Il momento peggiore per Romain Grosjean &egrave; passato. Dopo tre giorni dallo spaventoso incidente nel GP del Bahrain, che lo ha visto prima sbattere contro il guard rail a pi&ugrave; di 200 km/h orari e poi uscire quasi incolume dalle fiamme divampate dopo l&#39;esplosione della sua Haas, potr&agrave; presto tornare ad abbracciare la sua famiglia. Questa mattina infatti alle ore 10.30 &egrave; stato dimesso dall&#39;ospedale militare di Manama ma &quot;continuer&agrave; privatamente le cure mediche alla mano ustionata e per questo rimarr&agrave; momentaneamente in Bahrain&quot;, come si legge nel comunicato pubblicato dalla scuderia di Banbury.    Incidente Grosjean, Romain: &quot;Fuori dalla macchina al terzo tentativo&quot;  &quot;Una vittoria sulla via del recupero&quot;!  La Formula 1 tira un sospiro di sollievo dopo il weekend di puro terrore. Cos&igrave; come Grosjean che potr&agrave; presto tornare a recuperare presto l&#39;utilizzo di tutte le sue dita. Tra fattore fortuna, Halo e ovviamente tutti i sistemi di sicurezza, la gioia per il francese &egrave; alle stelle. E stamattina ha voluto mostrare ai suoi tifosi e a tutti i fan del Circus la sua mano con un post sui social: &quot;La mia mano destra questa mattina. La felicit&agrave; che ho provato quando mi &egrave; stato detto che non avevo pi&ugrave; bisogno della medicazione completa e che potevo usare le dita &egrave; stata enorme. Ho quasi pianto. Una vittoria sulla via del recupero&quot;.  Forza Romain!  &nbsp;   My right hand this morning. The happiness I had when I was told that I didn&#39;t need the full dressing anymore and could use my finger was huge. Almost cried. A victory on my way to recovery pic.twitter.com/QuZojM1mZe &mdash; Romain Grosjean (@RGrosjean) December 2, 2020   

<p>Come annunciato, il pilota francese &egrave; stato dimesso dall&#39;ospedale militare di Manama questa mattina alle ore 10.30: &quot;La felicit&agrave; che ho provato quando mi &egrave; stato detto che potevo usare le dita &egrave; stata enorme&quot;</p> 

F1, Grosjean esce dall&#39;ospedale dopo il grave incidente nel GP Bahrain

        Si fa quel che si pu&ograve;, l'importante &egrave; dare il proprio contributo. Nella lotta contro il Covid-19 si schiera anche il Circuito Hermanos Rodriguez di Citt&agrave; del Messico, pronto a diventare un ospedale. Il nuovo Sterzi a Parte: Roland &egrave; un simbolo che va ben oltre il 30 aprile Tanti posti letto Al mattino del 4 maggio in Messico si contano pi&ugrave; di 20 mila contagi e circa 2 mila morti. La trasformazione del circuito che ospita la Formula 1 &egrave; dunque un sostegno al popolo messicano, con Zo&eacute; Robledo, direttore dell'Istituto messicano di Sicurezza Sociale, che ha annunciato la notizia tramite il suo profilo Twitter ufficiale: "Il circuito diventer&agrave; presto un ospedale, nel paddock sono stati installati otto moduli per l'ospedalizzazione, ognuno dei quali ha 24 letti (dunque, 192 posti letto in tutto, ndr). Ci sar&agrave; il personale che dovr&agrave; assistere i pazienti ed inoltre avremo anche 26 posti letto in terapia intensiva".   El Aut&oacute;dromo Hermanos Rodr&iacute;guez ser&aacute; habilitado como Hospital para atender casos de COVID-19.Contar&aacute; con 192 camas, m&aacute;s 26 camas de cuidados intensivos, as&iacute; como comedores y vestidores. pic.twitter.com/VNZm07bgl5 &mdash; Mexico Grand Prix  (@mexicogp) May 3, 202          

<p>L'autodromo dedicato ai fratelli Rodriguez &egrave; pronto a trasformarsi provvisoriamente in un ospedale, garantendo tanti posti letto anche in terapia intensiva</p>

Covid-19, il circuito di F1 in Messico diventa un ospedale

Fernando pubblica un video (sia in inglese che in spagnolo) in cui dice che lui sarebbe tornato al volante questa settimana, visto che non ha ferite o altro, ma i dottori gli hanno consigliato di stare a riposo

Alonso: "Io sto bene e guiderei, ma i medici&hellip;"

Alonso aveva perso conoscenza durante l'incidente. Lo ha confermato Ron Dennis, titolare della McLaren, a Barcellona, durante la conferenza stampa in cui ha voluto chiarire alcune circostanze dell'incidente.  &ldquo;Fernando &egrave; stato privo di conoscenza per qualche momento&rdquo;, ha detto Dennis. Spiegando che i medici la degenza di tre giorni in ospedale &egrave; stata necessaria proprio per questo motivo, smentendo cos&igrave; il management del pilota spagnolo, che aveva negato la perdita di conoscenza.  Dennis ha anche detto che i medici avevano rilevato su Alonso dei sintomi che potevano far sospettare una commozione cerebrale. A creare problemi ad Alonso &egrave; stato il repentino spostamento della sua testa dopo l&rsquo;urto contro le protezioni sul lato destro della pista. Una specie di colpo di frusta al cervello che ha portato a qualche momento in cui Fernando non &egrave; stato capace di ricordare l&rsquo;accaduto. Forse in caso di urto laterale il sistema Hans che protegge il collo da colpi di frusta non &egrave; altrettanto efficace come su urti frontali.  Secondo Dennis gli esami hanno per&ograve; escluso qualsiasi tipo di danni al cervello. &laquo;Fisicamente Fernando &egrave; in una condizione perfetta - ha concluso Dennis &ndash; in tutto il processo di ispezione, i test e la risonanza magnetica, non ci sono state indicazioni di eventuali danni al cervello&raquo;.  Dennis per&ograve; non ha voluto spiegare le cause dell'incidente che la McLaren aveva inizialmente attribuito a... un colpo di vento! Limitandosi a escludere che Alonso sia stato vittima di una folgorazione.  Intanto Alonso prosegue la sua convalescenza a Oviedo, lasciando al tester Kevin Magnussen il programma di prova programmato dalla McLaren in questi giorni a Barcellona.

Dennis ha rivelato nuovi particolari senza citare per&ograve; le cause dell'uscita di strada

Alonso era svenuto nell'incidente!

  &nbsp;  La spiegazione dell&rsquo;incidente di Alonso comunicata dalla McLaren &egrave; stata rappresentata in un video che contiene una simulazione digitale degli eventi. Il pilota spagnolo, dopo aver superato Vettel alla curva &ldquo;1&rdquo; (il tedesco passa nella via di fuga) arriva alla curva &ldquo;3&rdquo; con una buona velocit&agrave;. A causa di un errore o del forte vento (quest&rsquo;ultima &egrave; la tesi McLaren) Fernando non chiude la solita traiettoria finendo nell&rsquo;erba sintetica posta sulla sinistra della sede stradale.  La monoposto accusa una perdita di aderenza e finisce in sovrasterzo puntando verso il lato interno della pista. L&rsquo;angolo di impatto sembra inizialmente molto pericolo. Ma complice la correzione di Alonso, la vettura poco prima di toccare il muro che delimita il lato interno del tracciato torna quasi parallela alle barriere. Nella simulazione l&rsquo;entit&agrave; dell&rsquo;urto viene stimata in 30G, un dato che non corrisponde con altre stime (dai 15 ai 20G). La monoposto prima di arrestarsi urta una seconda volta il muro, terminando la sua corsa quasi 500 metri dopo il primo impatto  Roberto Chinchero

In un video &egrave; stato ricostruito quanto avvenuto domenica scorsa a Barcellona secondo la versione fornita dalla McLaren

La simulazione dell&rsquo;incidente di Alonso

Una lunga striscia di gomma sull&rsquo;asfalto, e un impatto sul muro interno che delimita il tracciato. E&rsquo; questo che &egrave; stato possibile vedere ieri notte sul circuito di Catalunya, nel punto in cui Fernando Alonso &egrave; stato sfortunato protagonista dell&rsquo;incidente che lo ha costretto al ricovero in ospedale.  I danni apparentemente ridotti della monoposto hanno tratto tutti in inganno, perch&eacute; l&rsquo;impronta lasciata dall&rsquo;impatto (avvenuto con un angolo pi&ugrave; acuto di quanto inizialmente ipotizzato) sembra confermare il valore di almeno 15G rilevato dai sensori della vettura del pilota spagnolo. La strisciata sull&rsquo;asfalto &egrave; di una sola gomma, e questo favorisce l&rsquo;ipotesi che possa esserci stato un guasto nel retrotreno della MP4-30.  Intanto Alonso &egrave; ancora ricoverato nell&rsquo;ospedale General de Catalunya. Stamane sar&agrave; sottoposto ad altri esami (una seconda TAC con contrasto) per verificare che la botta rimediata ieri non ha lasciato alcuna conseguenza sul fisico del pilota spagnolo.  Roberto Chinchero      

Il pilota della McLaren sar&agrave; sottoposto stamane ad ulteriori accertamenti. Prende corpo l&rsquo;ipotesi del guasto meccanico

Alonso ancora in ospedale

da Barcellona: Roberto Chinchero  Emergono nuove notizie nella serata di domenica sull'incidente di Fernando Alonso. La Fia ha fatto sapere di aver trovato accesa la luce anti-crash che &egrave; presente in tutte le monoposto e che indica una decelerazione di almeno 15G. Questo ha provocato la procedura di sicurezza seguita nei soccorsi: trasporto in elicottero del pilota&nbsp;verso l'ospedale e successivo trattenimento per la notte in osservazione.  L'aver trovato accesa la spia dei 15G dimostra che quindi un certo impatto c'&egrave; stato, anche se nell'unica sequenza fotografica circolata (quella che vedete anche in cima a questo articolo), la McLaren di Alonso sembrava aver sfilato il muro all'interno della curva 3 invece che averci davvero sbattuto contro.  Il fatto che la squadra non abbia ripreso i test con Button, che era previsto guidasse comunque al pomeriggio, dimostra che la macchina &egrave; risultata in ogni caso danneggiata abbastanza da non poter essere riparata. In quei casi per&ograve; basta anche che un semiasse&nbsp;rientri all'interno per via dell'urto e danneggi l'interno della scatola cambio per mettere ko una monoposto per un giorno intero.  Rimangono per&ograve; misteri sulla dinamica dell'incidente&nbsp;e alla portata delle conseguenze.&nbsp;Alonso era appena uscito dai box quindi era a gomme fredde, ma procedeva abbastanza lentamente rispetto alla velocit&agrave; in quel punto. Vettel che era dietro di lui ha stimato una velocit&agrave; di circa 150 km/h quando l&igrave; le F.1 viaggiano ben oltre i 220 km/h.&nbsp;Il manager di Alonso, Luis Garcia Abad, ha parlato di un colpo&nbsp;di vento che potrebbe averlo disturbato. La squadra sembra avvalorare un guasto meccanico.  Comunque&nbsp;sono state escluse altre ipotesi nate nelle ore&nbsp;successive, come un malore del pilota mentre stava guidando o una scossa elettrica ricevuta dal Kers in azione che l'avrebbe stordito. Nelle foto dell'auto ferma si notano le regolamentari&nbsp;spie del kers sotto l'airscope, una procedura di sicurezza presente su&nbsp;tutte le auto, che sono di colore verde, che significa che dal'esterno si pu&ograve; toccare l'auto senza&nbsp;pericolo di scosse e questo dettaglio elimina ogni altro subbio fi guasto al sistema elettrico.  Ricordiamo che l'incidente &egrave; occorso alle 12.37 del mattino. Alonso aveva coperto&nbsp;circa 20 giri in mattinata&nbsp;poi a un certo punto si era fermato. Quando &egrave; tornato in pista, in quello che era il suo giro di lancio, una volta arrivato all&rsquo;uscita della curva &ldquo;3&rdquo; &egrave; finito nella via di fuga interna toccando con la gomma posteriore destra il muretto di cemento che delimita il tracciato.    Un primo addetto alla sicurezza ha raggiunto la McLaren, ma Alonso non &egrave; uscito dalla monoposto. A quel punto &egrave; intervenuto un secondo commissario, che ha alzato la visiera del pilota spagnolo richiamando l&rsquo;attenzione degli altri colleghi che operavano in quella zona della pista. A quel punto la visuale intorno alla monoposto &egrave; stata coperta con dei teli, e pochi istanti dopo &egrave; arrivata l&rsquo;ambulanza con lo staff medico.  Le&nbsp;uniche iniziali testimonianze sono arrivate dal preparatore atletico di Alonso, Fabrizio Borra, che ha confermato come il pilota spagnolo fosse un po&rsquo; agitato dopo il crash, e da qui la decisione di somministrargli dei calmanti prima del trasferimento in ospedale, al vicino "General de Catalunya" tramite elicottero.  &nbsp;  

Aggiorniamo le notizie sull'incidente di Fernando: emergono nuovi indizi sul crash ma resta un alone di mistero. Passer&agrave; la notte in ospedale

Alonso, una botta da 15G

Christine Bianchi ha rotto il silenzio. Da quasi due settimane lei e il marito Philippe combattono una lotta silenziosa e disperata nell&rsquo;ospedale di Yokkaichi, dove il loro Jules &egrave; ricoverato per le conseguenze del trauma nel Gp del Giappone.  Dopo che il padre aveva descritto la situazione come &ldquo;un incubo&rdquo;, stavolta &egrave; mamma Christine a dar voce alle sue preoccupazioni. Non senza polemica, in una intervista televisiva a RTL, dichiara: &ldquo;Non posso dire molto di pi&ugrave;, tranne che per le critiche. Sapete, ci sono persone che dicono certe cose solo per scaricarsi dalle loro responsabilit&agrave;&rdquo;.  Un riferimento alla FIA, che si &egrave; gi&agrave; in pratica auto-assolta per quanto avvenuto in Giappone? Christine Bianchi non lo dice. Ma alla domanda dell&rsquo;intervistatore se qualcuno li abbia obbligati a tacere, risponde sibillina: &ldquo;La Formula 1 &egrave; un business. Un grande business&rdquo;.  &Egrave; chiaro che i genitori di Jules non sono soddisfatti di come la vicenda &egrave; stata gestita. L&rsquo;unica nota positiva, Christine Bianchi la dedica all&rsquo;ospedale giapponese: &ldquo;Jules non &egrave; cosciente, ma il modo in cui viene trattato &egrave; perfetto. I medici sono bravissimi e molto gentili&rdquo;.  Proprio in questi giorni, il rapporto del delegato FIA Charlie Whiting &egrave; stato trasmesso alla commissione di sicurezza presieduta da Peter Wright.  Confermato che il sensore nell&rsquo;orecchio del pilota ha rilevato una decelerazione di 92 G. &ldquo;&Egrave; un miracolo - dicono i medici - che non sia morto sul colpo&rdquo;. Ma col passare dei giorni, &egrave; ormai chiaro a tutti che per una ripresa delle attivit&agrave; cerebrali, Jules avrebbe bisogno di un altro miracolo.  Alberto Antonini

"Qualcuno si &egrave; sottratto alle sue responsabilit&agrave;. Costretti a tacere? La F1 &egrave; business..." 

Jules Bianchi, parla la madre

Un neurochirurgo italiano inviato dalla Ferrari&nbsp;e un luminare francese, il professor Saillant sono al capezzale di Jules Bianchi. Il professor Gerard Saillant, medico di grande esperienza che ha seguito da vicino Michael Schumacher dopo l'incidente del 1999 a Silverstone e quello sugli sci dello scorso dicembre, nonch&eacute; grande amico personale di Jean Todt, &egrave; stato il primo ad arrivare a Yokkaichi,&nbsp;&nbsp;Saillant (al centro nella foto assieme ad Alunni Bravi, a sinistra&nbsp;vice di Nicolas Todt) &egrave; arrivato all&rsquo;ospedale Mie General Hospital di Yokkaichi alle 7 italiane insieme al manager di Bianchi Nicolas Todt, incontrandosi subito con i genitori di Jules.  Il padre dello sfortunato pilota francese, Philippe, valuter&agrave; la situazione insieme a Saillant prima di concordare con il personale ospedaliero le informazioni che saranno diramate sullo stato di salute di Jules, sempre ricoverato nel reparto di terapia intensiva dopo l&rsquo;intervento chirurgico di domenica sera. Pi&ugrave; tardi &egrave; arrivato anche Alessandro Frati, neurochirurgo dell&rsquo;Universit&agrave; degli Studi di Roma, medico specialista del cervello la cui presenza &egrave; stata richiesta dalla Ferrari.  Nel frattempo il rappresentante della GPDA (l&rsquo;associazione piloti di F1) Alex Wurz, ha chiesto cautela nell&rsquo;esprimere opinioni riguardate l&rsquo;incidente di Suzuka, in inattesa di avere tutti i dati a disposizione.  &laquo;Prima di tratte delle conclusioni &egrave; giusto ascoltare le opinioni di tutte le parti in causa &ndash; ha dichiarato Wurz &ndash; anche se spesso vogliamo avere subito tutte le risposte. Chiedo ai piloti di astenersi dal commentare pubblicamente l&rsquo;accaduto, sia per garantire il rispetto e la privacy della famiglia Bianchi, che per poter analizzare l&rsquo;accaduto nel modo migliore possibile senza inutili pressioni&raquo;.  Roberto Chinchero

Il francese Saillant e il neurochirurgo italiano Frati sono in Giappone per valutare le condizioni di Jules. Wurz (GPDA) chiede il silenzio ai piloti

Bianchi, due luminari al suo capezzale

A&nbsp;24 ore di distanza dall'incidente, Jules Bianchi versa ancora in gravissime condizioni ma i medici non si sono ancora pronunciati ufficialmente sulle sue condizioni. Bianchi &egrave; ricoverato al&nbsp;&nbsp;Mie General Medical Center&nbsp;di&nbsp;Yokkaichi, la cittadina&nbsp;che dista una ventina di km da Suzuka. Nella notte italiana, la mattina giapponese, Jules Bianchi si &egrave; diffusa la notizia non confermata&nbsp;che sarebbe&nbsp;stato sottoposto a un secondo intervento chirurgico, necessario per ridurre ulteriormente il grave ematoma alla testa a distanza di una decina&nbsp;di ore dal primo effettuato un paio d'ore&nbsp;dopo l'arrivo in ospedale.  La prima operazione era&nbsp;stata effettuata un paio d'ore dopo l'arrivo in ospedale, domenica, per ridurre e aspirare l&rsquo;ematoma cerebrale conseguente all&rsquo;urto quasi diretto del casco contro il trattore-gru che stava rimuovendo la Sauber di Sutil, urto che ha divelto buona parte del rollbar della Marussia. I medici che stanno trattando Bianchi non hanno ancora stranamente diffuso alcun bollettino medico, di solito abitudine diffusa dopo un certo periodo di ricovero.  Il team inglese ha ringraziato il mondo del motorsport e tutti gli appassionati che non hanno fatto mancare il loro sostegno a Bianchi ed al team in un momento cos&igrave; difficile. La Marussia ha chiesto di rispettare i desideri della famiglia Bianchi (i genitori di Jules arriveranno nelle prossime ore in Giappone) per quanto riguarda la comunicazione delle informazioni sullo stato di salute del pilota. All&rsquo;ospedale di Yokkaichi &egrave; tornato oggi in visita Pastor Maldonado, che condivide con Bianchi e Felipe Massa il manager Nicolas Todt, ed anche la Ferrari, nella persona del Responsabile della Ges Marco Mattiacci e del direttore sportivo Massimo Rivola, non ha voluto lasciare il Giappone prima di avere un quadro pi&ugrave; preciso sulle condizioni di Jules.  Va tuttavia segnalato che la lesione resta decisamente grave: l&rsquo;emorragia all&rsquo;interno della cavit&agrave; cerebrale &egrave; infatti risultata molto vasta e quindi le condizioni di Bianchi sono tuttora critiche.  Ovviamente&nbsp;Bianchi &egrave; ricoverato in terapia intensiva. Vi terremo aggiornati appena vi saranno novit&agrave; ufficiali o quantomeno attendibili.  Maurizio Voltini e Roberto Chinchero  

Le condizioni del pilota francese restano critiche e non sono per ora attesi bollettini medici

Bianchi: si attende un bollettino

Sabine Kehm, storica addetta stampa di Michael Schumacher, ha diramato oggi un comunicato stampa di poche righe. Doveva essere la comunicazione del trasferimento del campione tedesco dalla clinica di Grenoble, nella quale &egrave; stato ricoverato per oltre cinque mesi, in un centro medico tedesco, ma nella seconda riga ecco la splendida notizia: &ldquo;Non &egrave; pi&ugrave; in coma&rdquo;.  Il testo dice integralmente: "Michael ha lasciato il reparto intensivo&nbsp;dell'ospedale&nbsp;di Grenoble per continuare la sua lunga fase di riabilitazione. Non &egrave; pi&ugrave; in coma. La sua famiglia vuole ringraziare i dottori che l'hanno curato, infermieri e terapisti di Grenoble e tutti quelli che l'hanno aiutato e che dal primo momento&nbsp;dell'incidente hanno svolto un lavoro eccezionale in questi mesi. Per il futuro chiediamo di comprendere che la sua riabilitazione si svolger&agrave; lontano dagli occhi del pubblico".  Non sono stati forniti altri dati in merito alle sue condizioni, ma solo specificato che la famiglia non terr&agrave; alcuna conferenza stampa e che il lungo processo di riabilitazione sar&agrave; affrontato lontano dagli occhi del pubblico in una localit&agrave; riservata.  Sono passati esattamente 168&nbsp;giorni dall'incidente del 29 dicembre, quasi sei mesi pieni. Un periodo di coma&nbsp;lunghissimo. Questo &egrave;&nbsp;il primo passo di un lungo cammino ancora da svolgere. Qualcuno ha parlato anche di sua 92&deg; vittoria, riferendosi ai successi conquistati&nbsp;sulle piste. Ma&nbsp;prima di lasciarsi andare a facili&nbsp;entusiasmi,&nbsp;&egrave; giusto fare alcune considerazioni realistiche.  La premessa&nbsp;&egrave; che con questo trasferimento in una localit&agrave; appositamente&nbsp;attrezzata (si parla di una clinica di Losanna)&nbsp;o addirittura a casa sua in Svizzera, in locali appositamente attrezzati - adesso&nbsp;il processo di &ldquo;risveglio&rdquo; definitivo potrebbe iniziare davvero. La decisione di trasferirlo &egrave; stata presa perch&eacute; ormai da alcune&nbsp;settimane&nbsp;stando a quanto aveva detto Sabine,&nbsp;Michael reagisce pi&ugrave; concretamente agli&nbsp;stimoli, in qualche maniera riuscirebbe - si dice -&nbsp;a comunicare con l'ambiente circostante e con la moglie, e in certi momenti ha gli occhi aperti e sentirebbe le voci. Questo significa che non &egrave; pi&ugrave; un paziente in coma. Ma da qui a definirlo completamente cosciente, &egrave; molto&nbsp;diverso.&nbsp;Purtroppo, non &egrave; affatto detto che il periodo di risveglio possa risultare&nbsp;&nbsp;completo. Il trasferimento in un&rsquo;altra struttura di riabilitazione significa semplicemente che Michael non ha pi&ugrave; bisogno delle macchine per le funzioni vitali. Il suo corpo respira autonomamente assumendo l&rsquo;ossigeno di cui ha bisogno, ma si tratta di funzioni involontarie, non comandate dal cervello.  &Egrave; ormai&nbsp;chiaro che le lesioni cerebrali sono avvenute anche in profondit&agrave;. Questo significa che sulla possibile ripresa di Schumacher permangono tantissime incertezze. La rivista tedesca &ldquo;Bunte&rdquo; ha parlato anche di possibili crisi epilettiche, dovute anche al fatto che Michael aveva gi&agrave; subito traumi al capo con la caduta in moto, del 2009 quando correva nella Superbike tedesca.  Nessuno pu&ograve; dire con certezza se ci saranno miglioramenti, a parte quelli fisiologici, nelle sue condizioni. Comunque, anche se sono ormai passati sei mesi dall&rsquo;incidente, esistono casi di &ldquo;risveglio&rdquo; anche in tempi pi&ugrave; lunghi. &laquo;In questi casi - dicono i medici - &egrave; molto importante la vicinanza delle persone care, che tengano la mano del paziente, che gli parlino&raquo;. ll viaggio verso la speranza potrebbe essere molto lungo.  Roberto Chinchero e Alberto Antonini

Michael trasferito dalla clinica di Grenoble ad un centro riabilitativo. La notizia arriva dalla sua addetta stampa. Ma attenzione ai facili entusiasmi

Schumacher non &egrave; pi&ugrave; in coma!

Michael Schumacher &ldquo;ha dato piccoli segni di miglioramento, che ci incoraggiano a sperare&rdquo;. Per la prima volta dall&rsquo;incidente del 29 dicembre scorso la manager di Michael, Sabine Kehm, &egrave; apparsa in un talk show televisivo per parlare delle condizioni del pi&ugrave; grande campione della F.1.  &ldquo;Ci sono piccoli momenti di coscienza, di risveglio e di veglie&rdquo;, dice l&rsquo;ex giornalista tedesca. &ldquo;Il cervello umano &egrave; un mistero. Ogni caso&nbsp; un caso a s&eacute;, le prognosi sono impossibili&rdquo;.  Sabine ha poi attaccato gli &ldquo;esperti&rdquo; che avevano formulato, appunto, prognosi a distanza. Circa le dichiarazioni di Jean Alesi, che avrebbe detto di avere visitato pi&ugrave; volte Michael in clinica, vedendo in lui segni di reazione agli stimoli, la Kehm precisa che Alesi &egrave; stato in clinica a Grenoble una volta sola, e certe dichiarazioni gli sarebbero state estorte dai media. In queste settimane ci sono stati, ha confermato la portavoce, tentativi di &ldquo;Intrusione&rdquo;, con un giornalsita che si era travestito da medico.  Nessuno ha scattato - o fatto circolare - foto del campione in coma, ma all&rsquo;incontro tv il direttore di &ldquo;Sport Bild&rdquo; ha detto: &ldquo;Se anche ci fossero, certe foto non avrebbero mercato. Nessuno vorrebbe pubblicarle&rdquo;. Parole sue.  Infine, riguardo alla possibilit&agrave; che Michael venga trasferito in un&rsquo;altra struttura, una volta scongiurato il pericolo di vita, Sabine ha precisato che, se si far&agrave;, sar&agrave; una faccenda totalmente privata.

La manager in tv: piccoli segnali incoraggianti

&ldquo;Schumacher d&agrave; segni di risveglio&rdquo;

Michael Schumacher sta meglio? Purtroppo non si possono dare conferme, in mancanza di fonti ufficiali. Ma stamattina sull&rsquo;Equipe, il quotidiano sportivo francese, c&rsquo;&egrave; una notizia che ha trovato timide conferme. Quella secondo la quale i medici della clinica di Grenoble, dove Michael &egrave; ricoverato da un mese esatto, avrebbero iniziato un tentativo di risveglio.  Schumi &egrave; in coma farmacologico da quando, subito dopo l&rsquo;incidente, si era capita la gravit&agrave; delle lesioni cerebrali. Finora non &egrave; arrivata nessuna conferma ufficiale da Grenoble, ma pare che dopo un&rsquo;attesa lunghissima, sia iniziato un tentativo di &ldquo;risveglio progressivo&rdquo;, con primissimi esiti abbastanza positivi. Si tratta, in sostanza, di ridurre man mano la dose di sedativi, per aumentare l&rsquo;attivit&agrave; elettrica del cervello.  Per il momeno &egrave; meglio non alimentare illusioni che potrebbero rivelarsi amare delusioni. Per&ograve;, forse, qualcosa potrebbe muoversi. &ldquo;Speriamo nel miracolo&rdquo;, diceva ieri a Jerez Sebastian Vettel.  (a.a.)

Lo scrive la stampa francese su fonti di Grenoble

Schumacher, prove di risveglio?

Scarseggiano, purtroppo, le novit&agrave; dalla clinica di Grenoble, dove Michael Schumacher &egrave; ricoverato dall&rsquo;incidente sugli sci del 29 dicembre scorso.  Domenica 19 gennaio, il limite delle tre settimane di coma farmacologico, dall&rsquo;incidente del 29 dicembre, &egrave; trascorso senza novit&agrave;. E questo, bisogna dirlo, non &egrave; esattamente un buon segno.  &laquo;Le condizioni continuano a essere stabili&raquo;, &egrave; &ldquo;purtroppo&rdquo; l&rsquo;unica informazione della portavoce Sabine Kehm. Diciamo &ldquo;purtroppo&rdquo; perch&eacute;, dopo tanti giorni di coma farmacologico, sarebbe stato lecito aspettarsi un tentativo di risveglio da parte dei medici. Invece, almeno ufficialmente, non vengono ancora prese iniziative. &Egrave; una condizione che potrebbe durare a tempo indefinito, anche se ci sono effetti collaterali (a carico del fegato, per esempio, ma anche del tono muscolare). Michael non &egrave; pi&ugrave; in pericolo immediato di vita, e a questo punto si allontana il rischio di complicazioni gravi che inducano a temere il peggio. Ma dal punto di vista di un possibile recupero, non si stanno facendo passi avanti. E l&rsquo;unica indiscrezione filtrata dalla Francia fa capire che i tempi saranno molto, molto lunghi.  Una flebile speranza &egrave; che proprio dietro la cortina di impenetrabilit&agrave; che circonda Michael, in realt&agrave; l&rsquo;equipe medica diretta dai professori Payen, Gay e Chabard&egrave;s qualche tentativo di risvegliare Schumacher dal coma artificiale lo abbia gi&agrave; fatto. &Egrave; una procedura seguita in questi casi, un &ldquo;risveglio momentaneo&rdquo; che serve solo per le valutazioni neurologiche. Ma con quale esito?  Proprio la portavoce Sabine Kehm, comunque, ci tiene ad arginare il flusso di informazioni non controllate e ribadisce che &laquo;ogni informazione che non proviene dai medici che hanno Michael in cura deve considerarsi pura illazione. Ripeto anche - scrive la portavoce - che la famiglia &egrave; molto contenta e fiduciosa del lavoro dei medici, e che ripone in loro completa fiducia&raquo;. Non resta, quindi, che aspettare e sperare.  L&rsquo;unica novit&agrave; del fine settimana, &egrave; quella del ritrovamento del portafortuna di Michael nella neve. Si tratta di un braccialetto. Lo avevano cercato in ospedale e anche all&rsquo;interno dell&rsquo;elicottero di soccorso, ma senza trovarlo. Un gruppo di volontari &egrave; tornato sulla pista e lo ha rinvenuto. Schumi &egrave; sempre stato affezionato agli amuleti, lui e Jean Todt una volta ne acquistarono uno uguale, in pelo di elefante, ai tempi della Ferrari. Stavolta si tratta di un braccialetto di perle di legno, probabilmente un regalo della moglie.

Le condizioni sono stabili e la famiglia dice: piena fiducia nei medici

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