        DS Penske si prepara ad affrontare il rush finale di una stagione che finora non ha regalato grandi soddisfazioni, ma con la volont&agrave; di chiudere il Campionato nel migliore dei modi. A partire dal doppio appuntamento di Roma, su una pista teatro, nel 2021, di una vittoria del Costruttore francese con Jean-Eric Vergne. Al momento, il pilota di Pontoise occupa la quinta posizione della classifica Costruttori, con un ritardo di quasi 60 punti dal leader Jake Dennis. Mentre il suo compagno di squadra, Stoffel Vandoorne, &egrave; solo undicesimo nella graduatoria dopo una stagione difficile. Ma con ancora quattro ePrix da disputare, il team e i piloti DS Penske sono comunque determinati a finire la stagione nel migliore dei modi. Vergne e Vandoorne puntano al successo a Roma &ldquo;Abbiamo quattro gare in 15 giorni &ndash; ha osservato Vergne all&rsquo;inizio del week end italiano della Formula E &ndash; Sar&agrave; molto difficile rimontare nel Campionato, ma in Formula E tutto &egrave; possibile&rdquo; ha detto il pilota francese. Che poi ha lanciato la sfida: &ldquo;Possiamo fare un buon week end, vincere entrambe le gare e cercare di avere delle chance per giocarcela a Londra&rdquo;. Dello stesso avviso Vandoorne, anche lui presente nell&rsquo;albo d&rsquo;oro della gara italiana: &ldquo;Roma &egrave; una dei miei circuiti preferiti della stagione. Abbiamo ottenuto ottimi risultati su questa pista, per cui puntiamo a replicarli. Ci saranno buone opportunit&agrave;&rdquo; ha spiegato il pilota belga. DS Penske arriva da una sessione di test sul circuito di Varano, che secondo i piloti sono stati utili per ottenere informazioni anche in vista dell&rsquo;appuntamento di Roma, ma che non rivoluzioneranno le prestazioni della vettura. &ldquo;Spero che il test ci aiuter&agrave; a fare un po&rsquo; meglio in questa gara&rdquo; ha proseguito Vergne. Maserati, Gumnther e Mortara pronti alla sfida dell'ePrix di casa       

Jean-Eric Vergne e Stoffel Vandoorne puntano sui doppi appuntamenti di Roma e Londra per tornare al vertice e rientrare in lotta per il Titolo

Formula E Roma, DS Penske punta alla rimonta

Jean-Eric Vergne vince l'ePrix di Hyderabad, mettendo fine a un digiuno che durava dalla gara di Roma dello scorso anno. Una vittoria in volata, quella del francese, conquistata resistendo agli attacchi di un arrembante Nick Cassidy. Bene le Porsche, disastro Jaguar e McLaren: ecco le nostre pagelle

ePrix Hyderabad, Vergne torna al successo davanti a Cassidy e Da Costa

Dopo una qualifica ad alto tasso di spettacolarit&agrave;, causa pista sporchissima, guida da rallisti e i track limits a scrivere la griglia di partenza con i tempi cancellati, l&#39;ePrix di Hyderabad scorre su 32 giri pi&ugrave; 1 senza grandi duelli e spettacolo prodotto da sorpassi veri.  Vince Vergne su DS Penske, che interrompe la serie di successi targati Porsche.&nbsp;&quot;Sono felicissimo, &egrave; stata una gara difficile e mi sono dovuto difendere duramente. Ho corso una gara pulita, senza errori, e sono molto contento della vittoria. &Egrave; positivo, dopo le prime tre gare, ricevere una spinta con una bella gara come quella che abbiamo corso.  Mi piacciono le piste nuove, questa in particolare &egrave; molto divertente&quot;, racconta a caldo Vergne.  L&#39;Attack Mode decide il cambio al vertice  Dalla prima fila, accanto al poleman Evans, JEV prende la testa della corsa dopo la prima serie di attivazioni dell&#39;Attack Mode. Evans perde la leadership gi&agrave; al giro 7, causa passaggio in Attack Mode. Buemi rileva la prima posizione ma, a sua volta, la cede a Vergne dopo il passaggio in AM.  Prima parte di ePrix decisamente noiosa, fino al giro 13 che anima la gara. Accade grazie a una manovra calcolata male (a dir poco) da Sam Bird.  Bird fa strike: Jaguar fuori dai giochi  Quinto fino ad allora, prova l&#39;attacco su Fenestraz quarto ma in staccata di curva 3 va lunghissimo e centra il compagno di squadra Evans, terzo. Il risultato: due Jaguar ritirate, Fenestraz perde posizioni e lo stesso accade a Guenther su Maserati, buon sesto fino al giro 13.&nbsp;  Maserati protagonista di una buona qualifica, con Guenther quinto e Mortara settimo. In gara, l&#39;elvetico sbaglia e tampona Cassidy, gi&agrave; al secondo giro. Sprofonda in fondo al gruppo, con la monoposto senza ala anteriore e un ePrix che sembra finito. Non sar&agrave; cos&igrave;.  La Safety Car compatta il gruppo  L&#39;eprix di Hyderabad, prima volta della Formula E in India, prosegue con il gruppetto Vergne-Cassidy-Buemi-Dennis nelle prime quattro piazze e in lotta per le posizioni sul podio. Al giro 23, la Safety Car azzera i distacchi. Jake Hughes perde il controllo della McLaren fuori da curva 3 e va a muro. Alla ripartenza dopo 3 tornate, finisce fuori dalla gara anche l&#39;altra McLaren di Rast, che tampona Dennis in quarta posizione e sfumano due piazzamenti.   RAST HITS DENNIS!  Both drivers drop to the bottom of the order!@GreenkoIndia #HyderabadEPrix &mdash; ABB FIA Formula E World Championship (@FIAFormulaE) February 11, 2023    Vergne resiste agli attacchi delle Envision motorizzate Jaguar, taglia il traguardo con la batteria a 0% contro un Cassidy che prova ad attaccare con il 4% residuo ma trova la difesa perfetta di Vergne in staccata di curva 3. &quot;Avevo una macchina davvero buona oggi. Mi spiace davvero per Mitch e Jaguar, sono ottimi partner e il pacchetto che abbiamo &egrave; davvero competitivo. In gara siamo decisamente competitivi&quot;, analizza Cassidy.  Buemi da terzo a 15&deg;&nbsp;  Il terzo posto di Buemi sfuma nel dopogara, per i 17&quot; applicati al tempo totale di gara (traduzione della penalit&agrave; del drive through). La direzione gara ha riscontrato un eccesso di potenza impiegata durante l&#39;ePrix e il pilota di Envision arretra dal terzo posto al 15&deg;. Cos&igrave;, podio a Da Costa, nella gara numero 100 in Formula E.  &quot;La gara &egrave; iniziata bene in realt&agrave;, poi sono stato stretto da Dennis e ho perso delle posizioni. Ho recuperato gestendo l&#39;energia. Questa &egrave; una giornata emozionante. Non posso essere ancora soddisfatto delle prestazioni in qualifica (&egrave; partito 13&deg;; ndr), per&ograve; ho un team incredibile alle mie spalle e so che &egrave; solo una questione di tempo prima di iniziare a fare bene anche in qualifica&quot;.  Wehrlein, quarto, allunga nel mondiale Piloti, approfittando dello stop di Dennis. La top ten &egrave; completata da Sette Camara quinto, seguito da Rowland, Nato, Vandoorne, Lotterer e Mortara, che porta a casa un altro punto per Maserati.  Il prossimo appuntamento &egrave; con l&#39;ePrix di Citt&agrave; del Capo, il 25 febbraio.     &nbsp;   &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;     Visualizza questo post su Instagram   &nbsp;    &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;  &nbsp;    &nbsp;  &nbsp;  &nbsp;     &nbsp;  &nbsp;   Un post condiviso da ABB Formula E (@fiaformulae)   

L&#39;ePrix in India regala una gara molto controllata, con parecchi errori e colpi di scena pi&ugrave; che battaglie e sorpassi costruiti. Vergne ha la meglio su Cassidy e Da Costa

ePrix Hyderabad, Vergne vince la prima di DS Penske

Il team ha mostrato la livrea che sfoggerà la nuova monoposto nella stagione 2023, con al volante Stoffel Vandoorne e Jean-Eric Vergne

DS Penske, ecco la monoposto per la Formula E 2023

        Sar&agrave; presente con due marchi, Stellantis, in Formula E. Dopo l'annuncio di Maserati al debutto nella serie elettrica arriva l'ufficialit&agrave; intorno all'impegno DS. Sar&agrave; con Penske Autosport il nuovo sodalizio, dopo l'esperienza con Techeetah, sotto la quale sono maturati i titoli Piloti e Costruttori. Il quartier generale delle attivit&agrave; DS Penske rester&agrave; in Francia, nella struttura gi&agrave; operativa della casa transalpina. Sul fronte dei piloti, Vergne &egrave; confermato e si appresta a correre da gennaio il quinto campionato in Formula E con DS. Far&agrave; coppia con Stoffel Vandoorne, in arrivo da Mercedes e con l'iride conquistato lo scorso agosto ad accompagnarlo. Una coppia d'assi "Sono davvero contento di unirmi a DS Penske dalla prossima stagione. &Egrave; un grande cambiamento per me, dopo aver trascorso quattro anni in Mercedes, sono per&ograve; entusiasta di iniziare a lavorare con la squadra. Negli ultimi anni DS ha ottenuto risultati eccellenti, vincendo due volte il titolo Piloti e Costruttori: &egrave; un buon curriculum, che spero di poter a breve arricchire", sono le prime parole del Vandoorne in tuta DS Penske. L'accoppiata &egrave; tra le pi&ugrave; interessanti in assoluto della griglia, con Vergne somma esperienza e velocit&agrave; nella serie elettrica: "Penso formiamo una delle coppie pi&ugrave; forti della Stagione 9. Adesso ci stiamo preparando con la macchina Gen3 e sono all'inizio della storia con il mio nuovo team: saranno sfide avvincenti per i prossimi anni". Vandoorne approda in DS Penske da campione del mondo, "mister regolarit&agrave;" nella stagione conclusa a Seoul, caratteristica che gli &egrave; valso il successo. L'obiettivo mondiale &egrave; d'obbligo Tra DS e Penske la collaborazione andr&agrave; avanti per le prossime quattro stagioni. Sulla nuova realt&agrave; intorno a DS, Vergne ha commentato: "Nel corso delle stagioni passate in DS ho costruito relazioni davvero solide e di fiducia all'interno della squadra, sia sul piano umano che sportivo. Sono felice della partnership con Penske, &egrave; un grandissimo nome nelle corse e sono contento di formare una solida coppia con Stoffel. Oggi inizia un nuovo capitolo per il team e faremo tutto il possibile per portare DS Penske ai massimi livelli. La macchina Gen 3 ci d&agrave; rinnovate opportunit&agrave; di continuare a offrire prestazioni solide in pista e sono pi&ugrave; motivato che mai per lottare per altri titoli".        

La nuova era Gen3 vedr&agrave; la casa francese operare insieme a Penske, con una coppia di piloti molto competitiva: accanto a Vergne arriva un altro campione del mondo

DS continua con Penske in Formula E e arriva Vandoorne

        Sar&agrave; Posche Penske Motorsport la squadra ufficiale che correr&agrave; nel WEC e in IMSA a partire dal 2023, con il prototipo di Classe LMDh. A Stoccarda si &egrave; scelta la via di una collaborazione con il team Penske, che rinnova un rapporto nelle corse attivo gi&agrave; negli anni Settanta, in serie Can-Am allora e Porsche 917, poi in epoca pi&ugrave; recente, LMP2 con Porsche RS Spyder e i successi tra 2006 e 2008. Sterzi a parte: Ferrari nell'endurance? Patrimonio dell'umanit&agrave;! Su telaio di Classe LMP2 sappiamo come si svilupper&agrave; l'alternativa "economica" alle Hypercar, differenze che non saranno tanto nella potenza massima del sistema, da 680 cavalli, quanto piuttosto nello schema dell'ibrido, due ruote motrici per le LMDh, quattro ruote motrici per le Hypercar, fino ad arrivare alla libert&agrave; progettuale sul telaio riconosciuta ai Costruttori di Hypercar, dove le LMDh (Le Mans Daytona hybrid) dovranno ricorrere a uno dei quattro telaisti di Classe LMP2.&nbsp; Squadra factory e team clienti Se la squadra ufficiale Porsche &egrave; un sodalizio con il team Penske, siglato per "pi&ugrave; anni" come genericamente indica la nota che ufficializza l'accordo - con due macchine impegnate nel campionato WEC e nella serie IMSA -, dal 2023 i prototipi verranno forniti anche alle squadre clienti. Una scelta parallela a quanto far&agrave; Audi Sport, che con Porsche collaborer&agrave; nello sviluppo del motore termico. Due strutture negli USA e in Europa "Siamo lieti di essere riusciti a formare questa collaborazione con il team Penske. Per la prima volta nella storia di Porsche Motorsport, la nostra azienda avr&agrave; una squadra globale che correr&agrave; nelle due pi&ugrave; importanti serie dell'endurance. A tal fine struttureremo le basi su entrambe le sponde dell'Atlantico e ci permetter&agrave; di creare le strutture ideali delle quali abbiamo bisogno per raccogliere vittorie assolute a Le Mans, Daytona, Sebring, ad esempio", le parole di Oliver Blume, presidente del Consiglio d'amministrazione Porsche. Negli USA, il team Porsche Penske Motorsport avr&agrave; sede a Mooresville, quartier generale in North Carolina. Clienti "alla pari" "Non solo, dal 2023, terremo le dita incrociate per le nostre quattro macchine ufficiali che&nbsp; avremo (WEC pi&ugrave; IMSA; ndr) ma anche per le squadre clienti. I nuovi prototipi LMDh verranno iscritti come macchine clienti in entrambe le serie gi&agrave; dalla stagione 2023 e a queste squadre partner verr&agrave; dato il nostro pieno supporto, qualsiasi cosa impareremo dal nostro impegno ufficiale verr&agrave; condivisa con loro", ha aggiunto Michael Steiner, del board per la Ricerca e sviluppo. In casa Penske &egrave; il gran capo Roger Penske a battezzare l'accordo: "Questo &egrave; un giorno di fierezza per l'intera organizzazione Penske. Abbiamo rappresentato Porsche in pista e nel nostro business per pi&ugrave; di 60 anni. La tradizione e successo che abbiamo vissuto insieme &egrave; senza pari nelle rispettive storie. Non vedo l'ora di iniziare a costruire un programma corse globale con Porsche, che competa per vincere gare e campionati in futuro".       

La squadra ufficiale che schierer&agrave; due prototipi Porsche LMDh nel WEC e IMSA sar&agrave; gestita insieme al team Penske. Dal 2023 la fornitura anche alle squadre clienti

WEC, Porsche Penske Motorsport per l'impegno ufficiale in Classe LMDh

        Il coronavirus ha costretto a sostituire alcune logiche, ripiegare su un campionato di chiaro stampo europeo per i circuiti sui quali far&agrave; tappa la Formula 1. Questione di limiti e difficolt&agrave; negli spostamenti intercontinentali ti riportano sulla scena una Imola sempre nel cuore, un Mugello inedito in calendario quanto una Portimao, fino al ritorno del Nurburgring. Sterzi a parte: Sato &amp; Alonso, ovvero Honda crea e distrugge Logiche di un&rsquo;espansione globale del mondiale che torneranno con il pieno ritorno alle consuetudini, di un business che deve ampliare la presenza negli Stati Uniti oltre l&rsquo;appuntamento di Austin e le prospettive di un GP a Miami. Cos&igrave;, nei mesi scorsi, l&rsquo;ipotesi di un ritorno della Formula 1 a Indianapolis, concreta, un progetto coltivato da Roger Penske e da materializzare nel giro di tre anni. La mano di Roger Penske Presente alla 500 Miglia di domenica scorsa, il presidente Jean Todt ha supportato una candidatura intorno alla quale saranno le trattative con Liberty Media a definire o meno un accordo per un GP a Indy, l&rsquo;ultima volta nel 2007. Un ritorno definito molto positivo, qualora avvenisse. &ldquo;Ho avuto l&rsquo;opportunit&agrave; di essere qui con la Formula 1 quando dirigevo la Ferrari. Nel 2005 fu difficile per i problemi avuti con le gomme, per&ograve; era un circuito interessante&rdquo;, le parole riportate da Racer.com. &ldquo;Nelle vesti di presidente della FIA ero entusiasta di venire qui e manifestare un segno di rispetto per tutto ci&ograve; che stanno facendo di questi tempi. Vedere tutto il lavoro fatto da quando Roger Penske ha rilevato l&rsquo;impianto lo scorso gennaio, si &egrave; investito parecchio per rendere il circuito una delle migliori strutture da corsa al mondo. &Egrave; la prima volta che seguir&ograve; la gara dal vivo, sar&agrave; avvincente e d&agrave; una sensazione diversa&rdquo;. 500 Miglia di Indianapolis: Sato fa il bis, Alonso solo 20&deg;       

La possibilit&agrave; che la Formula 1 torni a Indianapolis &egrave; un progetto sul quale Penske e Liberty Media discutono. Todt celebra gli investimenti prodotti dalla nuova propriet&agrave; sull'impianto della 500 Miglia

Todt sponsorizza il ritorno dela F1 a Indy

        Gli intrecci tra Indianapolis e la Formula 1 registrano pi&ugrave; fronti. Dal possibile interesse della Ferrari a uno sbocco nella Indycar, alla luce del surplus di risorse dettate dal tetto di spesa in vigore dal 2021, con una prospettiva che guarderebbe al 2022, campionato dell&rsquo;introduzione dei nuovi motori ibridi nella serie statunitense; fino a una Formula 1 che potrebbe tornare a tagliare la brickyard. Ne ha parlato Roger Penske, lo ha fatto direttamente in casa Liberty Media, all&rsquo;interno del podcast di Sirius XM dedicato alla Indycar. L'editoriale del direttore: Mugello, l'ipotesi che fa bene al cuore Ha indicato i tempi perch&eacute; si possa discutere dell&rsquo;organizzazione di un GP, l&rsquo;ultima volta fu nel 2007: &ldquo;C&rsquo;&egrave; l&rsquo;opportunit&agrave; di una gara di Formula 1 nel 2021, 2022 o nel 2023&rdquo;, le parole di Penske. Espansione negli USA della Formula 1 sempre con il Gran Premio di Miami lungo la via, ricca di ostacoli, di un esordio nel calendario 2021, su un circuito ricavato intorno allo stadio dei Miami Dolphins. 500 Miglia aperta al pubblico Penske ha confermato nei giorni scorsi l&rsquo;intenzione di correre la prossima 500 Miglia nel mese di agosto e di farlo con la consueta cornice di pubblico: &ldquo;Correremo la Indy 500 nel 2020, stiamo osservando tutti gli aspetti e pensavamo che per la nostra programmazione fosse intelligente spostarla. La notizia positiva arriva dai numeri legati al Covid in diminuzione, osserviamo ogni giorno i dati dello Stato dell&rsquo;Indiana, penso sia positivo. Quindi, avremo la Indy 500 in agosto&rdquo;. Per una Indianapolis che progetta il ritorno nel calendario della Formula 1, quello della serie Indycar andr&agrave; incontro a un&rsquo;espansione: &ldquo;Vogliamo aggiungere pi&ugrave; gare al programma, avremo un equilibrio tra circuiti ovali e tracciati permanenti e provvisori, come Detroit, Long Beach, Toronto&rdquo;. IndyCar: &egrave; subito Dixon al via della stagione 2020        

L'idea di un Gran Premio sul circuito dell'Indiana torna attuale, Roger Penske indica un orizzonte a breve termine per concretizzare il progetto. E sulla 500 Miglia conferma: correremo in agosto con i tifosi&nbsp;

Penske, la F1 può tornare a Indianapolis

Seconda vittoria dell&#39;anno per Joey Logano al Michigan International Speedway. Il pilota del team Penske, campione in carica Nascar, ha conquistato un netto successo nell&#39;appuntamento sul velocissimo ovale da 2 miglia a 80km da Detroit. Logano &egrave; stato l&#39;uomo da battere per tutta la serata, dominando per 163 giri su 203 in programma l&#39;appuntamento spostato al luned&igrave; per via delle condizioni meteo.&nbsp;  &nbsp;  Non ha potuto per&ograve; tirare il fiato nel finale, quando un testacoda di Erik Jones ha mandato in pista la safety-car, riportando sotto Kurt Busch e Martin Truex Jr in un vibrante overtime. A dispetto del grande lavoro di concerto fatto da Truex e Busch, con spinte e scambi di scia, per beffare Logano, non c&#39;&egrave; stato nulla da fare: la Ford numero 22 e il suo pilota si sono rivelati troppo superiori. Secondo Busch, sulla migliore delle Chevy, davanti alla Toyota di Truex.  &nbsp;  Al quarto posto ha concluso il messicano del team Stewart-Haas Daniel Suarez, seguito da Kyle Busch, che ha rimediato un piazzamento di medio livello in un weekend per lui non particolarmente brillante. Sesto invece Brad Keselowski, finito sotto di un giro per una penalit&agrave; ai box, ma bravo a recuperare.  &nbsp;  Un&#39;altra giornata travagliata ha colpito Kevin Harvick. Risolta una vibrazione che l&#39;aveva portato ad effettuare delle soste impreviste, Harvick era riuscito a recuperare un posto tra i primi, ma ha tratto meno vantaggio di quanto si aspettasse dalla scelta di cambiare quattro gomme anzich&eacute; due nel corso dell&#39;ultima sosta. Dal fondo del gruppo, ha comunque recurperato il settimo posto.  &nbsp;  Altri problemi per Jimmie Johnson, che per un &quot;unsafe release&quot; ha colpito in uscita dalla sua piazzola box Matt DiBenedetto, finendo quindicesimo. A muro Clint Bowyer, mentre Chase Elliott si &egrave; toccato col compagno di squadra da Hendrick, Alex Bowman.  &nbsp;  L&#39;ordine d&#39;arrivo della FireKeepers Casino 400:  &nbsp;  1 - Joey Logano (Ford) &ndash; Penske - 203 giri  2 - Kurt Busch (Chevy) &ndash; Ganassi - 203  3 - Martin Truex Jr (Toyota) &ndash; Gibbs - 203  4 - Daniel Suarez (Ford) &ndash; Stewart/Haas - 203  5 - Kyle Busch (Toyota) &ndash; Gibbs - 203  6 - Brad Keselowski (Ford) &ndash; Penske - 203  7 - Kevin Harvick (Ford) &ndash; Stewart/Haas - 203  8 - Ryan Newman (Ford) &ndash; Roush - 203  9 - Ryan Blaney (Ford) &ndash; Penske - 203  10 - Alex Bowman (Chevy) &ndash; Hendrick - 203  &nbsp;  Il campionato (proiezione playoff)  1. Kyle Busch 2035; 2. Logano 2031; 3. Keselowski 2027; 4. Truex 2022; 5. Hamlin 2015. 

Il pilota del team Penske vince la sua seconda gara stagionale

NASCAR: Logano vince dopo la pioggia in Michigan

Si &egrave; decisa tutta nelle ultime fasi la gara dell&rsquo;IndyCar Series al Texas Motor Speedway. Sul velocissimo ovale texano, i primi due terzi della corsa si sono svolti in maniera piuttosto lineare, mentre la parte restante ha visto tre incidenti che hanno cambiato la fisionomia della serata e delle strategie. Il primo contatto &egrave; stato quello solitaria di Zach Veach, e proprio nella situazione di caution seguente, Josef Newgarden e il team Penske hanno impostato una strategia vincente. L&#39;americano si &egrave; fermato ai box, trovandosi a fondo gruppo e con una sosta supplementare da fare. Per&ograve;, ha potuto risparmiare tempo in bandiera verde. Quando tutti gli altri hanno dovuto effettuare il loro stop - in regime di gara normale - Newgarden &egrave; passato al comando, e ha avuto tutto il tempo di rabboccare in tranquillit&agrave;.  Poi, &egrave; stata la volta di un incidente di James Hinchcliffe, che ha riportato sotto anche Scott Dixon e Colton Herta, oltre ad Alexander Rossi. Ma per i primi due il duello &egrave; stato breve, dato che Herta ha tentato un attacco molto rischioso, all&rsquo;interno e senza spazio sufficiente, perdendo il posteriore e travolgendo Dixon. Il finale quindi &egrave; stato Rossi contro Newgarden, ancora una volta, dopo le scaramucce di Detroit. Il pilota di Andretti le ha provate tutte, riuscendo anche a mettere il muso della sua vettura davanti. Ma Newgarden si &egrave; coperto bene le spalle, monopolizzando la pi&ugrave; veloce linea interna e allungando nel finale.    Terzo ha concluso Graham Rahal, mentre al quarto posto, Santino Ferrucci ha sorpreso, dimostrando di aver &quot;metabolizzato&quot; gli ovali molto velocemente. Poi Ryan Hunter-Reay: l&#39;americano ha condotto la corsa nelle fasi centrali, ma rischiava di rimanere a secco e ha dovuto effettuare una sosta supplementare. Con otto piloti a pieni giri, ha recuperato tre posizioni negli ultimi passaggi, il massimo che poteva fare. Bene anche Simon Pagenaud, Marcus Ericsson e Sebastien Bourdais. Disastro invece per Takuma Sato, poleman e leader iniziale. Il giapponese &egrave; passato troppo vicino al muretto box nella prima sosta, &quot;agganciando&quot; un meccanico (illeso) ma prendendo una penalit&agrave;.  L&#39;ordine d&#39;arrivo della DXC 600 di Fort Worth, Texas:  1. Newgarden (Dallara/Chevy) 248 giri in 1h55&#39;08&quot;8666, alla media di 299,473 kmh; 2. Rossi (Dallara/Honda) a 0&quot;8164; 3. Rahal (Dallara/Honda) a 1&quot;4928; 4. Ferrucci (Dallara/Honda) a 1&quot;7266; 5. Hunter-Reay (Dallara/Honda) a 2&quot;2019; 6. Pagenaud (Dallara/Chevy) a 2&quot;8789; 7. Ericsson (Dallara/Honda) a 3&quot;9271; 8. Bourdais (Dallara/Honda) a 4&quot;3306; 9. Power (Dallara/Chevy) a 1 giro; 10. Andretti (Dallara/Honda) a 1 giro; 11. Daly (Dallara/Chevy) a 1 giro; 12. Rosenqvist (Dallara/Honda) a 2 giri; 13. Carpenter (Dallara/Chevy) a 2 giri; 14. Pigot (Dallara/Chevy) a 2 giri; 15. Sato (Dallara/Honda) a 3 giri; 16. Kanaan (Dallara/Chevy) a 3 giri. Giro pi&ugrave; veloce: il 69&deg; di Sato in 23&quot;5657, alla media di 354.025 Kmh.  Il campionato  1. Newgarden 367; 2. Rossi 342; 3. Pagenaud 319; 4. Dixon 278; 5. Sato 272.&zwj; 

Al Texas Motor Speedway si decide tutto nell&#39;ultima parte di gara. Srategia vincente per&nbsp;Newgarden

IndyCar: Newgarden vince la sfida con Rossi

Gara da incorniciare per Joey Logano che, sul veloce Michigan International Speedway, ha vinto dalla pole position, dominando buona parte della competizione e regalandosi un posto nella Chase For The Cup Nascar. Il pilota di Roger Penske ha avuto diversi avversari, ma &egrave; emerso chiaramente come il nuovo pacchetto a basso carico della serie sia stato compreso al meglio dalla squadra del Capitano e dai suoi piloti: dotata principalmente di spoiler e splitter pi&ugrave; piccoli, la nuova configurazione &egrave; stata introdotta a mo&rsquo; di test in vista di un utilizzo a tempo pieno il prossimo anno. Obiettivo, quello di esaltare le capacit&agrave; di controllo dei piloti.  A dare battaglia &egrave; stato Chase Elliott. Il rookie dell&rsquo;Hendrick Motorsport ha lottato, prendendo anche il comando, ma &egrave; stato penalizzato da un errore nell&rsquo;inserimento di una marcia al giro 154, cosa che ha dato al rivale un vantaggio decisivo. Elliott ha mostrato comunque nuovamente una classe cristallina, con una costanza da veterano, risultando il migliore dei piloti del team Hendrick. Al terzo e al quarto posto hanno invece concluso Kyle Larson, in un buon momento di forma col team Ganassi, e Brad Keselowski sulla seconda Ford del team Penske.  Pi&ugrave; in difficolt&agrave; invece le Toyota, dominatrici nella prima parte della stagione. Carl Edwards &egrave; stato il migliore del team Gibbs, mentre il campione in carica Kyle Busch si &egrave; dovuto subito ritirare per la rottura del motore. A fuoco &egrave; finito Jeffrey Earnhardt in ingresso corsia box, mentre un incidente nelle fasi iniziali messo KO il cugino Dale Jr. Un testacoda ha fermato invece Martin Truex Jr.    Tra le notizie positive, quelle sulla forma di Tony Stewart, che si &egrave; tenuto in top ten, precedendo, al settimo posto, Austin Dillon, Jamie McMurray e Kurt Busch. Dopo aver iniziato con otto gare di ritardo la sua ultima stagione a causa di un infortunio alla schiena nell&rsquo;inverno, Stewart vuole tentare la missione quasi impossibile di entrare ai playoff.  L&rsquo;ordine di arrivo della Firekeepers Casino 400 al Michigan Speedway, quindicesima tappa della Nascar Sprint Cup Series 2016:  1 - Joey Logano (Ford) &ndash; Penske - 200 giri  2 - Chase Elliott (Chevy) &ndash; Hendrick - 200  3 - Kyle Larson (Chevy) &ndash; Ganassi - 200  4 - Brad Keselowski (Ford) &ndash; Penske - 200  5 - Kevin Harvick (Chevy) &ndash; Stewart/Haas - 200  6 - Carl Edwards (Toyota) &ndash; Gibbs - 200  7 - Tony Stewart (Chevy) &ndash; Stewart/Haas - 200  8 - Austin Dillon (Chevy) &ndash; Childress - 200  9 - Jamie McMurray (Chevy) &ndash; Ganassi - 200  10 - Kurt Busch (Chevy) &ndash; Stewart/Haas - 200  In campionato  1. Kevin Harvick 526;  2. Kurt Busch 496;  3. Brad Keselowski 480;  4. Carl Edwards 472;  5. Joey Logano 455.     

Il pilota di Roger Penske domina dalla pole

Nascar,&nbsp;vittoria per Logano in Michigan

Mette la seconda Joey Logano in Kansas, nel round che segna il giro di boa nella Chase For The Cup Nascar 2015. Il pilota del team Penske, che in virt&ugrave; del successo di Charlotte era gi&agrave; qualificato per la prossima fase dei playoff, non ha avuto piet&agrave; di nessuno. Arrivato negli ultimi giri a giocarsi la vittoria con Matt Kenseth e Denny Hamlin, ha corso in maniera aggressiva arrivando anche ad un controverso contatto che ha messo fuori gioco il primo. Con pochi giri alla conclusione, Kenseth ha tentato un &ldquo;blocco&rdquo; aggressivo zigzagando pi&ugrave; volte per quasi tutta la pista, ed &egrave; stato toccato dall'avversario quanto &egrave; bastato per farlo finire in testacoda. La sua unica speranza di lottare per il titolo sar&agrave; ora un successo nel round di Talladega, tipicamente imprevedibile.  Sfortunatamente per lui, sono stati tanti per&ograve; i protagonisti trovatisi in difficolt&agrave;, e che cercheranno il &ldquo;colpaccio&rdquo; in Alabama. Il campione in carica Kevin Harvick &egrave; stato penalizzato con un drive-through per essere ripartito dai box con la tanica del rifornimento ancora agganciata, e ha chiuso sedicesimo oltre che doppiato, rallentato anche dalla rottura della leva del cambio. Davanti a lui, Martin Truex Jr. ha pagato dazio per una gomma lasciata scappare da uno dei meccanici. Pit-stop supplementare invece per Dale Earnhardt Jr. a causa di una ruota mal fissata. Il pilota del team Hendrick non ha potuto recuperare il terreno perso terminando ventunesimo e ultimo dei nomi in corsa per il successo finale.  Altri due portacolori di Rick Hendrick, Jimmie Johnson e Kasey Kahne, hanno terminato dietro ad Hamlin al terzo e quarto posto: con una tattica rischiosa, il pluricampione californiano &egrave; restato in pista in occasione della penultima caution, scegliendo di effettuare un lungo stint finale ma soprattutto impedendo a diversi rivali in crisi di sdoppiarsi. Una mossa che potrebbe dare una mano in futuro al compagno Jeff Gordon, che ha chiuso decimo. A seguire si sono piazzati nell&rsquo;ordine Kyle e Kurt Busch, mentre Ryan Blaney ha dato ottima prova di se con la Ford Fusion del team Wood. Nono alle spalle di Carl Edwards, Brad Keselowski ha poi limitato i danni in seguito ad un contatto con le barriere.  Marco Cortesi  L&rsquo;ordine di arrivo della Hollywood Casino 400 di Kansas City, trentunesima tappa della Nascar Sprint Cup Series 2015 e quinta della Chase For The Cup, Contender Round:  1 - Joey Logano (Ford) - Penske - 269 giri 2 - Denny Hamlin (Toyota) - Gibbs - 269 3 - Jimmie Johnson (Chevy) - Hendrick - 269 4 - Kasey Kahne (Chevy) - Hendrick - 269 5 - Kyle Busch (Toyota) &ndash; Gibbs - 269 6 - Kurt Busch (Chevy) &ndash; Stewart-Haas - 269 7 - Ryan Blaney (Ford) &ndash; Wood - 269 8 - Carl Edwards (Toyota) - Gibbs - 269 9 - Brad Keselowski (Ford) - Penske - 269 10 - Jeff Gordon (Chevy) - Hendrick - 269 In campionato: 1. Joey Logano 3095; 2. Denny Hamlin 3083; 3. Kurt Busch 3077; 4. Carl Edwards 3076; 5. Brad Keselowski 3071.    

Il pilota del team Penske vince ancora mentre diversi protagonisti vanno in crisi

Nascar, Logano mette la seconda in Kansas

E&rsquo; Joey Logano il primo vincitore del Contender Round della Chase For The Cup Nascar 2015. Il pilota del team Penske si &egrave; guadagnato l&rsquo;accesso alla fase successiva dei playoff dominando in lungo e in largo quasi tutta la Bank Of America 500 disputata a Charlotte. Sul velocissimo ovale del North Carolina, tracciato di casa per la stragrande maggioranza dei team e piloti, Logano &egrave; sembrato giocare al gatto col topo, precedendo al traguardo Kevin Harvick. Il californiano, determinato ad evitare le difficolt&agrave; dell&rsquo;esordio nella Chase, si &egrave; accontentato del secondo posto, mentre anche Martin Truex Jr, per il piccolo Furniture Row Racing, ha messo a segno un&rsquo;ottima prova al terzo posto. A seguire, Denny Hamlin, Kurt Busch, Carl Edwards ed Austin Dillon, primo al traguardo tra i piloti fuori dalla corsa al titolo. Da notare che l&rsquo;appuntamento di Charlotte era originariamente previsto per il sabato notte, prima che la pioggia costringesse ad un rinvio di un giorno.    In realt&agrave;, un rivale per Logano c&rsquo;era stato nelle fasi iniziali. Partito dalla pole, Matt Kenseth si era involato sin dal via, ma ha incontrato diverse problematiche. Prima un errore strategico con il cambio di quattro gomme contro le due dei rivali l&rsquo;ha spedito in mezzo al gruppo, poi &egrave; stata la volta di un contatto con Ryan Newman, e infine un impatto contro le barriere dovuto all&rsquo;olio lasciato in pista da un rivale l&rsquo;ha portato al ritiro. L&rsquo;olio sul tracciato &egrave; costato carissimo anche a Dale Earnhardt Jr, che dopo aver strisciato pi&ugrave; volte contro le protezioni ha chiuso ventottesimo. In generale, &egrave; stata devastante la giornata del team Hendrick. Solo Jeff Gordon si &egrave; salvato con un ottavo posto nonostante guai di assetto, mentre Jimmie Johnson ha subito la rottura della pompa dell&rsquo;olio e Kasey Kahne &egrave; stato messo KO da una foratura.  Tra gli altri nomi di vertice, disastro anche per Kyle Busch. In pista con una Toyota tutta rosa per sensibilizzare sul tema della ricerca contro il tumore al seno, il pilota di Las Vegas &egrave; stato protagonista di un&rsquo;incredibile incomprensione con Kyle Larson. In occasione di una caution, entrambi hanno cercato di ritardare fino all&rsquo;ultimo l&rsquo;ingresso in corsia box per trarre in inganno i rivali. La brusca sterzata dell&rsquo;ultimo minuto li ha per&ograve; portati ad una toccata e ad una goffa uscita nell&rsquo;erba. Busch ha poi chiuso ventesimo, davanti a Larson.  Marco Cortesi  L&rsquo;ordine di arrivo della Bank Of America 500 di Charlotte, trentesimo appuntamento della Nascar Sprint Cup Series e quarto della Chase For The Cup 2015, Contender Round.  1 - Joey Logano (Ford) - Penske - 334 giri 2 - Kevin Harvick (Chevy) &ndash; Stewart-Haas - 334 3 - Martin Truex Jr. (Chevy) - Furniture Row - 334 4 - Denny Hamlin (Toyota) - Gibbs - 334 5 - Kurt Busch (Chevy) &ndash; Stewart-Haas - 334 6 - Carl Edwards (Toyota) - Gibbs - 334 7 - Austin Dillon (Chevy) - Childress - 334 8 - Jeff Gordon (Chevy) - Hendrick - 334 9 - Brad Keselowski (Ford) - Penske - 334 10 - Aric Almirola (Ford) - Petty - 334 In campionato: 1. Joey Logano 3048; 2. Kevin Harvick 3042; 3. Martin Truex 3041; 4. Denny Hamlin 3040; 5. Kurt Busch e Carl Edwards 3039    

Il portacolori del team Penske vince e passa il turno in una gara posticipata per pioggia

Nascar, Joey Logano mattatore a Charlotte

&nbsp;  &Egrave; stato il francese Sebastien Bourdais a vincere la seconda gara di Detroit di IndyCar, sul circuito stradale. Dopo la pioggia del sabato, che ha condizionato l&rsquo;esito di gara-1, anche la corsa della domenica si &egrave; svolta in parte sotto l&rsquo;acqua. Bourdais ha preceduto Sato, Graham Rahal, Vautier e Andretti.  Nei primi giri, finch&eacute; era bagnato, ha dominato Juan Pablo Montoya, ma poi al vincitore di indianapolis ne sono successe di tutti i colori. Prima ha fatto un pit stop troppo lento quando ho dovuto montare le slick, poi &egrave; stato ripassato nelle ripartenze, infine ha dovuto rallentare per mancanza di carburante e ha finito decimo.  Diversi incidenti hanno messo ko molti protagonisti, curiosamente molti crash sono accaduti fra compagni di squadra: Will Power sul finale della corsa, durante una ripartenza (forse toccato da Pagenaud) ha sbattuto contro il suo compagno di team in Penske, Castroneves. Idem fra i due compagni di colori del team Ganassi, dove Kimball ha buttato contro il muro Scott&nbsp;Dixon per non averlo visto mentre si postava per mettersi nella scia di un avversario.  Luca Filippi si &egrave; classificato 17&deg; a due giri, penalizzato da una strategia sbagliata che lo ha portato al pit stop nel momento errato&nbsp;e da un lieve contatto con il muretto che lo ha obbligato a una sosta extra per sostituire le ali davanti e dietro. A muro anche Stefano Coletti, ripartito e finito poi 16&deg;.

Nella seconda gara stradale di Detroit trionfa il francese ex F1 su Sato. Sfortunato Luca Filippi che termina solo 16&deg; 

Indycar gara-2: tocca a Bourdais

&Egrave; stato Scott Dixon a conquistare la pole position per la novantanovesima edizione della 500 Miglia di Indianapolis. Il trentaquattrenne neozelandese si &egrave; imposto con una media sui quattro giri di 364,935 chilometri orari, incamerando la sua seconda partenza al palo nella maratona dell'Indiana.  A seguito degli incidenti, dei rinvii e delle modifiche agli aerokit&nbsp;per rallentare&nbsp;le macchine dopo i&nbsp; troppi incidenti del week end che hanno caratterizzato le fasi iniziali della sessione, team e piloti si sono trovati ad affrontare condizioni particolari, con un solo tentativo utile e prestazioni inferiori a quelle attese. In partenza, dietro alla vettura di Dixon ci saranno le due Dallara del team Penske di Will Power e Simon Pagenaud. Il capitano conter&agrave; anche su Helio Castroneves, quinto alle spalle del compagno di Dixon, Tony Kanaan, mentre Juan Pablo Montoya non ha risposto alle attese con un quindicesimo posto.  Con un gruppo di testa tutto Chevy, il primo dei piloti motorizzati Honda, e capofila dell'Andretti Autosport, &egrave; stato Justin Wilson, al suo ritorno in IndyCar. Con quattro giri puliti, l'inglese ha preceduto Sebastien Bourdais, Marco Andretti e Josef Newgarden.  Pregevole anche la prestazione di Ed Carpenter a dispetto della quarta fila. Lo statunitense &egrave; riuscito a rimettersi in piedi dopo il crash spettacolare della mattina con scontorno di fiamme per lo sfregamento a testa in gi&ugrave; della sua Dallara, anche grazie al team CFH che ha preparato a tempo di record il muletto. Pi&ugrave; lontano Ryan Hunter-Reay, vincitore nel 2014, mentre Simona de Silvestro aprir&agrave; la settima fila.  Difficolt&agrave;, tra gli altri, per il team Schmidt con James Hinchcliffe in ottava fila dietro anche al compagno James Jakes. Deludente il team Foyt, che con Takuma Sato era stato a tratti tra i protagonisti negli anni passati. Come detto, team e piloti hanno avuto un'occasione per marcare i loro tempi, con l'eccezione delle ultime posizioni. In una sessione separata, si &egrave; stabilito il nome dell'unico pilota a restare fuori dalla griglia. Si &egrave; trattato di Buddy Lazier. Arrivato a Indy con un programma dell'ultimo minuto, e con leasing limitatissimo del propulsore, il vincitore della Indy 500 1996 ha effettuato un tentativo disperato che non &egrave; andato in porto.  Salvi e qualificati in fondo&nbsp;Jack Hawksworth, Bryan Clauson e Stefano Coletti. Il monegasco, alla prima esperienza su un ovale, ha cercato la stabilit&agrave; di rendimento, lavorando per step. Partir&agrave; in ultima fila insieme a Clauson e James Davison. L'australiano, sostituito in qualifica da Tristan Vautier per via di un impegno nel GT USA, dovr&agrave; partire dal fondo.  Marco Cortesi La griglia di partenza per la 99a Indy 500 1. fila Scott Dixon (Dallara DW12-Chevy) - Ganassi - 364,935 km/h Will Power (Dallara DW12-Chevy) - Penske - 364,275 Simon Pagenaud (Dallara DW12-Chevy) - Penske - 363,945  2. fila Tony Kanaan (Dallara DW12-Chevy) - Ganassi - 362,912 Helio Castroneves (Dallara DW12-Chevy) - Penske - 362,910 Justin Wilson (Dallara DW12-Honda) - Andretti - 362,551  3. fila Sebastien Bourdais (Dallara DW12-Chevy) - KV Racing - 362,413 Marco Andretti (Dallara DW12-Honda) - Andretti - 362,407 Josef Newgarden (Dallara DW12-Chevy) - CFH - 362,403  4. fila JR Hildebrand (Dallara DW12-Chevy) - CFH - 362,262 Carlos Munoz (Dallara DW12-Honda) - Andretti - 362,170 Ed Carpenter (Dallara DW12-Chevy) - CFH - 361,914  5. fila Oriol Servia (Dallara DW12-Honda) - Rahal - 361,744 Charlie Kimball (Dallara DW12-Chevy) - Ganassi - 361,689 Juan Pablo Montoya (Dallara DW12-Chevy) - Penske - 361,550  6. fila Ryan Hunter-Reay (Dallara DW12-Honda) - Andretti - 361,415 Graham Rahal (Dallara DW12-Honda) - Rahal - 360,960 Carlos Huertas (Dallara DW12-Honda) - Coyne - 360,868  7. fila Simona De Silvestro (Dallara DW12-Honda) - Andretti - 360,232 James Jakes (Dallara DW12-Honda) - Schmidt - 360,155 Alex Tagliani (Dallara DW12-Honda) - Foyt - 360,046  8. fila Sage Karam (Dallara DW12-Chevy) - Ganassi - 359,841 James Hinchcliffe (Dallara DW12-Honda) - Schmidt - 359,719 Conor Daly (Dallara DW12-Honda) - Schmidt - 359,659  9. fila Townsend Bell (Dallara DW12-Chevy) - Dreyer&amp;Reinbold - 359,603 Takuma Sato (Dallara DW12-Honda) - Foyt - 359,247 Pippa Mann (Dallara DW12-Honda) - Coyne - 359,051  10. fila Gabby Chaves (Dallara DW12-Honda) - Herta - 358,749 Sebastian Saavedra (Dallara DW12-Chevy) - Ganassi - 358,720 Jack Hawksworth (Dallara DW12-Honda) - Foyt - 360,071  11. fila Stefano Coletti (Dallara DW12-Chevy) - KV Racing - 357,276 Bryan Clauson (Dallara DW12-Chevy) - KV Racing - 356,449 James Davison (Dallara DW12-Honda) - Coyne - 360,086*  *Sostituito in qualifica da Tristan Vautier

Qualifiche 500 Miglia col brivido e i soliti incidenti. Svetta il team di Penske che con Power e Pagenaud monopolizza la prima fila. Delude Montoya

Indy500: Dixon pole, Carpenter crash

Grazie a quattro gomme nuove, un un gran re-start ed un pizzico di aiuto in termini di bandiere gialle, Brad Keselowski ha conquistato a Fontana la sua prima affermazione nella Nascar Sprint Cup Series 2015. Il pilota del team Penske, campione nel 2012, ha beffato Kurt Busch all'ultimo passaggio di una gara andata per due volte all'overtime per un totale di 209 giri su 200 in programma. Con l'estensione garantita dai green-white-checkered, &egrave; risultato fondamentale avere gomme in buono stato: decisiva la scelta da parte degli uomini Penske all'ultimo pit-stop di montare quattro pneumatici nuovi.  Ma Keselowski, notoriamente bravo nelle ripartenze, &egrave; stato anche aiutato dalle decisioni della direzione gara, con una controversa caution per detriti quando Busch era avviato verso la vittoria. Il pilota di Las Vegas ha provato il tutto per tutto, finendo a contatto con le protezioni e perdendo anche il secondo posto a vantaggio di Kevin Harvick. Ma ha pesato un'ulteriore polemica: quando Greg Biffle si &egrave; girato nel corso dell'ultima tornata, con Busch ancora in testa, si &egrave; deciso, differentemente da quanto accaduto in altre corse, di evitare la caution. Per lui c'&egrave; comunque la consapevolezza di poter impensierire il compagno allo Stewart/Haas Racing, e vista la situazione di inizio campionato la notizia &egrave; ottima.  In top-5 sono finiti anche Paul Menard e Ryan Newman, che per il team Childress hanno come sempre giocato sulla costanza. Dale Earnhardt Jr e Joey Logano hanno poi chiuso rispettivamente sesto e settimo davanti a Martin Truex. Al via per il Furniture Row Racing, il veloce pilota del New Jersey si &egrave; confermato in top-10 per la quinta corsa consecutiva, e occupa addirittura il terzo posto in classifica alle spalle di Harvick e Logano. Top-10 anche per Jimmie Johnson e Jeff Gordon, che non hanno tuttavia mostrato lo spunto necessario per battagliare coi leader.  Disastro per le Toyota del team Gibbs. Denny Hamlin, che aveva anche condotto la gara nelle prime fasi, &egrave; stato fermato da una penalizzazione causata da una ruota lasciata "libera" al giro 184. Contemporaneamente, Matt Kenseth ha patito una rottura al posteriore mentre la sua vettura veniva tolta dai martinetti. David Ragan, sostituto di Kyle Busch, &egrave; finito in testacoda quando era in lotta con Gordon prima di subire la stessa sorte di Hamlin, mentre Carl Edwards si &egrave; piazzato tredicesimo.  Marco Cortesi  L'ordine di arrivo della Auto Club 500, quinta prova della Nascar Sprint Cup Series 2015  1 - Brad Keselowski (Ford) - Penske - 209 giri 2 - Kevin Harvick (Chevy) &ndash; Stewart/Haas - 209 3 - Kurt Busch (Chevy) &ndash; Stewart/Haas - 209 4 - Paul Menard (Chevy) - Childress - 209 5 - Ryan Newman (Chevy) - Childress - 209 6 - Dale Earnhardt Jr. (Chevy) - Hendrick - 209 7 - Joey Logano (Ford) - Penske - 209 8 - Martin Truex Jr. (Chevy) - Furniture Row - 209 9 - Jimmie Johnson (Chevy) - Hendrick - 209 10 - Jeff Gordon (Chevy) - Hendrick - 209 Il campionato 1. Kevin Harvick 225 2. Joey Logano 197 3. Martin Truex 192 4. Dale Earnhardt Jr 164 5. Brad Keselowski 163      

In California, il pilota del team Penske brucia il rivale grazie alle caution e a quattro gomme nuove

Nascar, Keselowski beffa Busch

Grazie ad uno straordinario attacco nelle fasi finali, Joey Logano ha conquistato la sua prima affermazione alla Daytona 500, aprendo come meglio non poteva la sua rincorsa alla Nascar Sprint Cup Series 2015. Per il ventiquattrenne del Connecticut, baby-fenomeno da record nella sua ascesa al professionismo, si &egrave; trattato di una nuova consacrazione dopo le cinque vittorie che nel 2014 l'avevano reso uno dei protagonisti assoluti. Proprio mentre sembrava che il suo straordinario talento non potesse ormai pi&ugrave; "sbocciare", facendolo diventare un contendente di punta, la fiducia di Roger Penske gli aveva cambiato la vita. E sembra che le soddisfazioni, per Logano cos&igrave; come per il settantottenne Capitano, non siano ancora finite.  Se quasi tutta la corsa &egrave; stata un monologo del team Hendrick, Logano ha mostrato nelle battute conclusive di poter prendere la testa e andare in fuga: spettacolare il sorpasso che, grazie anche ad una spinta di Clint Bowyer, l'ha portato al comando a nove giri al termine, mentre una massa incredibile di vetture si sfidava in un confronto ravvicinatissimo. Ma dai di rivali, serrati al centimetro, non sono arrivati pericoli, nemmeno quando un incidente ha portato alla sospensione e alla necessit&agrave; di un "green-white-checkered".  Non &egrave; riuscito ad impensierire Logano Kevin Harvick, campione in carica, e non sono riusciti a farlo gli alfieri del team Hendrick. La compagine di casa Chevy &egrave; stata tradita dalle incertezze in ripartenza: Dale Earnhardt Jr. ha concluso terzo, davanti a Denny Hamlin e Jimmie Johnson, mentre Jeff Gordon &egrave; finito in testacoda all'ultimo giro per una toccata ricevuta, chiudendo la sua ultima Daytona 500 con un gran rammarico a dispetto del dominio iniziale.  E proprio la disavventura di Gordon ha causato l'unico "big one" di una giornata relativamente lineare. Fino a quel momento, l'incidente pi&ugrave; rilevante aveva coinvolto Tony Stewart, finito subito nelle barriere coinvolgendo Ryan Blaney e Matt Kenseth. Incidente anche per il vicecampione Ryan Newman, mentre problemi tecnici hanno fermato il compagno di Logano Brad Keselowski. Chi si &egrave; invece fatto notare &egrave; stato Casey Mears che, sesto al volante della Chevy del piccolo team Germain, ha messo dietro Clint Bowyer, Martin Truex, Kasey Kahne e Greg Biffle.  L'ordine di arrivo della Daytona 500, prima tappa della Nascar Sprint Cup Series 2015: 1 - Joey Logano (Ford) - Penske - 203 giri 2 - Kevin Harvick (Chevy) &ndash; Stewart - 203 3 - Dale Earnhardt Jr. (Chevy) - Hendrick - 203 4 - Denny Hamlin (Toyota) - Gibbs - 203 5 - Jimmie Johnson (Chevy) - Hendrick - 203 6 - Casey Mears (Chevy) - Germain - 203 7 - Clint Bowyer (Toyota) - Waltrip - 203 8 - Martin Truex Jr. (Chevy) - Furniture Row - 203 9 - Kasey Kahne (Chevy) - Hendrick - 203 10 - Greg Biffle (Ford) - Roush - 203  Il campionato 1. Logano 47; 2. Harvick 42; 3. Earnhardt Jr 42; 4. Hamlin 42; 5. Johnson 40.  Marco Cortesi    

Nella tappa d'apertura della Nascar Sprint Cup Series, l'ex baby-fenomeno regala a Roger Penske uno straordinario successo

Nascar: Logano conquista Daytona

Il team Penske raddoppia. Nel secondo appuntamento della Chase For The Cup Nascar a Loudon, la scuderia del Capitano ha piazzato la seconda vettura al prossimo turno della competizione grazie ad una bella vittoria di Joey Logano. Il giovane pilota di Connecticut si &egrave; tenuto in zona utile per tutta la corsa, concretizzando il lavoro con degli ottimi re-start compreso l'ultimo, che gli ha consentito di chiudere davanti al rookie Kyle Larson. Il pilota di Chip Ganassi si &egrave; tenuto alle spalle Kevin Harvick con decisione al green-white-checkered, mentre Jamie McMurray, Jimmie Johnson ed Aric Almirola si sono tutti piazzati nella top-6 dopo le disastrose esperienze di Chicago.  La corsa del New Hampshire &egrave; stata caratterizzata da numerosi testacoda ed incidenti che hanno coinvolto molti tra i protagonisti dei playoff. In primis il vincitore della trasferta in Illinois Brad Keselowski: oltre che con una strategia altalenante, il campione 2012 ha ceduto terreno perdendo il controllo della sua Ford Fusion e toccando le protezioni. Nonostante tutto, ha terminato settimo.  Il Joe Gibbs Racing &egrave; stato falcidiato in un contatto multiplo iniziato da Matt Kenseth ma che ha coinvolto anche i compagni di squadra Denny Hamlin e Kyle Busch. Fenomenale quest'ultimo: nonostante i danni si &egrave; piazzato ottavo mentre Kenseth &egrave; stato nuovamente coinvolto in un incidente, e Hamlin ha chiuso molto indietro. Le gomme invece sono state invece il cruccio di Jeff Gordon e Kurt Busch. Il primo ha terminato ventiseiesimo, comunque a pieni giri. Il secondo &egrave; stato spedito violentemente a muro, venendo classificato trentaseiesimo.  In una gara caratterizzata da 15 situazioni di safety-car, di cui 13 nella seconda met&agrave; gara, si segnala il gran tredicesimo posto di AJ Allmendinger, oltre alla top-20 di Justin Allgaier per il piccolo team HScott. Con una sola prova da disputare prima del "taglio" di quattro concorrenti nella corsa al titolo, non ci sono ancora veri candidati per l'esclusione: tutto si decider&agrave; al "Monster Mile" di Dover.  L&rsquo;ordine d&rsquo;arrivo della Sylvania 300, secondo appuntamento della Nascar Chase For The Cup 2014, Challenger Round:  1. Joey Logano (Ford) &ndash; Penske - 303 giri 2. Kyle Larson (Chevy) &ndash; Ganassi - 303 3. Kevin Harvick (Chevy) &ndash; Stewart/Haas - 303 4. Jamie McMurray (Chevy) &ndash; Ganassi - 303 5. Jimmie Johnson (Chevy) &ndash; Hendrick - 303 6. Aric Almirola (Ford) &ndash; Petty - 303 7. Brad Keselowski (Ford) &ndash; Penske - 303 8. Kyle Busch (Toyota) &ndash; Gibbs - 303 9. Dale Earnhardt Jr (Chevy) &ndash; Hendrick - 303 10. Brian Vickers (Toyota) &ndash; Waltrip - 303  Il campionato  1. Brad Keselowski 2097*; 2. Joey Logano 2096*; 3. Kevin Harvick 2090; 4. Jimmie Johnson 2080; 5. Kyle Busch 2077.  *Gi&agrave; qualificati per il Contender Round      

Dopo il successo di Keselowski a Chicago, la scuderia del Capitano continua a vincere, in una gara dai mille contatti

Nascar, Logano raddoppia per il team Penske

Exploit dei piloti del team Penske, Will Power ed Helio Castroneves, nella doppia gara IndyCar sul circuito stradale cittadino di Detroit, che da tanti anni ha lasciato le vie urbane per approdare sulle stradine dell'isoletta di Belle Isle, in mezzo al Detroit River.  Appena una settimana dopo Indianapolis i piloti dell'IndyCar non potevano trovare una pista cos&igrave; diversa dal catino dell'Indiana: tornantini, esse fra muretti e new jersey e asfalto senza grip e pieno di ondulazioni. In condizioni cos&igrave; particolari &egrave; affondato Ryan Hunter-Reay che aveva vinto Indy, e che qui per due volte si &egrave; qualificato all'ultimo posto ed ha chiuso con un 16&deg; e un ritiro le due gare perdendo anche la testa della classifica.  Chi ha dominato il week end &egrave; stato il pilota di Penske, Will Power che ha vinto la prima gara ed &egrave; giunto alle spalle del compagno di squadra Castroneves nella seconda. Nella prima Power ha regolato Rahal e Kanaan; nella seconda Castroneves &ndash; alla pirma vittoria stagionale - ha saputo gestire bene i sette giri sprint finali dopo l'ultima neutralizzazione e si &egrave; messo alle spalle appunto Power, poi Kimball che all'ultimo giro ha resistito agli attacchi di Hinchcliffe e Dixon. A gara finita per la gioia Castroneves ha dato spettacolo come solo lui sa fare, arrampicandosi stile Uomo Ragno sulle reti che dividono la pista dal pubblico, stavolta per&ograve; imitato dai suoi meccanici come tanti altri &ldquo;ragni&rdquo;.

Nelle due gare IndyCar sulla pista stradale del Michigan affonda Hunter Reay. Power in testa al campionato

Power e Castroneves, doppietta Penske a Detroit

Juan Pablo Montoya ha deciso di lasciare la Nascar per tornare in IndyCar. Dopo sete anni di stagioni travagliate, con pochissime vittorie nelle gare americane stock car ha deciso di rientrare nelle monoposto e nel 2014, ma non solo: Montoya ha anche divorziato dal suo storico team, quello di Chip Gasassi e correr&agrave; con la Dallara FW12 della rivalissima squadra di Roger Penske. Montoya affiancher&agrave; Will Power, pilota di punta di Penske e Helio Castroneves, il pi&ugrave; esperto della categoria. Quindi il sacrificato dovrebbe essere Ryan Briscoe.  Per Montoya, 37 anni, soprannominato fin dai tempi della F1 "Juancho" (ovvero grassottello) per via del suo aspetto robusto, &egrave; il terzo cambio di specialit&agrave; importante. Aveva gi&agrave; lasciato le monoposto Usa della Cart per la F1, poi abbandon&ograve; la F1 per la Nascar e ora torna alle monoposto IndyCar. Nello stesso tempo Montoya &egrave; al secondo "divorzio" da un team per abbracciare quello rivale: aveva fatto lo stesso nel 2005, quando abbandon&ograve; la Williams per passare alla rivale McLaren e far&agrave; lo stesso adesso lasciando Gasassi per Penske.  La carriera di Juan Pablo Montoya dal 1998 &egrave; sempre stata caratterizzata da un avanti e indietro dall'Europa agli Stati Uniti: nel '98 vinse il titolo di F3000 e forte di quel successo attravers&ograve; l'Atlantico per andare a sostituire Alessandro Zanardi nella serie Usa Cart (la categoria di allora) nel team vincente di allora, quello di Chip Ganassi. Lo fece talmente bene che nel 1999, al suo debutto sulle piste americane, Montoya vinse il titolo Cart e l'anno dopo conquist&ograve; la 500 Miglia di Indianapolis.  I risultati lo portarono in F1, perch&eacute; fu ingaggiato da Frank Williams e messo al volante della Williams-BMW. Con quella monoposto Montoya fu il rivale pi&ugrave; acerrimo di Schumacher nei mondiali 2002, 2003 e 2004 ma non fece mai meglio del terzo posto in campionato. Nel 2005 fece scalpore il suo passaggio dalla Williams alla McLaren al fianco di Raikkonen, ma non leg&ograve; mai bene con il team di Ron Dennis: salt&ograve; alcune gare per un incidente domestico su cui nacquero speculazioni e dicerie e l'armonia si ruppe presto, tanto che la McLaren gi&agrave; a fine di quella prima stagione si era convinta di appiedare Montoya a per prendere Alonso, operazione che avvenne a met&agrave; del 2006.  Cos&igrave; Montoya ritorn&ograve; negli Usa, richiamato da Ganassi, il suo storico team manager, per entrare nella ricca e popolare serie Nascar. Ma la sua carriera, con le ruote coperte, non &egrave; mai esplosa. Debutt&ograve; con un 11&deg; posto in Nascar e in sette anni di carriera ottiene solo una manciata di vittorie e lo scorso anno fu anche protagonista di un memorabile incidente centrando a Daytona in mezzo di soccorso durante la neutralizzazione della gara. Paradossalmente ottenne risultati migliori con i prototipi Grand-Am che Ganassi faceva correre solo alla 24 Ore di Daytona dove per tre volte Montoya ha vinto la famosa gara di durata.  In tutto Montoya ha ottenuto 7 vittorie in F1 (4 con Wiolliams e 3 con McLaren) ed &egrave; l'unico pilota ad aver vinto il trittico 500 Miglia di Indianapolis, il Gp Monaco F1 e la 24 Ore di Daytona. Non sar&agrave; prestigioso come l'aver conquistato il mondiale F1, Indy 500 e la 24 Ore di Le Mans (impresa riuscita solo a Graham Hill nella storia delle corse) ma &egrave; abbastanza per essere ricordato.

Il colombiano lascia la Nascar dopo anni di insuccessi e divorzia dal suo storico team

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