          Alain Prost, ex pilota, quattro volte campione del mondo ed oggi consigliere speciale per Alpine. Un ruolo che ha a cuore, ma che non esiterebbe a lasciare nel caso in cui, in Formula 1, venisse introdotta ufficialmente quella che al momento &egrave; solo un'idea, ovvero una griglia di partenza invertita per aumentare lo spettacolo. Sterzi a parte: E' il mondiale pi&ugrave; bello della storia? Contro il DNA della F1 Il Professore ha spiegato di non apprezzare questo snaturamento della massima espressione dell'automobilismo: "Se c'&egrave; la possibilit&agrave; sono felice di testare nuove cose, ma la F1 deve chiedersi perch&eacute; sta facendo questi tipi di esperimenti e cosa vuole ottenere. La Formula 1 deve restare vicina alla sua tradizione, che significa tecnologia e apice dello sport automobilistico, e chi vince lo fa perch&eacute; &egrave; il migliore. Questo &egrave; il DNA della F1. Io odio la griglia invertita, la odio davvero. Se venisse introdotta, penso che abbandonerei il Circus perch&eacute; sarebbe la cosa peggiore possibile nei confronti del DNA di questo sport. Preferisco avere un lungo dominio di una squadra perch&eacute; ha lavorato meglio e se lo &egrave; meritato piuttosto che vedere questa cosa della griglia invertita".  F1 2022, ecco la bozza del calendario Macchine troppo affidabili Prost ha poi spiegato che non &egrave; a favore nemmeno dei punti assegnati alla qualifica, che sarebbe un altro aspetto della griglia invertita: chi &egrave; pi&ugrave; veloce parte dietro ma almeno porta a casa dei punti. Al riguardo, il francese ha detto: "Sono aperto alle idee altrui, ma da questo lato sono molto tradizionalista, non mi piacerebbe neanche dare punti semplicemente a chi &egrave; stato pi&ugrave; veloce, sarebbe qualcosa di molto difficile da confrontare con quanto abbiamo avuto in passato; tutavia questo sarebbe un po' pi&ugrave; meritocratico. Piuttosto, ricordo che ai miei tempi si finivano poche gare, l'affidabilit&agrave; era scarsa. Oggi invece l'affidabilit&agrave; &egrave; eccezionale, vanno a punti le stesse macchine ed alcune squadre finiscono senza neanche un punto. Forse si dovrebbe lavorare su questo".  Alonso: "Correre al fianco di Verstappen? No, grazie"         

<p>Il quattro volte campione del mondo ha spiegato senza mezzi termini che abbandonerebbe il Circus nel caso passasse l'idea della griglia invertita, invocando un ritorno alla scarsa affidabilit&agrave; delle vetture</p>

Prost contro la griglia invertita: "Se ci sarà, lascerò la F1"

        Test, costi, griglia invertita e, soprattutto, Ferrari. In una lunga intervista alla testata tedesca Auto Moto und Sport, Jean Todt ha parlato di tutti questi temi, dando una sua lettura su come potr&agrave; essere in parte la futura Formula 1, e senza sottrarsi alle domande sulla sua ex squadra, la Ferrari, dalla quale &egrave; stato invitato nello scorso fine settimana in occasione della celebrazione dei 1000 Gp del Cavallino. 24 Ore di Le Mans, qualifiche: Toyota al top Ferrari, nel 1993 era peggio Partendo proprio dalla Ferrari, Todt &egrave; stato tiepido nei confronti di Maranello, sottolineando per&ograve; che la situazione di oggi, per quanto difficile, non sia cos&igrave; negativa come quando arriv&ograve; lui nel 1993. Il numero di presenze, 1000, secondo Todt: "E'&nbsp;un numero elevato, ma non mi emoziona. Da bambino ero un tifoso della Ferrari, poi sono stato al loro servizio e ora sono uno spettatore neutrale. Il mio capitolo alla Ferrari &egrave; finito". Sul presente di Maranello, Jean ha detto di vederla cos&igrave;: "Non mi piace vedere nessuno soffrire, non importa chi sia. Per questo cerco prima di capire le ragioni. Posso solo dire che la Ferrari di oggi non &egrave; paragonabile alla squadra che avevo rilevato nel 1993. Mi sarebbe piaciuto avere una base di partenza cos&igrave;, oggi la Ferrari &egrave; un marchio forte. Ci sono solo pochi pezzi del puzzle che non si incastrano". Binotto: "Ad Imola piloti in qualifica meno preparati" Ritorno al passato non pi&ugrave; possibile La discussione ha toccato poi il tema dei costi, sempre in cima alle preoccupazioni di tutti. Secondo Todt lo sport dei motori &egrave; cambiato, non si potr&agrave; pi&ugrave; tornare indietro su tanti aspetti, come test illimitati e guerra tra gommisti: "Tutto &egrave; troppo costoso, ucciderebbe lo sport", ha tuonato il presidente della Fia, che ha anche aggiunto: "Il nostro sport &egrave; unico, &egrave; uomo contro uomo e macchina contro macchina. Ma il concetto di auto &egrave; cambiato completamente nel tempo, e cos&igrave; anche il mondo circostante. Il cambiamento climatico &egrave; in cima all'agenda di tutti i governi. Non saremmo sopravvissuti senza l'ibridazione". In fatto di costi, l'America pu&ograve; essere un esempio: "Sono appena stato a Indianapolis e ho visto un buon sport motoristico. Alcune squadre se la cavano con otto milioni di dollari". 24 Ore di Le Mans, FP3: Rebellion risponde, Pier Guidi insegue No alla griglia invertita Todt si &egrave; poi anche soffermato sull'imprevedibilit&agrave; della competizione, un ingrediente fondamentale per catturare il tifoso, ma il francese ci ha tenuto a sottolineare come lui sia contro a sorprese, diciamo cos&igrave;, "pilotate". Come ad esempio la griglia invertita, che al presidente Fia non piace: "Le sorprese sono l'essenza dello sport". Ma la griglia invertita "Non mi piace in Formula 2 e Formula 3. Per me non sono corse. La tensione artificiale non funziona. Voter&ograve; contro, ma se la maggioranza sar&agrave; a favore, lo accetter&ograve;".&nbsp; Horner: "Max deve guardare avanti, oltre la frustrazione"       

<p>In una lunga intervista Jean Todt ha difeso la scelta dell'ibrido e del contenimento dei costi, dicendosi per&ograve; contrario alla griglia invertita. Secondo lui, la Ferrari di oggi &egrave; messa meglio rispetto a quella ereditata da lui nel 1993</p>

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