        L'ultima ora di prove libere a Melbourne ha visto nuovamente Hamilton nel ruolo di lepre, con il tempo di 1'22"292 dopo aver girato solo con le Pirelli soft. Lo stesso per Ferrari che piazza entrambe le macchine appena dietro al britannico, con Vettel staccato di 0"264 (anche per via di un piccolo errore nell'ultimo settore) e Leclerc a 0"457. Questo quando Bottas ha svolto run pi&ugrave; lunghi che, assieme a un errore nel "giro buono", non gli hanno permesso pi&ugrave; del 7&deg; tempo a 1"130. Prove di diverso tipo per la Red Bull che piazza Gasly 6&deg; a 1"075 mentre Verstappen &egrave; solo 9&deg; a 1"189: all'olandese &egrave; stata fra l'altro sostituita la scocca della sua RB15 per problemi con il serbatoio e con l'alimentazione, cercando cos&igrave; di superarli alla radice. Ci&ograve; ha permesso alla Haas di salire con entrambi i piloti tra Ferrari e Red Bull: Grosjean ha il 4&deg; tempo a 0"820 dal vertice e Magnussen il 5&deg; a 1"042. Anche stavolta in evidenza Kvyat che porta la Toro Rosso in ottava posizione (+1"150) con le Renault 10&ordf; e 11&ordf;: Ricciardo e Hulkenberg rispettivamente, staccati tra loro di soli 42 millesimi. Seguono abbastanza vicini Giovinazzi, Sainz e Perez, mentre gli altri sono pi&ugrave; staccati, in particolare la Williams che &egrave; sempre a circa 4 secondi dalla vetta e in pi&ugrave; si trova a dover sistemare la macchina di Kubica, che ha avuto un incidente all'ingresso della pitlane. QUI TUTTI I RISCONTRI DELLE PROVE A MELBOURNE       

Nell'ultima ora di prove libere la Ferrari &egrave; comunque appena dietro con entrambi i piloti. In questa fase stupisce la Haas davanti anche a Red Bull

Formula 1, GP Australia: sempre Hamilton anche in libere 3

        Strepitosa pole position in Australia per Hamilton, la sua ottava su questo circuito, con il tempo record di 1'20"486. Con il secondo run la strappa a Bottas che segue a soli 112 millesimi. Pi&ugrave; staccati gli altri, a partire da Vettel 3&deg; a 0"704 mentre Leclerc &egrave; 5&deg; a 0"956. Tra i due si &egrave; inserito Verstappen (+0"834) quando Gasly non &egrave; riuscito a passare una fase di Q1 piuttosto bizzarra. Tra gli inseguitori, ottimo risultato di squadra per la Haas con Grosjean che guadagna la terza fila e Magnussen dietro di 3 decimi, a precedere un ottimo Norris finito in Q3 nella gara di debutto in F1. Bene anche per Raikkonen e Perez che seguono in top ten, dalla quale &egrave; finita fuori per poco la Renault con Hulkenberg 11&deg; e Ricciardo 12&deg; separati tra loro di 8 millesimi soltanto. In una qualifica che spesso &egrave; stata decisa dalle situazioni di traffico, come capitato a Sainz in Q1, nelle retrovie sono in tanti ora (Toro Rosso e Giovinazzi compresi) a sperare di dimostrare le proprie reali possibilit&agrave; in gara, cio&egrave; domani a partire dalle ore 6,10 sempre con la nostra cronaca diretta a seguire il tutto. TUTTI I RISCONTRI DELLE QUALIFICHE A MELBOURNE  La nostra cronaca con Twitter Tweets by autosprintLIVE        

La cronaca delle qualifiche vede Bottas 2&deg; per pochissimo e pi&ugrave; staccati gli altri, con Vettel 3&deg;. Bene le Haas e ottimo Norris 8&deg; in Q3

Live F1, qualifiche GP Australia: 8ª pole per Hamilton

        Quello che si sviluppa per 5.303 metri lungo le strade di collegamento dell'Albert Park a Melbourne, &egrave; un tracciato che i piloti reputano molto impegnativo e "challenging". Infatti unisce le difficolt&agrave; tipiche dei circuiti cittadini alla presenza di curve veloci che alzano la velocit&agrave; media. Cos&igrave; in molti punti abbiamo muretti che non perdonano il minimo errore, ma nelle zone dove ci sono vie di fuga non &egrave; che queste siano poi tanto abbondanti, e in ogni caso non essendo asfaltate &egrave; sempre meglio evitarle. Come abbiamo avuto modo di vedere gi&agrave; nelle prime prove, i piloti meno esperti (per di pi&ugrave; all'inizio della loro apparizione in F1) come Albon non sono riusciti ad evitare certe insidie, e del resto pure quelli che hanno ben maggiore esperienza non sono stati immuni da errori, favoriti anche dal vento e dal fondo inizialmente molto sporco, qui ancor pi&ugrave; che in altri casi. Le condizioni meteo sono comunque previste buone per tutto il weekend. Abbiamo punti molto "delicati" come la velocissima esse delle curve 11 e 12 che si fa quasi "in pieno"; ma anche la curva 15, la penultima, risulta difficile perch&eacute; si affronta con una frenata sbilanciata (si sta ancora uscendo da curva 14) ed &egrave; fondamentale per avere velocit&agrave; in rettilineo. In generale, comunque, il circuito presenta frenate decise, curve secche e accelerazioni da marce basse che impegnano monoposto e pneumatici soprattutto dal punto di vista della tenuta longitudinale. Anche per questo l'impostazione &egrave; ad alto carico aerodinamico. Quest'anno si ripete quello che l'anno scorso era stato un esperimento: l'adozione di tre zone di attivazione dell'ala mobile (due soli per&ograve; i "detection point"). Queste sono nel rettilineo di partenza e in quello subito dopo (tra curva 2 e curva 3), nonch&eacute; tra le curve 12 e 13. Le uniche modifiche rispetto allo scorso anno riguardano dunque solo i cordoli all'apice delle curve 4, 11 e 12, e all'uscita di curva 4: in realt&agrave; non sono cambiati come dimensioni, per&ograve; adesso sono realizzati in calcestruzzo.       

Il tracciato semicittadino che ospita il GP australiano a Melbourne presenta le difficolt&agrave; dei circuiti non permanenti ma anche un'elevata velocit&agrave; media

Formula 1, Albert Park: circuito difficile, per piloti esperti

        Le prime prove libere ufficiali di un weekend di gara, quello australiano di Melbourne, sono state un po' problematiche e non solo per il vento che ha disturbato una giornata serena e ha pure portato a qualche errore in pi&ugrave; da parte dei piloti in pista. Le difficolt&agrave; di un tracciato impegnativo si sono aggiunte a quelle di macchine ancora da "scoprire" completamente da parte dei team, che quindi si sono lasciati andare a qualche "esperimento" nel cercare di definire certe regolazioni o semplicemente capire in che modo agissero effettivamente in pista. Per non parlare delle condizioni continuamente in evoluzione del tracciato. Di fatto, e la lista dei giri veloci lo mostra chiaramente, la Mercedes &egrave; la squadra che si &egrave; trovata con le regolazioni pi&ugrave; efficienti. Il distacco dagli altri di 8 decimi poteva essere ancora maggiore, ma ovviamente pure i piloti devono trovare ancora le giuste misure soprattutto in fase di simulazione di qualifica, e questo vale per tutti. La momentanea supremazia cronometrica delle W10 si &egrave; peraltro verificata con entrambi i piloti Lewis Hamilton e Valtteri Bottas, ma anche con le altre mescole di pneumatico e pure nei long run. Tuttavia, come abbiamo anticipato, le minori prestazioni messe in campo dagli antagonisti sono parse chiaramente dovute a set-up ancora tutt'altro che ottimali. Intendiamoci: non per ritardi di preparazione o carenze irrisolvibili di progetto, ma proprio perch&eacute; si sta ancora cercando la miglior "comprensione" delle nuove monoposto e quindi si provano soluzioni diverse proprio per avere dei riscontri, e non perch&eacute; si stia "brancolando nel buio". Dunque &egrave; pi&ugrave; che lecito aspettarsi una situazione pi&ugrave; equilibrata domani, soprattutto in qualifica. In particolare la Ferrari ha avuto problemi nel definire il corretto settaggio delle power unit, soprattutto con Charles Leclerc (il che fa capire come mai sia solo 9&deg; e abbia avuto una distrazione in testacoda). C'&egrave; stato anche qualche problema nello sfruttamento ottimale dei pneumatici, tutte cose che per&ograve; il team di Maranello dovrebbe riuscire a gestire. Stavolta vedremo dunque quale sar&agrave; l'apporto della squadra di supporto al simulatore, rispetto allo scorso anno. Senza dimenticare che comunque Sebastian Vettel &egrave; a soli 73 millesimi dall'essere 3&deg; anzich&eacute; 5&deg;. A separare il tedesco da quella posizione vi sono entrambe le Red Bull. Con il suo 4&deg; tempo Pierre Gasly dimostra che sta prendendo confidenza con la squadra e la macchina, mentre su Max Verstappen va detto che non ha sfruttato bene il momento in cui ha montato le Pirelli pi&ugrave; morbide disponibili (pi&ugrave; tardi di tutti gli altri) guadagnando solo 3 decimi passando dalle medie alle soft (normalmente si otteneva anche 1 secondo). Dunque anche l'olandese potrebbe essere molto pi&ugrave; "attaccato" alle Mercedes. Ha preoccupato un calo di potenza sulla power unit del francese, ma sembra sia stata una noia minore e risolvibile. Tra "gli altri" svetta l'Alfa di Kimi Raikkonen, per nemmeno un battito di ciglia davanti alle Renault, con Nico Hulkenberg e Daniel Ricciardo separati pure loro di pochissimo, nonostante i problemi di elettronica e di batterie avuti nel corso della giornata. Antonio Giovinazzi da parte sua &egrave; un po' attardato, ma anche per via del momento non ideale in cui ha montato le Pirelli rosse. Non male nemmeno le Haas a poca distanza, tra Romain Grosjean 10&deg; e Kevin Magnussen 12&deg;, come pure &egrave; incoraggiante un certo riscontro da parte Toro Rosso: a parte qualche errore da parte di Alex Albon &ndash; ma ripetiamo che questo circuito di Albert Park &egrave; difficile e a maggior ragione lo &egrave; per i "deb" &ndash; Daniil Kvyat si &egrave; messo sovente in luce ed &egrave; nel gruppo di chi pu&ograve; lottare per una posizione di spicco tra gli inseguitori. Piuttosto la STR14 &egrave; parsa piuttosto instabile, ma pare per scelte di basso carico alare. Non distante con Lance Stroll ma ancora un po' discontinua nei riscontri la Racing Point ex Force India, come pure la McLaren soprattutto con Carlos Sainz. Mentre il ritardo di preparazione della Williams si sta ripercuotendo nelle prestazioni in pista, con distacchi di circa 4 secondi dal vertice. Immaginiamo che in ogni caso ogni puntata in pista avvicini i tecnici di Grove alla miglior messa a punto, perch&eacute; altrimenti c'&egrave; il rischio di incappare nella regola del 107% in qualifica. In ogni caso, con tali distacchi &egrave; inutile e ozioso stare a fare paragoni tra i due piloti, con tutto che George Russell non sta demeritando nei confronti di Robert Kubica. Ma ovviamente per essere seri in merito servirebbero monoposto equilibrate, efficaci ed equivalenti&hellip;       

Le prime prove ufficiali stagionali hanno visto netta differenza tra chi ha gi&agrave; un buon set-up (Mercedes) e chi ancora sta facendo esperimenti di messa a punto (gli altri)

Formula 1, analisi prove Australia: si naviga ancora a vista

La seconda sessione di prove libere a Melbourne ha visto la Mercedes in ottima forma in tutte le condizioni, e cos&igrave; nelle simulazioni di qualifica Hamilton e Bottas (separati tra loro di 48 millesimi) mettono 8 decimi tra loro e tutti gli altri. In particolare il primo inseguitore &egrave; Verstappen, seguito dal compagno di squadra Gasly a 42 ms. Solo 5&deg; Vettel a ulteriori 31 ms, mentre Leclerc non va oltre il 9&deg; tempo a 1&quot;154 dal vertice.  Anche stavolta Raikkonen &egrave; il primo degli inseguitori, 6&deg; a 0&quot;972 da Hamilton e 1 decimo da Vettel, per&ograve; con Hulkenberg solo 2 millesimi dietro e Ricciardo 8&deg; per altri 70 ms. A chiudere la top10 &egrave; Grosjean staccato di 1&quot;214. Mentre in coda la Williams conferma le sue difficolt&agrave; di inizio campionato sempre a 4 secondi circa dalla vetta.  Il prossimo appuntamento con la nostra cronaca diretta &egrave; per le qualifiche alle ore 7 italiane di domani sabato, mentre per le libere 3 in piena notte (le nostre ore 4) dedicheremo un riassunto.  QUI I RISCONTRI CRONOMETRICI DELLE PROVE A MELBOURNE   La nostra cronaca con Twitter  Tweets by autosprintLIVE 

La cronaca delle libere 2 ha visto una Mercedes in perfetta forma, a differenza degli altri che ancora cercano i set-up ottimali

Live F1, FP2 GP Australia: Mercedes senza rivali

        Distacchi molto contenuti nella prima sessione di prove libere ufficiali sul tracciato di Albert Park a Melbourne. Davanti a tutti a fine sessione figura Hamilton, ma Vettel e Leclerc lo seguono a soli 38 e 74 millesimi rispettivamente. Considerando la pista ancora in piena evoluzione, nemmeno i 2 decimi di distacco di Verstappen (0"193) e di Bottas (0"267) appaiono esagerati. Tra gli inseguitori svetta Raikkonen a 1"217 dal vertice, con tutti quelli a seguire raccolti in scarti minimi: Stroll 15&deg; &egrave; staccato di neanche mezzo secondo (0"472) dall'australiano. La sessione &egrave; stata disturbata da una bandiera rossa conseguente a una toccata di Albon contro le barriere: nulla di serio anche se ha bloccato alcuni piloti nel giro buono lanciato, come Giovinazzi (11&deg;). Molto staccate invece le Williams, a oltre 4 secondi dal vertice e soprattutto a 2 secondi dal pi&ugrave; vicino antagonista. Vedremo se la situazione cambier&agrave; nella seconda sessione, che partir&agrave; alle ore 6 italiane. QUI I RISCONTRI CRONOMETRICI DELLE PROVE A MELBOURNE  La nostra cronaca con Twitter Tweets by autosprintLIVE        

La nostra cronaca ha visto distacchi minimi tra Hamilton, Vettel e Leclerc, ma anche tra gli inseguitori. Ancora troppo in l&agrave; invece la Williams

Live F1, FP1 GP Australia: si confermano i top

        Come di consueto da diverso tempo, la stagione della Formula 1 parte anche stavolta agli antipodi, in Australia, con tutte le conseguenze del caso per quanto concerne gli orari televisivi dell'evento. Il primo GP del 2019 vede infatti una differenza di fuso pari a 10 ore che porter&agrave; verso la prima mattina (se non addirittura in piena notte) la disputa delle varie fasi di gara o avvicinamento ad essa, secondo il nostro orario nazionale. Saranno dunque quando da noi &egrave; notte le prime prove (alle 2 tra gioved&igrave; e venerd&igrave;) seguite dalle FP2 alle 6 di mattina, quando invece a Melbourne saranno le 12 e le 16 rispettivamente, con trasmissioni in diretta su SKY Sport F1 HD. Pi&ugrave; avanti invece le FP3, alle 4 italiane (14 locali) come pure le qualifiche che partiranno alle ore 7 (17 locali). Alle dirette SKY si affiancher&agrave; la prima differita su TV8 per le sole qualifiche, programmata alle ore 14 italiane. Per quanto riguarda i 58 giri del Gran Premio, saranno integralmente trasmessi in diretta da SKY a partire dalle ore 6 (il via sar&agrave; alle 16,10 locali) anticipata e seguita dalla rubrica Paddock Live (a partire dalle ore 4,30). SKY concluder&agrave; la domenica con Race Anatomy alle ore 12, mentre TV8 trasmetter&agrave; la registrazione della gara alle ore 14. Qui a seguire tutti gli orari televisivi delle varie fasi di gara nel weekend. GLI ORARI TV DEL GP AUSTRALIA venerd&igrave; 15 marzo ore 02,00-03,30&nbsp;&nbsp;&nbsp; prove libere 1 in diretta su SKYore 06,00-07,30&nbsp;&nbsp;&nbsp; prove libere 2 in diretta su SKYsabato 16 marzo ore 04,00-05,00&nbsp;&nbsp;&nbsp; prove libere 3 in diretta su SKYdalle ore 07,00&nbsp;&nbsp;&nbsp; prove di qualifica in diretta su SKYdalle ore 14,00&nbsp;&nbsp;&nbsp; qualifiche in differita su TV8domenica 17 marzo dalle ore 06,10&nbsp;&nbsp;&nbsp; GP F1 Australia (58 giri) in diretta su SKYdalle ore 14,00&nbsp;&nbsp;&nbsp; gara in differita su TV8       

Ecco gli orari per poter seguire televisivamente le varie fasi di gara sul circuito di Albert Park, con le dirette SKY e le differite TV8

Formula 1, GP Australia: gli orari TV per Melbourne

Tra l&#39;espressione raggiante di Vettel e quella delusa di Hamilton, sul podio, chi si trovava sul terzo gradino non si &egrave; dimostrato particolarmente felice. Parliamo di Kimi Raikkonen, che pure &egrave; stato protagonista decisivo della gara. Oggi il finlandese della Ferrari &egrave; stato molto efficace e veloce, riuscendo addirittura ad impensierire Hamilton alla terza curva e mantenendo un distacco contenuto, tanto da dover costringere la Mercedes ad una manovra di copertura quando ha effettuato il suo pit-stop (con possibile undercut) dopo 18 giri. Poi, come ben sappiamo, gli eventi della gara hanno preso una piega diversa andando tutti a favore del compagno di squadra: bene per la Ferrari, un po&#39; meno per Kimi che non ha raccolto tutto quanto probabilmente avrebbe meritato.  Lui cerca di vedere l&#39;aspetto positivo per l&#39;intera Scuderia: &laquo;Una vittoria, con due vetture sul podio, &egrave; un buon modo per iniziare la stagione per il team. Forse oggi ho avuto un po&rsquo; di sfortuna, ma almeno la squadra &egrave; stata fortunata. Il terzo posto non &egrave; esattamente quello che volevo, ma siamo solo alla prima gara e il quadro complessivo non &egrave; male, quindi questo piazzamento lo accetto volentieri&raquo;.  Ma quali sono le prospettive per il futuro? La Ferrari &egrave; competitiva? Raikkonen si trova bene con l&#39;impostazione della SF71H? &laquo;In generale oggi ero contento della macchina, siamo stati sempre veloci. &Egrave; bello avere queste sensazioni positive. Di certo ci sono cose che possiamo migliorare, ma se queste sensazioni perdurano, significa che abbiamo tutti i mezzi per dare battaglia: e questa &egrave; la cosa pi&ugrave; importante&raquo;.  Dunque quello australiano potrebbe non rimanere un episodio isolato? &laquo;Questa pista &egrave; molto particolare, per diversi aspetti - risponde Kimi - vediamo cosa succeder&agrave; alla prossima gara, anche se neppure il Bahrain &egrave; una pista molto chiara come indicazioni. Da un anno all&rsquo;altro abbiamo visto che con il caldo &egrave; difficile avere una visione reale della situazione. Dobbiamo avere pazienza, e fare del nostro meglio in ogni circuito&raquo;.  Poteva andare diversamente, qualche dubbio sulla strategia? &laquo;Io ho provato ad attaccare Hamilton al via e non ce l&rsquo;ho fatta per poco. Poi in gara il colpo di fortuna l&rsquo;ha avuto Seb e ha portato a casa la vittoria. Non capivo esattamente cosa stava accadendo, ma in questi casi a volte hai fortuna e a volte non ce l&#39;hai: non &egrave; andata nel modo migliore per me, ma credo che in definitiva non sia nemmeno andata male. Vedremo dalla prossima gara, con circuiti pi&ugrave; normali&raquo;. 

Contento per il risultato di squadra, meno per il suo personale, Kimi &egrave; comunque soddisfatto della macchina e positivo per il futuro

Formula 1 Australia, Raikkonen: Siamo alla prima gara, e non &egrave; stata male

Una piccola premessa si impone: a Melbourne anche in gara Lewis Hamilton e la Mercedes W09 erano i pi&ugrave; veloci, e questo non &egrave; in discussione, sebbene lo fossero in misura molto (ma molto) inferiore a quanto dicessero le qualifiche. Ma la Ferrari si &egrave; dimostrata pi&ugrave; forte come squadra, guadagnando anche in questo inizio stagione la vittoria della gara inaugurale. Una forza che &egrave; iniziata con Kimi Raikkonen sempre a un passo dal capofila Lewis Hamilton, tanto che quando &egrave; passato al cambio gomme, la Mercedes ha dovuto &quot;coprire&quot; subito il giro dopo per evitare il rischio di undercut.  Proprio la grande competitivit&agrave; di Kimi ha permesso di differenziare le strategie, mantenendo in pista Sebastian Vettel fino a quel momento indisturbato 3&deg;, e sfruttare cos&igrave; il successivo momento di virtual safety car, come spieghiamo pi&ugrave; nel dettaglio nel nostro &quot;Mirino&quot;. Sarebbe per&ograve; ingeneroso parlare solo di &quot;colpo di fortuna&quot; (o altri sinonimi&hellip;): quando si differenziano le strategie &egrave; proprio per poter far fronte a situazioni del genere, e la safety car (virtuale o no) non &egrave; certo un&#39;evenienza eccezionale. Vettel e la Ferrari l&#39;hanno sfruttata alla perfezione, Hamilton e la Mercedes invece no, quindi il risultato finale &egrave; tutto sommato rispettoso di meriti e demeriti. Al limite &egrave; Raikkonen che magari avrebbe meritato di pi&ugrave;, ma almeno esce a testa alta dalla gara riuscendo comunque a ottenere il podio tenendo a bada Daniel Ricciardo.  Che dire della gara di Lewis Hamilton, invece? Irreprensibile nella prima fase, poi stupefatto quando si &egrave; visto uscire davanti Vettel dopo il pit-stop, quindi incapace di risolvere la situazione. La sua gara in seconda posizione ha vissuto in realt&agrave; varie fasi: dapprima ha tentato un attacco tradizionale, solo per scoprire che nemmeno le tre zone di DRS previste a Melbourne erano sufficienti per controbilanciare la maggiore velocit&agrave; massima Ferrari e il disturbo aerodinamico in scia (oltre alle normali difficolt&agrave; di sorpasso di questo tracciato). Nemmeno avere il &quot;via libera&quot; con le modalit&agrave; motoristiche p&ugrave; rischiose &egrave; bastato. Anzi, ad un certo punto &egrave; parso quasi di rivedere Baku 2016, quando Lewis ha cominciato a pasticciare un po&#39; con i pulsanti sul volante, tanto che ad un certo punto ha pure sbagliato una staccata per aver dato troppa frenata all&#39;avantreno. Intendiamoci, in quella fase era &quot;obbligatorio&quot; cercare qualcosa che per&ograve; non c&#39;era, quindi non sarebbe corretto puntare il dito sul pilota. Poi ad un certo punto si &egrave; semplicemente rivelato inutile insistere, dato che ormai le gomme posteriori non reggevano pi&ugrave; e non si poteva continuare a sfruttare troppo il motore, che ne avrebbe compromessa l&#39;affidabilit&agrave; (deve durare almeno 7 gare, ricordiamo&hellip;).  In questa situazione &egrave; mancato l&#39;apporto di Valtteri Bottas, a completare un weekend che definire sciagurato per il finlandese &egrave; poco. Purtroppo la sua smania di &quot;fare di pi&ugrave;&quot; per competere con un compagno di squadra che (riconosciamolo) &egrave; &quot;scomodo&quot; per chiunque, ne ha compromesso pesantemente l&#39;avvio di stagione (anche agli occhi del team, probabilmente). Biasimevole l&#39;errore in qualifica, ma non tanto per il testacoda in s&eacute; (comunque parecchio distruttivo) quanto perch&eacute; fatto subito all&#39;inizio delle Q3 quando ancora non c&#39;era un crono &quot;di copertura&quot;. Cos&igrave; tra il &quot;senza tempo&quot; e la sostituzione del cambio, &egrave; dovuto partire 15esimo senza riuscire a risalire con la facilit&agrave; che si aspettava. Anche perch&eacute; adesso nelle retrovie le macchine sono molto meno lente di un anno fa.  Altra gara da bocciare &egrave; quella di Max Verstappen. Bravo a non esagerare in partenza, per&ograve; non ha saputo posizionarsi bene e cos&igrave;, costretto a frenare prima per non tamponare Vettel, ha permesso a Kevin Magnussen di superarlo alla prima curva. Poi non solo non &egrave; riuscito a recuperare la posizione, ma &egrave; pure incappato in un testacoda che gliene ha fatte perdere altre, finendo solo 6&deg; dietro a Fernando Alonso, nonostante la macchina superiore e la parit&agrave; di motore. Il ragazzino olandese &egrave; e resta un fenomeno, beninteso, ma deve ricordarsi che il talento da solo non basta. Quando invece Daniel Ricciardo ha condotto una gara irreprensibile, pur partendo 8&deg;, finendo a 76 centesimi dal podio.  Abbiamo accennato a Magnussen: ebbene, la gara sua e della Haas &egrave; purtroppo un tasto dolente. Kevin e anche Romain Grosjean sono stati superlativi assieme alla VF-18, tanto da essere avviati a una stupenda doppietta in quinta e sesta posizione, un risultato spettacolare per la squadra americana (e con materiale italiano, sottolineiamolo). Poi per&ograve; i meccanici hanno pasticciato nei pit-stop buttando alle ortiche tutto: purtroppo la differenza dai top team si vede anche in questi &quot;dettagli&quot;, con errori che sono criticabili a maggior ragione perch&eacute; ripetuti su entrambe le monoposto, tutte e due ritirate per errato fissaggio della ruota posteriore sinistra. La cosa andava risolta tra un cambio e l&#39;altro, &quot;salvando&quot; almeno una delle due macchine: invece ora ci si ritrova con una grave doppia inchiesta per &quot;unsafe release&quot;.  In tutto questo se ne &egrave; avvantaggiata la McLaren. Fernando Alonso mette in campo anche stavolta tutta la sua grinta corsaiola, sfrutta alla perfezione tutte le occasioni e tenendo a bada gli inseguitori porta a casa un preziosissimo 5&deg; posto finale. Completato dal 9&deg; di Stoffel Vandoorne, arrivato a poco pi&ugrave; di 7 secondi dal compagno di squadra (quindi non lontanissimo). Oltre al risultato in s&eacute;, positivo che la squadra di Woking sembri aver risolto certi problemi di surriscaldamento nella zona degli scarichi.  Bene il doppio risultato in top ten anche da parte Renault, con Nico Hulkenberg 7&deg; e anche con Carlos Sainz 10&deg; dopo un piccolo lungo in gara e problemi allo stomaco. Subito alle spalle dello spagnolo troviamo le due Force India, con Sergio Perez ed Esteban Ocon nell&#39;ordine: anche in questo caso il distacco non &egrave; esagerato, ma ovviamente finire subito fuori dalla zona punti non pu&ograve; soddisfare e ci&ograve; testimonia quanto sia serrata la lotta tra i team di rincalzo.  Positivo infine il 13&deg; posto finale al debutto di Charles Leclerc, sia perch&eacute; dimostra come il ragazzino monegasco migliori ogni volta che entra in pista, sia perch&eacute; premia (relativamente, certo) la capacit&agrave; della Sauber oggi di essere stata superiore a Williams e Toro Rosso, che non &egrave; poco per un team prima staccato in coda. Il che porta per&ograve; automaticamente a rimandare - nel senso scolastico del termine - i due team di Grove e di Faenza alla prossima gara tra due weekend a Sakhir. 

La Scuderia di Maranello sfrutta ottimamente la situazione di gara con entrambi i piloti e ritorna alla vittoria sul circuito di Albert Park

Analisi Formula 1 Australia: Ferrari, una vittoria di squadra

Prima pole position dell&#39;anno a Lewis Hamilton, conquistata con il nuovo record del circuito di Albert Park in 1&#39;21&quot;164 dopo che un primo lancio era stato interrotto dall&#39;incidente di Bottas, andato a sbattere in curva 2. La Ferrari &egrave; subito dietro: 2&deg; tempo per Raikkonen e 3&deg; per Vettel (il tedesco ha fatto un piccolo errore in curva 13). I loro distacchi pari a 0&quot;664 e 0&quot;674 (quindi 1 solo centesimo tra loro) possono preoccupare ma sono dovuti in gran parte al &quot;bottone magico&quot; Mercedes. E comunque le Red Bull sono alle spalle, con Verstappen 4&deg; a 0&quot;715 e Ricciardo 5&deg; a 0&quot;988 (ma partir&agrave; 8&deg; per via delle penalit&agrave; di ieri).  Dunque la quinta posizione in griglia andr&agrave; a Magnussen (+2&quot;023) e l&#39;ottima prestazione della Haas &egrave; completata da Grosjean con il 7&deg; tempo (a 152 ms dal compagno). Seguono le due Renault, con Hulkenberg riuscito a precedere Sainz di 45 ms, quindi le due McLaren con Alonso davanti a Vandoorne. Resta da vedere se Bottas, teoricamente 10&deg; senza tempo, sar&agrave; costretto alla sostituzione del cambio (la sbattuto con il retrotreno) e quindi a perdere 5 posizioni sullo schieramento.  Appuntamento ora con la partenza del Gran Premio, che sar&agrave; alle ore 7,10 italiane di domenica, sempre con la nostra cronaca diretta ad accompagnare l&#39;intera gara.  FORMULA 1 AUSTRALIA: I RISULTATI DELLE QUALIFICHE  &nbsp;  La cronaca con Twitter  Tweets by autosprintLIVE 

Il campione Mercedes centra la prima pole stagionale a Melbourne: seguono le due Ferrari di Raikkonen e Vettel

Formula 1 Australia: monster pole per Hamilton, Raikkonen in prima fila

Nella notte italiana si sono disputate le prime prove libere della stagione F1 2018, sul circuito di Melbourne. Il responso iniziale della prima sessione non &egrave; per&ograve; stato ancora chiaro: Hamilton svetta su tutti, in particolare su Bottas, di oltre mezzo secondo (+0&quot;551). Per&ograve; va sottolineato che in questa fase la Mercedes ha ottenuto i propri riscontri cronometrici utilizzando gomme ultrasoft, quando invece la Red Bull ha fatto segnare i propri con le Pirelli supersoft e Raikkonen addirittura ha usato solo le soft. A seguire abbiamo infatti proprio Verstappen e Raikkonen, staccati di 0&quot;745 e 0&quot;849 rispettivamente, col finlandese a precedere Vettel di 12 centesimi e Ricciardo a 1&quot;037 dal vertice.  A pi&ugrave; di 1&quot;7 gli altri, tra i quali primeggiano Grosjean e la Haas, per 0&quot;166 su Alonso e altri 26 ms su Sainz: solo supersoft per&ograve; per la Renault, mentre la McLaren &egrave; stata a lungo tormentata dai problemi di scarico gi&agrave; evidenziati a Barcellona, riuscendo per&ograve; a far segnare buoni tempi anche con Vandoorne (10&deg;). Da lui in poi, tuttavia, i distacchi sono stati troppo elevati, in questo turno, per risultare davvero indicativi. Anche perch&eacute;, e questo vale anche per alcuni nella top ten, spesso quelli che potevano essere i giri pi&ugrave; veloci sono stati compromessi da errori di guida (comprensibilissimi quando i piloti devono ancora &quot;prendere in mano&quot; le proprie monoposto a inizio stagione).  Nella seconda sessione si &egrave; assistito invece sia a prove di qualifica, sia a long run, per &quot;saggiare&quot; le nuove Pirelli. Svetta sempre Hamilton facendo segnare 1&#39;23&quot;931 (l&#39;anno scorso il miglior crono del venerd&igrave; fu di 1&#39;23&quot;620) ma stavolta seguito a soli 0&quot;127 da Verstappen, che precede Bottas di 1 decimo quasi esatto. Altri 55 ms e troviamo Raikkonen 4&deg;, mentre Vettel &egrave; a 0&quot;520 dal vertice. Ricciardo invece &egrave; solo 7&deg; perch&eacute; il suo giro veloce &egrave; stato interrotto da una bandiera rossa, causata dalla necessit&agrave; di ripristinare la pista. In quell&#39;occasione &egrave; stato poi troppo veloce nel giro di rientro, ed &egrave; stato convocato per questo dai commissari; oltre a lui anche Raikkonen, per aver ostacolato Bottas in curva 3 costringendolo a passare nella ghiaia. Molti comunque gli errori di guida, nel &quot;prendere le msure&quot;, che hanno visto parecchi tagliare negli spazi di fuga.  Cos&igrave; Grosjean conferma la buona prestazione in FP1 con un 6&deg; tempo a 0&quot;717 dai primi. Meno problemi per McLaren nel pomeriggio: Alonso si infila 8&deg; tra le due Haas, staccato di mezzo secondo e seguito da Magnussen e Vandoorne. Appena fuori dalla top ten abbiamo quindi le due Renault con Sainz e Hulkenberg separati dalla Force India di Perez. Pi&ugrave; vicine in assoluto, ma sempre staccate dal gruppo di 8 decimi, in fondo abbiamo anche stavolta le Sauber. La sessione si &egrave; conclusa con prove di partenza dalla griglia, ma in questo frangente la Williams di Stroll ha avuto problemi di surriscaldamento ed &egrave; stata costretta a fermarsi poi lungo la pista: vedremo se ci&ograve; comporter&agrave; conseguenze maggiori.  Il prossimo turno &egrave; previsto quando in Italia saranno la 4 di notte (alle 7 invece le qualifiche) ma soprattutto &egrave; attesa pioggia per la giornata di sabato, al momento. Vedremo come ci&ograve; condizioner&agrave; la messa a punto delle vetture e soprattutto la definizione dello schieramento per la gara di domenica.  F1 AUSTRALIA: I TEMPI DI LIBERE E LIBERE 2 

Nei due turni il britannico &egrave; seguito prima da Bottas e poi da Verstappen. Raikkonen due volte 4&deg;, sempre davanti a Vettel

Formula 1 Australia: il primo venerd&igrave; &egrave; di Hamilton

        Inizia la stagione 2018 della Formula 1, la prima da parecchi anni che non vedr&agrave; la totalit&agrave; delle gare trasmesse dalla TV nazionale (nemmeno in differita) bens&igrave; solo da quella a pagamento. Per seguire le varie fasi di avvicinamento al GP e la gara stessa, questi a seguire sono i vari orari di trasmissione per Sky Sport F1 (in diretta) e per le differite della "sussidiaria" TV8. Approfittiamo dell'occasione per comunicare agli appassionati che ci seguono anche su Twitter, che non faremo la consueta diretta "live" delle prove libere, dato che si svolgono a notte fonda e non crediamo ci sia qualcuno che si alzi in quegli orari solo per seguire cosa succede tramite i vari tweet. Saremo invece presenti alle qualifiche e ovviamente alla gara. GLI ORARI DEL GP AUSTRALIA IN TV venerd&igrave; 23 marzo ore 02,00-03,30&nbsp;&nbsp;&nbsp; prove libere 1&nbsp;&nbsp; diretta Skyore 06,00-07,30&nbsp;&nbsp;&nbsp; prove libere 2&nbsp;&nbsp; diretta Sky sabato 24 marzo ore 04,00-05,00&nbsp;&nbsp;&nbsp; prove libere 3&nbsp;&nbsp; diretta Skyore 07,00&nbsp;&nbsp;&nbsp; qualifiche&nbsp;&nbsp; diretta Skyore 17,00&nbsp;&nbsp;&nbsp; qualifiche&nbsp;&nbsp; differita TV8 domenica 25 marzo ore 07,10&nbsp;&nbsp;&nbsp; Gran Premio d'Australia (58 giri)&nbsp;&nbsp; diretta Skyore 19,00&nbsp;&nbsp;&nbsp; gara&nbsp;&nbsp; differita TV8       

Dirette su Sky e differite su TV8 per il primo Gran Premio della stagione 2018 (al pari di vari altri a seguire, vista la rinuncia Rai)

Formula 1 Australia: gli orari in TV

Come ormai da qualche tempo, a ospitare la prova di apertura della stagione F1 &egrave; la pista semipermanente che si snoda per 5.303 metri attorno al lago di Albert Park, a Melbourne. Il GP d&#39;Australia la percorrer&agrave; per 58 giri, tutti molto impegnativi data la vicinanza delle barriere al bordo pista. Del resto gi&agrave; la esse dopo il via rappresenta un vero e proprio &quot;imbuto&quot; dove, negli anni passati, tanti piloti hanno finito subito la gara.  Come tutti i tracciati temporanei, gi&agrave; durante le prove ci sar&agrave; la sfida, per piloti e tecnici, di un fondo in continua evoluzione perch&eacute; &quot;sporchissimo&quot; all&#39;inizio. Una problematica alla quale si aggiungeranno le incerte condizioni meteo.  Per quanto riguarda il layout del circuito, non vi sono cambiamenti rispetto all&#39;anno scorso se non per alcuni cordoli: quello in uscita di curva 5 &egrave; stato allungato di 5 metri; quello di curva 12 &egrave; stato invece abbassato dopo alcuni problemi causati nel 2017; infine quelli di curve 13 e 14 (sempre in uscita) sono stati proprio rifatti.  Piuttosto, una novit&agrave; riguarda l&#39;attivazione del DRS: alle due zone gi&agrave; utilizzate in precedenza - il rettilineo del traguardo e quello successivo tra le curve 2 e 3 - se ne aggiunge una terza, quella dell&#39;allungo &quot;storto&quot; tra curva 12 e curva 13, dove sarebbe possibile raggiungere i 310 km/h (contro i 330 e 315 previsti negli altri due allunghi). Una decisione presa per favorire i sorpassi su una pista dove normalmente sono piuttosto difficili.  Altra novit&agrave; &egrave; infine quella che riguarda l&#39;apparato semaforico del via: per superare i possibili problemi di visibilit&agrave; causati dall&#39;halo, al normale impianto presente sopra la linea del traguardo (abbassato rispetto al consueto) ne &egrave; stato affiancato un secondo, posizionato sul lato sinistro della pista e a differente altezza (5 metri in meno). In questo modo i piloti dovrebbero riuscire a vederne almeno uno, dei due. In ogni caso, per sicurezza, al termine delle prove libere del venerd&igrave; verranno effettuate prove di partenza direttamente dallo schieramento, per verificare il tutto.   

Le novit&agrave; sull&#39;impegnativo tracciato semipermanente di Albert Park (5,3 km) dovute alla presenza dell&#39;halo e per lo spettacolo

Formula 1 Australia: a Melbourne il semaforo raddoppia e il DRS triplica

&Egrave; davvero magico svegliarsi all&rsquo;alba e scoprire che dall&rsquo;altra parte, agli antipodi, il mondo &egrave; cambiato davvero. Come fosse scritto nel destino. Come se nel frattempo non ci siano stati sudori, lacrime, fatica. Succede tutto in poche ore. L&rsquo;Italia prima ritrova un suo pilota al via di un Gp di F.1 dopo sei anni di sogni infranti, poi fa festa con una Ferrari che firma la vittoria nella Formula Nuovi Mostri. Il Mondiale 2017 si tinge subito con tanto tricolore: anche le Toro Rosso vanno entrambe a punti. Se stiamo ancora sognando per favore non svegliateci perch&eacute; &egrave; troppo bello e, adesso, vorremmo anche andare avanti. L&rsquo;ultimo week-end di marzo &egrave; stato favoloso per il Belpaese da corsa, un gigantesco inno al nostro motorsport, spesso bistrattato, mai troppo elogiato dai tanti sputa-sentenze che pontificano a ogni pi&egrave; sospinto.   Cos&igrave; in un colpo solo ci siamo ritrovati con Antonio Giovinazzi che ha esordito nel Circus riportando il tricolore in pista dopo pi&ugrave; di un lustro dalle ultime apparizioni di Jarno Trulli e Vitantonio Liuzzi. Dopodich&eacute;, quasi frastornati e increduli, abbiamo assistito al trionfo di Sebastian Vettel e della Ferrari SF70H. Stavolta anche noi in silenzio come gli uomini in rosso alla vigilia di quel Mondiale dal quale sarebbero dovuti uscire con le ossa rotte, dietro anche alla Force India, perch&eacute; se vuoi vincere devi citofonare all&rsquo;estero, dove s&igrave; che ci sono quelli davvero bravi. Erano chiamati a fare meglio del 2016.  &nbsp;  E ora l&rsquo;hanno gi&agrave; fatto. Prima gara, prima vittoria e tab&ugrave; da successo subito abbattuto. Ma la questione &egrave; solo all&rsquo;inizio. Gli uomini vestiti di rosso fanno anche i pompieri. Melbourne &egrave; gi&agrave; il passato e Shanghai incombe. Lo ha raccontato a Sky Jock Clear, uno dei pochi ingegneri inglesi a Maranello: &laquo;&Egrave; veramente bellissimo, per tutta la Ferrari. Vincere con questa squadra &egrave; un sogno, c&rsquo;&egrave; una grande passione a circondarla. Non &egrave; solo per la gente di Maranello o quella che &egrave; qui ma rappresenta tutta l&rsquo;Italia. Ora dovremo sfruttare l&rsquo;entusiasmo nelle prossime settimane per prepararci bene in vista della gara in Cina&raquo;. Gi&agrave;, la Cina.&nbsp;  &nbsp;  Un pensierino lo fa anche Antonio Giovinazzi che ha scoperto di correre in Australia da un sms al sabato mattina. &laquo;Gi&agrave; non avevo dormito bene per colpa del fuso orario &ndash; ha scherzato Bon Giovi al sabato appena terminate le qualifiche, uscito di scena per un amen nel Q1 &ndash; . Meno male che questa notte avevo gi&agrave; preso sonno senza saperlo perch&eacute; se me l&rsquo;avessero detto ieri avrei fatto ancora pi&ugrave; fatica. Mi sono alzato e ho trovato messaggi sul telefono. Ho chiamato subito i miei genitori a casa, in Italia era tardi. Ho detto loro di stare svegli&raquo;.  &nbsp;  E le ore piccole le ha fatte anche il presidente dell&rsquo;Aci, Angelo Sticchi Damiani, che ha dichiarato: &laquo;Il successo della Ferrari e di Vettel e la grande prestazione di Antonio Giovinazzi al debutto in Formula Uno, tingono la F.1 con i colori del tricolore. Siamo felici per la vittoria della Ferrari tutta italiana fortemente voluta dal dr. Sergio Marchionne &ndash; afferma Angelo Sticchi Damiani Presidente dell&rsquo;Automobile Club d&rsquo;Italia - e orgogliosi per la prestazione di Antonio Giovinazzi e per il lavoro svolto dall&rsquo;Automobile Club d&rsquo;Italia a favore non solamente del pilota pugliese ma anche di tanti altri talenti dell&rsquo;automobilismo tricolore&raquo;.&nbsp;Nessuno in inverno pensava a un avvio come questo. Godiamocelo quindi il Momento. Le cose in F.1 scivolano via velocissime, infrangendo record su record. Ma intanto, forse, il vento sta per cambiare&hellip; 

L&rsquo;ultimo week end &egrave; stato un grandissimo spot per il tanto bistrattato motorsport tricolore. E in poche ore sono accadute una serie di eventi che erano attesi da tempo. Ora si guarda al futuro

L&rsquo;Italia gode all&rsquo;alba

Per quanto sia vero che il venerd&igrave; pregara abbia comunque un valore limitato, Lewis Hamilton si &egrave; impegnato come sempre e forse anche un po&#39; di pi&ugrave;, magari per tenere le distanze dal nuovo compagno di squadra. E cos&igrave; ha svettato in entrambe le sessioni, per di pi&ugrave; di oltre mezzo secondo sugli altri. Ovviamente le sue prime dichiarazioni manifestano soddisfazione: &laquo;&Egrave; bello essere di nuovo in Australia e io sono superfelice di essere tornato in macchina, in particolare dopo una prima giornata del genere. &Egrave; stato tutto perfetto al 99 per cento&raquo;.&nbsp;  Poi Lewis cerca di contestualizzare un po&#39; la sua prestazione e la situazione: &laquo;Dopo aver lottato con alcuni problemi a Barcellona, non sapevamo se sarebbe stata la stessa cosa qui. Il fatto veramente incoraggiante &egrave; che siamo arrivati in pista solo una settimana dopo e la macchina &egrave; esattamente dove dovrebbe essere. In pista va tutto a meraviglia e i ragazzi hanno fatto un lavoro fantastico. Abbiamo mostrato una buona forma finora su entrambi i run lunghi e corti, e abbiamo ottenuto da ogni giro ci&ograve; che volevamo. Le gomme hanno lavorato molto bene anche oggi&raquo;.  Ma non &egrave; che siano le solite dichiarazioni per non stroncare sul nascere le aspettative dei rivali e le speranze dei tifosi? &laquo;Davvero non sapevamo dove potessimo essere, a inizio giornata. Sapevamo dopo le prime prove che le Ferrari non erano al loro massimo - aggiunge Hamilton - ma naturalmente, in FP2 sono tornate di botto veloci. Vedremo domani come siamo messi sul serio. In ogni caso spinger&ograve; pi&ugrave; forte che posso per vincere questa gara&raquo;. Non che avessimo dubbi, relativamente a quest&#39;ultima affermazione&hellip;&nbsp; 

Lewis domina in entrambe le sessioni di prova del venerd&igrave;, ma non &egrave; gi&agrave; tutto stabilito e lo spiega anche lui

Hamilton: &quot;Tutto quasi perfetto, per ora&quot;

La stagione sembra cominciata nel migliore dei modi per Lewis Hamilton, che svetta in entrambe le sessioni di prove libere del venerd&igrave;, per di pi&ugrave; sempre di oltre mezzo secondo. Forse &egrave; un po&#39; presto per dire se sentiremo la mancanza di un rivale diretto per l&#39;inglese come Nico Rosberg, e del resto Valtteri Bottas (disturbato da una bandiera gialla) dovr&agrave; affiatarsi con la squadra come era gi&agrave; stato per Lewis quando vi arriv&ograve; dalla McLaren. &Egrave; presto anche per trarre conclusioni assolute sulla base dei primi riscontri cronometrici, ma indubbiamente ci&ograve; che il team Mercedes ha dimostrato &egrave; di essere anche stavolta gi&agrave; molto avanti con il programma di lavoro: sono stati i primi (anzi gli unici del mattino) a verificare il comportamento delle Pirelli ultrasoft e a mettersi sui long run in preparazione alla gara.&nbsp;  &nbsp;  Proprio questo fattore, tuttavia, pu&ograve; in qualche modo giustificare certi distacchi, forse anche pi&ugrave; del sospetto che le Mercedes abbiano girato pi&ugrave; scariche del solito. Quando la Ferrari ha montato le ultrasoft nel pomeriggio, per loro era la prima volta a differenza di Mercedes, quindi &egrave; abbastanza scontato che se avessero fatto un secondo &quot;time attack&quot; avrebbero migliorato. Quando capitava a Barcellona, nei test invernali, recuperavano sempre intorno ai 3-4 decimi. In ogni caso Sebastian Vettel &egrave; riuscito a precedere Bottas di 9 millesimi, mentre Kimi Raikkonen &egrave; un po&#39; pi&ugrave; staccato, di altri 4 decimi: ma sappiamo come il finlandese soffra ancor di pi&ugrave; le &quot;prime volte&quot;, quando ancora deve prendere le misure. Insomma, del margine c&#39;&egrave;. Anche perch&eacute; al mattino si &egrave; perso un po&#39; di tempo per alcuni problemi, come il DRS di Vettel rimasto bloccato. E comunque Seb non era ancora soddisfatto del bilanciamento di &quot;Gina&quot; (come ha chiamato la sua SF70H) e quindi la possibilit&agrave; di lavorare per migliorare c&#39;&egrave;.&nbsp;  &nbsp;  Margine che va dato anche alla Red Bull: nel pomeriggio sono state fatte delle modifiche che non hanno dato i risultati auspicati, sulle RB13, e in pi&ugrave; Max Verstappen ha fatto un errore nel giro veloce con le gomme pi&ugrave; morbide che l&#39;ha portato largo alla curva 12 danneggiando la macchina; infatti non &egrave; pi&ugrave; sceso in pista e il suo riscontro in tabella &egrave; il crono precedente con le supersoft. In ogni caso Daniel Ricciardo &egrave; 5&deg; a 125 millesimi da Raikkonen e in mattinata era 3&deg;, quindi possiamo tranquillamente continuare a considerare la Red Bull fra i protagonisti.&nbsp;  &nbsp;  Parallelamente va dato atto al motore Renault di essere risultato sufficientemente performante, anche perch&eacute; vi &egrave; il positivo riscontro di trovare la Toro Rosso abbastanza avanti: Carlos Sainz &egrave; il primo degli inseguitori, 7&deg;, e pure Daniil Kvyat &egrave; in top ten, appunto 10&deg;. Inoltre in questa zona troviamo tutti ravvicinati (comprendendo Sergio Perez 11&deg;) e la Renault di Hulkenberg in nona posizione. Purtroppo non c&#39;&egrave; il riscontro di Jolyon Palmer perch&eacute; &egrave; stato vittima del primo incidente stagionale, quando ha &quot;perso&quot; il retrotreno all&#39;ultima curva andando a sbattere contro le barriere, probabilmente per aver tirato troppo presto. Resta adesso da vedere, per&ograve;, se i motori Renault avranno risolto i problemi di affidabilit&agrave; mostrati a Montmel&ograve;.&nbsp;  &nbsp;  Bene la Haas che con Romain Grosjean conferma in entrambi i turni l&#39;ottavo posto, mentre Kevin Magnussen ha avuto qualche problema di troppo. Del resto noie tecniche pi&ugrave; o meno evidenti hanno pesato un po&#39; su tutti, da Fernando Alonso 12&deg; in poi. Lo spagnolo non ha potuto spingere davvero (&quot;Ma abbiamo avuto meno problemi rispetto a Barcellona&quot;, tiene a evidenziare) e del resto Stoffel Vandoorne &egrave; rimasto a lungo fermo al mattino; pare in ogni caso che alcune novit&agrave; abbiano ben funzionato, sulla MCL32. Sul versante Williams, Lance Stroll sta cercando di prendere confidenza senza esagerare subito, mentre Felipe Massa &egrave; stato fermato da un cortocircuito dopo che al mattino si era messo in evidenza (7&deg;). Per tutti vale comunque il discorso che siamo ancora alla prima gara della stagione e quindi qualche difficolt&agrave; iniziale &egrave; pi&ugrave; che comprensibile. Anzi, vedremo se questo discorso varr&agrave; anche in gara. Ma pure stavolta si tratta di qualcosa di cui potremo discutere solo domenica.&nbsp;  GP d&#39;Australia: i tempi del venerd&igrave; 

Le prime prove di Melbourne sembrano riproporre un film gi&agrave; visto, con Ferrari e Red Bull a inseguire: vediamo se &egrave; davvero cos&igrave;

Formula 1 Australia, analisi: Hamilton sempre al top

        Come ormai tradizione, la stagione di Formula 1 si apre anche quest'anno sul circuito dall'altra parte del globo: quello di Albert Park a Melbourne. Si tratta di 5.303 metri di circuito semipermanente, con tutte le caratteristiche tipiche del caso (a partire da un fondo certamente parecchio sporco inizialmente) e soprattutto un andamento che differenzia significativamente il tracciato australiano da quello di Barcellona dove si sono svolti i test precampionato. Un fatto che gi&agrave; di per s&eacute; potrebbe riservare altre sorprese oltre a quelle che &egrave; gi&agrave; lecito aspettarsi in una prima gara con macchine sensibilmente modificate in conseguenza dei nuovi regolamenti tecnici. Intanto il tracciato di Melbourne &egrave; caratterizzato dalla maggioranza di curve "secche" da marce basse, quasi da "stop &amp; go" con frenate violente e forti accelerazioni in uscita. Ci sar&agrave; dunque da vedere come si districheranno le monoposto pi&ugrave; larghe di quest'anno, ma soprattutto il comportamento dei nuovi pneumatici maggiorati, da pi&ugrave; punti di vista. In questo circuito infatti il carico aerodinamico, aumentato per via delle maggiori superfici alari, si far&agrave; sentire in misura molto inferiore rispetto a quando verificato a Montmel&ograve;. Dunque le prestazioni saranno certo migliori, ma dipenderanno pi&ugrave; dal maggior grip meccanico offerto dai pneumatici. Le mescole portate quest'anno dalla Pirelli a Melbourne sono di uno step pi&ugrave; morbide rispetto al 2016, come gradazione ufficiale (ultrasoft, supersoft e soft), ma in realt&agrave; sono state rese pi&ugrave; resistenti e quindi grossomodo non dovrebbe cambiare molto da questo punto di vista. Per&ograve; la maggiore impronta a terra dovrebbe aiutare nelle staccate, in particolare quella della prima curva che &egrave; una delle pi&ugrave; violente del campionato: si passa infatti da 320-330 km/h a poco pi&ugrave; di 160, con una forza d'arresto favorita dalle forti incidenze alari richieste dalla pista e che quindi raggiunger&agrave; i 6G, nelle previsioni. Sar&agrave; comunque la prima vera verifica delle mescole pi&ugrave; morbide offerte dalla Pirelli quest'anno, perch&eacute; a Barcellona sono state usate abbastanza poco, su un fondo molto particolare e comunque con temperature ben pi&ugrave; basse di quelle attese in Australia, dove ricordiamo &egrave; estate. Anche gli sforzi cui sono sottoposte le gomme e le monoposto sono molto differenti rispetto a quelli di di Barcellona: in Spagna si ottengono forti sollecitazioni laterali, soprattutto sull'anteriore sinistra in curva 3, mentre a Melbourne sono di gran lunga prevalenti le sollecitazioni longitudinali. Questo non solo per le forti frenate cui abbiamo accennato, ma anche per le accelerazioni in uscita dalle curve lente che metteranno a dura prova le capacit&agrave; di trazione delle monoposto. Per questo il pneumatico pi&ugrave; sollecitato risulta essere il posteriore sinistro, su questa pista. Peraltro il fondo &egrave; piuttosto liscio e quindi non dovrebbe causare un degrado eccessivo (altro fattore che differenzia Albert Park da Montmel&ograve;) nel corso dei 58 giri di gara. Per quanto riguarda la pista in s&eacute;, non vi sono modifiche sostanziali rispetto alla configurazione del 2016: sono state riviste alcune barriere di protezione, come pure sono stati migliorati i fissaggi dei cordoli alla esse delle curve 11 e 12, aggiungendo anche un doppio cordolo in uscita. Ricordiamo infine che sono previsti due punti di attivazione dell'ala mobile (DRS): il rettilineo di partenza e quello immediatamente successivo, tra la curva 2 e la 3. Il "detection point" &egrave; per&ograve; unico, e si trova appena prima della curva 14, delle 16 totali presenti.       

Caratteristiche molto differenti per i tracciati che hanno ospitato i test invernali e ora il primo GP stagionale, vedremo se ci&ograve; riserver&agrave; delle sorprese

Formula 1: da Barcellona a Melbourne, si cambia!

Una tragedia&nbsp;improvvisa ha colpito&nbsp;il direttore tecnico della Ferrari, James Allison. Ieri, proprio mentre il tecnico del Cavallino&nbsp;rientrava in aereo dall'Australia, la moglie Rebecca &egrave; deceduta improvvisamente per&nbsp;un attacco di meningite fulminante. La coppia ha tre figli: Emily, Matteo e Jonathan.  James Allison, inglese di origine, &egrave; nato nel Lincolnshire, ha 48 anni ed &egrave; in F1 dal 1991 dove ha debuttato con la Benetton. Entrato in Ferrari una prima volta nel 2000, &egrave; poi passato alla Renault nel 2005 e quindi&nbsp;in Lotus, per ritornare a Maranello nel 2013 dove ricopre il ruolo di direttore tecnico.  A James Allison, ai suoi bambini e alla squadra le&nbsp;condoglianze di tutta la redazione di Autosprint.

Rebecca &egrave; scomparsa per un attacco di meningite fulminante, Il dramma &egrave; accaduto lunedi 21 marzo, al rientro del dt ferrarista da Melbourne

Tragedia per Allison: muore la moglie

Difficile pensare a un debutto migliore per il team americano di Gene Haas. Certo, magari era meglio senza l'incidente di Esteban Gutierrez, ma del resto proprio la conseguente interruzione di gara ha permesso a Romain Grosjean di sfruttare appieno la possibilit&agrave; di sostituire le gomme senza aver effettuato un vero e proprio pit-stop (con relativa perdita di tempo in gara che avrebbe comportato).  Non commettiamo per&ograve; l'errore di pensare che il risultato finale, un 6&deg; posto che "vale una vittoria" come ha detto lo stesso pilota francese, sia dipeso solo da una questione di strategia fortunata e azzeccata. Intanto si era gi&agrave; riusciti a mettersi verso met&agrave; classifica, poi al restart Grosjean &egrave; stato in grado di salire 9&deg;. Inoltre sul finale, con gomme comunque pi&ugrave; dure e pi&ugrave; usurate, sia il pilota francese sia la macchina si sono dimostrati in grado di resistere in modo pi&ugrave; che adeguato al ritorno degli inseguitori. Fra i quali innanzitutto vi erano Nico Hulkenberg e Valtteri Bottas, che non sono certo "signorine". Ma Grosjean li ha tenuti a distanza di sicurezza.  &laquo;Per noi &egrave; come una vittoria - ha detto poi Grosjean - e se ieri siamo stati sfortunati, oggi invece siamo stati un po' fortunati con la bandiera rossa. Non abbiamo avuto molto tempo per il set-up in prova (ricordiamo la speronata di Haryanto in pitlane, ndr), &egrave; stato un po' un andare in pista e vedere cosa succedeva. Ma siamo stati in grado di tenere a bada le Williams e le Force India. Questa &egrave; una sensazione incredibile, anche per tutti i ragazzi che hanno lavorato sodo nelle ultime settimane&raquo;.  &laquo;C'&egrave; un nuovo team F1 da tenere in considerazione, ed &egrave; un team americano - sottolinea Gene Haas - per cui siamo davvero orgogliosi di ci&ograve; che abbiamo fatto. Ora per&ograve; non dobbiamo sederci, pensare che staremo sempre davanti agli altri: ci saranno anche momenti brutti, ma oggi &egrave; stata un'ottima giornata. Quello di Romain &egrave; stato un grande impegno, ma &egrave; stato bravo a non rovinare le gomme inizialmente, facendole durare 39 giri. Solo alla fine ha perso qualcosa, e questo &egrave; il tipo di situazioni che rende leggendario un pilota. Ha guidato con il cuore e e ha fatto di tutto per tenere la posizione, anche quando Hulkenberg era vicino e pensavo l'avrebbe preso. Ma l'ha tenuto dietro&raquo;.  Maurizio Voltini

Grande risultato al debutto per il team Haas, favorito dalla strategia ma consolidato dal pilota e dalla macchina sul finale

Grosjean, 6&deg; come una vittoria

Su tutto c'&egrave; il sollievo di Fernando Alonso uscito incolume da un volo a testa in gi&ugrave; che ha preoccupato tutti, almeno finch&eacute; non lo si &egrave; visto in piedi abbracciarsi con Esteban Gutierrez: un bel quadretto che ha concluso al meglio un brutto incidente (che anche i commissari hanno ritenuto normale, di gara). Episodio che per&ograve; ha di fatto interrotto i sogni, in realt&agrave; molto concreti, di vittoria per la Ferrari. L'interruzione infatti non ha solo azzerato il distacco che Sebastian Vettel aveva sugli inseguitori, ma ha permesso alla Mercedes di ricostruire la sua gara con scelte pi&ugrave; coraggiose di gomma. Di questo aspetto scriviamo per&ograve; pi&ugrave; compiutamente in un altro articolo.  In ogni caso la Ferrari si &egrave; dimostrata decisamente pi&ugrave; veloce in gara che non in prova. Non pi&ugrave; veloce della Mercedes, intendiamoci, ma abbastanza veloce da poter approfittare di qualsiasi situazione di gara. Come quella che Vettel &egrave; riuscito a crearsi scattando benissimo al via, per lo meno molto meglio di Hamilton. Per non parlare di problemi che sulla parte conclusiva di gara hanno colpito Rosberg tra freni e gomme. Proprio per questo lascia ancor pi&ugrave; l'amaro in bocca che si sia persa un'occasione simile.  Senza dimenticare, oltre alla questione tattica, anche l'insolita perdita di tempo al cambio gomme finale, per la gomme anteriore sinistra che non si voleva sfilare. Insomma, sembra che la Ferrari sia caduta su quelli che invece sono i tradizionali punti di forza rispetto alla Mercedes. Anche per Kimi Raikkonen, oltretutto, vale il discorso di un ottimo avvio (nel sorpasso alle Mercedes c'era anche una prima curva ben preparata) che si &egrave; concluso anche stavolta con un ritiro "fiammeggiante". Tanto che diventa un sollievo sapere che probabilmente l'unit&agrave; motrice non &egrave; compromessa, nonostante tutto.  Un'altra bella prestazione possibile e poi mancata &egrave; quella della Toro Rosso, che comunque non si pu&ograve; lamentare pi&ugrave; di tanto avendo incamerato un doppio risultato in top ten. Ma prima dell'interruzione Max Verstappen stava addirittura "tenendo a bada" nientepopodimenoche Hamilton&hellip; Anche in questo caso la neutralizzazione della gara ha "spezzato l'incanto" e alla fine stare dietro per pochissimo alle Williams e a una Force India, nonch&eacute; alla Haas, brucia un po'. In pi&ugrave; si aggiunge il litigio interno fra Sainz e Verstappen, con quest'ultimo che si lamentava perch&eacute; si riteneva pi&ugrave; veloce di Carlos (poi l'ha anche tamponato) e quindi in grado di attaccare meglio quelli davanti. Speriamo che la gestione dei due "galletti" non diventi un problema a Faenza.  Abbiamo accennato alla Haas, ma la gara di Romain Grosjean merita ben pi&ugrave; di un cenno. Con Gutierrez eliminato nell'incidente con Alonso, l'unica Haas rimasta in gara ha invece sfruttato al 100% la conseguente interruzione. Non sarebbe neppure sbagliato dire che Grosjean non ha fatto nemmeno un pitstop, visto che l'unico cambio gomme l'ha operato in regime di bandiera rossa. In una situazione di grande competitivit&agrave; delle retrovie, e senza sottostimare i meriti di un pilota e di una macchina che hanno tenuto bene la posizione, ci&ograve; &egrave; stato fondamentale nel guadagnare un superlativo 6&deg; posto finale, vero record per un team debuttante.  Da non sottovalutare nemmeno la gara consistente di Daniel Ricciardo e Felipe Massa che ha guadagnato loro le prime posizioni fuori dal podio. Poi oltre agli altri piloti che seguono, la gara &egrave; stata talvolta animata pure da Jolyon Palmer e Kevin Magnussen (con il danese vittima di una foratura in partenza) ed essere arrivati quasi a ridosso del "mucchio selvaggio" pu&ograve; essere incoraggiante per la Renault. Anche la McLaren &egrave; parsa pi&ugrave; in forma del solito in varie fasi di gara, ma alla fine non ha raccolto granch&eacute;, fra l'incidente di Alonso e una tattica di gomme un po' strana per Jenson Button.  Infine, menzione d'onore per Pascal Wehrlein che ha avuto un inizio di gara brillantissimo, risalendo addirittura in tredicesima posizione (quando in gara erano ancora in 21), dimostrando che la prestazione in qualifica era stata solo un piccolo infortunio. Poi i limiti della macchina non hanno permesso di fare pi&ugrave; del 16&deg; posto finale (che &egrave; anche l'ultimo arrivato) ma i meriti si sono visti.  Maurizio Voltini

Ferrari e Toro Rosso vedono le loro possibilit&agrave; compromesse dall'interruzione di gara, mentre Grosjean e la Haas la sfruttano al 100%

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