Il Cavallino ha voluto salutare e omaggiare la carriera incredibile del tedesco, pilota della Rossa per ben 6 anni dal 2015 al 2020. E come regalo il tedesco ha ricevuto il cofano di una sua monoposto Ferrari, con tanto di numero 5  e le firme di tutta la squadra del Cavallino. Ecco il momento della festa

Ferrari e la sorpresa da brividi per l'ultimo GP di Sebastian Vettel

Partenza da dimenticare per lo spagnolo che al via del GP di Austin ha perso la leadership della gara, soffiata da Verstappen, e come se non bastesse &egrave; rimasto coinvolto in un terribile scontro con Russell (poi penalizzato di 5&quot;). La Mercedes &egrave; andata in bloccaggio, carambolando sulla Ferrari che non ha potuto evitarla in ogni modo. La fiancata della Rossa &egrave; rimasta cos&igrave; danneggiata da aver causato un problema al radiatore, che ha portato alla perdita di pressione sulla parte sinistra e la conseguente impennata delle temperature. Ecco le foto dello scontro

GP USA: l'incidente al via che è costato il ritiro a Sainz

La Scuderia Ferrari sul proprio profilo Instagram ha postato un video che mostra come i due ex compagni di scuderia del Cavallino si stiano scambiando alcune confidenze e ricordi, proprio a margine dell'annuncio del ritiro della Formula 1 a fine Mondiale da parte del pilota tedesco. "No ma non stiamo piangendo. Voi, lo state facendo", il messaggio della Rossa con tanti cuoricini infranti

Vettel e Leclerc: la chiacchierata dopo l'annuncio del ritiro commuove la Ferrari

Tanti record, 4 titoli Mondiali, team prestigiosi e compagni di scuderia leggendari. Il pilota tedesco a fine anno dir&agrave; addio al suo grande amore: la F1 dopo una straordinaria carriera durata 16 anni. Ripercorriamo i momenti topici della sua indimenticabile avventura nel Circus

Sebastian Vettel e l'addio alla F1: i numeri di una carriera straordinaria

Tramite un messaggio sul proprio profilo Instagram (aperto oggi) il pilota dell&rsquo;Aston Martin annuncia il suo ritiro a fine stagione.

F1, Vettel si ritirerà a fine stagione

Della maglia dell'Inter regalata a Binotto

Della maglia della Lazio regalata a Leclerc

Della Red Bull che invece è baciata dalla Dea Bendata

Tutti hanno colpe, ma spero che Binotto&Co vadano presto in qualche santuario 

Ferrari, quanti ritiri tra sfortuna e motori inaffidabili: di chi è davvero la colpa?

Dopo 29 giri da leader, Charles Leclerc è costretto al ritiro nel GP di Spagna. Un problema tecnico al turbo della power unit rallenta il monegasco in curva 3, che non può fare altro che tornare ai box per poi parcheggiare la sua Ferrari F1-75. Ecco la foto sequenza della disfatta del Cavallino

GP Spagna: le foto del clamoroso ritiro di Leclerc

        I sostenitori di Valtteri Bottas possono tirare un sospiro di sollievo. E' solo l'immancabile pesce d'aprile con cui di tanto in tanto si divertono anche i diretti protagonisti e non solo chi ama diffondere notizie false puntualmente smentite in una giornata come questa. Il vino dopo la F1 Il primo aprile ormai &egrave; diventato sinonimo di burla, ed anche nel mondo dello sport e delle corse questa giornata &egrave; dedicata a scherzi di vario tipo, tra cui notizie senza un minimo di fondamento ma capaci sul momento di creare grande stupore. Non ha voluto essere da meno il pilota dell'Alfa Romeo, che ha condiviso una storia su Instagram in cui lo si vede con un bicchiere di vino rosso in mano. Immagine accompagnata con questa didascalia: "Ho studiato enologia negli ultimi anni. La mia passione &egrave; diventata cos&igrave; grande che sono qui per comunicarvi che mi ritirer&ograve; dalle corse per iniziare a concentrarmi totalmente sulla produzione del mio vino. Grazie per il supporto".  In basso un link per saperne di pi&ugrave; che apre sulla pagina "April Fool's Day", ovvero la pagina del pesce d'aprile. Uno scherzo che probabilmente racconta il buon umore di Bottas in questo periodo, autore di un inizio di stagione molto positivo con la sua nuova squadra, l'Alfa Romeo.       

Il finlandese, approfittando della data, ha voluto dare una notizia tramite il suo profilo Instagram che sul momento ha allarmato i suoi tifosi

Bottas si diverte col 1° aprile: "Mi ritiro e passo alla produzione di vino"

        In questi giorni Kimi Raikkonen &egrave; al mare, a godersi una vacanza estiva prima di tornarsene sulle montagne innevate. Sar&agrave; per lui il primo Natale non pi&ugrave; da pilota in attivit&agrave;, una "pensione" che sarebbe potuta arrivare anche molto, molto prima, come ha spiegato l'ex pilota dell'Alfa Romeo-Sauber.  Brawn, nessuna nostalgia delle vetture 2021 Il ritiro un'idea costante Questo perch&eacute; l'idea di abbandonare la F1 il finlandese l'ha avuta molto volte, come ha spiegato in un'intervista a GPFans: "Negli anni molte volte nella mia mente si &egrave; fatta spazio l'idea di ritirarmi, molto tempo fa. Ero gi&agrave; stato lontano per due anni (2010 e 2011, ndr), poi nel corso degli anni questo pensiero veniva fuori ovunque, ad ogni gara oppure ogni cinque, 'Adesso basta' dicevo, &egrave; cos&igrave; che va. Alla fine, &egrave; stata una mia decisione. Ovviamente ne ho parlato molte volte con la mia famiglia, ma non &egrave; abbiano detto qualcosa. E' stata una mia decisione quella di fare ci&ograve; che desidero. Adesso sono sicuro che siano felici perch&eacute; sar&ograve; di pi&ugrave; a casa".   Ricciardo, una stagione da 5,5: "Ma ho capito i miei punti di forza"  Pi&ugrave; tempo a casa Per quanto la famiglia non gli abbia direttamente chiesto di ritirarsi, la stessa ha comunque influenzato la decisione del campione del mondo 2007, desideroso di stare pi&ugrave; vicino a moglie e figli: "Voglio passare pi&ugrave; tempo a casa con i miei bambini,&nbsp;crescono in fretta. Voglio trascorrere del tempo con la famiglia e fare pi&ugrave; cose con loro. Dover programmare il tempo in famiglia a causa dei miei impegni nega molte cose, sicuramente non &egrave; stato facile per i bambini. E' difficile stare molto tempo lontano da casa e non&nbsp;&egrave; la cosa pi&ugrave; bella per loro, anche se sapevano tutto. Ci si sono abituati, ma era da tempo che mi chiedevano quando mi sarei fermato".   Verstappen: "Perez eccezionale, non chiamatelo numero 2"       

Il finlandese, fresco dell'addio alla F1, ha raccontato come molte volte nella sua mente si sia insinuata l'idea del ritiro, una decisione presa quest'anno per stare pi&ugrave; tempo con la propria famiglia

Raikkonen: "Ho pensato di ritirarmi molte volte"

        La prima conferenza da pensionando per Kimi Raikkonen &egrave; stata serena, alla vigilia di quello che sar&agrave; il suo primo ed unico Gran Premio d'Olanda in carriera. Il finlandese dell'Alfa Romeo far&agrave; in tempo a sperimentare un'altra pista, l'ennesima di una carriera lunghissima, prima di appendere il casco al chiodo.  Kimi ai saluti: quanto affetto per lui! VIDEO Decisione ben ponderata Un Raikkonen molto rilassato ha risposto alle tante domande sul suo imminente ritiro: "Sono molto sereno, non l'ho presa ieri questa decisione. Inoltre lo sapete, ho gi&agrave; esperienza con i ritiri dalla F1! Vi ho dedicato gran parte della mia vita, ma non &egrave; al primo posto della mia esistenza, per me &egrave; sempre stato importante avere una vita reale al di fuori di essa. Non so ancora cosa far&ograve; esattamente, non ho piani. L'unica certezza &egrave; che voglio avere pi&ugrave; tempo per la famiglia, e questo &egrave; uno dei motivi principali per cui non voglio pi&ugrave; essere un pilota di Formula 1. Da quando corro ho sempre dovuto seguire dei programmi organizzati, adesso voglio avere calma, non voglio dover pensare adesso a cosa far&ograve;. Sono grato per quello che ho ottenuto in Formula 1, ho vinto molte gare e sono stato campione del mondo con la pi&ugrave; grande squadra di sempre, la Ferrari. Soprattutto ho ottenuto tutto questo a modo mio, senza mai dovermi piegare. Non ho nulla di cui lamentarmi nella mia carriera. Ho dovuto convivere con alcuni aspetti della F1 come le conferenze stampa, ma a me interessava la guida. La F1 comunque mi ha regalato anche alcuni amici per la vita. Le mie vittorie pi&ugrave; belle? Mi viene a mente il Belgio, oppure anche Suzuka, e le vittorie nel finale della stagione 2007 sono state importanti per il titolo. Ma ognuna &egrave; stata diversa, faccio fatica a metterne in evidenza una soltanto".  Le 10 gare pi&ugrave; belle di Kimi Raikkonen Il primo ritiro utile per continuare Poi Kimi ha svelato: "Avevo un piano per ritirarmi a 30 anni, ma direi che non ha funzionato. Una cosa per&ograve; &egrave; certa: senza la mia pausa in Formula 1 dopo il 2009, non sarei seduto qui oggi. Il 2010 e il 2011 sono stati due anni in cui ho potuto fare un respiro profondo e ricaricare le batterie. Questo &egrave; stato molto importante per la mia seconda fase in Formula 1. Ancora con le corse? Ancora non so dirlo, non ho pianificato niente di niente, non voglio legarmi con niente al momento. Di sicuro non sar&ograve; nel paddock a fare l'esperto in tv come alcuni colleghi, nei due anni lontano dal Circus non ho mai corso in pista e non ho visto neanche una gara. Ma non so davvero immaginare come sar&agrave; la mia vita senza le corse".  Ciao Kimi, smetti ma non di piacerci       

Il finlandese ha raccontato come inizialmente il suo ritiro sarebbe arrivato molto prima, ed ha sottolineato come la pausa dalla F1 nel biennio 2010-2011 sia stata fondamentale per ricaricare le batterie, ricordando il suo unico Mondiale vinto con la Rossa

GP Olanda, Raikkonen: "Pensavo di ritirarmi a 30 anni e invece ho vinto un titolo con la Ferrari"

Ha sorpreso e anticipato tutti Kimi Raikkonen, che come sempre si è distinto dagli altri anche nell’annunciare l’addio alla Formula 1 a fine stagione. Dopo 20 anni nel Circus e a 42 anni, proprio come Valentino Rossi, Iceman ha deciso che queste saranno le ultime 10 gare al volante di una monoposto. Chiude in bellezza in Alfa Romeo e con una lunga carriera tra Sauber, McLaren, Lotus e Ferrari, con quell'indimenticabile titolo iridato del 2007 ad oggi anche l’ultimo del Cavallino. Ecco tutto l’affetto di scuderie, piloti e colleghi della Formula 1

Kimi Raikkonen si ritira: i saluti e l’affetto di tutta la F1

A fine stagione, tra Sebastian Vettel e la Ferrari sar&agrave; addio. La notizia &egrave; ufficiale, arrivata direttamente in una nota di Maranello. Ma dietro le parole di commiato, ora accorre interrogarsi su quale sar&agrave; il futuro del Cavallino e del quattro volte campione del mondo.  Ufficiale: Vettel e la Ferrari si separano a fine anno    I perch&eacute; dell&#39;addio  In mancanza di certezze assolute, si pu&ograve; ipotizzare che i motivi dell&#39;addio risiederebbero nel rinnovo offerto dal Cavallino al tedesco: Maranello pare abbia offerto un rinnovo di un solo anno con una forte riduzione dell&#39;ingaggio, ma pi&ugrave; che sui soldi pare che Vettel si sia impuntato sulla durata del contratto, chiedendo un accordo quantomeno biennale. Mai in vita sua Vettel ha firmato contratti di un solo anno ed anche questa volta Seb non ha avuto intenzione di farlo, chiedendo un minimo di garanzie per il futuro che non sono arrivate.  Ricciardo ed il mercato piloti  Gli scenari  Questa &egrave; la mossa che d&agrave; il via al mercato piloti vero e proprio. Sul taccuino la Ferrari ha i nomi di Daniel Ricciardo e Carlos Sainz, con sullo sfondo Antonio Giovinazzi, anche se per l&#39;italiano le possibilit&agrave; sono piuttosto basse.  Sondaggio: chi &egrave; il pilota giusto per il dopo Vettel?  Altri nomi al momento non se ne vedono. Per Vettel invece, la questione &egrave; pi&ugrave; complicata: se la Ferrari scegliesse Sainz, sarebbe quasi naturale per Seb approdare in McLaren, dove ritroverebbe&nbsp;Andreas Seidl, incontrato ai tempi della Bmw e con il quale c&#39;&egrave; un buon rapporto, senza dimenticare che nel 2021 a Woking arriveranno anche i motori Mercedes. Pi&ugrave; complicata la strada in Renault se invece a Maranello dovesse arrivare Ricciardo: Vettel non pare pienamente convinto del progetto dei francesi, che a loro volta non nutrono grandi aspettative di andare a prendere un altro pilota dall&#39;ingaggio alto dopo aver preso Ricciardo, con i transalpini che in mancanza di alternative potrebbe optare per un pilota del vivaio, Guanyu Zhou, da affiancare ad Ocon per la prossima stagione.  Le suggestioni  Per Vettel ci sarebbero anche le opzioni Racing Point, dall&#39;anno prossimo Aston Martin, ed Alfa Romeo-Sauber. Per quanto riguarda la prima, sarebbe uno scenario affascinante, con l&#39;Aston che promette buoni investimenti e che potrebbe sfruttare a proprio vantaggio la rivoluzione tecnica del 2022 per ridurre il gap dai top team e diventare a sua volta una squadra di riferimento, con Vettel che a meno di sorprese prenderebbe il posto di Lance Stroll, dal momento che con l&#39;ingresso del marchio Aston anche pap&agrave; Stroll si ritroverebbe a dover fare scelte non dettate dal cuore. L&#39;Alfa Romeo invece resta a guardare e molto dipender&agrave; dalla volont&agrave; di Kimi Raikkonen di proseguire o meno la sua avventura in F1 alla fine di quest&#39;anno.&nbsp;  Carey sul mondiale 2020  Il ritiro  Poi resta l&#39;ultima frontiera, un&#39;ipotesi che non &egrave; teoricamente da escludere. Vettel ha sempre vissuto quella di vincere il titolo a Maranello quasi come una missione, sottolineando a pi&ugrave; riprese quanto per lui fosse importante realizzarsi con il Cavallino. In caso di un forte calo di motivazioni, non &egrave; impensabile dunque vedere un Vettel pronto ad annunciare un ritiro a fine anno, sebbene il tedesco abbia pi&ugrave; volte smentito questa tesi, dicendo di sentire ancora il fuoco delle corse dentro. Chi vivr&agrave; vedr&agrave;, la sensazione &egrave; che nel giro di poche settimane avremo tutto pi&ugrave; chiaro.  Vettel: tutti i soprannomi delle sue auto 

Maranello e Vettel, dopo l&#39;annuncio del divorzio, si guardano intorno: per il Cavallino i nomi pi&ugrave; caldi sono quelli di Ricciardo e Sainz, tante invece le ipotesi per Seb, compresa quella del ritiro

Vettel e Ferrari: e adesso quali scenari?

Le immagini del ferrarista durante il giro di ricognizione a Sakhir: Vettel &egrave; stato costretto al ritiro a causa di un guasto al motore

GP Bahrain, Vettel costretto al ritiro anticipato

da Karlstad: Marco Giordo  La seconda tappa del Rally di Svezia &egrave; appena iniziata e c'&egrave; gi&agrave; stato un colpo di scena: Lorenzo Bertelli si &egrave; ritirato questa mattina per protesta. Secondo il pilota del Fuckmatie' Team l'opinione dei piloti sul tema sicurezza non &egrave; stata tenuta nella giusta considerazione durante questa gara. Una decisione che sicuramente avr&agrave; degli strascichi e che evidenzia il malumore che serpeggia dietro le quinte.  Questo il suo comunicato. "In questi giorni si &egrave; detto e discusso molto, ma poco &egrave; cambiato. Credo che l&rsquo;organizzatore abbia fatto miracoli per far svolgere questa gara in condizioni di sicurezza non inferiori a quelle viste in altri eventi del mondiale. La ragione del mio ritiro potr&agrave; sembrare impopolare, ma spero potr&agrave; servire ad evidenziare quello che personalmente credo sia una carenza all&rsquo;interno della disciplina di questo sport. La mia speranza &egrave; che in futuro la voce degli equipaggi sia presa in maggior considerazione. Mi sembra che il rally sia tra le poche discipline del motorsport (o forse addirittura l&rsquo;unica) che non preveda una rappresentanza ufficiale dei piloti in attivit&agrave;. Mi auguro che le mie parole non siano vane e che buona parte dei miei colleghi le condividano, anche se rispetto le loro scelte. Mi dispiace che a farne le spese siano i tifosi, sponsor e team, che come me vorrebbero vedermi sulle prove".  

Con un comunicato mette l'attenzione sulla scarsa rappresentativit&agrave; dei rallisti

Svezia, Bertelli si ritira per protesta

Arriva dietro, ai margini della zona punti, Max Verstappen, ma gli va reso un grazie grande cos&igrave; per aver regalato un po&rsquo; di interesse a un Gran Premio del Brasile fortemente deficitario in termini di emozioni. Gara dai due volti per il team di Faenza, che ancora una volta vede Carlos Sainz appiedato da problemi tecnici, dopo i guai occorsi prima di schierarsi in griglia, che l&rsquo;hanno costretto al via dalla pitlane. Poche curve dopo la partenza, trasmissione bloccata e gara finita. &laquo;Mi dispiace molto per Carlos perch&eacute; questo &egrave; il settimo ritiro stagionale causato da un problema tecnico, in cui il pilota &egrave; del tutto incolpevole&raquo;, spiega Franz Tost.  In termini assoluti, la prestazione di Verstappen regala qualche punto, ma non nasconde il team principal come, &laquo;partendo dalla nona e decima posizione, mi aspettavo di ottenere qualche punto in pi&ugrave; rispetto a quanto fatto&raquo;. Tra le aspettative e la realt&agrave; si sono frapposti team con ben altra velocit&agrave; sul dritto, elemento che rende ancor pi&ugrave; merito ai due sorpassi di Verstappen in curva 1. La manovra su Perez &egrave; quella pi&ugrave; complessa (la seconda su Nasr), per la velocit&agrave; della Force India e per i margini minimi nei quali si &egrave; mosso.  &laquo;E&rsquo; stata una gara davvero divertente, naturalmente vuoi sempre ottenere pi&ugrave; punti possibile, ma dobbiamo essere realisti e la 10ma posizione era il massimo che potessimo fare&raquo;, dice a fine gara, prima di avanzare di una posizione per la squalifica di Massa.  &laquo;In rettilineo eravamo lenti e, purtroppo, &egrave; stato difficile tenere la posizione su Lotus e Force India. Mi sono divertito e sono riuscito a fare bei sorpassi, ci sono state delle belle battaglie, attaccavo ma venivo a mia volta attaccato&raquo;. Poi, rivela anche l&rsquo;&rdquo;ispirazione&rdquo; per provare la manovra ruota-a-ruota con Perez, che ha provato a resistere allargando un po&rsquo; verso l&rsquo;esterno dopo il punto di corda, correttamente e lasciando lo spazio a Verstappen che ha avuto il favore della traiettoria in curva 2.  &laquo;Ho visto un po&rsquo; di anni fa una lotta tra Raikkonen e Schumacher, ho pensato che sarebbe stato un bel sorpasso e ho avuto la possibilit&agrave; di farlo. Puoi fare del tuo meglio, ma se l&rsquo;altro non si cura e ti butta fuori pista &egrave; finita; fortunatamente Checo &egrave; molto corretto e abbiamo avuto una gran lotta&raquo;, commenta richiamando il sorpasso di Raikkonen nel 2012 alla esse Senna su Schumacher. Riproposizione della manovra quasi in fotocopia, anche se a Verstappen &egrave; stato lasciato qualche centimetro in meno di quanto non ebbe Kimi tre anni fa.  &laquo;C&rsquo;&egrave; stato un po&rsquo; di spazio, ho frenato all&rsquo;esterno provando a non bloccare, lui ha tentato di allargarmi e ci siamo toccati un po&rsquo; in curva 2, ma &egrave; andata bene perch&eacute; sono riuscito a completare la manovra&raquo;.  Fabiano Polimeni

A Interlagos Sainz subito ritirato, mentre Max regala quel poco di spettacolo visto nel Gran Premio del Brasile

GP Brasile, Verstappen diverte: ispirato da Kimi e Schumi

Tempo di annunci a Suzuka. Uno si attende da Jenson Button, prevedibilmente collegato al suo futuro e, se le parole hanno un senso, per l&rsquo;inglese si prospetta un futuro lontano dalla Formula 1. &laquo;La gioia di essere in macchina c&rsquo;&egrave; solo se stai lottando davanti e senti che stai conquistando qualcosa. Resta la gioia di guidare una monoposto di Formula 1, ma potresti agevolmente guidare qualcos&rsquo;altro. La felicit&agrave; sta sempre nella competizione e la possibilit&agrave; di stare sul gradino pi&ugrave; alto del podio&raquo;, ha dichiarato al Mirror.  Poi, ha aggiunto: &laquo;E&rsquo; sempre piacevole fare un annuncio quando sei nel tuo gran premio di casa&raquo;, spiegando che ha preso una decisione chiara e rappresenta il punto pi&ugrave; importante. Alla vigilia di Singapore, sull&rsquo;ipotesi di un ritiro, parlava cos&igrave; a Sky Sports: &laquo;Ho sempre voluto concludere la carriera al vertice, ma voglio anche essere io a prendere la decisione quando mi ritirer&ograve;. In questo week end non posso pensarci, devo concentrarmi sulla gara e poi avr&ograve; tempo per riflettere un po&rsquo; di pi&ugrave; prima di Suzuka. Speriamo di poter decidere quale sia la cosa migliore per il futuro mio e del team&raquo;.  Una stagione fallimentare per la McLaren-Honda ha certo contribuito non poco a togliere la gioia di cui parla il pilota inglese, che al termine del Gran Premio di Singapore aveva commentato cos&igrave; la prestazione conclusa con l&rsquo;ennesimo ritiro: &laquo;Non immaginate quante regolazioni sul volante ho fatto in gara, ho passato pi&ugrave; tempo a guardare gi&ugrave; che non davanti e forse non &egrave; stata una cosa negativa&raquo;.  Fabiano Polimeni

A Suzuka si attende di conoscere la decisione del pilota inglese, vicino al ritiro a fine stagione

Button, l&rsquo;annuncio sul futuro in Giappone

L&rsquo;impatto si Sebastian Vettel con la generazione di monoposto introdotta lo scorso anno non &egrave; stato dei migliori. Non &egrave; difficile immaginare che il campione tedesco preferisse la stellare Red Bull del quadriennio 2010-2013, ma ha sorpreso sapere da Christian Horner che &ldquo;Seb&rdquo; lo scorso anno abbia valutato la possibilit&agrave; di lasciare al Formula Uno.  &laquo;Non gli piaceva il motore, il breake-by-wire ed il calo di carico aerodinamico &ndash; ha dichiarato Horner al Guardian &ndash; non era felice. L&rsquo;ho visto preoccupato dal vedere il compagno di squadra vincere tre gare, &egrave; stato come se qualcuno gli avesse portato via il suo giocattolo. C&rsquo;&egrave; voluto tempo per affrontare questa situazione, e credo abbia attraversato un periodo di grande disillusione nei confronti di quella Formula Uno che aveva amato tanto&raquo;.  &laquo;I quattro anni precedenti erano stati un successo di grandissima portata &ndash; ha proseguito Horner &ndash; e poi improvvisamente tutto &egrave; cambiato. Seb si &egrave; posto delle domande, e ad un certo punto &egrave; tornato alle origini, guidando un kart a met&agrave; della scorsa stagione per ritrovare i motivi per cui era diventato un pilota da Gran Premio, e ritrovare quella passione che lo ha sempre caratterizzato&raquo;.  Per quanto il tedesco non abbia mai fatto mistero del non gradire i nuovi regolamenti, l'affermazione di Horner in merito ad un possibile ritiro del tedesco &egrave; comunque un affermazione che sorprende. Ben venga che la nuova avventura in Ferrari abbia riportato il sorriso e le motivazioni ad un pilota che la Formula Uno non pu&ograve; permettersi di perdere per strada.  Roberto Chinchero

Il brusco passaggio dai quattro titoli iridati alla mancanza di feeling con le monoposto 2014 ha fatto riflettere molto il campione tedesco

Nel 2014 Vettel ha valutato il ritiro

Come abbiamo gi&agrave; riportato, in questa quinta tappa della Dakar edizione 2015 lo spagnolo Carlos Sainz &egrave; stato vittima di un cappottamento. L'incidente &egrave; stato abbastanza serio, pur se non al punto da causare conseguenze per l'equipaggio, compreso il navigatore Lucas Cruz. Infatti i due si sono trovati ad affrontare un tratto molto veloce, quasi sul finire della prova speciale, in scia ad un quad. Il problema &egrave; che la polvere alzata da quest'ultimo ha impedito di vedere una grossa roccia sul bordo della pista, che Sainz ha centrato pressoch&eacute; in pieno cappottando pi&ugrave; volte (si dice cinque).  La macchina ne &egrave; uscita malconcia, ma fortunatamente pilota e navigatore molto meno, tanto che Sainz stesso &egrave; andato a fotografare la roccia colpevole dell'incidente, postando poi l'immagine su twitter. Come sempre avviene in questi casi, la vettura &egrave; stata comunque recuperata e portata al bivacco (se fossimo in un rally lo chiameremmo "parco assistenza") dove i meccanici della squadra hanno cercato di rimetterla in sesto. Per&ograve; i danni si sono rivelati troppo gravi, e cos&igrave; quando in Italia era ormai passata la mezzanotte si &egrave; deciso di non proseguire, annunciando ufficialmente il ritiro di Sainz e della Peugeot numero 304.  Maurizio Voltini  

Dopo l'incidente con cappottamenti multipli si &egrave; cercato di riparare la sua Peugeot 2008 DKR, ma alla fine i meccanici hanno desistito

Dakar 2015: Sainz costretto al ritiro

Certamente ha sorpreso molti quell&rsquo;inquadratura in TV nel corso del 27&deg; giro a Yas Marina, quando si &egrave; vista una Lotus che lasciava un&rsquo;imponente scia di fiamme. Era quella di Maldonado, costretto al ritiro con il motore esploso. Non un bell&rsquo;epilogo per la squadra, che fino a quel punto stava ben figurando con il venezuelano, dopo che la gara di Grosjean era gi&agrave; stata compromessa in partenza dall&rsquo;ultima posizione in griglia e dall&rsquo;obbligo di un immediato drive-through completo.  Ma a stupire molti telespettatori &egrave; stata anche l&rsquo;inquadratura immediatamente successiva a quella della monoposto in fiamme (fortunatamente solo dallo scarico) e del ritardato intervento dei commissari di pista (anche questa, per&ograve;...): quella in cui si vedevano i meccanici Lotus al box che reagivano&hellip; ridendo! Naturalmente molti si saranno chiesti il perch&eacute;, interrogandosi se il team fosse talmente alla disperazione (non &egrave; messo bene, in effetti) da causare reazioni isteriche alla sfortuna in pista.  Effettivamente un po&rsquo; di &ldquo;polemica reattiva&rdquo; c&rsquo;&egrave; stata, condita da umorismo inglese, perch&eacute; a scatenare l&rsquo;ilarit&agrave; non sarebbe stato il fatto in s&eacute;, quando uno dei meccanici seduti che, vedendo l&rsquo;intervento degli addetti a spegnere il fuoco, se ne sarebbe uscito ad alta voce con: &laquo;Non dovrebbero stare a spegnerla, che la lascino bruciare tutta!&raquo;. Una battuta &ldquo;sfanculesca&rdquo; che sul momento &egrave; stata presa sul ridere, reazione immortalata dalle telecamere.  Va detto che pure lo stesso Pastor Maldonado ha commentato con ironia quanto accaduto, alla fine della sua dichiarazione postgara: &laquo;&Egrave; stata una gara che mi ha sorpreso: il nostro passo si &egrave; rivelato decisamente buono, sentivo bene la macchina e ad un certo punto sono stato in grado di lottare con le Ferrari. Potevo spingere forte e la macchina lavorava bene con entrambe le mescole. Sfortunatamente &egrave; finita presto. Le fiamme hanno mostrato che il motore non stava funzionando troppo bene e anche che si stava facendo piuttosto caldo in macchina!&raquo;.  Maurizio Voltini

Spieghiamo la reazione dei meccanici Lotus al ritiro di Maldonado col motore in fiamme

Un incendio preso... sul ridere!

Tom Kristensen, 47enne asso danese dell'Audi e 9 volte vincitore della 24 Ore di Le Mans, ha annunciato il suo ritiro dalle corse. Kristensen correr&agrave; l'ultima gara della sua carriera domenica&nbsp;prossima 30 novembre a San Paolo del Brasile, nell'ultima prova del mondiale WEC con l'Audi R18, cercando l'impossibile sfida di aiutare l'Audi (insieme ai suoi coequipier Duval e Di Grassi) a vincere quel titolo mondiale Costruttori nell'Endurance che &egrave; quasi nelle mani della Toyota. Poi Kristensen lascer&agrave; il mondo delle corse&nbsp;e diventer&agrave;&nbsp;ambasciatore Audi nel motorsport.  Kristensen ha iniziato la carriera in monoposto (vinse il campionato tedesco nel 1991 succedendo a Michael Schumacher) arrivando fino alla F.3000. Ma non ha mai fatto il salto in Formula Uno: poco prima dei trent'anni &egrave; passato alle ruote coperte diventando uno specialista delle gare Endurance. Nel 1997 ha vinto&nbsp;per la prima volta la 24 Ore di Le Mans con una Porsche, tra l'altro assieme a Michele Alboreto. Poi nel 2000 &egrave; passato&nbsp;all'Audi con cui ha vinto&nbsp;ben 6 Le Mans consecutive (!!) dal 2000 al 2005, tre delle quali assieme al nostro Emanuele Pirro. Un record nell'automobilismo.  Kristensen rivinse ancora la 24 Ore nel 2008 e una ultima volta l'anno scorso, quando divenne anche campione del mondo Endurance. In totale nove successi a Le Mans: un record! Meglio anche del leggendario Jacky Ickx che ne aveva vinte sei in carriera.  Kristensen per la quantit&agrave; di successi alla 24 Ore &egrave; soprannominato "mister Le Mans". Per i danesi e gli abitanti di Le Mans &egrave; talmente un eroe che il calco delle sue mani &egrave; impresso in un tombino metallico nella piazza principale della cittadina francese, assieme a quello delle mani di altri plurivincitori della corsa francese.

L'asso dell'Audi lascer&agrave; le corse Endurance dopo l'ultima gara WEC a fine mese 

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