        Rivincita per Scott Dixon a Gateway, nella prima delle due gare IndyCar in programma questo weekend. Sull'ovale corto da 1.25 miglia poco fuori da St. Louis, il pilota neozelandese ha centrato un nuovo successo, incrementando il proprio margine in campionato (ormai &egrave; quasi irraggiungibile) e tenendo a bada nelle fasi finali il suo rivale di Indianapolis Takuma Sato. Dixon ha avuto un passo competitivo per tutta la gara, ma &egrave; riuscito a prendere la testa solo al giro 176 su 200. Decisiva una sosta molto veloce del team Ganassi ma, come sempre, anche l'abilit&agrave; del pentacampione nel piazzare giri d'ingresso e d'uscita velocissimi. Nel finale &egrave; salito per&ograve; in cattedra pure Sato, che con il protrarsi della gara ha visto la sua vettura diventare sempre pi&ugrave; competitiva. Anche lui sembrava destinato a fare un balzo avanti all'ultima sosta, ma un problema con la posteriore destra l'ha portato ad inseguire. Prima ha raggiunto Pato O'Ward, in testa per ben 94 giri ma un po' in crisi nelle battute conclusive. Sato ha sverniciato il messicano della McLaren con un aggressivo (anche troppo) sorpasso all'esterno ed &egrave; andato alla caccia del leader. Giro dopo giro, gli ha mangiando diversi secondi chiudendo in volata a 1 decimo. Tutte le notizie dell'IndyCar Brutti incidenti per Rossi e Askew Terza piazza per O'Ward, addirittura a 7" e insidiato anche da Colton Herta e Marcus Ericsson. Ottima la prova dello svedese, cos&igrave; come quella di Rinus VeeKay, sesto. Will Power invece, che partiva dalla pole, ha chiuso nelle retrovie: una breve caution per pioggia a met&agrave; corsa l'ha fatto andare sotto di un giro, e l'australiano non ha pi&ugrave; potuto recuperare. Fuori dalla top-10 Josef Newgarden. Non ha avuto alcuna rivincita Alexander Rossi. Un incidente in partenza lo ha messo KO insieme ai compagni Marco Andretti, Zach Veach, oltre a Ed Carpenter. Per via di un avvio non velocissimo dei primi, I piloti di met&agrave; gruppo si sono trovati troppo veloci, e alcuni hanno dovuto scartare all'interno. Lo hanno fatto Alex Palou e Simon Pagenaud, ma soprattutto Oliver Askew, che ha centrato il francese facendolo girare e scatenando il tutto. Pagenaud si &egrave; ritirato non molto dopo, mentre Palou e Askew, penalizzati, hanno terminato rispettivamente quattordicesimo e quindicesimo. L'ordine d'arrivo della Bommarito Automotive Group 500, gara 1 1 - Scott Dixon (Dallara-Honda) &ndash; Ganassi - 200 giri 2 - Takuma Sato (Dallara-Honda) &ndash; RLL - 0"1404 3 - Pato O'Ward (Dallara-Chevy) &ndash; McLaren - 7"0052 4 - Colton Herta (Dallara-Honda) &ndash; Andretti - 7"7019 5 - Marcus Ericsson (Dallara-Honda) &ndash; Ganassi - 8"3504 6 - Rinus VeeKay (Dallara-Chevy) &ndash; ECR - 12"4145 7 - Ryan Hunter-Reay (Dallara-Honda) &ndash; Andretti - 13"0556 8 - Felix Rosenqvist (Dallara-Honda) &ndash; Ganassi - 13"8107 9 - Tony Kanaan (Dallara-Chevy) &ndash; Foyt - 15"0319 10 - Conor Daly (Dallara-Chevy) &ndash; ECR - 15"6721 In campionato 1. Dixon 386; 2. Newgarden 269; 3. O'Ward 256; 4. Sato 248; 5. Rahal 226       

<p>Sull'ovale corto da 1.25 miglia poco fuori da St. Louis, il pilota neozelandese prende il comando al 176&deg; giro e vince</p>

IndyCar: Dixon batte Sato in Gara 1 a Gateway

        Davvero inconsueto il finale di gara-1 della Super GT3 a Imola, nel penultimo appuntamento del campionato italiano per le Gran Turismo, pur dopo una corsa molto combattuta alle spalle dei vincitori indisturbati. Infatti Mirko Venturi si &egrave; involato fin dal via e Stefano Gai non ha ceduto un centimetro dopo aver preso il volante della Ferrari 488 del Black Bull Racing, conquistando una vittoria mai in discussione nella gara del sabato. Pi&ugrave; movimento invece alle loro spalle: inizialmente sono stati Sini-Mugelli a detenere la seconda posizione con l'Aston Martin Vantage, mentre l'Audi R8 di Mapelli-Albuquerque teneva la terza piazza davanti alla Lamborghini Huracan di Mul-Bortolotti. L'episodio focale al 22&deg; giro: alla staccata in discesa della Rivazza, Bortolotti attacca Albuquerque che per&ograve; si difende portandosi tutto a sinistra. Ne consegue una toccata che allunga un poco l'Audi e permette alla Lamborghini di passare, guadagnando il 3&deg; posto ma anche una penalit&agrave; di 5 secondi. Continuando a tirare, i due raggiungono anche l'Aston di Mugelli e Bortolotti lo supera. Ma quando si arriva alle ultime due curve della gara, avviene l'impensabile: Albuquerque rallenta con l'intenzione di finire 4&deg; anche una volta aggiunti i secondi di penalit&agrave; a Bortolotti. Lo scopo &egrave; quello di non accumulare handicap di tempo "pesanti" per gara-2 (15 secondi per i vincitori e 10 per gli altri a podio di gara-1). A quel punto Bortolotti fa lo stesso, lasciando cos&igrave; il 2&deg; posto a Mugelli che invece non si fa tante fisime, ma finendo comunque 3&deg;. Insomma, per Lamborghini e Audi un finale al rallentatore tale per cui in un primo momento aveva fatto pure ipotizzare problemi tecnici, invece inesistenti. Per il resto, si segnala il quinto posto della BMW di Comandini-Cerqui, il ritiro di Agostini dopo una gomma "schiantata" per una scordolata troppo pesante alla Variante Alta, nonch&eacute; il fatto che Venturini sia stato costretto a correre da solo per via di un problema al braccio che ha fermato il suo compagno di equipaggio: a Stefano Pezzucchi vanno i nostri auguri di rimettersi al pi&ugrave; presto, ma per lui la stagione &egrave; comunque finita. Ricordiamo inoltre che in GT3 si sono imposti Leo-Cheever sulla Ferrari 458 della Scuderia Baldini 27, mentre in SGT Cup hanno vinto Nemoto-Costa (Lamborghini Huracan - Vincenzo Sospiri Racing), in GT Cup invece i fratelli Curti (Porsche 997 - Ebimotors) e in Coppa Cayman infine Riccardo Pera.       

<p>Secondi Sini-Mugelli sull'Aston Martin dopo un fine gara al rallentatore di Lamborghini e Audi. A Leo-Cheever la GT3</p>

GT italiano: Venturi e Gai con la Ferrari 488 incontenibili in gara-1 a Imola

Botte da orbi, per tutto il giorno. Paolo Andreucci e Giandomenico Basso hanno vissuto una prima tappa ad altissima tensione al Rally Targa Florio, in un duello sul filo dei decimi che ha onorato alla grande la centesima edizione della corsa pi&ugrave; antica del mondo. Battaglia vera, senza sconti, senza tattiche e senza mai risparmiarsi neppure per un metro. Un duello che si &egrave; deciso soltanto sull'ultima speciale della giornata, sui 1800 metri ricavati all'interno dell'abitato di Collesano, corsi sull'asfalto bagnato dalla pioggia caduta proprio mentre tutti gli equipaggi stavano scegliendo le gomme per affrontare l'ultimo impegno di giornata.  Una scelta che ha fatto la differenza, visto che Basso ha deciso di montare quattro Michelin dopo aver usato Pirelli per tutto il giorno e con quelle ha di fatto dominato sul catrame viscido. Il pilota della Brc ha vinto la prova, rifilando due decimi a Scandola e ben quattro secondi ad Andreucci, che prima dell'ultima frazione guidava la classifica con appena tre decimi di vantaggio. Gara 1 e relativi punti della vittoria &ndash; moltiplicati per il coefficiente 1,5 assegnato al Targa Florio &ndash; dunque a Basso che ha cos&igrave; conquistato il primo successo parziale della stagione. Andreucci suo malgrado abbozza, mentre gi&agrave; pensa a domani, quando per&ograve; avr&agrave; a disposizione una maggior scelta di pneumatici per affrontare la seconda tappa e per puntare alla vittoria dell'intero rally.  Terzo posto, alla fine del giorno uno, per un sorprendente Andrea Nucita, che all'esordio sulla Ford Fiesta R5 della Twister &egrave; stato anche capace di firmare il primo passaggio sulla speciale di Pollina. Quarto, con qualche recriminazione per un problema alla valvola pop-off nel primo giro, Umberto Scandola, che ha chiuso davanti al bravissimo Marco Runfola, salito al quindo posto dopo il ritiro di Simone Campedelli, fermato da un guaio alla sua 208 R5 nel trasferimento dopo la settima speciale. Tra gli Junior guida Testa davanti a Pollara, mentre nel 2Rm &egrave; Ferrarotti davanti a Panzani.  Daniele Sgorbini    La classifica di Gara 1 al Rally Targa Florio 1. Basso-Granai (Ford Fiesta Ldi) in 47'32&rdquo;0; 2. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208 T16) a 3&rdquo;7; 3. Nucita-Nucita (Ford Fiesta R5) a 21&rdquo;2; 4. Scandola-D'Amore (Skoda Fabia R5) a 27&rdquo;5; 5. Runfola-Pollicino (Peugeot 208 T16) a 1'24&rdquo;6; 6. Riolo-Alduina (Peugeot 208 T16) a 1'45&rdquo;4; 7. Tempestini-Pulpea (Ford Fiesta R5) a 2'12&rdquo;8; 8. Baccega-Menchini (Ford Fiesta R5) a 2'30&rdquo;6; 9. Rusce-Farnocchia (Ford Fiesta R5) a 2'55&rdquo;7; 10. Ferrarotti-Bizzocchi (Renault Clio R3C) a 3'35&rdquo;1.

L'ultima speciale viscida decide il duello contro Andreucci. Terzo posto per Nucita davanti a Scandola

CIR: Basso vince Gara 1 alla 100&ordf; Targa Florio

da Hockenheim: Alessandro Gargantini   Ottimo esordio stagionale per l&rsquo;italiano di Ginevra, Edoardo Mortara, che ha dominato la prova d&rsquo;apertura del DTM a Hockenheim. Il ventinovenne pilota dell&rsquo;Audi, scattato dalla seconda posizione in griglia, grazie ad un&rsquo;ottima partenza ha sopravanzato sin dai primi metri lo svizzero Nico Mueller, che aveva siglato il miglior tempo in qualifica.  Straordinario anche lo start del canadese della Mercedes Robert Wickens, che non &egrave; riuscito a sopravanzare Mortara, ma si &egrave; comunque inserito per tutta la gara tra le due vetture del team Abt. Negli ultimi cinque giri, con Mortara in crisi con le gomme anche a causa del maggior peso delle Audi (1125 kg contro 1115 kg delle Mercedes), il nordamericano ha provato a puntare alla leadership della gara, senza per&ograve; riuscire a riacciuffare il nostro portacolori.  Alle spalle del trio di testa, se ne sono viste di tutti i colori. Gli animi molto accesi hanno causato ben otto ritiri a causa di incidenti. Il pi&ugrave; spettacolare ha visto coinvolti Timo Glock e Daniel Juncadella, che ha tamponato all&rsquo;ingresso del Motodrom l&rsquo;ex pilota di F.1.  Tra le pochissime, &egrave; arrivata immacolata sotto la bandiera a scacchi la vettura di Paul di Resta, che ha regalato alla HWA il quarto posto davanti al compagno di scuderia Vietoris. Bruno Spengler, sesto, &egrave; stato il migliore tra gli alfieri della BMW.  Le qualifiche di Gara 2 si disputeranno domani alle ore 12,30 mentre la corsa &egrave; prevista alle 14,30.  Cos&igrave; erano andate le qualifiche di gara-1 con la pole di Mueller.

Vittoria di Edo nella gara di apertura stagionale del Turismo tedesco, scattando bene al via e precedendo Wickens e Mueller

DTM: Mortara apre le danze

da Hockenheim: Alessandro Gargantini  Era stato il pi&ugrave; veloce nelle prove libere della mattinata, e si &egrave; ripetuto in qualifica. Sar&agrave; il driver svizzero dell&rsquo;Audi Nico Mueller a scattare della pole nella prima corsa stagionale del DTM, che come da tradizione si disputa sul tracciato di Hockhenheim. Per il pilota di Dieter Gass si tratta anche della prima pole position nella sua carriera nel DTM. Accanto al rossocrociato scatter&agrave; il nostro Edoardo Mortara, che fino al due minuti dal termine deteneva il miglior tempo.  Buon terzo posto per il canadese della HWA Robert Wickens, che ha preceduto Jamie Green e Mike Rockenfeller. Soltanto decimo Marco Wittmann, con la prima della BMW, nonostante le vetture della Casa di Monaco pesassero 7,5 kg in meno rispetto alle concorrenti.  Da segnalare che soltanto 23 vetture sono scese in pista in quanto l&rsquo;austriaco Luca Auer &egrave; stato protagonista di un incidente nella mattinata nel quale ha danneggiato la sua Mercedes. Positivo il debutto di Esteban Ocon, l&rsquo;unica novit&agrave; rispetto al 2015. Il francese scatter&agrave; dalla sesta fila con dodicesimo tempo.  Gara 1 &egrave; prevista nel pomeriggio alle ore 16,00.

Nelle qualifiche di gara-1 a Hockenheim lo svizzero precede Mortara, sempre con l'Audi. Partenza alle ore 16

DTM: prima pole per Nico Mueller

&Egrave; il giovane danese Dennis Lind (Raton Racing) ad aggiudicarsi la gara del sabato nel Lamborghini SuperTrophy a Monza, gara che ha visto ben 47 vetture al via. Il poleman Vito Postiglione (Imperiale Racing) ha tenuto il comando nelle fasi iniziali di gara, l'ha perso quando &egrave; arrivato uno scroscio di pioggia che ha portato tutti lunghi alla prima variante (in una fase gestita meglio di tutti da Nicola De Marco), l'ha ripreso quando &egrave; tornato il sole ma poi ha dovuto cederlo ancora per problemi all'elettronica gestionale del cambio.  Quindi la leadership &egrave; stata ereditata a sei minuti alla fine da Lind, che ha preceduto la macchina su cui si sono alternati De Marco e Fabrizio Del Monte, quest'ultimo autore di una piccola svista in staccata (anche per problemi di inserimento) che aveva favorito il ritorno al comando di Postiglione. Mentre l'unico problema per Lind era venuto da Loris Spinelli quando nel passarlo all'esterno della prima staccata il pilota di Antonelli Motorsport (2&deg; al via) ha stretto un po' troppo: inevitabile il contatto e il testacoda di Spinelli. Cos&igrave; il terzo posto finale &egrave; andato a Harald Schlegelmilch (Artline Team Georgia).  Maurizio Voltini

Il danese approfitta pienamente di tutte le situazioni di gara per vincere la prova inaugurale a Monza del monomarca. Sfortunato il poleman Postiglione

A Lind la prima gara del Lamborghini SuperTrophy

da Budapest, Alessandro Gargantini  Primo centro nella serie cadetta continentale per il diciannovenne britannico Ben Barnicoat, abile nel non commettere errori su un tracciato reso difficile dalla pioggia ed agevolato da un incidente che ha coinvolto i leader della gara Max Gunther e George Russell. Il driver della Racing Steps Foundation ha preceduto il sempre pi&ugrave; convincente Joel Eriksson e Lance Stroll, il migliore tra i piloti della Prema.  Nick Cassidy ha compiuto un testacoda al via ed ha recuperato sino all&rsquo;ottava piazza, mentre Ralf Aron ha rovinato la sua corsa compiendo un&rsquo;uscita di pista nei giri di formazione.  Nonostante non abbia conquistato punti, Maximilan Gunther continua a capeggiare la graduatoria generale davanti a Stroll, Cassidy ed Eriksson.  Positiva quarta posizione per il cinese Guanyu Zhou, mentre Alessio Lorandi non &egrave; andato oltre la dodicesima posizione, dopo essere scattato dalle ultime posizioni in griglia. Primi punti per Pedro Piquet, settimo sotto la bandiera a scacchi.  Il prossimo appuntamento di campionato &egrave; previsto si disputer&agrave; a Pau tra tre settimane.   Gara-2: Prema sempre al top con Gunther Secondo centro consecutivo per la scuderia veneta, che dopo essersi aggiudicata la prima manche con il rookie Aron, nella frazione successiva ha ribadito il primato grazie al diciottenne tedesco Maxi Gunther, che ha sfruttato al meglio la pole. L&rsquo;alfiere della Prema ha preceduto il compagno di scuderia Aron, che ha confermato il suo periodo di grazia.  L&rsquo;estone sul finale di gara &egrave; stato messo sotto pressione da Zhou, un altro debuttante che si sta mettendo in bella mostra a suon di prove convincenti. George Russell ha chiuso quarto, precedendo Sette Camara ed Alessio Lorandi, che ha ripetuto lo stesso piazzamento ottenuto nella mattinata. Il pilota di Sal&ograve;, che a lungo ha lottato per la quarta piazza, ha ampiamente distanziato Jensen e Stroll. Mentre Nick Cassidy si &egrave; ritirato a causa di un incidente ad inizio gara.  La terza manche si disputer&agrave; domani alle ore 11,15.   Gara-1: Aron comanda la "rivolta dei rookies" Davvero sorprendente l&rsquo;esito della prima corsa del Fia F3 Europe disputata sul tracciato dell&rsquo;Hungaroring, caratterizzata da un netto predominio dei piloti esordienti, che hanno monopolizzato il podio. Il pi&ugrave; bravo &egrave; stato l&rsquo;estone della Prema Ralf Aron abile nel sorpassare George Russell, poi ritiratosi per problemi di gomme, nelle fasi finali di gara. Aron ha preceduto il protetto della Red Bull Niko Kari e Joel Ericsson, entrambi schierati dalla Motopark di Timo Rumpkeil.  Quarta posizione per Lance Stroll, che ha preceduto il compagno di squadra e poleman Max Gunther. Sesta posizione in rimonta per Alessio Lorandi, che ha trovato la svolta nelle fasi centrali di gara, quando &egrave; riuscito a recuperare sei posizioni.  Nel corso della corsa si sono verificate tante violazioni dei track limits e vari tagli di tracciato, di conseguenza gli stewards nelle prossime ore potrebbero rivoluzionare la classifica. Da sottolineare che il nuovo asfalto della pista ungherese ha mandato in crisi gli pneumatici Hankook, determinando grossi divari nelle prestazioni dei piloti. Anche Nick Cassidy ha dovuto fermarsi con le gomme inservibili.  La seconda manche si disputer&agrave; nel pomeriggio alle ore 15,00.  Il risultato delle qualifiche, con tre pole a Gunther. 

Dopo Aron e Gunther, a Budapest la terza manche va al 19enne inglese. Lorandi 12&deg; dopo due 6&deg;

Euro F3: Barnicoat sorprende tutti

E adesso zitti tutti. Con una prima tappa semplicemente perfetta, Umberto Scandola ha messo in carniere la sua prima vittoria &ldquo;parziale&rdquo; del Tricolore 2016. &Egrave; del veronese ufficiale Skoda, infatti, la vittoria in Gara 1 al Rally di Sanremo. Un successo netto, anche se il distacco nei confronti di Giandomenico Basso &egrave; minimo, col comando preso in mano vincendo il primo passaggio a San Romolo, nel pomeriggio, e poi mantenuto fino al termine della prova di Bajardo, disputata alle 22:44. Tenera la notte, dunque, per Umberto Scandola e Guido D'Amore, che passano alla cassa e si portano a casa i 7,5 punti del successo di oggi, dopo aver vinto tre delle sei prove speciali in programma.  Alle loro spalle Giandomenico Basso e Lorenzo Granai, con la Fiesta a Gpl della Brc, che sono riusciti ad imporsi nel passaggio notturno sulla prova di San Romolo, ma senza poter davvero avvicinarsi ai battistrada. In difficolt&agrave;, invece, Paolo Andreucci: il campione della Peugeot ha firmato la prima speciale ma non soddisfatto dell'assetto della sua 208, ha pi&ugrave; volte cercato di correggere il tiro in corso d'opera. Facendolo ha pure rimediato una penalit&agrave; di 10&rdquo; dopo essersi attardato a un controllo orario ma, conti alla mano, anche senza la penalizzazione non sarebbe andato pi&ugrave; in l&agrave; dei terzo posto di giornata. Buon quarto Alessandro Perico, davanti ad uno straordinario Nucita: il siciliano paga i secondi persi per una foratura, senza la quale sarebbe immediatamente sotto il podio. Sesto Campedelli, dopo una prima tappa tranquilla.  Nel 2Rm vittoria di giornata per Ferrarotti, con Panzani attardato da una foratura nell'ultima speciale, mentre tra gli Junior successo di Testa, con la 208 R2 ufficiale.  Daniele Sgorbini  La classifica di Gara 1 al Sanremo: 1. Scandola-D'Amore (Skoda Fabia R5) in 52'04&rdquo;2; 2. Basso-Granai (Ford Fiesta Ldi) a 5&rdquo;3; 3. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208 T16) a 20&rdquo;4; 4. Perico-Turati (Peugeot 208 T16) a 28&rdquo;0; 5. Nucita-Nucita (Ford Fiesta RRC) a 55&rdquo;3; 6. Campedelli-Fappani (Peugeot 208 T16) a 1'07&rdquo;7; 7. Michelini-Perna (Citroen DS3 R5) a 2'02&rdquo;4; 8. Chentre-Florean (Abarth Grande Punto S2000) a 2'49&rdquo;7; 9. Borgogno-Riterini (Peugeot 207 S2000) a 3'21&rdquo;3; 10. &ldquo;Ciava&rdquo;-Michi (Citroen DS3 R5) a 3'25&rdquo;0.

L'ufficiale Skoda in coppia con D'Amore precede di 5"3 Basso, difficolt&agrave; d'assetto per Andreucci

Scandola si aggiudica gara-1 a Sanremo

Grande suspense nel campionato GP3. La prima gara di Yas Marina avrebbe potuto assegnare il titolo ad Esteban Ocon: ma il francese, che partiva dalla pole, alla prima curva dopo il via &egrave; andato largo nella via di fuga non rallentando minimamente e guadagnando metri su Kevin Ceccon, scattato secondo. Inevitabile l&rsquo;assegnazione di una penalit&agrave; di 5&rdquo; che ha di fatto tolto la vittoria di tappa ad Ocon e la conquista del titolo. Sceso al quarto posto, il giovane inserito nel programma Mercedes ha comunque preso il comando della classifica generale con sei punti di vantaggio su Luca Ghiotto.  L&rsquo;italiano ha deluso le attese, forse tradito dalla tensione. La sua reazione in partenza dalla seconda fila &egrave; stata leggermente tardiva rispetto alla concorrenza ed &egrave; stato superato da chi gli era dietro, Emil Bernstorff e Jimmy Eriksson. Dopo di che, non ha sfruttato al meglio la ripartenza dalla safety-car subito uscita per un contatto tra Celis e Fong rimanendo ancorato al sesto posto. Buon per lui che Ceccon (secondo) si &egrave; dovuto ritirare per problema tecnico emerso sulla Dallara del team Arden, perdendo una vittoria certa considerando la penalit&agrave; ad Ocon, salendo cos&igrave; quinto. Nel corso della gara, Ghiotto del team Trident ha bloccato l&rsquo;anteriore destra per tre volte andando nella via di fuga e perdendo terreno tanto che Matthew Parry lo ha raggiunto e insidiato. Insomma, per Ghiotto una prima corsa da dimenticare e meno male che Ocon ha sub&igrave;to quella penalit&agrave; senn&ograve; il discorso titolo si sarebbe chiuso gi&agrave; oggi.  Il successo &egrave; quindi andato a Marvin Kirchhofer, compagno di Ocon in ART, poi Bernstorff (Arden) ed Eriksson (Koiranen). Antonio Fuoco ha visto il traguardo in settima posizione mentre Michele Beretta ha danneggiato l&rsquo;ala in un tardivo tentativo di sorpasso su Zaid Ashkanani. In gara 2, Ghiotto partir&agrave; dalla seconda fila, Ocon dalla terza. Sei i punti da recuperare per l&rsquo;italiano, impresa che non sar&agrave; per nulla facile. Per gara 2, la GP3 assegna i seguenti punteggi: 15 al primo, poi 12, 10, 8, 6, 4 , 2, 1 per l&rsquo;ottavo pi&ugrave; 2 punti per chi segna il giro veloce.  Massimo Costa

Dopo il ritiro di Ceccon il successo ad Abu Dhabi va a Kirchhofer. 7&deg; Fuoco, KO Beretta, Ghiotto 5&deg; dovr&agrave; recuperare 6 punti

GP3: Ocon penalizzato in gara1, Ghiotto si salva

da Hockenheim: Alessandro Gargantini  Nella giornata che ha visto le Audi di Timo Scheider e Jamie Green dominare indisturbate la scena davanti alla BMW di Maxime Martin, l'attenzione nel DTM a Hockenheim &egrave; stata tuttavia tutta per Pascal Wehrlein che si &egrave; laureato nuovo Meister della Categoria, regalando alla Mercedes un successo che mancava dal 2010.  Il tedesco della Mercedes &egrave; anche il pi&ugrave; giovane campione del DTM, visto che soltanto domani Pascal festegger&agrave; il suo ventunesimo compleanno. Al driver schierato da Ulrich Fritz &egrave; stato sufficiente cogliere l&rsquo;ottavo posto per fregiarsi del titolo, visto che i suoi contendenti Edoardo Mortara e Mattias Ekstroem sono incappati in una gara 1 da dimenticare. Il nostro portacolori si &egrave; toccato al primo giro con Miguel Molina, forando un pneumatico. Rientrato in pista, Mortara si &egrave; poi scontrato con Timo Glock, rimediando un drive through che lo ha definitivamente costretto alla resa. Edo si &egrave; poi definitivamente ritirato a causa delle troppe vibrazioni.  Mattias Ekstroem, dopo essere partito male dalla settima posizione in griglia, &egrave; stato urtato da Robert Wickens, finendo a fondo gruppo. Il contatto, che a molti ha fatto storcere il naso, &egrave; costato un drive through al pilota della Mercedes, ma ha di fatto tolto al nordico ogni speranza di mantenere aperta la lotta per il titolo. Ekstroem &egrave; poi riuscito a risalire fino alla ottava posizione finale.  Gara due &egrave; prevista domani alle 15,15.

Gara1: a Hockenheim vince Scheider su Green e Martin, ma con l'8&deg; posto il pilota Mercedes &egrave; gi&agrave; matematicamente il pi&ugrave; giovane vincitore della serie

DTM: &egrave; Wehrlein il nuovo Meister

da Hockenheim: Alessandro Gargantini  &Egrave; finita dietro alla safety car la terza manche prevista sul circuito del Baden Wurttemberg, ultimo atto stagionale della terza serie continentale. A tagliare per primo il traguardo &egrave; stato il nuovo campione della categoria Felix Rosenqvist, abile nel prendere il comando delle operazioni sin dai primi metri di gara dopo un ottimo scatto dalla seconda fila dello schieramento. Alle spalle del pilota di Malmoe ha chiuso Alex Albon, che si &egrave; ben riscattato dopo un brutto incidente alla Nordkurve nella prima manche del sabato. A podio anche Antonio Giovinazzi, che dopo aver perso alcune posizioni nelle prime fasi di gara &egrave; ben risalito fino al terzo gradino.  La gara, scattata su circuito ancora bagnato a seguito della pioggia caduta nelle prime ore della mattinata, &egrave; stata contrassegnata da numerosi incidenti, che hanno costretto gli stewards a fare scendere in pista la vettura staffetta. Positivo ancora una volta Alex Sims, esente da errori, che ha colto la quarta posizione davanti al rookie Ilott e Max Guenther, ben risalito dopo un testacoda.  Ottima la prova di Michele Beretta, nono, che ha conquistato i primi punti della categoria su un tracciato sul quale si trova particolarmente a suo agio. Alessio Lorandi, scattato con le gomme rain, &egrave; stato costretto a rientrare per un cambio gomme. Mentre era in piena rimonta il bresciano &egrave; finito in testacoda a seguito di un urto della colombiana Tatiana Calderon e non &egrave; riuscito ad entrare nella top ten. Gara 2: acuto di Giovinazzi Convincente vittoria di Antonio Giovinazzi, che ha spezzato il monopolio della Prema conquistando la seconda manche di EuroF3 prevista sul tracciato del Baden Wurttemberg. Il pilota di Martina Franca non &egrave; scattato al meglio dalla pole, ma &egrave; comunque riuscito nei primi metri a difendere la leadership della gara dagli attacchi di Jake Dennis. Nelle fasi centrali di corsa, anche grazie all&rsquo;aiuto di due neutralizzazioni che hanno compattato il gruppo, &egrave; stato Felix Rosenqvist il rivale pi&ugrave; pericoloso del nostro portacolori, ma anche lo svedese non &egrave; riuscito a trovare l&rsquo;attacco vincente sul pugliese, che sul finale riuscito a prendere un netto vantaggio. Rosenqvist, afflitto da alcuni problemi alla scatola del cambio, ha poi dovuto lasciare al compagno di scuderia Dennis la piazza d&rsquo;onore.  La vittoria consente a Giovinazzi di chiudere a suo favore la lotta per la piazza d&rsquo;onore in campionato, alle spalle di Rosenqvist. Positiva quarta posizione per Max Gunther, che ha preceduto Alex Sims e Mikkel Jensen. Mentre Lance Stroll, vincitore della corsa del mattino, ha colto la settima piazza. Per quanto riguarda gli altri italiani presenti, Alessio Lorandi ha chiuso quattordicesimo, mentre Michele Beretta soltanto ventunesimo in conseguenza di un problema allo start.  La terza gara del fine settimana &egrave; prevista domani mattina alle 10,45. Gara 1: la prima di Stroll L&rsquo;avevamo lasciato sul secondo gradino del podio nella manche conclusiva del precedente appuntamento EuroF3 del Nurburgring, e lo ritroviamo meritato vincitore nella finale di Hockenheim. Il rookie canadese della Prema Lance Stroll, scattato col terzo tempo in griglia, ha subito preso le redini della gara d&rsquo;apertura e ha colto indisturbato il suo primo successo nella categoria.  Il nordamericano non &egrave; mai stato insidiato dalle vetture dei compagni di scuderia alla Prema, Jake Dennis e Felix Rosenqvist, che hanno chiuso in parata alle spalle del vincitore. Max Gunther, ottimo quarto al debutto con la scuderia veneta, ha consentito alla famiglia Rosin di festeggiare l&rsquo;ennesimo poker.  Primo degli &ldquo;altri&rdquo; &egrave; stato Alex Sims, che con la rientrante Hitech GP ha preceduto il nostro Antonio Giovinazzi, il migliore tra i piloti con motore Volkswagen. Alle spalle del pilota del Carlin Motorsport hanno chiuso George Russell e Charles Leclerc. Positivo dodicesimo posto in rimonta per Alessio Lorandi, mentre Michele Beretta ha confermato il suo momento di crescita con la quattordicesima posizione.  Gara due &egrave; prevista nel pomeriggio alle 16,05.  

Il neotitolato pilota svedese suggella l'ultima manche della prova a Hockenheim, dopo che Stroll e Giovinazzi si sono aggiudicati quelle precedenti

EuroF3: Rosenqvist, onore al campione

&Egrave; decisamente un momento eccezionale quello che sta vivendo Alexander Rossi in GP2. Il pilota californiano della Racing Engineering ha colto l&rsquo;ennesima vittoria, la terza nelle ultime quattro gare, tagliando per primo il traguardo in gara 1 a Sochi. Una corsa completamente condizionata dalla bandiera rossa subito esposta per un incidente innescato da uno sciagurato Artem Markelov e che ha coinvolto Sergio Canamasas e Richie Stanaway, mentre Jordan King ha sbattuto in curva 3. Inevitabile quindi lo stop per ripulire la pista e gara accorciata di ben 13 giri, da 28 a 15, per il sopravvenire del tramonto.  Al restart, il poleman Lynn ha tenuto bene il comando spingendo forte con le soft e tutto &egrave; andato per il meglio anche al pit-stop per il cambio gomme. Ma l&rsquo;inglese della Dams ha poi commesso un imperdonabile errore, l&rsquo;ennesimo, picchiando contro le barriere e lasciando via libera verso la vittoria a Rossi. L&rsquo;americano nel finale &egrave; stato bravo a contenere gli attacchi di un sempre pi&ugrave; competitivo Pierre Gasly. L&rsquo;americano aveva gli pneumatici medi, il francese della Red Bull le soft.  Con questo successo, Rossi avvicina il leader Stoffel Vandoorne, tranquillo terzo al traguardo dopo che era rimasto in pista il pi&ugrave; possibile prima di fermarsi per la sostituzione delle gomme. Il belga della ART era quindi primo, ma dopo il pit-stop, in uscita dai box &egrave; stato sfilato da Rossi e Gasly. Cos&igrave; gli &egrave; rimasta solo la possibilit&agrave; di guadagnare i punti del giro pi&ugrave; veloce. Sono ora 100 i punti che separano Rossi e Vandoorne. Da segnalare il buon quarto posto di Sergey Sirotkin per il team italiano Rapax, sempre al vertice. Buona prova per Raffaele Marciello che ha concluso 6&deg; con la Dallara della Trident, dopo essere partito 7&deg; e aver perso una posizione inizialmente.  Massimo Costa  

Fa risuonare l'inno Usa in Russia precedendo Gasly e Vandoorne in una gara1 accorciata per l'incidente al primo via

GP2: Rossi vince al tramonto

dal Nurburgring: Alessandro Gargantini  Un convincente successo di Maxime Martin ha aperto le ostilit&agrave; al N&rsquo;ring e confermato il momento di grazia della Casa di Monaco, che si era aggiudicata anche le due precedenti corse del DTM a Oschersleben. Il pilota del team RMG ha preso sin dai primi metri il comando delle operazioni, quando ha superato il poleman Lucas Auer. Alla prima virata il rosso pilota di Brussel &egrave; anche entrato in contatto con il leader di campionato Pascal Wehrlein, la cui vettura ha sub&igrave;to alcuni danni aerodinamici e allo sterzo, ma &egrave; comunque riuscita a chiudere al terzo posto alle spalle del nostro Edoardo Mortara.  L&rsquo;italiano di Ginevra, quinto in griglia, &egrave; stato autore di una delle sue migliori partenze della stagione e ha cos&igrave; recuperato qualche punticino sul leader di campionato. Mortara ha anche sopravanzato Mattias Ekstroem, soltanto decimo al traguardo dopo una difficile sessione dei qualifica. Al vertice della graduatoria generale, Wehrlein guida con 27 punti di vantaggio sul nostro portacolori.  Al Nurburgring si sono messi decisamente in mostra anche i rookies della Mercedes Maxi Goetz e Lucas Auer, che hanno chiuso rispettivamente al quinto e sesto posto alle spalle del pi&ugrave; esperto Gary Paffett. Il nipote di Gerhard Berger aveva strabiliato in qualifica, quando ha colto una sorprendente pole davanti a Martin.  La corsa era stata sospesa per un incidente multiplo al via che ha coinvolto le tre Audi di Jamie Green, Miguel Molina e Timo Scheider.  La seconda manche &egrave; prevista domani alle 13,35.  

In gara1 al Nurburgring &egrave; 2&deg; un grande Mortara, seguito da Wehrlein che si conferma in testa al campionato

DTM: Martin conferma la BMW

A Monza Alexander Rossi si &egrave; presentato nel ruolo di principale inseguitore e antagonista di Stoffel Vandoorne, al quale doveva "rubare" il maggior numero di punti possibile. E quel che poteva fare, l'americano l'ha fatto, vincendo gara 1 proprio davanti al belga. Che comunque resta in testa nella classifica generale della GP2 Series.  La gara ha visto il poleman Pierre Gasly scattare benissimo, quando al contrario Vandoorne che gli partiva a fianco &egrave; stato piuttosto lento lasciando cos&igrave; il passo ad Alex Lynn, per poi essere superato anche da Sergey Sirotkin. Nel frattempo invece Rossi passa quinto dalla nona posizione in cui si trovata dopo la prima chicane, con un incredibile primo giro. Poco dopo Meindert van Buuren incoccia le barriere all'uscita dell'Ascari causando l'intervento della safety car.  Si riparte al quinto giro, e a questo punto Vandoorne anticipa il cambio gomme passando alla mescola pi&ugrave; dura. Per cui diventa una questione di azzeccare la strategia del pit-stop, per gli altri, tanto che Gasly sosta all'8&deg; giro per rientrare in pista proprio dietro a Vandoorne. Quando anche Lynn, Rossi e Sirotkin hanno effettuato il cambio gomme (sempre da option a prime) &egrave; il russo a guadagnare la testa. Ma per poco tempo, perch&eacute; Lynn sbaglia la staccata in fondo al rettilineo di partenza, danneggiando entrambe le macchine: ritiro per tutti e due.  Se ne avvantaggia Vandoorne, ma dietro Rossi si fa sempre pi&ugrave; vicino e al giro 23 riesce a portare l'affondo sul rettilineo principale. Il belga cerca di replicare, ma l'americano protegge bene la posizione conquistando cos&igrave; la seconda vittoria stagionale. Terzo al traguardo &egrave; Norman Sato, ma 5 secondi di penalit&agrave; per velocit&agrave; eccessiva in pit-lane lo retrocedono 6&deg;. A beneficiarne &egrave; cos&igrave; Mitch Evans, riuscito a precedere Richie Stanaway e Artem Markelov dopo una lunga e serrata battaglia. Solo 15&deg; invece il nostro Raffaele Marciello.  Maurizio Voltini

L'americano vince gara1 a Monza precedendo il leader di campionato e diretto rivale Vandoorne. 3&deg; Evans

GP2: Rossi al contrattacco

&Egrave; stata una gara decisamente bizzarra quella che ha aperto il weekend di Spa per il campionato GP3. Una corsa dominata dalla Safety-Car (incidente al Radillon a Mardenborough) e poi dalla Virtual Safety Car (Visser ferma a bordo pista e poi un contatto al restart tra Tuscher e Stuvik). Sono stati quindi pochissimi i giri di agonismo puro che hanno permesso a Esteban Ocon di tagliare per primo il traguardo. Il francese della ART si &egrave; subito portato al comando dalla prima fila beffando il poleman Luca Ghiotto, scattato lentamente.  L&rsquo;italiano, capoclassifica della GP3, &egrave; sfilato quarto, ma ha subito avviato una bella rimonta duellando con Kevin Ceccon e poi superando Emil Bernstorff.Ma nel confronto con Ceccon, il pilota della Trident ha urtato in uscita dalla variante finale la gomma posteriore sinistra della Dallara Arden, provocandone una foratura. Ghiotto &egrave; quindi stato penalizzato di 5&rdquo; sulla classifica finale di gara mentre Ceccon si &egrave; dovuto ritirare. Purtroppo, il vicentino non ha potuto far nulla per tentare di allungare sugli inseguitori, come avrebbe potuto, per via delle VSC. Tra l&rsquo;altro, al restart dall&rsquo;ultima situazione di &ldquo;congelamento&rdquo;, Ghiotto &egrave; stato superato da Bernstorff.  Sul traguardo finale sono cos&igrave; transitati Ocon, Bernstorff, Ghiotto, ma retrocesso sesto. Terzo &egrave; cos&igrave; salito Kirchhofer davanti a un buon Fuoco, che ha ritrovato la zona punti col quarto posto, e ad Eriksson, che ha scontato il drive through comminatogli per essersi mosso prima al via mentre vi era la VSC. Cosa che non dovrebbe essere consentita e quindi vedremo se i commissari interverranno in merito.  In campionato Ghiotto rimane leader con 135 punti, Ocon 121, Kirchhofer 113.  Massimo Costa   

Il francese vince a Spa una Gara1 dominata da incidenti e safety car. Ghiotto retrocesso 6&deg; resta leader, Fuoco 4&deg;, Ceccon ritirato

GP3: Ocon al rallentatore

Uno sprazzo di luce per Raffaele Marciello in GP2 a Silverstone: sale sul podio di gara-2 grazie anche alla partenza in seconda fila (merito della sesta piazza nella gara del sabato). Ma soprattutto il weekend della formula cadetta a Silverstone passer&agrave; alla storia per la debacle del capoclassifica della categoria, Stoffel Vandoorne, che &egrave; incappato nella peggior gara della stagione.  &Egrave; vero che Vandoorne &egrave; salito sul podio nella prima manche giungendo terzo, ma non &egrave; andato a punti nella seconda, non ha fatto la pole e soprattutto &egrave; apparso ben poco irresistibile subendo sorpassi da parecchi avversari, lui che nelle corse precedenti in Gp2 aveva "macinato" tutti i rivali con pole, giri veloci e vittorie a ripetizione.  Nella prima gara a vincere &egrave; stato Sirotkin (Rapax) che ha approfittato della pole conquistata con merito dominando una gara dopo un breve duello con Rossi e Matsushita. Sirotkin ha messo in fila o stesso Rossi, Vandoorne, Gasly e Kynn mentre il giapponese si &egrave; dovuto ritirare.  Emozionante il duello finale fra King, che aveva corso benissimo, e Pic che lottavano per la sesta posizione con appena dietro anche Marciello e Yelloly in bagarre. All&rsquo;ultima curva il caos che ha sconvolto la classifica: King si &egrave; difeso strenuamente dall&rsquo;attacco del francese che lo ha toccato e fatto girare. Risultato King out, Marciello che &egrave; stato quasi tutta la gara ottavo o nono, riusciva a sfilare Yelloly nella frenata della chicane e complice il ritiro di King guadagnava il settimo posto. Che diventava sesto quando Pic veniva penalizzato di 20&rdquo;per la toccata.  In gara-2 poche emozioni in testa, con Haryanto che scattava bene dalla pole (frutto dell&rsquo;ottavo posto in gara-1) per andare in testa mai pi&ugrave; insidiato. Marciello si &egrave; insediato al secondo posto ma non &egrave; riuscito per tutta la gara a chiudere il gap di 2/3 secondi con Haryanto. Dietro di lui solitario terzo Gasly davanti a Rossi, mentre la battaglia c&rsquo;&egrave; stata per le posizioni di rincalzo dove il debuttante inglese Rowland (proveniente dalle World Series Renault) nelle battute finali ha attaccato e superato Sirotkin dopo essersi sbarazzato di Vandoorne mentre non &egrave; riuscito in ad avere la meglio su Yelloly e Lynn.  Rossi invece con il 4&deg; posto, mantenuto nonostante un penalty di 5&rdquo; per aver oltrepassato la linea bianca a Copse durante un sorpasso, &egrave; riuscito a prendere ulteriori punti per ridurre il gap da Vandoorne in classifica generale. L&rsquo;americano sale a 105 punti contro i 170 di Vandoorne, diminuendo il distacco a 65 punti dai 76 precedenti. Marciello &egrave; lontano, sesto in graduatoria, ed &egrave; salito a 44 punti scavalcando Evans, ma &egrave; preceduto per&ograve; in graduatoria anche da Lynn, Sirotkin e Haryanto.  Alberto Sabbatini  

"Lello" secondo nella gara sprint a Silverstone, con vittorie di Sirotkin e Haryanto. In difficolt&agrave; invece il dominatore della serie

GP2: Marciello a podio, weekend nero per Vandoorne

C&rsquo;&egrave; sempre un italiano al vertice della GP3. Se Luca Ghiotto a Silverstone non &egrave; salito sul gradino pi&ugrave; alto del podio, ci ha pensato Kevin Ceccon in gara 2 a far risuonare l&rsquo;inno tricolore. Il biondo del team Arden si &egrave; impossessato del comando al via avendo ragione di Ralph Boschung, dopo di che &egrave; rimasto sempre al comando gestendo bene gli attacchi di Esteban Ocon, nel frattempo salito al secondo posto.  Per Ceccon, settimo in gara 1, il primo risultato pesante della stagione. Ghiotto ha concluso settimo recuperando punti importanti che lo tengono in testa alla classifica generale con cinque lunghezze di vantaggio su Marvin Kirchhofer. Il tedesco del team ART si era imposto nella prima gara al termine di un bellissimo duello con Emil Bernstorff, conclusosi in volata. Terzo si &egrave; classificato il rookie Matthew Parry mentre Ghiotto ha ottenuto un notevole quarto posto dopo essere partito sesto. L&rsquo;italiano della Trident ha superato Jimmy Eriksson all&rsquo;ultimissimo giro con una bella e decisa manovra. Weekend da incubo per Antonio Fuoco del team Carlin, male in qualifica e sempre nelle retrovie in entrambe le corse; nella seconda &egrave; anche finito in testacoda.  Massimo Costa  

Vince gara2 dopo il successo in gara1 di Kirchhofer. Con un 4&deg; e un 7&deg; posto Ghiotto resta leader in classifica, male Fuoco

GP3: a Silverstone ci pensa Ceccon

da Imola: Antonio Caruccio  Vittoria per Alex Frassineti e Matteo Beretta nella prima gara disputata dal GT Italiano a Imola. La Ferrari 458 del team Ombra si &egrave; aggiudicata un successo in rimonta grazie ad una corsa aggressiva che ha visto il romano mantenere la terza posizione al via, mentre Vito Postiglione sopravanzava Thomas Biagi portandosi al comando. All&rsquo;undicesimo passaggio Frassineti si &egrave; preso la piazza d&rsquo;onore ai danni di Biagi, portando la McLaren del bolognese largo in uscita dalla Rivazza. Anticipando il cambio pilota rispetto alla Porsche Ebimotors, Ombra ha rimandato in pista Beretta al comando, mentre Vincenzo Donaviti cercava di contenere gli attacchi di Filippo Francioni.  Nel corso del ventunesimo passaggio per&ograve;, alla Variante Alta la McLaren urta la Porsche mandandola in testacoda. Entrambi perdono la possibilit&agrave; di giocarsi il podio, con Emanuele Zonzini (che divide l&rsquo;abitacolo con Dindo Capello) che ne approfitta per portarsi secondo, davanti a Giovanni Berton. Il veneto di Villorba Corse, che aveva ereditato la guida della Ferrari 458 da Niccol&ograve; Schir&ograve; ha dovuto per&ograve; cedere il passo a Stefano Gattuso al penultimo giro di gara, con la coppia della Scuderia Baldini che ne approfitta per consolidare la seconda piazza nella graduatoria generale.  Undicesimi i leader di campionato Bortolotti-Viberti, che oltre ad un testacoda nelle fasi finali della corsa, hanno dovuto scontare i 30 secondi di penalit&agrave; derivanti dal vittorioso round di Monza. Un contatto tra la Mercedes di Adan Wright e la Corvette di Marcello Puglisi ha visto il lombardo prima finire lungo al Tamburello e poi insabbiarsi alle Acque Minerali per il danneggiamento della gomma posteriore conseguente al contatto.

Vincono gara1 a Imola davanti a Capello-Zonzini, dopo un contatto Francioni-Donativi

GT Italiano: Frassineti-Beretta in recupero

Non &egrave; stato il trionfo di gara 1, ma anche nella seconda corsa di Spielberg c&rsquo;&egrave; stata tanta Italia grazie al team Trident che ha festeggiato un&rsquo;altra vittoria. Non con Luca Ghiotto, primo nella corsa principale di sabato, ma con Oscar Tunjo. Il colombiano partiva nono, ha salvaguardato con intelligenza le gomme nei primi concitati giri, poi si &egrave; lanciato in una poderosa rimonta. Uno a uno li ha sorpassati tutti fino a raggiungere la vetta e conquistare la sua prima vittoria nella serie. Ghiotto invece, per la griglia invertita &egrave; scattato dalla ottava piazzola. Il vicentino ha lottato e combattuto furiosamente fino a raggiungere una meritata quarta posizione. Rimane comunque al comando della classifica generale con 64 punti contro i 54 di Esteban Ocon, terzo in gara 2 dietro al compagno nel team ART Marvin Kirchhofer. Invece Antonio Fuoco ha commesso un imperdonabile errore alla staccata della seconda curva, al 1&deg; giro, quando arrivato lunghissimo ha travolto Jann Mardenborough e Sandy Stuvik ritirandosi. Non &egrave; invece partito Kevin Ceccon per i danni rimediati al via di gara 1. Grand'Italia in gara 1 con Ghiotto 1&deg; e Fuoco 2&deg; &Egrave; grande Italia per la seconda prova della GP3 a Spielberg. Luca Ghiotto ha conquistato meritatamente il successo in gara 1 dopo essere partito dalla pole, ma non &egrave; stato facile. Il pilota vicentino, infatti, al via &egrave; stato superato da Esteban Ocon, ma non ha perso la pazienza. Ghiotto ha studiato il rivale francese, parte del programma Junior Mercedes, e dopo l&rsquo;uscita della safety-car subito intervenuta per l&rsquo;incidente di Kevin Ceccon che al via ha colpito la vettura di Mitchell Gilbert rimasta ferma (coinvolgendo anche Tatiana Calderon), ha portato l&rsquo;attacco. Ghiotto &egrave; riuscito a superare brillantemente Ocon, dopo di che ha preso il largo supportato perfettamente dalla Dallara del team italiano Trident. E mentre Luca veleggiava davanti a tutti, dietro Antonio Fuoco si prodigava in una poderosa rimonta dalla ottava posizione in cui era dopo la qualifica. Il pilota del team Carlin, parte del Ferrari Driver Academy, a suon di sorpassi ha raggiunto il secondo posto finale beffando Ocon, alla fine soltanto terzo.  Massimo Costa  

In gara2 a Spa non si ripete il trionfo italiano della prima manche: Ghiotto 4&deg;, Fuoco out

GP3: vittoria Tunjo/Trident

da Monza: Alessandro Gargantini  La terza corsa della domenica, ancora una volta finita nelle mani di Felix Rosenqvist, entrer&agrave; senza dubbio nella storia della categoria a causa dell&rsquo;inedita presa di posizione dei commissari di gara che hanno deciso di mettere in regime di safety car la corsa dopo una manciata di giri e concluderla definitivamente dopo solo otto tornate. Una scelta dettata da ragioni di sicurezza, visto che nelle due corse precedenti si erano visti troppi incidenti e che, nonostante la varie penalizzazioni, reprimende e squalifiche, anche l&rsquo;avvio della gara della domenica era parso sopra le righe.  I crash in sequenza di Ryan Tveter e Mikkel Jensen alla prima variante, abbinati a vari spintonamenti nei rettilinei, hanno quindi portato la direzione gara a chiudere in anticipo le ostilit&agrave;. Un messaggio chiaro e all&rsquo;insegna della sicurezza, richiesto direttamente da Stefano Domenicali, a capo della Commissione Single Seaters della FIA.  La corsa, come la precedente, ha attribuito punteggio dimezzato al vincitore Felix Resenqvist non essendo stato superato il 75 per cento della distanza prevista. Lo svedese della Prema ha preceduto il compagno di scuderia Jake Dennis e il monegasco Charles Leclerc. Appena dietro Antonio Giovinazzi ha chiuso al quarto posto, mentre Alessio Lorandi al diciottesimo. Michele Beretta non ha potuto prendere il via, avendo danneggiato la scocca della sua Dallara nell&rsquo;incidente occorso nella seconda corsa del sabato.  In classifica generale continua a comandare il nostro Antonio Giovinazzi con 15,5 punti di vantaggio su Charles Leclerc. Il prossimo appuntamento stagionale sar&agrave; a Spa il 21 giugno. Gara-2: secondo sigillo di Rosenqvist Felix Rosenqvist ha messo il suo sigillo anche sulla seconda frazione disputata sul circuito brianzolo, confermando la supremazia espressa in qualifica e nella manche mattutina. Lo svedese della Prema, arrivato al diciannovesimo successo nella categoria, ha preceduto sotto la bandiera a scacchi il compagno di squadra Jake Dennis e il driver di Peter Muecke Mikkel Jensen. Sul podio sono quindi saliti gli stessi protagonisti della prima corsa, con il danese e il britannico che si sono scambiati le posizioni. I venticinque punti conquistati consentono a Rosenqvist di superare Charles Leclerc e avvicinare Antonio Giovinazzi al vertice della graduatoria generale, visto che entrambi sono stati costretti al ritiro a causa di collisioni. Il monegasco si &egrave; urtato alla prima curva con Jake Dennis, piegando una sospensione. Il pilota di Martina Franca, che comunque mantiene un vantaggio di sedici lunghezze, si &egrave; agganciato con Lance Stroll. Il sedicenne canadese si &egrave; ripetutamente ribaltato, fortunatamente senza conseguenze fisiche, nel tratto che unisce la prima variante al curvone. I due erano entrati in collisione anche nella prima corsa.  La gara &egrave; stata caratterizzata da tante uscite di pista e da ben tre neutralizzazioni. Spaventoso anche l&rsquo;incidente, risoltosi solo con un brutto spavento, di Michele Beretta. Il lecchese si &egrave; scontrato alla staccata della prima variante con Matthew Rao, cappottandosi pi&ugrave; volte. Il britannico del Team Fortec ha tamponato nello stesso punto Alessio Lorandi, spedendolo fuori pista. La corsa &egrave; stata definitivamente interrotta, e il pilota di Sal&ograve; compare cos&igrave; in classifica al tredicesimo posto. Positiva la quarta posizione di Santino Ferrucci, che ha preceduto Gustavo Menezes,  Il risultato della gara &egrave; al momento provvisorio, dal momento che gli stewards stanno valutando una violazione dei track limits di Felix Rosenqvist nel corso della terza neutralizzazione.  La manche conclusiva &egrave; prevista domani mattina alle 11:10. Gara-1: Rosenqvist ritrova il successo Importante successo di Felix Rosenqvist, che ha regalato alla Prema una bella soddisfazione nella gara di casa e recuperato preziosi punti nella graduatoria generale. Dopo aver dominato le qualifiche, dove ha ottenuto ben tre pole position, il biondo pilota di Malmoe in gara non ha affatto avuto vita facile, dal momento che &egrave; stato afflitto da problemi alla frizione che lo hanno evidentemente rallentato. La gran bagarre alle sue spalle ha tolto energia agli inseguitori, che non sono riusciti a sopraffarlo. Soltanto il danese Mikkel Jensen ha provato un attacco, nel quale ha danneggiato il frontale della sua Dallara pur riuscendo a mantenere la piazza d&rsquo;onore. Gradino pi&ugrave; basso del podio per Jake Dennis, autore di una bella rimonta. Il britannico della Racing Steps Foundation era stato retrocesso di cinque posizioni in griglia a causa di una manovra ritenuta non conforme nel precedente appuntamento di Pau.  Sul tracciato di Monza si &egrave; interrotto il feeling tra il podio e Antonio Giovinazzi. Il barese, dopo nove piazzamenti consecutivi nelle prime tre posizione, &egrave; riuscito a risalire dall&rsquo;ottava alla quarta piazza, confermandosi migliore tra i piloti con motore Volkswagen. Il nostro portacolori ha preceduto Charles Leclerc e il sorprendente sudafricano della West-Tec Raoul Hyman. Invece Lance Stroll ha chiuso undicesimo, attardato da un contatto con Giovinazzi. Michele Beretta ha terminato quindicesimo, tre posizioni davanti ad Alessio Lorandi, autore di due testacoda. Il bresciano era stato penalizzato in griglia di dieci posizioni a causa della sostituzione del motore.  Gara 2 dell'EuroF3 &egrave; prevista nel tardo pomeriggio, alle ore 17,55.

A Monza interrotta gara-3 per "castigare" gli eccessi dei piloti!

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