        Tra le certezze della Formula 1 degli ultimi anni, dominio di Max Verstappen a parte, c'&egrave; l'appuntamento ricorrente con l'infrazione dei limiti della pista su alcuni tracciati. Il Red Bull Ring &egrave; assurto a "circuito simbolo" per la gestione della vicenda da parte della Federazione. Una pioggia di penalit&agrave; ha condizionato l'edizione corsa quest'anno, senza che si sia data soluzione a una criticit&agrave; che non &egrave; affatto nuova. Losail, GP del Qatar, &egrave; un'altra tracciatura che ha prestato il fianco a una facile critica per l'assenza di limiti fisici al superamento della pista, delimitata dalle linee bianche, con tutte e quattro le ruote. No ostinato alla ghiaia Negli anni abbiamo registrato le valutazioni pi&ugrave; varie per non intervenire con l'inserimento di vie di fuga (anche solo parziali) in ghiaia. Dalle esigenze dell'omologazione del circuito per poter ospitare la MotoGP a quelle legate ai track days rivolti ai clienti privati, fino agli invocati danni subiti dalle monoposto, senza dimenticare lo "sporco in pista" causato dalle uscite e il maggior rischio di ritiri con macchine insabbiate. L'editoriale del direttore: La Legge del pi&ugrave; forte Mohammed Ben Sulayem, dopo la gara in Qatar, ha commentato con toni severi l'ennesimo week end denso di cancellazione dei tempi e di penalit&agrave; inflitte in gara per superamento dei limiti della pista.&nbsp; Agire subito e ascoltando i piloti "La soluzione al tema &egrave; migliorare il tracciato in s&eacute;. So che alcuni sono riluttanti a farlo ma, a dirvi la verit&agrave;, se non agiranno non ci sar&agrave; una gara. Semplice. Non &egrave; qualcosa che possiamo permetterci", le parole a Motorsport.com.&nbsp; Limiti di pista e conformazione dei cordoli sono stati due temi extra-sportivi dei quali avremmo volentieri fatto a meno nel week end qatariota. Sulla materia, il presidente della Fia ha aggiunto: "Dobbiamo lavorare a una soluzione, una &egrave; quella di rendere scivolosa la pista quando escono. Possiamo pensare anche all'altezza dei cordoli, ma danneggiano le macchine?  Si pu&ograve; pensare di mettere un po' di ghiaia ma dobbiamo fare molta attenzione. Quanto sarebbe profonda? Non vogliamo che qualcuno resti bloccato. E quanto dev'essere ampia? Non vogliamo che si danneggi la monoposto. &Egrave; un equilibrio da cercare. Adesso si tratta di agire e ascoltare principalmente quello che hanno da dire i piloti. Dobbiamo agire con urgenza e integrare le modifiche per il prossimo anno".       

Nel mirino del presidente Fia finiscono soprattutto due circuiti, sui quali la materia delle infrazioni ai limiti di pista &egrave; una (evitabile) certezza. Agire gi&agrave; in ottica 2024 e ascoltando i piloti

Ben Sulayem, la Fia e i limiti di pista: ora basta, interventi o niente GP

        Quello del Qatar &egrave; stato un week end molto proficuo per la McLaren, che conferma il suo eccezionale livello di competitivit&agrave; e si prepara al sorpasso in classifica Costruttori sull'Aston Martin. Ma non solo, perch&eacute; nel massacrante week end di Losail la scuderia britannica ha raggiunto e superato quota 500 podi in Formula 1. Una cifra che soltanto la Ferrari ha raggiunto in precedenza, e che ricorda quanto la McLaren sia stata una delle grandi protagoniste nella lunga storia della F1. Norris, ambizione terzo posto Ferrari: "Siamo fiduciosi quant'&egrave; giusto esserlo" McLaren, una lunga storia di successi Il primo podio della squadra della McLaren nel Mondiale l'ha ottenuto il neozelandese Denny Hulme, autore del secondo posto nel gran premio di Spagna del 1968. Da allora ce ne sono stati altri 500, firmati da piloti del calibro di Fittipaldi, Hunt, Watson, Lauda, Prost, Rosberg, Johansson, Senna, Berger, Hakkinen e Coulthard, oltre allo stesso Bruce McLaren, e fino ad arrivare in tempi recenti ai vari Raikkonen, Montoya, Alonso, Hamilton, Button, Ricciardo, Norris, Piastri e molti altri ancora. Oltre ai 501 podi, la Mclaren pu&ograve; vantare tanti altri numeri davvero invidiabili. A partire dai 12 Titoli Mondiali Piloti e dagli 8 Titoli Costruttori, passando per le 183 vittorie, le 156 pole position, i 163 giri veloci, per un totale di 6.208,5 punti. Numeri impressionanti, frutto di un impegno che dura dal 1966 e che ha portato McLaren a disputare ben 941 gare. Le squadre che hanno ottenuto pi&ugrave; podi in Formula 1 Ma come si posiziona la McLaren nella classifica dei team che hanno ottenuto pi&ugrave; podi nel corso della loro storia? In prima posizione, come spesso accade quando si parla di record di Formula 1, c'&egrave; la Ferrari, con ben 803 podi. La McLaren &egrave; seconda, staccata di poco pi&ugrave; di 300 lunghezze, a quota 501. Al terzo posto c'&egrave; invece un altro team dal grande passato ma dal presente appannato, la Williams, con 312 podi. Proseguendo la classifica, troviamo Mercedes (287 podi), Red Bull (258) e Lotus (172). Segue poi la Brabham, ferma a quota 124, seguita dalla Renault/Alpine (107), dalla Benetton (102) e dalla Tyrrell, che chiude la top 10 con i suoi 77 podi in Formula 1. Per quanto riguarda invece le altre squadre in attivit&agrave;, Alfa Romeo si piazza al 15&deg; posto di questa classifica con 26 podi (se invece si vuole considerare il dato di Sauber, i podi ottenuti sono 10), Aston Martin al 27&deg; con 12, poi Toro Rosso/AlphaTauri al 34&deg; posto con 5 podi. Ancora a secco di arrivi in top 3, invece, la Haas.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Autosprint Official (@autosprintofficial)            

Grazie al risultato ottenuto da Piastri e Norris in Qatar, il team di Woking ha raggiunto quota 501 podi in Formula 1: ecco i team che ne hanno ottenuti di pi&ugrave;

McLaren oltre quota 500 podi in F1: ecco chi fa meglio

Crescere sempre. E non &egrave; mai abbastanza. Non c&rsquo;&egrave; mai stato un traguardo nella vita di Max Verstappen. Quelli che taglia a mani alzate mentre sta scrivendo una pagina memorabile della storia della F.1 sono solo curve da percorrere al limite, sempre con la prospettiva di migliorarsi. Alzare l&rsquo;asticella. Non fermarsi mai. Accontentarsi? Mai.  Alzarsi ogni giorno che il Signore mette in terra con un solo obiettivo: essere il numero uno al mondo. Il talento planetario di Max si forgia cos&igrave; dentro una palestra di vita dove quello che dice pap&agrave; Jos diventa legge. La legge del pi&ugrave; forte.  E in tutto questo &egrave; racchiuso il senso della storia. Dentro questo Mondiale vinto di forza, chiuso con largo anticipo, con Max sempre davanti e dietro tutti quanti a inseguire, c&rsquo;&egrave; un preciso marchio di fabbrica. Un sogno tra padre e figlio che continua e ci riporta indietro nel tempo. Lui da sempre viaggia su un altro pianeta, gli altri spersi in altre galassie, dentro a costellazioni dei perdenti che raramente Max ha conosciuto ma che, quando si sono verificate sono servite solo per fargli fare un ulteriore balzo nella crescita.  Un diamante grezzo da rendere unico immergendolo in una vita sempre sotto pressione. &laquo;Mio padre non ha mai detto che sarei diventato un campione &ndash; spieg&ograve; Verstappen a Channel 4 in un&rsquo;intervista del 2022 &ndash; era sempre il contrario. Mi diceva che sarei diventato un camionista o un autista di autobus. Mi ha sempre fatto capire, credo in modo positivo, che quello che stavo facendo in quel momento non era sufficiente&raquo;.  Una vera e propria ossessione da vittoria per costruire intorno al figlio una corazza inevitabile dentro alla vasca dei pescecani della F.1. Nessuna zona di conforto per Max, unica strada percorribile crescere e vincere, guai ad accontentarsi, guai ad uscire da questo seminato. Raccontava ad Autosprint Giancarlo Tignini, il presidente di CRG, la casa costruttrice di kart che ha accompagnato l&rsquo;ascesa di Verstappen: &laquo;Max non si &egrave; mai trovato di fronte un padre morbido. Jos &egrave; stato un duro e al tempo stesso determinante per la sua crescita. Quando era necessario, sgridava Max e a volte alzava la voce. Qualcuno sostiene pure che Jos abbia persino picchiato il figlio; io, che li avevo sotto la mia tenda, posso assicurare che non &egrave; mai successo. &Egrave; invece vero che, quando pap&agrave; Jos parlava, Max lo ascoltava con gli occhi spalancati, come se avesse paura di perdere anche solo una virgola delle spiegazioni che riceveva. Max &egrave; uno che rimaneva freddo anche nei momenti pi&ugrave; difficili. Jos &egrave; uno pi&ugrave; caldo&raquo;.  &laquo;Ci sono persone che dicono che sono un cattivo padre perch&eacute; ho maltrattato mio figlio, ma non l&rsquo;ho mai fatto &ndash; ha dichiarato di recente Verstappen sr. &ndash; l&rsquo;ho cresciuto io, e sono stato duro con lui. Questo era il mio piano, molte persone non possono immaginare cosa ci vuole per raggiungere il massimo livello assoluto di uno sport. Di solito non sono un tipo che ama parlare di questo genere di cose, ma credo che questo dia un&rsquo;idea pi&ugrave; precisa di come ognuno di noi abbia vissuto quel periodo. So di non essere la persona pi&ugrave; facile con cui lavorare e ho preteso molto da Max, ma lui &egrave; stato in grado di sopportare tutto. &Egrave; sempre stato mentalmente molto forte&raquo;.  Questo numero di Autosprint celebra la conquista del terzo titolo iridato di F.1 consecutivo di Max Verstappen il ragazzino cresciuto alla dura scuola del padre. Quel- la dove devi crescere per forza perch&eacute; altrimenti cambi sport. Questa &egrave; la storia del terzo mondiale firmato dal fenomeno olandese e fa commuovere anche un duro come Jos. Una vicenda che racconta come certi risultati non arrivano mai per caso e che il talento non va dilapidato.  Perch&eacute; anche con i fuoriclasse la vita non fa sconti. Anzi... 

Il numero in edicola di Autosprint non poteva che essere dedicato al tre volte campione de mondo Max Verstappen

L&#39;editoriale del direttore: La Legge del pi&ugrave; forte

        &Egrave; una McLaren col vento in poppa quella reduce dalle gare di Suzuka e Losail. Il sorpasso su Aston Martin, nella corsa al quarto posto nel mondiale Costruttori, &egrave; considerato - visti i valori tecnici in campo e il rendimento dei piloti - un inevitabile avvicendamento in arrivo tra GP degli USA e GP del Messico. E poi? Poi c'&egrave; una monoposto che potrebbe soffrire meno del previsto, per le caratteristiche della tracciatura in quota, il lungo dritto del GP in Messico, potrebbe pagare dazio a Las Vegas ma trovare una pista pi&ugrave; favorevole a Interlagos.&nbsp; Si. Pu&ograve;. Fare Il week end in Qatar &egrave; stato da incorniciare e, dopo la gara, &egrave; un Norris ambizioso quello che commenta la possibilit&agrave; di andare all'attacco della terza posizione. Le Ferrari resta molto lontana, 79 punti, e i molti punti recuperati a Losail (dove Sainz non ha preso parte al GP) difficilmente potranno essere una costante nelle rimanenti gare. Guarda alla matematica e alle sensazioni, Lando. "Penso che sia fattibile. Un paio di gare fa eravamo a 70 punti e qualcosa dalla Aston. Adesso non so quanti siano, 17? Anche Fernando ha detto che siamo troppo ottimisti", le parole dopo la gara. Fuori di ottimismo, la realt&agrave; impone di escludere dai punti disponibili nelle prossime 5 gare quelli della vittoria, in condizioni ordinarie "prenotati" da Max Verstappen. Cos&igrave;, restano 165 punti sul tavolo, pi&ugrave; quelli delle due Sprint di Austin e Interlagos, per recuperare i 79 di svantaggio dalla Ferrari.&nbsp; "Stiamo facendo un buon lavoro, non solo in velocit&agrave; espressa ma anche al pit, oggi &egrave; stato di 1,8 secondi ed &egrave; qualcosa di incredibile.&nbsp; I ragazzi stanno lavorando tantissimo e ripagare tutto il team costantemente &egrave; solo un motivo di maggiore motivazione e una spinta pi&ugrave; grande a ogni gara. Apprezzano il gusto del successo ed &egrave; la prima volta che lo stanno assaporando con costanza. Ti porta a volerne sempre di pi&ugrave;. Anche noi piloti stiamo facendo un buon lavoro e continueremo a farlo. Mercedes, Ferrari, McLaren e il fattore pista Sappiamo che la Mercedes &egrave; molto veloce, probabilmente qui era veloce quanto noi ma continuano a commettere errori. Sono certo che se avranno un week end pulito potranno renderci la vita un po' pi&ugrave; difficile, per questo non sono cos&igrave; fiducioso nei loro confronti.&nbsp; Come, per&ograve;, lo ero verso la Ferrari, solo tre gare fa era in pole e a vincere gare. Non &egrave; cambiato nulla, se non le piste. Noi sembriamo andare meglio, loro un po' peggio. Direi che non siamo assolutamente troppo fiduciosi. Siamo fiduciosi il giusto e dobbiamo esserlo, sappiamo che restano delle gare nelle quali non saremo altrettanto forti".       

Sposta il bersaglio sul terzo posto nel mondiale Costruttori, Lando Norris, dopo le prestazioni del Qatar. La matematica concede speranze di recupero, le prestazioni pure: baster&agrave;?

Norris, ambizione terzo posto Ferrari: "Siamo fiduciosi quant'è giusto esserlo"

Il Gran Premio del Qatar 2023 non &egrave; finito qui. Dopo quanto accaduto a Lusail, con i piloti che hanno terminato la gara in grande sofferenza fisica per le condizioni ambientali, la Federazione Internazionale ha deciso di aprire un&#39;indagine per analizzare per far s&igrave; che tali situazioni non si ripetano.  Con 32&deg; C nell&#39;aria al momento del via, 37&deg; sull&#39;asfalto e soprattutto l&#39;81% di umidit&agrave;, il GP del Qatar &egrave; stato il GP pi&ugrave; duro fisicamente da molti anni a questa parte, e sar&agrave; appunto oggetto di indagine. Lo spostamento in calendario (l&#39;anno prossimo si correr&agrave; a Lusail l&#39;1 dicembre) &egrave; solo una delle possibili misure che la Federazione intende adottare.  FIA, Ben Sulayem: &quot;Pi&ugrave; squadre e meno gare&quot;  Riunione con la commissione medica  Lo ha comunicato la Federazione con una nota giunta nella serata di luned&igrave; 9 ottobre: &quot;La FIA rileva con preoccupazione che la temperatura e l&#39;umidit&agrave; estreme durante il Gran Premio del Qatar di Formula 1 hanno avuto un impatto sul benessere dei piloti. Pur essendo atleti d&rsquo;&eacute;lite, non dovrebbero competere in condizioni che potrebbero mettere a repentaglio la loro salute o sicurezza. Il funzionamento sicuro delle vetture &egrave;, in ogni momento, responsabilit&agrave; dei concorrenti, tuttavia, come per altre questioni relative alla sicurezza quali le infrastrutture del circuito e i requisiti di sicurezza delle vetture, la FIA adotter&agrave; tutte le misure ragionevoli per stabilire e comunicare parametri accettabili in cui si tengono gare.  Pertanto, la FIA ha avviato un&#39;analisi della situazione in Qatar per fornire raccomandazioni per future situazioni di condizioni meteorologiche estreme. Va notato che mentre l&rsquo;edizione del prossimo anno del Gran Premio del Qatar &egrave; prevista pi&ugrave; avanti nel corso dell&rsquo;anno, quando si prevede che le temperature saranno pi&ugrave; basse, la FIA preferisce intraprendere azioni concrete ora per evitare il ripetersi di questo scenario.   Una serie di misure saranno discusse nella prossima riunione della commissione medica a Parigi. Le misure possono includere, tra le altre cose, linee guida per i concorrenti, ricerche di modifiche per un flusso d&rsquo;aria pi&ugrave; efficiente nell&#39;abitacolo e raccomandazioni per modifiche al calendario per allinearlo a condizioni climatiche accettabili. La ricerca condotta in altre categorie, come gli eventi di cross-country in climi estremi, sar&agrave; esaminata per potenziali applicazioni agli eventi in circuito. L&rsquo;impegno della FIA per una pi&ugrave; stretta cooperazione tra i dipartimenti tecnici, di sicurezza e medici sotto la guida del Presidente della FIA faciliter&agrave; questo processo&quot;. 

La Federazione ha rilevato le condizioni fisiche dei piloti alla fine della corsa ed ha deciso di avviare un&#39;analisi: oltre allo spostamento pi&ugrave; avanti in calendario, nella prossima riunione con la commissione medica si discuter&agrave; di altri possibili provvedimenti

GP Qatar, troppo caldo: la FIA apre un&#39;indagine

        Un paio di punti di distacco, domenica, rifilati alla Ferrari - nella corsa al secondo posto nel mondiale - sono tutto quello che porta a casa la Mercedes da un GP del Qatar che pure sembrava potesse riservare un risultato importante dopo la giornata del venerd&igrave; e la gara Sprint. La velocit&agrave; di Russell a Losail lo ha portato a chiudere a poco pi&ugrave; di 34" da Verstappen, nonostante abbia dovuto rimontare dopo l'episodio del primo giro. Ecco, l'idea di collaborare al via con Hamilton, per scattare al meglio e avvantaggiarsi in curva 1 contro la Red Bull di Verstappen non ha prodotto gli effetti sperati. Hamilton parte benissimo dal lato pulito della pista ma nell'impostare curva 1 dall'esterno sbaglia e chiude troppo la traiettoria: contatto con Russell e due Mercedes fuori. Un episodio costato caro "C'&egrave; pochissimo altro da dire sull'incidente in curva 1. Nessun pilota aveva l'intenzione di arrivare a un incidente. Lewis si &egrave; assunto tutta la responsabilit&agrave; dell'episodio e George ha riconosciuto il ruolo che queste macchine di dimensioni considerevoli possono avere il tali momenti. In definitiva, sono entrambi arrabbiati che l'episodio sia costato alla squadra molti punti", spiega Andrew Shovlin. Moviola dell'episodio e assunzione di responsabilit&agrave; a parte, resta la mancata occasione per avvantaggiarsi sulla Ferrari, in un week end nel quale le SF-23 sono state in difficolt&agrave; e certo meno veloci della W14. Da Austin si partir&agrave; con un parziale di 28 punti di vantaggio per Mercedes. "Era una grande opportunit&agrave; per fare bei punti per il team. Nella foga del momento non ho realizzato cosa fosse accaduto. Ho sentito il colpo da dietro ma non credo che George avesse dove andare. &Egrave; stata una situazione davvero sfortunata e mi dispiace per tutto il team. Faccio le mie scuse a tutti in fabbrica e mi assumo tutta la responsabilit&agrave;", ha commentato Hamilton, gi&agrave; nelle interviste a caldo a riconoscere. La coda social arriva a fine gara, quando anche Russell, esausto, &egrave; gi&ugrave; dalla macchina: scuse di Hamilton, abbraccio tra i due e avanti.  Actions speak louder than words. pic.twitter.com/aN33QJLvtD &mdash; Mercedes-AMG PETRONAS F1 Team (@MercedesAMGF1) October 8, 2023    Dal piano di collaborazione al patatrac "Con queste macchine la visibilit&agrave; &egrave; cos&igrave; difficile, soprattutto quando gareggi. Ci sono angoli morti ed entrambi nutriamo grande rispetto reciproco", ha voluto sottolineare Russell. "Restano comunque degli aspetti positivi da portare con noi, del week end. L'obiettivo &egrave; di arrivare secondi nel Costruttori e siamo riusciti a fare pi&ugrave; punti della Ferrari in questo week end. Il ritmo &egrave; stato molto competitivo, possiamo essere fiduciosi verso le ultime 5 gare". Doveva essere un'altra la strategia per attaccare la posizione di Verstappen in partenza. Hamilton, gi&agrave; nel giro di formazione, si interrogava della scelta fatta sulle gomme, il "sitting duck" via radio per dire quanto si sentisse un bersaglio facile per gli altri piloti su gomma media. Una partenza della quale Lewis e Russell aveva pure discusso, "prima della gara sapevamo di essere su gomme diverse e lui parlava di collaborare. Avevamo discusso di come lavorare insieme e non era nei nostri piani quello di scontrarci".&nbsp;       

Lewis si &egrave; assunto la piena responsabilit&agrave; per l'incidente in partenza, in un esito ben diverso per Mercedes rispetto alle strategie di collaborazione al via che pure avevano discusso i due piloti

Mercedes, Hamilton-Russell: il patatrac nonostante le discussioni

Max Verstappen: 10  Vince, come sempre. Vince nel fine settimana in cui imperano i track limits (non per lui), vince in una gara fisicamente durissima, vince con i pit-stop obbligatori su una pista completamente nuova e con la sprint nel mezzo. Vince sempre, comunque e dovunque: per completare il calendario, gli mancano solo Singapore e Las Vegas. I latini dicevano &ldquo;ad maiora&rdquo;: ha una tale sicurezza da far sospettare, dopo tre titoli, che il meglio debba ancora venire.  Verstappen: &quot;Ci sono altre gare che vogliamo vincere&quot;  &nbsp;  Oscar Piastri: 10  Un fine settimana da... Oscar. Due prime file in qualifica, prima &ldquo;mini pole&rdquo; (come dobbiamo chiamarla?) nella shootout del sabato, vittoria nella sprint e secondo podio consecutivo. Insomma, &egrave; la prima alternativa a Verstappen e merita un premio per un weekend d&#39;altissimo livello. In gara Norris ne ha un pelo di pi&ugrave;, ma la squadra congela (logicamente) le posizioni: si sta affacciando tra i grandi, con la macchina giusta far&agrave; ottime cose. Intanto, McLaren taglia il traguardo dei 500 podi in F1.  Piastri: &quot;La gara pi&ugrave; dura della mia vita&quot;  &nbsp;  Lando Norris: 9  Qualche boccone amaro da buttare gi&ugrave;: l&#39;errore nella sprint shootout che gli costa il miglior tempo e, probabilmente, la vittoria nella sprint, andata poi a Piastri; l&#39;errore nella qualifica del venerd&igrave;, con un tempo cancellato e la condanna a scattare dalla quinta fila, cosa che gli costa forse il 2&deg; posto, posizione che potrebbe comunque ottenere se la squadra non gli chiedesse di evitare un duello intestino. Ha preso qualche bastonata, ma &egrave; stato comunque velocissimo: deve imparare a mettere tutto insieme.  Norris: &quot;Gara eccezionale dall&#39;inizio alla fine&quot;  &nbsp;  George Russell: 8  Due gare, due volte 4&deg;. E, in entrambi i casi, la sensazione di aver potuto fare meglio accompagnata dal dispiacere per non averci nemmeno potuto provare. Nella sprint deve correre con una soft per salvare treni di medie e di hard e nel finale &egrave; in crisi con i tempi, domenica invece &egrave; vittima incolpevole dell&#39;errore di valutazione di Lewis: sembrava tutto perduto ed invece si inventa una rimonta da capogiro, con sorpassi stupendi ed un ritmo davvero molto buono. Un po&#39; di luci dopo tante ombre.  F1 2023: il calendario  &nbsp;  Esteban Ocon: 8  Considerando che dopo 15 giri vomita in macchina, ha fatto un garone. &ldquo;Se non mi uccidono, io non smetto di correre&rdquo;. Una frase da gladiatore del volante, una gran tenacia nonostante gli 80&deg; gradi nell&#39;abitacolo (!) e la vista che calava per la disidratazione nelle curve veloci, un&#39;indole premiata dal risultato: un bel 7&deg; posto che restituisce alla squadra qualcosa di quello buttato via con la leggerezza del sabato, quando &egrave; troppo ottimista ed elimina Hulkenberg e Perez. Molto aggressivo in Qatar, oltre che veloce: un bel weekend.  Norris non ci sta: &quot;Troppi pericoli, triste trovare il limite cos&igrave;&quot;  &nbsp;  Charles Leclerc: 7  Il 5&deg; posto in gara &egrave; pi&ugrave; di quanto il potenziale permettesse. Senza errori, Hamilton e Perez sarebbero stati davanti, ma la sua bravura a Lusail &egrave; proprio questa: capitalizzare ed approfittare dei guai altrui. Senza Sainz, salva il bilancio qatariota della Ferrari, che sul tracciato che sorge ad una ventina di chilometri da Doha si riscopre fragile, lenta nelle curve veloci e sensibile, troppo sensibile (ma non &egrave; una novit&agrave;) al vento. Le tre soste praticamente obbligate aiutano a mascherare le difficolt&agrave; sul passo gara: in queste condizioni, il 5&deg; posto &egrave; un buon risultato, anche se finire a quasi 40&rdquo; dalle McLaren &egrave; preoccupante.  Leclerc: &quot;Abbiamo fatto pi&ugrave; fatica del previsto&quot;  &nbsp;  Alfa Romeo-Sauber: 6,5  Ed uscirono a riveder... i punti. Un doppio piazzamento a punti che mancava da Montr&eacute;al 2022, con Bottas 8&deg; e Zhou 9&deg;. La squadra non ha mai mollato lo sviluppo della C43, rallentata dall&#39;incapacit&agrave; di scaldare bene le gomme sul giro secco, difetto costato partenze dal fondo e, di conseguenza, tanti buoni piazzamenti. Ottima la gestione strategica al muretto: pur diversificando la strategia (Bottas subito ai box sotto safety car anche a costo di lasciare momentaneamente la nona piazza, Zhou all&#39;attacco con soft nuove nel finale), entrambe le vetture hanno raggiunto la top 10 artigliando 6 punti preziosissimi: sorpasso alla Haas nei Costruttori, ora siamo 16-12 a favore di Hinwil.  La classifica Costruttori  &nbsp;  Fernando Alonso: 5,5  Capita di rado di vederlo sbagliare in gara. Perde il duello con Leclerc, ma riesce comunque a salvare il salvabile con un 6&deg; posto, nonostante questo risultato rischia di essere tuttavia inutile alla luce del duello con McLaren, ormai in zona Drs nella classifica Costruttori. Il merito di Nando &egrave; comunque quello di essere di nuovo il pilota Aston Martin meglio piazzato, la sua scusante &egrave; il surriscaldamento del sedile: chiede acqua nell&#39;abitacolo al momento del pit-stop, ma &egrave; vietato dal regolamento e deve convivere con il problema.  Vasseur: troppe difficolt&agrave; per la Ferrari  &nbsp;  Sergio Perez: 4  Sta giocando con il fuoco: la pazienza di Helmut Marko ha un limite e lui, quel limite, inizia a vederlo. Incolpevole sabato nell&#39;incidente che gli costa la sprint e la partenza dalla pit-lane (team costretto a cambiare il telaio per i danni), colpe tutte sue invece per la pessima domenica che vive: queste regole sui track limits sono da rivedere e fa bene a criticarle, per&ograve; le regole erano uguali per tutti e mentre Max non supera i limiti di pista nemmeno una volta, lui &egrave; l&#39;unico che si becca ben tre sanzioni differenti (15&rdquo; di penalit&agrave; in totale). Alla fine arriva un punticino che non sposta di una virgola il bilancio di Lusail.  La classifica Piloti  &nbsp;  Lewis Hamilton: 4  Poche storie: ha torto e lo ammette. Caso gi&agrave; chiuso in casa Mercedes, che pu&ograve; rammaricarsi per l&#39;occasione non sfruttata ma al tempo stesso sorridere per la bont&agrave; della W14 nei curvoni di Lusail. Lui ed il team optano per scattare con la morbida, scelta che richiede aggressivit&agrave; al via: purtroppo ce ne mette troppa ed alla prima curva la sua gara &egrave; gi&agrave; finita.  Rivivi la domenica di Lusail  &nbsp;  Gli altri  Tanti complimenti ai piloti Alfa Romeo-Sauber, Bottas e Zhou: voto 7 ad entrambi. Valtteri scatta dalla quinta fila, il team si prende il rischio di fermarlo subito in regime di safety car e la mossa paga, Guanyu invece parte dal fondo, allunga i primi tre stint (18 giri con il primo set, 17 con gli altri due) e nel finale va all&#39;attacco con 5 giri sulla soft. Finalmente, una C43 competitiva ed una velocit&agrave; non sprecata dai due piloti di Hinwil. Insufficienza ad Albon (voto 5,5), che rimedia due penalit&agrave; (10&quot; in tutto) ma &egrave; comunque sempre pi&ugrave; veloce di Sargeant (voto 5 per Logan: fa il possibile, anche se come sempre &egrave; meno veloce di Alex, fino a quando il fisico non dice basta), e sufficienza a Magnussen (6), che chiude 14&deg; (partiva 18&deg;) facendo meglio di Hulkenberg (voto 4,5): grave l&#39;errore di Nico che, tradito dall&#39;assenza di Sainz, si schiera 12&deg; anzich&eacute; 14&deg; rimediando 10&rdquo; di penalit&agrave; e togliendosi qualunque possibilit&agrave; di finire nei punti. In una domenica in cui il degrado gomme &egrave; salvato dallle tre soste praticamente obbligate, una occasione non sfruttata dalla Haas. In casa AlphaTauri non una grande domenica, con Tsunoda (voto 5,5) 15&deg; dopo essere partito 11&deg; e Lawson (voto 5) solo 17&deg;, ultimo tra chi vede il traguardo. Bocciato Stroll (5), ancora lontano da Alonso ma con almeno qualche posizione recuperata in gara nonostante le due penalit&agrave; per track limits (10&quot; in tutto), e voto 5 pure a Gasly: partiva settimo appaiato in quarta fila con Ocon, ma mentre Esteban lotta con i disagi fisici e finisce a punti, lui perde ritmo, rimedia due penalit&agrave; (10&quot; anche per lui) e chiude solamente 12&deg;. Ovviamente non giudicabile la prestazione di Sainz, non partito per un problema tecnico sulla sua Ferrari prima del via.  GP Qatar: i 5 temi del fine settimana 

Stavolta Verstappen non &egrave; l&#39;unico che prende il massimo dei voti: 10 anche a Piastri per un super fine settimana. Bravi Russell e Ocon, Leclerc salva il bilancio Ferrari mentre si rivede l&#39;Alfa Romeo-Sauber; errori per Alonso, Hamilton e Perez

GP Qatar: le pagelle

        I trenta punti di vantaggio su Hamilton, che assicurano al momento il secondo posto a Sergio Perez, sono il frutto, dopo il GP del Qatar, della disastrosa curva 1, al via, del pilota Mercedes. Con un altro svolgimento della gara di Losail, la pressione su Perez sarebbe ancora maggiore di quanto non lo sia gi&agrave;. L'ambiente Red Bull si &egrave; pronunciato nei toni, pubblici, del "cos&igrave; no va". Marko prima, Horner nuovamente, chiedono altro a Perez. Il trovarsi un contratto in mano nel 2024 non &egrave; affatto garanzia di permanenza in squadra, tanto pi&ugrave; con il Lawson visto in Alphatauri, che scalpita per trovare spazio la prossima stagione.&nbsp; Il secondo posto &egrave; il piazzamento "minimo" Restano 5 gare al pilota messicano per chiudere la stagione come ci si attende da un "secondo" di Red Bull: l&igrave; a formare la doppietta 1-2 con Verstappen, per andare nel lungo stop invernale lasciando un ricordo diverso rispetto a quella che sarebbe la cartolina se il mondiale finisse oggi. "Abbiamo bisogno davvero di sederci con Checo perch&eacute; sappiamo ci&ograve; di cui &egrave; capace e, al momento, non sta centrando quella forma. Abbiamo tremendamente bisogno che ritrovi quella condizione perch&eacute; mantenga il secondo posto in campionato", ha commentato Horner dopo la gara di Losail. Quando hai tra le mani una Red Bull, il decimo posto non pu&ograve; essere un piazzamento sufficiente. A Losail, Checo ha rimediato una penalit&agrave; per limiti di pista e ha chiuso a 1'20" da Verstappen, nonostante la safety car iniziale che ha azzerato il gap della partenza dai box. "&Egrave; frustrante che abbia ottenuto un solo punto con il week end alle spalle. Anche partendo dal fondo della griglia, penso che ci fosse la possibilit&agrave; di ottenere punti pesanti oggi, o quantomeno discreti. Lo sosteniamo il pi&ugrave; possibile, perch&eacute; &egrave; in arrivo una sequenza di tre gare consecutive, ci sono tantissimi punti in palio, considerate anche le gare Sprint. Avr&agrave; nelle prossime gare parecchio sostegno, tra America Latina e Stati Uniti, oltre alla gara di casa in Messico. Speriamo che questo lo aiuti a trovare il rendimento e la fiducia che sembra aver perso", prosegue Horner. La vicenda pare essere pi&ugrave; complicata di un sostegno dei tifosi o del gareggiare a longitudini vicine a casa. Il simulatore per provare a cambiare rendimento Il diretto interessato non nasconde il problema e spiega: "Avrei dovuto fare un lavoro migliore, &egrave; stata una gara molto difficile come anche solo valutare dove mettere la macchine sulle curve veloci. Penso di avere del lavoro da fare e torneremo al lavoro gi&agrave; da luned&igrave;, in fabbrica, con il team. Abbiamo un'idea valida, sulle direzioni prese e quelle di cui abbiamo bisogno per migliorare. Ci sono molte cose da esaminare e capire cosa potremo fare". Un percorso gi&agrave; in altre occasioni effettuato quest'anno ma senza i risultati attesi: "Sappiamo tutti ci&ograve; di cui &egrave; capace Checo e vogliamo supportarlo affinch&eacute; torni in una posizione come a Monza, dove concluse al secondo posto dietro Max", chiosa Horner.       

Red Bull critica pubblicamente il rendimento di Sergio Perez, solo decimo nel GP del Qatar: "Anche partendo dal fondo poteva ottenere punti importanti"

Horner, Perez così non va proprio: non è la forma che ci aspettiamo

Godimento Maximo  Quando domini troppo, succede anche questo: nel marasma del fine settimana qatariota, il fatto che Max Verstappen abbia chiuso matematicamente i giochi per il titolo iridato &egrave; quasi passato sottotraccia. Scherzi di un destino comunque benevolo, merito (o meglio: colpa) di una F1 che anzich&eacute; lasciare la copertina al suo campione, ha fatto di tutto per far parlare (male) di s&eacute;. Tranquilli, ai problemi del weekend di Lusail ci arriveremo. Prima, per&ograve;, occorre fermarsi un attimo in pi&ugrave; su un titolo s&igrave; scontato, ma non per questo da sottovalutare. Se gli altri non hanno una macchina all&#39;altezza, se Perez &egrave; ormai in crisi d&#39;identit&agrave;, le colpe non sono certo di Max Verstappen.  Max, probabilmente, ha vinto nel modo in cui non avrebbe voluto. La certezza matematica &egrave; arrivata quando ancora era in macchina, quando Perez, nella sprint race, &egrave; finito fuori insieme ad Ocon e Hulkenberg. Questa certezza l&#39;ha festeggiata con un 2&deg; posto (sic!) nella sprint race, pensate un po&#39;, ovvero da non vincente e in quella mini gara che Max non ama. C&#39;&egrave; comunque di peggio, nella vita, che festeggiare un titolo nella maniera non prevista o comunque meno gradita, ma Max se ne &egrave; fatto tranquillamente una ragione.  E&#39; stato il titolo della maturit&agrave; totale, questo. Della maturit&agrave; e dei record, arrivati anche nella stessa Lusail: con 769 giri condotti in testa, Max &egrave; diventato il pilota con pi&ugrave; giri da leader in una singola stagione, battendo di 30 tornate (finora) il precedente record appartenente al Vettel del 2011. Quest&#39;anno Max &egrave; stato in testa per 75,47% delle tornate disponibili (769 su 1019) ed a Lusail la prima posizione non l&#39;ha lasciata mai: siamo a quattro Grand Chelem (pole, vittoria, giro veloce e gara condotta in testa dall&#39;inizio alla fine) in carriera. Questo per dire che, pur non vincendo la sprint, Max si &egrave; rifatto con gli interessi: quel giro veloce sparato nel finale, &egrave; stata la dimostrazione di una forza rimasta a lungo nascosta per evitare spiacevoli situazioni con le gomme.  Questo &egrave; il vero punto. La Red Bull, in un fine settimana ricco di incognite, ha saputo vincere ancora minimizzando i tanti imprevisti. Lo ha fatto in un modo meno appariscente, per tanti motivi: sabato non aveva senso rischiare per andare a prendere Piastri, domenica invece le preoccupazioni per le gomme erano sufficientemente elevate per indurre la squadra ad impostare un ritmo pi&ugrave; contenuto rispetto a quanto fosse nelle loro possibilit&agrave;. Con una McLaren ed una Mercedes cos&igrave;, poi, il margine &egrave; sembrato pi&ugrave; risicato: per&ograve; nel finale Max, cannibale vero, ha sparato un 1&#39;24&rdquo;319 come giro veloce, mezzo secondo rifilato al miglior crono di Norris. Insomma, Max e la RB19 avevano del margine, nei curvoni di Lusail, i quali oltre ad esaltare la McLaren erano terreno di caccia ideale pure per il capolavoro di Newey. Non dimentichiamo, poi, che la Red Bull ha vinto in una gara in cui non c&#39;era bisogno di gestire le gomme, ovvero il suo punto forte: con tre soste inevitabili per il chilometraggio massimo fissato dalla Pirelli per set di gomma, i piloti hanno spinto dall&#39;inizio alla fine. Questo ha di per s&eacute; ridotto il divario (Piastri, 2&deg;, ha chiuso a 4&rdquo;833), con l&#39;impressione che sia un distacco del tutto relativo: il giro veloce finale, &egrave; un indizio. Il fatto che Max non abbia preso nemmeno un avviso di track limits, ne &egrave; un altro. Su 51 infrazioni, lui non ne ha compiuta nemmeno una.  A questa McLaren vanno i complimenti per un recupero prestazionale che ha del prodigioso, e per il 2024 neanche a Milton Keynes potranno dormire troppo sugli allori. In compenso, partiranno obbligatoriamente da favoriti: la RB20 nasce sulle indicazioni della RB19, Max pare avere ancora fame e si presenter&agrave; ai nastri di partenza con il numero 1 sul musetto. Oggi &egrave; al godimento Maximo, ma non &egrave; detto che sia finita qui.  Verstappen III: esempio di teoria del flusso  &nbsp;  Papaya on fire  Quando sei &ldquo;on fire&rdquo;, sei sulla cresta dell&#39;onda ed i risultati arrivano. Ormai fa parte del gergo comune, soprattutto giovanile, e l&#39;espressione &ldquo;on fire&rdquo; si usa soprattutto su chi, in un determinato momento, &egrave; particolarmente in forma. Ed &egrave; dunque espressione degna per questa stupenda McLaren, con il color papaya tornato prepotentemente in auge in queste ultime settimane di Formula 1.  Si sapeva che Suzuka e Lusail sarebbero state due piste propizie per la MCL60, ma forse la vettura &egrave; andata oltre le pi&ugrave; rosee aspettative. Innanzitutto, anche se &egrave; l&#39;aspetto meno importante, da un punto di vista statistico: a Woking non faceva due doppi podi consecutivi addirittura da Istanbul, Montr&eacute;al e Valencia 2010, quando furono tre i doppi podi consecutivi. Seconda cosa, e ben pi&ugrave; importante, la prestazione: la MCL60 &egrave; ormai seconda forza assodata su determinati circuiti (Silverstone, Suzuka, Lusail) e lancia il guanto di sfida anche su altre piste, dato che con l&#39;ultimo pacchetto introdotto a Singapore (solo con Norris al Marina Bay) la vettura pare aver fatto un salto in avanti sulle curve pi&ugrave; lente ma soprattutto da un punto di vista dell&#39;efficienza aerodinamica, senza soffrire pi&ugrave; negli allunghi. Per la seconda piazza d&#39;onore tra i Costruttori &egrave; tardi, ma a questo punto pare solo questione di tempo il sorpasso ad Aston Martin per il 4&deg; posto (la squadra di Lawrence Stroll ha un vantaggio ormai di appena 11 punti: erano 93 dopo Spa, all&#39;arrivo della pausa estiva) e soprattutto un&#39;annata da protagonisti nel 2024.  Il fine settimana del Qatar non pu&ograve; essere preso come un fine settimana rivelativo: &egrave; stato condizionato da troppi fattori esterni. Il weekend sprint che non ha permesso di ottimizzare gli assetti, le misure prese per prevenire cedimenti delle gomme con relative tre soste ai box, l&#39;impossibilit&agrave; di valutare il comportamento in stint pi&ugrave; lunghi dove domina la gestione delle gomme: troppi imprevisti da considerare. Eppure, questa MCL60 ha risposto a tutte le domande: su determinate piste pu&ograve; battere Mercedes e Ferrari, sognare di stare vicina alla Red Bull e soprattutto raccogliere risultati impensabili ad inizio anno.  Sul piano tecnico, il recupero prestazionale nel corso del 2023 ha del prodigioso, mentre l&#39;aver indotto Lambiase a chiedere a Verstappen di aumentare leggermente il ritmo &egrave; un merito che d&agrave; soddisfazione. Poi Red Bull aveva altri decimi in tasca, ma non importa: significa essere andati comunque oltre le aspettative altrui. Difficile dire se scattando pi&ugrave; avanti le MCL60 avrebbero potuto impensierire Verstappen, ma intanto hanno dimostrato di essere, oggi, una vera alternativa: nella qualifica shootout del sabato si sono presi prima fila e vittoria, domenica Norris al momento della prima sosta aveva una decina di secondi di ritardo da Verstappen mentre sul traguardo ha pagato appena 5&rdquo;969. Ripetiamo: l&#39;impressione &egrave; di un Max in gestione, ma sono comunque numeri interessanti, cos&igrave; come interessante &egrave; sottolineare l&#39;apparente facilit&agrave; con cui Piastri (sesto al via) e Norris (decimo in griglia) hanno risalito la classifica.  Adesso Austin e Citt&agrave; del Messico, due piste molto diverse dal Qatar. Ma questa McLaren che dopo un inizio zoppicante ha imparato a camminare e poi a correre, non vuole fermarsi qui. Del resto, quando sei &ldquo;on fire&rdquo;, rallentare significa raffreddarsi, e non &egrave; il desiderio di chi sta vivendo una fase calda della sua stagione.  Piastri: &quot;La gara pi&ugrave; dura della mia vita&quot;  &nbsp;  Punto a punto  Una &egrave; rammaricata per essere partita con una macchina sola, l&#39;altra &egrave; rammaricata perch&eacute; pure lei, dopo una curva, aveva una sola vettura in gara. E quindi, &egrave; aperto il dibattito: il GP del Qatar &egrave; stato pi&ugrave; un rimpianto per la Ferrari oppure per la Mercedes?  Come sempre, &egrave; tutto relativo e dipende dai punti di vista. Fissiamo prima i numeri: in Qatar la Mercedes ha raccolto 21 punti tra sprint e gara, la Ferrari 13. Un passivo di 8 punti per la Rossa, che per&ograve; potrebbe non essere nemmeno cos&igrave; tanto negativo considerando che quella di Lusail rischiava di essere la peggior pista per la SF-23 tra le sei rimanenti in calendario. Il ritorno ad assetti ad alto carico (pi&ugrave; elevati rispetto a Suzuka, dove le squadre avevano optato per livelli di carico medi dati i tratti da fare in pieno) ha favorito la Mercedes ed al tempo stesso &ldquo;rallentato&rdquo; la Ferrari: la W14 modificata in primavera predilige determinate configurazioni, al contrario della Rossa che invece va meglio nelle curve lente e con assetti da bassa deportanza. In pista, oggettivamente, non c&#39;era partita: le W14 ne avevano di pi&ugrave; della SF-23, finendo per sorprendere gli stessi uomini in rosso (parola di Leclerc), che forse dopo il Giappone si aspettavano una sfida pi&ugrave; aperta con Hamilton e Russell. In Qatar, oltre ai curvoni veloci, la Ferrari ha trovato anche parecchio vento, altra condizione che rende instabile l&#39;aerodinamica di una vettura gi&agrave; instabile di suo. L&#39;unico appiglio, per il Cavallino Rampante, &egrave; stato l&#39;obbligo di sostituzione dei pneumatici dopo 18 giri: questo ha mascherato le difficolt&agrave; nella gestione delle gomme, avvicinando la SF-23 a chi, come la Mercedes, aveva evidenziato un degrado molto pi&ugrave; contenuto. Ecco perch&eacute;, in questo contesto, la Rossa (che sin da subito ha pensato alla gara piuttosto che alla qualifica) ha praticamente salvato il bilancio. Certo, con il senno di poi partire con una sola vettura mentre Hamilton finiva subito ko &egrave; stato un assist non sfruttato, ma vale anche per la Mercedes: con la Ferrari pi&ugrave; lenta ed in pista con il solo Leclerc, il bilancio avrebbe potuto essere molto migliore per la casa della Stella.  E qui entriamo in casa Mercedes. La macchina andava, eccome. Russell, in fondo dopo una curva, ha risalito la classifica evidenziando un passo non lontano da quello di Verstappen, finendo a mezzo minuto dal podio di Norris: considerando tutti i sorpassi in pi&ugrave; che George ha dovuto fare, &egrave; un divario che non rispecchia il vero passo della W14. Difficile dire chi, ta W14 e MCL60, ne avesse di pi&ugrave;: sicuramente sarebbe stata un gran lotta a quattro per il podio se queste quattro vetture si fossero ritrovate ingaggiate dopo la prima curva. In Qatar, Mercedes ha dilapidato un buon bottino: sabato Hamilton ha cannato la qualifica ed ha dovuto rimontare nella sprint, dove invece Russell &egrave; stato costretto a montare le soft per non sprecare un treno in vista della domenica; in gara invece Lewis ha commesso un errore di valutazione ed ha danneggiato la gara di entrambi: se anche le McLaren fossero risultate irraggiungibili (ipotesi tutta da verificare), certamente Lewis non avrebbe fatto peggio del 5&deg; posto, considerando che la morbida scelta per il via lo avrebbe fatto finire quasi sicuramente dietro a George. Ecco, 21 punti in un weekend in cui la macchina, solo alla domenica, di punti ne avrebbe potuti fare minimo 22, non &egrave; un gran bottino.  Ma ormai il Qatar &egrave; gi&agrave; il passato. Al momento, la Mercedes in classifica ha 28 punti di margine sulla Ferrari e 94 sulla McLaren. A meno che la MCL60 non si riveli cos&igrave; performante anche su altre tipologie di piste, per la medaglia d&#39;argento &egrave; sfida a due: sar&agrave; lotta punto a punto, in un duello in cui, adesso, gli errori peseranno il doppio.  Vasseur: &quot;Troppe difficolt&agrave; per noi&quot;  &nbsp;  Il coraggio di dire basta  Al Fuji, nel 1976, Niki Lauda ebbe il coraggio di avere paura. A Lusail, nel 2023, Logan Sargeant ha avuto il coraggio di dire basta. Ci vuole fegato anche per quello, fregandosene di giudizi e commenti. Per l&#39;ego di un pilota, fa male essere l&#39;unico fisicamente non in grado di completare la gara (con l&#39;attenuante non da poco dell&#39;influenza), ma &egrave; meglio una brutale sincerit&agrave; ad una millantata capacit&agrave; di finire la corsa che avrebbe messo a rischio l&#39;incolumit&agrave; sua e degli avversari.  L&#39;opinione pubblica si &egrave; in parte divisa, tra chi ha espresso solidariet&agrave; per i piloti e chi, invece, ha sottolineato che in uno sport cos&igrave; duro gare cos&igrave; difficili dal punto di vista fisico sono da mettere in conto. In linea di principio i secondi non sbagliano, anche se &egrave; giusto che vinca la prima linea: i piloti, in Qatar, sono stati gettati a correre in condizioni proibitive anche per loro, tutti quanti super atleti. I problemi dopo la corsa sono stati troppi per rinfacciare a qualcuno una condizione atletica non all&#39;altezza: se Ocon vomita nel casco, se Stroll come prima cosa cerca l&#39;ambulanza, se Albon ha bisogno dei meccanici per uscire dalla vettura, vuol dire che il problema era generalizzato. Sargeant, &egrave; un caso ulteriormente a parte: era gi&agrave; debilitato per l&#39;influenza, dunque partiva gi&agrave; svantaggiato rispetto agli altri. Poi &egrave; vero che altri piloti hanno avuto meno problemi, ma a fine gara erano tutti provati: guardare Piastri, 2&deg; eppure bisognoso di stendersi un po&#39; prima di salire sul podio. Difficile dire se a fare la differenza sia stato l&#39;allenamento a casa oppure un miglior incrocio tra preparazione e idratazione prima del via grazie al lavoro di nutrizionisti o fisioterapisti.  In Qatar, al momento del via, c&#39;erano 32&deg; gradi nell&#39;aria e 37 sull&#39;asfalto. Il vero problema, era l&#39;umidit&agrave;: i piloti hanno perso liquidi in continuazione, ben pi&ugrave; del solito, ed hanno corso anche in una condizione cui non sono pi&ugrave; abituati, quella di &ldquo;tirare&rdquo;, come ritmo, dall&#39;inizio alla fine. Per fare un confronto, lo scorso anno in Qatar, per i mondiali (scattati circa un mese e mezzo dopo, a met&agrave; novembre), i calciatori hanno avuto a disposizione stadi con l&#39;aria condizionata. Ai piloti, ovviamente, ci&ograve; non pu&ograve; essere concesso. Tutti avevano bisogno di refrigerio, come Norris e Russell hanno dimostrato prendendo aria alle mani nel rettilineo principale.  Si dir&agrave; che Nigel Mansell era svenuto nel portare la sua Lotus al traguardo, che Senna e Piquet ebbero bisogno di sostegno sul podio. Tutto vero, ma torniamo sempre l&agrave;: la percezione della sicurezza, oggi, &egrave; cambiata. E se tanto si &egrave; fatto in quel senso, &egrave; inutile poi rischiare in condizioni ambientali al limite. Certo, Liberty Media non pu&ograve; prevedere anche l&#39;umidit&agrave; dell&#39;aria, ci mancherebbe: per&ograve;, correre ad ottobre in Qatar, &egrave; ottimistico. Non a caso, nel 2024 Lusail &egrave; stata inserita in calendario il primo dicembre. Si pu&ograve; sbagliare, l&#39;importante &egrave; non perseverare.  Norris non ci sta: &quot;Troppi pericoli&quot;  &nbsp;  Familiarit&agrave; e familiarizzazione  In un mondiale gi&agrave; fortemente indirizzato, diciamo che di certo non sono mancati gli spunti di discussione nel fine settimana del Qatar. Condizione fisica dei piloti, pit-stop imposti, critiche alle gomme e pista da rivedere. C&#39;&egrave; stato un po&#39; di tutto, anche se occorre fare chiarezza.  Sabato, con una mini sessione di prove, la Formula 1 di Liberty Media ha praticamente rinnegato s&eacute; stessa. Perch&eacute; in un periodo storico in cui si vedono le prove libere come il male assoluto dal punto di vista mediatico, Federazione e Pirelli non hanno potuto fare altro che chiedere, e ottenere, un turno di prove aggiuntivo, anche solo di 10 minuti. E di per s&eacute; questo &egrave; gi&agrave; un successo, considerando la rigidit&agrave; dei programmi in F1. Solo che non si poteva fare altrimenti: in caso contrario si sarebbero mandati i piloti in pista in una vera e propria qualifica senza aver provato le modifiche al circuito.  Poi bisogna guardare come vanno suddivise le responsabilit&agrave; per le condizioni con cui si &egrave; presentato il tracciato. Partiamo dall&#39;omologazione: chi l&#39;ha data, lo ha fatto sottostimando l&#39;impatto che quei cordoli avrebbero avuto sulle gomme. E qui entra in gioco la Pirelli, che nelle sue simulazioni non ha previsto il problema del distaccamente tra mescola e carcassa (in breve: la mescola &egrave; il prodotto tra gomma propriamente detta e gli agenti chimici con cui viene lavorata, la carcassa &egrave; la struttura interna, quella che nasce dall&#39;intreccio di fili di nylon) come poi avvenuto. Chiariamo: il Qatar non &egrave; l&#39;unica pista che utilizza quei cordoli &ldquo;appuntiti&rdquo;, ma &egrave; l&#39;unica su cui i piloti ci restano per cos&igrave; tanto tempo nel corso di un giro. E&#39; stata dunque la &ldquo;quantit&agrave;&rdquo; di tempo in percorrenza su questi cordoli il problema.  Pirelli ha sbagliato, ma come possono sbagliare i team in sede di progettazione. Questa non la solleva da colpe, ma non la rende l&#39;unica responsabile. Il concorso di colpa nasce dal momento che la pista, rinnovata e riasfaltata, non &egrave; stata testata, ed anche chi fornisce l&#39;omologazione ha semplicemente dovuto verificare che i parametri fossero in regola con le normative, tutto qui, senza poter prevedere i problemi di cordoli che, come gi&agrave; detto, sono familiari nel calendario della F1. Qui entra in gioco Liberty Media: su una pista nuova, sulla quale non sarebbe stato male effettuare un test collettivo, si &egrave; deciso di optare per il formato sprint e di conseguenza per la singola sessione di libere. Non si &egrave; dato peso all&#39;asfalto nuovo, alla sabbia che inevitabilmente i piloti avrebbero trovato sulla pista (con bisogno di tempo per &quot;pulirla&quot;), e non si &egrave; minimante messo in contro che, su un tracciato rinnovato, potessero esserci problemi. In un weekend standard, dopo le verifiche del venerd&igrave; (giornata che avrebbero garantito, in primis, dati ben pi&ugrave; approfonditi grazie a long run pi&ugrave; estesi), ci sarebbe stato modo di effettuare altre verifiche nelle FP3 del sabato, ed invece lo spazio &egrave; stato di soli 10 minuti, in una sessione chiamata appunto &ldquo;familiarisation session&rdquo;. Lo ripetiamo: inserendo un turno di prove aggiuntivo, per quanto breve, la F1 ha rinnegato s&eacute; stessa, perch&eacute; ha trovato nelle tanto bistrattate prove in pista l&#39;unica via per delle verifiche.  Da un punto di vista organizzativo dunque questa trasferta in Qatar ha lasciato a desiderare, ed &egrave; un peccato per una pista che, oggettivamente, &egrave; sfidante per i piloti. Il layout di Lusail, del resto, non &egrave; male: ha un lungo rettilineo per i sorpassi, &egrave; fluido nella sequenza di curve che richiedono anche un certo controllo dell&#39;avantreno, non &egrave; certamente tra le peggiori piste mai costruite nell&#39;era moderna. E&#39; mancato tutto il resto, ed &egrave; un vero peccato.  Verstappen: &quot;Ci sono altre gare che vogliamo vincere&quot; 

Nel weekend che ha incoronato Verstappen campione per la terza volta, ci sono stati tanti spunti di discussione: le prestazioni McLaren, l&#39;harakiri Mercedes, una pista che ha avuto bisogno di verifiche ed il provvedimento &quot;salva-gomme&quot;

GP Qatar: i 5 temi del fine settimana

        I 57 giri di gara corsi a Losail hanno portato i piloti al limite (e oltre) delle loro capacit&agrave; atletiche. Il caldo estremo sofferto all'interno dell'abitacolo, abbinato all'impegno fisico di una tracciatura densa di curvoni veloci, ha creato un epilogo rarissimo. Nemmeno nella torrida Sepang si ricordano piloti (atleti, &egrave; bene ricordarlo) cos&igrave; provati fisicamente al termine della corsa. Al centro medico sono finiti in molti, a fine gara. I due piloti Williams, Stroll, Ocon, sono stati tra i pi&ugrave; provati dal GP del Qatar. "E' stata una gara estremamente calda. Ho sudato sin dall'inizio, appena ho messo il casco e ancor prima di iniziare la gara. Non &egrave; andata meglio mentre guidavo. &Egrave; una combinazione di molte cose, anche dell'umidit&agrave; e, correre su tre pit-stop vuol dire spingere al massimo", il racconto di Oscar Piastri. "Poi c'&egrave; la natura della pista, con molte curve veloci, che richiedono naturalmente il loro prezzo. &Egrave; stata senza alcun dubbio la gara pi&ugrave; dura che abbia mai corso". L'allenamento c'&egrave;, condizioni pericolose per i piloti Non ha trattenuto le critiche Lando Norris, "oggi probabilmente abbiamo trovato il limite ed &egrave; triste che sia accaduto in questo modo. Non &egrave; mai una bella posizione in cui essere, alcuni sono finiti al centro medico o sono svenuti. &Egrave; pericoloso che accadano queste cose", accusa l'inglese, per poi provare a spiegare cosa significhi correre nelle condizioni trovate a Losail. "Non &egrave; una questione di allenamento, siamo in una macchina chiusa che diventa estremamente calda e in una gara molto fisica. &Egrave; frustrante, perch&eacute; dalla tv immagino non sembri poi cos&igrave; impegnativa sul fisico. Quando c'&egrave; gente che si ritira o sta cos&igrave; male, &egrave; troppo per le velocit&agrave; in gioco. &Egrave; troppo pericoloso e so che il prossimo anno questa gara si correr&agrave; pi&ugrave; tardi in stagione, sar&agrave; molto pi&ugrave; fresco, per&ograve; sono aspetti ai quali pensare e ne paleremo perch&eacute; non sarebbe dovuto accadere". Ocon ko dopo 15 giri Una gara corsa in condizioni estreme, che ha portato al ritiro di Sargeant, stremato e con i sintomi del colpo di calore una volta sceso gi&ugrave; dall'auto. Durissima anche la gara vissuta da Ocon: "Ho rimesso al giro 15 o 16, per due giri. Mentre correvo, pensavo: c**zo sar&agrave; una gara lunga. Ho provato a concentrarmi e controllare la cose con la testa. Non mi era mai successo in passato, sono sempre riuscito a fare due distanze di gara in macchina, sono allenato su queste situazioni, per&ograve; oggi era solo aria calda e con il motore caldo alle spalle. Poi, credo che non abbiamo sigillato il cockpit particolarmente bene, penso ci siano stati 80&deg; C all'interno: sono contento che il prossimo anno torneremo qui a dicembre". Losail e Singapore, secondo Max Verstappen, sono "al limite di quel che dovrebbe essere consentito, perci&ograve; s&igrave;, ci sono degli aspetti da esaminare. Alcuni dei ragazzi che sono stati in difficolt&agrave; oggi sono anche pi&ugrave; allenati di me, per&ograve; tutto il giorno &egrave; stato come muoversi in una sauna. Poi, alla sera, l'umidit&agrave; sale, sono gare lunghe".       

Il Gran Premio corso in Qatar ha presentato ai piloti condizioni di caldo e umidit&agrave; estreme, che hanno provato nel fisico parecchi protagonisti. Le parole di Norris, Ocon, Verstappen e Piastri

Piloti stremati a Losail, Norris: "Troppi pericoli, triste trovare il limite così"

&quot;In tutto il weekend qui in Qatar la Ferrari ha fatto pi&ugrave; fatica del previsto, soprattutto in gara&quot;, queste le parole a caldo di Charles Leclerc dopo il quinto posto nel diciottesimo appuntamento stagionale di Formula 1 a Losail. Il monegasco &egrave; molto deluso, ma almeno &egrave; riuscito a finire la gara e a piazzarsi in top 5. Non un risultato scontato visto i problemi del compagno di scuderia Carlos Sainz, che non &egrave; riuscito a partecipare alla corsa per un problema tecnico al via.  Un peccato per la Rossa  &quot;Le due McLaren sono state molto veloci e ce lo aspettavamo, al contrario della Mercedes di Russell. &Egrave; stato un vero peccato per la Ferrari. Al primo stint la mia macchina non &egrave; andata bene, meglio nel secondo e nel terzo. Ci aspettavamo una McLaren cos&igrave; veloce, cos&igrave; come l&#39;Aston Martin. Non so cosa pensare sulla Mercedes, dopo l&#39;incidente Russell &egrave; andato fortissimo e non riesco a spiegarmelo&quot;, ha aggiunto il numero 16 di Maranello 

Il monegasco della Rossa ha chiuso con un quinto posto la gara in Qatar

Leclerc ammette: &quot;La Ferrari ha fatto pi&ugrave; fatica del previsto&quot;

        Nel finale avrebbe voluto provare l'attacco al 2&deg; posto di Piastri, ma alla fine ha prevalso la logica di squadra e Norris si &egrave; accontentato del 3&deg; posto, per il secondo doppio podio consecutivo per la McLaren dopo quello di Suzuka ed il terzo personale dopo Singapore e Giappone. Rivivi il GP del Qatar Gran passo McLaren A fine gara Lando ha raccontato cos&igrave; la sua domenica: "Gara eccezionale dall'inizio alla fine per noi. Ho fatto tesoro della partenza di ieri, ed &egrave; stato un buon primo giro, mi sono tenuto stretto in curva 1. Oggi avevamo il passo migliore, sono contento. E' stato stressante, faceva tanto caldo. Siamo al terzo podio di fila e abbiamo fatto un pit-stop in 1"8, impressionante. Credo che si poteva spingere di pi&ugrave; con le tre soste, e questo fisicamente ci &egrave; costato molto. Congratulazioni a Oscar e Max".       

Lando ha dovuto desistere nei cofronti di Piastri, ma alla fine era ovviamente molto soddisfatto del risultato e soprattutto del passo mostrato dalla McLaren

Norris: "Gara eccezionale dall'inizio alla fine"

        Un fine settimana da incorniciare per Oscar Piastri: dopo la prima vittoria nella sprint, ecco il secondo podio consecutivo della carriera al GP del Qatar, grazie anche ad una McLaren molto molto veloce a Lusail. Rivivi la domenica del Qatar Al massimo dall'inizio alla fine Felicissimo l'australiano a fine gara, anche se esausto: "Sono molto contento, abbiamo rispettato la strategia. Siamo partiti bene e poi abbiamo messo in mostra un buon passo. E' stata la gara pi&ugrave; dura dal punto di vista fisico della mia vita. Faceva davvero molto caldo, in pi&ugrave; senza dover gestire le gomme abbiamo spinto dall'inizio alla fine, sento di aver fatto dei giri di qualifica continui. Sono contento anche di aver evitato le penalit&agrave;".       

L'australiano della McLaren era stanchissimo a fine gara, ammettendo che la prova in Qatar sia stata la pi&ugrave; dura, dal punto di vista fisico, della carriera, anche se questo non gli ha impedito di cogliere un gran 2&deg; posto

Piastri: "La gara più dura della mia vita"

        Sazio a chi? Dopo il titolo colto nella sprint, Verstappen ha voluto tutto anche dal GP del Qatar, dove ha ottenuto vittoria e giro veloce. Di nuovo imprendibile, anche se con un margine leggermente inferiore rispetto a quanto ci ha abitutati. McLaren veloci Ecco l'analisi dell'olandese della Red Bull: "Il primo stint ha deciso la mia gara, poi ho potuto gestire il passo assicurandomi che le gomme non uscissero dalla finestra. Le McLaren erano veloci, ho dovuto spingere per vincere, &egrave; stata una gara difficile, una delle pi&ugrave; dure fisicamente, sicuramente nelle cinque pi&ugrave; dure. Ora ci godremo il titolo, ma ci sono ancora gare che vogliamo vincere. Tanti pit-stop? Mi piacerebbe spingere il pi&ugrave; possibile, ma magari con meno pit-stop. Oggi non abbiamo potuto utilizzare il nostro punto di forza, quello della gestione, vedremo cosa si potr&agrave; fare in futuro". Rivivi le emozioni del GP a Losail       

L'olandese ha spiegato come sia stato importantissimo il primo stint, quello che secondo lui ha deciso la gara, perch&eacute; poi ha potuto gestire

Verstappen: "Titolo? Ci sono altre gare che vogliamo vincere"

Non pago del titolo conquistato al sabato, Max Verstappen ha vinto anche il GP del Qatar, portando a casa l&#39;ennesimo successo stagionale. Doppio podio per la McLaren con Piastri davanti a Norris, 5&deg; posto per Leclerc.  Partenza: harakiri Mercedes!  In una griglia di partenza orfana della Ferrari di Sainz, impossibilitato a prendere il via da una perdita di benzina, la maggior parte dei piloti sceglie la media come gomma con cui prendere il via. Solo in quattro optano per la morbida: Hamilton, Bottas, Lawson e Magnussen. Perez, dopo gli interventi in parco chiuso, parte invece dalla pit-lane, e sceglie la gomma dura.  Clamoroso quello che succede al via: Verstappen tiene il comando punzecchiato dalle Mercedes, che entrano incredibilmente in contatto tra loro; ha la peggio Hamilton che finisce fuori, Russell invece si gira e finisce in fondo. Ne approfitta Piastri, bravissimo ad approfittarne per portarsi&nbsp;secondo, davanti ad Alonso, Leclerc ed Ocon. Inevitabile la safety car per rimuovere la Mercedes di Hamilton, ed alcuni ne approfittano per fermarsi (Bottas, Magnussen, Stroll, Lawson e ovviamente Russell per foratura). La classifica dice Verstappen, Piastri, Alonso, Leclerc, Ocon, Norris, Gasly, Tsunoda, Hulkenberg ed Albon i primi dieci, poi Sargeant, Zhou, Perez, Russell, Bottas, Magnussen, Stroll, Lawson.   The moment of contact between the two Mercedes #F1 #QatarGP pic.twitter.com/RTuip5teTo &mdash; Formula 1 (@F1) October 8, 2023    Si riparte dopo la SC: verso le prime soste  Si riparte dopo cinque giri di safety car, con Russell che al sesto giro passa Perez mentre Hulkenberg passa Tsunoda. Purtroppo per Nico, arrivano 10&quot; di penalit&agrave;: indotto in errore dall&#39;assenza di Sainz, il tedesco si &egrave; piazzato 12&deg; in griglia e non 14&deg; come avrebbe dovuto. Data la regola che impone un chilometraggio per le gomme non superiore ai 18 giri, nei primi 18 giri tutti effettuano la loro prima sosta. Dopo la prima tornata di pit-stop, Verstappen comanda su Piastri, quindi Alonso, Leclerc e Norris. Molto veloce la McLaren, con Lando che passa Leclerc intorno al 19&deg; giro, issandosi al 4&deg; posto e mettendosi alla caccia del podio.  Pit-stop numero 2: Norris passa Alonso, poi Nando sbaglia  La seconda sosta per chi sta davanti arriva al giro 25, ed &egrave; Piastri a dare il via alla seconda tornata di soste. In una fase di gara in cui Russell &egrave; molto veloce e Perez si becca 5&quot; di penalit&agrave; (eccesso di track limits), chi vince alla lotteria delle soste &egrave; Norris, che con un overcut si mette davanti ad Alonso. Mentre Russell si ritrova davanti a Leclerc con la sosta del giro 32, Charles recupera una posizione con l&#39;errore del giro 33 di Alonso: un&#39;escursione sulla ghiaia per lo spagnolo, che torna in pista dietro al monegasco. Per Verstappen la sosta arriva al giro 34: Max mette la hard.   LAP 33/57  Alonso is off at Turn 2  He gets back on track just in front of Leclerc but the Ferrari driver overtakes immediately #F1 #QatarGP pic.twitter.com/pF3ZoCrOId &mdash; Formula 1 (@F1) October 8, 2023    Tanti duelli ed un po&#39; di confusione  E&#39; una corsa caotica, in cui le soste si susseguono ed i piloti si incrociano in pista in condizioni di gomma differenti. Nell&#39;ultimo terzo di gara, Perez rimedia altri 5&quot; di penalit&agrave; per track limits, mentre Sargeant alza bandiera bianca: crollo fisico per lui, che d&#39;accordo con il team opta per un ritiro volontario. Altre penalit&agrave; arrivano per Stroll e Gasly: 5&quot; ad entrambi. Al termine del giro 43 (su 57) di entra nell&#39;ultima fase dei pit-stop: i primi a fermarsi in top 5 sono Piastri e Leclerc, poi tocca anche a Norris ed Alonso, con Charles unico tra questi a mettere gomma media. Mentre in casa McLaren congelano le posizioni (Piastri 2&deg;, Norris 3&deg;), Verstappen e Russell sono gli ultimi a fermarsi: George va dentro al giro 50 (soft per lui), Max si ferma invece al 51&deg; passaggio, per mettere gomme medie.  Vince Verstappen, doppio podio McLaren  Negli ultimi giri Verstappen , mentre dietro di lui Piastri e Norris portano a casa un grande doppio podio per la McLaren. Russell chiude al 4&deg; posto, precedendo Leclerc, Alonso, Ocon, Bottas, Zhou e Perez.   MAX VERSTAPPEN WINS IN QATAR!!!  An incredible 14th win of the season  Piastri finishes P2, Norris P3 #F1 #QatarGP pic.twitter.com/zcTrZME2ru &mdash; Formula 1 (@F1) October 8, 2023   

A Lusail Verstappen porta a casa la gara nonostante il titolo artigliato il giorno prima, doppio podio per la McLaren con Piastri davanti a Norris, 5&deg; Leclerc

GP Qatar: vince Verstappen, due McLaren sul podio. Leclerc &egrave; 5&deg;

Un GP del Qatar nemmeno cominciato per Carlos Sainz. Problema all&#39;impianto del carburante per la Ferrari dello spagnolo, un danno sufficientemente grosso da impedirgli di prendere il via alla gara.  Solo Leclerc  A Lusail cos&igrave; ci sar&agrave; il sole Leclerc a difendere i colori del Cavallino Rampante, con lo spagnolo che invece non scatter&agrave; dalla dodicesima piazzola della griglia, la posizione che aveva conquistato nelle qualifiche del venerd&igrave;. Finora, lo spagnolo aveva dovuto alzare bandiera bianca solo una volta, in Belgio, mentre aveva visto il traguardo in tutte le altre occasioni. 

Perdita di benzina per la Ferrari SF-23 dello spagnolo, che sar&agrave; costretto a rimanere ai box nella domenica di Lusail

GP Qatar, ufficiale: Sainz ko, non prender&agrave; il via

Grazie per averci seguito, finisce qui la diretta testuale del GP di Losail. Appuntamento con la Formula 1 al prossimo weekend del 21-22 ottobre con il GP del Texas   GP Qatar, la classifica finale  Ecco tutte le posizioni definitive del GP di Losail:  enetpulse src=https://widget.enetscores.com/FWA3A1059A0D027493/ev/4028084/limit/39/lng/it   20:40  Verstappen, che numeri!  L&#39;olandese fresco di terzo titolo mondiale ha vinto anche la 49esima gara in carriera: la 14esima in questo campionato e la prima per&ograve; in Qatar. Inoltre ha segnato anche il nuovo record di vittorie dalla pole: 10 in una stagione. Ben 25 vittorie sono state costruite dalle sue 30 pole: &egrave; sempre stato primo alla bandiera a scacchi dalle sue ultime 14 pole, &egrave; un nuovo record in F1!   20:36  McLaren da sogno  Super capolavoro delle McLaren: Piastri e Norris si prendono un super podio con il secondo e terzo posto!  &nbsp;   McLaren take their 500th (and 501st) F1 podium  What an incredible effort and what a second half of the season they are having #QatarGP @McLarenF1 pic.twitter.com/R513x5tpok &mdash; Formula 1 (@F1) October 8, 2023   &nbsp;   20:34  Leclerc chiude quinto  Un weekend da dimenticare per la Ferrari: Leclerc &egrave; solo quinto, Sainz non &egrave; proprio sceso in pista   20:31  Giro 57  Max Vestrappen vince il GP del Qatar!    20:30  Giro 57  Verstappen si prende il punto! Il campione del Mondo riesce a strappare il giro veloce alle McLaren a un giro dalla fine: il crono si ferma a 1&#39;24&#39;&#39;129   20:29  Giro 56  Leclerc &egrave; sempre quinto, dietro Russell che al momento ha le gomme surriscaldate e non riesce a lanciarsi per il giro veloce   20:28  Giro 55  Solo 3 giri alla fine del GP di Losail   20:27  Giro 54  Molti piloti via radio si stanno lamentando per il troppo caldo: i medici dei rispettivi team sono pronti a soccorrerli appena la gara sar&agrave; finita   20:25  Giro 53  Il caldo asfiassiante si fa sentire anche negli abitacoli dei piloti di F1: Russell alza un po&#39; la visiera del suo casco mentre entra ai box, per cercare un po&#39; di refrigerio   20:23  Giro 52  Scatta la lotta al giro veloce quando mancano solo 5 giri al termine del GP: Russell monta le rosse, Verstappen e Norris le medie   20:20  Giro 50  La top 10:  Verstappen, Piastri, Norris, Russell, Leclerc, Zhou, Alonso, Ocon, Bottas e Stroll   20:17  Giro 48  Track limits fatali anche per Albon: altri 5&#39;&#39; di penalit&agrave; per la Williams   Giro 46  Perez &egrave; 12&deg; e viene doppiato da Verstappen: che beffa!   Giro 45  La Ferrari richiama Leclerc ai box: gomma gialla per la SF-23 del monegasco, che torna in ottava posizione   20:10  Giro 43  Le McLaren continuano a dettare il passo in Qatar: 1.25.353 di Piastri per il nuovo giro veloce   20:05  Giro 40  La Top 5:  Verstappen, Piastri, Norris, Russell e Leclerc   20:02  Giro 39  Perez, quanti errori! Nuova investigazione per il messicano, che era gi&agrave; stato avvertito: arriveranno altri 5&#39;&#39; di penalit&agrave; per esser incappato nei track limits   20:02  Giro 38  Gran rimonta di Charles Leclerc: la Ferrari &egrave; risalita in quinta posizione!   Giro 37  Le Alpine sono on fire: ottavo posto per Ocon e decimo per Gasly   19:56  Giro 35  Verstappen viene chiamato ai box dal muretto Red Bull: seconda sosta per l&#39;olandese   Alonso esce di pista  Lo spagnolo dell&#39;Aston Martin continua ad avere problemi con la sua vettura: esce di pista, dopo un ruota a ruota con Leclerc, ma poi rientra   19:55  Giro 33  Scatenata la Mclaren: Norris si migliora al terzo posto e vola a 1:25.948   19:53  Giro 31  Pit stop per Leclerc: torna in pista decimo con le hard, dopo aver passato Stroll   19:51  Giro 30  Nuovo record di Verstappen: l&#39;olandese firma 740 giri in testa in una sola stagione   19:48  Giro 28  Leclerc in difficolt&agrave;: il monegasco della Ferrari &egrave; scivolato in 12esima posizione   19:45  Giro 27  Piastri e Russell avvertiti dagli stewards: bandiera bianca e nera per track limitis. Al prossimo errore verranno penalizzati con 5&#39;&#39;   Problemi per Alonso: brucia qualcosa nella sua Aston Martin   LAP 27/57  &quot;The seat is burning, mate. Anything we can do at the pit stop? Throw me water or something!&quot;  Alonso, who comes back out in P8, is literally in the hot seat! #F1 #QatarGP pic.twitter.com/VmgV0MYDgI &mdash; Formula 1 (@F1) October 8, 2023   19:42  Giro 25  Giro veloce di Norris: la Mclaren vola a 1:27.741   19:40  Giro 23  Hamilton commenta l&#39;incidente con Russell al via, che lo ha portato al ritiro in Qatar: &quot;Non so di chi &egrave; la colpa, ma sono contento di prenderla io la responsabilit&agrave; da pilota pi&ugrave; anziano&quot;   19:38  Giro 22  La top 10:  Verstappen, Piastri, Alonso, Norris, Leclerc, Ocon, Gasly, Perez e Albon   18:30  Sainz non correr&agrave;  A poco meno di mezz&#39;ora dall&#39;inizio della gara la Ferrari fa sapere che Carlos Sainz non parteciper&agrave; al GP di Losail. Il motivo &egrave; un problema tecnico: un guasto alla pompa di igniezione del carburante della SF-23. Lo spagnolo doveva partire dalla 12esima piazza.   BREAKING: Carlos Sainz will not take part in the Qatar Grand Prix due to a fuel system issue on his car#QatarGP #F1 pic.twitter.com/YEwAPIgRFc &mdash; Formula 1 (@F1) October 8, 2023   Buon pomeriggio fan di Autosprint&nbsp;e ben trovati per seguire, giro per giro, il&nbsp;GP del Qatar.&nbsp;Verstappen ieri durante la Sprint Race e nonostante un secondo posto&nbsp;si &egrave; laureato campione del mondo di Formula 1 per la terza volta in carriera. La Red Bull e il suo pilota olandese hanno chiuso cos&igrave; per la terza stagione consecutiva un&#39;annata di successi. Resta la lotta al secondo posto nella classifica costruttori, con la Ferrari e la Mercedes in lizza per la &quot;medaglia d&#39;argento&quot;.   Quatar: circuito di Losail 

Dal circuito internazionale a poco pi&ugrave; di 20 km da Doha &egrave; andato in scena il diciottesimo appuntamento del campionato di F1 2023

GP Qatar: Verstappen stravince davanti le McLaren. Leclerc 5&deg; e Sainz ritirato

Per dire quanto sia stato inaspettato questo titolo, eufemismo, basti pensare che alla vigilia non c&#39;&egrave; stato nemmeno bisogno del solito specchietto: &quot;Max Verstappen campione in Qatar se...&quot;. Perch&eacute; pure la matematica non trovava altre vie per essere complicata: bastavano tre punti. Figurarsi se non gli prendeva subito, Max, quei tre punti.  Tre, ma non si fermer&agrave; qui  Tre come i titoli iridati che, da oggi, pu&ograve; vantarsi di aver conquistato. A 26 anni, solo Sebastian Vettel aveva fatto meglio di lui: alla stessa et&agrave; era gi&agrave; a 4, Seb, ma non ne avrebbe aggiunti pi&ugrave;. Certo, il futuro &egrave; sempre una pagina bianca, ma a stare dietro alle sensazioni questa cifra per Max Verstappen sembra del tutto relativa, perch&eacute; chiamata ad aggiornarsi in futuro: alzi la mano chi pensa che Max si fermer&agrave; qui. Il titolo 2024 &egrave; gi&agrave; prenotato, o almeno lui e la futura RB20 partiranno come favoriti d&#39;obbligo. Poi, come sempre, dovr&agrave; parlare la pista.  Se il 2021 era stato l&#39;anno dell&#39;incoronazione,&nbsp;se il 2022 era stato l&#39;anno della conferma, il 2023 &egrave; stato quello della totale maturit&agrave;. E dei record. Addirittura migliorati i numeri di un 2022 che sembrava gi&agrave; di per s&eacute; irripetibile, e che aveva fatto dire a Max &quot;Godiamocela adesso, perch&eacute; non capitano spesso certe annate&quot;. Di sicuro, nemmeno lui poteva immaginarsi che in confronto il campionato 2022 sarebbe parso una faticaccia. L&#39;anno scorso, almeno fino alla pausa estiva, qualcuno con cui dover fare i conti c&#39;era stato. Quest&#39;anno, nulla: imbattibili, lui e la Red Bull, sin dalla prima gara. Con Singapore quale spiacevole eccezione, quale una domenica storta a sufficienza per far sfuggire loro il pi&ugrave; incredibile dei record: vincere tutte le gare in una singola stagione. Non ci riusciranno, ma non ci andranno nemmeno tanto lontani.  Esempio di teoria del&nbsp;flusso  A 26 anni Max Verstappen ha il mondo ai suoi piedi. In squadra lo adorano, in pista vince a ripetizione, a casa ha trovato la sua stabilit&agrave;. Insomma, Max sta vivendo a tutti gli effetti quello che in filosofia si chiama &quot;Teoria del flusso&quot;: una teoria sviluppata a met&agrave; anni &#39;70 che spiega una condizione di totale coinvolgimento dell&#39;individuo, tra focalizzazione, motivazione, gratificazione e positivit&agrave; verso la propria attivit&agrave;. Insomma, in parole povero, uno stato di benessere assoluto in un periodo pi&ugrave; o meno lungo. Nello sport &egrave; pi&ugrave; facile chiamarla &quot;trance agonistica&quot;, ma &egrave; solo una delle tante varianti e declinazioni che ha preso questo aspetto della filosofia e della psicologia. Con trance agonistica magari si intendono momenti pi&ugrave; o meno brevi all&#39;interno di una singola gara o di una singola partita, ma il concetto di &quot;Teoria del flusso&quot; &egrave; pi&ugrave; esteso e, ci permetteranno, un pochino pi&ugrave; profondo. Per usare altre parole, &egrave; come sentirsi in grado di fare qualunque cosa. Il giro in Q3 di Montecarlo, per esempio, piuttosto che il giro a Zandvoort sul bagnato, quando ha recuperato pi&ugrave; di 4&quot; a Perez in un solo passaggio. Certi numeri vengono fuori quando ti senti forte al limite dell&#39;invincibile, quando hai una fiducia totale in quello che fai e quando senti, tutto sommato, un&#39;incrollabile certezza di farcela. Ecco, cos&#39;&egrave; il flusso.  Tanti sportivi spiegheranno che questa condizione la puoi raggiungere, ma che mantenerla &egrave; sempre maledettamente complicato. Per il momento, Max ci sta riuscendo: il titolo del 2021, inseguito da una vita, &egrave; stato catartico e da allora certezze ad autostima, gi&agrave; parecchio alte prima, si sono impennate. Scomparsa l&#39;ansia del primo titolo, c&#39;&egrave; stato un dopo reso pi&ugrave; facile dalla consapevolezza di avercela fatta e da una questione squisitamente tecnica: in queste due stagioni la squadra gli ha fornito due capolavori di macchine e lui ha ringraziato riscrivendo il libro dei record. Solo quest&#39;anno, ha battuto primati apparentemente irraggiungibili come il maggior numero di vittorie consecutive, e presto ne taglier&agrave; altri: batter&agrave; il record di vittorie in una singola stagione (al momento gi&agrave; suo, con 15), quello del maggior numero di punti in un campionato (gi&agrave; suo anche questo, con 454), e aggiunger&agrave; il record di distacco pi&ugrave; ampio di sempre tra primo e secondo classificato (appartenente a Vettel, che chiuse a&nbsp;+155 nel 2013). Insomma, un dominio.&nbsp;  Ragazzino diventato uomo  Max Verstappen, oggi, &egrave; l&#39;ex ragazzino&nbsp;prodigio diventato uomo. Ragazzino prodigio ma anche maledettamente spigoloso, scontroso al limite dell&#39;arrogante. Ci ha messo un po&#39; per smussarsi, per comprendere i benefici della pazienza, i segreti della sagacia, che sono arti pi&ugrave; profonde della velocit&agrave; istintiva, pi&ugrave; difficili da raggiungere (e magari apprezzare) per chi aveva fatto della pura prestazione una ragione di vita. Pap&agrave; Jos gli vietava di sorpassare in rettilineo per allenarsi nei duelli, per provare a vedere un&#39;opportunit&agrave; in ogni curva, ed ha preferito il bastone alla carota tirando su un carattere piuttosto duro, ma un pilota straordinariamente eccezionale. Oggi, niente pare toccare Max, e questo &egrave; uno dei punti fermi della sua apparente invincibilit&agrave;: ad un controllo del mezzo eccezionale, sull&#39;asciutto come sul bagnato, si aggiunge una freddezza fuori dal comune che quando si sposa con il piede destro, il suo piede destro, diventa una miscela letale.  Verso il futuro  Il prossimo anno ripartir&agrave; ancora con il numero 1 sul musetto, garanzia di timore per gli avversari. Dopo una grande abbuffata, il pericolo &egrave; la saziet&agrave;: difetto che pare non appartenere a lui. Se c&#39;&egrave; infatti un&#39;immagine per raccontare questa fame di successi atavica, tocca ricorrere al post gara di Suzuka: &quot;Gi&agrave; nel giro di rientro a Singapore, pensavo a come rifarci in Giappone&quot;. Singapore era stato il primo stop dopo 10 successi di fila, eppure i dubbi insinuati sulla regolarit&agrave; della sua vettura legati alla TD018 ed alla&nbsp;TD039 2.0, e di conseguenza sui suoi successi, lo avevano infastidito a tal punto che era partito per il Sol Levante con l&#39;unico di desiderio di dominare. Il primo giro cronometrato nelle libere 1, fu un segnale. Il resto, venne da s&eacute;. E il resto di questa carriera gi&agrave; straordinaria, verr&agrave; da s&eacute; pure quello. I latini dicevano &quot;ad maiora&quot;, a Max Verstappen basterebbe proseguire cos&igrave;. Tenendo nella mente il forte sospetto che il meglio debba ancora venire.&nbsp; 

L&#39;olandese, a 26 anni, ha raggiunto quota 3 titoli ma d&agrave; l&#39;impressione di non volersi fermare qui: ha ormai raggiunto uno stato di benessere assoluto, che pare permettergli di fare qualunque cosa al volante. I filosofi la chiamano &quot;teoria del flusso&quot;

Max Verstappen III: esempio di teoria del flusso

In Qatar Piastri vince la sprint race e Verstappen, secondo, ha la certezza del terzo titolo mondiale. Ecco il commento del nostro Mario Donnini

GP Qatar, il commento della Sprint Race

Un 6&deg; posto alla fine di una gara sprint complicatissima causa gomme soft, rivelatesi completamente inadatta per i long run in Qatar. Una scelta completamente bocciata da Carlos Sainz, nella consapevolezza che senza safety car sarebbe finita addirittura peggio.  Sainz: le soft pessima scelta  Lo spagnolo della Ferrari era deluso e non lo ha nascosto ai microfoni di Sky: &quot;Non abbiamo imparato niente oggi, credo che nessuno utilizzer&agrave; la soft in gara, questa gomma &egrave; stata un disastro in gara. Pu&ograve; essere utile al via, ma dopo devi fermarti subito ai box dopo un giro. Non serve a niente. Con meno vento la macchina &egrave; leggermente migliorata, ma c&#39;era tanto graining e non si pu&ograve; avere un quadro completo. Oggi &egrave; andata un po&#39; meglio rispetto alla giornata di venerd&igrave;, vedremo come andr&agrave; domani&quot;.  Verstappen: &quot;Annata incredibile, stupendo lavorare con un team cos&igrave; 

Lo spagnolo della Ferrari ha candidamente ammesso che la gomma morbida &egrave; stata una scelta completamente sbagliata, e che nessuno la utilizzer&agrave; in gara

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