        Al Nurburgring lo scorso anno &egrave; arrivata la prima, grande affermazione del progetto Ferrari 296 GT3. A Daytona si &egrave; scritta un'altra pagina di storia. Trionfo di Risi Competizione in Classe GTD Pro al quale sommare il doppio podio di AF Corse e Conquest Racing in GTD, seguiti da Triarsi Competizione. "&Egrave; incredibile. Anzitutto, credo che abbiamo meritato questa vittoria, rincorsa a lungo. In due occasioni abbiamo concluso al secondo posto, poi quella tra Ferrari e Risi Competizione &egrave; una collaborazione di lungo corso. Ci sono stati molto vicini, a noi e agli altri piloti, ma non eravamo mai riusciti a ottenere la vittoria. Finalmente ce l'abbiamo fatta", la parole di Alessandro Pier Guidi. Arriva una vittoria in GTD Pro autorevole e con margine sugli avversari. Ci sono Porsche e BMW sul podio, proprio la M4 GT3 di Paul Miller Racing &egrave; stata la rivale che ha provato a scalfire il dominio della 296 GT3 di Risi Competizione. "Le immagini successive alla bandiera a scacchi sono incredibili, tutti in pianto, felici, io ho dato un grande abbraccio a Giuseppe (Risi; ndr), per tutta la passione che ci mette. Si &egrave; davvero meritato questo risultato". 24 Ore di Daytona, Porsche in volata: "Vittoria della tattica e della guida" Ferrari, finalmente il gradino pi&ugrave; alto del podio Parole sulle quali Davide Rigon aggiunge: "Sono felicissimo di aver finalmente vinto la gara che ogni anno inaugura la stagione. Finora ero salito sul gradino pi&ugrave; alto del podio solamente alla 24 Ore di Spa-Francorchamps, mentre qui a Daytona avevo concluso tre volte secondo.  Questo risultato, per me &egrave; un sogno che si realizza. Abbiamo preparato questa prova con grande attenzione a ogni dettaglio, in un percorso d&rsquo;avvicinamento che &egrave; iniziato un anno fa, quando portammo al debutto la nuova 296 GT3. Come ho vissuto l&rsquo;ultima ora della 24 Ore? Come spesso capita nell&rsquo;IMSA il risultato era ancora aperto nonostante la grande prestazione che avessimo mostrato sino a quel momento. La tensione &egrave; stata impressionante come la gioia che ho provato quando Daniel (Serra; ndr) ha tagliato il traguardo". Coletta: ripagato il lavoro enorme dei tecnici Daytona un anno dopo &egrave; tutto un altro racconto per il progetto 296 GT3, come ricorda Antonello Coletta. &nbsp;&ldquo;Il successo alla 24 Ore di Daytona, un anno dopo il difficile debutto della 296 GT3 avvenuto proprio su questa pista, &egrave; un risultato straordinario che ripaga dell&rsquo;enorme lavoro dei nostri ingegneri, dei nostri partner tecnici e di tutte le squadre e i piloti che hanno lavorato duramente per portare la 296 GT3 al livello di competitivit&agrave; che ha dimostrato oggi, ma che gi&agrave; lo scorso anno aveva lasciato intravvedere.  L&rsquo;affidabilit&agrave; delle cinque vetture che hanno affrontato la gara &egrave; stata impeccabile e vederle tutte tagliare il traguardo &egrave; una grande soddisfazione.&nbsp;Abbiamo vinto un&rsquo;altra 24 ore, la terza nell&rsquo;ultimo anno dopo quella di Le Mans con la 499P e quella del N&uuml;rburgring proprio con la 296 GT3, un risultato che conferma Ferrari come regina dell&rsquo;endurance. Siamo molto contenti per Giuseppe Risi che &egrave; tornato a vincere, dopo molti anni. Giuseppe &egrave; una persona che ha speso la vita nelle corse, per la Ferrari, e vincere la 24 Ore di Daytona &egrave; un riconoscimento importante alla grande passione che lui e il suo team mette nelle competizioni. In generale, tutti i team sono stati encomiabili, anche se nella classe GTD alcuni episodi hanno impedito di ottenere una doppietta che sarebbe stata fantastica. Avere per&ograve; due vetture sul podio &egrave; un risultato davvero positivo che deve farci essere orgogliosi ed &egrave; la testimonianza che la 296 GT3 ha iniziato a raccogliere l&rsquo;eredit&agrave; della 488 GT3&ldquo;. Vogliono la Ferrari 499P in gara a Daytona!       

<p>A un anno dal debutto della 296 GT3 alla 24 Ore di Daytona - e con il successo del team Frikadelli al Nurburgring - per la Ferrari arriva il successo con Risi Competizione</p>

Ferrari, è impresa alla 24 Ore di Daytona con la 296 GT3

        Prima, tante rosse, bandiere, a spezzare l'ora di qualifica e i tentativi di migliorare quel 3'25"485 di Kamui Kobayashi, riferimento. Poi, due Rosse, Ferrari 499P, a centrare l'ingresso in Hyperpole dalle posizioni pi&ugrave; belle tra tutte. Antonio Fuoco realizza il miglior tempo nella prova di qualifica del mercoled&igrave;, Alessandro Pier Guidi gli &egrave; in scia a 2 decimi. Cos&igrave;, #50 e #51, in un'apertura di 24 Ore di Le Mans 2023 che non potrebbe essere migliore per i tifosi Ferrari e per alimentare il sogno. La lotta vista sul giro secco e veloce &egrave; reale tra Ferrari, Toyota e Porsche non troppo distante. "&Egrave; stata una qualifica molto intensa, per tutte le bandiere rosse che ci sono state durante la sessione. La squadra le ha gestite molto bene e abbiamo ottenuto un'altra pole position", commenta Antonio Fuoco. "&Egrave; una bellissima sensazione al momento ma sappiamo che dobbiamo lavorare e spingere in vista della Hyperpole. Ci godiamo il momento, ora testa bassa e al lavoro per le libere 2". Due Ferrari, due Toyota, due Porsche e due Cadillac, i migliori protagonisti finora del WEC trovano tutti la via della Hyperpole in Classe Hypercar. Resta fuori, non senza sorpresa, Porsche con la 963 #6; diverse le valutazioni sulle due Peugeot, le Glickenhaus, la Cadillac del team Action Express e Floyd Vanwall.  Libere 2 con Porsche davanti Messa da parte la qualifica 1, tormentata dalle interruzioni con bandiere rosse e dal traffico delle 62 macchine in pista delle tre Classi, a Le Mans &egrave; scesa la notte, scenario per il turno di prove libere 2. Il lavoro delle squadre &egrave; tornato sulla messa a punto in chiave gara. Porsche con la #6 di Estre-Lotterer-Vanthoor ha fissato il riferimento delle tre ore di attivit&agrave; in 3'28"878, al giro 17 dei 24 percorsi. Molti giri per tutti i team di Classe Hypercar, con l'eccezione delle due Cadillac, all'attivo 19 e 20 passaggi con Bamber-Lynn-Westbrook e Derani-Sims-Aitken. Ferrari ha coperto 29 giri con la #51, 28 con la #50. Toyota ben 31 tornate con Conway-Kobayashi-Lopez.&nbsp; GTE Am, 5 su 8 sono Ferrari  Non solo Hypercar, per&ograve;, &egrave; la 24 Ore di Le Mans 2023 e non brilla solo in Hypercar la Ferrari. In Classe GTE Am si contano 5 Ferrari 488 GTE Evo tra le prime 8 macchine. AF Corse piazza la #83 di Perez Companc-Rovera-Wadoux davanti a tutti con il 3'51"877, tempo 37 millesimi pi&ugrave; rapido della AF Corse #54 di Flohr-Castellacci-Rigon. A seguire la Corvette di Catsburg-Keating-Varrone, protagonisti nel turno di libere 1 di un incidente a Tertre Rouge, con l'argentino Varrone al volante. &ldquo;Ovviamente sono molto contento per il miglior tempo realizzato perch&eacute; ci permette di accedere alla Hyperpole. Sono soddisfatto anche della vettura perch&eacute; dopo alcuni problemi sofferti durante la prima sessione di libere, siamo riusciti a trovare il bilanciamento corretto: abbiamo adottato alcune soluzioni che ci saranno utili per la gara&rdquo;, l'analisi di Alessio Rovera dopo la qualifica.&nbsp;  &ldquo;&Egrave; stata una sessione molto serrata e stressante, con diverse bandiere rosse che hanno spezzato il ritmo", racconta Davide Rigon. "Sono per&ograve; molto contento di essere riuscito a fare un bel giro, pulito, con il mio secondo set di gomme nuove, che mi ha permesso di conquistare la Hyperpole. Adesso continuiamo a lavorare con il team e i compagni di squadra, stiamo preparando la gara molto bene e sono davvero soddisfatto della vettura&rdquo;. Saranno in Hyperpole anche la Aston Martin di Ort by TF, la Ferrari di Kessel Racing #57, la Aston di GMB Motorsport e le Ferrari di AF Corse #21 e la #74 di Kessel Racing. LMP2, distacchi minimi  In Classe LMP2, il team Jota guida un pacchetto di macchine separate da distacchi irrisori. Heinemeier Hansson-Rasmussen-Fittipaldi precedono il team WRT #41 di Andrade-Deletraz-Kubica di appena 42 millesimi. Prema Racing &egrave; terza a 42 millesimi con Pin-Kvyat-Bortolotti. Vector Sport #10 &egrave; ad appena 234 millesimi, stesso distacco rimediato da Idec Sport #48. A tre decimi si qualifica in Hyperpole Cool Racing #47, con l'accesso alla sessione decisiva di qualifica anche per la #9 di Prema a 6 decimi e la #14 di Nielsen Racing, staccata di 7 decimi. Tutti i tempi della Qualifica 1 alla 24 Ore di Le Mans 2023       

<p>Antonio Fuoco ottiene il miglior tempo, le due Ferrari accedono in Hyperpole in Classe Hypercar. In Classe LMP2 distacchi minimi, tra le GTE Am cinque Ferrari ai primi 8 posti</p>

24 Ore di Le Mans 2023, qualifica nel segno del Rosso

Non lo diciamo da oggi che le gare endurance propongono gi&agrave; da tempo competizioni tutt'altro che noiose, ma quest'ultima 6 Ore di Spa-Francorchamps, seconda prova del Mondiale WEC 2016, alza ancor di pi&ugrave; la media della spettacolarit&agrave; sportiva e tecnica. Cos&igrave; dopo il dominio delle Porsche 919-H nelle qualifiche e un'ottimo passo in gara delle Toyota TS050, alla fine a vincere &egrave; l'Audi numero 8 guidata da Oliver Jarvis, Loiic Duval e Lucas Di Grassi. Quelli che per i problemi iniziali nelle prove libere sembravano "in ritardo" con la preparazione alla gara.  Una gara con clima inaspettatamente sereno e alte temperature, questa, quindi con condizioni praticamente ideali fin dal via. Dove Hartley sulla Porsche n.1 ha tenuto il comando, mentre dietro le Toyota si erano ben allineate all'interno della prima curva, ma non hanno potuto resistere all'allungo di Lieb (Porsche n.2), Di Grassi (Audi n.8) e Treluyer (Audi n.7). Quindi con una sciorinata di due Porsche, due Audi e due Toyota, sembravano riproposti i valori visti in qualifica. Invece bastano pochi giri perch&eacute; le Toyota comincino a mostrare un ottimo passo gara: sulla numero 5 Buemi va a ingaggiare una gran lotta con Di Grassi, che risponde a un primo sorpasso risuperando passando sull'erba, per poi cedere a un attacco all'esterno della Bus Stop.  Lieb con la Porsche n.2 comincia ad accusare problemi di potenza che continueranno per il resto della gara, poi gestendo diversamente i primi pit-stop (non cambiano gomme) Buemi passa al comando con la Toyota. Bernhard passato a guidare la Porsche n.1 si fa sotto, ma mentre attacca fora una gomma e deve rientrare ai box. Sale Webber, ma anche lui fora nuovamente e per i danni la macchina (anche all'apparato elettrico) dovr&agrave; sostare a lungo, perdendo una cinquantina di giri.  La gara sembra stabilizzarsi con la Toyota n.5 al comando, aumentando per di pi&ugrave; progressivamente il suo vantaggio, ma la numero 6 comincia ad accusare un problema: si parla di perdita d'olio, viene sistemata e rimandata in pista, ma l'avaria si ripete causandone lo stop. Mancano meno di 2 ore al termine quando dalla Toyota guidata in quel momento da Nakajima comincia ad uscire del fumo dallo scarico, che si intensifica sempre pi&ugrave;: il giapponese prende la via dei box e l&igrave; si fermer&agrave;. Cos&igrave; passa in testa l'Audi n.8 per starci fino alla bandiera a scacchi. Davanti alla Porsche n.2 di Dumas-Jani-Lieb e soprattutto alla Rebellion che ottiene nuovamente il podio grazie alla n.13 di Imperatori-Kraihamer-Tuscher che precede la n.12 di Heidfeld-Prost-Piquet.  Ci&ograve; non significa che non sia successo altro, fra le diverse categorie in gara. Per esempio in GTE c'&egrave; la sfida fra le due Ferrari 488 di AF Corse, quasi sempre davanti al resto del gruppo soprattutto dopo l'ottima partenza di Gimmi Bruni. Purtroppo proprio quasi in vista del traguardo la sua n.51 cede mentre &egrave; alla guida James Calado, e ne approfittano Davide Rigon e Sam Bird che comunque erano sempre nei paraggi. Penalit&agrave;, problemi e incidenti - come quello a Thiim che si cappotta dopo essere stato mandato contro le protezioni da una LMP2 - colpiscono le Aston Martin Vantage, la prima delle quali &egrave; terza con Stanaway-Rees-Adam.  Se ne avvantaggiano le Ford GT, con Franchitti-Priaulx-Tincknell secondi, ma l'altra vettura del Ganassi team &egrave; protagonista di un episodio drammatico, fortunatamente pi&ugrave; alla vista che nei fatti. &Egrave; quando Stefan Mucke rientra in pista dopo che in una quarantina di minuti erano stati risolti i precedenti problemi al turbo della sua numero 66. Pochi chilometri, poi quando arriva all'Eau Rouge la macchina sbanda e picchia violentemente contro le protezioni, fermandosi in mezzo alla pista. Safety car, pilota in infermeria, ma tutto si risolve con ferite soltanto superficiali.  L'episodio per&ograve; riaccende la competizione quando manca un'ora circa alla conclusione. Restando fra le GTE, si riavvicinano i protagonisti della classe Am: Perrodo (sulla Ferrari n.83 con Aguas e Collard) non riesce a contenere la pressione di Pedro Lamy, che va a vincere sull'Aston Martin che condivide con Paul Dalla Lana e Mathias Lauda. Nella bagarre salgono momentaneamente secondi Long-HeinemeierHansson-AlQubaisi con la Porsche, ma poi si fermano e cos&igrave; va sul podio la Corvette di Paolo Ruberti, con Ragues e Yamagishi.  Ancor pi&ugrave; rocambolesca la LMP2. Intanto la SMP BR01 n.37 si evidenzia subito come la pi&ugrave; bersagliata: in partenza mentre guida Petrov viene subito toccata, danneggiata e mandata in testacoda; poi viene tamponata da Conway (che rimedia danni e un drive-through) mentre lotta con Di Grassi in LMP1. Le "interferenze" delle LMP1 continueranno: prima Fassler tampona Menezes sulla Signatech Alpine (danni e drive-through anche per lo svizzero) poi a sua volta Kraihamer centra la Manor Oreca di Graves, sempre alla staccata della Source. Da notare che le due LMP2 stavano lottando per il primo posto di classe. Infine, dopo il restart successivo all'incidente di Mucke, "Pipo" Derani ha un'esitazione nel doppiare la Ford GT e Nicolas Lapierre scavalca entrambi con un gran sorpasso all'esterno, vincendo assieme a Gustavo Menezes e Stephane Richelmi. Mentre &egrave; 3&deg;, Albuquerque tocca l'Audi di Fassler che gli taglia la strada in frenata, e cos&igrave; sul podio a Derani-Dalziel-Cumming si aggiungono Merhi-Bradley-Rao.  Infine, come piccola curiosit&agrave; aggiuntiva, nell'ultimo giro c'&egrave; stata un'inconsueta sfida: quella fra Buemi e Hartley per il&hellip; 26&deg; posto! In realt&agrave; lo svizzero ha fatto compiere l'ultimo giro alla Toyota n.5 con azionamento solo elettrico per poter tagliare il traguardo e potersi classificare (ai fini del punteggio). Impresa che &egrave; riuscita anche alla Porsche n.1 che ha "tirato" pur dopo gli inconvenienti iniziali per cercare di effettuare il 70% di gara minimo necessario: ci sono riusciti per un soffio.  Maurizio Voltini       

Jarvis-Duval-DiGrassi e (in GTE con la Ferrari) Rigon-Bird si aggiudicano una seconda prova del Mondiale Endurance ricca di colpi di scena

WEC, Spa: 6 Ore mozzafiato, vince l'Audi

Nessuno tiene il passo di Timo Bernhard nelle qualifiche a Spa, seconda prova del Mondiale Endurance WEC, dove porta in pole la Porsche n.1 che condivide con Mark Webber e Brendon Hartley. Il tedesco &egrave; riuscito a precedere di 8 decimi (1'55"793 di media contro 1'56"590) l'altra 919-H portata in qualifica da Neel Jiani e Marc Lieb (in equipaggio con Romain Dumas). Mentre il terzo posto viene agguantato dalla Toyota TS050 n.6 che nelle mani di Stephane Sarrazin (pi&ugrave; Kamui Kobayashi e Mike Conway) ottiene la media di 1'57"698.  La sessione &egrave; stata interrotta da una bandiera rossa per via di un contatto fra la CLM Rebellion di Rossiter e la Ligier LMP2 di Albuquerque. Al rientro in pista, per problemi di traffico ed errori Marcel Fassler non &egrave; riuscito a replicare il 3&deg; tempo che aveva ottenuto Andr&eacute; Lotterer, e cos&igrave; l'Audi R18 n.7 (con Benoit Treluyer) &egrave; scesa al 6&deg; posto dietro all'Audi n.8 portata in seconda fila da Loic Duval (pi&ugrave; Lucas Di Grassi e Oliver Jarvis) una volta risolti i problemi avuti nelle prove libere, e alla seconda Toyota di Kazuki Nakajima, Sebastien Buemi e Anhony Davidson.  Nella classe GTE ripetono la prestazione di Silverstone Davide Rigon e Sam Bird, portando nuovamente in pole la Ferrari 488 n.71 con il tempo medio di 2'17"644 contro il 2'17"961 dell'altra macchina by AF Corse di Gimmi Bruni e James Calado. &Egrave; invece Richie Stanaway a portare al terzo posto l'Aston Martin Vantage V8 n.97 che condivide con Fernando Rees e Jonathan Adam, staccato di soli 26 millesimi dalla Ferrari n.51. Seguono le due Ford GT di Pla-Mucke-Johnson e di Priaulx-Franchitti-Tincknell, con tutti i primi 5 racchiusi in nemmeno 1 secondo di distacco. A livello cronometrico &egrave; da segnalare pure l'omogeneit&agrave; prestazionale dei primi, con Rigon a 2'17"632 e Bird a 2'17"657: una differenza minima.  Fra le GTE Am si &egrave; messo in evidenza Paul Della Lana con l'Aston Martin guidata assieme a Pedro Lamy e Mathias Lauda, mentre il LMP2 a svettare &egrave; stata la Oreca del team G-Drive con Ren&eacute; Rast, Roman Rusinov e Nathanael Berthon. La 6 Ore di Spa-Francorchamps si correr&agrave; domani (sabato) dalle ore 14,30 alle 20,30 italiane.  Maurizio Voltini   

In prima fila l'altra 919-H di Jani-Lieb, Toyota terza con Sarrazin davanti all'Audi di Duval. Primi in GTE ancora Rigon-Bird con la Ferrari

WEC: Porsche e Bernhard in pole a Spa

Questo&nbsp;&egrave; il primo scatto che immortala la Ferrari SF16-H in pista a Barcellona&nbsp;domenica pomeriggio. Doveva essere un filming day a porte rigorosamente chiuse, chiusissime. Circuito Montmel&ograve; sprangato, nessun giornalista o fotografo ammesso all'interno per evitare fughe di notizie e immagini. Invece bravissimi i tedeschi di Auto Motor und Sport a impadronirsi di questo scatto che mostra la Ferrari SF16-H in azione di coda.  Nell'immagine la Ferrari &egrave; ripresa da dietro: si&nbsp;vede bene la nuvola di aria rarefatta&nbsp;sotto l'alettone, un effetto ottico dovuto al calore dei gas di scarico. Sotto il grosso terminalesi nota&nbsp;quello pi&ugrave; piccolo della valvola waste gate. Al volante&nbsp;non c'&egrave; Kimi Raikkonen, come sembrerebbe dal casco, ma Davide Rigon il collaudatore dle team che ha guidato nel pomeriggio dopo che Vettel aveva percorso alcuni giri in mattinata.    Essendo un filming day, cio&eacute; giornata adibita alla realizzazione di filmati pubblicitari, i piloti potevano percorrere soltanto 100 km che significano 21 giri del circuito di Montmel&ograve;, ma non consecutivi: al&nbsp;massimo 3 di seguito, poi per regolamento &egrave; necessario fermarsi al box. Per questo motivo, dopo il primo "assaggio" di Vettel, si &egrave; deciso di far guidare Rigon per espletare le pratiche video.  I test sono stati percorsi senza apparenti problemi tecnici, la macchina non ha subito rallentamenti o guasti; il cielo &egrave; stato epr tutta la giornata quasi&nbsp;sereno ma piuttosto ventoso e la temperatura&nbsp;non &egrave; salita oltre i 14 gradi.  Vettel torner&agrave; in pista lunedi 22 per la prima sessione&nbsp;di test: guider&agrave; la SF16-H i primi&nbsp;due giorni, lunedi e martedi;&nbsp;e dal mercoledi verr&agrave; sostituito da Raikkonen per i due giorni successivi. Altri team preferiscono alternare i piloti&nbsp;ogni giorno e la Ferrari aveva fatto cos&igrave; anche lei l'anno scorso. Quest'anno invece il cavallino&nbsp;ha scelto di far fare due giorni consecutivi a ogni pilota per non modificare&nbsp;troppe volte ogni sera l'abitacolo, la posizione di guida e il set up della macchina che evidentemente i due piloti adattano in modo diverso.  (foto Auto Motor und Sport)

La prima foto della SF16-H nel collaudo svoltosi domenica a Barcellona. Al volante si sono alternati Vettel e Rigon 

La nuova Ferrari in pista a Barcellona!

La quinta edizione della 12 Ore del Golfo, disputatasi ad Abu Dhabi, ha visto gli l'Italia protagonista. La corsa &egrave; infatti stata vinta dalla Ferrari 458 Italia della Kessel Racing, guidata da Michal Broniszewski, Giacomo Piccini e Davide Rigon, che hanno interrotto il dominio Mercedes. Broniszewski, Piccini e Rigon hanno dovuto battagliare a lungo con la SLS AMG della Black Falcon, condotta da Al Qubaisi, Bleekemolen e Engel che sembravano i favoriti.  A causa di un problema tecnico, per&ograve;, la Mercedes della Black Falcon &egrave; stata costretta a rientrare ai box, perdendo 10 giri e dovendo dire addio sia alle possibilit&agrave; di vittoria, sia al podio. Al Qubaisi, Bleekemolen e Engel non sono andati oltre il settimo posto finale. Per loro una gara da archiviare e dimenticare in fretta.  A circa otto minuti dalla bandiera a scacchi, la corsa &egrave; stata interrotta a causa di uno spettacolare incidente (per fortuna senza conseguenze per i piloti), in cui sono state coinvolte due Ferrari 458 Italia: la seconda macchina della Kessel Racing e quella del Black Pearl Racing. In quel momento la 458 Italia di Broniszewski, Piccini e Rigon era in testa. La Ferrari si &egrave; cos&igrave; aggiudicata una importante classica di fine anno del panorama Endurance. Secondo posto per la Mercedes SLS AMG di di Al Faisal, Haupt e Buurman. Terzo posto per l'Aston Martin di Turner, Al Harty e Adam.  Da segnalare la presenza di Loris Capirossi (sempre pi&ugrave; presente alle competizioni auto), insieme a Cadei e De Bernardis. L'equipaggio &egrave; giunto secondo secondo nella nella classe Gentleman, vinta da Gitlin, Lyons e Zanuttini.  Riccardo Piergentili

La Ferrari 458 affidata a Broniszewski, Piccini e Davide Rigon si aggiudica la corsa davanti alla Mercedes SLS AMG di Al Faisal, Haupt e Buurman.

12 Ore del Golfo: Ferrari batte Mercedes

Fra gli episodi che hanno caratterizzato la scorsa 6 Ore di Spa-Francorchamps, seconda prova del WEC, c'&egrave; stato anche il doppio testacoda alla chicane Bus Stop che ha coinvolto la Ferrari n.71 del nostro Davide Rigon alle prese con una Porsche doppiata. Un incidente che Gimmi Bruni ha dovuto driblare assieme a un prototipo LMP subito dopo, e che ha determinato uno stop&amp;go di 5 secondi per il pilota veneto. Come mai?  &laquo;Dopo l'urto con la Porsche ho deciso di rientrare subito - ci spiega Rigon - perch&eacute; avevo toccato sia il cordolo a destra che la sua ruota posteriore a sinistra, in modo da controllare che non ci fossero danni come una gomma bucata: non volevo essere costretto a fare tutto un giro di 7 km in quelle condizioni. L'ingresso box &egrave; proprio l&igrave;, ma per evitare di fare una specie di "contromano" ho tagliato la riga bianca con due ruote, e per questo sono stato penalizzato, nonostante abbia cercato di fare tutto con la massima sicurezza possibile. I commissari sono stati molto fiscali, e dopotutto &egrave; giusto perch&eacute; si tratta di un campionato mondiale, per&ograve;&hellip;&raquo;.  Per&ograve;? &laquo;Beh, al briefing ci era stato detto che al via non si poteva superare prima della "starting line" e invece due avversari mi hanno passato alla chicane, ma verso di loro non &egrave; stato fatto nulla nonostante sia andato in direzione gara a farlo presente. Il fatto &egrave; che queste cose ti rovinano molto lo stint, perch&eacute; le macchine sono molto livellate come prestazioni e quando sei in coda a qualcuno perdi carico anche con le GT. In pi&ugrave; lo stop&amp;go ci &egrave; stato dato un'ora e mezza dopo l'incidente, e anche questo ha scombinato la strategia. Ma tutto questo ci servir&agrave; per il futuro, anche come stimolo&raquo;.  Insomma, fra le altre cose ci confermi che le gare sono molto "tirate". &laquo;Il livello &egrave; altissimo, anche fra le GT e non solo fra le LMP1: non puoi permetterti di sbagliare "una virgola". Proprio per questo, pensare che siamo arrivati settimi nonostante tutti questi problemi, &egrave; incoraggiante. Abbiamo un ottimo potenziale, da tutti i punti di vista. Pensavamo che in gara le Aston Martin e le Porsche ci potessero staccare subito per via della maggior velocit&agrave; di punta, invece abbiamo tenuto un ottimo passo, abbiamo usato bene le gomme e abbiamo lottato. Anche l'incidente in s&eacute; non avrebbe significato molto, perch&eacute; era previsto il mio pit-stop solo tre giri dopo. Oltretutto ricordo che ero gi&agrave; 2&deg; e con quel pit eravamo sicuri avremmo guadagnato qualcosa sul primo: eravamo competitivi e non ci trovavamo l&igrave; per caso. Ripeto: siamo molto contenti del nostro potenziale in gara, sia io e James che Gimmi e Tony. Meglio sapere che sei arrivato indietro per un incidente, che non perch&eacute; "non ne hai"&hellip;&raquo;.  Insomma, pare proprio che tu e Calado siate ben amalgamati come equipaggio e addirittura competitivi pure contro due "mostri sacri" come Bruni e Vilander&hellip; &laquo;Non sono io a poterlo dire, ma se qualcuno da fuori comincia a pensare cos&igrave;, non mi lamento. Va per&ograve; detto che rispetto a loro mi accorgo che dobbiamo ancora imparare in quanto a esperienza. Loro sono davvero molto bravi e soprattutto completi, hanno un'ottima visione di gara e si capisce quanta pratica hanno alle spalle. Per quanto riguarda me stesso, ho trovato un ottimo affiatamento con Calado: ci fidiamo l'uno dell'altro e devo dire che se James l'anno scorso ha fatto degli errori, quest'anno sta invece lavorando molto bene. Insomma, come equipaggio siamo a posto&raquo;.  Quindi si pu&ograve; guardare a Le Mans con un certo ottimismo? &laquo;Il potenziale c'&egrave; sicuramente, anche se non nascondo che il Balance of Performance ci sia un po' sfavorevole. Ma non siamo troppo preoccupati, anche se speriamo tolgano qualcosa all'Aston Martin: finora per fortuna hanno sempre fatto qualche errorino, e perdono sul misto quello che guadagnano sui rettilinei, ma se si metteranno a posto&hellip; Ripeto che nelle GT &egrave; tutto tirato all'osso, per cui basta poco&raquo;.  Insomma, a sentirti non pare che per un ex-formulista come te, le Gran Turismo siano qualcosa di limitante. &laquo;Al contrario, sono una categoria combattutissima e molto stimolante per un pilota. Piuttosto che vivacchiare fra le monoposto, suggerirei a molti miei colleghi di farci un pensierino. E giusto per dire una cosa che mi ha colpito positivamente, qui a Spa le tribune erano piene (oltre 50.000 spettatori; ndr) con un pubblico che mi ha sorpreso anche per competenza e per come sapessero tutto di tutti, anche sui piloti meno popolari&raquo;.  Maurizio Voltini     

Preso di mira da doppiati e commissari all'ultima 6 Ore, ma l'accoppiata con Calado &egrave; positiva

WEC: Rigon contento in prospettiva dopo Spa

In una gara quasi drammatica, che ha visto l&rsquo;uscita di ben 20 safety car in 12 ore, Bathurst ha visto l&rsquo;episodio decisivo proprio all&rsquo;ultimo restart. Quando mancavano solo 4minuti di gara, Katsumasa Chiyo sulla Nissan GT-R n.35 ha beffato prima Vanthoor sull&rsquo;Audi R8 n.15 e poi Bell sulla Bentley n.10, e cos&igrave; nel giro di un paio di curve ha preso il comando per non lasciarlo pi&ugrave; fino alla bandiera a scacchi, dando quindi la vittoria alla compagine giapponese assieme a Florian Strauss e Wolfgang Reip.  L&rsquo;Audi esce come grande sconfitta dopo aver dominato gran parte della gara a suon di giri record, con Vanthoor che solo all&rsquo;ultima curva riesce a recuperare un secondo posto amaro per lui, Mapelli e Winkelhock; ma era scivolato 4&deg; nella lotta con Bell e Mucke, quest&rsquo;ultimo sull&rsquo;Aston Martin n.97 (assieme a O&rsquo;Young e MacDowall). Quinta e ultima a pieni giri la Mercedes SLS n.36 di LeBrocq (con Muscat e Canto) mentre Andrea Montermini riesce a portare al traguardo sesta la Ferrari 458 n.49 (con Simonsen e Loberto) precedendo la Lamborghini Gallardo n.32 di Russell-Lago-Owen e la Ferrari 458 n.33 di Vilander-Griffin-WangSun.  Per le altre Ferrari &egrave; stata una gara &ldquo;maledetta&rdquo;: la n.77 di AF Corse era fra i primi con Rugolo-Rigon-Wyatt, ma &egrave; stata eliminata (mandata in testacoda contro il muretto) dalla Mercedes di Canto, mentre si era in regime di safety car. Sorte simile per la Ferrari n.29 su cui correva Ivan Capelli, tamponata duramente dall&rsquo;Audi n.55 sempre durante una neutralizzazione. Gli errori, gli incidenti, i testacoda e le penalizzazioni sono stati davvero numerosi su questo tracciato molto difficile e sul quale si &egrave; corso quasi sempre a filo di paraurti e a pieno gas, tanto da portare al record di ben 20 interventi della safety car e all&rsquo;arrivo al traguardo di sole 17 delle 27 GT3 partite (su oltre 50 concorrenti totali), ma nessuno si &egrave; fatto davvero male.  Qui i nostri servizi sulle qualifiche e sulla presentazione della 12 Ore di Bathurst, oltre al video degli ultimi 4 emozionanti minuti di gara.  Maurizio Voltini   

In una gara con 20 safety car, decisiva la mossa di Chiyo su Vanthoor (Audi) e Bell (Bentley). Montermini 6&deg; e primo tra le Ferrari

Bathurst 12H: la Nissan all'ultimo restart

L&rsquo;Audi sembra avere tutte le intenzioni di rifarsi dello scarno risultato dello scorso anno alla 12 Ore di Bathurst, cos&igrave; dopo aver portato ben 7 R8 LMS ultra a competere nella classe GT3, inizia piazzandone una in pole position: la numero 15 di Laurens Vanthoor (in equipaggio con Mapelli e Winkelhock) che grazie al tempo record di 2&rsquo;02&rdquo;5521 realizzato a 3 minuti alla fine, si aggiudica anche l&rsquo;annesso trofeo dedicato ad Allan Simonsen. Questo poco prima che uscisse la bandiera rossa per un incidente, con la Mercedes SLS n.7 andata a sbattere alla &ldquo;Cutting&rdquo;.  Sui poco pi&ugrave; di 6 km del circuito di Monte Panorama, le qualifiche sono state disputate in due tempi: prima una sessione aperta a tutti di 1 ora, quindi 20 minuti in cui le 27 vetture GT3 della classe A se la sono giocata da sole, senza troppo traffico. Nella prima fase - anche questa con una bandiera rossa di 13 minuti causata da un incidente sempre alla curva Cutting da parte di una Mazda - era stata un&rsquo;altra Audi a svettare, la n.9 guidata da Mies, proprio davanti a Vanthoor e alla Ferrari n.77 dell&rsquo;AF Corse. Nel turno decisivo, quest&rsquo;ultima &egrave; stata la migliore delle Ferrari con il 4&deg; tempo ottenuto da Rugolo (in equipaggio con Rigon e Wyatt) dietro alla Lamborghini Gallardo di Russel (che corre con Lago e Owen) e alla Nissan GT-R di Chiyo (1&deg; fra gli &ldquo;Am&rdquo; con Strauss e Reip) prima che questi andasse in testacoda alla Cutting, danneggiando il retrotreno cos&igrave; da doversi fermare ai box negli ultimi 10 minuti.  Per quanto riguarda gli italiani in gara, oltre a Mapelli, Rugolo e Rigon abbiamo Andrea Montermini sulla Ferrari n.49, che per&ograve; si &egrave; fermata in pista e si ritrova senza tempo, e Ivan Capelli sulla n.29, qualificata 25esima. Da segnalare che uno dei protagonisti dell&rsquo;anno scorso, la McLaren n.59 (Quinn-Quinn-Estre), ha visto la sostituzione del motore durante la notte per problemi elettrici, arrivando a ottenere l&rsquo;8&deg; tempo dietro all&rsquo;Aston Martin di Mucke, alla Ferrari di Vilander e alla Mercedes di LeBrocq-Muscat-Canto. Chiudono la top ten l&rsquo;Audi di Cini e la Bentley di Kane.  Insomma, lotta aperta per vari modelli di macchina (cui si aggiungono un paio di Porsche) per la 12 Ore di Bathurst che partir&agrave; alle 6 di domenica mattina, quando in Italia saranno le ore 20 di sabato sera.  Qui la presentazione della gara.  Maurizio Voltini  

Tempo record di Vanthoor che precede Lamborghini, Nissan e Ferrari per la 12 Ore che parte stasera a Mount Panorama

Audi in pole a Bathurst

Si corre questo fine settimana la 12 Ore di Bathurst, classica gara sul circuito semistradale di Mount Panorama a 200 km ovest di Sidney. Oltre 50 le macchine presenti, fra le quali ben 29 nella Classe A, vale a dire la GT3. Qui troveremo 87 piloti di notevole livello, da Toni Vilander a Mika Salo, e anche un po&rsquo; di italiani. Mentre Max Papis purtroppo non &egrave; riuscito ad accordarsi, abbiamo presenti Davide Rigon e Michele Rugolo sulla Ferrari 458 n.77 di AF Corse (con Wyatt) e Marco Mapelli sul&rsquo;Audi R8 n.15 del team Phoenix (con Vanthoor-Winkelhock), ma con le Ferrari 458 dei team Vicious Rumour e Pirelli anche Andrea Montermini sulla n.49 (con Simonsen-Loberto) e Ivan Capelli sulla n.29 (con Manolios-Miller).  Da quando sono state ammesse le GT, nel 2011, la gara australiana ha visto accrescere ulteriormente la sua popolarit&agrave;, tanto che quest&rsquo;anno l&rsquo;Audi ha deciso di partecipare con ben 7 R8 ultra. Si corre dalle 6 del mattino fino alle 18 di sera di domenica (quando in Italia saranno le 20 di sabato e le 8 di domenica), per cui il caldo aumenter&agrave; le difficolt&agrave; di una corsa gi&agrave; piuttosto impegnativa per via del tracciato. Questo &egrave; ricavato anche da una parte di strade e non perdona errori: lunga 6,1 km, la pista presenta una differenza altimetrica di 174 metri e due rettilinei considerevoli di 1,1 e 1,9 km a facilitare i sorpassi, invece piuttosto difficili nella stretta parte montana.  Nelle prime prove comunque condizionate dal traffico e dalle bandiere rosse, si &egrave; messa in evidenza la Lamborghini LP560-4 con Russell, subito seguita da due Audi R8, una Nissan GT-R e tre Ferrari 458 (con Rugolo 6&deg;). Ma subito c&rsquo;&egrave; stato un incidente nelle libere che ha molto probabilmente tolto di scena un possibile protagonista: la Ferrari del Maranello Motorsport con Tony D&rsquo;Alberto (portato in ospedale per controlli ma poi dimesso) &egrave; rimasta gravemente danneggiata contro la Aston Martin del Craft Bamboo. Anche una delle due Bentley ufficiali &egrave; rimasta seriamente incidentata.  Ricordiamo che all&rsquo;autore della pole position andr&agrave; il premio intitolato ad Allan Simonsen, il cui fratello minore Benny fa equipaggio con Montermini, e infine alleghiamo a seguire il video di presentazione della gara australiana.  Maurizio Voltini    

Nella classica gara australiana a Mount Panorama, lotta tra Ferrari, Audi, Nissan e Lamborghini fra le 29 GT3 top

12 Ore di Bathurst: 5 italiani al via [video]

Cos&igrave; dopo 23 ore Quando manca solo 1 ora alla conclusione di questa 24 Ore di Daytona, la situazione resta ancora tutt'altro che definita. Fra i Prototipi &egrave; al comando Dixon con la Ford n.02 ma &egrave; costantemente insidiato da Taylor che gli &egrave; in scia con la Corvette DP n.10. In pi&ugrave; &egrave; ancora a pieni giri e staccata di una ventina di secondi (che non sono certo un'eternit&agrave;) l'altra Corvette n.5 in mano a Bourdais, mentre la Ford n.01 guidata da Hand ha cominciato a patire problemi tecnici che le hanno fatto perdere ai box parecchi giri.  Un po' pi&ugrave; stabile la situazione in GTLM, dove al comando &egrave; la Corvette n.3 di Garcia. Ma la BMW Z4 n.25, pur con qualche guaio di troppo anche all'ultimo pit-stop di Werner (un meccanico ha litigato con una ruota), &egrave; sempre a pieni giri e nemmeno tanto distante. Quando la Corvette n.4 ultimamente in mano a Gavin ha dovuto fare una sosta in pi&ugrave; per riparare il parafango squarciato da un contatto, perdendo 4-5 giri ma restando comunque terza.  Simile la situazione in GTD: solo i primi due sono davvero in gara, anche se c'&egrave; un divario di quasi un giro fra la Viper n.93 di Farnbacher e la Porsche n.22 di Van Gisbergen. Mentre per il terzo posto la Porsche n.58 di Eng, attardata di 3 giri, potrebbe dover fare i conti con la Ferrari n.49 in mano a Rugolo, in rimonta dopo aver passato l'altra Ferrari n.63 guidata da Bell. &Egrave; questa l'ultima possibilit&agrave; rimasta per una "Rossa" di raggiungere il podio.   Cos&igrave; dopo 20 ore Contrariamente al solito, nella lotta per il vertice tra la Corvette DP n.10 di Taylor e le Ford 02 e 01 (ora con Larson e Karam) si &egrave; inserito un altro contendente: &egrave; l&rsquo;altra Corvette DP n.5 che con Fittipaldi, Barbosa e Bourdais prima di loro &egrave; risalita con costanza dopo i problemi elettrici patiti a met&agrave; nottata, arrivando a prendere anche la testa della gara, nonostante un piccolo incendio in un pit-stop. In ogni caso la situazione di testa &egrave; tuttora molto fluida, e tutti e quattro i contendenti citati sono nelle condizioni di poter pretendere la vittoria finale. Offrendo ancora momenti emozionanti, con i protagonisti spesso in coda l&rsquo;uno all&rsquo;altro e alcuni restart (numerose le bandiere gialle di neutralizzazione) con accesi testa-testa.  Al contrario, la gara delle GTLM si sta trasformando in un mezzo massacro, con l&rsquo;eliminazione progressiva dei vari protagonisti. Cos&igrave;, se ad un restart &egrave; stato entusiasmante il duello fra Gavin e Briscoe affiancati per varie curve, a quello successivo Gavin patisce un contatto fra la sua Corvette n.4 e una &ldquo;barchetta&rdquo; PC che danneggia ruota e parafango anteriori sinistri: questo lo costringe ad una riparazione ai box abbandonando la testa della corsa. Poco dopo c&rsquo;&egrave; un errore anche per Spengler, che nella bagarre sbaglia la chicane e, tagliando nell&rsquo;erba, danneggia la sua BMW Z4 n.25 strappando anche il paraurti posteriore. Aggiungendo a ci&ograve; lo stop della Porsche n.17 per un cedimento meccanico, abbiamo una situazione per cui pi&ugrave; si va avanti e pi&ugrave; questa si conferma, per le GTLM, una gara di resistenza ancorch&eacute; tiratissima, in cui &egrave; basilare evitare i problemi e i danni.  Non che in classe GTD siano stati pi&ugrave; tranquilli: prima arriva lo stop in pista della Viper n.33 di Bleekemolen, poco dopo la 17esima ora; poi il dritto di Rast con l&rsquo;Audi n.48 che lo fa scendere dal 3&deg; al 6&deg; posto; e successivamente alla stessa macchima, quando per&ograve; &egrave; passato Haase alla guida, cede il cofano in velocit&agrave;, col pilota costretto a trovare la via dei box con la visibilit&agrave; quasi del tutto impedita. Nel frattempo le classifiche cambiano di giro in giro ed &egrave; chiaro che nella storia di questa edizione della 24 Ore di Daytona ci sia ancora parecchio da decidersi. Anzi, proprio mentre scriviamo, Van Gisbergen (Porsche n.22) sta insidiando il comando della GTD a Wittmer (Viper n.93)...     Cos&igrave; dopo 16 ore Continua intensa la gara di Daytona anche all&rsquo;inizio della sua seconda met&agrave;, dopo 16 delle 24 ore totali. Quando in Florida &egrave; ancora buio, dato che sono le 6 locali. Qui il resoconto della prima met&agrave; di gara, ricordando che seguiamo la competizione anche su twitter all'account @autosprintLIVE.  Davanti a tutti, Angelelli approfitta di un pit-stop con solo cambio gomme e rifornimento per portarsi in scia alla Ford 02 (sulla quale era stato effettuato anche il cambio pilota fra McMurray e Dixon) e passarla per andare al comando. Segue sempre molto ravvicinata la Ford 01 sulla quale Hand ha appena sostituito Karam. Mentre &egrave; staccato di 2 giri Bourdais sulla Corvette DP n.5 che ha comunque recuperato parecchio, e poco dopo met&agrave; gara Pew era andato dritto a una curva mentre era 3&deg; con la Ligier n.60. Poi con l&rsquo;ultima sosta Hand e Taylor (che ha sostituito Angelelli) passano 2&deg; e 3&deg;, ma sono a contatto diretto.  Ancor pi&ugrave; vivace la competizione in classe GTLM, dove nelle ultime 4 ore Werner con la BMW Z4 n.25 continua ad insidiare la Corvette n.3 guidata prima da Magnussen e poi da Garcia. Questo con l&rsquo;altra Corvette n.4 di Pagenaud (e prima Milner) &egrave; sempre a una dozzina di secondi e deve controllare la Porsche n.17 di Henzler. Poi le Corvette approfittano di una neutralizzazione per effettuare una sosta con interventi pi&ugrave; pesanti del consueto, anche ai freni (sulla 3 viene sostituito pure il parabrezza) e perdono un po&rsquo; di tempo. Da segnalare inoltre che i meccanici sono riusciti a risistemare la Porsche n.911, che quindi &egrave; tornata in gara (con Tandy) anche se staccata di 7-8 giri.  In GTD bello osservare che Bertolini &egrave; stato parecchio al comando con la Ferrari n.64 e bene va anche la n.63 guidata da Sweedler, sempre di Scuderia Corsa. Sono comunque sempre in gara per la vittoria, dato che qui abbiamo ancora 6 vetture a pieni giri, con la Viper n.33 di Keating al comando. Mentre Rugolo si trova in ottava posizione di classe sulla Ferrari n.49 e Fisichella, per&ograve; in GTLM, &egrave; nono dopo i problemi elettrici di cui abbiamo gi&agrave; parlato.    Maurizio Voltini

Sempre nella lotta al vertice i nostri Angelelli fra i Prototipi e Bertolini fra le GTD. Competizione ancora apertissima anche in GTLM

24H Daytona: la seconda parte di gara

&Egrave; in corso a Daytona la &ldquo;Roar Before the Rolex 24&rdquo;, vale a dire la tre giorni di prove in preparazione alla famosa 24 Ore che si correr&agrave; a fine mese e che aprir&agrave; la stagione Imsa della serie Tudor-Uscc. Nella prima giornata hanno svettato le Ford Ecoboost, in particolare quella n.01 di Chip Ganassi guidata da Scott Dixon che ha preceduto per 99 millesimi il compagno di squadra Joey Hand con la n.02. Terza invece la Corvette DP n.5 della Action Express con Sebastian Bourdais, staccata di meno di 2 decimi.  Per quanto riguarda la presenza degli italiani, ricordiamo quella dei due Max, entrambi con delle Corvette DP: Angelelli &egrave; assieme ai fratelli Taylor sulla n.10 che ha segnato il sesto tempo, subito davanti alla n.31 che Papis condivide con Curran-Cameron-Keen. Terzo tempo fra le GTLM invece per Rigon che guida assieme a Kaffer la Ferrari 458 n. 62 di Risi Competizione, mentre Rugolo &egrave; pi&ugrave; indietro in GTD con la Ferrari n.49.  Infatti ricordiamo che oltre ai Prototipi dell&rsquo;assoluta corrono altre tre categorie: la Prototype Challenge, in pratica la LMP2 americana, dove il pi&ugrave; veloce &egrave; risultato Renger van der Zande sulla Oreca n.8; la GTLM in cui ha primeggiato Pedro Lamy con la Aston Martin n.98; infine la GTD dove ha svettato Marc Goossens con la Viper n.33.  Maurizio Voltini   

Nelle prime sessioni di prove in preparazione alla 24H Imsa sono Ford i Prototipi pi&ugrave; veloci

Daytona "Roar": a Dixon la prima giornata

Superando all'ultimo giro di gara-2 a Spa la Lamborghini di Kox-Hamprecht, oggi Davide Rigon e Andrea Montermini sono riusciti a cogliere la vittoria e anche la rivincita sulla gara infelice di ieri, con la loro Ferrari di Villorba Corse. Rigon ha condotto la fase pi&ugrave; impegnativa, quella iniziale con la partenza su pista ancora bagnata (ma in progressivo asciugamento) con le gomme slick, poi Montermini ha piazzato la zampata finale nel suo turno, recuperando tre posizioni negli ultimi giri. Terzi Soulet-Ide (Aston Martin) davanti a Camathias-Costantini sulla Ferrari del team Ombra, attardati da un drive-through.  Maurizio Voltini  

In GT Open ottengono all'ultimo giro di gara-2 la vittoria negata ieri

13 risultati per 'rigon'