        Schumacher, fino in fondo. Non solo nel cognome, ma soprattutto nella forza e nella resilienza dei combattenti. Mick ha preso tutto da Michael e lo dimostra giorno dopo giorno mentre insieme a mamma Corinna, e a tutta la famiglia, continua ad affrontare la vita, sempre fino in fondo e con tanto amore. Sette anni fa, il 29 dicembre del 2013, tra le montagne francesi cambiava la loro vita e sette anni dopo la battaglia continua, con il 7 volte campione di Formula 1 vivo ma avvolto nel silenzio viste le sue condizioni di salute. Mai come quest'anno sarebbe stato incredibile vedere Michael in Formula 1. Per il Circus e per i suoi tifosi. Che emozione sarebbe stata vederlo l&igrave; in pista premiare Hamilton, con un suo casco come tributo ai suoi record battuti, e soprattutto vederlo mentre commosso e orgoglioso applaude il figlio, sotto il podio in Formula 2 con il trofeo in mano. E quanto sarebbe stato bello vederlo a marzo magari nel paddock assistere al debutto di Mick in Formula 1 con la Haas.&nbsp;  "Voglio seguire il mio percorso come voleva mio pap&agrave;&rdquo; Tutti momenti che purtroppo prendono vita solo nei sogni di chi questo sport lo vive, lo ama e soprattutto lo ricorda e non lo scoredr&agrave; mai, anche a distanza di sette anni. E nel prossimo Mondiale 2021 rivedremo proprio quel cognome tra le fila della Formula 1. Mick &egrave; pronto per affrontare il suo primo GP e non ha paura di deludere le aspettative e le pressioni, gi&agrave; altissime. Non &egrave; pi&ugrave; quel bambino che correva nei kart col cognome di mamma, ora il 21enne &egrave; cresciuto ed &egrave; a tutti gli effetti un pilota: "Mio padre &egrave; stato il migliore che ci sia mai stato in questo sport, non vedo perch&eacute; dovrei volermi staccare da lui. Non mi preoccupo per niente, non mi infastidiscono i paragoni e i confronti con lui - ha detto Mick in un'intervista alla Bild ricordando quella domenica tra le nevi di Meribel quando aveva solo 14 anni&nbsp;-. Il mio obiettivo &egrave; imparare e capire il pi&ugrave; possibile. Voglio crescere in fretta, voglio perdere meno tempo possibile. Alla fine sono io che guido la macchina, non &egrave; il mio cognome. Voglio seguire il mio percorso come voleva mio pap&agrave;&rdquo;.  Senza paura verso Melbourne 2021 con mamma Corinna Il prossimo 21 marzo 2021, se la pandemia coronavirus non roviner&agrave; ancora una volta i piani, Mick Schumi correr&agrave; il suo primo GP d'Australia in Formula 1, debuttando ufficialmente al volante della Haas nella massima categoria del motorsport. Sperando poi che possa ricevere dalle tribune anche tutto l'affetto dei tifosi italiani il 12 settembre&nbsp;sul tracciato di Monza, che tanto significa per gli Schumacher.  Senza paura ma solo con tanto rispetto per quel sogno, di padre in figlio, rincorso e che ora &egrave; ad un passo: "Non ci si pu&ograve; far intimorire dai big come Vettel, Alonso, Hamilton e tutti gli altri. In fin dei conti sono esseri umani anche loro. Hanno fatto cose incredibili, gigantesche, in questo sport, ma nonostante questo bisogna imporsi, dare il massimo e guidare nella maniera pi&ugrave; dura, seppur leale, possibile. Nelle altre categorie nelle quali ho guidato fino ad oggi, d'altronde, ho fatto proprio cos&igrave;". "L'esordio a Melbourne penso che sar&agrave; molto emozionante - ha aggiunto Mick che avr&agrave; sempre al suo fianco Corinna -. Mia mamma sar&agrave; felicissima: lei &egrave; la mia interlocutrice numero uno, &egrave; sempre la prima a chiamarmi. Quando sono stato promosso in Formula 1 mi ha detto che sapeva che il momento sarebbe arrivato. Mi &egrave; sempre sembrata molto fiduciosa sul mio percorso di crescita. In realt&agrave; per&ograve; ha sempre avuto ragione".&nbsp;        

Era il 29 dicembre 2013 quando Michael rimase coinvolto in un terribile incidente sulla neve: un dramma col quale ancora oggi la famiglia Schumacher fa i conti. "Sono orgoglioso di lui, non vedo perch&eacute; dovrei volermi staccare", ha detto il figlio del 7 volte iridato ad un passo dal debutto in Formula 1

Mick Schumacher, 7 anni fa l'incidente di Michael: "Papà è stato il migliore in F1"

Lewis Hamilton &egrave; l&#39;uomo, lo sportivo, il Re che &egrave; riuscito a raggiungere il record che sembrava imbattibile. 91 vittorie in carriera, proprio come il suo idolo da bambino Michael Schuamcher. Un primato che riesce a firmare sul Nurburgring, il tracciato di casa del pilota tedesco. Un&#39;emozione straordinaria, un momento indimenticabile che ha raggiunto l&#39;apice quando Mick Schumi ha conscenato a Lewis il casco speciale tributo al suo pap&agrave;. Ecco le immagini della gara in Germania

GP Eifel, Lewis fa la storia: 91 vittorie in carriera come Schumi FOTO

Mattinata da ricordare per i piloti della Ferrari Drive Academy. Mick Schumacher, Callum Ilott e Robert Shwartzman tra ieri e oggi sono saliti a bordo della SF71H, la vettura delle 5 vittorie di Vettel nel 2018. Se per Shwartzman si &egrave; trattato del battesimo in pista su una monoposto Ferrari di Formula 1, per Mick e Callum &egrave; solo il preludio di un weekend che li vedr&agrave; nel Gp dell&#39;Eifel sull&#39;Alfa Romeo al posto di Giovinazzi e sulla Haas al posto di Grosjean, durante il venerd&igrave; di libere

Fiorano, le foto dei test con Mick Schumi, Shwartzman e Ilott sulla SF71H

Nel prossimo week end a Citt&agrave; del Messico va in scena la Corsa dei Campioni edizione numero 30. Manifestazione unica nel suo genere che mette insieme piloti di F.1, dei Rally, Indycar, Nascar passando per gli specialisti di Endurance Gt e Turismo ogni volta propone un men&ugrave; davvero ricco.  Sar&agrave; cos&igrave; anche quest&rsquo;anno con particolare riferimento alla Nations Cup dove detentrice della coppa &egrave; la Germania grazie a Ren&eacute; Rast e Timo Bernhard. Germania che dal 2008 al 2012 aveva dominato senza sosta grazie ad una coppia impossibile da battere, composta da Vettel e Schumacher. L&rsquo;attuale ferrarista si era poi ripetuto nella Nations Cup, in solitaria, nel 2017 mentre nel 2016 aveva fatto sua la ROC per piloti singoli.  Ebbene, l&rsquo;edizione messicana ci regaler&agrave; una coppia assolutamente inedita per il team Germania: avremo infatti il ritorno di Vettel mentre il suo compagno sar&agrave; niente che po&rsquo; di meno Mick Schumacher. S&igrave;, proprio lui, il figlio di Michael. Si va cos&igrave; a ricomporre una pi&ugrave; che suggestiva coppia nella Nation ROC dove Mick cercher&agrave; di riprendere con Sebastian quel filo spezzato qualche anno fa.  Vettel non sar&agrave; l&rsquo;unico pilota di F.1 che vedremo al via nel Mondiale 2019. Proprio nei giorni scorsi &egrave; stata annunciata la presenza di Pierre Gasly, neo compagno di squadra di Verstappen in Red Bull. Il percorso &egrave; stato ricavato all&rsquo;interno del circuito di Citt&agrave; del Messico, che tradizionalmente ospita la F1, in quel tratto finale denominato Foro Sol, in cui altissime tribune circondano la pista e dove al termine dei Gp avviene la premiazione.  Il programma &egrave; quello standard, con le sfide ad eliminazione per la ROC Nations Cup (sabato) e poi per la ROC dei singoli piloti che si terr&agrave; domenica. Il campione in carica &egrave; David Coulthard (sar&agrave; presente anche in Messico) che dodici mesi fa si &egrave; imposto nell&rsquo;evento tenuto a Riad, in Arabia Saudita, e che gi&agrave; aveva vinto alle Barbados nel 2014. 

Tutto pronto a Citt&agrave; del Messico per l&#39;edizione numero 30 della storica manifestazione

Vettel e Schumi jr. alla Race of Champions

IMOLA - Ecco, questa &egrave; esattamente la Ferrari che ci vuole. Capace di reagire, di rischiare, di emozionare e anche di far tremare. Capace di tornare a vincere a diciotto mesi e tredici giorni dall&rsquo;ultimo vero successo (perch&eacute; Indianapolis 2005 la contano solo i maniaci di statistica), Suzuka 2004. Rompendo un digiuno che era gi&agrave; il pi&ugrave; lungo dopo quello fra Jerez &rsquo;90 e Hockenheim &rsquo;94; rompendo, soprattutto, una cortina di sfiducia che gi&agrave; si stava facendo pesante.  E questo, naturalmente, &egrave; il Michael Schumacher che al sole di Imola spazza via i dubbi sul suo talento, se non quelli sul suo futuro. Velocit&agrave; pura quando c&rsquo;&egrave; da sfruttare il potenziale di una vettura che sembrava rinata (e in realt&agrave; non era mai morta), e mestiere, tanto mestiere, quando le cose si fanno difficili, come &egrave; successo in gara. Quando Alonso rimonta, incalza e preme per trentasette giri senza riuscire - e a Imola, grazie al tracciato, era l&rsquo;unica sua possibilit&agrave; - a innervosire l&rsquo;avversario. &laquo;Con la mia esperienza...&raquo;, sorrideva Michael, godendo nel rivedersi al video, ancora con i segni del passamontagna sulle guance. Letteralmente gongolante: per la gioia di avere dimostrato, soprattutto a se stesso, di poter essere ancora il punto di riferimento. Per la Ferrari e per tutti.  Di riflesso, il sorriso di Montezemolo che ri-parte dopo il blitz al circuito. &laquo;Visto che non &egrave; bollito?&raquo;. No, non &egrave; bollito Michael e non lo &egrave;, per fortuna, la squadra. Perch&eacute; al di l&agrave; della vittoria, peraltro meritatissima, c&rsquo;&egrave; la dimostrazione di una superiorit&agrave; dimostrata per tutto il week end. E questo &egrave; un fatto ripetibile, nel corso della stagione. Il fatto, invece, che questa superiorit&agrave; sia svanita di colpo dopo un pit-stop, sarebbe meglio non si ripetesse. Perch&eacute; la Rossa &egrave; tornata a vincere e convincere? Primo, perch&eacute; dopo il Bahrain (gara obiettiamente perduta per un temporaneo annebbiamento nella grinta di Schumacher) c&rsquo;erano state scelte sbagliate, tecniche e soprattutto tattiche, in Malesia e Australia.    Ora, che la 248 F1 non sia per la concorrenza quello che erano la F2004 e prima ancora la F2002, &egrave; un fatto acclarato. Ma una monoposto che ottiene pole, vittoria e secondo giro veloce non &egrave; neanche da buttare. Imola ha esaltato una caratteristica della vettura, l&rsquo;ottima velocit&agrave; di punta, dovuta a buona penetrazione aerodinamica (troppa, secondo le solite polemiche) e a un diffusore aerodinamico evoluto. E unita a una buona stabilit&agrave; in frenata. Il motore, finalmente libero di girare a pieno regime, ha fatto il resto. In realt&agrave;, per&ograve;, certe buone caratteristiche potrebbero vedersi anche su piste diverse, con pi&ugrave; curve guidate. Grazie anche a una sospensione che non affatica le gomme. Ed eccole, le grandi protagoniste. Nel bene e nel male. Abituamoci, perch&eacute; per tutto l&rsquo;anno vittorie e sconfitte saranno in gran parte decise dall&rsquo;abbinamento fra il telaio e le Bridgestone.  Al San Marino c&rsquo;era una mescola, nuova esclusiva per la Ferrari, fra le cinque specifiche fornite. Finalmente la squadra ha scelto l&rsquo;opzione morbida e in prove e qualifiche Schumi e Massa - il primo pi&ugrave; del secondo - sembravano volare in ogni condizione: dal giro veloce alle sequenze di passaggi (non pi&ugrave; di dieci). Il tutto usando appena un set per le libere. In gara sappiamo per&ograve; com&rsquo;&egrave; andata.    Ross Brawn spiega perch&eacute;: &laquo;Man mano che l&rsquo;asfalto si gommava, era come se le gomme ci passassero sopra senza neppure consumarsi. L&rsquo;usura in effetti &egrave; ridotta, ma viene a mancare il grip. &Egrave; un fenomeno gi&agrave; osservato nel 2003 e 2004, che potrebbe essere conseguenza delle temperature pi&ugrave; alte del previsto. Con il primo treno (che aveva gi&agrave; percorso tre giri, ndr) Michael era molto pi&ugrave; veloce. Forse perch&eacute; erano usate, forse perch&eacute; aveva poca benzina al via, e anche perch&eacute; grazie alla safety car a inizio gara ha avuto modo di non sforzarle subito. Con gli altri due set era davvero nei guai&raquo;.  Ma lui, Highlander, non si lamentava. Non come in Australia dove urlava alla radio &laquo;non riesco a tenerla, &lsquo;sta macchina&raquo;. Si &egrave; concentrato al volante senza parlare. &laquo;E alla fine mi ha detto - ridacchia Ross - che nella sua testa erano passate le immagini dell&rsquo;anno scorso, qui a Imola&raquo;. A ruoli invertiti, per&ograve;. Sul bilancio di Imola mettiamo a favore di Ferrari le scelte strategiche sbagliate della Renault; fra le difficolt&agrave; impreviste - non imprevedibili - questa delle gomme. Totale: una vittoria piena. Bellissima, da far venire voglia di vederne ancora.  Quando il pilota della Ferrari si &egrave; fermato per la seconda sosta al 42&deg; giro, le gomme Bridgestone hanno subito offerto un rendimento ottimale e il problema di graining non si &egrave; ripetuto. Alonso ci ha provato, sempre e comunque, si &egrave; intraversato alla Rivazza, &egrave; arrivato lungo alla Villeneuve, curve dove una volta con il coraggio a Imola si vinceva, oggi invece sono diventati tratti curvilinei da affrontare senza difficolt&agrave;.  PI&Ugrave; ADRENALINA NEL 2005    In fondo la sfida del 2005 era stata pi&ugrave; adrenalinica: perch&eacute; il motore di Alonso era vicino a collassare, perch&eacute; c&rsquo;era la variabile dell&rsquo;usura delle gomme che non si potevano sostituire, perch&eacute; alla curva della Rivazza i piloti arrivavano a una velocit&agrave; comunque pi&ugrave; adatta (la variante alta era infatti pi&ugrave; veloce) per tentare il sorpasso. In assenza, comincia il processo alle intenzioni. Alle qualifiche nelle quali la Renault ha indubbiamente toppato, calcolando la quantit&agrave; di benzina da imbarcare al via solo al fine della prestazione cronometrica complessiva in gara: calcolo giusto, se non si corresse in un circuito che in realt&agrave; &egrave; una trappola.  La prima fila a Imola &egrave; sempre cos&igrave; importante, che la Honda in Australia ha rinunciato ai punti di Button e ai soldi del campionato Costruttori proprio per poter disporre in riva al Santerno di un motore nuovo che le consentisse questo obiettivo. Con il risultato odierno, in realt&agrave; Alonso ha gi&agrave; messo le mani sul campionato, anticipare o ritardare il secondo rifornimento non avrebbe cambiato le cose.  

Domenica 23 aprile 2006 Michael con la Ferrari vinceva il Gp di San Marino. Dall&rsquo;archivio di Autosprint vi riproponiamo le pagine pi&ugrave; belle del successo del tedesco davanti ad Alonso

L&rsquo;AMARCORD: 10 anni fa il trionfo di Schumi a Imola

Formula 4 - Misano: Doppietta per Schumi Jr

Recentemente Corinna Schumacher, moglie di Michael, ha venduto la casa di famiglia a Trysil, in Norvegia, al prezzo di 2,5 milioni di euro. Venduto anche il jet di Michael, al prezzo di 30 milioni di euro, e presto sar&agrave; messo in vendita anche lo chalet di Meribel, in Francia, dove Schumacher stava al momento dell&rsquo;incidente sugli sci.  Giornali tedeschi riportano la notizia che Schumacher sarebbe assistito costantemente a casa da 15 persone tra personale medico e paramedico, e - considerando i macchinari per la riabilitazione -, per un costo di circa 120.000 euro a settimana.

Vista la situazione di Michael, la moglie ha venduto la casa di famiglia in Norvegia

Schumi, Corinna vende: tante le spese

Non &egrave; andato per nulla bene per Mick Schumacher il secondo appuntamento della F4 tedesca a Spielberg. Dopo una grande prima prova a Oschersleben, il figlio di Michael ha prima tirato dritto alla prima staccata in gara-1, poi in gara-2 &egrave; stato mandato a muro in pieno rettilineo per essere stato toccato lateralmente da dietro da Thomas Preining in un gioco di scie risoltosi malamente.  Purtroppo, anche se non vi sono conferme ufficiali al momento in cui scriviamo, sembra che nell'urto Schumi jr abbia rimediato la frattura della mano destra, e quindi non potr&agrave; essere al via di gara-3 (per non parlare delle prossime della serie). Sull'incidente potrete fare le vostre valutazioni osservando il video che alleghiamo a seguire.  Per gli italiani che seguissero la gara, non resta dunque che tifare per Mattia Drudi che da parte sua non ha fatto errori e dopo un 8&deg; e un 4&deg; posto partir&agrave; 3&deg; nella manche che resta.  Maurizio Voltini  

Un incidente in gara-2 nella F4 tedesca a Spielberg si risolve malamente per Mick Schumacher

Frattura alla mano per Schumacher jr (video)

Mick Schumacher, figlio di Michael, esordisce alla grande nello sport automobilistico con una convincente vittoria nella F4 tedesca (leggi QUI). Siamo di fronte a un campioncino che ha rivelato di avere il dna agonistico dell&rsquo;illustre genitore o questa prestazione &egrave; il frutto delle circostanze particolari? Per essere il pi&ugrave; possibile pragmatici e analitici, ne abbiamo voluto parlare con colui che ha inventato la F.4 ed era presente a Oscherlsleben per la prima gara del campionato tedesco. Che conosce quelle monoposto meglio di chiunque altro perch&eacute; &egrave; lui che le costruisce: Gianfranco De Bellis.  Che insieme ad Artico Sandon&agrave; &egrave; il proprietario della Tatuus, l&rsquo;azienda lombarda che ha prodotto la F.4 motorizzata Abarth con la quale Mick Schumacher ha iniziato la sua carriera di pilota con una vittoria.    &laquo;Il ragazzo &egrave; bravo, ha stoffa - dice De Bellis - &egrave; riuscito a vincere subito una gara pur correndo in una situazione di pressione davvero pazzesca. Pensate che la settimana prima, per i test pre campionato, c&rsquo;erano 110 giornalisti accreditati, televisioni da tutto il mondo, tutti concentrati su di lui. A 16 anni non &egrave; facile debuttare in una categoria comunque cos&igrave; competitiva e combattuta in queste condizioni, riuscendo pure a vincere&raquo;.  - Dopo aver osservato dal vero la corsa ed i protagonisti, che idea ti sei fatto di Mick Schumacher? Che tipo di pilota &egrave; secondo te?  &laquo;Sicuramente &egrave; un ragazzo che sa gestire la pressione mediatica attorno a lui al meglio, perch&eacute; neanche in F.1 si era visto un interesse cos&igrave; accentrato su un singolo corridore. Nonostante fosse la sua prima gara, ha corso come se fosse un pilota esperto. Non ha commesso errori, non ha rotto nulla, non ha fatto collisioni, non ha sbagliato le partenze. &Egrave; rimasto calmo quando la safety car ha annullato il suo vantaggio e nel successivo restart, &egrave; ripartito subito in testa, gestendo al meglio le ultime fasi di gara&raquo;.  Cesare Maria Mannucci  L&rsquo;articolo completo lo potete leggere sul numero 17 di Autosprint, in edicola da marted&igrave; 28 aprile.&nbsp;

&ldquo;Ha stoffa&rdquo;, dice di lui De Bellis, il costruttore italiano della sua F4. Anticipazione da Autosprint in edicola

Schumi jr raccontato da chi lo fa correre

Stavolta Mick Schumacher non &egrave; stato 1&deg; solo fra i rookie, ma davvero su tutti, nella terza frazione della F4 tedesca a Oschersleben. Schumi jr ha costruito il suo successo riuscendo a scattare meglio al via, dalla seconda piazza, rispetto al poleman Thomas Preining. Poi resistendo agli attacchi prima di Tim Zimmermann dopo una prima safety car, quindi da quelli di Joey Mawson che alla fine si &egrave; classificato secondo, davanti a Preining, con Zimmermann costretto al ritiro per una foratura.  Mawson &egrave; stato in scia a Schumacher da met&agrave; gara in poi, ma dopo un primo tentativo di sorpasso non ha potuto effettuarne altri, perch&eacute; a causa di un incidente a Benjamin Mazatis &egrave; entrata la seconda safety car che ha portato tutti allineati cos&igrave; fino al traguardo. Questa safety car ha bloccato anche la rimonta di Mattia Drudi, che partito male dall'ottava piazza &egrave; rimasto bloccato in mezzo al gruppo, prima di liberarsi di Waldherr e recuperare continuamente, fino alla neutralizzazione quando era risalito al 7&deg; posto e ne aveva un altro paio alla sua portata.  &laquo;Sono ovviamente felicissimo - ha detto dopo la gara Mick Schumacher - il mio primo weekend di gara non poteva andare meglio! Ho fatto una buona partenza anche perch&eacute; avevo le gomme ancora fresche, e da l&igrave; ho controllato tutto bene. Solo verso la fine le cose sono peggiorate, e l'ingresso della safety car non mi &egrave; dispiaciuto. Tutto sommato sono pienamente soddisfatto di questo inizio di stagione e non vedo l'ora che arrivi la prossima gara&raquo;, che sar&agrave; al Red Bull Ring austriaco nel weekend del 7 giugno prossimo.  Maurizio Voltini    Gara-2: bis di Dienst, Drudi 5&deg; e Schumi jr 12&deg; dietro a Cecotto jr Altre due safety car hanno "spezzettato" la seconda gara della F4 tedesca a Oschersleben, ma Marvin Dienst non si &egrave; scomposto e tenendo sempre la situazione sotto controllo ha fatto il bis di gara-1, vincendo anche questa seconda frazione. Alle sue spalle il compagno nel HTP Juniorteam, il 18enne olandese Jenneau Esmeijer, con Ralf Aron a completare il podio dopo aver lottato per la posizione con l'australiano Joey Mawson.    Quinto Mattia Drudi, mentre il 15enne Zhou Guan Yu con l'ottavo posto finale &egrave; risultato anche il migliore dei debuttanti. Un altro pilota "di nome" come Jonathan Cecotto (figlio di Johnny) ha invece tolto l'11&deg; posto a Mick Schumacher, il quale comunque ha preceduto il figlio di Adrian Newey, mantiene il comando nella classifica dei "rookie" e partir&agrave; in prima fila in gara-3, per il "rovesciamento" della griglia.    Gara-1: inaugura Dienst, con Drudi 3&deg; e Schumi jr 1&deg; fra i deb Inizia la stagione della F4 tedesca a Oschersleben con 35 giovani piloti al via, e il tedesco 18enne Marvin Dienst si aggiudica la prima gara del weekend precedendo sul podio il 17enne estone Ralf Aron e il 16enne Mattia Drudi. Ma molti occhi erano puntati su Mick Schumacher, classificatosi 9&deg; e primo dei "rookie" (per i quali c'&egrave; una coppa specifica, per questo &egrave; salito a fianco del podio) poco dietro un altro figlio d'arte come Harrison Newey, finito 7&deg;.  La gara ha visto Dienst partito quarto ma in grado di prendere il comando gi&agrave; alla seconda curva, per tenerlo fino alla fine pur con Aron sempre in scia e nonostante tre safety car. Proprio in uno dei conseguenti restart, Drudi &egrave; riuscito con una bella manovra a strappare la terza piazza a Michael Waldherr, dopo essere gi&agrave; risalito alle sue spalle dal sesto posto in griglia.  &laquo;Sono contento di questo risultato - ha commentato dopo la gara Schumi jr - anche se in un primo momento non avevo realizzato di essere risultato il miglior debuttante. Dopo le qualifiche di ieri e la mia posizione di partenza, diciannovesimo, sono molto soddisfatto&raquo;. Mick ha anche fatto segnare il giro pi&ugrave; veloce in gara fra i rookie.  &laquo;Non mi aspettavo di poter finire sul podio partendo da sesto - ha invece detto Mattia Drudi - ma la macchina &egrave; stata fantastica e di questo vorrei ringraziare il team. Ho guadagnato una posizione in partenza e poi continuato a spingere. Sono anche riuscito a sfruttare bene i periodi di neutralizzazione e alla fine ho difeso la terza posizione dagli attacchi di Joel Eriksson, ma non &egrave; stato facile&raquo;.  Maurizio Voltini       &nbsp; Guarda la fotogallery di Schumacher junior 

La serie cadetta vede vari figli d'arte al via. Drudi bloccato 7&deg; dalla safety car dopo un 3&deg; e un 5&deg; posto

F4 tedesca: vittoria di Schumi jr in gara-3

Oggi &egrave; il 3 gennaio ed &egrave; la data del compleanno di Michael Schumacher, arrivato cos&igrave; a 46 anni. Ricorrenza che purtroppo il campione tedesco festegger&agrave; relativamente, ancora bloccato (ma non in coma come un anno fa) come abbiamo riportato qualche giorno fa in questo servizio. Ma &egrave; comunque un'occasione per continuare a far sentire l'affetto per Schumi da parte di tutti gli appassionati della F1, come ha fatto anche la Ferrari tramite i consueti "social". Come del resto pensiamo faranno tanti fra i tifosi, ai quali ricordiamo gli hashtag che accompagnano solitamente gli auguri e gli incoraggiamenti al campione in questi momenti difficili: #ForzaMichael e soprattutto #KeepFightingMichael.  Maurizio Voltini  

Oggi il campione tedesco compie 46 anni, mentre continua nel percorso di cura dopo l'incidente di un anno fa

Buon compleanno a Schumi!

Michael Schumacher sta meglio? Purtroppo non si possono dare conferme, in mancanza di fonti ufficiali. Ma stamattina sull&rsquo;Equipe, il quotidiano sportivo francese, c&rsquo;&egrave; una notizia che ha trovato timide conferme. Quella secondo la quale i medici della clinica di Grenoble, dove Michael &egrave; ricoverato da un mese esatto, avrebbero iniziato un tentativo di risveglio.  Schumi &egrave; in coma farmacologico da quando, subito dopo l&rsquo;incidente, si era capita la gravit&agrave; delle lesioni cerebrali. Finora non &egrave; arrivata nessuna conferma ufficiale da Grenoble, ma pare che dopo un&rsquo;attesa lunghissima, sia iniziato un tentativo di &ldquo;risveglio progressivo&rdquo;, con primissimi esiti abbastanza positivi. Si tratta, in sostanza, di ridurre man mano la dose di sedativi, per aumentare l&rsquo;attivit&agrave; elettrica del cervello.  Per il momeno &egrave; meglio non alimentare illusioni che potrebbero rivelarsi amare delusioni. Per&ograve;, forse, qualcosa potrebbe muoversi. &ldquo;Speriamo nel miracolo&rdquo;, diceva ieri a Jerez Sebastian Vettel.  (a.a.)

Lo scrive la stampa francese su fonti di Grenoble

Schumacher, prove di risveglio?

Domani iniziano i test F1 a Jerez e il pensiero corre indirettamente a Schumacher che giace in ospedale privo di conoscenza da quasi un mese. Gioved&igrave; 30, nel bel mezzo dei test, sar&agrave; un mese esatto dall'infortunio e la Mercedes, finora un po' latitante rispetto alla grande cuore dimostrato dai tifosi ferraristi italiani, ricorder&agrave; il suo pilota che sta lottando a Grenoble contro le conseguenze dell'incidente del 30 dicembre scorso, con una scritta dedicata a Michael. Sull'abitacolo della W05 che verr&agrave; presentata domani e scender&agrave; in pista c'&egrave; la scritta #KeepfightingMichael (tieni duro Michael) un vero e proprio hashtag di twitter come incitamento a Schumi perch&eacute; non abbandoni la battaglia che sta conducendo.  Anche la Ferrari (che qualcuno ha benevolmente criticato per non aver fatto alcun richiamo a Schumi nel lancio della nuova F14 T) ha preparato un omaggio a Schumacher e ha radunato a Jerez l'intera squadra per una fotografia di augurio con il cartello "Forza Michael" (lo vedete sotto). Intanto a Grenoble si &egrave; rivisto il presidente della Fia&nbsp;Jean Todt che &egrave; tornato a trovare il suo ex pilota e amico.  

La scritta #keepfightingMichael sulla F1 tedesca

Auguri Mercedes a Schumi da Jerez

Scarseggiano, purtroppo, le novit&agrave; dalla clinica di Grenoble, dove Michael Schumacher &egrave; ricoverato dall&rsquo;incidente sugli sci del 29 dicembre scorso.  Domenica 19 gennaio, il limite delle tre settimane di coma farmacologico, dall&rsquo;incidente del 29 dicembre, &egrave; trascorso senza novit&agrave;. E questo, bisogna dirlo, non &egrave; esattamente un buon segno.  &laquo;Le condizioni continuano a essere stabili&raquo;, &egrave; &ldquo;purtroppo&rdquo; l&rsquo;unica informazione della portavoce Sabine Kehm. Diciamo &ldquo;purtroppo&rdquo; perch&eacute;, dopo tanti giorni di coma farmacologico, sarebbe stato lecito aspettarsi un tentativo di risveglio da parte dei medici. Invece, almeno ufficialmente, non vengono ancora prese iniziative. &Egrave; una condizione che potrebbe durare a tempo indefinito, anche se ci sono effetti collaterali (a carico del fegato, per esempio, ma anche del tono muscolare). Michael non &egrave; pi&ugrave; in pericolo immediato di vita, e a questo punto si allontana il rischio di complicazioni gravi che inducano a temere il peggio. Ma dal punto di vista di un possibile recupero, non si stanno facendo passi avanti. E l&rsquo;unica indiscrezione filtrata dalla Francia fa capire che i tempi saranno molto, molto lunghi.  Una flebile speranza &egrave; che proprio dietro la cortina di impenetrabilit&agrave; che circonda Michael, in realt&agrave; l&rsquo;equipe medica diretta dai professori Payen, Gay e Chabard&egrave;s qualche tentativo di risvegliare Schumacher dal coma artificiale lo abbia gi&agrave; fatto. &Egrave; una procedura seguita in questi casi, un &ldquo;risveglio momentaneo&rdquo; che serve solo per le valutazioni neurologiche. Ma con quale esito?  Proprio la portavoce Sabine Kehm, comunque, ci tiene ad arginare il flusso di informazioni non controllate e ribadisce che &laquo;ogni informazione che non proviene dai medici che hanno Michael in cura deve considerarsi pura illazione. Ripeto anche - scrive la portavoce - che la famiglia &egrave; molto contenta e fiduciosa del lavoro dei medici, e che ripone in loro completa fiducia&raquo;. Non resta, quindi, che aspettare e sperare.  L&rsquo;unica novit&agrave; del fine settimana, &egrave; quella del ritrovamento del portafortuna di Michael nella neve. Si tratta di un braccialetto. Lo avevano cercato in ospedale e anche all&rsquo;interno dell&rsquo;elicottero di soccorso, ma senza trovarlo. Un gruppo di volontari &egrave; tornato sulla pista e lo ha rinvenuto. Schumi &egrave; sempre stato affezionato agli amuleti, lui e Jean Todt una volta ne acquistarono uno uguale, in pelo di elefante, ai tempi della Ferrari. Stavolta si tratta di un braccialetto di perle di legno, probabilmente un regalo della moglie.

Le condizioni sono stabili e la famiglia dice: piena fiducia nei medici

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