L'ex pilota automobilistico è stato trasferito a Vicenza a causa del rogo che è divampato nella sua abitazione a Noventa Padovana. Ecco le foto dei Vigili del Fuoco

Paura per Alex Zanardi, le foto dell'incendio nella sua villa

nons embra davvero esserci pace per Alex Zanardi. Il campione paralimpico che da due anni costretto a vivere attaccato ai macchinari per un drammatico incidente avvenuto nel corso di una gara di handbike nel Senese, &egrave; stato trasferito a Vicenza dopo che ha la sua villa a Noventa Padovana ha preso fuoco.    Traferimento precauzionale  Tanta la paura per l&#39;incendio che sarebbe scaturito ieri pomeriggio dall&#39;impianto fotovoltaico nel giardino dell&#39;abitazione. Fortunatamente &egrave; stato immediato l&#39;intervento dei Vigili del Fuoco e il soccorso da parte del 118. Le fiamme sono state circoscritte e si &egrave; evitato tempestivamente che il rogo si propagasse anche all&#39;interno dei due piani della casa.  Necessario il trasferimento in un centro medico attrezzato a Vicenza visto che l&#39;incendio, che fortunatamente non ha causato danni gravi, ha mandato in tilt l&#39;impianto elettrico a cui sono attaccati i macchinari che aiutano Zanardi a sopravvivere. Una scelta presa in via precauzionale dalla famiglia e dalla moglie Daniela, che era riuscita lo scorso Natale a riportare Alex a casa dopo un lungo periodo passato nel reparto di riabilitazione al primo piano dell&#39;ospedale San Bortolo. L&#39;ennesimo ostacolo che per&ograve; un combattente come Alex continua a cercare di superare.  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp; 

<p>Un rogo si &egrave; propagato nel giardino della villa a due piani dell&#39;ex campione di automobilismo e campione olimpico, mettendo a rischio il corretto funzionamento dei macchinari che lo tengono in vita</p> 

Zanardi, incendio in casa: la famiglia lo trasferisce a Vicenza

<p>L&rsquo;ex pilota di Formula 1 sembra sempre pi&ugrave; inseguito dalle fiamme. Dopo il terrificante incidente in Formula , domenica scorsa nella categoria IndyCar dove attualmente corre con la Dale Coyne-Rick Ware Racing &egrave; rimasto vittima ancora una volta di un incendio. Anche questa volta ha reagito prontamente, evitando il peggio e domando il rogo</p> 

Grosjean, dalla F1 all'IndyCar: il fuoco lo perseguita

da Matosinhos (Portogallo): Marco Giordo  Un incendio di probabile origine dolosa, appiccato su quattro fronti diversi, sta mettendo a rischio la prima tappa del Rally del Portogallo, visto che il fronte delle fiamme sta interessando tutte e tre le speciali della prima frazione. In particolare il crono di Ponte de Lima &egrave; fortemente a rischio e solo domattina si sapr&agrave; se si potr&agrave; correre sulla prima speciale della giornata. Nel frattempo si &egrave; svolta la super speciale di Lousada, la prima della corsa lusitana, vinta da Mikkelsen davanti alle altre due VW Polo di Ogier e Latvala.  Questa la classifica dopo la prima speciale del "Rally de Portugal": 1. Mikkelsen (VW) in 2m 41.1s 2. Ogier (VW) +0.5s 3. Latvala (VW) +0.8s 4. Kubica +1.4s 5. Neuville +2.1s 6. Meeke +2.2s 7. Ostberg +2.3s 8. Prokop +2.6s 9. Sordo +2.7s 10. Bertelli +2.8s  Qui il resoconto dello shakedown.   

&Egrave; in forse la prima tappa del rally. Intanto Mikkelsen primeggia nella superspeciale di Lousada

Portogallo a rischio incendio

Intendiamoci: sono ormai parecchi anni che il fuoco ha finito di terrorizzare come una volta, quando cio&egrave; bastava un incidente per ricordare al pilota come fino a quel momento avesse corso quasi &ldquo;fasciato&rdquo; dai serbatoi del carburante. Ma gli incendi sono tornati a farsi vedere pi&ugrave; di una volta in questa stagione 2014. E pur se manifestatesi in modo meno preoccupante rispetto al passato, non sempre le fiamme sono rimaste confinate all&rsquo;uscita dello scarico. Cos&igrave; ogni tanto il pilota coinvolto ha dovuto affrettarsi a lasciare la monoposto, pungolato dal calore che arrivava alle sue spalle.  I motivi sono stati molteplici e non hanno risparmiato molti protagonisti, ma al tempo stesso sono tutti riconducibili a un unico fattore &ldquo;scatenante&rdquo;: le nuove power unit 2014. E non sempre perch&eacute; i motori - intendendo la parte meccanica dell&rsquo;apparato propulsivo - talvolta superavano i propri limiti strutturali, sparando in giro metallo rovente e olio bollente; questo anche perch&eacute; spremuti al limite della loro affidabilit&agrave; nel tempo, per via delle regole che limitano il numero di componenti durante l&rsquo;anno. Infatti in altri casi &egrave; stata la loro stessa complessit&agrave; a causare surriscaldamenti e incendi, in particolare per batterie e componenti elettriche arrivate ai limiti dell&rsquo;incandescenza.  Ma di riflesso questa complicazione ingegneristica ha pure, in certi casi, sviato la concentrazione dei tecnici da apparati solitamente molto meno problematici. Da quanto non si sente di benzina che &ldquo;sfugge&rdquo; dal sistema di iniezione, sebbene a elevatissima pressione? Eppure &egrave; ci&ograve; che &egrave; capitato nelle qualifiche ungheresi a Lewis Hamilton, facendo seguito al rogo precedente, in Germania, patito dalla Toro Rosso di Daniil Kvyat (questo per olio finito sugli scarichi, invece). Per non parlare, pi&ugrave; verso fine stagione, dei fal&ograve; di Fernando Alonso e di Pastor Maldonado (quest&rsquo;ultimo addirittura applaudito dal meccanici Lotus) altrettanto coreografici pur se confinati all&rsquo;uscita del turbo. Peccato solo che gli appassionati non si riferissero a questo, quando chiedevano delle competizioni pi&ugrave; accese&hellip;  Maurizio Voltini

Riviviamo i 10 episodi chiave della stagione conclusa, fra i quali debolezza e complessit&agrave; dei propulsori che hanno spesso causato incendi

I 10 fatti della F1 2014 - 7: di nuovo motori a fuoco

Certamente ha sorpreso molti quell&rsquo;inquadratura in TV nel corso del 27&deg; giro a Yas Marina, quando si &egrave; vista una Lotus che lasciava un&rsquo;imponente scia di fiamme. Era quella di Maldonado, costretto al ritiro con il motore esploso. Non un bell&rsquo;epilogo per la squadra, che fino a quel punto stava ben figurando con il venezuelano, dopo che la gara di Grosjean era gi&agrave; stata compromessa in partenza dall&rsquo;ultima posizione in griglia e dall&rsquo;obbligo di un immediato drive-through completo.  Ma a stupire molti telespettatori &egrave; stata anche l&rsquo;inquadratura immediatamente successiva a quella della monoposto in fiamme (fortunatamente solo dallo scarico) e del ritardato intervento dei commissari di pista (anche questa, per&ograve;...): quella in cui si vedevano i meccanici Lotus al box che reagivano&hellip; ridendo! Naturalmente molti si saranno chiesti il perch&eacute;, interrogandosi se il team fosse talmente alla disperazione (non &egrave; messo bene, in effetti) da causare reazioni isteriche alla sfortuna in pista.  Effettivamente un po&rsquo; di &ldquo;polemica reattiva&rdquo; c&rsquo;&egrave; stata, condita da umorismo inglese, perch&eacute; a scatenare l&rsquo;ilarit&agrave; non sarebbe stato il fatto in s&eacute;, quando uno dei meccanici seduti che, vedendo l&rsquo;intervento degli addetti a spegnere il fuoco, se ne sarebbe uscito ad alta voce con: &laquo;Non dovrebbero stare a spegnerla, che la lascino bruciare tutta!&raquo;. Una battuta &ldquo;sfanculesca&rdquo; che sul momento &egrave; stata presa sul ridere, reazione immortalata dalle telecamere.  Va detto che pure lo stesso Pastor Maldonado ha commentato con ironia quanto accaduto, alla fine della sua dichiarazione postgara: &laquo;&Egrave; stata una gara che mi ha sorpreso: il nostro passo si &egrave; rivelato decisamente buono, sentivo bene la macchina e ad un certo punto sono stato in grado di lottare con le Ferrari. Potevo spingere forte e la macchina lavorava bene con entrambe le mescole. Sfortunatamente &egrave; finita presto. Le fiamme hanno mostrato che il motore non stava funzionando troppo bene e anche che si stava facendo piuttosto caldo in macchina!&raquo;.  Maurizio Voltini

Spieghiamo la reazione dei meccanici Lotus al ritiro di Maldonado col motore in fiamme

Un incendio preso... sul ridere!

E&rsquo; finita in infermeria il primo Gran Premio di Singapore di Kevin Magnussen. Il pilota della McLaren, giunto decimo sotto la bandiera a scacchi, &egrave; stato curato per le ustioni riportate in seguito al surriscaldamento dell&rsquo;abitacolo della sua monoposto. Un problema che ha reso un inferno una corsa di per se gi&agrave; molto dura, come intravisto durante il periodo di Safety-Car quando Magnussen cercava un po&rsquo; di refrigerio sporgendo le braccia fuori dalla scocca.  &laquo;Per Kevin &egrave; stata una gara durissima &ndash; ha spiegato il team manager Eric Boullier &ndash; l&rsquo;acqua per dissetarsi ad un certo punto &egrave; diventata talmente calda da essere imbevibile. Dopo essersi scottato Kevin ha smesso di bere. Una cosa davvero strana, si &egrave; surriscaldato l&rsquo;abitacolo e soprattutto la borraccia dell&rsquo;acqua, senza che la telemetria abbia mostrato alcun segno di anomalia. Anche i dati relativi alle batterie non hanno evidenziato malfunzionamenti, tutto i parametri erano nella norma&raquo;.  La McLaren sta ancora investigando su quanto accaduto, e solo al rientro di tutto il materiale in sede sar&agrave; possibile approfondire l&rsquo;accaduto. Il team attende anche di sapere dalla Mercedes i motivi che hanno portato allo &ldquo;stop&rdquo; di Jenson Button.  Roberto Chinchero

Il team inglese 48 ore dopo il termine del Gran Premio di Singapore non ha ancora trovato il motivo del surriscaldamento della monoposto del danese

Magnussen "cotto": la McLaren indaga

Red Bull in fiamme in Russia

Ve bene i colpi di scena, ma quando gi&agrave; all&rsquo;inizio delle qualifiche a Budapest l&rsquo;inquadratura sulla Mercedes di Lewis Hamilton ha mostrato il fumo che usciva dal retrotreno, per non parlare delle fiamme subito dopo, sembrava pi&ugrave; il frutto di una sceneggiatura perversa che non la realt&agrave; della pista. Invece&hellip; &laquo;Non ci posso davvero credere - racconta infatti Hamilton - ma non c&rsquo;&egrave; stato proprio niente che potessi fare. C'&egrave; stato un problema con la macchina mentre stavo uscendo dalla penultima curva e poi il motore si &egrave; zittito. Ho pensato di poter tornare ai box, ma poi ho guardato negli specchietti e ho visto tutta la parte posteriore in fiamme ed &egrave; finita cos&igrave;. Ora dobbiamo vedere quali danni sono stati fatti e capire se il cambio o il motore devono essere cambiati. Siamo al punto in cui tutto &egrave; al di l&agrave; della sfortuna ora: dobbiamo fare meglio come squadra. Stasera ho bisogno di trovare il modo per trasformare tutto questo in qualcosa di positivo per domani, su cui poi costruire la mia gara. Sar&agrave; un pomeriggio molto difficile, perch&eacute; &egrave; uno dei circuiti pi&ugrave; difficili per superare. Ma queste cose arrivano per metterci alla prova e come riuscir&ograve; ad uscirne sar&agrave; la cosa pi&ugrave; importante&raquo;. Le scuse di Toto Hamilton riesce ad essere persino un poco fatalista, anche se fra le righe d&agrave; qualche responsabilit&agrave; al lavoro della squadra. Dall&rsquo;altro lato, Toto Wolff non sa come scusarsi per l&rsquo;accaduto: &laquo;Sono davvero devastato per quanto successo a Lewis. Il team ha lavorato duramente per fornire la migliore macchina a entrambi i piloti, ed &egrave; sconvolgente vederlo soffrire un altro problema simile in qualifica. Una Mercedes in fiamme non &egrave; certo quello che vogliamo mostrare al mondo n&eacute;, allo stesso modo, &egrave; lo standard che ci diamo in squadra. Chiedo scusa a Lewis e a tutti i suoi sostenitori per questo problema che gli ha dato un&rsquo;altra &ldquo;montagna da scalare&rdquo; per domani. Ma sappiamo che se qualcuno pu&ograve; farlo, &egrave; proprio Lewis. Ora lavoreremo tutta la notte per dargli la miglior monoposto possibile e studiare la strategia giusta per la gara&raquo;. Una perdita dell'iniezione Anche il responsabile tecnico Paddy Lowe non sa quasi che dire, ma comunque conferma i sospetti che si trattasse di una fuga di carburante: &laquo;Sono abbattuto per questi problemi che hanno penalizzato di nuovo Lewis, subito dopo la sua fantastica gara in Germania. Stiamo ancora smontando la macchina per capire la causa della perdita di carburante, ma in ogni caso &egrave; stato un chiaro sintomo di una fuga di benzina ad alta pressione dal sistema di iniezione diretta del motore. Questo ha causato un incendio notevole che ha rovinato gran parte della monoposto. Ora non possiamo che fare del nostro meglio per dare a Lewis la macchina e i mezzi per fare il miglior recupero possibile nella gara di domani&raquo;.  A proposito della sistemazione della macchina, &egrave; stato poi comunicato che si &egrave; verificata la necessit&agrave; di sostituire scocca, motore e cambio, per cui Hamilton partir&agrave; dalla pit-lane.  Maurizio Voltini

Anche in Ungheria un problema tecnico serio ha estromesso Lewis dalle qualifiche, condannandolo a una gara in rimonta

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