La penultima tappa di questa Dakar 2020 ha visto Stephane Peterhansel partire a testa bassa dando subito un certo distacco ai suoi diretti rivali, cio&egrave; Nasser Al-Attiyah e Carlos Sainz. Nella seconda met&agrave; di questo stage che ha riportato la carovana del raid da Shubaytah a Haradh &ndash; con una prova speciale di 379 km sui 744 complessivi, caratterizzata da dune piuttosto difficili &ndash; il qataro della Toyota ha per&ograve; recuperato sul francese della Mini, arrivando al traguardo sempre 2&deg; ma con soli 10 secondi di distacco.   STAGE 11 - CARS  1. @s_peterhansel 2. @AlAttiyahN +0&rsquo;10&rdquo; 3. @CSainz_oficial +8&rsquo;03&rdquo;  + info ?? https://t.co/qTNrMHIKg1#Dakar2020 pic.twitter.com/L64FYk3N62 &mdash; DAKAR RALLY (@dakar) 16 gennaio 2020   Il risultato odierno non permette a Peterhansel di togliere il 2&deg; posto in classifica generale ad Al-Attiyah (ma i due sono separati di soli 6 secondi!) e per quanto abbia permesso ad entrambi di recuperare sensibilmente su Sainz, quest&#39;ultimo mantiene comunque un vantaggio complessivo di poco pi&ugrave; di 10 minuti. Da parte sua, oggi lo spagnolo della Mini ha accumulato un certo ritardo inizialmente, ma poi si &egrave; stabilizzato in terza posizione, finendo a 8&#39;03&quot; dal vertice. Alle sue spalle Bernhard Ten Brinke (Toyota) &egrave; riuscito a difendere la quarta posizione da Jakub Przygonski (Mini) con uno scarto di 25 secondi.  Per quanto riguarda gli equipaggi meno fortunati, un cappottamento multiplo nel superare una duna, ma con conseguenze solo per la sua Peugeot, ha costretto il francese Pierre Lachaume allo stop (probabilmente definitivo) al km 286. Mentre l&#39;italiano Andrea Schiumarini, sempre in gara intorno alla 53&ordf; posizione, &egrave; rimasto bloccato al km 58 per un problema a un assale della sua Mitsubishi, che si cerca di risolvere con l&#39;assistenza.  &nbsp;  LE CLASSIFICHE ALL&#39;UNDICESIMA TAPPA  12&ordf; TAPPA: Haradh - Qiddiya (447 km)  Quella che porta da Haradh a Qiddiya &egrave; l&#39;ultima, conclusiva tappa della 42&ordf; Dakar. Sono 447 km di cui 374 cronometrati &ndash; con fondo misto e parecchio asfalto rispetto al solito: 30% &ndash; che sanciranno il vincitore finale e che potranno sempre riservare sorprese, come gi&agrave; successo in edizioni passate. Anche perch&eacute; soprattutto l&#39;ultimo centinaio di chilometri sar&agrave; una sfida di navigazione. Poco prima dell&#39;arrivo ci sar&agrave; inoltre una &quot;mini-speciale&quot; di 20 km per il &quot;Qiddiyah Trophy&quot;, che comunque non avr&agrave; effetti sulla classifica.   

Alla penultima tappa Sainz amministra il vantaggio, mentre la lotta tra il francese e Al-Attiyah &egrave; sempre serratissima e sul filo dei secondi: 10&quot; il gap odierno e 6&quot; in classifica

Dakar 2020, 11&ordf; tappa: Peterhansel recupera, ma non abbastanza

        Carlos Sainz e Lucas Cruz fanno la differenza nella prima tappa marathon dalle Dakar, accorciata e interrotta al chilometro 345 per il peggioramento delle condizioni meteo e la mobilitazione di tutti i mezzi destinati alla sicurezza gi&agrave; completa. Sconta la posizione di partenza da &ldquo;apripista&rdquo; Stephane Peterhansel, non va meglio a Nasser Al-Attiyah, entrambi con difficolt&agrave; di navigazione. Speciale senza errori per Sainz, che rifila 11&rsquo;48&rdquo; a Peterhansel e 17&rsquo;46&rdquo; ad Al-Attiyah. MINI da sistemare &ldquo;S&igrave;, &egrave; stata una buona giornata. Abbiamo visto quanto sia insidiosa la navigazione sin dall&rsquo;inizio del rally, oggi abbiamo navigato correttamente, con una buona velocit&agrave; e abbiamo spinto a fondo. &Egrave; stata una speciale difficile, con tante dune tagliate, capitava dopo grandi dune di trovare un taglio e, infatti, su una abbiamo fatto un grande atterraggio, danneggiando un po&rsquo; la macchina, per&ograve; finora va tutto bene&rdquo;, commenta al termine della decima tappa.             Visualizza questo post su Instagram  Ya en campamento con el Matador! A parte el &ldquo;tropiezo&rdquo; inicial muy contento de seguir sin la etapa y acabar un d&iacute;a m&aacute;s y no perder demasiado tiempo en la general! Ahora intentamos poner el cristal delantero y ma&ntilde;ana m&aacute;s ca&ntilde;a! ??!! Ol&eacute;???? #Dakar Un post condiviso da  Fernando Alonso (@fernandoalo_oficial) in data: 15 Gen 2020 alle ore 5:01 PST      Dal bivacco di Haradh si ripartir&agrave; domani con la penultima prova della Dakar e distacchi sensibili dal leader. Ancora tanto pu&ograve; accadere domani, quando sar&agrave; la MINI di Sainz-Cruz ad aprire la speciale tra le auto: &ldquo;No, non pensavo davvero di fare questo distacco. Se ho il controllo della corsa? Dipende, se mi perdo come accaduto agli altri oggi o ieri a me, no&rdquo;. Peterhansel si perde nel finale E cosa significhi partire per primi in una speciale nella quale la navigazione &egrave; determinante lo ha spiegato Stephane Peterhansel: &ldquo;Quella di oggi non &egrave; stata davvero una buona prova per noi. Siamo partiti per primi stamani e ci siamo persi a circa 20 km dal termine della speciale. Abbiamo girato intorno per 8 o 10 minuti prima di trovare la giusta traccia. Nasser ha perso un po&rsquo; di pi&ugrave;, per&ograve; Carlos e alcuni altri piloti sono stati davvero fortunati ad arrivare giusto quando noi abbiamo trovato la giusta via, cos&igrave; &egrave; stato facile per loro seguirci&rdquo;. L'Editoriale del Direttore:&nbsp;Sfidanti fissi&nbsp;nel Circus della F.1 MINI in corsa per realizzare la doppietta, visto il distacco minimo che corre tra Peterhansel e Al-Attiyah, appena 16&rdquo;. &ldquo;Alla fine abbiamo concluso insieme la speciale, penso che sia davvero positivo, Carlos si trova al comando sin dall&rsquo;inizio, &egrave; davvero veloce e adesso pu&ograve; contare su un vantaggio su Nasser. Per la vittoria del team &egrave; una posizione sicuramente pi&ugrave; comfortevole&rdquo;. Al-Attiyah deluso spera nell'assalto finale Ripone ogni speranza residua di ribaltare una classifica ora ben delineata, perlomeno nella leadership, sulla seconda parte della tappa marathon, Nasser Al-Attiyah. &ldquo;La vittoria? Non &egrave; ancora finita, resta tanta strada domani, 80 km tra le dune, sar&agrave; difficile per tutti. Non sar&agrave; semplice puntare a vincere, oggi sono un po&rsquo; deluso. Stava andando molto bene la tappa, senza problemi. Abbiamo preso Stephane, a un certo punto ci siamo persi un po&rsquo;, per 2-3 minuti, poi abbiamo trovato il waypoint e in seguito preso la direzione errata, percorrendo 20 km in pi&ugrave;. Abbiamo perso pi&ugrave; di 18-19 minuti, fa parte dei giochi; resta ancora una lunga giornata e domani Carlos aprir&agrave; la strada, e noi dovremo fare una buona prova&rdquo;. Il capottamento di Alonso  Not a smooth start of the stage for @alo_oficial!He dropped over 1h with an early crash and resumed driving without a windshield!Live race updates ? https://t.co/qTNrMHIKg1#Dakar2020 pic.twitter.com/zZFh6gvbq5 &mdash; DAKAR RALLY (@dakar) January 15, 2020          

Sainz-Cruz corrono una speciale senza incappare in errori di navigazione, che condizionano Peterhansel e Al-Attiyah. Ampio vantaggio in classifica, il Matador attento alle insidie della marathon

Dakar 2020, Sainz cauto: "Controllo la corsa? Dipende..."

Si prospetta un finale di Dakar 2020 in volata. Il &ldquo;gruppetto&rdquo; dei tre favoriti, Sainz-Al Attiyah-Peterhansel, &egrave; racchiuso in 6 minuti e 38&rdquo; alla vigilia della prima parte della tappa marathon. Ad Haradh sono Peterhansel-Fiuza a imporsi, ma con un margine di appena 24&rdquo; su Al-Attiyah-Baumel.    Il qatariota &egrave; proiettato alla due giorni estrema che attende il rally raid, alla quale arriva azzerando di fatto il ritardo nei confronti di Sainz-Cruz.  &ldquo;E&rsquo; stata una buona prova perch&eacute; il buggy MINI &egrave; veloce. Abbiamo provato a fare del nostro meglio e credo abbiamo corso davvero una bella speciale.  Sono piuttosto contento di aver chiuso il gap da Carlos, aspettiamo che arrivi per vedere il tempo. S&igrave;, sono contento e Mathieu ha fatto unbuon lavoro.  Vedremo come proseguir&agrave;, penso a domani e sar&agrave; una giornata per tutti molto difficile. &Egrave; positivo avere Stephane ad aprire la strada della giornata marathon. Sembra che le tre macchine siano tutte molto vicine e chiunque pu&ograve; vincere la Dakar&rdquo;, ha raccontato all&rsquo;arrivo.  Assalto Peterhansel  Che la partita per la vittoria finale sia ancora tutta aperta lo ha sottolineato Stephane Peterhansel, guardando alle difficolt&agrave; in arrivo tra domani e gioved&igrave;: &ldquo;Oggi siamo partiti con il coltello tra i denti ed &egrave; stata una buona speciale per noi. Abbiamo provato a mantenere il ritmo dal via al traguardo, la prima parte della speciale era su fondi simili al Marocco ma non abbiamo avuto forature.  L&#39;Editoriale del Direttore:&nbsp;Sfidanti fissi&nbsp;nel Circus della F.1  Domani, al termine della prima parte della marathon e il giorno seguente all&rsquo;inizio della seconda parte, ci saranno davvero grandi dune da superare, come ancora non ne abbiamo affrontate e, se sbagli, finisci in un imbuto e puoi perdere 20 o 30 minuti. Possono accadere ancora molte cose&rdquo;.  Sainz giornata no  Imprevisti che hanno rallentato Carlos Sainz e Lucas Cruz, 5&rsquo;13&rdquo; lasciati a Peterhansel-Fiuza e quasi 5&rsquo; ad Al-Attiyah-Baumel che compattano ulteriormente il terzetto: &ldquo;In verit&agrave; &egrave; stata una giornata negativa, ci siamo persi in avvio&nbsp;di speciale e abbiamo lasciato 5 minuti.   Nella seconda parte abbiamo avuto un problema, non &egrave; stata una foratura per&ograve; siamo stati costretti a sostituire la ruota ed &egrave; un&rsquo;operazione che richiede 3 minuti&rdquo;.  GP Arabia Saudita potrebbe corrersi gi&agrave; nel 2021 

Al-Attiyah e Peterhansel recuperano terreno su Sainz alla vigilia della tappa marathon. I giochi sono completamente aperti, giornata negativa per il pilota spagnolo

Dakar 2020, Peterhansel: marathon pu&ograve; cambiare tutto

        Cambia l&rsquo;ordine, non i protagonisti. La quinta tappa della Dakar vede Carlos Sainz e Lucas Cruz fare il ritmo e imporsi davanti a Nasser Al-Attiyah e Mathieu Baumel, terza prestazione di giornata per Peterhansel-Fiuza, vincitori ieri. I 353 chilometri contro il tempo che hanno portato la carovana da Al-Ula ad Hail sono stati caratterizzati da un esteso tratto tra le dune dopo un via su sabbia. Ed &egrave; nei primissimi chilometri della speciale che Sainz-Cruz hanno vissuto il contrattempo principale di giornata: &ldquo;All&rsquo;inizio della prova abbiamo avuto una foratura lenta, dopo 50 km, ma siamo riusciti a recuperare, poi in un punto abbiamo perso del tempo ma siamo riusciti a riprendere Nasser e concludere tutte le tre macchine insieme. Leggi anche: Dakar 2020, 5&ordf; tappa: Sainz si ripete e allunga  Domani prover&ograve; a fare del mio meglio, per&ograve; aprir&ograve; la prova e sono sicuro sar&agrave; una situazione opposta&rdquo;, il commento del Matador. Nella generale si ritrova con 6 minuti di vantaggio su Al-Attiyah e quasi 18 su Peterhansel: &ldquo;Abbiamo guadagnato 3 minuti, non &egrave; stata una tappa facile e abbiamo dovuto spingere davvero a fondo. Specialmente nel finale &egrave; stata difficile sotto il punto di vista fisico. Alla fine sono contento, la macchina funziona bene&rdquo;, ha aggiunto Sainz. Al-Attiyah prepara l'attacco Nasser Al-Attiyah si conferma ancora con la seconda miglior prestazione di giornata e ha lo sguardo rivolto alla seconda settimana di gara: &ldquo;&Egrave; stata una prova ok, abbiamo finito, oggi era una giornata importante e abbiamo concluso secondi. Abbiamo forato dopo aver colpito una grande roccia; &egrave; stata una giornata positiva, sono secondo anche nella generale e domani sar&agrave; una giornata spero positiva, partir&ograve; dietro Carlos. La navigazione oggi &egrave; stata difficile, siamo stati molto attenti. L'editoriale del Direttore: Conto alla rovescia in tonalit&agrave; Rossa Dobbiamo finire questa settimana, poi potremo decidere di spingere perch&eacute; ci saranno molte dune&rdquo;. La seconda Toyota Hilux al traguardo &egrave; stata quella di Al-Rajhi-Zhiltsov, quarti, posizione confermata nella generale, con 31&rdquo;39&rdquo; dalla testa. Peterhansel al limite Se le forature hanno accompagnato Sainz e Al-Attiyah, anche Peterhansel ha subito uguale sorte, costretto a due stop: &ldquo;Oggi &egrave; stata una prova speciale completamente diversa, per noi non &egrave; stata una giornata davvero ideale perch&eacute; abbiamo subito due forature. Una all&rsquo;inizio, nel passaggio su una pietra, poi una foratura lenta tra le dune. Ci siamo dovuti fermare due volte e, nella seconda occasione, Carlos mi ha superato e ho provato a seguirlo tra le dune e i cespugli ma era davvero veloce. Ha spinto a fondo e io ero davvero al limite per restargli dietro&rdquo;       

Sainz-Cruz si impongono ad Hail, dopo 353 km contro il tempo. Il Matador &egrave; soddisfatto del rendimento del buggy MINI, giornata difficile per Peterhansel, rallentato da due forature. Al-Attiyah continua nella tattica dell'attesa

Dakar 2020: Sainz vola, Peterhansel: 'Ero al limite per seguirlo'

        Un terzo di Dakar 2020 &egrave; alle spalle e, in testa alla generale, Sainz-Cruz guidano con 3 minuti di margine su Al-Attiyah-Baumel e 11&rdquo; su Peterhansel-Fiuza. Prova speciale lunga e difficile, questa quarta tappa, soprattutto nel finale, con i big tra le auto tutti a segnalare l&rsquo;impegno nei passaggi tra le rocce. Vince Peterhansel, prima affermazione in questa Dakar 2020 per il pilota francese e Paulo Fiuza, navigatore dell&rsquo;ultima ora col quale migliora l&rsquo;intesa.  &ldquo;E&rsquo; una bella sensazione dopo tutti i problemi avuti nei primi giorni, anche se abbiamo comunque sofferto una foratura e ci siamo persi una volta. Non &egrave; stata una tappa impeccabile, per&ograve; &egrave; grandioso centrare la vittoria&rdquo;, racconta al traguardo. &ldquo;&Egrave; stata dura guidare l&rsquo;assalto e Carlos ha perso del tempo, per&ograve; ha fatto un lavoro eccezionale visto che non ha impiegato molto a tornare in strada. Oggi pu&ograve; considerarsi l&rsquo;MVP. C&rsquo;erano pi&ugrave; pietre del previsto e gli ultimi 60 km sono stati davvero difficili. Io e il mio copilota iniziamo a comunicare in modo pi&ugrave; sereno e accurato, stiamo migliorando. Questa nuova Dakar &egrave; brillante, ha tutti gli ingredienti: paesaggi incredibili, navigazione insidiosa e abbastanza difficolt&agrave; da fare selezione. Finora gli organizzatori sono stati perfetti&rdquo;. Dakar 2020, 4&ordf; tappa: Peterhansel recupera, Sainz resiste Al-Attiyah attendista, Dakar &egrave; ancora lunga Secondo ad Al Ula (2&rsquo;26&rdquo; di ritardo) e secondo nella generale, Nasser Al-Attiyah resta in &ldquo;agguato&rdquo; e aspetta le dune: &ldquo;Abbiamo fatto davvero un buon lavoro ma non &egrave; stata una giornata facile. &Egrave; stata molto insidiosa, l&rsquo;ultima parte abbiamo provato a spingere e non &egrave; stato semplice. Certi passaggi erano davvero difficili ma va bene, sono piuttosto contento. Guardo a domani, arriveranno le dune sul percorso. Oggi non abbiamo avuto forature, non abbiamo preso nessun rischio. Abbiamo provato a salvare tutto perch&eacute; &egrave; ancora una gara lunga. Ho cambiato stile di guida, dovevo davvero affrontare certe parti andando sul sicuro e spingere in altre&rdquo;. Tutto sulla Dakar 2020 Sainz: finale difficilissimo Attardato di 7 minuti, Carlos Sainz non ha usato mezzi termini per definire il finale di tappa: &ldquo;&Egrave; stata una giornata dura, con tante pietre soprattutto negli ultimi 100 chilometri. &Egrave; stato uno dei tratti pi&ugrave; difficili pi&ugrave; complessi che abbiamo mai affrontato, con pietre enormi. Siamo riusciti comunque a portarla a casa senza grandi problemi e a mantenere la leadership&rdquo;.       

Le reazioni dei primi tre della generale dopo la prova che da Neom ha portato la carovana della Dakar ad Al Ula, con le insidie principali concentrate nel finale e nei passaggi tra le rocce

Dakar 2020: Peterhansel, corsa selettiva. Al-Attiyah aspetta le dune

        Giornate di verifiche tecniche e amministrative, quelle che precedono il via della Dakar 2020. Da Jeddah si partir&agrave; il 5 gennaio con la prima speciale su 433 km. Prova introduttiva in uno scenario che inizier&agrave; a presentare l&rsquo;Arabia degli sterrati, passaggi su fondi rocciosi e sabbia, con una limitata porzione di dune lungo il tragitto che porter&agrave; ad Al Wajh. In casa MINI X-Raid gli alfieri al volante del buggy saranno Sainz-Cruz e Peterhansel-Fiuza, pattuglia completata da 7 MINI JCW Rally 4 ruote motrici, con gli equipaggi Przygonski-Gottschalk e Terranova-Graue da seguire. Ritrorno alle origini MINI reduce dal secondo posto di Nani Roma e Alex Haro ottenuto nel 2019. Tutta un&rsquo;altra Dakar alle porte, &ldquo;dopo tanti anni in Sud America il rally non solo si correr&agrave; in una nuova area ma torner&agrave; anche alle sue radici. Lunghe prove speciali, tanti chilometri e nuove esperienze ci aspettano in Arabia Saudita. Sar&agrave; una Dakar difficile, nella quale speriamo le nostre MINI saranno in grado di dimostrare la loro affidabilit&agrave;&rdquo;, commenta Sven Quandt, a.d. di X-Raid. L'editoriale del Direttore:&nbsp;Quei botti di fine anno Buggy evoluto, il due ruote motrici affidato a Sainz e Peterhansel, portato in gara per l&rsquo;ultima verifica al Riyadh Rally con Peterhsel e nello Sharqiyah Rally, a met&agrave; dicembre, con Sainz. Equipaggi attesi allo shakedown venerd&igrave;. Al-Attiyah favorito &ldquo;Cureremo 9 MINI in totale e l&rsquo;obiettivo &egrave; di portarle tutte al traguardo. Per ottenere qualcosa in pi&ugrave;, ti serve sempre un po&rsquo; di fortuna alla Dakar, oltre ovviamente a guidare puliti e veloci. Abbiamo due piloti con tanta esperienza e familiarit&agrave; al volante del MIN JCW Buggy in Carlos e Stephane, dovremmo essere ben attrezzati per fronteggiare le sfide che ci attendono", prosegue Quandt. "Lo stesso vale per il buggy, che abbiamo sviluppato costantemente e testato durante la stagione. Resta comunque il vincitore della scorsa edizione, Nasser Al-Attiyah, l&rsquo;uomo da battere&rdquo; Navigazione cruciale Preparativi in casa MINI che hanno visto un cambio di programma nella formazione Peterhansel-Peterhansel, con il forfait di Andrea, moglie di Stephane, alla quale non &egrave; stato dato il via libera per ragioni di ordine medico. &ldquo;Sar&agrave; una nuova sfida per tutti, poche settimane fa ho vissuto i nuovi paesaggi e percorsi completamente diversi in una piccola Baja intorno Riyadh, passaggi molto veloci e splendidi. Leggi anche: Dakar 2020, stretta su smartphone e road-book Purtroppo non sar&agrave; possibile correre il rally con Andrea, come programmato, conosco per&ograve; Paulo Fiuza da moltissimo tempo. A dire degli organizzatori sar&agrave; una Dakar dalla navigazione molto complessa e avr&agrave; un ruolo centrale stavolta. Dopo gli ultimi test in Marocco sono molto contento del buggy MINI, io e Carlos siamo alla pari e spero potremo lottare entrambi per la vittoria&rdquo;, le parole di Stephane Peterhansel alla vigilia. Sorprese all'ordine del giorno Una Dakar rivista nei limiti imposti alla navigazione, per il controllo ancor pi&ugrave; stringente sull&rsquo;ausilio di gps e smartphone oltre al roadbook e per le stesse novit&agrave; introdotte su quest&rsquo;ultimo. I passaggi cruciali saranno gi&agrave; evidenziati dall&rsquo;organizzazione, in sei tappe, poi, verranno consegnati a pochi minuti dalla partenza, presentando una sfida molto meno programmata e pi&ugrave; incerta nell&rsquo;esito. &ldquo;Sono molto motivato, i preparativi sono andati completamente secondo i piani e non vedo l&rsquo;ora di iniziare, certo che sar&agrave; un rally che presenter&agrave; un po&rsquo; di sorprese. Durante l&rsquo;anno abbiamo migliorato la macchina e spero riusciremo, io e Stephane, a costruire due sfide importanti&rdquo;, le parole di Carlos Sainz.       

Due buggy e 7 MINI integrali al via della Dakar in Arabia. Al-Attiyah favorito d'obbligo secondo Sven Quandt, Sainz certo di un rally ricco di sorprese

Dakar 2020, Peterhansel: navigazione torna a essere centrale

        Monsieur Dakar affronter&agrave; la sua trentunesima avventura nel raid pi&ugrave; celebre navigato da Paulo Fiuza, dall'abitacolo del buggy MINI JCW. Un avvicendamento che arriva a pochi giorni dal via della Dakar 2020, in Arabia Saudita. Un cambio di programma rispetto a quanto Stephane Peterhansel aveva anticipato nei mesi scorsi: correre il rally raid con la moglie Andrea nei panni di navigatore. Alla presentazione del percorso, Peterhansel spiegava quanto fosse importante l&rsquo;edizione 2020, &ldquo;Quest&rsquo;anno sar&agrave; molto speciale per me, negli ultimi 20 anni ho corso la Dakar con lo stesso copilota (David Castera; ndr) e da due anni il programma era di correre la Dakar con mia moglie. L&rsquo;anno scorso non era pronta, la prossima Dakar sar&agrave; la prima che faremo insieme e sarebbe fantastico se riuscissimo a finire sul podio&rdquo;. Ferrari, ufficiale il nuovo contratto per Leclerc Stop per motivi di salute Per motivi di salute, sar&agrave; il portoghese Fiuza a sostituire Andrea Peterhansel, che non ha ricevuto il via libera dei medici del team, dopo aver saltato anche la prova corsa lo scorso novembre, il Riyadh Rally. &ldquo;Abbiamo provato e sperato fino all&rsquo;ultimo minuto, putroppo, per&ograve;, Andrea non pu&ograve; correre la Dakar 2020&rdquo;, ha annunciato Sven Quandt, responsabile della struttura X-Raid che schiera i buggy MINI JCW. WRC, Pirelli fornitore ufficiale fino al 2024 &ldquo;Andrea e Stephane hanno corso una stagione fantastica e sarebbero stati sicuramente tra quanti avrebbero fatto corsa di testa in Arabia Saudita, per&ograve; la salute viene prima. Siamo certi che Paulo svolger&agrave; un ottimo lavoro, lui e Stephane hanno lavorato bene al Riyadh Rally&rdquo;. Il secondo equipaggio X-Raid sar&agrave; composto dalla storica coppia Sainz-Cruz.         

La moglie Andrea non ha ricevuto l'ok dei medici per correre la Dakar al via il 5 gennaio. Sar&agrave; il portoghese Paulo Fiuza a far coppia con Peterhansel

Dakar 2020, Peterhansel costretto a cambiare navigatore

        La giornata perfetta di Loeb, quella problematica di Peterhansel, la marathon superata indenne da Al-Attiyah, sempre pi&ugrave; leader. La Dakar 2019 arriva al giro di boa, giornata di riposo che registra le sensazioni di una frazione, la quinta, rivista nel chilometraggio e seconda parte della marathon senza assistenza tecnica al bivacco.&nbsp; Loeb tira le somme di una prima met&agrave; di corsa che lo vede quinto a 40 minuti da Al-Attiyah ma, soprattutto, in polemica con l&rsquo;organizzazione per le inesattezze rilevate da Daniel Elena nel roadbook della corsa: &ldquo;E&rsquo; stata una giornata molto buona, abbiamo spinto a fondo sin dalla partenza della speciale, senza commettere errori, senza subire forature, nulla di nulla. Oggi il roadbook era corretto e non abbiamo commesso alcune errore&rdquo;. Dakar 2019, 5&ordf; tappa: Loeb si ripete nel tratto "da rallisti" Precisazione necessaria, dopo i 43 minuti lasciati sul campo nella terza prova speciale, che hanno portato allo sfogo di Daniel Elena, copilota storico di Loeb, ad accusare gli organizzatori di approssimazione nella redazione del roadbook. Note che hanno tratto in inganno anche Carlos Sainz e Lucas Cruz, finiti in un fosso a dire dell&rsquo;equipaggio non segnalato. &ldquo;Ci siamo lamentati perch&eacute; abbiamo perso tra i 20 e 30 minuti cercando un waypoint, a causa di un errore nel roadbook. La distanza da quel passaggio era sbagliata, eravamo sulla rotta corretta ma non si &egrave; aperto il segnale e abbiamo girato per cercarlo, guardando ovunque, ma il problema era nella cattiva indicazione del roadbook. Non meritavo di perdere quel tempo, stavamo navigando bene&rdquo;, ha approfondito Loeb, riferendosi alla frazione 3. Tempo perso, nella speciale 5, da Peterhansel-Castera, 26 minuti da Loeb tra Tacna e Arequipa, 16 minuti da Al-Attiyah, che aprono il divario tra i due fino a 24 minuti nella generale. E la seconda parte della marathon avrebbe potuto riservare distacchi ben peggiori al francese su MINI se non fosse intervenuto Nani Roma, terzo di tappa e terzo nella generale. &ldquo;Ero bloccato in un&rsquo;area profonda come mai di fesh-fesh. Sono finito un po&rsquo; lungo su una curva stretta e sono caduto su un letto di polvere che era come neve e, una volta fuori dalla macchina, sono sprofondato per 80 centimetri.  La macchina era completamente bloccata, non c&rsquo;era modo di uscire finch&eacute; non abbiamo trovato l&rsquo;aiuto di Nani Roma. Di solito non &egrave; suo compito, non era obbligato a fermarsi e sono molto dispiaciuto che abbia perso tempo&rdquo;, spiega Peterhansel a Marca.&nbsp;&ldquo;Gli ho detto che forse non era una buona idea fermarsi ma lo ha fatto, &egrave; stato un bel gesto da parte sua&rdquo;. Nani Roma sulla MINI 4x4 ha commentato cos&igrave; la scelta di fermarsi: &ldquo;Ho incrociato Stephane nel fesh-fesh e l&rsquo;ho tirato fuori, era nella me**a ma prima ancora che avversari siamo compagni di squadra. &Egrave; lo spirito di questa corsa, l&rsquo;ho deciso con Alex (Bravo; ndr), ritenevamo fosse la cosa giusta&rdquo;.       

Il duro sfogo di Daniel Elena sugli errori di segnalazione del roadbook nella terza tappa supportato da Loeb. Peterhansel, bloccato nel fesh-fesh, trova l'aiuto fondamentale di Nani Roma nella speciale marathon&nbsp;

Dakar 2019, Roma aiuta Peterhansel. Loeb polemico sul roadbook

        Al-Attiyah e Peterhansel per la vittoria finale. Poi Nani Roma ancora a distanza buona per approfittare degli eventi. E anche Przygonski e Al Rajhi, per quello che la Dakar &egrave; solita riservare, con un distacco inferiore ai 25 minuti dal leader qatariota, non sono ancora definitivamente fuori dai giochi. Prima parte della prova marathon alle spalle e il duo di testa procede, di fatto, appaiato. Speciale favorevole ai buggy, ha commentato Nani Roma, terzo con la MINI 4x4, riconoscendo il gran tempo staccato da Al-Attiyah-Baumel: &ldquo;Quella di oggi era una speciale per i buggy e Nasser con il 4x4 ha fatto un tempo spettacolare, per farlo avrei dovuto correre molti rischi e non abbiamo ritenuto opportuno farlo. &Egrave; importante restare qui, proseguire con questo ritmo, correre come stiamo facendo e proseguire con il piano iniziale. Alla fine vedremo sa dar&agrave; i propri frutti o meno&rdquo;.&nbsp; Agli 8 minuti di ritardo rimediati da Roma e Przygonski da Al-Attiayh, c&rsquo;&egrave; un Peterhansel attardato di 1&rsquo;52&rdquo; nel tratto cronometrato tra Arequipa e Tacna. Dopo tre giorni spesi tra montagne di sabbia, il percorso tracciato per le auto ha proposto sfide opposte: &ldquo;E&rsquo; stata una giornata del tutto diversa rispetto alla prima, alla seconda e alla terza. Non c&rsquo;erano affatto dune, solo grandi vallate e campo aperto con fesh-fesh, il celebre fesh-fesh del nord del Cile e del Peru del sud, &egrave; lo stesso.  &Egrave; come polvere, entra in macchina e non riesci a vedere nulla. Abbiamo incontrato delle rocce di tanto in tanto, passare gi&agrave; dopo le moto ha lasciato il percorso del tutto distrutto e posso immaginare dopo che saranno passate tutte le macchine, diverr&agrave; un gran casino&rdquo;. La speciale odierna, quinta tappa con il pi&ugrave; lungo tratto cronometrato dell&rsquo;intera Dakar 2019, si presta a capovolgimenti di fronte, tanto pi&ugrave; con i mezzi messi a dura prova dall&rsquo;assenza del parco assistenza dopo la giornata di ieri, della quale Al-Attiyah non pu&ograve; che essere molto contento per il risultato ottenuto con l&rsquo;Hilux 4x4: &ldquo;Sono piuttosto soddisfatto, abbiamo vinto la tappa ma forse c&rsquo;&egrave; ancora una macchina pi&ugrave; veloce l&agrave; fuori. Era molto importante agguantare Stephane e stare con lui per tutto il percorso. S&igrave;, sono contento. &Egrave; tutto a posto, non ci sono problemi, pi&ugrave; tardi verificheremo la macchina. Manca ancora tanta strada da fare. Io e Stephane siamo al comando, noi dovremo continuare a correre cos&igrave;&rdquo;.       

Il buggy MINI e il Toyota 4x4 corrono appaiati la prima parte della prova marathon alla Dakar 2019. Roma: "Gran tempo di Al-Attiyah su una speciale da buggy". Allo scenario tutto dune delle prime tappe si &egrave; corso su ampi campi aperti e l'insidia del fesh-fesh

Dakar 2019: dalle dune al fesh-fesh, Peterhansel insegue Al-Attiyah

        Dura appena 38 chilometri la terza frazione alla Dakar 2019 di Carlos Sainz. Appena il tempo di iniziare i 331 km cronometrati in programma di una prova speciale dura, complessa nella navigazione, insidiosa. E l&rsquo;insidia che mette fuori dai giochi per un buon risultato la MINI del pilota spagnolo si cela in un fosso, dal quale il buggy esce con la sospensione anteriore sinistra danneggiata. &ldquo;Sono molto deluso, stavamo procedendo a un buon ritmo, senza attaccare a fondo. Siamo entrati in un fosso che, a nostro avviso, avrebbe dovuto essere segnalato nel roadbook&rdquo;, racconta Sainz a Marca. Ben 4 ore e 20 minuti di ritardo da Peterhansel una volta ad Arequipa. Le operazioni per rimettere in sesto l&rsquo;avantreno della MINI sono state lunghe e potrebbero non essere garanzia di prosecuzione del raid, alla vigilia della tappa marathon. &ldquo;Ho dei dolori al collo, domani (oggi; ndr) decider&ograve; se continuare ad aiutare la squadra o meno, a seconda delle mie condizioni fisiche&rdquo;. Poter contare sull&rsquo;equipaggio Sainz-Cruz &egrave; comunque un supporto importante per gli altri alfieri di X Raid, Al-Rajhi e Peterhansel in testa. Le velleit&agrave; di successo di Carlos, invece, si sono infrante contro le insidie della terza frazione. Difficolt&agrave; che Stephane Peterhansel, vincitore della tappa con 331 km di prova speciale, ha riassunto: &ldquo;E&rsquo; stata una giornata molto difficile, con la complessa navigazione delle grandi e soffici dune peruviane. Non &egrave; stato semplice perch&eacute; siamo dovuti restare concentrati per quattro ore e se perdi anche solo un pezzo di informazione &egrave; facile perdersi. Sterzi a parte: La stupenda anomalia della Dakar Era facilissimo commettere un errore nella giornata odierna ma David (Castera; ndr) ha svolto davvero un buon lavoro. Guidiamo bene insieme ed &egrave; la prima speciale che vinciamo, una bella notizia&rdquo;. David Castera nuovo navigatore di Monsieur Dakar, nel cambio di formazione che ha visto Jean Paul Cottret scambiare il sedile e sedersi accanto a Despres. &ldquo;Abbiamo corso una prova che &egrave; la quintessenza delle speciali peruviane, con waypoint difficili da trovare nelle valli. Ed &egrave; l&rsquo;antipasto di quel che arriver&agrave; nei prossimi giorni", prosegue Peterhansel.&nbsp;"Ieri ci siamo distratti un po&rsquo;, ho commesso un raro errore, ma &egrave; acqua passata. &Egrave; fondamentale evitare ogni tipo di problema durante la tappa marathon, quel che mi &egrave; costato la vittoria della Dakar lo scorso anno&rdquo;.&nbsp; Dakar 2019, 3&ordf; tappa: il ritorno di Peterhansel       

Un fosso mette fine alle ambizioni di successo di Carlos Sainz e David Cruz alla Dakar 2019. Ambizioni che coltivano Peterhansel-Castera, alla vigilia della tappa marathon&nbsp;

Dakar 2019, Sainz sogni infranti. Peterhansel guarda alla Marathon

        In una classifica generale della Dakar 2019 ancora cortissima, con 10 piloti racchiusi in poco pi&ugrave; di 3 minuti, la seconda tappa da Pisco a San Juan de Marcona ha visto Stephane Peterhansel cedere 15&rsquo;09&rdquo; a Sebastien Loeb e ritrovarsi nella generale a 13&rsquo;55&rdquo;. Giornata vissuta sin dall&rsquo;inizio con problemi tecnici, fino al chilometro 109, quando il buggy MINI &egrave; rimasto bloccato tra le dune. &ldquo;Non &egrave; stata una tappa semplice per noi. Abbiamo iniziato con alcuni problemi elettrici all&rsquo;interno, ci siamo ritrovati senza interfono, senza climatizzatore, senza tergicristalli, non c&rsquo;era niente a posto. Ho perso un po&rsquo; la concentrazione e sono rimasto bloccato in un posto pessimo. &Egrave; stato un errore&rdquo;, ha commentato Peterhansel all&rsquo;arrivo di San Juan de Marcona. Il ritardo conclusivo avrebbe potuto essere ben superiore ai 15 minuti se non fosse intervenuto Cyril Despres con Jean Paul Cottret a tirare fuori dalle dune il buggy e velocizzare le operazioni. &ldquo;Siamo contenti perch&eacute; Cyril si &egrave; fermato e ci ha tirato fuori, abbiamo perso molto tempo alla fine ma senza il suo aiuto penso che saremmo ancora l&igrave;, perci&ograve; va bene cos&igrave;&rdquo;, ha proseguito Peterhansel. Dune leit motiv della Dakar tutta peruviana e, nella terza frazione che porter&agrave; la carovana ad Arequipa, il passaggio pi&ugrave; insidioso &egrave; nella Duna Grande da superare: 1.693 metri di altitudine per la duna pi&ugrave; alta del Peru. &ldquo;Non erano dune, erano montagne di sabbia. &Egrave; andato tutto bene per noi, poi abbiamo incontrato Peter e ci siamo fermati ad aiutarlo, c&rsquo;&egrave; un gran spirito di squadra e quando l&rsquo;ho visto bloccato tra le dune ho sentito di doverlo aiutare&rdquo;, ha aggiunto Despres, che sulle sensazioni avute dal buggy ha proseguito: &ldquo;Siamo contenti del set-up fatto ieri. Nei test come quelli in Marocco puoi coprire tanti chilometri ma qui, tra la sabbia e le dune del Peru, &egrave; diverso e devi assettare la macchina davvero bene&rdquo;. MINI che ha concluso la speciale con Nani Roma e Alex Haro migliori classificati, ad appena 8&rdquo; da Loeb-Elena. Il pilota spagnolo si trova terzo a 42&rdquo; da De Villiers-Von Zitzewitz nella generale e commenta: &ldquo;Il finale di prova speciale era lo stesso dello scorso anno e, allora, per me non fu una giornata ideale. Sono soddisfatto dell&rsquo;esito, la cosa pi&ugrave; importante &egrave; correre cos&igrave;: la corsa &egrave; lunga e fa tanto caldo, ogni giorno &egrave; importantissimo guidare con un buon ritmo e velocit&agrave; ma a volte senza eccedere. La macchina &egrave; fantastica e Alex ha fatto davvero un buon lavoro: siamo soddisfatti&rdquo;.       

Il buggy MINI &egrave; rimasto bloccato dopo 109 chilometri di prova speciale, l'intervento di Cyril Despres ha contribuito a limitare il ritardo all'arrivo. Roma, terzo nella generale: "Corsa lunga, serve ritmo ma senza eccessi"

Dakar 2019, mea culpa Peterhansel: bloccato tra le dune per un errore

Dakar 2016: Peterhansel al 12&deg; centro

Nessuno come lui. Stephane Peterhansel, francese classe 1965, ha vinto l&rsquo;edizione numero 38 della Dakar. E&rsquo; il sesto trionfo in carriera alla Dakar al volante di un&rsquo;auto: nessuno, con le quattro ruote, &egrave; riuscito a fare meglio di lui (Vatanen si ferm&ograve; a 4) e se si pensa che Stephane ne ha vinte sei anche in sella ad una due ruote, si pu&ograve; capire bene la grandezza di questo pilota, poliedrico per eccellenza.  TRIPLETTA FRANCESE - La dodicesima affermazione personale alla Dakar arriva dopo due anni di &ldquo;digiuno&rdquo; e dopo aver guidato alla perfezione la Peugeot 2008 DKR, assistito nel migliore dei modi dal suo navigatore e connazionale Jean-Paul Cottret. Per la Casa del &ldquo;Leone&rdquo; &egrave; un traguardo importante, perch&eacute; torna in vetta alla Dakar dopo 25 anni: l&rsquo;ultima vittoria del Marchio transalpino, infatti, risaliva al 1990.  TAPPA A LOEB - Peterhansel ha potuto alzare le braccia al cielo dopo oltre 9.000 km di terra, sabbia, roccia e fango. L&rsquo;ultima tappa di 700 km (con 180 di speciale) partita da Villa Carlos Paz, si &egrave; chiusa in modo trionfale a Rosario, con una &ldquo;tranquilla&rdquo; nona posizione che gli ha permesso di salire sul gradino pi&ugrave; alto del podio assoluto davanti a Al-Attyah (a 34 minuti) e De Villiers (a oltre un&rsquo;ora). L&rsquo;ultima frazione &egrave; stata vinta dal compagno di Marca, Sebastien Loeb, capace di avere la meglio su Hirvonen (vincitore ieri) di 1&rsquo;13&rdquo; e del principe del Qatar, Al-Attiyah (Mini) di 1&rsquo;36.  LE ALTRE QUATTRO RUOTE - Tra i camion, la vittoria di tappa &egrave; andata al Man del trio Stacey, Serge e Van Der Vaet mentre il titolo 2016 della Dakar se lo sono assicurati De Rooy, Torrallardona e Rodewald. La vittoria odierna dei quad, invece, &egrave; andata al sudafricano Baragwanath mentre ad esultare sul gradino pi&ugrave; alto del podio assoluto &egrave; stato l&rsquo;argentino della Yamaha, Marcos Patronelli.  Federico Porrozzi 

Al termine della 13esima e ultima tappa, il pilota francese porta a casa il sesto titolo in carriera della gara auto

Dakar 2016: Peterhansel, 6&deg; meraviglia

Da San Juan a Villa Carlos Paz: 900 km difficili (di cui 450 di speciale) da affrontare tra le montagne rocciose su un fondo molto diverso dalle dune di sabbia percorse negli ultimi giorni.  SORPRESA - Nella 12esima e penultima tappa di una Dakar 2016 ricca di colpi di scena, serviva la giusta dose tra velocit&agrave; pura e capacit&agrave; tecniche e ad interpretarla al meglio &egrave; stato il debuttante Mikko Hirvonen: il finlandese, al volante della Mini e supportato dal francese Perin come navigatore ha colto una vittoria storica e si &egrave; tolto la soddisfazione di mettersi alle spalle il vincitore dell&rsquo;edizione 2015, il principe del Qatar Al-Attyah.  AL FOTOFINISH - Solo 9 secondi hanno separato i due sul traguardo. Un&rsquo;inezia, se si considera il tempo di gara. Terzi, a pi&ugrave; di mezz&rsquo;ora dai vincitori si sono piazzati i sudafricani Poulter-Howie su Toyota mentre il loro connazionale e compagno di Marca, De Villiers (con Von Zitzewitz come navigatore) ha concluso quarto a quasi un&rsquo;ora. A chiudere la top five di giornata sono stati gli spagnoli Roma-Haro Bravo, sempre su Mini. La terza Toyota, quella di Vasilyev e Zhiltsov &egrave; finita sesta, seguita dalla Mini degli argentini Terranova-Graue.  DOMINIO DEL LEONE - Peugeot ha controllato la situazione nel migliore dei modi: Loeb-Helena e Despres-Castera, rispettivamente ottavi e noni hanno fatto da scudieri ai leader e favoriti per la vittoria finale. Peterhansel e Cottret con la 2008 DKR, hanno corso in modalit&agrave; &ldquo;risparmio&rdquo;, confermandosi sempre pi&ugrave; padroni della classifica generale: i due hanno oltre 40 minuti di vantaggio su Al-Attiyah mentre terzo, pi&ugrave; staccato, &egrave; De Villiers.  PASSERELLA - Domani ultima tappa di 750 km e solo 180 di speciale: partenza da villa carlos paz e arrivo a Rosario, dove si incoroneranno i vincitori di un&rsquo;edizione 2016 ricca di colpi di scena.  Federico Porrozzi

Nella dodicesima e penultima tappa, sulle montagne rocciose e dopo 900 km difficili, si impone il finlandese alla guida della Mini

Dakar 2016: Hirvonen in &ldquo;volata&rdquo;

Dakar 2016 - 10&deg; tappa: Si invola Peterhansel

Continuano i colpi di scena alla Dakar: dopo il cappottamento di Loeb 2 giorni fa, adesso la sfortuna colpisce Carlos Sainz che rompe il cambio a met&agrave; della tappa e deve quasi certamente dire addio alla corsa&nbsp;o quanto meno&nbsp;alle speranze di vittoria.  Cos&igrave;&nbsp;in testa alla gara torna Peterhansel, con la terza&nbsp;Peugeot 2008 DKR, l'unica immune per ora da guai. Ma alle sue spalle c'&egrave; gi&agrave; (pure se staccata di un'ora) la Mini di Al Attiyah.  Ma andiamo per&nbsp;ordine: da Belen a La Rioja, si &egrave; conclusa la decima tappa della Dakar, 227 km di trasferimenti pi&ugrave; 278 km di prova speciale tra le dune, dopo che ieri il deserto di Fiambala con le sue temperature proibitive aveva costretto la&nbsp;direzione gara ad accorciare la tappa vinta da Carlos Sainz. Non prima che la sabbia mietesse (in senso figurato) parecchie vittime, vedi la Peugeot di Loeb ed Elena, letteralmente sprofondata e faticosamente recuperata (guarda il video). Un'altra ora e 13 minuti di ritardo per&nbsp;il 9 volte iridato. Lo stage di oggi sarebbe dovuto iniziare 7.15 ora locale, con una formula nuova: le prime 10 auto sono infatti partite contemporaneamente alle prime 10 moto e 5 camion ma la partenza &egrave; stata poi ritardata per consentire a un torrente esondato per le piogge di ieri di smaltire, almeno parzialmente la piena.    Alle 8.19 lo start: scatta avanti il vincitore di ieri, Sainz sulla sua Peugeot, ma evidentemente non era la giornata dello spagnolo. Dopo essere stato sorpassato dal compagno di team Peterhansel, Sainz &egrave; rimasto bloccato nella sabbia prima di essere&nbsp;fermato&nbsp;da un guasto al cambio&nbsp;alla sua 2008 DKR, consentendo a Peterhansel di consolidare la propria leadership.  Problemi anche per Loeb e Al-Attiyah: il &ldquo;cannibale&rdquo; francese si &egrave; fermato al km 174, per due&nbsp;insabbiamenti che gli sono&nbsp;costati uno stop di oltre 10 minuti, e anche se era stato il pi&ugrave; veloce per met&agrave; tappa alla fine paga 17&nbsp;minuti di ritardo da Peterhansel.  Mentre il Principe del Deserto&nbsp;Al Attyah &egrave; stato fortemente rallentato per noie&nbsp;alla propria Mini All4Racing perdendo 52 minuti. A trarne vantaggio la quarta Peugeot, pilotata da Cyril Despres, protagonista di una grande rimonta.  St&eacute;phane Peterhansel taglia per primo il traguardo di una delle tappe pi&ugrave; difficili della 38esima edizione, dopo aver percorso la speciale&nbsp;in 4 h 13'32", precedendo Despres di&nbsp;quasi 6 minuti e riconquistando la leadership generale. Al Attiyah ora con la Mini &egrave; secondo ma staccato di 1 ora esatta. Loeb &egrave; nono a 2h e 27 minuti.  Francesco Colla La classifica della decima tappa   La classifica generale dopo la decima tappa   Il percorso della decima tappa  

Inizia l'affanno Peugeot: dopo i guai di Loeb il leader Sainz rompe il cambio. Torna in testa Peterhansel. La tappa desertica mette in crisi tanti

Dakar 2016, Sainz ko, 1&deg; Peterhansel

Da Uyuni a&hellip; Uyuni. La prima tappa boliviana della Dakar 2016 &egrave; stata una massacrante circumnavigazione dell&rsquo;enorme deserto salato che prende il nome della citt&agrave;, con una speciale di 542 km seguita da 180 km di trasferimento ad altitudini comprese tra i 3500 e i 4500 metri. Una doppia foratura &egrave; costata oltre 8 minuti di distacco a Sebastien Loeb che ha cos&igrave; perso la leadership della corsa.  Per le auto la giornata &egrave; iniziata alle 10.11 locali, quando il leader della classifica generale S&eacute;bastien Loeb ha aperto le danze al volante della sua Peugeot 2008 DKR, che, visti i risultati dei giorni scorsi si sta sempre pi&ugrave; dimostrando il team&nbsp;da battere.  Concetto ribadito anche oggi, con il veterano Stephane Peterhansel che al CP1 si trovava in testa precedendo di pochi secondi i compagni di squadra Sainz, Loeb e la Mini del vincitore 2015 Al Attiyah. Nei chilometri successivi si &egrave; quindi scatenata un&rsquo;appassionante lotta tra Peterhansel e Loeb, entrambi ben decisi a vincere il sesto stage: al CP2 &ldquo;Peter&rdquo; confermava la leadership con soli 4 secondi di vantaggio sul connazionale, distacco poi notevolmente incrementato a causa di una doppia foratura che ha costretto Loeb a rallentare e perdere terreno.&nbsp;Cos&igrave;&nbsp;a 100 km dalla fine della speciale Peterhansel ha preso&nbsp;saldamente in mano le sorti della giornata, mentre alle sue spalle Sainz riusciva a sopravanzare Loeb.  La giornata&nbsp;si &egrave; chiusa con una nuova tripletta Peugeot, con Peterhansel che ha chiuso in 5 ore 1 minuto e 7 secondi, staccando di 17&rdquo; Sainz e di ben 8&rsquo; e 15&rdquo; Loeb, risultato che gli consente di superare il 9 volte campione WRC in classifica generale conquistando la leadership. Quarto Al-Attiyah sempre pi&ugrave; confinato al ruolo di inseguitore delle &ldquo;leonesse&rdquo; francesi.  Francesco Colla

L'11 volte vincitore della Dakar guida una nuova tripletta Peugeot e strappa la leadership a Loeb a Loeb che fora due volte

Dakar 2016: Loeb fora, Peterhansel 1&deg;

Dakar Rally: le foto pi&ugrave; spettacolari del 4&deg; stage, Jujuy-Jujuy, vinto da Peterhansel che ha guidato la tripletta Peugeot precedendo Sainz e Loeb

Dakar 2016, le immagini della Tappa 4

Una delle squadre pi&ugrave; osservate in questa 37&ordf; edizione della Dakar, &egrave; quella della Peugeot. La Casa francese &egrave; tornata infatti a partecipare al raid dopo le vittorie &ldquo;africane&rdquo; consecutive dall&rsquo;87 al &rsquo;90 (con le 205 T16 e 405 T16) fatto che ha ovviamente un notevole valore storico e simbolico. Per questa rentr&eacute;e non sono state adottate mezze misure: cos&igrave; oltre al debuttante in auto Cyril Despres (che per&ograve; ha vinto 5 volte in moto) troviamo due piloti forti ed esperti come Stephane Peterhansel (5 volte vincitore con le auto) e Carlos Sainz (vincitore nel 2010).  Ma &egrave; anche interessante analizzare le scelte tecniche adottate sulle tre vetture Peugeot 2008 DKR sviluppate nel corso degli ultimi 12 mesi. &laquo;Come facemmo a Le Mans quando decidemmo di costruire una Sport con abitacolo chiuso - ha spiegato Bruno Famin, direttore di Peugeot Sport - anche in questo caso abbiamo scelto di adottare una strategia opposta a quella del nostro principale rivale. Cos&igrave; abbiamo scelto di concentrarci sulle due ruote motrici, che rispetto alle 4x4 pensiamo possano offrire qualche interessante vantaggio&raquo;.  L&rsquo;adozione di una trasmissione a due sole ruote motrici, infatti, permette un peso sensibilmente inferiore, per cominciare (1280 kg). Ma anche ruote pi&ugrave; grandi (Michelin 37/12,5x17) che minimizzano gli sbalzi della carrozzeria, consentono di adottare dischi freno da 355 mm di diametro, agevolano il passaggio sugli ostacoli e alzano la distanza da terra, permettendo di allungare la corsa delle sospensioni (a doppi bracci e doppi ammortizzatori) da 250 a oltre 400 mm. Le dimensioni ridotte (4099 mm di lunghezza totale) aumentano inoltre l&rsquo;agilit&agrave;.  A tutto questo si aggiunge il motore montato in posizione centrale-posteriore, favorevole per la ripartizione dei pesi: si tratta di un 3.2 V6 a gasolio con doppio turbo, da 340 cavalli e 60 kgm. &Egrave; accoppiato a un cambio longitudinale sequenziale a sei rapporti; mentre il telaio tubolare in acciaio &egrave; abbinato a una carrozzeria in fibra di carbonio e a un serbatoio di 400 litri di capacit&agrave;.  &laquo;Non ho mai guidato cos&igrave; veloce: il modo in cui lavorano le sospensioni della 2008 DKR &egrave; semplicemente fantastico. Occorre per&ograve; uno stile di guida specifico, non troppo di traverso&raquo;, aveva dichiarato Peterhansel subito dopo i test di sviluppo in Marocco. Ma naturalmente quando &ldquo;si fa sul serio&rdquo; in una gara come la Dakar, contano anche l&rsquo;affidabilit&agrave; e la gestibilit&agrave;. In ogni caso, al momento tutte e tre le Peugeot sono ancora in gara nonostante qualche problemino secondario, e con lo sviluppo della messa a punto (come pure della confidenza) potranno probabilmente migliorare, soprattutto nella lunga e velocissima tappa 8 da Uyuni a Iquique.  Maurizio Voltini  

Analizziamo la squadra che segna il rientro della Casa del Leone fra le dune, dove vinse 4 volte in passato

Dakar 2015: il ritorno della Peugeot

In un campo di 62 vetture superstiti, &egrave; Nani Roma che si aggiudica la Dakar edizione 2014 dopo essere arrivato quarto nella tappa da La Serena a Valparaiso, che ha visto vincitore Giniel De Villiers. Peraltro la situazione &egrave; stata decisa dalla squadra delle Mini, che ha anche organizzato un arrivo il parata &ldquo;stile Le Mans&rdquo; al traguardo conclusivo con gli altri due protagonisti finiti sul podio finale, cio&egrave; Stephane Peterhansel e Nasser al Attiyah oggi 13&deg; e 9&deg; rispettivamente. Quello delle Mini &egrave; stato peraltro un successo di squadra non solo per averne posizionate 5 fra i top 6, monopolizzando oltretutto il podio, ma anche per essere riusciti a portare tutte e 11 le vetture partecipanti al traguardo in un'edizione fra le pi&ugrave; difficili, probabilmente la pi&ugrave; gravosa da quando ci si &egrave; spostati in SudAmerica.  Con questo successo, il catalano Nani Roma &egrave; il terzo pilota ad aver vinto fra le auto dopo averlo fatto anche in moto, proprio 10 anni fa. &laquo;Non so se sia stata la cosa pi&ugrave; stressante che io abbia mai fatto &ndash; ha detto alla fine &ndash; ma in ogni caso &egrave; stata davvero dura. Soprattutto la seconda settimana non &egrave; stata facile, con le sue tappe lunghe e difficili. Ma sono davvero contento per il lavoro che abbiamo fatto io e Michel (il navigatore Perin, ndr). Ora andr&ograve; a festeggiare per il fatto di aver vinto in macchina dieci anni dopo averlo fatto in moto. E' un sogno che si realizza. Il mio precedente copilota Henri Magne e sua moglie Lucette sono nei miei pensieri. Questa vittoria la dedico proprio a Henri&raquo;.  Da parte sua, Peterhansel si consola con il record di 65 vittorie parziali ottenuto con le ultime 4, e dice: &laquo;Vediamo il lato positivo: la macchina non ha perso un colpo, ha fatto tutto quello che le ho chiesto ed &egrave; stata molto divertente da guidare. Sono un po' deluso dal risultato finale, ma comunque Nani &egrave; un amico e sono contento di vederlo felice, perch&eacute; questo &egrave; stato il suo sogno negli ultimi dieci anni, da quando &egrave; passato alle quattro ruote&raquo;. Da parte sua, invece, Al Attiyah pare proprio non riesca a mandare gi&ugrave; la penalizzazione di 1 ora rimediata a met&agrave; gara: del resto, se la matematica non &egrave; un'opinione, &egrave; facile vedere come senza di questa risulterebbe lui il vincitore finale. Una magra consolazione.  Classifica della tredicesima tappa: 1. De Villiers-Von Zitzewitz (Toyota) in 1.57'07&rdquo;; 2. Holowczyc-Zhiltsov (Mini) a 0'23&rdquo;; 3. Vasilyev-Yevtyekhov (Mini) a 0'41&rdquo;; 4. Roma-Perin (Mini) a 1'40&rdquo;; 5. Terranova-Fiuza (Mini) a 1'53&rdquo;.  Classifica assoluta: 1. Roma-Perin (Mini) in 50.44'58; 2. Peterhansel-Cottret (Mini) a 5'38&rdquo;; 3. Al Attiyah-Cruz (Mini) a 56'52&rdquo;; 4. De Villiers-Von Zitzewitz (Toyota) a 1.19'07&rdquo;; 5. Terranova-Fiuza (Mini) a 1.27'44&rdquo;.  Maurizio Voltini  

Arrivo in parata per le Mini, anche se &egrave; De Villiers a vincere l'ultima speciale

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