Max Verstappen: 10  Corre contro se stesso e non fa nemmeno pi&ugrave; niente per nasconderlo, anche perch&eacute; vorrebbe dire negare l&rsquo;evidenza. Come al solito quando la guida si fa meno intuitiva e si deve correre di fino tra gestione e velocit&agrave;, Perez &egrave; due passi indietro mentre lui fa ci&ograve; che vuole, compreso chiedere delle regolazioni diverse sulla macchina dopo una sprint comunque dominata. Cinque pole di fila in avvio di campionato, inoltre, non si vedevano dal &lsquo;99 (Hakkinen): agli altri non sta rimanendo davvero pi&ugrave; nulla.    Verstappen: &quot;Macchina sui binari, faceva ci&ograve; che volevo&quot;  Lando Norris: 9  Otto volte &egrave; giunto secondo, in sei occasioni dietro a Verstappen: se l&rsquo;affidabilit&agrave; della Red Bull fosse inferiore, probabilmente sarebbe il primo a trarne beneficio. Intanto, continua a ritoccare in positivo le sue statistiche, dopo una corsa al di l&agrave; delle aspettative sue e della McLaren: pensava di prendere quasi mezzo minuto dalle Ferrari, invece ha battuto pure una Red Bull. Nell&rsquo;attesa, un giorno, di battere pure l&rsquo;altra, quello dell&rsquo;amico Max, che nel frattempo gli ha offerto il viaggio di rientro verso l&rsquo;Europa sul suo jet.  Norris: &quot;Ci aspettavamo di prendere 35&quot; dalla Ferrari e invece...&quot;  Fernando Alonso: 7  In tanti si sono chiesti perch&eacute; gli abbiano montato una soft al momento della prima safety car, ma la spiegazione &egrave; semplice: l&rsquo;unico set di hard nuovo che gli era rimasto lo aveva montato al giro 11, e non avrebbe avuto possibilit&agrave; di arrivare alla fine con tempi decenti. Cos&igrave;, al muretto si inventano una parte finale in due tronconi, con un set di soft nuovo ed un altro di medie, nuovo pure quello. A quelle condizioni, l&rsquo;unico imperativo era spingere fino alla fine: un po&rsquo; di meritato divertimento dopo aver fatto faville in qualifica (due volte terzo), pur conscio dei limiti della AMR24 sul passo gara. Alla fine 7&deg; e col giro veloce: data la strategia nel finale obbligata, impossibile fare di pi&ugrave;, pur partendo dalla prima fila.    Scorri tra le schede (1/4)  &nbsp;  Charles Leclerc: 6,5  Si aspettava di pi&ugrave; dalla gara, soprattutto dopo una safety car che sembrava avergli fatto un gran favore. E invece, sulla hard la SF-24 non si accende mai e deve rassegnarsi ad un 4&deg; posto piuttosto anonimo per il passo che ha nella fase conclusiva, lontano da quello con gomma media. Troppa differenza tra la gomma media e la gomma dura: &egrave; qui che si dovranno trovare risposte, ancor pi&ugrave; che sul giro secco. Miglioramenti nel confronto con Sainz.  Leclerc: &quot;McLaren ne aveva di pi&ugrave;&quot;    Nico Hulkenberg: 6,5  Fare la formichina premia: il motore di Bottas va ko, Stroll &egrave; vittima delle sue follie ed a lui si apre l&rsquo;ennesimo spiraglio per la zona punti, il terzo in cinque gare. La Haas ringrazia e guadagna un punticino sulla Racing Bulls. Da parte sua, condotta di gara ancora molto buona, sia nella gestione delle gomme che nel tenersi fuori dai guai nelle fasi pi&ugrave; caotiche.  Vasseur: &quot;Pacchetto non ottimizzato&quot;  Carlos Sainz: 6  Nonostante avesse una hard nuova a disposizione, al muretto non si fidano a farlo fermare ancora, n&eacute; con la VSC n&eacute; con la safety car: cos&igrave; si ritrova a completare ben 39 giri (su 56) su una mescola che la Ferrari non gradisce, rassegnandosi ad una corsa di gestione per tutta la parte finale, quando non ha armi per avvicinarsi nemmeno a Leclerc. Charles aveva gomma pi&ugrave; fresca di 4 giri, ma tra sprint e GP l&rsquo;impressione &egrave; che, dopo un ottimo inizio, in Cina il monegasco gli abbia preso le misure.    Sainz: &quot;Aspettiamo gli aggiornamenti&quot;  Lewis Hamilton: 6  La zampata della vecchia volpe nella qualifica shootout, la fame del campione nella partenza della sprint contro Norris, ma anche una rivoluzione d&rsquo;assetto quasi inspiegabile dopo il sabato mattina. Ne esce fuori con una delle peggiori qualifiche della carriera ed una rimonta onesta in gara: una sufficienza e niente pi&ugrave; &egrave; la sintesi tra il risultato nella sprint e quello nel GP. Con Russell pari e patta: 9 punti a testa nel weekend cinese.  GP Cina: gli highlights della gara. VIDEO  Scorri tra le schede (2/4)  &nbsp;  Guanyu Zhou: 6  Diciamo che &egrave; pi&ugrave; un voto di stima, soprattutto tenendo conto che Bottas, prima di finire ko, stava andando meglio di lui. Per Guanyu per&ograve; sarebbe stato un weekend speciale pure finendo ultimo: sognava di correre in F1 e sognava di farlo di fronte alla sua gente, sogno realizzato dopo due anni di attesa. Bene all&rsquo;interno del format sprint, meno in quello tradizionale: ma che bello sentire il boato del pubblico ad ogni suo sorpasso.    La classifica Piloti  Alpine: 5  Se ci limitiamo alla storia Renault, le prime cinque gare del mondiale senza punti non si vedevano dal 1979, anno nel quale per&ograve; la casa francese, pi&ugrave; che ai risultati, puntava allo sviluppo del turbo che poi avrebbe vinto la sua prima gara proprio in quell&rsquo;estate. Se ci limitiamo alla storia moderna, invece, siamo gi&agrave; a sei GP consecutivi senza punti contando pure Abu Dhabi 2023. Insomma, buio pesto: eppure a Shanghai &egrave; arrivato il miglior risultato stagionale, l&rsquo;11&deg; posto di Ocon, un piazzamento che d&agrave; morale. La zona punti si &egrave; quantomeno avvicinata, e da qualcosa ad Enstone dovranno pur ripartire.  La classifica Costruttori  Lance Stroll: 4  Il fatto che si sia arrabbiato con Ricciardo dopo averlo tamponato sorprende ancora di pi&ugrave; della sua disattenzione che ha portato al tamponamento: ci &egrave; o ci fa? Intanto un altro pessimo weekend, con zero punti segnati e ritardi abissali da Alonso. E&rsquo; all&rsquo;ottava stagione della carriera: pap&agrave; Lawrence davanti agli azionisti avr&agrave; bisogno della miglior arte oratoria possibile per convincerli a confermarlo, se le prestazioni resteranno queste.    Scorri tra le schede (3/4)  &nbsp;  Gli altri    Deludente nel confronto con Verstappen e pure in quello con Norris, ma Perez &egrave; riuscito comunque a salire sul podio: voto 7 comprensivo anche della buona prestazione nella sprint. Voto 6,5 a Russell, che batte Hamilton in qualifica e gara ma lascia comunque Shanghai con gli stessi punti di Lewis. Quasi anonimo Piastri (6), lontano dalle prestazioni di Norris ma attardato pure da un danno al diffusore che gli costa una significativa perdita di prestazione: pu&ograve; pensare solo a condurre in porto la macchina per l&rsquo;8&deg; posto. La situazione invece resta drammatica in casa Alpine, dove tuttavia i piloti ci provano con la diversificazione della strategia e dopo essere entrati entrambi in Q2: Ocon (voto 6,5) effettua una sola sosta e chiude 11&deg;, Gasly (voto 6) azzarda una sosta aggiuntiva per l&rsquo;ultimo terzo di gara e chiude 13&deg;, lamentando anche una certa perdita di tempo in occasione del primo pit-stop. Confronto ancora impari in casa Williams, con Albon (voto 6) 12&deg; e Sargeant (4,5) ultimo tra quelli che vedono il traguardo dopo aver rimediato una penalit&agrave;. Penalizzato pure Magnussen (5), che continua a soffrire il confronto interno con Hulkenberg oltre ad essere colpevole del ko di Tsunoda: a proposito di Yuki, voto 5 per una prestazione nel complesso deludente, a partire dalla penultima posizione in qualifica. Voto 5,5 a Ricciardo, che ha tutte le ragioni per arrabbiarsi con Stroll, ma la penalit&agrave; rimediata per sorpasso sotto safety car ad Hulkenberg e convertita in tre posizioni sulla griglia di Miami &egrave; solo colpa sua. Per Bottas invece voto 6,5, incolpevole: stava correndo bene e senza il ko della power unit avrebbe avuto una speranza di prendere dei punti.  GP Cina: i 5 temi del fine settimana  (4/4) 

Verstappen corre contro se stesso, mentre Norris si sorprende di se stesso: sono le loro le due facce pi&ugrave; sorridenti dopo la gara di Shanghai. Alonso illumina il finale, Leclerc e Sainz volevano di pi&ugrave;, mentre Stroll...

GP Cina: le pagelle

Max Verstappen: 10  Tre di fila a Suzuka, come non si vedeva dai tempi di Schumi all&rsquo;alba degli anni 2000. E fanno pure due hat trick consecutivi (pole, vittoria e giro veloce) nel Sol Levante, segno che lui, la Red Bull e la Honda sono un tutt&rsquo;uno su questa pista. Sincero quando dice &ldquo;l&rsquo;unico problema &egrave; stato rimanere davanti al via&rdquo;, spietato nello sparare il giro veloce con gomme vecchie di 16 giri: aveva qualcosa in tasca per tutta la gara? Il sospetto &egrave; molto molto forte.  Verstappen: &quot;Bello vincere a casa Honda&quot;    Carlos Sainz: 8,5  Gli girano un po&rsquo; le scatole, a sapere che non &egrave; destinato a guidare l&rsquo;evoluzione di questa Ferrari. Non resta che godersela fino ad Abu Dhabi, intanto che si mette in mostra per il futuro a suon di prestazioni. Si sorprende lui stesso del passo che tiene nell&rsquo;ultimo stint: dopo il secondo pit-stop (giro 36) esce dai box 7&deg; a circa 11&rdquo; da Leclerc, ma nello spazio di 10 tornate &egrave; gi&agrave; terzo. Aveva gomme pi&ugrave; fresche, certo: ma &egrave; un ritmo comunque degno delle Red Bull, per quanto le RB20 in quella fase non avessero tutta questa esigenza di spingere. Tre podi in tre gare: meglio di cos&igrave;&hellip;  Sainz: &quot;Pensavo dopo dopo la seconda sosta il podio fosse difficile, e invece...&quot;  Charles Leclerc: 8  Nel bilancio del weekend, pesa ovviamente la qualifica. Partendo pi&ugrave; avanti si sarebbe giocato il podio, ma alla fine per la Ferrari &egrave; probabile che sarebbe cambiato poco: sarebbe stata dura fare meglio del 3&deg; e 4&deg; posto. Intanto una grande risposta in gara ai detrattori: &egrave; lui che punta sulla strategia della singola sosta ed &egrave; lui che compie lo stint pi&ugrave; lungo di giornata con la gomma media, un segnale che sul fronte della gestione delle gomme gli si pu&ograve; rimproverare ben poco. Fermo restando che Sainz lo batte ancora, una bella domenica terminata molto meglio del previsto.  Leclerc: &quot;Se fossi contento di un 4&deg; posto dovrei restare a casa&quot;    Scorri tra le schede (1/4)  &nbsp;  Sergio Perez: 7,5  Com&rsquo;&egrave; che si dice? Aiutati che Dio ti aiuta. Sta facendo il massimo per ottenere un rinnovo, ed a queste condizioni le quotazioni della sua candidatura per sedere sulla futura RB21 restano alte. La stagione poi &egrave; lunga, ma intanto &egrave; tornato in prima fila per meriti propri dopo 11 mesi (!) e in gara &egrave; stato non lontano dai tempi di Max: abile nel traffico e veloce con pista libera. Sta anche smettendo di fare esperimenti assurdi con gli assetti: a quanto pare questa scelta sta pagando.    La classifica Piloti  Fernando Alonso: 7,5  Se lui dice che &egrave; stata una delle sue gare migliori, dobbiamo credergli: chi siamo per dire il contrario? Di sicuro un altro pianeta rispetto a Stroll, ma non c&rsquo;era bisogno di Suzuka per confermarlo: con la Aston Martin aggiornata sta davanti alle Mercedes e su questa pista non &egrave; poco. Usa tutte e tre le mescole in gara, segno di quanta variabilit&agrave; strategica ci fosse in Giappone.  F1 2024: il calendario  Yuki Tsunoda: 7,5  &ldquo;Per me non &egrave; un 10&deg; posto, &egrave; come una vittoria&rdquo;. Erano gi&agrave; pronte le accuse di vilipendio alla bandiera, dopo quello che aveva detto gioved&igrave; su Suzuka (&ldquo;qui si fa presto ad annoiarsi&rdquo;, aveva affermato nello sbigottimento generale), e invece la sua domenica si trasforma in un trionfo di pubblico: bandierine al vento per l&rsquo;eroe di casa, bravissimo per tutto il fine settimana. Bravissimo soprattutto per la maturit&agrave; nei duelli (fosse sempre cos&igrave;&hellip;) e per la gestione delle gomme: 30 giri con la hard ad un ritmo molto elevato.    Lando Norris: 7  Si aspettava qualcosa di pi&ugrave;? Probabilmente s&igrave;. Poteva fare di pi&ugrave;? Sicuramente no. Al muretto qualche scelta &egrave; stata sbagliata? L&rsquo;impressione &egrave; che sia cos&igrave;, sebbene non significhi automaticamente che seguendo una strategia differente (magari pi&ugrave; simile a quella di Sainz) il risultato sarebbe stato necessariamente diverso, anche perch&eacute; Andrea Stella &egrave; convinto che non sia mancata la strategia ma il passo. Intanto per&ograve; Lando &egrave; tornato davanti a Piastri in classifica, se pu&ograve; consolarlo.  La classifica Costruttori  Scorri tra le schede (2/4)  &nbsp;  Lewis Hamilton: 5  C&rsquo;&egrave; un&rsquo;immagine abbastanza emblematica che fa male, catturata da un fotografo che si era appostato nel punto esatto in cui la pista di Suzuka si incrocia per formare l&rsquo;&rdquo;8&rdquo;: sotto il ponte c&rsquo;&egrave; Max, sopra c&rsquo;&egrave; lui. Pi&ugrave; o meno un distacco che si avvicina al minuto, tanto che infatti sul traguardo arriva a 48&rdquo; dall&rsquo;olandese. Insomma, non una grande domenica, considerando che partiva due posizioni davanti a Russell ma gli arriva alla fine due posizioni dietro. Signorile comunque la scelta di dare strada a George: aveva capito che non ne aveva e non si &egrave; voluto intestardire.    Leggi anche - Vasseur: &quot;Lotta tra Sainz e Leclerc? Scelta chiara&quot;  Lance Stroll: 5  Quando a Suzuka ti fai fregare in Q1, il giorno dopo o succede un cataclisma oppure ti sei gi&agrave; bruciato una bella fetta di gara. E infatti non riesce nella risalita alla top 10 (partiva 16&deg; al primo via e 15&deg; al secondo) nonostante ci sia un abisso tra le prime cinque scuderie (e lui guida una di queste macchine) e le altre cinque, se &egrave; vero che tra Hamilton e Tsunoda, rispettivamente 9&deg; e 10&deg;, ci sono 48&rdquo; di distacco. Bocciatura senza appello.  Logan Sargeant: 4,5  Due volte a muro in tre giorni: a Melbourne eticamente il team non ha fatto una bella scelta, ma poi non ci si chieda perch&eacute; con un solo telaio alla fine in Williams si preferisca darlo ad Albon (che pure a Suzuka immacolato non &egrave;). Speriamo solo che l&rsquo;Australia non abbia lasciato scorie: gi&agrave; &egrave; in una situazione complicata per quanto riguarda il rinnovo, certi pensieri renderebbero solamente pi&ugrave; difficile la situazione. Purtroppo, eccezion fatta per la toccata al via tra Ricciardo e Albon, &egrave; l&rsquo;unico che commette un errore grossolano nella domenica giapponese.    Scorri tra le schede (3/4)  &nbsp;  Gli altri    Non era soddisfatto della sua qualifica, ma George Russell (voto 6,5) ha fatto di tutto per risalire, trovando buone sensazioni nell&rsquo;ultimo stint su gomma media. Giornata non propriamente positiva invece per Piastri (voto 5,5), che si fa soffiare la settima piazza proprio da Russell: per Oscar weekend difficile, mai sui tempi di Norris e nemmeno troppo incisivo. Buona la gara di Hulkenberg (6,5), peccato solo per la cattiva seconda partenza che lo caccia nel traffico facendogli perdere secondi probabilmente decisivi per la zona punti (arriver&agrave; 11&deg; a 5&rdquo;5 da Tsunoda). Sensazioni positive anche dall&rsquo;altra Haas, quella di Magnussen (6), 13&deg; all&rsquo;arrivo: con la vettura del 2023 sarebbe stato impensabile concludere 30 giri sulla hard con un ritmo abbastanza sostenuto.  Segnali di incoraggiamento dal pianeta Bottas (6), che tuttavia non riesce a vedere i punti: quadro ancora difficile in casa Stake-Sauber, dove Zhou (5,5) deve ritirarsi, sebbene fosse comunque dietro a Valtteri al momento del ko. Ancora disastri invece sul fronte Alpine, dove i piloti, seppur vittime delle difficolt&agrave; della A524, si toccano in avvio complicando ancor di pi&ugrave; la situazione: Ocon (6,5) arriva davanti a Gasly (6), con Pierre che per&ograve; lamenta i danni peggiori rimediati nel contatto, con una perdita stimata in circa 30 punti di carico. Eccoci infine a Ricciardo ed Albon, protagonisti di un incidente dopo poche curve: 5,5 ad entrambi, perch&eacute; Daniel si concentra solo sull&rsquo;interno mentre Alex si immagina di passare in un punto dove difficilmente si passa, soprattutto nelle fasi immediatamente successive alla partenza. Colpe al 50%-50%, insomma.  GP Giappone: i 5 temi del fine settimana  (4/4) 

Melbourne &egrave; stata solo un passo falso: Verstappen si rif&agrave; subito su una pista che ama e Perez completa la terza doppietta in 4 GP per la Red Bull. Ottima la Ferrari, sia con Sainz che con Leclerc, e si distingue pure Tsunoda; bocciati invece Hamilton, Stroll e Sargeant

GP Giappone: le pagelle

Carlos Sainz: 10    L&rsquo;ironia non &egrave; mancata: &ldquo;Togliere l&rsquo;appendice significa comunque togliere del peso&hellip;&rdquo;. Ci sta una battuta come intermezzo tra le due foto con pap&agrave;: quella insieme in ospedale e quella abbracciati sotto al podio. E ci sta pure quella con l&rsquo;amico Norris, insieme ad indicare il vistoso cerotto che Carlitos indossava ancora sotto la tuta: scene di ordinaria felicit&agrave; dopo una corsa dominata. A vincere vuole prenderci gusto, e poi uno spagnolo che vince su un mezzo italiano ormai &egrave; cronaca attuale: citofonare a Martin e la Ducati nel Motomondiale. A proposito: &egrave; la quinta volta nella storia che Ferrari e Ducati vincono un GP nella stessa domenica.  Sainz, dall&#39;operazione al successo: &quot;Pazzesca la vita&quot;  Charles Leclerc: 8  Ci sono dati che non possono fargli piacere: le ultime due affermazioni della Ferrari sono arrivate per mano di Sainz e da quando sono insieme lui e Carlos sono alla pari alla voce vittorie, con tre ciascuno. Per&ograve;, pu&ograve; soddisfarlo il ritrovarsi tra le mani una SF-24 cos&igrave; buona, che certamente gli permetter&agrave; di riprovarci: alla prossima occasione servir&agrave; essere perfetti su ogni dettaglio, tra cui quello di non sprecare l&rsquo;occasione di partire in prima fila. Tutto sommato, per&ograve;, buon 2&deg; posto: nonostante due soste anticipate, si difende bene dalle McLaren.    Leclerc: &quot;Grande vittoria di Sainz&quot;  Lando Norris: 8  Potevano vincere? L&rsquo;unica carta sarebbe stata quella di anticipare molto le due soste, con relativa incognita sulla durata della gomma. Nel team hanno preferito restare sulla strada gi&agrave; tracciata: nessun rischio, 3&deg; e 4&deg; posto al sicuro e tanti punti per il campionato. In attesa del pacchetto di aggiornamenti che arriver&agrave; a maggio, Lando si gode una bella McLaren: chiss&agrave;, magari andr&agrave; pure meglio che nel 2023.  Scorri tra le schede  &nbsp;  Yuki Tsunoda: 7  Nel momento in cui cominciano ad aleggiare voci strane su Ricciardo (come quella di un presunto ultimatum: reazione nei prossimi 2 o 3 GP oppure dentro Lawson), lui certi problemi non li ha: ha lasciato Sakhir arrabbiato ma ora sta andando forte. In Australia era in stato di grazia: e siccome ogni tanto la fortuna ci vuole, ecco che tre ritiri di gente che va pi&ugrave; veloce pi&ugrave; la penalit&agrave; ad Alonso gli spalancano le porte di ottimo 7&deg; posto. La fortuna serve, certo, ma a volte bisogna anche costruirsela: arrivare a poco pi&ugrave; di 2&rdquo; dalla Aston Martin di Stroll non &egrave; poco. Ottimo lo stint centrale.  Perez: 5,5  Le cose sono due: o in Australia la Red Bull era una macchina da terza fila, nobilitata solo da un colpo di genio in Q3, oppure lui ha fatto troppo poco in gara. Propendiamo per la seconda, pur riconoscendogli il problema al fondo costato prestazione ed una gestione gomme pi&ugrave; complicata. E&rsquo; pronto a scommettere che neanche Max avrebbe vinto e nessuno pu&ograve; smentirlo, per&ograve; meglio riprendere la marcia sin da Suzuka. Soprattutto con un Sainz del genere senza contratto in circolazione e libero nel mercato piloti&hellip;  Horner: &quot;Sainz? Vincente, velocissimo e senza contratto...&quot;    George Russell: 5,5  Nei limiti di una Mercedes deficitaria non stava andando neanche male: aveva optato per un lunghissimo stint centrale (37 giri: il pi&ugrave; lungo di giornata) per poi mettere una nuova hard fresca per il finale. Ci stava riuscendo, ma si &egrave; fatto tradire da Alonso: brake test innegabile, ma anche lui ha dato l&rsquo;impressione di farsi sorprendere con troppa facilit&agrave;. E non &egrave; la prima volta che spreca punti nelle battute finali della corsa.    F1 2024: il calendario  Lewis Hamilton: 5,5  Fin quando &egrave; rimasto in gara niente di straordinario, anche se il via con la soft, e relativa prima sosta anticipata, gli aveva aperto la possibilit&agrave; di risalire qualche posizione. Finisce tutto troppo presto per guasto tecnico, ma in generale non sta convincendo: pare rassegnato e Russell &egrave; stato di nuovo pi&ugrave; veloce. Vedere la Ferrari vincere forse d&agrave; sollievo per il futuro, ma aumenta l&rsquo;insofferenza del presente.  Scorri tra le schede  &nbsp;  Fernando Alonso: 5  C&rsquo;&egrave; modo e modo di difendersi con malizia. Stavolta, lo hanno beccato con le mani nella marmellata: frena due volte nella stessa curva, scala una marcia in pi&ugrave; e la decelerazione, oltre che eccessivamente evidente, &egrave; pure troppo anticipata. Qualcuno ha scomodato Nurburgring 2003, quando fece fuori Coulthard, lui ha rilanciato con le battaglie di Imola 2005 e 2006: solo che stavolta pare averla fatta troppo sporca. Poi sulla spiegazione data dai commissari si pu&ograve; discutere (pu&ograve; aprire un precedente scomodo, soprattutto su certi passaggi del documento ufficiale), ma ha agito in modo troppo evidente per lasciar correre.    Stake Sauber: 3  Quest&rsquo;anno i pit-stop sono un bagno di sangue: tre gare di fila con problemi e anche a Melbourne ne sono andati male due su quattro, con Bottas e Zhou che hanno lasciato rispettivamente 30&rdquo; e 20&rdquo; di troppo in corsia box. Si sono beccati pure una multa, ma figurarsi se in queste situazioni il problema sono i 5 mila euro da pagare: il problema &egrave; che con la C44 bisognerebbe sfruttare le gi&agrave; poche chances che la macchina offre, invece, per il momento, si complicano la vita da soli.  La classifica Costruttori  Max Verstappen: s.v (senza voto)  Si &egrave; fermato ad un passo dal record di 10 vittorie consecutive (gi&agrave; suo) e dopo 43 gare di fila a punti: il record rester&agrave; per il momento ad Hamilton, con 48. Alla fine, come dice lui, &ldquo;it&rsquo;s racing&rdquo;, sono le corse: un ritiro dopo due anni pu&ograve; capitare. Nessun allarme, anche perch&eacute; resta convinto che avrebbe potuto farcela pure stavolta: avr&agrave; un motivo in pi&ugrave; per provare a vincere su quella stupenda pista che &egrave; Suzuka, l&rsquo;ideale per godersi la RB20.    La classifica Piloti  Scorri tra le schede  &nbsp;  Gli altri    Buona la prova di Piastri (voto 7) e saggia la decisione del team di far sfilare Norris: Lando ne aveva troppo di pi&ugrave;, Oscar sul passo gara deve ancora migliorare rispetto al pi&ugrave; esperto compagno di squadra. Positivo anche il fine settimana di Stroll (6,5), molto pi&ugrave; vicino in termini di prestazione ad Alonso e alla fine davanti a Nando dopo la sua penalit&agrave;: bene cos&igrave;, ma deve essere cos&igrave; veloce con pi&ugrave; continuit&agrave;. Sorrisi in casa Haas, la quale nel giorno in cui Steiner intervista i primi tre la sua ex squadra torna a punti con due vetture (non accadeva da Spielberg 2022): voto 6,5 sia a Hulkenberg che Magnussen, con appunto di merito per Nico che arriva davanti (anche grazie al gioco di squadra verso met&agrave; gara). Sufficienza per Albon (6) che sfiora la zona punti con l&rsquo;unica Williams in gara e stesso voto per Gasly (6), 13&deg; con una Alpine di nuovo deludente: Ocon (5,5) paga invece una visiera a strappo finita nel condotto dei freni, cosa che gli costa uno stop in pi&ugrave; (appena 7 giri nel secondo stint) e gli distrugge la gara. Bocciatura per Ricciardo (5), penultimo in qualifica e 12&deg; in gara mentre Tsunoda vola in Q3 al sabato ed a punti la domenica: dopo appena tre gare Daniel &egrave; gi&agrave; in discussione. Sul versante della Stake Sauber, invece, i pit-stop continuano ad attanagliare le gi&agrave; dubbiose ambizioni della C44: Bottas (6) arriva 14&deg; davanti a Zhou (5,5) nonostante sia quello che perde di pi&ugrave; in corsia box.  GP Australia: i 5 temi del fine settimana 

Nonostante la recente operazione, Sainz &egrave; perfetto a Melbourne nel giorno del ko di Verstappen; ottimo Tsunoda, mentre fa discutere l&#39;episodio tra Alonso e Russell

GP Australia: le pagelle

Max Verstappen: 10  Niente, non lo smuove nulla. Nel marasma del suo team, lui sembra un estraneo: mercoled&igrave; sera giocava a FC2024, il videogioco calcistico, mentre nella notte tra venerd&igrave; e sabato (notte fonda, eh: erano le 4 a Jeddah) si dilettava sul simulatore di guida senza volante, con il solo ausilio del controller. &ldquo;&Egrave;&nbsp;la mia squadra di sim-racing, non volevo lasciarli soli&rdquo;, si &egrave; giustificato. E il riposo? &ldquo;Sono andato a letto tardi, mi sono svegliato tardi&rdquo;. Semplice. Finch&eacute; va cos&igrave;, tutto gli sar&agrave; concesso: ha vinto su una delle poche piste che gli erano sfuggite nel 2023, &egrave; in tripla cifra alla voce podi, ha vinto 19 delle ultime 20 gare ed &egrave; a -1 dal suo stesso record di 10 vittorie consecutive. Numeri transitori e destinati a crescere per un fenomeno del volante, che in qualifica ha stampato uno dei giri pi&ugrave; belli che un pilota possa completare.  Verstappen: &quot;Weekend fantastico per me e per il team&quot;    Oliver Bearman: 9  Bearman, traduzione letterale del cognome &ldquo;uomo orso&rdquo;, in realt&agrave; sembrava Superman. E dire che era cominciato tutto con le battute di Vasseur, che dopo le libere 2 diceva &ldquo;con Sainz abbiamo avuto problemi s&igrave;, ma pi&ugrave; di digestione che di sottosterzo&rdquo;. Invece, gli si sono aperte le porte del Paradiso o dell&rsquo;Inferno, a seconda dei punti di vista: ha risposto presente con una prova maiuscola, rafforzando la candidatura per il 2025, quando spera di sbarcare in griglia in pianta stabile con qualche team di seconda fascia. Intanto, bravissimo. Le congratulazioni di Hamilton, l&rsquo;incoraggiamento di Vettel, gli abbracci di pap&agrave;, i primi punti della carriera al debutto con la Ferrari: non svegliatelo.  Bearman racconta l&#39;emozione del debutto    Sergio Perez: 8  Jeddah gli piace, non lo scopriamo di certo oggi. Non ha la stessa fortuna del 2023, nel senso che stavolta la macchina di Verstappen tiene e per lui non ci sono speranze, anche se strappa tempi molto interessanti, oscurati solo dallo strapotere di Max. Convinto e deciso nel sorpasso a Leclerc, costante a tal punto da rendere ininfluente la penalit&agrave; di 5&rdquo; che arriva per colpe non sue. Un inizio di campionato degno di chi vuole meritare il rinnovo.  Sfoglia le pagine per continuare a leggere  &nbsp;  Charles Leclerc: 8  Non si era pi&ugrave; di tanto illuso sul poter contenere le Red Bull, nemmeno quella di Perez: per&ograve; la speranza &egrave; l&rsquo;ultima a morire e nei primi tre giri ci prova, prima di inchinarsi per manifesta superiorit&agrave; degli avversari. Un po&rsquo; di instabilit&agrave; al retrotreno, ma complessivamente buone sensazioni: il giro veloce alla fine arriva con un pizzico di fortuna (Drs preso da Ricciardo), ma essere stato cos&igrave; competitivo a fine stint &egrave; un buon indizio.  Leclerc: &quot;Gara noiosa, ma obiettivo centrato&quot;    Oscar Piastri: 7,5  Quarto&hellip; di nobilt&agrave;, in un triello (McLaren, Mercedes e Aston Martin) cos&igrave; compatto alle spalle di Red Bull e Ferrari. Ci mette un po&rsquo; troppo, a dirla tutta, a passare Hamilton, anche se le colpe vanno suddivise (non necessariamente in parti uguali, a svantaggio della macchina) tra lui ed una MCL38 che con l&rsquo;ala mobile aperta guadagna ancora troppo poco, un difetto del 2023. A lui la strategia migliore ed anche cos&igrave; riesce a battere Norris, il quale comunque era finito dietro pure in qualifica.  Fernando Alonso: 7  &Egrave; l&rsquo;unico appiglio per una Aston Martin che se fosse per Stroll&hellip; Concretizza una buona qualifica che non dava comunque tutte le garanzie per finire davanti alle McLaren ed alle Mercedes, invece dopo il pit-stop in regime di safety car non ha quasi mai avversari: Piastri davanti ne ha di pi&ugrave;, ma Russell non riesce mai veramente ad attaccarlo mentre Norris ed Hamilton, con una strategia alternativa, si tolgono di mezzo da soli. Buon 5&deg; posto.  Nico Hulkenberg: 7  Parecchi meriti da condividere con Magnussen, che trasforma una fase iniziale di gara scellerata in grande assist per il team, capace di avere l&rsquo;intuizione giusta. Lui ringrazia e cinicamente porta a casa l&rsquo;opportunit&agrave; che gli arriva dalla marcatura a uomo di Kevin, che blocca come pu&ograve; le altre vetture, consentendogli di effettuare la sosta in tranquillit&agrave;. Un bel punto.  La classifica Costruttori    Sfoglia le pagine per continuare a leggere  &nbsp;  Kevin Magnussen: 6  &Egrave; un caso, questo, che spiega bene come sia difficile giudicare l&rsquo;operato altrui da un divano o una poltrona. Beccarsi due penalit&agrave; da 10&rdquo; (forse anche un pelo severe, soprattutto quella per il taglio davanti a Tsunoda) &egrave; da bocciatura in tronco (4), la difesa che mette in mostra per favorire la vettura gemella da 8: la media matematica dice 6, anche perch&eacute; un punto in questo momento &egrave; oro che cola per le ultime cinque scuderie della griglia. Diciamo che da manuale &egrave; la difesa, non la gara in generale: ma quando si lavora per un team, serve anche questo.  La classifica Piloti  Daniel Ricciardo: 4  Certamente alle prese con difficolt&agrave; inattese, dopo i sorrisi dei test. Non lo si vede praticamente mai e quando lo inquadrano lo pizzicano in testacoda, lontanissimo dalla zona punti. A suon di ridere, dice qualche lingua maligna, stia attento a non far ridere gli altri: a 35 anni (a luglio) &egrave; un attimo passare da possibile sostituto di Perez ad essere bollato come &ldquo;troppo vecchio&rdquo; per occupare il sedile di una squadra che di solito svezza i giovani, piuttosto che dare conforto agli esperti.    Lance Stroll: 4  Se togliamo Gasly, ko per il cambio, &egrave; l&rsquo;unico che si ritira: ovvero, &egrave; l&rsquo;unico che commette uno strafalcione sufficiente per fargli finire anzitempo la gara. No, non ci siamo: e intanto Fernando &egrave; l&igrave; che ci prova. Passa il tempo ma sembra non cambi mai, questo ragazzo che ha abituato ad alternare lampi inattesi a gare sottotono, troppo spesso condite da errori da matita rossa.    Sfoglia le pagine per continuare a leggere  &nbsp;  Gli altri    Con una Mercedes W15 instabile al posteriore, Russell (voto 6,5) finora si sta esprimendo meglio di un Hamilton (6) che prova l&rsquo;azzardo, non ripagato, di non fermarsi in regime di safety car, scommettendo su un&rsquo;altra neutralizzazione che in realt&agrave; non arriva. Stessa sorte per Norris (6), che lascia Jeddah con 4 punti e poco pi&ugrave; su una pista dalla quale in McLaren si aspettavano complessivamente di pi&ugrave;. Applauso ad Albon (6,5) che lotta fino all&rsquo;11&deg; posto, battuto solo dalla difesa di Magnussen nella rincorsa alla zona punti, mentre il suo compagno Sargeant (5,5) &egrave; 15&deg; dopo aver provato a lungo a stargli vicino.  Poco combattivo Tsunoda (5,5), bocciatura anche per i due piloti della Stake Sauber, Bottas e Zhou (5,5 a entrambi) che pagano una C44 ancora in difficolt&agrave; in qualifica ma non solo. Il cinese sbatte nelle FP3, poi lamenta una sosta lunghissima in gara: pari e patta a livello di responsabilit&agrave;. Voto di merito ad Ocon (6,5), il quale ci prova su una Alpine deficitaria che lascia a piedi Gasly (non giudicabile): Pierre avverte subito un problema al cambio nel giro di ricognizione, prova a partire ma dopo un giro &egrave; gi&agrave; dentro al garage.  GP Arabia Saudita: gli highlights della gara 

Verstappen impermeabile a tutto, bravissimo Bearman in un debutto caldissimo mentre Perez d&agrave; segnali di concretezza; nota di merito per Hulkenberg, che realizza il gioco di squadra attuato da Magnussen

GP Arabia Saudita: le pagelle

Max Verstappen: 10  Il GP del Bahrain 2024 potrebbe essere stato il pi&ugrave; romantico dei d&eacute;j&agrave; vu, nel senso che ha ritrovato sensazioni degne delle migliori giornate del 2023. Nel complesso si pu&ograve; far passare l&rsquo;idea che la concorrenza, per continuit&agrave; sul passo gara e per versatilit&agrave; (da dimostrare) su altre piste, possa essere un pelo pi&ugrave; vicina: ammesso per&ograve; che lui, con quel giro veloce da spavento, abbia dato tutto. Ma aveva bisogno di spingere? No: ecco perch&eacute; &egrave; troppo presto immaginare una stagione realmente pi&ugrave; combattuta. Le vittorie sono 55, le pole 33, i podi 99, gli hat trick 12 ed i Grand Chelem 5.    Red Bull: 10  Nel terremoto pi&ugrave; o meno fuoriuscito dalle mura di Milton Keynes, nel momento in cui la posizione di Horner non &egrave; mai stata cos&igrave; in bilico in venti stagioni di attivit&agrave;, in pista hanno risposto da maestri. Umili a tal punto da capire che, seppur strepitosa, la RB19 avrebbe avuto bisogno di un&rsquo;evoluzione estrema: e la RB20, finora, ha raccolto perfettamente il testimone. Come gli altri, ancora loro aspettano piste diverse per sentenze definitive: ma la strada &egrave; gi&agrave; tracciata.  Leggi anche: GP Bahrain, i 5 temi del fine settimana  Carlos Sainz: 8  &Egrave; la prima di 24 da separato in casa, ma non sembrava. Con Leclerc, probabilmente, sarebbe stata una bella battaglia: i freni di Charles risolvono il problema alla radice. Chiude a meno di 3&rdquo; da Perez su una pista sulla quale l&rsquo;anno scorso sarebbe stato impensabile avvicinarsi tanto: la SF-24 &egrave; buona, e si augura che sia l&rsquo;arma giusta per chiudere degnamente la sua avventura a Maranello.    Scorri tra le schede per continuare a leggere la pagella  &nbsp;  Charles Leclerc: 8  Tenacia premiata con un 4&deg; posto in pista e da premiare con una valutazione sui livelli di quella di Sainz. Rognato pure in questo avvio di stagione, e sarebbe potuta andare pure peggio se le temperature della Pu di Russell non fossero andate alle stelle. Lotta, come sempre, con un freno che fa le bizze, togliendogli fiducia ed uno dei suoi punti di forza. Gara frustrante, ma si rifar&agrave;.  George Russell: 7,5  Ottimo nel primo stint, bravo a gestire con freddezza un problema che gli provoca pi&ugrave; di un grattacapo, soprattutto nella parte finale della corsa. L&rsquo;anno scorso fu quasi oracolo nel dire che la Red Bull le avrebbe vinte tutte, quest&rsquo;anno mostra una fiducia maggiore: la W15 gli piace di pi&ugrave; ed &egrave; convinto che qualche risultato di rilievo arriver&agrave;.    Sergio Perez: 7  Come dice lui, &ldquo;un buon inizio di stagione&rdquo;. Tuttavia, gli indizi sono gi&agrave; preoccupanti: Max &egrave; su un altro pianeta, pure per lui. E infatti, se si tolgono Bottas e Sargeant (entrambi con problemi, seppur per errori propri), &egrave; quello che rimedia il distacco maggiore dal compagno di squadra: 22&rdquo;457. Il 7 comunque ci sta: resta calmo nelle prime fasi, porta a casa i sorpassi senza affanni e chiude alle spalle di Max, cio&egrave; ci&ograve; che il team gli chiede.  Perez: &quot;Difficile gestire le gomme, ma &egrave; buon inizio di stagione&quot;  McLaren: 6,5  Per ora sono sornioni: sembra che in Bahrain abbiano lasciato sfogare la concorrenza, convinti che i loro giorni (e le loro piste) arriveranno. La MCL38, probabilmente, dalla MCL60 ha ereditato la preferenza per le curve veloci, come ha fatto intuire il secondo settore di Sakhir: gi&agrave; a Jeddah, forse, si vedr&agrave; qualcosa in pi&ugrave;. Intanto con Norris hanno battuto una Mercedes (quella di Hamilton, seppur con qualche noia) e non era scontato.    Scorri tra le schede per continuare a leggere la pagella  &nbsp;  Lewis Hamilton: 6  Una sufficienza, proprio sulla fiducia, perch&eacute; aveva un sedile danneggiato ed una batteria che dava problemi, per cui gli alibi ci sono. Il distacco tra lui e Russell sul traguardo (3&rdquo;536) &egrave; fortemente condizionato dai guai che attanagliano entrambe le W15, per cui non &egrave; nemmeno troppo indicativo. Certo &egrave; che in qualifica si era fatto mettere dietro ed anche in gara quasi mai uno spunto, se non nell&rsquo;astuzia con cui passa Piastri.    Yuki Tsunoda: 4  Bocciatura in tronco e le prestazioni non c&rsquo;entrano: gesto deprecabile quello di tirare una staccata a qualcuno nel giro di rientro, soprattutto al compagno di squadra. Diceva di dover migliorare sul piano comportamentale, ed alla prima occasione cade di nuovo in tentazione: non ci siamo. Poi aveva anche ragione nel trovare poco sensato un ordine di squadra per il 13&deg; posto alla prima gara stagionale, ma questo non giustifica una condotta indifendibile.  Alpine: 3  Qualcuno, nel fantastico mondo di chiacchiere che sono i social, ha fatto la battuta: sono stati talmente solidali con le proteste degli agricoltori in Francia che hanno messo in pista un trattore anche loro. Ma mentre il pubblico li schernisce, all&rsquo;interno stanno vivendo un dramma sportivo: la A524 per ora &egrave; un disastro e sembra che sia direttore tecnico che capo dell&rsquo;aerodinamica siano sul punto di lasciare. Pessime premesse per una stagione che rischia di diventare un incubo.    Scorri tra le schede per continuare a leggere la pagella  &nbsp;  Gli altri    Norris da 6,5 su una McLaren da 6,5, mentre Piastri arriva dietro e si prende mezzo voto in meno (6). Poco da dire in casa Aston Martin: voto 6,5 a Stroll, bravo a recuperare dopo la toccata al via, e voto 6,5 ad Alonso, che allunga lo stint centrale nella vana speranza che arrivi una safety car. Prestazione degna di nota di Zhou (7): il cinese parte in penultima fila, &egrave; il primo a fermarsi insieme a Stroll (escludendo Hulk, costretto al pit al giro 1) e copre un lunghissimo ultimo stint con la dura, risalendo fino al confine con la zona punti.  Di tutt&rsquo;altro spessore invece la corsa di Bottas (voto 5), che ha le sue colpe alla partenza quando tocca Hulkenberg e Stroll: correre con un&rsquo;ala danneggiata non &egrave; facile, ma scompare letteralmente dai radar e arriva penultimo. Peggio di lui fa solo Sargeant (voto 4,5), che al 10&deg; giro se ne va dritto in curva 4 perdendo un&rsquo;enormit&agrave; e arrivando ultimissimo: l&#39;unico grande errore in una corsa senza ritirati, mentre il compagno di squadra Albon (6) vive una gara anonima (15&deg;) con una Williams ancora lontana dalla forma ideale.  Buona la prova di Magnussen (6,5), che chiude 12&deg; con una Haas che pare aver fatto passi avanti nella gestione delle gomme: una verifica che non arriva con Hulkenberg (voto 6), tamponato da Bottas ed a sua volta addosso a Stroll, e per questo costretto ai box dopo appena un giro, situazione che cambia prospettive e piano tattico alla sua corsa dopo una grande qualifica. Deludente Ricciardo (5,5) con una Racing Bulls a sua volta da insufficienza, mentre i due piloti Alpine, Ocon e Gasly, vengono assolti con un 6 ciascuno: la A524 &egrave; un pianto ed i due corrono indietrissimo, con Pierre si tenta la via degli esperimenti con una terza sosta per mettere la soft ed i due arrivano in volata.     &nbsp;   &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;     Visualizza questo post su Instagram   Un post condiviso da Autosprint Official (@autosprintofficial)     

Nonostante le discussioni attorno al team, Verstappen e la Red Bull ripartono da dove avevano lasciato, mentre Sainz si prende podio e buon voto; Tsunoda da redarguire, disastro Alpine

GP Bahrain: le pagelle

        Haas  Kevin Magnussen: 5 Ha sofferto le prestazioni di Hulkenberg, per il resto la macchina non c'&egrave; mai stata. I punti stagionali sono stati appena 3, un terzo rispetto a quelli portati a casa da Nico, e ben 22 in meno rispetto a quelli del 2022: in questo ovviamente gran parte della colpa &egrave; della VF-23, macchina frenata dall'eccessivo degrado in gara. Lui per&ograve; non &egrave; apparso brillante come l'anno scorso. Nico Hulkenberg: 6,5 Per essere uno che non era titolare da tre anni, lasso di tempo in cui ha disputato appena quattro gare, il giudizio &egrave; pi&ugrave; che positivo. Qualche exploit in qualifica, a punti una sola volta in gara (Melbourne) ed una volta nella sprint (Spielberg), ma tutto sommato sui livelli di Magnussen in gara se non un filo superiore. Kevin era meno arrugginito di lui, per cui il 2023 di Nico &egrave; stato positivo: si sarebbe augurato di trovare un'altra monoposto, ma sono cose che esulano dalle colpe di un pilota. &nbsp; Alfa Romeo-Sauber  Valtteri Bottas: 5,5 Lo si &egrave; visto poco, quest'anno. Le prestazioni in gara della C43 non erano poi cos&igrave; pessime, ma la vettura aveva un'idiosincrasia con il giro secco e recuperare quando si parte indietro &egrave; sempre pi&ugrave; difficile. Tutto ci&ograve;, a livello motivazionale, pare averlo toccato: sta mostrando pi&ugrave; personalit&agrave; fuori dalla pista che prestazioni in pista, se &egrave; vero che Zhou, quest'anno, si &egrave; avvicinato molto tra tempi e rendimento. E' davanti a Guanyu in classifica, ma ha dato l'impressione di essere uno un po' svogliato. L'unico aspetto positivo del suo 2023, se vogliamo trovarlo, &egrave; che &egrave; stato il pilota meno &ldquo;costoso&rdquo; in termini di incidenti dopo Verstappen e Alonso. Guanyu Zhou: 5,5 Una domanda lecita da farsi &egrave;: &egrave; lui che &egrave; molto migliorato oppure sono gli standard di Bottas ad essersi abbassati? Domanda lecita e argomentazione aperta, perch&eacute; &egrave; difficile trovare certezze, e magari la risposta sta un po' nel mezzo. Lui qualche passo avanti lo ha oggettivamente compiuto, peccato che non sia stato coadiuvato da una macchina all'altezza. La collaborazione in fabbrica per&ograve; funziona bene, ed &egrave; un mattoncino importante per un team che sta attraversando una transizione non di poco conto. &nbsp; AlphaTauri  Daniel Ricciardo: 6,5 In McLaren ha vissuto un calvario, in AlphaTauri &egrave; tornato per ritrovarsi, anche a costo di mettersi a guidare una macchina dalle ambizioni inferiori. Comunque, qualcosa con lui &egrave; cambiato: i tecnici hanno apprezzato le indicazioni sulla AT04 ed anche grazie a ci&ograve; la squadra ha finito la stagione in crescendo. Ha corso a mezzo servizio perch&eacute;, oltre ad essere rientrato a fine anno, ha dovuto fare i conti con l'infortunio di Zandvoort: gli serve un 2024 all'altezza per essere un serio candidato alla Red Bull 2025. Yuki Tsunoda: 6,5 Come prestazioni &egrave; cresciuto, come irruenza c'&egrave; ancora da lavorare. Nell'ultima parte di campionato Ricciardo &egrave; stato un metro di paragone scomodo ma ha risposto presente alla chiamata, dimostrandosi in grado di competere anche contro un nome grosso: &egrave; sulla condotta che pu&ograve; migliorare, soprattutto dopo tre anni da titolare. Bravo comunque a sopravvivere con una macchina per lunghi tratti deficitaria. Liam Lawson: 6,5 Poche gare s&igrave;, ma abbastanza per promuoverlo nel giudizio. La Super Formula &egrave; stata una palestra molto importante nella quale &egrave; cresciuto, con tre vittorie e la piazza d'onore in campionato, ed anche grazie agli insegnamenti del Giappone si &egrave; fatto trovare pronto quando, all'improvviso, &egrave; stato chiamato per sostituire temporaneamente Ricciardo. Il 9&deg; posto di Singapore &egrave; un buon biglietto da visita, attende con ansia il 2025 a meno che non arrivi subito una chance a sorpresa gi&agrave; l'anno prossimo. Nyck De Vries: 5 E' stato fatto fuori gi&agrave; prima della pausa estiva, per cui il giudizio non cambia. Tuttavia, da allora le cose sono cambiate anche per lui: non ha fatto un granch&eacute; bene nelle dieci gare che Marko gli ha concesso ma in compenso gli si sono aperte le porte nel WEC, con un posto di primo piano: titolare con la Toyota. Dopo il titolo di Formula E e la parentesi in F1, chiss&agrave; che non possa vivere proprio nell'Endurance la pagina pi&ugrave; dolce della carriera. &nbsp; Williams  Alexander Albon: 7,5 A quanto pare, la Red Bull (leggi: Marko) lo ha ricercato, ma ha risposto &ldquo;no, grazie&rdquo;. Andare a confrontarsi di nuovo con Max, di questi tempi, &egrave; al limite del masochismo: ecco perch&eacute; risulta perfino logica la sua scelta di restare in una Williams in cui, oltre ad aver trovato un ambiente consono, ci sono pure interessanti prospettive di crescita. Magari le ambizioni nel breve termine sono inferiori, ma in questo momento Grove &egrave; il posto giusto per crescere ancora: stagione pi&ugrave; che positiva con tante buone gare, nell'augurio di avere l'anno prossimo una FW46 migliore della FW45. Logan Sargeant: 4,5 Ha le scusanti tipiche del deb, ma il confronto con Albon &egrave; stato impietoso: 22-0 in qualifica (peggior risultato tra compagni di squadra, non succedeva dal 2020 con Verstappen contro... Albon!), 27-1 il bilancio in termini di punti. Insomma, c'&egrave; parecchio da lavorare. La Williams su di lui ha puntato forte a fine 2022, forse il passaporto &egrave; stato un aiuto in pi&ugrave;, ma di certo non pu&ograve; bastare nel caso in cui, come sembra, a Grove puntino a risalire parecchio la classifica. O migliora in maniera decisa oppure nel 2025 rischia di non essere gi&agrave; pi&ugrave; sulla griglia di partenza. &nbsp; Alpine  Esteban Ocon: 6,5 Potrebbe anche prendersi un mezzo voto in meno, perch&eacute; tutto sommato Gasly, seppur di poco, gli arriva davanti in classifica. Inezie, comunque: 62-58, con Pierre che ringrazia soprattutto per i punti nelle sprint (8-2 a favore di Pierre). Tuttavia, nel complesso, &egrave; stato un confronto equilibrato, con un podio a testa e tanto agonismo su entrambi i lati del box. Di Esteban fa notizia una durezza in pista che, al di l&agrave; delle apparenze pi&ugrave; mansuete fuori dall'abitacolo, lo rende uno dei piloti pi&ugrave; ostici e aggressivi che ci siano nei duelli: un'indole che non lo fa amare, ma evidentemente apprezzata da una squadra che lo tiene in assoluta considerazione. Pierre Gasly: 6,5 Al primo anno nella nuova squadra &egrave; stato di poco davanti ad Ocon nel confronto interno pi&ugrave; equilibrato dell'intera griglia. Un buon 2023 per lui, anche se, podio in Olanda a parte, senza particolari sussulti. Lui ed Esteban pagano la situazione Alpine, spesso nella terra di nessuno e per questo svariate volte in lotta ravvicinata tra di loro: la collaborazione tra i due piloti &egrave; e sar&agrave; materia da gestire in futuro, ma di sicuro il primo problema dei francesi &egrave; una macchina mai veramente da vertice. &nbsp; Aston Martin  Lance Stroll: 5 Se si escludono Magnussen e Sargeant, &egrave; quello che ha la percentuale minore in termini di punti rispetto al compagno di squadra: 206-74 a favore di Fernando in termini assoluti, il che significa che ha raccolto appena il 35,9% dei punti dello spagnolo, senza contare le innumerevoli volte in cui &egrave; finito battuto in qualifica. A met&agrave; stagione sembrava perso, preso da una crisi d'identit&agrave; trapelata pure dagli atteggiamenti: sul finale di campionato per&ograve; ha dato segnali di ripresa tra Interlagos e Las Vegas, nella speranza che possa aver definitivamente messo alle spalle un periodo buio. Fernando Alonso: 8 Ha illuminato la scena in avvio di mondiale, arrivando a sperare concretamente nel ritorno ad una vittoria che ormai manca da un decennio (Barcellona 2013). Successivamente ha dovuto fare i conti con il calo prestazionale della AMR23 con relative ambiziosi ridotte, in un periodo coinciso anche con un suo calo di forma (e infatti qualche errore &egrave; arrivato). Nel complesso per&ograve; &egrave; stato un protagonista ritrovato in una F1 avara di colpi di scena, ed &egrave; stato un bene per lo show: con 8 podi stagionali (ne aveva messi insieme appena tre in tutta l'era ibrida prima del 2023), punta a fare meglio l'anno prossimo. &nbsp; McLaren  Lando Norris: 8,5 Gli manca sempre quel guizzo per il vero acuto, ma &egrave; anche vero che non ha avuto tutte queste occasioni. Dal pugno di frustrazione ai box nei test di Sakhir, al sorriso ritrovato quando debutta la versione &ldquo;B&rdquo;: da allora infila una serie di gare stupende che lo portano ben sette volte a podio con una MCL60 che si esalta nei curvoni veloci. E' diventato, suo malgrado, il pilota ad aver raccolto pi&ugrave; podi senza vincere: un'onta da cancellare al pi&ugrave; presto in un 2024 che promette di essere, per il team papaya, piuttosto entusiasmante. Oscar Piastri: 7,5 Tornava a correre dopo un anno di stop, in cui era stato un chiacchieratissimo uomo mercato tra Alpine e McLaren. Dopo qualche mese di dubbi, capisce di aver fatto la scelta giusta quando la MCL60 cambia passo ed inizia a filare, permettendogli di conquistare i primi podi della carriera (primo pilota nato nel terzo millennio a riuscirci). Si &egrave; pure tolto la soddisfazione di vincere una sprint, pur nella consapevolezza che in gara c'&egrave; ancora margine per migliorare: la sua &egrave; stata una stagione super positiva, ma senza dimenticare che in campionato Norris (con 4 stagioni di esperienza in pi&ugrave;, va detto) lo ha battuto 205-97 in termini di punti. &nbsp; Ferrari  Charles Leclerc: 8 Per quanto si dicesse all'esterno, Vasseur ha rivelato che i piloti le criticit&agrave; della macchina le hanno avvertite subito, gi&agrave; al simulatore e soprattutto lui. I primi giri in pista, poi, hanno dato la conferma di quello che tutti in Ferrari gi&agrave; temevano. Forse anche per lo spettro di una stagione avara di soddisfazioni, unito ad un feeling sbocciato veramente solo dopo l'estate con la SF-23, lo abbiamo visto protagonista di un inizio cos&igrave; cos&igrave;, che abbassa il giudizio complessivo sulla sua stagione. La sfiducia ha poi lasciato spazio ad una ritrovata fluidit&agrave; alla guida grazie all'aggiornamento di Suzuka e da l&igrave; non ha pi&ugrave; sbagliato: nelle ultime cinque gare ha portato a casa tre pole (delle cinque totali), cinque prime file e quattro podi in pista (poi uno tolto per squalifica) nelle quattro gare alle quali ha preso parte, considerando che in Brasile nemmeno &egrave; partito. Un finale in crescendo e da campione, qualche pensiero in meno in vista del 2024. Carlos Sainz: 7,5 Un finale di campionato amarissimo al termine di un'annata buona a livello di guida. In dirittura d'arrivo si &egrave; visto scippare la posizione nel campionato da tre piloti diversi, e per uno come lui che sta sempre molto attento alle graduatorie non dev'essere stato un boccone facile da buttare gi&ugrave;, perch&eacute; tanto &egrave; inutile negarlo: rispetto a Leclerc, ha sempre fatto molto pi&ugrave; caso al piazzamento in classifica (ambizione, a scanso di equivoci, legittima). E' stato per&ograve; pur sempre l'unico uomo della griglia capace di interrompere il monologo della Red Bull, un premio in una fase di campionato in cui stava andando davvero forte. A referto dunque, al di l&agrave; del 7&deg; posto in classifica, vanno una vittoria, tre podi totali e due pole. &nbsp; Mercedes  Lewis Hamilton: 8,5 Nella sua stagione una macchia (Qatar) e tante cose buone. Occhio a sottovalutarla, questa annata di Lewis: a livello di guida, una delle migliori con una Mercedes oltre che altalenante dal punto di vista prestazionale pure paurosamente in confusione a livello tattico. Un po' come il Verstappen del 2020, chiude terzo alle spalle di un duo imprendibile dopo aver fatto il possibile per tenere aperta la questione del vice-campione del mondo. Insomma, una stagione da campione (il confronto con Russell lo dimostra) anche se, per la seconda volta in carriera, chiude senza vittorie. George Russell: 5,5 Lo diciamo? Uno dei peggiori in rapporto al mezzo che guida ed al confronto con il compagno di squadra. Non &egrave; stata la velocit&agrave; a mancare, quanto piuttosto la concretezza; tanti, troppi errori, con sviste e leggerezze che hanno creato una voragine in classifica con Lewis, il quale lo ha battuto su tutti i fronti: punti, pole, podi, piazzamenti. Nel 2022 si era forse illuso di poter stare al vertice (e davanti a Lewis) con pi&ugrave; facilit&agrave;, ma stavolta Hammer (che contrariamente allo scorso campionato quest'anno non ha sacrificato le prime gare per fare il tester viaggiante) ha preso molto prima le misure sue e della macchina, battendolo ripetutamente e soprattutto, contrariamente a lui, sprecando poco per errori personali. L'importante &egrave; che lo abbia ammesso: ammettere un problema &egrave; il primo passo per risolverlo. &nbsp; Red Bull  Max Verstappen: 10 Quando gli aggettivi finiscono, finiscono: e allora hai voglia di continuare a vincere, si rischia sempre di scadere nel banale. C'&egrave; anche questo rischio, se imponi un monologo al limite della dittatura: record di vittorie, podi e punti stagionali, record di successi consecutivi, margine pi&ugrave; grande sul secondo in classifica e ci fermiamo per clemenza. Vincere, quando hai una macchina superiore, pu&ograve; non essere l'aspetto pi&ugrave; difficile: quello pi&ugrave; difficile &egrave; farlo ripetutamente, in ogni pista ed in ogni condizione, con distacchi a volte ciclistici. Alla fame di vittorie, accompagna un controllo del mezzo che in tanti in griglia si sognano: &egrave; questa l'estrema sintesi del Max III, e non &egrave; detto che sia finita qui. Sergio Perez: 6,5 Con quella macchina, &egrave; arrivato secondo nel mondiale e quindi in termini di freddi risultati ha fatto il suo. Per&ograve; non mettiamola gi&ugrave; troppo semplice: convivere con Max sarebbe difficile per chiunque. Poi magari un Hamilton, un Norris o un Leclerc migliorerebbero i suoi numeri, ma non &egrave; detto che potrebbero batterlo con ragionevole certezza. Come nel 2022, gli sviluppi allontanano la vettura dal suo stile e finisce per fare fatica, risultando talvolta uno in mezzo a tanti pur guidando la RB19. Porta a casa due vittorie, Jeddah e Baku, e la certezza definitiva (anche se non ci sarebbe stato bisogno del 2023) che a Milton Keynes non potr&agrave; mai essere nient'altro che un buon numero due.       

In 22 hanno preso parte a questo campionato: ecco i voti a tutti i protagonisti del Mondiale di F1 2023

F1 2023, le pagelle del Mondiale: i voti ai piloti

        Haas: 4  Gunther Steiner, alla vigilia del campionato, puntava su tre aspetti: un main sponsor finalmente solido, la continuit&agrave; dell'ufficio tecnico, la possibilit&agrave; di schierare, come piace a lui e Gene Haas, due piloti esperti. E invece, non &egrave; arrivato niente di buono: la squadra ha sbagliato il progetto, ci ha messo un po' troppo a portare gli aggiornamenti (il vero nuovo pacchetto &egrave; arrivato solo ad Austin) e nelle poche gare a disposizione con la VF-23 rivoluzionata nel concetto il team pare aver trovato pi&ugrave; dubbi che certezze, se &egrave; vero che negli ultimi GP Hulkenberg ha corso con la vecchia configurazione e Magnussen con quella nuova. In pratica, nemmeno la guida di due piloti esperti ha saputo dare una linea, segno che in casa Haas sono state le idee di base a mancare. La VF-23 ha vissuto di exploit in qualifica ma ha sempre sofferto il degrado in gara: l'ultimo posto tra i Costruttori, molto deludente, ne &egrave; la conseguenza. Sfoglia le pagine per scoprire gli altri voti &nbsp; Alfa Romeo-Sauber: 4,5  Eravamo al primo atto del processo di transizione da Alfa Romeo ad Audi, con la Sauber che rester&agrave; &ldquo;sola&rdquo; nelle prossime due stagioni in attesa che arrivi concretamente il marchio tedesco. Nel frattempo, la collaborazione (pi&ugrave; economica che tecnica) con il Biscione si &egrave; risolta con uno dei peggiori risultati di questi sei anni insieme: la C43 nel passo gara ogni tanto ha fatto vedere pure buone cose, ma i suoi risultati (16 punti in tutto) sono stati troppo condizionati dall'aver sempre sofferto sul giro secco. Bottas e Zhou sono una coppia che piace ad Hinwil per il modo molto prolifico che hanno di lavorare assieme, ma senza la vettura giusta hanno potuto farci poco. Sfoglia le pagine per scoprire gli altri voti &nbsp; AlphaTauri: 6,5  I 18 anni con Franz Tost si sono chiusi con un 8&deg; posto tra i Costruttori che &egrave; comunque un segnale di ripresa, dopo che l'anno scorso le cose erano andate peggio (anche se, ironia della sorte, i punti erano stati molti di pi&ugrave;). Dopo aver tremendamente sofferto ad inizio anno, tra Faenza e Bicester si &egrave; venuti a capo dei problemi della AT04 che ha sub&igrave;to correzioni e cambiato passo: un finale di campionato in crescendo che fa ben sperare in una definitiva ripresa nel 2024. La girandola dei piloti da un lato ha tolto un po' di continuit&agrave;, dall'altro ha portato pi&ugrave; punti di vista differenti agli ingegneri: non &egrave; necessariamente un male quando hai una macchina che deve crescere. Sfoglia le pagine per scoprire gli altri voti &nbsp; Williams: 7  Dal 10&deg; al 7&deg; posto ai Costruttori nel giro di un anno, nessuno ha guadagnato tante posizioni come loro. &Egrave; il sintomo di una crescita tangibile, di un percorso chiaro indicato da James Vowles, il volto della ripartenza. La FW45 ha mantenuto le ottime velocit&agrave; di punta della progenitrice ma ha aggiunto un buon livello di carico, e infatti almeno con Albon ha saputo essere a suo modo protagonista. Sarebbe stato curioso vedere come sarebbero andate le cose con una seconda macchina pi&ugrave; competitiva: perch&eacute; non ce ne voglia, ma l'unica nota stonata del 2023 della Williams &egrave; Logan Sargeant. Sfoglia le pagine per scoprire gli altri voti &nbsp; Alpine: 6  Il 2023 &egrave; stato l'anno dell'ennesima rivoluzione organizzativa e dell'ennesimo punto di domanda sotto la voce sportiva. Passano una stagione un po' nella terra di nessuno, come rispecchia chiaramente la classifica finale: con i loro 120 punti, sono a -160 da chi li precede (Aston Martin) ma a +92 da chi li insegue (Williams). Sostanzilmente, quest'anno &egrave; stato difficile lottare per qualcosa, mentre di diverso avviso sono stati i loro piloti, sempre piuttosto aggressivi. Nel complesso, un'annata senza infamia n&eacute; lode vissuta con qualche exploit, come il podio di Ocon a Monaco o quello di Gasly in Olanda. Sfoglia le pagine per scoprire gli altri voti &nbsp; Aston Martin: 8  &Egrave; vero che sono calati (e tanto) nella seconda fase dell'anno prima di ritrovarsi negli ultimi GP, ma bisogna anche ricordare da dove partissero. Nell'inverno hanno rivoluzionato la macchina ed a marzo sono stati la pi&ugrave; bella sorpresa del mondiale.  Tenere il ritmo della concorrenza &egrave; stato difficile ed alla fine il 5&deg; posto tra i Costruttori &egrave; anche meno di quanto avessero sperato, ma con 8 podi stagionali hanno dato una sterzata decisa al percorso fatto sin qui dal team di Silverstone sotto la gestione di Stroll. Ad maiora, &egrave; quello che sperano. Sfoglia le pagine per scoprire gli altri voti &nbsp; McLaren: 8,5  Senza esagerazioni, il recupero prestazionale nel corso dell'anno &egrave; stato tra i pi&ugrave; impronosticabili e grandiosi dell'era moderna, di sicuro il migliore dall'introduzione dell'ibrido. Stella, al primo anno da team principal, ha chiesto un po' di credito ad inizio anno ma ha dimostrato con i fatti che le sue non erano solo promesse: la MCL60 che tocca l'asfalto da Spielberg in poi &egrave; una macchina con pochi punti deboli che si &egrave; saputa togliere soddisfazioni. Red Bull a parte, sono quelli che arrivano con lo slancio migliore al 2024. Sfoglia le pagine per scoprire gli altri voti &nbsp; Ferrari: 6  Viene da chiedersi il perch&eacute; di quelle dichiarazioni strombazzanti di inizio stagione, se i piloti avevano avvertito delle criticit&agrave; immediate sulla macchina gi&agrave; al simulatore. Fatto sta che al primo anno di Vasseur, il quale si &egrave; ritrovato a prendere un treno, pardon una SF-23, in corsa, di titolo si &egrave; smesso di parlare gi&agrave; dopo i test. Dunque, gli obiettivi sono stati ricalibrati ed &egrave; su questa misura che va soppesata la stagione: la sufficienza arriva perch&eacute;, pur se battuti da Mercedes (che imporrebbe una insufficienza, essendo il traguardo del 2&deg; posto nel Costruttori fallito), &egrave; della Ferrari l'unica vittoria non Red Bull dell'anno. Non &egrave; e non pu&ograve; essere una vittoria che salva la stagione, ma che la migliora nel complesso s&igrave;. Positivo il finale in crescendo. Sfoglia le pagine per scoprire gli altri voti &nbsp; Mercedes: 6,5  Tra un finale in difficolt&agrave; (3 podi nelle ultime dieci gare, cio&egrave; quelle dopo la pausa estiva) ed i pasticci tattici, sarebbero da insufficienza piena. Per&ograve; battono la Ferrari ed arrivano davanti nel mondiale degli altri, ed al di l&agrave; di tutto il risultato finale nello sport professionistico cambia sempre il quadro finale, indipendentemente dall'esecuzione (che resta importante). Arrivare secondi senza vittorie, del resto, &egrave; una mezza impresa: era accaduto solo alla BAR del 2004 ed alla BMW del 2007. Con una W14 che mette la squadra di Wolff spesso in difficolt&agrave; per la sua incostanza, sono riusciti comunque a salvare il salvabile pur mancando, per la prima volta dal 2011, almeno una vittoria di tappa. Sbagliare &egrave; umano, perseverare &egrave; diabolico: dopo la W13 e la W14, promettono una W15 molto diversa. Sfoglia le pagine per scoprire gli altri voti &nbsp; Red Bull: 10  Singapore ci ricorda che non si pu&ograve; usare il termine &ldquo;invincibili&rdquo;, ma non ci sono andati nemmeno tanto lontani: 21 vittorie in 22 GP e record della categoria completamente riscritti. Titoli stravinti con la soddisfazione di chiudere, per la prima volta in 19 anni di storia, ai primi due posti in classifica Piloti. Horner, Newey, l'eminenza grigia Marko e Verstappen: un quartetto scomodissimo con cui dover fare i conti. Hanno azzeccato pi&ugrave; di altri il progetto di queste vetture e stanno vivendo di rendita, e non &egrave; detto che nel 2024 la musica cambi: la RB20 ha avuto tutto il tempo per essere studiata e pensata nei dettagli. Intanto, lode alla RB19: chiss&agrave; se nascer&agrave; mai una macchina pi&ugrave; vincente di lei. Leggi anche: Mercato piloti, a Red Bull non mancano le opzioni verso il 2025       

Ci sono volute 22 gare per decretare una classifica finale molto incerta alle spalle della Red Bull e molto povera di punti nelle ultime posizioni: ecco i voti a tutte le squadre protagoniste del mondiale di F1 2023

F1 2023, le pagelle del Mondiale: i voti alle squadre

Max Verstappen: 10  In Red Bull il finale di stagione &egrave; stato talmente logorante che dopo le FP3 Horner e Marko si sono messi a scommettere se Max sarebbe riuscito a mettere la macchina in prima fila o no: ha vinto Chris ed Helmut ha dovuto mettere sul piatto 500 euro destinati alla festa di squadra di fine anno. Insomma, tutto in scioltezza nonostante dopo le libere 3 effettivamente non sembrasse la solita solfa: poi invece sono arrivate qualifiche e gara e Max, con l&#39;amatissima RB19, &egrave; tornato a far rispettare la sua legge, prendendosi il lusso di fare lo stratega: &ldquo;Se serve a Checo, fermate prima lui&rdquo;. Un&#39;annata strepitosa.  Verstappen: &quot;Annata straordinaria, godiamocela&quot;  Charles Leclerc: 9  Da Suzuka in poi, abbondanza di alta qualit&agrave;. E&#39; bastato un fondo diverso per fargli ritrovare un feeling alla guida che aveva perso soprattutto in estate, nella fase centrale del campionato. Della posizione in classifica Piloti gli frega zero eppure ha chiuso in top 5, ma senza dare la medaglia d&#39;argento ad una Ferrari che fa bene a coccolarselo: magico in qualifica, impeccabile nella gestione delle gomme, lucidissimo quando insieme alla squadra riflette su come dare a Perez il massimo supporto possibile pur di finire davanti a Russell. Padronanza assoluta della situazione: l&#39;approccio al 2023 &egrave; stato difficile, ma ha concluso da campione.  Leclerc: &quot;Aiutare Perez? L&#39;ho deciso sul momento&quot;  George Russell: 8  Dopo tanto penare, un sorriso. Ed &egrave; bene che sia arrivato proprio sul gong di un&#39;annata per certi versi disastrosa per lui, che infatti lo ha candidamente riconosciuto. Ha capito che c&#39;&egrave; ancora tanto da imparare, e almeno ad Abu Dhabi ha trovato velocit&agrave; e fiducia: quello di Yas Marina &egrave; solo il secondo podio dell&#39;anno ma &egrave; felice di essere risultato decisivo nella tappa decisiva per il 2&deg; posto tra i Costruttori. In difficolt&agrave; con le gomme nel finale, ma ha salvato il podio: ora l&#39;imperativo &egrave; azzerare tutto e ripartire per un 2024 che dovr&agrave; essere molto diverso.  Russell: &quot;Questo podio &egrave; un enorme sollievo&quot;  &nbsp;  Yuki Tsunoda: 8  Una grande gara dopo una grande qualifica. Dopo Abu Dhabi, il Messico fa ancora pi&ugrave; male perch&eacute; pesa tantissimo nell&#39;economia del campionato, ma ormai &egrave; andata: voleva onorare il suo mentore Franz Tost con una prova maiuscola e ci riesce, difendendo con i denti la posizione su Hamilton nelle battute finali. Perfetto anche sul fronte della gestione: ben 36 giri sulla hard. Corresse sempre cos&igrave;...  Fernando Alonso: 6,5  Non una corsa facile, ma chiude 7&deg; e salva la quarta posizione nel campionato Piloti, che qualcosa vorr&agrave; pur dire se nel Costruttori la squadra arriva quinta. Valore aggiunto, insomma, come tante altre volte: si diletta a lottare con Hamilton, poi prende margine e si gode gli ultimi giri con la AMR23, la macchina che gli ha restituito il gusto di tornare a lottare numerose volte per il podio.  Sergio Perez: 6  Dopo il traguardo sbraita verso la direzione gara e francamente non ha tutti i torti, perch&eacute; i 5&rdquo; per l&#39;episodio con Norris sono piuttosto severi. Come al solito si complica la vita al sabato (ultima prima fila conquistata sul campo: Miami) ed in gara &egrave; costretto a recuperare: il passo era da secondo posto, ma se parti nel traffico poi &egrave; chiaro diventi difficile recuperare in fretta. In squadra poi virano sulle due soste per lui: ancora una volta d&agrave; la misura di come Max, nonostante una RB19 spaziale, ci abbia messo parecchio del suo.  Lewis Hamilton: 6  L&#39;ultimo ballo con questa macchina &egrave; una piccola, ma proprio piccola, rimonta: da 11&deg; a 9&deg;, senza riuscire a passare nemmeno Tsunoda nel finale. Sin da sabato ha il sospetto che ci sia qualcosa che non funzioni sulla monoposto e ci saranno sicuramente analisi approfondite, perch&eacute; per tutto il weekend ne ha troppo di meno rispetto a Russell. Felice comunque di archiviare un&#39;altra stagione avara di soddisfazioni. Arrivederci W14: a mai pi&ugrave;. Sperando che stavolta lo accontentino davvero.  &nbsp;  Alpine: 4,5  Riescono a fare arrabbiare i piloti pure quando come squadra non c&#39;&egrave; niente di niente da giocarsi. La lotta era solo tra i piloti, vicinissimi in classifica, ma finiscono entrambi fuori dai punti e resta tutto cos&igrave;, con Gasly davanti ad Ocon in graduatoria. In gara Gasly si arrabbia perch&eacute; subisce l&#39;undercut di Ocon pur essendo davanti, ma la spiegazione &egrave; che il team ha deciso di sdoppiare le strategie: una sola sosta per Esteban, due per Pierre. Ma non funziona nessuna delle due: 12&deg; Ocon, 13&deg; Gasly.  Carlos Sainz: 4  Per lui che ci tiene tanto, la classifica Piloti finale &egrave; uno smacco: 7&deg;, superato in un solo colpo da Alonso, Leclerc e Norris. Abbastanza per metterlo di umore nero, in un finale di stagione amarissimo: sfortunato a Las Vegas ed in parte anche ad Abu Dhabi, ma &egrave; soprattutto la mancanza di passo della domenica a lasciare sbigottiti. Anche per i tempi che non ci sono (sarebbe dovuto arrivare almeno al giro 30 con la hard, ma non ci riesce), il muretto azzarda una strategia meno studiata di una mossa a scopone scientifico, facendo all-in su una safety car che non arriva. Sarebbe bastato poco per dare al team la piazza d&#39;onore tra i Costruttori, ma non gli riesce neanche il minimo.  Sainz, finale di 2023 amaro: &quot;Due gare difficili da digerire&quot;  Alfa Romeo-Sauber: 4  Il finale peggiore possibile per la collaborazione tra Alfa Romeo e Sauber. Una corsa completamente anonima, con le C43 sempre indietro e praticamente mai inquadrate. Il team, consapevole della poco competitivit&agrave;, azzarda due strategie coraggiose diversificando il piano tra i due piloti (media-dura-media per Zhou, unico a farlo, e dura-media con singola sosta per Bottas, pure lui unico a tentare questa strada), ma il risultato non arriva semplicemente perch&eacute; la macchina a Yas Marina non c&#39;&egrave;. Penultimo posto tra i Costruttori: pure Alunni Bravi dice che non meritavano di pi&ugrave;.  &nbsp;  Gli altri    Ci si aspettava un po&#39; di pi&ugrave; dalla McLaren, che chiude al 5&deg; e 6&deg; posto una gara nella quale si puntava al podio; le ambizioni di giornata si sgonfiano praticamente subito: voto 6,5 a Norris e voto 6 a Piastri perch&eacute; Lando chiude davanti, evidenziando una migliore gestione delle gomme. Sufficienza di stima a Stroll (voto 6): doppia hard nei primi due stint e gomma media nel finale, la strategia che in pratica avrebbe potuto fare anche la Ferrari, con Lance che viene premiato con un punto. Senza acuti il finale di stagione di Albon (voto 6), che chiude con uno scialbo 14&deg; posto, facendo pur sempre meglio dell&#39;anonimo Sargeant (voto 5), 16&deg; all&#39;arrivo. Non convince la prova di Ricciardo (5,5), pi&ugrave; in difficolt&agrave; di Tsunoda per tutto il fine settimana, e poco da dire sulla gara di Ocon e Gasly: voto 5,5 ad entrambi nonostante la squadra provi a diversificare, senza successo, la strategia tra le due macchine. In casa Haas Hulkenberg (voto 5,5) vince ancora il confronto con Magnussen (voto 4): Nico perde cinque posizioni al via (da 8&deg; a 13&deg;) e le sue speranze di punti finiscono subito, Kevin invece &egrave; ai box dopo soli 5 giri e finisce ultimissimo. Poca gloria nell&#39;ultima apparizione del marchio Alfa Romeo sulla carrozzeria della Sauber: il team sdoppia la strategia ma non esce niente di buono, con il 17&deg; posto di Zhou (voto 5) ed il 19&deg; di Bottas (voto 4).  GP Abu Dhabi: i 5 temi del fine settimana 

Nell&#39;ultimo atto della stagione Verstappen vince ancora, mentre Leclerc &egrave; autore di una prova maiuscola; bene Russell e Tsunoda, fine settimana difficile per Hamilton e da dimenticare per Sainz

GP Abu Dhabi: le pagelle

Max Verstappen: 10  Un weekend da antidivo. Cattivo nelle dichiarazioni, cattivo in pista: non fa sconti a Leclerc in partenza, schernisce i commissari dopo la penalit&agrave;, non ha piet&agrave; di Russell quando George gli lascia il varco nell&#39;unico vero sorpasso da pelo senza il minimo ausilio del Drs. Insomma, pu&ograve; piacere o non piacere, pu&ograve; essere scomodo e aggressivo, ma resta Max Verstappen, ovvero il re di una stagione da dominatore incontrastato: fa 53, come Vettel, in una domenica in cui tra penalit&agrave;, problemi al primo stint e superiori&agrave; della RB19 molto ridotta aveva tutto per perdere. E invece, come al solito, vince.  Verstappen: &quot;Gara divertente&quot;  Charles Leclerc: 10  Quando si prova a spiegare perch&eacute; faccia impazzire i ferraristi, far rivedere gli ultimi 10 giri pu&ograve; essere un bel modo per essere esaustivi: pilota tutto cuore che si aggrappa all&#39;ala mobile ed una guida sopraffina nel lento per non far scappare via Perez, fulminato con una staccata in cui una preghierina ai freni non &egrave; fuori luogo. Un paio di sbavature, partenza (a Maranello si devono rivedere le frizioni) e lungo in curva 11: &egrave; l&#39;ennesima pole che se ne va (e Max ringrazia: 11&deg; vittoria con lui in pole), ma &egrave; anche un 2&deg; posto d&#39;oro.  Leclerc: &quot;Un gran 2&deg; posto&quot;  Esteban Ocon: 9  Da 16&deg; a 4&deg;: messa cos&igrave;, pare un miracolo. In realt&agrave;, il punto di svolta della sua gara &egrave; la partenza: si destreggia nel caos di curva 1 e guadagna subito otto posizioni, situazione che cambia completamente prospettiva alla sua domenica. Veloce nel ritmo, solido nei duelli e bravo nella gestione: non va incontro alla crisi con gomma dura che invece falcia Gasly, e chiude con il miglior risultato stagionale dopo il podio di Monaco.  &nbsp;  Lance Stroll: 8  Un po&#39; come Ocon, approfitta dalla caotica partenza per risalire posizioni (addirittura 10: da 19&deg; a 9&deg;), ma nel suo caso &egrave; un guadagno effimero perch&eacute; partendo con la soft (unico insieme a Tsunoda) sceglie di approfittare della safety car del giro 3 per smarcare subito l&#39;obbligo di mescola e passare alla hard, puntualmente rimontata con la seconda safety, la quale &egrave; un ulteriore aiuto alla sua corsa. E&#39; una domenica dalla quale insomma ne esce alla grandissima, con un 5&deg; posto prelibato e dovuto solo in parte alla sorte o alla bont&agrave; della Aston Martin, che con i pezzi vecchi ha ritrovato smalto. Bravissimo.  Sergio Perez: 7,5  La safety car gli restituisce con gli interessi quello che la partenza gli toglie (rompe l&#39;ala sbattendo su Zhou, il quale frena all&#39;improvviso costretto dal testacoda di Alonso), e per qualche giro spera pure nel colpaccio. Niente da fare contro Max, sottovaluta l&#39;intraprendenza di Leclerc: dice che si aspettava un tentativo, a maggior ragione non convince sul perch&eacute; non chiuda prima la porta in curva 14. Aveva forse un assetto troppo carico che lo penalizza sul dritto, ma &egrave; anche quello che lo aiuta in curva. Battuto per la seconda volta di fila in volata, ma stavolta &egrave; meno amara: 2&deg; posto in classifica Piloti assicurato e gara da protagonista dopo aver temuto di vagare nell&#39;anonimato dopo l&#39;ennesima, pessima qualifica.  Carlos Sainz: 6,5  La gara, di per s&eacute;, non &egrave; male: buon passo ma troppo ottimista al via, quando rischia grosso e riparte dal fondo, una macchia che limita il suo voto. Per il resto, &egrave; un GP nel quale corre con pazienza aspettando l&#39;occasione giusta per tornare in ballo: la safety car da questo punto di vista lo aiuta non poco, ma il 6&deg; posto finale, ben inferiore al potenziale della SF-23 di Las Vegas, non basta per mitigare una delusione che si taglia a fette per l&#39;episodio del venerd&igrave; e relativa penalit&agrave; in griglia, che ha condizionato il suo intero fine settimana. Con il senno di poi, se non avesse sbagliato in curva 1 forse sarebbe addirittura rientrato in lotta per il podio, ma sono tutti discorsi che appartengono al mondo delle idee.  Sainz: &quot;Gara difficile&quot;  Lewis Hamilton: 6,5  Non un gran weekend. La qualifica segna il suo fine settimana e deve inventarsi due rimonte, la prima dopo la partenza e la seconda in seguito al contatto con Piastri, nel quale rimedia una foratura. La safety car lo rimette in corsa per un piazzamento, ma quando la vettura di sicurezza si toglie di mezzo &egrave; 17&deg;, praticamente con tutto da rifare: con testa e piede piazza un sorpasso dopo l&#39;altro e porta a casa 6 punti nel giorno in cui certifica la medaglia di bronzo nel campionato Piloti.  Qui Mercedes: Ferrari migliore di noi nel gestire il graining  &nbsp;  George Russell: 5  Riesce a finire dietro in un weekend in cui &egrave; costantemente pi&ugrave; veloce di Hamilton: pure questa &egrave; un&#39;impresa. Scherzi a parte, molto male: partiva terzo con concrete possibilit&agrave; di podio, si perde nel gruppo e quando la lucidit&agrave; viene meno, chiude in maniera troppo avventata su Verstappen. Riconosce l&#39;errore, ma &egrave; una magra consolazione: ha un bel passo e negli ultimi metri passa pure Ocon, ma &egrave; solo un&#39;illusione perch&eacute; i 5&rdquo; di penalit&agrave; lo cacciano dal 4&deg; all&#39;8&deg; posto, proprio alle spalle di Lewis. Ancora una e questo dannato (per lui) 2023 sar&agrave; finito.  La classifica Piloti  Pierre Gasly: 5  Ottimo nel primo stint con la media, incredibilmente in difficolt&agrave; con la dura. Ci saranno parecchie cose da rivedere nel briefing, perch&eacute; mentre Ocon con la hard va a nozze, lui scivola clamorosamente indietro e non sopravvive al gruppo: ripartiva terzo dopo l&#39;ultima safety car, chiude 11&deg;. Parla di gomme sgranate e di una gran bella occasione buttata via.  Lando Norris: 4  Per fortuna &egrave; stato solo un grande spavento e niente pi&ugrave;. Tuttavia, l&#39;errore rimane: perde il controllo (per un dosso, dice) ed &egrave; l&#39;unico in tutta la domenica a commettere un errore cos&igrave; pesante. Fuori praticamente prima di cominciare, peccato perch&eacute; la corsa ha dimostrato che ci sarebbero state occasioni anche per lui. La MCL60 non era il fulmine visto ad Interlagos ma almeno in gara, tra le mani di Piastri, si era accesa: ad Abu Dhabi per difendere il 4&deg; posto nei Costruttori del team, e magari per beffare Alonso e Sainz in classifica Piloti.  La classifica Costruttori  &nbsp;  Gli altri    Una buona gara per Piastri (voto 6,5): partiva molto indietro ma trova un ottimo ritmo, il 10&deg; posto (pi&ugrave; giro veloce) non rispecchia il vero potenziale in gara della McLaren. La faccenda &egrave; tutta qui: Oscar, scattato con la hard, ha rimontato la dura dopo l&#39;incidente con Lewis perch&eacute; in quel momento sarebbe stato impensabile concludere la gara con un solo altro set di medie, non montato in occasione della safety car uscita per i detriti lasciati da Verstappen e Russell: col senno di poi, una sosta in quel momento sarebbe stata la scelta giusta, anche a costo di pagare qualcosa nel finale con l&#39;inevitabile crollo della media. Detto dell&#39;australiano, non sfavillante la prova di Alonso (voto 6): Nando sbaglia al via, ma poi risale e porta a casa un 9&deg; posto, riprendendosi di fatto la posizione di partenza. Voto 6 pure a Magnussen, 13&deg; dopo aver fatto quel che poteva: ancora niente punti per una Haas ormai rassegnata all&#39;ultimo posto tra i Costruttori. Tanto rammarico invece in casa Williams, le cui ambizioni sono state castrate dall&#39;unico set di hard a disposizione (montato su entrambe le vetture una decina di giri prima l&#39;ultima safety car): le posizioni di partenza erano invitanti ma sia Albon (da 5&deg; a 12&deg;: voto 5,5) sia Sargeant (da 6&deg; a 16&deg;: voto 5) si perdono in gara con un set gi&agrave; usato (e gi&agrave; sollecitato dal ciclo termico) e non riescono a duellare ad armi pari con la concorrenza. Impalpabile Ricciardo (voto 5,5), anonimamente a met&agrave; gruppo cos&igrave; come Zhou (voto 5,5), il quale comunque fa meglio di Bottas (5), disperso per le strade di Las Vegas anche per colpa dei danni rimediati in avvio al diffusore. Problemi tecnici invece per Hulkenberg e Tsunoda, entrambi fuori anzitempo ma entrambi praticamente anonimi: voto 5 a tutti e due. 

Voto massimo per Verstappen e Leclerc, ma bravissimo pure Ocon; bene Stroll e Perez nonostante Checo si faccia sorprendere nel finale, bocciati Russell, Gasly e Norris

GP Las Vegas: le pagelle

Max Verstappen: 10  Livello di impegno: &ldquo;Per poco non finivo dritto in curva 4 mentre osservavo il duello tra Checo e Alonso sul maxischermo&rdquo;. Norris prova a fargli un po&#39; pi&ugrave; di compagnia, ma alla fine regna sempre la solitudine del numero 1. Voleva il successo ad Interlagos per cancellare le ultime due edizioni, e lo fa nel modo pi&ugrave; appropriato, dominando dall&#39;inizio alla fine. Record di podi in una stagione, percentuale di successi pi&ugrave; alta di sempre all&#39;interno del singolo campionato; era dal 1952 che questo primato attendeva di essere battuto e ci si stava rassegnando all&#39;idea che diventasse eterno: la Storia non aveva ancora fatto i conti con lui.  Verstappen: &quot;Gestione gomme ok, forti nello stint centrale&quot;  &nbsp;  Fernando Alonso: 10  Per usare l&#39;espressione tanto cara a Massimiliano Allegri, allenatore della Juve, con Perez &egrave; stato un arrivo di corto muso. Il parallelo con il mondo ippico sarebbe stato pi&ugrave; appropriato se avesse corso per il Cavallino Rampante piuttosto che per la Aston Martin, ma vabb&egrave;. Prima della volata finale, comunque, ci sono stati quasi 30 giri da fenomeno assoluto: gioca con le traiettorie e la ricarica energetica, illude Perez e quando Checo lo passa, si aggrappa a tutto il suo talento per prendersi un podio che conta molto pi&ugrave; di altri in un periodo non facile. Strepitoso.  Rivivi la domenica di Interlagos  &nbsp;  Lando Norris: 9  Non fermarsi quando Verstappen &egrave; andato ai box? Una bella idea, ma troppo rischiosa: Max poteva recuperare quasi 2&rdquo; al giro (e sarebbe stato impossibile tenerlo dietro) ed in pi&ugrave; avrebbero potuto esserci spiacevoli complicazioni con un set di medie che aveva percorso gi&agrave; pi&ugrave; di 30 giri. Il suo stint di 32 giri sulla &ldquo;gialla&rdquo; &egrave; stato il pi&ugrave; lungo di giornata: ritardare la sosta &egrave; stato comunque utile per stampare il giro veloce e prendersi un punto in pi&ugrave;. Perfetto su tutto il resto, dalla partenza (da sesto a secondo) fino alla gestione delle gomme.  Norris: &quot;Dobbiamo accontentarci del 2&deg; posto&quot;  &nbsp;  Lance Stroll: 8  Giusto criticarlo quando sbaglia, giusto sottilineare le belle prestazioni quando ci sono. Addirittura terzo in qualifica, ottimo 5&deg; in gara, a soli 6&rdquo; da Fernando e quindi dal podio: a livello di passo gara, una delle migliori domeniche del suo complicato 2023. La Aston ritrova competitivit&agrave; e lui ed Alonso ritrovano il sorriso: per prendere la McLaren tra i Costruttori &egrave; tardi, ma magari si divertiranno un po&#39; di pi&ugrave; tra Las Vegas ed Abu Dhabi, ammesso e non concesso che Interlagos non si riveli un caso isolato per la AMR23.  La classifica Costruttori  &nbsp;  Sergio Perez: 7  Nel duello con Alonso ci fa la figura del pivello, ma accetta la sconfitta con sportivit&agrave;: guardare come si congratula con Nando nell&#39;area interviste, per poi confermare di fronte ai microfoni di essersi sinceramente divertito. Pi&ugrave; che di risultati, aveva bisogno proprio di questo: ritrovare il piacere della guida e della competizione. Per cui, anche se nel duello non &egrave; esattamente irreprensibile, un mezzo voto in pi&ugrave; per una prestazione in crescita rispetto alle ultime settimane. Di base serve (molto) di pi&ugrave;, ma &egrave; ripartito dopo la botta, soprattutto psicologica, del Messico e non era facile.  La classifica Piloti  &nbsp;  Pierre Gasly: 7  Partiva 15&deg; e probabilmente se prima del via gli avessero detto che avrebbe battuto le Mercedes non ci avrebbe creduto. Invece, una Alpine piuttosto scarica con gli assetti si riscopre efficace a San Paolo, dove trova un ritmo molto buono e appunto migliore delle W14, e nemmeno pi&ugrave; di tanto inferiore alla Ferrari di Sainz: il team diversifica le strategie tra le due macchine ed a lui capita quella migliore, quella delle due soste.  F1 2023: il calendario  &nbsp;  Carlos Sainz: 6,5  Una domenica da onesto mestierante, niente pi&ugrave;. Settimo in griglia, ma di fatto sesto per il ko anticipato di Leclerc: dunque dove parte arriva, senza avere la velocit&agrave; per prendere Stroll. Infatti Vasseur non ha parlato di degrado, ma di ritardo sul passo costante, segno che mancava proprio la prestazione. Paga qualcosa nel traffico del primo stint, in aria libera la situazione migliora ma non abbastanza per andare oltre il 6&deg; posto. Memorandum: gettare nel cestino la frizione.  Sainz: &quot;Red Bull e McLaren di un altro pianeta&quot;  &nbsp;  Yuki Tsunoda: 6,5  L&#39;errorino lo commette sempre (riguardare primi giri), ma in Brasile andava forte: 6&deg; nella sprint, 9&deg; in gara. Fanno 5 pregiatissimi punti per un&#39;AlphaTauri che forse si &egrave; svegliata tardi per andare a prendere la Williams in classifica, ma per la quale &egrave; gi&agrave; qualcosa poter fare certe valutazioni. Doveva farsi perdonare lo strafalcione del Messico, in parte ci &egrave; riuscito: bravo.  &nbsp;  Ferrari: 4  Leclerc che nemmeno parte, Sainz che sbotta contro la frizione, le due Alfa Romeo entrambe ko con il sospetto che, anche nel loro caso, la causa sia da ritrovare nella Pu che proviene da Maranello. Insomma, una domenica difficile: negli ultimi 4 GP, sono arrivate due non partenze ed una squalifica per motivi tecnici. Non il massimo, e per questo risulta incredibile che nonostante tutto siano arrivati 2 punti in pi&ugrave; rispetto alla Mercedes. Scadente pure la prestazione: SF-23 quarta forza dietro pure alla Aston Martin.  Vasseur: &quot;Avevamo puntato tutto sulla gara&quot;  &nbsp;  Mercedes: 3  Interlagos 2022 &egrave; stato, forse, il luogo del delitto per le ambizioni del 2023. Il cerchio del concetto delle pance rastremate si &egrave; chiuso nella maniera peggiore, con la dimostrazione arrivata un anno dopo sempre ad Interlagos: le &ldquo;zeropod&rdquo; sono sparite da un po&#39;, tuttavia cambiare la carrozzera significa cambiare il vestito, non quello che c&#39;&egrave; sotto, che evidentemente &egrave; in buona parte da rifare. La peggior domenica dell&#39;anno, con la miseria di soli 4 punti raccolti su una pista sulla quale, invece, c&#39;era la segreta speranza di dar fastidio a Verstappen.  &nbsp;  Gli altri  Per quanto riguarda la debacle della Mercedes non hanno colpe i piloti, che hanno cercato di portare a casa il massimo da una situazione di inferiorit&agrave; tecnica conclamata: 6 sia ad Hamilton che a Russell, protagonisti di prestazioni simili prima che George fosse richiamato ai box per il ritiro. Stesso discorso in casa Alfa Romeo, con una sufficienza sia per Bottas che per Zhou (6 ad entrambi): tutti e due stavano provando a giocarsi le loro carte in gara, ma nessuno dei due &egrave; riuscito a vedere il traguardo. Buona la gara di Ocon (voto 6,5): il team lo mette su una strategia a tre soste, il che significa per lui attaccare dall&#39;inizio alla fine, e viene premiato con il punto del 10&deg; posto, dopo aver giustamente dato strada a Gasly. Voto 6,5 anche a Sargeant: Logan &egrave; l&#39;unico che si avvia con la gomma media, per cui dopo la bandiera rossa pu&ograve; sfruttare i tre set di soft nuovi a disposizione, un vantaggio che gli fa risalire la classifica fino all&#39;11&deg; posto. Per quanto riguarda gli incidenti al via, ne fanno le spese in tanti: tra questi Ricciardo (6), che corre da doppiato l&#39;intera gara, e pure Piastri (5), bocciato perch&eacute; scattando con un giro di ritardo aveva in Daniel l&#39;unico rivale, ma alla fine gli finisce dietro. Voto 6 ad Hulkenberg, fortunato ad uscire indenne dal triello iniziale che vede coinvolti lui, Magnussen ed Albon: voto 5 a Kevin che &egrave; l&#39;unico colpevole (aveva spazio a sinistra ma stringe troppo sul lato destro), senza voto invece l&#39;incolpevole Albon. Non giudicabile neanche Leclerc: fuori troppo presto e senza colpe.  GP Brasile: i 5 temi del fine settimana 

Uno straordinario Alonso torna sul podio mentre la Mercedes affonda; buone le prove di Norris e Stroll, Leclerc ovviamente non giudicabile, Verstappen sempre pi&ugrave; a spasso tra un record e l&#39;altro

GP Brasile: le pagelle

        Max Verstappen: 10 Chiss&agrave; che stava combinando nei primi giri, se poi il passo era quello. Gli unici momenti di alta tensione sono le partenze: ma che scatti primo o che scatti terzo, alla fine &egrave; sempre lui a girare in testa alla prima curva. Sulla hard vola, e vola verso un record che ha dell'incredibile: 16 vittorie in un anno, agganciato Prost a quota 51. Non ne sta sbagliando una, rendimento che rasenta la perfezione. E infatti ormai in Olanda non ci fanno nemmeno pi&ugrave; caso alle sue vittorie; nell'ultima domenica sportiva ha fatto pi&ugrave; notizia il tonfo dell'Ajax, ultima in classifica dopo la sconfitta per 5-2 con il "suo" PSV: un'altra gioia per il tifoso Max.  Verstappne e le 16 vittorie: "Stagione incredibile" Lewis Hamilton: 9 Ce ne sono due di piloti, in griglia, capaci di sussurrare alle gomme. Uno &egrave; Max, l'altro &egrave; lui, fenomenale nel portare il set di medie (usato) fino al traguardo, per di pi&ugrave; stampando il giro veloce proprio nel finale. Un punto che serve per pareggiare il bilancio settimanale tra Ferrari e Mercedes, per dare ancor pi&ugrave; lustro (ma ce n'&egrave; bisogno?) alla sua classe e per rosicchiare una lunghezza in pi&ugrave; a Perez: incredibile ma vero, Checo &egrave; di nuovo a soli 20 punti di distacco. Hamilton: "Gran risultato dopo settimane difficili" Lando Norris: 8 Combinare quel disastro in qualifica &egrave; stato un delitto: che passo che aveva! Rispetto a Piastri gestisce in maniera molto migliore il set di medie e risale fino ad un 5&deg; posto che &egrave; ben al di l&agrave; delle aspettative considerando il via dalla penultima fila. In Messico la McLaren ha perso una buona occasione per prendersi un altro podio, anche se ormai pu&ograve; permettersi di navigare a vista: Mercedes e Ferrari sono troppo lontane, Aston Martin &egrave; vittima di s&eacute; stessa. GP Messico: la cronaca della gara &nbsp; Daniel Ricciardo: 8 In casa Red Bull, tra Milton Keynes e Faenza, l'unico scontento di vederlo cos&igrave; sul pezzo &egrave; Perez. Per tutti gli altri, rivederlo in forma &egrave; una grande festa: 7&deg; e pu&ograve; pure dirsi sfortunato, perch&eacute; senza bandiera rossa forse le cose sarebbero andate addirittura meglio. In AlphaTauri ringraziano per i 6 punti che spostano tantissimo in chiave Costruttori, lui invece, al di l&agrave; del risultato, gode soprattutto per aver ritrovato vecchie sensazioni al volante: impagabile. La classifica Costruttori Charles Leclerc: 7,5 Inutile fare gli schizzinosi: questa &egrave; la Ferrari attuale. La SF-23 pu&ograve; illuminare o illudere in qualifica, ma sul passo la musica &egrave; diversa. Anzi, menomale che Perez sia finito fuori e che Norris scattasse dal fondo, altrimenti pure il terzo posto sarebbe stato ragionevolmente a rischio. Piuttosto, c'&egrave; una statistica che si fa preoccupante, perch&eacute; le sue pole portano fortuna a... Verstappen: nelle 22 volte che &egrave; partito davanti, Max ha colto 10 vittorie. Un amuleto. Leclerc: "Perez? Non avevo spazio" Carlos Sainz: 7 Mentre Charles parlava di eccessiva sensibilit&agrave; della SF-23 al variare della mescola, lui parlava di consumo della gomma. Forse la verit&agrave; sta un po' nel mezzo: non &egrave; stato l'unico, in Messico, ad accusare un degrado molto pi&ugrave; marcato rispetto al compagno di squadra sulla C4. Molto pi&ugrave; a suo agio sulla hard, che permette pi&ugrave; costanza ma anche meno prestazione in assoluto, e infatti nel finale corre praticamente da solo. Vasseur: "Sorpresi dallo stint di Hamilton" &nbsp; Oscar Piastri: 6,5 Non proprio una domenica super per il campioncino, che ha la scusante di essere alla prima assoluta a Citt&agrave; del Messico. Norris rinviene dalle retrovie, sfrutta la bandiera rossa e si dimostra meritevole del gioco di squadra che lui, pedissequamente, rispetta. Qualche punto, niente di che. Incolpevole nell'episodio con Tsunoda. La classifica Piloti Sergio Perez: 4 Per risalire, uno deve prima toccare il fondo. Forse, &egrave; proprio quello che ha fatto in Messico: fuori cos&igrave;, alla prima curva, in una gara che avrebbe fortemente voluto vincere o quantomeno chiudere sul podio. La cronaca della sua gara &egrave; immediata: azzecca una delle migliori partenze dell'anno, ma battezza male lo spazio all'interno, chiude troppo repentinamente la traittoria e decolla senza nemmeno rendersi conto di aver gi&agrave; bruciato la domenica che attende con pi&ugrave; trepidazione in tutto l'anno. Incidente al via: i migliori scatti dell'episodio di curva 1 Haas: 4 La domenica peggiore dell'anno, quantomeno per il morale: in classifica sono finiti dietro pure all'AlphaTauri, che fino a poche settimane fa sembrava un relitto viaggiante. Gli aggiornamenti? Boh, per ora si vede poco: sar&agrave; migliorato qualcosina in termini di passo, ma nel caso di Magnussen la VF-23 ha avuto un cedimento preoccupante che esula dalla prestazione, comunque scadente. F1 2023: il calendario &nbsp; Aston Martin: 3 Il passo avanti fatto nell'inverno ha avuto del clamoroso, ma fa ancora pi&ugrave; rumore il passo del gambero avuto da giugno in poi. Mentre Alonso andava a ramengo in fondo al gruppo, Stroll, con la AMR23 messa a punto per la corsa (cosa costata il via dai box, ma comunque meglio che andare a spasso con una macchina che non va per nessun verso), stava compiendo una rimonta dignitosa prima del contatto con Bottas, costato il secondo ritiro di giornata dopo quello di Nando (per noie meccaniche). Altro che podio tra i Costruttori... Gli altri  E' di nuovo Albon (voto 7) a farsi valere nella bassa zona punti: se solo la Williams fosse riuscita a trovare in qualifica le stesse condizioni delle FP3, chiss&agrave; che avrebbe combinato. Stavolta niente exploit di Sargeant (5), finito ko prima della bandiera a scacchi dopo una gara difficile. Va a punti Ocon (6,5), 10&deg; davanti al compagno di squadra Gasly (6): tra loro due poco pi&ugrave; di 3&rdquo; sul tragurdo. Non un granch&eacute; la domenica di Russell (6), che continua a correre su ritmi lontani rispetto ad Hamilton: George non riesce a gestire per tutto lo stint il set di medie che il team gli monta alla ripartenza e nel finale deve pure guardarsi da Ricciardo. Molta sfortuna invece in casa Alfa Romeo-Sauber: la C43 vive uno dei migliori fine settimana dell'anno dal punto di vista prestazionale, ma la bandiera rossa distrugge completamente una gara che avrebbe potuto vedere Bottas (6,5 di incoraggiamento, anche se chiude solamente 14&deg;) a punti. Sufficienza anche per Zhou (6), dietro a Valtteri ma con il diritto di lamentarsi per la medesima sorte avversa. Hulkenberg (6) ci mette tanta buona volont&agrave;, ma non pu&ograve; nulla contro le Alpine che gli soffiano il punto del 10&deg; posto, il tutto mentre Magnussen (5) finisce a muro: colpe non sue ma era lontano da Nico. Nota comportamentale a Tsunoda (5): rimonta da 8, ma troppo ottimismo nell'attacco a Piastri che gli costa la gara e parecchi punti che avrebbero fatto comodo al team. In casa Aston Martin invece il giudizio dipende molto dalle scadenti prestazioni della vettura: Stroll ci prova con l'assetto ad hoc e prende un 6, anche se poi finisce ko, mentre per Alonso c'&egrave; un 5 a margine di una corsa che &egrave; assomigliata ad un incubo. GP Messico: i 5 temi del fine settimana       

Oltre ai soliti noti Verstappen ed Hamilton, fa piacere rivedere sul pezzo Daniel Ricciardo, mentre i ferraristi fanno ci&ograve; che possono e Norris si prende il lusso di recuperare dal fondo; buio pesto invece in casa Aston Martin

GP Messico: le pagelle

Max Verstappen: 10  Risponde a tono a Lambiase, si lamenta dei freni, spiega che si sarebbe aspettato un degrado gomme inferiore. Poi, alla fine, vince. E non &egrave; una vittoria qualunque, perch&eacute; &egrave; la numero 50 di una carriera che, a soli 26 anni di et&agrave;, rischia di farlo diventare gi&agrave; entro fine stagione il terzo pi&ugrave; vincente di sempre per numero di GP. La RB19, sui dossi texani, non sembra perfetta: stavolta il resto ce lo ha messo lui. E probabilmente, non solo stavolta: diffidiamo da chi banalizza le sequenze di successi apparentemente troppo facili.  Verstappen: &quot;Incredibile fare 50 vittorie, ma voglio vincere ancora&quot;  &nbsp;  Lewis Hamilton: 10  Dicono che gli inglesi ormai lo dipingano pi&ugrave; come un americano piuttosto che un britannico: a sentire come il pubblico statunitense si infiamma quando lo vedono, tutti i torti potrebbero non averli. Peccato che uno degli appuntamenti a cui tiene di pi&ugrave;, per affinit&agrave; territoriali e per piacere di guida sul tracciato texano, si concluda con una squalifica, ma corre da demone: la squadra sbaglia a ritardare la prima sosta, ma lui &egrave; velocissimo e avrebbe il passo per vincere. Novit&agrave; al fondo approvate: vuole divertirsi nelle ultime gare ma soprattutto l&#39;anno prossimo.  Rivivi la domenica di Austin  &nbsp;  Lando Norris: 9  Ad Austin &egrave; diventato centenario, nel senso che ha tagliato il traguardo dei 100 GP: festeggiarli con un successo sarebbe stato stupendo, ma come dice lui, &ldquo;per vincere ci manca ancora qualcosa&rdquo;. Con 12 podi, si sta pericolosamente avvicinando al record negativo di Nick Heidfeld, 13 podi senza alcuna vittoria. L&#39;impressione, comunque, &egrave; che questo benedetto successo prima o poi arriver&agrave;: la McLaren c&#39;&egrave; sempre di pi&ugrave;.  Sterzi a parte: il segreto McLaren &egrave; sorridere e divertirsi  &nbsp;  Carlos Sainz: 7,5  Stupendo al via, solido nel passo gara, fortunato che la Ferrari non scelga la strategia sbagliata per lui. In compenso, ripaga la fiducia: corre bene ed a fine stint &egrave; addirittura pi&ugrave; veloce di Norris (cosa di cui si sorprende lui stesso), un indizio niente male per una SF-23 che &egrave; migliorata dal punto di vista della gestione delle gomme. Fa il massimo, 4&deg; posto, che poi diventa un 3&deg;: in classifica sta andando a prendere Alonso.  La classifica Piloti  &nbsp;  Pierre Gasly: 7  Da applausi anche solo per la scelta cromatica del casco, con quella dedica a Francois Cevert a 50 anni dalla sua scomparsa di Watkins Glen 1973. C&#39;&egrave; altro per&ograve; oltre al bellissimo casco: l&#39;Alpine naviga un po&#39; nella terra di nessuno, proprio come in classifica generale, per cui a mano a mano che passano i giri non ha un vero e proprio rivale, e deve solo pensare a contenere il ritorno di Stroll.  Le foto pi&ugrave; belle del GP degli Stati Uniti  &nbsp;  Lance Stroll: 7  Quando dopo i giri di riscaldamento sbaglia e va in griglia anzich&eacute; in pit-lane, una buona platea era gi&agrave; pronta a canzonarlo. E invece, tira fuori la prestazione pi&ugrave; convincente da fine agosto in poi, tornando a punti per la prima volta da Spa. Non basta per difendere il 4&deg; posto tra i Costruttori, con McLaren che completa un sorpasso annunciato, ma pu&ograve; servirgli molto a livello mentale. Senza nulla da perdere il team opta per gli interventi sul set-up e la partenza dal fondo; a lui toccano le novit&agrave; e con esse si trova bene: che abbia trovato la strada per recuperare il vecchio feeling alla guida?  La classifica Costruttori  &nbsp;  Yuki Tsunoda: 7  Pance, deviatori di flusso, cofano e fondo: in AlphaTauri non hanno lasciato niente di intentato per l&#39;ultimo step della AT04. Si gioca la sprint del sabato per il 19&deg; tempo in SQ1, ma alla domenica c&#39;&egrave; e va pure forte, portando a casa ben 5 punti, cio&egrave; lo stesso bottino che i faentini avevano raccolto in tutto l&#39;anno. Lui ed il team hanno pure l&#39;ardire di cercare, e ottenere, un giro veloce artigliato mettendo la soft a due passaggi dal termine. Complimenti.  F1 2023: il calendario  &nbsp;  Charles Leclerc: 6,5  La pole dura quasi meno di un clic di una fotografia: Norris lo brucia subito e lui si accoda. Ma non &egrave; questo problema, almeno non il principale, perch&eacute; ce ne sono due ben pi&ugrave; grossi: la strategia sbagliata e la squalifica per l&#39;usura del fondo. Sulla prima &egrave; parzialmente complice, sulla seconda non pu&ograve; farci niente, ma rende ancora pi&ugrave; amara una domenica che lo aveva visto gi&agrave; nervoso dopo la bandiera a scacchi. Statistica inutile: con la pole numero 21 della carriera, al momento &egrave; il pilota con pi&ugrave; pole all&#39;attivo senza aver mai vinto un titolo.  Squalifica di Leclerc, parla Ioverno  &nbsp;  Logan Sargeant: 6,5  Eccolo, finalmente. Un americano di nuovo a punti dopo 30 anni e per di pi&ugrave; in una gara in America. Negli ultimi giri aveva pure smesso di crederci, limitandosi a chiudere il gap su Albon (che aveva gomme pi&ugrave; vecchie) dopo aver passato Hulkenberg, ed invece si sono aperti scenari inattesi: Alonso si &egrave; ritirato a 7 giri dal termine, Hamilton e Leclerc sono stati squalificati e gli si sono aperte le porte della top 10, in una domenica in cui dopo tanto tempo era riuscito a girare costantemente su tempi non lontani da quelli della vettura gemella.  &nbsp;  Haas: 4  La Aston Martin ha dimostrato che invertire la situazione lavorando sull&#39;assetto si pu&ograve;, se hai una macchina con un po&#39; di potenziale. Il problema &egrave; che questa VF-23 il potenziale sembra averlo solamente una volta ogni tanto e prevalentemente in qualifica. Neanche studiare minuziosamente il set-up per la gara &egrave; servito: i due piloti sono scattati dalla pit-lane e solo Hulkenberg &egrave; riuscito a farsi vedere, chiudendo 11&deg;. Senza le squalifiche, sarebbe stata l&#39;ennesimo 13&deg; posto anonimo. AlphaTauri a -2 in classifica: se il pacchetto di novit&agrave; introdotto ad Austin non verr&agrave; ottimizzato, ci sar&agrave; da sudare contro i faentini.  &nbsp;  Gli altri    Buona la gara in rimonta di Alonso (voto 6,5), che sarebbe finito a punti, davanti a Stroll, se nel finale non fosse stato costretto al ritiro da un problema tecnico. Buona pure la gara di Hulkenberg (6,5), che non pu&ograve; andare oltre i limiti della Haas, con cui Magnussen (5) continua a fare pi&ugrave; fatica rispetto a lui. Sufficienza per Bottas (6) che ha come unico merito quello di battere Zhou (voto 5,5 per Guanyu), mentre non raggiunge la sufficienza Ricciardo (voto 5,5), il quale ha la scusante di essere al primo GP dopo l&#39;infortunio ed appena alla terza partenza in tutta la stagione. Di nuovo buona la prestazione di Albon (6,5) che stavolta chiude di poco davanti a Sargeant, sufficienza risicata invece per Perez (6). Peggio di Checo, in relazione al compagno di squadra, fa Russell (6), che nel giorno del suo 100&deg; GP rimedia 22&rdquo; dal caposquadra contro i 18&rdquo; rimediati dal messicano rispetto a Verstappen. Non giudicabili Ocon e Piastri, che si ritirano troppo presto dopo essersi toccati in avvio: il danno sull&#39;Alpine condanna Esteban, per Oscar invece il ritiro arriva pi&ugrave; avanti per cause scollegate dal contatto iniziale.  GP USA: i 5 temi del fine settimana 

Stavolta oltre a Verstappen anche Hamilton merita il massimo dei voti, con Lewis che, squalifica a parte, avrebbe potuto avere il passo per vincere; bocciata la Haas, piacevole rivedere in forma Stroll, Tsunoda e Sargeant

GP USA: le pagelle

Max Verstappen: 10  Vince, come sempre. Vince nel fine settimana in cui imperano i track limits (non per lui), vince in una gara fisicamente durissima, vince con i pit-stop obbligatori su una pista completamente nuova e con la sprint nel mezzo. Vince sempre, comunque e dovunque: per completare il calendario, gli mancano solo Singapore e Las Vegas. I latini dicevano &ldquo;ad maiora&rdquo;: ha una tale sicurezza da far sospettare, dopo tre titoli, che il meglio debba ancora venire.  Verstappen: &quot;Ci sono altre gare che vogliamo vincere&quot;  &nbsp;  Oscar Piastri: 10  Un fine settimana da... Oscar. Due prime file in qualifica, prima &ldquo;mini pole&rdquo; (come dobbiamo chiamarla?) nella shootout del sabato, vittoria nella sprint e secondo podio consecutivo. Insomma, &egrave; la prima alternativa a Verstappen e merita un premio per un weekend d&#39;altissimo livello. In gara Norris ne ha un pelo di pi&ugrave;, ma la squadra congela (logicamente) le posizioni: si sta affacciando tra i grandi, con la macchina giusta far&agrave; ottime cose. Intanto, McLaren taglia il traguardo dei 500 podi in F1.  Piastri: &quot;La gara pi&ugrave; dura della mia vita&quot;  &nbsp;  Lando Norris: 9  Qualche boccone amaro da buttare gi&ugrave;: l&#39;errore nella sprint shootout che gli costa il miglior tempo e, probabilmente, la vittoria nella sprint, andata poi a Piastri; l&#39;errore nella qualifica del venerd&igrave;, con un tempo cancellato e la condanna a scattare dalla quinta fila, cosa che gli costa forse il 2&deg; posto, posizione che potrebbe comunque ottenere se la squadra non gli chiedesse di evitare un duello intestino. Ha preso qualche bastonata, ma &egrave; stato comunque velocissimo: deve imparare a mettere tutto insieme.  Norris: &quot;Gara eccezionale dall&#39;inizio alla fine&quot;  &nbsp;  George Russell: 8  Due gare, due volte 4&deg;. E, in entrambi i casi, la sensazione di aver potuto fare meglio accompagnata dal dispiacere per non averci nemmeno potuto provare. Nella sprint deve correre con una soft per salvare treni di medie e di hard e nel finale &egrave; in crisi con i tempi, domenica invece &egrave; vittima incolpevole dell&#39;errore di valutazione di Lewis: sembrava tutto perduto ed invece si inventa una rimonta da capogiro, con sorpassi stupendi ed un ritmo davvero molto buono. Un po&#39; di luci dopo tante ombre.  F1 2023: il calendario  &nbsp;  Esteban Ocon: 8  Considerando che dopo 15 giri vomita in macchina, ha fatto un garone. &ldquo;Se non mi uccidono, io non smetto di correre&rdquo;. Una frase da gladiatore del volante, una gran tenacia nonostante gli 80&deg; gradi nell&#39;abitacolo (!) e la vista che calava per la disidratazione nelle curve veloci, un&#39;indole premiata dal risultato: un bel 7&deg; posto che restituisce alla squadra qualcosa di quello buttato via con la leggerezza del sabato, quando &egrave; troppo ottimista ed elimina Hulkenberg e Perez. Molto aggressivo in Qatar, oltre che veloce: un bel weekend.  Norris non ci sta: &quot;Troppi pericoli, triste trovare il limite cos&igrave;&quot;  &nbsp;  Charles Leclerc: 7  Il 5&deg; posto in gara &egrave; pi&ugrave; di quanto il potenziale permettesse. Senza errori, Hamilton e Perez sarebbero stati davanti, ma la sua bravura a Lusail &egrave; proprio questa: capitalizzare ed approfittare dei guai altrui. Senza Sainz, salva il bilancio qatariota della Ferrari, che sul tracciato che sorge ad una ventina di chilometri da Doha si riscopre fragile, lenta nelle curve veloci e sensibile, troppo sensibile (ma non &egrave; una novit&agrave;) al vento. Le tre soste praticamente obbligate aiutano a mascherare le difficolt&agrave; sul passo gara: in queste condizioni, il 5&deg; posto &egrave; un buon risultato, anche se finire a quasi 40&rdquo; dalle McLaren &egrave; preoccupante.  Leclerc: &quot;Abbiamo fatto pi&ugrave; fatica del previsto&quot;  &nbsp;  Alfa Romeo-Sauber: 6,5  Ed uscirono a riveder... i punti. Un doppio piazzamento a punti che mancava da Montr&eacute;al 2022, con Bottas 8&deg; e Zhou 9&deg;. La squadra non ha mai mollato lo sviluppo della C43, rallentata dall&#39;incapacit&agrave; di scaldare bene le gomme sul giro secco, difetto costato partenze dal fondo e, di conseguenza, tanti buoni piazzamenti. Ottima la gestione strategica al muretto: pur diversificando la strategia (Bottas subito ai box sotto safety car anche a costo di lasciare momentaneamente la nona piazza, Zhou all&#39;attacco con soft nuove nel finale), entrambe le vetture hanno raggiunto la top 10 artigliando 6 punti preziosissimi: sorpasso alla Haas nei Costruttori, ora siamo 16-12 a favore di Hinwil.  La classifica Costruttori  &nbsp;  Fernando Alonso: 5,5  Capita di rado di vederlo sbagliare in gara. Perde il duello con Leclerc, ma riesce comunque a salvare il salvabile con un 6&deg; posto, nonostante questo risultato rischia di essere tuttavia inutile alla luce del duello con McLaren, ormai in zona Drs nella classifica Costruttori. Il merito di Nando &egrave; comunque quello di essere di nuovo il pilota Aston Martin meglio piazzato, la sua scusante &egrave; il surriscaldamento del sedile: chiede acqua nell&#39;abitacolo al momento del pit-stop, ma &egrave; vietato dal regolamento e deve convivere con il problema.  Vasseur: troppe difficolt&agrave; per la Ferrari  &nbsp;  Sergio Perez: 4  Sta giocando con il fuoco: la pazienza di Helmut Marko ha un limite e lui, quel limite, inizia a vederlo. Incolpevole sabato nell&#39;incidente che gli costa la sprint e la partenza dalla pit-lane (team costretto a cambiare il telaio per i danni), colpe tutte sue invece per la pessima domenica che vive: queste regole sui track limits sono da rivedere e fa bene a criticarle, per&ograve; le regole erano uguali per tutti e mentre Max non supera i limiti di pista nemmeno una volta, lui &egrave; l&#39;unico che si becca ben tre sanzioni differenti (15&rdquo; di penalit&agrave; in totale). Alla fine arriva un punticino che non sposta di una virgola il bilancio di Lusail.  La classifica Piloti  &nbsp;  Lewis Hamilton: 4  Poche storie: ha torto e lo ammette. Caso gi&agrave; chiuso in casa Mercedes, che pu&ograve; rammaricarsi per l&#39;occasione non sfruttata ma al tempo stesso sorridere per la bont&agrave; della W14 nei curvoni di Lusail. Lui ed il team optano per scattare con la morbida, scelta che richiede aggressivit&agrave; al via: purtroppo ce ne mette troppa ed alla prima curva la sua gara &egrave; gi&agrave; finita.  Rivivi la domenica di Lusail  &nbsp;  Gli altri  Tanti complimenti ai piloti Alfa Romeo-Sauber, Bottas e Zhou: voto 7 ad entrambi. Valtteri scatta dalla quinta fila, il team si prende il rischio di fermarlo subito in regime di safety car e la mossa paga, Guanyu invece parte dal fondo, allunga i primi tre stint (18 giri con il primo set, 17 con gli altri due) e nel finale va all&#39;attacco con 5 giri sulla soft. Finalmente, una C43 competitiva ed una velocit&agrave; non sprecata dai due piloti di Hinwil. Insufficienza ad Albon (voto 5,5), che rimedia due penalit&agrave; (10&quot; in tutto) ma &egrave; comunque sempre pi&ugrave; veloce di Sargeant (voto 5 per Logan: fa il possibile, anche se come sempre &egrave; meno veloce di Alex, fino a quando il fisico non dice basta), e sufficienza a Magnussen (6), che chiude 14&deg; (partiva 18&deg;) facendo meglio di Hulkenberg (voto 4,5): grave l&#39;errore di Nico che, tradito dall&#39;assenza di Sainz, si schiera 12&deg; anzich&eacute; 14&deg; rimediando 10&rdquo; di penalit&agrave; e togliendosi qualunque possibilit&agrave; di finire nei punti. In una domenica in cui il degrado gomme &egrave; salvato dallle tre soste praticamente obbligate, una occasione non sfruttata dalla Haas. In casa AlphaTauri non una grande domenica, con Tsunoda (voto 5,5) 15&deg; dopo essere partito 11&deg; e Lawson (voto 5) solo 17&deg;, ultimo tra chi vede il traguardo. Bocciato Stroll (5), ancora lontano da Alonso ma con almeno qualche posizione recuperata in gara nonostante le due penalit&agrave; per track limits (10&quot; in tutto), e voto 5 pure a Gasly: partiva settimo appaiato in quarta fila con Ocon, ma mentre Esteban lotta con i disagi fisici e finisce a punti, lui perde ritmo, rimedia due penalit&agrave; (10&quot; anche per lui) e chiude solamente 12&deg;. Ovviamente non giudicabile la prestazione di Sainz, non partito per un problema tecnico sulla sua Ferrari prima del via.  GP Qatar: i 5 temi del fine settimana 

Stavolta Verstappen non &egrave; l&#39;unico che prende il massimo dei voti: 10 anche a Piastri per un super fine settimana. Bravi Russell e Ocon, Leclerc salva il bilancio Ferrari mentre si rivede l&#39;Alfa Romeo-Sauber; errori per Alonso, Hamilton e Perez

GP Qatar: le pagelle

Max Verstappen: 10  Singapore era diventata una questione personale. &ldquo;Pensavo a Suzuka sin dal giro di rientro di Singapore&rdquo;. E poi: &ldquo;Io al via come un difensore di calcio? Io non sono un difensore, se avessi giocato a calcio avrei preso probabilmente un sacco di cartellini rossi&rdquo;. Ecco che tipo &egrave;, Max Verstappen. Uno che, dopo aver vinto 12 gare su 15, si era sentito quasi offeso da quei dubbi su Singapore e, di conseguenza, su tutto il resto. Una fame, questa fame, da non confondere con l&#39;arroganza: l&#39;arroganza &egrave; una cosa, la fame atavica di vittoria un&#39;altra. Cannibale non per modo di dire.  Verstappen: &quot;Fiero di tutti quelli che lavorano in pista e in fabbrica&quot;  &nbsp;  Red Bull: 10  &ldquo;La gara pi&ugrave; fantastica nell&#39;anno pi&ugrave; fantastico&rdquo;, chiosa Horner dopo il traguardo. A sottolineare come, di una macchina costretta a riuscire dai box solo per scontare una penalit&agrave;, in Red Bull si pu&ograve; fare a meno anche di farci caso, tanto basta Max per portare a casa il sesto Costruttori di sempre. Del resto, la Mercedes di punti ne ha 305, Max 400. E&#39; il titolo della perfezione, questo: 15 vittorie su 16 e certezza matematica a sei gare dal termine, nessuno ci era mai riuscito. La ventura RB20 raccoglier&agrave; un&#39;eredit&agrave; pesante.  La classifica Costruttori: Red Bull campione con 6 GP d&#39;anticipo  &nbsp;  Lando Norris: 9  Piastri? Un fenomeno, o presunto tale. Ma intanto, a Suzuka si &egrave; beccato 17&rdquo;, che non sono pochi. Certo, non sono pochi nemmeno gli anni di esperienza che Lando ha in pi&ugrave;, ma occhio a non dimenticare che i campioni in erba, in casa McLaren, sono possibilmente due. Non perfetto in qualifica, impossibile chiedergli di pi&ugrave; in gara, nemmeno forzare ulteriormente la staccata in curva 1: occorreva portarlo a casa, questo doppio podio, senza illudersi di poter battere Max.  Norris: &quot;Ci stiamo avvicinando alla vetta, arriveremo&quot;  &nbsp;  Oscar Piastri: 8  Il primo pilota nato negli anni Duemila a piazzarsi in prima fila e, da domenica, il primo a finire sul podio. Nel giorno in cui i piloti Alpine si battibeccano per un 9&deg; posto, sai il sollievo di aver avuto un&#39;ulteriore conferma di aver fatto la scelta giusta. Questa McLaren a Suzuka vola, lui si gode il podio ma dietro all&#39;apparenza bonaria nasconde un agonismo pi&ugrave; profondo: quei 17&rdquo; rimediati da Norris, per uno come lui, sono troppi. E ci ha fatto caso, a quel distacco, statene certi.  Piastri: &quot;Podio al primo anno: sensazione speciale&quot;  &nbsp;  Charles Leclerc: 8  Stupendo il sorpasso all&#39;esterno di curva 2 su Russell, tutto cuore e niente Drs, e ottimo il fine settimana nel suo complesso. Su una pista che premia chi sa gestire meglio il sovrasterzo, torna davanti a Sainz ma soprattutto riscopre una Ferrari che, su un tracciato che temeva, si difende complessivamente meglio del previsto, tra prestazione e degrado gomme, anche se non va dimenticato che Verstappen chiude davanti di oltre 40&rdquo; e Norris di quasi 25&rdquo;, per tacere di Piastri a 7&rdquo;5. Distacchi enormi, ma non riconducibili a lui.  GP Giappone, l&#39;analisi di Leclerc  &nbsp;  Lewis Hamilton: 7,5  Si arrabbia con il team e tutti i torti non li ha. Che senso ha, rallentarlo nel finale? Domanda lecita, non solo dal suo punto di vista ma da un punto di vista logico. Tra la partenza e gli episodi con Russell perde quei pochi ma forse decisivi secondi per provare quantomeno un attacco a Leclerc, ammesso e non concesso ne avesse il passo. Uno della sua caratura fa bene ad esprimere il suo punto di vista, forse in Mercedes farebbero meglio ad ascoltarlo.  Hamilton spiega la frustrazione alla radio  &nbsp;  Carlos Sainz: 7  &ldquo;Se Hamilton ci ha gi&agrave; fatto undercut, lasciatemi fuori&rdquo;. Prova la carta dell&#39;attacco finale e per poco non ci riesce, complici le indecisioni al muretto Mercedes. Sfrutta le libere per &ldquo;trovare qualcosa&rdquo; sulle piste veloci, ma alla fine dice anche che la situazione &egrave; questa: 6&deg; dopo due podi, col senno di poi aveva poco altro da fare, perch&eacute; su Hamilton arriva troppo tardi mentre Leclerc, con regolazioni differenti rispetto a Monza e Singapore, torna a sentirsi pi&ugrave; a suo agio di lui.  Vasseur: &quot;Fatto il massimo&quot;  &nbsp;  Mercedes: 5  Toto Wolff era convalescente dopo un intervento chirurgico al ginocchio, ma non &egrave; una scusante n&eacute; un&#39;aggravante. Il problema probabilmente &egrave; pi&ugrave; radicato, indipendentemente che al box ci sia Toto o d&#39;Ambrosio (che non sia la stessa cosa, ok). C&#39;&egrave; la sensazione di una squadra che ha perso certezze e, di conseguenza, lucidit&agrave; nei momenti topici della gara: negli ultimi giri indugiano troppo finendo per rischiare entrambe le posizioni. Non la Mercedes che eravamo soliti conoscere.  F1 2023: il calendario  &nbsp;  Aston Martin: 4  Sul fatto che la TD018 abbia avuto in loro le vittime pi&ugrave; grandi non ci sono certezze, ma nemmeno mancano gli indizi: da tempo si parla di una Aston Martin costretta ad intervenire sull&#39;anteriore (ai supporti), inoltre il ritiro di Stroll per il cedimento dell&#39;ala posteriore (guarda caso dopo che nelle libere la squadra aveva lavorato sui supporti) non fa che alimentare il dubbio. Vero o non vero, la realt&agrave; parla di una AMR23 involuta, costretta nel finale a guardarsi dal ritorno delle Alpine. E intanto Alonso comincia a spazientirsi, senza dimenticare che il suo tempo in qualifica, in Q3, &egrave; stato praticamente identico a quello di Vettel nel Q3 del 2022. Vero che c&#39;&egrave; chi ha peggiorato, come Ferrari, ma non &egrave; comunque un bel segnale.  La classifica Piloti  &nbsp;  Sergio Perez: 3  Colpevole con l&#39;aggravante della recidiva. A Singapore aveva eliminato Tsunoda ed Albon, a Suzuka si ripete al tornantino con Magnussen: una sequenza di orrori eccessiva, e guidare una Red Bull non &egrave; sicuramente un&#39;attenuante. Certo, la RB19 sar&agrave; pure diventata un guanto per Verstappen, ma c&#39;&egrave; un limite a tutto. Bizzarro, ma molto furbo, vederlo tornare in pista dopo 25 giri solo per scontare la penalit&agrave;. Nel giorno in cui Max trova la sua vendetta e la squadra il sesto titolo Costruttori, lui &egrave; un pesce fuor d&#39;acqua.  Rivivi la domenica di Suzuka  &nbsp;  Gli altri    Capitolo George Russell (voto 7): la sosta unica a Suzuka, con queste gomme e con queste temperature (44&deg;C sull&#39;asfalto alla partenza, 36&deg; all&#39;arrivo), &egrave; comunque un azzardo da premiare. Gli tocca guidare di fino e fa fruttare pi&ugrave; che pu&ograve; una condotta di gara ordinata, senza strafare sulle gomme ma senza nemmeno girare troppo piano, considerando gli stint che deve coprire. Nel finale &egrave; per&ograve; senza difesa e deve cedere a Leclerc, Hamilton e Sainz. Nonostante gli screzi in casa Alpine, voto alto pure per Ocon (7): al via combina un mezzo disastro e rimedia una foratura, ma si inventa una gara tutta su gomma hard (due stint piuttosto lunghi) e rimonta bene su una pista sulla quale non &egrave; facile soprassare. Mezzo punto in meno a Gasly (6,5): vero che sarebbe finito probabilmente davanti al compagno, ma tutto sommato la corsa di Esteban, considerando che &egrave; ripartito dal fondo e che ha dovuto anche gestire, &egrave; stata forse un pelo superiore alla sua se si esclude la manovra rischiosa al via. Alonso (voto 6,5), con una Aston allo sbando, fa quel che pu&ograve; e porta a casa 4 punti, mentre Stroll (voto 4,5) rimedia un ritiro quando era comunque lontanissimo, sia in qualifica che in gara. Bravo Lawson (6,5) che finisce 11&deg; davanti a Tsunoda (6): entrambi forse avrebbero voluto una strategia meno aggressiva, con soste che si rivelano troppo anticipate. Da premiare la progressione di Zhou (6,5), da 19&deg; a 13&deg; (con un buon aiuto da parte del numero di ritirati), e sufficienza per i due piloti Haas: Hulkenberg (6) azzarda le tra soste con una Haas mangia gomme, Magnussen (6) avrebbe potuto finire pi&ugrave; su del 15&deg; posto ma Perez gli distrugge qualsiasi speranza. Altro disastro per Sargeant (voto 4): a muro in qualifica, contro Bottas in gara. Non giudicabili Albon e Bottas, entrambi per lo stesso motivo: Alex si vede distrutto il fondo poco dopo il via, poi ci prova, la macchina non va e la squadra lo chiama ai box per il ritiro; lo stesso vale per Bottas, centrato sia al via che da Sargeant appena dopo la safety car.  GP Giappone: i 5 temi del fine settimana 

Di Suzuka Verstappen aveva fatto una faccenda quasi personale ed ha risposto per le rime, con uno dei migliori weekend dell&#39;anno (e ne ha avuti tanti); applausi alla Red Bull regina tra i Costruttori, brava la McLaren, disastrosi Aston Martin e Perez

Carlos Sainz: 10  Altro che &ldquo;Matador Tranquillo&rdquo;, come la canzoncina per gli infanti. E&#39; in stato di grazia e si vede: ha preso la misure della SF-23 e se l&#39;&egrave; adattata come un guanto, andare persino pi&ugrave; forte di Leclerc &egrave; una conseguenza. Testa lucida e piede caldo, il meglio del suo repertorio: sa ragionare anche nei momenti di gara pi&ugrave; intensi e questa &egrave; una dote invidiabile, oltre che non comune. Ne giover&agrave; la sua reputazione e la sua posizione in sede di trattativa di rinnovo. Per la prima volta in testa ad un GP dall&#39;inizio alla fine, &egrave; la seconda vittoria in carriera ma sembra addirittura pi&ugrave; speciale della prima.  Sainz: &quot;Sono sicuro di aver reso felici i tifosi e tutta l&#39;Italia&quot;  &nbsp;  Lando Norris: 9  Vispo a sufficienza per capire che Carlos gli stava tendendo una mano per salvare il 2&deg; posto, in cambio di fare da cuscinetto sulle Mercedes. Lo capisce al volo e si aggrappa al treno del Drs, spiegando nel dopo gara che &ldquo;se avessi attaccato Carlos, forse non sarei salito nemmeno sul podio&rdquo;, perch&eacute; &ldquo;era impossibile passare con un vantaggio di oltre mezzo secondo, figurarsi di un decimo appena&rdquo;. Meglio un 2&deg; posto certo, dunque, che un rischio fuori scala: e dire che il rischio se lo prende lo stesso all&#39;ultimo giro quando bacia il muretto, ma &egrave; fortunato abbastanza per non fare la fine di Russell.  Norris: &quot;Il Drs dato da Sainz un vantaggio per la mia e la sua gara&quot;  &nbsp;  Lewis Hamilton: 8  Col senno di poi, sarebbe stato meglio fare un tentativo con lui alle spalle di Sainz e Norris, ma non era la situazione giusta n&eacute; le tempistiche permettevano troppi esperimenti. Rassegnato al 4&deg; posto quando riceva un inaspettato regalo da Russell, che sbatte e contribuisce ad aumentare la voragine tra loro due in classifica. Rimpiange la partenza, con le medie poi &egrave; il pi&ugrave; veloce di tutti, anche di George.  Hamilton: &quot;Gara da due soste, ma siamo contenti&quot;  &nbsp;  Oscar Piastri: 8  Per essere alla prima uscita della carriera a Singapore, &egrave; andata benone. Male in qualifica, anche se ha molti motivi per recriminare: senza il botto di Stroll, forse non sarebbe partito in penultima fila. Tuttavia, si rif&agrave; in gara: ottimo ritmo, buoni sorpassi, bel risultato (7&deg;) considerando la casella di partenza. Si lecca i baffi in vista di Suzuka, quando anche lui avr&agrave; l&#39;ultimo pacchetto di aggiornamenti sulla macchina.  F1 2023: il calendario  &nbsp;  Charles Leclerc: 7,5  A Singapore non valeva Sainz e lo sa. Ma non fa storie, accetta la situazione e fa il gregario di lusso: comprende la necessit&agrave; di sopravanzare Russell ed &egrave; disposto ad optare per la soft al via, anche se questo non rappresenta alcuna garanzia per la sua gara. Rispetta la richiesta di stare oltre i 3&rdquo; da Carlos, si convince che la media sia la gomma migliore per il finale ma anche qui accetta che la squadra lo tenga in pista per rallentare la risalita Mercedes. La cronaca di una domenica da scudiero &egrave; tutta qui: in attesa di giorni migliori, ha mostrato fedelt&agrave; alla Rossa. A buon rendere.  Leclerc: &quot;Sainz &egrave; stato pi&ugrave; bravo, la Ferrari ha fatto tutto bene&quot;  &nbsp;  Max Verstappen: 7  Sabato non sembra lui: pasticcione, falloso e graziato dai commissari. In gara invece torna a farsi vedere nei limiti del possibile: Perez ad oltre mezzo minuto, qualche sorpasso e passaggio sul traguardo a pochi decimi da Leclerc. La fortuna non lo assiste: la safety car &egrave; troppo in anticipo rispetto alle speranze Red Bull, poi la virtual per Ocon esce con due o tre giri di ritardo rispetto all&#39;ideale secondo la strategia dei campioni in carica. Non lo vinceranno tutte, e questa &egrave; una notizia.  Red Bull, l&#39;analisi del giorno dopo  &nbsp;  Liam Lawson: 7  Un colpaccio. A punti in una delle gare pi&ugrave; complesse per un debuttante, tra tipologia del tracciato e richiesta fisica: correva al Marina Bay per la prima volta ma si destreggia come un veterano. Bravissimo in qualifica, lontano dai guai in gara con una AlphaTauri finalmente incisiva in gara grazie agli sviluppi. Ormai non pu&ograve; mentire a s&eacute; stesso: spera in un sedile per il 2024.  La classifica Costruttori  &nbsp;  Kevin Magnussen: 6,5  Alzi la mano chi si aspettava il solito passo del gambero in casa Haas. Stavolta una grandiosa qualifica ha avuto un seguito felice: &egrave; uno dei pochi che azzarda la seconda sosta in regime di VSC e torna finalmente a punti, come non gli accadeva da Jeddah. Deve una bevuta a Russell, per&ograve;: senza il suo errore, avrebbe concluso 11&deg;.  Rivivi la domenica di Singapore  &nbsp;  Fernando Alonso: 5  Altro che &ldquo;33&rdquo; e sogni vari: la peggior gara dell&#39;anno sulla pista teoricamente migliore per la AMR23. Zandvoort &egrave; gi&agrave; un ricordo, la squadra sembra ripiombata nel limbo antecedente alla pausa estiva e per la prima volta in stagione si &egrave; lasciato andare ad un commento amaro, &ldquo;&egrave; inguidabile&rdquo;, oltre che ai primi due errori stagionali in gara (in occasione dell&#39;ingresso in corsia box e con un dritto dopo la seconda sosta, quando ormai &egrave; gi&agrave; tutto perduto), cui si somma il bruciante sorpasso sub&igrave;to da Ocon. Il primo arrivo dell&#39;anno fuori dalla top 10 &egrave; una conseguenza di questa domenica disastrata.  La classifica Piloti  &nbsp;  George Russell: 5  Non &egrave; facile dare voti, freddi numeri a prestazioni cos&igrave;: qualifica da 9, gara da 8 con un 10 gi&agrave; pronto se fosse riuscito a compiere l&#39;impresa. Ma nel cinico mondo della F1 (e dello sport professionistico in generale) dove contano i risultati, uno il coraggio ed il cuore li pu&ograve; premiare a parole, ma non si pu&ograve; restare indifferenti all&#39;errore di distrazione che compie quando ormai mancavano poche curve al traguardo. Un podio buttato via, meritava un altro finale di fine settimana dopo aver dato l&#39;anima.  Russell: &quot;Se avessi passato Norris, avrei vinto&quot;  &nbsp;  Gli altri    Un 6&deg; posto molto positivo per Gasly (voto 7), tanta sfortuna invece per Ocon (7); Esteban stava facendo una gran bella gara, aveva vivacizzato la fase centrale di gara con due bei sorpassi su Alonso e Perez, poi un guaio tecnico lo mette ko: 27&deg; compleanno amaro. Bocciato Perez (5,5), che anche in un fine settimana difficile per la Red Bull &egrave; troppo lontano da Verstappen, oltre a rovinare la gara di Tsunoda e Albon (voto 6,5 ad Alex: partiva 14&deg; e stava portando la Williams a punti su un tracciato molto sfavorevole per la FW45). Domenica positiva per Zhou (voto 6,5), con il cinese 12&deg; e non lontanissimo dalla zona punti, mentre l&#39;altra C43 di Bottas (voto 5) si ferma per un problema elettronico: Valtteri stava comunque navigando in fondo al gruppo, era partito con le hard sperando solo in un safety car arrivata per&ograve; troppo presto. Non bene Sargeant (5), di nuovo lontano da Albon e finito pure a sbattere, e stavolta insufficienza anche per Hulkenberg (5,5), battuto dal compagno di squadra sia in qualifica che in gara. Ancora sfortunato Tsunoda (non giudicabile), con il nipponico come detto messo fuori dopo cinque curve da una ruotata di Perez: tra Monza e Singapore, Yuki &egrave; riuscito a percorrere solo pochi metri di gara.  GP Singapore: i 5 temi del fine settimana 

Sainz compie un capolavoro tattico, sfruttando un Norris veloce ed altrettanto scaltro; Verstappen fa quel che pu&ograve; mentre Leclerc accetta di lavorare per la squadra, il tutto con Alonso al primo &quot;zero&quot; stagionale dopo una domenica complicatissima

GP Singapore: le pagelle

Max Verstappen: 10  C&#39;era chi sognava uno smacco in stile 1988, e invece macch&eacute;. Non lascia nulla, nemmeno le speranze: basta un mezzo bloccaggio ed il destino di Sainz &egrave; gi&agrave; segnato. Si &egrave; portato a casa l&#39;ennesimo record in un finale in cui quasi nessuno se ne &egrave; accorto, ma nel quale aveva dovuto rallentare parecchio per portare la macchina a casa. Aver imparato il dono della pazienza &egrave; il pi&ugrave; grosso regalo che poteva fare a s&eacute; stesso: la matematica per il terzo titolo &egrave; sempre pi&ugrave; vicina.  Verstappen: &quot;Ferrari velocissima sul dritto, vittoria non cos&igrave; facile&quot;  &nbsp;  Carlos Sainz: 9  Forse il miglior weekend da quando &egrave; in Ferrari. Ispirato, veloce e tenace: &egrave; stato davanti pi&ugrave; a lungo del previsto, ha fatto sudare Perez ed ha tenuto dietro Leclerc. Insomma, quasi tutto il meglio del repertorio: il primo podio a Monza da ferrarista &egrave; sempre speciale, se lo &egrave; meritato anche perch&eacute; nel duello con le Red Bull ha chiesto tantissimo alle gomme e nel finale tenere testa a Leclerc non era scontato.  Sainz: &quot;Tanto agonismo con Charles, bello lottare con lui&quot;  &nbsp;  Sergio Perez: 8  Giusto criticarlo quando delude, giusto rendergli merito quando corre bene. La RB19 sul passo era complessivamente superiore, ma contro le velocit&agrave; di punta delle Ferrari il sorpasso non era una faccenda scontata. Bravo lui a portare a casa una piazza d&#39;onore molto meno scontata del previsto, ha regalato alla Red Bull la prima doppietta della loro storia a Monza.  Perez: &quot;Che fatica sui rettilinei&quot;  &nbsp;  Charles Leclerc: 8  Stare dietro a Monza, un po&#39; brucia. Non c&#39;&egrave; niente di male nel copiare gli assetti del compagno di squadra se quest&#39;ultimo ha trovato una strada migliore, quello che non lo convince &egrave; vedere Carlitos in pole e sul podio in una tappa cos&igrave; carica di significato come quella italiana. Nella fase centrale prova a tenersi un po&#39; di gomma per il finale, ma non basta: battuto a testa alta, che rischio per&ograve; in quella frenata a ruote fumanti all&#39;ultimo giro.  Leclerc: &quot;Con Carlos duello divertente ed al limite&quot;  &nbsp;  Alexander Albon: 7,5  A fine gara se la ride: &ldquo;Immagino la frustrazione di Lando&rdquo;, dice malizioso raccontando il suo duello con l&#39;amico e connazionale. Altra grande prestazione, la sua: lo scorso anno a Monza aveva dovuto dare forfait per appendicite, quest&#39;anno si prende 6 punti che sono oro per una Williams ormai completamente rinata e, finalmente, lontana dall&#39;ultima fila. Crescita costante, sua e della squadra.  La classifica Costruttori  &nbsp;  Valtteri Bottas: 6,5  Quest&#39;anno ha dato l&#39;impressione di vivere botte d&#39;assenza, senza lasciare traccia per weekend interi. Ci ha messo un po&#39; a trovare il feeling giusto con la C43, ma una volta migliorato non &egrave; che abbia potuto combinare granch&eacute;, visto che la vettura ha grossi limiti prestazionali. Eppure, nell&#39;ultima Monza insieme per Alfa Romeo e Sauber, un colpo di reni: un punto e tanti complimenti per una corsa solida.  La classifica Piloti  &nbsp;  Lewis Hamilton: 5,5  La gara, da ottavo a sesto, sarebbe da sufficienza piena, ma l&#39;errore di valutazione su Piastri (con il quale si scusa prontamente nel parco chiuso) non te lo aspetti da un sette volte campione del mondo. Parte con le gomme dure, perde una posizione al via, ma nello stint con la media si riprende tutte le posizioni: fortunato ad uscire indenne dal contatto con la McLaren, sul traguardo poi la penalt&agrave; di 5&rdquo; si rivela ininfluente.  F1 2023: il calendario  &nbsp;  Lance Stroll: 4,5  Per la prima volta da quando condividono il box, Alonso lo ha velatamente criticato: &ldquo;Se non facciamo un po&#39; di punti in pi&ugrave; con la seconda macchina, la Ferrari ci star&agrave; davanti in classifica&rdquo;. Sconcertante il suo momento no: da luglio in avanti ha raccolto la miseria di 10 punti, ma la met&agrave; di questi &egrave; arrivata nella sprint di Spielberg. A Monza ha la scusante del vnerd&igrave; saltato (volante concesso a Drugovich nelle FP1, ko immediato nelle FP2), ma non basta per giustificare l&#39;ultimo tempo nella qualifica del sabato, cosa che mette in ripida salita la sua gara: alla fine &egrave; solo 16&deg;.  Rivivi il GP d&#39;Italia  &nbsp;  Mercedes: 5  Si sapeva che Monza sarebbe stata difficile, ma oltre alle Red Bull sono state imprendibili pure le Ferrari. Troppo pure per questa W14, sebbene in una delle piste meno indicate per far emergere i pregi del loro progetto. Come passo, Russell ed Hamilton sono nella terra di nessuno: terza forza chiara, pi&ugrave; veloce degli altri ma troppo lontani dai primi quattro classificati.  Vasseur: &quot;A Monza differenza con Red Bull meno ampia&quot;  &nbsp;  Alpine: 3  Dalle stelle alle stalle. Nello spazio di una settimana, il mondo capovolto: sul podio a Zandvoort, scomparsi a Monza. Due macchine fuori in Q1, prestazioni mai convincenti, gara anonima: forse il peggior weekend di un anno che di fine settimana difficili ne aveva gi&agrave; distribuiti, ma non cos&igrave;. Ocon va ko, con Gasly provano la carta della doppia sosta ma non serve a niente.  GP Italia: le foto pi&ugrave; belle di Monza  &nbsp;  Gli altri    Voto 6,5 a Russell, pi&ugrave; efficace di Hamilton nel fine settimana monzese, nonostante una penalit&agrave; evitabilissima nell&#39;avventato sorpasso ad Ocon alla prima curva. Norris (6,5) perde la battaglia con Albon ma tiene duro su una pista difficile per la McLaren, stesso discorso per Alonso (6,5) che prova a salvare il bilancio della Aston Martin in una trasferta complicata. Sufficienza per Piastri (6), che senza la chiusura avventata di Hamilton sarebbe riuscito a portare a casa qualche punto; la pochezza della A523 spezza le speranze di Gasly ed Ocon (5 ad entrambi), stesso voto per Zhou (5), molto meno incisivo di Bottas. Bocciatura per Sargeant (5), che osserva silenzioso le piccole imprese di Albon mentre lui &egrave; ancora fuori dai punti. Di nuovo molto male la Haas: 5,5 per Hulkenberg che arriva davanti, 5 per Magnussen. Bravo Lawson (6,5) che chiude 11&deg; non lontano dalla zona punti al suo secondo GP, senza voto invece Tsunoda, messo ko da un guasto addirittura prima del via.  GP Italia: i 5 temi del fine settimana 

Sainz, alle prese con un ottimo fine settimana, vende cara la pelle ma Verstappen vince lo stesso, con lo spagnolo che salva infine il podio dagli attacchi di Leclerc; Hamilton commette un errore non da lui, disastro Alpine mentre Bottas riaccende l&#39;Alfa Romeo-Sauber

GP Italia: le pagelle

Max Verstappen: 10  Non lo scalfisce nulla, nemmeno gli imprevisti pi&ugrave; fastidiosi. Nella corsa di casa non aumenta solo la voglia di far bene, ma pure la pressione: lui sembra non sentirla, anzi quest&#39;anno &egrave; anche pi&ugrave; sciolto a Zandvoort, dove lui pu&ograve; essere l&#39;unico profeta. La gara &egrave; stata lunga ed &egrave; stato difficile mantenere la concentrazione cos&igrave; a lungo, ma quando salta gi&ugrave; dalla macchina pare non aver nemmeno corso un GP di F1: si intrattiene con la famiglia reale, va a prendersi gli applausi sul podio e, a questo punto, mette nel mirino Monza, dove in caso di ulteriore successo metter&agrave; a segno la striscia di vittorie pi&ugrave; lunga di sempre dopo aver gi&agrave; eguagliato quella di Vettel.  Verstappen: &quot;Pelle d&#39;oca sin dall&#39;inno prima del via&quot;  &nbsp;  Fernando Alonso: 10  Tra vecchi e nostalgici appassionati, qualcuno si spinge a dire che lui &ldquo;&egrave; l&#39;unico motivo per cui guardare ancora la F1 quest&#39;anno&rdquo;. E&#39; questo, l&#39;effetto che fa Fernando Alonso su una Aston Martin rediviva, oseremmo dire resuscitata dopo essersi affacciata alla pausa estiva con qualche incertezza di troppo. Fenomenale nel passo gara, graffia come sa fare lui al primo giro, quando si inventa un sorpasso in curva 3 (&ldquo;sorpasso del mese&rdquo;, dice lui). Altri due record: maggior distanza temporale tra primo e ultimo podio, maggior distanza temporale tra primo e ultimo giro veloce. Anche queste sono soddisfazioni.  Alonso: &quot;Volevo passare Max, poi ho pensato che non sarei stato in grado di lasciare il circuito...&quot;  &nbsp;  Pierre Gasly: 10  Non capita tutti i giorni di dare &ldquo;10&rdquo; in sequenza, ma in una giornata cos&igrave; &egrave; pure giusto riconoscere qualcosa di pi&ugrave; a chi non ha sbagliato. Se qualcuno non se ne fosse accorto, partiva 12&deg; ed ha portato a podio l&#39;Alpine, che nel venerd&igrave; di Zandvoort non era sicura di essere nemmeno sesta forza. E&#39; stato pi&ugrave; forte di tutto: della partenza arretrata in griglia, della penalit&agrave;, di Sainz, Norris e le Mercedes che aveva dietro al momento dell&#39;ultima ripartenza dopo la bandiera rossa. Aveva chiuso terzo nella sprint di Spa, ma questo podio &egrave; tutta un&#39;altra cosa: finalmente una giornata da leone con la nuova squadra.  La classifica Piloti  &nbsp;  Carlos Sainz: 8  Lui &egrave; uno che bada al sodo: se la macchina di pi&ugrave; non pu&ograve; fare, lo accetta e basta. In questo, &egrave; diametralmente opposto a Leclerc ed in alcuni casi, come quello di Zandvoort, paga: terza fila in qualifica, miracolosamenge 5&deg; alla domenica. In Olanda non era una macchina da top 5, la SF-23, eppure lui ce l&#39;ha portata: si &egrave; tenuto lontano dai guai (e non era affatto facile), non ha sbagliato ed ha corso con tanta testa, riuscendo nel finale a difendersi egregiamente da Hamilton, l&#39;unica occasione in tutto il fine settimana in cui le velocit&agrave; di punta della vettura hanno dato una mano.  Sainz: &quot;Buon lavoro, ottimista per Monza&quot;  &nbsp;  Lewis Hamilton: 7,5  Gara onesta e con tanti rimpianti: tanti, troppi errori da parte del muretto. Aveva senso, per lui, azzardare di restare in pista con l&#39;arrivo della pioggia al primo giro, perch&eacute; era stato l&#39;unico ad azzardare la media al via e restare in pista significava difendere quella scelta. Una mossa che non ha pagato, ma che non lo ha spezzato: tenace nella rimonta, bravo a salvare il salvabile per un bottino che &egrave; comunque molto inferiore al potenziale della W14 di Zandvoort.  Mercedes, l&#39;analisi di Hamilton: tanto amaro in bocca  &nbsp;  Alexander Albon: 7,5  Uno, forse anche due giri di troppo sulla slick prima di decidere di non fermarsi affatto. L&agrave; si brucia una qualifica straordinaria (4&deg;), ma non completamente la domenica: tiene duro con la gomma da asciutto (si ferma la prima volta dopo addirittura 44 giri!) e ricostruisce la sua corsa artigliando altri 4 punti fondamentali per questa Williams che, a fine anno, probabilmente avr&agrave; un grosso debito con lui.  La classifica Costruttori  &nbsp;  Liam Lawson: 6,5  Ha tutto contro al debutto: salta le sessioni del venerd&igrave;, sale in macchina al sabato con la pioggia e corre il suo primo GP in F1 nelle condizioni pi&ugrave; variabili dell&#39;anno. Ecco perch&eacute;, tutto sommato, il 13&deg; posto &egrave; dignitoso e la prestazione pi&ugrave; che sufficiente, nonostante una penalit&agrave; di 10&rdquo; (impeding in corsia box, ma per colpe non sue). Sicuramente correr&agrave; a Monza, forse anche a Singapore e Suzuka: ha una chance gigantesca per scrivere il suo futuro.  F1 2023: il calendario  &nbsp;  Sergio Perez: 5,5  Si pu&ograve; disquisire all&#39;infinito su quanto sia stata &ldquo;buona&rdquo;, la squadra, a fermare prima Verstappen in occasione della seconda sosta (quella del passaggio da intermedia a slick dopo una decina di giri) piuttosto che lui, il quale in quel momento era leader, ma nessuno alla fine &egrave; apparso sorpreso, nemmeno il diretto interessato. Il team gli ha restituito il favore pi&ugrave; avanti in gara, ma lui &egrave; riuscito comunque a gettare al vento il podio; prima ha sbagliato in curva 1, poi ha rimediato una penalit&agrave; per eccesso di velocit&agrave; in pit-lane (di 0,8 chilometri orari): a Spa aveva detto di aver bisogno di una pausa, ma non &egrave; che sia ripartito con il piede giusto.  Rivivi il GP d&#39;Olanda  &nbsp;  George Russell: 5  Questa stagione proprio non vuole saperne di decollare: aveva ritrovato il sorriso in qualifica, lo ha riperso subito in gara. Troppo ottimistica la scelta di restare in pista con la slick, buono il passo nella rimonta ma alla fine &egrave; rimasto con un pugno di mosche dopo il duello con Norris che nel finale lo ha ricacciato in fondo. Una domenica pessima che ha il sapore della grande occasione sprecata: la W14 a Zandvoort era veloce e lui lo sa.  Zandvoort, le foto pi&ugrave; belle  &nbsp;  Charles Leclerc: 4,5  C&#39;&egrave; sempre una mano che gli verr&agrave; tesa, da parte di una Ferrari che non riesce a mettergli in mano una macchina decente. Per&ograve; poi c&#39;&egrave; l&#39;approccio pratico e quello del rischio: sceglie il secondo e paga il conto sia in qualifica che in gara. Certo, chiamarla gara &egrave; un parolone: si tocca al via con Piastri per &ldquo;un piccolo contatto dalle conseguenze enormi&rdquo;, e c&#39;&egrave; stata una bella fetta di sfortuna a rovinargli il fondo con un contatto cos&igrave; leggero, ma intanto nella bagarre ha pagato dazio un&#39;altra volta. Urge un reset in vista di Monza.  GP Olanda, l&#39;analisi di Vasseur  &nbsp;  Gli altri    Prima di avere un incontro ravvicinato con l&#39;amico Russell, condivide con lui la scelta di restare in pista in avvio con le gomme slick: cos&igrave;, in un attimo, la super qualifica &egrave; gi&agrave; polverizzata. Si arma comunque di tenacia, Lando Norris, e risale: voto 7 per un 7&deg; posto che dopo pochi giri non era affatto scontato. Da premiare Piastri (6,5) che resta in pista con la slick per concludere con 2 punti raccolti, stesso voto ad Ocon (6,5) che ha molto di cui lamentarsi: la squadra sbaglia nelle chiamate e la direzione gara, che espone bandiera rossa quando &egrave; l&#39;unico in pista con full wet insieme alle Red Bull, gli toglie una ghiottissima possibilit&agrave; di centrare un gran bel risultato. Considerando il mezzo che guida, promosso Tsunoda (6,5) che prova a lottare nonostante l&#39;inferiorit&agrave; tecnica, bravo pure Hulkenberg (6,5) che chiude 12&deg; nonostante in avvio azzardi la scelta di restare in pista con la slick. Male Zhou e Sargeant (voto 5), entrambi a muro (peccato per Logan, che dopo 30 anni aveva riportato la bandiera americana in top 10 in qualifica), e bocciatura pure per Stroll (5): 11&deg; con Fernando sul podio. Sufficienza (6) di incoraggiamento per Magnussen e Bottas, rispettivamente 14&deg; e 15&deg;: con le macchine che hanno non possono combinare granch&eacute;, ma almeno non sbagliano. 

Stavolta Verstappen non &egrave; l&#39;unico a prendere il massimo dei voti, perch&eacute; il 10 lo meritano anche Alonso e Gasly; ottima gara di Sainz, Norris e Albon salvano la giornata, bocciati Russell e Leclerc

GP Olanda: le pagelle

Tra Spa e Zandvoort &egrave; tempo di rallentare un attimo, anche per la F1. &Egrave; il tempo delle vacanze ed &egrave; il tempo delle valutazioni. Intermedie e non definitive ovviamente, dopo una prima parte di campionato fatta di 12 GP ed una seconda che ne prevede altri 10.  Ecco qui, squadra per squadra, i voti di questa prima parte di stagione.  AlphaTauri: 4    Siamo di fronte ad un anno duro, difficile abbastanza per pensare ad una ristrutturazione: Laurent Mekies &egrave; il nome del futuro, quello del team principal che rilever&agrave; il posto di Franz Tost. Dopo i lampi delle scorse annate, una progressiva perdita di competitivit&agrave; cominciata l&#39;anno scorso e proseguita quest&#39;anno, con i faentini che vanno in vacanza con la miseria di 3 punti e l&#39;ultimo posto tra i Costruttori. Poca chiarezza anche a livello di gestione dei piloti: c&#39;&egrave; parecchio da lavorare.  Scorri tra le schede  &nbsp;  Alfa Romeo: 5    Ad inizio anno il team representative Alessandro Alunni Bravi era stato chiaro: il vero obiettivo &egrave; il progresso costante, non una posizione in classifica precisa. Per ora mancano entrambe le cose, sia il progresso costante che una classifica soddisfacente. Nonostante a prima impressione la C43 sembri un progetto raffinato, in realt&agrave; si &egrave; persa nella parte bassa di una classifica mai cos&igrave; compatta e per questo complicatissima da affrontare: i piloti a fare il loro ci provano, ma la vettura svizzera, per l&#39;ultima volta adornata con gli adesivi Alfa Romeo, sembra semplicemente poco competitiva.  Haas: 6    Ottavi erano nello scorso campionato e ottavi li ritroviamo quest&#39;anno, dunque apparentemente la linea &egrave; rimasta costante. Certo, quest&#39;anno la seconda met&agrave; della classifica &egrave; pi&ugrave; dura per tutti, e infatti per quel che si &egrave; visto anche il singolo punto, rispetto alla passata stagione, pare avere un peso specifico pi&ugrave; grande. A livello di piloti Steiner si dice tutto sommato contento, non che Hulkenberg e Magnussen siano stati esenti da errori ma hanno avuto una grande scusante: una VF-23 che, al netto di una buona velocit&agrave; in qualifica, soffre tremendamente il degrado delle gomme, debolezza che ne ha ampiamente ridotto il bottino.  Scorri tra le schede  &nbsp;  Williams: 7    La cura James Vowles, per il momento, pare funzioni. I miglioramenti da inizio anno sono stati tanti e molto buoni, con una macchina oggettivamente cresciuta e finalmente non pi&ugrave; fanalino di coda. Con Albon si sta creando un feeling particolare, con Alex che ripaga la squadra a suon di ottime prestazioni, tanto che i punti raccolti sono tutti suoi; dall&#39;altro lato Sargeant &egrave; pur sempre un debuttante, anche se qualcosa di pi&ugrave; da parte sua era lecito aspettarselo. Intanto, a Grove si lavora: la FW45 non sta pi&ugrave; sul fondo e si far&agrave; di tutto per far s&igrave; che non ci torni pi&ugrave;.  Alpine: 6    Sembrano sempre quelli del vorrei ma non posso. Ogni anno si aspettano miglioramenti, ogni anno alla vigilia parlano di &ldquo;gap dai primi da ridurre&rdquo; come obiettivo principale. Sar&agrave;, ma intanto nell&#39;estate il balzo in avanti della McLaren li ha messi in crisi, e considerando poi i progressi&nbsp;compiuti nell&#39;inverno dalla Aston Martin, fanno due posizioni perse rispetto a fine 2022. Anche per questo, &egrave; scattata l&#39;ennesima rivoluzione al vertice: via team principal, direttore sportivo e direttore tecnico.&nbsp;  Scorri tra le schede  &nbsp;  McLaren: 7    Hanno un talento particolare nel cacciarsi nei guai, ma hanno anche il grande pregio di avere reazioni fuori dall&#39;ordinario. Sembrava un relitto, la MCL60, nei primi chilometri in pista, tra test e primissime gare, e non si dimentica il pugno di un Norris avvilito durante le prove invernali in Bahrain. Eppure, solamente qualche mese dopo, eccoli sul podio a Silverstone ed in completa ripresa a ridosso della pausa estiva: un grande merito ad Andrea Stella, che alla prima esperienza da team principal ha saputo lasciare il segno nonostante il poco tempo a disposizione.  Ferrari: 5,5    Se &egrave; vero che la SF-23 &egrave; stata il lascito di Binotto, allora vuol dire che quel ciclo si &egrave; concluso proprio male. Binotto per&ograve; &egrave; ormai il passato, ora c&#39;&egrave; da ricostruire per un futuro pi&ugrave; radioso: Vasseur ha gi&agrave; provato a dare una sterzata nel lavoro in fabbrica (evidenziato dal cambio di rotta in sede di progettazione, segnatamente nella zona delle fiancate) r sta provando a darlo per formare uno staff a sua immagine e somiglianze mentre a livello strategico, a volte, la squadra &egrave; parsa ingessata da vecchie paure. Si lavora soprattutto in sede, a Maranello, perch&eacute; in pista la SF-23 non permette sogni di gloria: attualmente il Cavallino Rampante naviga al 4&deg; posto nella classifica Costruttori, l&#39;obiettivo &egrave; farlo diventare un 2&deg; posto nella seconda met&agrave; dell&#39;anno.  Scorri tra le schede  &nbsp;  Aston Martin: 8    Oggettivamente un po&#39; in calo dopo le prime uscite stagionali, ma complessivamente la pi&ugrave; grande sorpresa del 2023. Ricordiamoci dove era la AMR22 a fine 2022 e dove ha iniziato la AMR23 ad inizio campionato: un miglioramente incredibile, ed anche per questo un fisiologico calo era da mettere in conto, soprattutto tenendo vivo il sospetto che rispetto ad altri il team di Silverstone abbia dato maggiormente fondo alle risorse a disposizione, con il rischio di avere meno margine di sviluppo in corso d&#39;opera. Tuttavia, bravi tutti: Alonso ha ritrovato in buona parte il sorriso e la squadra sogna un podio tra i Costruttori che avrebbe del clamoroso.  Mercedes: 7    Qui &egrave; tutto molto relativo: un conto &egrave; valutare i risultati in base alla lotta per la piazza d&#39;onore, un conto fare confronti diretti con la Red Bull. Nel primo caso si tratterebbe comunque di un buon lavoro, nel secondo di un mezzo disastro: pi&ugrave; giusto per&ograve; sottolineare i progressi di una squadra che aveva cominciato l&#39;anno nuovamente in grosse difficolt&agrave;, ma che ha saputo correre ai ripari: dentro Allison, via il concetto zeropod, tutti al lavoro per un 2024 molto diverso. I valori in campo cambiano di pista in pista e di domenica in domenica, ma al momento di andare in vacanza, classifica alla mano, sono loro a risultare la prima &quot;alternativa&quot; alla Red Bull.  Scorri tra le schede  &nbsp;  Red Bull: 10    Anche ad impegnarsi, viene difficile trovare loro un difetto. Verstappen guida da dio, la macchina &egrave; un capolavoro e la squadra, al muretto, non sbaglia mai: difficile, battere un&#39;armata cos&igrave;. E infatti non li ha ancora battuti nessuno, per un mondiale gi&agrave; fortemente indirizzato e praticamente deciso. In pista si divertiranno a riscrivere il libro dei record anche nella seconda parte di stagione, mentre in fabbrica le attenzioni vireranno, ovviamente, sul progetto 2024: hanno aperto un ciclo, proveranno a farlo durare il pi&ugrave; a lungo possibile.  Leggi anche: F1 2023, le pagelle di met&agrave; stagione: i piloti 

Valutazione e bilanci di met&agrave; stagione: da 10 una Red Bull praticamente perfetta, applausi alla crescita della Williams, buono il recupero della McLaren mentre la Ferrari delude

F1 2023, le pagelle di met&agrave; stagione: le squadre

        Tra Spa e Zandvoort &egrave; tempo di rallentare un attimo, anche per la F1. E'il tempo delle vacanze ed &egrave; il tempo delle valutazioni. Intermedie enon definitive ovviamente, dopo una prima parte di stagione fatta di 12 GP ed una seconda che ne prevede altri 10. Ecco qui i voti di questa prima met&agrave; di campionato, pilota per pilota. La classifica Piloti  Scorri tra le schede &nbsp; AlphaTauri  Yuki Tsunoda: 6,5 Peril momento c'&egrave; e ci resta, in griglia di partenza, ma il suo futuro non sembra cos&igrave; pieno di garanzie. Ha vinto, e bene, il confronto con il silurato De Vries, adesso lo scomodissimo Daniel Ricciardo. Sta lottando per un rinnovo e con una vettura che non gli permette granch&eacute;, finora i 3 punti raccolti tra Melbourne, Baku e Spa sono il massimo che ha potuto fare, ma &egrave; stata probabilmente Spa la corsa pi&ugrave;importante: nel momento in cui si parlava solo di Ricciardo, ha saputo dare un segnale. Nyck De Vries: 5 E' stato un nuovo capitolo della telenovela scritta e diretta da Helmut Marko, l'uomo della giostra degli scambi: il credito per Monza 2022 &egrave; finito quasi subito, e Marko si &egrave; pentito di una scelta personale fatta senza che Horner e Tost ne fossero pienamente convinti. Fuori dopo soli 10 GP, con un 12&deg; posto (a Monaco) come miglior risultato stagionale: lascia senza punti e forse nemmeno tanti rimpianti, visto che per la piega che aveva preso la sua carriera queste gare sono state certamente un qualcosa di inaspettato. Daniel Ricciardo: s.v. (senza voto) Lasciare McLaren, rifiutare la Haas e poi tornare in un'AlphaTauri fanalino di coda? No per le ambizioni immediate, s&igrave; se sotto sotto cova il desiderio di risalire a bordo di una Red Bull. L'impressione &egrave; che non dipender&agrave; nemmeno pi&ugrave; di tanto da lui, ma piuttosto da Sergio Perez: intanto per&ograve; deve ritrovare meccanismi, costanza e battere Tsunoda. Due gare sono troppo poche per valutarlo: Budapest e Spa sono state come due ricognizioni, il suo vero mondiale comincer&agrave; da Zandvoort. &nbsp; Alfa Romeo-Sauber  Guanyu Zhou: 6 Ha quasi annullato completamente la forbice prestazionale che lo separava da Valtteri Bottas: poi su questo si pu&ograve; discutere su dove arrivino i meriti suoi e dove invece comincino i demeriti del finlandese, ma intanto questo &egrave; un dato oggettivo. Convincere convince, anche se con questa macchina pu&ograve; combinare poco: la vera delusione, ad Hinwil, &egrave; la C43. Valtteri Bottas: 6 E' davanti a Zhou in termini di punti, 5-4. Per&ograve; sembra aver intrapreso una parabola discendente: Guanyu rispetto al 2022 sta facendo molta meno fatica a stare sulle sue prestazioni ed a lui per contro pare non interessargli granch&eacute; questa cosa, forse perch&eacute; avvilito per la deludente competitivit&agrave; della sua vettura. Fuori dalla pista si &egrave; creato un personaggio ben diverso da quello con cui si era fatto conoscere negli anni del debutto: segno che, probabilmente, &egrave; arrivato ad un punto della carriera e della vita in cui le cose preferisce godersele, senza farsi troppi problemi o accusare troppe pressioni. &nbsp; Haas  Kevin Magnussen: 5 Ha raccolto molto poco: 2 punti in tutto. In larga parte colpa di una VF-23 che soffre la lunga distanza causa degrado gomme, in parte colpa anche sua che talvolta &egrave; stato troppo irruento nei duelli. Dopo una stagione di rientro pi&ugrave; che positiva, un'annata in cui sembra stia soffrendo Hulkenberg: non bene nel complesso, ma niente di apparentemente cos&igrave; drammatico da costargli il rinnovo. Nico Hulkenberg: 6,5 Peressere uno che in tre stagioni ha fatto solo quattro gare, sta andando pi&ugrave; che bene. Alcuni lampi in qualifica, qualche difficolt&agrave; in pi&ugrave; in gara (spesso a causa della macchina, anche se 9 punti &egrave; riuscito a metterli insieme), ma tutto sommato pi&ugrave; convincente di Magnussen: un buon rientro, in attesa che la Haas risolva alcuni cronici problemi sul passo gara. &nbsp; Williams  Logan Sargeant: 5 La Williams su di lui ci ha creduto ed in un certo senso ha investito, mettendolo in macchina in quattro prove libere del 2022 per fargli ottenere la licenza e promuoverlo a titolare nel 2023. Per ora di risultati se ne sono visti pochi, anche se ha alle spalle solamente 12 GP: probabilmente ha bisogno di altro tempo, nella consapevolezza che stare sul livello di Albon non deve essere affatto facile. Alexander Albon: 7,5 Probabilmente, uno dei migliori di questa prima parte di campionato, in relazione almezzo che guida. Ha avuto pazienza quando non poteva combinare niente, poi ci ha messo tanto del suo per raccogliere i primi frutti di una ricostruzione che adesso sembra concreta davvero. Nelle sue mani la FW45 ha saputo dare, in qualche occasione, filo da torcere anche a grandi nomi: bravo. Tra sirene Ferrari e richiami da parte della Red Bull, per il momento deve solo rimanere concentrato. &nbsp; Alpine  Pierre Gasly: 5,5 Per adesso questa esperienza in Alpine non &egrave; un granch&eacute;: Ocon sta andando pi&ugrave; forte di lui e la macchina &egrave; buona senza essere eccezionale. Insomma, vive a met&agrave; griglia e questo non lo rende particolarmente contento, per il resto di tanto in tanto appare nervoso e si vede. Almeno ha evitato la squalifica per un GP, rischio concreto in particolar modo all'ultima ripartenza di Melbourne. Punta ad una seconda parte di campionato pi&ugrave; convincente, dopo la bella prova nel sabato di Spa. Esteban Ocon: 6,5 Intanti continuano a sottovalutarlo, ma viene da stagioni molto valide: il confronto interno con Gasly (con cui ci sono trascorsi poco lusinghieri) poteva essere scomodo ma per ora lo sta ampiamente vincendo, soprattutto in termini di punti (35-22 in suo favore). Probabilmente si aspettava un po' di pi&ugrave; dalla A523, ma almeno si &egrave; tolto la soddisfazione di portarla sul podio, e non su un podio qualunque, ma su quello di Monaco. &nbsp; McLaren  Lando Norris: 7,5 Il pugno nel box in Bahrain, durante i test, &egrave; un vecchio ricordo. Or asorride, forse anche pi&ugrave; di prima: il colpo di reni che ha avuto la McLaren lo fa sperare in una seconda parte di stagione pi&ugrave; convincente della prima, soprattutto rispetto ai primi GP dell'anno dove lui e la squadra sembravano completamente persi. Invece si sono messi a posto e non ha mancato di piazzare l'exploit, con i podi diSilverstone e Budapest: spera che non siano gli unici dell'anno. Oscar Piastri: 6,5 Un apprendistato reso complicato soprattutto da una MCL60 che non voleva saperne di andare, motivo per cui ci ha messo qualche in gara primadi mettersi in luce. Primi punti in casa, a Melbourne, sfruttando il caos finale, poi un crescendo di risultati fino alle ultime uscite: in McLaren i piloti forti sono due, anche se raggiungere le prestazioni di Norris per il momento &egrave; un traguardo ambizioso. &nbsp; Ferrari  Charles Leclerc: 6,5 Una stagione difficile, soprattutto sul piano mentale: &egrave; umano e la pazienza non pu&ograve; essere eterna, anche se ha giurato amore alla Rossa. Di certo, la SF-23 non era la macchina che si aspettava: tre podi in tutto, una miseria se paragonati alla prima parte del 2022. Per il momento davanti a Sainz in classifica (99-92 in suo favore), ma non &egrave; questo che gli interessa: vuole una macchina da titolo, chiss&agrave; quando arriver&agrave;. Carlos Sainz: 6 Una prima parte di campionato da sufficienza, senza infamia e senza lode. In gara sbaglia poco, perch&eacute; &egrave; uno che cerca quasi sempre di concretizzare il risultato, anche se tra Melbourne e Spa qualcosa da farsi perdonare ce l'ha. Comunque, parliamo anche in questo caso di un pilota che si aspettava di meglio per quanto riguarda il mezzo a disposizione: pu&ograve; solo lottare con le armi che ha per arrivare conqualche cartuccia da sparare in sede di rinnovo, ammesso e non concesso che, data la scadenza (2024), a Maranello se ne parli gi&agrave; quest'anno. &nbsp; Aston Martin  Fernando Alonso: 8 Difficile chiedere di pi&ugrave;. A 42 anni lotta con la freschezza della meglio giovent&ugrave; e porta a casa i risultati, a qualunque livello: sul podio quando la macchina &egrave; da podio, in una pi&ugrave; umile zona punti quando la AMR23 fa un po' pi&ugrave; di fatica. E' l'unico insieme a Verstappen ed Hamilton ad aver preso punti in ogni gara, dopo Max e Perez &egrave; quello che ha fatto pi&ugrave; podi: che bello rivederlo cos&igrave; in alto. Stroll? Mai un problema. Lance Stroll: 5 Il confronto interno con Alonso &egrave; difficile, con dati numerici imbarazzanti. Ha meno di un terzo dei punti del compagno di squadra (149-47 in suo sfavore), &egrave; sempre dietro in qualifica ed in gara, non si vede un lampo praticamente mai. Attenzione, perch&eacute; la sua rischia di diventare una posizione scomoda: se la Aston vorr&agrave; ulteriormente salire di livello, per lui presto o tardi rischier&agrave; di non esserci pi&ugrave; posto. &nbsp; Mercedes  Lewis Hamilton: 8 Gli manca tantissimo la vittoria, ma non &egrave; nemmeno uno che molla: in gara combatte sempre ed i risultati gli stanno dando ragione. Dopo un 2022 un po' pi&ugrave; difficile, soprattutto perch&eacute; speso a fare il tester viaggiante nella prima parte del campionato, quest'anno ha preso le misure a Russell che infatti &egrave; dietro: non dovrebbe mancare molto alla fine della carriera, ma per il momento rinnover&agrave; e sogna di avere di nuovo, prima di chiudere, una macchina al vertice. Il piede, del resto, c'&egrave;. George Russell: 5,5 In Canada il primo vero errore in gara da quando &egrave; in Mercedes, unica macchia di una stagione che, almeno nel confronto interno conHamilton, non &egrave; che sia buonissima. Siamo 4-1 alla voce podi per Hammer ed &egrave; a -49 in classifica: Lewis sta ribaltando le gerarchie del 2022 e da questo deve trarre stimolo, anche se quello che conta davvero per entrambi, adesso, &egrave; lavorare (e collaborare, laddove possibile) per tornare ad avere una Mercedes vincente. &nbsp; Red Bull  Max Verstappen: 10 Campione s&igrave;, ma dove? Ormai &egrave; solo questione di tempo: la vera domanda della seconda met&agrave; di campionato sar&agrave; dove, quando e come avr&agrave; la certezza aritmetica del terzo titolo. Una pagella talmente scontata, un voto talmente prevedibile, che si rischia di mettere gi&ugrave; parole di circostanza, inutili perfino. Perch&eacute; di fronte alla perfezione si pu&ograve; solo applaudire: Baku a parte, dove qualche difficolt&agrave; nell'assetto l'ha avuta, &egrave; stato uno schiacciasassi senza rivali e senza preoccupazioni. Fare meglio del 2022 sembrava utopia, invece ci sta riuscendo: da Zandvoort in poi correr&agrave; soprattutto contro s&eacute; stesso e contro i suoi numeri dello scorso campionato. Sergio Perez: 6,5 Sedile molto ambito ma anche molto scomodo, il suo: facile desiderare una Red Bull, il difficile &egrave; sostenere quello schiacciasassi che &egrave; in questo momento Max Verstappen. Aveva cominciato bene, con i successi di Jeddah e Baku, poi si &egrave; perso: &egrave; secondo in classifica e, anche se ci sta riuscendo a stento, &egrave; quello che deve fare. Il vero problema, comunque, &egrave; la qualifica.       

Diamo i voti ai piloti dopo la prima met&agrave; dell'anno: conferme, sorprese e delusioni inattese nei primi 12 GP di un 2023 che ha appena superato il giro di boa

F1 2023, le pagelle di metà stagione: i piloti

        Max Verstappen: 10 &ldquo;L'importante era uscire indenne dalla prima curva&rdquo;, oppure &ldquo;Ho capito subito cosa sarebbe accaduto alla Source tra Sainz e Piastri, ricordavo cosa era successo nel 2016&rdquo;. Segnali di una maturit&agrave; ormai totale, da parte di chi ha imparato ad apprezzare l'arte dell'attesa. Non tutto e subito, anche perch&eacute; basta tenersi fuori dai guai per farsi venire incontro la gara. Battibecca con Lambiase, tuttavia sembrano pi&ugrave; una vecchia coppia di coniugi che bisticciano ma che alla fine si vogliono bene. Imprendibile per tutti, Perez compreso, che non si capacita di come riesca a strappare quei tempi sul giro. F1 2023: il calendario &nbsp; Charles Leclerc: 8 I risultati al di l&agrave; delle aspettative regalano sempre un sorriso in pi&ugrave;, anche se questa tendenza della Ferrari a non sapersi spiegare determinati risultati, positivi o negativi che siano, un po' di inquietudine la d&agrave;. Intanto, tre podi in tre weekend &ldquo;sprint&rdquo;: un bel segnale, quantomeno di compiti a casa fatti per bene. Lui poi fa tutto giusto in pista, senza nemmeno preoccuparsi della pole position numero 20 (&egrave; diventato, insieme a Bottas, il pilota non campione del mondo con pi&ugrave; pole), tanto sapeva che prima o poi le Red Bull sarebbero arrivate. Si concentra su Hamilton e fa bene: un mezzo sorriso prima delle vacanze. Leclerc: "Non abbiamo ancora compreso totalmente la macchina" &nbsp; Lewis Hamilton: 7,5 Con il team butta gi&ugrave; un assetto molto scarico, cosa che gli regala una buona velocit&agrave; di punta, lasciando a lui l'incombenza di trovare prestazione nel guidato e di gestire le gomme. Fa tutto bene, anche se non riesce a chiudere il piccolo margine che Leclerc si garantisce sin dai primissimi giri. Perso il podio, va ai box per il giro veloce: un punticino in pi&ugrave;. Mercedes: torna il rimbalzo e Wolff &egrave; preoccupato &nbsp; Yuki Tsunoda: 7,5 Forse era proprio il segnale che Helmut Marko voleva: nel momento in cui non si fa altro che parlare di Ricciardo, peraltro subito pi&ugrave; incisivo di lui a Budapest, Yuki tira fuori grinta e orgoglio per una domenica da leone. Con questa AlphaTauri, purtroppo, anche il 10&deg; posto &egrave; un traguardo da sbandierare ai quattro venti: terzo piazzamento stagionale a punti, prima risposta a chi lo immaginava vittima sacrificale di Daniel. Rivivi la domenica di Spa &nbsp; Fernando Alonso: 7 Sabato aveva vissuto uno dei compleanni pi&ugrave; amari (e iniziano ad essere tanti, 42) della carriera: beffato dalla bandiera rossa nella SQ2, fuori nella sprint dopo il suo primo errore stagionale in condizioni di gara. Domenica fa quel che pu&ograve; con una macchina che aspetta gli aggiornamenti di fine estate: un buon 5&deg; posto davanti a Russell, cosa non scontata per la Aston Martin di queste settimane. Sterzi a parte: Condanno Zandvoort 1973 e sto con Eau Rouge 2023 &nbsp; Esteban Ocon: 7 Un gran sorpasso su Tsunoda, una bella rimonta dal 14&deg; posto di partenza all'8&deg; finale sotto la bandiera a scacchi. Batte Gasly dopo un sabato opaco, confermandosi, a met&agrave; stagione, prima guida di una Alpine che ha deciso di cambiare ancora. Lui ad Enstone sta bene, anche se attorno alla squadra aleggia sempre un'aura di un che di incompiuto. La classifica Costruttori &nbsp; Sergio Perez: 6,5 E' sempre difficile giudicare uno nella sua posizione, perch&eacute; spesso il minimo che gli si chiede coincide anche con il massimo che pu&ograve; fare, considerando Verstappen fuori portata. E allora? E allora una sufficienza piena, una valutazione senza infamia e senza lode: 2&deg; come dovrebbe essere la seconda RB19 su una pista come Spa, a distanza notevole da Verstappen (22&rdquo;305), tutti rimediati negli ultimi 27 giri di gara. Da quando Max lo passa, gli rifila quasi 1&rdquo; al giro, con la sensazione che potesse fare ancora di pi&ugrave;. Perez: "Finalmente le vacanze, ne avevo bisogno" &nbsp; George Russell: 6,5 L'assetto deliberato sulla sua Mercedes, alla fine, si dimostra meno efficace di quello scelto per la macchina di Hamilton, e si ritrova a battagliare con una vettura che ha pi&ugrave; carico (e meno velocit&agrave; sul dritto) di quanto dovrebbe. In queste condizioni, nemmeno la Aston di Alonso &egrave; alla portata, e non basta una ottimistica strategia ad una singola sosta (solo Stroll e Gasly come lui) per guadagnare altre posizioni: chiude la prima met&agrave; di campionato a -49 da Hamilton, un divario troppo ampio. La classifica Piloti &nbsp; Lando Norris: 6,5 L'inizio di gara per la McLaren &egrave; un disastro ed a tratti, facciamo dopo la seconda sosta (dopo aver scartato una gomma dura che non va), si ritrova addirittura in fondo: risale con pazienza e tenacia con un occhio al set di soft che gli montano, bravo lui a gestirle per 27 giri (stint su soft pi&ugrave; lungo di giornata) mentre nel frattempo risale la classifica. Visto come si era messa, il 7&deg; posto &egrave; un risultato anche superiore alle aspettative con una McLaren che per l'asciutto aveva un assetto semplicemente sbagliato. Vasseur: "Nel complesso un buon weekend" &nbsp; Carlos Sainz: 5 Bacchetta Piastri ma a rivedere le immagini Oscar fa bene a difendersi: visto quanto repentinamente scarta, non ha avuto n&eacute; il tempo di reagire n&eacute; tantomeno lo spazio per andare da qualche altra parte. Ci sta archiviarlo come incidente di gara, anche se forse Carlos ha responsabilit&agrave; in percentuale un po' pi&ugrave; alte rispetto all'australiano, perch&eacute; va ad approcciare la curva come se nel mezzo non ci fosse nessuno, e invece Piastri mezza macchina dentro l'aveva gi&agrave;. Continua a girare nella speranza di una bandiera rossa che non arriva, tocca met&agrave; gara ma poi insieme alla squadra decide di porre fine ad un calvario ormai inutile. Sainz: "Errore di inesperienza di Piastri" &nbsp; Gli altri  Ancora irraggiungibile Alonso per Stroll: voto 6 al canadese per i 2 punti che porta a casa, peraltro ricorrendo ad una sola sosta. Sufficienza anche per Bottas (6) che regola Zhou (5,5 per essere finito dietro al compagno), e stesso voto anche per Magnussen (6), il quale ha l'unico merito, con una Haas in grande difficolt&agrave;, di finire davanti a Hulkenberg. Per Nico, voto 5: partiva dalla pit-lane e questa &egrave; una scusante, ma alla fine &egrave; comunque ultimo tra i piloti che vedono il traguardo. Non una grande domenica per Gasly (5,5), che dopo la bella prova del sabato in gara allunga troppo il primo stint azzardando un unico pit-stop, ma si ritrova nel gruppo e finisce 11&deg;, fuori dai punti, mentre Ocon &egrave; 8&deg;. Stavolta niente di speciale da parte di Albon (5,5) su una pista teoricamente pi&ugrave; amica per la Williams, ma Alex &egrave; comunque ancora pi&ugrave; incisivo di Sargeant (5) che chiude solo 17&deg;. Voto 5,5 a Ricciardo: &egrave; solo alla seconda gara ed ha tutte le scusanti del caso, ma intanto Tsunoda va a punti. Chiudiamo con Piastri: il suo potrebbe essere tranquillamente un senza voto, ma siccome la direzione gara valuta l'episodio alla prima curva come incidente di gara dividiamo le colpe e diamo un 5,5. Tra lui e Sainz, per&ograve;, &egrave; probabilmente Carlos ad avere le responsabilit&agrave; maggiori: per Oscar sar&agrave; il modo di fare esperienza e capire che, alla Source, stare troppo interno porta pi&ugrave; svantaggi che guadagni. GP Belgio: i 5 temi del fine settimana       

Verstappen sempre di un'altra categoria, mentre Leclerc porta la Ferrari sul podio; applausi a Tsunoda, Perez fa il suo ed Alonso ritrova in parte il sorriso

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F1 2023, le pagelle del Mondiale: i voti ai piloti

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