        Dall'Australia all'Austria. Pare facile, togli le ultime tre lettere ed aggiungi una&ldquo;i&rdquo;. Ma al di l&agrave; dell'assonanza, non c'&egrave; nient'altro che possa far coincidere le due cose, e non parliamo delle caratteristiche delle due piste, diversissime. Nel mezzo ci sono quattro mesi e mezzo, quasi cinque, in cui il mondo &egrave; cambiato, ripresentandosi 112 giorni dopo completamente stravolto da una pandemia il cui impatto non abbiamo saputo &ndash; e forse neanche potuto &ndash; prevedere. Ferrari in Austria con la scritta #ForzaAlex! Sar&agrave; l'edizione numero 71 Ma la vita va avanti, si prova a ripartire e quindi eccoci qui. Edizione numero 71 alle porte, un'edizione unica, strana e forse pi&ugrave; imprevedibile di quanto si possa pensare. Perch&eacute; pur nell'immobilit&agrave; assoluta delle monoposto, di cambiamenti ce ne sono stati eccome. La questione Sebastian Vettel &egrave; stata la pi&ugrave; chiacchierata, con un Seb in partenza ed un Carlos Sainz in arrivo alla Ferrari, due piloti costretti a vivere, diversamente dall'Australia, da separati in casa nei rispettivi team. Stesso discorso per Daniel Ricciardo, destinato alla McLaren, non prima di aver onorato il secondo ed ultimo anno di contratto con la Renault. Mondiale F1 2020: i record che potrebbero (non) essere battuti Quali cambiamenti rispetto a Barcellona? Sul fronte sportivo, il filo del discorso si riattacca a quello lasciato in sospeso a Barcellona, antefatto di un Gp d'Australia che poi non &egrave; neanche cominciato. Quindi Mercedes, Red Bull e Ferrari, questo l'ordine del campionato d'inverno, a cui per&ograve; ci sono da aggiungere le considerazioni dovute al lavoro di questi mesi. C'&egrave; chi cambier&agrave; di pi&ugrave;, c'&egrave; chi cambier&agrave; di meno, ma praticamente nessuno andr&agrave; in pista con lo stesso identico materiale previsto per Melbourne, motivo per cui il valore delle forze in campo, gi&agrave; poco chiaro di per s&eacute; a marzo, attende una conferma ufficiale dall'Austria. Pista veloce, tra le medie orarie pi&ugrave; elevate di tutto il campionato, dove si gira in poco pi&ugrave; di un minuto. Binotto: Ferrari aggiornata in Ungheria Attenzione all' "altezza" I tanti tratti veloci e le poche curve potrebbero indurre a catalogare Spielberg come un circuito &ldquo;facile&rdquo;, anche se in verit&agrave; non lo &egrave;, per i piloti e nemmeno per gli ingegneri. Al pilota spetta il compito di interpretare bene un tracciato che, offrendo poche curve, d&agrave; anche meno opportunit&agrave; per rimediare in caso di errore, perch&eacute; se uno esce male da una curva, poi rischia di &ldquo;portarsi dietro&rdquo; l'errore per un buon tratto di pista. Ovviamente cruciale la gestione delle gomme, chiedere al Max Verstappen in rimonta versione 2019 per la conferma. E sono grattacapi mica da ridere anche per gli ingegneri: nella solita questione su un assetto volto a privilegiare i tratti veloci o quelli guidati, nella sempre esasperata ricerca al miglior compromesso, si affianca quello di un aspetto troppe volte tenuto poco in considerazione quando si parla del Red Bull Ring: l'altimetria. L'Alfa Romeo-Sauber si prepara al debutto Il compromesso austriaco Il tracciato di Spielberg si trova infatti oltre i 700 metri sul livello del mare, il terzo in questa classifica dopo l'irraggiungibile Messico (oltre 2000 metri!) e di pochissimo dietro al Brasile. Motivo per cui in Austria essere in grado di raffreddare adeguatamente la monoposto senza soffrire temperature interne troppo elevate non &egrave; scontato: furono questi i motivi che misero ko le due Mercedes nel 2018 e che hanno rallentato le stesse nella passata stagione. Pi&ugrave; si va in alto in termini di quota, minore &egrave; la densit&agrave; dell'aria: ci&ograve; vuol dire che a parit&agrave; di velocit&agrave;, l'aria che investe le monoposto &egrave; minore. A sua volta, questo significa capacit&agrave; di raffreddamento inferiore. Normale dunque che ci torni in soccorso la parola&ldquo;compromesso&rdquo;: aprire di pi&ugrave; gli sfoghi vuol dire diminuire l'efficienza aerodinamica, ma al tempo stesso garantirsi qualche problema in meno sul fronte dell'affidabilit&agrave;. Red Bull, Honda-evo a Spielberg Si riparte C'&egrave; tutto questo nel primo gran premio dell'anno. Un inizio di mondiale strano, tanto strano che sappiamo quando si partir&agrave; senza sapere quando finiremo, con una seconda parte di campionato ancora tutta da fissare. La certezza &egrave; una sola, ma per fortuna importante: torneremo a parlare di gare, di duelli, di DAS, di power unit, di aerodinamica. Dopo sette mesi, sar&agrave; di nuovo Formula 1. Norris: "Tutti in ginocchio in griglia"       

<p>Il mondiale scatter&agrave; da Spielberg, pista dove andremo a conoscere i veri valori delle forze in campo, su un tracciato in cui &egrave; molto importante il raffreddamento</p>

F1, Gp Austria: in cerca di certezze con un occhio alle "quote"

Il team McLaren &egrave; un cantiere in piena attivit&agrave;. L&rsquo;unica certezza sembra essere la Honda e la sede di Paragon. Ma sul fronte piloti (e non solo) tutto appare in corso d&rsquo;opera, almeno a giudicare dai rumors sempre pi&ugrave; insistenti. Le ultime voci che si sono susseguite nel paddock di Suzuka non hanno riguardato il futuro di Jenson Button e Kevin Magnussen, quanto l&rsquo;assetto societario della squadra. Parliamo del team di Formula Uno, non dell&rsquo;attivit&agrave; industriale della McLaren Cars. Il fondo sovrano del Bahrain ed Ojjeh detengono complessivamente il 75% delle quote del team, e sarebbero intenzionati a cedere tutta, o una grossa fetta, di questa dote azionaria. Ron Dennis (che a sua volta detiene il restante 25%) sarebbe da tempo alla ricerca di nuovi investitori, ma senza finora aver ottenuto i risultati sperati. Ojjeh avrebbe a questo punto cercato in prima persona dei finanziatori, parlando con Lawrence Stroll, imprenditore canadese padre di Lance, figlio quindicenne che fa parte del programma Ferrari Driver Academy.  Stroll nel corso dell&rsquo;estate aveva valutato la possibilit&agrave; di acquistare la Sauber, ma l&rsquo;operazione &egrave; poi sfumata alla vigilia del Gran Premio d&rsquo;Italia. Ora ecco sul piatto l&rsquo;opportunit&agrave; di acquisire il controllo della McLaren. Curiosamente la stampa tedesca (Auto Bild) proprio nei giorni scorsi aveva riportato la possibilit&agrave; che Gerhard Berger possa entrare nell&rsquo;orbita McLaren, un&rsquo;ipotesi subito smentita dagli interessati, McLaren inclusa. Ma c&rsquo;&egrave; una coincidenza. Proprio Berger era stato indicato come il nome scelto da Stroll per guidare la Sauber qualora si fosse concretizzata l&rsquo;acquisizione del team svizzero. Una casualit&agrave;?  Roberto Chinchero

Dopo oltre trent&rsquo;anni l&rsquo;imprenditore franco-saudita sarebbe intenzionato a cedere la sua quota azionaria

2 risultati per 'quota'

F1, Gp Austria: in cerca di certezze con un occhio alle "quote"

McLaren: Mansour Ojjeh pronto a lasciare