La Storia la scrive chi vince. Pertanto onore a Max Verstappen che ha conquistato il titolo nel pi&ugrave; bel Mondiale di F.1 degli ultimi anni. E altrettanto onore a Lewis Hamilton per aver contribuito a mantenere in perfetto equilibrio fino all&rsquo;ultima curva un duello di livello assoluto. Mai come in questo 2021 sarebbe stato giusto premiare entrambi i Fenomeni al volante. Si d&agrave; per&ograve; il caso che nel Motorsport &ndash; e nello sport in generale &ndash; solo uno si porti a casa la coppa pi&ugrave; grande. Ed &egrave; bello cos&igrave;. Che ci sarebbe stato equilibrio al vertice in questo campionato lo avevamo capito fin dalle prime uscite. Qualcosa non sembrava perfettamente &ldquo;rotondo&rdquo; sulla nuova Mercedes W12 e, al contempo, a Milton Keynes telaisti e motoristi avevano realizzato un prodotto decisamente competitivo, nonostante la semi-blindatura dei regolamenti tecnici. Il gap tra le due vetture si era vistosamente assottigliato e le possibilit&agrave; che sotto la bandiera a scacchi non passasse per prima sempre e solo una stella d&rsquo;argento erano assai concrete.  &Egrave; stato proprio cos&igrave;, in una sinfonia che ha alternato solisti e tempi in modo armonioso per dieci mesi. Il campionato &egrave; scivolato via senza farci pesare la sua notevole lunghezza. 22 GP (nel calendario originale sarebbero stati 23) sono volati via fluidi proprio perch&eacute; ad ogni appuntamento c&rsquo;era un motivo valido per rimanere incollati davanti agli schermi. Era probabile &ndash; viste le caratteristiche del circuito &ndash; che Hamilton sarebbe andato a pareggiare Verstappen in Arabia. Ed era altrettanto evidente che, nell&rsquo;ultimo atto di Abu Dhabi, tutto si sarebbe risolto per un dettaglio. Un&rsquo;incollatura, come si dice nell&rsquo;ippica. Che avrebbe poi sicuramente dato adito a discussioni e polemiche per tutto il periodo invernale, visti i caratteri degli attori. Avevamo auspicato che gli organi preposti al controllo tecnico e sportivo tenessero la barra diritta per disincentivare al massimo le occasioni di contatto che &ndash; considerate le &ldquo;attitudini&rdquo; di uno dei due protagonisti sistematicamente portato a cercare la rissa &ndash; sarebbero state estremamente probabili, punendo in modo rigorosamente omogeneo gli eventuali colpevoli. E comunque, sarebbe stato opportuno che non ci fossero interferenze nel duello tecnico-sportivo tra i due super guerrieri, supportati alle spalle dai loro potenti eserciti. Se la sarebbero dovuta giocare loro su un terreno di battaglia dai confini comunque perfettamente regolari. Purtroppo non &egrave; stato cos&igrave;. Se consideriamo lo spettacolo, il finale &egrave; stato degno del pi&ugrave; emozionante thriller americano. Dal punto di vista sportivo, invece, &egrave; stato decisamente deludente. Un po&rsquo; come quando, al cinema, l&rsquo;ultima scena rovina il film appassionante a cui abbiamo assistito, rapiti, per ore.    Michael Masi &ndash; il direttore di gara che, va detto, sembrava inizialmente intenzionato a rimanere in tutti i modi giustamente fuori da qualsiasi interferenza &ndash; &egrave; entrato a gamba tesa proprio nel momento pi&ugrave; inopportuno. A quattro giri dalla fine di un GP che era stato sportivamente molto chiaro. Hamilton e la Mercedes avevano dominato, punto. Nonostante le scelte strategiche intelligenti della Red Bull, che commenteremo dopo, facessero pensare ad un maggior equilibrio. Masi ha scavalcato stewards e compagnia cantante con decisioni poco ortodosse, condizionando con le sue decisioni l&rsquo;esito di un campionato che, come detto, era stato meravigliosamente equilibrato e meritava di terminare proprio come stava accadendo. Sul campo e senza invadenze al limite dell&rsquo;arbitrariet&agrave;. Invece il suo assolo finale ha favorito palesemente uno dei due contendenti &ndash; che meritava sicuramente il titolo tanto quanto l&rsquo;altro &ndash; ma che non era di fatto quello che se lo stava conquistando sul campo. Peccato. Un Mondiale cos&igrave; grandioso avrebbe meritato un finale pi&ugrave; dignitoso. Anche perch&eacute;, ritornando sul terreno puramente tecnico-sportivo, i due Super Team &ndash; perch&eacute;, ragazzi, a Brackley e Milton Keynes ci sono due concentrati di competenze di altissimo livello &ndash; avevano preparato il weekend al meglio.    In particolare in Red Bull &ndash; consci del fatto che negli ultimi anni ad Abu Dhabi aveva sempre vinto chi era partito dalla pole &ndash; avevano puntato tutte le loro fiches sulla qualifica. Anche a costo di non essere perfettamente a posto per la gara. Obiettivo assoluto partire davanti a Lewis. E poi ci avrebbe pensato Max, in qualche modo, a non farsi superare. Cos&igrave; pensavano a Milton Keynes. Ecco dunque spiegata la scelta di andare estremamente scarichi aerodinamicamente. Infatti, per la prima volta nella stagione (e aggiungiamoci pure gli anni precedenti), la Red Bull &egrave; stata la pi&ugrave; veloce alla fine del lungo rettilineo dov&rsquo;era posizionata la speed trap. E sulla nostra Mappatura delle Efficienze ecco che i punti caratteristici delle due Red Bull si sono portati molto a destra, l&agrave; dove l&rsquo;efficienza in rettilineo &egrave; massima. Era chiaro che cos&igrave; Verstappen e Perez sarebbero andati in sofferenza nelle curve per la carenza di downforce. Ecco allora l&rsquo;idea di partire con le gomme soft, le rosse, compensando un po&rsquo; con il maggior grip la perdita di efficienza in curva conseguente alla scelta aerodinamica. Poi Max, dall&rsquo;alto del suo enorme talento, avrebbe saputo gestire la &ldquo;leggerezza&rdquo; della vettura anche nei tratti pi&ugrave; guidati cercando di non perdere troppo rispetto a Hamilton. Una scelta, quella dei tecnici Red Bull, che non riteniamo sia quindi stata obbligata dopo lo spiattellamento di uno pneumatico a mescola media nel Q2 fatto in frenata dal pilota olandese. &Egrave; stata piuttosto una scelta strategica pensata e concettualmente intelligente per puntare tutto sulla partenza. Poi per&ograve;, come abbiamo visto, il film non &egrave; iniziato come ipotizzato in Red Bull. Proprio nella fase in cui Max avrebbe dovuto fare la differenza, ovvero lo start, &egrave; stato battuto da Lewis che ha cos&igrave; potuto iniziare la sua cavalcata. L&rsquo;ora e mezza successiva la ricordiamo bene e non ci torniamo pi&ugrave; sopra.    Abu Dhabi ha dunque rappresentato per la Red Bull una svolta strategicamente radicale nella definizione del set-up della RB16B. Nel confronto con la Mercedes, questa vettura aveva mostrato fin dall&rsquo;inizio dell&rsquo;anno una migliore efficienza in curva, conseguenza di un ottimo bilanciamento meccanico ed aerodinamico su un livello di downforce sempre molto elevato. &Egrave; stato grazie a questa qualit&agrave; della sua vettura che Verstappen ha potuto attaccare la leadership di Hamilton alle prese, al contrario, con una W12 piuttosto scorbutica nell&rsquo;affrontare le curve. Certo la Mercedes &egrave; riuscita sempre a compensare con una migliore efficienza in rettilineo, nonostante i vistosi passi avanti della powerunit Honda. E poi c&rsquo;era Lewis a metterci del suo&hellip;&nbsp;  Insomma, se vogliamo sintetizzare questa stagione in poche righe, possiamo dire che &ndash; Abu Dhabi esclusa &ndash; la Red Bull &egrave; stata praticamente sempre pi&ugrave; performante della Mercedes nei settori guidati dei circuiti, perdendo ancora qualcosa negli allunghi. Quindi migliore efficienza in curva praticamente dappertutto e peggiore efficienza in rettilineo. Il mix di questi due parametri ingegneristici di sintesi ha per&ograve; fatto s&igrave; che le prestazioni delle due vetture &ndash; guidate da quei due Fenomeni assoluti &ndash; fossero praticamente equivalenti quasi dappertutto. Ne &egrave; nato un campionato bellissimo che ricorderemo negli anni, anche se gli ultimi dieci minuti hanno fatto barcollare la passione di molti.  Visto che ora siamo alle porte di una rivoluzione tecnica importante, c&rsquo;&egrave; da auspicare che anche altri team possano avvicinare prestazionalmente i prodotti che Mercedes e Red Bull metteranno in pista &ndash; perch&eacute;, statene certi, da quelle parti dominano la materia e non &egrave; certo un cambio di regole del gioco a farli tremare. Speriamo cos&igrave; che il parterre dei pretendenti alle vittorie si arricchisca. E, gi&agrave; che ci siamo, c&rsquo;&egrave; da sperare anche che gli ultimi dieci minuti di Abu Dhabi e magari anche qualche altro episodio controverso capitato nei weekend precedenti, inducano ad una revisione intelligente di regole sportive e anche ruoli. Poche regole, applicate con rigore ed uniformit&agrave; da giudici competenti ma non protagonisti. Perch&eacute; la Storia la devono scrivere piloti e tecnici.   

Mai come in questo campionato sarebbe stato giusto premiare entrambi i grandi protagonisti del 2021. Quello tra Verstappen ed Hamilton, Red Bull e Mercedes &egrave; stato un testa a testa che ha tenuto col fiato sospeso dall&rsquo;inizio alla fine di uno dei Mondiali pi&ugrave; belli della storia della F.1. Scopriamo perch&eacute;

Mercedes e Red Bull: equilibrio fenomenale nel Mondiale F1 2021

        Toglietevi dalla testa le classifiche di merito. Questa non &egrave; una graduatoria di chi ha fatto di pi&ugrave; e meglio, ma solo un elenco di chi ha saputo mettersi in mostra, a modo suo. Non c'&egrave; distinzione di categoria, come vedete. E' una sorta di menzione d'onore per chi in questa Formula 1 &egrave; stato protagonista, direttamente od indirettamente. Volti noti ed altri meno, per completare il quadro di un Circus che non sempre riconosce a tutti i propri meriti. In rigoroso ordine alfabetico.  Scorri tra le schede   &nbsp; Jost Capito   C'&egrave; chi del caso non si fida, ma certe cose fanno riflettere. Nell'anno della scomparsa di Frank Williams, la sua amatissima scuderia torna a vedere la luce dopo anni di oblio, riprendendo a respirare dopo una lunga apnea. L'orlo del fallimento adesso &egrave; un po' pi&ugrave; lontano grazie ai fondi di Dorilton Capital, e le cose in pista vanno un po' meglio grazie a Jost Capito: uno con la sua esperienza a Grove &egrave; come un messia che torna non solo per la salvezza ma soprattutto per la ripartenza. Capito ha lavorato sulle basi di Simon Roberts, team principal ad interim nella seconda parte del 2020: con qualche risorsa in pi&ugrave; a Grove hanno dimostrato che qualche qualit&agrave; in fabbrica c'&egrave; ed i risultati si sono visti; 23 punti dopo averne raccolti appena 8 nelle tre annate precedenti e ritorno sul podio anche se a Spa, di fatto, non si &egrave; corso. Dopo la sfilza di trofei con Volkswagen nel WRC e la parentesi lampo con la McLaren, una nuova, grande sfida per Jost Capito.  GP Belgio: ecco le modifiche a Les Combes e Malmedy &nbsp; Luca De Meo   Milanese, 54 anni, uno dei primi a laurearsi alla Bocconi con una tesi sul tema dell'etica negli affari. E' l'uomo che avanza in casa Renault, di cui &egrave; stato designato presidente e amministratore delegato. La sua nomina aveva significato un rafforzamento dell'impegno nelle corse, perch&eacute; De Meo crede all'attivit&agrave; sportiva come veicolo verso un futuro migliore per il Gruppo.&nbsp;Eleganza, impegno ed audacia furono i termini scelti nel comunicato ufficiale in cui si presentava il passaggio di denominazione da Renault ad Alpine in F1, e l'aver buttato nella mischia il logo Alpine &egrave; risultata una mossa astuta, promuovendo in un colpo solo due marchi: Renault per i motori, Alpine per il telaio. Cos&igrave;, a Budapest hanno vinto Alpine e Renault insieme. Il miglior modo per presentarsi al mondo: con un Alonso affamatissimo ed un Ocon notevolmente maturato, sognare nel 2022 non &egrave; proibito.  La top 10 dei piloti secondo i team principal &nbsp; Stefano Domenicali   Quando fu nominato a capo della F1, si era giustamente parlato di meritocrazia al comando. Del resto, ha qualit&agrave; umane e professionali da fare invidia: ha avuto il fegato a suo tempo di farsi da parte alla Ferrari, prendendosi anche colpe non sue, per poi costruirsi una carriera lontano dal Circus e rientrandovi dalla porta principale, con numeri da capogiro tra Audi e Lamborghini. Gli unici a restare delusi, e non sono pochi, sono quelli che con lui si aspettavano una visione pi&ugrave; &ldquo;europea&rdquo; della F1: invece ha sposato in pieno il progetto americano, premendo forte l'acceleratore su gare sprint, in aumento nel 2022, e calendario sempre pi&ugrave; fitto di appuntamenti. Intanto, la F1 2021 ha fissato il tanto sospirato record di stagione pi&ugrave; lunga di sempre con 22 GP, primato che Liberty Media ha voluto a tutti i costi: si andr&agrave; oltre negli anni a venire, ma riuscirci in un anno ancora segnato dalla pandemia ha fatto salire le quotazioni della societ&agrave;. Per cui, in questo senso, Stefano Domenicali ha fatto un capolavoro, rimpiazzando in fretta le tante gare saltate anche in questa stagione: i nostalgici, invece, meglio si mettano il cuore in pace.  Tombazis: "Regole 2022, pronti a correggerle" &nbsp; Adrian Newey   Quella sgambata estiva in bicicletta in Croazia ha rischiato di costargli molto molto cara: ne &egrave; uscito malconcio ma per fortuna senza danni tali da impedirgli di accompagnare la squadra nella fase di fuoco del campionato. La sua mano mancina si &egrave; vista, eccome: nell'inverno ha adocchiato le zone deboli della RB16 ed anche se la nuova macchina &egrave; stata denominata come semplice versione &ldquo;B&rdquo;, in realt&agrave; il cambio di passo &egrave; stato notevole. Dopo i tanti malumori con i francesi della Renault, deve un brindisi ai giapponesi della Honda: merito anche loro se ha artigliato, udite udite, il decimo titolo Piloti di una carriera straordinaria. Stava perdendo la voglia nei primi anni dell'era ibrida, poi ci ha ripensato: e ora chiss&agrave; che non sia pronto a tirare fuori un altro capolavoro con le nuove regole 2022. Perch&eacute; gira e rigira, lui &egrave; sempre una garanzia: ci sar&agrave; un motivo se qualche connazionale della F1 lo indica come la miglior mente di tutta la Gran Bretagna.  Newey, la moglie racconta per la prima volta il terribile incidente in bici &nbsp; John Owen   Facile raccontare l'epopea Mercedes e parlare sempre di Lewis Hamilton, di Toto Wolff, di James Allison, di Aldo Costa o di Andy Cowell, il pap&agrave; dei motori defilatosi nel 2020. C'&egrave; per&ograve; un signore, un certo John Owen, che meriterebbe ben pi&ugrave; le cronache della ribalta. Lui &egrave; il &ldquo;chief designer&rdquo;, ovvero il capo progettista, delle Mercedes pigliatutto di questi anni, e pazienza se per la prima volta &egrave; sfuggito un titolo. Classe 1973, nato a Cambridge, appartiene a quella categoria che gli inglese chiamano &ldquo;unsung heroes&rdquo;, ovvero quella degli eroi non celebrati. Owen, dopo un passato alla Sauber, &egrave; a Brackley da quando ancora c'era scritto Honda sull'insegna ed ha scalato le posizioni fino a diventare appunto progettista nel 2010. Sorprendentemente, dice che la sua macchina preferita &egrave; la W04, quella del 2013: una vettura che non vinse il mondiale ma che, parole sue, permise di far arrivare la Mercedes al vertice. Rafforzato adeguatamente il team, Owen si &egrave; messo a firmare monoposto eccezionali potendo contare su un gruppo di lavoro di prim'ordine, coordinato da Costa prima e da Allison poi, con la certezza di avere la potenza necessaria grazie ai motori nati inizialmente dalla mente di Cowell. In un ingranaggio che sembra perfetto, Owen ricopre quel ruolo ambito, delicato e mai troppo sottolineato di chi mette mano ben pi&ugrave; di altri alla progettazione della monoposto. Tra Piloti e Costruttori siamo gi&agrave; a 15 titoli vinti, pi&ugrave; i 2 con la Brawn GP in veste di aerodinamico: ben pochi ingegneri hanno vinto quanto lui.  Horner: "Nessuno merita il titolo pi&ugrave; di Verstappen" &nbsp; Kimi Raikkonen   Su Instagram si &egrave; affrettato a scrivere &ldquo;ritirato&rdquo; in descrizione, quasi come se non vedesse l'ora. Per quanto giunta molto in l&agrave; nella stagione, la scelta di dire basta era matura da tempo: ad averlo punzecchiato forse l'idea di sperimentare le nuove vetture del prossimo anno, ma la tentazione non &egrave; stata tanto forte da impedirgli di preferire la famiglia. Probabilmente sparir&agrave; per un po': nell'immediatezza si &egrave; fatto un Natale al mare, poi sar&agrave; tempo di scomparire tra le montagne svizzere con moglie e figli, a divertirsi con loro. A 42 anni non c'&egrave; spazio per i ripensamenti, correr&agrave; in altre categorie solo se ne avr&agrave; voglia: altrimenti, trover&agrave; sicuramente qualcosa di interessante da fare. Se ne &egrave; andato in silenzio, a modo suo. Sar&agrave; pi&ugrave; grande il vuoto che lascer&agrave; lui in F1 piuttosto che il contrario.  Leclerc vuole il numero 7 lasciato da Kimi? &nbsp; Andreas Seidl   Poco propenso a fare proclami, molto pratico nel lavoro. Con il piglio tipico di un tedesco nato al confine orientale con l'Austria. I risultati si vedono, se &egrave; vero che con lui la McLaren ha fatto una crescita notevole, mettendosi definitivamente alle spalle le tribolate prime stagioni dell'era ibrida, segno che forse non era solo colpa della Honda se Alonso perdeva spesso la pazienza. Insieme a Zak Brown, ha operato con un occhio ai conti, a met&agrave; tra l'esigenza di sviluppare la macchina 2021 e quella di preparare al meglio il 2022: come team principal ha sempre sostenuto di dare priorit&agrave; al nuovo progetto, dichiarazioni che hanno trovato riscontro in una realt&agrave; che ha visto la McLaren perdere prestazione nella seconda met&agrave; dell'anno. Il 3&deg; posto nel Costruttori contava, ma conta di pi&ugrave; la nuova macchina, a maggior ragione dopo la straordinaria doppietta di Monza: aver riportato Woking al successo dopo quasi 9 anni ha il sapore del trionfo.  Gianpiero Lambiase, l'ingegnere dietro al successo di Verstappen &nbsp; Toyoharu Tanabe   La Honda degli ultimi anni &egrave; stata un mostro a tre teste: Masashi Yamamoto come amministratore delegato del progetto, Yasuaki Asaki come responsabile dello sviluppo a Sakura e poi lui, Toyoharu Tanabe, direttore tecnico Honda in F1. Ovvero l'uomo sotto la cui direzione &egrave; nato il RA621H, il motore che ha spinto Verstappen ad un titolo Piloti che rappresenta il miglior addio possibile per i nipponici. Pure vincere il Costruttori sarebbe stato una figata, ma va bene anche cos&igrave;: Honda voleva lasciare il segno e ci &egrave; riuscita. Lui ha fatto un capolavoro: tante soluzioni della Pu 2021 prima della pandemia erano state posticipate al 2022, ma l'addio anticipato al Circus ha portato Tanabe a decidere di riprogrammare per il 2021 quelle soluzioni che altrimenti sarebbero rimaste nei cassetti, e questo ha voluto dire tantissimo per il campionato della Red Bull. Nonostante l'addio imminente, niente &egrave; stato lasciato al caso: nell'inverno si &egrave; intervenuti in tutte le aree concesse dal regolamento, soprattutto termico ed ERS, con nuove batterie a partire da Spa. &ldquo;Abbiamo deciso di utilizzare tutto il nostro know-how tecnico prima di lasciare questo sport&rdquo;, aveva fatto sapere Tanabe ad inizio anno, che da ingegnere avrebbe raccolto volentieri anche le prossime sfide, convinto ci siano ancora altre cose da apprendere con la F1. Ma ormai i vertici hanno deciso: sono cambiati gli obiettivi. A Sakura si porteranno a casa molte conoscenze: non tanto a livello di hardware, impossibile da replicare sulle auto stradali, quanto piuttosto a livello di software e gestione dell'energia.  Sayonara Honda: dal disastro iniziale al trionfo, sette stagioni per prendersi il titolo &nbsp; Jean Todt   Dodici anni di presidenza in Federazione contraddistinti dalla decisione, forse troppo precoce, di far sbarcare l'ibrido in F1 insieme a quella, fortemente voluta, di intervenire pesantemente sulla sicurezza stradale, con numeri che lo premiano. Presidente uscente insomma, ma non senza richieste: agli sgoccioli del 2021 &egrave; rimbalzata la notizia di un possibile ritorno a Maranello, in ruoli diversi da quelli precedenti. Se sar&agrave; vero o no, lo scopriremo solo vivendo: intanto con lui si chiude un'epoca che ha lasciato qualche polemica sospesa dal punto di vista politico e sportivo, ma a cui lui non ha mai dato peso.  Binotto: "Nessuna prima guida in Ferrari, la squadra avr&agrave; la priorit&agrave;" &nbsp; Sebastian Vettel   Diciamoci la verit&agrave;, in pista la stagione &egrave; stata quella che &egrave; stata. E ad uno come lui non pu&ograve; interessare il contentino del maggior numero di sorpassi. Spera di trovare un'Aston Martin decisamente migliore, pena il doversi guardare ancora di pi&ugrave; allo specchio: che sia pieno di dubbi &egrave; lecito pensarlo, anche perch&eacute; a pi&ugrave; riprese ha dichiarato che correre cos&igrave; non lo diverte pi&ugrave; di tanto. Dilemmi esistenziali di una persona che ha dimostrato di pi&ugrave; fuori dalle piste: ha preso a cuore tante iniziative, dall'ambiente ai diritti civili; ha sfidato governi avversi con magliette che non sono passate inosservate, sta portando avanti dei progetti per la tutela ambientale, dopo una giornata nera a Silverstone lo hanno visto a raccogliere l'immondizia, una roba che non si era mai vista in F1. Tanto di cappello.  Sam Michael, l'ingegnere che disse no alla F1       

Spazio a chi si &egrave; distinto di pi&ugrave;, non solo per quanto riguarda i risultati in pista: ecco una carrellata di chi ha fatto comunque parlare di s&eacute; in questa lunga stagione

F1 2021: le 10 personalità dell'anno

          E' un Max Verstappen pigliatutto. Ha vinto il titolo mondiale, che &egrave; ovviamente la cosa di gran lunga pi&ugrave; importante. Ma l'olandese ha ricevuto anche la piccola soddisfazione di essere votato miglior pilota dell'anno dagli addetti ai lavori, ovvero dai team principal e dagli stessi colleghi. Dopo la votazione da parte dei capi delle squadre, anche i piloti si sono cimentati nella votazione della personale top 10 del 2021, e dalla graduatoria &egrave; uscito nuovamente Verstappen davanti a tutti con Hamilton 2&deg;.  Sayonara Honda: dal disastro al trionfo, sette stagioni per prendere il titolo  Max e Lewis non votano La votazione era semplice: ognuno esprimeva la propria preferenza dal primo al decimo, con un sistema di punteggio che ricalca quello della F1 reale. Verstappen ne &egrave; uscito vincitore davanti ad Hamilton, con Lando Norris sul podio. A ridosso della top 3 i due ferraristi, Sainz e Leclerc, che hanno preceduto Alonso, Gasly, Russell, Ocon e Schumacher, finito tra i migliori dieci nonostante una stagione senza punti, bottino legato alla scarsa competitivit&agrave; della sua Haas. A votare sono stati 14 piloti su 20: non hanno preso parte al "gioco" Verstappen, Perez, Hamilton, Bottas, Raikkonen e Giovinazzi.   Alfa Romeo, Vasseur vuole un Bottas leader               Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da FORMULA 1&reg; (@f1)     Differenze con i TP  Curioso confrontare le classifiche di gradimento tra piloti e team principal. Tra le due ci sono notevoli somiglianze, dal momento che i primi 8 sono gli stessi in entrambe le graduatorie. A cambiare, gli ultimi due posti: Ocon&nbsp;guadagna una posizione tra team principal a piloti, passando da 10&deg; a 9&deg;, mentre tra le preferenze dei colleghi &egrave; Bottas a perdere il posto a favore di Schumacher.  La top 10 dei piloti votata dai team principal: classifica e punteggi         

Dopo il riconoscimento tra i team principal, anche i colleghi hanno indicato in Max Verstappen il pilota migliore della stagione, in una classifica simile, ma non uguale, a quella dei capi delle squadre

F1 2021, i piloti fanno la loro top 10: vince ancora Verstappen

        Nell'anno in cui avrebbero gi&agrave; dovuto esserci le monoposto di nuova generazione posticipate poi al 2022, &egrave; venuta fuori una stagione combattuta, ricca di spunti e riflessioni, difficile da interpretare per l'esigenza, tra le squadre, di portare avanti due progetti in parallelo, togliendo via via risorse al modello di quest'anno per concentrarsi su quello del prossimo campionato. Ne &egrave; uscita un'annata con tante lotte, a tutti i livelli, per tutte le posizioni della classifica Costruttori. Scorri tra le schede per vedere i voti squadra per squadra  La classifica Costruttori   &nbsp; Haas: 4  Un anno sacrificato sull'altare dell'apprendimento, soprattutto dal punto di vista dei piloti. I quali errori ne hanno sicuramente fatti, a volte per colpa loro, a volte traditi dalla voglia di fare, a volte da una macchina fanalino di coda dichiarato della stagione. Nel team ad anima americana, nessuno si aspettava il contrario: la VF-21 &egrave; semplicemente una VF-20 riverniciata e ritoccata il minimo indispensabile per entrare nelle regole 2021. Dei punti neanche l'ombra, ma nessuna sorpresa: troppe poche le gare pazze per poter centrare una top 10 e troppo il divario con tutte le altre vetture. &nbsp; Alfa Romeo-Sauber: 5  Se spacchiamo a met&agrave; la stagione, un passo avanti c'&egrave; stato: 3 punti nella prima parte, 10 nella seconda. Troppo poco per andare a prendere una Williams che ha avuto il merito di saper cambiare marcia e pure la fortuna di portarsi a casa un podio senza neanche gareggiare. La C41 &egrave; stata la macchina che &egrave; stata, con un miglioramento complessivo delle prestazioni nella seconda met&agrave; dell'anno, ma in mano ad una squadra che a livello strategico ha saputo sprecare molto, non solo con Giovinazzi (che sono i casi pi&ugrave; eclatanti) ma pure con Raikkonen. Incresciosa la gestione del caso Giovinazzi. &nbsp; Williams: 7  Per certi versi un trionfo. Avevano cominciato la stagione con il timore di giocarsi l'ultima fila con la Haas, o al massimo di essere costantemente nona forza in pista con poche possibilit&agrave; di salire pi&ugrave; su. Ed invece gli investimenti di Dorilton Capital hanno dato subito una mano: la FW43B &egrave; cresciuta durante l'anno, un miglioramento visto non solo con lo strepitoso Russell ma pure con Latifi, e cos&igrave; i punti sono stati addirittura 23 dopo gli 8 raccolti nelle precedenti tre stagioni. Brava la squadra a sviluppare la macchina ed a capitalizzare il potenziale, applausi ad un Russell che &egrave; stato un valore aggiunto sempre ma soprattutto nel pazzo weekend di Spa, dove si &egrave; visto regalare un podio dopo una qualifica stratosferica. &nbsp; Aston Martin: 5  C'&egrave; ragione di dire che siano stati i pi&ugrave; penalizzati dalle modifiche regolamentari sul fondo, difficolt&agrave; simili a quelle della Mercedes per via del progetto identico come concezione. Ma mentre Mercedes aveva un doppio titolo per cui lottare e quindi un motivo per non togliere del tutto le risorse dal 2021, loro avevano pochi interessi nell'investire in un esemplare di macchina destinato a scomparire, cos&igrave; hanno consegnato al suo destino la AMR21 concentrandosi sul progetto 2022. In squadra il clima &egrave; stato sereno, con Seb e Stroll ben affiatati nonostante qualche duello ravvicinato, ma entrambi quasi mai in grado di vivere giornate da urlo causa bassa competitivit&agrave; della vettura. Sarebbero arrivati comunque due podi, se solo il tedesco non fosse stato squalificato a Budapest. &nbsp; AlphaTauri: 7  La sensazione &egrave; che il 5&deg; posto nei Costruttori fosse pi&ugrave; che alla portata. Ma a fare da contraltare ad un Gasly quasi impeccabile c'&egrave; stato uno Tsunoda sciupone, falloso ed in generale molto al di sotto delle aspettative. La squadra stessa a volte con le strategie ha sprecato qualche punto, ma dopo un confronto intenso con l'Alpine la mazzata &egrave; stata Losail, con il parziale di 25-0 che ha di fatto chiuso i giochi a favore dei francesi. Ma ci sono tante buone cose nel 2021 dei faentini: una macchina veloce, il podio di Baku, un pilota, Gasly, che si sta instradando sulla via dei top driver. Buone notizie in vista del 2022. &nbsp; Alpine: 7  Un'annata molto positiva, al termine della quale si &egrave; confermato il 5&deg; posto delle due stagioni precedenti nella classifica Costruttori. Rispetto alla passata stagione la macchina complessivamente ha faticato un po' di pi&ugrave;, con meno punti raccolti (181 punti in 17 GP nel 2020, xx in 22 gare quest'anno), eppure ad Enstone si respira aria buona: la squadra ha saputo lavorare bene sulla macchina nonostante le restrizioni, il marchio Alpine ha debuttato vincendo subito al primo anno, la squadra ha riscoperto un Alonso 40enne ma sempre nel vivo della lotta ed un Ocon cresciuto e migliorato dalla convivenza con Fernando. Ingredienti positivi per l'anno prossimo, dove servir&agrave; comunque qualcosa di pi&ugrave;. &nbsp; McLaren: 7,5  Fino a Sochi una stagione con valutazione vicina al 9. Poi un calo verticale di competitivit&agrave;, dovuto forse anche ad uno spostamento definitivo delle risorse (a cominciare dalla distribuzione del tempo al simulatore) sul 2022. Ne &egrave; uscita una parte finale di stagione in difficolt&agrave;, senza possibilit&agrave; di difesa su una Ferrari che invece, con il nuovo sistema ibrido al motore, ha saputo mettere dietro la storica rivale. A Woking, comunque, il dispiacere per la sconfitta in campionato nella lotta al 3&deg; posto fa male ma fino ad un certo punto: dopo aver riportato al successo la McLaren, Seidl adesso punta a garantirle un futuro da protagonista, motivo per cui ha preferito sacrificare qualcosa in questa stagione, dal momento che non aveva a disposizione le stesse risorse del Cavallino. &nbsp; Ferrari: 8  Diamo a Cesare quel che &egrave; di Cesare. Dopo la disastrosa SF1000, un'umile risalita con la SF21, macchina sulla quale si &egrave; vista tanta buona volont&agrave; e dei miglioramenti oggettivi, con correttivi portati di volta in volta fino ad assicurare al Cavallino il podio nel Costruttori. Non era facile, dopo un 2020 del genere e con un nuovo pilota integrare. Invece tanto di cappello a Sainz nell'essersi subito immedesimato nella realt&agrave; maranelliana e nell'essersi saputo adattare piuttosto in fretta ad una macchina molto diversa dalla McLaren dell'anno scorso. Ne &egrave; uscita una stagione senza acuti a parte le due pole di Leclerc, ma con buoni risultati viste le attese. La Rossa non &egrave; mai stata la sorpresa di giornata, ma &egrave; stata la squadra pi&ugrave; costante tra quelle di mezzo, e questo &egrave; stato il valore aggiunto nell'aggiudicarsi la terza piazza. &nbsp; Red Bull: 10  Il massimo, anche se il Costruttori non lo hanno vinto. Uno ad uno e palla al centro con Mercedes. Nella sua straordinaria carriera, Adrian Newey potr&agrave; mettere la RB16B insieme alle altre sue macchine titolate. Sbagliato parlare di vettura dominante se non a cavallo di primavera ed estate (cinque vittorie di fila tra Monaco e Austria), giusto indicarla come monoposto straordinaria: ma ci &egrave; voluto il talento di Verstappen per farla volare davvero. Del resto, Max &egrave; il secondo dopo Hamilton nel nuovo millennio a vincere il titolo Piloti in un team che non riesce a vincere il Costruttori; per cui &egrave; corretto sottolineare come ad essere esplosivo sia stato il pacchetto macchina-motore-pilota nel suo insieme. A Milton Keynes hanno sperato anche nel Costruttori, ma dopo Jeddah ad Abu Dhabi contava solo Max: il sacrificio di Perez &egrave; costato ad Hamilton circa 7&rdquo;, decisivi per impedire a Lewis, nel finale con safety car, di fermarsi ai box senza perdere la posizione. Un gran lavoro di squadra. &nbsp; Mercedes: 10  Tanta fatica, ma alla fine hanno vinto comunque loro, almeno per quanto riguarda le squadre. I numeri aiutano a fare chiarezza sulla superiorit&agrave; perduta ed al tempo stesso inducono ad inchinarsi di fronte alla Red Bull per il recupero prestazionale da un anno all'altro: per la Mercedes dal 13-2 del 2020 si &egrave; passati al 9-11 a favore delgli avversari alla voce &ldquo;vittorie&rdquo;, mentre per quanto riguarda le pole il crollo &egrave; stato addirittura peggiore, da 15-1 a 9-10 sempre per i bibitari. Sin da subito la W12 &egrave; apparsa meno dominante delle sorelle maggiori, ma tanto di cappello alla squadra per come ha reagito: a Silverstone &egrave; stato introdotto uno sviluppo capace di far fare un salto in avanti alla vettura abbattendo la resistenza all'avanzamento (difetto in dote dal 2020, ma gestibile grazie ad una superiorit&agrave; pi&ugrave; marcata di macchina e motore), quindi negli ultimi GP, almeno su passo gara e gestione delle gomme, Hamilton &egrave; tornato ad essere impredibile. Le uniche mancanze, in conclusione, sono state quelle del muretto: non sempre si sono prese le decisioni giuste, sintomo di una pressione avvertita e non sempre ben gestita. Comunque, campioni per l'ottava volta di fila: record ritoccato.        

In ordine inverso rispetto alla classifica Costruttori, abbiamo analizzato la stagione di tutte le squadre, con valutazioni che tengono in conto di aspettative, risorse e risultati

F1 2021, le pagelle: le squadre

Lacrime di gioia iridata dentro un giorno destinato a lasciare tracce indelebili nella storia della F.1. Un finale da cuore in gola, un ultimo giro da elettrocardiogramma impazzito e una coda lunga a colpi di reclami nel dopo gara. Abu Dhabi sembra un immenso girone dantesco che mischia inferno e paradiso. Come da copione si decide tutto nelle ultime pieghe di un Mondiale mai cos&igrave; avvincente e combattuto. Max Verstappen sale sul tetto del mondo. Con un ultima tornata da rapace dell&rsquo;area di rigore, si avventa sulla preda e caccia dentro al sacco l&rsquo;azione decisiva. Quella che lo fa balzare davanti a Lewis Hamilton a un passo dalla leggenda.    Conquista il primo titolo iridato della carriera, l&rsquo;olandese. Lo fa all&rsquo;interno di un finale tanto spettacolare quanto avvelenato dalle polemiche al culmine di un duello totale che ha reso il 2021 uno show straordinario e scritto una trama dalle sfumature che sarebbero sfuggite anche a un regista cinematografico di quelli davvero bravi. Chiss&agrave; quante volte Max e Jos Verstappen se l&rsquo;erano immaginato questo giorno che hanno inseguito con la fame e la determinazione di chi ha un solo obiettivo nella vita: quello di vincere. Piangevano uno difronte all&rsquo;altro nel retrobox di Yas Marina. Anni di tensione sciolti dentro a un abbraccio. Super-eroi del volante che tornano umani e come tutti quanti noi vivono di emozioni, di gioie e delusioni, vittorie e sconfitte.  C&rsquo;era tutto questo anche dentro all&rsquo;abbraccio tra Lewis Hamilton e suo pap&agrave; Anthony. Carezze autentiche dentro a un mondo troppe volte terribilmente finto e agitato dal vento della polemica e delle carte bollate. Una domenica interminabile all&rsquo;interno di un sogno che si avvera con Max che sale sul tetto del mondo, detronizzando Hamilton, bloccato a un amen dalla conquista di quell&rsquo;ottavo titolo che lo avrebbe reso il pi&ugrave; vincente di sempre, sorpassando Michael Schumacher&hellip; Non &egrave; andata cos&igrave;. Verstappen ha vinto e la Mercedes ha firmato ancora una volta il Mondiale Costruttori. Non si dividono la posta da buoni amici. Per la prima volta nell&rsquo;era ibrida della F.1 vince un pilota senza griffe della Regina. Max ha riscritto la storia. Al culmine di una stagione di corse straordinaria, piena zeppa di sorprese fino alla fine, arriva anche il momento dei festeggiamenti.    Cos&igrave; sabato prossimo a Milano torna a rialzarsi il sipario sull&rsquo;edizione 2021 dei Caschi d&rsquo;Oro di Autosprint e dei Volanti ACI. Per il quarto anno di fila il nostro settimanale e l&rsquo;Automobil Club Italia mandano in scena una notte da Oscar dell&rsquo;automobilismo. Un gemellaggio che si rinnova per l&rsquo;evento dell&rsquo;anno per il motorsport tricolore. Senza fare spoiler sui temi caldi della serata, vi assicuriamo che sar&agrave; davvero di altissimo livello con tutte le eccellenze italiane a ricevere il giusto tributo al termine di un anno di corse avvincente. Una grande festa che dopo l&rsquo;edizione digitale dello scorso anno torner&agrave; a essere partecipata e come si dice in presenza. L&rsquo;occasione per salutare nel migliore dei modi un 2021 che rimarr&agrave; per certi versi indimenticabile.   A proposito di eccellenze italiane. La settimana appena andata in archivio &egrave; stata agitata dall&rsquo;annuncio delle dimissioni shock di Andrea Adamo dal ruolo di team principal di Hyundai Motorsport. Dopo aver vinto sei titoli iridati (tra WTCR e Mondiale Rally) e reso vincente la Casa coreana, la storia arriva al capolinea. Una notizia clamorosa. La vita obbliga a delle scelte. A nuove sfide. E in questo momento, oltre ogni altra considerazione, &egrave; bello soffermarsi a guardare tutto quello che di straordinario ha compiuto l&rsquo;ingegnere piemontese nella sua esperienza nel Motorsport e a capo di una Hyundai che prima del suo arrivo aveva la bacheca vuota. L&rsquo;impronta che Adamo lascia &egrave; bella evidente: un&rsquo;asticella davvero alta da superare per chi prender&agrave; il suo posto. Ora in mezzo alle sue montagne, immerso nei luoghi dell&rsquo;anima e del cuore, Andrea sa che tanti dei sogni che cullava fin da ragazzino &egrave; riuscito a centrarli. A 50 anni ha conquistato traguardi che altri neanche sfiorano e il pi&ugrave; delle volte sognano. L&rsquo;unica cosa certa &egrave; che uno come lui, un eccellente italiano, mancher&agrave; terribilmente all&rsquo;interno di un Mondiale Rally che, per l&rsquo;ennesima volta, sta per cambiare pelle e forse pure identit&agrave;.  Ora che le strade di Adamo e della Hyundai prendono direzioni diverse, sullo sfondo resta la consapevolezza che sia stata un&rsquo;avventura tutta cuore e passione, costellata da tanti successi e poche battute d&rsquo;arresto, vissuta in pieno da Andrea, un personaggio che dice sempre quello che pensa, che soprattutto fa quello che dice. Un uomo abituato a lottare. Infine l&rsquo;ultimo appunto. Da venerd&igrave; prossimo la Fia avr&agrave; un nuovo presidente. Da una parte Mohammed Ben Sulayem, dall&rsquo;altra Graham Stocker, in mezzo la poltrona pi&ugrave; importante della federazione internazionale in un testa a testa che si annuncia incandescente come il finale del Mondiale di F.1 con sullo sfondo la gigantesca uscita di scena di Jean Todt. In carica dal 2009 il 75enne francese passa la mano e apre a nuove sfide per il futuro slalomando tra diverse suggestioni&hellip; Scopriremo presto quali. 

La grande notte degli Oscar di Autosprint e Aci sabato prossimo, 18 dicembre, a Milano

L&#39;editoriale del Direttore: E ora facciamo festa con Caschi e Volanti

        Una stagione lunga e logorante, dentro la quale &egrave; praticamente impossibile non calare mai di rendimento, non avere passaggi a vuoto. Una stagione che per alcuni &egrave; stata di consacrazione, per alcuni di passaggio, per alcuni di apprendistato e per altri ancora di addio. Scorri tra le schede per vedere i voti di tutti i piloti  La classifica Piloti   &nbsp; Haas  Mick Schumacher: 6 Siamo al limite con il giudizio sospeso. Perch&eacute; con questa Haas c'era poco da fare e poco da inventarsi, se non quella di provare a gettare il cuore oltre l'ostacolo, anche a costo di metterla, come ogni tanto &egrave; avvenuto, nel muro. A Mick si chiedeva soprattutto di non sbagliare, di percorrere pi&ugrave; chilometri possibili, di mettere nel bagaglio un'annata comunque formativa, di apprendimento. Con una macchina la cui massima ambizione poteva essere il Q2 di tanto in tanto ed un punto nelle domeniche da tregenda, ha fatto quello che doveva fare, con buone gare, una buona crescita ed errori comunque messi in preventivo. Nel 2022 di lui si potr&agrave; scoprire molto di pi&ugrave;.  Nikita Mazepin: 5 Per niente ben voluto, spesso al centro di critiche e polemiche sul comportamento in pista, non solo nei duelli ma anche quando si trattava di lasciare strada in qualifica o in gara, da doppiato. Eppure, Nikita nella seconda parte dell'anno ha mostrato un po' di umilt&agrave; in pi&ugrave; e, nel complesso, qualche errore in meno. Non basta, non pu&ograve; bastare: anche perch&eacute; sebbene in classifica sia finita 0-0 (Mick davanti per piazzamenti), Schumi lo ha messo dietro quasi sempre, sia in prova che in gara. Pure per lui comunque la scusante di una macchina abbandonata a se stessa, senza ambizioni e nell'annata pi&ugrave; difficile per essere un debuttante: ricordiamo che lui, Mick e Tsunoda sono stati gli unici debuttanti della storia a prendere il primo via in F1 con soli tre giorni di test ufficiali sulle spalle. &nbsp; Alfa Romeo-Sauber  Kimi Raikkonen: 6,5 Nell'ultimo anno di attivit&agrave; si &egrave; preso 10 punti, il Covid e l'affetto di tutti una volta annunciato il ritiro. La stagione del commiato, per Kimi, &egrave; stata senza infamia e senza lode, in una serenit&agrave; totale da parte sua, pronto a prendersi, a 42 anni, gli elogi sulla longevit&agrave; e su una carriera comunque da applausi, con qualche numero, alla luce del talento, forse inferiore alla classe. Con Giovi &egrave; soprattutto amicizia, piuttosto che confronto interno: ha fatto pi&ugrave; punti di lui, sebbene Antonio sul giro secco lo abbia fatto sudare.  Antonio Giovinazzi: 6 Bisogna riconoscere una velocit&agrave; in qualifica molto buona ed una propensione, in gara, a perdere il ritmo nella mischia, difetto che non ti puoi permettere se guidi un'Alfa Romeo-Sauber che, in fin dei conti, non aspetta altro che una scusa buona per non rinnovarti il contratto. Ad Abu Dhabi &egrave; tramontata la sua carriera in F1, con la speranza di tornarci ma con la consapevolezza che sar&agrave; difficile; ma tanto di buono Antonio ha fatto vedere, correndo bene soprattutto nella seconda parte dell'anno, quando in una squadra ormai da separato in casa ha tirato fuori orgoglio e velocit&agrave;, per dei risultati non all'altezza del suo livello: con un po' pi&ugrave; di attenzione da parte di muretto e meccanici, magari, sarebbe andata a finire meglio, con risultati certamente migliori. &nbsp; Williams  George Russell: 8 Sicuramente tra i migliori piloti dell'anno, in rapporto al mezzo guidato. Fenomenale in qualifica, cresciuto tantissimo in gara, dove con una Williams molto migliore rispetto alle precedenti due annate ha potuto confrontarsi di pi&ugrave; con gli altri, a beneficio di una formazione ancor pi&ugrave; completa in vista del salto in Mercedes. Il giro sul bagnato di Spa resta un capolavoro assoluto, i quattro piazzamenti a punti stagionali un plauso alla tenacia ed alla crescita messa in atto in queste stagioni che gli sono valse la chiamata al fianco di Hamilton, dove studier&agrave; da campione. A Grove lascia pi&ugrave; punti del previsto, un pezzo di cuore e tanti bei ricordi.  Nicholas Latifi: 6 Ed ecco l'uomo che ha deciso il mondiale. Con i miglioramenti della macchina &egrave; venuto fuori anche lui, quando ormai tutti erano pronti a dirgli &ldquo;ciao&rdquo;. Invece si &egrave; preso la conferma in Williams, peraltro non del tutto immeritata; perch&eacute; &egrave; vero che poche volte &egrave; riuscito ad andare oltre la macchina, ma &egrave; anche vero che si &egrave; dovuto confrontare con uno, Russell, che sembra avere tutte le carte in regola per diventare campione in futuro. C'&egrave; modo di dire che abbia fatto pi&ugrave; di quanto ci si aspettasse da lui. Per cui, e per adesso, bravo Nicholas: l'anno prossimo con Albon la forbice dovr&agrave; per&ograve; essere meno larga. &nbsp; Aston Martin  Sebastian Vettel: 6,5 Il fatto che abbia tardato tanto ad esercitare l'opzione per il rinnovo nasconde un'insofferenza crescente, quella che si diverte s&igrave; ma mica tanto. Per lui poco avvezzo alle vie di mezzo, quest'anno &egrave; stato complicato anche a causa di una AMR21 meno performante del previsto: lui ci ha messo del suo tra tanti alti e bassi riconosciuti in prima persona nel team radio finale di Abu Dhabi, anche se nel finale le prestazioni sono migliorate, sebbene un po' di sfortuna in gara (Jeddah, per dirne una) non lo abbia premiato in fatto di risultati. Comunque, il 2021 era un anno di passaggio, per lui il 2022 sar&agrave; importante non solo in termini sportivi ma esistenziali: non trovasse una macchina competitiva e di conseguenza poche possibilit&agrave; di uscire dalla mediocrit&agrave; degli ultimi due anni, potrebbe anche decidere di appendere il casco al chiodo.  Lance Stroll: 6 Avere Vettel accanto gli ha giovato, e tutto sommato ha fatto una buona stagione nonostante qualche svarione ogni tanto sia capitato. L'Aston di pap&agrave; &egrave; stata l'ultima del gruppo di mezzo, decisa a non spendere troppe risorse sul progetto 2021 una volta capito che le prestazioni erano quelle che erano, e sarebbe stato inutile insistere su una macchina appartenente ad un ciclo tecnico destinato a chiudersi. Motivo per cui i risultati sono stati pi&ugrave; modesti rispetto alla passata stagione, ma a livello di guida ha fatto vedere buone cose, sebbene Seb lo abbia complessivamente battuto. &nbsp; AlphaTauri  Pierre Gasly: 8 Un'annata quasi del tutto immacolata, senza macchie a rovinare un curriculum di prim'ordine. In 22 gare ha saputo quasi sempre concretizzare il potenziale di una AT02 molto buona, mancano all'appello solo Sakhir e Monza, con due toccate di troppo a rovinare ala e ambizioni giornaliere. Per il resto, si rammarica che Marko non lo abbia chiamato al telefono per offrirgli il secondo sedile in Red Bull: da parte sua ha ragione, ma dopo aver fatto e disfatto carriere a Milton Keynes hanno preferito la via della stabilit&agrave; sia nella casa madre che a Faenza. Lui, sebbene sia comprensibile la sua voglia di saltare di nuovo in un top team, ha poco da rimproverarsi: AT03 permettendo, sar&agrave; un uomo mercato del prossimo anno.  Yuki Tsunoda: 5 Possiamo dirlo? La pi&ugrave; grande delusione del mondiale 2021. Ha la scusante di debuttare nell'anno peggiore per i rookie, con soli tre giorni di test ad inizio campionato, per cui qualche strafalcione era da mettere in conto; ma della comprensione se ne approfitta e quando gli offrono il rinnovo, lui stesso si chiede il perch&eacute;. Il motivo &egrave; presto detto, cio&egrave; che anche Marko forse si &egrave; reso conto di averlo gettato nella mischia decisamente troppo presto. Ma ormai &egrave; andata e non si torna indietro: urgono miglioramenti nel prossimo campionato per il ragazzo che in Giappone &egrave; gi&agrave; diventato un mito. Aveva illuso ad inizio anno prima di perdersi tra un errore e l'altro: mamma Red Bull pu&ograve; concedertelo una volta (a volte neanche quella), non due. Abu Dhabi &egrave; stata una boccata d'ossigeno: per la prima volta davanti a Pierre sul giro secco e 4&deg; posto in gara, miglior risultato stagionale. Deve ripartire da qui. &nbsp; Alpine  Fernando Alonso: 7,5 Qualche gara di rodaggio e poi ha preso ritmo, con un finale in crescendo e coronato dal ritorno sul podio dopo 7 anni. Basta e avanza per metterlo tra le storie pi&ugrave; liete di questa stagione, nella quale &egrave; stato un riferimento per la sua squadra e per il suo compagno di squadra (che l'et&agrave; lo abbia cambiato?), il quale non smetter&agrave; mai di ringraziarlo per aver propiziato il successo di Budapest tenendo dietro Hamilton. Ad Esteban la gloria della vittoria, a lui una posizione migliore in classifica: ancora bentornato Fernando.  Esteban Ocon: 7 E' riuscito a non farsi stritolare dal confronto interno con uno tosto come Alonso (81-74 il bilancio in classifica), anzi la convivenza ne ha accresciuto le quotazioni: da Nando ha imparato molto ed al tempo stesso aver tenuto un ritmo simile allo spagnolo durante l'anno ne ha migliorato l'immagine all'esterno. Un esame difficilissimo ben superato dunque, al termine di una stagione che si ricorder&agrave; a lungo come quella della prima vittoria. L'unico rimpianto sono quei 102 millesimi sul traguardo di Jeddah che lo hanno separato dal secondo podio stagionale. &nbsp; McLaren  Lando Norris: 7,5 In calo nella seconda met&agrave; dell'anno, cos&igrave; come la sua McLaren: 113 punti nelle prime 11 gare, 47 nelle successive 11. Lando, pilota velocissimo, poco propenso all'errore e da annoverare tra i possibili campioni del futuro, non &egrave; nuovo a questa pericolosa abitudine, quella di scendere di livello a mano a mano che la stagione si consuma. Non potr&agrave; permetterselo quando avr&agrave; una vettura al vertice, cosa che Seidl si augura di fornirgli il prima possibile. La costanza lungo tutta la stagione &egrave; forse l'unico difetto di questo pilota: ha stravinto il confronto interno con uno scomodo come Ricciardo ed in Russia stava pure per fare centro dopo la prima pole della carriera. Qualcosa da aggiustare insomma, ma &egrave; sulla strada giusta.  Daniel Ricciardo: 6 Con il successo di Monza strappa una sufficienza che resta stiracchiata per il divario che a fine anno si ritrova a pagare su Norris. Battuto spesso e volentieri dall'inglesino rampante, Daniel ha pagato lo scotto di un adattamento pi&ugrave; lungo e complicato del previsto alla nuova realt&agrave; di Woking, dove sono ancora sicuri di avere la coppia giusta per tornare davanti se solo la macchina lo permetter&agrave; ai piloti. Lui ha provato a non perdere il suo caratteristico sorriso, ma in certi momenti della stagione &egrave; stata dura: Monaco per dirne una &egrave; stata un'umiliazione. Per&ograve; la luce sotto al tunnel si vede: da Spa in poi ha portato a casa 65 punti, Lando 47. Che sotto sotto sia gi&agrave; cominciata la risalita? &nbsp; Ferrari  Carlos Sainz: 8 Certamente in casa Ferrari lo spagnolo rientra tra le note positive, con una fiducia ripagata in breve tempo. Bravissimo ad integrarsi in squadra ed a costruire subito un buon rapporto con tutti nel box, al tempo stesso portando una metodologia differente nel lavoro con gli ingegneri. In qualifica Charles resta spesso e volentieri irraggiungibile, in gara invece sa essere molto pi&ugrave; vicino al monegasco se non addirittura superiore nelle giornate giuste, ed infatti, col colpo di reni finale, si &egrave; preso podio (il quarto dell'anno), 5&deg; posizione nella classifica Piloti ed il sorpasso in graduatoria su Leclerc. Pure lui attende la prima, vera macchina al top nella carriera, con il forte desiderio di cogliere l'agognata prima vittoria.  Charles Leclerc: 7 Batteria scarica nel finale di stagione. Sainz &egrave; stato un osso duro, uno stimolo per migliorare ancora, non tanto in qualifica, dove Charles resta uno dei piloti migliori della griglia, quanto piuttosto in gara, dove lo spagnolo con un metodo di preparazione tutto suo riesce ad essere costante nei tempi e contemporaneamente molto rispettoso delle gomme salvo rare eccezioni. Per Charles un anno di purgatorio, con una vittoria preclusa per tutta la stagione (e siamo a due anni di digiuno) e possibile solo in quella Monaco per lui maledetta. Ha chiuso in calando, colpito dalla pesantezza mentale di questi due anni, ma in pochi avrebbero scommesso su un Sainz davanti a lui in classifica a fine campionato. Il biennio per sua fortuna &egrave; terminato, ora un po' di riposo ed un bel respiro: non vuole pensare alle valutazioni che dovrebbe fare nel caso di una Rossa deficitaria anche nel 2022. &nbsp; Red Bull  Max Verstappen: 10 Siamo di fronte ad un talento autentico, cristallino, precoce. Perch&eacute; &egrave; vero che &egrave; in F1 da una vita, ma ha pur sempre 24 anni ed aver tenuto testa per tutto l'anno ad un campione completo come Hamilton ne accresce grandezza e meriti. E' stato il migliore, Jeddah a parte in gara non ha commesso errori di guida, al massimo di valutazione: se a Silverstone avesse messo da parte l'orgoglio ed alzato il piede a Copse, forse oggi non avrebbe un debito con Latifi. Ma Baku e Budapest gridavano vendetta, l&agrave; ha lasciato sul campo per colpe non sue punti pesantissimi e vitali che rischiavano di costargli il campionato: in alto qualcuno gli ha voluto bene a regalargli questo incredibile, meritatissimo titolo mondiale. Consegnandoci la sensazione di essere di fronte alla storia in persona.  Sergio Perez: 7 &ldquo;Che leggenda Checo&rdquo;. L'ossequio &egrave; arrivato nel tumulto di emozioni di Abu Dhabi direttamente da Verstappen, che aveva apprezzato il tentativo del messicano di tenersi dietro Hamilton a tutti i costi. Quei due giri sono stati la cartolina migliore della sua stagione, forse anche pi&ugrave; di Baku. Perch&eacute; Azerbaijan a parte, ha zoppicato un po' troppe volte, incapace di limare un divario da un compagno di squadra che, a questo punto, inizia a far nascere il dubbio di essere stato lui il principale problema dei suoi ultimi tre compagni di squadra. La RB16B &egrave; stata una macchina velocissima ma difficile da portare al limite, e qualche difficolt&agrave; di adattamento Sergio l'ha incontrata, anche perch&eacute; si trattava di un tipo di vettura diversa da tutte le altre guidate prima d'ora: dunque promosso, ma nel 2022 &egrave; lecito attendersi qualcosa di pi&ugrave;. &nbsp; Mercedes  Lewis Hamilton: 9 Puoi essere un vincente anche quando perdi. E dopo una stagione cos&igrave;, nessuno si sogner&agrave; di indicare in Lewis Hamilton il &ldquo;perdente&rdquo;di questa stagione. Sconfitto s&igrave;, ma a testa altissima e con onore. In Inghilterra si &egrave; parlato di rapina, ed &egrave; indubbio che il giro decisivo sia stato giocato ad armi impari. Ma lui &egrave; il primo a riconoscere a Max un'annata stratosferica, un'annata che ha portato a dare qualcosa di pi&ugrave; anche a Lewis, che a 36 anni e sette titoli mondiali &egrave; stato in grado di duellare fino in fondo con la ferocia del nuovo che avanza. Nella sua stagione due macchie pi&ugrave; evidenti di altre, Imola e Baku; nel finale ha avuto una Mercedes superiore ma con un divario difficile da colmare, eppure era ad un passo dal riuscirci. E' e resta un campione: il titolo di &ldquo;Sir&rdquo; se lo merita per la sportivit&agrave; con cui ha reso onore a Max, andandogli subito incontro nonostante l'adrenalina, e la rabbia, in circolo. Campione comunque, s&igrave;: dentro e fuori la pista.  Valtteri Bottas: 7 Un dato pi&ugrave; importante di altri: Checo &egrave; finito davanti ad Hamilton tre volte in gara, lui davanti a Verstappen solo una. Poca roba, dunque, ad indicare nelle seconde guide pi&ugrave; pedine strategiche piuttosto che vere armi per fronteggiare il caposquadra avversario. Per&ograve;, nonostante questo dato, alla fine il titolo Costruttori lo ha vinto la Mercedes ed i punti di differenza ce li ha messi lui, meritatamente terzo alla fine dell'anno. La sua partecipazione nella conquista dell'alloro a squadre non si pu&ograve; non tenere in conto, ed &egrave; stato un po' il suo biglietto d'addio ad una squadra che gli ha dato tantissimo ma a cui lui a sua volta ha dato tanto, divenendo negli anni un componente perfettamente ingranato nella macchina degli otto titoli Costruttori consecutivi. Il futuro in Alfa Romeo-Sauber rappresenta un'occasione di ripartenza.        

Le valutazioni finali sono sempre un gioco stuzzicante, con giudizi personalissimi che lasciano spazio a momenti di condivisione e confronto: ecco qui i voti, pilota per pilota, a ciascuno dei protagonisti del mondiale 2021

F1 2021, le pagelle: i piloti

Finale scoppiettante per una stagione davvero ricca di emozioni. Max Verstappen vince il primo titolo iridato e mette la firma nel Mondiale 2021, battendo Lewis Hamilton all’ultimo giro dopo l'ingresso della safety car quando il britannico era ampiamente in testa. Il pilota di Hasselt è il primo olandese a vincere in Formula 1 coronando il suo sogno e quello di papà Jos. Decisivo è stato l’incidente di Latifi, che ha permesso a Max di mettere le soft bruciando così al photo finish Hammer, che montava le hard da più di 30 giri. Duello che però è continuato anche dopo la bandiera a scacchi, quando le decisioni della direzione di gara (poco all’altezza della situazione) hanno portato la Mercedes a fare ricorso per due episodi sospetti tra i due rivali, entrambi poi giudicati regolari dalla FIA. Ma a Yes Marina, nell’ultima gara della Formula 1 è successo questo e molto altro. Ecco il meglio e il peggio della gara

GP Abu Dhabi, i voti: s’avvera il sogno di Verstappen, Hamilton perde a testa altissima

Un finale ricco di infiniti colpi di scena, quello di Yas Marina che ha visto Max Verstappen alzare il suo primo titolo iridato in carriera. L&#39;olandese ha battuto Lewis Hamilton in regime di safety car all&#39;ultimo giro del GP di Abu Dhabi. Si conclude cos&igrave;, con un vantaggio di soli punti, una lotta mirabolante che ha tenuto banco, emozionando tifosi e non tifosi del Circus, per tutti e 22 GP corsi in questo Mondiale di F1 2021. Ecco tutti i punteggi nel dettaglio.  Classifica Piloti Formula 1 2021  &nbsp;    &nbsp; 

Il GP di Abu Dhabi incorona Max Verstappen all&#39;ultimo giro, una vittoria sul photo finish che ha sorpreso anche Hamilton

Mondiale Piloti: la classifica finale del Mondiale di F1 2021

Il GP di Abu Dhabi mette la parola fine alla lotta infinita tra Mercedes e Red Bull per la conquista del titolo iridato consecutivo numero 8 del Mondiale Costruttori. Col secondo posto di Hamilton e il quarto di Bottas, le due Frecce Nere superano di 28 punti le Red Bull. Terzo posto confermato per la Ferrari, davanti alla McLaren. Ecco nel dettaglio tutti i punti di ciascuna scuderia.  Mondiale Costruttori, la classifica aggiornata dopo la gara di Abu Dhabi   

La Mercedes vince il suo ottavo titolo consecutivo tra i team, concludendo la stagione a +28 dalla Red Bull

Mondiale Costruttori: la classifica finale del Mondiale di F1 2021

Ecco il commento di Mario Donnini a caldo sulla vittoria del primo titolo iridato di Max Verstappen

GP Abu Dhabi: super Verstappen vince il suo primo Mondiale

Clicca qui per aggiornare la diretta  Finisce qui la diretta di Autosprint.  Grazie a tutti per aver vissuto con noi le emozioni di questo anno difficile ma spettacolare della Formula 1.  Continuate a seguirci per le interviste e gli approfondimenti   Lewis dopo aver abbracciato il pap&agrave; va a complimetarsi con Max: un bellissimo gesto quello dell&#39;inglese che dimostra di saper perdere  &nbsp;   A title battle we will never forget  Thank you#AbuDhabiGP #F1 pic.twitter.com/aDYvg00KuQ &mdash; Formula 1 (@F1) December 12, 2021   &nbsp;   La Ferrari chiude la stagione con un podio e col sorriso di Sainz, terzo classificato   &nbsp;   MAX VERSTAPPEN. WORLD CHAMPION!!!  A stunning season by an extraordinary talent#HistoryMade #F1 @Max33Verstappen pic.twitter.com/FxT9W69xJe &mdash; Formula 1 (@F1) December 12, 2021   &nbsp;  La Mercedes si consola con l&#39;ottavo titolo nel Mondiale Costruttori: per la prima volta nell&rsquo;era Power Unit, il titolo non va ad un pilota&nbsp;Mercedes   Ecco la classifica finale del GP d&#39;Abu Dhabi    &nbsp;   &quot;&Egrave; qualcosa di incredibile&quot;, piange Max   Hamilton si arrende all&#39;ultimo giro e chiude secondo   UN FINALE DAVVERO DA NON CREDERCI   VERSTAPPEN &Egrave; IL RE DEL MONDIALE DI F1 2021  L&#39;OLANDESE SI PRENDE IL PRIMO TITOLO IN CARRIERA   FINALE CLAMOROSO   VERSTAPPEN SORPASSA HAMILTON E VINCE IL GP D&#39;ABU DHABI  &nbsp;   LAP 58/58  Verstappen passes Hamilton on the final lap!  WOW#AbuDhabiGP #F1 pic.twitter.com/Js5BseCwZq &mdash; Formula 1 (@F1) December 12, 2021   &nbsp;   BANDIERA VERDE   PARTE IL GIRO 58   SI DECIDE ALL&#39;ULTIMO GIRO IL MONDIALE    Arriva un giro di permesso per le monoposto, finisce il regime di SC   &quot;Possiamo avere un giro di gara?&quot;, chiedono via radio dalla Red Bull alla FIA   La monoposto di Latifi &egrave; sulla gru: si correr&agrave; almeno l&#39;ultimo giro senza SC?   Perez va ai box e Sainz passa cos&igrave; in terza posizione   3 GIRI ALLA FINE   In caso di bandiera verede per&ograve; Max avr&agrave; un vantaggio incredibile su Hamilton   I meccanici Mercedes erano pronti per mettere le medie a Lewis ma sono rientrati dentro: la gara potrebbe finire in regime di SC   &quot;Questo &egrave; incredibile!&quot;, sbotta Lewis via radio   Red Bull scatenatissima, richiama Verstappen ai box!  Max monta le soft per il rush finale   Latifi si schianta sulle barriere, dopo il contatto ruota a ruota con Mick Scumacher  BANDIERA GIALLA E SAFETY CAR   5 GIRI ALLA FINE  Giro 52 Hamilton concentratissimo sui suoi pneumatici: l&#39;inglese si tiene lontano dai cordoli dopo la foratura di Norris   394,5 e 388,5: se dovesse finire cos&igrave; il GP d&#39;Abu Dhabi questi saerebbero i punteggi definitivi di Hamilton e Verstappen in classifica Piloti   9 giri e 11 secondi di vantaggio per Lewis che sta gestendo alla grande il primo posto   10 GIRI ALLA BANDIERA A SCACCHI   Giro 48 Situazione a specchio nel duello Ferrari-McLaren: Sainz precede Norris, mentre Ricciardo &egrave; 11&deg; davanti Leclerc   Giro 47 Sainz segna il giro personale in gara: la Ferrari &egrave; quarta   Hamilton inizia i primi doppiaggi con Ocon e Leclerc   Scende a 13 secondi il distacco tra Hamilton e Verstappen: l&#39;olandese ha recuperato tantissimo grazie alle nuove gomme. 31 vs 8 i giri di usura tra le due mescole   Giro 44 Leclerc in difficolt&agrave; dopo il pit stop in regime di VSC &egrave; sprofondato in 12esima posizione   MANCANO SOLO 15 GIRI ALLA FINE   Giro 43   La Top 10  Hamilton, Verstappen, Perez, Sainz, Norris, Bottas, Tsunoda, Gasly, Alonso e Ocon   Giro 41 Alonso e Tsunoda: i due fanno a sportellate per la settima posizione. Ma tra i due passa Gasly   Scatenato Max con le hard fresche: continua a volare e a migliorarsi   LAP 40/58  Hamilton is told that Verstappen needs to be 0.8s quicker per lap than he is for the Red Bull to catch him before the chequered flag  And Max has just set a new Fastest Lap of the race on those fresh tyres... #AbuDhabiGP #F1 pic.twitter.com/tXgn4u7cra &mdash; Formula 1 (@F1) December 12, 2021   &nbsp;   Hamilton piccato via radio: &quot;Un bel rischio lasciarmi fuori, no?&quot;   Giro 39 La gomma nuova si fa sentire: Max &egrave; il pi&ugrave; veloce ora in pista e firma il crono di 1:26.31   Giro 38 finisce il regime di VSC   La Mercedes ordina a Hamilton di non entrare in pit lane: &quot;Stai fuori, stai fuori&quot;. Un bell&#39;azzardo visto che le sue hard hanno pi&ugrave; di 20 giri   Stategie da rivedere per Verstappen e Perez: si fermano le Red Bull ai box   VIRTUAL SAFETY CAR  &nbsp;   LAP 37/58  We&#39;re behind a Virtual Safety Car after Antonio Giovinazzi comes to a halt trackside  And it looks like Red Bull are about to pit...#AbuDhabiGP #F1 pic.twitter.com/STFgiKq5gd &mdash; Formula 1 (@F1) December 12, 2021   &nbsp;   Disastro Alfa Romeo: Giovinazzi si ferma. Finisce malissimo anche per Antonio l&#39;ultima gara (per ora) della sua carriera in Formula 1   Giro 35 La Ferrari via radio fomenta Charles isto che Bottas lo ha messo nel mirino: &quot;Stai facendo un gran lavoro&quot;   Giro 33 Hammer a 1.74&#39;44: guadagna mezzo secondo in pi&ugrave; rispetto al crono registrato in precedenza   Tutte le monoposto hanno effettuato almeno una sosta, tranne Alonso e Gasly che sono partiti con le hard   Cambio bloccato per Russell: anche la Williams si arrende   Giro 31 Norris rimane tra le due Ferrari: la McLaren &egrave; settima, preceduta da Sainz e seguita da Leclerc   &nbsp;   &nbsp; &mdash; Alfa Romeo Racing ORLEN (@alfaromeoracing) December 12, 2021   &nbsp;   Niente da fare per Kimi: il finlandese costretto al ritiro e chiude al 28&deg; giro la sua leggendaria carriera   Giro 27 Problemi per Raikkonen che va ai box: i meccanici stanno provando a salvare la sua Alfa Romeo per far finire ad Iceman la sua ultima gara in Formula 1  &nbsp;   LAP 29/58  Kimi is out  His final F1 race finishes early with reported brake issues - and he&#39;s back in the garage #AbuDhabiGP #F1 pic.twitter.com/w1uBe1UbIV &mdash; Formula 1 (@F1) December 12, 2021   &nbsp;   Max via radio &egrave; affascinato dal comportamento del suo compagno di squadra: &quot;Checo &egrave; una leggenda&quot;   Giro 24 1:27&quot;6, nuovo giro veloce di Hamilton che ha pi&ugrave; di vantaggio su Max   Perez vola ai box e cede la sua posizione a Verstappen: le sue soft sono al collasso dopo la battaglia con Lewis   Giro 22 Alla fine vince Hammer: &egrave; di nuovo il leader del GP a Yas Marina   Spettacolo pure questa guerra di sorpassi tra Perez e Hamilton: rester&agrave; indimenticabile  &nbsp;   LAP 21/58  Epic stuff at the front as race leader Sergio Perez battles hard to keep Lewis Hamilton frustrated  Hamilton eventually gets past to take P1, but his lead over Verstappen is cut to two seconds  &quot;Checo is a legend&quot; says Max over team radio #AbuDhabiGP #F1 pic.twitter.com/Thc5IPQV09 &mdash; Formula 1 (@F1) December 12, 2021   &nbsp;  Lewis: &quot;Pericoloso come guida Perez&quot;   Giro 21 Incredibile come Perez &egrave; riuscito a difendere la posizione facendo infastidire tantissimo e a tenere testa a Hamilton! Mai visto cos&igrave; combattivo e agguerrito il messicano al volante: non ha mai guidato cos&igrave; bene come in questo momento.   Mamma mia che strategia quella della Red Bull! Perez riesce a tenere a bada Hammer per far recuperare due secondi a Verstappen!   Pit stop anche per Sainz   Giro 20 Hamilton &egrave; a 1 secondo di distanza da Perez: il 7 volte campione mette il messicano nel mirino   Giro 18 Grandissima gara quella di Sainz che &egrave; 4&deg; alle spalle di Verstappen   &nbsp;   LAP 16/58  Both title rivals have made their first pit stops  Hamilton emerges with his five-second lead over Verstappen in tact  As it stands - and there&#39;s a *long* way to go - Hamilton will be crowned world champion #AbuDhabiGP #F1 pic.twitter.com/Af5YGo94zV &mdash; Formula 1 (@F1) December 12, 2021   &nbsp;   Giro 16 Sosta per Leclerc e Ocon: entrambi scelgono le hard e rientrano da 16&deg; e 18&deg;   La Top 10  Perez, Hamilton, Sainz, Verstappen, Norris, Tsunoda, Bottas, Leclerc, Ricciardo e Ocon   Perez &egrave; il nuovo leader del GP di Abu Dhabi   Giro 15 Pit stop anche per Hamilton: la Mercedes rispondesempre con le hard   Giro 14 Problemi anche per Leclerc che va lungo come un missile e finisce in bloccaggio con l&#39;anteriore sinistro: Tsunoda lo passa senza problemi. La Ferrari ora &egrave; settima   Giro 14 Max &egrave; costretto ad andare ai box per primo per mettere le hard. La Red Bull cambier&agrave; strategia facendo due soste oppure tenter&agrave; il tutto per tutto?   Problemi per il cambio la McLaren di Norris   Giro 13 Verstappen sta soffrendo, &egrave; +5.8 da Hamilton e via radio scarica la sua frustazione: &quot;I miei pneumatici posteriori fanno davvero fatica!&quot;   Situazioni opposte per i compagni di squadra di Red Bull e Mercedes: Perez &egrave; 3&deg; mentre Bottas &egrave; scivolato in ottava posizione   Giro 12 1:28&#39;134, Hammer rifirma il giro pi&ugrave; veloce   Giro 9 Hamilton allunga: ora &egrave; a +2.4 su Verstappen, che via radio accusa problemi di degrado alle sue soft   Giro 7  La Ferrari &egrave; prima di Norris grazie a Sainz!   A good start!  After the first lap, #Carlos55 is P4 and #Charles16 P6. #AbuDhabiGP &mdash; Scuderia Ferrari (@ScuderiaFerrari) December 12, 2021   &nbsp;   Arrabiatissimo il team principal della Red Bull, Horner: &quot;Questa decisione &egrave; una totale mancanza di coerenza della FIA!&quot;   Contestatissima la decisione di Michael Masi di non dire a Lewis di restituire la posizione! Potrebbe essere l&#39;episodio che condizioner&agrave; l&#39;intera gara.   Giro 6 Quasi due i secondi di distanza tra Lewis e Max   Giro 5   Top 10  Hamilton, Verstappen, Perez, Sainz, Norris, Leclerc, Tsunoda,Bottas, Ocon, Ricciardo   FIA DECISIONE UFFICIALE  Dalla direzione di gara fanno sapere che non sar&agrave; necessaria alcuna investigazione per il sorpasso/contatto tra Verstappen e Hamilton. L&#39;inglese non ceder&agrave; il vantaggio e quindi la prima posizione alla Red Bull: Lewis quindi resta saldamente leader del Mondiale 2021   Giro 3 Lewis segna il giro pi&ugrave; veloce a 1:28&#39;587  &nbsp;   LAP 3/58  A great start from Lewis Hamilton and he&#39;s up into P1!  Max Verstappen tries to battle back through the chicane on the opening lap, but Hamilton holds on  Game on in Abu Dhabi!#AbuDhabiGP #F1 pic.twitter.com/M2tlS2LpaR &mdash; Formula 1 (@F1) December 12, 2021   &nbsp;   Giro 2 Hamilton si rimette al comando! Sfruttando il contatto con Max taglia la esse e lo risorpassa   MAX IN CURVA 1 SI RIPRENDE LA PRIMA POSIZIONE: l&#39;olandese manda fuori la Mercedes! Che lotta   CHE VIA PAZZESCO! Hamilton sorpassa subito Verstappen,&nbsp; sul rettilineo gli fa mangiare la polvere!   INIZIA IL GP D&#39;ABU DHABI   PARTITI!   SEMAFORO VERDE   Le 19 monoposto si schierano in griglia! &Egrave; tutto pronto per l&#39;ultima gara del Mondiale di F1 2021!   Giro di formazione a Yas Marina!   I piloti salgono sulle monoposto!   Ready for battle #AbuDhabiGP #F1 @LewisHamilton pic.twitter.com/wJCyMHjvKE &mdash; Formula 1 (@F1) December 12, 2021    Mancano solo 15&#39; minuti dall&#39;inizio del GP d&#39;Abu Dhabi   GP d&#39;Abu Dhabi 2021: segui la diretta   &nbsp;  Cari amici di Autosprint.it, ben trovati per seguire assieme a noi, la diretta testuale, giro per giro, del Gran Premio di Abu Dhabi. A partire dalle 14, vi racconteremo tutte le emozioni dell&#39;ultima gara di questo appassionante Mondiale di F1, che oggi finalmente vedr&agrave; incoronare il suo Re. Sul circuito di Yas Marina sar&agrave; uno tra Lewis Hamilton e Max Verstappen a indossare la corona dopo ben 22 GP corsi tutti sul filo del rasoio, tant&#39;&egrave; che la situazione vede ora i due a pari punti.  Sar&agrave; un finale sorprendente, iniziato gi&agrave; dalle ieri con le qualifiche che hanno visto brillare l&#39;olandese della Red Bull, che grazie all&#39;ottimo gioco di squadra col compagno di scuderia Perez, &egrave; riuscito a battere il 7 volte iridato per 371 millesimi. Saranno quindi i due contententi al titolo a occupare la prima fila sulla griglia di partenza, seguiti da un incredibile Norris e poi dal messicano della Red Bull. L&#39;altra Mercedes, quella di Bottas, chiamata a fare di tutto per aiutare Lewis e neutralizzare i rivali, partir&agrave; sesta tra le Ferrari di Sainz e Leclerc.  Pu&ograve; succedere di tutto in questa ultima domenica per la Formula 1. Chi vincer&agrave; il Mondiale? Scopriremo tutto in diretta a partire dalle 14!  GP Abu Dhabi, Mazepin ha il covid: Haas in pista solo con Schumi  Gomme e strategie  Gli ultimi 58 giri del Circus per questo 2021 saranno complicati per tutte le monoposto che affrontano il nuovo layout del circuito di Yas Marina. Per questo GP di Abu Dhabi, Pirelli consiglia la strategia a una sosta, col primo stint con le medie (19-21 giri), il secondo con le hard. L&#39;alternativa a questa tattica, sempre con un solo pit stop, potrebbe essere la scelta delle soft al via (13-20 giri) per poi passare alle hard per l&#39;ultimo stint. Mentre la strategia pi&ugrave; lenta &egrave; quella a due soste: soft-hard-medie, oppure la meno performante medie-hard-medie.&nbsp;   Decisive saranno le scelte dei due rivali, che si preparano all&#39;ultimo duello. Mario&nbsp;Isola, responsabile Car Racing di&nbsp;Pirelli, non vede l&#39;ora di vedere come Max e Lewis si comporteranno in pista: &quot;Abbiamo visto un mix di tattiche, con i due contendenti al titolo che partiranno con mescole diverse (soft per Max e medie per Lewis) e che si preparano a seguire strategie distinte, in quella che sar&agrave; la gara decisiva del campionato. Se Max Verstappen al via riesce a mantenere il comando, pu&ograve; avvantaggiarsi nel non avere nessuno che lo precede cos&igrave; da ridurre il surriscaldamento mantenendo un carico costante sugli pneumatici. Ci aspettiamo quindi una gara molto intrigante, in cui la gestione delle gomme sar&agrave; sicuramente un fattore chiave&rdquo;. 

Sul circuito di Yas Marina si assegna finalmente la vittoria del Mondiale di Formula 1 2021. Chi sar&agrave; a trionfare tra Hamilton e Verstappen?

F1 LIVE GP Abu Dhabi: segui la gara dalle 14 con cronaca, commenti e risultati

E ora a voi due, cari Lewis Hamilton e Max Verstappen. Abu Dhabi e il suo finale da cuore in gola vi attende per il round decisivo. Il conclusivo combattimento di un Mondiale esplosivo dopo il quale solo uno rimarr&agrave; in piedi. Una sfida senza domani. Vince il titolo chi si piazza davanti all&rsquo;altro. Entrambi a quota 369,5 punti l&rsquo;inglese e l&rsquo;olandese di presentano sulla pista di Yas Marina per un ultimo duello senza appelli e si spera anche senza code velenose. &Egrave; quello che tutti si attendono dopo un Gp sulla pista di Jeddah completamente da fuori di testa. La prima volta dell&rsquo;Arabia Saudita nel Circus ha finito con l&rsquo;innescare un&rsquo;overdose di polemiche. Soprattutto ha messo in luce l&rsquo;inadeguatezza di una direzione gara che ha avuto il magico effetto di scontentare tutti quanti.    Sul banco degli imputati (e non &egrave; la prima volta quest&rsquo;anno) finisce Michael Masi, il 42enne australiano che tiene in mano i destini del Gp dalla sua cabina di regia. Nel momento decisivo della stagione il comportamento dell&rsquo;arbitro del Mondiale &egrave; stato irritante, senza polso, molto discutibile. Mai all&rsquo;altezza della situazione. A far deflagrare le polemiche c&rsquo;&egrave; stata una bandiera rossa che nelle prime battute di gara ha finito per danneggiare tutti quelli che avevano approfittato della safety car per effettuare il pit stop. Una red flag esibita dopo il botto di Mick Schumacher per ripristinare barriere che poi non sono state ripristinate. Una decisione che ha innescato discussioni e contrattazioni via radio lontane da ogni logica. Degne di un mercato rionale.    Finito pi&ugrave; volte nel mirino quest&rsquo;anno con la farsa del Gp di Spa a fare da punto di non ritorno, Masi ha finito per far esacerbare gli animi, chiarendo in maniera definitiva di avere delle carenze e non di essere all&rsquo;altezza del ruolo che riveste, del compito che svolge e della responsabilit&agrave; che un direttore di gara deve avere per dirigere un Gp cos&igrave; fondamentale nell&rsquo;economia di una stagione. Un Gp malgestito, pieno zeppo di punti controversi con un finale avvelenato e figlio di una direzione di gara viziata da mancanza di autorit&agrave; e autorevolezza. La cosa peggiore per regolare spiriti bollenti e con una posta in gioco cos&igrave; importante.  Il Mondiale lo sta perdendo il cosiddetto direttore di corsa  Cos&igrave; questo Mondiale 2021 di straordinaria bellezza si sposta ora ad Abu Dhabi con un bel carico di polemiche da portarsi sulle spalle al termine di una stagione esplosa con un duello clamoroso che domenica prossima non far&agrave; prigionieri. &quot;&Egrave; la gara pi&ugrave; pazza che io ricordi&quot;, ha esultato Hamilton. Una vittoria incredibile quella di Lewis a Jeddah dentro a un Gp che ha mostrato un Verstappen sempre oltre il limite. Nel momento topico di un&rsquo;annata che rester&agrave; un racconto indelebile nella storia della F.1, Max non &egrave; riuscito ad assestare il colpo vincente. Prima l&rsquo;errore in qualifica, con la botta a muro che ha stoppato una corsa alla pole condotta con troppa esuberanza. Poi una gara non limpida, sempre alla ricerca del corpo a corpo quasif osse una sfida da saloon.  &quot;Questa non &egrave; pi&ugrave; Formula Uno&quot;, ha detto intervistato a fine gara. Per la gioia di chi ama le perizie da assicurazione a dividere c&rsquo;&egrave; la tamponata di Hamilton a Verstappen che ha gettato ulteriore benzina sul fuoco di una gara scappata di mano a chi &egrave; chiamato a dirigerla. Adesso con Lewis e Max che a pari punti si giocano il Mondiale e una Mercedes che ha allungato sulla Red Bull nella corsa al titolo Costruttori resta davanti a noi l&rsquo;ultima recita. Speriamo che non diventi una commedia e che i protagonisti continuino a rimanere i piloti.    La F.1 ha bisogno di duelli come questo, senza essere viziato o addirittura falsato da decisioni che hanno il solo potere di far indispettire. Tutti quanti. Per uno spettacolo come questo c&rsquo;&egrave; bisogno di pugno di ferro e certezze delle regole, di arbitri severi magiusti, di uomini che non si facciano sfuggire il gioco di mano.  Ps: avviso ai naviganti. Il sito di Autosprint.it si rinnova ed &egrave; un grande salto nel futuro del nostro modo di intendere il motorsport. La nuova vesta grafica &egrave; davvero racing e di facile fruibilit&agrave;, l&rsquo;abito perfetto che calza a pennello di un&rsquo;informazione che sar&agrave; sempre pi&ugrave; tambureggiante e spazier&agrave; ancordi pi&ugrave; in tutte le categorie che popolano il meraviglioso mondo delle corse. Un sito che si presenta rivoluzionato rispetto all&rsquo;attuale proposta digitale: sar&agrave; una nuova bella casa della passione col giusto bilanciamento tra attualit&agrave; e approfondimenti, focus tecnici, amarcord straordinari. Insomma tutte le caratteristiche peculiari del nostro (vostro) settimanale da corsa 

La F.1 ha bisogno di duelli come quello tra Hamilton e Verstappen, senza essere viziato o addirittura falsato da decisioni che hanno il solo potere di far indispettire

L&#39;editoriale del Direttore: Quando la F.1 diventa un gran Masicomio

        C'&egrave; dell'altro, oltre alla lotta iridata. Il duello tra Max Verstappen e Lewis Hamilton, tra la Mercedes e la Red Bull, sta ovviamente e giustamente catalizzando l'attenzione di un campionato avvincente, entusiasmante e ancora del tutto aperto. Ma oltre alla battaglia che decider&agrave; il destino dei contendenti al titolo ci sono altri spunti di interesse in coda al mondiale 2021. GP Arabia Saudita, l'anteprima: benvenuti sul cittadino pi&ugrave; veloce di sempre Piloti: in ballo titolo, podio, 5&deg; posto e confronto interno Nella classifica Piloti &egrave; battaglia in tutte le prime posizioni. Detto di Verstappen ed Hamilton, con Max avanti di 8 lunghezze, resta da decidere il gradino pi&ugrave; basso del podio. Valtteri Bottas in questa corsa &egrave; in vantaggio su Sergio Perez di 13 punti, con il finlandese della Mercedes avanti 203-190. Dietro di loro, apertissima la lotta per la quinta piazza, quella in cui si classificher&agrave; il "migliore degli altri": al momento il 5&deg; posto &egrave; nelle mani di un Lando Norris che per&ograve; ha dilapidato il vantaggio di inizio stagione, e che adesso si trova con appena un punto in pi&ugrave; di Charles Leclerc; ora siamo 153-152 a favore dell'inglese. Dietro di loro non molla Carlos Sainz, attualmente settimo con 145,5 punti. In questo duello c'&egrave; poi una sfida nella sfida, e riguarda i due piloti Ferrari: sia per Charles che per Carlos finire davanti al compagno di squadra sarebbe un bel traguardo, soprattutto per lo spagnolo, per il quale battere il monegasco a fine anno sarebbe un riconoscimento non di poco conto considerando che per lui questo &egrave; il primo anno a Maranello. Il confronto interno tra compagni di squadra &egrave; un argomento stuzzicante anche in casa Alpine ed Aston Martin: tra i francesi Alonso precede Ocon di 17 punti (77 contro 60), mentre nella vecchia Racing Point Vettel &egrave; davanti a Stroll 43-34. In questo senso, per il tedesco stanno pesando i 18 punti tolti con la squalifica di Budapest, quando aveva chiuso al 2&deg; posto. In tutte le altre squadre invece il confronto interno &egrave; gi&agrave; ben delineato, anche se c'&egrave; spazio per una riflessione in casa Haas: sia Schumacher che Mazepin sono a quota 0, con il tedesco avanti in virt&ugrave; del miglior piazzamento (il 12&deg; posto di Budapest contro il 14&deg; di Nikita a Baku); per loro anche un piazzamento pu&ograve; significare una posizione guadagnata in classifica ed il balzo davanti alla vettura gemella. L'editoriale del Direttore: Tutti pi&ugrave; soli e tristi senza Frank Williams La situazione nel Costruttori Lotte aperte anche nella classifica a squadre. Mercedes e Red Bull si contendono il trofeo con la casa della Stella attualmente avanti di cinque lunghezze (546,5 a 541,5). Dietro di loro la Ferrari &egrave; ad un passo dall'aggiudicarsi il 3&deg; posto: i 39,5 punti di margine sulla McLaren rappresentano un cuscinetto di notevole importanza, con il team di Woking che ha bisogno di un colpo di scena per ribaltare un pronostico ormai completamente favorevole al Cavallino. Non ancora decisa anche la battaglia per la quinta posizione, sebbene l'Alpine, con i 25 punti complessivi del Qatar, abbia fatto uno scatto in avanti probabilmente decisivo: l'AlphaTauri ha 25 lunghezze da recuperare, un distacco difficilmente colmabile a due gare dalla fine senza grandi colpi di scena. Per le altre posizioni invece la situazione &egrave; cristallizzata: l'Aston Martin naviga verso la settima piazza forte dei suoi 77 punti, che la mettono troppo lontana per impensierire l'AlphaTauri (35 i punti da recuperare) ma fuori portata per la Williams, ottava con 23 punti. Il team di Grove alle sue spalle non sente minacciosa la presenza dell'Alfa Romeo-Sauber, staccata di 12 lunghezze. Fanalino di cosa gi&agrave; designato la Haas, ultima con 0 punti. Ricordiamo che ad ogni piazzamento corrisponde un premio in denaro, per cui pi&ugrave; su chiude una squadra maggiore sar&agrave; la fetta d'introiti che ricever&agrave;. La F1 saluta Frank Williams: ecco i ricordi da Patrese ad Ecclestone       

Il discorso iridato tra Hamilton e Verstappen e quello tra Mercedes e Red Bull nel Costruttori catalizzeranno ovviamente l'attenzione degli ultimi due GP stagionali, che per&ograve; saranno importanti per definire le prime posizioni nella classifica Piloti, le gerarchie interne ed i piazzamenti, con conseguenti premi, tra le squadre

F1 2021, oltre il titolo: ecco cosa resta da assegnare

Con il primo posto al GP del Qatar di Hamilton, la Mercedes consolida sempre di pi&ugrave; il primato nella classifica costruttori sulla Red Bull, che non &egrave; andata oltre il secondo e quarto posto di Verstappen e Perez. La Ferrari seppur sofferente rimane terza davanti alla McLaren, mentre l&#39;Alpine grazie ad Alonso allunga sull&#39;AlphaTauri.  Guarda qui la classifica del Mondiale Costruttori aggiornata  &nbsp;    &nbsp; 

La vittoria a Losail della Mercedes conferma il primo posto delle Frecce Nere, sempre nel mirino della Red Bull a -5 punti

Mondiale Costruttori, la classifica dopo il GP del Qatar

È una Red Bull megagalattica quella che si vede nel GP del Messico. All’autodromo Hermanos Rodriguez Verstappen fin dalla prima curva, quando Bottas chiude Hammer e sbaglia innescando un bell’incidente, passa al comando e domina tutti i 71 giri. L’olandese, a podio con il compagno Perez (primo messicano a salire sul podio di casa) vola via verso il suo primo titolo iridato lasciando Lewis a -19 punti nella classifica piloti di questo incredibile Mondiale 2021. A soli 4 GP dalla fine, chi vincerà davvero? Ecco il meglio e il peggio della gara a Città del Messico

GP Messico: Max sempre più leader, Bottas che carambola, Super Max sempre più leader

La vittoria di Verstappen e il terzo posto di Perez non basta alla Red Bull per mettere a segno il sorpasso decisivo alla Mercedes, anche nella lotta al titolo per la classifica Costruttori di questo Mondiale di F1 2021. Grazie al giro veloce di Bottas, che toglie il punto addizionale agli avversari, infatti non cambia la supremazia delle Frecce Nere seppur per sola una lunghezza di vantaggio.  Chi invece &egrave; riuscito a sorpassare un &quot;nemico&quot; &egrave; la Ferrari. Grazie al quinto e sesto posto di Leclerc e Sain, il Cavallino si rirpende la terza posizione e si lascia alle spalle la McLaren.  Ecco la classifica costruttori aggiornata dopo il GP del Messico:   

Cambiano le posizioni nella griglia dei team, quando mancano solo 4 gare alla vittoria del titolo

F1, la Classifica Costruttori dopo il GP del Messico: Ferrari sorpassa McLaren

Con la nona vittoria in carriera, la terza in Messico, Max Verstappen consolida la sua posizione da leader della classifica piloti in questo Mondiale 2021 di F1 che &egrave; agli sgoccioli. L&#39;olandese ora &egrave; a +19 punti da Hamilton , con l&#39;inglese che prover&agrave; ad ogni costo di giocarsi queste 4 corse come delle finali, per portare a casa l&#39;ottavo titolo iridato della storie e scrivere nuovi record del motorsport.  GP Messico: rivivi la gara giro dopo giro  Ecco la classifica aggiornata dopo il GP del Messico:   

A soli 4 GP dalla fine del Mondiale 2021 l&#39;olandese della Red Bull allunga il vantaggio sul 7 volte iridato

F1, Classifica Mondiale Piloti aggiornata: Verstappen a +19 da Hamilton

Sono ben 13 i Gran Premi disputati dalla scuderia Minardi in Formula Uno negli Stati Uniti, rispettivamente dal 1985 al 1991 e dal 2000 al 2005. Allora si correva in circuiti molto differenti rispetto a quello di Austin, a partire dagli angusti cittadini Detroit e Phoenix per arrivare al pi&ugrave; recente Indianapolis, con la pista parzialmente ricavata nell&rsquo;anello pi&ugrave; famoso del mondo.  Il team faentino colse buonaparte dei suoi migliori risultati proprio sulle piste a stelle e strisce, potendo contare sul prode Pierluigi Martini, Zsolt Baumgartner, Christijan Albers e Patrick Friesacher. Signore e signori, a commentare la 17esima prova del Mondiale 2021 F.1 al Circuit of the Americas il presidente di Formula Imola Gian Carlo Minardi: &quot;Stiamo assistendo ad uno dei migliori campionati di sempre nella massima serie. La gara ad Austin &egrave; &nbsp;stata divertente ed &egrave; incredibile pensare che tra il vincitore Verstappen e il secondo classificato Hamilton si sia registrato un divario inferiore al secondo dopo 56 giri. I finali al fotofinish piacciono molto agli appassionati e nel risultato finale del Gp USA hanno giocato un ruolo egualmente importante le strategie, le capacit&agrave; dei piloti e la qualit&agrave; delle scelte operate datutte le parti in campo&quot;.  Pensi che Hamilton abbia ritardato un po&rsquo; troppo il primo pit stop mentre Verstappen abbia anticipato eccessivamente la seconda sosta?  &quot;Credo che queste decisioni siano state ininfluenti per il risultato finale. Difficile, se non impossibile affermare chi possa aver sbagliato e quando. Ci&ograve; che importa &egrave; che i protagonisti ci hanno fatto divertire&quot;.  Un Verstappen pi&ugrave; maturo negli ultimi episodi del Mondiale?  &quot;S&igrave;, nelle ultime due gare Max sta guidando con il chiaro intento di vincere il titolo, avendo accantonato la sua vena pi&ugrave; istintiva e aggressiva. Verstappen in partenza ha chiuso Hamilton ma, resosi conto che Lewis era in vantaggio, ha preferito non forzare la manovra. Nei primi giri ha guidato con saggezza e ingara ha gestito bene le gomme. Credo che l&rsquo;olandese sia davvero cresciuto come pilota. In particolare con l&rsquo;ultimo treno di gomme Max ha realizzato una bella progressione&quot;.    Come giudichi i ferraristi?  &quot;Bel risultato di Leclerc che con tenacia e forza &egrave; riuscito a giungere dinanzi a Ricciardo mentre, per Sainz, &egrave; stata pi&ugrave; dura ma anche lo spagnolo ha preceduto il rivale McLaren (Norris). Stiamo quindi parlando di un risultato molto positivo per Ferrari che credo potr&agrave; giocarsi il terzo posto nel Costruttori involata con McLaren. A penalizzare molto Sainz l&rsquo;incidente nelle fasi finali e la strategia di gara. I ferraristi hanno mostrato medie sul giro interessanti e credo che l&rsquo;avvicinamento a Red Bull e Mercedes sia positivo anche in vista dei nuovi cambi regolamentari&quot;.  Tanti duelli con il coltello tra i denti a centrogruppo. Ti entusiasmano questi confronti?  &quot;Fanno parte dello spettacolo e molti li annovero quali contatti di gara. Certo i piloti si lamentano via radio con la speranza di influenzare i commissari oottenere un verdetto a loro favorevole, ma ad Austin i commissari sono stati impeccabili. Molto precisi, oltretutto, nel segnalare tutti i tagli oltre i cordoli. I piloti si sono comportati tutti come gentleman inscenando lotte senza scorrettezze. Talvolta si va molto vicino al limite, ma qualche concessione in pi&ugrave; rispetto ai trend attuali penso potrebbe fare solo bene allo spettacolo. La lotta tra Mercedese Red Bull &egrave; quasi ad armi pari&quot;.  Hai aspettative in merito agli ingressi consentitial prossimo Gp Made in Italy &amp; Emilia Romagna?  &quot;Speriamo che la situazione migliori, altrimenti dovremo &lsquo;accontentarci&rsquo; del 75% dei posti disponibili. Attualmente Aci e il team che ha ottenuto la possibilit&agrave; di ottenere due Gp in Italia stanno lavorando duramente per portare a casa i contratti necessari. Mi auguro che le persone riescano a superare l&rsquo;impasse legata al green pass e che la situazione a gennaio vada migliorando. In tal caso sar&agrave; possibile utilizzare le aree prato del circuito di Imola che fanno la differenza nel riempire un autodromo e puntare a un record presenze&quot;.   

Il presidente di Formula Imola e fondatore dell&#39;omonimo team di Faenza si sbilancia sulla lotta al titolo tra Mercedes e Red Bull, senza per&ograve; tralasciare la crescita di Leclerc e Sainz: &quot;Una lotta quasi ad armi pari per la vittoria. I ferraristi? Tutto positivo, anche in vista dei nuovi regolamenti&quot;

ESCLUSIVA AS, Minardi: &quot;Che finale nel GP degli Usa tra Hamilton e Verstappen. &Egrave; uno dei Mondiali migliori di sempre&quot;

        Che sia uno dei mondiali pi&ugrave; belli degli ultimi anni, che sia un duello crudo e intenso che mancava da un po', lo abbiamo gi&agrave; letto, sentito e detto in tutte le salse e in tutte le sedi. Ora serve una linea guida, un vademecum per capire, o tentare di capire, come potranno essere queste ultime sei gare del campionato. In una stagione che si &egrave; divertita a ribaltare pronostici, elargire colpi di scena e ad essere tutto tranne che prevedibile, immaginare i restanti sei GP &egrave; esercizio complesso, ma necessario. E lo facciamo attraverso quelli che appaiano i punti chiave che decideranno le sorti del mondiale: pilota, seconda guida, squadra, piste ed avversari. &nbsp;  Piloti: Max ha sbagliato meno, Lewis &egrave; pi&ugrave; abituato E' una sfida incandescente, un confronto duro sotto tutti i punti di vista tra due piloti che in comune hanno solo il mestiere. Tra i mattatori di questo mondiale, Lewis Hamilton e Max Verstappen, le differenze sono tante, a cominciare da quella anagrafica. Dodici anni la differenza, la stessa che c'era tra Fernando Alonso e Michael Schumacher. Entrambi dotati di una fama coltivata sin dalla pi&ugrave; tenera et&agrave;, entrambi spinti da una voglia assoluta di primeggiare: diverso il contesto, tra un ragazzino di colore malvisto ed un bambino che invece sembra sia stato programmato per vincere. Diverso l'atteggiamento davanti ai microfoni, diverso quello in pista, anche se con postille: Lewis a volte, come a Silverstone, ha giocato il tutto per tutto come il primo Max, il quale a sua volta, vedi Turchia (o Spagna o Portogallo, per tornare al principio), ha dimostrato di aver compreso che per vincere la guerra a volte serve accettare di perdere qualche battaglia. E poi, differente &egrave; la fase della loro carriera: Lewis ha una carriera folgorante alle spalle, e come quantit&agrave; ha gi&agrave; passato da un pezzo il giro di boa; ma proprio questa superiore esperienza, soprattutto in fatto di lotte iridate vinte e perse, gli d&agrave; una sicurezza in pi&ugrave; ed un'ansia in meno nell'affrontare l'ennesima sfida; Max al contrario ha l'esuberanza del giovincello, per la prima volta lotta per un titolo e gestire la pressione delle ultimissime gare, facciamo le ultime due o tre, sar&agrave; molto pi&ugrave; difficile che gestire le ultime cinque o sei. Il ragazzo pare un robot, questo &egrave; vero, ma pu&ograve; sempre capitare a tutti un momento in cui tremano le ginocchia. Verstappen sin qui ha commesso meno errori di Hamilton, e proprio per questo, da un punto di vista strettamente legato al pilotaggio, pu&ograve; dargli fastidio avere solo sei punti di margine: gli si pu&ograve; rimproverare di non essere stato freddo a Silverstone, ma non ha colpe per lo scoppio di Baku o lo strike di Budapest. Hamilton invece ha sbagliato di pi&ugrave; (ad Imola, ad esempio, o nell'intestardirsi a non rientrare prima ad Istanbul, o ancora nel grossolano dritto a Baku e il fine settimana nero di Monaco), ma in un certo modo ha saputo metterci una pezza. In ultima analisi, Hamilton &egrave; pronto per l'ottava corona, Max deve dimostrare di esserlo per la prima: ci sono pochi dubbi che sappia essere all'altezza. &nbsp; Seconde guide: Bottas in crescita, Perez incostante Le seconde guide hanno rappresentato, rappresentano e rappresenteranno una carta importante, per non dire fondamentale, della lotta iridata. Perez, al di l&agrave; di qualche svarione, era partito bene e la vittoria in Azerbaijan pareva averlo sbloccato, anche se in realt&agrave; &egrave; andato incontro ad un'annata con pi&ugrave; ombre che luci. Adesso gli servir&agrave; pi&ugrave; costanza, la vera chiave per essere sempre l&igrave;: perch&eacute; &egrave; proprio questo che Bottas sta facendo meglio nelle ultime gare, essere un'opzione in pi&ugrave; nelle mani della Mercedes. Partire nei paraggi di Verstappen con la seconda vettura, consente alle Frecce d'Argento di poter contare su un possibile due contro uno nelle strategie, possibilit&agrave; che invece Perez ha fornito pochissime volte alla Red Bull. In pi&ugrave;, Valtteri &egrave; cresciuto dall'inizio dell'anno, non ha problemi a farsi da parte ed ha dimostrato di poter reggere il confronto con Verstappen almeno sulle piste pi&ugrave; favorevoli alla Mercedes W12. L'apporto del pilota numero 2 conter&agrave; anche nel campionato Costruttori: e finora i 42 punti raccolti in pi&ugrave; da parte del finlandese nei confronti del messicano sono un bottino consistente. Un altro numero da tenere in considerazione, sono i podi: 9-3 per Valtteri. Tanta roba, in un campionato, anzi due, giocati sul filo. Sulla carta, Messico e Brasile saranno due gare favorevoli alla Red Bull: almeno l&igrave; &egrave; fondamentale per il team di Milton Keynes che Perez possa inserirsi tra il caposquadra ed Hamilton, se verr&agrave; confermata la supremazia della RB16B su quelle due piste. &nbsp; Team: tra strategie e pit-stop, guai a sbagliare La sensazione, fin qui, &egrave; che la Red Bull, intesa come squadra, meriti globalmente un voto superiore alla Mercedes. La quale resta, va detto, la migliore nel modo di preparare un weekend oppure in quello di raddrizzarlo (vedi Turchia: la RB16B non &egrave; riuscita a risolvere del tutto, nell'arco di tre giorni, i problemi di sottosterzo avuti sin dalle libere 1), ma tra pit-stop e strategie quest'anno a Milton Keynes hanno fatto un lavoro migliore. I bibitari hanno da rimproverarsi la sosta lunghissima di Monza, che ha messo Verstappen nelle condizioni di ritrovarsi a battagliare con Hamilton, situazione che ha propiziato l'incidente; ma per il resto la squadra diretta da Horner &egrave; sempre stata superiore nelle soste, risultando spesso la pi&ugrave; veloce, e azzeccando quasi sempre la chiamata giusta dai box. Toto Wolff invece con la strategia ha sperperato qualche punto: sbavature come Monaco (undercut non riuscito con Lewis) possono capitare, quello che non deve capitare invece sono decisioni come quella di Budapest, con il 44 a ripartire da solo dalla griglia, unico a non mettere le slick su pista ormai quasi completamente asciutta. Tra Brackley e Brixworth, dopo anni di dominio (di fatto erano due stagioni che non c'era un avversario costantemente in grado di dare fastidio), &egrave; giusto dire abbiano avvertito un po' di pressione, con qualche svista di troppo. Ma sono comunque davanti nel Costruttori (+36) ed a sole sei lunghezze dalla vetta nel campionato Piloti: restano la squadra pi&ugrave; dominante di sempre, possono farcela. &nbsp; Macchina: W12 ed RB16B, cos&igrave; diverse, cos&igrave; simili, cos&igrave; vicine Tutti i discorsi fatti fin qui passeranno per&ograve; da loro, dalla W12 e dalla RB16B. Le regine del mondiale, le armi a disposizione rispettivamente di Hamilton e Verstappen. Due vetture concettualmente molto diverse, modelli lontani nella visione ma vicine nella prestazione, e simili per la capacit&agrave; di andare entrambe forte quasi dappertutto. Nel bilancio complessivo riguardo alla monoposto, per&ograve;, serve fare una distinzione netta tra prestazione pura ed affidabilit&agrave;. La prima non serve a nulla se non c'&egrave; la seconda, e di affidabilit&agrave; si parler&agrave; fino alla fine: entrambe le squadre hanno gi&agrave; scontato una penalit&agrave; con i loro piloti di punta e si augurano di non doverlo fare pi&ugrave;, ma nessuno ci mette la mano sul fuoco. In casa Mercedes preoccupa soprattutto il motore a combustione interna, eccezionale ma forse pi&ugrave; fragile del previsto; la Red Bull invece si &egrave; giocata due Pu tra Silverstone (Verstappen) e Budapest (Perez), ed ha dovuto rivedere la rotazione pensata ad inizio anno, un intoppo non da poco. Per entrambe le compagini, finire ko in un GP adesso potrebbe essere una condanna definitiva da scongiurare il pi&ugrave; possibile, perch&eacute; con poche gare ancora da disputare non ci sarebbe pi&ugrave; tempo per recuperare. Poi c'&egrave; la prestazione, cui si arriva attraverso tre grandi aree: motore, meccanica ed aerodinamica. Sul versante motoristico, sia Mercedes che Honda hanno fatto passi da gigante, spingendo il pi&ugrave; possibile: la casa della Stella, soprattutto nelle ultime gare, pare aver trovato qualcosa in pi&ugrave; (forse hanno solo alzato il regime del termico? Potrebbe essere una spiegazione, dato che per quanto riguarda l'affidabilit&agrave; si soffre soprattutto su quell'elemento) tornando ad essere il riferimento, un po' come aveva fatto la Honda ad inizio estate (ricordate l'Austria?), quando una volta accertatasi del chilometraggio aveva alzato la potenza con le mappature. La Pu nipponica ha fatto una crescita grandiosa nell'inverno, anche se per adesso quella Mercedes sembra essere ancora un pelo superiore. Dal punto di vista meccanico, entrambe le monoposto sono dotate di gruppi sospensivi molto efficaci, con alcune particolarit&agrave;: la W12 sembra essere pi&ugrave; a suo agio in inserimento, complice la capacit&agrave; di far funzionare le gomme anche a bassa temperatura (vedi Turchia); per contro, la Mercedes soffre le temperature pi&ugrave; calde e la RB16B ha una sospensione posteriore eccellente (&egrave; l&igrave; che Newey ha speso i gettoni di sviluppo a disposizione tra 2020 e 2021) che la fa andare forte in trazione, fase in cui la vettura di Newey &egrave; il faro anche grazie alle scelte aerodinamiche adottate della vettura, aspetto strettamente legato al versante meccanico sia per quanto riguarda la W12 che la RB16B. Le due monoposto nascono come detto da concetti molto lontani: la Mercedes &egrave; pensata per un rake molto leggero, mentre sulla Red Bull il rake &egrave; volutamente accentuato in un progetto che grazie a questa soluzione pu&ograve; estrarre pi&ugrave; carico da fondo e diffusore, elementi che uniti alla sospensione posteriore danno quel vantaggio in trazione menzionato prima. Questa downforce generata da fondo e corpo vettura ha consentito quest'anno alla Red Bull di adottare ali piuttosto scariche, guadagnando velocit&agrave; sul dritto; la Mercedes a tutto ci&ograve; si &egrave; dovuta adattare con l'aggiornamento di Silverstone, mirato a migliorare l'efficienza aerodinamica della sua vettura, abituata a sacrificare qualche chilometro orario nei rettilinei per sfruttare al massimo il carico generato in curva; quest'anno per&ograve;, complice una Pu Honda super competitiva, i campioni in carica hanno dovuto reagire andando a rivedere quelle che parevano certezze granitiche, venendo meno alla iniziale volont&agrave; di correre sempre e comunque con assetti piuttosto carichi dal punto di vista aerodinamico. Questa tendenza fa parte di decisioni mirate, perch&eacute; la Mercedes delle ultime due stagioni (la macchina 2021, come per tutti, &egrave; l'erede diretta della 2020) &egrave; pensata con un passo lungo, scelta che aiuta nella generazione del carico verticale e che rende la vettura particolarmente a suo agio nei curvoni veloci e nei cambi di direzione nei quali si registrano notevoli trasferimenti di carico laterale. Scatta un applauso, dunque, a sottolineare quanto sia bello questo confronto: come detto la W12 e la RB16B sono monoposto partorite con idee di base molto diverse, ed &egrave; giusto rimarcare quanto alla fine, pur se attraverso percorsi differenti, entrambe giungano ad un livello di prestazione piuttosto ravvicinato. &nbsp; Le prossime piste: due certezze e mezzo pi&ugrave; tre incognite Sei gare, di cui una con la Sprint Qualifying, significano un massimo di 159 punti ancora a disposizione (26 per ogni GP tra vittoria e giro veloce, pi&ugrave; i 3 punti della gara sprint di Interlagos). Tantissimi, in un mondiale cos&igrave; tirato. Azzeccare un pronostico non &egrave; facile, ma ci sono elementi per fare una previsione elaborata e non tirare ad indovinare. Austin &egrave; una mezza certezza, non una certezza assoluta: ma si pu&ograve; azzardare una Mercedes pi&ugrave; a suo agio rispetto alla Red Bull per via delle caratteristiche del tracciato. I bibitari, invece, non devono cannare gli appuntamenti di Messico e Brasile: in altura e su tracciati per buona parte tortuosi, la RB16B dovrebbe avere una marcia in pi&ugrave;, ed anche se gli indizi sono vecchi di due anni si pu&ograve; pensare che possa essere di nuovo cos&igrave;. Jeddah e Losail invece sono circuiti inediti per la F1, mentre Abu Dhabi si presenter&agrave; rinnovata; ecco perch&eacute; su queste tre piste &egrave; prematuro fare ipotesi. Conter&agrave; tantissimo il lavoro in fabbrica al simulatore per le prime due, tracciati mai sperimentati prima e sui quali non ci sono dati, mentre su Abu Dhabi le squadre hanno una conoscenza molto pi&ugrave; profonda, sebbene non abbiano mai girato sul layout che ospiter&agrave; l'ultima prova del mondiale. Allo Yas Marina si pu&ograve; ipotizzare un sostanziale equilibrio, ma a quel punto molto dipender&agrave; dalla situazione di classifica che ci troveremo di fronte alla vigilia dell'ultima tappa. &nbsp; Avversari: McLaren e Ferrari con il fischietto in bocca Se Mercedes e Red Bull sono i protagonisti della lotta, &egrave; giusto dire che McLaren e Ferrari siano i terzi incomodi della situazione. Due team a loro volta in battaglia per il gradino pi&ugrave; basso del podio nella classifica Costruttori, con la possibilit&agrave; di inserirsi di tanto in tanto tre le prime quattro vetture del lotto. In un certo senso, McLaren e Ferrari, con i loro quattro piloti, saranno gli arbitri di questo mondiale, e con loro si dovr&agrave; fare i conti. A seconda dei casi, le MCL35M o le SF21 saranno alleate o avversarie, pronte a rubare o regalare punti inserendosi tra i candidati al titolo. Attenzione anche a loro.       

Abbiamo scomposto la lotta iridata in vari elementi, elencando pregi e difetti dell'una e dell'altra compagine in battaglia, analizzando le ultime sei gare del campionato che decideranno la sfida tra Hamilton e Verstappen e tra Mercedes e Red Bull

F1 2021, guida al rush finale del campionato

Mancano sei gare alla fine del campionato, il pi&ugrave; combattuto mai visto dall&rsquo;inizio dell&rsquo;era ibrida della F1. Da Austin, inizia la lunga volata che, molto probabilmente, verr&agrave; decisa al photofinish con la conclusione del testa a testa tra Hamilton e Verstappen, separati da 6 punti, all&rsquo;ultima curva di Yas Marina, il 12 dicembre. Ecco, pista per pista, le caratteristiche che potrebbero favorire l&rsquo;uno o l&rsquo;altro dei due contendenti nella lotta all&rsquo;iride

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