        Quando piove, le differenze tra le macchine si appiattiscono ed esce il manico. Una massima delle corse &egrave; proprio questa, motivo per cui spesso le gare pi&ugrave; belle vanno in scena sotto i temporali. Ne sa qualcosa Vittorio Brambilla, protagonista dell' #orgoglioitaliano di oggi con la sua storica vittoria in Austria nel 1975. F1, #orgoglioitaliano: la doppietta Ferrari a Monza 1988 Il 1975 porta fortuna ai colori italiani Il 1975 viene ricordato come l'anno d'oro di Niki Lauda, dominatore del campionato sulla Ferrari in un'annata che lo vedr&agrave; campione del mondo per la prima volta in carriera, segnando anche il ritorno al vertice del Cavallino Rampante dopo 11 anni di digiuno. Mauro Forghieri, indimenticato capo squadra del Cavallino, per quella stagione sforna una delle Rosse pi&ugrave; amate di sempre, la 312T, monoposto con la quale Lauda riesce ad imporsi per la prima volta solo alla quinta gara dell'anno, a Monaco, e da l&igrave; in poi Niki non avr&agrave; praticamente rivali per tutto il resta di una stagione che culminer&agrave; con un trionfo Ferrari a Monza: Regazzoni vince la corsa mentre l'austriaco, 3&deg;, festeggia il titolo. Tuttavia, il 1975 per il tricolore merita di essere ricordato anche per altri due aspetti: in Spagna, la nostra Lella Lombardi chiude al 6&deg; posto, per un mezzo punto storico, in quanto quel piazzamento la rende ad oggi l'unica donna ad essere andata a punti in F1, mentre in Austria Vittorio Brambilla vince la corsa. Schumi e le 150 pole della Ferrari Una giornata indimenticabile &Egrave; il 17 agosto e Spielberg si sveglia sotto la pioggia. Non una buona cosa per Lauda, che partendo dalla pole vorrebbe una corsa &ldquo;lineare&rdquo; per mettere a segno il match point per la conquista del titolo. Per Vittorio Brambilla e la sua March invece sono buone notizie, e Vittorio va in gara consapevole che la pioggia pu&ograve; aiutarlo a fare meglio di un comunque rispettabile 8&deg; posto in qualifica. La gara parte con un Brambilla guardingo, che sceglie di attaccare una volta presa confidenza con l'asfalto umido: cos&igrave; inizia a girare forte davvero passando in successione Pace, Regazzoni, Fittipaldi, Stuck e Depailler, tutti incapaci di tenere il ritmo dell'italiano, che si ritrova cos&igrave; dopo 6 giri dietro al duo composto da Lauda e Hunt. Il ferrarista non regge il passo e cos&igrave; Hunt e Brambilla lo passano, con Vittorio che al giro numero 19 prende il comando sfruttando un'indecisione in fase di doppiaggio da parte dell'inglese, il quale inizia subito a perdere terreno. Non ci sar&agrave; pi&ugrave; niente da fare contro un Brambilla in giornata di grazia, che non sbaglia con la pioggia che va ad intensificarsi fino alla bandiera a scacchi, data dopo soli 29 dei 54 giri previsti per l'eccessiva acqua in pista. Brambilla taglia il traguardo e nell'esultanza perde il controllo della vettura finendo a sbattere pochi metri dopo aver visto la bandiera a scacchi. Un modo originale di festeggiare la prima ed unica vittoria in carriera.       

Una delle vittorie pi&ugrave; belle per un pilota italiano &egrave; quella di Vittorio Brambilla in Austria 1975, quando con la sua March sotto la pioggia riusc&igrave; letteralmente a dominare

F1, orgoglio italiano: Brambilla mago della pioggia a Spielberg

Un vecchio detto dice che i record sono fatti per essere battuti, e che proprio per questo non sono eterni. Tutto vero, ed &egrave; per questo motivo che quando certi traguardi vengono raggiunti vanno goduti ed assaporati fino in fondo. La Ferrari, che di record ne ha tanti, questo lo sa bene, e tra i tanti primati che ha uno &egrave; quello relativo al numero delle pole position, che ad oggi sono 228.  #orgoglioitaliano: Fisichella e la vittoria a Melbourne 2005  La pole numero 150  Di queste 228 tante ne sono state messe a segno da Michael Schumacher, tra cui la numero 150 per il Cavallino, che proprio oggi diventa &ldquo;maggiorenne&rdquo;: il 17 marzo 2002, infatti, il tedesco metteva in riga tutti nelle qualifiche del Gran Premio della Malesia, fermando il cronometro sull&#39;1&#39;35&rdquo;266, battendo Juan Pablo Montoya per 231 millesimi. Il Kaiser riusc&igrave; a fare la differenza nel primo settore, dato che il colombiano riusc&igrave; a portare a casa il miglior crono nel secondo e terzo segmento di pista senza per&ograve; far sua la partenza al palo. Protagonista di quel giro la F2001, la monoposto della stagione precedente ancora utilizzata dalla scuderia di Maranello in attesa dell&#39;arrivo della nuova F2002, vettura che si riveler&agrave; una vera e propria schiacciasassi.    Una pole senza lieto fine  Fu un sabato di gloria per la Rossa, perch&eacute; nessuno si era mai spinto a 150 pole messe a segno ed anche oggi questo &egrave; un traguardo che solo la McLaren, con le sue 155 partenze al palo, &egrave; riuscita a superare. Un sabato di gloria, dicevamo, ma senza lieto fine, perch&eacute; le cose alla domenica andarono male per Schumi: pronti via ed il tedesco entr&ograve; in collisione con Montoya rompendo l&#39;ala, cosa che gli cost&ograve; un&#39;immediata sosta ai box ed una lunga e difficile rimonta che lo port&ograve; al 3&deg; posto, dietro al fratello Ralf, vincitore, ed al suo compagno con la Williams-Bmw Montoya.  F1, calendario 2020 da rifare 

Il 17 marzo 2002 Michael Schumacher riusciva a conquistare nelle qualifiche del Gran Premio della Malesia la pole position numero 150 nella storia del Cavallino, traguardo che ad oggi &egrave; stato raggiunto solo dalla McLaren

Schumacher #OrgoglioItaliano, 18 anni fa la pole numero 150 per la Ferrari&nbsp;

Non &egrave; un bel momento per l&#39;Italia. L&#39;avvento del Coronavirus ha messo il nostro paese a dura prova sotto tanti punti di vista, non solo per quanto riguarda quello sanitario, ma anche quello organizzativo, politico, sociale, economico e per certi versi anche culturale. In questo senso, fa piacere notare come i cittadini abbiano trovato la forza e la voglia di esprimersi solidariet&agrave; a vicenda, per remare tutti in un&#39;unica direzione. L&#39;hashtag #orgoglioitaliano fa tendenza sui social, ed in questo lo sport, che notoriamente unisce, sta facendo la sua parte.    Coronavirus, secondo positivo in F1: &egrave; un membro Pirelli  Le pi&ugrave; belle imprese tricolori  In questo dobbiamo metterci del nostro, rispolverando quei frammenti di storia in cui il tricolore nel mondo delle corse &egrave; andato alla ribalta. Con la Ferrari certo, ma anche con i tanti piloti che, pur non riuscendo ad emulare Alberto Ascari, ad oggi primo ed ultimo campione del mondo italiano in F1, sono riusciti a vincere almeno una corsa, dando lustro alla pattuglia italiana di piloti vincenti nella massima espressione dell&#39;automobilismo.  70 anni Ferrari, tutti i campioni in Rosso  Gp Australia 2005: Fisico vincitore e leader del mondiale  Una delle imprese pi&ugrave; belle nel passato recente da parte di un pilota italiano &egrave; quella di Giancarlo Fisichella, che 15 anni fa colorava di azzurro l&#39;alba italiana. Era il 6 marzo ed a Melbourne il romano riusciva ad imporsi nella prima gara dell&#39;anno al termine di un fine settimana magistrale, dove era riuscito a mettere a segno anche la pole position. Fu un week-end atipico quello che apr&igrave; le danze della stagione 2005, con l&#39;invincibile Ferrari degli anni passati al via del campionato con qualche preoccupazione che il fine settimana dell&#39;Albert Park dimostr&ograve; fondata.    In delle qualifiche caratterizzate dalla pioggia, Fisichella riusc&igrave; a mettere la sua Renault in pole position davanti alla Toyota di Jarno Trulli, in una prima fila tutta italiana. Se per Jarno per&ograve; le cose non andarono bene nella gara della domenica per via di una strategia errata, lo stesso non si pu&ograve; dire per Giancarlo, che invece condusse sempre con grande autorit&agrave; la corsa, gestendo i delicati momenti dei pit-stop e contenendo le rimonte di Barrichello e del compagno di squadra Alonso, poi con lui sul podio dopo la bandiera a scacchi.  Sterzi a Parte: Questa F1 deve farsi l&#39;esame di coscienza  Per Giancarlo quella si tratt&ograve; della seconda vittoria in carriera, la prima festeggiata direttamente sul gradino pi&ugrave; alto podio: nella precedente occasione, due anni prima in Brasile, il successo gli fu riconosciuto solo a tavolino qualche giorno dopo quella gara pazza. Dopo la tappa di Melbourne Giancarlo si ritrover&agrave; per la prima ed unica volta in carriera in testa al mondiale, cosa che da allora non &egrave; pi&ugrave; accaduta per un pilota italiano.   

Tempi difficili&nbsp;per la nostra nazione, per tirarci s&ugrave; ripercorriamo i momenti tricolori pi&ugrave; emozionanti in F1: &egrave; la volta di Giancarlo Fisichella, vincitore in Australia 15 anni fa e leader del mondiale

#orgoglioitaliano: Giancarlo Fisichella e la vittoria a Melbourne 2005

Giancarlo Fischella ha disputato 231 Gp in carriera, ottenendo 3 vittorie, 4 pole position, 2 giri veloci, 19 podi e 275 punti totali. Ha corso per Minardi, Jordan, Benetton, Sauber, Renault, Force India e Ferrari prima di passare alla categoria Gt, sempre con il Cavallino. In questa gallery, alcuni scatti della sua carriera

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