        Esce dalla Federazione internazionale per approdare a Maranello, non da subito, ma dal prossimo 20 settembre. Laurent Mekies, dopo un anno nel ruolo di vice di Charlie Whiting e quattro nel ruolo di Direttore della sicurezza per la FIA, torna a far parte dell'organigramma di un team. Tra il 2003 e il 2014 in Minardi prima e Toro Rosso poi, con un percorso che lo ha visto prima Ingegnere di pista, poi capo Ingegnere, fino a Responsabile delle prestazioni del veicolo, ultima posizione (tra il 2012 e il 2014) in Toro Rosso. Incarichi che tratteggiano l'area nella quale trover&agrave; posto in Ferrari, dove riporter&agrave; a Mattia Binotto. L'esperienza in Federazione descrive un profilo diverso da quello, ad esempio, di Marcin Budkowski, capo del Dipartimento tecnico FIA e altra figura che ha scelto, lo scorso ottobre, di cedere alle sirene dei team. Passaggio in Renault accompagnato da non poche polemiche, visto il bagaglio di conoscenze e segreti che la posizione rivestita in FIA gli aveva assicurato. Una nota della Federazione segnala come Mekies smetter&agrave; la divisa del governo del motorsport a fine giugno, fino ad allora continuer&agrave; a essere Direttore della sicurezza, tuttavia &ndash; e il caso Budkowski insegna &ndash; con effetto immediato cesser&agrave; ogni incarico correlato alla Formula 1, non sar&agrave; pi&ugrave; interessato dalle questioni legate alla categoria e viene dimissionato dal ruolo di vice Direttore di corsa.       

Ufficializzata l'uscita dalla Federazione, per la quale &egrave; stato Direttore per la sicurezza dal 2014 e vice di Charlie Whiting nel 2017, Laurent Mekies sar&agrave; operativo in Ferrari dal prossimo settembre

Formula 1: Ferrari, arriva Laurent Mekies dalla FIA

        Pronto a fare le valige per andare a Melbourne, dove tra una dozzina di giorni si correr&agrave; il GP inaugurale del 2018, quello d'Australia, Sebastian Vettel coglie l'opportunit&agrave; per dire la sua sulla gara che si approssima e pure per un'opinione a freddo sugli scorsi test invernali di Barcellona. &laquo;Credo che la nostra SF71H - commenta Vettel - si sia rivelata una buona base da cui partire: ora lavoreremo sullo sviluppo per esplorarne e migliorarne ancora il potenziale. Al riguardo ho molta fiducia nella squadra, conosco le capacit&agrave; e la dedizione dei ragazzi di Maranello&raquo;. Una cosa che ha impressionato &egrave; stata la gran quantit&agrave; di lavoro svolta da Sebastian stesso soprattutto nella seconda settimana, quando ha dovuto sopperire anche a un malore di Raikkonen. Comunque un po' tutte le macchine sono riuscite a completare un numero ragguardevole di giri pista. &laquo;Infatti abbiamo fatto un buon lavoro anche noi, in termini di distanza percorsa: abbiamo coperto in totale 4.323 km e da parte mia sono riuscito a farne 875 in un giorno, l&rsquo;equivalente di 188 giri, e quasi 3.000 in totale! L'importante &egrave; che non abbiamo avuto nessun vero problema sulla macchina, e mi sono anche divertito a guidarla&raquo;. Chilometraggio a parte, ci&ograve; che per&ograve; ha pi&ugrave; preoccupato gli appassionati ferraristi &egrave; stato il notevole passo mostrato da Mercedes ma anche da Red Bull nel corso delle simulazioni di gara. Ma Seb ha una sua precisa opinione al riguardo: &laquo;I nostri avversari, Mercedes e Red Bull, hanno usato un solo tipo di pneumatico per la simulazione di gara (medium, ndr). Questo non si pu&ograve; fare in un vero Gran Premio, e ha un&rsquo;influenza sulle strategie e sul risultato finale&raquo;. Va detto infatti che i singoli stint possono essere pi&ugrave; omogenei e permettono di sfruttare meglio le gomme, mentre partendo con una mescola morbida (come effettivamente avviene in gara) il primo stint necessariamente corto condiziona tutto il resto. Un'altra delle questioni tecniche emerse nei test di Barcellona, &egrave; stata la facilit&agrave; con cui si riscontrava il fenomeno del blistering, peraltro legato alle particolari condizioni atmosferiche trovate, ma che ha causato qualche rimostranza da parte di alcuni. &laquo;Penso sia normale che, dopo i primi giorni di test, ogni squadra cerchi di portare il fornitore di gomme nella direzione che pi&ugrave; si adatta alla propria vettura - &egrave; il commento di Vettel al riguardo -. Da parte nostra, pensiamo che la Pirelli abbia fatto un buon lavoro con la sua gamma di mescole&raquo;. Quindi l'approccio alla prima gara della stagione resta positivo? &laquo;S&igrave;, non vedo l&rsquo;ora di essere in Australia, perch&eacute; l&agrave; scenderemo tutti in pista nelle medesime condizioni. E, come ho detto prima, ho fiducia nella nostra macchina&raquo;. Insomma, come sempre si vedr&agrave; effettivamente in pista e a parit&agrave; di condizioni quali siano i reali valori in campo da parte di tutti.       

In attesa di partire per Melbourne, Seb fa il punto per l'inizio della stagione e sulle scorse prove precampionato

F1: Vettel e il passo-gara Mercedes non realistico

Verdetti effimeri e valori reali. Ferrari che stampa il miglior tempo al termine dei test collettivi di Barcellona e Mercedes che fa paura sul passo gara con Hamilton e Bottas che parlano di W09 quasi perfetta. &Egrave; stato il refrain della seconda sessione di prove in Catalunya. Quella che proietta il Mondiale di F.1, fra poco pi&ugrave; di una settimana, verso il primo round di una stagione ancora tutta da decifrare con uno schieramento che sembra diviso in tre tronconi gi&agrave; ben definiti.  L&rsquo;unica cosa certa &egrave; che la Rossa &egrave; partita pi&ugrave; che bene, senza grossi guai mostrando un gran bel potenziale e facendo intravedere margini di miglioramento. Ora tocca agli uomini in rosso saperla sfruttare al massimo per mettere subito un po&rsquo; di ansia a una Mercedes che non ha alcuna intenzione di cedere lo scettro di regina deposta nella formula hybrid. La sensazione quasi palpabile &egrave; quella di un presidente Marchionne che, per ora mostra grande tranquillit&agrave; ma che esige quel titolo evaporato l&rsquo;anno scorso in una seconda parte di stagione con troppi errori e senza lampi.  Come scrive su questo numero di Autosprint Pino Allievi, nel 2019 il manager italo-canadese lascer&agrave; il vertice di Fca e intende farlo con un titolo mondiale di F.1 sulle spalle; &egrave; stanco, non pu&ograve; pi&ugrave; attendere e l&rsquo;ipotesi di una sua presidenza prolungata in Ferrari &egrave; da verificare. Quindi non dar&agrave; tregua, non conceder&agrave; pi&ugrave; esami di riparazione n&eacute; si adeguer&agrave; alle debolezze comportamentali di Vettel o di Raikkonen. Zero tolleranza per tutto e per tutti ora che il presidente ha appena dichiarato che il team si &egrave; assestato. Gli eventuali aggiustamenti in corso saranno fulminei. E chi sbaglia pagher&agrave;: non &egrave; n&eacute; un giro di vite n&eacute; un modo crudele di infierire.  Anche questo fa parte del gioco della Formula Uno. Passando dalla Formula Uno al Mondiale Rally, in Messico Sebastien Ogier, alla fine, ha conquistato la seconda vittoria stagionale in una serie percorsa da grandi brividi per le prestazioni del rientrante Sebastien Loeb. Saltava come un grillo sul gradino pi&ugrave; alto del podio il cinque volte iridato per una vittoria che lo rimette in vetta al campionato dopo una gara nella quale Loeb ha mostrato ancora una volta tutto il talento che gli ha fornito madre natura.  &Egrave; stato anche al comando, il Cannibale, prima di essere ricacciato indietro da una perfida foratura che l&rsquo;ha fatto retrocedere in classifica ma non nel cuore degli appassionati, perch&eacute; &egrave; abbastanza chiaro che tipi come lui sono quelli che lasciano grandi firme nella storia del Motorsport. Grande Motorsport anche nell&rsquo;As Collection che da marted&igrave; 6 marzo &egrave; in edicola. Le Grandi Corse mai Dimenticate, la lettura giusta da concedersi prima dell&rsquo;inizio del Mondiale F.1 2018. 

Quella che scatta in Australia tra due settimane &egrave; una stagione decisiva per il Cavallino nell&#39;era Marchionne. L&rsquo;editoriale del Direttore, in edicola con Autosprint dal 13 marzo

Ferrari 2018, chi sbaglia paga

Tocca a Kimi Raikkonen chiudere i test invernali per la Ferrari. In pista oggi, per svolgere un programma che ricalchi quello condotto da Sebastian Vettel gioved&igrave;. Incidentalmente &egrave; arrivato anche il miglior tempo dei test a Barcellona, al mattino, con gomma Hypersoft. Contano di pi&ugrave; le sensazioni avute dal long run in assetto gara condotto al pomeriggio che non il crono assoluto. Con 188 giri registrati a fine giornata, il lavoro dei Grandi Tre - Ferrari, Mercedes e Red Bull divise da poche tornate di differenza &ndash; &egrave; stato archiviato con parole di soddisfazione giunte da ogni fronte. Sar&agrave; Melbourne a dare una risposta certa sui valori in campo al vertice, confermando un sostanziale equilibrio o scrivendo una realt&agrave; da brusco risveglio.  E&#39; un Vettel che scansa ogni confronto che parta dalla lettura della classifica dei tempi: &laquo;E&#39; solo un tempo, ce ne sono stati tanti. Quel che conta &egrave; che la macchina abbia funzionato per tutta la giornata, abbiamo effettuato quasi 200 giri ed &egrave; positivo. In generale le condizioni erano migliori rispetto a ieri. Effettuare dei confronti &egrave; sempre difficile, sar&agrave; tra due settimane che conter&agrave; farli, sar&agrave; allora che si far&agrave; sul serio. Osservare la tabella dei tempi porta a conclusioni errate, c&#39;&egrave; molto pi&ugrave; che non un giro. Dipende sempre da ci&ograve; che fai, credo che la pista oggi fosse piuttosto veloce ma abbiamo condotto un programma leggermente diverso dagli altri. Il nostro obiettivo &egrave; quello di trovarci davanti, siamo tuttavia nel momento sbagliato per pronunciarci. Quel che conta adesso &egrave; sapere che la nostra macchina funziona come vorremmo, nel modo che ci aspettavamo. Credo possiamo fare ancora meglio, vedremo se ci riusciremo&raquo;.  Mercedes &egrave; vista in condizioni di forma migliori, indicazioni giunte dal long run con gomma media, pronostico sul quale Vettel &egrave; cauto: &laquo;Sono stato in macchina per tutto il giorno, leggeremo con attenzione i tempi e poi ne sapremo di pi&ugrave;. Non &egrave; un segreto che Mercedes sia la favorita, sono stati competitivi la scorsa e questa settimana, non importa in quale condizione, sono quelli da battere&raquo;. Nei 188 giri effettuati c&#39;&egrave; la sintesi del classico week end di gara, simulazione che ha interessato prove d&#39;assetto con gomme e carichi di carburante differenti, prima di attaccare il long run in configurazione gara.  La perfetta tenuta della Ferrari SF71H &egrave; il dato sul quale costruire i miglioramenti ancora necessari, come traspare dalle parole di Vettel: &laquo;E&#39; andata bene, prevalentemente perch&eacute; abbiamo percorso molto giri, anche in simulazione gara ci sono stati dei giri importanti nella comprensione della macchina e di cosa abbiamo bisogno, nonch&eacute; degli aspetti che ancora dobbiamo risolvere. Sono piuttosto soddisfatto, non &egrave; il primo test invernale che faccio n&eacute; la prima preparazione in vista del campionato, solitamente &egrave; tutto programmato, la simulazione di gara e accade sempre qualcosa. Abbiamo avuto un run nel quale tutto &egrave; filato liscio, nessun problema in macchina, nessuna bandiera rossa, perci&ograve; siamo riusciti ad arrivare alla fine, anche per i ragazzi, hanno fatto le fermate, &egrave; stato un programma pieno&raquo;. 

Test invernali conclusi per Sebastian, in archivio con una giornata proficua e densa di attivit&agrave;. I 188 giri completati hanno riassunto un intero week end di gara. Seb rinvia ogni confronto diretto sui tempi a Melbourne e conferma il ruolo di favorita in capo a Mercedes

Vettel oltre il cronometro: la SF71H funziona e pu&ograve; migliorare

GINEVRA. La linea resta dura mentre crescono fiducia e convinzione per il Mondiale che verr&agrave;. &laquo;Liberty Media non capisce un tubo di tecnica e questa Ferrari ha oltre il 50% di possibilit&agrave; di essere vincente&raquo;. Al Salone di Ginevra, Sergio Marchionne ha temporaneamente&nbsp;dismesso i panni di amministratore FCA per&nbsp;indossare la maglia da presidente Ferrari, menando fendenti a destra e manca.&nbsp;&laquo;Continuiamo a credere nella possibilit&agrave; che ci sia un progetto condiviso, che dia futuro alla Formula Uno. Noi vogliamo una scelta chiara sulla protezione del DNA di questo sport, non vogliamo che sia diluito da ragioni commerciali e di spettacolo. A noi interessano gli aspetti tecnici, anche perch&egrave; di questi credo che Liberty non capisca un tubo. Ci lasci lavorare. Se non riusciamo a distinguere un concorrente dall&#39;altro dal punto di vista tecnico, se Ferrari non si distingue da Mercedes, non mi interessa, costa un sacco di soldi, ce li teniamo e facciamo altro&raquo;   Uno sfogo in piena regola, che non dimentica le minacce di lasciare la F.1, al punto quasi di &ldquo;rimpiangere&rdquo; Bernie Ecclestone. Gli chiedono se era meglio l&rsquo;era precedente e Marchionne ci pensa prima di risponder. &laquo;Ho visto Bernie stamattina non saprei. L&rsquo;impegno di Liberty Media &egrave; molto serio dal punto di vista commerciale, dello spettacolo. Ma Bernie aveva una forza unica, non si andava ad intromettere nella scelta tecnica. Lui era un animale commerciale e di quello si occupava. Non si sarebbe mai permesso di entrare nel merito dei numeri dei motori. E invece di parlare di quello sarebbe bello cambiare certi regolamento. Quando arrivai, tre anni e mezzo fa, dissi che le regole sembravano scritte da degli ubriachi&hellip; Adesso non &egrave; che sia cambiato molto. Arrivano a livelli di dettaglio davvero incredibile, decisamente complessi. Noi specifichiamo quanti&nbsp;mm di spazio ci devono essere tra una parte e l&rsquo;altra della macchina. Speriamo di riuscire a trovare le soluzioni giuste, che vadano bene a tutti entro il 2018&raquo;.  &nbsp;  Ma qual &egrave; il suo stato d&rsquo;animo di fronte al Mondiale che sta per iniziare? &laquo;Sono pi&ugrave; rilassato, &egrave; decisamente la stagione pi&ugrave; tranquilla da quando sono arrivato nel 2014. Sono sereno per le possibilit&agrave; di sviluppo della vettura e la stessa power unit mi d&agrave; sicurezza. Gli ultimi cambi all&rsquo;interno della squadra, hanno completato l&rsquo;assestamento del team, ora condivide gli obiettivi. Sono rilassato. I ragazzi ora hanno il controllo, pi&ugrave; del passato. Abbiamo tutte le condizioni per andare avanti. E penso che la macchina possa essere vincente al 51% in questa stagione. Ho visto i piloti tranquilli, la SF71H &egrave; piaciuta sia a Vettel che a Raikkonen e non solo dal punto di vista estetico. Li vedo convinti del rendimento tecnico&raquo;. &nbsp;  E l&rsquo;Alfa Romeo con Sauber? &laquo;&Egrave; presto per giudicare. Il motore c&rsquo;&egrave;&rsquo;, glielo abbiamo dato noi. Non so se il telaio &egrave; adeguato..&nbsp; Se riuscissimo a spostarli dall&rsquo;ultimo posto dell&rsquo;anno scorso ne sarei felice. Nell&rsquo;insieme hanno una buona squadra, ora c&rsquo;&egrave; anche LeClerc&hellip;&raquo;.   Possibilit&agrave; di pensare alla Formula E con Ferrari o Maserati per il futuro? &laquo;Per la Ferrari adesso no, non &egrave; nemmeno troppo divertente a guardarla in tv con quei cambi di macchina. Per Alfa Romeo, ci abbiamo pensato ma non siamo pronti a parlarne. Non credo che la tecnologia sia adatta, non riesco a vedere il beneficio&raquo;.    E Maserati in F.1 con Haas?&nbsp;&nbsp;&laquo;Anche qui ci abbiamo pensato, c&rsquo;&egrave; una loro disponibiolit&agrave; ma prima voglio vedere come va con l&rsquo;Alfa. Sviluppare un motore in maniera indipendente ha dei costi incredibili&raquo;.  &nbsp; 

Il presidente Ferrari interviene al Salone di Ginevra: &quot;Noi vogliamo una scelta chiara sulla protezione del DNA di questo sport, non vogliamo che sia diluito da ragioni commerciali e di spettacolo&quot;.

Marchionne: &quot;Ferrari forte, Liberty Media non capisce un tubo di tecnica&quot;

Il principale avversario dei piloti Ferrari nei primi giorni di test a Barcellona &egrave; stato il meteo. Come del resto per tutti gli altri driver in pista. Nessuno si sarebbe aspettato il Montmel&ograve; imbiancato dalla neve (non accadeva dal 2002) e a posteriori si fa presto a dire &ldquo;era meglio andare in Bahrain&rdquo;.  Comunque sia Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen hanno completato un totale di 298 giri nei primi quattro giorni di prove, ridotti a tre a causa della nevicata di mercoled&igrave;. Certamente (molti) meno rispetto allo scorso anno, tuttavia sufficienti per iniziare a prendere confidenza con la nuova SF71H.  La distanza totale coperta &egrave; stata di 1387,19 chilometri e l&#39;ultimo stint &egrave; toccato a Sebastian Vettel, che ha chiuso il gioved&igrave; con un crono di&nbsp; 1:20.241 con gomme soft, dopo 120 giri. Il terzo tempo, dietro la Mercedes di Hamilton e la McLaren di Vandoorne, entrambi scesi sotto l&#39;1&#39;20 rispettivamente con mescole medium e hypersoft. Tuttavia nella classifica generale Vettel occupa il secondo posto, grazie all&#39;1:19.673 ottenuto durante il secondo giorno montando coperture soft.  Un risultato certamente migliorabile. Le condizioni della pista al mattino hanno rallentato le operazioni della Scuderia, come del resto degli altri team, e il pilota tedesco nelle prime ore ha dovuto girare con pneumatici intermedi da bagnato. Prima di passare alle soft, nuove e usate, per il resto della giornata, che si &egrave; conclusa con una serie di long-runs: &ldquo;Non &egrave; stato un pomeriggio del tutto ideale &ndash; ha commentato il pilota &ndash; per via delle condizioni della pista e di un po&rsquo; di tempo perso in garage per mettere a punto alcuni dettagli. Mi sarebbe piaciuto poter girare anche di pi&ugrave;, ma lo faremo la prossima settimana, quando inizieremo a farci un&rsquo;idea migliore&rdquo;.  Se il capofila Hamilton promuove senza riserve la sua W09 e Verstappen giudica nettamente migliore la nuova Red Bull, Vettel preferisce non sbilanciarsi, perlomeno non prima di aver acquisito dati maggiori.  Stesso discorso vale er Kimi Raikkonen. Mercoled&igrave; il campione 2007 aveva sarcasticamente commentato l&#39;inattivit&agrave; forzata dicendo: &ldquo;Oggi pi&ugrave; che in Spagna sembrava di essere in Finlandia&rdquo;. L&#39;unico vero contatto con la nuova Rossa &egrave; stato luned&igrave;, quando ha percorso 80 giri, staccando un miglior tempo 1:20.506 con gomme soft e temperature decisamente rigide. Comunque sia: &ldquo;Il primo feeling con la nuova macchina &egrave; stato ok &ndash; ha commentato Raikkonen -, ma &egrave; ancora troppo presto per i giudizi, soprattutto considerate le condizioni di oggi. Queste gomme non sono progettate per lavorare a temperature di 8 gradi, &egrave; stato difficile per tutti. Per il resto, il nostro lavoro non aveva niente a che vedere con i tempi sul giro, abbiamo girato e cambiato un po&rsquo; di cose cercando di capire la macchina, che non sembra avere niente di sbagliato&rdquo;.  Al pari degli altri piloti anche i ferraristi hanno preso confidenza anche con l&#39;halo. Seb &egrave; convinto anche se non del tutto, Kimi ribadisce che il nuovo sistema di protezione non crea alcun disturbo: &ldquo;Rispetto alle prove degli anni precedenti, stavolta l&rsquo;Halo &egrave; stato pensato per essere integrato nel progetto della vettura, cosa che in precedenza non era possibile. Non ho notato nessuna differenza rispetto alla guida senza protezione&rdquo;.  Ora qualche giorno di riposo, prima della sessione T2 inizia che marted&igrave; 6 e si protrarr&agrave; per quattro giorni. Il programma di Scuderia Ferrari prevede che stavolta sia Sebastian a coprire i giorni 6 e 8 mentre Kimi guider&agrave; mercoled&igrave; 7 e venerd&igrave; 9, chiudendo quindi il programma dei test invernali. Le condizioni meteo sono in miglioramento e per la prossima settimana si prevedono sole e temperature massime di 15 gradi.  &nbsp; 

Pioggia e neve hanno consentito ai piloti della Scuderia Ferrari di completare meno di 300 giri. Troppo pochi per sbilanciarsi

Test F1 Barcellona, il generale inverno ha rallentato l&#39;Armata Rossa

A 90 dalla conclusione della prima sessione di test invernali a Barcellona, il contagiri personale di Sebastian Vettel dice 182 passaggi coperti nei due giorni al volante della Ferrari SF71H. Come tutti, lavoro condizionato nella quantit&agrave; e nella qualit&agrave; dalle condizioni meteo, un esordio in pista dei progetti 2018 nel quale contava essenzialmente percorrere il maggior numero di chilometri, con temperature pi&ugrave; utili rispetto a quelle artiche per una Formula 1.  &laquo;E&#39; stata una settimana difficile con basse temperature, purtroppo le risposte sono limitate. E&#39; difficile dare giudizi in queste condizioni. Puoi valutare approssimativamente i dati aerodinamici, chiaramente ci avrebbe aiutato girare con un meteo pi&ugrave; caldo, per avere sensazioni migliori dalle gomme e la macchina. Sono le stesse condizioni per tutti, da piloti siamo eccitati all&#39;idea di poter finalmente uscire con la nuova monoposto, poi riesci a malapena a girare ed &egrave; frustrante&raquo;, commenta Sebastian nel corso dello stacco tra il turno del mattino e l&#39;avvio della sessione pomeridiana.  Ai 98 giri completati marted&igrave; si sommano gli 84 (provvisori) registrati gioved&igrave;, dai quali &egrave; inutile voler leggere qualsiasi indicazione velocistica, dato lo scenario. &laquo;Ogni anno ti aspetti tanto dalla nuova macchina, ma &egrave; troppo presto per esprimersi sulle prestazioni. Siamo soddisfatti del lavoro fatto, tutto quel che ci aspettavamo dalla monoposto sembra sia stato implementato, ma dove ci collocher&agrave; in termini di competitivit&agrave; &egrave; difficile prevederlo. Sar&agrave; solo in Australia che sapremo esattamente dove ci troviamo.Finora le cose sono andate bene ma sono stati pochi giri per tutti ed &egrave; molto difficile non solo valutare il tuo lavoro ma anche confrontarlo con gli altri&raquo;.  La diretta dei test a Barcellona  Semplice, invece, l&#39;investitura di favorita d&#39;obbligo nella Mercedes, alla quale Vettel lancia la sfida: &laquo;Credo che Mercedes sia la favorita come lo &egrave; stata in questi anni, se saremo vicini, pi&ugrave; dello scorso anno, sar&agrave; fantastico&raquo;. Un campionato che deve ancora muovere i primi passi, da compiere con la determinazione di tornare a vincere il titolo, da 5 stagioni assente nel curriculum di Vettel, da 10 nella bacheca Ferrari: &laquo;L&#39;attesa per la conquista del titolo &egrave; sempre troppo lunga se va oltre un anno. Voglio assicurarmi di riportarlo a Maranello, &egrave; la nostra grande ambizione, l&#39;obiettivo&raquo;. 

La determinazione a sfidare ancora Mercedes per il titolo e riportarlo a Maranello, le prime indicazioni positive dalla nuova Ferrari. Seb giudica i passi iniziali del progetto, nonostante il maltempo

Formula 1, Vettel: Mercedes favorita ma l&#39;obiettivo &egrave; il titolo

In confronto al buongiorno dato dal Circuit de Catalunya nella terza giornata di test invernali, la sessione di marted&igrave; pu&ograve; ritenersi altamente produttiva. Le temperature rigide limitano le possibilit&agrave; di verificare la prestazione e far funzionare le gomme nelle finestre operative di riferimento. Peraltro, non &egrave; intorno alla verifica della velocit&agrave; dei nuovi progetti che ruota questa prima sessione di quattro giornate in pista. In casa Ferrari ha debuttato Sebastian Vettel al volante della SF71H. Il pi&ugrave; attivo in pista marted&igrave;, con 98 giri completati e un crono di 1&#39;19&rdquo;673 realizzato con gomma morbida.  &laquo;La cosa importante oggi non sono i tempi, ma il fatto che in queste condizioni siamo riusciti a percorrere quasi cento giri senza avere nessun problema di affidabilit&agrave;. E&rsquo; su questo che ci concentriamo ora, la ricerca della prestazione avverr&agrave; in un secondo tempo&raquo;, sottolinea Seb.  Torner&agrave; a girare, salvo una modifica dei piani iniziali, in funzione di come si dipaner&agrave; la giornata odierna con Kimi Raikkonen in azione, gioved&igrave;. Il rammarico di Seb &egrave; tutto sulla criticit&agrave; meteo, che non consente di percorrere chilometri in condizioni rappresentative: &laquo;Dal punto di vista dell&rsquo;operativit&agrave; complessiva &egrave; andato tutto liscio, direi che la macchina funziona. Ma le condizioni di oggi (ieri; ndr) non sono quelle in cui normalmente girano le F.1: &egrave; persino nevicato e con tre o quattro gradi di atmosfera e 8-9 di asfalto, tutti hanno fatto fatica a mandare le gomme in temperatura. Il meteo &egrave; stato il fattore limitante; il fatto che fosse molto pi&ugrave; freddo dell&rsquo;anno scorso, e l&rsquo;asfalto completamente diverso, impediscono di fare paragoni. Per ora ci concentriamo su noi stessi senza guardare a quello che fanno gli altri&raquo;.  Aspettando che arrivi il momento di mettere alla frusta la Ferrari SF71H e verificarne la prestazione, i 98 giri completati marted&igrave; hanno offerto altre sensazioni sull&#39;halo. &laquo;Non &egrave; certo una gemma! Non ha un bell&#39;aspetto. Per quanto riguarda la visibilit&agrave;, hai il supporto centrale davanti la naso, non mi piace la parte superiore, che ti d&agrave; l&#39;impressione di girare con un tetto. Ma va bene cos&igrave;, &egrave; la stessa situazione per tutti. Potrebbe risultare un problema la visione in diagonale verso l&#39;alto. Abbiamo gi&agrave; sistemato in modo diverso le luci di fermata al box, mentre quel che significher&agrave; avere l&#39;halo nelle luci in partenza &egrave; da vedere. Dipender&agrave; anche dalla posizione in griglia, dovremo scoprirlo. Forse potremmo dover inserire pi&ugrave; semafori&raquo;.  Sterzi a parte: L&#39;Halo serve: s&igrave;, a nascondere i caschi 

Sebastian racconta le prime sensazioni avute al volante della Ferrari SF71H. Il meteo ha condizionato il funzionamento delle gomme, non il giudizio della visibilit&agrave; con l&#39;halo sopra la testa

Test Formula 1 Barcellona, Vettel: halo convince a met&agrave;

Freddo e, nel pomeriggio, la pioggia, hanno caratterizzato la prima giornata di test a Barcellona. Condizioni climatiche estreme in una fase nella quale conta far scattare quanti pi&ugrave; giri possibili nell&#39;arco delle 8 ore di prove. Chilometri percorsi da Kimi Raikkonen, 80 giri all&#39;attivo sulla Ferrari SF71H, che hanno offerto una prima sensazione della monoposto, dopo i giri affrontati domenica nel filming day sulla pista catalana, svoltosi in uno scenario migliore sotto il profilo climatico.  Riferimento cronometrico di giornata per il ferrarista, l&#39;1&#39;20&rdquo;560 realizzato con gomme morbide, terza prestazione assoluta, dietro Ricciardo e Bottas. &laquo;Il vero problema, l&rsquo;unico, oggi &egrave; stato il meteo&raquo;, ha commentato Raikkonen al termine delle prove. &laquo;Il primo feeling con la nuova macchina &egrave; stato OK, ma &egrave; ancora troppo presto per i giudizi, soprattutto considerate le condizioni di oggi. Queste gomme non sono progettate per lavorare a temperature di 8 gradi, &egrave; stato difficile per tutti&raquo;. Freddo che, riprendendo i commenti di Carlos Sainz, hanno trasformato Barcellona nella Finlandia. E, in apertura della seconda giornata, il termometro non prospetta una mattinata migliore.  La diretta dei test di Barcellona  Quanto al programma di lavoro portato avanti luned&igrave;, Raikkonen ha spiegato: &laquo;Il nostro lavoro non aveva niente a che vedere con i tempi sul giro, abbiamo girato e cambiato un po&rsquo; di cose cercando di capire la macchina, che non sembra avere niente di sbagliato. Ora dobbiamo cercare di fare altri chilometri&raquo;. Similmente ai commenti degli altri piloti, sull&#39;Halo, privo di effetti sul campo visivo, Kimi ha segnalato come l&#39;integrazione nel progetto 2018 abbia portato anche un miglioramento della visibilit&agrave; rispetto ai giri di prova effettuati lo scorso anno: &laquo;Non ho notato nessuna differenza rispetto alla guida senza protezione&raquo;.  L&#39;editoriale: Rossa aggressiva contro la Regina 

Prime sensazioni per Kimi dopo la giornata d&#39;esordio nei test. Le temperature eccezionalmente basse hanno costituito un limite per tutti. Torner&agrave; al volante mercoled&igrave;, l&#39;obiettivo &egrave; quello di effettuare tanti chilometri e capire la monoposto

Test Formula 1 Barcellona, Raikkonen a scuola di SF71H

Stanno gi&agrave; imbrattando l&rsquo;asfalto di Montmel&ograve;, le monoposto 2018. Finalmente. Urlano nel cielo della Catalunya i motori V6 e coprono il lungo silenzio di un inverno al cloroformio. Quando questo numero di Autosprint arriva in edicola poco oltre Barcellona la Formula Uno s&rsquo;&egrave; rimessa in moto con la prima sessione di test invernali che proietta gi&agrave; verso il via del Mondiale tra meno di un mese. Nell&rsquo;aria c&rsquo;&egrave; gi&agrave; forte l&rsquo;odore della sfida, ora che sono caduti i veli mostrando tutte le protagoniste e ci sono i primi responsi del cronometro, quelli che daranno le indicazioni sulle quali si dipaner&agrave; un Mondiale tutto ancora da leggere e decifrare.  Da una parte la regina Mercedes che si presenta piena di gloria e titoli mondiali ma con una fame di vittoria infinita. Dall&rsquo;altra c&rsquo;&egrave; la Ferrari che con la SF71H prova a completare l&rsquo;opera rimasta incompiuta nella passata stagione, ma dopo mesi di lunga illusione in rosso. &Egrave; una vettura davvero estrema, quella uscita fuori dal reparto corse di Maranello, la F.1 pi&ugrave; estrema degli ultimi dieci anni, &laquo;un&rsquo;eccellenza italiana&raquo; ha detto Maurizio Arrivabene, figlia del contributo di tutti in quella organizzazione orizzontale dove si lavora a testa bassa e piedi per terra.  Si marcano stretto gi&agrave; dal giorno della presentazione Ferrari e Mercedes, da una parte c&rsquo;&egrave; una Rossa aggressiva, dall&rsquo;altra una regina elevante che vuol continuare ad atteggiarsi da diva. Cresce subito la voglia di assistere a una nuova serie di Guerre Stellari, con la certezza che anche Red Bull potr&agrave; diventare sempre pi&ugrave; ago della bilancia e andare a rompere molti equilibri.  Intanto mentre la Formula Uno &egrave; all&rsquo;alba di una nuova stagione, noi di As proviamo a tenere calda l&rsquo;atmosfera con un nuovo numero di Autosprint Collection che uscir&agrave; in edicola il prossimo 6 marzo dedicato alle Grandi Corse mai dimenticate. A guidarci attraverso 132 pagine davvero inedite la tastiera raffinata e concreta di Mario Donnini e i ricordi di Arturo Merzario che tutte quelle gare che accendevano il cuore ha corso e in diversi casi anche vinto. Dalla Formula Uno al Mondiale Marche; dalle grandi classiche su strada alle salite: tante corse, immagini e ricordi che riaccendono la passione. Non mancano neanche i rally. Con Miki Biasion che racconta la magia del Safari e la febbre che contagiava mezzo Stivale quando il Sanremo era valido per il campionato del mondo. Un altro volume intriso di storia e storie, un nuovo speciale, il secondo in un 2018 che sotto questo profilo sar&agrave; davvero pieno di sorprese&hellip;  &nbsp;   

Con i test di Montmel&ograve; finalmente in Formula Uno si inizia a fare sul serio. &Egrave; l&rsquo;inizio della battaglia Ferrari-Mercedes. Ma occhio alla Red Bull&hellip;

Editoriale del Direttore: Rossa aggressiva contro la Regina

Nevica come nel 2012 a Maranello. Il bianco s&#39;&egrave; nuovamente tinto di Rosso Ferrari, con l&#39;epifania della SF71H, tenuta a battesimo da Maurizio Arrivabene, Mattia Binotto, Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen.  Rossa come il fuoco e dal passo lungo, un&#39;evoluzione della gi&agrave; vincente, ma non abbastanza, SF70H. &ldquo;Abbiamo dovuto lavorare molto per renderla performante anche sui circuiti pi&ugrave; veloci&rdquo; dice Binotto.  Capuccetto Rosso dovr&agrave; correre ancora pi&ugrave; veloce per seminare il Lupo: &ldquo;La Ferrari ha capito che le manca poco per vincere il Mondiale &ndash; ha detto Toto Wolff a Silverstone qualche ora prima, dopo aver tolto il velo dalla nuova Mercedes W09 -. L&#39;anno scorso la loro macchina era la pi&ugrave; veloce quando &egrave; cominciata la stagione. Poi, per una serie di circostanze sfortunate, non hanno vinto il campionato. Per questo credo che la Ferrari sar&agrave; un avversario molto forte. Sono molto curioso di vedere il &#39;lancio&#39; della loro nuova monoposto, sar&ograve; davanti alla televisione per guardarla&rdquo;.  Una sfida a distanza prima dei test di Barcellona e soprattutto prima del Gp d&#39;Australia. In attesa di conoscere la reale sostanza di eventuali terzi incomodi, a partire da Red Bull, &egrave; ancora e sempre scontro tra Ferrari e Mercedes.  Tra l&#39;Emilia e mezza Europa. Maranello contro Brackley, Stoccarda e Brixworth. Il team principal Arrivabene, visibilmente emozionato, l&#39;ha precisato prima in inglese poi in italiano: &ldquo;Quando ho visto la monoposto per la prima volta, il feeling &egrave; stato speciale. Non voglio parlare di un sogno ma di questi ragazzi (riferendosi a parte del team schierato in doppia ala dietro la SF71H, Ndr), che hanno costruito questa macchina pezzo per pezzo. E del lavoro che hanno fatto sullo chassis e sull&#39;aerodinamica. Un lavoro manuale e intellettuale. Una macchina che &egrave; stata fatta qui a Maranello e non da un&#39;altra parte. Tutti loro se ne stanno in piedi, &egrave; un segno di rispetto e consapevolezza: stiamo costruendo una Ferrari. E rappresenta un bel pezzo di eccellenza italiana&rdquo;.  Quante volte, nei momenti di difficolt&agrave;, Arrivabene ha arringato i suoi al grido di &ldquo;noi siamo la Ferrari?&rdquo;. Tante. Ora &egrave; il momento di dimostrarlo. E&#39; la stagione dell&#39;orgoglio rosso e dell&#39;orgoglio tricolore. Non che lo scorso anno non ci abbiano provato. N&eacute; che i risultati siano mancati. Ma nella Formula 1 vale il motto dell&#39;America&#39;s Cup: There is no second. Non c&#39;&egrave; nessun secondo.   

Il team principal della Scuderia esalta il lavoro del team &quot;made in Italy&quot; nello sviluppo della monoposto 2018

Formula 1, Arrivabene: inizia la stagione dell&#39;orgoglio Ferrari

Con Marc Gen&eacute; a fare da presentatore quando la nuova Ferrari SF71H &egrave; stata svelata al pubblico, senza nulla togliere al bravo spagnolo &egrave; tuttavia naturale che l&#39;opinione che pi&ugrave; conta sia quella dei piloti che questa monoposto si troveranno effettivamente a guidarla in gara, vale a dire Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen.  Quando gli viene chiesto come si sia trovato con questa nuova Ferrari, che ovviamente lui non vede per la prima volta, Seb la mette sullo scherzoso ricordando che lui ci si &egrave; gi&agrave; messo al volante, certo, ma finora solo per la prova sedile&hellip; &laquo;Abbiamo fatto questa prova ed &egrave; andata bene, la macchina &egrave; parsa abbastanza confortevole. La seduta &egrave; leggermente diversa, si sa che alcune piccole cose cambiano ogni anno, &egrave; normale. Abbiamo un telaio diverso ma anche la posizione di guida &egrave; un aspetto che va sempre migliorato&raquo;.  Vettel prosegue: &laquo;Vedere la macchina qui, pronta, mi fa venire voglia di andare subito in pista. Spero e penso che la prossima settimana confermeremo le aspettative, ma sono fiducioso che la macchina sar&agrave; piacevole da guidare. Non ho ancora visto le macchine dei miei avversari, comunque noi guardiamo il nostro lavoro e penso sia il modo migliore di andare avanti. Certo si fanno confronti, quando si parla con i progettisti, per&ograve; noi ci concentriamo su noi stessi, passo dopo passo. Ogni singolo dettaglio conta e fa la differenza, e penso che abbiamo guadagnato qualcosa rispetto all&#39;anno scorso&raquo;.  Visto che alle sue spalle sono schierate le persone del reparto corse alle quali si deve la realizzazione di questo progetto (che fino al momento della presentazione era semplicemente indicato col numero 669), Gen&eacute; chiede un riferimento anche a loro: &laquo;Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno lavorato a questa macchina - risponde Vettel - quelli che sono presenti qui oggi, ma anche quelli che stanno ancora lavorando per portare avanti il nostro progetto. &Egrave; qualcosa di speciale per tutti, e credo non vedano l&rsquo;ora di andare in pista per verificare i miglioramenti. Abbiamo sempre aspettative positive, sappiamo la mole di lavoro riposta nella costruzione della macchina, &egrave; una cosa incredibile. Quello che vediamo qui &egrave; il risultato di questo lavoro&raquo;.  Quando si chiede anche a Kimi Raikkonen il suo parere sulla macchina che gli &egrave; davanti, emerge &quot;Iceman&quot;: &laquo;&Egrave; una Ferrari nuova&raquo;, rivela candidamente. Poi riprende il suo aplomb e prosegue: &laquo;Chiaramente &egrave; bello essere di nuovo qui a far parte di questa squadra. La presentazione di una nuova monoposto &egrave; sempre un bel momento. Poi la macchina l&#39;ho vista per la prima volta ieri, ma sembra molto bella: speriamo che sia altrettanto veloce, lo verificheremo a Barcellona la prossima settimana. Non vedo l&#39;ora di guidarla per capirne il potenziale, ma c&#39;&egrave; stato talmente tanto lavoro dietro che penso saremo competitivi&raquo;. E per quanto riguarda l&#39;halo, che qui &egrave; verniciato in rosso e quindi risulta esteticamente un po&#39; meno invasivo? &laquo;Sar&agrave; un po&#39; diverso, ma nemmeno tanto, dal nostro punto di vista: da quanto abbiamo visto nei test dell&#39;anno scorso, non dovrebbe causarci problemi&raquo;. 

Pur consapevoli che il responso lo dar&agrave; la pista. Vettel e Raikkonen concordano che la nuova monoposto 2018 sia migliore rispetto alla SF70H

Ferrari SF71H, Raikkonen e Vettel: passo lungo e passo in avanti

Fiorano, interno giorno. Quindici fortunati tifosi a divorare con gli occhi la Ferrari SF71H, dal vivo, accanto alla dirigenza, gli sponsor, i piloti. E&#39; la monoposto numero 64 nella storia del Cavallino Rampante. In milioni a scoprirla virtualmente, sul web. Occhi altrettanto famelici. Accompagnati da sentimenti di speranza, che sia l&#39;anno buono per interrompere un digiuno iridato &ndash; Raikkonen, 2007 - entrato in doppia cifra nel 2017. Il progetto 669 ha finalmente un nome e, diversamente da quanto accaduto con la SF70H, ha potuto fare affidamento su un patrimonio tecnico di primo piano, dal quale muovere per evolversi. SF71H &egrave; la sigla che d&agrave; continuit&agrave; nel nome e dovr&agrave; farlo nei risultati, migliorando dove il 2017 ha lasciato cocenti delusioni. L&#39;affidabilit&agrave; della power unit, ad esempio.  Prima, enorme, novit&agrave;: estetica. Una Ferrari interamente rossa, conferma le attese, limita alla pinna sul cofano motore l&#39;unica concessione cromatica al bianco.  Per quanto riguarda la tecnica, prende subito la parola il responsabile dell&#39;Area tecnica, Mattia Binotto, che conferma una monoposto dal passo pi&ugrave; lungo. Funzionale a migliorare le prestazioni su piste veloci. &laquo;La nuova auto rappresenta un&#39;evoluzione della monoposto dell&#39;anno scorso, che era gi&agrave; un ottimo progetto. Abbiamo cercato di mantenere i punti di forza, una macchina con un buon livello di carico aerodinamico, sulle piste da bassa velocit&agrave; la macchina si &egrave; sempre comportata bene; il concept aggressivo, il design, abbiamo cercato di mantenerlo. Contemporaneamente bisognava lavorare in altri ambiti di sviluppo, abbiamo cercato di sviluppare un&#39;auto performante su piste ad alta velocit&agrave;. L&#39;affidabilit&agrave; &egrave; un tema essenziale in questa stagione, accrescere la potenza aumentando la distanza utile. Abbiamo un passo leggermente pi&ugrave; lungo rispetto allo scorso anno, ci sono i condotti del radiatore molto pi&ugrave; innovativi, il team ha fatto un ottimo lavoro&raquo;.&nbsp;   Quel che sembrava gi&agrave; un enorme passo avanti sulla monoposto 2017 nell&#39;area delle pance, si &egrave; ulteriormente evoluta, variando le bocche accanto al cockpit, pi&ugrave; piccole e compattate accanto all&#39;abitacolo, confermando gli elementi alari raccordati ai pontoni verticali e segnalando un restringimento estremo verso il retrotreno.  L&#39;anteriore sviluppa la zona dietro i supporti dell&#39;ala, seguendo la strada anticipata da McLaren nel 2017, con le &ldquo;branchie&rdquo; in serie e un canale pronunciato appena davanti la feritoia che alimenta l&#39;S-Duct. La filosofia dei deviatori di flusso dietro le ruote anteriori resta ancora piuttosto fedele alla conformazione della SF70H, cambiano le linee delle paratie raccordate ai piloni esterni, pi&ugrave; squadrate e con una soffiatura a L. In coda, ben mimetizzato davanti al doppio supporto dell&#39;ala, un profilo ricurvo l&agrave; dove quest&#39;anno potranno spuntare elementi sostitutivi della T-wing. Le forme arcuate danno l&#39;impressione che l&#39;elemento aerodinamico lavori abbinato alle interferenze dell&#39;Halo sui flussi. Halo gi&agrave; proposto con un elemento supplementare, profilo aerodinamico per ottimizzare l&#39;afflusso d&#39;aria verso la presa dinamica e l&#39;ala posteriore. Da monitorare la lavorazione degli specchietti, apparentemente scavati nella parte anteriore.  Un perfezionamento del progetto 2017 che si &egrave; spinto molto oltre, non semplici ritocchi quasi impercettibili ma evidenti accorgimenti di tipo aerodinamico anzitutto. Domenica 25 febbraio la Ferrari SF71H sar&agrave; gi&agrave; in pista, a Barcellona, per un filming day prima dell&#39;inizio dei test invernali, che iniziano il 26.   

Arrivabene, Binotto, Vettel e Raikkonen alzano il sipario sulla Rossa 2018: &quot;Abbiamo cercato di sviluppare un&#39;auto performante sulle pista ad alta velocit&agrave;&quot;

Ferrari SF71H: Rossa come il fuoco, snella come non mai

Philip Morris International Inc. (PMI) e la Scuderia Ferrari hanno prolungato la loro collaborazione fino al 2021. Una partnership che dura da oltre 40 anni e che, a partire da oggi, sara? esclusivamente mirata a portare avanti la causa di un mondo senza fumo.&ldquo;Vogliamo dare agli oltre 1 miliardo di uomini e donne che fumano nel mondo l&rsquo;occasione di operare scelte migliori e piu?informate. Intendiamo sfruttare tutte le risorse disponibili, comprese le nostre attivita? legate all&rsquo;automobilismo, per stimolare l&rsquo;attenzione verso questo cambiamento rivoluzionario a vantaggio dei fumatori, della salute pubblica e della societa? nel suo complesso. Apprezziamo molto il sostegno della Scuderia Ferrari per questa causa&rdquo;, ha affermato A. Calantzopoulos, Ceo di Philip Morris International.  &quot;E&#39; di fondamentale importanza sensibilizzare la popolazione globale verso le opportunita?offerte da innovazione, scienza e tecnologia per arrivare a un mondo senza fumo. Oltre all&rsquo;impegno incrollabile di PMI verso questo obiettivo, e? essenziale che i governi, gli esperti di salute pubblica, la comunita? scientifica e la societa? civile accolgano la sfida e contribuiscano a realizzare un piano normativo appropriato. Lo meritano veramente tutti gli uomini e le donne che fumano e coloro che li hanno a cuore. La Scuderia Ferrari e? il partner perfetto per affrontare questa sfida, poiche? unisce uno spirito pionieristico alla tecnologia e all&rsquo;innovazione nel perseguire senza sosta grandi ambizioni. Il nostro piano non prevede alcuna comunicazione di brand. Ulteriori dettagli saranno annunciati nei prossimi mesi. La combustione del tabacco genera fumo e la stragrande maggioranza delle sostanze tossiche normalmente associate alle malattie fumo-correlate. Abbiamo gia? investito circa 4,5 miliardi di dollari per sviluppare e dare un fondamento scientifico a una vasta gamma di prodotti senza fumo. Nel 2017, a soli due anni dall&rsquo;inizio della commercializzazione, quasi il 40% del nostro investimento commerciale mondiale e? stato dedicato a questi innovativi prodotti. Siamo fieri di rilevare come in un cosi? breve periodo quasi 5 milioni di persone, secondo le nostre stime, abbiano gia? smesso di fumare e siano passati al piu? avanzato dei nostri prodotti senza fumo. La nostra ambizione nel breve periodo e? che almeno uno su tre dei nostri consumatori, 40 milioni tra uomini e donne, facciano altrettanto entro il 2025&quot;.  

La Scuderia e la multinazionale annunciano il prolungamento di un accordo che dura da oltre 40 anni. Il prossimo impegno un mondo senza fumo

Formula 1, Ferrari e Philip Morris prolungano fino al 2021

E&#39; nata. E si fa sentire per la prima volta. La power unit Ferrari 2018, destinata a essere l&#39;unit&agrave; 063, logica prosecuzione numerica della 062 impiegata nel 2017, ha ricevuto il battesimo dell&#39;accensione in fabbrica. Andr&agrave; sul progetto 669, lo far&agrave; con l&#39;augurio che riesca a garantire la solidit&agrave; necessaria e le prestazioni assolute buone per contrastare una Mercedes M09 EQ Power+ determinata a rappresentare ancora il riferimento da inseguire.&nbsp;  Del cambio di pagina dettato dal Regolamento tecnico sui propulsori 2018 abbiamo scritto pi&ugrave; volte. Il limite strettissimo delle 3 unit&agrave; utilizzabili in stagione prima di incorrere nell&#39;arretramento in griglia, i vincoli imposti sugli oli utilizzati come combustibile: non pi&ugrave; di 0,6 litri/100 km, valore dimezzato rispetto ai margini consentiti a inizio 2017. Ai quali si accompagnano prescrizioni sulla composizione chimica, i campioni da sottoporre alla FIA e l&#39;unica specifica utilizzabile per ciascun gran premio, fino ai divieti applicati alla tanica principale dell&#39;olio motore. Olio per lubrificare le parti in movimento, senza pi&ugrave; furbate o strategie spinte.  L&#39;editoriale: E ora entriamo in zona Rossa  Da Maranello, nei giorni scorsi, sono passati anche Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen, con relativa testimonianza social, su Instagram, non erano presenti, tuttavia, durante le operazioni di prima accensione. Ritroveranno la power unit il 25 febbraio a Barcellona, il giorno sar&agrave; la volta della prima uscita nei test: battuta d&#39;apertura di una caccia che si spera possa conquistare la preda iridata.   

Prima accensione a Maranello per la power unit destinata al progetto 669. Il rito, diffuso sui canali social della Scuderia

Ferrari, il primo ruggito della power unit 2018

Cavolo, sono passati trent&rsquo;anni e sembrano tanti e pochi, quasi fossero trenta secoli o trenta secondi. Strano anno, il 1988. Doveva essere una stagione di stabilit&agrave;, con l&rsquo;ultimo ruggito del motore turbo prima del ritorno esclusivo dell&rsquo;aspirato, invece si dimostr&ograve; annata di sommovimenti tellurici, dopo la quale nulla mai fu pi&ugrave; come prima.  La cover story di Autosprint di trent&rsquo;anni fa esatti non ha dubbio alcuno e, sparando a tutta pagina il Grande Vecchio in technicolor, grida felice: &ldquo;Auguri, Ferrari&rdquo;!&nbsp;  Stando a quanto da lui stesso raccontato, il Drake sarebbe nato a Modena il 18 febbraio del 1898, ma il padre denunci&ograve; la sua nascita all&rsquo;anagrafe soltanto due giorni dopo, a causa di una fortissima nevicata che rese inagibili le vie di comunicazione, facendolo dunque risultare come nato il 20 febbraio. Per 18 o 20 che sia, il 90&deg; compleanno &egrave; roba da festeggiare con consapevole entusiasmo e cos&igrave; fu.  E, comunque la si mette, quella cover resta storica, perch&eacute; segna l&rsquo;ultimo compleanno terreno del Commendatore (e ignegnere honoris causa), il quale, come noto, si spense in quell&rsquo;anno il giorno 14 agosto all&rsquo;et&agrave; di novant&rsquo;anni. La notizia della sua morte, seguendo le sue volont&agrave;, fu divulgata solo a esequie avvenute.  E il primo Gp italiano successivo, a Monza, col pubblico orfano del Drake, vide le Rosse vincere miracolosamente facendo doppietta con Berger e Alboreto, nel giorno in cui lo stradominatore Senna rimase fregato, restando fuori nell&rsquo;incomprensione del doppiaggio di Schlesser, presente una tantum con la Williams.  Gi&agrave;, Ayrton.&nbsp;  Il 1988 doveva essere anno di fecondo acclimatamento alla McLaren, dove trovava come caposquadra il pluriridato Prost, gi&agrave; al top nel 1985 e 1986, invece la stagione segn&ograve; l&rsquo;esplosione infinita dell&rsquo;asso brasiliano con la quasi imbattibile Mp4/4 by Gordon Murray, dotata del fantastico motore Honda, che aveva appena piantato in asso la Williams.  Tredici pole in sedici Gp e sette vittorie nelle prime dieci gare. Tutto chiaro, per &ldquo;Beco&rdquo;. Il trionfo decisivo, in Giappone, a Suzuka, arriv&ograve; di rimonta su Alain, a suggellare un&rsquo;annata fantastica, resa amara solo per l&rsquo;uscita a Montecarlo mentre Ayrton stesso era in testa comodo comodo. Una sconfitta che divenne lezione e promessa di maggior imperforabilit&agrave; psicologica. Detto, fatto. Era nata una stella. Per sempre.  Prost avrebbe continuato a essere considerato un grande, ma non il pi&ugrave; grande.  Il 1988 sarebbe stato anche l&rsquo;ultimo anno di Alboreto alla Ferrari. L&igrave; finiva la parte buona della sua carriera in F.1, anche se sul podio ci sarebbe tornato pure l&rsquo;anno dopo, in Messico, con la Tyrrell.  Sempre tra gli italiani, la Coloni del bravo Tarquini entrava in top ten, ottava, al Gran Premio del Canada. Ricordarlo &egrave; fonte di rispetto, plauso, passione ulteriore.  Stranamente, la stagione pi&ugrave; monocorde nella storia della F.1, con 15 trionfi McLaren-Honda e uno alla Ferrari, bench&eacute; mediamente soporifera in Tv, si rivel&ograve; la pi&ugrave; sconvolgente, rivoluzionaria e indimenticabile per quanto e come avrebbe cambiato la storia della F.1.  A rileggerla ora quell&rsquo;annata, fin dal suo inizio con le 90 candeline spente dal Drake, fa capire che la storia, apparentemente immutabile, cambia per sempre quando meno te l&rsquo;aspetti.  E insegna che bisogna restare vigili, a seguire le vicende e le corse di chi si ama, perch&eacute; basta poco e tutto muta destino.  E, sempre a rileggerla ora, quel&rsquo;era, regala con levit&agrave; una bruciante, calda, pungente nostalgia. 

Il 1988 fu ricco di eventi forti. Con la scomparsa dello stesso Enzo Ferrari, il trionfo della Rossa a Monza e il primo mondiale dominato da Senna e dalla McLaren

Quell&rsquo;ultimo compleanno del Drake e&hellip;

Ventuno pagine ancora tutte da scrivere. Pi&ugrave; o meno combattute, incerte, aperte a diversi protagonisti. Che 2018 di Formula 1 vivremo inizieremo a capirlo dai test di Barcellona, in modo parzialissimo. Solo Melbourne sveler&agrave; le carte dei tre giocatori pi&ugrave; attesi al tavolo. Certo &egrave; che, in uno scenario di stabilit&agrave; regolamentare, le posizioni al vertice partono da una condizione di vantaggio. Mercedes naturale favorita, Ferrari immediata sfidante, Red Bull a seguire, chiss&agrave; McLaren. Ecco, proprio da Woking arrivano le fosche previsioni di Zak Brown sulla contendibilit&agrave; del primato Mercedes nelle tre stagioni che restano prima di una profonda riscrittura delle norme tecniche.  Moniti per dire della necessit&agrave; di cambiare: &laquo;Se sei la Ferrari e la Mercedes, soprattutto Mercedes che domina, prendi tutti i ricavi. Da una parte capisco perch&eacute; vogliano proteggere questa loro posizione. Dobbiamo chiederci, per&ograve;, se Mercedes dovesse vincere sette campionati di fila, che impatto avrebbe sullo sport? Sarebbe davvero qualcosa di salutare? Con le attuali regole, l&#39;attuale livello di spesa, penso si possa dire che siano i probabili favoriti a vincere nei prossimi tre anni&raquo;.  A voler tutelare le caratteristiche delle attuali power unit, tuttavia, non sono solo Mercedes e Ferrari, allineate sul medesimo pensiero, relativamente a quel che dev&#39;essere la Formula 1. D&#39;altronde, anche Dieter Zetsche ha ammesso la sintonia di pensiero con Sergio Marchionne. A sostenere l&#39;importanza di una power unit dall&#39;avanzato livello tecnologico &egrave; anche Renault. Campo al quale affiancare le discussioni sui costi da tagliare, i limiti di spesa da fissare, la ripartizione dei proventi alla scadenza dell&#39;attuale Patto della Concordia. &laquo;Sembra avremo la possibilit&agrave; di correggere la rotta nel 2021, ma dobbiamo farlo adesso, perch&eacute; la Formula 1 sar&agrave; molto pi&ugrave; divertente e avr&agrave; un valore superiore, a beneficio di tutti noi, se avremo quattro, cinque o sei squadre in grado di vincere delle gare, che siano in grado di lottare per il campionato. Sarebbe senza alcun dubbio pi&ugrave; salutare e non credo che Mercedes riceva maggiori onori vincendo 15 gare e il campionato piuttosto che vincendone 5 e il titolo: tutto ci&ograve; renderebbe la Formula 1 pi&ugrave; interessante di quanto non lo sia oggi.Ferrari e Mercedes non hanno reagito favorevolmente, nelle riunioni alle quali ho partecipato, al tetto di spesa e motori pi&ugrave; semplici&raquo;, prosegue Zak Brown.  Ritiene improbabile che le minacce di un addio alla Formula 1 da parte della Ferrari si concretizzino, pur essendo un possibile scenario. E se la posizione della casa di Maranello non pu&ograve; paragonarsi a nessun&#39;altra scuderia, il direttore esecutivo di McLaren Technology Group si dimostra scettico sulla possibilit&agrave; di una mediazione che possa accontentare tutti: &laquo;Liberty Media dovrebbe concentrarsi su quel che &egrave; meglio per lo sport e per i tifosi, devono essere preparati ad ammettere che non potranno accontentare tutti e dovranno concentrarsi su quel che sar&agrave; meglio per lo sport. Se qualcuno dovesse ritenere siano scelte che vanno a svantaggio del proprio team, allora preferirei perdere una squadra, sostituirla e averne 10, piuttosto che avere uno o due team. Lo sport deve andare avanti. Il caso Ferrari &egrave; unico, perch&eacute; sono la Ferrari, ma abbiamo perso BMW, Toyota, Honda in passato, abbiamo visto tutti i costruttori arrivare e andarsene e la Formula 1 &egrave; sempre sopravvissuta&raquo;.  James Allison racconta l&#39;Halo oltre i 7kg di titanio 

Il boss McLaren prospetta una decisione che Liberty dovr&agrave; avere il coraggio di assumere: privilegiare una Formula 1 pi&ugrave; aperta a scapito delle richieste di Mercedes e Ferrari

Brown, una F1 in salute val bene qualche mal di pancia

Il termometro della passione Ferrari vale una visione in prima fila del progetto 669. Debutto atteso il 22 febbraio prossimo, prime immagini che verranno diffuse su internet, materiale atteso per scoprire quanto sar&agrave; diversa dalla SF70H e quali punti di contatto manterr&agrave;. Quindici appassionati avranno un accesso privilegiato alla presentazione, saranno ospitati dal team a Maranello nella giornata del debutto, per osservare la monoposto 2018 e trovarsi accanto agli uomini della scuderia.  Progetto 669, la Ferrari che verr&agrave;  Un concorso social selezioner&agrave; le migliori idee, quelle che riusciranno a trasmettere tutta la passione per il Cavallino rampante. L&#39;originalit&agrave; per convincere i tre giudici che decideranno quali saranno i video caricati sulla pagina internet dedicata da premiare. Pi&ugrave; originale, creativa e artistica sar&agrave; la rappresentazione del proprio tifo per la Rossa, maggiori saranno le chance di essere tra i 15 eletti. Il concorso ha un respiro internazionale, chiunque potr&agrave; inviare il proprio video, che dovr&agrave; presentare un chiaro riferimento all&#39;area geografica del partecipante (il Regolamento &egrave; presente sul sito Ferrari Bring your Passion).&nbsp;  Le clip che garantiranno la partecipazione all&#39;evento di lancio verranno montate per realizzare un video pi&ugrave; ampio,&nbsp;diffuso nella giornata del 22 febbraio e destinato a sbarcare sui canali social della Scuderia Ferrari e accompagnare il debutto della monoposto 2018.&nbsp;&nbsp; 

L&#39;iniziativa social Bring your passion to Maranello consentir&agrave; a un numero selezionato di tifosi di partecipare all&#39;evento di presentazione della monoposto 2018 a Maranello

Ferrari social, 15 tifosi invitati alla presentazione della nuova monoposto

Non avr&agrave; il fascino della McLaren Mp4/8A di Senna, prossimamente all&#39;asta e per la quale sarebbe gi&agrave; pronta un&#39;offerta da oltre 5 milioni di euro, tuttavia, l&#39;Iveco carrozzato Orlandi che verr&agrave; battuto da Bonhams a Parigi l&#39;8 febbraio pu&ograve; far gola all&#39;appassionato che anche in vacanza vuole i richiami a un pezzo di storia della Formula 1 recente. Andr&agrave; all&#39;asta il motorhome della Scuderia Ferrari, spostato da un campo di gara all&#39;altro, in Europa, tra il 2001 e il 2005, epoca di pieno dominio Rosso.&nbsp;  Le riunioni di Michael Schumacher e Rubens Barrichello con gli ingegneri, con Ross Brawn, Jean Todt, si svolgevano a bordo del motorhome progettato per offrire due appartamenti separati e indipendenti nell&#39;accesso. Riunioni strategiche e sessioni di fisioterapia, con uno spazio dedicato, regno dello storico massaggiatore di Schumi, Balbir Singh, che proprio nel 2005 scelse un&#39;altra strada, dopo 10 anni di collaborazione con il Kaiser.  Se esteriormente il motorhome preserva intatta la propria essenza, con la livrea rosso Corsa e i loghi della Scuderia, a bordo il proprietario che rilev&ograve; il mezzo, nel 2009 decise di trasformarlo in uno spazio abitativo viaggiante di lusso, modificando radicalmente gli interni. Ad accompagnare l&#39;esemplare all&#39;asta ci sar&agrave; anche il certificato di autenticit&agrave; firmato da Stefano Domenicali. Il valore stimato &egrave; tra i 125 e 150 mila euro, verr&agrave; battuto senza alcun prezzo di riserva. 

Accompagn&ograve; la Scuderia sui campi di gara tra il 2001 e il 2005, verr&agrave; battuto da Bonhams il prossimo 8 febbraio e il valore atteso ne fa un buon affare per gli appassionati

All&#39;asta il motorhome Ferrari dell&#39;era Schumacher

Da Race Engineer della Scuderia Ferrari a &ldquo;performance coach&rdquo; e docente universitario. Luigi Mazzola ha messo a frutto i&nbsp; suoi 20 anni in Rosso, lavorando al fianco di campioni come Prost, Mansell, Raikkonen e sua maest&agrave; Schumaherr.  Il Kaiser occupa ovviamente un posto d&rsquo;onore nel libro di memorie corsare &ldquo;Avanti tutta&rdquo;, uscito nelle librerie lo scorso dicembre. Con prefazione di Leo Turrini, che scrive: &quot;Un grande ingegnere da corsa &egrave; tale, secondo me, quando non dimentica l&#39;emozione. Quando si rende conto che un Gran Premio diventa un intreccio di palpiti, una somma di battiti, una accelerazione di frenesie. Potrei riassumere il tutto con una frase banale ma ad effetto: l&#39;elemento umano muove tutto&quot;.  E tornando a Schumacher, tanti i retroscena di quegli anni esaltanti e trionfali. Tra cui un dietro le quinte inedito, con Michael nell&rsquo;insolito ruolo di spettatore di un&rsquo;ospite d&rsquo;eccezione al volante della sua monoposto. Era il 2005 e Valentino Rossi, all&rsquo;apice della carriera, scese in pista prima a Fiorano, poi al Mugello, con la vettura della stagione precedente. Quella con cui Schumi aveva conquistato il 7&deg; titolo. Completando sul tracciato di Scarperia 44 giri e lasciando tutti stupefatti: tanto che in molti all&#39;epoca scommisero su un clamoroso passaggio del Dottore alle quattro ruote.  E tanto da far scrivere a Mazzola: &ldquo;Non ricordo esattamente quanti test facemmo con Valentino Rossi in Ferrari, di sicuro almeno sette. Al primo Valentino entr&ograve; in pista e fece una decina di testacoda, all&rsquo;ultimo faceva dei tempi incredibili e ricordo che Michael Schumacher, che era con me in telemetria, aveva uno sguardo attonito, quasi incredulo&rdquo;. 

L&rsquo;ex ingegnere di gara della Scuderia ha pubblicato un libro di ricordi da corsa: Schumacher attonito dai tempi di Valentino Rossi con la sua monoposto

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