        Singapore 2008, e ancora Abu Dhabi 2021, sono gare che hanno fatto, fanno e faranno ancora discutere. E sulle due questioni non si &egrave; tirato indietro Jean Todt, che negli ultimi giorni si &egrave; lasciato andare a commenti nei quali prende, in entrambi i casi, una posizione forte. Singapore 2008? Da cancellare Parlando di Singapore 2008, nell'intervista a La Stampa Todt non ci ha girato intorno: "Non entro nella polemica. Per Felipe Massa psicologicamente &egrave; stata molto dura. Forse potevamo essere pi&ugrave; duri quando si &egrave; saputo di questa storia. Non c&rsquo;&egrave; dubbio che il GP di Singapore &egrave; stato truccato e andava cancellato". F1 2024: il calendario Todt: Masi un ottimo professionista Ad Abu Dhabi 2021 invece Todt era al suo ultimo GP da presidente in carica della FIA, ed anche in questo caso, parlando con L'Equipe, il francese ha espresso opinioni piuttosto chiare: "Michael Masi nel corso degli anni ha svolto un lavoro impeccabile. In quel GP ha preso decisioni insieme alla sua squadra di lavoro, decisioni che io ho potuto solo rispettare. Ci sono le immagini che mi ritraggono al telefono per rispondere alle telefonate di Toto Wolff e Christian Horner per dire loro che solo i commissari sportivi prendono le decisioni. All'inizio la Mercedes voleva fare ricorso contro questa decisione, ma nei pochi giorni prima del mio addio (la gara si &egrave; corsa il 12 dicembre, Todt ha lasciato il 17, ndr), ho voluto che venisse fatta un'analisi dettagliata di tutto ci&ograve; che era successo e che venisse tutto quanto registrato in un rapporto. Questo &egrave; stato il mio lascito al mio successore. Io ho lasciato Michael al suo posto e gli ho dato la possibilit&agrave; di difendersi e spiegare le decisioni che aveva preso. Io non l&rsquo;ho licenziato e non sono stato informato delle decisioni prese in seguito dal mio successore".  La chiusa su Masi &egrave; molto indicativa: "Non so se Michael prima o poi torner&agrave;, il nuovo presidente pu&ograve; fare quello che vuole. Dopo la sua partenza l&rsquo;intera organizzazione &egrave; stata stravolta. Io posso solo dire che Michael &egrave; un ottimo professionista. Pu&ograve; capitare di perdere un campionato all&rsquo;ultima gara&rdquo;. Tutto sui Caschi d'Oro 2023       

Singapore 2008 e Abu Dhabi 2021 sono due gare che continuano a far discutere, e recentemente l'ex presidente della Federazione si &egrave; espresso su entrambe: su Singapore non ha dubbi, mentre su Masi dice "un gran professionista"

Todt: "Singapore 2008 da cancellare. Abu Dhabi 2021? Ho voluto un rapporto"

        Due anni dopo il nome di Michael Masi e il suo operato sono ancora alle cronache, con valutazioni agli antipodi, che si ascoltino le parole del presidente Ben Sulayem o quelle di Toto Wolff. Non potrebbe essere diversamente. Mercedes vede nelle decisioni prese da Michael Masi ad Abu Dhabi, nel finale di gara del 2021, la condizione che ha portato Hamilton a perdere il mondiale Piloti. Sterzi a parte: Nel 2024 gli italiani si giocano... 4 Coppe Davis! Il presidente della FIA considera gli attacchi subiti da Masi eccessivi, al punto da aver annunciato una "riabilitazione" nell'organigramma della Federazione qualora dovesse ravvisarne la necessit&agrave; e in un ruolo idoneo al dirigente australiano. Cicatrici indelebili In una pi&ugrave; ampia intervista a Motorsport.com, Wolff &egrave; tornato a parlare di Masi, senza nemmeno arrivare a nominarlo. "Ci sono state tremende cicatrici, incredibili e che per certi versi non supereremo mai", le parole di Wolff. "Sono diventate delle cicatrici e ci sono momenti in cui ti chiedi come sia potuto succedere. Sappiamo com'&egrave; avvenuto. Non voglio perdere per&ograve; nemmeno un minuto alle ragioni dell'accaduto, perch&eacute; questo darebbe al tizio troppo credito. &Egrave; solo un idiota che ha preso la decisione sbagliata".       

Il tempo non modifica le valutazioni di Toto Wolff sulla persona di Michael Masi, responsabile dell'operato da direttore di corsa fino al 2021 e delle decisioni assunte nel GP di Abu Dhabi

Wolff, Masi è un "idiota che ha preso la decisione sbagliata"

        Per un mondiale di F1 giunto al capolinea, c'&egrave; un 2023 che si avvia al termine ed &egrave; stato ricco di polemiche, critiche, drammi personali per Mohammed Ben Sulayem, presidente della Federazione. La tragedia avvenuta in primavera, la morte del figlio in un incidente stradale, si &egrave; sommata a vicende strettamente sportive e di potere federale. A inizio anno gli scontri con Liberty Media sulle ingerenze, tali ritenute da FOM, da parte del presidente FIA sulla valutazione di aspetti commerciali del campionato. Senza dimenticare l'apertura del bando per selezionare un 11&deg; team del quale la FOM non sentiva alcun bisogno. Ancora, le accuse di sessismo rivolte da chi ha rispolverato un post di oltre 20 anni fa per contestare Ben Sulayem. L'inferno vissuto da Masi A Yas Marina, in un'intervista pubblicata dal The Guardian, il presidente &egrave; tornato a parlare dei fatti del 2021 e della gestione da parte di Michael Masi dell'ultima gara del campionato. Fu solo uno di diversi episodi di una stagione in cui la direzione gara spesso si espose a critiche per la gestione dei Gran Premi. Non di meno ci fu un ruolo indiretto della FOM, come nel caso della decisione di rendere pubblici i team radio con la direzione gara. Non aiutarono l'assunzione di decisioni serene. "Mi scuso sempre ma non posso farlo per qualcosa fatta prima che entrassi nel ruolo. Ok, far&ograve; le mie scuse ma riporter&ograve; Michael Masi.&nbsp; Pensate che sia giusto? Quel povero ragazzo &egrave; una persona che &egrave; stata attaccata e maltrattata. Michael Masi ha vissuto un inferno. Un inferno.  Se dovessi riscontrare un'esigenza della Fia, un'opportunit&agrave; per la quale Michael Masi dovesse essere la persona giusta, lo porter&ograve;", anticipa Ben Sulayem. L'esclusione di Masi dall'organigramma FIA arriv&ograve; nell'inverno del 2022, a seguito dell'indagine condotta dalla Federazione (con Ben Sulayem subentrato a Todt, eletto 5 giorni dopo i fatti di Abu Dhabi 2021) sulla condotta di Masi e la gestione del finale di corsa. "C'&egrave; stata anche gente che mi ha minacciato di morte, perch&eacute; avevo il potere di cambiare l'esito del mondiale. A loro ho detto: scusate, ma la coppa del mondo del 1966, Inghilterra contro Germania, quella fu giusta? Cambiarono il risultato? No. L'hanno assegnata alla Germania? Nein".       

Il presidente della Fia torna sui fatti di Abu Dhabi, parla del ruolo di Michael Masi e di come gli esiti dei campionati non si possano modificare. Abu Dhabi 2021 come Inghilterra-Germania del '66

Ben Sulayem: "Masi ha passato l'inferno. I risultati non si cambiano"

        Parla Masi, dopo 7 mesi di silenzio sulla scena pubblica. Lo fa per estendere i ringraziamenti di rito, dopo l'annuncio dell'uscita dalla Federazione Internazionale dell'Automobile.&nbsp; Sono trascorsi 7 mesi dall'epilogo controverso del mondiale di Formula 1 2021, la gestione della sua direzione di gara ha rappresentato il culmine di una serie di decisioni che molto hanno fatto discutere. A tutela di Michael Masi va detto come certe scelte della F1, di diffondere le comunicazioni via radio tra squadre e muretto, abbiano giocato contro la serenit&agrave; di giudizio del direttore di gara. L'indagine sui fatti del GP conclusivo del 2021 ha prodotto - insieme al cambio al vertice della FIA - la sostituzione di Masi e la riorganizzazione completa del modo in cui la Federazione opera ed &egrave; rappresentata in Formula 1 sui campi di gara. Il ricordo di Whiting Un ruolo, quello di arbitro delle corse - e molto altro, viste le mansioni sommate al ruolo di direttore di gara - al quale Masi &egrave; giunto dopo la scomparsa di Charlie Whiting. &Egrave; a Whiting, soprattutto, che dedica un pensiero, Masi.&nbsp; "Sar&ograve; eternamente grato a Herbie Blash e al compianto Charlie Whiting per avermi individuato nel 2018 quale successore, in un ruolo che per molti anni, prima della sua scomparsa, non vedevo l'ora di affiancare e poter imparare da Charlie", dice nelle dichiarazioni affidate agli australiani di Speedcafe. "Per me &egrave; stato un piacere e un onore rappresentare la FIA quale direttore sportivo monoposto e direttore di gara della Formula 1, nonch&eacute; delegato alla sicurezza dall'inattesa e tragica scomparsa nel 2019, a Melbourne, di Charlie. Avendo lavorato su vari progetti in tutto il mondo con la Federazione e i suoi club membri per oltre un decennio prima della mia nomina, ho deciso di lasciare l'organizzazione e tornare in Australia, per essere pi&ugrave; vicino alla mia famiglia e ai miei amici. Sono orgoglioso d'aver lavorato in partnership, per molti anni, con i vari club membri della FIA, il Gruppo Formula 1, i concorrenti, i promoters, gli operatori dei circuiti e i miei colleghi e la squadra internamente alla FIA.&nbsp; Custodir&ograve; per sempre questi rapporti e amicizie che ho coltivato durante il mio percorso", ha proseguito Masi. Grazie a chi &egrave; stato vicino dopo Abu Dhabi Non sono mancati i ringraziamenti di rito per la presidenza Todt, sotto la quale si &egrave; aperta l'indagine sull'operato di Masi ad Abu Dhabi, come anche quella Ben Sulayem, formalmente a rimuoverlo dal ruolo ricoperto fino al 2021. Una delle numerose variazioni apportate dalla nuova presidenza in ruoli chiave dell'organizzazione. "Esprimo il mio sincero apprezzamento all'ex presidente FIA Jean Todt per il supporto e la guida nel corso del mio mandato, a Stefano Domenicali e al mio team della Commissione FIA Monoposto.&nbsp; (...) Grazie presidente FIA, Mohammed Ben Sulayem, e alla sua squadra presidenziale per il personale supporto fornito dalla loro nomina e auguro loro il meglio per il futuro. Il sostegno personale della mia famiglia, degli amici e dei colleghi, in tutto il mondo, durante questo viaggio - e in particolare negli ultimi mesi - pu&ograve; essere descritto come travolgente e qualcosa che custodir&ograve; per sempre".&nbsp;        

Con una lunga lettera, Michael Masi ha commentato la decisione di lasciare la FIA e tornare a vivere in Australia. I fatti di Abu Dhabi non sono parte del saluto alla Federazione

Masi: "Eternamente grato a Whiting e Blash"

        Michael Masi non fa pi&ugrave; parte della FIA. La notizia &egrave; stata ufficializzata oggi, 12 luglio, con un breve comunicato da parte della Federazione, che ha posto fine alla voci di un nuovo impiego o addirittura di un clamoroso ritorno come direttore di gara per la Formula 1, come si era vociferato un paio di mesi fa. Secondo il comunicato, la decisione &egrave; stata presa dal diretto interessato in prima persona. L'addio di Masi &egrave; l'ultimo atto di uno strascico cominciato nell'ormai famigerato GP di Abu Dhabi 2021, quello che ha deciso il campionato del mondo l'anno passato. In seguito ad analisi interne Masi era stato sollevato dal suo incarico come direttore di gara per la F1 e per lui si attendeva un nuovo incarico, cosa che invece non accadr&agrave;. Motori 2026, Honda non esclude un ritorno Ritorno in Australia "La FIA - si legge nella nota - conferma che Michael Masi ha deciso di lasciare la Federazione e di tornare in Australia per stare pi&ugrave; vicino alla sua famiglia ed intraprendere nuove sfide. Ha ricoperto per un periodo di tre anni la carica di direttore di gara e delegato alla sicurezza per la F1 in seno alla FIA in seguito all'improvvisa scomparsa di Charlie Whiting nel 2019, svolgendo le numerose funzioni che gli erano state affidate in maniera professionale e con dedizione. La Federazione lo ringrazia per il suo impegno e gli augura il meglio per il futuro".       

L'ex direttore di gara, contrariamente a quanto promesso nei mesi scorsi, non occuper&agrave; nessun altro ruolo all'interno della Federazione e torner&agrave; in Australia dai suoi cari

Ufficiale: Michael Masi lascia la FIA

        E se Michael Masi tornasse? Non &egrave; un'indiscrezione, ma l'apparente volont&agrave; del nuovo presidente della Federazione Internazionale dell'Automobile, Mohammed Ben Sulayem. Lo ha confermato lui stesso in un'intervista al Daily Mail, chiarendo che nelle intenzioni della Fia non ci sia mai stato il desiderio di allontanare definitivamente il vecchio direttore di corsa. Calendario F1 2022, ufficiale: Sochi non verr&agrave; sostituita, i GP scendono a 22 Masi non &egrave; mai uscito dalla Fia Dopo le burrascose polemiche per la gestione del mondiale di F1 2021, in particolare dell'ultima tappa di Abu Dhabi, Masi &egrave; stato sostituito da Niels Wittich ed Eduardo Freitas, i due che hanno preso il posto di Masi per un cambio strutturale della Federazione, che ha preferito sdoppiare il ruolo che prima apparteneva ad una persona soltanto. Ben Sulayem ha per&ograve; confermato che in Fia si stia pensando ad una terza persona nel roster dei direttori di gara della F1: "Con Masi ho parlato pochi giorni fa - ha detto il presidente -, non ho problemi personali con lui. Michael &egrave; a disposizione e potremmo richiamarlo, non ho mai detto che ci saremmo sbarazzati di lui, ho detto solo che potrebbe tornare. Siamo aperti a tutto. La nostra struttura di gara era sbagliata dal punto di vista organizzativo, ed anche se abbiamo portato due nuovi direttori di gara, non direi che adesso va tutto bene. La mancanza di personale all'interno della Fia &egrave; una questione che va affrontata. Vorrei avere un minimo di tre direttori di gara, l'ideale sarebbe averli entro l'inizio del prossimo anno".       

Il presidente della Federazione ha confermato la sua volont&agrave; di portare a tre il numero di direttori di gara per la F1, e insieme a Freitas e Wittich potrebbe essere richiamato proprio Michael Masi, allontanato a fine 2021 dopo molte polemiche

Michael Masi vicino al ritorno? Ben Sulayem non smentisce

        Dopo l'allontanamento intriso di polemiche di Michael Masi, Fia ed F1 hanno accolto Eduardo Freitas e Niels Wittich come direttori di gara per il 2022. Ma entrambi rischiano di non essere a Miami: secondo quanto riportato da Sky Sport UK, sono risultati entrambi positivi al Covid-19. I due hanno tutto il tempo di negativizzarsi, ma &egrave; chiaro che la Federazione debba gi&agrave; iniziare a pensare ad un'alternativa nel caso in cui i due risultassero positivi. L'America richiede un tampone negativo effettuato 24 ore prima della partenza, per cui c'&egrave; una settimana scarsa di tempo per avere uno dei due direttori di gara designati per questa stagione. Calendario F1 2022: a Miami si corre l'8 maggio Quale sostituto? La lista dei possibili sostituti c'&egrave; gi&agrave;, anche se la Federazione non ha ancora fatto sapere nulla al riguardo. Si fanno i nomi di Herbie Blash, collaboratore a suo tempo di Charlie Whiting e tutt'ora consulente, oppure anche di Scott Elkins, direttore di gara in Formula E e DTM con un passato nel Circus. Da non scartare per&ograve; l'ipotesi di Colin Haywood, veterano Fia richiamato dalla pensione per sostituire Freitas quando quest'ultimo sar&agrave; impegnato nel WEC e gi&agrave; nominato vice per il GP di Miami. Sullo sfondo c'&egrave; il nome di Michael Masi, e l&igrave; dovrebbe restare: l'ex direttore di gara &egrave; a casa sua in Australia in attesa di avere un nuovo ruolo dalla Federazione, ed un suo ritorno anche se solo per una corsa appare altamente improbabile per non dire impossibile.&nbsp; F1 2026, non solo motori: cambieranno anche le vetture       

I due direttori di gara che hanno preso il posto di Michael Masi sono risultati entrambi positivi al Covid e rischiano di non farcela per Miami; la Fia &egrave; gi&agrave; al lavoro per trovare un sostituto

Freitas e Wittich positivi al covid: chi sarà il direttore di gara al GP Miami?

        Della condotta di Michael Masi si sono riempite pagine su pagine, nel corso dell'inverno. E non solo per l'epilogo discutibile di Abu Dhabi, avendo l'ex direttore di corsa prodotto interpretazioni molto discusse, discutibili, al limite della critica feroce, nel corso dell'intero 2021. La FIA ha inaugurato un nuovo corso, firmato Ben Sulayem alla presidenza e un diverso assetto sui campi di gara della F1. Var, diarchia in direzione gara, la figura di consulente esperto di Herbie Blash.&nbsp;  Masi non accettava le opinioni esterne Torna d'attualit&agrave; la figura di Masi per le critiche mosse da Toto Wolff. L'attacco &egrave; diretto e mette in discussione l'intero stile di conduzione tenuto dall'ex direttore di gara. Quattro mesi dopo quell'epilogo di mondiale cos&igrave; controverso, all'agenzia di stampa PA, Wolff commenta: "Al mercoled&igrave; prima della gara di Abu Dhabi ebbi un pranzo insieme a lui e gli dissi come tutto quel che volevo era che accogliesse le critiche e da l&igrave; si partisse per migliorare. 'Lewis lo fa ogni giorno ma tu sembri essere quello che ne sa sempre pi&ugrave; degli altri'. Non si trattava di influenzarlo ma di dargli il mio onesto feedback, che non avrebbe dovuto fermare le opinioni esterne e bollarle semplicemente come errate". Dipinge i tratti di una direzione autoritaria, dalla posizione di direttore di corsa. Serve l'autorit&agrave; e l'autorevolezza nell'applicare i regolamenti ma, &egrave; evidente, l'apertura alle valutazioni dei piloti quale controparte dell'arbitro &egrave; essenziale.&nbsp; Verso i piloti una mancanza di rispetto nei briefing A dire di Wolff, un'apertura mancata in Masi. Vale ricordare, a titolo di cronaca, posizioni diametralmente opposte circa la conduzione di Masi. Vettel, per dire di una voce che ha spezzato una lancia in favore dell'ex direttore di corsa australiano, ha spesso evidenziato come il direttore di gara abbia pagato i fatti di Abu Dhabi oltre le proprie responsabilit&agrave;, che erano anche dei regolamenti.&nbsp; "Si sentiva dai piloti e da come Masi conduceva i briefing, alcuni hanno detto come sia stato quasi irrispettoso nel modo in cui ha trattato certi piloti.&nbsp; Era immune a qualsiasi riscontro e, anche oggi, non ha riflettuto adeguatamente di aver fatto qualcosa sbagliato", prosegue l'affondo di Toto Wolff. Masi un peso per la Formula 1 Mercedes, all'indomani dei fatti di Abu Dhabi, ha minacciato ricorso contro le decisioni della direzione gara, salvo adottare pi&ugrave; miti consigli con la garanzia posta dalla FIA di un'indagine su quanto accaduto. Fu l'ultimo atto della presidenza Todt, il primo - la presentazione dei risultati e l'attuazione dei correttivi - della FIA di Ben Sulayem.&nbsp; "Era un peso per lo sport perch&eacute; tutti continuavano a parlare di Abu Dhabi e del direttore di corsa; &egrave; una figura della quale non si dovrebbe parlare, piuttosto qualcuno che fa i suo lavoro e si assicura che la gara si svolga secondo i regolamenti", chiosa Wolff su Masi.       

Dipinge l'ex direttore di gara come una figura impermeabile ai suggerimenti. I fatti di Abu Dhabi e le polemiche intorno a Masi lo hanno reso un peso per la F1

Wolff, critica totale a Michael Masi: ecco perché era un peso per la F1

Bene. Michael Masi non c&rsquo;&egrave; pi&ugrave;. Perlomeno non &egrave; pi&ugrave; al timone della direzione di gara dei Gp iridati e questa &egrave; la prima notizia. Poi c&rsquo;&egrave; altro. A capo dei giudici della F.1 svettano ora Eduardo Freitas e Niels Wittich, a comporre una struttura decentralizzata, che si divider&agrave; i compiti spettanti in precedenza complessivamente a Masi stesso.  Il nuovo Presidente della Fia Mohammed Ben Sulayem ha inoltre chiarito, all&rsquo;interno di una dichiarazione ufficiale piuttosto lunga, confermando le indiscrezioni anticipate da Autosprint, anche che: &laquo;Per assistere il direttore di gara nel processo decisionale, sar&agrave; creata una Virtual Race Control Room. Come il Video Assistance Referee (VAR) nel calcio, sar&agrave; posizionato in uno degli Uffici FIA in funzione di backup, al di fuori dal circuito. In collegamento live con il direttore di gara della FIA F.1, aiuter&agrave; ad applicare il regolamento sportivo utilizzando i pi&ugrave; moderni strumenti tecnologici&raquo;.&nbsp;Inoltre saranno rimosse le comunicazioni radio durante la corsa, attualmente trasmesse in diretta da tutte le Tv, al fine di tutelare il direttore di gara da qualsiasi pressione dei rappresentanti dei team in veste di postulanti se non addirittura di protestatari.  Freitas e Wittich per il dopo Masi  Eduardo Freitas &egrave; portoghese e proviene dal mondiale WEC, dov&rsquo;&egrave; stato race director dall&rsquo;istituzione del campionato nel 2012. Inoltre si &egrave; occupato anche dell&rsquo;European Le Mans Series e dell&rsquo;Asian Le Mans Series, sempre sotto l&rsquo;egida del WEC, che poi significa stare sotto la potentissima Automobile Club de L&rsquo;Ouest, ossia l&rsquo;entit&agrave; organizzatrice della 24 ore di Le Mans.  Niels Wittich, invece, proviene direttamente dal DTM, dove era l&rsquo;ultimo in linea di successione rispetto a Sven Stoppe e Roland Bruynseraede. Entrambi saranno supportati da Herbie Bash, che avr&agrave; il ruolo di senior advisor. Quanto a Masi, sar&agrave; appunto destinato ad altro incarico ancora da definire, sempre all&rsquo;interno della Federazione Internazionale: in ogni caso il suo tempo all&rsquo;interno del Circus &egrave; finito. Ben Sulayem non a caso ha detto: &laquo;Ho tratto le conclusioni dall&rsquo;analisi dettagliata degli eventi dell&rsquo;ultimo Gran Premio di F.1 di Abu Dhabi e dalla stagione 2021 ed &egrave; proprio da tutto ci&ograve; che &egrave; scaturita una profonda riforma dell&rsquo;organizzazione della direzione di gara, peraltro sostenuta all&rsquo;unanimit&agrave; dal CEO di F.1 e dai direttori dei team&raquo;.  Non solo Abu Dhabi  Ecco, appunto. Fin qui i fatti. E ora l&rsquo;interpretazione degli stessi. Davvero pensate che Michael Masi sia stato tolto (solo) per i fatti di Abu Dhabi? Sul serio: alcuni di voi sono disposti a credere che l&rsquo;australiano in veste di genio del male abbia falsato il mondiale? Di pi&ugrave;, magari del tutto sovvertito l&rsquo;esito sportivo della corsa con animo truffaldino meritando perci&ograve; l&rsquo;eiezione eterna, la rimozione furibonda e il fuoco purificatore del nuovo Presidente Fia? Dai, questo accade nelle favole, in Ken il Guerriero o a fantabocce. Il Motorsport in particolare e la storia del potere in genere insegnano altre morali, direi. Ben Sulayem l&rsquo;ha detto bello chiaro: tutto &egrave; scaturito dall&rsquo;analisi dettagliata dei fatti di Abu Dhabi e della stagione 2021. Della serie: Masi di cavolate ne ha fatte ben altre.    Aggiungo io, su tutte, l&rsquo;orrenda pagliacciata di Spa, con Gp del Belgio 2021 corso per una manciata di minuti a centoventi all&rsquo;ora e vinto dalla Safety-Car, &egrave; la peggiore, altroch&eacute;. Anche perch&eacute; se davvero Masi avesse assegnato un mondiale ad Abu Dhabi commettendo un errore tale da rendere radicalmente nulla la gara e la credibilit&agrave; e la regolarit&agrave; della stessa - con prove concrete a carico -, sarebbe stato rimosso non solo il direttore di gara ma pure il risultato, financo mesi dopo. Cosa neanche lontanamente possibile dall&rsquo;avverarsi. No. Quello che succede &egrave; ben altro e, peraltro, come anticipavo in un Bastian Contrario di poco tempo fa, risponde alle logiche dello spoiling system. Ossia ogni volta che cambia chi comanda vengono rimossi i suoi uomini nei punti strategici. Tutto l&igrave;.  Da Todt a Ben Sulayem  Michael Masi &egrave; simbolo del potere di Jean Todt, Todt lo ha e l&rsquo;avrebbe difeso fino alla morte perch&eacute; questo &egrave; sempre stato lo stile di Todt. Ben Sulayem rappresenta tutt&rsquo;un&rsquo;altra cordata e la prima cosa che fa quando s&rsquo;insedia &egrave; quella di dare un segnale ben preciso, facendo a fette Masi e riformando struttura, filosofia e funzionamento della plancia arbitrale di comando di un Gran Premio. Hamilton, Wolff e la Mercedes non c&rsquo;entrano niente. &Egrave; il linguaggio del potere, questo. Significa: occhio, baby, adesso comando, sposto e metto chi voglio e si fa come dico io, right? Di pi&ugrave;. I direttori di gara diventano due. L&rsquo;organo da monocratico diventa collegiale, ossia bicipite. Inzia l&rsquo;era degli watchmen.  I guardiani di loro stessi. Come i consoli nell&rsquo;antica Roma: due, cos&igrave; uno controlla l&rsquo;altro, senza bisogno alcuno di dictator. Eppoi basta mercato delle vacche: quando si corre si corre, non si parla coi muretti. Quindi c&rsquo;&egrave; la Var, a rendere ancor pi&ugrave; corposo, capillare e pure burocratizzato l&rsquo;apparato della classe arbitrale. In altre parole, con tutto questo carrozzone che si sta creando, non ci libereremo mai pi&ugrave; dell&rsquo;inflazione di provvedimenti, sanzioncine e indagini in corsa, perch&eacute;, come recita un immortale principio del diritto amministrativo, l&rsquo;organo fa la funzione. Se lo creo, poi l&rsquo;organo stesso si deve muovere il pi&ugrave; spesso possibile, senn&ograve; s&rsquo;atrofizza.  L&#39;ombra di Ecclestone  Bene. Non finisce qui. Il garante dei consoli, pardon, dei neo-direttori, &egrave; Herbie Blash, ultrasettantenne personaggio simbolo della Brabham di Ecclestone e per anni e anni uomo Fia. Il che testimonia una volta di pi&ugrave; quanto la presidenza di Ben Sulayem sia vicinissima, debitrice, alleata e amica di Bernie. Perch&eacute; nel linguaggio del potere mettere Blash a fare da can da guardia - con rispetto parlando -, di due direttori messi al posto di Masi, vuol dire che Ecclestone sta ballando il twist su ci&ograve; che resta di quel che fu il potere di Todt. In fondo la storia &egrave; semplice: il Presidente Max Mosley fu fatto fuori dopo lo scandalo a luci rosse soprattutto dal mancato appoggio della Rossa - e non solo da quello, certo - e con Bernie che l&rsquo;aveva scaricato.    Per vendicarsi politicamente, Max gir&ograve; voti ed endorsement verso Jean Todt che s&rsquo;era appena separato dalla Ferrari non proprio amichevolmente. Da l&igrave; in poi per la Ferrari - del tutto casualmente, s&rsquo;intende, guai mai pensare il contrario, siam gente di chiesa e timorata del parroco, del vescovo e di Nostro Signore, neh -, non &egrave; pi&ugrave; successa una e una sola cosa positiva, o comunque mai una robina a favore del Cavallino Rampante. Dai e dai, adesso un nobiluomo di cultura araba si prende il potere e dietro di lui torna a proiettarsi l&rsquo;ombra del quasi 92enne Bernie. Ecco, cos&igrave; gira la boccia, altro che Abu Dhabi, tifo, polemiche da stadio e figurette del genere. Piuttosto, scuserete, ma vorrei andare anche oltre, perch&eacute; un po&rsquo; mi viene da ridere.  &nbsp;  Riassumo: in tutto il pianeta Terra, ci sono stati solo due campionati internazionali in cui sono accaduti casini, polemiche, pasticci e esiti controversi financo peggiori che in F.1. E questo a fine 2021 era appunto accaduto nel DTM e nel Wec: in Germania con lo scandaloso finale contro il ferrarista Lawson nei colori Red Bull, mentre in Bahrain la Rossa fino all&rsquo;ultimo ha rischiato di veder sfumare un trionfo meritatissimo per impicci diciamo non troppo sportivi, anzi, per niente. Morale della favola, ad essere promossi in F.1, pensa te, sono proprio i due mossieri di questi campionati. Come mettere di guardia ai puffi litigiosi Gargamella e la Birba? Vedremo. Zero pregiudizi, solo qualche ragionevole e disincantata perplessit&agrave;. State sintonizzati, insomma, perch&eacute; il cartoon F.1, viste le premesse, promette nuovi e avvincenti sviluppi. 

Dietro la destituzione del race director della F.1 e la riforma degli organi e dei meccanismi arbitrali non c&#39;&egrave; solo il finale controverso di Abu Dhabi ma tutta una serie di giochi di potere e segnali in codice che vanno analizzati e catalogati

I mari mossi dietro Masi rimosso

        Mentre a Maranello veniva svelata la Ferrari F1-75, il presidente della FIA illustrava di fatto l'esito dell'investigazione condotta sui fatti di Abu Dhabi. Tre provvedimenti assunti dalla Federazione, votati all'unanimit&agrave; dalle squadre in Commissione F1 e dalla Formula 1, andranno a riscrivere a fondo il modo in cui la FIA operer&agrave; sui campi di gara. Masi esce di scena Tre provvedimenti e un avvicendamento, inevitabilmente a riconoscere una gestione deficitaria da parte di Michael Masi nel corso dell'ultimo GP del mondiale 2021. Non sar&agrave; pi&ugrave; direttore di corsa, l'australiano. La FIA offrir&agrave; un nuovo ruolo, sempre in seno alla Federazione. Resta da capire se l'offerta, cos&igrave; definita da Ben Sulayem, verr&agrave; accettata. Una poltrona per due Avremo una direzione gara composta, a rotazione, da Niels Wittich ed Eduardo Freitas, due figure alle quali sar&agrave; stabilmente affiancata la presenza di uno storico tecnico della Federazione, Herbie Blash. Avr&agrave; il ruolo di consulente senior permanente, ad affiancare Wittich e Freitas nella loro conduzione della direzione gara. Ecco, resta un interrogativo legato alla consistenza dell'interpretazione, raddoppiando le figure competenti e impiegandole a GP alterni. LEGGI ANCHE - Mattia Binotto: "&Egrave; una Ferrari nuova e coraggiosa" VAR lontano dalle pressioni Fin qui gli uomini che dovranno garantire l'operato della FIA sui campi di gara. Uniformit&agrave; di giudizio che dovrebbe essere garantita da un'altra novit&agrave;. E' legata &nbsp;all'introduzione della Virtual Race Control Room. Operer&agrave; come un qualsiasi VAR in ambito calcistico. In uno degli uffici della FIA - Parigi, Ginevra - verr&agrave; monitorato in tempo reale lo sviluppo del Gran Premio, mantenendo una comunicazione diretta con il circuito e la direzione gara. Sar&agrave; un aiuto per l'applicazione corretta del regolamento sportivo.&nbsp; Resta da capire se l'intervento dovr&agrave; essere sollecitato dal direttore di gara o se il VAR interverr&agrave; di fatto "scavalcando" l'autonomia della direzione di corsa. Al di l&agrave; degli strumenti di analisi ulteriori, dell'isolamento dalle pressioni della pista, resta un dato di fondo ed &egrave; legato al margine interpretativo della norma che dovesse essere oggetto di applicazione. Verosimilmente sar&agrave; una composizione stabile quella dei membri che opereranno nella Virtual Race Control Room, assicurando cos&igrave; quella costanza di interpretazione spesso chiesta dai piloti. Stop alla pubblicit&agrave; dei colloqui radio Secondo punto di novit&agrave;, l'abolizione della trasmissione in tv delle comunicazioni radio tra muretti box e direzione gara. Scelta errata della F1 introdurli, che ha tolto evidentemente serenit&agrave; di analisi a chi ha operato in direzione gara. Gli stessi team manager e responsabili dei rapporti con la direzione potranno s&igrave; porre ancora domande ma dalla FIA si anticipa un "processo ben definito" perch&eacute; ci&ograve; avvenga. Sdoppiarsi sotto SC, tutto da rivedere Ultimo punto, ancora sospeso perch&eacute; sar&agrave; oggetto di un'analisi da parte del comitato di Consulenza sportiva sulla F1, riguarda la procedura da rivedere in merito al modo in cui le monoposto saranno ammesse a sdoppiarsi in regime di Safety Car. Ad Abu Dhabi &egrave; risultato essere il punto pi&ugrave; controverso della gestione Masi. La FIA ha spiegato come, a seguito dell'analisi del comitato di consulenza, presenter&agrave; i riscontri alla prossima riunione della Commissione F1, prima del via del mondiale in Bahrain, per rendere operative le novit&agrave;.       

Saranno due i direttori di gara in azione nel 2022, opereranno a rotazione e avranno il supporto di un consulente senior. Il VAR aiuter&agrave; nell'analisi delle decisioni a distanza. Da rivedere le procedure in regime di Safety Car

FIA, fuori Masi: direzione gara, una poltrona per due e arriva il VAR

        Tra una presentazione e l'altra delle monoposto 2022 c'&egrave; una FIA chiamata a mettere ordine e discutere con le squadre il nuovo assetto che dar&agrave; alla direzione gara. Nella giornata odierna si riuniscono team principal, Formula 1 e FIA, per discutere dell'investigazione avviata sui fatti del GP di Abu Dhabi. Non sar&agrave; l'unico punto all'ordine del giorno, considerata una quadra da ricercare sul numero di gare sprint che verranno effettuate quest'anno. &Egrave; di certo il punto pi&ugrave; atteso, con le decisioni destinate all'ufficializzazione solo il prossimo marzo, dopo il passaggio solito dal Consiglio mondiale del motorsport FIA.&nbsp; LEGGI ANCHE - AlphaTauri AT03: all'assalto della top 5 Due direttori di corsa&nbsp; Sul tavolo c'&egrave; la discussione legata all'operato di Michael Masi, "spunto" per guardare a fondo all'operato della direzione gara nell'arco di tutto il 2021. Una conferma di Masi nella posizione occupata fino allo scorso anno &egrave; altamente improbabile e se non sar&agrave; avvicendamento completo, le ultime indiscrezioni diffuse da Sky Sports News vanno nella direzione di una possibile alternanza delle figure nell'arco di una stagione. L'accorpamento di ruoli in capo al direttore di corsa verr&agrave; superato, si vocifera di due figure in azione e, come gi&agrave; anticipato da Christian Horner, dotate di strumenti di supporto migliori. Resta il punto di decisioni - della direzione gara e del collegio dei commissari - che spesso sono state oggetto di richiesta di uniformit&agrave; di interpretazione da parte dei piloti. Meno interpretazione pi&ugrave; applicazione Come la FIA andr&agrave; a superare i margini di interpretazione rimessi al direttore di corsa &egrave; uno degli aspetti che verranno presentati e discussi con squadre e piloti nel meeting odierno.&nbsp; Vettel difende Masi: "Servono regole scritte meglio" L'esito dell'investigazione dovr&agrave; in qualche modo segnare una discontinuit&agrave; con il recente passato, rappresenta un segnale minimo che si attende Mercedes, a scandire chiaramente l'idea nell'immediato dopogara di Abu Dhabi. Rinunci&ograve; a percorrere ulteriori vie di revisione delle decisioni della direzione gara in cambio di un'investigazione approfondita. Dall'indagine in corso la FIA dovr&agrave; dare maggiore autorevolezza alla propria emanazione sui campi di gara, tutelarla dalle pressioni dei team - errore enorme trasmettere i team radio tra muretti e direttore di gara, esposto a pressioni e critiche evitabili - e garantire a squadre e piloti un'applicazione uniforme delle norme.       

Non un solo uomo a capo della direzione gara ma la possibilit&agrave; che siano due le figure responsabili. E' uno dei rumours che accompagnano la riunione tra squadre, FIA e Formula 1 in merito agli esiti dell'investigazione sul GP decisivo del 2021

In Commissione F1 le soluzioni FIA sull'indagine di Abu Dhabi: verso una diarchia

        Primi chilometri a Silverstone, per Lance Stroll e Sebastian Vettel, al volante della Aston Martin AMR22. I due condividono il sedile nel programma di giornata, lo shakedown che prepara di fatto all'esordio nei test di Barcellona. Divergenti, invece, sono apparse le visioni sull'epilogo del mondiale 2021. Ancora le decisioni della direzione gara (leggi le attese di Horner, su un supporto migliore in arrivo) oggetto di discussione. "&Egrave; assolutamente sbagliato dare tutta la colpa a lui, &egrave; una vergogna che sia tutto concentrato su un singolo", il commento di Vettel sulla posizione di Michael Masi.  Aspettando il confronto in Commissione F1 Una posizione che, a pochi giorni dalla riunione della Commissione F1 - il 14 febbraio prossimo, con la prevista discussione con squadre e piloti dell'indagine condotta dalla FIA -, si &egrave; fatta ancor pi&ugrave; critica a seguito dei team radio diffusi (nuovamente, perch&eacute; gi&agrave; disponibili pochi giorno dopo il finale di Abu Dhabi) tra Masi e il muretto Red Bull. LEGGI ANCHE - Calendario F1, il GP del Bahrain prolunga fino al 2036 Si va verso una riorganizzazione complessiva della direzione gara e delle responsabilit&agrave; e mansioni in capo ai singoli, secondo le indiscrezioni emerse nelle ultime settimane.&nbsp; A detta di Vettel, pi&ugrave; che il ruolo di Masi dovrebbero essere le regole oggetto di una discussione che porti estrema chiarezza. "Si &egrave; trovato in una posizione probabilmente molto, molto difficile e dovremmo concentrarci sul far s&igrave; che le regole siano scritte meglio e in modo pi&ugrave; chiaro, sarebbe meglio per tutti. Non capisco perch&eacute; ci sia stata cos&igrave; tanta attenzione su di lui. Penso che abbia provato a fare il miglior lavoro possibile". Sport e spettacolo si scontrano Ci sono due interessi che si scontrano. Da un lato lo sport, dall'altro lo spettacolo. Non mi&nbsp; importa molto dello spettacolo, perch&eacute; guardo alla Formula 1 come uno sport e da una prospettiva di competizione. Chiaramente non &egrave; la posizione pi&ugrave; semplice in cui essere, quella di arbitro o quella di Michael. Ha fatto un gran lavoro, specialmente dopo essere subentrato a Charlie Whiting", spiega Seb. Necessit&agrave; di chiarezza "Non so cosa gli riserver&agrave; il futuro, spero che continui a essere in giro, in generale penso abbia fatto un ottimo lavoro. Si &egrave; parlato molto dell'ultima gara ma non dovrebbero esserci tutte queste controversie, perch&eacute; se guardiamo al quadro generale ha operato molto bene. La cosa principale, in futuro, &egrave; la necessit&agrave; di chiarezza in queste situazioni, cos&igrave; non serviranno ulteriori domande". LEGGI ANCHE - BWT nuovo sponsor principale dell'Alpine Stroll: le regole sono regole Abu Dhabi decisa sull'altare di uno spettacolo da mandare in scena, &egrave; il punto sul quale Vettel e Stroll si trovano d'accordo. Il pilota canadese, per&ograve;, indica le responsabilit&agrave; chiare nella gestione della ripartenza all'ultimo giro, che ha permesso ad alcune macchine&nbsp; - quelle tra Hamilton e Verstappen - di superare la safety car e ricostruire il contatto diretto tra i due contendenti al titolo. "Ad Abu Dhabi le cose, semplicemente, non sono andate nel modo giusto. Le regole sono regole. Quando c'&egrave; una Safety Car, le macchine doppiate superano la Safety Car e poi si torna a gareggiare. Non c'&egrave; scritto da nessuna parte che met&agrave; macchine possono superare e l'altra met&agrave; deve restare dietro. Queste cose non possono essere modificate in corsa solo per mettere in piedi uno spettacolo", accusa Stroll.       

Bersagliato per la gestione del finale di gara ad Abu Dhabi, il ruolo di Michael Masi potrebbe essere assegnato a una diversa figura. Vettel prova a difendere l'operato dell'australiano negli ultimi anni e chiede regole scritte meglio&nbsp;

Vettel difende Masi, Stroll no: "Servono regole scritte meglio"

        L'ultimo atto di una gestione durata 12 anni deve ancora produrre i suoi effetti finali. La promessa dell'avvio di un'investigazione sui fatti che hanno deciso il Gran Premio di Abu Dhabi e il mondiale 2021 si deve alla FIA della gestione Todt. Un impegno a pochi giorni dall'elezione che ha portato Ben Sulayem a rilevarne la posizione alla presidenza e dare un volto nuovo alle posizioni apicali all'interno della FIA. Jean Todt &egrave; stato premiato nel corso degli Autosport Awards, riconoscimento che fa il paio con l'altro, ottenuto nel 2018 e legato all'introduzione dell'Halo. LEGGI ANCHE - Horner: "La direzione gara avr&agrave; un supporto migliore" In contatto con Masi &Egrave; un Todt che ha parlato da ex della Federazione, anche dei contatti avuti con Michael Masi, figura sulla graticola quella dell'australiano. La direzione gara avr&agrave; probabilmente un volto diverso nel corso del mondiale 2022, diverse saranno le attribuzioni in capo ai singoli. Da capire se, per Masi, ci sar&agrave; ancora posto dopo le conclusioni dell'indagine avviata dalla FIA, la voglia di un segnale forte di discontinuit&agrave; da parte di Mercedes e di Hamilton (a proposito, &egrave; tornato a postare su Instagram; ndr) e le conclusioni alle quali si giunger&agrave; il 14 febbraio in Commissione F1. "Ho parlato con Michael, non nello specifico di quanto &egrave; accaduto ad Abu Dhabi, piuttosto di lui come persona. Spero stia bene", ha detto Todt a Sky Sports News. Masi oggetto del fuoco incrociato di critiche su una gestione che nell'epilogo di Abu Dhabi ha avuto il culmine di pi&ugrave; passaggi discutibili nel corso della stagione e, certi, di co-responsabilit&agrave;, come la decisione della Formula 1 di trasmettere le comunicazioni via radio tra muretti dei team e direzione gara. LEGGI ANCHE - Todt: "FIA troppo permissiva verso le squadre" Un extra di pressione mediatica sconosciuta prima del 2021 e sul quale si andr&agrave; a compiere un passo indietro nel campionato al via dal Bahrain.       

L'ex presidente FIA Jean Todt ha mantenuto un contatto con il direttore di gara, la cui posizione resta in bilico nell'indagine avviata dalla Federazione. Todt a sottolineare l'elemento umano della vicenda&nbsp;

Todt in contatto con Masi, i risvolti "umani" del post-Abu Dhabi

        Dalle critiche al commissario di pista "canaglia", reo a dire di Horner d'aver sventolato la doppia bandiera gialla a Verstappen all'ultimo giro della qualifica nel GP del Qatar, alla "pena" scontata partecipando a una sessione di formazione organizzata dalla FIA e rivolta ai commissari. LEGGI ANCHE - Masi richiama Horner: "&Eacute; grazie ai commissari volontari che la F1 va in scena" Uno degli ultimi episodi residui dello scorso campionato &egrave; stato superato con la due giorni alla quale il team principal ha partecipato collegandosi online, ascoltando e parlando del proprio ruolo e del rapporto con la Federazione. Materia calda, destinata a importanti revisioni nel modo in cui sar&agrave; consentito ai muretti box interloquire con la direzione gara. Un fronte sul quale Horner, intervenuto agli Autosport Awards, ha sottolineato quello che gi&agrave; era il pensiero manifestato dal direttore sportivo Red Bull, Wheatley.  Strumenti migliori al direttore di gara "Il nuovo presidente della FIA ha posto l'attenzione su questa materia e penso che ci sia una grande spinta per far s&igrave; che il direttore di gara abbia un supporto migliore. Gli strumenti che abbiamo noi squadre sono di gran lunga pi&ugrave; avanzati di quelli a disposizione di Michael e della sua squadra. Si &egrave; discusso molto nel corso dell'inverno di questo aspetto", ha spiegato Horner. Decisioni rapide e semplici Sar&agrave; solo il prossimo marzo, con la ratifica del Consiglio mondiale del motorsport, che verranno ufficializzate le misure assunte dalla Formula 1, insieme a FIA e squadre, che si riuniranno - tutti - in sede di Commissione F1 il prossimo 14 febbraio. Si guarda a una complessiva riorganizzazione dei ruoli in seno alla direzione gara, probabilmente con una separazione delle mansioni. Sar&agrave; anche l'uscita di scena di Michael Masi? "Vedrete il ruolo del direttore di gara meglio supportato, speriamo che porti a decisioni pi&ugrave; facili e rapide, credo serva anche guardare i regolamenti e semplificare alcune regole", ha aggiunto Horner.       

Il team principal Red Bull ha partecipato a un evento formativo rivolto ai commissari di pista, scontando la sanzione per le critiche rivolte a un commissario dopo la qualifica in Qatar. Sul ruolo di Masi anticipa: "Avr&agrave; strumenti per decisioni rapide"

Horner: "La direzione gara avrà un supporto migliore quest'anno"

        Si dovr&agrave; attendere la vigilia del GP del Bahrain per scoprire, ufficialmente, i provvedimenti assunti dalla FIA e ratificati dal Consiglio mondiale del motorsport, in merito agli episodi che hanno scritto il finale di campionato 2021.&nbsp; L'attesa &egrave;, soprattutto, rivolta al nuovo modello che la Federazione decider&agrave; di adottare per garantire una direzione gara che sia arbitro in grado di applicare le norme con un'uniformit&agrave; di interpretazione spesso assente negli ultimi anni. L'attesa &egrave; sul ruolo che avr&agrave; o meno Michael Masi. Gli indizi puntano tutti nella direzione di una complessiva riorganizzazione delle mansioni, se questo porter&agrave; Masi a un'uscita di scena - come gradirebbero Mercedes e Hamilton, secondo i rumours - o a un ridimensionamento delle competenze, sar&agrave; ufficializzato dopo l'incontro tra FIA, Formula 1 e Commissione F1. Sterzi a parte: Star Var in F.1, la forza sia con te Intanto, il direttore sportivo Red Bull, Wheatley, parla del difficile incarico avuto da Masi, a rilevare Charlie Whiting, scomparso improvvisamente alla vigilia del GP d'Australia del 2019. Masi e il supporto necessario "Charlie era una sorta di definitivo bracconiere diventato guardia. Era rispettato, assumeva decisioni omogenee cos&igrave; come aveva un'uniformit&agrave; nel modo in cui aveva a che fare con le persone. Sapeva quando dirti di stare zitto e quando darti una pacca sulla spalla. &Egrave; stato un uomo straordinario e la FIA &egrave; stata lenta nel capire che ruolo impegnativo fosse da ricoprire. Penso che Michael, con il giusto supporto, sia pi&ugrave; che in grado di assumerlo", dice Wheatley al The Jack Threlfall Show. "Con il giusto supporto" &egrave; una sottolineatura che va fatta e lascia libera interpretazione. Supporto delle squadre, chiamate a essere pi&ugrave; collaborative? Difficile pensarlo, ciascuno lavora nel proprio interesse ed esercita pressioni nel proprio interesse. Supporto di altre figure ad affiancare il direttore di gara, quale che sia, Masi o altri? Il cortocircuito dei dialoghi in tv "Abbiamo supportato Michael, lo hanno fatto i team e lui ci ha aiutati. Abbiamo lavorato insieme in modo collaborativo e ha funzionato bene. Il problema &egrave; che le maniere collaborative muoiono quando tutto viene diffuso in tv. Ci sono stati episodi nei quali penso d'essere stato un po' frustrato e detto cose che non avrei dovuto", prosegue il ds Red Bull.&nbsp; LEGGI ANCHE - Wheatley vede una minaccia Rossa Dalla Federazione, l'attesa di una direzione che da anni &egrave; oggetto di discussione. I piloti in primis hanno invocato un collegio permanente di commissari. Richiesta di fatto rimasta inascoltata.&nbsp; "Parliamo con la FIA dell'uniformit&agrave; necessaria nelle decisioni dei commissari, un'omogeneit&agrave; interna al collegio; proprio come chi segue il calcio vorrebbe vedere dagli arbitri e non &egrave; stato sempre cos&igrave; in Formula 1.&nbsp; Abbiamo aderito alla filosofia del 'lasciamoli correre', ma &egrave; solo una filosofia, poi ci sono i punti bianchi e neri dei regolamenti, molto precisi sul tipo di penalit&agrave; da applicare", conclude Wheatley.&nbsp;       

Il direttore sportivo Red Bull parla del ruolo di Michael Masi, destinato a essere riorganizzato nelle mansioni. Alla Federazione si chiede un'uniformit&agrave; di giudizio spesso invocata negli anni

Red Bull e la direzione gara: "Masi (supportato) è capace, serve uniformità"

        Che un cambiamento sia necessario &egrave; evidente. E che a essere coinvolto sar&agrave; l'intero schema organizzativo della direzione gara appare altamente probabile. Peter Bayer, attuale responsabile Monoposto per la FIA, parla della posizione di Michael Masi e di come, la Federazione, potrebbe intervenire nel riorganizzare il processo decisionale attuato in direzione gara. "Michael ha fatto per molti versi un lavoro super, gliel'abbiamo detto. Per&ograve; c'&egrave; anche la possibilit&agrave; che ci sia un nuovo direttore di gara", commenta alla BBC. Parole che vengono quasi smussate da un successivo comunicato della FIA, a dettagliare il percorso dell'indagine in atto sui fatti di Abu Dhabi. Appuntamento il 14 febbraio "In questa fase, non &egrave; stata presa alcuna decisione sull'esito della dettagliata analisi attualmente in corso, circa gli eventi dell'ultimo Gran Premio di Abu Dhabi di Formula 1", puntualizza la nota diffusa via Twitter. "Come precedentemente annunciato, le risultanze di questa dettagliata analisi verranno presentate all'incontro della Commissione F1, a Londra, il 14 febbraio, dopo un'aperta discussione con tutti i piloti di Formula 1 e successivamente, in conclusione, dovr&agrave; essere approvata dal Consiglio mondiale del motorsport, nella riunione del 18 marzo in Bahrain, sotto la direzione del presidente FIA Mohammed Ben Sulayem". Troppe mansioni in capo a una persona Passaggio della ratifica da parte del Consiglio mondiale che pu&ograve; considerarsi meramente una formalit&agrave;, cos&igrave; si sposta sul 14 febbraio l'attenzione per carpire sensazioni, reazioni e misure destinate a essere attuate nel mondiale alle porte. LEGGI ANCHE - Brawn: "Pressioni su Masi inaccettabili, dal 2022 si cambia" Sempre Bayer, al giornale austriaco Vorarlberger Nachrichten, ha aggiunto circa la riorganizzazione della direzione gara: "Stiamo valutando la possibilit&agrave; di dividere i vari compiti del direttore di gara, che &egrave; anche direttore sportivo e delegato per la sicurezza e il circuito. Era semplicemente un carico troppo ampio di responsabilit&agrave;. Questi ruoli verranno divisi tra diverse persone e ridurr&agrave; il carico sul direttore di gara".       

La FIA sta valutando una riorganizzazione dei compiti in capo alla direzione gara e al direttore di corsa. Sui fatti di Abu Dhabi sar&agrave; il 14 febbraio che e risultanze dell'indagine FIA verranno presentate ai team

Indagine Abu Dhabi, a metà febbraio confronto con squadre e piloti

        "Primo giorno di lavoro", per Mohammed Ben Sulayem alla presidenza FIA, luned&igrave; scorso, quando a Ginevra si &egrave; riunito con le varie squadre della Federazione. Sul tavolo del presidente c'&egrave; anzitutto la vicenda Abu Dhabi, i fatti sui quali la FIA ha annunciato un'investigazione, alla quale avrebbero preso parte anche i rappresentanti delle squadre. L'editoriale del Direttore: Tridente che scossa Quell'indagine, secondo quanto riporta Sky Sports UK, &egrave; partita ed esaminer&agrave; la direzione del Gran Premio di Abu Dhabi nelle settimane che porteranno al prossimo Consiglio mondiale del motorsport FIA, in programma il 3 febbraio. Tutto deciso a inizio febbraio &Egrave; la data limite entro la quale si arriver&agrave; a una valutazione dell'operato di Michael Masi nel GP decisivo della stagione 2021. Un Masi che non figura nell'organigramma FIA aggiornato con la nomina di Ben Sulayem alla presidenza. Secondo fonti raggiunge da Sky Sports, l'investigazione &egrave; partita luned&igrave; scorso e verranno ascoltate tutte le parti interessate: Masi, commissari del collegio giudicante, piloti e rappresentanti delle squadre. &Egrave; il segretario generale per il motorsport, Peter Bayer, nonch&eacute; nuovo responsabile dell'area Monoposto, a condurre l'indagine. Rumours d'Oltremanica che vorrebbero un Hamilton e Mercedes ad attendere segnali forti dalla FIA in merito a quanto accaduto ad Abu Dhabi, condizione perch&eacute; il campionissimo inglese ritrovi fiducia nell'istituzione sportiva e sia al via del mondiale.&nbsp; I test invernali partiranno il 23 febbraio a Barcellona.        

Si attende nel giro di poche settimane l'esito dell'analisi avviata dalla Federazione sui fatti di Abu Dhabi, la gestione della direzione gara dell'appuntamento decisivo per il titolo. Risultanze cruciali per definire il futuro di Hamilton?

GP Abu Dhabi, la FIA ha avviato l'indagine

        Spuntano due assenze che fanno rumore, nel nuovo organigramma presentato dalla FIA. La presidenza di Mohammed Ben Sulayem ha riscritto i ruoli al vertice, uomini di fiducia del presidente, un "ticket" annunciato con l'ufficializzazione della vittoria di Ben Sulayem su Stoker nelle posizioni di vicepresidente per lo Sport, presidente del Senato e vicepresidenza alla Mobilit&agrave;. Le assenze sono quelle di Michael Masi e di Nikolas Tombazis, figure rispettivamente individuate quali responsabile delle vicende sportive nella categoria Monoposto e delle vicende tecniche, fino al 2021. Sterzi a parte: La vera novit&agrave; 2022 &egrave; il presidente FIA Posizioni al momento non assegnate, con una responsabilit&agrave; della commissione Monoposto affidata al gi&agrave; segretario generale per il motorsport FIA, Peter Bayer. Potrebbe essere il preludio a nuove nomine in due ambiti specifici, difficilmente riassumibili in una figura unica qual &egrave; quella attualmente incaricata in Bayer.  Verso nuovi assetti? In un quadro di ruoli confermati, tra segretariato per il motorsport, per la mobilit&agrave; e il turismo, capo della divisione amministrativa, con alcune specifiche posizioni dettagliate diversamente, aver depennato i nomi di Masi e Tombazis (leggi la posizione del tecnico sulle norme 2022) pu&ograve; essere indizio di una diversa struttura organizzativa che verr&agrave; impartita dalla stagione 2022. Aspettando un segnale Il tutto avviene con, sullo sfondo, le voci che vorrebbero un Hamilton in attesa dei provvedimenti FIA sui fatti di Abu Dhabi prima di rompere il silenzio in cui ha trascorso questo mese e confermare la presenza in Bahrain. Lo stesso Ben Sulayem ha ripetuto la disponibilit&agrave; della FIA a intervenire sulle regole sportive e rivedere quel che dovesse essere necessario, dopo l'analisi di quanto accaduto nel 2021 vissuto in Formula 1. Il ruolo di Masi &egrave; spesso finito al centro delle critiche per non poche decisioni discutibili, il cui apice si &egrave; raggiunto nel GP dell'Arabia Saudita. A voler sviluppare a fondo quella che &egrave; la rappresentazione dell'organo di governo, della FIA, nei week end di gara di Formula 1, anche la composizione del collegio dei commissari appare uno degli aspetti sui quali una riorganizzazione &egrave;, da tempo, dai piloti sollecitata per ottenere la garanzia di una maggiore uniformit&agrave; decisionale.       

L'organigramma della FIA registra l'assenza dei ruoli affidati, fino al 2021, a Michael Masi e Nik Tombazis. Si prospetta una diversa organizzazione&nbsp;

Nella FIA di Ben Sulayem assenti i nomi di Masi e Tombazis

        Stefan Johansson ha alle spalle 79 partenze in Formula 1, che gli hanno fruttato 12 podi e l'esperienza in Ferrari tra il 1985 ed il 1986, prima di terminare la sua carriera tra campionato CART e Sportprototipo. Oggi invece lo svedese ha un blog dove dice la sua sull'attuale F1, e qui ha affidato il suo pensiero riguardo all'ultima gara del mondiale 2021.   Dakar 2022, terza prova speciale: vince Sainz, Al Attiyah a rischio squalifica Masi non adatto Johansson, in un'argomentazione piuttosto articolata, ha sottolineato come il tanto interesse riscosso dal duello sia un bene per la categoria, ma che al tempo stesso il Circus debba chiedersi se vuole essere uno sport vero e proprio oppure uno show. "Penso sia positivo - ha esordito - che tutti si stiano esprimendo sulla questione, significa che c'&egrave; tanta passione da entrambe le parti, sia per Lewis che per Max. Che sia intenzionale o meno, il valore dell'intrattenimento di questa controversia &egrave; andato alle stelle. Ma penso che si debba trovare un equilibrio da qualche parte perch&eacute; le decisioni prese da Masi non hanno avuto senso a nessun livello. Ha del tutto ignorato qualsiasi livello buon riguardo quello che sarebbe stato il modo pi&ugrave; giusto di gestire la situazione. Il modo migliore sarebbe stato fare quello che avresti dovuto fare normalmente ed &egrave; quello che lui stesso ha fatto nella gara precedente. Non appena hanno schierato la safety car a cinque giri dalla fine avrebbero dovuto sospendere la gara. Sarebbero andati tutti ai box mentre pulivano la pista, avrebbero montato tutti gomme nuove e sarebbero ripartiti come nel GP dell'Arabia Saudita. Sarebbe stata una resa dei conti in cinque giri, invece prendendo quelle decisioni cambiando idea all'ultimo momento ha consegnato la gara su un piatto d'argento a Max e la Red Bull dopo che Lewis aveva corso in modo impeccabile. Aveva fatto tutto il necessario per vincere il titolo, compresa una partenza perfetta".  "Lo avevo detto nelle interviste prima della gara, speravo di sbagliarmi ma la mia previsione era che la gara non sarebbe stata decisa tra i piloti quanto piuttosto dai commissari di gara, facendo l'ennesima chiamata a caso come abbiamo visto fin troppo spesso nelle scorse stagioni. Quest'ultima gara &egrave; stata solo il culmine di una serie di decisioni incredibilmente sbagliate che in qualche modo sembrano essersi intensificate con il passare del tempo. Riconosco che ci siano un'enorme pressione nel prendere certe decisioni in un lasso di tempo molto breve, ma il lavoro di direttore di gara non &egrave; per i deboli di cuore e ovviamente richiede una personalit&agrave; piuttosto forte, con un profonda comprensione delle dinamiche delle corse sia dal punto di vista del pilota che dal punto di vista del team. Non so molto del background di Masi, ma &egrave; chiaro che gli manca una comprensione fondamentale delle dinamiche di base dei duelli ruota a ruota e di ci&ograve; che &egrave; accettabile per quanto riguarda le linee guida di una gara. Alcune delle mosse nelle ultime quattro corse sono state inquietanti ed &egrave; difficile vederlo accadere in F1, che dovrebbe essere l'apice degli sport motoristici. Charlie (Whiting, ex direttore di gara) aveva una lunga esperienza e conosceva ogni trucco".  Mercedes, pieno sostegno ad Hamilton: "Nelle avversit&agrave; alcuni mollano, altri infrangono record"   Lewis e Max, due eccellenze Lo svedese ha poi detto di ammirare entrambi i piloti: "Ammiro davvero il modo in cui Lewis ha riportato la purezza nei duelli, spero solo che la nuova generazione di piloti in arrivo provi ad emulare quello stile della guida, &egrave; molto pi&ugrave; difficile avere successo lottando nel modo giusto piuttosto che guidare sporco. Bloccare &egrave; facile e spingere qualcuno fuori strada &egrave; facile, chiunque pu&ograve; farlo. Alla fine, penso che sia Max che Lewis meritassero di vincere il titolo quest'anno, entrambi hanno guidato ad un livello cos&igrave; alto ed entrambe le loro squadre hanno operato a livelli altrettanto alti che sarebbe stato un finale cos&igrave; incredibile da decidere in pista, invece ora abbiamo questa infinita controversia. Sono sicuro che Liberty non si sta lamentando perch&eacute; questo ha portato la F1 a un livello completamente nuovo in termini di popolarit&agrave;, ma credo che se si continuer&agrave; in questa direzione, dove l'intrattenimento viene prima dello sport, entreremo in un territorio molto pericoloso".    McLaren: sar&agrave; una F1 equilibrata, a breve decisione su Wec e Formula E        

Lo svedese, ex pilota della Ferrari, ha criticato amaramente il direttore di corsa Michael Masi, spiegando di non apprezzare minimamente questa direzione intrapresa dalla F1, pi&ugrave; verso lo show che verso lo sport

Johansson, che critiche a Masi: "Inadatto, decisioni senza senso ad Abu Dhabi"

        Si intrecciano pi&ugrave; storie sullo sfondo di un 2021 esaltante per il confronto umano, sportivo, tecnico, tra Hamilton e Verstappen, tra Mercedes W12 e Red Bull RB16B. Sono le vicende che hanno colorato il mondiale, legate troppo spesso a tematiche politiche, regolamentari e di stile dell'arbitraggio. La Formula 1 ha un "problema"? Quello di uniformit&agrave; delle decisioni da parte dei commissari, di gran premio in gran premio, non nasce quest'anno. LEGGI ANCHE - &nbsp;Horner: "A Latifi una fornitura Red Bull a vita" C'&egrave; poi una discrezionalit&agrave; decisionale che i regolamenti riconoscono all'arbitro ma che ha offerto il fianco a occasioni di critica per quello che &egrave; stato l'operato nell'arco dei 22 Gran Premi da parte della direzione gara. Dovr&agrave; trovare probabilmente un nuovo equilibrio dal prossimo anno, tra spettacolo e sport, la categoria.&nbsp;  Inaccettabili le pressioni su Masi Chi non ha nascosto il proprio disappunto per gli scambi via radio tra team - Mercedes e Red Bull - e direzione gara, &egrave; Ross Brawn. L'arbitro deve applicare le regole e saperlo fare sotto le pressioni dei giocatori. Un aspetto, di "confronto" tra arbitro e giocatori, che il mondiale 2021 ha portato in diretta, comunicazioni selezionate e diffuse per aumentare il pathos, sommare lo scontro dialettico a quello sportivo. Fa gioco alla Formula 1-spettacolo che avvenga la polemica tra squadre e arbitro. LEGGI ANCHE - Horner: "E' il mondiale pi&ugrave; bello, pronti a difenderlo in tribunale" Sui fatti di Abu Dhabi, sulle decisioni della direzione gara, Ross Brawn ha puntualizzato: "La decisione assunta all'ultimo giro &egrave; un punto cruciale che non pu&ograve; essere fermato. Purtroppo, la protesta toglie un poco di splendore a questo finale.&nbsp; Non &egrave; accettabile che i responsabili delle squadre mettano Michael sotto una tale pressione durante la gara", spiega al giornalista Michael Schmidt di Auto Motor und Sport.&nbsp;  Cambiamenti in vista La Formula 1 si &egrave; ritrovata a dover mettere ordine cammin facendo nei rapporti durante la gara tra squadre e direzione. Ricordiamo i fatti di Silverstone, Wolff a recarsi da Michael Masi, salvo statuire lo steso direttore di corsa che, i rappresentanti delle squadre, dopo quel fatto, sarebbero stati ammessi in direzione gara solo se invitati o chiamati in causa. Un fatto "nuovo" &egrave; stato il concetto espresso dopo Interlagos: una decisione della direzione gara non &egrave; opportuno che venga modificata a distanza di molto tempo (due settimane) dall'evento. E' accaduto con l'analisi delle immagini frontali del cameracar frontale di Verstappen nella difesa dall'attacco di Hamilton. Sterzi a parte: Lettera aperta a Kimi che lascia la F1 In vista del 2022, Ross Brawn preannuncia novit&agrave;, a cominciare dalle possibilit&agrave; di colloqui tra team principal e direttore di gara: "Toto Wolff non pu&ograve; chiedere che non venga mandata in pista una safety car e Christian Horner non pu&ograve; chiedere che le macchine si sdoppino. Sono valutazioni rimesse alla discrezionalit&agrave; del direttore di gara. Dal prossimo anno interromperemo questo contatto".       

L'arbitro "tirato dalla giacca" &egrave; una situazione alla quale a Formula 1 dovr&agrave; rimediare. Ross Brawn non &egrave; contento delle pressioni riversate su Michael Masi da parte di Mercedes e Red Bull