        Mentre la Formula 1 svelava un format insolito a Austin, una diversa procedura di schieramento in griglia per lasciare spazio allo show molto a stelle e strisce della presentazione dei piloti con tanto di Michael Buffer ad annunciarli in stile Rocky, Liberty Media illustrava al mattino, agli investitori, i dati di 10 mesi di Formula 1 e i possibili interventi futuri per cesellare la categoria su nuove forme. Ross Brawn ha riportato sotto i riflettori il tema del format del week end. Sempre Austin &egrave; servita per sperimentare, andare incontro alle esigenze degli organizzatori, con lo spostamento delle qualifiche ben 4 ore dal termine delle prove libere, rispetto al consueto programma che prevede 2 ore di interruzione tra le sessioni. Si guarda a un futuro diverso per la giornata del venerd&igrave;. Potrebbe essere eliminata del tutto, una decisione che avrebbe ripercussioni su pi&ugrave; fronti e non unicamente positive. &laquo;I team hanno problemi logistici all'aggiunta di pi&ugrave; gare. Tra le cose che siamo facendo, una &egrave; analizzare il format del week end di gara per capire se serve cambiarlo per semplificare la partecipazione delle squadre a pi&ugrave; gare. Abbiamo una mentalit&agrave; molto aperta su come procedere&raquo;, ha commentato Brawn.&nbsp; La FOM, con gli accordi siglati da Ecclestone, ha diritto a organizzare fino a 25 gran premi in un anno. Emersa la possibilit&agrave;, nel 2016, di un tale scenario, sono emersi subito i punti critici per le scuderie, che in pista arrivano gi&agrave; al mercoled&igrave; (in alcuni casi il marted&igrave;) per organizzare il materiale. Incrementare il numero di gare con l'attuale programma avrebbe comportato l'incremento dei costi e la necessit&agrave; di due squadre per gestire le operazioni preliminari di spostamento e installazione delle strutture nei box.&nbsp; Un week end concentrato su due giorni, secondo le analisi di Forbes, porterebbe costi minori per le squadre, da spostare in un impegno su pi&ugrave; gare. &laquo;Sul numero dei gran premi, la qualit&agrave; &egrave; essenziale. Non ha senso avere pi&ugrave; gare se non sono di qualit&agrave;, pertanto il posto, il tipo di circuito, la possibilit&agrave; di correre una gran gara sono aspetti vitali&raquo;, ha aggiunto Brawn. Nel dettaglio della giornata di libere del venerd&igrave; da tagliare, si &egrave; espresso cos&igrave;: &laquo;Per quanto mi riguarda, l'essenza della corsa &egrave; ancora molto importante. Non stiamo guardando alla modifica dell'anima dell'evento, ma poniamo una domanda aperta: ci serve girare al venerd&igrave;? Perch&eacute; se non girassimo al venerd&igrave; potremmo correre pi&ugrave; gare, poich&eacute; logisticamente sarebbe una soluzione migliore per le squadre. Tuttavia, il venerd&igrave; &egrave; importante per i promoter e le emittenti televisive. Come troveremo la giusta soluzione?&raquo;. Se ne discuter&agrave;, cercando un equilibrio non semplice. E l'attenzione agli organizzatori &egrave; tra i gli aspetti che, nel primo anno di gestione Liberty Media, Ross Brawn indica pi&ugrave; positivi: &laquo;Sono fiero del cambio di rapporto con gli organizzatori. Siamo una struttura che adesso vuole dire "s&igrave;" quando i promoters hanno bisogno di qualcosa. Qui (Austin; ndr) abbiamo spostato la qualifica di due ore, alle 16:00 e Bobby Epstein mi ha detto stamani che ha avuto 20 mila presenze in pi&ugrave; di quante non ce ne siano mai state. Sterzi a parte: Buon compleanno, Alex Z  Siamo fortemente aperti al modo di lavorare con i promotori e assicuro che non era cos&igrave; in passato. C'&egrave; una predisposizione del tutto nuova al modo di lavorare insieme e l'ho visto. I ragazzi di Liberty non sanno com'era in passato, io s&igrave; e vi assicuro &egrave; completamente diverso&raquo;. Toro Rosso in Messico con Hartley e Gasly       

Ross Brawn conferma la possibilit&agrave; che in futuro si faccia a meno del venerd&igrave; nel format del week end per disputare pi&ugrave; gran premi, ma la strada non &egrave; semplice e gli interessi da mediare molti

Formula 1, Liberty Media pensa a tagliare le libere del venerdì

I giocatori che scrivono le regole non &egrave; mai stata una grande idea. Quella che, per&ograve;, si sta nonostante tutto portando avanti, alla ricerca di nuove strade, nuove idee, in grado di risollevare la Formula 1. L&rsquo;ultima voce autorevole a levarsi per un cambio netto di direzione &egrave; quella di Christian Horner. I problemi in Red Bull sono enormi, tuttavia, il team principal trova il tempo per indicare la strada che, a suo modo di vedere, &egrave; l&rsquo;unica percorribile: serve una figura terza, estranea alla Formula 1 attuale, che ne capisca di tecnica e business. Un nome a caso? Ross Brawn. &laquo;Lo Strategy Group al momento &egrave; abbastanza inutile e continuo a dire come serva una decisione su quale Formula 1 si vuole da parte dell&rsquo;organo di governo (la Fia; ndr) e il detentore dei diritti commerciali (la Fom). La rimettano poi ai team e dicano: &ldquo;Questo &egrave; il prodotto che vogliamo, queste sono le regole, l&igrave; c&rsquo;&egrave; il modulo d&rsquo;iscrizione&rdquo;&raquo;.  E&rsquo; la linea sostenuta da tempo dai piccoli team, quelli della visione pi&ugrave; &ldquo;dittatoriale&rdquo; della Formula 1. Ma la novit&agrave; introdotta da Horner &egrave; un&rsquo;altra, identifica una figura esatta come ideale regolatore: &laquo;Forse avremmo bisogno di una figura indipendente, qualcuno non attualmente coinvolto, qualcuno come Ross Brawn, che capisca il business, le sfide nello scrivere quelle che sono le specifiche tecniche alle quali una monoposto deve rispondere&raquo;.  Niente decisioni collegiali, si sono dimostrate non funzionare, perch&eacute; troppo complesse prima di tutto. &laquo;Il risultato dello Sporting Group sono le penalizzazioni viste qui (un record in Austria, ben 70 posizioni da scontare; ndr), diventate troppo complicate, mentre i risultati del gruppo tecnico sono le attuali regole sui motori. Liberiamoci di questi gruppi, si crei un prodotto e lo si metta davanti ai team&raquo;.  Eppure c&rsquo;&egrave; chi, nonostante sia vicino alla linea oggi lanciata da Horner, non lesina critiche. Ed &egrave; Monisha Kaltenborn, che a Sky Sports Digital dice: &laquo;I team indipendenti lo dicono da molto tempo. Ogni volta che c&rsquo;&egrave; il dominio di qualcuno, quel team prover&agrave; sempre a rafforzare la propria posizione. In una certa misura, anche se la Red Bull oggi arriva a lamentarsi, rappresentano gran parte del problema e sono coloro i quali devono prendersi le loro responsabilit&agrave; per certe regole, che si sarebbero potute adottare o meno, quando erano contrari. Non &egrave; cos&igrave; facile dire adesso di portare qualcun altro solo perch&eacute; non va pi&ugrave; bene a loro. Per quattro anni hanno dominato, come team indipendente abbiamo sempre detto che servivano regole diverse, non decise o influenzate pesantemente da un team&raquo;.  Fabiano Polimeni

Serve una figura terza e indipendente per scrivere le regole future. Kaltenborn bacchetta la Red Bull: &egrave; anche colpa loro

F1, Horner chiama in causa Ross Brawn

Dopo la staffetta Montezemolo-Marchionne, si sono di nuovo accese le voci su un possibile ritorno di Ross Brawn a Maranello. Questo perch&eacute; il nuovo presidente avr&agrave; meno tempo del vecchio per occuparsi direttamente della Ferrari F1, il team principal Marco Mattiacci ha ancora poca esperienza di Gran Premi, e al momento manca - forse - una figura di riferimento. Ma lo stesso Brawn rompe il silenzio per dire che il Cavallino non &egrave; nei suoi piani.  &ldquo;In questo momento - rivela sul sito tedesco di &lsquo;auto motor und sport&rsquo; - non penso a un ruolo alla Ferrari, n&eacute; da un&rsquo;altra parte. La mia visita a Maranello, lo scorso maggio, era una visita privata. Abbiamo chiacchierato un po&rsquo; di tutto, di &ldquo;come sarebbe se...&rdquo;, ma niente di serio&rdquo;.  D&rsquo;altra parte, anche le parole di Sergio Marchionne sembrano confermare che sar&agrave; Mattiacci a occuparsi in prima persona di tutti gli incarichi di responsabilit&agrave;. Ross non lo conosce, ma lo incoraggia cos&igrave;:  &ldquo;A Mattiacci bisogna dare il tempo di dimostrare quello che sa fare. Io per&ograve; non sono in contatto con la Ferrari, anzi, non penso proprio a un altro incarico in F1. Sto facendo una vita diversa, non sarei interessato a un impegno a tempo pieno. Per&ograve;... mai dire mai. Non si pu&ograve; mai dire quali possibilit&agrave; ti pu&ograve; offrire la vita&rdquo;.  Da quando ha lasciato il ruolo di team principal alla Mercedes Gp, Ross si &egrave; occupato principalmente di restarurare un cottage in Gran Bretagna. &ldquo;Ho scoperto cose che prima non avevo il tempo di fare e che mi divertono. Ho una vita diversa e mi ci trovo bene&rdquo;.

Smentite in prima persona dall&rsquo;ex dt le voci su un ruolo a Maranello

F1, Ross Brawn: Non torner&ograve; in Ferrari

Marco Mattiacci, dopo aver ribadito (vedi l&rsquo;intervista qui) che la Ferrari vuole tornare a essere la squadra numero uno, sarebbe disposto a accogliere il ritorno di Ross Brawn a braccia aperte.  &ldquo;Se volesse tornare da noi, sarebbe il benvenuto&rdquo;, ha detto Mattiacci alla Tv americana CNN. &ldquo;&Egrave; una figura emblematica, tutti vorrebbero avere Brawn o vorrebbero vedere Ross tornare in Ferrari. Lui &egrave; uno dei personaggi pi&ugrave; rispettati in F1 con il pi&ugrave; alto know how e pedigree. Chiunque sarebbe felice con qualcuno come Ross&rdquo;.  Mattiacci non parla per sentito dire ma ha conosciuto Ross Brawn dopo il suo arrivo in Ferrari. "Ci siamo parlati diverse volte", ha ammesso Mattiacci. "Ross &egrave; stato in Ferrari a trovarci qualche tempo fa. &Egrave; venuto qui con amici quindi &egrave; stato molto bello trascorrere con lui un po&rsquo; di tempo".  Tuttavia Mattiacci sa bene che le possibilit&agrave; che Brawn, uscito dalla Mercedes F1 a fine 2013, possa tornare in Ferrari sono quasi nulle. Brawn dopoa aver fatto a Maranello il direttore tecnico e quindi il n.2 di Todt, aveva fatto capire che c&rsquo;era un solo ruolo che l&rsquo;avrebbe interessato: fare il team principal (prima di Domenicali), cio&eacute; il capo del reparto corse. Cosa che ha ribadito in tempi pi&ugrave; recenti.  Mattiacci precisa anche nell&rsquo;intervisdta alla Cnn che semmai Brawn dovesse un giorno tornare a Maranello, non sarebbe il 'Numero Uno'.  "Al momento io sono il numero uno della squadra", ha detto Mattiacci. &ldquo;Al momento sto costruendo una nuova squadra, James Allison &egrave; il direttore tecnico e voglio iniziare da questo punto&rdquo;.  E poi ha aggiunto, con riferimento a Ross Brawn: "Per ballare il tango bisogna essere in due. Forse Ross &egrave; contento di quello che sta facendo&rdquo;. In realt&agrave; Brawn in questo momento &egrave; &ldquo;pensionato&rdquo; e si diverte andando a pescare: a novembre compir&agrave; 60 anni e dubitiamo che sia felice di fare il prepensionato, anche se si sta godendo le decine e decine di milioni incassati nel 2010 della vendita della sua squadra F1 BrawnGp alla Mercedes...

Il team principal Ferrari non &egrave; contrario all'eventualit&agrave; di un ritorno dell'ex direttore tecnico. Ma non c'&egrave; un ruolo per lui

Mattiacci: Brawn lo riprenderemmo, ma&hellip;

Ross Brawn &egrave; stato a Maranello. E senza fare dietrologia, possiamo tranquillamente dire che si trattava di una visita annunciata. Ne era al corrente, a quanto risulta, anche Stefano Domenicali, il team principal dimissionario. Ma &egrave; sbagliato parlare di &ldquo;staffetta&rdquo;.  La Ferrari ha scelto il successore di Stefano con Marco Mattiacci. Ross, in pensione dalla Mercedes alla fine dell&rsquo;anno scorso, aveva programmato una vacanza italiana in questo mese di maggio. &Egrave; vero che lui e Mattiacci si sono visti, ma sarebbe avvenuta la stessa cosa con Domenicali, senza le sue dimissioni dello scorso mese.  Che la Ferrari abbia pensato a riprendersi il suo ex direttore tecnico, anche pi&ugrave; volte, dopo che questi aveva lasciato il team nel 2007, &egrave; cosa nota. Ma non significa che debba avvenire adesso. Soprattutto non in modo cos&igrave; plateale, con una visita nella sede del Cavallino.  In questo momento, la priorit&agrave; professionale di Brawn &egrave;... l&rsquo;edilizia. Sta infatti ristrutturando una tenuta di campagna che ha acquistato in Inghilterra. Anche per Bob Bell, altro &ldquo;dimissionario&rdquo; dalla Mercedes Gp, non si parla - nemmeno ufficiosamente - di un arrivo a Maranello. Almeno per ora.

&Egrave; in vacanza in Italia: ma le voci si scatenano

Brawn a Maranello: visita annunciata

&ldquo;Visto che gara? &Egrave; questo che ci vuole per la Formula Uno&rdquo;. Alla fine del Gran Premo del Bahrain era entusiasta Paddy Lowe, l&rsquo;uomo che si &egrave; fatto sentire via radio durante la gara per dire ai suoi piloti di &ldquo;portare tutte e due le macchine al traguardo&rdquo;.  &ldquo;No, non mi sono preoccupato, solo goduto lo spettacolo&rdquo;, aggiunge. E visto che gi&agrave; si inizia a parlare di ordini di squadra fra Hamilton e Rosberg. precisa: &ldquo;I nostri piloti sono e saranno liberi di correre cos&igrave;... almeno finch&eacute; non rompono qualche ala. Ma tanto sono piloti, discuterne non serve&rdquo;.  Niente ordini di scuderia quindi per il team in testa al mondiale: &ldquo;Fanno male a tutti. Non va bene applicarli in una squadra che sta dominando: e mi sembra chiaro che adesso noi siamo in questa posizione. Se cominci a dare ordini di scuderia, alla fine nessuno &egrave; contento e ci perdono tutti&rdquo;.  Paddy &egrave; l&rsquo;uomo che ha sostituito Ross Brawn al muretto della Mercedes. Proviene dalla McLaren e nel suo nuovo team ha l&rsquo;incarico di direttore esecutivo.

&ldquo;Visto che gara? Non ho avuto paura che andassero a sbattere&rdquo;

Paddy Lowe (Mercedes): &ldquo;Niente ordini di squadra&rdquo;

Ross Brawn ha lasciato la Mercedes da pochi giorni, ma sul suo futuro gi&agrave; si intrecciano le illazioni. Lui stesso, in una intervista al &ldquo;Mirror&rdquo;, lascia intendere di non avere del tutto archiviato la sua esperienza in F.1.  &ldquo;Per adesso mi serve una pausa di qualche mese. Magari andr&ograve; a vedere qualche partita di calcio&rdquo; (&egrave; un tifoso del ManchesterUnited. &ldquo;poi si vder&agrave; come vanno le cose&rdquo;. E fissa una scadenza: &ldquo;Verso la prossima estate inizier&agrave;&ograve; a guardarmi intorno. Sono molto aperto a tutte le proposte, ma penso ceh se torner&ograve; nell&rsquo;automobilismo, sar&agrave; con la Formula Uno...&rdquo;.  Quando Ross lasci&ograve; la Ferrari, la decisione era sua. Stavolta &egrave; stata la Mercedes (con il contributo di Ecclestone, che ha voluto Niki Lauda al vertice del team) a metterlo nell&rsquo;angolo.  Ci pu&ograve; stare, quindi, che a 59 anni abbia voglia di una rivincita. Le sue parole fanno pensare a un piano prestabilito. Bassissime le probabilit&agrave; di un ritorno in Ferrari, ma se fosse, sarebbe come team principal, ruolo attualmente coperto da Stefano Domenicali. Pi&ugrave; quotate quelle di un ruolo presso la McLaren-Honda.

&ldquo;Decider&ograve; la prossima estate. Vedo il mio futuro nei Gp&rdquo;

Ross Brawn ripensa alla F.1

Non &egrave; la prima volta che i team si fanno dispetti a vicenda. Non &egrave; neppure la prima volta che la Mercedes Gp crea difficolt&agrave; alla Ferrari (e viceversa). Ma domenica a Interlagos, con i due team in lotta diretta per il secondo posto nel mondiale Costruttori, una &ldquo;spiata&rdquo; del box d&rsquo;argento ha messo la Fia sul chi-va-l&agrave;. Ed &egrave; costata a Massa la penalizzazione e il quarto posto.  Felipe era gi&agrave; passato pi&ugrave; volte sulla famigerata linea bianca, anche dove inizia il triangolo zebrato che costituiva il vero limite dell&rsquo;infrazione.  Quando Hamilton, che lo seguiva, se ne &egrave; accorto al 34esimo giro, ha subito avvertito via radio il team. &laquo;Siamo stati noi a dirlo alla Fia&raquo;, ammette Ross Brawn. E anche Nico Rosberg ha confermato.  Forse non sarebbe cambiato niente, visto che la direzione gara era stata molto attenta ad avvisare i piloti prima della gara. Sta di fatto per&ograve; che la Fia non aveva osservatori in quel punto. Quindi la soffiata Mercedes &egrave; servita a qualcosa.  Va anche detto che, a dispetto di quanto abbiamo scritto in un primo tempo, se Massa senza drive through fosse arrivato 4&deg; invece che 7&deg; la Ferrari avrebbe in realt&agrave; battuto di due punti la Mercedes nel campionato Costruttori perch&eacute; Felipe, oltre a ottenere 6 punti in pi&ugrave;, ne avrebbe fatti perdere 2 a Rosberg perch&eacute; l'avrebbe fatto scendere dal 5&deg; al 6&deg; posto  Probabilmente &egrave; &ldquo;l&rsquo;ultimo atto&rdquo; di Ross Brawn con il team della Stella. Un rigore a porta vuota tirato dall&rsquo;ex dt della Ferrari...  Alberto Antonini

Ross Brawn: &laquo;Siamo stati noi a comunicare l&rsquo;infrazione&raquo;

Massa &ldquo;tradito&rdquo; da Mercedes

Va o resta? Il tormentone Ross Brawn-Mercedes iniziato a marzo, da quando la squadra tedesca ha ingaggiato Paddy Lowe dalla McLaren, sembra ormai arrivato alla fine. Dall'Inghilterra rimbalza la voce di una scissione dopo l'ultima gara di campionato.  Anche nelle ultime corse Ross Brawn aveva lasciato poche possibilit&agrave; al fatto che la sua esperienza potesse continuare con la Mercedes. &laquo;Ne stiamo ancora parlando con Lauda e Wolff - aveva detto il tecnico inglese - posso anche rimanere ma a condizione di essere l&rsquo;unico direttore tecnico, la persona a cui spettano le decisioni finali, perch&eacute; un team ha bisogno di una figura del genere, che si prenda le sue responsabilit&agrave;&raquo;.  Questa qualifica invece, Lauda e Wolff l&rsquo;hanno promessa da tempo a Paddy Lowe, strappato alla McLaren a inizio anno e che gi&agrave; adesso ricopre il ruolo di Direttore Tecnico Esecutivo. Inotre il team Mercedes pullula gi&agrave; di altri tecnici di vertice, oltre a Paddy Lowe ci sono anche Aldo Costa, Geoff Willis e Bob Bell, pure lui con la qualifica di direttore tecnico.  In realt&agrave; Brawn rappresenta la passata gestione della Mercedes in F.1, quella riconducibile anche a Michael Scumacher e Norbert Haug. Esperienza poco felice che Lauda e Wolff vogliono fare dimenticare, come immagine e come risultati ottenuti.  Oggi Brawn non &egrave; pi&ugrave; coinvolto nel discorso tecnico, ricopre il ruolo di Team Principal, qualifica che per&ograve; va in netto contrasto con quelle che sono le funzioni operative e le responsabilit&agrave; di Toto Wolff e Niki Lauda.  Appare cos&igrave; quasi scontato che all&rsquo;et&agrave; di 59 anni, Ross Brawn abbandoni la Mercedes ed esca per il momento di scena. Anche se Lauda dichiara ufficialmente che vorrebbe fare di tutto per tenerlo in squadra mentre Wolff sull&rsquo;argomento &egrave; pi&ugrave; distaccato.  Qualcuno aveva ipotizzato un futuro di Brawn in Williams, ma &egrave; un&rsquo;ipotesi superata da quando Frank Williams ha affidato il ruolo di Team Principal alla figlia Claire. Si &egrave; anche parlato di un coinvolgimento di Ross Brawn alla McLaren nel 2015, nell&rsquo;anno del ritorno della Honda per garantire una figura tecnica di prima grandezza al partner giapponese. Ma lui lo ha smentito pi&ugrave; volte in modo perentorio. Inoltre negli ultimi anni Ross Brawn ha sempre rifiutato incarichi che non prevedessero il comando assoluto e la qualfiica di Team Principal: lasci&ograve; la Ferrari a fine 2007 perch&eacute; Maranello non volle affidargli quell&rsquo;incarico, si &egrave; creato la sua squadra BrawnGp dove era padrone e Team Principal, l&rsquo;ha venduta alla Mercedes nel 2010 garantendosi ancora quel ruolo, per cui perch&eacute; in futuro dovrebbe accettare mai un rango inferiore?  Recentemente aveva parlato di riprendersi un anno sabbatico per dedicarsi alla pesca, come aveva gi&agrave; fatto ai tempi della Ferrari. Del resto Ross Brawn &egrave; il tecnico che nella storia della F.1 ha guadagnato di pi&ugrave;, pu&ograve; certamente permetterselo. Per tornare in futuro ad occuparsi di competizioni e automotive con uno studio di engineering, progetto che anni fa aveva gi&agrave; accarezzato quando ancora lavorava per Tom Walkinshaw.  Brawn oggi &egrave; ricchissimo: quattro anni fa ha incassato circa 140 milioni di euro vendendo la sua scuderia BrawnGp alla Mercedes e la sua unica ambizione potrebbe essere vincere ancora un titolo mondiale con un&rsquo;altra squadra per superare l&rsquo;amico-rivale Newey, che come lui ha vinto tre titoli mondiali in F.1 con tre scuderie diverse: Benetton-Ferrari-BrawnGp nel caso di Ross e Williams-McLaren-Red Bull nel caso di Newey.  &nbsp;  &nbsp;

In Inghilterra danno per scontata la separazione a fine anno. Ecco le ragioni e le ambizioni future di Ross

Brawn-Mercedes verso il divorzio

Il diavolo veste grigio, oggi. Ma un tempo andava in giro per il paddock con il pi&ugrave; iconico abbigliamento rosso. Di camicie, Ross Brawn ne ha cambiate tante, in trentacinque anni di Formula Uno. Ma da almeno una ventina si porta dietro la fama di furbo, di uomo al di sopra delle regole. O addirittura, come sostiene qualcuno, di &ldquo;autore-ombra&rdquo; dei regolamenti, dettati letteralmente ai delegati Fia. Dicono che anche per questo Bernie Ecclestone non lo possa vedere (&laquo;in Mercedes - disse qualche mese fa - adesso hanno Lauda e Toto Wolff. Pu&ograve; bastare&raquo;).  Ma poi fu proprio Bernie a proporlo per un cavalierato dopo la vittoria nel mondiale 2009, propiziata dal famoso &ldquo;doppio fondo&rdquo;. Un&rsquo;altra onorificienza, ufficiale dell&rsquo;Ordine al merito della Repubblica, gliel&rsquo;abbiamo data noi italiani all&rsquo;epoca della Ferrari. E all&rsquo;Italia, Ross &egrave; rimasto in qualche modo legato. &laquo;Come vanno le cose da voi? Avete un governo, adesso? Mah, mi ricordo che anche quando stavo a Maranello la vostra politica non era proprio stabile...&raquo;.    Nemmeno la sua, di posizioni, appare tanto stabile al momento. Con la Mercedes Gp in procinto di essere giudicata dal tribunale della Fia, Ferrari e Red Bull chiedono sanzioni pesanti per il test &ldquo;segreto&rdquo; della W04 a Barcellona dopo il Gp. Ma Ross reagisce con forza a queste accuse: &laquo;Ma quale segreto! Era un test Pirelli, da un anno loro chiedevano una mano e nessuno li aiutava. Di comunicazioni, tra la Pirelli e le squadre, ce n&rsquo;erano state tante. Da parte nostra, avevamo avuto un problema con Lewis in Bahrain (la delaminazione della gomma, ndr) che ci aveva preoccupato molto. Ci siamo sforzati di aiutare la Pirelli, e nessun altro sembra averlo fatto&raquo;.  La questione delle gomme per il Canada (&laquo;sapevamo che c&rsquo;erano, ma non sapevamo quali erano, il test era anonimo&raquo;) ormai &egrave; superata. A Montr&eacute;al le coperture &ldquo;evoluzione&rdquo; ci saranno, ma solo per le prove libere. Cos&igrave; ogni squadra potr&agrave; collaudarle. Intanto, per&ograve;, la Mercedes Gp ha vinto a Monaco e tutto il paddock si chiede se sia solo un episodio, oppure se dalle pole position a raffica, la Mercedes Gp sia pronta per passare ad altrettante vittorie. Magari proprio grazie a quel test. Con Ross analizziamo i problemi di pneumatici avuti nelle prime gare.  &laquo;Le gomme di oggi hanno caratteristiche per cui, se superi la loro &ldquo;capacit&agrave;&rdquo;, ne limiti fortemente la durata. Basta poco, basta un cinque per cento sopra il limite. E pu&ograve; essere dovuto sia al pilota, che alla vettura. Noi riteniamo di avere fatto progressi, ma &egrave; sempre difficile prevedere il comportamento da una pista all&rsquo;altra. A Monaco avevamo visto nelle prove del gioved&igrave;, sulla distanza, risultati incoraggianti. Si trattava solo di vedere come si sarebbero comportate le gomme se i piloti avessero dovuto lottare l&rsquo;uno con l&rsquo;altro. In generale, per&ograve;, il rapporto fra il rendimento in qualifica e quello in gara &egrave; ancora da migliorare. Questa &egrave; la nostra priorit&agrave; al momento&raquo;.    - In assoluto, qual &egrave; lo &ldquo;stato di forma&rdquo; della Mercedes di oggi?  &laquo;Dobbiamo far riferimento a un anno e mezzo fa, quando mi resi conto che bisognava riorganizzarsi. In precedenza, ci aspettavamo che l&rsquo;accordo per la limitazione delle risorse avrebbe livellato in basso il potenziale dei team. Ma visto questo non &egrave; successo: c&rsquo;erano progetti per rendere le limitazioni anche pi&ugrave; radicali, poi sono state fatte concessioni, vedi l&rsquo;accordo di Singapore.. Alla fine ci siamo trovati nella necessit&agrave; di rinforzare l&rsquo;organico. Aldo Costa era disponibile, cos&igrave; come Geoff Willis (due dei diretori tecnici attuali, ndr). Tutte occasioni da cogliere. Aldo si era gi&agrave; occupato della vettura che ha corso l&rsquo;anno passato scorso, anche se non dall&rsquo;inizio. Ma &egrave; chiaro che per una ristrutturazione serve tempo. Anche oggi il processo deve continuare, anche se in maniera pi&ugrave; tranquilla&raquo;.  - Dal punto di vista della vettura, come ti vedi rispetto alla concorrenza?  &laquo;Abbiamo fatto un bel passo avanti, ma non credo ancora che siamo dove dovremmo essere. Un passo incoraggiante in vista del 2014, che resta il nostro obiettivo principale. Un nuovo regolamento, vetture e motori diversi. L&rsquo;occasione per cambiare i valori in campo. Il nostro piano &egrave; quello di migliorare quest&rsquo;anno, per essere al vertice nel 2014. Direi che siamo nella giusta direzione. La macchina &egrave; tutt&rsquo;altro che perfetta, abbiamo problemi quando fa troppo caldo, problemi a usare le gomme. Ma sono piuttosto contento della condizione di base&raquo;.    - Ma &egrave; possibile trasferire qualcosa dell&rsquo;attuale tecnologia nel progetto dell&rsquo;anno prossimo?  &laquo;Molto poco. Un tempo gli sviluppi che si facevano nella seconda parte di stagione servivano a quella successiva. Ma nel 2014 non c&rsquo;&egrave; molto che si possa trasferire. Anche le ali, il fondo, l&rsquo;aerodinamica saranno diversi. Dovremo cominciare da capo&raquo;.  - Fino a che punto pensate di investire sulla W04, prima di dedicare le risorse al progetto futuro?  &laquo;Abbiamo due aree di sviluppo: quella &ldquo;dura&rdquo; rappresenta un limite oltre il quale non si pu&ograve; andare. Poi c&rsquo;&egrave; un&rsquo;area &ldquo;soft&rdquo;, nella quale c&rsquo;&egrave; un certo margine. Se ne vale la pena, quest&rsquo;anno potremo attingere a questa seconda area, mantenendo una certa quantit&agrave; di risorse sul progetto 2013. Ma &egrave; chiaro che questo avr&agrave; ripercussioni sulla macchina di domani. Bisogna soppesare con attenzione. Abbiamo diviso il lavoro in due gruppi, per questo. Ma non intendiamo certo rassegnarci in questa stagione, ci sono molti risultati che vogliamo ottenere&raquo;.  - &Egrave; arrivato Paddy Lowe dalla McLaren, come direttore esecutivo. A questo punto, molti dicono che per Ross Brawn non c&rsquo;&egrave; pi&ugrave; posto. &Egrave; vero?  &laquo;Mi viene in mente Alex Ferguson, l&rsquo;allenatore del Manchester United, che ha annunciato il ritiro al vertice del successo. Io non sono cos&igrave; presuntuoso da paragonarmi a lui, ma tutti, in questo mestiere, vorremmo lasciare nel momento migliore. Io voglio farlo quanto la squadra sar&agrave; al massimo della competitivit&agrave; e dell&rsquo;organizzazione. Prima o poi succeder&agrave;, ma non certo a met&agrave; di un periodo cos&igrave; interessante come quello che sto vivendo. La macchina 2014, il nuovo motore... Sono occasioni d&rsquo;oro che non voglio assolutamente perdere&raquo;.    - E con l&rsquo;arrivo di Paddy, riuscirete a convivere?  &laquo;Sono sicuro che troveremo una soluzione...&raquo;.  - Alonso ha detto che la Ferrari dev&rsquo;essere il suo ultimo team. Diresti lo stesso per la Mercedes?  &laquo;Al momento non ho piani per andare da nessun&rsquo;altra parte. L&rsquo;anno prossimo compio sessant&rsquo;anni, non so per quanto tempo avr&ograve; l&rsquo;energia per viaggiare in un mondiale di venti gare. Potrei assumere un ruolo diverso, ho l&rsquo;esperienza per portare in altro modo il mio contributo&raquo;.  - Rosberg e Hamilton: Nico sembra in vantaggio, al momento, nel modo di gestire la vettura. &Egrave; il risultato di stili di guida differenti?  &laquo;No, in realt&agrave; il modo di guidare &egrave; piuttosto simile. Ma per Lewis ci vorr&agrave; un po&rsquo; di tempo. Nico &egrave; con noi da quattro anni e sa dove mettere le mani, Lewis sta imparando a capire a chi deve rivolgersi per discutere certi aspetti della macchina. Voglio che i miei piloti si stimolino a vicenda, non voglio sentire nessuno contento di essere secondo&raquo;.  - C&rsquo;&egrave; qualcosa della Ferrari che vorresti portare in Mercedes?  &laquo;Non sarebbe giusto fare paragoni, sono epoche e persone diverse. Alla Ferrari sono stato benissimo, ma qui c&rsquo;&egrave; un grande spirito. Questo &egrave; il team che nel 2009 abbiamo fatto sopravvivere&raquo;.  E che, proprio allora, vinse il mondiale. Con il marchio Mercedes, il titolo deve ancora arrivare.  di Alberto Antonini  Da Autosprint n.22 del 4 giugno 2013

Un demoniaco manipolatore di regolamenti? O una vittima della ristritturazione Mercedes? Brawn, l'uomo del momento, punta a essere il n.1 nel 2014

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