 p.p1 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 24.0px Helvetica} p.p2 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 24.0px Helvetica; background-color: #fde9eb} p.p3 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify; line-height: 10.4px; font: 24.0px Helvetica} span.s1 {font-kerning: none}    Siamo tutti pi&ugrave; soli e tristi senza Sir Frank Williams. A 79 anni se n&rsquo;&egrave; andato il Costruttore pi&ugrave; resiliente e sorprendente nella storia delle corse. Partito da zero ha saputo avere in F.1 il dono della visione unito a quello delle gestione vincente della realt&agrave; dando nome e gloria a monoposto leggendarie.  Sir Frank Williams lascia una traccia indelebile. Un&rsquo;impronta gigantesca nella storia del Motorsport. La scuderia di F1 ha vinto nove titoli costruttori, l&#39;ultimo nel 1997 con Jacques Villeneuve, anche campione piloti con ben sette vittorie in stagione, e Heinz-Harald Frentzen arrivato secondo dopo l&#39;esclusione dalla classifica piloti di Michael Schumacher nell&#39;ultima gara dell&#39;anno nel GP d&#39;Europa disputato a Jerez. I mondiali piloti vinti dalla Williams sono stati sette. In totale i titoli conquistati sono stati 16.    Una storia leggendaria  Fino al 2012 Williams ha fatto parte del consiglio di amministrazione della scuderia da lui fondata nel 1977. E proprio nove anni fa si gode dal vivo la vittoria di Pastor Maldonado. &Egrave; rimasto quello l&rsquo;ultimo successo della Williams in F.1  Il contratto di Maldonado in quell&rsquo;ultima stagione con Frank ancora protagonista era stato pi&ugrave; di una boccata di ossigeno per la Williams, la vittoria un piacevole imprevisto. &quot;Maldonado? Non dico di no, l&rsquo;abbiamo preso anche perch&eacute; portava soldi. Ma se fosse stato una pippa, non avrebbe firmato con noi&quot;.  &quot;Nell&rsquo;86 persi il mondiale per colpa della mia stupidit&agrave;&quot; o &quot;A volte la mia condizione di invalido mi ha aiutato a concludere affari&quot; erano le sue frustate di ghiaccio al destino. Ma ha sempre miniminizzato sull&rsquo;incidente che lo inchiod&ograve; per sempre sulla sedia a rotelle, mentre lui e il team manager Peter Windsor correvano come pazzi su una Ford Sierra a noleggio per raggiungere l&rsquo;aeroporto di Nizza dal Paul Ricard.  I talenti di Sir Frank  Ne ha presi tanti, Frank Williams, di rischi, in quarant&rsquo;anni e passa di carriera F.1. Con Jacques Villeneuve gli and&ograve; bene, con Alex Zanardi no. Con Damon Hill, collaudatore con dubbi precedenti alla Brabham, ci scapp&ograve; un mondiale, nel &lsquo;96. Con Heinz-Harald Frentzen, chiamato senza scrupoli a sostituire Damon, fu un mezzo calvario. Ne ha gestiti tanti di piloti, Frank, e qualcuno l&rsquo;ha anche malgestito, vedi Reutemann e Jones nell&rsquo;81. Ma se tanti ricordano i mondiali perduti dalla squadra - primo fra tutti l&rsquo;86 della gomma scoppiata a Mansell - resta il fatto che la Williams Grand Prix, mondiale con Jones nell&rsquo;80, aveva debuttato tre anni prima.  L&#39;episodio da ricordare  Daniele Audetto, protagonista storico del mondo dei Gran Premi, ha spesso ricordato un episodio di quell&rsquo;esordio. &quot;Eravano a Kyalami, io ero team manager alla Ferrari. Venne organizzata una gara podistica sul circuito e Frank, che a 35 anni era veramente in forma, la vinse. C&rsquo;era un bel monte premi in palio e lui, tutto contento, disse: &ldquo;Dovevo assolutamente arrivare primo, mi servivano quei soldi per pagare l&rsquo;albergo alla squadra&rdquo;&quot;.  Era arrivato senza una lira, la sede storica di Didcot, che aveva acquistato con Patrick Head, era un vecchio magazzino di tappeti abbandonato. Ma senza essere un tecnico, aveva capito prima di altri l&rsquo;importanza dell&rsquo;aerodinamica, del telaio, rispetto alla potenza del motore. Quando Alan Jones, che odiava gli assetti troppo rigidi, gli sugger&igrave; di montare le molle al sedile, Frank gli replic&ograve;: &quot;E perch&eacute; non ti siedi sul tuo portafoglio?&quot;.  &quot;Be&rsquo; - rispose Jones - prima dammi qualcosa per imbottirlo&quot;. Soldi, sempre soldi.  Ne ha guadagnati tanti, Frank, da quando girava con un furgone carico di pezzi di ricambio di funzionalit&agrave; (e origine, maligna qualcuno) sospetta. E conduceva gli affari da una cabina telefonica. Sempre risultati sensazionali, alla faccia delle avversit&agrave;. Quando tanti anni fa si present&ograve; - da imputato - alla prima udienza del processo Senna, mentre il pubblico ministero cercava di fare tradurre la domanda su quale fosse il suo ruolo nella squadra, Frank si avvicin&ograve; al microfono e sussurr&ograve;, in italiano: &quot;Il cerca-soldi&quot;.   La conosceva bene, la nostra lingua: dai tempi della collaborazione con De Tomaso e Tecno, forse anche da prima, le sue vicende e le nostre si sono incrociate spesso. Ha avuto amici, nemici, piloti in tricolore. Ha sub&igrave;to un processo, appunto: e se oggi chiunque sa chi fosse Ayrton Senna, forse non tutti ricordano Piers Courage e il rogo di Zanvoort &lsquo;70 con una vettura della sua scuderia. Per tanti anni, Frank defin&igrave; quell&rsquo;incidente come il momento pi&ugrave; buio.  Siamo tutti pi&ugrave; tristi, adesso. Riposa in pace Sir Frank Williams&hellip; 

Addio a una leggenda che &egrave; stata parte integrande della F1. Senza di lui, nulla sar&agrave; pi&ugrave; come prima

Tutti pi&ugrave; soli e tristi senza Frank Williams

        Questo articolo, tra le varie penne sparse per il mondo, c'&egrave; stato il forte rischio di scriverlo molti, molti anni fa. Precisamente nel marzo del 1986, quando stava correndo verso Nizza dopo i test del Paul Ricard per prendere l'aereo che lo avrebbe riportato in Inghilterra. Andare forte in auto gli era sempre piaciuto, quel giorno aveva un motivo in pi&ugrave; per sbrigarsi perch&eacute; voleva arrivare fresco e riposato ad una mezza maratona del giorno successivo, dal momento che la corsa era l'altra sua grande passione. Fin&igrave; in coma, i medici chiesero alla moglie Virginia, "Ginny", se non fosse il caso di staccare la spina. Lei disse no, disse che Frank voleva vivere. Ed ebbe ragione. Frank Williams, addio a una leggenda  Sir Frank Williams si risvegli&ograve; senza l'uso delle gambe, e prese subito coscienza che da l&igrave; in poi lo avrebbe atteso una vita molto, molto diversa. Niente pi&ugrave; maratone, niente pi&ugrave; indipendenza per tante cose comuni come vestirsi, mangiare, salire e scendere dalle scale. Per questo, oppure soprattutto per questo, si aggrapp&ograve; alla pi&ugrave; grande ragione di vita che lo aveva sempre accompagnato sin dall'infanzia, il mondo delle corse a motori. Per lui, figlio di una maestra e di un ufficiale della RAF, il motorsport era stato tutto. Lo sarebbe stato ancora, permettendo a tutti gli appassionati di ritardare la scrittura e la letture di articoli cos&igrave;. Perch&eacute; nei successivi 35 anni la favola di Sir Frank Williams avrebbe vissuto tanti altri capitoli.  &nbsp; 1980, il primo titolo con la FW07B  Condensare in qualche scheda la straordinaria vita di Frank Williams &egrave; un torto che dobbiamo fargli, se vogliamo risaltare i momenti pi&ugrave; luminosi della sua carriera, a costo di tacerne o trascurarne altri. Per cui, &egrave; inevitabile dover saltare l'esperienza come meccanico alla De Tomaso, del primo tuffo in Formula 1 con la Frank Williams Racing Cars, un sogno tramortito da Walter Wolf che, dopo essere arrivato con i suoi soldi a rilevare il team, mette fuori Frank dalla squadra da lui stesso creata. Ma il signor Williams, non ancora Sir, non &egrave; uomo da darsi per vinto: riparte, ricostruisce, trova nuove vie e nuove persone. Una su tutti, il suo braccio destro, il geniale ingegnere Patrick Head. Con lui comincia la scalata verso il vertice della F1, partito dalla cittadina inglese di Didcot. Per la nuova Williams il suo fondatore ricorre a tutto ci&ograve; che pu&ograve;, per cui eccolo andare a scovare, prima persona in F1, sponsor arabi per finanziare il suo sogno. Dopo due stagioni di apprendistato nel 1979 Head progetta la FW07, la macchina del primo successo a Silverstone; l'anno dopo la vettura diventa FW07B ed arriveranno i primi due titoli iridati, quello Piloti vinto da Alan Jones e quello Costruttori.  &nbsp; 1987: con la FW11B non ce n'&egrave; per nessuno  Di titoli arrivano poi quello Costruttori nel 1981, quello Piloti con Keke Rosberg nel 1982, quello Costruttori nel 1986, un anno spartiacque nella storia della Williams. La stagione si apre con il gi&agrave; citato incidente automobilistico del fondatore, che per tutta la stagione lotta con dolori e complicazioni fisiche. A gestire la squadra Head e la moglie Ginny, anche se tra Nigel Mansell e Nelson Piquet la rivalit&agrave; interna &egrave; talmente forte che a fine stagione a godere &egrave; il terzo incomodo, Alain Prost, con la McLaren. Ma la Williams FW11 a motore Honda &egrave; un gioiello, e con la versione "B" per il 1987 gli altri possono solo stare a guardare: il Costruttori non &egrave; mai in dubbio, mentre la sfida nel campionato Piloti &egrave; un affare tra i due alfieri Williams, ed alla fine a spuntarla &egrave; Nelson Piquet.  &nbsp; 1992: ecco le sospensioni attive della FW14B   Per batterlo Ron Dennis della McLaren deve scippare a Frank i motori Honda, che vengono montati da Lotus e McLaren ma non dalla Williams, che vive un 1988 interlocutorio. Frank per&ograve; prepara la riscossa e scommette sui propulsori Renault, con i quali avvia un sodalizio che inizia a dare i primi frutti nel 1991 per poi dominare nel campionato successivo: per riuscirci la Williams si affida a Nigel Mansell, Riccardo Patrese e soprattutto all'eccezionale FW14B, una monoposto capace di sbaragliare la concorrenza. Succede, quando sai garantirti il genio di Adrian Newey sui tavoli da disegno e l'esperienza dello stesso Patrick Head, uno che lavora al meglio il diamante grezzo di Newey per sfoderare un'arma storica. Sulla FW14B l'aerodinamica &egrave; sopraffina, le sospensioni attive sono le pi&ugrave; sofisticate della griglia ed il motore &egrave; favoloso: insomma, per farla breve, Mansell &egrave; iridato ad agosto con addirittura cinque gare di anticipo mentre la Williams festeggia il suo quinto alloro nel Costruttori.  &nbsp; 1993, l'elettronica al potere con la FW15C   Frank Williams non &egrave; un uomo banale e nemmeno prevedibile. Cos&igrave;, proprio come aveva fatto con Piquet nel 1987, cio&egrave; lasciarlo andare nonostante il titolo, lo stesso fa con Mansell nel 1993 per assicurarsi le prestazioni di Alain Prost per il 1993. Il francese, dopo un anno sabbatico, ha fatto bene i suoi, salendo sulla miglior monoposto possibile: la FW15C infatti &egrave; l'evoluzione del gi&agrave; dominante modello precedente e solo Ayrton Senna ha qualche possibilit&agrave; di rallentare la scalata della Williams. La nuova vettura, ad un'aerodinamica sopraffina ed al solito, potentissimo Renault V10, unisce un'elettronica strepitosa tra sospensioni attive ulteriormente affinate, sistema di antipattinamento, launch control per la partenza e cos&igrave; via per arrivare una massimizzazione dei sistemi elettronici che rendono la FW15C efficace sotto tutti i punti di vista. Cos&igrave;, dopo qualche difficolt&agrave; di troppo ad inizio campionato, Prost porta a casa il quarto ed ultimo titolo prima di ritirarsi, mentre la Williams &egrave; ancora regina nel Costruttori.  &nbsp; 1997: ultimi titoli con Villeneuve e la FW19   Il 1994, purtroppo, &egrave; storia nota, e rappresenta il rimpianto pi&ugrave; grande nella vita di Frank Williams. Per quella stagione in Williams va Ayrton Senna, ma i cambiamenti sul regolamento, intervenuto per limitare le eccessive prestazioni delle F1, fanno perdere la bussola al team, che con la FW16 non &egrave; al livello dei progetti precedenti. Tra una polemica e l'altra per l'irregolarit&agrave; della Benetton, al terzo GP stagionale Senna trova la morte ad Imola. Seguiranno accuse sulle modifiche al piantone dello sterzo, la Williams ne uscir&agrave; anche se qualcuno &egrave; pronto a giurare che quella volta, nel cuore di Frank, qualcosa si ruppe per sempre. Eppure, c'&egrave; il tempo di vincere ancora: nel 1994 arriva il Costruttori, nel 1996, anno in cui la squadra si sposta nella nuova sede di Grove, Damon Hill vince il titolo Piloti in una stagione dominata ed il team festeggia il successo nella classifica a squadra. Ed eccoci dunque al 1997, anno di una sfida molto intensa con la Ferrari: la Williams trionfa nel Costruttori per la nona volta e tra i piloti, dopo il famigerato epilogo di Jerez, &egrave; Jacques Villeneuve ad esultare ed a regalare la settima corona Piloti alla squadra. Saranno gli ultimi due titoli di Sir Frank Williams.        

Ecco qui un ricordo di Frank Williams attraverso le sue vittorie pi&ugrave; belle e le sue macchine pi&ugrave; iconiche, a contorno di una vita fatta anche di tante sofferenze come l'incidente che costrinse il fondatore alla sedia a rotelle oppure la scomparsa di Ayrton Senna

Frank Williams, la sua vita attraverso le macchine e le vittorie più importanti

Frank Williams, leggenda e mito della F1, si &egrave; spento a 79 lasciando un vuoto enorme nel Circus. Addio al fondatore e team principal di uno team pi&ugrave; influenti della storia del motorsport

Frank Williams, addio a una leggenda

        Tutto questo sembrava finito, ben 35 anni fa. Era il marzo del 1986, e Frank Williams se ne stava andando all'aeroporto di Nizza per tornare a casa dopo aver assistito ai test della sua squadra, al Paul Ricard. Quel giorno pag&ograve; a caro prezzo il suo amore per la velocit&agrave;, e si ritrov&ograve; vivo per miracolo, ma in sedia a rotelle. Basta con la corsa, l'hobby che tanto amava, ma non con le corse. Ali flessibili, Binotto: "Faremo delle modifiche, impatto minimo sui tempi" Virginia e Patrick, i salvatori Non poteva pi&ugrave; usare le gambe, Frank, ma poteva ancora contare sulla sua straordinaria forza di volont&agrave;. La sua scuderia, in sua assenza, and&ograve; avanti grazie ad una donna straordinaria, Virginia, la moglie, e ad un amico sincero, Patrick Head, il "suo" ingegnere. Ci pens&ograve; lei ad alimentare il sogno del marito standogli vicino nell'attesa che si rimettesse, mentre Patrick si occupava, praticamente da solo, di tutta la squadra. Frank Williams ce la fece, per proseguire a scrivere i racconti di una storia che quel giorno, senza di lui, sembrava dover finire. Oggi sir Frank guarda tutto dalla sua casa in Inghilterra, insieme alla figlia Claire, che non &egrave; riuscita a dare lustro ad uno dei team pi&ugrave; vincenti di sempre nella storia della Formula 1. Fa quasi strano dirlo oggi, ma prima che arrivasse Dorilton Capital, con i soldi necessari a far sopravvivere il team, c'&egrave; stato un tempo in cui la Williams Racing era sinonimo di eccellenza e vittoria. Leclerc: "Red Bull e Mercedes hanno pi&ugrave; margine di noi" Una vita da film E' una storia che merita un documentario, quella di Frank Williams, che infatti in pellicola ci &egrave; gi&agrave; finito con "Williams", il docu-film a lui dedicato su ispirazione del libro "A different kind of life", scritto da sua moglie, che ripercorreva le loro vicende. Oggi, al dispiacere di non essere pi&ugrave; ai box, si contrappone comunque l'orgoglio di vedere il nome Williams ancora in pista, anche se con capitali e persone differenti a comandare. Quelle stesse persone che stanno tentando di dare un futuro che la famiglia di Frank e Claire non era pi&ugrave; in grado di garantire, pena la chiusura definitiva di una squadra che, pur nelle difficolt&agrave; del presente, non pu&ograve; mancare in griglia di partenza. GP Monaco, FP2: cronaca e tempi Quanti campioni alla corte di Frank L'attuale team di Grove ha una storia basata su successi, trionfi, cadute e risalite. E non &egrave; un modo di dire, ma la cronaca dei fatti. Dopo essere stato fatto fuori dalla squadra da lui stesso creata, la Frank Williams Racing Cars, il figlio di un ufficiale della RAF e di un'insegnante ebbe la forza di reagire e riprovarci, con un'intuizione avanti di qualche decennio: and&ograve; a garantirsi i soldi arabi grazie a sponsor facoltosi, e ripart&igrave; da capo con il fido Patrick Head, ingegnere dalla mente sopraffina. Da qui, con il nome di Williams Grand Prix Engineering, poi divenuta Williams Racing,&nbsp; part&igrave; la scalata al vertice della Formula 1, con il primo indimenticabile successo di Clay Regazzoni a Silverstone 1979 ed il primo titolo l'anno successivo, con Alan Jones, insieme al primo alloro Costruttori. In questi 40 anni Frank ne ha vissute tante, compreso l'incidente gi&agrave; menzionato che lo costringe da allora su una sedia a rotelle. Scelte talvolta non facili, ma spesso giuste, almeno negli anni d'oro: tanto che per lui hanno voluto correre piloti come Nigel Mansell, Nelson Piquet, Alain Prost e lo sfortunato Ayrton Senna, una storia nella storia nonostante le sue sole tre gare con il team di Grove. Fiuto anche per i motori e per i tecnici: Adrian Newey, dopo aver impressionato con la Leyton House, divenne grande con la Williams. Gli ultimi due titoli nel 1997, con Jacques Villeneuve, anche se chi lo conosce giura che per Frank il vero spartiacque sia stato l'incidente mortale di Ayrton: usc&igrave; pulito dall'accusa di omicidio, ma qualcosa, forse, si ruppe per sempre. Hamilton: "Sembra che la Ferrari sia una seria candidata alla vittoria" Futuro a capitali statunitensi Da allora &egrave; stato un lento declino, impercettibile forse nei primi anni ma sempre pi&ugrave; rapido nelle stagioni pi&ugrave; recenti. Il 2003 &egrave; stato l'ultimo anno del sogno iridato, con Juan Pablo Montoya e Ralf Schumacher a non sfruttare una deliziosa FW25 ed un gran motore fornito dalla Bmw, mentre l'ultimo successo &egrave; opera di Pastor Maldonado, a Barcellona 2012. L'ultima di 114 vittorie, utili a raggiungere un numero incredibile di titoli: 16 in tutto, 7 Piloti e 9 Costruttori. Da quasi due anni la squadra non riesce pi&ugrave; ad ottenere alcun punto, ma per il futuro c'&egrave; un pizzico di fiducia in pi&ugrave;: Jost Capito &egrave; il nome a cui Dorilton&nbsp;Capital si &egrave; affidata per ripartire, un'avventura lunga 750 GP che non vuole ancora saperne di finire. Sainz: "Possiamo essere una minaccia"       

La scuderia del vecchio Frank, adesso in mano agli statunitensi di Dorilton Capital, si appresta a tagliare il traguardo delle 750 gare nel GP di Monaco

Williams, che traguardo: 750 GP a Monaco

        In tempi di quarantena si cerca di distrarci un po', magari ripensando a qualche corsa del passato. L'operazione nostalgia per eccellenza in questi giorni l'ha fatta la Williams, che ha lanciato un gioco su Twitter chiedendo ai suoi tifosi di decretare il miglior pilota ad aver guidato per la scuderia di Sir Frank. I followers hanno votato ed il pilota pi&ugrave; amato &egrave; risultato essere Ayrton Senna. Binotto sul calendario 2020 La competizione Il team di Grove aveva predisposto un tabellone inserendo 32 piloti, facendo partire quindi la competizione dai sedicesimi di finale, dove si chiedeva di votare tra un pilota o l'altro per ogni accoppiamento. Poi &egrave; stata la volta degli ottavi e quindi dei quarti, dopo i quali sono stati eletti i migliori quattro. Stavolta la Williams ha chiesto di votare in un round unico e di scegliere tra Ayrton Senna, Damon Hill, Nigel Mansell e Jenson Button, i quattro piloti che avevano riscosso maggior successo. Il pubblico si &egrave; espresso ed ha scelto il brasiliano come il pilota Williams pi&ugrave; amato di sempre, con il 35,6% dei voti. Mansell ha chiuso secondo con il 26,7%, seguito da Hill (25,8%) e Button (11,9%).  It all comes down to this Who do you think is Williams greatest ever driver? The one most synonymous with the team? Get voting and let's find out your favourite ever Williams driver  pic.twitter.com/v2d0eujdJu &mdash; ROKiT WILLIAMS RACING (@WilliamsRacing) March 27, 2020    Scelte di cuore La votazione lasciava campo libero al pubblico, che poteva scegliere di concentrarsi sulla sola parte di carriera di ogni pilota in Williams oppure di valutare la carriera in generale di tutti quelli che abbiano guidato per la squadra di Sir Frank. Ha prevalso questa seconda ipotesi, perch&eacute; in tema Williams Ayrton Senna ha potuto correre appena tre gare, mettendo a segno tre pole ed altrettanti ritiri, l'ultimo nella tragica domenica di Imola, il 1&deg; maggio 1994.  Una scelta di cuore dunque da parte degli appassionati che hanno preso in considerazione l'intera carriera di Ayrton con i suoi tre mondiali e le sue tante vittorie, con il brasiliano che purtroppo non ha potuto lasciare il segno con la Williams.&nbsp;  Your winner: Ayrton Senna Whilst his time with the team was tragically cut short, there's no doubting his extraordinary talent in a racing car.26 years on from his untimely passing he remains a part of Williams, as we carry the Senna 'S' on our cars at every single race. https://t.co/4WO8aCmBRW pic.twitter.com/Fv4S1npBhC &mdash; ROKiT WILLIAMS RACING (@WilliamsRacing) March 29, 2020          

La scuderia di Grove sul suo account Twitter aveva chiesto di votare il pilota Williams pi&ugrave; amato di sempre, i tifosi hanno risposto decretando Senna come vincitore

Williams: è Senna il pilota più amato

        Ultimissima negli ultimi due campionati, con due decimi posti consecutivi ed appena un punto raccolto nella stagione 2019, la Williams si ritrova a vivere il momento pi&ugrave; buio e difficile della sua lunga e gloriosa storia. Oggi la scuderia di Sir Frank vive da fanalino di coda, ma non &egrave; sempre stato cos&igrave;, perch&eacute; la Williams &egrave; stata per molti anni all'apice della F1 ed ancora oggi &egrave; uno dei team pi&ugrave; vincenti di sempre, con 7 titoli Piloti e 9 titoli Costruttori vinti. Motivo per cui sulla Williams si sono seduti tanti campioni, ed oggi la scuderia sui suoi canali social chiede al pubblico di decretare il suo pilota pi&ugrave; grande di sempre. Che piloti a Grove! Ad aver corso pi&ugrave; gare di tutti su una monoposto Williams &egrave; Nigel Mansell, al fianco di Sir Frank in tre occasioni distinte (dal 1985 al 1988, poi nel biennio '91-'92 ed ancora per qualche corsa nel 1994) con i suoi 95 Gp disputati e le sue 28 vittorie, che lo rendono anche il pilota Williams ad aver riscosso pi&ugrave; successi di tutti, oltre ovviamente al titolo mondiale del 1992 in una stagione letteralmente dominata dal vecchio Leone. Tante gare e tante vittorie anche per Damon Hill (65 gare e 21 vittorie), presente sulla Williams dal 1993 al 1996, anno del suo titolo mondiale, buoni numeri anche per Alan Jones con 60 Gp tra il 1978 ed il 1981 ed 11 vittorie, oltre all'alloro iridato del 1980, il primo per la Williams. L'ultimo invece, datato 1997, &egrave; opera di Jacques Villeneuve, che nelle sue 49 apparizioni con la squadra inglese &egrave; riuscito a portare a casa 11 trionfi dal 1996 al 1998, facendo meglio di Nelson Piquet, autore di 7 vittorie nelle 31 gare disputate con la Williams nel biennio 1986-87, con il brasiliano capace di beffare il compagno Mansell e di vincere il titolo proprio nell'ultimo anno con Sir Frank, per l'ultimo dei suoi tre titoli iridati. Con la Williams hanno vinto il mondiale anche Alain Prost, in un 1993 dominato (7 vittorie in 16 Gp) e Keke Rosberg nell'82, con Keke in pista con la Williams dal 1982 al 1985, con 5 vittorie in 62 gare. Altri piloti poi sono riusciti a cogliere successi di tappa con la Williams senza riuscire per&ograve; a portare a casa il titolo: tra loro Clay Regazzoni, Carlos Reutemann, Riccardo Patrese, Ralf Schumacher e Juan Pablo Montoya, con Pastor Maldonado quale ultimo pilota ad essere riuscito a regalare un trionfo alla Williams (Spagna 2012). Tra chi invece non &egrave; mai riuscito a vincere sulla Williams ci sono anche dei campioni del mondo, come Mario Andretti (appena una gara a Long Beach 1982 culminata con un ritiro), Jenson Button (17 Gp nel 2000), Nico Rosberg (70 Gp e due podi per il figlio di Keke tra il 2006 ed il 2009) ed ovviamente Ayrton Senna, che con la Williams riusc&igrave; a disputare appena tre Gp, con tre pole ed altrettanti ritiri, l'ultimo in quella terribile domenica di Imola il 1&deg; maggio 1994. Voi chi scegliete? Tra questi e tra tanti altri la squadra chiede di scegliere ai suoi tifosi, per decretare il pilota Williams pi&ugrave; amato di sempre, con la prima fase gi&agrave; andata in scena. Siamo al momento agli ottavi di finale, con questi accoppiamenti: Mansell-Heidfeld; Webber-Montoya; Maldonado-Jones; Hulkenberg-Button; Damon Hil-Nico Rosberg; Massa-Prost; Keke Rosberg-Senna; Jacques Villeneuve-Andretti. Non vi resta che dire la vostra sull'account Twitter della scuderia.  Some big shocks in the first round Down to the final 16 now. Who makes it through to the semi-finals of your favourite ever Williams driver? Vote below  pic.twitter.com/4eeESv6gZC &mdash; ROKiT WILLIAMS RACING (@WilliamsRacing) March 25, 2020          

La scuderia di Grove sul suo account Twitter ufficiale ha lanciato la sfida chiedendo agli appassionati di scegliere il miglior pilota di sempre ad aver corso per la Williams

Chi è il pilota Williams più forte di sempre?

&laquo;Oggi, Bottas &egrave; un pilota sotto contratto Williams e mi aspetto che lo rimanga anche per il futuro&raquo;, raccontava ad Autosprint Pat Symonds in Ungheria. Alla vigilia del Gran Premio d&rsquo;Italia a Monza, arriva l&rsquo;ufficialit&agrave;: il 2016 vedr&agrave; ancora l&rsquo;accoppiata Bottas-Massa al volante della prossima FW38. L&rsquo;annuncio &egrave; stato dato con un video pubblicato sull&rsquo;account Twitter del team, direttamente dai piloti. Sette podi all&rsquo;attivo per il finlandese, quattro per il brasiliano, &egrave; il bottino che in due stagioni sono riusciti a mettere da parte.  Prolungato Raikkonen in Ferrari, a Grove hanno esercitato l&rsquo;opzione su Bottas, che ha commentato: &laquo;Sono davvero felice di restare con il team per la quarta stagione, siamo diventati sempre pi&ugrave; forti e guardo avanti a quel che ci aspetta il prossimo anno, essendo convinto di poter ottenere risultati ancora migliori di quelli raggiunti finora. Devo ringraziare Frank, Claire, Mike la dirigenza e tutti in Williams per aver continuato a credere in me&raquo;.  Quanto a Massa, mette l&rsquo;accento su un elemento pi&ugrave; volte sottolineato nel raffronto tra l&rsquo;esperienza in Rosso e quella Williams: &laquo;Mi rispettano parecchio e i risultati sono l&igrave;, &egrave; stato bello far parte del grande cambio di passo che il team ha affrontato dalla fine del 2013. Non vedo l&rsquo;ora di proseguire e continuare a spingere ancor di pi&ugrave; per il team e per me stesso&raquo;.  Una scelta nel solco della stabilit&agrave; nonch&eacute; altri due tasselli al loro posto nel puzzle della griglia 2016. &laquo;La stabilit&agrave; &egrave; un elemento chiave per qualsiasi team che voglia svilupparsi in Formula 1, perci&ograve; affrontare la terza stagione con una delle coppie di piloti pi&ugrave; forti della griglia mette la Williams in una posizione fantastica per proseguire sullo slancio acquisito verso la testa&raquo;, ha aggiunto Frank Williams, che oltre a ribadire la piena fiducia nei confronti di Massa, prospetta un futuro da campione per Bottas: &laquo;Valtteri &egrave; diventato un punto fermo della Williams e siamo emozionati all&rsquo;idea di un potenziale candidato al titolo, essendo la squadra sulla strada che riporta al vertice della Formula 1&raquo;.  Fabiano Polimeni

L&rsquo;annuncio del rinnovo con un video su Twitter. Il team sceglie la strada della stabilit&agrave;

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