        Maranello, gioved&igrave; 8 dicembre, Auditorium Enzo Ferrari. Si celebra il rito della prima nazionale dell&rsquo;attesissimo film &ldquo;Ferrari&rdquo; del regista Michael Mann, tratto da libro di Brock Yates &ldquo;Ferrari, l&rsquo;&rsquo;uomo, le auto il mito&rdquo;. Film da 95 milioni di dollari di budget, con tutte le carte in regola per sfondare al botteghino. Piero Ferrari promuove "Ferrari" Ma, al di l&agrave; degli aspetti commerciali, con i crismi qualitativi per ritagliarsi un ruolo importante. Su tutto e tutti, le parole di Piero Ferrari, figlio del Drake, che si sottopone di buon grado al dialogo con Autosprint per dire la sua. E, nondimeno, per dare quella che si pu&ograve; definire la posizione ufficiale della famiglia rispetto al biopic, ossia al film che racconta la parte di una vita. Quella della crisi di mezza et&agrave; del pi&ugrave; noto, amato e sognato costruttore di automobili del mondo, in un momento di svolta della sua vicenda umana, professionale e imprenditoriale. &laquo;Sono qui per vedere il film per la sesta volta, tra proiezioni private e ufficiali e la cosa non mi porta alcun problema - attacca divertito Piero Ferrari -. Di sicuro non mi annoio, perch&eacute; lo spettacolo merita e inoltre rivederlo ogni volta mi d&agrave; la possibilit&agrave; di approfondire parti che mi erano sfuggite, facendo lo zoom su aspetti che non avevo colto a una prima analisi&raquo;.  &Egrave; gi&agrave; una recensione positiva, la sua... &laquo;Per certi versi lo &egrave; eccome, visto che a me il film piace, perch&eacute; sa bilanciare bene il racconto delle corse con quello della vita di mio padre, trovando il dosaggio giusto&raquo;. E entrando nello specifico? &laquo;Vede, la storia della mia famiglia fino a oggi non era mai stata ufficialmente narrata entrando cos&igrave; nello specifico, nei dettagli. Ecco, posso dire con molto piacere che in oltre due ore di spettacolo la vedo raccontata la storia della mia famiglia in modo corretto, documentato e anche con un approccio che definirei garbato. Sono molto contento di questo&raquo;. Il resto dell&rsquo;intervista e una lunga recensione del film saranno pubblicati nel prossimo numero di Autosprint in edicola da marted&igrave;.        

Il figlio del Drake&nbsp; apprezza l'opera di Michael Mann, in prima a Maranello

A Piero Ferrari piace il film "Ferrari"

        Il lavoro in fabbrica, i test al banco, hanno fornito i riscontri positivi che la Ferrari si aspettava, sui progressi compiuti in merito all'affidabilit&agrave; della power unit. Adesso tocca alla prova della pista, in condizioni peraltro che saranno decisamente rappresentative, nei test in Bahrain, viste le temperature ambientali in gioco, nell'ordine dei 30&deg; C. Uno dei limiti alla corsa iridata nel 2022 c'&egrave; fiducia sia stato superato e, con esso, sar&agrave; possibile tornare a sfruttare la power unit in tutto il suo potenziale. Un aspetto direttamente legato alla prestazione e sul quale si &egrave; lavorato nel passaggio tra 2021 e 2022, prima del congelamento dello sviluppo delle PU.  I tanti problemi del motore&nbsp; Chi professa un cauto ottimismo sul recupero dell'affidabilit&agrave; con l'unit&agrave; 066/10 &egrave; Piero Ferrari. Al giornalista Leo Turrini, su Profondo Rosso, il vicepresidente ha commentato: "Sono stato al banco prova del motore e al simulatore. I problemi della nostra power unit nel 2022 erano tanti, credo siano stati risolti.  Sul resto ovviamente conviene aspettare, perch&eacute; chi sostiene di avere certezze senza aver visto le macchine tutte insieme in pista, via, parla a vanvera e tu lo sai perfettamente&rdquo;. Nuova Ferrari SF-23: tante piccole-grandi novit&agrave; Chi ancora non si &egrave; vista, davvero, &egrave; Red Bull con la RB19 che sar&agrave; un progetto evoluzione della monoposto 2022. Alleggerita, soprattutto, poi con le novit&agrave; da scoprire, i dettagli con i quali si candida a difendere il titolo Costruttori e quello Piloti. Marko misura i progressi Ferrari e Honda Dei rivali, della Ferrari, Helmut Marko ne parla con gli austriaci del quotidiano Krone. Indirettamente, perch&eacute; nel confermare i segnali positivi di una power unit Honda migliorata nell'affidabilit&agrave;, relega i numeri circolati intorno alla Ferrari a notizia assai meno positiva. F1 2023, dove eravamo rimasti: Ferrari Nei mesi scorsi si &egrave; vociferato di sensibili incrementi di potenza ottenuti dalla power unit Ferrari 2023, dove invece il team ha chiarito essere un recupero della prestazione gi&agrave; presente nel 2022, adesso pienamente sfruttabile per la soluzione ai problemi di affidabilit&agrave;. "C'&egrave; stato un incremento di prestazione che siamo riusciti a sbloccare senza compromettere l'affidabilit&agrave;, &egrave; un segnale positivo. Sicuramente, i numeri che circolano intorno alla Ferrari non lo sono", le parole di Marko.       

In attesa della verifica in pista, Piero Ferrari commenta il lavoro di recupero dell'affidabilit&agrave; condotto in fabbrica

Piero Ferrari, ottimismo sull'affidabilità della power unit

Essere Ferrari, ma anche essere Piero. Cosa non facile, per un ragazzetto nato da una relazione extra coniugale in un&#39;epoca in cui certe cose facevano ancora un certo scalpore. Sopratutto se tuo padre non &egrave; un tipo qualunque, ma &egrave; Enzo Ferrari. Un&#39;immagine tanto ingombrante quanto pericolosa, per un figlio che potrebbe soffrire nella creazione della sua personalit&agrave; all&#39;ombra di uno dei miti italiani del Novecento.  Piero Ferrari sul futuro del Cavallino  Un uomo discreto  Invece Piero Ferrari ha fatto la sua strada. Con un&#39;immagine pubblica garbata, elegante e discreta. Non ha mai alzato la voce, pur riuscendo a crearsi una sua figura, non rinnegando il sangue ma costruendosi da solo, facendo spalle larghe laddove ce ne sia stato bisogno, restando l&#39;anello di congiunzione tra la vecchia Ferrari del Drake e quella attuale, in mano alla famiglia Agnelli, con un 10% rimasto a lui, che &egrave; materialmente tutto ci&ograve; che ha della creatura costruita ed allevata da suo padre.&nbsp;  Piero Ferrari ricorda Stirling Moss  Una vita con la Ferrari  Potremmo parlare di un privilegiato, e per certi versi Piero lo &egrave;. E&#39; nato sotto il segno del Cavallino Rampante, ricevendo l&#39;educazione di un uomo fuori dal comune. Ma al tempo stesso essere Piero non &egrave; stato facile. Sentirsi il responsabile della gelosia del fratellastro Dino prima e di Laura poi, moglie del Drake e madre di Dino, senza praticamente averne colpa, ed il poter avvicinare il padre per tanto tempo solo in privato semplice non &egrave; stato.  Dino, il primogenito di Enzo, un ragazzo che sembrava destinato ad una folgorante carriera da ingegnere prima che la distrofia muscolare se lo portasse via a soli 24 anni. Tempo e cure che Enzo ebbe da rivolgere allo sfortunato Dino, togliendole a Piero, uno che per&ograve; non ha mai avuto alcunch&eacute; da ridire. Mostrando carattere ed anche un&#39;intelligenza sopraffina nell&#39;intuire, seppur giovanissimo, la stranissima situazione in cui stava crescendo. Stesso discorso quando, in preda alle sue crisi, Laura non voleva vedere tra gli stabilimenti di Maranello Piero, che dopo il diploma tecnico con indirizzo meccanico fece il suo ingresso in Ferrari con i primi ruoli.  Dal suo punto di vista, Laura era gelosa di Piero perch&eacute; era lui l&#39;erede di tutto ci&ograve; che secondo lei sarebbe spettato a Dino. Ma per Piero Lardi (fu registrato con il nome della madre, Lina, potendo mettere &quot;Ferrari&quot; al suo cognome solo dopo il &#39;75, quando grazie ad una legge pot&eacute; ricevere il cognome paterno) anche questo non fu un problema, accettando con molta intelligenza e pazienza anche il fatto che suo padre si rivolgesse a lui con toni paterni solo in presenza di ristrettissimi collaboratori.  Piero venne eletto nel consiglio di amministrazione della Ferrari a 24 anni, nel 1969, ed ha proseguito la sua carriera sempre in seno al Cavallino Rampante, ricoprendo sempre incarichi dirigenziali pur mettendo la firma anche in altri ruoli, tra Piaggio e CSAI. Oggi &egrave; vice presidente ed amministratore non esecutivo della Ferrari.  Ferrari, riparte la Ges  Enzo, suo padre  Era il 22 maggio 1945 quando Piero vedeva la luce, nella prima Santa Giulia del dopoguerra. In questi suoi 75 anni, Piero ha saputo ritagliarsi un suo spazio, sempre all&#39;insegna della seriet&agrave;. Ha avuto l&#39;onore di accompagnare il padre fino ai suoi ultimi giorni di vita, un aspetto che al di l&agrave; di tutto lo rende uguale a tanti altri uomini che come lui sono stati vicini ai genitori nei loro ultimi giorni di vita. Perch&eacute; Enzo Ferrari per lui, era prima di tutto Enzo. Un pap&agrave; che, pur in un&#39;infanzia ed un&#39;adolescenza particolari, non gli ha mai fatto mancare il suo amore.  Helmut Marko, scetticismo sul calendario 2020 

Il figlio di Enzo compie 75 anni, traguardo di una vita in cui nonostante l&#39;ombra del genitore ha saputo muoversi con garbo ed intelligenza

Piero Ferrari, i suoi 75 anni con il Cavallino sul cuore

Il 14 agosto 1988 moriva Enzo Ferrari, fondatore, padre e demiurgo dell'azienda che ancora oggi porta il suo nome. A 27 anni dalla sua scomparsa, l'attuale presidente della Ferrari Sergio Marchionne ha dichiarato: &ldquo;Sono passati 27 anni da quando Enzo Ferrari ci ha lasciato, ma oggi i suoi principi e i suoi insegnamenti sono ancora pi&ugrave; forti e attuali. La determinazione con cui ha affrontato le tante sfide della vita, il coraggio di prendere rischi e andare contro corrente, l&rsquo;avida curiosit&agrave; che lo ha portato a innovare costantemente sono solo alcuni degli esempi che guidano la quotidiana attivit&agrave; di chi lavora in Ferrari. Personalmente vivo questa eredit&agrave; come un costante punto di riferimento, uno stimolo a fare sempre meglio".  "Ho avuto la fortuna e il privilegio - prosegue il manager - di conoscere da vicino grandi personaggi del mondo della politica, dell&rsquo;economia, della finanza e dell&rsquo;industria. Ho conosciuto uomini che hanno avuto la forza di perseguire i propri sogni fino a realizzarli per poi trasformarli nei sogni di molti. Tutte queste persone condividevano una forza speciale, la capacit&agrave; di vedere oltre l&rsquo;orizzonte della gente comune e quella di inventare qualcosa che prima non era quasi pensabile. Enzo Ferrari entra senza dubbio nel ristretto gruppo di queste figure straordinarie, quelle alle quali nulla &egrave; precluso. Anche per questo sono sicuro che, se fosse qui, apprezzerebbe lo sforzo che stiamo facendo per rendere la Ferrari ancora pi&ugrave; moderna e condividerebbe con noi la rabbia agonistica che mettiamo ogni giorno per riportare la Scuderia ai vertici. Un&rsquo;eredit&agrave; importante quella di Enzo Ferrari, ma che non &egrave; gravosa se viene vissuta con la stessa passione e voglia di eccellere che ha caratterizzato tutta la vita del fondatore&rdquo;.  Immancabile il ricordo del figlio Piero: &ldquo;E&rsquo; ogni volta difficile condividere pubblicamente un anniversario cos&igrave; personale come la scomparsa del proprio padre. Eppure lo faccio sempre volentieri, perch&eacute; ogni giorno tante persone nel mondo mi contattano e mi fanno sapere quanto Enzo Ferrari sia stato importante per loro. Non solo clienti o tifosi, ma anche gente che pur non avendo avuto contatti con la Ferrari vede nel coraggio di mio padre, nella sua capacit&agrave; di perseguire gli obiettivi un&rsquo;ispirazione per la propria vita. Per me lui era s&igrave; tutto questo, ma aveva anche un lato meno conosciuto che riservava ai suoi affetti, un lato generoso e comprensivo che mi ha fatto sentire in ogni momento della nostra vita. Ogni giorno sono orgoglioso di essere il figlio di Enzo Ferrari e con il mio lavoro e la dedizione alla mia famiglia mi auguro di mettere in pratica i preziosi principi che mi ha insegnato&rdquo;.

Il Presidente della Ferrari ricorda il fondatore, scomparso 27 anni fa: "Un uomo coraggioso e controcorrente".  

Marchionne: Enzo Ferrari un costante punto di riferimento

Per qualcuno i 25 anni che sono passati dalla scomparsa di Enzo Ferrari sono un tempo "generazionale" e magari allora non era ancora nato, ma per altri il ricordo del fondatore della Scuderia &egrave; ancora ben vivo, e questo viene rimarcato anche nel sito Ferrari.com tramite il quale Luca di Montezemolo lo rappresenta cos&igrave;.  &laquo;&Egrave; impossibile riassumere in poche parole che cosa ha rappresentato Enzo Ferrari per me &ndash; ha detto l'attuale presidente. &ndash; A lui, al suo coraggio, alla sua capacit&agrave; di guardare sempre avanti, anche nei momenti pi&ugrave; difficili, devo tantissimo, sia sotto il profilo personale che professionale. Ogni tanto ripenso alla fortuna che ho avuto nell&rsquo;aver conosciuto e nell&rsquo;aver lavorato con uomini come lui e come l&rsquo;Avvocato Agnelli, persone davvero eccezionali e che hanno dato lustro al nostro Paese, in tutto il mondo. Accanto alla mia scrivania a Maranello ho una foto del Fondatore: nei momenti in cui debbo prendere una decisione importante mi capita istintivamente di guardarla e di chiedermi che cosa avrebbe fatto lui&raquo;.  &laquo;L&rsquo;esempio di Enzo Ferrari va tenuto sempre a mente &ndash; ha proseguito &ndash; &Egrave; riuscito a realizzare il sogno di costruire delle automobili straordinarie grazie alla sua determinazione e alla sua passione, caratteristiche che fanno parte del DNA di tutti gli uomini e di tutte le donne che lavorano nell&rsquo;azienda che porta il suo nome. A distanza di venticinque anni, egli sarebbe felice di vedere che cos&rsquo;&egrave; diventata oggi la Ferrari, una realt&agrave; industriale e sportiva unica, che rappresenta un&rsquo;eccellenza italiana e che continua a far innamorare di s&eacute; milioni e milioni di appassionati del Marchio in tutto il mondo&raquo;.  Sul fatto che l'attuale Ferrari sarebbe piaciuta al suo fondatore, insiste anche il figlio Piero, che cos&igrave; lo ricorda: &laquo;Duro ed esigente, come padre e come capo, ma anche capace di gesti di grande generosit&agrave; e di affettuosit&agrave; inaspettate, aspetti questi ultimi che tendeva a nascondere &ndash; ha detto l'attuale vicepresidente della Ferrari. &ndash; Coraggioso e innovatore, sempre con lo sguardo volto al futuro: basti pensare alla decisione di fondare la Scuderia nel 1929, l&rsquo;anno della Grande Crisi, e al progetto di creare una fabbrica di automobili in un&rsquo;Italia che era ancora piena delle macerie della Seconda Guerra Mondiale&raquo;.  &laquo;&Egrave; proprio per quella sua determinazione assoluta a guardare avanti, che gli faceva dire che la Ferrari pi&ugrave; bella era quella che doveva ancora nascere, che mio padre avrebbe amato ci&ograve; che &egrave; diventata oggi l&rsquo;azienda &ndash; ha continuato Piero &ndash; sempre orientata al futuro e all&rsquo;innovazione, che non si lascia tentare dal mercato, come l&rsquo;avrebbe voluta lui. Luca di Montezemolo ha fatto e continua a fare un grande lavoro per mantenere intatte le caratteristiche fondamentali del DNA della Ferrari: ad esempio, avrebbe condiviso pienamente la decisione di voler mantenere la produzione sotto la soglia delle settemila vetture all&rsquo;anno, aumentando per&ograve; i ritorni economici&raquo;.  Parlando invece pi&ugrave; dei rapporti personali: &laquo;Dei tanti ricordi che ho, forse quelli che pi&ugrave; mi sono rimasti nella memoria sono legati ai pranzi della domenica insieme a mia madre&raquo;.  &nbsp;

Nel 25&deg; della scomparsa: "Gli sarebbe piaciuta la Ferrari di oggi"

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