Jos Verstappen &egrave; stato molto simpatico e cordiale con giornalisti e tifosi al Rally di Ypres. Si nota che &egrave; rimasto una persona normale, con i piedi per terra, nonostante la grande carriera di suo figlio Max che grazie alla Red Bull e alle sue vittorie &egrave; entrato a far parte dell&rsquo;Olimpo della F.1. Questo era il quinto rally in carriera per pap&agrave; Verstappen, che navigato ad Ypres dal connazionale Harm Van Koppen, in questo 2022 ha partecipato sinora a quattro gare del campionato belga ed olandese al volante di una Citroen C3 Rally 2 gestita dalla DG Sport.  Per iniziare la nostra chiacchierata l&rsquo;ex pilota di Simtek, Footwork, Tyrrell, Stewart, Arrows e Minardi, che vanta 107 gran premi di F.1 in carriera, due podi e soli 17 punti raccolti nella massima categoria, ci spiega come si &egrave; avvicinato ai rally. &quot;Ho iniziato un anno e mezzo fa &ndash; ha confessato il 50enne driver olandese &ndash; guidando per alcuni giorni una Mitsubishi solo per divertimento. Mi &egrave; piaciuto molto e con un paio di amici, ho detto che potevamo farlo in modo pi&ugrave; professionale. Cos&igrave; ho iniziato quest&rsquo;anno nel campionato belga e quello di Ypres &egrave; stato il mio quinto rally finora. Per me la cosa pi&ugrave; importante &egrave; imparare, finire ogni gara e fare pi&ugrave; chilometri possibili&quot;.    Dopo una carriera in cui ha sempre corso da solo, ora c&rsquo;&egrave; un navigatore al suo fianco in macchina che le detta le note. Quanto &egrave; stato difficile abituarsi?   &quot;Questa &egrave; stata la cosa pi&ugrave; complicata. Normalmente nelle monoposto non hai delle note perch&eacute; nessuno ti parla, sei solo con te stesso, e stai guidando in un circuito. Qui &egrave; molto diverso, sei in strada e devi ascoltare perch&eacute; non sai cosa ti aspetta. Ho dovuto davvero adattarmi a questo sistema, all&rsquo;inizio &egrave; stato difficile perch&eacute; mi concentravo troppo sulla guida. Ora va meglio, cerco di rilassarmi un po&rsquo; per ascoltare il copilota o provare ad ascoltarlo il pi&ugrave; possibile&quot;.  E suo figlio Max cosa pensa di questa nuova passione?   &quot;Mi sta seguendo da casa, pensa che io sia un po&rsquo; matto a correre nei rally (ride ndr), ma capisce che mi sto divertendo e mi chiama ogni giorno per informarsi su come vanno le cose&quot;.  L&#39;intervista completa vi aspetta sul nuovo numero di As in edicola, oppure qui in edizione digitale. 

&quot;Max mi ha seguito da casa, ma mi ha chiamato ogni giorno per informarsi su come stavano andando le cose. Sa che mi diverto&quot;, ha raccontato in esclusiva ad Autosprint al Rally di Ypres

L&#39;intervista a Jos Verstappen: &quot;Mio figlio pensa che io sia matto a fare i rally!&quot;

Jos Verstappen si è saputo mettere in evidenza ad Ypres. Dopo aver fatto segnare il 10° scratch assoluto (4° di classe RC2) nella quarta speciale, ha chiuso la prima tappa in 25a posizione. Poi sabato è uscito nella prima speciale pomeridiana a Reninge mentre era 20° assoluto e 13° in classe RC2. Infine domenica grazie al Super Rally ha ripreso e ha chiuso la sua gara 60° assoluto. Ecco alcune foto

Jos Verstappen al Rally di Ypres

Jos Verstappen, padre del campione del mondo di F.1 Max ed a sua volta ex pilota di F.1 sar&agrave; un dei 66 driver al via dell&rsquo;Ypres Rally, ottava prova del mondiale WRC in programma sugli asfalti delle Fiandre subito dopo Ferragosto.  Al volante della Citroen C3  Pap&agrave; Verstappen sar&agrave; in gara tra le Rally 2 al volante di una Citroen C3 navigato dal suo connazionale olandese Harm Van Koppen. La curiosit&agrave; sar&agrave; vedere se il figlio Max far&agrave; da spettatore alla gara, gi&agrave; nel 2020 il pilota olandese era stato ospite della Red Bull alla&nbsp; partenza del Rally di Montecarlo. Altro grande ritorno a Ypres sar&agrave; quello del rallista belga Patrick Snijers (Ford Fiesta Rally 3), oltre a quello di Freddy Loix in gara su una Skoda Fabia Rally 2 Evo in lizza nel Wrc2 Masters.   

Subito dopo Ferragosto, Jos sar&agrave; uno dei 66 drivers che garegger&agrave; tra le Rally 2 insieme al suo connazionale olandese Harm Van Koppen

WRC, Rally di Ypres: pap&agrave; Verstappen pronto al debutto nelle Fiandre

Jos cuore di pap&agrave;. Occhi lucidi e tanti abbracci, con il primogenito Max a diventare il primo campione del mondo per l&#39;Olanda. Una stagione vissuta da padre con il cuore in gola e finita nella maniera migliore.  &nbsp;  Rivivi la domenica trionfale di Max  &nbsp;  Max ha meritato  Jos Verstappen a fine gara ha affidato questi pensieri ai microfoni di Sky: &quot;E&#39; stato emozionante all&#39;inizio, poi nel corso della gara sembrava finita, ma poi c&#39;&egrave; stata la safety car alla fine. Come sappiamo ci sono sempre opportunit&agrave; e Max l&#39;ha saputa cogliere, lo conosciamo, se ci sono occasioni lui la sa cogliere e oggi lo ha dimostrato. Lo ha pienamente meritato. Certo lo dico da padre, ma se guardiamo la stagione nel complesso per come l&#39;ha disputata penso sia un meritevolissimo campione del mondo.&nbsp;  &nbsp;  Sapevo sin dall&#39;inizio che sarebbe stato possibile, abbiamo lavorato 15 anni insieme dai kart per farlo arrivare come pilota, e questo &egrave; un sogno che si realizza. Abbiamo fatto di tutto per riuscirci, guidavo per centinaia di chilometri l&#39;anno per farlo correre, questi sono i risultati. Primo giro? Ho pensato &#39;no di nuovo&#39;, quando capita a Max gli danno 5&quot; di penalit&agrave;, credo Lewis avrebbe dovuto restituire la posizione, non ci potevo credere quando ho visto che era tutto regolare&quot;.   A touching moment as Max and Jos Verstappen are congratulated by Lewis Hamilton&#39;s father, Anthony #AbuDhabiGP #F1 pic.twitter.com/5n2uaLrfr2 &mdash; Formula 1 (@F1) December 12, 2021   

Il padre di Max ha sottolineato le capacit&agrave; del figlio di cogliere ogni opportunit&agrave; e gli sforzi fatti sui kart per portarlo al titolo mondiale

Jos Verstappen: &quot;Per Max &egrave; un sogno che si realizza, mio figlio &egrave; campione con merito&quot;

Da parte sua, non ha alcun dubbio: il 2017 sar&agrave; tra i grandi. Jos Verstappen guarda gi&agrave; molto in l&agrave; e prospetta un futuro a breve termine su un sedile prestigioso, per il figlio Max. Reduce da un buon sesto posto in Bahrain, il pilota olandese &egrave; naturalmente seguito da tutti i top team, com&rsquo;&egrave; normale che sia per un talento.  Il legame stretto con la Red Bull fa del team di Milton Keynes un approdo privilegiato, tanto pi&ugrave; se le prestazioni di Daniil Kvyat non svolteranno nettamente, volendo immaginare un&rsquo;accoppiata Verstappen-Ricciardo. &laquo;Sappiamo dell&rsquo;interesse della Ferrari su Max, ma non corriamo, &egrave; prematuro parlarne. Il prossimo anno sar&agrave; in una scuderia di vertice, e quando parlo di top team mi riferisco a Mercedes, Ferrari e Red Bull.  Ovviamente non sono tutte alternative alla pari, perch&eacute; la nostra prima scelta &egrave; la Red Bull. Sono tutti molto contenti di mio figlio e credo debba essere la strada che al momento deve seguire Max&raquo;, ha dichiarato a Marca.  Toro Rosso: Verstappen spezza il digiuno in Bahrain  Prospettive future a parte, c&rsquo;&egrave; un&rsquo;attualit&agrave; che si chiama Toro Rosso e un confronto con Carlos Sainz subito vivacissimo in Australia. Jos minimizza ed esclude che durante la stagione possano esserci episodi clamorosi, come un incidente tra i due (a dire il vero, a Melbourne, Verstappen quasi la combinava grossa con il contatto deciso nelle fasi finali di gara, quando era dietro Sainz e chiedeva strada al muretto): &laquo;Non credo accadr&agrave; un incidente, sono entrambi molto ambiziosi ma sanno cosa possono e non possono fare. E&rsquo; una bella battaglia sotto il profilo sportivo, una delle migliori oggi in Formula 1, ma non credo accadr&agrave; nulla di strano. Sono entrambi giovani e aggressivi, ma devono fare sempre quel che &egrave; meglio per la Toro Rosso&raquo;.  Max Verstappen on board sulla neve  

Red Bull, Mercedes e Ferrari gli approdi possibili, con una preferenza per il team di Milton Keynes

Jos Verstappen: Max in un top team nel 2017

Jos Verstappen avrebbe dovuto tornare alle competizioni a Le Mans, nel 2016, con una Lmp2 da dividere insieme a Jan Lammers e Frits van Eerd. Ora per&ograve; ha rinunciato: &laquo;Appena ho visto che il calendario metteva in conflitto il Gp di Baku con la 24 Ore di Le Mans, ho lasciato perdere, anche se il programma era ormai definito. La carriera di Max ora &egrave; pi&ugrave; importante, lui &egrave; ancora in quella fase che ha bisogno della mia presenza, cos&igrave; preferisco andare a Baku. Magari in futuro potr&ograve; saltare qualche Gp, ma ora vederlo correre, stargli vicino, poterlo aiutare, mi d&agrave; molto pi&ugrave; piacere e soddisfazione, che correre io stesso&raquo;.

Jos non corre per covare Max

Non si pu&ograve; parlare certo di una presenza ingombrante, quella di Jos Verstappen nel rapporto con il figlio Max, quantomeno dal profilo sportivo. Le premesse sono tali per cui i due podi, miglior risultato ottenuto da Jos in carriera, appaiono poca cosa di fronte alle prospettive che ha il neopatentato Max. Vuole comunque fare la sua parte, dare consigli e, soprattutto, suggerire la linea da seguire. Pu&ograve; non suscitare gran simpatia l&rsquo;olandese, ma sembra non curarsene pi&ugrave; di tanto: vincere &egrave; l&rsquo;unica cosa che gli importi.  &laquo;Faccio un po&rsquo; di tutto, sono sempre l&igrave; se ha delle domande e parliamo di tante cose. Con la mia esperienza mi accorgo cos&rsquo;accade dentro al team e, quando serve, lo spingo in una certa direzione o gli d&ograve; un consiglio, specialmente sulle questioni fuori dalla pista&raquo;, ha raccontato pap&agrave; Jos nel corso di una serata con gli sponsor, alla vigilia della gara a Austin.  C&rsquo;&egrave; tempo anche per esplorare il fattore-paura, naturale quando hai corso gli stessi rischi in pista 20 anni prima. Altra epoca, nella quale il botto di Montecarlo quest&rsquo;anno si sarebbe risolto con conseguenze molto diverse per Max. &laquo;Ci confrontiamo anche su alcune curve e sorpassi, come quello a Spa, dove ha superato Nasr all&rsquo;esterno. Ovviamente &egrave; stata una manovra bellissima, ma non del tutto senza rischi, a 300 orari.  Max non pu&ograve; pensare che funzioner&agrave; sempre. Quando correvo, a volte pensavo alla paura ma sai di averla sotto il tuo controllo. Adesso che &egrave; lui a gareggiare, ci penso di tanto in tanto, soprattutto su piste sulle quali il pericolo &egrave; maggiore. Guarda a Sochi, non proprio esente da rischi visti gli incidenti capitati.  A volte mi spavento, Max per&ograve; ama a tal punto correre che spero non capiti nulla&raquo;. Certo non lesina elogi al figlio, sottolineando come un campione lo riconosci dal talento e la capacit&agrave; di sentire la macchina, gestire le gomme nella finestra di temperatura corretta, i freni e tante piccole cose che fanno la differenza: &laquo;Un gran pilota sar&agrave; in grado di trovare e mantenere l&rsquo;equilibrio generale con pi&ugrave; facilit&agrave;. Max regola i parametri sul volante quattro o cinque volte a giro, per ottimizzare le prestazioni del motore&raquo;, sottolinea quasi fosse l&rsquo;unico a farlo.  Racconta anche il sorpasso su Sainz a Suzuka, per ribadire come abbia qualcosa in pi&ugrave;, del predestinato: &laquo;Max ha un&rsquo;altra dote, pensa con ampio anticipo quel che far&agrave;. Questo &egrave; talento, la gente dice che abbia delle capacit&agrave; extra per riuscire a pensare certe cose durante la gara&raquo;, dice riferendosi al cambio di regolazione del motore uscendo dalla 130R per avere pi&ugrave; potenza e attaccare invece di recuperare energia.  Fabiano Polimeni

Jos non si lascia sfuggire l&rsquo;occasione per tessere le lodi di Max e ammette: ogni tanto ho paura

F1, Verstappen ha capacit&agrave; extra

La fase delle polemiche e dei dubbi &egrave; stata superata e dopo il 4&deg; posto all'ultimo GP d'Ungheria, Max Verstappen ha (quasi) perso lo status di "bambino della Formula 1" per assumere lo status di pilota. Anche se leggendo le sue dichiarazioni scappa sempre un sorriso di tenerezza: a nemmeno 18 anni i suoi coetanei italiani sono alle prese con i compiti delle vacanze, le discoteche e gli amori estivi, Max ha un Mondiale, con tutta la pressione e lo stress che ne consegue, da portare avanti. Con, e qui si torna al sorriso di cui sopra, l'esame della patente ancora da sostenere.   "Non sento meno o pi&ugrave; pressione rispetto a prima - ha dichiarato il giovane olandese - E ad essere onesto non ho mai sentito molta pressione, nemmeno all'inizio della stagione. Sono dove ho sempre voluto essere". Sicuro di s&eacute; lo &egrave; certamente, lo abbiamo visto anche nelle risposte che ha dato a Massa durante la conferenza stampa del GP del Canada. Ma si tratta sempre di un ragazzo, che da bravo adolescente d&agrave; retta ai consigli di pap&agrave;. E nel suo caso ha doppiamente ragione, essendo il padre quel Jos che tutti ben ricordiamo: "Mi da sempre un sacco di consigli, sin da quando ero bambino. E' qui per darmi suggerimenti e dice sempre 'E' stata una buona giornata, ma continua a migliorare e a lavorare con il team'. Lui sa come funziona ed &egrave; sempre stato capace di stimolarmi".   Quando scatta il semaforo pap&agrave; per&ograve; non c'&egrave;: "Ogni volta &egrave; diverso, non puoi fare dei piani ben precisi. In generale speri di fare una buona partenza, cercando di prevedere quello che sta per succedere di fronte a te". Nonostante sia la stagione d'esordio Verstappen Jr ha anche le idee chiare su cosa migliorerebbe, condividendo la stessa opinione di tanti appassionati: "Il sound, dovrebbe essere pi&ugrave; forte, pi&ugrave; di qualsiasi altra auto, non come quello delle GP2".    Tornando agli impegni da adolescente qualunque, Max al momento sta preparando l'esame di teoria per la patente: "Ma per la pratica devo attendere di compiere 18 anni (il prossimo 30 settembre Ndr) Lo passer&ograve;? Non saprei. Forse andr&ograve; un po' troppo veloce!" Per quanto riguarda la scuola "Questo dovrebbe essere il mio ultimo anno, ma il treno della Formula 1 passa solo una volta nella vita, posso sempre finire in un secondo momento. Ma spero di non dover pi&ugrave; tornare a scuola, l'ho sempre odiata!". E in questo Max &egrave; assolutamente in media con buona parte dei suoi coetanei...    Francesco Colla

Il bambino prodigio della F1 si racconta: "Ascolto sempre mio padre e spero di non dover tornare a scuola". 

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L'intervista a Jos Verstappen: "Mio figlio pensa che io sia matto a fare i rally!"

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Max Verstappen, nel nome del padre Jos