        La base della Red Bull RB19 era gi&agrave; ottima, ma nell'inverno la scuderia di Milton Keynes ha provato a spingersi ancora pi&ugrave; in l&agrave; sfornando una RB20 diversa nel disegno ma soprattutto ancora molto, molto dominante. Il passo in avanti &egrave; stato notevole, ma secondo l'ingegnere capo della Red Bull, Paul Monaghan, &egrave; il potenziale che ancora si pu&ograve; tirare fuori a poter fare la differenza in prospettiva. F1 2024: il calendario  Red Bull, due inverni produttivi In un incontro con i media, Monaghan ha spiegato che i guadagni ottenuti tra 2023 e 2024 sono simili a quelli ottenuti tra 2022 e 2023: "Sono stati guadagni simili intesi come tempo sul giro, non come valore di carico aerodinamico. Probabilmente potremmo avere ancor pi&ugrave; carico aerodinamico su questa vettura se lo volessimo, ma la questione non &egrave; quella, &egrave; come si comporter&agrave; in pista la monoposto. L'obiettivo &egrave; avere una piattaforma su cui lavorare per ottenere il tempo sul giro, trovare valori assoluti di carico aerodinamico non &egrave; necessariamente l'aspetto principale. Poi non conta quanto sia stato grande il passo in avanti in termini di tempo, ma &egrave; la nostra posizione rispetto ai rivali che valuta la bont&agrave; del lavoro".  Ecco perch&eacute; la RB20 &egrave; un'estremizzazione della RB19, ma non una rivoluzione: "L'autocompiacimento sarebbe stata una cosa sbagliata da parte nostra. Abbiamo cercato di fare un passo in avanti soddisfacente con questa vettura, che &egrave; paragonabile a quello avuto tra 2022 e 2023. Visivamente, l'entit&agrave; dell'evoluzione non &egrave; necessariamente indicativa di ci&ograve; che abbiamo ottenuto in termini di tempo sul giro. Noi l&rsquo;anno scorso avevamo una macchina abbastanza buona, e allontanarsi molto da questo concetto prendendo troppi rischi ci &egrave; sembrata una scelta poco saggia". Caso Horner: la dipendente fa ricorso La RB20 pu&ograve; crescere ancora Tuttavia con la RB20 la Red Bull ha comunque esplorato strade diverse, e questo significa avere, potenzialmente, una curva di miglioramento ancora pi&ugrave; grande, anche per la vettura del 2025: "L&rsquo;auto che vediamo ora non sar&agrave; quella che avremo tra sei mesi o nell&rsquo;ultimo terzo della stagione. Se scegliamo di apportare modifiche pi&ugrave; importanti alla vettura, ci si apriranno pi&ugrave; opzioni. Questo &egrave; uno dei motivi che ci ha spinto a progettare la vettura con cambiamenti profondi. Probabilmente &egrave; l&rsquo;ultimo grande lancio di dadi perch&eacute;, nel 2025, bisogner&agrave; guardare al 2026. I limiti a livello di ricerca aerodinamica li trovi in fretta, a quel punto devi chiederti cosa devi fare e cosa devi cambiare.  Se per l'anno prossimo sar&agrave; realistico e finanziariamente possibile un altro grande cambiamento lo scopriremo. Al momento ci sono ancora possibili guadagni prestazionali, per quanto riguarda l&rsquo;entit&agrave; al momento possiamo riscontrare guadagni simili a quelli dell&rsquo;anno scorso. Sospetto che verso la fine dell&rsquo;anno questi possibili guadagni diminuiranno, ma abbiamo delle persone creative e brillanti e, se ci saranno opportunit&agrave;, le coglieranno". Sterzi a parte: L'Uomo Invisibile e gli uomini invivibili       

<p>L'ingegnere capo della Red Bull ha spiegato che nell'inverno il team ha trovato miglioramenti paragonabili a quelli dell'inverno scorso, ma al tempo stesso ha spiegato che secondo la squadra ci sono ancora dei margini per la RB20</p>

Monaghan: la Red Bull RB20 può crescere ancora

        Helmut Marko ha rinviato a Portimao l'introduzione di sostanziali novit&agrave; sulla Red Bull RB16B, relegando Imola a un passaggio nel quale, piuttosto, dover correre con una macchina esente da qualsiasi problema.&nbsp; A sentire Paul Monaghan, direttore sportivo Red Bull, invece, gi&agrave; il GP dell'Emilia Romagna &egrave; una tappa buona per rilanciare l'azione: "Abbiamo individuato alcune aree nelle quali la macchina pu&ograve; essere migliorata e ci concentreremo su queste. Alcuni sviluppi sono gi&agrave; in elaborazione per Imola, altri per le gare successive. Porteremo quanta pi&ugrave; prestazione sar&agrave; possibile a Imola, abbiamo bisogno che questa macchina non appena va in pista non ci dia problemi. Dobbiamo svilupparla, renderla a prova di bomba cos&igrave; che Max e Checo possano correre il pi&ugrave; veloce possibile". Piquet: "Verstappen a parit&agrave; di macchina distruggerebbe Hamilton" A Sakhir, Red Bull ha sofferto prima dei problemi al differenziale - quantificati da Marko in ben 3 decimi al giro, persi nel primo settore - sulla macchina di Verstappen come di Perez, poi la necessit&agrave; di ridurre le prestazioni della power unit per problemi legati alle temperature.&nbsp; Verso Imola, Monaghan guarda alla sfida nel suo insieme, di 23 Gran Premi sui quali garantirsi un rendimento al top, certi di avere un progetto in grado di correre per vincere su qualsiasi circuito. Red Bull in battaglia per 22 GP "Non possiamo influenzare ci&ograve; che vorranno fare Mercedes, McLaren e Ferrari, noi dobbiamo restare concentrati. Non sta tutto nell'andare a Imola e segnare sulla lavagna una nostra vittoria per dire che siamo i campioni del mondo. Non avverr&agrave;, piuttosto sar&agrave; una lunga battaglia su una lunga stagione. Non &egrave; stata vinta e persa in Bahrain.&nbsp; Nel box c'era un senso di delusione percepito da tutti, per&ograve; abbiamo una macchina veloce, una fantastica coppia di piloti, un buon team e tutti sono consapevoli che rappresenteremo una sfida per tutta la stagione".       

<p>Il direttore sportivo Paul Monaghan indica l'arrivo di sviluppi gi&agrave; a Imola e la necessit&agrave; di rendere la RB16B "a prova di bomba" sull'affidabilit&agrave;. C'&egrave; voglia di rivincita dopo Sakhir e la consapevolezza che sar&agrave; un campionato con ancora 22 singole battaglie</p>

GP Emilia Romagna, Red Bull aggiornata a Imola

Almeno per Daniil Kvyat, non dovrebbe essere troppo difficile fare meglio nel Gran Premio di Malesia rispetto alle performance australiane, inesistenti in gara causa problemi al cambio che l&rsquo;hanno fermato ancor prima di schierarsi in griglia. &laquo;Dopo una profonda indagine post-gara, possiamo concludere che nel giro di uscita il cambio sulla macchina di Kvyat si &egrave; surriscaldato e bloccato per mancanza di pressione dell&rsquo;olio&raquo;, spiega Paul Monaghan, ingegnere di macchina.  Con i guai legati alla potenza della power unit e alla sua guidabilit&agrave;, il circuito di Sepang si presenta come un&rsquo;altra tappa di sofferenza per la Red Bull. Dopo aver &ldquo;sub&igrave;to&rdquo; e lasciato spazio agli sfoghi del team austriaco, anche la Renault si &egrave; fatta sentire, non senza mettere i puntini sulle &ldquo;i&rdquo; e chiarire le responsabilit&agrave;, che pure esistono in capo al motorista. &laquo;Siamo stati molto aggressivi perch&eacute; la Red Bull ci ha portati in una corsa feroce allo sviluppo&raquo;, ha commentato Ciryl Abiteboul nei giorni scorsi a L&rsquo;Equipe. Aggiungendo: &laquo;Abbiamo avuto uno sviluppo dell&rsquo;ultimo minuto, con il quale abbiamo bypassato i tradizionali processi di validazione al banco: &egrave; stato questo cambiamento che ha portato ai problemi di Melbourne ed &egrave; su questo che ci concentreremo prima di Sepang. Facciamo motori in Formula 1 da 37 anni, sappiamo cosa ci serve&raquo;.  Indirettamente, la conferma nella corsa allo sviluppo arriva anche da Monaghan: &laquo;Lo scorso anno i progressi tra la terza sessione di test e la prima gara sono stati significativi e uno dei nostri punti di forza &egrave; il tasso di sviluppo&raquo;.  In questo quadro, a restare impotenti sono i piloti, con Daniel Ricciardo che non perde il tradizionale spirito positivo e dice: &laquo;So che abbiamo molte cose sulle quali migliorare e sono ottimista che potremo ottenerne alcune in Malesia, e ci daranno un po&rsquo; di prestazione in pi&ugrave;&raquo;. Quella Sepang che dovrebbe offrire maggiori spunti di interesse e spettacolo di quanto non abbia fatto Melbourne, grazie ai due lunghi rettilinei da DRS e le staccate decise per inserirsi in curva 1 e nell&rsquo;ultima prima del traguardo: &laquo;Sono i punti scontati di sorpasso, ma anche il tornante in curva 9 &egrave; un buon punto&raquo;, analizza l&rsquo;australiano. E se lo dice lui, che si attacchi se ne intende, c&rsquo;&egrave; da credergli.  La Malesia pu&ograve; anche voler dire gara bagnata, e non da una pioggerellina primaverile qualunque: &laquo;Sul bagnato &egrave; una relazione di amore/odio. A volte hai un&rsquo;ottima macchina e all&rsquo;improvviso sei un maestro della guida sulla pioggia, altre volte semplicemente non funziona&raquo;. Se sul fronte meteo resta un&rsquo;incognita, la certezza &egrave; quella di ritrovarsi con le tute bagnate a fine gara a prescindere dalla pioggia: &laquo;L&rsquo;idratazione &egrave; molto importante, pi&ugrave; sei idratato pi&ugrave; il corpo dissipa il calore; allenarti prima della gara al caldo ti fa sentire come se non ne facesse, ma quando sei in macchina &egrave; come stare in una sauna&raquo;.  Dall&rsquo;altro lato del box, c&rsquo;&egrave; un Kvyat che a Sepang ha debuttato al volante di una monoposto e raccolto le prime vittorie, cinque anni fa, e oggi &egrave; chiamato a battere un colpo deciso per stringere le cinture su un sedile che appare gi&agrave; traballante. &laquo;Il primo weekend &egrave; stato una sfida, ma abbiamo imparato molte cose, anche per me &egrave; cruciale adattarmi al team. Voglio lasciarmi il weekend dell&rsquo;Australia alle spalle il pi&ugrave; presto possibile e iniziare a concentrarmi sulla Malesia&raquo;.  f.p.

L&rsquo;australiano analizza il momento del team prima di Sepang e Kvyat cerca il riscatto dopo Melbourne

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Monaghan: la Red Bull RB20 può crescere ancora

GP Emilia Romagna, Red Bull aggiornata a Imola

Ricciardo ottimista sui progressi Red Bull