        Si chiama "Surving to Drive: a year inside Formula 1" ed &egrave; un chiaro richiamo a "Drive to Survive", la nota serie Netflix dedicata al mondo della F1.&nbsp;"Surving to Drive: a year inside Formula 1" &egrave; il titolo del libro di Gunther Steiner, in uscita il 20 aprile, e si tratta di una specie di diario scritto in prima persona dal team principal della Haas, il quale racconta la stagione 2022. Il mondiale 2022 &egrave; stato molto intenso per la Haas: prima lo scoppio della guerra tra la Russia e l'Ucraina, cosa che ha comportato l'allontanamento di Nikita Mazepin dal team e la conseguente necessit&agrave; di trovare un altro sponsor principale, poi la chiamata all'ultimo momento di Kevin Magnussen per sostituire il russo, senza dimenticare il rapporto tribolato tra l'altro pilota, Mick Schumacher, ed il capo del team. Tra alti e bassi, la scuderia americana ha conquistato 37 punti, valsi l'8&deg; posto tra i Costruttori, e la prima pole position della sua storia, quella messa a segno da Magnussen in Brasile. F1 2023: il calendario Uralkali e Mazepin, che situazione Ormai prossimo all'uscita, qualcosa del libro &egrave; gi&agrave; trapelato, come la delicata situazione riguardo l'addio a Mazepin. Era il 24 febbraio quando la Russia ha invaso l'Ucraina, e appena appresa la notizia al mattino Steiner ha ammesso di aver subito compreso che la situazione per la sua squadra fosse complessa, insieme al dispiacere per quelle persone che si preparavano ad affrontare una guerra. Delle discussioni con Mazepin Steiner ha scritto: "Ho avuto una conversazione molto difficile con Nikita Mazepin, il nostro pilota. So che suo padre Dmitry, azionista di maggioranza del nostro sponsor principale Uralkali, &egrave; vicino a Vladimir Putin e io non voglio che la nostra squadra sia associata a qualcuno che inizia una fot*** guerra. Nikita ha detto che non era interessato alla politica e voleva solo guidare. Capisco e apprezzo quello che sta dicendo, ma &egrave; una situazione ben pi&ugrave; grande. E' molto difficile per tutti.  Sono andato nel mio ufficio per una riunione del consiglio di amministrazione. Volevano sapere cosa ne pensavo, come team principal, cos&igrave; gliel'ho detto. 'Abbandoniamo il marchio Uralkali', ho detto. 'Cambiamo la livrea in bianco e raccontiamo al fot*** mondo intero che questo &egrave; ci&ograve; che abbiamo fatto". Ogni singolo membro del consiglio era d'accordo con me e cos&igrave; la riunione si &egrave; conclusa in un paio di minuti".  Schumi e Steiner, rapporto difficile Tra le pagine seguenti poi Steiner ha parlato anche di Schumacher, con danni quantificati in circa 2 milioni di dollari. Si parla della rabbia per il botto di Monaco (di poco successivo a quello in Arabia Saudita), e soprattutto dello svarione di Mick in prova a Suzuka: "E' cos&igrave; fot*** ridicolo - ha scritto Steiner -, sto provando a non essere troppo duro con quel ragazzo ma ora sono veramente arrabbiato". Il rapporto tra Schumacher e Steiner non &egrave; mai veramente decollato. "Ho provato a conoscerlo un po' meglio, ma per ballare il tango bisogna essere in due", ha tuonato Gunther nel suo diario.       

"Surviving to Drive: a year inside Formula 1" &egrave; il titolo del libro scritto dal team principal della Haas in uscita il 20 aprile: all'interno Steiner racconta il mondiale 2022, tra cui le discussioni avute con Mazepin ed il rapporto difficile con Mick Schumacher

Steiner, il suo libro in uscita: ecco le prime rivelazioni

        All'arrivo solo in 5 occasioni davanti al compagno di squadra, in qualifica &egrave; stato appena 3 volte pi&ugrave; veloce. Cos&igrave; il 2021 di Nikita Mazepin in Haas, nel confronto con Mick Schumacher. Debuttanti entrambi, una stagione di formazione e molti errori.&nbsp;Le prestazioni? Valutabili esclusivamente nel confronto interno. Le vicende che hanno portato fuori dalla Formula 1 Mazepin sono note, extrasportive. Altrettanto evidenti sono le difficolt&agrave; che sta incontrando Mick Schumacher nell'ottenere risultati, con una monoposto di gran lunga pi&ugrave; competitiva rispetto a un anno fa e, soprattutto, con accanto un compagno di squadra a rappresentare un metro di paragone, un riferimento, di tutt'altro rilievo e utilit&agrave; per il team rispetto a Mazepin. Il russo confida in un ritorno alle corse, non la Formula 1. Nell'attesa, commenta la stagione di Schumacher, caratterizzata da molti, troppi incidenti e un futuro che potrebbe vederlo lontano dalla Haas, in un mercato piloti della scuderia sul quale la rilevanza della voce Ferrari &egrave; notevole. Risultati giudice assoluto "Le difficolt&agrave; di Schumacher? Direi che i suoi risultati parlano da soli. Su di lui non ho altro da dire", giudica laconico a Match TV. Guarda a Kevin Magnussen quale esempio da seguire per ritrovare un volante. Altra caratura, altre dimostrazioni di competitivit&agrave; ha saputo produrre il danese in carriera, dagli esordi in McLaren alle altalenanti stagioni in Haas.&nbsp; "Per quanto mi riguarda mi metter&ograve; al volante alla prima occasione. &Egrave; poco probabile che corra un'altra gara di Formula 1, perlomeno in un futuro prossimo. Per&ograve; i miracoli accadono, guardate Magnussen. &Egrave; in forma, ha dimostrato di sapere come si fa e voglio ripetere i suoi passi".       

Chiama in causa i risultati il pilota russo per valutare la stagione dell'ex compagno di squadra

Mazepin valuta Schumacher e si "ispira" a Magnussen

        Pu&ograve; considerarsi il secondo atto e, verosimilmente, tutt'altro che l'ultimo, della storia turbolenta di questo 2022 tra Haas e lo sponsor Uralkali. La compagnia attiva nel settore chimico &egrave; espressione - fino al recente riassetto societario, deciso a seguito della guerra mossa dalla Russia all'Ucraina - di Dmitri Mazepin, padre di Nikita e finanziatore della carriera del pilota.&nbsp; Il team statunitense ha replicato alle pretese della compagnia russa, di restituzione delle somme pagate in anticipo, 12 milioni di euro, quale tranche di sponsorizzazione per la stagione 2022.&nbsp; Uralkali, contratto rescisso per violazione delle clausole La replica Haas ha escluso tale scenario, anzi replicando con ulteriori controrichieste a Uralkali. Ne d&agrave; conto motorsport.com, a visionare la lettera di replica prodotta dal team Haas. A dire della squadra statunitense, le somme pagate per la sponsorizzazione 2022 non verranno restituite poich&eacute; l'interruzione del contratto &egrave; stata dovuta dal verificarsi di una delle clausole previste nell'accordo. Si riporta l'impegno dello sponsor a "non danneggiare, mettere in discussione, deridere, sminuire la reputazione pubblica, la buona fede o l'immagine del team Haas". Con lo scoppio della guerra in Ucraina e la vicinanza di Mazepin e di Uralkali a Putin, lo scenario di un'abbinamento del marchio Uralkali ad Haas &egrave; divenuto evidentemente scomodo per il team. Haas confida nella giurisprudenza Nella lettera con la quale si esclude la restituzione delle somme pagate in anticipo per il campionato 2022, Haas sottolinea come sia "parere unanime di esperti di diritto e di giurisprudenza, che la parte a interrompere l'accordo per violazione della controparte non sia obbligata a restituire a questa quanto abbia gi&agrave; ricevuto sulla base dell'accordo. La richiesta di Uralkali di ottenere la restituzione del gi&agrave; pagato ammontare di 12 milioni di euro &egrave; perci&ograve; priva di fondamento e rigettata". Uralkali paghi i danni se vuole la monoposto Un passaggio ulteriore riguarda la richiesta del team del pagamento di 8 milioni di euro, quale compensazione per i mancati guadagni derivanti dalla cessazione dell'accordo di sponsorizzazione. Finch&eacute; Uralkali non pagher&agrave; questa compensazione, peraltro, Haas non dar&agrave; la monoposto 2021 di Mazepin alla compagnia, come previsto dal contratto tra pilota e team.&nbsp; Si prevedono ulteriori episodi per definire la vicenda, considerato anche il mancato pagamento dell'ingaggio di Nikita Mazepin per i mesi del 2022 dei quali &egrave; stato parte del team.       

Lo sponsor aveva chiesto la restituzione delle somme 2022 pagate in anticipo. Haas chiede i danni e vincola la consegna della macchina di Mazepin

Haas risponde picche a Uralkali e rilancia

        Kevin Magnussen torna in Formula 1. La Haas scarta le opzioni Giovinazzi e Hulkenber, e sceglie ancora K-Mag e riprende un amore interrotto quasi tre anni fa, iniziato nel 2017 e finito nel 2020. La scuderia statunitense sceglie l'esperienza e l'affidabilit&agrave; di chi il Circus lo conosce a menadito dal 2014, di un veterano da 119 partenze in carriera in F1, con un podio al suo debutto nel 2014 quando esord&igrave; in McLaren e una segnate esperienza in Renault nel 2016.&nbsp; Il danese esordir&agrave; al volante della VF-22 gi&agrave; in questi giorni, durante i test ufficialie pre-stagionali in Bahrain, alternandosi con Mick Schumacher e Pietro Fittipaldi. Un ritorno, quello sul circuito di Sakhir, che riporter&agrave; alla mente di Kevin la paura per quel terribile incidente capitato all'allora compagno di scuderia Romain Grosjean nel GP del 2020.  Welcome back, K-Mag! @KevinMagnussen will partner @SchumacherMick in our 2022 driver line-up #HaasF1 pic.twitter.com/L4bz9TfMcR &mdash; Haas F1 Team (@HaasF1Team) March 9, 2022    Steiner: "Scegliere Kevin &egrave; stato semplice" L'annuncio &egrave; arrivato tramite comunicato col quale viene appunto ufficializzato il sostituto di Nikita Mazepin, il pilota russo licenziato come conseguenza della guerra della Russia nei confronti dell'Ucraina, per il Mondiale di Formula 1 2022. "Sono lieto di dare il bentornato a Kevin Magnussen in Haas F1 Team - ha detto Guenther Steiner, il team principal -. Abbiamo cercato un pilota che potesse portare valore al team, per non parlare della sua grande esperienza in Formula 1, scegliere Kevin &egrave; stata una decisione semplice per noi. La sua disponibilit&agrave; immediata significa che possiamo attingere a lui come risorsa per i test pre-stagionali insieme a Mick Schumacher e Pietro Fittipaldi. Pietro sar&agrave; il primo questa settimana con mezza giornata di test gioved&igrave;: &egrave; una grande opportunit&agrave; per lui, mentre Mick e Kevin faranno il resto prima del Gran Premio del Bahrain. Kevin &egrave; stato un componente chiave nei nostri precedenti successi: soprattutto quando abbiamo ottenuto i nostri migliori risultati in Formula 1 nel 2018. Ha continuato a dimostrare anche in altre competizioni motoristiche l'anno scorso di essere un pilota d'&egrave;lite aggiungendo vittorie e podi al suo curriculum. Come presenza veterana sia nei box e sia in fabbrica macchine, fornir&agrave; un solido punto di riferimento per noi con lo sviluppo in corso della VF-22. Siamo tutti impazienti di dare il benvenuto a Kevin questa settimana in Bahrain". Magnussen: "Haas decisamente attraente per me" "Sono stato ovviamente molto sorpreso ma altrettanto molto eccitato nel ricevere la chiamata da Haas F1 Team -&nbsp;ha dichiarato Magnussen -. Stavo guardando in una direzione diversa per quanto riguarda i miei impegni per il 2022, ma l'opportunit&agrave; di tornare a competere in Formula 1, e con una squadra che conosco estremamente bene, &egrave; stata&nbsp; semplicemente troppo attraente per rifiutare. Devo davvero dire grazie sia a Peugeot che a Chip Ganassi Racing per avermi liberato dagli impegni contrattuali che avevo. Naturalmente, voglio anche ringraziare Gene Haas e Guenther Steiner per avermi dato la possibilit&agrave; di riprendere la mia carriera in Formula 1: so quanto vogliano essere competitivi e quanto siano desiderosi di tornare a gareggiare settimana dopo settimana. Abbiamo avuto un rapporto solido e la nostra amicizia &egrave; rimasta anche quando ho lasciato il team alla fine del 2020. Sono stato informato il pi&ugrave; possibile sullo sviluppo della VF-22 e sul potenziale del pacchetto. C'&egrave; del lavoro da fare, ma sono entusiasta di farne parte. Non vedo l'ora di tornare al volante di una vettura di Formula 1 in Bahrain".        

Sar&agrave; il pilota danese a sostituire il licenziato Nikita Mazepin, e a correre insieme a Mick Schumacher nella fila della scuderia statunitense

Ufficiale: Magnussen è il nuovo pilota della Haas per il Mondiale 2022

        La vicenda tra Russia e Formula 1 non &egrave; finita qui. Questo almeno per quanto riguarda Uralkali e Nikita Mazepin, entrambi critici verso il Circus, nella fattispecie verso la Haas, squadra di cui erano rispettivamente sponsor principale e pilota titolare. La rottura definitiva con il team americano diretto da Gunther Steiner avr&agrave; strascichi legali.  Uralkali ed i soldi gi&agrave; dati alla Haas La Uralkali, una delle societ&agrave; pi&ugrave; grandi nella produzione di potassio, ha emesso un duro comunicato in cui annuncia procedimenti legali verso la Haas, dopo la risoluzione unilaterale dell'accordo di sponsorizzazione, con queste motivazioni: "La nostra societ&agrave; considera irragionevole la decisione della squadra e ritiene che lo sport debba essere libero dalla politica e dalle pressioni di fattori esterni. Alla luce di quanto elencato, Uralkali intende tutelare i propri interessi in linea con le procedure legali applicabili e si riserva il diritto di avviare procedimenti giudiziari, richiedere il risarcimento dei danni e chiedere il rimborso degli importi significativi che Uralkali aveva gi&agrave; pagato per la stagione di Formula 1 2022. Poich&eacute; la maggior parte del finanziamento della sponsorizzazione per la stagione 2022 &egrave; gi&agrave; stata trasferita alla Haas e dato che il team ha risolto il contratto di sponsorizzazione prima della prima gara della stagione 2022, Haas non ha quindi adempiuto ai suoi obblighi nei confronti di Uralkali per questo campionato. Uralkali chieder&agrave; il rimborso immediato delle somme gi&agrave; ricevute da Haas. I soldi del rimborso di Haas e la parte rimanente del finanziamento dello sponsor di Uralkali per il 2022 verranno utilizzati per creare la fondazione We Compete As One in supporto degli atleti". Test in Bahrain: materiale in ritardo, Haas in pista solo nel pomeriggio Mazepin ed il mancato supporto Ovviamente contrariato della decisione della squadra anche Nikita Mazepin, che sar&agrave; in prima linea nella fondazione We Compete As One. Nella conferenza stampa indetta il russo non ha voluto rispondere a domande inerenti la guerra tra Russia ed Ucraina, parlando solo dal punto di vista sportivo senza nascondere la sua amarezza: "Ho perso il sogno per cui ho lavorato per 18 anni. Dopo la decisione della Federazione di non escludere gli atleti russi ho sperato di poter continuare a correre in F1, ma poi tutto &egrave; cambiato e mi sono ritrovato fuori. Non ci sono ragioni legali per chiudere il contratto, penso che avrei meritato pi&ugrave; supporto dal team". Haas, casting per il secondo pilota: ecco le opzioni       

La Uralkali minaccia azioni legali contro la Haas, che ha gi&agrave; intascato buona parte dei soldi previsti dalla sponsorizzazione, ed insieme a Mazepin creer&agrave; la fondazione We Compete As One

Uralkali e Mazepin, insieme contro Haas e per la We Compete as One

        Il logo dalle macchine era sparito gi&agrave; nel corso dei test in Bahrain (qui trovi la guida al test di F1). Adesso, Hitech GP, annuncia di aver rescisso il contratto con Uralkali, sponsor diventato scomodissimo con la guerra in Ucraina mossa dalla Russia. La compagnia di Dmitri Mazepin ha accompagnato l'esordio in Formula 2 del team britannico, nel 2020 trov&ograve; spazio in Hitech Nikita Mazepin, insieme allora a Luca Ghiotto. F4, Formula 3 e Formula 2, la presenza Hitech GP Una presenza radicata nelle serie propedeutiche, dalla Formula 3 alla Formula 4, fino alla W Series, Hitech GP Limited - affiliato al programma Red Bull Junior Team - ha "tenuto a bordo" Uralkali quale sponsor in questi anni&nbsp; "Hitech Grand Prix Limited ha deciso di terminare con effetto immediato l'accordo di sponsorizzazione con Uralkali. Come il resto della comuit&agrave; del motorsport, il team &egrave; rattristato e shockato dall'invasione dell'Ucraina e si augura una rapida e pacifica conclusione del conflitto in atto", recita la breve nota diramata dalla squadra. L'interruzione dell'accordo segue la decisione assunta in Haas F1. Un fronte sul quale &egrave; attesa, mercoled&igrave;, la conferenza stampa di Nikita Mazepin, annunciata per dire la propria e commentare la rescissione dei contratti da parte del team Haas. Intanto, Hitech GP, la cui propriet&agrave; &egrave; in capo a Oliver Oakes, oltre il 75% dalle comunicazioni societarie pi&ugrave; recenti, dello scorso febbraio, ha deciso di liberarsi di Uralkali per la campagna sportiva 2022. In Formula 2 saranno Juri Vips e Marcus Armstrong a difendere i colori del team britannico e junior team Red Bull.       

Il team presente nelle serie junior, dalla Formula 2 alla Formula 4, ha annunciato lo stop della sponsorizzazione con l'azienda di Mazepin

Formula 2, Hitech GP scarica Uralkali per la guerra in Ucraina

        Aspettando mercoled&igrave;, quando Haas sveler&agrave; il nome del pilota che correr&agrave; il mondiale accanto a Mick Schumacher. Gene Haas d&agrave; appuntamento alla vigilia della tre giorni di test in Bahrain, seconda sessione di prove invernali che il team americano affronter&agrave; con Pietro Fittipaldi ad alternarsi al volante della VF-22 con Mick Schumacher. Il pilota brasiliano e tester e terzo driver Haas, tuttavia, nella rosa di nomi che potrebbero occupare il sedile per l'intera stagione non &egrave; l'unico. Lo ha ammesso Gene Haas, dopo rumours solidi che, nelle prime ore dallo scoppio del conflitto in Ucraina, indicavano una possibilit&agrave; anche per Antonio Giovinazzi qualora il contratto con Nikita Mazepin fosse stato rescisso. Sterzi a parte: Salviamo Floriopoli! Esperienza cercasi L'accordo con Uralkali e Mazepin &egrave; stato stracciato da Haas, comunicazione giunta sabato scorso. Ora si tratta di ponderare le soluzioni migliori per correre una stagione che non dovr&agrave; in nessun modo essere simile al 2021. "Siamo in un processo di valutazione di diversi canditati, vedremo chi &egrave; disponibile e con cosa dovremo fare i conti, per&ograve; avremo un nome entro mercoled&igrave;", ha spiegato Haas alla AP nel corso dell'appuntamento Nascar di Las Vegas. Fittipaldi al volante in Bahrain, anche se la condizione ideale per un pilota chiamato poi a essere titolare sarebbe quella di poter girare almeno un po' a Sakhir, con monoposto tutte da scoprire nel comportamento in pista. Il sondaggio: Haas licenzia Mazepin, decisione giusta? Vota I nomi pi&ugrave; gettonati che si fanno per sostituire Mazepin e alternativi a Fittipaldi, sono quelli di Giovinazzi e Hulkenberg. "Stiamo guardando alle alternative, Pietro ne fa parte e sar&agrave; sicuramente in macchina, &egrave; il terzo pilota e c'&egrave; per questo. Ci piacerebbe, chiaramente, avere qualcuno con un po' pi&ugrave; di esperienza effettiva. Dobbiamo solo verificare cos'&egrave; disponibile sul mercato", ha proseguito Gene Haas. Guerra in Ucraina e disposizioni FIA: Mazepin, Rusinov, Kvyat, visioni diverse Finanze a posto Quanto all'aspetto finanziario della vicenda Mazepin, la rescissione del contratto con lo sponsor personale Uralkali, Haas ha rassicurato circa la tenuta delle finanze del team: "Haas (CNC; ndr) &egrave; sempre stato il pi&ugrave; importante e principale sponsor, non so perch&eacute; la gente dica che era diventato un team russo; Haas Automation &egrave; sempre stata sulla macchina. Stiamo bene, va bene cos&igrave;, ci piacerebbe chiaramente avere pi&ugrave; soldi ma stiamo bene".       

Se Pietro Fittipaldi &egrave; il nome che guider&agrave; in Bahrain, la scelta per il titolare 2022 potrebbe cadere su un pilota preferibilmente con maggiore esperienza. Due nomi su tutti circolano quali seri candidati

Haas, mercoledì l'annuncio del sostituto di Mazepin

Non so, ma credo che la FIA debba intervenire 

VOTA La Haas licenzia Mazepin: è giusto che un team di Formula 1 escluda un pilota russo?

        Per un Roman Rusinov che si &egrave; rifiutato di sottoscrivere le disposizioni FIA proposte agli atleti russi e bielorussi, affinch&eacute; possano correre nel 2022 in uno status di atleti neutrali, c'&egrave; un Nikita Mazepin che ben volentieri avrebbe accettato quelle condizioni. A un rifiuto dell'impegno chiesto dalla Federazione &egrave; allineato anche Daniil Kvyat, secondo quanto riporta il giornalista Dieter Rencken.&nbsp; "Linea dura" di Rusinov e Kvyat, che avrebbero dovuto correre con G-Drive (squadra con licenza russa, sponsorizzata da Gazprom e, in quanto team russo escluso dalle competizioni FIA). Meglio non correre che accettare il decalogo "Oggi il sottoscritto, pilota del team russo G-Drive Racing, ha rifiutato di accettare le condizioni discriminatorie della FIA. L'obiettivo di ogni atleta &egrave; di ascoltare l'inno del proprio paese sul podio. In oltre 10 anni di esperienza internazionale il nostro team lo ha fatto molte volte.&nbsp; Abbiamo alzato la bandiera russa, ascoltato e cantato l'inno russo. Per amore dei miei tifosi, per il bene dei miei compagni e per l'onore sportivo, non firmer&ograve; questo documento. &Egrave; meglio non correre affatto", ha scritto Rusinov domenica sui propri social, in cirillico. Se sul fronte G-Drive, Rusinov - e la stessa scelta &egrave; attesa da parte di Kvyat - si &egrave; scelta la posizione intransigente, diverso tono hanno le parole di Nikita Mazepin. Mazepin, decisione unilaterale Haas, sabato scorso, ha annunciato la rescissione del contratto, con effetto immediato, sia con Uralkali, title sponsor della squadra, che con Mazepin. Una decisione, a dire del pilota russo, priva di un confronto con il diretto interessato. "Sono molto deluso dalla notizia che il mio contratto di Formula 1 &egrave; stato rescisso. Sebbene comprenda le difficolt&agrave;, le disposizioni poste dalla FIA, in aggiunta alla mia disponibilit&agrave; in atto ad accettare le condizioni proposte cos&igrave; da poter continuare, sono state completamente ignorate e non &egrave; stato seguito un percorso in questo passo unilaterale", scrive Mazepin. "A quanti hanno provato a capire, il mio eterno ringraziamento. Ho apprezzato il tempo passato in Formula 1 e spero davvero che tutti potremo di nuovo tornare insieme in tempi migliori. Nei prossimi giorni avr&ograve; altro da dire", anticipa il russo che verr&agrave; sostituito nei test in Bahrain da Pietro Fittipaldi.       

Se il russo di Haas si &egrave; detto disposto ad accettare le condizioni previste dal decalogo FIA, di diversissimo avviso &egrave; Roman Rusinov di G-Drive, team per il quale corre anche Daniil Kvyat

Guerra in Ucraina e disposizioni FIA: Mazepin, Rusinov, Kvyat, visioni diverse

        Ai "segnali" di un cambiamento imminente si aggiunge l'ufficialit&agrave; della rescissione del contratto tra il team Haas e lo sponsor Uralkali, nonch&eacute; quello con Nikita Mazepin. Una breve nota diffusa sui social dal team di Gene Haas ha confermato l'interruzione del rapporto con il title sponsor, compagnia di propriet&agrave; di Dmitri Mazepin e supporto fondamentale al sedile di Nikita Mazepin. "Come tutto il resto della comunit&agrave; della Formula 1, il team &egrave; shockato e triste per l'invasione dell'Ucraina e si augura una rapida e pacifica fine del conflitto", prosegue lo stringato comunicato. Fittipaldi in Bahrain Non &egrave; stata ancora ufficializzata la posizione di Pietro Fittipaldi, terzo pilota del team e destinato a rilevare il sedile di Mazepin. Nei giorni scorsi, dalla Haas era arrivata l'indicazione di tale scenario in vista dei test in Bahrain. LEGGI ANCHE - Sospese le licenze dei piloti russi nel Regno Unito Resta da capire se la soluzione potr&agrave; essere definitiva e coprire l'intera stagione o, piuttosto, aprire le porte ad altre piste per il sedile rimasto vacante con la rescissione del contratto decisa da Haas con Mazepin. C'&egrave; un tema di supporto economico da esaminare, con l'uscita di Uralkali. Nonch&eacute; indiscrezioni che, durante i test di Barcellona, aprivano anche alla possibilit&agrave; che fosse il nome di Antonio Giovinazzi a rientrare in gioco per il sedile di Mazepin, qualora fosse saltato. Vale ricordare lo stretto rapporto tra Haas e Ferrari, sul piano tecnico e sportivo, che ha portato all'ingresso di Mick Schumacher, dalla Ferrari Driver Academy all'esordio con la squadra diretta da Guenther Steiner.       

La squadra ha deciso di interrompere il rapporto di sponsorizzazione con Uralkali e il contratto di Nikita Mazepin. Si va verso i test in Bahrain con Pietro Fittipaldi al volante

Haas rescinde il contratto con Mazepin, è ufficiale

        Se la scelta delle immagini ha un senso (e ce l'ha) nel comunicare sui social, allora resta solo il momento dell'ufficializzazione da attendere. Haas ha introdotto la prossima sessione di test in Bahrain, dal 10 a 12 marzo, con un'immagine che dice molto altro. Dice di un Pietro Fittipaldi verso il sedile fino a Barcellona occupato da Nikita Mazepin. Su Twitter, il team di Gene Haas salta a pi&egrave; pari l'edizione 2021 per utilizzare uno scatto della VF-20 numero 51. E non &egrave; certo per la composizione perfetta dello scatto che matura la scelta.   One week and we&rsquo;ll be back on track for Pre-Season testing in Bahrain #HaasF1 pic.twitter.com/cQIoqeAWiP &mdash; Haas F1 Team (@HaasF1Team) March 3, 2022    Dai loghi al sedile Dopo aver rimosso a Barcellona i loghi dello sponsor principale Uralkali, rappresentazione di Dmitri Mazepin e supporto al team statunitense, il prossimo, atteso, provvedimento della Haas &egrave; destinato ad annunciare Pietro Fittipaldi - tester e terzo pilota della squadra - al posto di Nikita Mazepin. &Egrave; un ulteriore risvolto sul piano sportivo della guerra in Ucraina, mossa dalla Russia e in replica alla quale sono state disposte molteplici sanzioni economiche. Il tema sportivo vede, sul fronte motorsport, la FIA effettuare un distinguo rispetto alle posizioni suggerite dal Comitato Olimpico Internazionale, di esclusione dalle competizioni degli atleti russi.&nbsp; La FIA ha determinato l'esclusione delle squadre con licenza russa dalle competizioni internazionali, ammettendo per&ograve; la partecipazione di piloti russi, sebbene sotto la bandiera neutrale della Federazione.  Il peso dello sponsor&nbsp; Una posizione votata dal Consiglio mondiale del motorsport ma tutt'altro che condivisa all'unanimit&agrave;, viste le posizioni diverse maturate in seno a singole federazioni. La pi&ugrave; rilevante &egrave; quella britannica, che ha disposto la sospensione della licenza per i piloti russi e bielorussi. Una condizione che impedisce, a oggi, la partecipazione ad esempio di Nikita Mazepin al GP di Gran Bretagna.&nbsp; La mossa della Haas, con l'atteso annuncio di Fittipaldi in macchina, evidentemente ha una base ancor pi&ugrave; profonda e legata al ruolo stesso di Uralkali, title sponsor della squadra e importante supporto finanziario. Senza sponsor &egrave; chiaro come la posizione di Mazepin sia diventata ancor pi&ugrave; insostenibile, al di l&agrave; dei provvedimenti federali e delle autorit&agrave; sportive sulla possibilit&agrave; o meno di gareggiare in un singolo evento. Non resta che attendere l'ufficialit&agrave; della comunicazione da parte del team, per capire come la vicenda legata a Mazepin e Uralkali sia stata gestita. Guenther Steiner, nel corso dei test a Barcellona, anticipava un'attenta valutazione dello scenario, delle questioni legali previste dai contratti, nel corso di questa settimana.&nbsp;       

Un tweet d&agrave; solidi indizi verso l'annuncio di Pietro Fittipaldi al volante della VF-22. La posizione di Mazepin &egrave; stata pesantemente condizionata dal ruolo dello sponsor Uralkali, si attende l'ufficializzazione delle scelte Haas

Guerra in Ucraina, Haas-Mazepin: il team "suggerisce" Fittipaldi

        Agisce individualmente, dove collegialmente la FIA ha deciso per una strada diversa. La materia &egrave; quella della sospensione delle licenze ai piloti russi e bielorussi, quale conseguenza e risposta alla guerra condotta dalla Russia in Ucraina. L'autorit&agrave; sportiva nazionale britannica, Motorsport UK, si allinea piuttosto alla raccomandazione diramata dal CIO, di vietare ai piloti con licenza russa e bielorussa di prendere parte a manifestazioni sportive. Licenza sospesa, cos&igrave; ha deciso il consiglio di Motorsport UK. La ripercussione pi&ugrave; evidente del provvedimento deciso dalla federazione inglese &egrave; nell'impossibilit&agrave; per Mazepin di gareggiare nel GP di Gran Bretagna del prossimo 3 luglio, a meno di un'evoluzione ulteriore dello scenario e delle relative sanzioni previste. Posto che il pilota conservi il sedile in Haas. Tempo di agire a supporto "Tutta la comunit&agrave; di Motorsport UK condanna gli atti di guerra di Russia e Bielorussia in Ucraina ed esprime la propria solidariet&agrave; e supporto verso tutti coloro i quai sono colpiti dal conflitto in atto. Restiamo uniti alla gente d'Ucraina e alla comunit&agrave; del motorsport a seguito dell'invasione e delle azioni inaccettabili che si sono sviluppate. Questo &egrave; il tempo per la comunit&agrave; internazionale del motorsport di agire e mostrare il supporto al popolo dell'Ucraina e ai nostri colleghi della Federazione automobilistica ucraina", commenta Dave Richards, presidente della federazione automobilistica sportiva inglese. LEGGI ANCHE - Guerra in Ucraina, Kvyat: "Ingiusto penalizzare gli sportivi" Una posizione che prende le distanze da quanto deciso dalla FIA, meeting del Consiglio mondiale del motorsport al quale pure la federazione sportiva inglese ha preso parte. Un segnale, il provvedimento di sospensione della licenza per piloti e funzionari russi e bielorussi, che dice di misure decise della FIA ed evidentemente votate dal WMSC con al suo interno posizioni delle singole ASN non del tutto allineate. Anche la federazione finlandese ha comunicato misure che seguono l'iniziativa degli omologhi britannici. L'esempio&nbsp; "E' nostro compito usare qualsiasi influenza e leva a nostra disposizione per portare questa invasione assolutamente ingiustificata dell'Ucraina a uno stop. Inviteremo la comunit&agrave; del motorsport e i nostri colleghi in tutto il mondo ad abbracciare appieno le raccomandazioni del CIO e fare tutto quel che potremo per mettere fine a questa guerra.&nbsp; Motorsport UK &egrave; unita a Leonid Kostyuchenko, presidente della Federazione automobilistica d'Ucraina, alla comunit&agrave; del motorsport ucraino e alla gente d'Ucraina e chiede la fine delle violenze e una risoluzione pacifica", chiude la nota Dave Richards.       

Il provvedimento aderisce alle raccomandazioni del CIO e si differenzia dalla linea adottata dalla FIA. Stante questa posizione, votata da Motorsport UK, per Mazepin sarebbe impossibile correre il GP di Gran Bretagna

Guerra in Ucraina, sospese le licenze dei piloti russi nel Regno Unito

Il regalo di compleanno &egrave; arrivato qualche ora d&#39;anticipo, con il Consiglio Mondiale che ha deciso di non escludere i piloti russi dalle competizioni, dando modo a Nikita Mazepin, che oggi compie 23 anni, di sperare ancora in un sedile in Formula 1.  Guerra in Ucraina: la Fia mette al bando i team russi, ma non i piloti  Per adesso ringraziano anche Kvyat e Shwartzman  Il pilota russo, nato il 2 marzo 1999 a Mosca, pu&ograve; continuare ad immaginarsi in F1 dopo aver letto la decisione del Consiglio Mondiale. Una scelta che non era affatto scontata e che avrebbe messo a serio rischio il prosieguo, almeno temporaneamente, della carriera non solo di Mazepin ma anche di tutti i suoi connazionali nelle altre categorie: tra gli altri pure Robert Shwartzman (pilota di riserva Ferrari) e Daniil Kvyat per dire i nomi pi&ugrave; in vista dell&#39;automobilismo russo.  Russell, s&igrave; alle sospensioni attive: &quot;Pi&ugrave; prestazioni, pi&ugrave; sicurezza e niente pi&ugrave; porpoising&quot;  Nikita ancora in bilico  Pur avendo potuto tirare un sospiro di sollievo, per Mazepin non si tratta comunque di un compleanno sereno. Da una parte la guerra tra Ucraina e Russia, con il proprio paese impegnato in un attacco senza precedenti nell&#39;era moderna, dall&#39;altra un collegamento tra suo padre Dmitry con Vladimir Putin con ripercussioni che possono toccare gli interessi di Mazepin senior e quindi, a cascata, il sedile di Nikita in F1. Il quadro infatti non &egrave; chiaro e, per adesso, rischioso per il numero 9: aver avuto il via libera dalla Federazione non significa necessariamente avere la garanzia di poter restare in griglia di partenza, anche perch&eacute; senza l&#39;appoggio della Uralkali, lo sponsor principale della Haas che la scuderia americana ha prontamente tolto dalle livree nei test di Barcellona, salvare il posto non &egrave; affatto scontato.    Fitti e Giovi sperano  Saranno settimane caldissime per Nikita Mazepin e la Haas, che probabilmente si metteranno alla ricerca di un accordo. La squadra, senza pi&ugrave; lo sponsor principale, deve garantirsi altre entrate e quindi per adesso per Gene Haas e Gunther Steiner &egrave; caccia ad una nuova sponsorizzazione, questo mentre Mazepin prover&agrave; a garantire la &quot;valigia&quot; inizialmente prevista. La situazione in Russia non significa che Nikita non sia in grado di farlo, ma al momento &egrave; lecito dire che il suo sedile non sia al sicuro. Sperano Pietro Fittipaldi, al debutto a fine 2020 e terzo pilota Haas, ed anche Antonio Giovinazzi, che sfrutterebbe la clausola di uscita anticipata nel suo contratto con la Dragon in Formula E per saltare di nuovo su una F1. Il tempo stringe: chi guider&agrave; nei test in Bahrain?  Mercato piloti: Verstappen verso il rinnovo con Red Bull 

Il Consiglio Mondiale ha deciso di non vietare la partecipazione ai piloti russi, dando la possibilit&agrave; a Nikita Mazepin di restare in F1: questo per&ograve; non significa che il russo sia sicuro di farcela, dal momento che &egrave; a rischio la &quot;valigia&quot; promessa alla Haas

Mazepin, compleanno agrodolce: pu&ograve; correre, ma riuscir&agrave; a salvare il sedile?

        Il Consiglio mondiale del motorsport FIA ha deciso. Convocato d&rsquo;urgenza da Mohammed Ben Sulayem per pronunciarsi sulle vicende di guerra che interessano l&rsquo;Ucraina, aggredita dalla Russia, il WMSC si trovava le raccomandazioni del CIO da vagliare e applicare. La raccomandazione di escludere atleti russi e bielorussi, sancita dalla riunione del CIO di luned&igrave;, era in seconda battuta superata - con la giustificazione delle ristrette tempistiche dell&rsquo;applicazione dell&rsquo;iniziativa o per questioni legali - all&rsquo;ammissione degli atleti russi e bielorussi alle manifestazioni internazionali ma senza poter gareggiare sotto le insegne del paese d&rsquo;origine. Stop alle squadre, piloti salvi Ecco, la FIA ha deciso di impedire alle squadre russe e bielorusse di partecipare a competizioni internazionali fino a nuovo provvedimento. Quanto ai piloti si &egrave; usata una mano meno pesante. Mazepin in Formula 1, Kvyat in Classe LMP2 - per dire solo di due piloti interessati tra gli altri - potranno correre in competizioni internazionali &ldquo;solo nella loro neutralit&agrave; e sotto la bandiera FIA, soggetti a un impegno specifico e all&rsquo;aderenza ai principi FIA di pace e neutralit&agrave; politica&rdquo;.&nbsp; Una misura destinata a far discutere, se si pensa ai legami che corrono tra alcuni piloti, sponsor e il regime russo.&nbsp; Ulteriore provvedimento votato dal WMSC, il divieto di utilizzare simboli, colori, bandiere di Russia e Bielorussia, divieto esteso agli inni nazionali. Funzionari FIA in stand by Non mancano i provvedimenti relativi ai funzionari di Russia e Bielorussia, chiamati a farsi da parte temporaneamente dai rispettivi ruoli e responsabilit&agrave; di membri eletti presso le commissioni o gli uffici FIA.&nbsp; Vale ricordare come, oltre alle raccomandazioni del CIO, alla FIA si era rivolta venerd&igrave; scorso la Federazione automobilistica ucraina, chiedendo sanzioni pesanti su funzionari e atleti russi e bielorussi impegnati in competizioni sotto l&rsquo;egida FIA. In merito ai nuovi calendari, posto che il WMSC ha deliberato il divieto di correre competizioni internazionali in Russia e Bielorussia fino a ulteriori avvisi, sar&agrave; dalla prossima riunione del Consiglio mondiale, in Bahrain, che verranno aggiornati i calendari della Formula 1 e delle altre specialit&agrave; FIA con in programma un evento in territorio russo o bielorusso. &ldquo;Come saprete, la FIA sta osservando da vicino gli sviluppi in Ucraina con tristezza e shock. Spero in una rapida e pacifica soluzione dell&rsquo;attuale situazione. Condanniamo l&rsquo;invasione dell&rsquo;Ucraina da parte della Russia e i nostri pensieri sono con tutti coloro i quali stanno soffrendo dagli eventi in Ucraina. Vorrei sottolineare che la FIA, insieme ai nostro promoter, ha agito proattivamente su questa vicenda la scorsa settimana e comunicato di conseguenza sulla F1, F2, WTCS e sulla Coppa internazionale di Drifting&rdquo;, le parole del presidente Ben Sulayem.       

Il divieto di gareggiare &egrave; stato votato relativamente alle squadre russe e bielorusse. I piloti, invece, potranno gareggiare sotto le insegne neutrali della FIA

Guerra in Ucraina: la FIA mette al bando i team russi, non i piloti

        Leonid Kostyuchenko &egrave; il presidente della federazione automobilistica ucraina, autorit&agrave; sportiva nazionale rappresentata presso la FIA. A Kiev si resiste all'invasione russa, in una guerra contro la quale lo sport si &egrave; mobilitato in diverse forme. La Formula 1 ha dichiarato la cancellazione di fatto del GP di Russia, in programma il prossimo 25 settembre. Dalla prospettiva strettamente legata alle corse, lo scorso 22 febbraio il presidente Ben Sulayem ha scritto a Kostyuchenko per esprimere la vicinanza della FIA.&nbsp;  Sanzioni sportive Un carteggio che l'autorit&agrave; sportiva nazionale ucraina ha diffuso, rivelando le richieste avanzate alla Federazione internazionale. Una sorta di sanzioni che in ambito sportivo vadano a sommarsi alle iniziative ben pi&ugrave; rilevanti che la comunit&agrave; internazionale ha comminato verso la Russia. Sterzi a parte: Bello vedere i F.1 boys parlare della guerra La missiva di Kostyuchenko a Ben Sulaymen guarda al futuro, "data l'attuale situazione, la federazione automobilistica ucraina sta preparando una proposta di possibili misure di supporto da parte della FIA per il periodo post-bellico, quando tutte le risorse statali saranno destinate alla ricostruzione". Pugno duro contro dirigenti e piloti russi Di pi&ugrave; immediata attualit&agrave; sono, invece, le sanzioni richieste dall'autorit&agrave; automobilistica nazionale ucraina. Si chiede il divieto di utilizzare simboli degli stati dei paesi aggressori, Federazione Russa e Repubblica di Bielorussia, nel corso delle competizioni sotto l'egida FIA.&nbsp; Si chiede il divieto di svolgere competizioni FIA e autorizzate dalla FIA sul territorio russo e bielorusso ma, soprattutto, si chiede l'esclusione dalla FIA di tutti i membri della Federazione Russa e della Repubblica bielorussa, l'esclusione delle persone dalle commissioni FIA che rappresentano organizzazioni russe e bielorusse. Richiesta di pi&ugrave; immediato impatto sportivo, infine, il divieto per i piloti titolari di licenze rilasciate dalla Russia e dalla Bielorussia di correre fuori dai territori che hanno rilasciato le licenze. LEGGI ANCHE - Binotto verso il Bahrain: "Ferrari non cambier&agrave; molto" Una richiesta che, evidentemente, andrebbe a coinvolgere il volto pi&ugrave; "noto" - non l'unico -, perch&eacute; in Formula 1, tra i piloti russi impegnati in campionati FIA: Nikita Mazepin.       

L'autorit&agrave; nazionale ucraina ha avanzato una serie di richieste alla Federazione, tra cui il divieto di gareggiare per i piloti con licenza rilasciata dalla Russia o Bielorussia. Ben Sulayem ha scritto al presidente Kostyuchenko

Guerra in Ucraina, chiesta alla FIA l'esclusione dei piloti russi

        La prima a svelarsi, anche se solo attraverso i render. Ora per&ograve; della nuova Haas VF-22 ci sono anche le forme reali, che arrivano direttamente dallo shakedown della squadra diretta da Gunther Steiner. Il compito di battezzare la monoposto americana &egrave; toccato a Nikita Mazepin. Ferrari, la F1-75 nella nebbia di Fiorano             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da Haas F1 Team (@haasf1team)      Shakedown e programma dei test Un video di pochi secondi dell'uscita dai box ed uno scatto, non di pi&ugrave;, come materiale in diretta da Barcellona, dove la Haas ha scelto di percorrere i primi chilometri con la monoposto 2022. Una prova generale in vista dei test che cominceranno mercoled&igrave; 23 sulla pista catalana, con il team che ha gi&agrave; scelto e diffuso il piano per la tre giorni in Spagna: comincer&agrave; Mazepin mercoled&igrave; mattina per lasciare il volante a Schumacher nel pomeriggio; programma invertito per gioved&igrave;, con Mick in pista al mattino e Nikia al pomeriggio, prima di vedere nuovamente in azione il russo nella prima parte della giornata di venerd&igrave;, che poi si concluder&agrave; con il tedesco al volante.  And we are GO! The #VF22 takes to the track for the very first time in Barcelona #HaasF1 pic.twitter.com/SewwEaAjEW &mdash; Haas F1 Team (@HaasF1Team) February 21, 2022          

A Nikita Mazepin il compito di battezzare la nuova monoposto americana, in pista a Barcellona due giorni prima dell'inizio dei test

Haas VF-22, shakedown a Barcellona VIDEO

        Nelle ultime due stagioni &egrave; andata talmente male che definirlo purgatorio sembra fare un complimento. Peggio dell'anno scorso sar&agrave; difficile, o almeno questo viene da pensare: per forza di cose, il 2022 della Haas dovr&agrave; essere un anno di ripartenza.  Macchina americana, livrea russa Essere i primi a presentare la nuova vettura non significa nulla, anzi: a volte lo si fa per avere pi&ugrave; spazio possibile tra le pagine dei giornali e cacciare qualche sponsor, un po' come quando, anni fa, le piccole squadre sparavano il tempone nei test solo per mettersi in mostra. Non &egrave; questa, o non dovrebbe esserla, la situazione della Haas: l'instabilit&agrave; economica patita con lo scoppio della pandemia dovrebbe essere alla spalle grazie alla Uralkali, che in cambio di soldi freschi ha chiesto ed ottenuto una livrea che richiami molto la bandiera russa. Pure in questo, in casa Haas sono originali: mica &egrave; da tutti colorare una macchina americana con i colori della Russia. VF-22: forte sinergia tecnica con la Ferrari, ma le forme definitive arriveranno nei test Basta scherzare Originale, lo sappiamo, lo &egrave; pure Gunther Steiner. Il quale sar&agrave; anche di Merano, a tanto cos&igrave; dall'Austria, ma a volte, e Netflix &egrave; l&igrave; a dimostrarlo, &egrave; pi&ugrave; meridionale di non si sa chi. E' simpatico, Gunther: ma il premio simpatia non basta a risollevare le sorti della squadra. Ed &egrave; proprio questo il punto centrale alla vigilia della stagione 2022 in casa Haas: adesso serve una svolta, decisa ed immediata. In caso di altra debacle, inevitabilmente ci saranno riflessioni a livello dirigenziale. Gene Haas non &egrave; entrato in F1 a fare presenza, e gi&agrave; negli anni scorsi ha valutato attentamente se valesse la pena restare nel Circus. Perch&eacute; non bisogna dimenticare la parabola della Haas: erano arrivati nel 2016 come una sorta di rivoluzione, presentandosi con un motore comprato da altri (Ferrari) ed un telaio commissionato ad altri ancora (Dallara); ed all'inizio il risultato sembr&ograve; sbalorditivo, con Romain Grosjean 6&deg; a Melbourne ed addirittura 5&deg; a Sakhir. Poi tanti alti e bassi, fino a quando la scuderia americana ha intrapreso una discesa verticale cominciata nella prima parte del 2019 e proseguita fino al 2021, annata sacrificata tra Kannapolis e Banbury ancor prima di cominciare. L'ultimo campionato va preso con le pinze: si era partiti senza aspettative e senza pretese, gi&agrave; rassegnati ad una stagione da fanalino di coda. Cos&igrave; &egrave; stato. Marko: "Presentazione buona per fan e sponsor, non sveleremo i dettagli della RB18" Tutto dipende dalla VF-22 Il lavoro sul 2022 &egrave; stato prioritario sin dal 1&deg; gennaio 2021, con una team totalmente focalizzato sulla nuova monoposto, occasione ghiottissima per risalire la china. Servir&agrave; lei, la VF-22, altrimenti non ci sar&agrave; niente da fare. Simone Resta l'ha definito il progetto pi&ugrave; impegnativo degli ultimi anni e se lo ha detto, dall'alto della sua esperienza, avr&agrave; i suoi motivi. Neppure in caso di partenza deficitaria dovrebbe essere un dramma: all'alba di un nuovo ciclo tecnico il potenziale da tirar fuori &egrave; enorme e la curva di sviluppo sar&agrave; molto ampia, e questo varr&agrave; per tutti. Per cui la partita la si giocher&agrave; non tanto e non solo sulle prime prestazioni delle vetture, quanto piuttosto sullo sviluppo in corso d'opera: certo, partire bene aiuta, ma sar&agrave; pi&ugrave; importante sviluppare bene. E questo la Haas non sempre &egrave; stata in grado di farlo nella sua ancor breve storia. Gunther dice che la squadra &egrave; pronta, perch&eacute; si &egrave; formata nelle difficolt&agrave; delle ultime stagioni. Lamborghini in classe LMDH, decisione imminente Mick e Nikita, attenti a quei due Detto della macchina, i piloti. Pure in questo caso Gunther Steiner dovr&agrave; stare molto, molto attento. Romain Grosjean e Kevin Magnussen, prima di diventare amici, si sono scambiati un buon numero di ruotate in un clima al box non sempre disteso. Sulla stessa via ci sono Mick Schumacher e Nikita Mazepin, che scalpitano per saltare a bordo come due bambini in attesa del loro turno sulla giostra. Hanno penato ed imparato nel campionato scorso, con un anno sacrificato sull'altare dell'apprendimento, anche a costo di distruggere qualche carrozzeria, senza avere la minima possibilit&agrave; di incidere. Correndo sempre in fondo, qualcosa si poteva pure osare, anche se poi il conto dei danni non &egrave; stato piacevole da leggere. Quest'anno fare cos&igrave; non si pu&ograve;: nel caso la vettura fosse buona abbastanza per lottare sempre o quasi per i punti, e Mick se lo augura (leggi qui), meglio farsi trovare pronti. Il che significa non gettare via risultati alla portata e, soprattutto, non finire a scontrarsi in un duello interno. Servir&agrave; la mano forte del capo, il buon senso dei piloti e possibilmente una macchina competitiva.&nbsp; Ferrari F1-75, ecco il fire-up       

Dopo un anno speso nelle retrovie senza la minima ambizione, in casa Haas adesso si deve puntare ad un miglioramento concreto per risalire la china, sfruttando il nuovo regolamento da cui &egrave; nata la VF-22

Haas VF-22: obiettivo ripartenza

        Eppure del team Haas si &egrave; parlato spesso, nonostante una VF-21 costantemente fanalino di coda. Questo perch&eacute; il duello in famiglia tra Mick Schumacher e Nikita Mazepin &egrave; stato piuttosto duro, con lotte anche feroci in pista e le polemiche relative ad un telaio pi&ugrave; pesante in dotazione alla squadra; questo telaio &egrave; stato usato una volta da uno ed una volta dall'altro in uno scambio continuo ed irregolare, un qualcosa che fomentato ancora di pi&ugrave; il confronto prestazionale tra i due piloti.    Sainz, tra rinnovo e vittorie: "Posso battere Hamilton e Verstappen"   Un'esperienza nuova  Sull'argomento &egrave; tornato il team principal Gunther Steiner in un'intervista di fine anno a Speedweek: "C'&egrave; sempre molto da imparare. Il modo pi&ugrave; semplice per spiegare cosa abbiamo vissuto quest'anno &egrave; dire che &egrave; stato come avere dei figli. Non voglio dire che si siano comportati da bambini, ma per loro era tutto nuovo ed io stesso dovevo imparare a relazionarmi con loro. Di solito quando hai un pilota giovane ed uno esperto tutto funziona quasi automaticamente, ma avere due debuttanti era un qualcosa di nuovo da gestire anche per noi. Penso che abbiamo fatto molti progressi con entrambi nel corso dell'anno, il che &egrave; positivo, e penso che tutti possano constatarlo, ma non &egrave; stato semplice. Abbiamo avuto problemi prima della pausa estiva che adesso sembrano risolti. Di tanto in tanto possono tornare, ma come una luce che lampeggia ad intermittenza, non in maniera costante. Comunque gestire i nostri piloti per me &egrave; stata un'esperienza e non &egrave; stato facile".    Hamilton, dal silenzio stampa ai gesti social   Insieme per far crescere team e macchina  Ad invocare una maggiore collaborazione anche Mick Schumacher, che in un'intervista con i media ha chiarito di augurarsi una maggior collaborazione tra lui e Mazepin per il bene della squadra: "Il prossimo anno per far progredire davvero la macchina possiamo solo metterci a tirare tutti insieme dallo stesso lato della corda, quindi mi aspetto che tutti lo facciano. Fratture? Siamo nella stessa squadra, dobbiamo lavorare insieme per far progredire il team. Questo non significa dover andare in vacanza insieme, ma come ho detto per me l'aspetto pi&ugrave; importante &egrave; remare tutti nella stessa direzione nella lotta che probabilmente sar&agrave; con Williams ed Alfa o forse anche per posizioni superiori. Questo &egrave; tutto ci&ograve; che vogliamo ottenere".   Bottas saluta tutte le sue Mercedes          

Mentre Steiner ha spiegato le criticit&agrave; di dover lavorare con due debuttanti, Mick Schumacher nonostante un rapporto migliore con il compagno di squadra nella seconda met&agrave; del campionato ha invocato una maggior collaborazione per far progredire macchina e team

Haas, Schumacher: "Serve più collaborazione per il 2022"

        Non ci sar&agrave; nessun GP ad Abu Dhabi per&nbsp;Nikita Mazepin, risultato positivo al Covid questa mattina. Il pilota russo non correr&agrave; l'ultima gara a Yas Marina e lascer&agrave; la Haas in pista con l'unica monoposto di Mick Schumacher. Un finale di stagione decisamente amaro per il team, l'unico a zero punti nella classifica Costruttori, che non pu&ograve; schierare nemmeno il suo pilota di riserva Pietro Fittipaldi. Da regolamento infatti chi non partecipa alle qualifiche non pu&ograve; poi esser schierato come sostituto nella griglia fi partenza.&nbsp; Mazepin: "Sto bene" Mazepin, in auto-isolamento e asintomatico, ha rassicurato tutti sulle sue condizioni attraverso un post sui social: "E' un dispiacere informarvi che sono risultato positivo al Covid-19. Mi sento bene, ma quest'oggi non potr&ograve; correre. Auguro ai miei colleghi un fantastico finale di stagione e ringrazio tutti per il supporto e l'affetto". Il ritorno in pista per il russo avverr&agrave; durante i test pre stagionali per il Mondiale 2022.        

Niente finale di stagione per il pilota russo, che si trova in isolamento e accusa solo sintomi lievi da coronavirus

GP Abu Dhabi, Mazepin positivo al Covid: Haas in pista solo con Schumacher

        Non rinuncia a un progetto pi&ugrave; ampio della pur rilevante presenza, in veste di sponsor, in casa Haas, Dmitri Mazepin. I colori Uralkali sulle due VF21 dicono quanto sostanzioso sia il contributo del magnate russo, col quale ha garantito un sedile da titolare a Nikita Mazepin. Dopo essere stato al centro di discussioni per rilevare la Force India dalla gestione Mallya - finita in procedura fallimentare attivata da Perez, aprendo alla soluzione Stroll nel 2019 -, Mazepin ha dirottato gli investimenti sulla Haas nel 2021: "L'accordo &egrave; di lungo periodo, un termine fisso e la possibilit&agrave; di estensione", dice intervistato da Match TV. Extra supporto ad Haas Dal prossimo anno, piloti e management si attendono un campionato profondamente diverso da quello corso in fondo alla griglia e si dice pronto a supportare il team ulteriormente: "Siamo pronti a proporre, volontariamente, condizioni aggiuntive, con le quali vorremmo motivare i dipendenti Haas a restare in squadra ed essere pi&ugrave; coinvolti nel processo. Capisco sia difficile viaggiare per 23 paesi in tutto il mondo, il fattore umano gioca un grande ruolo, perci&ograve; stiamo facendo del nostro meglio per aumentare le motivazioni". Leggi anche - GP Spagna, Barcellona firma il prolungamento di contratto La conferma dell'impegno di Gene Haas in Formula 1 nel 2020, in ottica futura, ha ridimensionato il perimetro dell'investimento di Mazepin con Uralkali, rispetto ai rumours che lo davano interessato a rilevare il team statunitense. Obiettivo invariato Una prospettiva, di essere proprietario di una squadra, che non &egrave; sfumata nei progetti dell'uomo d'affari russo: "Abbiamo grandi ambizioni nel motorsport, c'&egrave; stato un tentativo infruttuoso di rilevare un team (Force India; ndr) ma non rinunciamo e non &egrave; legato alla carriera di Nikita. Vogliamo espandere la nostra presenza in Formula 1, &egrave; questo il piano sul lungo periodo. Siamo rappresentati in Formula 4, Formula 3, Formula 2 e, idealmente, la ciliegina sulla torta sarebbe un team di F1 del quale essere proprietari. Non siamo attualmente in trattativa con nessuno, tutti aspettano che vengano svelate le carte nel 2022. Se improvvisamente qualche piccolo team dovesse avere successo, allora costi e attrattivit&agrave; saranno diversi".       

La sponsorizzazione della Haas &egrave; un progetto estendibile con opzione, tuttavia, il padre di Nikita Mazepin parla dell'intenzione di acquisire una scuderia in Formula 1&nbsp;

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