        La lunga notte di Jeddah &egrave; andata avanti tra riunioni fiume, ricostruzioni dalla dubbia verit&agrave; e la volont&agrave; finale di proseguire il fine settimana del GP d'Arabia Saudita. Una decisione che non convince tutti quanti, ma che alla fine &egrave; stata presa dopo svariate rassicurazioni. L'attacco alla sede Aramco nel corso delle FP1 Incontro terminato in piena notte Ricapitolando, cosa &egrave; successo nella notte di Jeddah? Il primo incontro era andato in scena prima delle FP2, il cui inizio era slittato di un quarto d'ora. Dopo il secondo turno di libere la F1 aveva cancellato tutte le interviste dei piloti, chiamati ad un nuovo incontro insieme alle squadre. Dopo un incontro avvenuto alle 20 italiane (le 22 in Arabia Saudita), dal quale era uscita la volont&agrave; di proseguire, le discussioni sono proseguite privatamente in seno alla GPDA, l'associazione dei piloti, molti dei quali ancora perplessi sulle reali misure di sicurezza in caso di attacco. L'incontro dei piloti &egrave; andato per le lunghe e mano a mano si sono uniti nuovamente anche i dirigenti delle squadre, in quella che &egrave; diventata una seconda parte di incontri molto pi&ugrave; lunga della prima. Il gruppo dei piloti era molto compatto, e voleva rassicurazioni maggiori di quelle che gli stessi team principal avevano dato qualche ora prima. Il meeting &egrave; andato avanti fino oltre la mezzanotte italiana, dunque quando a Jeddah erano le 2 di notte passate. Solo in quel momento gli incontri sono terminati, con i piloti alla fine convinti nel proseguire il weekend arabo. Si erano anche diffuse voci di minacce ai piloti in caso di mancata partecipazione ("chi non corre non potr&agrave; lasciare il paese facilmente", si vociferava), voci che per&ograve; non hanno trovato conferma da nessuna parte. FP2: Leclerc, giro veloce e toccata al muro I comunicati ufficiali A chiudere il cerchio i comunicati ufficiali di F1, Fia e GPDA. "Formula 1 e FIA - si legge nel comunicato congiunto delle prime due - possono confermare che in seguito alle discussioni avute con tutti i team e i piloti, il Gran Premio d'Arabia Saudita 2022 andr&agrave; avanti come programmato. In seguito al noto episodio avvenuto a Jeddah venerd&igrave;, ci sono state approfondite discussioni fra tutte le figure coinvolte, le autorit&agrave; governative saudite e le agenzie di sicurezza che hanno garantito complete e dettagliate assicurazioni in merito alla sicurezza dell'evento. E' stato inoltre trovato un accordo fra tutte le parti interessate di mantenere un chiaro e aperto dialogo per tutta la durata dell'evento e per il futuro". Questa invece la nota dei piloti: "Ieri &egrave; stata una giornata difficile per la Formula 1 e molto stressante per noi piloti. Forse &egrave; difficile da capire per chi non ha mai guidato una macchina di F1 su una pista complessa come quella di Jeddah, ma non &egrave; facile rimanere concentrati sulla guida e mettere da parte le naturali preoccupazioni quando si vede il fumo dell'incidente. Abbiamo avuto lunghe discussioni tra di noi, con i team principal e con le persone ai vertici del nostro sport. C'&egrave; stata una lunga serie di opinioni condivise e dibattute, ed il risultato &egrave; stato che, in seguito alle rassicurazioni non solo dei vertici della F1 ma anche del governo saudita, che ha spiegato come le misure di sicurezza siano state portate al massimo livello, si svolgeranno regolarmente al sabato le libere e le qualifiche e la gara alla domenica. Ci auguriamo che il Gran Premio venga ricordato come una bella gara e non per l'incidente accaduto ieri". Nuovi motori a Jeddah: ecco chi deve gi&agrave; smarcare dei nuovi componenti       

I piloti hanno voluto rassicurazioni maggiori dopo l'iniziale ok dei team principal, e ne &egrave; uscita una riunione fiume terminata solo a tarda notte

GP Arabia Saudita, la lunga notte di Jeddah: la ricostruzione

        &Eacute; George Russell a rilevare la posizione in seno al Consiglio dell'associazione piloti ricoperta negli ultimi anni da Romain Grosjean. Rester&agrave; consulente della GPDA il francese, ancora un anno per arrivare a conclusione del lavoro in atto sull'incidente che lo ha visto protagonista in Bahrain. Russell &egrave; stato nominato nuovo dirigente, andr&agrave; ad affiancare Sebastian Vettel e Alexander Wurz, che resta presidente della GPDA. Altra novit&agrave;, la nomina nel Consiglio di Anastasia Fowle, prima componente non-pilota a far parte del vertice dell'associazione. Vi arriva dopo aver collaborato con consulenze legali negli ultimi anni. Avanti la linea verde "&Egrave; un onore e un privilegio essere nominato dirigente della GPDA. Ringrazio il supporto dei miei compagni piloti nell'affidarmi questo ruolo e riconoscere la responsabilit&agrave; che comporta. Nei suoi 60 anni di esistenza, la GPDA &egrave; stata parte integrante nel supportare e definire la sicurezza in Formula 1, per lo sport e per i nostri tifosi. Non vedo l'ora di affrontare le nuove sfide e opportunit&agrave; insieme ad Anastasia, Sebastian e Alex", ha commentato Russell. Dalle questioni legali a dirigente nel Consiglio Quanto a Fowle, "dopo svariati anni di lavoro accanto ad Alex, Sebastian e Romain, sono orgogliosa che, insieme ai loro compagni piloti, mi abbiano nominata nel Consiglio, prima non pilota di Formula 1. Sono appassionata dello sport e dell'industria, nonch&eacute; onorata di poter supportare la GPDA nelle sue iniziative". Il calendario del mondiale 2021       

Confermate le posizioni di Wurz e Vettel, oltre al pilota Williams anche la consulente legale della GPDA, Fowle, entra nel Consiglio. Prima volta di un non-pilota

GPDA, Russell sostituisce Grosjean nel Consiglio direttivo

        Riuscir&agrave; la Formula 1 del 2021 a soddisfare i piloti? L&rsquo;intenzione di collaborare e raccogliere le indicazioni avanzate dalla GPDA &egrave; presente e si &egrave; concretizzata in due incontri tra rappresentanti della FIA, della Formula 1 e dell&rsquo;associazione dei piloti. Prima Wurz, Hulkenberg e Hamilton, marted&igrave; scorso &egrave; toccato a Romain Grosjean rappresentare i punti caldi sui quali i piloti vorrebbero si intervenisse. Gomme che non si surriscaldino e abbiano una finestra di funzionamento pi&ugrave; ampia, un&rsquo;aerodinamica delle monoposto che non faccia perdere cos&igrave; tanta deportanza quando si corre vicini a un&rsquo;altra macchina. Detto della necessit&agrave; di ridurre le disparit&agrave; tra le capacit&agrave; di spesa dei top team e degli altri, il quarto punto evidenziato dai piloti &egrave; la necessit&agrave; di ridurre il peso delle attuali monoposto. Live F1: la diretta delle prove libere 1 del GP Germania Power unit, Halo, gomme larghe, strutture di sicurezza pi&ugrave; efficienti, la necessit&agrave; di portare dietro fino a 110 kg di carburante a inizio gara: l&rsquo;era turbo-ibrida ha rappresentato un clamoroso incremento del peso minimo, sul quale sar&agrave; difficile poter incidere se non per vie traverse. GPDA, QUATTRO PUNTI SUI QUALI INSISTERE &ldquo;Abbiamo quattro punti chiari su dove vorremmo che si andasse e ci sono state discussioni su alcune cose che pensiamo fossero completamente inutili a nostro avviso per migliorare lo spettacolo. Dobbiamo continuare a spingere su questi punti e assicurarci di fare pressione e aiutare la Formula 1 a migliorare. Dei quattro punti avanzati dalla GPDA, il primo riguarda le gomme, il secondo l&rsquo;aerodinamica. Il terzo &egrave; il tema del peso e il quarto la ripartizione dei soldi tra le squadre.  Se risolviamo questi penso saremo in una situazione fot**ta***te buona&rdquo;, ha commentato Grosjean a Hockenheim. F1 TURBO IBRIDA E UNA DIETA IMPOSSIBILE Ross Brawn ha proposto un bagno di realismo, spiegando come i limiti della Formula 1 turbo-ibrida&nbsp;rispetto al passato siano anzitutto dettati da vincoli tecnici e, un ritorno ai 600 kg delle monoposto di 10 anni fa, sia semplicemente impensabile. Mercedes, GP Germania: Hamilton spera nella pioggia A Hockenheim, Mick Schumacher porter&agrave; in pista la Ferrari F2004, ecco, il V10 del tempo era un gioiello tecnologico e di ricerca con i suoi 900 e pi&ugrave; cavalli per poco pi&ugrave; di 90 kg di peso.&nbsp; Peso impensabile per una power unit odierna. Ma indietro non si torna, hanno chiarito Liberty Media, la FIA, con il placet dei costruttori, motoristi ai quali l&rsquo;ibrido attuale in fondo va anche bene per i risvolti legati al marketing e investimenti da tutelare e portare nel 2021 e oltre. Un ritorno nemmeno in discussione, "riportare il motore V10 e risparmiare 150 kg &egrave; stata la prima cosa che abbiamo proposto ma ci &egrave; stato detto che non era un'opzione", le parole di Grosjean riportate da motorsport.com. RIFORNIMENTI, UNA SOLUZIONE PROVVISORIA Cos&igrave;, l&rsquo;idea di un ritorno dei rifornimenti in gara per ridurre in parte il peso, avanzata dal presidente Jean Todt. A ben vedere, potrebbero diventare una compensazione relativa, da 50 kg in meno. &ldquo;Da GPDA vogliamo i rifornimenti, non perch&eacute; pensiamo siano grandiosi per le corse ma perch&eacute; abbiamo il bisogno di abbassare il peso. &Egrave; una misura provvisoria per aiutare a rendere le macchine 60 o 70 kg pi&ugrave; leggere a inizio gara e non surriscaldare le gomme. Quando iniziai nel 2009 le macchine pesavano 605 kg, ora siamo a 740 e qualcosa, siamo 140 kg in pi&ugrave; e li senti nelle curve lente, le macchine sono molto pesanti e, a inizio gara, lo sono ancor di pi&ugrave;, con 850 kg o qualcosa di simile. Stiamo discutendo delle gomme da 18 pollici, saranno altri 25 kg, un impianto frenante standard porter&agrave; un incremento di altri 8 kg. Stiamo in realt&agrave; aggiungendo peso su peso, mentre noi vogliamo abbassarlo&rdquo;.       

La posizione della GPDA &egrave; riassunta da Grosjean, presidente dell'associazione dei piloti: quattro punti centrali, tra cui gomme, aerodinamica e peso i fattori essenziali per migliorare le corse. I rifornimenti diverrebbero un aiuto per ridurre le masse in gioco

F1, Grosjean: sì ai rifornimenti per ridurre il peso delle monoposto

Era il gennaio del 2016 quando per la prima volta dalla GPDA, per voce del suo presidente Alex Wurz, arriv&ograve; decisa la richiesta di protezioni supplementari per la testa del pilota. L&#39;introduzione dell&#39;Halo sar&agrave; una pietra miliare nella storia della Formula 1, tale &egrave; la portata del cambiamento che si realizzer&agrave;.  L&#39;annuncio dell&#39;obbligatoriet&agrave; dal 2018 del dispositivo &egrave; stato commentato da Wurz favorevolmente: &laquo;Relativamente all&#39;introduzione di una protezione per la testa supplementare, come detto pi&ugrave; volte, noi piloti rispettiamo l&#39;impegno della FIA sulla sicurezza e supportiamo la continua ricerca per rendere le corse pi&ugrave; sicure.&nbsp;Negli ultimi decenni abbiamo visto aumentare velocit&agrave; e tempi sul giro sempre pi&ugrave; rapidi, e questo andare in cerca di corse al top &egrave; possibile unicamente per la maggiore sicurezza. Ugualmente, nello stesso periodo abbiamo registrato un incremento della popolarit&agrave; del nostro sport, la Formula 1 &egrave; un modello di comportamento per il continuo incremento di sicurezza senza mettere a rischio le prestazioni&raquo;.  Sar&agrave; difficile far digerire agli appassionati quello che sar&agrave;, di fatto, uno snaturamento del concetto di monoposto aperta che ha definito la Formula 1 sin dagli albori e di certo non apporta un contributo nel migliorare l&#39;estetica.&nbsp;&laquo;Sebbene la soluzione dell&#39;Halo potrebbe non essere per tutti la pi&ugrave; piacevole esteticamente, noi piloti continueremo a correre e spingere il pi&ugrave; possibile in pista, in quella che &egrave; la chiave della continua crescita e popolarit&agrave; della Formula 1&raquo;, aggiunge Wurz ad Autosport.&nbsp;  Un equilibrio irraggiungibile quello tra le esigenze di protezione ulteriore della testa del pilota (area gi&agrave; oggetto di interventi nel 1996, quando vennero rese obbligatorie le protezioni laterali) e l&#39;idea stessa di cockpit aperto: un ossimoro che la FIA &egrave; determinata a cancellare.  Sterzi a parte:&nbsp;L&#39;Halo &egrave; peggiore dei mali che vuole curare 

Prime reazioni alla decisione dello Strategy Group di rendere obbligatorio l&#39;Halo sulle monoposto dal 2018. Dalla GPDA arrivano le parole di Alex Wurz

Wurz: &quot;Halo potr&agrave; non piacere ma F1 modello per la sicurezza&quot;

Non sono rimaste inascoltate le accuse mosse dai piloti della GPDA, di portare la Formula 1 verso il baratro, rivolte a chi gestisce il business, senza sollevare nessuno dalle proprie responsabilit&agrave; (team, Fia, Ecclestone). Una lettera per manifestare il proprio dissenso. E con una lettera replica Bernie Ecclestone, che altro assist non aspettava per rilanciare sul campo dell&rsquo;assenza di governance chiara. &laquo;Non &egrave; facile essere d&rsquo;accordo con voi, ma avete ragione nel dire che il processo decisionale nello sport &egrave; obsoleto e strutturato male&raquo;, scrive il capo della FOM, che in passato aveva bollato a pi&ugrave; riprese come inutile lo Strategy Group, accusando, nei mesi scorsi, Ferrari e Mercedes di fare cartello e influenzare il voto degli altri team nella Commissione F1 in ragione della loro posizione di forza quali fornitori delle power unit.  &laquo;Come avete dichiarato, i proprietari e tutti coloro i quali hanno un interesse nella Formula 1 devono urgentemente considerare la ristrutturazione degli assetti decisionali&raquo;, prosegue Ecclestone, sollecitando una discussione sui punti controversi che porti a un cambiamento. Non manca l&rsquo;affondo, diretto a quanti puntano a preservare i propri interessi, i team nello specifico: &laquo;Sono in Formula 1 da quasi 50 anni, dite che tutti agiscono con le migliori intenzioni (riferendosi alla lettera della GPDA; ndr). Non so se si sia trattato di un errore di stampa. Se non lo &egrave; stato, dovrebbe leggersi: &ldquo;con le loro migliori intenzioni&rdquo;&raquo;.  Volendo dividere il campo in due parti, si potrebbe dire di un Ecclestone schierato dalla parte dei piloti, ma in realt&agrave; trattasi di un palla raccolta al balzo, prima di tutti gli altri, per legittimare la sua visione critica sull&rsquo;eccesso di democrazia che ha portato all&rsquo;immobilismo decisionale, quando non a misure totalmente fuori controllo, come la farsa del format di qualifiche: proposto per bloccare proprio l&rsquo;idea alternativa di Ecclestone della griglia di partenza invertita nelle prime posizioni, bocciato a Melbourne e con l&rsquo;idea di un ritorno al passato gi&agrave; dal Bahrain, salvo emergere una terza via &ldquo;ibrida&rdquo; sulla quale i team dovranno votare oggi.

Le critiche mosse dai piloti al sistema di governo inadeguato sono l&rsquo;assist che Ecclestone coglie al balzo per spingere al cambiamento

Ecclestone si schiera con la GPDA

Da voci singole, a coro unanime. La GPDA, l&rsquo;associazione che riunisce i piloti di Formula 1, si rivolge a chi, lo sport, lo gestisce, a chi lo segue e ai tifosi. L&rsquo;ultima uscita era arrivata a fine gennaio, quando Alexander Wurz si fece portavoce di un&rsquo;esigenza ormai non pi&ugrave; procrastinabile: l&rsquo;introduzione di un dispositivo di protezione per il casco. Spinse anche per interventi tecnici chiari, che dessero ai piloti l&rsquo;opportunit&agrave; di correre sempre al limite, invocando gomme che lo permettessero.  Oggi, il bersaglio delle rimostranze della GPDA &egrave; pi&ugrave; ampio. E&rsquo; la gestione stessa del &ldquo;giocattolo&rdquo;. Il sistema di governo inefficace, con gli interessi impossibili da conciliare dei team, ma non solo. &laquo;Amiamo il nostro sport!&raquo;, inizia cos&igrave; la lettera. &laquo;Cerchiamo la competizione e amiamo la F1 quasi incondizionatamente, il che ci rende probabilmente le persone, tifosi a parte, con l&rsquo;interesse pi&ugrave; puro nei riguardi della Formula 1&raquo;. Un preambolo chiaro per definire la posizione: le critiche che muoviamo sono per il bene dello sport.  &laquo;Sentiamo che alcune recenti modifiche regolamentari, sia sul versante tecnico che sportivo, incluse alcune direzioni sul fronte del business, siano un danno, non risolvono i problemi pi&ugrave; importanti che si trova davanti il nostro sport e, in certi casi, possono metterne a rischio il futuro&raquo;. E&rsquo; il primo affondo, &ldquo;addolcito&rdquo; dal riconoscimento delle buone intenzioni da parte di squadre, organi di governo e propriet&agrave; della Formula 1. Come dire: provate a fare il meglio per la categoria, ma non vi riesce.  &laquo;I piloti sono giunti alla conclusione che il processo decisionale &egrave; obsoleto e mal strutturato e impedisce che si possano compiere dei progressi. A volte, in realt&agrave;, porta all&rsquo;esatto opposto, un blocco. Tutto ci&ograve; si riflette negativamente sul nostro sport, impedisce di essere pronto per la futura generazione di tifosi e compromette ulteriormente la crescita globale.  Vorremmo chiedere con urgenza ai proprietari e tutti coloro i quali hanno interessi nella Formula 1 a considerare una ristrutturazione del sistema di governo. Le direzioni e decisioni future della Formula 1, siano a breve o lungo termine, sportive, tecniche o legate agli affari, dovrebbero essere fondate su un piano chiaro, che rifletta i principi e valori fondanti della F1&raquo;.  Richieste importanti, piloti che sfiduciano chi ha retto finora il business e l&rsquo;ha portato verso il baratro, con decisioni fallimentari. Da ultimo quella del formato di qualifiche modificato a poche settimane dal via del mondiale, salvo poi fare retromarcia frettolosamente ma con l&rsquo;incognita sulla riuscita della manovra; una proposta maturata non gi&agrave; per vera convinzione sull&rsquo;utilit&agrave;, quanto per arginare le richieste di Ecclestone sull&rsquo;inversione della griglia di partenza.  La lunga lettera della GPDA, firmata da Button, Vettel e Wurz in rappresentanza dei piloti, prosegue: &laquo;Dobbiamo assicurare che la F1 resti uno sport, una competizione contesa tra i migliori piloti su macchine straordinarie e sui circuiti pi&ugrave; belli. La F1 dovrebbe essere solo la casa dei team, piloti, circuiti migliori, con partner e fornitori adeguati per un campionato esclusivo&raquo;. Ci tengono a chiarire che non si tratta di un attacco indifferenziato, ma di un appello mosso per il bene della categoria.  E non arriva improvvisa la lettera, Wurz ha spiegato che tutti i piloti hanno a lungo pianificato quali punti toccare &ndash; compreso quello dell&rsquo;adeguamento dello sport alle nuove abitudini del pubblico, di come usufruire del prodotto &ndash; e a Melbourne si &egrave; tenuto un ulteriore confronto. GPDA che parla a nome di tutti i piloti, ma la votazione che ha approvato la lettera &egrave; stata presa a maggioranza, con Wurz a specificare: &laquo;In questo caso, c&rsquo;&egrave; stato un voto estremamente chiaro sul desiderio di esprimere la nostra opinione&raquo;, ha commentato a BBC Sport.

L&rsquo;associazione dei piloti chiede urgentemente modifiche al sistema di gestione della Formula 1: obsoleto e mal strutturato

L&rsquo;appello GPDA: cambi il governo della F1

Continuano a emergere dettagli sull&rsquo;incontro di marted&igrave; scorso a Milano, promosso dalla Pirelli e mirato alla definizione di un piano d&rsquo;azione per gomme che consentano ai piloti di spingere per l&rsquo;intera durata di un gran premio, nonch&eacute; trovare soluzioni condivise sugli interventi tecnici da apportare alle monoposto 2017.  Una delle modifiche riguarda l&rsquo;adozione di una protezione ulteriore per il casco del pilota, sollecitata dalla GPDA la scorsa settimana. Si sono compiuti passi avanti in merito, ed &egrave; lo stesso Alexander Wurz, presidente dell&rsquo;associazione piloti, a spiegare in quale direzione si andr&agrave; il prossimo anno.  &laquo;I piloti sono ovviamente contenti che i rappresentanti del comitato tecnico siano d&rsquo;accordo per l&rsquo;introduzione di protezioni supplementari per la testa nel 2017, a seguito delle raccomandazioni della GPDA e le ricerche della FIA.  Adesso entriamo nella fase della progettazione, nella quale i piloti dovranno essere aperti a una visuale leggermente diversa, a causa della struttura aggiuntiva. Sono curioso di scoprire come i team renderanno la soluzione accattivante&raquo;, ha commentato alla BBC.  Il dispositivo del quale si discute &egrave; l&rsquo;Halo, anticipato da un disegno Mercedes lo scorso anno e costituito da una struttura aperta, efficace in particolare negli impatti con oggetti di dimensioni importanti, come una ruota, un elemento della monoposto (il musetto che colp&igrave; lo scorso anno Wilson in IndyCar), o lo stesso decollo di una vettura, mentre nel caso di oggetti di piccole dimensioni (come nel caso della molla che centr&ograve; Massa in Ungheria nel 2009) l&rsquo;efficacia sembra sia ridotta, in ragione della conformazione aperta nella parte anteriore.  Secondo quanto riporta la BBC, l&rsquo;Halo potrebbe essere completato da un piccolo parabrezza, soluzione al vaglio degli esperti FIA, sebbene non ci siano ancora conferme ufficiali sull&rsquo;integrazione gi&agrave; dal prossimo anno.  Fabiano Polimeni

Il presidente della GPDA rivela alcuni dettagli dell&rsquo;incontro Pirelli di marted&igrave; scorso. Si va verso l&rsquo;introduzione dell&rsquo;Halo

Wurz, nel 2017 abitacoli protetti

Ci sar&agrave; ancora un incontro per provare a trovare un accordo sugli interventi da apportare alle monoposto 2017. Dalla riunione di venerd&igrave; scorso a Heathrow, meeting tecnico tra rappresentanti delle scuderie e Charlie Whiting, non sono emerse soluzioni condivise sui temi della configurazione aerodinamica, gli interventi per ridurre il costo delle power unit dal 2018 insieme alla riduzione del numero di cambi disponibili in stagione, la proposta di abitacoli con protezioni per la testa del pilota, invocate con decisione dalla GPDA per un&rsquo;introduzione gi&agrave; il prossimo anno.  C&rsquo;&egrave; una data-limite, &egrave; l&rsquo;1 marzo, oltre la quale sar&agrave; necessaria l&rsquo;unanimit&agrave; dei consensi per deliberare cambiamenti al regolamento tecnico in ottica 2017. Fonti non citate da Autosport avrebbero svelato che su alcuni punti si sono compiuti passi avanti, ma restano nodi irrisolti su altri dettagli cruciali.  Non resta che attendere il prossimo incontro, che si terr&agrave; nella settimana della prima sessione di test a Barcellona (22-25 febbraio), perch&eacute; dalla &ldquo;rivoluzione&rdquo; inizialmente prospettata e da introdurre tra 12 mesi resti qualche intervento significativo.  Gli scettici sulla possibilit&agrave; che le modifiche siano deliberate in un lasso di tempo cos&igrave; ristretto non mancano, e alla vigilia della riunione di Heathrow, Andy Green, direttore tecnico Force India, commentava: &laquo;C&rsquo;&egrave; una pressione via via crescente perch&eacute; si possa trovare il giusto approccio in due incontri da 6 ore ciascuno&raquo;. Parole alle quali collegare gli auspici di Pat Symonds, direttore tecnico Williams, per uno slittamento di tutte le modifiche tecniche sul tavolo al 2018.  Fabiano Polimeni

Dopo l&rsquo;incontro di venerd&igrave; a Heathrow, la commissione di tecnici dei team si ritrover&agrave; a fine febbraio per cercare un accordo

F1 2017, l&rsquo;ultima chance per decidere

Ci sono due richieste che arrivano a gran voce dall&rsquo;associazione piloti ed &egrave; Alexander Wurz a dargli ampio rilievo. Una riguarda la sicurezza, l&rsquo;altra le gomme. Non si pu&ograve; pi&ugrave; attendere per l&rsquo;implementazione di una struttura di protezione per la testa e i piloti vorrebbero che venisse adottata gi&agrave; sulle monoposto 2017. Gli incidenti di Jules Bianchi prima e Justin Wilson poi, hanno riposto l&rsquo;attenzione su un rischio che &egrave; insito nel concetto di monoposto. E&rsquo; altrettanto vero come si sia trattato di due incidenti molto diversi e, nel caso del povero Bianchi, una protezione extra probabilmente non avrebbe cambiato il drammatico esito.  La FIA ha testato diverse soluzioni alternative, dal cockpit interamente chiuso alla struttura pi&ugrave; essenziale, con una sorta di V che non limiti la visibilit&agrave; del pilota e consenta una pi&ugrave; rapida uscita o estrazione dall&rsquo;abitacolo. La GPDA vorrebbe questo sistema, &laquo;le ricerche condotte dagli esperti della Federazione sono state approfondite e si &egrave; giunti a una soluzione chiara. I piloti sentono che &egrave; l&rsquo;ora di integrare la protezione aggiuntiva non pi&ugrave; tardi del 2017&raquo;, ha spiegato Wurz alla BBC.  E&rsquo; uno dei punti che sar&agrave; all&rsquo;ordine del giorno dell&rsquo;incontro tecnico di venerd&igrave; prossimo, che dovr&agrave; servire anche a definire quali caratteristiche aerodinamiche dovranno avere le monoposto del prossimo anno. Il tempo per introdurre la gabbia protettiva non &egrave; un problema, a sentire il pilota austriaco: &laquo;Ovviamente saranno necessarie delle modifiche strutturali al telaio, ma con un anno di tempo non trovo molte voci contrarie a questa miglior&igrave;a sul piano della sicurezza, soprattutto alla luce degli ultimi gravi incidenti nelle categorie a ruote scoperte, che hanno portato a traumi alla testa.  Io e tutti i piloti speriamo che sia solo una formalit&agrave; l&rsquo;aggiunta di protezioni extra per il casco&raquo;. Fin qui le richiesta legate al fronte della sicurezza. Poi c&rsquo;&egrave; un altro piano sul quale la GPDA vuole far sentire la propria voce, ed &egrave; quello delle prestazioni. Nello specifico, i piloti non vogliono pi&ugrave; saperne di dover correre in un&rsquo;ottica di gestione della gomma: vogliono maggior velocit&agrave; in curva e una durata delle coperture che permetta loro di spingere per l&rsquo;intero arco di gara.  &laquo;Una gomma che consenta di estrarre tutto il potenziale da queste straordinarie auto da corsa, perch&eacute; &egrave; questo che la Formula 1 &egrave;, il vertice del motorsport, che tutti noi amiamo. I piloti vogliono sottolineare con chiarezza che vorrebbero una gomma Pirelli pi&ugrave; veloce in curva e al tempo stesso sicura. Se avremo gomme con pi&ugrave; aderenza avremo piloti contenti e questo comporter&agrave; prestazioni autentiche, un messaggio puro sulla guida al limite&raquo;.  Si potrebbe eccepire una sorta di contraddizione tra la richiesta di una sicurezza maggiore invocando l&rsquo;introduzione delle protezioni per la testa e, al tempo stesso, auto pi&ugrave; veloci in curva. &laquo;Sappiamo che monoposto e circuiti sono stati progettati per garantire la sicurezza a velocit&agrave; superiori. Abbiamo gi&agrave; visto in passato velocit&agrave; in curva pi&ugrave; alte, nel 2009 le macchine erano oltre 50 km/h pi&ugrave; rapide. Mentre i piloti vogliono minimizzare i pericoli utilizzando le moderne tecnologie e lo straordinario know-how maturato negli anni, accettano il rischio alla base delle corse a un certo livello. Per prima corsa i piloti vogliono andare veloce&raquo;.  Fabiano Polimeni

Wurz si fa portavoce delle richieste dei piloti: integrare la struttura di protezione per il casco gi&agrave; dal 2017

La GPDA spinge: protezioni extra e gomme pi&ugrave; veloci

217.756 appassionati hanno espresso la loro opinione completando un ampio questionario on-line promosso dalla Grand Prix Driver Association, dipingendo un ritratto molto completo di come viene percepita oggi la Formula Uno. Tra i molti verdetti non stupisce certo la prima posizione della Ferrari come &ldquo;team preferito&rdquo;. La Scuderia ha preceduto altre due squadre storiche della Formula Uno come McLaren e Williams. &Egrave; stato decisamente pi&ugrave; a sorpresa il podio alla voce &ldquo;pilota preferito&rdquo;, che ha visto il primo posto di Kimi Raikkonen davanti a Fernando Alonso e Jenson Button.  Tra i piloti &ldquo;top&rdquo; di tutti i tempi trionfa Ayrton Senna, davanti a Michael Schumacher e Alain Prost mentre ha un po&rsquo; sorpreso la classifica degli aggettivi associati al mondo della Formula Uno: ha prevalso &ldquo;costosa&rdquo;, davanti a &ldquo;tecnologica&rdquo; e &ldquo;noiosa&rdquo;. Bocciata la griglia invertita (solo il 18% dei votanti ha sposato questa possibilit&agrave;) cos&igrave; come tutte le formule per bilanciare le performance, come le zavorre legate al conseguimento dei risultati. Promossa la possibilit&agrave; di rivedere i rifornimenti di carburante, cos&igrave; come due o pi&ugrave; fornitori di pneumatici. Tutti d&rsquo;accordo sulla domanda pi&ugrave; cara ai fans: la Formula Uno dovrebbe essere pi&ugrave; aperta e trasparente con i fans.  Roberto Chinchero

Ricordate il sondaggio promosso dalla Gpda per valutare come vedono la Formula Uno gli appassionati? Ecco i risultati

Sondaggio Gpda tra sorprese e conferme

Sar&agrave; anche in crisi con la Ferrari, ma non &egrave; certo in crisi con i fan della F1. Anzi, &egrave; il pilota pi&ugrave; popolare presso i tifosi.  Kimi Raikkonen &egrave; stato eletto come il pilota pi&ugrave; popolare dagli appassionati che hanno partecipato al sondaggio istituito dalla GPDA, l&rsquo;associazione dei piloti F1 per chiedere ai tifosi suggerimenti su cosa &egrave; buono e cosa c&rsquo;&egrave; di sbagliato in F1 e come cambiare il mondo dei gran premi.  Ma Raikkonen con la sua abituale flemma ha risposto con disarmante ingenuit&agrave;: &ldquo;Beh, &egrave; una cosa positiva perch&eacute; &egrave; meglio averli i fan che non averli&rdquo;. Poi ha aggiunto: &ldquo;Bisogna vedere chi ha risposto...&rdquo;.  E quando gli &egrave; stato chiesto cosa secondo lui i fan potevano apprezzare di lui, Kimi &egrave; stato ancor pi&ugrave; disarmante: &ldquo;Boh, bisogna chiederlo a loro, non a me&rdquo;. Forse se i fan ascoltassero oggi queste risposte, voterebbero per qualcun altro...  Poi Raikkonen &egrave; tornato sull&rsquo;argomento Ferrari 2016 specificando il suo punto di vista: &ldquo;La Ferrari ha detto che mantenere il posto dipende da me? Non &egrave; cos&igrave;, perch&eacute; sono loro a prendere la decisione; io devo soltanto fare bene le gare. Purtroppo non &egrave; successo negli ultimi tempi, a volte le cose non vanno come vorresti, fa parte del gioco. Ci sono sempre congiunture a un certo punto della stagione. Spero di sapere a un certo punto cosa accadr&agrave;&rdquo;.  Per&ograve; ha ribadito di avere fiducia nella monoposto 2015. &ldquo;L&rsquo;incidente dell&rsquo;Austria e &egrave; cosa passata, succede nelel corse, magari ne far&ograve; altri in futuro. A volte le cose vanno storte ma non &egrave; che ti metti a odiare la macchina se fai un incidente. Le cose possono cambiare. La SF15-T &egrave; una buona auto, &egrave; stata migliorata molto, forse non &egrave; abbastanza veloce per dare filo da torcere alla Mercedes ma &egrave; valida e rappresenta un miglioramento enorme rispetto al 2014. Abbiamo fatto una progresso cos&igrave; grande dall&rsquo;anno scorso che a volte la gente si dimentica di dove eravamo nel 2014 e cosa abbiamo fatto quest&rsquo;anno&rdquo;.

Emerge il n.1 dal sondaggio della GPDA. E sul rapporto Ferrari dice: &ldquo;Il mio futuro non dipende da me ma da loro&rdquo;

Raikkonen il pilota F1 pi&ugrave; popolare per i fan

Dopo le proposte emerse dallo Strategy Group sulla strada che la Formula 1 deve imboccare nel futuro immediato, a Montecarlo arriva il sondaggio promosso dalla GPDA, pensato per coinvolgere i tifosi e conoscere qual &egrave; la loro visione dello sport oggi, i punti considerati essenziali e in quale direzione andare per migliorare. &laquo;Come piloti di Formula 1, amiamo e ammiriamo questo sport. Condividiamo i sentimenti dei tifosi che si esaltano sulla purezza dell&rsquo;uomo e della macchina nella battaglia contro le leggi della fisica e, ovviamente, il cronometro. Senza i tifosi la Formula 1 non sarebbe nulla, ed &egrave; per questo che la GPDA vuole conoscere qualcosa in pi&ugrave; di te e cosa pensi dello sport&raquo;, si legge in un comunicato.  Scorrendo le pagine del sondaggio, disponibile all&rsquo;indirizzo gpda.motorsport.com, si scopre un questionario molto dettagliato. Si parte dalla profilazione del tifoso, il suo livello di interesse attuale sulla Formula 1 e quelle che sono le categorie extra-F1 seguite.  Andando nel dettaglio delle domande chiave, quelle potenzialmente con risvolti sui regolamenti futuri &ndash; ammesso che rivesta un peso importante l&rsquo;esito della consultazione &ndash; si chiede se la Formula 1 debba essere o meno un laboratorio per le nuove tecnologie, quanto sia importante ricevere un&rsquo;informazione continua, oltre il week end di gara, o ancora quale peso devono avere i social media nella comunicazione dello sport.  Interessante &egrave; anche l&rsquo;analisi di come sia cambiata la visione dei gran premi con l&rsquo;avvento delle pay-tv e quale sia ritenuta la fascia oraria preferita per seguire le gare. C&rsquo;&egrave; spazio anche per &ldquo;eleggere&rdquo; i gran premi-baluardo, quelli che imprescindibilmente devono far parte del campionato, senza trascurare anche il numero di corse che rappresentano l&rsquo;equilibrio perfetto per una stagione non troppo lunga.  Altro tema trattato &egrave; legato al costo dei biglietti, nonch&eacute; le attivit&agrave; di contorno che dovrebbero essere offerte a chi si reca in pista per il week end di gara. Ovviamente non manca nemmeno la domanda su come dovranno essere le monoposto di domani, il look da &ldquo;copiare&rdquo; o quali concept prendere come riferimento (ricordiamo come nei mesi scorsi sia Ferrari che Red Bull abbiano suggerito delle varianti sulle forme delle monoposto).  A Montecarlo il sondaggio &egrave; stato presentato da Alexander Wurz insieme a Vettel e Button, in rappresentanza della GPDA, accanto a loro c&rsquo;era anche Bernie Ecclestone.  Fabiano Polimeni

Domande dettagliate per capire qual &egrave; la visione attuale e quali correttivi apportare per il futuro

12 risultati per 'gpda'

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