsi nel finale di Hyperpole, James Calado porta la Ferrari numero 51 dalla sesta alla seconda posizione, a 2 decimi da Bruni. Le Aston Martin seguono in 14^ e 17^ posizione assoluta della Hyperpole: Sorensen davanti a Lynn, poi Sam Bird sulla Ferrari numero 71 e Michael Christensen sulla Porsche numero 92: distacchi tra politi tra il decimo e i due.  Tra i tempi delle GTE Pro, a sorpresa, una Hyperpole nella quale inseriscono le GTE Am, Ferrari e Porsche. Il colpo di reni di Come Ledogar (3&rdquo;51&rdquo;266) piazza Luzich Racing davanti alla 911 RSR di Dempsey Proton Racing, 56 millesimi appena pi&ugrave; veloce. 

L&#39;inedita sessione di 30 minuti ha deciso l&#39;ordine di partenza delle prime sei posizioni in ciascuna Classe. Di Resta il pi&ugrave; veloce in LMP2, Ledogar in GTE Am

24 Ore Le Mans, Hyperpole: Kobayashi e Toyota in pole. Bruni svetta in GTE Pro

Sulla storica pista di Sebring in Florida il weekend di gare del World Endurance Championship ha visto trionfare Gimmi Bruni con Porsche, dopo i successi su Ferrari

WEC 2019: 1000 miglia di Sebring FOTO

L&rsquo;hanno chiamato &ldquo;traditore&rdquo;. E &ldquo;mercenario&rdquo;. Non pochi tifosi Ferrari non hanno perdonato a Gianmaria Bruni il cambio di casacca che l&rsquo;ha portato da Ferrari a Porsche. Ma ora tocca a Bruni parlare. E il pilota ha rilasciato ad Autosprint un&rsquo;intervista esclusiva (sul numero in edicola dal 18 luglio), dove parla della sua decisione e delle ambizioni per il futuro.  A 36 anni &egrave; uno dei piloti pi&ugrave; forti del panorama GT internazionale e la ricerca di nuove sfide non &egrave; stata un&rsquo;improvvisazione. &ldquo;Non &egrave; stata una scelta fatta all&rsquo;ultimo momento &ndash; ci ha detto Bruni - &egrave; maturata nel tempo. Volevo nuove sfide, sentivo la necessit&agrave; di avere nuovi stimoli: riprovarci con un altro Costruttore era l&rsquo;unico modo per cominciare un lavoro ripartendo da zero&rdquo;.&nbsp;  Il divorzio con Ferrari non &egrave; stato indolore: &ldquo;Non ho capito perch&eacute; siano state scritte certe cose senza che venissi interpellato direttamente, senza dar alcuna importanza a quella che poteva essere la mia opinione e le mie reali intenzioni. Quello che ho fatto in dieci anni in Ferrari resta scritto e lo rimarr&agrave; per sempre. In Af Corse ho trovato una famiglia, il rapporto con Amato Ferrari, i meccanici e gli ingegneri &egrave; sempre stato fantastico e me lo porter&ograve; per sempre dentro. Insieme abbiamo vinto tutto ma sentivo il bisogno di una nuova sfida&rdquo;.  L&rsquo;esordio al volante della Porsche 911 RSR &egrave; avvenuto lo scorso 3 luglio alla 6 Ore di Watkins Glen, dove il romano ha tagliato il traguardo al 6&deg; posto in coppia con Vanthoor. Un debutto condizionato da una foratura, cos&igrave; come la seconda gara: &ldquo;La serie Imsa &egrave; molto combattuta&nbsp;ma noi non siamo affatto andati male nelle prime due gare: se si guardano i tempi sul giro, potevamo andare a podio in entrambe&rdquo;.  Ora Bruni correr&agrave; la seconda parte della stagione Imsa ma il pubblico freme per rivederlo nel WEC e alla 24 Ore di Le Mans: &ldquo;Mi piacerebbe tantissimo, ha una tipologia di gare che preferisco. La scelta non dipende da me ma se me lo proponessero accetterei senza riserve&rdquo;. &nbsp;Senza escludere un futuro nella classe regina LMP1.. Perch&eacute; Bruni si sente ancora un ragazzino, sempre pronto a mettersi in gioco.&nbsp;&nbsp;&nbsp; 

Il pilota romano parla per la prima volta dopo il passaggio da Ferrari a Porsche: &quot;Sentivo il bisogno di nuove sfide&quot;. L&#39;intervista completa in edicola dal 18 luglio sul n. 29 di Autosprint

La versione di Bruni: intervista esclusiva

        Come anticipato da Autosprint all'indomani della 24 Ore di Daytona, Gianmaria Bruni si accasa in Porsche. Addio a 4 anni di contratto con Ferrari per sposare il progetto 911 RSR a motore centrale, per il quale dovr&agrave; attendere fino alla seconda met&agrave; di campionato per sedersi al volante, come ha anticipato Frank-Steffen Walliser, responsabile dell'attivit&agrave; Porsche Motorsport: &laquo;Si inserisce alla perfezione nel nostro forte parco piloti ufficiali e approder&agrave; nella seconda met&agrave; stagionale&raquo;. Primi impegni negli USA dal prossimo luglio. &laquo;Avevo bisogno di una nuova sfida per me stesso. Non dimenticher&ograve; mai i 10 anni trascorsi con Ferrari. Grazie Porsche per questa opportunit&agrave;, spero che l'estate arrivi presto&raquo;, ha commenato Bruni con un tweet. Una forte concorrenza interna, uno dei temi chiave per capire come si svilupper&agrave; il futuro in Porsche, dove approda con un curriculum di assoluto rilievo in GTE Pro, fatto di vittorie a Le Mans e titoli WEC nel 2013 e 2014, affermazioni alle quali sommare i successi alla 12 Ore di Sebring nel 2010, la 24 Ore di Spa nel 2015. &laquo;Siamo lieti di dare il benvenuto a Gianmaria Bruni, uno dei migliori piloti GT al mondo&raquo;, il saluto di Walliser. Per un Bruni che va, un Alessandro Pierguidi che rileva il sedile sulla Ferrari 488 GTE di AF Corse, dopo la due giorni di valutazione condotta da Ferrari a Vallelunga, nel corso della quale oltre al pilota 33enne di Tortona hanno girato anche Nyck De Vries, Miguel Molina e Alex Riberas. Alessandro Pierguidi far&agrave; coppia con James Calado. Una carriera iniziata sui kart e proseguita in Formula Renault Italia, prima di saggiare il mondo GT nel 2005 su Ferrari 360 GTC nella serie spagnola e italiana, nel 2007 partecipa ad alcune gare in GT1 con Maserati, impegno intervallato nel 2008 dall'esperienza in Formula Superleague. Nel 2012 agguanta la vittoria della 24 Ore di Spa Francorchamps in classe Pro-Am su Ferrari 458 GT3 di AF Corse (bis nel 2015), preludio all'affermazione pi&ugrave; importante in carriera, nel 2014, il successo alla 24 Ore di Daytona sempre su 458 Italia. Il sedile diviso con Bruni e Calado lo scorso anno a Le Mans sulla 488 GTE adesso diventa suo per l'intero campionato.       

Dalla selezione di Vallelunga &egrave; uscito "vincitore" il 33enne di Tortona, che far&agrave; coppia con Calado su Ferrari 488 GTE. Porsche da luglio per Gimmi Bruni

WEC: Bruni ufficiale in Porsche, Pierguidi in Ferrari

Gimmi Bruni e la Ferrari si separano. Il divorzio avviene per una decisione unilaterale presa dal pilota, che nonostante un contratto firmato che prevedeva ancora 4 anni di impegno con Maranello, sceglie di andarsene per inseguire prospettive future con la Porsche ancora tutte da verificare. Una decisione sorprendente considerando che la Ferrari aveva fatto di Bruni il pilota pi&ugrave; vincente e pi&ugrave; pagato della categoria Gte - 500.000 euro all&rsquo;anno - e lo aveva sempre considerato il pilota di punta, assecondandolo in quasi tutti i suoi desideri.  Bruni abbandona la Ferrari perch&eacute; attratto dalle promesse della Porsche per correre nel 2018, senza averne ancora avuto la conferma, con la 919H. Evenienza da verificare, perch&eacute; la Porsche ha appena rinnovato per met&agrave; la squadra, assumendo Lotterer, Tandy e Bamber al posto di Webber e dei campioni del mondo Lieb e Dumas. Nel 2018 Bruni avr&agrave; 36 anni e, anche se in perfette condizioni fisiche, potrebbe essere considerato troppo vecchio per questo programma Porsche. Con il Prototipo far&agrave; dei test ma la Porsche lo vuole soprattutto per il suo programma Gte, la cui nuova 911 Rsr ha &ldquo;folgorato&rdquo; Bruni, convincendolo che quella sar&agrave; la dominatrice dei prossimi anni. Oltre che per indebolire la Ferrari.  In realt&agrave;, il pilota romano deve aspettare e vedere cosa accadr&agrave;, perch&eacute; &egrave; vero che la nuova Porsche a motore centrale ha fatto invecchiare di colpo le recenti Ferrari 488 e Ford Gt a livello di soluzioni tecniche ma questo non vuol dire che in futuro dominer&agrave; la scena. Perch&eacute; l&rsquo;Aco ha sempre gestito questa categoria con una visione &ldquo;democristiana&rdquo;. Non a caso nel 2016 la Ferrari ha vinto il Wec, la Ford la 24 Ore di Le Mans, l&rsquo;Aston Martin il campionato piloti, la Corvette ha primeggiato a Daytona ed a Sebring. Un equilibrio prestazionale che l&rsquo;Aco gestisce con il bilancino, attraverso il Bop. Potr&agrave; succedere in futuro che la nuova Porsche a motore centrale si riveli la vettura pi&ugrave; competitiva ma questa situazione non sar&agrave; per sempre.  PER APPROFONDIRE NON PERDERE IL SERVIZIO SUL NUOVO NUMERO DI AUTOSPRINT  &nbsp; 

Il pilota italiano rinuncia ad altri quattro anni di contratto per sedersi al volante della Porsche

Divorzio all&#39;italiana, Gimmi Bruni lascia la Ferrari

In molti nell&rsquo;ambiente del Wec considerano Gimmi Bruni il pi&ugrave; forte pilota al mondo con le vetture GT. A 35 anni ha vinto due volte il mondiale Gran Turismo; ha trionfato tre volte a Le Mans nella classe GT in otto edizioni conquistando addirittura la 24 Ore al suo debutto assoluto sulla pista della Sarthe: nel 2008.  &Egrave; l&#39;uomo giusto per raccontare Le Mans in chiave GT e capire se la Ferrari ha la possibilit&agrave; di rivincere la gara nella classe GT. Bruni quest&#39;anno &egrave; favoritissimo, sia per la sua classe indiscutibile sia per la competitivit&agrave; della Ferrari 488 turbo. Ma il guasto, l&rsquo;imprevedibile, &egrave; sempre in agguato nel motorsport. Tanto pi&ugrave; a Le Mans. E lui ne porta sulla pelle l&rsquo;esempio. L&rsquo;anno scorso la vittoria gli &egrave; sfuggita a un&rsquo;ora e mezza dalla fine per la rottura del cambio quando era in testa.  &laquo;In una 24 ore ci vuole sempre tanta fortuna - dice Bruni - ma &egrave; anche vero che la fortuna non arriva per caso: c&rsquo;&egrave; sempre un lavoro dietro, una forte preparazione e sono convinto che quest&rsquo;anno abbiamo davvero curato al massimo la preparazione. Andiamo a Le Mans con lo spirito giusto per lottare e portarci a casa la vittoria, anche se in questa edizione c&rsquo;&egrave; una griglia davvero competitiva in Gt. Con tanti Costruttori che sono rientrati dopo parecchi anni: Ford che torna alla 24 Ore, Corvette che vuole confermare una striscia di buone prestazioni, Porsche che ha puntato tutta la propria stagione Gt soltanto su questa gara a cui partecipa in forma praticamente ufficiale&raquo;.    - In cosa &egrave; diversa la Ferrari 488 GTB turbo dalla vecchia 458 a motore aspirato degli anni scorsi?  &laquo;&Egrave; pi&ugrave; facile da guidare. Ma non per un fatto di motore, bens&igrave; di aerodinamica. Perch&eacute; le nuove regole della classe GTE conferiscono un carico aerodinamico maggiore che rende la vita pi&ugrave; facile al pilota perch&eacute; la macchina sta pi&ugrave; attaccata a terra nelle curve. Questo ha semplificato la vita a molti. Ma comunque a Le Mans, se vuoi andare forte sul giro secco, devi assettare la macchina pi&ugrave; scarica possibile per avere velocit&agrave; sui rettifili, e poi sta al pilota cercare di guidarla al limite nelle curve anche se diventa nervosa e ballerina&raquo;.  - Dove pensi che la Ferrari possa essere avvantaggiata rispetto agli avversari e dove in difficolt&agrave;?  &laquo;Se divido la pista in tre parti ideali, direi che la nostra 488 va molto forte nel misto guidato: quindi siamo molto competitivi in tutto il primo tratto di pista, quello che va dal traguardo al ponte Dunlop, e nelle esse in discesa fino a Tertre Rouge. Dove non siamo i pi&ugrave; veloci &egrave; nei lunghi rettifili, alle Hunaudi&eacute;res e fino alle curve di Indianapolis. L&igrave; rispetto agli avversari siamo un poco inferiori in velocit&agrave; massima e dovremo difenderci. Ho notato nei test che la pi&ugrave; rapida in rettifilo &egrave; la Aston Martin, che gode di una decina di km di vantaggio in velocit&agrave; massima. La Ferrari 488 pi&ugrave; rapida &egrave; stata quella di Fisichella che ha segnato 296 km/h, mentre la Aston Martin ha toccato i 305 km orari&raquo;.  - Qual &egrave; il segreto per vincere la 24 Ore: la velocit&agrave;? La strategia?  &ldquo;La strategia &egrave; importantissima, ma alla fine gli stint delle Gt hanno pi&ugrave; o meno tutti la stessa durata perch&eacute; anche se abbiamo serbatoi con capacit&agrave; lievemente diverse, la nostra 488 &egrave; pi&ugrave; efficiente quindi anche con meno benzina a bordo l&rsquo;autonomia &egrave; pressoch&eacute; la stessa. Il problema &egrave; che, anche se lunga 24 Ore, la gara &egrave; tiratissima. E un inconveniente lo paghi perch&eacute; non hai tempo per recuperare. Nel 2013 dopo un&rsquo;ora di gara, a causa del grave incidente al povero Simonsen, uscirono due safety car per congelare la corsa e dividere il gruppo: noi finimmo nel gruppo della seconda safety e nella neutralizzazione rimediammo quasi un minuto di distacco che poi non abbiamo pi&ugrave; recuperato. Quest&rsquo;anno &egrave; minore il rischio che una safety ti penalizzi perch&eacute; in caso di incidente hanno introdotto le &ldquo;slow zone&rdquo; (una cosa simile alla virtual safety car della F.1, ndr) che sono tratti circoscritti di neutralizzazione dove viaggiare tutti a 80 km/h. Cos&igrave; nessuno rimane penalizzato&raquo;.    - Tra i piloti avversari chi reputi i pi&ugrave; insidiosi a livello proprio di pilotaggio?  &laquo;Fred Makowiecki della Porsche &egrave; molto forte; poi Gavin, con la Corvette, &egrave; uno esperto e veloce che sa &ldquo;leggere&rdquo; benissimo la gara. Anche Bamber e Tandy della Porsche sono avversari temibili, specie l&rsquo;ultimo con le Gt. L&rsquo;anno scorso hanno vinto l&rsquo;assoluta con la LmP1 ma quest&rsquo;anno tornano in Gt, per&ograve; non fanno equipaggio assieme: sono divisi&raquo;.  Quest&rsquo;anno per&ograve; il terzetto vincente del passato, con Bruni, Fisichella e Vilander si scioglie. Bruni correr&agrave; con compagni nuovi: Calado e Pier Guidi, quest&#39;ultimo debuttante a Le Mans. Fisico e Toni saranno&nbsp;rivali di Bruni sempre su una Ferrari 488, ma quella &ldquo;americana&rdquo; del team Risi.  &laquo;Sar&agrave; una cosa strana per me &ndash; dice Bruni &ndash; ma mi auguro che riusciamo comunque tutti a ottenere un buon risultato di marca&raquo;. 

Intervista al pilota romano che &egrave; il favorito nella categoria GT della 24 Ore. Sar&agrave; il capofila Ferrari nel grande duello contro Ford

Bruni presenta Le Mans: &ldquo;Sogno la 4&deg; vittoria&rdquo;

24 Ore Daytona: l'incidente di Bruni in qualifica

Valzer di equipaggi fra le coppie della Ferrari&nbsp;per i prossimi campionati WEC e IMSA con le due squadre satelliti del Cavallino, la AF Corse&nbsp;nel mondiale, e il team&nbsp;Risi Competizione in Usa, che faranno correre la&nbsp; nuova&nbsp;488 GTE turbo che sostituisce la 458 aspirata.  Gimmi Bruni cambia compagno&nbsp;e nel mondiale WEC GTE verr&agrave; affiancato&nbsp;nel 2016 dall'inglese James Calado, che nel 2015 correva con Rigon. I due correranno con la vettura di punta dell'AF Corse, mentre la seconda 488 AF Corse&nbsp;sar&agrave; affidata a Davide Rigon e all'inglese Sam Bird (ex piltoa GP2 e tester Mercedes F1). Per Bird si tratta di un ritorno in Ferrari poich&eacute; aveva gi&agrave; corso in GT con Rigon nel 2014 mentre lo scorso anno aveva invece disputato il WEC con un prototipo LMP2.  L'ex compagno di Bruni, il finlandese Toni Vilander lascer&agrave; il WEC e approder&agrave; nel campionato IMSA americano affiancando sulla 488 del team Risi Giancarlo Fisichella, che l'anno scorso correva col tedesco Pierre Kaffer. I due debutteranno gi&agrave; a Daytona a fine gennaio nella 24 Ore che inaugura la stagione IMSA.  Ancora da definire l'impiego degli altri due piloti titolari Ferrari nel GT, Andrea Bertolini e Olivier Beretta. Lo scorso anno Bertolini fu "sacrificato" nella classe GT-AM a far da spalla ai russi del team SMP (sempre gestito da AF Corse), m quest'anno potrebbe anche tornare nella classe "Pro" affiancando Bruni. L'esperienza di Andrea, unico pilota Ferrari a portare a casa un titolo GT nel 2015 (quello&nbsp;della&nbsp;classe AM) pu&ograve; essere decisiva per una gara strategica come la 24 Ore di Le Mans che per prestigio vale pi&ugrave; dell'inter campionato.

Rivoluzionate le coppie in GT del Cavallino. Gimmi sar&agrave; con Calado, Vilander va in Usa con Fisichella, torna Bird con Rigon. Obiettivo mondiale GT, Le Mans e IMSA

Ferrari GT, Bruni cambia compagno

Da Spa: Massimo Costa  Ha vinto una BMW, ma non quella del team Roal che schierava Zanardi-Spengler-Glock. Purtroppo la bianca Z4 della squadra itailana ha dovuto abbandonare la compagnia quando al termine della 24 Ore di Spa mancava appena un&rsquo;ora. Al volante vi era Timo Glock che improvvisamente ha parcheggiato sull&rsquo;erba mentre dal posteriore della vettura usciva una fumata bianca. &ldquo;Il settimo posto non ce lo toglieva nessuno&rdquo;, ha commentato amaro uno stanco Zanardi.&nbsp;L&rsquo;italiano, alla sua prima 24 Ore, ha totalizzato sei turni da 65&rsquo;, l&rsquo;ultimo concluso poco dopo le 13.  La vittoria &egrave; cos&igrave; andata alla BMW Z4 del team Marc VDS, di casa, con l&rsquo;equipaggio Paltalla-Luhr-Catsburg.  Una vera sorpresa perch&eacute; doveva essere l&rsquo;altra Z4 del Marc VDS a giocarsi la vittoria, come stava facendo con Werner-Farfus-Martin. Ma alle 10.48, con Werner alla guida, si &egrave; verificato un bloccaggio delle ruote posteriori dovuto alla rottura della trasmissione. Poco prima si era arresa anche la Huracan di Bortolotti-Zaugg-Venturini, gi&agrave; ampiamente in ritardo.  La corsa si &egrave; quindi rivitalizzata con il duello per la prima posizione che ha coinvolto Ortelli, al comando con l&rsquo;Audi del team WRT, e Catsburg, con la seconda Z4 del Marc VDS. Un duello furioso scatenatosi per un paio di giri tra le 11 e le 11.05 e che ha visto prevalere l&rsquo;olandese. Ortelli &egrave; crollato girando poi un paio di secondi pi&ugrave; alto del rivale, ma con la nuova R8 LMS penalizzata dal BOP non si poteva fare di pi&ugrave; contro la vettura di Monaco di Baviera.  Con le prime due posizioni praticamente assegnate, gli sguardi erano sulla Mercedes SLS del team Rowe, terza e che provava a mettere pressione all&rsquo;Audi. Ma alle 15.42, la doccia fredda del ritiro per motivi tecnici. Distrutti dalla delusione Dusseldorp-Bastian-Juncadella.  Alla bandiera a scacchi festa grande per Catsburg-Paltalla-Luhr vincitori davanti a Stippler-Muller-Ortelli e all&rsquo;altra Audi, ma del team Phoenix, di Mamerow-Mies-Thiim.  Vittoria nella Pro Am e favoloso quarto posto assoluto per la Ferrari 458 AF Corse di Bruni-Pierguidi-Lathouras-Lemeret mentre il secondo posto di classe, e sesto assoluto, &egrave; andato a Rigon che con la seconda Ferrari AF Corse ha diviso il volante con Cameron-Griffin-Guedes. Tra le due Rosse, l&rsquo;Audi Phoenix di Fassler-Lotterer-Rockenfeller.  Qui la cronaca delle prime ore

Trionfo della Z4 del team belga di Paltalla-Luhr-Catsburg. Alex ko quando era 7&deg;. Bruni vince la classe Pro-AM

24H Spa: Vince la BMW, Zanardi si ritira alla fine

La Ferrari inizia Le Mans 2015 con grandi ambizioni di lottare per la vittoria nella classe GT. Lo scorso anno c'era Fernando Alonso (che fece anche da starter della gara) a salutare il gruppo di Maranello in gara; quest'anno invece la squadra sotto la supervisione di Antonello Coletta e basata sul team AF Corse di Amato Ferrari non ha nessuno&nbsp;della F1 al fianco. Ma &egrave; ottimista per&nbsp;il successo&nbsp;finale.  Le ambizioni sono riposte sulla 51 di Bruni-Fisichella-Vilander che ha ottenuto il secondo tempo di classe in qualifica e il secondo tempo nel warm up. La rivale magigore &egrave; l'Aston Martin, specie la n.99 di Rees-Stanaway e la n.97 di Turner-Mucke, una pi&ugrave; veloce in qualifica e una al vertice nel warm up. Sul giro la Ferrari &egrave; in grado di tener testa alla macchina inglese che insegue ancora la vittoria a Le Mans; ma l'Aston Martin gode di un vantaggio non indifferente: per via delle regole di compensazione delle prestazioni ha ottenuto un serbatoio di maggior capacit&agrave;: 10 litri in pi&ugrave; che possono fare una grande differenza in una corsa dove allungare gli stint e fare pi&ugrave; giri possibile tra una sosta e l'altra possono essere decisivi.  &ldquo;Qui l'importante &ndash; spiega Coletta &ndash; &egrave; restare sempre nel gruppod it esta delle GT perch&eacute; a Le Mans ci sono tre safety car che entrano in pista in caso di incidente distanziate di un minuto una dall'altra e se capita la cattiva sorte &ndash; come &egrave; successo a noi nel 2013 &ndash; di finire dietro la seconda safety car ci si ritrova di colpo un minuto lontano dagli avversari e quel gap non si recupera pi&ugrave;&rdquo;.  Gara tutta in salita invece per la seconda Ferrari, la n.71 di Rigon-Calado-Beretta che partir&agrave; in ultima fila dietro anche le GT-AM perch&eacute; in prova ha sub&igrave;to una penalit&agrave; dovuta al fatto che uno dei tre piloti (Beretta) non aveva fatto la media minima di tempi sul giro per essere omologare&rdquo;il tempo.

La 458 favorita teme soltanto l'autonomia maggiore della Aston Martin grazie al serbatoio maggiore

Le Mans, Bruni e Ferrari ottimisti in GT

Qualifiche 1 da Le Mans (Francia): Cesare Maria Mannucci   Ed &egrave; subito record! Basta un solo giro cronometrato a Neel Jani e alla sua Porsche 919 per stabilire il nuovo primato del circuito di Le Mans in 3&rsquo;16&rdquo;887, migliorando di quasi 1&rdquo;7 il precedente record che apparteneva alla Peugeot 908 di Sarrazin e che risaliva al 2008. Dopo due ore di prove libere disturbate dalla pioggia, la prima sessione di qualifiche, sulla durata di 2 ore, ha messo in evidenza la superiorit&agrave; cronometrica della Porsche, che ha realizzato i primi 3 tempi nella classe Lmp1.  Dopo la vettura di Jani-Lieb-Dumas, segue l&rsquo;altra Porsche di Bernhard-Webber-Hartley, con il pilota tedesco autore di 3&rsquo;17&rdquo;767, anche lui ampiamente sotto il precedente record della pista. Segue la terza Porsche che con Tandy ha ottenuto il tempo di 3&rsquo;19&rdquo;297. La migliore delle Audi segue al quarto posto con Loic Duval che ha ottenuto un tempo comunque quasi 3 secondi pi&ugrave; lento della Porsche di Jani. perdono invece tempo sia Rast che Treluyer autori di due testacoda a Mulsanne. Treluyer in seguito finisce anche nelle vie di fuga alla seconda chicane.  Disastrosa la prima sessione di qualifica per la Nissan. Il pi&ugrave; veloce risulta Jann Mardenborough, con il tempo di 3&rsquo;38&rdquo;468, quasi 22&rdquo; pi&ugrave; lento della Porsche in pole e persino pi&ugrave; lento della Oreca Lmp2 di Lapierre, che con il tempo di 3&rsquo;38&rdquo;032, si conferma il pi&ugrave; veloce di classe.  Nella GTE-Pro, in pole provvisoria l&rsquo;Aston Martin di Stanaway con il tempo di 3&rsquo;54&rdquo;928, che precede la Ferrari del sempre velocissimo Gimmi Bruni, autore di 3&rsquo;55&rdquo;306. Piccoli problemi ai freni per la Ferrari durante le prove libere, poi risolti con la sostituzione delle pastiglie. Problemi invece per la seconda vettura ufficiale, con James Calado al quale i Commissari hanno cancellato tutti i tempi perch&egrave; andava ripetutamente oltre la linea bianca di demarcazione della curva Tertre Rouge. Negli ultimi giri Rigon ha ottenuto il tempo di 3&rsquo;57&rdquo;216, quando per&ograve; la pista era piuttosto sporca.  Nella classe GTE-Am, ancora in pole l&rsquo;Aston Martin di Pedro Lamy con il tempo di 3&rsquo;55&rdquo;102. Gioved&igrave; altre due sessioni di prove cronometrate, dalle 19 alle 21 e dalla 22 alle 24. Se non piover&agrave;, come invece &egrave; previsto, la pole dovrebbe essere assegnata con un tempo forse inferiore al muro di 3&rsquo;16&rdquo;.   Prove libere: Porsche gi&agrave; davanti Gi&agrave; su tempi record fin dalle prove libere a Le Mans con le Porsche 919 Hybrid in cima a tutti. Nonostante un paio di forti spruzzate di pioggia che hanno rallentato le prime libere della 24H di Le Mans e una bandiera rossa per un incidente che ha interrotto le 4 ore di prove per circa mezz&rsquo;ora, i piloti dei Prototipi P1 sono stati subito velocissimi.  Come si prevedeva fin dalla prima sessione hanno cominciato a crollare i record. Gi&agrave; nelle libere si &egrave; gi&agrave; scesi sotto la pole 2013 che era di 3&rsquo;21&rdquo;789 (Toyota di Nakajima): la Porsche n.17 - quella rossa - con Brendon Hartley alla guida ha stabilito il miglior tempo in 3&rsquo;21&rdquo;362, a 243,7 km/h di media. Ma ancora pi&ugrave; veloce era andata l&rsquo;altra Porsche, quella di Dumas, che negli ultimi minuti aveva fissato il crono su un incredibile 3&rsquo;21&rdquo;164, tempo che per&ograve; gli &egrave; stato cancellato per aver tagliato decisamente l&rsquo;ultima chicane, quella prima del traguardo: Dumas si era trovato davanti una Ferrari GT a centro curva e per evitare collisioni aveva raddrizzato la curva.  Dumas-Jani-Lieb comunque non sono lontani, perch&eacute; il loro secondo miglior tempo dopo quello annullato &egrave; di 3&rsquo;22&rdquo;059, che li piazza in terza posizione dietro l&rsquo;Audi R18 n.8, di Di Grassi. A seguire la terza Porsche quella degli esordienti con Nico Hulkenberg gi&agrave; cpaace d girare su 3&rsquo;22&rdquo;819 ma con Earl Bamber che ha compiuto in dritto alla prima chicane del rettifilo delle Hunaudi&eacute;res per fortuna senza toccare le barriere. Solo 5&deg; i vincitori 2014 (Treluyer-Lotterer-Fassler) in 3&rsquo;23&rdquo;051 che precedono il nostro Bonanomi, con l&rsquo;Audi R18 in 3&rsquo;23&rdquo;480.  In questa battaglia Porsche-Audi che si sono alternate in cima alla classifica e alla fine delle libere sono tutte comprese entro due secondi, mancano le Toyota TS040 apparse in difficolt&agrave; e nettamente ultime dei Prototipi ibridi (Nissan non fanno testo). Nakajima-Davidson-Buemi sono 7&deg; in 3&rsquo;24&rdquo;763, a 3,5 secondi dal miglior tempo e l&rsquo;altra Toyota, quella di Wurz-Sarrazin-Conway ha fatto 3&rsquo;25&rdquo;537: per capirsi, &egrave; pi&ugrave; vicina alla Rebellion priva di ibrido di Heidfeld che alla Porsche di testa.  Indietro come si temeva le Nissan GTR-LM a trazione anteriore che per&ograve; hanno progredito benino: dagli oltre 3&rsquo;50&rdquo; dei test sono scese fino a 3&rsquo;40&rdquo;, ma pur sempre lontane 18&rdquo; dai primi e pure dietro una P2: la pi&ugrave; veloce, la Oreca-Nissan di Lapierre che ha fatto 3&rsquo;39&rdquo;897, 2&rdquo; pi&ugrave; velcoe del debuttante (a Le Mans) Vanthoor.  In classe GT indietro le Ferrari AF Corse: Bruni-Fisichella-Vilander sono solo 10&deg; di classe, in 4&rsquo;00&rdquo;082 preceduti anche dall&rsquo;altra Ferrari di Rigon-Calado-Beretta, settimi in 3&rsquo;59&rdquo;653. Nelle GT la lotta &egrave; serratissima e per ora vede davanti le Aston Martin n.99 di Rees-Stanaway-McDowell in 3&rsquo;55&rdquo;895 davanti alla Corvette di Millner in 3&rsquo;57&rdquo;539. la prima Porsche 911 &egrave; la n.92 di Pilet ed &egrave; quarta (3&rsquo;58&rdquo;469). I tempi dei primi nelle libere.   

La 919 di Jani precede quelle di Bernhard e Tandy, oltre alle tre Audi e quindi le due Toyota. Alle 19 e alle 22 le altre due sessioni di qualifica

Porsche davanti anche in qualifica1 a Le Mans

da Spa (Belgio): Cesare Maria Mannucci  Grande vittoria dell&rsquo;Audi R18 di Lotterer-Fassler-Treluyer che ripetono cos&igrave; a Spa-Francorchamps il risultato di Silverstone, in una giornata dove la Porsche 919 H aveva mostrato una netta superiorit&agrave; cronometrica; ma invece alla fine si deve accontentare delle due piazze di onore. Cos&igrave; una corsa estremamente selettiva sotto l&rsquo;aspetto dell&rsquo;affidabilit&agrave; meccanica ha trasformato la 6 Ore di Spa in una sorta di incubo per la Porsche.  Nei primi giri Tandy, che divideva la vettura con Hulkenberg e Bamber, &egrave; entrato in collisione con la Porsche 911 ufficiale di Estre, riportando sensibili danni all&rsquo;anteriore. Poi &egrave; stata la volta di Hartley, a lungo al comando nelle fasi iniziali, che ha sbagliato l&rsquo;ingresso alla chicane. Per rientrare in pista, il pilota neozelandese ha scelto una stradina di servizio, rischiando di travolgere anche un paio di commissari. Per questa infrazione, Hartley &egrave; stato penalizzato con uno stop and go di 15&rdquo;, poi successivamente Bernhardt ha perso quasi 2 giri per problemi ad una sospensione. L&rsquo;unica Porsche immune da guai &egrave; stata cos&igrave; quella di Lieb-Jani-Dumas che sino ad 1 ora dal termine ha combattuto alla pari con l&rsquo;Audi di Lotterer, oggi semplicemente fantastico.  In casa Audi invece i problemi hanno colpito la vettura di Bonanomi-Rast-Albuquerque per la rottura del finestrino sinistro che ha costretto ad una sosta ai box per sostituire tutta la porta. Al termine hanno comunque concluso al quarto posto a 2 giri di distacco. L&rsquo;altra Audi di Di Grassi-Jarvis-Duvall ha lamentato una gomma forata, la sostituzione della centralina del motore e infine &egrave; uscita di pista negli ultimi giri con Jarvis al volante. Gara disastrosa per la Toyota di Buemi-Davidson attardata da problemi con il display del volante e poi con il comando dell&rsquo;acceleratore. Mentre l&rsquo;altra Toyota di Wurz-Conway-Sarrazin ha concluso al 5&deg; posto, a tre giri.  Nella classe Lmp2 fantastica vittoria della vecchia Gibson di Evans-Dolan-Tincknell. Nella classe GT, doppio trionfo dell&rsquo;Aston Martin. Nella categoria Pro con Rees-Stanaway-MacDowall e nella classe Am con Lamy-Della Lana-Lauda. La Ferrari ha concluso al quarto posto con Bruni-Vilander, ma il pilota italiano &egrave; il vincitore morale della gara. Dopo una fantastica rimonta ad un&rsquo;ora dalla fine si era installato al comando. Poi nell&rsquo;ultimo pit stop ha perso prima 15&rdquo; per un problema al dado di serraggio, poi i Commissari lo hanno punito con uno stop and go di 1 minuto, per un errore commesso dai meccanici nella procedura del cambio gomme.        La fotogallery della 6 Ore di Spa 

Lotterer-Fassler-Treluyer si aggiudicano anche la 2&ordf; prova del Mondiale Endurance davanti alle Porsche. Doppio successo Aston Martin in GTE

WEC: all'Audi anche la 6 Ore di Spa

da Spa (Belgio): Cesare Maria Mannucci  Parte sabato alle 14,30 la 6 Ore di Spa, seconda prova del Campionato Mondiale Endurance (WEC). Le qualifiche si sono svolte con la pista asciutta dopo che la pioggia battente del primo giorno di prove, aveva creato i presupposti per il grave incidente in cui &egrave; rimasto coinvolto Kazuki Nakajima, che ha riportato la frattura di una vertebra entrando in collisione con la sua Toyota TS040 contro l&rsquo;Audi R18 di Jarvis.  Saranno le tre Porsche 919 H ad occupare le prime tre posizioni sulla griglia di partenza. Bernhard-Hartley ottengono il tempo medio di 1&rsquo;54&rdquo;767, migliorando i tempi delle prove libere del 2014 - le qualifiche si erano disputate con la pista bagnata - di oltre 3&rdquo;. Un incremento velocistico in linea con quanto gi&agrave; visto a Silverstone. Al loro fianco l&rsquo;altra 919 H affidata ai debuttanti Hulkenberg e Tandy, autori di un tempo medio di 1&rsquo;55&rdquo;026, separati da soli 0&rdquo;258. Il tris della Porsche &egrave; completato da Lieb-Jani, che ottengono il tempo medio di 1&rsquo;55&rdquo;284. Una superiorit&agrave; netta, quella della Porsche, che dall&rsquo;uscita del tornante della Source, sino alla fine del lungo rettilineo in salita del Raidillon, pu&ograve; disporre di una potenza nettamente pi&ugrave; elevata. 319,5 km/h la velocit&agrave; massima della Porsche 919 di Hartley, contro 309,5 km/h dell&rsquo;Audi di Lotterer e 298,8 km/h della Toyota di Sarrazin. Sul tracciato belga, la Porsche pu&ograve; correre nella configurazione di 6,3 MJ contro 3,18 MJ per l&rsquo;Audi e 4,77 MJ per la Toyota.  Alle spalle del terzetto Porsche, la prima Audi, che con Lotterer e Fassler ottiene il tempo medio di 1&rsquo;55&rdquo;540. Distacco pesante, 7 decimi, considerando che Lotterer su questa pista ha spesso fatto la differenza, ottenendo tempi per gli altri inavvicinabili. Alle sue spalle, l&rsquo;altra Audi di Duval-Di Grassi, autori del tempo medio di 1&rsquo;55&rdquo;541. Queste due Audi R18 hanno girato nella configurazione aerodinamica a bassa deportanza prevista per Le Mans, a &ldquo;mezza coda lunga&rdquo; come &egrave; stata ribattezzata. La terza Audi al via, affidata a Rast-Albuquerque e per la gara anche a Marco Bonanomi, era invece nella configurazione aerodinamica ad alta deportanza, la stessa utilizzata a Silverstone. Pi&ugrave; indicata per le caratteristiche di Spa, considerando che anche Porsche e Toyota hanno mantenuto la stessa configurazione aerodinamica della pista inglese. Eppure la terza Audi non &egrave; andata oltre il tempo medio di 1&rsquo;59&rdquo;000, dietro anche le due Toyota, con Buemi-Davidson autori di un tempo medio di 1&rsquo;57&rdquo;487 davanti a Sarrazin-Wurz con il tempo medio di 1&rsquo;57&rdquo;020. In qualifica per&ograve; alla Toyota hanno utilizzato condensatori usati, che tengono meno la carica e non garantiscono tutta la potenza realmente prodotta. Per la gara invece, le vetture giapponese adotteranno condensatori nuovi.  Nella classe Lmp2, la pole va alla Ligier del team G-Drive affidata a Bird-Canal, con il tempo medio di 2&rsquo;07&rdquo;761, che precedono l&rsquo;Oreca di Lapierre-Howson con un margine medio di 0&rdquo;158. Nella classe GTE, doppietta dell&rsquo;Aston Martin sia nella classe Pro che Am. La pole va a Stanaway-Rees con il tempo medio di 2&rsquo;16&rdquo;840 precedendo la Ferrari 458 AF Corse di Bruni e Vilander, distaccati di soli 0&rdquo;070. In realt&agrave; sarebbe stata una doppietta Aston Martin, ma i Commissari hanno annullato il tempo pi&ugrave; veloce ottenuto da Turner per avere ripetutamente oltrepassato i limiti della pista: un rischio corso anche dagli autori della pole, ma poi rientrato per loro. La Ferrari per&ograve; si comporta bene: l&rsquo;usura delle gomme &egrave; buona, domani la gara si dovrebbe disputare sempre con la pista secca e Bruni-Vilander possono ripetere la vittoria di Silverstone. Nella classe AM, infine, pole della Aston Martin di Lamy-Della Lana, con il tempo medio di 2&rsquo;19&rdquo;578 davanti alla Corvette di Roda-Ruberti.   

Bernhard-Hartley in pole, 4&deg; e 6&deg; posto per le prime Audi e Toyota. Svettano le Aston Martin fra le GTE sia Pro che Am, con Bruni-Vilander secondi

WEC 6H Spa: tris Porsche in qualifica

Chi &egrave; stato il pi&ugrave; bravo del reame? Ma Lewis Hamilton naturalmente! Dopo aver vinto il secondo iride Piloti F.1 nel 2014, il pilota della Mercedes si conferma sul tetto del mondo conquistando il primo posto anche nel Ranking internazionale di Autosprint&nbsp;riservato ai piloti di&nbsp;velocit&agrave; in circuito di tutte le categorie.  Il ranking di Autosprint &egrave; una speciale classifica che mette in graduatoria in basi ai risultati&nbsp;ottenuti nel 2014 tutti i piloti del mondo che hanno preso parte a gare internazionali in circuito.  Ci sono tutti quanti, dai piloti F1 a quelli della&nbsp;Nascar americana, ai protagonisti del Wec, del Wtcc, dei vari campionati GT di tutta Europa, alle monoposto di tutte le categorie: dalla GP2, alla Euro F3, alla F4, WSR, F. Renault fino ai monomarca (Porsche, Ferrari, Lamborghini, Maserati, Seat dcc).  Il Ranking di Autosprint &egrave; stato realizzato in collaborazione con il dipartimento di statistica dell'Universit&agrave; di Bologna ed &egrave; basato su un complesso algoritmo che calcola e indicizza tutti i risaltati tenendo conto di un coefficiente "di difficolt&agrave;" delle varie categorie. Non sempre il vincitore scala la classifica del ranking: il meccanismo che abbiamo messo a punto premia pi&ugrave; la continuit&agrave;&nbsp;dei piazzamenti che le singole e occasionali vittorie e favorisce chi disputa pi&ugrave; gare di chi corre poco. Per questo categorie che prevedono campionati con molte gare o week end di corsa con due o pi&ugrave; gare&nbsp;sono favorite rispetto a campionati con poche corse in calendario.  Lo scorso dicembre vi avevamo proposto&nbsp;la&nbsp;classifica di tutti i piloti italiani: la trovate qui. Questa invece &egrave; quella complessiva che tiene conto anche dei piloti stranieri.&nbsp;Nella graduatoria risulta vincente Lewis Hamilton, con un indice punti di 359. Seguono Nico Rosberg (indice punti:&nbsp;317),&nbsp;vice campione del mondo F1 e Daniel Ricciardo (indice punti:&nbsp;226).  E poi? Qui sotto la top ten, ma sul numero di Autosprint in edicola dal 13 gennaio, trovate il ranking completo dei 700 piloti pi&ugrave; forti del mondo secondo il risultato del calcolo&nbsp;condotto dall&rsquo;Universit&agrave; di Bologna&nbsp;in collaborazione con il nostro settimanale.  Dopo il ranking degli italiani, ecco dunque la panoramica mondiale. Il primo italiano classificato, Gimmi Bruni, &egrave; 38&deg; in questa graduatoria. La Top Ten 1. Lewis Hamilton (F1) 359,0 pt  2. Nico Rosberg (F1) 317,0 pt  3. Daniel Ricciardo (F1) 226,0 pt  4. Valtteri Bottas (F1) 171,0 pt  5. Sebastian Vettel (F1) 163,0 pt  6. Fernando Alonso (F1) 159,0 pt  7. Jos&eacute; Maria Lopez (WTCC) 133,0 pt  8. C&eacute;sar Ramos (Blancpain Sprint) 132,7 pt  9. S&eacute;bastien Buemi (WEC) 132,2 pt  10. Ryan Hunter-Reay (IndyCar) 130,4 pt.  Guarda la video-intervista di Gimmi Bruni ai Caschi d'Oro di Autosprint del 2014.

Domina Hamilton, Bruni primo italiano. Sul numero di Autosprint in edicola il ranking internazionale completo

Ecco i 700 migliori piloti del mondo

Su Autosprint che trovate in edicola da marted&igrave; 30 dicembre, debutta una nostra nuova iniziativa: il Ranking di tutti i piloti automobilistici italiani. Di cosa si tratta di preciso? Di una classifica generale che tenga conto di tutti i driver nostrani che corrono sulle piste di tutto il mondo. In modo da offrire una scala di valori attendibile e univoca che permetta di emergere a prescindere da dove - come luogo e come categoria - ognuno corre.  Anche perch&eacute; non possiamo n&eacute; dobbiamo dimenticare che pure per i nostri piloti si pu&ograve; parlare di &ldquo;piedi in fuga&rdquo;. Oltre a quelli che corrono stabilmente in campionati mondiali ed europei, infatti, abbiamo molti validi portacolori che dimostrano le loro capacit&agrave; di guida ben fuori dal continente - dagli Usa al Giappone - oppure che gareggiano solo saltuariamente ma in classi di tutto rispetto come quelle dell&rsquo;Endurance. Spaziamo insomma dai professionisti o poco meno sino ai &ldquo;gentlemen&rdquo;: per&ograve; tutti con questo sistema possono vedersi attribuire un &ldquo;ordine di merito&rdquo; al di l&agrave; dei singoli risultati.  Abbiamo dunque messo a punto con gli esperti di statistica dell&rsquo;Universit&agrave; di Bologna questo Ranking che, fermo restando quanto ciascuno sta gi&agrave; dimostrando nella propria categoria, permette di &ldquo;valorizzare&rdquo; anche in modo pi&ugrave; assoluto (e quindi di mettere in mostra) i propri risultati degli ultimi 12 mesi. Potete scorrere a seguire la &ldquo;top ten&rdquo; di questa lista, studiata assegnando opportuni coefficienti secondo l&rsquo;importanza e il valore delle varie categorie, come spieghiamo dettagliatamente sulla rivista.  Che ne pensate? Sono o no i migliori &ldquo;prodotti&rdquo; dell&rsquo;automobilismo da corsa italiano? Anche perch&eacute; trovare in cima a tutti il bicampione mondiale GT WEC, &ldquo;Gimmi&rdquo; Bruni, ha finora avuto riscontro unanimamente positivo fra quelli con cui ne abbiamo parlato (per esempio alla scorsa festa dei Caschi d&rsquo;Oro). I migliori 10 piloti italiani del Ranking di Autosprint 1&deg; Gianmaria Bruni (WEC GT) 100,3 pt 2&deg; Michele Rugolo (ELMS/GT Open) 77,8 pt 3&deg; Daniel Zampieri (GT Open) 75,1 pt 4&deg; Andrea Bertolini (ELMS) 74,6 pt 5&deg; Davide Rigon (WEC GT) 70,7 pt 6&deg; Giancarlo Fisichella (Uscc/Le Mans) 69,7 pt 7&deg; Mirko Bortolotti (Lambo ST/GT Italia) 64,2 pt 8&deg; Marco Cioci (ELMS) 58,1 pt 9&deg; Andrea Caldarelli (SuperGT Jap) 58,0 pt 10&deg; Antonio Fuoco (EuroF3) 55,5 pt  Maurizio Voltini

Su Autosprint in edicola trovate la nuova iniziativa che "mette in ordine" i migliori piloti italiani

Ranking AS: i migliori d&rsquo;Italia

Caschi d'Oro, Gimmi Bruni: &ldquo;Con noi la Ferrari vincente&rdquo;

Anche stavolta il tradizionale appuntamento con i Caschi d'Oro, la storica premiazione con cui Autosprint riconosce i protagonisti dell'automobilismo sportivo mondiale e nazionale, &egrave; stato un evento di grande soddisfazione. Da svariati punti di vista: in questo si &egrave; infatti spaziato dalla visibile emozione di un campione come Andr&eacute; Lotterer nel farsi fotografare assieme a una vera e propria leggenda come Jacky Ickx, all'entusiasmo messo in mostra dai nostri tre "reporter per un giorno" che hanno commentato in diretta via twitter tutto quanto succedeva.    Tutto comunque a ruotare attorno alle premiazioni, da quelle "telematiche" di Lewis Hamilton e Toto Wolff, trattenuti altrove, a quelle dirette e "reali" ai migliori italiani come Antonio Giovinazzi e "Gimmi" Bruni. Con quest'ultimo in testa al "ranking" che abbiamo presentato nell'occasione: una classifica generale di tutti i piloti italiani, messa a punto assieme all'Universit&agrave; di Bologna, che li dispone in graduatoria a seconda della qualit&agrave; e quantit&agrave; di risultati a prescindere dalla categoria e che descriveremo in dettaglio nel numero natalizio di Autosprint.  In attesa di pubblicare una gallery di foto e filmati di questa 49&ordf; edizione dei Caschi d'Oro, vediamo di seguito in dettaglio chi sono stati i vari piloti e personaggi premiati nell'occasione, in ordine di "apparizione" sul palco.  Premio Cesare Gariboldi: Antonio Giovinazzi.  Caschi Italia Rally: Paolo Andreucci, Anna Andreussi, Eugenio Franzetti (per Peugeot Italia), Lorenzo Bertelli.  Caschi Italia Pista: Gabriele Tarquini, Daniel Zampieri, Carlotta Fedeli, Gabriele Torelli, Rangoni Corse, Barbara Petrivelli (per Fast Lane), Andrea Pontremoli (per Dallara).  Caschi Italia F4: Angelo Sticchi Damiani (per Aci), Cristiano Fiorio (per Abarth), Gianfranco De Bellis (per Tatuus).  Caschi Tricolore: Simone Faggioli, Matteo Cairoli (Pietro Innocenti ritira per lui e per Porsche Italia), Mattia Drudi.  Caschi d'Oro Speciali: Max Rendina.  Caschi d'Oro Legends: Jacky Ickx.  Casco d'Oro Iridato Rally: Michael Lange (per Volkswagen).  Casco d'Oro Speciale Le Mans: Andr&eacute; Lotterer (anche per Audi).  Casco d'Oro Iridato WEC Endurance: Dominic Gardener (per Toyota).  Casco d'Oro WEC GT: Gimmi Bruni, Toni Vilander, Antonello Coletta (per Ferrari), Amato Ferrari (AF Corse).  Casco d'Oro Speciale Tecnologia: Alessandro Orsini (per Petronas).  Casco d'Oro Iridato F1: Lewis Hamilton, Toto Wolff e Aldo Costa (per Mercedes).  Maurizio Voltini    &nbsp;

Anche stavolta il nostro appuntamento &egrave; stato incredibile: da Ickx a Lotterer e da Hamilton a Bruni, ecco chi abbiamo premiato

Caschi d'Oro: sempre una festa!

WEC Bahrain, primo iride Toyota e bis di Bruni

Al termine della 6 Ore del Bahrain, la Ferrari &egrave; campione del Mondo. Non si tratta di Formula 1, ma &egrave; comunque un titolo iridato, arrivato anche in anticipo, alla penultima gara del campionato WEC. Protagonisti della bella impresa,&nbsp; Gimmi Bruni e Tony Vilander, che si sono aggiudicati il titolo nella categoria GTE-Pro.  Per Gianmaria &ldquo;Gimmi&rdquo; Bruni, romano, 33 anni, questo &egrave; stato il secondo Mondiale, arrivato in &ldquo;Una giornata fantastica, che mi ha permesso di diventare campione per il secondo anno consecutivo. Sono molto felice di poter condividere questo importante successo con il mio compagno Toni Vilander. Voglio ringraziare tutti i ragazzi per lo straordinario lavoro fatto per ripristinare completamente la vettura dopo il mio incidente a Shanghai&rdquo;.  Per Toni Vilander, finlandese, 34 anni,&nbsp;&nbsp; invece &egrave; il primo titolo: &ldquo;&Egrave; un&rsquo;emozione grandissima, per la prima volta sono Campione del Mondo, devo ancora realizzare di aver conquistato questo importate successo. Dopo la delusione di Shanghai sono state per me due settimane molto lunghe. Oggi la gara non &egrave; stata facile, ho cercato di dare il massimo e spingere ad ogni stint sempre di pi&ugrave;, alla fine il successo &egrave; arrivato. Voglio ringraziare tutti per il grandissimo lavoro fatto sulla vettura dopo l&rsquo;ultima sfortunata gara di Gimmi&rdquo;.

Alla 6 Ore del Bahrain ha conquistato il suo secondo titolo di fila

28 risultati per 'bruni'