La RB14 con cui Verstappen si &egrave; assicurato un totale di 11 podi e due vittorie, in Austria e Messico, durante la stagione 2018 di F1 &egrave; stata avvistata lungo le strade olandesi a bordo del camion CarNext. La monoposto, infatti, &egrave; partita dallo store della piattaforma e-commerce di Breukelen e ha raggiunto il Max Verstappen Shop al Batavia Stad Fashion Outlet di Lelystad. Ecco le foto

Verstappen, recapitata a casa la sua RB14 del 2018

Ho come la sensazione che si parte dal Red Bull Ring con in tasca un dato piuttosto epocale che sar&agrave; anche bene sottolineare, per evitare di misconoscerlo. No, dico, ma l&rsquo;avete visti Verstappen e la Red Bull medesima? Okay, giocavano a casa loro, la pista che sorge a Spielberg li ha visti vincenti quattro volte nelle ultime sei in cui s&rsquo;&egrave; corso, tra Austria e Stiria poco cambia, per&ograve; magari dietro questa impennata che stanno dando al mondiale e alla F.1 c&rsquo;&egrave; anche altro: non tanto e non solo l&rsquo;aggancio e il superamento della Mercedes, quanto qualcosa di pi&ugrave; e d&rsquo;assai diverso. Occhio, perch&eacute; alla Red Bull in questo momento sta riuscendo una prodezza che ha molto pi&ugrave; valore e assai pi&ugrave; respiro di una singolare ed episodica fuga vincente che rischia di regalarle, se tutto va bene, due mondiali, ovvero quello Piloti con Max e il Costruttori grazie anche alla power Unit Honda.  Verstappen, una Red Bull da paura: &quot;Macchina irreale&quot;  No, qui c&rsquo;&egrave; in ballo tanto, tantissimo di pi&ugrave; e la definirei la nascita di un nuovo ciclo vincente, cosa che da un punto di vista politico, tecnologico e strategico vale molto pi&ugrave; degli allori incamerabili quest&rsquo;anno. Rappresentando in verit&agrave; una vera e propria ipoteca sull&rsquo;avvenire, una promessa e una premessa di possibile supremazia e anche la conferma che siamo di fronte a un evento tale da poter finire direttamente sui libri di storia, senza neanche passare per i foglietti volanti della cronaca. Perch&eacute; se &egrave; vero che l&rsquo;inizio del terzo millennio in F.1 &egrave; stato ed &egrave; il periodo dei Costruttori pi&ugrave; puri, forti, mondialmente radicati e economicamente pi&ugrave; fluviali nelle spese e voraci nelle motivazioni - Case volute e finalmente attirate e messe in scena da Bernie Ecclestone che da almeno quattro decadi sognava uno sviluppo cos&igrave; avvincente per lo show e le sue ampie tasche -, ebbene, pensando alla Red Bull siamo di fronte a un fatto che proprio in questa estate 2021 rischia di diventare assolutamente storico e caratterizzante. In altre parole, fino a oggi dal 2000, in diversi erano riusciti a segnare un ciclo vincente in F.1, dalla Ferrari di Michael Schumacher in poi.    Strano, improvviso, meritato ma quasi episodico l&rsquo;altro titolo Rosso con Raikkonen al volante, pur sempre con Todt in plancia di comando, ma talmente anomalo nell&rsquo;anno dell&rsquo;esplosione della spy story e della lotta fratricida tra Hamilton e Alonso in casa McLaren, da sembrare pi&ugrave; un trionfo propiziato dall&rsquo;harakiri altrui che non un premio per un&rsquo;indiscutibile supremazia sul campo...  E l&rsquo;anno dopo, nel 2008, quando Felipe Massa aveva mostrato sul campo di meritare un successo iridato sacrosanto, ci si mette il finalone del GP del Brasile a far morire in gola il grido di gioia trasformandolo in disperazione per il sorpasso in extremis di Lewis Hamilton a Timo Glock. Da l&igrave;, a parte la BrawnGp con tutte le particolarit&agrave; e le irripetibilit&agrave; del caso da film, la Formula Uno &egrave; segnata dal ciclo quadriennale della Red Bull-Renault - che sarebbe combinazione regina in realt&agrave; da quattro e mezzo, perch&eacute; le RB in realt&agrave; sono al top da met&agrave; 2009 quando la stessa Brawn si mette a gestire il vantaggio conquistato nella prima parte del campionato -, e da quello successivo turboibrido e durato a oggi sette anni filati della Mercedes con Hamilton e Rosberg iridati pi&ugrave; Bottas a fare da nobile scudiero.    In poche parole, andando alla radice della questione, nel terzo millennio la Red Bull si sta dimostrando a oggi, potenzialmente eh, perch&eacute; questo mondiale &egrave; tutt&rsquo;altro che deciso ma in pieno divenire, anche se le indicazioni chiare e cogenti di e su chi pu&ograve; vincerlo certo non mancano, dicevo, la casa dell&rsquo;Energy Drink e Dream si sta evidenziando come la prima, l&rsquo;unica e la sola nell&rsquo;era in corso capace di poter dare vita a due diversi cicli vincenti. Cambiando pilota, sistema e Casa fornitrice del motore, regolamento, quindi di fatto ripartendo totalmente da zero ma riuscendo perfettamente nello scopo - almeno per quello che risulta fino ad oggi, dopo la duplice trasferta austriaca che lancia segnali ineludibili sul piano della classifica mondiale e soprattutto sui valori delle forze in campo. Ci&ograve; sta a significare - a prescindere da come andranno le cose dal 2022 in poi con la rivoluzione tecnica annunciata - una cosa semplice e nello stesso tempo da sottolineare duecentomila volta. Checch&eacute; se ne dica, nella Formula Uno sempre pi&ugrave; voluta prima da Bernie e poi dalla Fia come il paradiso terrestre e nobile delle grandi Case, Red Bull &egrave; la sola entit&agrave; capace recentemente d&rsquo;affermarsi e poi di rinnovarsi rigenerandosi e quella tra le vincenti che nulla ha a che fare con la produzione di serie e il mercato dell&rsquo;automobile in senso lato.  Gi&agrave;. Perch&eacute; la Red Bull &egrave; solo lo sfogo sublime, agonistico e tecnologico del boss del marchio Dietrich Mateschitz che un bel giorno conosce in vacanza un ex pilota di F.1, ovvero Helmut Marko, al tempo buon manager di F.3000, e gli d&agrave; da gestire quello che in breve tempo si afferma come un impero sfrecciante. Delegandogli verticisticamente gran parte del potere e delle scelte da compiere che negli anni si rivelano assolutamente in linea con&nbsp; concetti quali efficacia, perfezione e redditivit&agrave; motivazionale. Buffo, vero? Nel mondo del Circus in cui si confrontano i Costruttori pi&ugrave; grandi alla fine, a oggi, il solo capace di vincere, convincere e ritornare davanti &egrave; proprio, pensa te, una fabbrica di lattine riempite da una bibita energetica. E ci&ograve; che distingue la squadra di Marko, Horner e Newey &egrave; proprio l&rsquo;essere la pi&ugrave; verticistica e individualistica di tutte, la meno politica e ministeriale nella gestione, tanto da sembrare a pi&ugrave; riprese perfino umorale. Cinque anni fa, in Sicilia, alla Targa Florio numero cento, parlai a lungo con Helmut Marko, che aveva appena preso la decisione (subito vincente) di mettere il baby Max Verstappen in Red Bull dalla Toro Rosso.  Horner, verso Silverstone senza timori: &quot;Mercedes sar&agrave; fortissima...&quot;  Ebbene, Marko a Floriopoli in un pomeriggio bello, intenso ma lunghissimo, che tanto tempo lasciava alle confidenze e alle chiacchierate all&rsquo;ombra, mi disse bello sincero e chiaro: &quot;Non sto lavorando per cercare di vincere qualcosa ma pensando a un futuro diverso e importante in cui Red Bull pu&ograve; e deve tornare al top non per una congiuntura favorevole, ma con un grande progetto, un uomo su cui puntare e una tecnologia che sappiamo gi&agrave; che saremo in grado di produrre. Qui non ci stiamo giocando una o due vittorie, ma, se facciamo le scelte giuste, altre possibili stagioni di trionfi. E io voglio dimostrare che non solo eravamo quelli giusti per vincere ma anche, in proiezione, per rivincere. Quella che ha il teenager Max Verstappen al centro &egrave; una grande sfida, un nuovo grande progetto che non &egrave; un sogno solo perch&eacute; io penso che potrebbe diventare realt&agrave; entro non molto tempo. In questo momento - correva il 2016 - devo solo capire meglio le differenze tra Max e Daniel Ricciardo, perch&eacute; sono entrambi straordinari, ma poi a fare la differenza sar&agrave; l&rsquo;evoluzione di entrambi. Ora so che sono due futuri iridati e sono pronto a scommetterci su, per&ograve; in futuro capir&ograve; di preciso chi la realt&agrave; indicher&agrave; come il nostro uomo. Vedremo, ma, se tutto va bene, tra qualche anno leggerete una grande storia e forse sar&agrave; la nostra. La storia di quelli che vinsero tanto, tornarono per qualche anno un po&rsquo; pi&ugrave; indietro, ma poi si riaffacciarono alla grande, l&agrave; davanti, a dimostrare che nulla accade per caso&quot;.  A Rilettere e ripensare adesso, per ci&ograve; che sta vivendo la F.1 in questa infuocatissima estate, a queste parole c&rsquo;&egrave; da farsi venire i brividi. E penso anche che tutto ci&ograve; sta avvenendo - e non &egrave; ancora certamente avvenuto, perch&eacute;, ovvio, la lotta con la Mercedes &egrave; in corso e il verdetto aritmeticamente ancora apertissimo -, con al timone tecnico Adrian Newey, un uomo che giusto trenta anni fa dava vita alla Williams Fw14 di Nigel Mansell e ora &egrave; di nuovo al top, mostrandosi il genio pi&ugrave; longevo e strabiliante nella storia moderna della massima formula. E anche il pi&ugrave; solista, individualista e autocrate degli altri, pur sapendo lavorare in una meravigliosa equipe. Con tutto questo, la fuga iridata, comunque vada, di questa Red Bull esalta una volta di pi&ugrave; l&rsquo;efficacia maggiore della gestione sportiva monocratica su quella paraministeriale delle grandi squadre, delle grandi individualit&agrave; anteposte alle logiche dei consigli di amministrazione e di pochissimi e fantastici soggetti ipervincenti preferiti ai grupponi litigiosi e politicizzati di intercambiabili e bravissimi mestieranti.  In questa Red Bull che cambia, trasmuta, sa rinnovarsi e rinunciare a qualcosa - perfino alla Honda in chiave 2022, imparando pure a costruirsi motori -, ci vedo tanto un segnale di vittoria dell&rsquo;uomo sul sistema o, comunque, un inno al microsistema agile e geniale contrapposto alle megastrutture, alle supercompany orizzontali e alla corporation elefantiache. Forse Red Bull &egrave; tornata al top rigenerandosi - come fece la Renault prima, a met&agrave; Anni &rsquo;90, con Schumi e poi con Alonso sempre by Briatore, in realt&agrave; - perch&eacute; non solo sa costruire macchine, ma soprattutto Uomini. Pochi e specialissimi. Mettendogli le ali. 

Nel terzo millennio l&rsquo;Energy Dream Team sta dimostrandosi il solo in grado di dar vita a due cicli vincenti rigerendandosi. Da Vettel a Verstappen, da Renault a Honda, sempre nel segno di Newey &amp; Marko.

Red Bull la sfida l&rsquo;ha gi&agrave; vinta

        Le voci dalla McLaren lo vogliono in Mercedes nel 2022, come perfetto sostituto di Hamilton, ma Max Verstappen rimane focalizzato sul suo Mondiale 2021 in Red Bull. Quella che inizier&agrave; domenica con il GP del Bahrain sar&agrave; la sesta stagione consecutiva per l'olandese, col contratto in scedenza nel 2023, come pilota della scuderia di Milton Keynes. In attesa di un corteggiamento o di un cambio di team clamoroso per&ograve; almeno per quest'anno sar&agrave; ancora la spina sul fianco di Lewis, il rivale che far&agrave; di tutto per impedigli di vincere l'ottavo titolo iridiato mettendo in bacheca l'ennesimo record della storia della Formula 1.&nbsp; GP Bahrain: gli orari tv su Sky e Tv8 di domenica Sar&agrave; la pista a decidere chi vincer&agrave; Al volante della sua RB16B, Max &egrave; pronto per un nuovo duello con le Frecce Nere, forte soprattutto del dominio, insieme al nuovo compagno Perez, dei test pre-stagionali: "Lotteremo con la Mercedes? Lo ripeto da qualche settimana: vedremo in pista. Io sono sempre ottimista e sono sempre fiducioso, soprattutto quando inizia una nuova stagione, ma lo sarei anche se fossi ultimo. Ma mettiamola cos&igrave;: non penso che lo saremo in questo Mondiale 2021. La monoposto va bene in tutte le condizioni: tutto &egrave; andato liscio nei test ed &egrave; quello che si vuole quando si inizia un nuovo anno, si spera che le cose vadano sempre cos&igrave;.  Siamo soddisfatti e sembra che siamo messi meglio rispetto a prima. Difficile dire dove siamo migliorati perch&eacute; le gomme sono diverse, l&rsquo;auto &egrave; diversa ed &egrave; sempre difficile paragonare le varie macchine. Per&ograve; come dicevo la RB16B &egrave; prevedibile anche col vento e ai cambi di temperatura e questo &egrave; positivo". Leclerc: "Sar&ograve; aggressivo quando servir&agrave;" Con Checo per battere Hamilton e Bottas E' apparentemente cauto il 23enne che nonostante la diplomazia espressa dalle sue parole, tradisce con lo sguardo quella scintilla che si accende nei suoi occhi quando si parla di battere Hamilton e Bottas. La stessa vista nelle due vittorie del 2020, nel GP del 70&deg; Anniversario a Silverstone e nell'ultimo ad Abu Dhabi: "Perch&eacute; nessuno vuole essere favorito? Non conta nulla parlare, valgono solo i punti conquistati in pista, voglio solo concentrazione: sul lavoro parlare &egrave; solo una distrazione, serve mantenere la calma.  Se sono contento di avere un compagno esperto come Perez? Il team deve essere felice, Checo lo conosco da tanti anni e ora che siamo compagni posso vedere da vicino come lavora. Tutto sta filando liscio, le indicazioni che abbiamo vanno nella stessa direzione: speriamo che insieme si possano fare punti e mettere pi&ugrave; pressione alla Mercedes domenica dopo domenica. E poi anche io sono cresciuto rispetto a prima. Sono migliorato come esperienza e comprensione di una F1, dell&rsquo;assetto, di come guidarla al limite. Ma si pu&ograve; sempre migliorare".        

L'olandese, dopo il dominio nei test pre-stagionali, &egrave; pronto per la sesta stagione consecutiva in Red Bull: "Ora con Perez metteremo pi&ugrave; pressione possibile a Hamilton"

GP Bahrain, parla Verstappen: "La sfida è con la Mercedes? Vedremo"

Primi giri in pista per l&#39;olandese della Red Bull. Dopo il debutto di Perez di ieri, &egrave; tempo anche per lui di togliere un po&#39; di ruggine. Ecco le foto postate sui social Red Bull

Silverstone, Verstappen alla guida della RB15

Terza pole position in carriera che arriva dopo ben 6 firmate dalle Mercedes ad Abu Dhabi. Max Verstappen chiude l&#39;ultima qualifica dell&#39;anno sul circuito a Yas Marina con una pole position al bacio, aprofittando di un errore delle Mercedes, chiusa col tempo di 1&#39;35&quot;246. e la Red Bull cos&igrave; festeggia il suo 100esimo palo. Alle sue spalle sulla griglia di partenza Bottas e Hamilton. Leclerc &egrave; 8&deg; menter Vettel solo 13&deg;, eliminato in Q2. Ecco le immagini dell&#39;ultima qualifica del Mondiale 2020 di Formula 1

F1, GP Abu Dhabi qualifiche: Verstappen che pole! Beffate le Mercedes dopo 6 anni

Cos&igrave; nervoso e troppo duro con se stesso. Il GP di Turchia per Max Verstappen &egrave; completamente da dimenticare. L&#39;immagine di ieri che ha fatto il giro ovunque e che lo ritrae per terra, seduto spalle contro il muro alla fine del Q3 &egrave; stata ripresa anche dal twitter della Formula 1: &quot;C&#39;&egrave; una linea molto, molto sottile tra gioia e disperazione in Formula 1. Il pi&ugrave; veloce in ogni sessione fino al Q3, &egrave; uno sconsolato Max Verstappen che riflette su cosa avrebbe potuto essere, dopo aver perso la sua prima pole position della stagione&quot;. E oggi non &egrave; andata meglio, anzi.  GP Turchia, la gioia di Hamilton: un fiume in piena dopo il traguardo  Graziato dagli stewards  Nonostante la pioggia, variabile che normalmente illumina le prestazioni di Max, la troppa aggressivit&agrave; ha condizionato, come forse mai in questo Mondiale 2020, la sua gara. Il risultato? Un sesto posto, condito dai troppi errori, testacoda e anche l&#39;investigazione a fine GP da parte degli steward. Fortunatamente il suo passaggio con l&#39;anteriore destra sulla linea bianca della pit exit non &egrave; costato alcun tipo di penalizzazione, vista la poca chiarezza sull&#39;accaduto. &ldquo;Avendo rivisto ogni filmato da qualunque angolazione ed alla massima risoluzione possibile, i commissari non sono stati in grado di verificare con certezza che la vettura numero 33 abbia tagliato completamente la linea che separa la pit exit dalla pista&rdquo;, si legge nella nota della Fia.    Leclerc furioso se la prende anche con Binotto: &quot;Tranquillo un c***o, sono un c*****e&quot;  La tristezza dell&#39;ousider a sorpresa  Da grande favorito a grande outsider, &egrave; impossibile non rimanere impassibili nel sentire Max cos&igrave; avvilito: &ldquo;Ad essere onesti &egrave; un giorno da dimenticare. Oggi &egrave; stata una gara molto difficile ed abbiamo sofferto dall&rsquo;inizio alla fine. La partenza non &egrave; stata buona, ero quarto alla prima curva non avendo grip sul lato sporco della griglia. Sono risalito in terza posizione e ho provato a passare Checo Perez, ma improvvisamente la macchina mi &egrave; partita. Sono andato sul verde all&rsquo;esterno del cordolo in maniera molto aggressiva e quindi ho fatto un paio di testacoda. Ho provato ad evitare il muro ma ho spiattellato le gomme, quindi mi sono dovuto fermare ai box.  Con gli pneumatici nuovi ho raggiunto gli altri molto velocemente, ma sorpassare &egrave; difficile essendoci stata solo una traiettoria percorribile, per altro gi&agrave; molto scivolosa di per s&eacute;. E&rsquo; stata una situazione frustrante: dovevamo aspettare soltanto che chi ci precedeva rientrasse ai box. La pista non si &egrave; asciugata, non potevamo rischiare di montare le gomme slick, quindi siamo rimasti con le intermedie ma si sono distrutte molto velocemente. Una gara davvero complicata, l&#39;unica cosa fattibile era seguire le monoposto davanti in balia dell&#39;assenza d&#39;aderenza, cercando di sopravvivere e facendo di tutto per rimanere fuori dai guai. Non &egrave; stata una bella giornata e spero che non ci ritroveremo mai pi&ugrave; in una situazione di pista cos&igrave; scivolosa&rdquo;.&nbsp;  Caos anche per Albon  C&#39;&egrave; da dire che anche per Albon non &egrave; stata per nulla una buona gara. Il thailandese della Red Bull infatti si &egrave; smarrito anche lui sul pi&ugrave; bello, finendo nel vortice di ghiaccio e testacoda proprio mentre era dietro Perez: &quot;Ho sentimenti contrastanti, a un certo punto sembrava che fossimo pronti per la vittoria. Io e Max abbiamo avuto una brutta partenza, ma quando siamo andati ai box per montare le intermedie il nostro ritmo era veramente ottimo.&nbsp;Il secondo stint delle intermedie non &egrave; andato altrettanto bene, non avevamo n&eacute; aderenza n&eacute; ritmo. &Egrave; difficile da capire il perch&eacute;. Questo fine settimana &egrave; andato molto bene, sono contento dei progressi che abbiamo fatto. Non vedo l&rsquo;ora di andare in Bahrain per ripartire&ldquo;.   It&#39;s a very, very fine line between joy and despair in Formula 1  Fastest in every session until Q3, a disconsolate Max Verstappen ponders what might have been, after just missing out on his first pole position of the season#TurkishGP #F1 pic.twitter.com/PEhHhI0Kfy &mdash; Formula 1 (@F1) November 14, 2020 

L&#39;olandese della Red Bull dopo un venerd&igrave; di grandi prove libere ha incassato due pesanti delusioni: la pole sciupata al sabato in qualifica e questa gara piena di nervosismo, errori, investigazioni e testacoda. Gli stewards Fia per&ograve; hanno deciso di non penalizzarlo

GP Turchia, Verstappen: &quot;Tutto da dimenticare, non voglio pi&ugrave; una pista cos&igrave; scivolosa&quot;

Un miracolo dopo l&#39;altro. Il lavoro del box Red Bull fa venire i brividi per la velocit&agrave; e la risoluzione dei problemi. Anche questa volta cos&igrave; come era successo per il GP d&#39;Ungheria, Max Verstappen pu&ograve; contare sui suoi incredibili meccanici. La seconda sessione delle qualifiche del GP d&#39;Emilia Romagna poteva essere l&#39;ultima per l&#39;olandese del team di Milton Keynes visto il calo di potenza accusato dalla RB16, che per qualche minuto ha rischiato di non scendere in pista per disputare il Q3.  Attimi d&#39;attesa, di ansia per Max che dall&#39;angolino guardava il suo team smontare e rimontare la pancia della sua monoposto. Ma come sempre in un tempo record, il lavoro sopraffino ha ributtato nella mischia Max. Risultato? Una sola occasione centrata con un giro pazzesco e un terzo tempo dietro a Bottas e Hamilton.    Qualifiche GP Emilia Romagna, Mekies: &quot;Obiettivo 4&deg; tempo sfuggito, speravamo in meglio&quot;  La terza posizione? Mica male  Non &egrave; andata proprio in discesa la qualifica di oggi e lo confermano el sue urla via radio che in Q2 esclamavano: &quot;No power, no power&quot;.   Ma l&#39;asso nella manica anche questa volta &egrave; stato tirato fuori dal cilindro della Red Bull: &quot;Non &egrave; stata una gran qualifica onestamente perch&eacute; ho potuto fare solo due giri nel Q1 e nel Q2 non ero forse abbastanza pronto. Ma avendo avuto poi quel problema di calo di potenza e anche il tentativo complicato con le gomme medie, ci hanno fatto qualificare ma senza avere un buon punto di riferimento per il Q3. Abbiamo faticato un po&rsquo; nel primo tentativo del Q3, non avevamo tanta aderenza. Il secondo invece &egrave; stato un pochino migliore ma &egrave; stato difficile. Alla fine per&ograve;&nbsp; la terza posizione non &egrave; male, ma personalmente mi aspettavo di essere pi&ugrave; vicino e di lottare di pi&ugrave; con le Mercedes. Per&ograve; dopo il Q2 abbiamo perso un pochino la strada.  Cosa penso di Imola? E&#39; una pista nella quale &egrave; molto bello guidare. Pensavo che fosse troppo stretta per queste macchine, invece va bene. Mi &egrave; piaciuta tanto e spero che domani potremo fare una bella gara qui&rdquo;.  &nbsp;   They&rsquo;ve done it again! The lads beat the clock with another rapid repair job to get @Max33Verstappen through #Quali! #ImolaGP #ChargeOn pic.twitter.com/layClSJztl &mdash; Aston Martin Red Bull Racing (@redbullracing) October 31, 2020   

L&#39;olandese della Red Bull nonostante il miracolo dei meccanici per i problemi con le medie e il calo di potenza della sua RB16, che per lo ha costretto ai box per met&agrave; Q3, non &egrave; soddisfatto del suo tempo registrato all&#39;ultimo giro: &quot;Mi aspettavo pi&ugrave; lotta&quot;

GP Emilia Romagna, Verstappen: &quot;Non una gran qualifica, troppo lontano dalle Mercedes&quot;

        Che podio per la Red Bull. Dopo sette partecipazioni al Gp di Russia finalmente il team di Milton Keynes riesce a salire sul podio di Sochi. E' Max Verstappen che regala alla scuderia e soprattutto a se stesso il secondo gradino della pedana dei vincitori. Ci voleva proprio, dopo due ritiri consecutivi nei Gp a Monza e al Mugello, un attimo di gloria.&nbsp;  Un bel bottino di punti tutto per noi Una battaglia serrata, vissuta sempre sul fiato sul collo delle Mercedes. Fino a quando la penalit&agrave; a Hamilton, fino a quel momento al comando del Gp, non ha ribaltato la situazione e ha visto proprio Lewis rincorrere l'olandese che a sua volta era alla ricerca di un passo falso di Bottas, il nuovo leader, per tentare il sorpasso. Una lotta gestita sempre col problema del grip troppo elevato sulla sua Rb16: "C&rsquo;era un grip molto alto sull&rsquo;interno. &Egrave; stata piuttosto interessante la battaglia nelle prime due curve e ho dovuto prendere la chicane, sono dovuto andare largo per evitare altri problemi. Per fortuna non ne ho avuti.  Dopo di che c'&egrave; stata la ripartenza dopo la SC ed eravamo un pochino pi&ugrave; lenti sulle medie a causa del nostro bilanciamento. Verso la fine con le gomme dure eravamo pi&ugrave; competitivi. E siamo abbastanza contenti di questo, siamo riusciti a metterci in mezzo ancora una volta tra le due Mercedes e possiamo essere soddisfatti anche degli 8 secondi di differenza con Valtteri. Ho cercato di fare la mia gara ma Bottas ed Hamilton erano pi&ugrave; veloci. Sono contento di questo secondo posto, specialmente dopo due ritiri e soprattutto su una pista dove sappiamo di non essere normalmente cos&igrave; competitivi. Abbiamo conquistato una bella quantit&agrave; di punti che ci portiamo a casa prima del Gp in Germania&ldquo;. GP Russia, Hamilton: "E' andata cos&igrave;, complimenti Valtteri" Ma attenzione alla Superlicenza! -2 punti alla patente e -10": eccessivo per Lewis Onesto come sempre, Max a fine gara torna proprio sulla penalit&agrave; di 10 secondi che gli stewart hanno dato alla W11 di Hamilton e soprattutto ai due punti tolti alla sua patente di guida che potrebbe costringerlo, in caso di ulteriori passi falsi a Imola, Nurburgring e Portogallo, a guardare dai box tutti i Gp fino a quello di Turchia del 15 novembre: "Penso che la penalit&agrave; ricevuta da Lewis sia stata abbastanza dura. Anche i due punti tolti sulla patente credo che siano eccessivi.  Sicuramente il punto in cui ha fatto le prove di partenza non era corretto, ma perch&eacute; sottrarre anche quei punti? Non sono sicuro che la decisione presa dalla direzione di gara sia quella corretta. Ma resta una mia opinione&rdquo;.       

Il pilota della Red Bull porta per la prima volta la sua scuderia sul podio a Sochi, un ottimo secondo posto davanti proprio all'inglese della Mercedes: "Siamo abbastanza contenti di esser stati competitivi, siamo riusciti a metterci in mezzo ancora una volta tra le due Bottas e Lewis"

Gp Russia, Verstappen: "Penalità a Lewis severa ma io sono felicissimo"

Dopo il primo e il secondo posto conquistati nella stagione in corso, il terzo gradino del podio nel Gran Premio di Gran Bretagna &egrave; una novit&agrave; per Max Verstappen, che in Formula 1 non aveva mai &ldquo;fatto&rdquo; terzo. Con la sua Red Bull, invece, oggi a Silverstone ha gi&agrave; superato il record di podi di suo padre Jos e non ha ancora 19 anni. &ldquo;Oggi &egrave; stato fantastico e poi questi fan sono grandiosi &ndash; ha commentato Verstappen dal podio &ndash; la gara &egrave; stata molto emozionante, all&rsquo;inizio molto complicata ma poi sono riuscito a superare Nico e anche alla fine dello stint stavo riprendendo Lewis&rdquo;.  Verstappen ha poi parlato dello svolgimento della gara, in particolare della transizione tra asfalto bagnato e asciutto &ldquo;Purtroppo mi sono fermato un giro troppo tardi per cambiare le gomme, poi ho fatto la mia gara &ndash; ha spiegato il pilota della Red Bull Racing - purtroppo Nico mi ha superato ma avevo ancora un grande passo, riuscivo comunque a vedere i primi due&rdquo;.  Il suo compagno di squadra Ricciardo, invece, si &egrave; piazzato al quarto posto, accumulando un certo distacco a partire dal regime di virtual safery car &ldquo;&quot;L&#39;inizio &egrave; stato abbastanza complesso, decidere quando mettere le intermedie non era semplice e nemmeno scegliere quando montare le slick &ndash; ha commentato Ricciardo &ndash; quando, poi, &egrave; stato dichiarato il periodo di virtual safety car siamo stati penalizzati perch&eacute; abbiamo perso circa dieci secondi&quot;.  Ricciardo ha infine parlato con amarezza della monotonia della sua gara &quot;Per me oggi &egrave; stato come fare le prove libere &ndash; ha concluso Riccirado - mi sono trovato a girare in continuazione, ma avrei preferito trovarmi in lotta con qualcuno&quot;. 

Dopo il primo e il secondo posto conquistati nella stagione in corso, il terzo gradino del podio nel Gran Premio di Gran Bretagna &egrave; una novit&agrave; per Max Verstappen

F1 Gran Bretagna, Verstappen &quot;Mi sono fermato un giro troppo tardi&quot;

A meno di due mesi dalla sua prima vittoria in Formula 1 &ndash; &egrave; il pi&ugrave; giovane pilota di tutti i tempi ad aver vinto in F1 &ndash; Max Verstappen ha avuto un altro exploit. E stavolta, come allora, aveva il fiato sul collo di Kimi Raikkonen. Evidentemente, quando il giovane Max &egrave; braccato dall&#39;esperto Iceman, riesce facilmente a dare il massimo, anche se stavolta, la bandiera gialla all&rsquo;ultimo giro gli ha dato una piccola mano. Il contatto tra Hamilton e Rosberg, insomma, &egrave; stato fondamentale tanto per raggiungere il secondo gradino del podio, quanto nel porre un freno alla rincorsa di Raikkonen.  Verstappen era scattato dall&rsquo;ottava casella e in partenza era riuscito a superare il compagno di squadra Ricciardo &ldquo;Sono riuscito a fare una partenza grandiosa e anche il primo giro &egrave; andato bene &ndash; ha commentato Max - Fin da subito ho sentito di avere velocit&agrave; e sono riuscito ad avvicinarmi alla testa della corsa&rdquo; ma, a parte qualche piccolo intoppo, anche dopo le cose sono andate bene &ldquo;Poi, quando ho superato alcuni avversari, ho faticato un po&rsquo; a trovare il mio ritmo &ndash; ha spiegato Verstappen - Le Mercedes erano un po&rsquo; troppo veloci per noi, ma, a parte questo, tutto &egrave; andato abbastanza bene&rdquo;  Come in Spagna, poi, il pilota Red Bull &egrave; riuscito a effettuare un secondo stint molto lungo &ndash; 56 giri con le gomme soft &ndash; una strategia che &egrave; stata alla base del suo ottimo risultato. &ldquo;Ho fatto uno stint molto lungo con le gomme soft &ndash; ha raccontato Max - &nbsp;Gli ultimi 10 giri sono stati molto duri, sia per il traffico che ho incontrato sia per Kimi che mi stava riprendendo&rdquo;. Dopo aver tenuto duro, per&ograve;, &egrave; arrivato il tempo di festeggiare &ldquo;Ho avuto qualche momento difficile, ma dopo quello che &egrave; successo all&rsquo;ultimo giro il secondo posto &egrave; un bonus &ndash; ha concluso Verstappen - Fare questo risultato, al Red Bull Ring, come pilota Red Bull, &egrave; una sensazione grandiosa&rdquo; 

A meno di due mesi dalla sua prima vittoria in Formula 1,&nbsp;Max Verstappen ha avuto un altro exploit, con un piccolo aiuto dalla bandiera gialla

F1 Austria, Verstappen &quot;Kimi mi stava riprendendo&quot;

Da parte sua, non ha alcun dubbio: il 2017 sar&agrave; tra i grandi. Jos Verstappen guarda gi&agrave; molto in l&agrave; e prospetta un futuro a breve termine su un sedile prestigioso, per il figlio Max. Reduce da un buon sesto posto in Bahrain, il pilota olandese &egrave; naturalmente seguito da tutti i top team, com&rsquo;&egrave; normale che sia per un talento.  Il legame stretto con la Red Bull fa del team di Milton Keynes un approdo privilegiato, tanto pi&ugrave; se le prestazioni di Daniil Kvyat non svolteranno nettamente, volendo immaginare un&rsquo;accoppiata Verstappen-Ricciardo. &laquo;Sappiamo dell&rsquo;interesse della Ferrari su Max, ma non corriamo, &egrave; prematuro parlarne. Il prossimo anno sar&agrave; in una scuderia di vertice, e quando parlo di top team mi riferisco a Mercedes, Ferrari e Red Bull.  Ovviamente non sono tutte alternative alla pari, perch&eacute; la nostra prima scelta &egrave; la Red Bull. Sono tutti molto contenti di mio figlio e credo debba essere la strada che al momento deve seguire Max&raquo;, ha dichiarato a Marca.  Toro Rosso: Verstappen spezza il digiuno in Bahrain  Prospettive future a parte, c&rsquo;&egrave; un&rsquo;attualit&agrave; che si chiama Toro Rosso e un confronto con Carlos Sainz subito vivacissimo in Australia. Jos minimizza ed esclude che durante la stagione possano esserci episodi clamorosi, come un incidente tra i due (a dire il vero, a Melbourne, Verstappen quasi la combinava grossa con il contatto deciso nelle fasi finali di gara, quando era dietro Sainz e chiedeva strada al muretto): &laquo;Non credo accadr&agrave; un incidente, sono entrambi molto ambiziosi ma sanno cosa possono e non possono fare. E&rsquo; una bella battaglia sotto il profilo sportivo, una delle migliori oggi in Formula 1, ma non credo accadr&agrave; nulla di strano. Sono entrambi giovani e aggressivi, ma devono fare sempre quel che &egrave; meglio per la Toro Rosso&raquo;.  Max Verstappen on board sulla neve  

Red Bull, Mercedes e Ferrari gli approdi possibili, con una preferenza per il team di Milton Keynes

Jos Verstappen: Max in un top team nel 2017

Max Verstappen on board sulla neve

Non si pu&ograve; parlare certo di una presenza ingombrante, quella di Jos Verstappen nel rapporto con il figlio Max, quantomeno dal profilo sportivo. Le premesse sono tali per cui i due podi, miglior risultato ottenuto da Jos in carriera, appaiono poca cosa di fronte alle prospettive che ha il neopatentato Max. Vuole comunque fare la sua parte, dare consigli e, soprattutto, suggerire la linea da seguire. Pu&ograve; non suscitare gran simpatia l&rsquo;olandese, ma sembra non curarsene pi&ugrave; di tanto: vincere &egrave; l&rsquo;unica cosa che gli importi.  &laquo;Faccio un po&rsquo; di tutto, sono sempre l&igrave; se ha delle domande e parliamo di tante cose. Con la mia esperienza mi accorgo cos&rsquo;accade dentro al team e, quando serve, lo spingo in una certa direzione o gli d&ograve; un consiglio, specialmente sulle questioni fuori dalla pista&raquo;, ha raccontato pap&agrave; Jos nel corso di una serata con gli sponsor, alla vigilia della gara a Austin.  C&rsquo;&egrave; tempo anche per esplorare il fattore-paura, naturale quando hai corso gli stessi rischi in pista 20 anni prima. Altra epoca, nella quale il botto di Montecarlo quest&rsquo;anno si sarebbe risolto con conseguenze molto diverse per Max. &laquo;Ci confrontiamo anche su alcune curve e sorpassi, come quello a Spa, dove ha superato Nasr all&rsquo;esterno. Ovviamente &egrave; stata una manovra bellissima, ma non del tutto senza rischi, a 300 orari.  Max non pu&ograve; pensare che funzioner&agrave; sempre. Quando correvo, a volte pensavo alla paura ma sai di averla sotto il tuo controllo. Adesso che &egrave; lui a gareggiare, ci penso di tanto in tanto, soprattutto su piste sulle quali il pericolo &egrave; maggiore. Guarda a Sochi, non proprio esente da rischi visti gli incidenti capitati.  A volte mi spavento, Max per&ograve; ama a tal punto correre che spero non capiti nulla&raquo;. Certo non lesina elogi al figlio, sottolineando come un campione lo riconosci dal talento e la capacit&agrave; di sentire la macchina, gestire le gomme nella finestra di temperatura corretta, i freni e tante piccole cose che fanno la differenza: &laquo;Un gran pilota sar&agrave; in grado di trovare e mantenere l&rsquo;equilibrio generale con pi&ugrave; facilit&agrave;. Max regola i parametri sul volante quattro o cinque volte a giro, per ottimizzare le prestazioni del motore&raquo;, sottolinea quasi fosse l&rsquo;unico a farlo.  Racconta anche il sorpasso su Sainz a Suzuka, per ribadire come abbia qualcosa in pi&ugrave;, del predestinato: &laquo;Max ha un&rsquo;altra dote, pensa con ampio anticipo quel che far&agrave;. Questo &egrave; talento, la gente dice che abbia delle capacit&agrave; extra per riuscire a pensare certe cose durante la gara&raquo;, dice riferendosi al cambio di regolazione del motore uscendo dalla 130R per avere pi&ugrave; potenza e attaccare invece di recuperare energia.  Fabiano Polimeni

Jos non si lascia sfuggire l&rsquo;occasione per tessere le lodi di Max e ammette: ogni tanto ho paura

F1, Verstappen ha capacit&agrave; extra

Oggi, 30 settembre &egrave; il giorno del 18esimo compleanno per Max Verstappen, quindi il pilota olandese potr&agrave; finalmente prendere la patente. Ma con le ultime trasferte tutte oltre oceano, Max non ha ancora avuto il tempo di fissare l&rsquo;esame pratico, visto che all&rsquo;esame teorico &egrave; gi&agrave; passato, sbagliando per&ograve; 3 domande.

Il pilota olandese potr&agrave; finalmente prendere la patente ma non ha ancora avuto tempo di fissare l'esame pratico

F1, Verstappen compie 18 anni!

La fase delle polemiche e dei dubbi &egrave; stata superata e dopo il 4&deg; posto all'ultimo GP d'Ungheria, Max Verstappen ha (quasi) perso lo status di "bambino della Formula 1" per assumere lo status di pilota. Anche se leggendo le sue dichiarazioni scappa sempre un sorriso di tenerezza: a nemmeno 18 anni i suoi coetanei italiani sono alle prese con i compiti delle vacanze, le discoteche e gli amori estivi, Max ha un Mondiale, con tutta la pressione e lo stress che ne consegue, da portare avanti. Con, e qui si torna al sorriso di cui sopra, l'esame della patente ancora da sostenere.   "Non sento meno o pi&ugrave; pressione rispetto a prima - ha dichiarato il giovane olandese - E ad essere onesto non ho mai sentito molta pressione, nemmeno all'inizio della stagione. Sono dove ho sempre voluto essere". Sicuro di s&eacute; lo &egrave; certamente, lo abbiamo visto anche nelle risposte che ha dato a Massa durante la conferenza stampa del GP del Canada. Ma si tratta sempre di un ragazzo, che da bravo adolescente d&agrave; retta ai consigli di pap&agrave;. E nel suo caso ha doppiamente ragione, essendo il padre quel Jos che tutti ben ricordiamo: "Mi da sempre un sacco di consigli, sin da quando ero bambino. E' qui per darmi suggerimenti e dice sempre 'E' stata una buona giornata, ma continua a migliorare e a lavorare con il team'. Lui sa come funziona ed &egrave; sempre stato capace di stimolarmi".   Quando scatta il semaforo pap&agrave; per&ograve; non c'&egrave;: "Ogni volta &egrave; diverso, non puoi fare dei piani ben precisi. In generale speri di fare una buona partenza, cercando di prevedere quello che sta per succedere di fronte a te". Nonostante sia la stagione d'esordio Verstappen Jr ha anche le idee chiare su cosa migliorerebbe, condividendo la stessa opinione di tanti appassionati: "Il sound, dovrebbe essere pi&ugrave; forte, pi&ugrave; di qualsiasi altra auto, non come quello delle GP2".    Tornando agli impegni da adolescente qualunque, Max al momento sta preparando l'esame di teoria per la patente: "Ma per la pratica devo attendere di compiere 18 anni (il prossimo 30 settembre Ndr) Lo passer&ograve;? Non saprei. Forse andr&ograve; un po' troppo veloce!" Per quanto riguarda la scuola "Questo dovrebbe essere il mio ultimo anno, ma il treno della Formula 1 passa solo una volta nella vita, posso sempre finire in un secondo momento. Ma spero di non dover pi&ugrave; tornare a scuola, l'ho sempre odiata!". E in questo Max &egrave; assolutamente in media con buona parte dei suoi coetanei...    Francesco Colla

Il bambino prodigio della F1 si racconta: "Ascolto sempre mio padre e spero di non dover tornare a scuola". 

Max Verstappen, nel nome del padre Jos

C&rsquo;&egrave; un dettaglio del carattere di Max Verstappen che certo non passa inosservato: il ragazzo ha una fiducia estrema nei propri mezzi, quasi la convinzione di essere un predestinato. Forse non sar&agrave; cos&igrave;, forse &egrave; solo apparenza, ma quando dice ai brasiliani di Globo che sarebbe in grado di vincere sulla Mercedes di Hamilton o Rosberg, &egrave; difficile farsi un&rsquo;idea contraria. &laquo;Ne sono convinto al 100%, se avessi una possibilit&agrave; come quella, non avrei problemi a tirare fuori il massimo&raquo;.  Al momento ha tirato fuori 10 punti nelle prime nove gare, contro i 9 di Carlos Sainz, tutto un altro carattere, ma dalle potenzialit&agrave; certo non inferiori. A Silverstone uno &egrave; stato bloccato da problemi d&rsquo;affidabilit&agrave;, l&rsquo;olandese da un errore che l&rsquo;ha mandato fuori nelle prime battute di gara. Inevitabilmente sar&agrave; l&rsquo;incidente di Montecarlo uno dei momenti chiave della stagione, quando a fine anno tirer&agrave; le somme della prima annata in Formula 1. &laquo;Non ho avuto il tempo di pensare molto, solo di preparami per un grande impatto.  Dopo l&rsquo;incidente ho compreso pi&ugrave; cose sulla monoposto e la Formula 1 e ho realizzato, ad esempio, quanto la macchina sia davvero sicura e come tu possa esprimerti al massimo, dare tutto&raquo;. Frasi che non devono destare scalpore, n&eacute; interpretate nel senso di un pilota irresponsabile, che sbatte e non si cura pi&ugrave; di tanto, facendosi forza di monoposto indistruttibili. Tra rispetto del regolamento e azzardo il limite &egrave; labile, il pilota vive in una &ldquo;terra ristretta&rdquo;, frasi normali.  &laquo;Dopo Monaco ho avuto un balzo in avanti nelle prestazioni, perch&eacute; ho modificato il mio concetto di limite&raquo;, aggiunge il rookie della Toro Rosso. Ha raccolto da allora solo un ottavo posto in Austria, senza contare di fatto la gara in Canada, costellata di penalizzazioni per il cambio della power unit, e quella di Silverstone, chiusa malamente.  Arrivare in Formula 1 a 17 anni &egrave; da privilegiati e il suo record &egrave; destinato a restare negli annali, non fosse altro perch&eacute; i regolamenti hanno posto un freno su questo fronte. &laquo;A tanti ragazzi piacerebbe fare quello che faccio io, ma &egrave; difficile, posso ammetterlo con onest&agrave;. Ho avuto l&rsquo;opportunit&agrave; di imparare sin da piccolo da un padre che era pilota di Formula 1, &egrave; una &ldquo;scuola&rdquo; che altri non hanno.  L&rsquo;esperienza che ho a 17 anni &egrave; decisamente superiore a quella dei miei coetanei&raquo;. Ha la determinazione, forse anche la presunzione, propria della sua et&agrave;, ma non nega di essere lui stesso stupito della rapidit&agrave; con la quale &egrave; stato proiettato su una monoposto da gran premio: &laquo;Quando ci penso, resto colpito. Non penso sia facile fare quanto sono riuscito a fare&raquo;. Sulle critiche, invece, &laquo;non le percepisco. Non le ho mai subite, resto concentrato nel fare del mio meglio.  Gli altri piloti, i media, tutti possono dire quel che vogliono. Ovviamente ho un gran sostegno da parte del team, &egrave; molto importante, ma alla fine devi credere al massimo in te stesso e non curarti troppo di cosa dicono gli altri&raquo;.  Fabiano Polimeni

Si dice sicuro reggerebbe il confronto. Sul botto di Monaco: &laquo;Dopo ho cambiato il mio limite&raquo;

F1, Verstappen: saprei vincere su una Mercedes

MAX VERSTAPPEN  Nato a: Hasselt Data: 30 settembre 1997 Esordiente in F.1  Sito web: www.verstappen.nl Twitter: @MaxVerstappen3  &nbsp;  CARLOS SAINZ JR  Nato a: Madrid Data: 1&deg; settembre 1994 Esordiente in F.1  Sito web: www.carlossanizjr.com Twitter: @carlosainz

Toro Rosso: affronta il 10&deg; anno con due debuttanti

Max Verstappen - Carlos Sainz Jr (2015)

Da quando la Toro Rosso lo ha confermato al via del prossimo mondiale di Formula Uno, tantissimi appassionati ed addetti ai lavori hanno detto la loro su Max Verstappen. &Egrave; una storia che si presta ad essere commentata. Parliamo di un pilota che esordir&agrave; nel Grande Circus a 17 anni, che dodici mesi fa era un kartista a tempo pieno, e che ha trovato nella serie Europea di Formula 3 la palestra perfetta per avviarsi a scrivere una storia inedita.  Adesso parla lui, rispondendo a chi sostiene che la sua sia un&rsquo;operazione di marketing, o una &ldquo;follia&rdquo; di Helmut Marko che ha voluto andare oltre la logica promuovendo un minorenne in Formula Uno.  Fino ad oggi Verstappen ha impressionato in pista per quello che &egrave; riuscito a fare al volante di una Formula 3 cos&igrave; come nei primi test di Formula Uno, ma non solo.  La prima domanda l&rsquo;avrai gi&agrave; sentita decine e decine di volte negli ultimi mesi: dodici mesi fa ti saresti mai aspettato di essere dove sei oggi?  &laquo;No, ovviamente no. Lo scorso inverno i piani erano di restare due anni in Formula 3 e poi avremmo tirato le somme per decidere il da farsi. Poi sono arrivati subito dei risultati importanti, e da l&igrave; si sono susseguite velocemente molte cose. Non mi aspettavo certo che accadesse tutto quello che &egrave; successo&raquo;.  Racconta come &egrave; quando hai saputo che saresti diventato un pilota titolare di Formula Uno.  &laquo;Eravamo tornati a casa dopo la gara del Norisring di Formula 3, io e mio padre. Erano circa le 7 e 30 del mattino, e stavo dormendo perch&eacute; eravamo arrivati molto tardi la sera prima. Mio padre ha ricevuto una telefonata da Helmut Marko e quando ha riattaccato il telefono mi ha detto che c&rsquo;era questa opportunit&agrave;. Che dire? Era un mix di emozioni, la sorpresa su tutte. Poi siamo andati in un ufficio della Red Bull, e ancora ho fatto un po&rsquo; fatica a crederci. Solo il giorno dopo ho realizzato che era accaduto tutto per davvero, e proprio a me! Un paio di settimane dopo siamo andati al Gran Premio di Hockenheim, e ci siamo incontrati ancora di persona. Vedevo in pista le monoposto di Formula Uno e pensavo che sarei stato li il prossimo anno, a 17 anni&hellip;. non ci potevo credere&raquo;.  Ti sei mai chiesto: sar&ograve; pronto?  &laquo;Inizialmente mi sono chiesto se avevo tutto quello che serve per farcela. Ho analizzato bene cosa sarebbe servito, ed ho realizzato che ce la posso fare. Sono capace di adattarmi in tempi brevi&raquo;.  Subito dopo l&rsquo;ufficializzazione della notizia Toro Rosso-Verstappen &egrave; nata qualche polemica sulla tua et&agrave;. Ti ha dato fastidio?  &laquo;Onestamente non mi crea alcun problema quello che &egrave; stato detto, e che probabilmente continuer&agrave; ancora per un po&rsquo; ad essere detto. Finora ho avuto la possibilit&agrave; di scendere in pista in Formula Uno per 3 sessioni di prove libere, non ho commesso errori e non sono stato protagonista di incidenti, al contrario di altri piloti. Mi sto adattando progressivamente, senza esagerare, ma comunque i riscontri cronometrici credo siano stati positivi&raquo;.  Roberto Chinchero  

&ldquo;Sono capace di adattarmi in tempi brevi. Le polemiche sull&rsquo;et&agrave;? Non mi creano problemi&rdquo;

Max Verstappen: &ldquo;Ce la posso fare&rdquo;

Max Verstappen in pista a Imola. L&rsquo;olandese aveva un programma di test da svolgere con la Toro Rosso del 2012, ma la pioggia insistente per tutta la giornata ne ha rallentato il lavoro.  Figlio dell&rsquo;ex pilota di Formula 1 Jos, Max debutter&agrave; nel campionato di Formula 1 nel 2015, alla guida di una Toro Rosso.  Ha appena 17 anni, ma dice di non sentire troppo la pressione per la nuova esperienza. Ammette invece di essere molto stupito da quello che sta accadendo intorno a lui.  &ldquo;Fino a tre mesi fa non mi conosceva nessuno, ora mi ritrovo a firmare autografi e ad essere fermato per strada dai fans&rdquo;.  Verstappen jr non vede l&rsquo;ora di iniziare la sua nuova carriera  &ldquo;&Egrave; fantastico sapere che ora si pu&ograve; davvero iniziare a lavorare per la prossima stagione&rdquo;.  Nonostante i suoi 17 anni, Max sembra avere ben chiaro in testa quale sia la strada da percorrere.  &ldquo;Al momento non ho bisogno di dimostrare quanto posso essere veloce. Ora voglio solo concentrarmi sull&rsquo;automobile per ottenere il prima possibile un buon feeling; fare test importanti sia per me che per la squadra, come quelli riguardanti gli pneumatici e la comunicazione tra me ed il mio box&rdquo;.  Il suo modello?  &ldquo;Alonso. Un giorno spero di riuscire a vincere come lui&rdquo;.  Davide Caironi  

Pochi giri, causa pioggia. &ldquo;La mia vita &egrave; gi&agrave; cambiata. Fino a tre mesi fa non mi conosceva nessuno, ora firmo autografi&rdquo;. Guarda il VIDEO

Verstappen: test a Imola con la Toro Rosso

E&rsquo; iniziata con un impressionante dodicesimo tempo la storia di Max Verstappen in Formula Uno. Sar&agrave; stata anche la prima sessione di prove libere, dove ogni team ha il suo programma di lavoro e non sempre orientato sulla performance, ma resta comunque significativo l&rsquo;exploit di un neo-diciassettenne che dopo un assaggio sul circuito di Adria &egrave; stato scaraventato su una pista come quella di Suzuka.  Verstappen ha coperto 22 giri del tracciato nipponico, senza commettere errori e completando il lavoro chiestogli dai tecnici della Toro Rosso. Nelle fasi finali della sessione il figlio d&rsquo;arte olandese &egrave; stato bloccato da un problema al motore, ma il suo tempo finale (1&rsquo;38&rdquo;157) &egrave; risultato comunque a soli quattro decimi dal miglior crono di Daniil Kvyat.  &laquo;Oggi il mio obiettivo era quello di fare esperienza, e non di arrivare al limite della performance. E cos&igrave; ho fatto, soprattutto considerando che siamo su una pista difficile come Suzuka. Sono rimasto impressionato dalla potenza del motore e dalle dimensioni della monoposto, che &egrave; pi&ugrave; grande rispetto a quella che sono abituato a guidare in Formula 3. Ovviamente ci sono un molte pi&ugrave; cose a cui pensare mentre si guida, cos&igrave; ho dovuto usare qualche giro per prendere confidenza con tutte le procedure, ma sono sempre rimasto entro i miei limiti per tutta la sessione, senza prendere rischi. Spero di poter tornare al volante anche a Austin, San Paolo e Abu Dhabi. Ora che so cosa vuol dire guidare una vettura di Formula 1, non vedo l'ora di poterlo rifare al pi&ugrave; presto&raquo;.  Roberto Chinchero

Il baby della Toro Rosso inizia col passo giusto nella FP1 di Suzuka. Dodicesimo tempo e zero errori su una pista molto impegnativa

46 risultati per 'max%20verstappen'

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