Con i &ldquo;se&rdquo; e i &ldquo;ma&rdquo; non si costruisce la storia, e nemmeno una stagione di Formula 1. In Manor farebbero bene a passare ai fatti, alla pista, per mettere fine a quella che finora si &egrave; configurata come una farsa, con tanto di apparizione a Melbourne senza che in realt&agrave; ci sia mai stata l&rsquo;intenzione di provare a girare. Le ultime da Graeme Lowdon sono alquanto ottimistiche, visto che l&rsquo;amministratore delegato azzarda una Marussia capace di destare le attenzioni di tanti, se solo non si fosse interrotto il progetto 2015 sul finire dello scorso anno.  Appare quantomeno difficile crederlo, a meno di non avere la power unit Ferrari 2015 (con quali soldi?), che tanto bene ha fatto alla Sauber. &laquo;Eravamo in una fase molto avanzata con la macchina 2015 e guardando adesso dove si trovano gli avversari, avremmo potuto far girare un po&rsquo; di teste quest&rsquo;anno se non ci fossimo dovuti fermare. C&rsquo;&egrave; stato un gap nei nostri progressi e ora dobbiamo recuperarlo nuovamente&raquo;, commenta alla Bbc. Primo &ldquo;se&rdquo;.  In Malesia contano di poter dare quella dimostrazione di cosa sono in grado di poter fare e sorge legittimo l&rsquo;interrogativo su quali doti tecniche realmente siano a supporto della Manor per evitare l&rsquo;ultima fila, ammesso sempre che riesca a qualificarsi e rientrare nel 107%. &laquo;Saremo in una posizione decisamente migliore quando arriveremo a Kuala Lumpur. Come team abbiamo perso l&rsquo;opportunit&agrave; di dimostrare cosa possiamo fare, ed &egrave; dovuto principalmente al software: sono macchine tremendamente complesse&raquo;. Peccato che chi fosse in pitlane a Melbourne abbia espresso dubbi anche solo sul numero dei meccanici necessari per avviare le monoposto.  Altro &ldquo;se&rdquo; nel Lowdon-pensiero: &laquo;Se tutto fosse andato liscio non sarebbe stato un problema, ma la vita non va cos&igrave;. Si &egrave; trattato di problemi relativamente piccoli, che quando devi rientrare in termini perentori diventano visibili: nessuno ti farebbe correre al luned&igrave; con la corsa alla domenica&raquo;. Riuscire a qualificarsi e portare al termine la gara appaiono gli obiettivi massimi che oggi il team ex Marussia pu&ograve; proporsi: due sfide da vincere per dare un senso al salvataggio in extremis, privo di qualunque garanzia sul fronte tecnico.  f.p.

Ottimistiche previsioni di Graeme Lowdon su cosa sarebbe potuta essere la Manor con il progetto 2015 al via

F1, Lowdon e la Manor da far girar la testa

A Melbourne si &egrave; fatta vedere solo nei box, con le due monoposto rigorosamente ferme sui cavalletti. Nel Gran Premio di Malesia, prossima prova del Mondiale di Formula Uno 2015, sembra invece che la Manor si far&agrave; vedere anche in pista. In Australia le vetture di Roberto Merhi e Will Stevens erano incomplete (soprattutto sul fronte software) e di conseguenza impossibilitate a poter percorrere anche un solo metro di strada. &laquo;In Malesia sar&agrave; tutto diverso &ndash; ha confermato John Booth &ndash; abbiamo fatto dei grandi passi avanti rispetto a Melbourne, dove avevamo lavorato da matti ma non sufficientemente per essere in pista. Il piano prevede di essere a Sepang gi&agrave; luned&igrave;, con davanti quattro giorni di lavoro per completare il tutto ed essere regolarmente in pista per le prime prove libere&raquo;.    Nel weekend australiano non sono mancate le critiche nei confronti del team, colpevole di aver illuso con la sua presenza nei box. La FIA nel fine settimana di Melbourne ha convocato Booth per verificare che fosse stato fatto &ldquo;ogni ragionevole sforzo&rdquo; per prendere parte alla gara. Una eventualit&agrave; poi verificata dalla Federazione Internazionale, che non ha cos&igrave; inflitto alcuna penalit&agrave; al team inglese.  &laquo;Siamo entrati nel Mondiale di Formula 1 e abbiamo ritenuto importante essere presenti in Australia per cercare di competere &ndash; ha concluso Booth &ndash; ci abbiamo provato in tutti i modi ma non ci siamo riusciti. Se le nostre intenzioni fossero state diverse, non avremmo mai deciso di trasportare 30 tonnellate di attrezzature e 40 persone. Cos&igrave; come di onorare i nostri contratti con tutti i fornitori, come Pirelli e Ferrari. Ora resta un ultimo sforzo, e poi finalmente saremo in pista&raquo;.  Roberto Chinchero

Il team principal della squadra britannica, John Booth, conferma la presenza (attiva) della Manor nella prossima tappa del Mondiale

La Manor in pista a Sepang

A Melbourne, per il primo GP della stagione di Formula 1 &egrave; stato visto il manager di Kamui Kobayashi. Il pilota giapponese &egrave; in trattativa con la Manor &egrave; nel caso, potrebbe lasciare il suo impegno nella Superformula giapponese. Certo che Kobayashi non impara mai. Dopo avere stracciato un contratto ufficiale Ferrari per correre nel GT per passare alla Caterham, ora il giapponese sembra ricascarci&hellip;

Il giapponese &egrave; in trattativa con la Manor e, nel caso, potrebbe lasciare il suo impegno nella Superformula giapponese  

Formula 1, Kobayashi ora vuole rientrare

da Melbourne: Roberto Chinchero  La Manor, ufficialmente, &egrave; presente al Gran Premio di Australia Formula 1. Le due monoposto del team inglese hanno regolarmente passato le verifiche pre-gara. Come previsto dal regolamento la squadra &egrave; tra quelle che partecipano alla prima corsa dell&rsquo;anno, e di conseguenza ha accesso alla quota finanziaria prevista dalla distribuzione dei ricavi dei diritti televisivi.  Detto questo, ci si aspettava di vedere in pista Merhi (nella foto) e Stevens, ed invece i due piloti non hanno neanche indossato la tuta. Sembra che il team abbia avuto problemi legati alla gestione software delle due monoposto, ed il tutto &egrave; riconducibile allo scorso autunno, quando la Marussia fin&igrave; in regime di amministrazione controllata. Il materiale tecnico fu messo sotto sequestro, ed i computer formattati. Quando il team ha ripreso le attivit&agrave; &egrave; iniziata la corsa contro il tempo per riuscire ad essere in pista a Melbourne, ma nella lunga lista di lavori da portare a termine c&rsquo;era anche quello relativo all&rsquo;installazione e riconfigurazione del software nei computer. Attivit&agrave; cruciale, ma rimandata fino alla vigilia di Melbourne con i risultati che abbiamo visto.  Nel paddock (lo riportiamo come gossip) c&rsquo;&egrave; per&ograve; anche chi sostiene che in realt&agrave; il team sia arrivato a Melbourne gi&agrave; certo di non scendere in pista, con il solo obiettivo di essere iscritto all&rsquo;evento ed entrare cos&igrave; di diritto tra i team che beneficeranno dei contributi distribuiti della Formula One Management. Per la risposta non serve attendere a lungo, il responso arriver&agrave; nelle prove in programma domani.  

E&rsquo; ancora un punto interrogativo il debutto nel Mondiale del team inglese. Oggi sia Merhi che Stevens hanno assistito alle prove libere dai box

L&rsquo;esordio mancato del team Manor

Il team manager John Booth &egrave; arrivato a Melbourne gi&agrave; lo scorso sabato: &laquo;C&rsquo;&egrave; molto da fare, e non siamo in tanti&raquo;. In effetti il team Manor &egrave; gi&agrave; in corsa contro il tempo per essere pronto a scendere in pista nella prima sessione di prove libere. Mentre nei box di Melbourne si lavora a ritmi blandi, nel team Manor si corre gi&agrave; in regime da&hellip; qualifica. Stamattina il primo tra i (pochi) piloti arrivati nel paddock australiano &egrave; stato Roberto Merhi. Lo spagnolo, ultimo dei piloti ad avere la certezza di essere al via del Gran Premio d&rsquo;Australia, ha completato le operazioni per definire la sua posizione di guida nella monoposto e ha percorso un primo giro di pista (a piedi) con i suoi ingegneri.  &laquo;In tre settimane abbiamo studiato e realizzato l&rsquo;avantreno secondo le nuove specifiche FIA &ndash; ha commentato Booth &ndash; grazie al lavoro di sole sei persone che sono anche riuscite a far passare il crash-test al primo colpo. Ora vediamo cosa succeder&agrave;. Se tutto andr&agrave; nel migliore dei modi, la monoposto 2015 potrebbe essere completata dopo la pausa estiva&raquo;. Ma nel paddock si fanno gi&agrave; i calcoli. Se le monoposto 2015 sono progredite di almeno un secondo, ed altrettanto sul fronte della power unit (la Manor usa quella 2014), il problema del 107% cronometrico da rispettare in qualifica &egrave; concreto. In pi&ugrave; le due monoposto saranno portate in pista da piloti che vedranno sia la vettura che la pista di Melbourne per la prima volta. Tre secondi di handicap, rispetto alla gi&agrave; arretrata posizione 2014, potrebbero essere un ostacolo difficile da superare.  Roberto Chinchero     

Il team inglese &egrave; riuscito ad arrivare a Melbourne. Ora la sfida sar&agrave; riuscire ad essere al via del GP

Manor: obiettivo 107%

Il secondo pilota della Manor-Marussia nel Gp d&rsquo;Australia di Formula 1 a Melbourne, potrebbe essere lo svizzero Fabio Leimer. Ex campione della Gp2 nel 2013, Leimer, 26enne di Rothrist, negli ultimi due anni pur avendo vinto la serie cadetta non era riuscito a concretizzare il passaggio in F.1 come peraltro successo al nostro Valsecchi e a Palmer. Tutti e tre i campioni pi&ugrave; recenti della Gp2 non sono entrati in F.1, prova del poco prestigio che la Gp2 riscuote presso i team manager che cercano altrove i piloti per la F1.  Leimer adesso avrebbe trovato la chance per prendere il via di un Gran prmeio con la squadra risorta dalle ceneri della Marussia di cui conserva il nome per non perdere i crediti Fom conquistati nel 2014. Leimer, se verr&agrave; confermato, affiancher&agrave; a Melbourne Will Stevens pilota gi&agrave; annunciato dalla squadra.  La Marussia correr&agrave; con la monoposto 2014 spinta dal motore Ferrari 059 perch&eacute; il team, che aveva chiuso per fallimento ed ha riaperto sotto altra ragione sociale, usando il nome della scuderia Manor, il team di F.3 di uno dei due proprietari, John Booth, non ha costruto una nuova monoposto.  Intanto la squadra inglese &egrave; gi&agrave; a Melbourne peer preparare i box e scaricare i materiali. E i meccanici, come si vede nella foto, indossano ancora la divisa 2014 rosso chiaro della Marussia perch&eacute; oltre alla macchina anche l&rsquo;abbigliamento &egrave; quello vecchio.      &nbsp;

Potrebbe essere lo svizzero ad affiancare Stevens sulla squadra che rinasce dal fallimento

F1, Manor-Marussia con Leimer?

C&rsquo;&egrave; un aereo per Melbourne da prendere, ultima chiamata il 6 marzo. La Manor Marussia F1 potr&agrave; dirsi sulla via per partecipare al gran premio d&rsquo;Australia se non far&agrave; tardi a quel check-in. Intanto, viene svelato quel che gi&agrave; circolava nell&rsquo;ambiente, ovvero, gli investitori che hanno contribuito al salvataggio della Marussia. Si tratta di Stephen Fitzpatrick, fondatore di Ovo Energy, affiancato da Justin King di Sainsbury. La storia del team &egrave; nota, come anche la richiesta di iscrizione avanzata gi&agrave; a met&agrave; dicembre 2014, il rifiuto della Force India a consentire che partecipassero al mondiale 2015 con la monoposto dello scorso anno, l&rsquo;uscita dall&rsquo;amministrazione controllata e gli sforzi della Fia per tenere aperta la lista di partecipanti fino all&rsquo;ultimo momento utile.  La struttura organizzativa della Manor vede Graeme Lowdon nei panni di presidente e direttore sportivo, mentre per Justin King sieder&agrave; a capo del CdA a interim, confermato il ruolo di team principal per John Booth. Dettagli che forse poco appassionano il grande pubblico. Pi&ugrave; interessante, invece, scoprire che la Manor Marussia debutter&agrave; in versione aggiornata al regolamento tecnico 2015, ma a campionato in corso introdurr&agrave; il nuovo progetto sulla base di quello iniziato l&rsquo;anno scorso.  &laquo;Voglio ringraziare tutti i team, la Fia, la Fom, i fornitori e lo staff, oltre ovviamente ai tifosi per il supporto ricevuto&raquo;, commenta Lowdon. &laquo;Gli ultimi sei mesi sono stati una sfida per tutti che siamo riusciti ad attraversare e ora vogliamo tornare a correre. Grazie alla formidabile leadership di Stephen Fitzpatrick e la presenza nel consiglio d&rsquo;amministrazione di Justin King siamo in una posizione ottima in vista della nuova stagione&raquo;.  Il salvataggio del team &egrave; di per s&eacute; un&rsquo;ottima notizia, restano invariati gli interrogativi tecnici che circondano tutte le squadre in profonde difficolt&agrave; economiche: ha un senso essere in Formula 1 tanto per esserci? Secondo Fitzpatrick c&rsquo;&egrave; qualcosa in pi&ugrave;, la ragione che l&rsquo;ha portato a un impegno in prima persona e rilevare la Marussia: &laquo;Aver affrontato cinque anni difficili, essere arrivati a guadagnarsi il nono posto, due anni nella top ten, raggiungere il primo gradino della stabilit&agrave; finanziaria per finire tutto giusto all&rsquo;ultimo ostacolo: sembrava una storia troppo bella perch&eacute; terminasse.  Per molto tempo ho avuto l&rsquo;ambizione di possedere un team, speravo che Ovo Energy avrebbe avuto un tale successo da possedere un team, ma non mi aspettavo arrivasse nel 2015&raquo;.  Ora resta da definire un ultimo dettaglio, quello del secondo pilota che a Melbourne salir&agrave; sulla Manor e far&agrave; squadra con Stevens. Sempre che non si perda l&rsquo;aereo&hellip;  f.p.

Svelati gli investitori dietro il salvataggio. Resta da annunciare il secondo pilota e un&rsquo;ultima scadenza da rispettare

Manor F1, appuntamento a Melbourne

Un altro passo verso la presenza a Melbourne &egrave; stato compiuto. La Manor Marussia F1 &egrave; ufficialmente nella lista dei team iscritti al mondiale di Formula 1 2015, non senza precise clausole. Il team di Stephen Fitzpatrick, patron della multinazionale Ovo Energy e uomo della provvidenza (sebbene la figura non si sia ancora svelata ufficialmente), dovr&agrave; anzitutto superare i crash test (attesi il prossimo marted&igrave;) con una monoposto conforme alle richieste del regolamento tecnico 2015.  Uno dei piloti iscritti dal team &egrave; Will Stevens, come gi&agrave; reso noto nei giorni scorsi, ma anche su questo versante c&rsquo;&egrave; uno scoglio da superare, poich&eacute; Stevens dovr&agrave; guadagnarsi la superlicenza. La corsa contro il tempo per avere il via libera dai crash test e impacchettare tutto il necessario per essere spedito in Australia con l&rsquo;ultimo cargo utile prosegue.  Chi &egrave; Stephen Fitzpatrick? Imprenditore trentasettenne con la passione per il motorsport, era pronto a investire le sue ricchezze personali in un team di Formula E, questo prima che emergessero i problemi della Marussia lo scorso ottobre. Da allora ha lavorato per presentare un piano di acquisizione della Marussia ed essere presente al via del mondiale: si parla di cifre intorno ai 40 milioni di sterline per rilevare la scuderia. Ottenuta poi la disponibilit&agrave; della Ferrari a fornire la power unit 2014 &ndash; a cifre intorno al milione di euro a gara per i primi 10 gran premi, secondo voci non confermate &ndash; per la Manor F1 &egrave; arrivato anche il supporto della McLaren, sotto forma di accesso alle strutture e alla galleria del vento. Tra le voci che recentemente circolano nell&rsquo;ambiente, inoltre, emerge quella secondo la quale potrebbe essere Kevin Magnussen il secondo pilota Manor.  Indicazioni da prendere col beneficio d&rsquo;inventario, tanto pi&ugrave; considerando i dubbi che aleggiano intorno alla partecipazione di Alonso alla gara inaugurale in Australia e la necessit&agrave; per la Manor di trovare un pilota pagante che possa aiutare il team nella sopravvivenza.  In tutta la vicenda, forse le parole pi&ugrave; sagge sono quelle dei giorni scorsi di Felipe Massa, che si &egrave; chiesto quale sia l&rsquo;utilit&agrave; di avere una monoposto 10 secondi pi&ugrave; lenta delle migliori, pur bilanciando le sue parole con l&rsquo;augurio che possano risolvere i problemi economici e partecipare al mondiale in Manor F1.  f.p.

Il team fa parte della lista di team iscritti, ma restano due clausole da soddisfare

Manor F1, arriva l&rsquo;iscrizione al mondiale 2015

Sembrava una battaglia persa in partenza, ed invece la Manor Marussia sembra molto vicina ad essere al via del mondiale 2015. Una buona notizia per la Formula Uno, che riuscirebbe a non scendere sotto la soglia delle venti monoposto, ora che anche la Force India sembra aver superato gli ultimi ostacoli per la pianificazione economica del Mondiale 2015.  Le ultime notizie arrivate dall&rsquo;Inghilterra hanno confermato che la Manor ha prenotato il crash test al Cranfield Impact Center per l&rsquo;omologazione della vettura 2014 aggiornata con la nuova struttura frontale imposta dal regolamento attuale. Il test FIA &egrave; previsto nei primi giorni di marzo, ma nonostante il pochissimo tempo a disposizione la squadra sta provando ad essere regolarmente in pista a Melbourne. Nella sede di Dinnington si lavora senza sosta sette giorni su sette, per provare ad essere pronti per l&rsquo;ultimo cargo che partir&agrave; con destinazione Melbourne il 6 Marzo.  Intanto sul fronte piloti &egrave; stata ufficializzata la presenza di Will Stevens. Il ventitreenne pilota britannico, che ha esordito in Formula Uno lo scorso novembre ad Abu Dhabi con la Caterham, garantir&agrave; un primo supporto economico in attesa che il team possa accedere ai premi FOM, conquistati nel 2014 grazie al nono posto di Jules Bianchi nel Gran Premio di Montecarlo. Tutto tace invece sul nome che dovrebbe affiancare Stevens.  &laquo;E&rsquo; emozionante vedere tutto il personale del team Manor lavorare senza nessuna sosta &ndash; ha commentato Stevens - prima hanno salvato il team, ora stanno facendo di tutto per essere a Melbourne. C&rsquo;&egrave; un grande supporto da parte del personale, dei fornitori e anche da altre persone esterne che stanno garantendo un importante aiuto. Ringrazio la squadra per la fiducia che mi ha concesso, e spero di vedere tutto questo duro lavoro ricompensato dall&rsquo;essere presenti sulla griglia di partenza di Melbourne&raquo;.  Roberto Chinchero

La squadra britannica lavora per essere presente a Melbourne, ed ha annunciato Will Stevens come primo pilota del team

F1, la Manor Marussia ci crede

Iscrizione pagata. Uscita dall&rsquo;amministrazione controllata il 19 febbraio. Nonostante tutto, il veto a presentarsi al mondiale 2015 con la macchina dello scorso anno. Tra i team a dire no alla Manor, la Force India, ma potrebbe non essere tutto irrimediabilmente perso per l&rsquo;ex Marussia. Infatti, la Federazione internazionale tiene ancora una porta aperta al rientro nel Circus del team, non chiudendo la lista di iscritti ufficiali al campionato.  Riuscire a presentarsi a Melbourne appare una sfida titanica, tanto pi&ugrave; se si considera la necessit&agrave; di approntare una monoposto diversa da quella 2014. Tra Fia e Manor i contatti sono proseguiti anche dopo la votazione dello Strategy Group, essenzialmente per capire i margini di manovra del team e avere rassicurazioni sulla preparazione di un progetto temporaneo, che potrebbe essere essenzialmente un aggiornamento della macchina 2014. Dagli inglesi sarebbe arrivata la conferma, tuttavia esiste anche un altro aspetto sul quale si cercano garanzie: l&rsquo;impegno per l&rsquo;intera stagione, quindi un minimo di solidit&agrave; finanziaria per partecipare a tutte le gare.  Secondo fonti accreditate, i colloqui decisivi si terranno questa settimana, in seguito ai quali la federazione decider&agrave; per l&rsquo;ammissione della Manor. Ci&ograve; non significa necessariamente la presenza a Melbourne, d&rsquo;altro canto esiste un termine ultimo per poter vantare diritti commerciali: il Gran Premio del Bahrain del 19 aprile. Superata quella data senza essersi schierati in griglia, al team non spetterebbero i relativi introiti previsti dal Patto della Concordia.  Per quanto ci si sforzi per consentire un ampliamento della lista partenti, non pochi dubbi restano sull&rsquo;utilit&agrave; di ritrovarsi team in palese impossibilit&agrave; di competere utilmente nel mondiale. Non sarebbe stato meglio sviluppare il piano per schierare tre vetture da parte di un paio di team, fosse significato anche dare in gestione la terza macchina a campionato in corso? Lo spettacolo, almeno quello, ne avrebbe beneficiato.  f.p.  &nbsp;

Tra Fia ed ex-Marussia continuano i colloqui per consentire la partecipazione al mondiale 2015 nonostante il veto dello Strategy Group

Manor F1, non &egrave; detta l&rsquo;ultima parola

Alla Marussia ci sperano ancora. Almeno sino a mercoled&igrave; 21 gennaio, quando si svolger&agrave; l&rsquo;asta determinante per l&rsquo;eventuale sopravvivenza del team. Le precedenti vendite giudiziarie hanno infatti interessato beni &ldquo;secondari&rdquo;, non determinanti per l&rsquo;attivit&agrave; del team. Dice Graham Lowdon, presidente della Manor, che ha sostituito il nome Marussia nell&rsquo;iscrizione Fia al campionato: &laquo;C&rsquo;&egrave; ancora una piccola possibilit&agrave;, almeno sino a mercoled&igrave;. Le precedenti aste non hanno interessato il materiale che &egrave; indispensabile per partecipare al campionato. Se mercoled&igrave; prossimo tutto l&rsquo;equipaggiamento che viene utilizzato ai box e in pista sar&agrave; venduto, allora non avremmo pi&ugrave; possibilit&agrave;. Sulla carta, sino a quando tutto non &egrave; venduto, possiamo ancora farcela. Sarebbe una grande novit&agrave;, per tutta la F.1 e anche per i nostri fans&raquo;.  Ricordiamo che la&nbsp; Marussia attualmente deve ancora pagare 46 milioni di euro. Tra i principali creditori, la Ferrari deve ricevere ancora 21.700.000 euro per la fornitura dei motori mai pagata. Inoltre la McLaren vanta un credito di 9.170.00 euro per i servizi di engineering prestati, alla Pirelli devono ancora ricevere 1.300.000 euro per le gomme, Timo Glock deve ancora ricevere 786.000 euro di ingaggio, cos&igrave; come Chilton. In realt&agrave; il pilota inglese vanta un credito maggiore, in quanto la sua societ&agrave; Capsicum deve ancora ricevere 2.500.000 di euro, come ritorno di un prestito.  Dati questi presupposti, appare abbastanza difficile che la Marussia, o Manor come si chiama adesso, possa salvarsi nel giro di 48 ore. Anche se avrebbe diritto a quasi 38 milioni di euro come premi, per aver terminato il campionato in nona posizione. Premi che per&ograve; potrebbe incassare solo se partecipasse al campionato 2015.  Cesare Maria Mannucci

L&rsquo;asta decisiva per le sorti del team si terr&agrave; mercoled&igrave; prossimo

F1, ultime speranze per la Marussia/Manor

La nuova monoposto Ferrari in Formula 1 non si potr&agrave; vedere prima del 30 gennaio, ma nel frattempo la Casa di Maranello ha mostrato sul suo sito ufficiale&nbsp; il nuovo abbigliamento del personale del team.  Anche quest&rsquo;anno la Scuderia modenese si &egrave; rivolta alla Puma per le divise: il ruolo di testimonial &egrave; stato affidato al pilota veterano della squadra, il finlandese Kimi Raikkonen, che quest&rsquo;anno sar&agrave; affiancato dal nuovo arrivo, Sebastian Vettel.     Rispetto a quella dello scorso anno, nella divisa 2015 sparisce la fascia tricolore sulla spalla destra, e compare una minuscola bandiera italiana sulla manica sinistra.  La livrea 2015 presenta una colorazione con pi&ugrave; bianco sulle maniche e sul colletto, con uno sbuffo di nero pi&ugrave; pronunciato.  Chi vuole acquistare polo, felpe, camicie e il resto dell&rsquo;abbigliamento replica Ferrari F1 trova tutto in vendita online al sito ufficiale.    &nbsp;

In attesa di vedere la monoposto (il 30 gennaio) ecco il nuovo abbigliamento del personale del team 

Ecco le nuove divise Ferrari

La Fia ha diramato la lista ufficiale degli iscritti alla prossima stagione F1 2015. Rispetto a quella che avevamo gi&agrave; pubblicato, viene aggiunto e stabilito giusto il numero di gara di Sainz jr, il 55, mentre restano del tutto da confermare le partecipazioni di Caterham e Manor (ex Marussia) sulle quali per&ograve; ben pochi ormai fanno davvero affidamento. Pubblichiamo a seguire l'elenco.  Maurizio Voltini  

La Fia ha comunicato la lista dei partecipanti alla prossima stagione. Caterham e Manor ancora da confermare

Gli iscritti F1 ufficiali del 2015

Quella che vedete &egrave; una monoposto che non ci sar&agrave;. Si chiama, anzi avrebbe dovuto chiamarsi, MNR1. E avrebbe dovuto montare un motore Ferrari. &Egrave; la Marussia, ma dopo il fallimento della squadra, il progetto stava andando avanti con il nome originale della squadra. Quella che venne scelta da Max Mosley fra le tante candidate per correre dal 2010, e che ha fatto la stessa fine della Hrt, aspettando il futuro (a dir poco incerto) della Caterham.  &Egrave; un&rsquo;immagine interessante, quella che il team ha deciso di mostrare pubblicandola sul periodico inglese &ldquo;Racecar Engineering&rdquo;. Interessante perch&eacute; mostra le forme dei musetti delle monoposto 2015: pi&ugrave; bassi, leggermente arcuati, senza le orribili appendici che hanno fatto paragonare la F1 2014 a uno zoo. Questo in conseguenza delle nuove normative regolamentari.  Nonostante questa Manor sia fortemente derivata dalla Marussia di quest&rsquo;anno, la &ldquo;pinna&rdquo;, o ancora, sotto il muso, corrispondente alla struttura antiurto, qui &egrave; appena accennata, proprio perch&eacute; tutta la parte anteriore &egrave; pi&ugrave; bassa. Lo si nota anche dagli attacchi della sospensione push-rod: i puntoni, nella parte superiore, si infilano proprio sul bordo superiore del telaio, dove sono state create piccole protuberanze nella carrozzeria per accoglierli.  Questa monoposto (in realt&agrave; un modello da galleria del vento) non correr&agrave; mai. Ma ci d&agrave; un&rsquo;idea dell&rsquo;estetica delle prossime vetture. Pi&ugrave; simili l&rsquo;una all&rsquo;altra, ma senza le esagerazioni estetiche della stagione appena conclusa. E soprattutto prive di strutture posticce.    

Dalle immagini del modello si capisce come sar&agrave; la forma dei musi delle monoposto

La ex-Marussia svela i segreti 2015

Sebbene si sia iscritta al campionato 2014 con il nome di Manor GP, la Marussia ormai &egrave; furoi dai giochi. L&rsquo;amministratore indicato dal tribunale sarebbe ormai arrivato alla conclusione, vista anche l&rsquo;assenza di possibili compratori, che &egrave; assolutamente impraticabile cercare di tenere in piedi un simile business, quando la situazione debitoria supera i 130 milioni di dollari.  Gi&agrave; sono state avviate le pratiche di fallimento ed ora i tanti creditori si spartiranno i pochi asset a disposizione. Tra i &ldquo;danneggiati&rdquo; anche la Ferrari, la Pirelli e tanti fornitori che ora difficilmente potranno recuperare i loro crediti. Dimostrazione che i picocli team, non pagando i debiti, finiscono poi per alterare l&rsquo;intero business della F.1. I premi spettanti alla Marussia se avesse partecipato al campionato 2015, dovrebbero essere suddivisi in parti uguali per tutti, ma in questo caso forse si far&agrave; una eccezione e la cifra verr&agrave; divisia solo tra Lotus, Force India e Sauber.  Sul fronte della Catheram invece, gli amministratori indicati dal tribunale trattano ancora per evitare il fallimento. Perch&egrave; la situazione debitoria &egrave; meno grave della Marussia e perch&egrave;, comunque Tony Fernades potrebbe pure decidere di continuare, cos&igrave; come aveva fatto in precedenza. Magari su basi diverse. I soldi per farlo, certo non gli mancano.  Cesare Maria Mannucci

Sono state gi&agrave; avviate le pratiche di fallimento ed ora i tanti creditori si spartiranno i pochi asset a disposizione. Tra i &ldquo;danneggiati&rdquo; anche la Ferrari

F1, Marussia: fine dei giochi

Forse non &egrave; ancora tutto perduto per Caterham e Marussia. A dirlo &egrave; la lista dei team che hanno fatto richiesta alla Federazione Internazionale per la partecipazione al prossimo campionato mondiale di Formula 1. A sorpresa l&rsquo;elenco dei nominativi include anche quelli di Caterham e Marussia, anche se quest&rsquo;ultimo team &egrave; iscritto come Manor F1 team, ovvero la struttura che ha sempre provveduto alla gestione in pista della due monoposto. Sul fronte Caterham, la societ&agrave; che ha iscritto la squadra &egrave; la 1Malaysia Racing Team, ovvero la struttura di Tony Fernandes tornata ad essere proprietaria del team.  Nel caso di Manor l&rsquo;iscrizione &egrave; soggetta a conferma da parte della FIA, mentre per la Caterham non sembrano esserci problemi. E&rsquo; tornato in forma ufficiale il tandem McLaren-Honda, con il fornitore di motori giapponese che torna nella massima serie dopo un&rsquo;assenza di 6 anni. Nessuna traccia invece del progetto rumeno, noto come Forza Rossa.  Roberto Chinchero Ecco la lista dei team iscritti: Mercedes AMG Petronas F1 Team      (Mercedes) Infiniti Red Bull Racing           (Renault) Williams Martini Racing    (Mercedes) Scuderia Ferrari    (Ferrari) McLaren Honda    (Honda) Sahara Force India F1 Team    (Mercedes) Scuderia Toro Rosso    (Renault) Lotus F1 Team    (Mercedes) Sauber F1 Team    (Ferrari) Manor F1 Team    (Ferrari) CF1 Caterham F1 Team    (Renault) 

Ecco i team che hanno presentato l&rsquo;iscrizione alla Fia per il mondiale F1 2015. A sorpresa anche Caterham e Marussia (con nuovi nomi)

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