Il &ldquo;prego, si accomodi!&rdquo; di Bottas a Hamilton alla curva 13 con cui ha ceduto la prima posizione al suo capitano nel GP Russia ha scandalizzato un po&rsquo; tutti. Sui social &egrave; stato tutto un esplodere di offese e insulti, rivolti sia a Toto Wolff (&ldquo;bugiardo&rdquo; l&rsquo;epiteto pi&ugrave; elegante!) che a Bottas definito senza mezzi termini &ldquo;cagnolino&rdquo; oppure &ldquo;servo&rdquo;. Ma diciamoci la verit&agrave; senza fare i falsi ingenui: non trovate davvero ipocrita lamentarvi del gioco di squadra in F1?  Alzi la mano chi non ha invocato un gioco di squadra da parte di Raikkonen a Monza a favore di Vettel per permettergli di vincere e recuperare punti su Hamilton. Inutile fare le verginelle. L&rsquo;amara verit&agrave; &egrave; che i grandi team hanno sempre dato team orders. Tutti quanti. Perch&eacute; quando l&rsquo;interesse &egrave; alto, non si guarda in faccia a nessuno. Nemmeno al rispetto per gli uomini della propria stessa squadra. Tutti si scandalizzano e giocano a fare i puri, per&ograve; quando viene utile il gioco di squadra lo fanno eccome. Anzi, la prima squadra a dare un plateale team order in F1 fu proprio la Ferrari. Nel lontano 1956. Al GP d&rsquo;Argentina di quell&rsquo;anno, Juan Manuel Fangio con la Lancia-Ferrari dovette ritirarsi. E il team del Cavallino cosa fece? Costrinse l&rsquo;altro pilota della squadra, Luigi Musso, a fermarsi ai box; lo fece scendere dall&rsquo;auto per far salire al suo posto Fangio; il quale cos&igrave; vinse la corsa e quei punti preziosi gli servirono per laurearsi campione del mondo. Incredibile no? Ma all&rsquo;epoca era permesso che un pilota del team sostituisse un altro in corsa sulla stessa macchina perch&eacute; nei primi anni della F1 era un&rsquo;eredit&agrave; del regolamento delle gare sport dov&rsquo;&egrave; la macchina a vincere, non l&rsquo;uomo che la guida. Poi questa stortura fu vietata perch&eacute; in F1 era giusto fosse il pilota il protagonista principale e non pi&ugrave; l&rsquo;auto. Ma pensate se quella libert&agrave; esistesse ancora oggi, cosa succederebbe? Meglio non pensarci.  La madre di tutti i giochi di squadra invece - lo ricordano bene i ferraristi - fu l&rsquo;ordine perentorio di Todt a Barrichello al GP Austria 2002 di rallentare all&rsquo;ultimo giro per far vincere Schumacher. Fu clamoroso e indecente perch&eacute; port&ograve; davanti agli occhi di tutti in modo sfacciato quella che fino a quel tempo era sempre stata una pratica nascosta. Far rallentare il pilota da sacrificare con qualche scusa concordata e un linguaggio in codice ma senza mai scoprire il gesto. Invece Todt lo rese palese al mondo dicendolo via radio in chiaro, e lo ascoltarono le orecchie di milioni di spettatori perch&eacute; ebbe la sfortuna che all&rsquo;epoca il cameraman della F1 fosse al muretto Ferrari per inquadrarlo da vicino in quel momento topico. Cos&igrave; il microfono della telecamera, all&rsquo;insaputa del team principal ferrarista, registr&ograve; e diffuse in mondovisione le parole con cui Todt prima supplicava, poi ordinava a Barrichello di rallentare.    La plateale violazione di un codice etico in modo cos&igrave; lampante fece impazzire di rabbia il presidente della Fia Mosley perch&eacute; dimostr&ograve; al mondo che quello sport di eroi che sembrava puro agli occhi della gente la F1 perch&eacute; i suoi protagonisti rischiavano la vita per vincere, si poteva manipolare per interesse come una qualsiasi partita di calcio. Cos&igrave; Mosley, non potendo penalizzare la Ferrari per lo scambio di posizioni - era permesso dalle regole - ma volendoli comunque punire per il cattivo esempio sportivo in qualche modo, commin&ograve; al Cavallino una multa salatissima esemplare. Un milione di dollari per l&rsquo;infrazione della cerimonia di premiazione. Una punizione che fece scalpore sia per l&rsquo;entit&agrave; della cifra che per il pretesto con cui fu data. Un po&rsquo; come quando lo stato americano, non potendo incarcerare Al Capone per omicidio perch&egrave; non trovava le prove, non trov&ograve; altro modo che metterlo in manette per evasione fiscale...  Per un po&rsquo; gli ordini di squadra, dopo quel GP Austria 2002 vennero vietati, ma i team continuarono a farlo di nascosto usando linguaggi in codice. Tutti i team principali, nessuno escluso. Ai tempi di Vettel e Webber in Red Bull nel 2011, un bel giorno Horner disse via radio ai due piloti una frase criptica: &ldquo;Eseguite la strategia multi two -one&rdquo;. Chiss&agrave; a che si riferiva, pensarono in tanti. Magari a una mappatura speciale da inserire sul volante. Invece poi si scopr&igrave; che non voleva dire altro che la macchina numero 2 (Webber) doveva arrivare davanti alla macchina numero 1 (Vettel). Sebastian invece non lo esegu&igrave; e vinse lo stesso la corsa e nessuno al di fuori del team si rese conto che aveva violato un ordine di squadra segreto.  Chiunque in F1 si lamenta o fa la verginella accusando scandalizzato gli altri di aver praticato giochi di squadra o dato team order, probabilmente ha compiuto pure lui il &ldquo;misfatto&rdquo;. Volete un altro esempio? Jacques Villeneuve. S&igrave;, proprio lui che dopo il GP Russia dai microfoni di Sky ha platealmente criticato il gioco di squadra Mercedes. Pochi sanno che anche lui fu costretto a farlo. Addirittura proprio nel GP Europa 1997 - quello famoso di Jerez del fallo di Schumacher - che sanc&igrave; la vittoria del mondiale di Jacques. Villeneuve, dopo che Schumi era finito fuori gara nel tentativo di speronarlo, aveva il titolo iridato in tasca. Ed era primo. Poteva chiudere in bellezza l&rsquo;impresa vincendo anche la gara. Invece rallent&ograve; e fece passare le McLaren-Mercedes di Hakkinen e Coulthard che ottennero vittoria e doppietta. Un caso? No, perch&eacute; mesi dopo si scopr&igrave; che via radio l&rsquo;ingegnere di pista di Villeneuve in Williams, Jock Clear - lo stesso che oggi siede al muretto Ferrari! - lo aveva supplicato in corsa di lasciar passare Hakkinen dicendogli: &ldquo;Devi farlo Jacques! Ricordi? Ne avevamo parlato prima della corsa se andava in un certo modo...&rdquo;. Evidentemente la Williams aveva stretto un&rsquo;alleanza con la McLaren per la gara in chiave anti-Ferrari per aumentare le proprie probabilit&agrave; di successo. E la contropartita evidentemente era di lasciargli la vittoria del GP. Se Villeneuve avesse conquistato il titolo, avrebbero dovuto lasciar trionfare la McLaren-Mercedes. In realt&agrave; la McLaren in gara non aiut&ograve; pi&ugrave; di tanto Jacques perch&eacute; fu Schumacher a danneggiarsi da solo con quella scorrettezza. Ma tanto bast&ograve; al team per ricordare al suo pilota di onorare il patto stretto prima del via.    Tutto questo per dire che i giochi di squadra ci sono sempre stati e sempre ci saranno. Per un motivo semplicissimo: perch&eacute; chi comanda sono i team, non i piloti che da questi sono stipendiati. Il titolo mondiale Piloti d&agrave; prestigio al corridore. Ma &egrave; il mondiale Costruttori che riversa denaro nelle casse della squadra. Perch&eacute; il particolare meccanismo del Patto della Concordia, che regola gli accordi commercial-sportivi della F1, prevede che i punti iridati e la posizione di classifica valgano milioni e milioni di euro. Vincere il titolo Costruttori o arrivare secondi pu&ograve; fare una differenza anche di decine di milioni di euro. E nessuna squadra rinuncia a quei soldi perch&eacute; &egrave; determinante per il bilancio finanziario. Quindi siccome sono le squadre che stipendiano i piloti, &egrave; anche logico e giusto che il team chieda ai suoi piloti di anteporre gli interessi della squadra a quelli personali.  Si pu&ograve; insultare finch&eacute; uno vuole il povero Bottas, ma visto che la Mercedes lo paga 4 o 5 milioni di euro di stipendio, perch&eacute; dovrebbe farsi licenziare e perdere i soldi del suo compenso per opporsi a un team order pur se mortificante per lui? Vorrei vedere quelli che insultano Bottas sui social e si scandalizzano per il suo comportamento cosa avrebbero fatto nei suoi panni. Siate onesti: foste Bottas, chi di voi avrebbe disobbedito a Toto Wolff sapendo che poi sareste stati appiedati dalla gara successiva, magari sostituiti da Ocon, e che avreste perso per sempre uno stipendio milionario? Quando si dice che i piloti sono soltanto un ingranaggio della F1 non si capisce fino in fondo la crudezza di questa definizione.  Purtroppo non ci sar&agrave; mai un modo per azzerare i giochi di squadra per i motivi prima esposti. Forse basterebbe usare il buon senso. Quando si vince, non sempre &egrave; un bene stravincere. Non costava tanto alla Mercedes restituire a Bottas la vittoria che si era guadagnato sul campo. Avrebbe fatto un bel gesto come al GP d&rsquo;Ungheria 2017 e non avrebbe mortificato un proprio pilota a rischio di distruggerlo psicologicamente e sportivamente. Come successo a Barrichello, Massa e Raikkonen in Ferrari negli anni passati. Invece Toto Wolff ha messo l&rsquo;ingordigia sopra a tutto. A Mercedes cosa fregava se Hamilton avesse conquistato soltanto tre punti di vantaggio su Vettel invece di dieci? Ne avrebbe avuti pur sempre 43 di vantaggio che a cinque gare dalla fine &egrave; un&rsquo;enormit&agrave;.  Invece il messaggio finale che esce dal GP Russia &egrave; la dimostrazione che la F1 &egrave; prima business e soltanto poi sport. E che tutti sono uguali. Inutile che qualcuno si atteggi al ruolo di &ldquo;diverso&rdquo; in senso di purezza sportiva come aveva fatto la stessa Mercedes un anno fa in Ungheria. Quando il gioco si fa duro, nels enso che la classifica lo esige, tutti diventano cinici e non guardano in faccia a nessuno. Lo aveva dimostrato la Ferrari in passato tante volte, oggi sappiamo che lo fanno tutti. Vabb&eacute; se proprio dovete farlo, almeno non fatelo in modo cos&igrave; sfacciato. 

Nessuno si lamenti. La prima a dare un plateale team order in F1 fu proprio la Ferrari,&nbsp;nel lontano 1956. Come dimenticare l&#39;episidio del&nbsp;GP Austria 2002?&nbsp;Jacques Villeneuve? Ricordiamoci del &quot;patto&quot; di Jerez 1997..

Giochi di squadra e ipocrisie

Poche parole dopo il traguardo, pi&ugrave; rassegnate rispetto alla richiesta ingenua fatta ai box via radio, ad un giro dal termine del Gp di Russia:&nbsp;&ldquo;Finiamo la gara cos&igrave;?&rdquo;. E&#39; finita cos&igrave;, con Valtteri Bottas&nbsp;secondo dopo aver ceduto il primo posto al suo compagnio Lewis Hamilton,&nbsp;alla 25.ma tornata e&nbsp;in modo plateale. &quot;E&#39; stata una giornata difficile, ma buon risultato come team. Abbiamo ottenuto il massimo dei punti.&nbsp;L&#39;ordine di scuderia? Non me l&#39;aspettavo perche&eacute;&nbsp;avevamo tutto sotto controllo, poi e&#39; arrivata questa richiesta dal team. Difficile da digerire ma capisco il punto di vista della squadra&quot;.  Valtteri Bottas paga gli ordini di scuderia, apparentemente senza battere ciglio: &nbsp;&quot;L&#39;aiuto a Lewis? Stiamo lottando per il campionato mondiale e anche per vincere la classifica costruttori. Siamo sulla buona strada, per&ograve; &egrave; sempre difficile prevedere cosa succeder&agrave; e come andr&agrave; la gara&quot;. Poi, molto silenzio dal vincitore della scorsa edizione della Gran Premio di Sochi. Valtteri qui si sente a casa. L&#39;ospite britannico &egrave; stato per&ograve; molto ingombrante: &quot;Alla fine della gara non mi aspettavo di poter ripassare davanti a Lewis, ho solo chiesto quali fossero i piani del team per capire che cosa dovevamo fare. Ovviamente tutti vogliono vincere, volevo vincere anche io oggi. Non ci sono riuscito, &egrave; un peccato, ma succede&rdquo;. 

Al traguardo Valtteri appare rassegnato, ma solo ad un giro dal termine della gara manda via radio ai box, ipotizzando che&nbsp;Hamilton potesse legittimamente restituirgli la posizione:&ldquo;Finiamo la gara cos&igrave;?&rdquo;

Formula 1 Russia, Bottas: L&#39;aiuto a Lewis? Per avere il massimo dei punti

Una vittoria necessaria per la conquista di entrambi i campionati mondiali, ma inevitabilmente incolore per Lewis Hamilton, che avrebbe preferito festeggiare il suo 70.mo successo in carriera e l&#39;ottavo della stagione in modo meno imbarazzante. Il suo compagno Valtteri Bottas gli ha lasciato platealmente strada al 25&deg; giro, avviandolo al successo, Lewis non fa nulla per nascondersi come &egrave; ovvio che sia: &quot;E&#39;&nbsp;stata una giornata difficile. Abbiamo fatto un lavoro fantastico per tutto il weekend, Bottas mi ha fatto passare e questo va considerato all&rsquo;interno del lavoro del team.&nbsp;Non &egrave; una grande sensazione. Non penso che avrei potuto vincere, e questo &egrave; il sentimento che provo ora. Si tratta di una sensazione conflittuale, perch&eacute; ovviamente c&rsquo;&egrave; la volont&agrave; di allungare in classifica, dato che siamo un team che lotta nelle due classifiche.&nbsp;Ho assicurato a Valtteri che non ho chiesto l&rsquo;ordine di scuderia, ma &egrave; stata una cosa che il team ha ritenuto giusto fare. &Egrave; una posizione molto imbarazzante. Non ci sono molti compagni di squadra che farebbero una cosa del genere&ldquo;.  Il britannico sale a 306 punti e allunga su Vettel, staccato ora di 50 punti a cinque gare dal termine della stagione, ma &egrave; inevitabile che la differenza tra un primo ed un secondo posto si misura in sette lunghezze che possono fare la differenza:&nbsp;&ldquo;Quando ho ricevuto la &lsquo;chiamata&rsquo; del box che diceva che Valtteri mi avrebbe lasciato passare, volevo dirgli di andare pi&ugrave; forte,&nbsp;perch&eacute; avevo Sebastian minaccioso alle mie spalle. Non &egrave; stato bello passarlo, e non sapevo cosa ci fosse in programma a fine gara, aspettavo notizie, ma non sono arrivate. Sapevo che il team avrebbe voluto la mia vittoria. Non avrei mai voluto vincere una gara cos&igrave; in tutta la mia vita, &egrave; difficile trovare le parole giuste&rdquo;.  In ballo nel team Mercedes ci sono anche gli equilibri interni e l&#39;entusiasmo&nbsp;di Bottas, che sarebbe un rischio mortificare:&nbsp;&ldquo;Negli ultimi 12 giri della gara ho pensato molto a quello che stava succedendo, non mi sentivo bene, non ero certamente felice. Ho pensato per&ograve; anche a quello che mi diceva il team e che sarebbe un peccato perdere il campionato per tre punti. La strategia del team &egrave; stata molto coraggiosa, perch&eacute; sapevano che sarebbe stata criticata da tutti gli osservatori. Credo che quindi moralmente ci siamo assolutamente meritati questa vittoria come squadra. Ho gi&agrave; parlato con Valtteri, ovviamente parleremo anche in futuro di quanto successo. C&rsquo;&egrave; rispetto tra di noi, questa &egrave; la cosa pi&ugrave; importante&rdquo;   

Per il britannico,&nbsp;70.mo successo in carriera e ottavo della stagione, ma &egrave; il compagno Valtteri a spianargli la strada al 25.mo giro, inutile negarlo:&nbsp;&nbsp;&quot;Bottas mi ha fatto passare&quot;

Formula 1 Russia, Hamilton: Vincere cos&igrave; non mi rende felice

I tempi in cui addirittura gli capitava che i cablaggi si dileguassero per colpa di detergenti troppo aggressivi, sembrano davvero lontani per Nico Rosberg, al quale in questo inizio stagione pare gli capitino tutte le fortune. &laquo;In realt&agrave; non sono io ad avere avuto fortuna - puntualizza - ma gli altri ad essere stati sfortunati&raquo;, riferendosi innanzitutto al problema tecnico di Hamilton e, magari in misura meno problematica, alla penalit&agrave; di Vettel e agli errori di Raikkonen.  Raikkonen, qualche complicazione di troppo  In Q3 non ha nemmeno avuto bisogno di stare in macchina fino all'ultimo, dopo aver fatto segnare un tempo "di sicurezza" (pi&ugrave; alto di quello in Q2) che comunque gli &egrave; valso il record della pista, e dopo un forte bloccaggio in frenata che gli ha compromesso il giro veloce successivo. &laquo;Sapevo di essere stato abbastanza veloce, cos&igrave; al secondo tentativo ho voluto fare davvero di tutto e di pi&ugrave;, ottenendo un enorme bloccaggio, motivo per cui ho abbandonato quel tentativo. Ero abbastanza sicuro che sarei passato, ma sono stato sollevato quando Sebastian ha passato il traguardo e ho visto che non gli era stato sufficiente&raquo;.  Vettel: Speravo in un gap minore  Poi, parlando pi&ugrave; in generale: &laquo;&Egrave; stata una sessione di qualifica molto forte per me oggi. Ho trovato un ottimo ritmo in Q2, poi ho dato un po' pi&ugrave; di gradi verso il basso all'ala anteriore in Q3 e il bilanciamento &egrave; diventato quindi assolutamente perfetto. Questa &egrave; una sensazione davvero rara in macchina, quindi grazie ai ragazzi per quel che hanno fatto. Sono contento di avere un'altra pole position, ma domani &egrave; una gara lunga e molto pu&ograve; succedere. Devo mantenere la concentrazione su questa, perch&eacute; una gara di F1 non &egrave; mai semplice. Anche se siamo forti sul passo, non posso mai sottovalutare i miei avversari, questo &egrave; sicuro. Hanno avuto un po 'di sfortuna, ma abbiamo visto nelle gare precedenti che sono in grado di recuperare rapidamente e risalire. Vediamo cosa porta il domani&hellip;&raquo;.  Maurizio Voltini  

Ma ricorda che una gara di F1 non &egrave; mai semplice e che gli avversari non vanno sottovalutati nella loro capacit&agrave; di rimontare

Rosberg: "Non sono io fortunato, ma gli altri sfortunati"

Nemmeno stavolta va tutto liscio a Lewis Hamilton, colpito nuovamente dallo stesso problema alla MGU-H sub&igrave;to gi&agrave; nelle qualifiche in Cina. Peccato perch&eacute; fino a quel momento aveva offerto spettacolo, nel lottare fin dal mattino con Rosberg nel cercare di stabilire ogni volta il miglior crono. Chiss&agrave; che per&ograve; proprio questo insistere con le prestazioni limite non abbia sforzato eccessivamente l'unit&agrave; motrice.  Gi&agrave; prima che terminassero le qualifiche, aveva dichiarato: &laquo;Mi ero accorto che c'era un problema e che probabilmente era lo stesso che mi era successo in Cina. Cos&igrave; sono uscito per un secondo run, finch&eacute; accelerando in uscita da una curva ho perso potenza dal motore, come l'ultima volta. Quando era successo a Shanghai era la prima volta che capitava, non avevamo mai visto prima questo problema, e ora si &egrave; ripresentato&raquo;.  Pu&ograve; essere che questo dell'affidabilit&agrave; stia diventando un problema serio per la Mercedes, una volta sotto pressione? &laquo;Assolutamente, abbiamo bisogno di capire cosa sia successo. Per questo problema ho perso molti punti all'ultima gara e probabilmente sar&agrave; cos&igrave; anche domani, perch&eacute; questa non &egrave; una pista dove &egrave; facile superare&raquo;.  F1 Russia: pole a Rosberg  In seguito, Hamilton aggiunge: &laquo;Ovviamente non &egrave; una bella sensazione essere messo di nuovo in disparte. Non sono mai stato superstizioso, per&ograve;, e non lo sar&ograve; mai. Non c'&egrave; niente da fare in questi casi, quindi andr&ograve; avanti e penser&ograve; alla gara. Non so ancora in che posizione partir&ograve;, aspettiamo di verificare il tutto. Ma non mi arrender&ograve; mai e dar&ograve; tutto quello che posso per recuperare tutto il possibile in gara, come sempre. Non &egrave; una pista facile per i sorpassi, fra degrado delle gomme e difficolt&agrave; nello stare in scia, non sar&agrave; facile risalire. Ma ci sono lunghi rettilinei e abbiamo un buon passo, quindi se riesco a mantenere intera la macchina potr&ograve; combattere per molti punti di sicuro&raquo;.  Intanto Hamilton ha avuto pure una "reprimenda" per un episodio in Q1, quando ha leggermente allargato in curva 2 senza aggirare sulla sinistra il cartello con la freccia prima di rientrare in pista, come detto ai piloti nel corso del briefing. In realt&agrave; Hamilton era finto solo poco oltre il cordolo, ma la direzione gara ha voluto ugualmente far partire l'investigazione.  &laquo;Abbiamo lavorato molto duramente nelle ultime due settimane per capire cosa era successo in Cina - ha detto infine il DT Paddy Lowe - ma sfortunatamente &egrave; chiaro che abbiamo ancora molto lavoro da fare&hellip; Ora cercheremo di dare a Lewis una macchina nelle migliori condizioni possibili per la gara di domani, in modo da dargli la possibilit&agrave; di fare una delle forti rimonte che gli abbiamo visto fare tante volte in passato&raquo;.  Maurizio Voltini  

Dopo l'avaria in qualifica, l'inglese resta focalizzato sulla gara in modo da perdere la minor quantit&agrave; di punti possibile

Hamilton: "Non sono superstizioso"

Sembrava fosse la volta buona per mettersi davvero in evidenza, per Kimi Raikkonen: da un lato Vettel penalizzato per la sostituzione del cambio, dall'altro Hamilton bloccato da problemi tecnici in Q3. Invece a guadagnare il posto lasciato libero in prima fila dalla Mercedes &egrave; stato Bottas, complice un errore alla curva finale dell'ultimo giro da parte di Kimi, che finendo largo oltre il cordolo non ha potuto accelerare liberamente. &Egrave; stato valutato che in questa fase abbia perso qualcosa come tre decimi di secondo, quando il distacco dal connazionale &egrave; stato di 127 millesimi.  Vettel sar&agrave; penalizzato di 5 posti  Una vera disdetta, che Raikkonen commenta cos&igrave;: &laquo;Tutto il fine settimana &egrave; stato un po' complicato, per qualche motivo ho sempre avuto difficolt&agrave; a mettere insieme un giro decente. In qualifica &egrave; andata meglio, ma in alcuni punti del tracciato avevo difficolt&agrave; con l&rsquo;avantreno. Avrei potuto conquistare la seconda o la terza posizione in griglia, ma nel mio ultimo tentativo ho commesso un errore all&rsquo;ultima curva e sono andato largo. Ovviamente mi dispiace per quanto &egrave; successo, ma considerando le difficolt&agrave; che abbiamo incontrato, questo risultato, pur non essendo ideale, &egrave; meglio di niente. Alla fine partiremo terzi: vedremo cosa succeder&agrave; domani, credo che in gara potr&agrave; andare meglio&raquo;.  Maurizio Voltini  F1 Russia: pole a Rosberg  

Difficolt&agrave; d'assetto e un errore finale gli precludono la prima fila, ma "in gara potr&agrave; andare meglio", dice il finlandese

Raikkonen, qualche complicazione di troppo

Sempre in lotta con Massa anche nelle prove libere di Sochi, quando si &egrave; arrivati in qualifica Veltteri Bottas &egrave; riuscito a sopravanzare sempre il pi&ugrave; esperto compagno brasiliano, sfruttando al meglio il buono stato di forma della Williams su questo tracciato anche in Q3. Dove ha ottenuto un ottimo terzo tempo e quindi, per via della penalit&agrave; a Vettel, la prima fila di partenza a fianco di Rosberg.  F1 Russia: pole a Rosberg  &laquo;Sono molto soddisfatti della nostra prestazione in qualifica - ha dichiarato Bottas al termine - era il massimo risultato che avremmo potuto ottenere, credo, e il mio giro in Q3 &egrave; stato molto buono. Questo ci mette in una posizione molto buona per la gara e abbiamo bisogno di concentrarci su trasformarla in una buona prestazione finale. Questa &egrave; una pista che mi piace molto e di solito faccio bene, &egrave; anche una pista che si adatta la nostra macchina. Le nuove parti che abbiamo introdotto ci stanno aiutando, la squadra ha fatto un buon lavoro per migliorare la vettura. Abbiamo alcune macchine veloci a partire dietro di noi, che ci renderanno la gara difficile, ma un podio sar&agrave; il nostro bersaglio: sar&agrave; forse complicato, ma non impossibile&raquo;.    Pensi di potertela giocare in partenza? &laquo;Non credo che sar&agrave; la partenza il punto chiave, ma piuttosto l'usura delle gomme. Se non riusciremo ad eguagliare Mercedes e Ferrari da questo punto di vista, allora finiremo dietro. Sono comunque soddisfatto di come sta andando finora il weekend e abbastanza sicuro che domani avremo ottime possibilit&agrave; di fare una buona gara&raquo;.  Felipe Massa, che parte due posti indietro, conferma: &laquo;Siamo stati un po' fortunati con quanto successo a Ferrari e Mercedes, ma &egrave; stata una buona sessione per noi. Dobbiamo solo concentrarci sulla gara: tutto &egrave; possibile e questa &egrave; probabilmente la migliore pista per noi nella stagione&raquo;.  &laquo;Penso ci sia un certo punto in cui &egrave; possibile trasformare una buona stagione in una grande stagione, e questa &egrave; la nostra opportunit&agrave;&raquo;, aggiunge infine Rob Smedley.  Maurizio Voltini    

Ottimo risultato in qualifica per la Williams e il finlandese, che non vede nella partenza il punto focale della gara

Bottas: "Attenzione alle gomme"

In un'altra situazione sarebbe stato un ottimo risultato per Sebastian Vettel, aver ottenuto il secondo tempo in qualifica a 7 decimi dalla pole position. Invece qui a Sochi non c'&egrave; da esaltarsi: prima di tutto perch&eacute; questo risultato &egrave; comunque vanificato dalla penalit&agrave; che far&agrave; arretrare in griglia il tedesco di 5 posizioni (partir&agrave; dunque 7&deg;). Poi perch&eacute; ottenuto grazie anche all'assenza di Hamilton nel momento decisivo, per l'avaria tecnica che l'ha colpito. Infine perch&eacute; il distacco poteva essere anche maggiore, visto che Rosberg non si &egrave; davvero dato da fare, ottenendo in Q3 un tempo peggiore di quello in Q2, quando la pista era invece migliorata mediamente di mezzo secondo.  Vettel sar&agrave; penalizzato di 5 posti  Quest'ultimo aspetto &egrave; quello subito evidenziato anche dallo stesso Vettel: &laquo;Avrei preferito che il gap fosse stato pi&ugrave; piccolo, ma Nico &egrave; molto forte e ha fatto un ottimo lavoro. Non ho capito cosa sia successo a Lewis, ma indubbiamente ci ha aiutato. Da parte nostra abbiamo dato il massimo, il weekend &egrave; stato forte e stiamo spingendo parecchio per recuperare terreno. Per la partenza da settimo, non sono frustrato, fa parte delle gare&raquo;.    A Seb viene chiesto se il tempo perso ieri per l'avaria elettrica (al riguardo &egrave; stato sostituito il pacco batterie) abbia influito in qualche modo: &laquo;No, &egrave; vero che abbiamo perso un po' di tempo ieri, ma abbiamo totalmente recuperato stamattina, per cui questo fatto non ci ha penalizzato. Anzi, il passo gara stamattina era ottimo, la macchina &egrave; a posto, per cui vedremo in gara come andr&agrave; ma sono ottimista, credo sia possibile utilizzare la strategia per fare bene&raquo;.  F1 Russia: pole a Rosberg  Vettel conclude facendo un punto anche pi&ugrave; generale sulla stagione complessiva: &laquo;Stiamo lavorando per migliorare ancor di pi&ugrave;, ma anche gli altri e in particolare la Mercedes stanno facendo un ottimo lavoro, con Lewis e Nico. Credo comunque che sia ancora presto per abbattersi, siamo ancora ad aprile - maggio inizia domani - e quindi abbiamo ancora tempo quest'anno per recuperare, e dobbiamo farlo il prima possibile. Siamo ancora indietro, &egrave; vero, ma in futuro avremo la possibilit&agrave; di essere noi davanti. &Egrave; la natura di questo sport. Dobbiamo essere saggi, perch&eacute; il tempo giocher&agrave; a nostro favore&raquo;.  Maurizio Voltini

Seb &egrave; comunque positivo sul comportamento della macchina e le possibilit&agrave; strategiche in gara, pur partendo 7&deg;

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Giochi di squadra e ipocrisie

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