        Alex Palou ha dominato in lungo e in largo la tappa extra-campionato dell'IndyCar al Thermal Club, tracciato-salotto della California nei dintorni di Palm Springs. Quella che doveva essere un'esibizione spettacolare si &egrave; trasformata in un monologo del campione spagnolo che ha sfruttato il vantaggio di partire davanti su una pista estremamente abrasiva, sia nella sua batteria, sia nella finale. Palou, vittoria da 500mila dollari in California La gara prevedeva la suddivisione in due gruppi, una batteria da 10 giri a testa, e una finale da 20 giri coi migliori sei di ciascun gruppo. In particolare nella finale (divisa a met&agrave; da una safety-car) risparmiare le gomme &egrave; stato fondamentale e Palou, oltre a essere bravo di suo, ha avuto pista libera senza interferenze: &egrave; stato intoccabile. Al secondo posto ha chiuso Scott McLaughlin, che &egrave; riuscito ad avere la meglio su Felix Rosenqvist, vincitore dell'altra batteria ma in difficolt&agrave; nel finale. Il quarto posto ha visto una rimonta di Colton Herta, che nelle prime fasi &egrave; andato piano per risparmiare gomme ed &egrave; risalito, ma senza intaccare i primi tre. Palou si &egrave; portato a casa mezzo milione di dollari, McLaughlin 350.000, Rosenqvist 250.000 e Herta 100.000. Tra le sorprese, le mancate qualifiche alla finale per Pato O'Ward, Will Power e Scott Dixon. Quest'ultimo ha commesso un errore in staccata, centrando Romain Grosjean che &egrave; carambolato su Rinus VeeKay. Una prova da dimenticare quella di Thermal Club per loro dato che, pur non dando punti, si svolgeva in un luogo lontano da raggiungere, con costi connessi, e li ha visti riportare danni ingenti. &Egrave; stata positiva la trasferta invece di altri piloti come Agustin Canapino e Pietro Fittipaldi, arrivati in finale, anche se il brasiliano &egrave; stato squalificato per un errore del team, che ha rifornito tra le gare. In finale sono arrivati anche Marcus Armstrong, Linus Lundqvist, Alexander Rossi e Josef Newgarden, senza grosse speranze di mettersi in luce viste le modalit&agrave;. Ritirato per un problema elettronico Graham Rahal. Leggi anche: Nascar: Byron vince anche ad Austin L'ordine d'arrivo del $1 Million Challenge al Thermal Club, gara extra-campionato dell'IndyCar Series 1 - Alex Palou - (Dallara-Honda) - Ganassi - 20 giri 2 - Scott McLaughlin - (Dallara-Chevy) - Penske - 5"7929 3 - Felix Rosenqvist - (Dallara-Honda) - MSR - 9"7587 4 - Colton Herta - (Dallara-Honda) - Andretti - 13"1126 5 - Marcus Armstrong - (Dallara-Honda) - Ganassi - 15"0938 6 - Linus Lundqvist - (Dallara-Honda) - Ganassi - 16"1064 7 - Alexander Rossi - (Dallara-Chevy) - McLaren - 16"5393 8 - Josef Newgarden - (Dallara-Chevy) - Penske - 17"6675 9 - Christian Lundgaard - (Dallara-Honda) - RLL - 19"7073 10 - Agustin Canapino - (Dallara-Chevy) - Juncos - 20"4100        

Quella che doveva essere un'esibizione spettacolare si &egrave; trasformata in un monologo del campione spagnolo

IndyCar: Palou vince la gara show... senza show a Thermal Club

Alex Palou, debuttante in Florida nella 24 Ore edizione 2022 su Cadillac con un settimo posto, &egrave; una delle nuove stelle della 24 Ore. Spagnolo 26enne, due titoli Indycar nelle ultime due stagioni e nove vittorie di tappa, pi&ugrave; un rapporto breve ma intenso e poco fruttuoso con la McLaren in F.1, &egrave; alfine tornato sereno, pensando in grande e in lungo alla corte di Chip Ganassi. Col doppio impegno che lo vede in pista, oltre che nel ruolo di defender nella serie premier negli Usa per monoposto, anche in quello di pi&ugrave; prestigioso pretender alla prima vittoria nella 24 Ore di Daytona.  &quot;Dopo una settimana di prove, posso dire che non &egrave; esattamente facile riabituarsi al traffico, ma il piacere della guida &egrave; comunque intenso e la sfida molto interessante. Certo, una volta in pista bisogna non solo occuparsi della guida ma anche leggere le difficolt&agrave; create da macchine che hanno cos&igrave; meno velocit&agrave;, tuttavia si tratta di un compito comunque agevole. In sintesi si tratta di essere solo un po&rsquo; pi&ugrave; occupato a guardare gli altri. A ben guardare, in fondo, &egrave; pi&ugrave; difficile passare dalla Imsa alla IndyCar, anche se in verit&agrave; ogni volta che si guida una macchina da corsa si impara qualcosa e personalmente fin dall&rsquo;approccio mi sono sentito molto contento di questa nuova esperienza. Aggiungo anche che sono assai fortunato a correre con dei compagni di squadra esperti e bravi come quelli che ho, ovvero Sebastien Bourdais, Renger van der Zande e Scott Dixon&raquo;. Quanto alle sue esigenze particolari di assetto lo spagnolo &egrave; contento per come ha trovato la sua Cadillac N-Series.R: &laquo;Nessuna difficolt&agrave; n&eacute; troppi cambiamenti, diciamo che ho solo chiesto e ottenuto un paio di regolazioni nell&rsquo;anteriore e niente pi&ugrave;. Quanto al pronostico per la gara, sono ottimista e staremo a vedere&quot;. 

Il due volte campione IndyCar &egrave; uno dei favoriti a vincere la maratona

Diario da Daytona: Palou tenta il colpaccio

        Alla fine, Laguna Seca servir&agrave; solo ad Honda e Chevrolet per decidere a quale dei due motoristi andr&agrave; il campionato 2023. Questo perch&eacute; la IndyCar 2023 il nome del suo padrone lo ha gi&agrave; trovato: Alex Palou. Un bis dopo quello del 2021, un titolo ad un certo punto previsto ma assolutamente strameritato: il campionato americano a ruote scoperte parla, ancora, spagnolo. Palou campione a Portland: la cronaca Un 2023 da urlo Difficilmente si sono viste superiorit&agrave; come quella di Alex Palou in un campionato storicamente equilibrato come quello della IndyCar. Basti pensare che era dal 2007, con Sebastien Bourdais, che non si arrivava all'ultima gara con il titolo gi&agrave; deciso. Merito di una cavalcata trionfale, quella che ha condotto Palou al secondo alloro personale in IndyCar e Chip Ganassi alla 15&deg; affermazione nel campionato (4 volte nella vecchia CART, 11 da quando si chiama IndyCar). Pi&ugrave; forte di tutto e tutti, Palou: 5 vittorie in 16 gare, 9 podi totali, 2 pole position e quasi sempre in top 5 (12 volte su 16), un numero tutt'altro che banale considerata la compattezza della griglia nel campionato statunitense. Niente da fare dunque per Scott Dixon o chi, come lui, ha provato ad infastidire Palou in questo 2023: ci riproveranno l'anno prossimo, perch&eacute; per questa stagione proprio non ce n'era. Altri orizzonti: F1 e 500 Miglia di Indianapolis Un paio d'anni fa, parlando con lui, ci disse che tra dieci o venti anni si sarebbe visto ancora in IndyCar, a battagliare per titoli e vittorie. Un'idea nata osservando il suo illustre compagno di squadra, Scott Dixon, che a 43 anni d'et&agrave; e dopo 6 titoli &egrave; ancora l&agrave; a battagliare con l'entusiasmo del ragazzino. A 26 anni per&ograve; &egrave; difficile non immaginare un futuro diverso, non pensare a quella F1 che ad Alex Palou, da pilota di estrazione europea nonostante le sue esperienze in America ed in Giappone, fa gola come a tutti i suoi colleghi, e questo senza voler affatto sminuire il campionato IndyCar. E' proprio pensando alla F1, forse, che Alex &egrave; finito al centro delle cronache, oltre che per le vittorie, anche per situazioni contrattuali complicate: lo scorso anno, insieme alla Monaco Increase Management dell'italiano Salvatore Gandolfo (societ&agrave; che lo ha gestito negli ultimi anni), aveva stretto un accordo, non senza rendere irrequieto Chip Ganassi, per lavorare con la McLaren, con la quale ha disputato alcuni test su vecchie vetture di F1, sedute al simulatore e soprattutto le prove libere del GP Usa 2022. Un inizio di collaborazione che lo ha portato ad essere terzo pilota per il 2023, con un programma ad hoc (avrebbe dovuto girare in due sessioni di libere dopo la fine del campionato IndyCar) per la F1, prima dello sbarco in McLaren IndyCar per la stagione 2024. Forse la prospettiva di continuare a vincere ancora con Ganassi, forse una presa di coscienza che la F1 sarebbe stata un sogno proibito ancora per qualche anno, ecco che spiazzando tutti, compresa la stessa MIM (che per&ograve; non ha rotto l'accordo con il pilota), Palou ha deciso di rompere il contratto con McLaren per restare con Ganassi pure nel 2024. Con la McLaren F1 contrattualmente legata a Piastri e Norris e le discussioni non andate a buon fine con Williams, Haas ed AlphaTauri,&nbsp;discussioni che non sono approdate ad un'offerta di contratto vera e propria, Palou ha probabilmente intuito che per il Circus non c'era margine nel brevissimo termine ed ha fatto una scelta forte, una scelta che Zak Brown non ha preso bene, minacciando vie legali. Situazione che eventualmente Alex Palou affronter&agrave;, ma ormai ha deciso di restare con la squadra con cui ha vinto due titoli: con Ganassi vuole fare il tris nel 2024, anno nel quale spera di coronare l'altro grande sogno, vincere la 500 Miglia di Indianapolis. Chi vivr&agrave; vedr&agrave; Alex Palou &egrave; ormai un nome grosso dell'automobilismo internazionale, inutile negarlo. Con lui, la Spagna sta scoprendo il gusto di godersi le corse d'Oltreoceano, con lui che non dimentica le radici ma che per il momento, in America, pare aver trovato il paradiso. Il suo futuro &egrave; qui, almeno questo sta dicendo con la recente decisione di restare con Ganassi. Potrebbe essere lo Scott Dixon del futuro, che continua ad essere un riferimento per le giovani leve, potrebbe diventare l'europeo pi&ugrave; vincente di sempre in IndyCar, ma potrebbe diventare, chiss&agrave;, pure il primo campione IndyCar a debuttare in F1 dopo tanti anni, se un giorno le condizioni lo consentiranno, ma non prima di aver portato a casa almeno un'edizione della 500 Miglia. A 26 anni, insomma, il futuro di Alex Palou &egrave; ancora tutto da scrivere.       

Secondo titolo per lo spagnolo dopo quello del 2021, arrivato al termine di un campionato praticamente perfetto: il prossimo anno Palou difender&agrave; la corona insieme a Ganassi, il tutto mentre &egrave; finito al centro di una bega contrattuale con McLaren

Alex Palou, quando la IndyCar parla spagnolo

Alex Palou ha vinto il titolo IndyCar 2023 con una gara d&rsquo;anticipo a Portland. Sul corto tracciato dell&rsquo;Oregon, lo spagnolo ha ancora mostrato un passo gara irraggiungibile, centrando la quinta affermazione dell&rsquo;anno, un numero importante vista la competitivit&agrave; della serie, e diventando irraggiungibile per tutti gli altri contendenti in vetta alla classifica anche con una tappa da disputare a Laguna Seca. Il secondo titolo in tre anni per Palou &egrave; sicuramente un viatico per future aggiunte al suo palmares, specie se continuer&agrave; con le doti viste finora. Partito dal quinto posto, ha approfittato della concitazione dello start per portarsi terzo, e poi ha lasciato sfogare Graham Rahal e Scott McLaughlin, che partivano con le gomme morbide. Palou &egrave; per&ograve; riuscito ad estendere il suo primo stint con le dure, mentre gli altri due si sono fermati prima faticando poi nel traffico e perdendo tantissimo tempo. Dopo il primo stop, Palou &egrave; emerso leader, e a quel punto &egrave; stato inarrivabile. Montate le morbide nello stint centrale, non ha pi&ugrave; avuto rivali. In seconda posizione, Felix Rosenqvist ha approfittato di una provvidenziale caution per effettuare l&rsquo;ultima sosta in regime di caution, ma cos&igrave; facendo si &egrave; trovato a dover oltremodo allungare lo stint finale, con gomme morbide. E il fatto che sia riuscito a metterle a frutto, tenendo dietro Scott Dixon, &egrave; stato comunque un risultato degno di nota. Per il neozelandese niente da fare: era da tempo l&rsquo;unico rivale di Palou per il titolo, ma ha comunque mostrato, in particolare nelle ultime fasi di campionato, di saper ancora ruggire con due vittorie e diversi piazzamenti.  Quarta e quinta posizione rispettivamente per Pato O&rsquo;Ward e Josef Newgarden. Quest&rsquo;ultimo ha recuperato bene dopo un&rsquo;uscita di pista nella qualifica, girando su tempi simili a quelli di Palou e precedendo un arrembante Rinus VeeKay. Prova interessante quella dell&rsquo;olandese, che ha guadagnato la top-5 con un aggressivo attacco a Marcus Ericsson, comunque protagonista anche di una toccata con Alexander Rossi. Solo nono alla fine McLaughlin, sopravanzato anche da David Malukas, mentre per arrivare a Graham Rahal bisogna scorrere fino alla dodicesima posizione. Furioso col suo box per le scelte strategiche l&rsquo;americano.  Tra i possibili protagonisti tolti di mezzo, Romain Grosjean si &egrave; trovato al posto sbagliato al momento sbagliato, colpendo Callum Ilott che era uscito largo e ritirandosi. Anche per Will Power subito problemi. L&#39;australiano &egrave; andato larghissimo in un tentativo ottimistico di passare Rossi. A Colton Herta &egrave; stata fatale invece una penalit&agrave; per eccesso di velocit&agrave; ai box. Da segnalare un buon debutto per Juri Vips. Il ventitreenne estone ex Red Bull &egrave; stato chiamato da Rahal Letterman Lanigan sulla macchina lasciata libera da Jack Harvey in una selezione per il 2024, e non ha sfigurato, girando come i compagni sul passo gara e soffrendo solo la qualifica.  Tra i piloti che vedremo l&#39;anno prossimo, il pluricampione delle formule minori Linus Lundqvist, che &egrave; stato messo sotto contratto da Chip Ganassi dopo la gran prova d&#39;esordio a Nashville. Per uno che a inizio stagione era stato molto sottovalutato a favore di piloti meno titolati, una rivincita non da poco.  L&#39;ordine d&#39;arrivo del BitNile Grand Prix of Portland:  1 - Alex Palou (Dallara-Honda) - Ganassi - 110 2 - Felix Rosenqvist (Dallara-Chevy) - McLaren - 5&quot;4353 3 - Scott Dixon (Dallara-Honda) - Ganassi - 8&quot;066 4 - Pato O&rsquo;Ward (Dallara-Chevy) - McLaren - 19&quot;0572 5 - Josef Newgarden (Dallara-Chevy) - Penske - 21&quot;0831 6 - Rinus VeeKay (Dallara-Chevy) - ECR - 21&quot;8799 7 - Marcus Ericsson (Dallara-Honda) - Ganassi - 30&quot;5820 8 - David Malukas (Dallara-Honda) - Coyne - 32&quot;6211 9 - Scott McLaughlin (Dallara-Chevy) - Penske - 33&quot;0282 10 - Kyle Kirkwood (Dallara-Honda) - Andretti - 33&quot;7836 11 - Christian Lundgaard (Dallara-Honda) - RLL - 34&quot;4757 12 - Graham Rahal (Dallara-Honda) - RLL - 38&quot;6995 13 - Colton Herta (Dallara-Honda) - Andretti - 39&quot;7582 14 - Helio Castroneves (Dallara-Honda) - MSR - 40&quot;3373 15 - Callum Ilott (Dallara-Chevy) - Juncos - 40&quot;4769 16 - Santino Ferrucci (Dallara-Chevy) - Foyt - 41&quot;1279 17 - Devlin DeFrancesco (Dallara-Honda) - Andretti - 42&quot;5578 18 - Juri Vips (Dallara-Honda) - RLL&nbsp; &nbsp; 1 giro 19 - Marcus Armstrong (Dallara-Honda) - Ganassi - 1 giro 20 - Alexander Rossi (Dallara-Chevy) - McLaren - 1 giro 21 - Ryan Hunter-Reay (Dallara-Chevy) - ECR - 1 giro 22 - Benjamin Pedersen (Dallara-Chevy) - Foyt - 1 giro 23 - Sting Ray Robb (Dallara-Honda) - Coyne - 1 giro 24 - Tom Blomqvist (Dallara-Honda) - MSR - 1 giro 25 - Will Power (Dallara-Chevy) - Penske - 2 giri 26 - Agustin Canapino (Dallara-Chevy) - Juncos - 28 giri 27 - Romain Grosjean (Dallara-Honda) - Andretti - 79 giri  In campionato 1. Palou 618; 2. Dixon 527; 3. Newgarden 470; 4. O&#39;Ward 461; 5. McLaughlin 448. 

Lo spagnolo vince e si laurea campione con una gara di anticipo

IndyCar: Palou vittorioso e campione a Portland

        Un appuntamento a Toronto indimenticabile... per due. Da un lato il vincitore, Christian Lundgaard, bravissimo a cogliere la prima vittoria della carriera in IndyCar, dall'altro Alex Palou, capace con una gestione di gara magistrale a portare a casa un 2&deg; posto d'oro in chiave campionato, soprattutto considerando la 15&deg; posizione sulla griglia di partenza. IndyCar, Toronto: il racconto della gara Lundgaard: Toronto sar&agrave; sempre speciale Per Lundgaard si &egrave; trattato come detto del primo successo in IndyCar. Pole, vittoria e giro veloce per il danese, che &egrave; riuscito a fare centro alla sua seconda stagione completa nel campionato americano. Dopo una bella pole in condizioni difficili, Lundgaard ha messo a segno il sorpasso decisivo su un Palou che in quel momento doveva gestire sia la benzina che il danno all'ala anteriore per poi andare a vincere. Euforico a fine corsa il pilota della Rahal Letterman Racing: "E' una sensazione fantastica. Era da tanto tempo che aspettavo questo momento ed &egrave; finalmente arrivato. Devo ringraziare tutti: il team Rahal, Honda e tutti quelli con cui lavoriamo per aver reso possibile tutto ci&ograve;. In qualifica le condizioni erano difficili, ma abbiamo fatto di tutto per partire davanti, ed in gara eravamo la macchina pi&ugrave; veloce. Palou?&nbsp;Sapevo che aveva un danno, ma non sapevo di che tipo. Non &egrave; stato difficile passarlo, anche perch&eacute; io avevo meno bisogno di risparmiare carburante rispetto a lui. Oggi era la nostra giornata. Dopo questa vittoria, Toronto ed il Canada rappresenteranno sempre un posto speciale per me, non &egrave; stata la mia prima pole (era la seconda, ndr) ma &egrave; stato il mio primo successo in IndyCar. Sono davvero felice per la squadra, anche perch&eacute; lo scorso anno non avevamo ottenuto n&eacute; pole n&eacute; vittorie. Stiamo facendo progressi e speriamo di essere in lotta fino a fine stagione. Non credo che saremo in grado di andare a prendere Alex, ma possiamo lottare per il podio in campionato".   The pass that sealed it for @lundgaardoff &zwj;#INDYCAR // #IndyTO pic.twitter.com/MHmyulrc7V &mdash; NTT INDYCAR SERIES (@IndyCar) July 16, 2023    Palou, 2&deg; posto d'oro Dall'altro lato, Alex Palou &egrave; stato a suo modo il vincitore morale in una domenica che lo ha visto gareggiare in condizioni proibitive, e proprio per questo il 2&deg; posto dello spagnolo di Chip Ganassi ha un sapore dolce: pur dovendo risparmiare benzina per arrivare alla fine senza un'altra sosta e pur con un'ala pericolosamente storta dopo un contatto&nbsp;(pi&ugrave; di 40 giri con una perdita di carico all'anteriore stimata attorno al 30%), Palou ha messo in cassaforte un 2&deg; posto importantissimo in chiave campionato, che gli ha consentito di allungare ancora sul primo rivale, Scott Dixon, giunto 4&deg; a Toronto e per questo scivolato a -117 in campionato. Un podio tutto in rimonta e le difficolt&agrave; gi&agrave; menzionate, un podio raccontato cos&igrave; dallo spagnolo, gestito dalla Monaco Increase Management dell'italiano Salvatore Gandolfo: "Sapevamo che sarebbe stata una gara movimentata, ci sono stati molti alti e bassi con gli incidenti, come con Alex Rossi o Helio Castroneves (il pilota che Palou ha dovuto scartando all'improvviso e rimediando proprio in quell'occasione il danno all'ala, ndr). Tuttavia, anche con l'alettone danneggiato la macchina si comportava&nbsp;bene. Ovviamente abbiamo dovuto risparmiare molto carburante e stare molto attenti con&nbsp;le gomme, quindi alla fine sono contento della seconda posizione, una vittoria sarebbe stata possibile, ma non partendo da dove siamo partiti oggi".   textbook pass for @AlexPalou.: @peacock | #IndyTO pic.twitter.com/iZfnvlOV98 &mdash; NTT INDYCAR SERIES (@IndyCar) July 16, 2023          

Una domenica speciale sia per il danese che per lo spagnolo: il primo adesso punta alla top 3 in campionato, il secondo invece si gode una leadership rafforzata dopo un 2&deg; posto in rimonta e ottenuto risparmiando carburante e con un'ala danneggiata

IndyCar, Toronto: la prima di Lundgaard, il capolavoro di Palou

        Otto gare in nove fine settimana. Basta questo dato per dire quanto sar&agrave; intenso il finale di stagione della IndyCar, che ormai da qualche anno ha abituato a chiusure di campionato sempre piuttosto compatte. Da domenica 16 luglio a domenica 10 settembre il campionato americano vivr&agrave; la sua fase conclusiva e, ovviamente, decisiva. Calendario compresso Da un certo punto di vista il vero rush finale &egrave; gi&agrave; cominciato due settimane fa, il 2 luglio, con la prova di Mid-Ohio, round numero 9 dei 17 in programma: dal 2 luglio al 10 settembre, in tutto ci saranno 9 gare in 11 weekend, ma &egrave; da Toronto in poi che scatter&agrave; il vero tour de force. Dopo Toronto (16 luglio, circuito cittadino) si va subito sull'ovale di Iowa, per una doppia prova: una gara al sabato (22 luglio) ed una alla domenica (23 luglio). Dopo un weekend di riposo, si torna a correre sul cittadino di Nashville (6 agosto), prima dell'appuntamento sul circuito di Indianapolis (12 agosto, un sabato), per la terza prova stagionale nell'Indiana, la seconda sul circuito stradale. Dopo Indianapolis, fine settimana di pausa prima del trittico di chiusura: il 27 agosto si corre sull'ultimo ovale della stagione, quello di Madison in Illinois, quindi Grand Prix di Portland il 3 settembre e Laguna Seca sette giorni dopo, dove si chiuder&agrave; la IndyCar 2023. Andretti-Cadillac in F1, Michael ammette un errore di approccio Palou, un poker per il bis Con nove gare alle spalle e altre otto da correre, l'IndyCar&nbsp;ha in Alex Palou il suo attuale mattatore. Lo spagnolo ha letteralmente cambiato marcia da maggio in poi, portando a casa quattro delle ultime cinque gare e mancando l'appuntamento pi&ugrave; importante, la 500 Miglia, per colpe non sue. Avesse vinto anche ad Indianapolis la classifica gli sorriderebbe ancora di pi&ugrave;, sebbene la sua situazione sia comunque molto buona: con 377 punti raccolti, lo spagnolo di Chip Ganassi ha 110 lunghezze di margine sul primo inseguitore, il compagno di squadra Scott Dixon. Troppo esperto e troppo forte Dixon per parlare di giochi gi&agrave; chiusi, ma al tempo stesso Alex sar&agrave; un osso durissimo per Scott: Palou ha trovato un livello di performance che in questa fase della stagione pare inarrivabile. Le incognite sono ancora tante e n&eacute; lui, n&eacute; Ganassi n&eacute; tantomeno la Monaco Increase Management di Salvatore Gandolfo, che gestisce il pilota, pensano che sia finita. Tuttavia, le ultime tre gare sono state tutte quante vinte da Palou: calasse il poker a Toronto, il bis in Indy dopo il titolo 2021 si farebbe un pezzetto pi&ugrave; vicino. Ed in questa fase, lo spagnolo si sente "nel miglior momento della mia carriera".  Chi ferma Palou? Detto di Palou, e detto anche del suo primo inseguitore Scott Dixon, per il resto &egrave; una classifica molto compatta, motivo per cui Palou non dovr&agrave; difendere la sua leadership solo dal neozelandese. Con quattro vittorie stagionali lo spagnolo &egrave; attualmente l'unico pilota capace di aver vinto pi&ugrave; di una gara nel 2023 insieme al terzo classificato, Josef Newgarden: l'americano, che ha vinto in Texas e soprattutto alla 500 Miglia di Indianapolis, insegue con 261 punti, appena 6 in meno di Dixon, ed a sua volta ne ha 6 in pi&ugrave; di Marcus Ericsson, quarto con 255: ad entrambi &egrave; mancata un po' di costanza, con tanti punti persi da Palou nelle ultime tre gare. Al 5&deg; posto in classifica Pato O'Ward: il messicano di punti ne ha 250, ovvero 127 in meno di Palou, e quest'anno non ha ancora portato a casa alcuna gara, anche se &egrave; quello ad essere finito a podio pi&ugrave; volte (4) dopo Palou (5). A Pato stanno costando cari i passaggi a vuoto di Long Beach (17&deg;), della 500 Miglia (24&deg;) e di Detroit (26&deg;), mentre dietro di lui la concorrenza pare inconsistente: Scott McLaughin&nbsp;&egrave; 6&deg; con 229 punti, con una vittoria all'attivo ma nessun altro podio, e con tre lunghezze di margine su Will Power (226). Chiudono la top 10 Alexander Rossi (216 punti), Colton Herta (204) e Christian Lundgaard (194). E quindi chi ferma Palou? La classifica per il momento parla di una lotta ristretta a cinque piloti, anche se i distacchi sono gi&agrave; non trascurabili. In un campionato come la IndyCar perdere o recuperare punti pu&ograve; essere facile o difficile a seconda dei casi, ci&ograve; che &egrave; certo &egrave; che in una fase cos&igrave; delicata della stagione, ogni gara potr&agrave; mettere fuori un inseguitore in pi&ugrave;: la caccia a Palou, insomma, &egrave; aperta.&nbsp; IndyCar 2023 - La classifica (top 10) 1. Palou&nbsp;- 377 punti2. Dixon - 2673. Newgarden - 2614. Ericsson - 2555. O'Ward - 2506. McLaughin - 2297. Power - 2268. Rossi - 2169. Herta - 20410. Lundgaard - 194       

Nove gare alle spalle e altre otto da correre, tutte in un lasso di tempo inferiore a due mesi: comincia da Toronto il rush finale di una IndyCar in cui &egrave; caccia aperta ad Alex Palou, in cerca del bis dopo il titolo 2021

IndyCar 2023, ecco il rush finale: otto gare in nove fine settimana

         Alex Palou ha vinto a Road America l'ottavo appuntamento dell'IndyCar Series. O forse, l'ha perso il team Andretti. Dopo una corsa dominata da Colton Herta, che era riuscito a rimontare anche due posizioni perse per un pit-stop lento, la scuderia di Michael Andretti ha sbagliato la chiamata per l'ultima sosta nel tentativo di guardarsi le spalle in caso di safety-car. Herta si &egrave; fermato con 15 giri alla fine, mantenendo la testa anche grazie ai push-to-pass, mentre gli altri hanno atteso la tornata successiva. Risultato, la necessit&agrave; di risparmiare carburante su una pista dove gli allunghi sono quasi tutto. Herta si &egrave; cos&igrave; trovato a gestire il proprio passo, ed &egrave; stato sopravanzato da Palou, oltre che da altre tre vetture. Un errore clamoroso, quello della squadra.  Invece il campione spagnolo si &egrave; assicurato il terzo successo dell'anno che aumenta ulteriormente il suo margine in vetta alla graduatoria. Ancora una volta, ha premiato il suo approccio misurato. Anche quando Herta lo aveva ripassato facilmente alla penultima sosta, Palou non si &egrave; perso d'animo e ha massimizzato ci&ograve; che poteva in vista di un'opportunit&agrave; che alla fine &egrave; arrivata.  Terzo ha terminato Josef Newgarden, seguito da Pato O'Ward. Con Palou, un terzetto che ha lottato col coltello tra i denti a centro gara. Il messicano ha per&ograve; recuperato anche una penalit&agrave; per blocking (ha dovuto cedere due posizioni) a inizio corsa. Scott Dixon si &egrave; piazzato quarto, in un weekend caratterizzato per lui da un incidente con Will Power nelle libere. Dixon, che dopo avere colpito Power nel primo turno di venerd&igrave; aveva dovuto cambiare il telaio, &egrave; ora quarto in classifica generale dietro a Ericsson e Palou. Top-10 in recupero per Marcus Ericsson, che ha preceduto Christian Lundgaard, oltre a Scott McLaughlin e Kyle Kirkwood. Quest'ultimo ha rimontato benissimo dopo una penalit&agrave; per contatto evitabile nelle prime fasi con O'Ward.&nbsp;  Giornata al di sotto delle aspettative, specie nelle fasi finali, per Alexander Rossi, decimo dopo aver lottato in top-5, ma anche per Felix Rosenqvist, che dopo essere stato messo fuori pista da Rinus VeeKay, ha recuperato le prime posizioni, prima di perdere terreno negli ultimi giri. Da dimenticare la prova di Romain Grosjean, pi&ugrave; volte fuori pista, ma anche quella di Marcus Armstrong, in lotta al top prima di effettuare una rischiosa scelta strategica che l'ha portato ad effettuare la penultima sosta in bandiera verde poco dopo una caution.&nbsp;  L'ordine d'arrivo del Sonsio Grand Prix at Road America, ottava tappa dell'IndyCar Series 2023: 1 - Alex Palou (Dallara-Honda) - Ganassi - 55 giri 2 - Josef Newgarden (Dallara-Chevy) - Penske - 4"561 3 - Pato O&rsquo;Ward (Dallara-Chevy) - McLaren - 6"7549 4 - Scott Dixon (Dallara-Honda) - Ganassi - 6"9718 5 - Colton Herta (Dallara-Honda) - Andretti - 10"9328 6 - Marcus Ericsson (Dallara-Honda) - Ganassi - 11"5208 7 - Christian Lundgaard (Dallara-Honda) - RLL - 15"8835 8 - Scott McLaughlin (Dallara-Chevy) - Penske - 16"2822 9 - Kyle Kirkwood (Dallara-Honda) - Andretti - 17"548 10 - Alexander Rossi (Dallara-Chevy) - McLaren - 19"6371 11 - Graham Rahal (Dallara-Honda) - RLL - 21"473 12 - Rinus VeeKay (Dallara-Chevy) - ECR - 22"1054 13 - Will Power (Dallara-Chevy) - Penske - 25"6694 14 - Simon Pagenaud (Dallara-Honda) - MSR - 31"4292 15 - Helio Castroneves (Dallara-Honda) - MSR - 33"6232 16 - Santino Ferrucci (Dallara-Chevy) - Foyt - 34"3000 17 - Ryan Hunter-Reay (Dallara-Chevy) - ECR - 42"4660 18 - Callum Ilott (Dallara-Chevy) - Juncos - 42"9535 19 - Agustin Canapino (Dallara-Chevy) - Juncos - 44"8009 20 - Felix Rosenqvist (Dallara-Chevy) - McLaren - 49"0897 21 - Benjamin Pedersen (Dallara-Chevy) - Foyt - 51"9763 22 - Sting Ray Robb (Dallara-Honda) - Coyne - 1'09"6554 23 - Devlin DeFrancesco (Dallara-Honda) - Andretti - 1'23"6408 24 - Marcus Armstrong (Dallara-Honda) - Ganassi - 1 giro 25 - Romain Grosjean (Dallara-Honda) - Andretti - 1 giro 26 - Jack Harvey (Dallara-Honda) - RLL - 1 giro Ritirato 25&deg; giro - David Malukas (Dallara-Honda)  In campionato 1. Palou 324; 2. Ericsson 250; 3. Newgarden 243; 4. Dixon 226; 5. O'Ward 226.        

Herta domnia, ma alla fine &egrave; lo spagnolo a vincere l'ottavo appuntamento della serie USA

IndyCar: Palou mette la terza, strategia fatale per Herta

Alex Palou si &egrave; preso una rivincita a Detroit dominando l&#39;appuntamento dell&#39;IndyCar successivo alla Indy 500, quasi una tradizione per i piloti vittime di particolari sfortune nella tappa dell&rsquo;Indiana dopo avere espresso potenziale vincente. Il pilota spagnolo &egrave; partito dalla pole ed &egrave; stato quasi sempre al comando sulla nuova pista cittadina della capitale del Michigan. E&rsquo; stato superato solo in una fase centrale da Will Power che, con le gomme morbide nuove, era riuscito a beffarlo prima di soffrire per il degrado. Palou ha cos&igrave; ripreso il vertice controllando l&#39;australiano fino alla fine. Power, con la mossa di mettere le gomme morbide nel secondo stint, ha passato diversi avversari, e ha avuto anche l&rsquo;opportunit&agrave; di riprovarci per la leadership in uno dei tanti re-start finali. Prima che completasse l&#39;attacco &egrave; per&ograve; stato centrato da Scott Dixon, arrivato lungo in frenata.  Il campione in carica ha visto ammutolirsi la vettura, che &egrave; brevemente decollata, a causa dell&#39;anti-stallo entrato in funzione. Cos&igrave;, &egrave; stato passato anche da Alexander Rossi. Un&#39;ultima caution per un contatto tra Sting Ray Robb e Santino Ferrucci gli ha dato l&#39;opportunit&agrave; di rifarsi, facendogli riconquistare il secondo posto, mentre Rossi &egrave; stato passato con aggressivit&agrave; anche dal compagno di squadra Felix Rosenqvist, che ha cos&igrave; completato il podio.  Su una pista molto stretta&nbsp;(simile a quella della F1 negli anni &#39;80) sono state tante le toccate, iniziate sin dallo start quando Callum Ilott ha centrato in frenata Kyle Kirkwood. Il pilota americano ha incredibilmente chiuso sesto alle spalle di Dixon e Rossi, grazie alle veloci riparazioni effettuate dal pit di Andretti.  Dopo una prima parte di corsa tranquilla, sono arrivati i guai di Pato O&#39;Ward. Il messicano ha avuto un problema tecnico in uscita dalla pit-lane che gli ha fatto perdere un giro. Poi, nella foga di rimontare, &egrave; andato a muro nel tentativo di passare Ferrucci. E&#39; stata poi la volta di Sting Ray Robb, mentre Graham Rahal, ancora in crisi nera come tutto il team di famiglia, si &egrave; toccato con Benjamin Pedersen. Poi, ha sbattuto Grosjean con 19 giri al termine. Il francese aveva gi&agrave; avuto un contatto con Scott McLaughlin e un&#39;uscita in via di fuga. Gara da dimenticare per lui e un nuovo errore fatale.  McLaughlin ha poi terminato settimo seguito da Marcus Armstrong, Marcus Ericsson e Josef Newgarden. Con il successo di Detroit, Palou ha incrementato la propria leadership al comando della classifica ad oltre 50 punti nei confronti di Ericsson.  L&#39;ordine d&#39;arrivo del Detroit Grand Prix  1 - Alex Palou (Dallara-Honda) - Ganassi&nbsp; - 100 LAPS 2 - Will Power (Dallara-Chevy) - Penske - 1&quot;1843 3 - Felix Rosenqvist (Dallara-Chevy) - McLaren - 5&quot;9515 4 - Scott Dixon (Dallara-Honda) - Ganassi - 7&quot;5682 5 - Alexander Rossi (Dallara-Chevy) - McLaren - 9&quot;9841 6 - Kyle Kirkwood (Dallara-Honda) - Andretti - 10&quot;5426 7 - Scott McLaughlin (Dallara-Chevy) - Penske - 10&quot;935 8 - Marcus Armstrong (Dallara-Honda) - Ganassi - 11&quot;6792 9 - Marcus Ericsson (Dallara-Honda) - Ganassi - 13&quot;0181 10 - Josef Newgarden (Dallara-Chevy) - Penske - 14&quot;0223 11 - Colton Herta (Dallara-Honda) - Andretti - 17&quot;6606 12 - Devlin DeFrancesco (Dallara-Honda) - Andretti - 19&quot;4321 13 - Simon Pagenaud (Dallara-Honda) - MSR - 19&quot;6486 14 - Agustin Canapino (Dallara-Chevy) - Juncos - 21&quot;4219 15 - Conor Daly (Dallara-Chevy) - ECR - 21&quot;7748 16 - Christian Lundgaard (Dallara-Honda) - RLL - 22&quot;116 17 - Jack Harvey (Dallara-Honda) - RLL - 23&quot;071 18 - Rinus VeeKay (Dallara-Chevy) - ECR - 23&quot;8193 19 - Helio Castroneves (Dallara-Honda) - MSR - 24&quot;6734 20 - Benjamin Pedersen (Dallara-Chevy) - Foyt - 3 giri 21 - Santino Ferrucci (Dallara-Chevy) - Foyt - 3 giri  Ritirati  97&deg; giro - Sting Ray Robb 86&deg; giro - David Malukas 81&deg; giro - Romain Grosjean 51&deg; giro - Graham Rahal 42&deg; giro - Pato O&#39;Ward 2&deg; giro - Callum Ilott  In campionato  1. Palou 273; 2. Ericsson 222; 3. Newgarden 203; 4. Dixon 194; 5. O&#39;Ward 191. 

Lo spagnolo di Ganassi si prende cos&igrave; una rivincita personale sul risultato della Indy. Sul podio, Power e&nbsp;Rosenqvist

IndyCar: Palou domina il Grand Prix di Detroit

        Il pi&ugrave; veloce di sempre. Pole position con tanto di record per Alex Palou, che si &egrave; preso il miglior tempo nelle qualifiche della 500 Miglia di Indianapolis. Battuti Rinus VeeKay e Felix Rosenqvist, rispettivamente al secondo e terzo posto. Per il pilota di Chip Ganassi si tratta della prima pole position della carriera sul catino dell'Indiana, ed &egrave; una pole position storica appunto, perch&eacute; arrivata battendo il record del 2022 appartenente a Scott Dixon. Lo spagnolo ha realizzato la media pi&ugrave; alta mai registrata ad Indianapolis, pari a 234,117 miglia orarie, pari a 376,902 chilometri orari. Battuto VeeKay per soli 6 millesimi di miglio.&nbsp; Palou pronto all'assalto della 500 Miglia Ovviamente euforico Palou a fine sessione: "Significa molto per me e per i ragazzi della squadra. Sapevamo che sarebbe stato difficile, lo &egrave; sempre, ma l'equipaggio dell'auto ha fatto un lavoro straordinario. Il team mi ha dato la macchina pi&ugrave; veloce oggi, sono super felice. Sono super orgoglioso del lavoro che abbiamo fatto. Quell'ultimo giro &egrave; stato troppo! Sapevamo di dover settare la macchina per essere aggressivi nel primo giro, ma anche di dover essere costanti, e nel quarto giro &egrave; stata molto dura tenere il passo. Stiamo cercando di terminare in bellezza questo mese. La gara sar&agrave; lunga ed &egrave; la gara pi&ugrave; importante, per ora festeggiamo e poi ci prepareremo per la prossima settimana!".  La gioia ha raggiunto anche Salvatore Gandolfo, presidente della Monaco Increase Management, la societ&agrave; che gestisce la carriera di Alex Palou. Dopo aver confidato a Gandolfo di essere fiducioso in vista della qualifica, Palou ha stampato una pole che non pu&ograve; riempire di gioia tutto lo staff della MIM: "Alex ed io abbiamo fatto molta strada insieme - ha detto Gandolfo - e oggi sono davvero, davvero orgoglioso di lui". La griglia di partenza  Row 1#INDYCAR // #Indy500 pic.twitter.com/Y97e3dnDcP &mdash; NTT INDYCAR SERIES (@IndyCar) May 22, 2023          

Lo spagnolo di Chip Ganassi ha portato a casa la pole position nelle qualifiche della 500 Miglia di Indianapolis, stampando il record di pole pi&ugrave; rapida di sempre: battuti VeeKay e Rosenqvist

500 Miglia di Indianapolis: Palou, una pole position da record

Alex Palou ha conquistato la pole position per la 500 Miglia di Indianapolis 2023 al termine di una qualifica tra le pi&ugrave; competitive di sempre e battendo il record di Scott Dixon dello scorso anno per la pole pi&ugrave; veloce di tutti i tempi. Lo spagnolo del team Ganassi ha &egrave; riuscito a prevalere di quattro millesimi su Rinus VeeKay. Un&#39;inezia, considerando che i quattro giri lanciati in totale arrivano oltre i due minuti e 30 secondi. Palou, che durante tutto l&#39;evento, tra prove libere e ufficiali, si era sempre messo in luce tra i favoriti, ora lo &egrave; d&#39;obbligo anche pensando all&#39;edizione passata in cui solo una caution lo priv&ograve; di una chance di successo.  La cronaca della qualifica  Nello schieramento pi&ugrave; veloce della storia di Indy, tanti elementi sono stati importanti. La guida, ovviamente, ma anche il meteo e i piccoli aggiustamenti fatti dai team tra un tentativo e l&#39;altro o dai piloti con le barre nell&#39;abitacolo. E Palou ha interpretato tutto bene. VeeKay, secondo, ha riportato al top il team di Ed Carpenter con una prova che ha sorpreso molti, mettendosi alle spalle anche Felix Rosenqvist, primatista sia della prima qualifica adel sabato, sia di quella che, domenica mattina, ha coinvolto i top-12 riducendone il numero ai sei che si sono contesi la partenza al palo.  Ha rischiato il colpaccio Santino Ferrucci, quarto con un team Foyt che ha azzeccato tutto e si &egrave; riportato nelle zone nobili della classifica dopo anni non semplici. L&#39;americano ha anche provato a rischiare qualcosa di pi&ugrave;, ma alla fine ha pensato a portare la macchina intera alla gara. A seguire, un&#39;alternanza McLaren-Ganassi e Chevy-Honda, che ha evidenziato ulteriormente l&#39;eccellente forma di entrambe le squadre, vero riferimento per tutti con quattro piloti a testa entrati nella top-12. Pato O&#39;Ward ha preceduto Scott Dixon, Alexander Rossi (primo tra gli esclusi dal mini-turno finale), Takuma Sato, Tony Kanaan (all&#39;ultima Indy 500 prima del ritiro) e Marcus Ericsson.&nbsp;  Gli altri protagonisti  Ultimi due protagonisti approdati al &quot;Fast 12&quot;, Benjamin Pedersen, rookie di Foyt che ha confermato la squadra diretta tecnicamente da Michael Cannon e Will Power. L&#39;australiano non &egrave; riuscito a schiodarsi dal fondo della classifica di domenica, dopo essere riuscito a passare il turno in extremis. Identifica al meglio le difficolt&agrave; del team Penske nel mettere in pista delle auto veloci, stabili e scorrevoli. Anche in Andretti non &egrave; che sia andata meglio. Kyle Kirkwood &egrave; stato il migliore della scuderia, quindicesimo, in una prestazione di gruppo definita come imbarazzante dallo stesso patron.&nbsp;  L&#39;altra sessione della domenica &egrave; stata quella dell&#39;&quot;ultima chance&quot; con quattro vetture in pista per tre posti nell&#39;ultima fila. E che si &egrave; risolta tra Jack Harvey e Graham Rahal in un triste confronto interno al team Rahal Letterman Lanigan. Dei quattro piloti che si contendevano un posto, Christian Lundgaard e Sting Ray Robb si sono presto issati in posizione di sicurezza, seguiti da Rahal. Quando Harvey sembrava per&ograve; destinato al fallimento, un ultimo, miracoloso tentativo ha messo sotto di cinque millesimi il figlio del grande Bobby.  Salvi il primo giorno Callum Ilott, che ha cambiato telaio dopo aver faticato con una vettura inguidabile in tutte le prime giornate di attivit&agrave;, e RC Enerson, con la scuderia debuttante Abel Motorsports e un programma messo in piedi all&#39;ultimo. Bene (relativamente) anche Katherine Legge, trentesima e migliore del quartetto Rahal-Letterman-Lanigan pur se in una partecipazione one-off.  Lo schieramento di partenza della 107a edizione della 500 Miglia di Indianapolis:  Qualificati nel &quot;Fast Six&quot;  1 - Alex Palou (Dallara-Honda) - Ganassi - 376.935 kmh 2 - Rinus VeeKay (Dallara-Chevy) - ECR - 376.925 3 - Felix Rosenqvist (Dallara-Chevy) - McLaren - 376.769 4 - Santino Ferrucci (Dallara-Chevy) - Foyt - 376.040 5 - Pato O&#39;Ward (Dallara-Chevy) - McLaren - 375.230 6 - Scott Dixon (Dallara-Honda) - Ganassi - 375.219  Qualificati nel &quot;Fast 12&quot;  7 - Alexander Rossi (Dallara-Chevy) - McLaren - 375.153 8 - Takuma Sato (Dallara-Honda) - Ganassi - 375.134 9 - Tony Kanaan (Dallara-Chevy) - McLaren - 375.099 10 - Marcus Ericsson (Dallara-Honda) - Ganassi - 374.798 11 - Benjamin Pedersen (Dallara-Chevy) - Foyt - 374.447 12 - Will Power (Dallara-Chevy) - Penske - 374.389  Qualificati il primo giorno  13 - Ed Carpenter (Dallara-Chevy) - ECR - 374.476 14 - Scott McLaughlin (Dallara-Chevy) - Penske - 374.456 15 - Kyle Kirkwood (Dallara-Honda) - Andretti - 374.432 16 - Conor Daly (Dallara-Chevy) - ECR - 374.064 17 - Josef Newgarden (Dallara-Chevy) - Penske - 374.014 18 - Ryan Hunter-Reay (Dallara-Chevy) - DRR - 373.581 19 - Romain Grosjean (Dallara-Honda) - Andretti - 373.362 20 - Helio Castroneves (Dallara-Honda) - Meyer Shank - 373.293 21 - Colton Herta (Dallara-Honda) - Andretti - 373.288 22 - Simon Pagenaud (Dallara-Honda) - Meyer Shank - 373.171 23 - David Malukas (Dallara-Honda) - Coyne - 372.995 24 - Marco Andretti (Dallara-Honda) - Andretti - 372.855 25 - Stefan Wilson (Dallara-Chevy) - DRR - 372.800 26 - Devlin DeFrancesco (Dallara-Honda) - Andretti - 372.326 27 - Agustin Canapino (Dallara-Chevy) - Juncos Hollinger - 372.273 28 - Callum Ilott (Dallara-Chevy) - Juncos Hollinger - 372.050 29 - RC Enerson (Dallara-Chevy) - Abel - 371.965 30 - Katherine Legge (Dallara-Honda) - RLL - 371.870 31 - Christian Lundgaard (Dallara-Honda) - RLL - 369.584 32 - Sting Ray Robb (Dallara-Honda) - Coyne - 369.423 33 - Jack Harvey (Dallara-Honda) - RLL - 368.807  Non qualificato  Graham Rahal &nbsp;(Dallara-Honda) - RLL - 368.796   

Lo spagnolo del team Ganassi ha battuto di un soffio&nbsp;Rinus VeeKay. Leggi qui cronaca e risultati

Indy 500: Palou, pole da cardiopalma. Rahal escluso dalla gara

Alex Palou incontrastato nel finale di Indy. Sulla pista stradale di Indianapolis, lo spagnolo del team Ganassi ha duellato per tutta la gara con il poleman Christian Lundgaard, anche se alla fine ha potuto prendere il largo con una gestione delle gomme globalmente pi&ugrave; riuscita. Durante il secondo ed il terzo stint con gomme morbide, il danese ha perso terreno, ma anche con le dure nel finale, con un aggiustamento di set-up la sua vettura, &egrave; stato in difficolt&agrave;.    Mentre Palou si involava con 16 secondi di vantaggio, e agguantava il primo posto nella classifica, Lundgaard veniva superato anche da Pato O&#39;Ward e da Alexander Rossi. Il messicano ha sofferto con le gomme nelle fasi centrali, accorciando gli stint, e per questo ha dovuto affrontarne uno finale lunghissimo con le morbide. Ha comunque chiuso alle spalle di Palou, pur se molto staccato, e non poteva fare molto di pi&ugrave;. Gomme morbide nel finale anche per Rossi, che &egrave; a sua volta riuscito ad avere la meglio su Lundgaard.  Il duello conclusivo per il portacolori del team Rahal Letterman Lanigan &egrave; stato con Felix Rosenqvist. Lo svedese era riuscito a passare, creando un trenino tutto McLaren, ma il rivale ha avuto la meglio in extremis. Per la scuderia diretta da Bobby Rahal, &egrave; stato comunque un risultato eccellente dopo i disastri dei primi appuntamenti stagionali che spesso vedevano tutti e tre i piloti fissi a fondo gruppo.  Tre posizioni guadagnate al sesto posto per Scott Dixon, molte di pi&ugrave; per Josef Newgarden, settimo dopo essere uscito al Q1 nelle qualifiche. Altri protagonisti abituali non sono stati della partita e hanno faticato in gara. Ottavo Marcus Ericsson, seguito da un Colton Herta in affanno per un problema a una barra e da Graham Rahal. Solo undicesimo Romain Grosjean. Will Power e Kyle Kirkwood sono invece venuti subito a contatto quando l&#39;australiano ha spedito nell&#39;erba il vincitore di Long Beach, che a sua volta &egrave; rientrato in pista (in maniera insicura secondo gli steward) colpendo il rivale, e prendendo penalit&agrave;. Power si &egrave; poi piazzato dodicesimo, Kirkwood quattordicesimo. Un contatto ha messo in difficolt&agrave; anche Scott McLaughlin, mentre qualche sbavatura ha tolto di mezzo Jack Harvey, sorprendentemente andato in Q3 ma al traguardo ventesimo.  In campionato, alle spalle di Palou c&#39;&egrave; ora O&#39;Ward, con Ericsson a 19 punti di distacco.    L&#39;ordine d&#39;arrivo del GMR Grand Prix di Indianapolis, quinta tappa dell&#39;IndyCar 2023:  1. Palou (Dallara-Honda) 85 giri in 1h47&#39;56&quot;7003, alla media di 185.451 kmh; 2. O&rsquo;Ward (Dallara-Chevy) a 16&quot;8006; 3. Rossi (Dallara-Chevy) a 18&quot;1448; 4. Lundgaard (Dallara-Honda) a 23&quot;4801; 5. Rosenqvist (Dallara-Chevy) a 23&quot;9258; 6. Dixon (Dallara-Honda) a 25&quot;5206; 7. Newgarden (Dallara-Chevy) a 26&quot;3159; 8. Ericsson (Dallara-Honda) a 31&quot;8308; 9. Herta (Dallara-Honda) a 38&quot;4189; 10. Rahal (Dallara-Honda) a 48&quot;8712; 11. Grosjean (Dallara-Honda) a 52&quot;5732; 12. Power (Dallara-Chevy) a 59&quot;7698; 13. VeeKay (Dallara-Chevy) a 1:07&quot;0708; 14. Kirkwood (Dallara-Honda) a 1:08&quot;1940; 15. Armstrong (Dallara-Honda) a 1:15&quot;8499; 16. McLaughlin (Dallara-Chevy) a 1:23&quot;6382; 17. DeFrancesco (Dallara-Honda) a 1 giro; 18. Ilott (Dallara-Chevy) a 1 giro; 19. Daly (Dallara-Chevy) a 1 giro; 20. Harvey (Dallara-Honda) a 1 giro; 21. Canapino (Dallara-Chevy) a 1 giro; 22. Castroneves (Dallara-Honda) a 1 giro; 23. Ferrucci (Dallara-Chevy) a 5 giri; 24. Pedersen (Dallara-Chevy) a 6 giri. Giro pi&ugrave; veloce: l&#39;8&deg; di Palou, in 1&#39;11&quot;2912, alla media di 198.211 kmh  Il campionato 1. Palou 174; 2. O&#39;Ward 168; 3. Ericsson 155; 4. Grosjean 134; 5. McLaughlin 133 

Sulla pista stradale di Indianapolis, lo spagnolo del team Ganassi ha duellato per tutta la gara con il poleman Christian Lundgaard

IndyCar: un perfetto Palou prende vittoria e leadership

        Abituiamoci a vederlo sempre pi&ugrave; spesso ai box, intento a seguire le vicende dei Gran Premi. Alex Palou, campione IndyCar 2021, sar&agrave; ufficialmente terzo pilota per la McLaren F1 nel 2023, un ruolo che lo far&agrave; stare ancora pi&ugrave; vicino al mondo della F1. Dopo l'apparizione nelle libere 1 di Austin ed i test privati con la casa di Woking, il classe 1997 si &egrave; assicurato il ruolo di pilota di riserva, veste in cui seguir&agrave; il team ad ogni GP laddove non ci sar&agrave; concomitanza con il suo impegno nella IndyCar. Ricciardo saluta McLaren: ecco cosa si aspetta dal 2023 Alex pronto a ripagare la fiducia di Woking Grande felicit&agrave; per il pilota spagnolo e grande soddisfazione per Salvatore Gandolfo, che con la sua societ&agrave;, la Monaco Increase Management che gestisce Palou, &egrave; riuscito a portare il suo pilota in Formula 1. Contento pure Andreas Seidl per aver trovato ci&ograve; che cercava: sia l'apparizione nel GP degli Usa sia i test privati con la MCL35M, la macchina del 2021, hanno convinto il team principal a scegliere Alex come possibile prima alternativa a Lando Norris ed Oscar Piastri, che saranno i piloti titolari per il team di Woking nella stagione 2023. "Sono entusiasta di far parte del team McLaren come uno dei loro piloti di riserva nel 2023 - ha dichiarato Palou nella nota ufficiale -, sono stato al volante sia della MCL35M che della MCL36 ed &egrave; stata una grande esperienza, quindi non vedo l'ora di mettermi all'opera anche con la macchina del prossimo anno. Sono ansioso di continuare la mia crescita come pilota e apprezzo la fiducia che la McLaren ha dimostrato di avere in me affidandomi questo nuovo ruolo per l'anno prossimo".&nbsp;  Per Salvatore Gandolfo che lo gestisce, si tratta di "un altro passo importante nella carriera di Alex Palou. Tutti in MIM sono orgogliosi di lui e siamo felici di supportare la sua crescita professionale attraverso il nostro management&rdquo;.  Seidl impressionato da Palou Questo invece il commento di Andreas Seidl, team principal della McLaren: "La squadra &egrave; lieta di avere Alex a bordo come uno dei nostri piloti di riserva per la prossima stagione. Ci ha impressionato con la sua sessione di FP1 ad Austin ed i suoi test di sviluppo per i piloti quest'anno. Finora ha ottenuto molti risultati importanti nel motorsport, in particolare il titolo del campionato IndyCar 2021, quindi &egrave; fantastico poter espandere il suo ruolo nel team e non vediamo l'ora di lavorare pi&ugrave; a stretto contatto con lui".&nbsp;       

Lo spagnolo, campione IndyCar 2021, ha convinto il team di Woking ad inserirlo come pilota di riserva nell'organigramma dopo le buone impressioni fatte sia nelle libere 1 di Austin che nei test privati

Ufficiale: Palou pilota di riserva per la McLaren nel 2023

        L'epoca dei "friday drivers", dei piloti del venerd&igrave;, &egrave; finita da un pezzo, eppure Austin sar&agrave; una specie di ritorno al passato. Nelle FP1 del GP degli Usa infatti ci saranno ben cinque piloti, di cui quattro al debutto assoluto in un fine settimana di gara, che prenderanno momentaneamente il volante al posto di un titolare. Vedremo all'opera Robert Shwartzman sulla Ferrari, Alex Palou sulla McLaren, Antonio Giovinazzi sulla Haas, Th&eacute;o Pourchaire sull'Alfa Romeo e Logan Sargeant sulla Williams. Ad eccezione del team americano, per tutti gli altri si tratta di una delle due occasioni obbligatorie in cui una squadra, da quest'anno, deve mettere al volante un debuttante nel corso delle libere. Pirelli: ad Austin con le gomme prototipo Sargeant sogna, test utile per&nbsp;Shwartzman Per tutti quanti si tratta di un'occasione da non sprecare, indipendentemente dai piani per il prossimo futuro, che nella maggior parte di questi casi non &egrave; ancora delineato. Vale per Shwartzman,&nbsp;Sargeant e Giovinazzi, tutti e tre con un 2023 ancora da scrivere. Shwartzman, insieme ad alcuni test con la SF21 della passata stagione, ha speso il suo 2022 nel ruolo di pilota di sviluppo al simulatore e verr&agrave; messo in macchina per tradurre nella realt&agrave; le sensazioni avute sulla monoposto "virtuale", e sar&agrave; un riferimento utile anche per i tecnici.&nbsp; Per quanto riguarda Sargeant, per lui potremmo dire che i 60 minuti delle FP1 saranno una sorta di prova generale in vista di un possibile impiego: l'americano, attualmente terzo in classifica in Formula 2, ha bisogno di chiudere ai primi cinque posti della categoria per strappare la Superlicenza ed a quel punto spalancarsi le porte per il sedile in Williams: secondo varie fonte, infatti, &egrave; lui il favorito per correre l'anno prossimo al fianco di Alexander Albon. Palou,&nbsp;non solo un test premio Diverso il caso di Alex Palou, debuttante in F1 ma pilota gi&agrave; affermato lontano dal Circus, con il titolo in IndyCar nel 2021 quale miglior biglietto da visita possibile. Lo spagnolo, che sar&agrave; pilota di riserva per la McLaren F1 nel 2023, godr&agrave; della soddisfazione di girare in un fine settimana di gara a coronamento di una serie di test effettuati con il team di Woking. Dopo aver girato a Barcellona ed in Austria in due sessioni di prove private differenti con la monoposto 2021, Palou, pilota gestito dalla Monaco Increase Management dell'italiano Salvatore Gandolfo, potr&agrave; cimentarsi alla guida del modello 2022, un ottimo modo per prendere confidenza con la squadra e soprattutto per ampliare una conoscenza di base gi&agrave; elevatissima: lo spagnolo in carriera dopo le categorie propedeutiche ha guidato in Super Formula, nell'Endurance, in IndyCar e prover&agrave; una nuova generazione di vetture in F1 dopo aver gi&agrave; girato con una appartenente al vecchio ciclo tecnico. Queste FP1 daranno continuit&agrave; ad un programma piuttosto ampio sviluppato con la McLaren. GP Usa: gli orari del fine settimana Scorri tra le schede &nbsp; Giovi ci prova Per Giovinazzi invece questa non sar&agrave; assolutamente una prova da rookie, ma un'occasione per dimostrare quanto di buono Antonio ha gi&agrave; fatto vedere in carriera. E' chiaro che una sessione di libere non basti per prendere decisioni, ma sono prove che sia la Haas che la Ferrari faranno fare volentieri al pugliese, che ricordiamo &egrave; comunque ufficialmente il terzo pilota di Maranello. Da un lato, dunque, &egrave; un modo per il Cavallino di far percorrere qualche chilometro ad Antonio, per la Haas invece &egrave; un'occasione per raccogliere informazioni dirette su un pilota che, insieme a Schumacher, Hulkenberg e Ricciardo, resta in lizza per un posto da titolare nel 2023. Gene Haas, conta dei danni di Schumacher: "Se solo fosse Verstappen..." Pourchaire,&nbsp;ecco i primi passi Di Th&eacute;o Pourchaire&nbsp;ad Hinwil dicono un gran bene ed infatti il francese sar&agrave; pilota di riserva nel 2023. Nel frattempo, il team diretto da Fr&eacute;d&eacute;ric Vasseur ha deciso di metterlo alla prova come piano a medio termine per portare il classe 2003 in griglia di partenza in futuro.&nbsp;&nbsp;       

In America ci saranno ben cinque piloti impiegati occasionalmente nelle FP1: Shwartzman, Palou, Giovinazzi, Pourchaire e Sargeant

GP Usa: quattro rookie ed un ritorno nelle libere di Austin

        Faranno il loro esordio in un week end di gara ufficiale, seppur solo con un'uscita nel corso delle prove libere 1, Alex Palou e Pato O'Ward. I due rookie gireranno rispettivamente nelle libere del venerd&igrave; a Austin e ad Abu Dhabi, dopo aver condotto negli ultimi 12 mesi un costante percorso di scoperta della Formula 1 con i test sulla McLaren MCL35M. Il team di Woking va cos&igrave; a smarcare l'obbligo regolamentare di schierare in almeno due turni di prove libere del venerd&igrave; altrettanti piloti rookie, che non abbiano corso pi&ugrave; di due Gran Premi in Formula 1. Il dettaglio dell'impegno di Palou a Austin, in particolare, &egrave; interessante poich&eacute; al Circuit of the Americas Pirelli condurr&agrave; la sessione di test con gomme prototipo 2023 nel corso delle libere 2, estese a 90 minuti (in Messico recuperer&agrave; il turno perso a Suzuka). Impiegare Palou nelle libere 1 dar&agrave; a McLaren 30 minuti di lavoro nelle FP2 con gomme del week end, prima di passare al programma con le Pirelli proto 2023. Palou guider&agrave; la McLaren di Ricciardo mentre O'Ward salir&agrave; sulla monoposto di Norris ad Abu Dhabi. Alla scoperta dell'effetto suolo "Sono cos&igrave; entusiasta di fare il mio debutto in un week end di Formula 1, &egrave; fantastico guidare negli Stati Uniti davanti ai tifosi che potrebbero avermi visto gareggiare nella Indycar. Avendo guidato in un paio di test la McLaren 2021, non vedo l'ora di mettere alla prova la MCL36. Mi aspetto di dare un aiuto alla squadra nei preparativi al GP degli USA", ha raccontato Palou. Il miglioramento ottenuto con i test Sensazioni simili per O'Ward, che dal primo test condotto nel 2021 con la McLaren dice: "Sono migliorato come pilota e mi sono divertito parecchio nel test con la macchina dell'anno scorso, sar&agrave; un'esperienza fantastica guidare la MCL36. Grazie McLaren dell'opportunit&agrave;". Le ultime uscite di O'Ward e Palou sono state a Barcellona e a Zeltweg, alle quali si somma il test di Portimao. "Siamo felici di dare ad Alex e Pato l'opportunit&agrave; di prendere parte alle prove libere con McLaren. Sar&agrave; utile per noi avere le sensazioni sulla monoposto da parte di Alex, con i suoi grandi successi ottenuti nella Indycar. Inoltre ci permetter&agrave; di valutarlo ancora come pilota.  Entrambi hanno destato buone impressioni nei recenti test a Barcellona e in Austria. Per loro sar&agrave; un'ottima occasione di mostrare le loro capacit&agrave; sul palcoscenico globale della F1, dove l'obiettivo sar&agrave; di aiutare la squadra a preparare il week end di gara e non i tempi assoluti", ha commentato Andreas Seidl.       

Il team ha rivelato i due Gran Premi nei quali i rookie provenienti dalla Indycar gireranno al posto dei titolari, Ricciardo e Norris, nel corso delle prove libere 1

McLaren, Palou e O'Ward in pista per il debutto ufficiale

        E' una McLaren che si sdoppia. Da un lato la squadra che &egrave; volata a Suzuka per affrontare il GP del Giappone, dall'altro un blocco del team che si &egrave; spostata in Austria, sul circuito di Spielberg, per proseguire i test privati con Pato O'Ward ed Alex Palou.  In pista con la MCL35M!! Due giorni intensi per il messicano e lo spagnolo, che nelle giornate di gioved&igrave; e venerd&igrave; si sono spartiti il volante di una McLaren MCL35M&nbsp;(la vettura 2021) al Red Bull Ring, dando continuit&agrave; al programma di test pattuito insieme al team di Woking. La squadra di Zak Brown&nbsp;tiene in assoluta considerazione i due piloti per il futuro, e questa serie di test (i due hanno gi&agrave; girato recentemente) ne &egrave; la dimostrazione. Le prove, come detto, sono andate in scena con una monoposto dello scorso anno con gomme Pirelli da 13 pollici leggermente diverse da quelle utilizzate nella passata stagione agonistica, valutate 1"-1"5 pi&ugrave; lente rispetto al prodotto portato nei vari weekend di gara nel 2021.  Programmi simili Per O'Ward e Palou era previsto un programma simile, che prevedeva giri veloci alternati a stint pi&ugrave; lunghi. Delle prove a tutto tondo insomma, che mettevano alla prova i due sia nei giri veloci che nei long run, oltre che nell'utilizzo di mescole differenti. Un test utile anche per verificare le reazioni alla guida: a livello fisico la F1 &egrave; meno impegnativa della IndyCar (la quale, infatti, non &egrave; dotata di servosterzo), ma &egrave; complessivamente pi&ugrave; veloce per cui i tempi di reazione devono essere inferiori. Essendo un test privato non sono stati forniti tempi ufficiali, anche perch&eacute;, girando in condizioni al contorno completamente differenti, inutile confrontarli con quelli dei due GP del 2021 corsi a Spielberg. La giornata di Palou &egrave; stata leggermente pi&ugrave; compressa, dal momento che l'arrivo della nebbia ha fatto perdere allo spagnolo un po' di tempo nella mattinata a lui dedicata, prima che un guasto tecnico lo costringesse a passare ulteriore tempo nel box. Tuttavia, lo spagnolo &egrave; riuscito a tornare in pista in tempo per completare quasi tutto il programma previsto.&nbsp;       

Il team di Woking in questo fine settimana ha sdoppiato l'impegno tra il GP Giappone e dei test sulla pista austriaca di propriet&agrave; della Red Bull, che ha visto all'opera O'Ward e Palou su una monoposto del 2021

McLaren, test a Spielberg con O'Ward e Palou

Un sogno che si avvera, proprio sulla pista che sorge non lontana dalla sua cittadina nat&igrave;a, Sant Antoni de Vilamajor. Al circuito del Montmel&ograve;, Alex Palou, campione IndyCar 2021, &egrave; finalmente riuscito ad effettuare un test vero e proprio a bordo di una monoposto di Formula 1, la McLaren MCL35M, coronando il desiderio che aveva da bambino.  Un&#39;esperienza che aumenta  La prima volta a bordo di una monoposto di Formula 1 &egrave; un momento speciale per ogni pilota, ed Alex Palou non ha fatto eccezione. Dopo aver testato in carriera, oltre alle formule propedeutiche, vetture di IndyCar, Superformula, GT ed i prototipi della 24 Ore di Daytona, lo spagnolo ha aggiunto questa esperienza ad una lista che, nonostante l&#39;et&agrave; (Alex &egrave; un classe 1997), inizia a farsi lunga. A tutto vantaggio di una crescita a 360 gradi, con il 2023 che lo vedr&agrave; impegnato nel doppio ruolo di pilota titolare con Chip Ganassi in America, in IndyCar, e di pilota di riserva per la McLaren F1. Dopo le problematiche contrattuali, per Palou e la Monaco Increase Management di Salvatore Gandolfo che lo gestisce, la miglior soluzione possibile: continuare in IndyCar in una posizione di primo livello, in grado di fornire opportunit&agrave; per il titolo, ed al tempo stesso rimanere in forte contatto con il mondo F1.  Tre giorni positivi  Parlando del test, arrivato dopo una serie di prove al simulatore, non essendo una sessione ufficiale non ci sono riferimenti cronometrici da dare, sebbene a quanto sembra Palou e Pato O&#39;Ward, che con lo spagnolo ha condiviso il volante della McLaren MCL35M (la monoposto 2021) nella tre giorni di Barcellona, sono stati piuttosto vicini nei tempi: una buona notizia per Palou, che rispetto al messicano non aveva mai girato in pista con quella monoposto e pi&ugrave; in generale con una monoposto di F1.  Nonostante un po&#39; di pioggia ad intermittenza, Palou ha completato il programma previsto: dopo una presa di contatto nella prima giornata, dedicata per lo pi&ugrave; a verificare sistemi di base e postazione alla guida, si &egrave; concentrato su long run e passaggi con poco carburante.  &nbsp;  Macchina diversa da qualunque altra  Ovviamente raggiante Palou alla fine delle prove: &quot;Questa &egrave; una macchina molto diversa da qualunque altra, e per me &egrave; stato un sogno che si &egrave; avverato. Ci vuole tempo per abituarsi all&#39;accelerazione ed alla frenata. Anche la manovrabilit&agrave; &egrave; molto diversa dalla Indycar, perch&eacute; la F1 ha il servosterzo e riduce lo sforzo sulle braccia, senza bisogno di ricorrere, a differenza della IndyCar, a molti controsterzi&quot;. 

Lo spagnolo della Monaco Increase Management di Salvatore Gandolfo ha effettuato una serie di test a Barcellona a bordo di una McLaren MCL35M, coronando il sogno di guidare una monoposto di F1

Palou, prima volta su una F1: &quot;Un sogno che si avvera&quot;

        Tre giorni di prove private per consentire a Pato O'Ward e Alex Palou di continuare la scoperta della Formula 1, dalla prospettiva della monoposto 2021, la MCL35M. E' il programma del team di Woking, accompagnato da uno scenario di mercato che si fa pi&ugrave; chiaro. McLaren ha la propria formazione di piloti 2023 ben definita, con l'ingaggio di Piastri accanto a Lando Norris. Secondo le anticipazioni diffuse da SoyMotor, sul fronte dei piloti di riserva, Alex Palou - impegnato in Indycar con Chip Ganassi nella prossima stagione, in una querelle risolta dopo le contraddizioni di inizio luglio - &egrave; uno dei tester messi sotto contratto da Zak Brown. Palou dar&agrave; la priorit&agrave; all'impegno Indycar nel caso di impegni concomitanti. Scenario che lascia aperte soluzioni ulteriori, di piloti di riserva qualora i titolari fossero indisponibili. Nella giornata di venerd&igrave; &egrave; previsto che il pilota spagnolo effettui un programma pi&ugrave; ampio rispetto ai giri percorsi al Montmel&ograve; mercoled&igrave;.       

Insieme a O'Ward il campione Indycar 2023 &egrave; impegnato in una sessione di prove private. Raggiunto l'accordo per essere terzo pilota McLaren il prossimo anno e titolare Chip Ganassi

McLaren, test a Barcellona per il "terzo" Palou

        C'&egrave; sempre tempo per imparare, anche a 41 anni. Ad un'et&agrave; in cui la carta d'identit&agrave; suggerirebbe altro, ad un'et&agrave; in cui, dopo una vita spesa tra piste e pistoni, ad un pilota potrebbe venire in mente l'idea di appendere il casco al chiodo e di godersi famiglia ed amici, Will Power ha fatto centro di nuovo. Dimostrando che pazienza e dedizione possono essere due armi fenomenali, dimostrando che la velocit&agrave;, nel mondo delle corse, pu&ograve; non essere tutto. Tanta umilt&agrave; Il secondo titolo IndyCar di Will Power &egrave; un titolo molto diverso da quello vinto otto anni fa. Nel 2014 Power, fiero portacolori del Team Penske, partiva come uno dei piloti pi&ugrave; gettonati; quest'anno, invece, dopo tre campionati conclusi fuori dal podio della classifica generale, si presentava ai nastri di partenza come una specie di outsider. Succede, quando il tempo passa e la griglia di partenza attorno a te comincia a ringiovanire. Alex Palou, per esempio: classe 1997, campione in carica alla vigilia, candidato al bis quest'anno dopo un 2021 eccellente. Ecco, la bravura di Will Power, in qualche modo, &egrave; stata quella di avere l'umilt&agrave; di mettersi ad osservare gente che, come Palou, ha qualcosa come 16 anni in meno di lui: due generazioni diverse. Un'umilt&agrave; che ha pagato, a leggere la classifica finale della IndyCar 2022. Lo ha detto lo stesso Will, australiano di belle speranze quasi 20 anni fa, quando ebbe occasione di entrare in contatto pure con la F1, per un test con la Minardi. Di lui si diceva un gran bene, e chiudere il bilancio tra le monoposto americane con un solo titolo sembrava un'offesa per un talento indubbio ma troppe volte impulsivo. Ma umilt&agrave;, dicevamo: e Power si &egrave; messo l&igrave;, ad osservare piloti ben pi&ugrave; giovani di lui ma dai quali, evidentemente, ha avuto molto da imparare. Il maestro, a sentire Will, in questo caso &egrave; stato proprio Alex Palou, campione uscente della categoria. Se &egrave; la costanza a pagare Power stesso ha ammesso di aver preso lo spagnolo di Chip Ganassi e gestito dalla Monaco Increase Management dell'italiano Salvatore Gandolfo come modello di riferimento. Nel 2021 Palou ha vinto s&igrave; per la sua indubbia velocit&agrave;, ma soprattutto per aver sbagliato meno di altri: del resto come lui anche Colton Herta aveva vinto tre gare, eppure si era preso quasi 100 punti di ritardo in classifica. La costanza, dunque, al fianco della velocit&agrave;: e questo il Will Power versione 2022 lo ha capito, lasciando spesso la ribalta agli altri (una sola vittoria in gara, a Detroit) ma prendendosi, alla fine dell'anno, il bottino grosso. Basta sabati o domeniche "alla Power", alla "o la va o la spacca": 13 arrivi in top ten in 17 gare, 9 podi totali, per ben 12 volte tra i primi cinque in gara. Una costanza che ha fatto la differenza, se &egrave; vero che Josef Newgarden di corse ne ha portate a casa cinque, rimanendo per&ograve; fregato per appena 16 punti nella lotta al titolo. Cos&igrave;, a Laguna Seca, c'&egrave; stato un passaggio di consegne. Da Alex Palou, felicemente vittorioso per la prima volta in stagione (un bel modo di salutare Chip Ganassi dopo settimane non facili per i noti motivi contrattuali), a Will Power, il veterano che ha avuto l'umilt&agrave; di rimettersi a fare lo studente. A volte, la carta d'identit&agrave; &egrave; solo un numero.       

L'australiano, per il secondo titolo in IndyCar, ha detto di essersi ispirato all'esempio di Alex Palou, campione uscente della categoria, trovando nella costanza la chiave per portare a casa il campionato

Will Power: il veterano che si è messo a fare lo studente

        La F1 &egrave; un sogno per il quale un giovane pilota &egrave; disposto a fare sacrifici, stringere i denti e non mollare mai. Cercando di superare tutto, ma proprio tutto: a volte anche le cause in tribunale. Per Alex Palou, campione della IndyCar 2021, le cose stanno andando proprio cos&igrave;: il contenzioso riguarda lui insieme alla societ&agrave; che lo rappresenta, ALPA Racing, ed il suo team attuale, Chip Ganassi Racing. Il tutto &egrave; dovuto all'accordo, in chiave 2023, tra Palou e la McLaren. McLaren, prospettive allettanti Nelle scorse settimane la McLaren, da intendersi come famiglia McLaren nel suo complesso e non solo come team Arrow McLaren SP che compete in IndyCar, ha avvicinato Alex Palou e la societ&agrave; di management che lo supporta, la Monaco Increase Management dell'italiano Salvatore Gandolfo, intavolando una trattativa con lo spagnolo classe 1997. Sul piatto, una serie di test con una vettura di Formula 1, per lo stesso tipo di prove che ha visto all'opera recentemente Colton Herta e qualche mese fa pure Pato O'Ward. Chiaro che per Palou questa fosse un'occasione unica per cimentarsi nel sogno di tutti, la F1, e lo spagnolo ha deciso di cogliere al volo questa opportunit&agrave;. Per lui si parla al momento di due test: uno a met&agrave; settembre con una McLaren MCL35M del 2021 (si presume in Portogallo), ed un altro a fine anno, ad Abu Dhabi, dove lo spagnolo potrebbe provare l'attuale MCL36 del 2022. A seconda di come andranno questi test, il destino di Palou potrebbe cambiare: ecco perch&eacute; &egrave; importante sottolineare che l'accordo &egrave; stato siglato con l'intero gruppo McLaren, che solo in un secondo momento decider&agrave; come e dove piazzare i piloti che ha sotto contratto. Ricordiamo infatti che la McLaren compete in Formula 1, in IndyCar, in Extreme E e sbarcher&agrave; nella prossima stagione in Formula E. Avere un bacino di piloti dal quale attingere permette alla societ&agrave; di Zak Brown di avere un'ampia scelta a seconda delle esigenze, e da questo bacino potrebbe pescare anche il pilota che affiancher&agrave; Norris nel mondiale di F1 2023: nonostante le smentite ed il contratto in essere fino a tutto il 2023, a quanto pare Daniel Ricciardo si sta gi&agrave; guardando intorno, ed ha gi&agrave; chiesto informazioni sul mondo IndyCar. Ecco perch&eacute;, per Alex Palou, questi test con la casa di Woking sono troppo importanti: potrebbero addirittura spalancargli le porte della F1. Ma Ganassi non ci sta I problemi sono nati quando Palou ha espresso la sua volont&agrave; di lasciare il team Ganassi. Chip Ganassi aveva preso sotto la sua ala Palou alla fine del 2020, al termine della prima stagione in America dello spagnolo, che aveva colto un podio nella sua annata con Dale Coyne. Poi un meraviglioso 2021, nel quale il pilota &egrave; andato probabilmente oltre le aspettative del suo stesso team, vincendo al primo colpo un titolo che oggi, a cinque appuntamenti dalla fine del campionato, pu&ograve; ancora difendere. Chiaro che lo status del pilota, rispetto a quando &egrave; sbarcato nel mondo Ganassi, sia cambiato. Palou, a quanto ci risulta, si sarebbe aspettato una maggior signorilit&agrave; da parte della sua squadra attuale, tenendo in mente due requisiti fondamentali: primo la F1 &egrave; il sogno di tutto, secondo la F1 &egrave; un sogno che al momento, rispetto alla McLaren, Ganassi non pu&ograve; assolutamente offrire. Per la storia agonistica vissuta insieme, Alex si sarebbe aspettato maggior comprensione da questo punto di vista, e dopo il suo annuncio verbale all'interno del team ha proseguito con un annuncio scritto, formale, in cui annunciava la sua volont&agrave; di lasciare la CGR. Ganassi, compresa la situazione, ha esercitato l'opzione a suo favore pochi giorni prima che lo spagnolo chiudesse l'accordo con la casa inglese. Da qui, il paradosso: Alex Palou ha formalmente due contratti per il 2023. Ganassi ha dunque citato in giudizio il pilota e la societ&agrave; che lo rappresenta, l'ALPA. Lo spagnolo ha tutto il supporto della McLaren e della Monaco Increase Management, anche se, ripetiamo, l'unico ad essere stato citato in giudizio &egrave; lui. A questo punto il rischio &egrave; quello di andare dritti in tribunale, anche se gli avvocati del pilota si sono mossi sperando in una risoluzione che possa soddisfare entrambe le parti: "Siamo delusi dal fatto che Chip Ganassi Racing stia tentando di impedire ad Alex - si legge nella nota dei difensori dello spagnolo - di avere l'opportunit&agrave; di competere in Formula 1, e ancor di pi&ugrave; dalle vie legali intraprese dalla CGR insieme ai continui commenti alla stampa su questo argomento. Alex ha costantemente fatto del suo meglio per la CGR ed &egrave; un peccato che CGR stia tentando di negare ad Alex questa opportunit&agrave;. Ci auguriamo che le parti possano risolvere la questione amichevolmente, ma in caso contrario, saremo pronti a risolvere la questione in un arbitrato privato, come richiesto dalla CGR". &nbsp; Muro contro muro Nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, dunque, Palou e Ganassi dovranno trovare un accordo se non vogliono chiudere la questione in tribunale, laddove la squadra pu&ograve; s&igrave; impugnare il contratto, ma al tempo stesso il pilota ed i suoi avvocati potranno difendersi ricordando come un datore di lavoro (perch&eacute; di questo parliamo) non possa obbligare un suo dipendente ad operare contro la sua volont&agrave;. Perch&eacute; il punto &egrave; proprio questo: se anche Ganassi dovesse vincere, &egrave; chiaro che comunque non ci sarebbero pi&ugrave; le condizioni per proseguire insieme nella prossima stagione. Come via risolutiva, sullo sfondo resta la possibilit&agrave; di un accordo economico che liberi Palou e che gli possa permettere, in quel caso, di intraprendere l'avventura McLaren in modo definitivo.       

Ganassi ha esercitato l'opzione per il 2023, anno nel quale per&ograve; il pilota vuole essere con McLaren: a seconda di come andranno i test in programma con la casa di Woking, per lui potrebbero aprirsi le porte della F1

Palou non molla il sogno McLaren F1: pronto alle vie legali con Ganassi

Nuova puntata della rubrica d&#39;opinione &quot;Ci vediamo da Mario&quot; a cura di Mario Donnini, che, prendendo spunto da Alex Palou messo sotto contratto dalla McLaren, parla del rapporto tra giovani talenti in cerca di debutto e F.1, pi&ugrave; tanti altri piccoli-grandi spunti...

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