Daniel Suarez ha conquistato a Sonoma la sua prima vittoria in Nascar Cup Series. Sulla difficile pista stradale californiana ricca di saliscendi e curve cieche con muretti vicini alla pista, il trentenne messicano ha riscattato le disavventure di quest&#39;anno, e le difficolt&agrave; dei recenti anni della sua carriera, portando a casa un successo storico. Suarez &egrave; infatti il primo messicano a vincere nella classe regina. Nato a Monterrey e residente in North Carolina insieme alla compagna, la figlia minore di Nelson Piquet Julia, &egrave; il dodicesimo vincitore diverso su 16 appuntamenti 2022.  Arrivato nella categoria tramite il programma per le minoranze &quot;Drive for Diversity&quot;, Suarez si &egrave; trovato diverse volte a lottare per il proprio posto nella serie. Dopo due anni al team Gibbs, fu infatti scaricato, e ripieg&ograve; sul team Stewart Haas. La struttura di casa Ford per&ograve; lo mise a piedi senza preavviso dopo solo una stagione, al via con Gaunt, Suarez non riusc&igrave; nemmeno a qualificarsi per la successiva Daytona 500. All&#39;inizio dello scorso anno, la nuova opportunit&agrave; con il team Trackhouse, fondato da Justin Marks e dal DJ messicano Pitbull. Da quel punto, l&rsquo;inizio di una collaborazione utile per entrambi. Quest&rsquo;anno, con l&rsquo;acquisto del team Ganassi, molto potenziale per lui e anche molta sfortuna, con in particolare un guasto che gli ha impedito di vincere ad Austin a vantaggio proprio del compagno di scuderia Ross Chastain.  Stavolta i problemi sono capitati agli altri, in particolare a due dei leader iniziali. Kyle Larson ha preso il via dalla pole e sembrava poter dominare, ma &egrave; finito fuori pista senza una ruota. Il team Hendrick ha sbagliato anche con Chase Elliott, che in seguito comandava le ostilit&agrave;. Stavolta la sua vettura, con una gomma mal fissata non &egrave; uscita dalla corsia box, ma la penalit&agrave; &egrave; stata inevitabile, dopo che i meccanici sono intervenuti fuori dalla loro piazzola. Il secondo posto in gara &egrave; cos&igrave; andato a Chris Buescher, che pur avendo provato ad impensierire Suarez all&#39;ultimo re-start, non &egrave; riuscito a resistere all&#39;allungo finale. Terza posizione per Michael McDowell davanti a Kevin Harvick, anche lui messo fuori dalla sfida per il successo da un problema ai box. Quinta piazza per Austin Cindric, seguito da Ryan Blaney e Chastain, che ha completato una positiva performance di squadra.  L&#39;ordine d&#39;arrivo della Toyota Save Mart 350 di Sonoma:  1 - Daniel Suarez (Chevy) &ndash; Trackhouse - 110 giri 2 - Chris Buescher (Ford) &ndash; RFK - 110 3 - Michael McDowell (Ford) &ndash; FrontRow - 110 4 - Kevin Harvick (Ford) &ndash; Stewart-Haas - 110 5 - Austin Cindric (Ford) &ndash; Penske - 110 6 - Ryan Blaney (Ford) &ndash; Penske - 110 7 - Ross Chastain (Chevy) &ndash; Trackhouse - 110 8 - Chase Elliott (Chevy) &ndash; Hendrick - 110 9 - William Byron Jr. (Chevy) &ndash; Hendrick - 110 10 - Brad Keselowski (Ford) &ndash; RFK - 110 11 - Austin Dillon (Chevy) &ndash; Childress - 110 12 - Justin Haley (Chevy) &ndash; Kaulig - 110 13 - Chase Briscoe (Ford) &ndash; Stewart-Haas - 110 14 - Aric Almirola (Ford) &ndash; Stewart-Haas - 110 15 - Kyle Larson (Chevy) &ndash; Hendrick - 110 16 - Alex Bowman (Chevy) &ndash; Hendrick - 110 17 - Joey Logano (Ford) &ndash; Penske - 110 18 - Kurt Busch (Toyota) &ndash; 23XI - 110 19 - AJ Allmendinger (Chevy) &ndash; Kaulig - 110 20 - Joey Hand (Ford) &ndash; Front Row - 110 21 - Cole Custer (Ford) &ndash; Stewart-Haas - 110 22 - Erik Jones (Chevy) - Petty GMS - 110 23 - Ty Dillon (Chevy) - Petty GMS - 110 24 - Todd Gilliland (Ford) &ndash; FrontRow - 110 25 - Ricky Stenhouse Jr. (Chevy) &ndash; JTG - 110 26 - Martin Truex Jr. (Toyota) &ndash; Gibbs - 110 27 - Christopher Bell (Toyota) &ndash; Gibbs - 110 28 - Harrison Burton (Ford) &ndash; Wood - 110 29 - Josh Bilicki (Ford) &ndash; RWR - 110 30 - Kyle Busch (Toyota) &ndash; Gibbs - 110 31 - Denny Hamlin (Toyota) &ndash; Gibbs - 110 32 - Cody Ware (Ford) &ndash; RWR - 109 33 - Scott Heckert&nbsp; (Ford) &ndash; RWR - 109 34 - Corey LaJoie (Chevy) &ndash; Spire - 101 35 - Tyler Reddick (Chevy) &ndash; Childress - 97 36 - Bubba Wallace (Toyota) &ndash; 23XI - 9  In campionato  1. Elliott 536; 2. Chastain 520; 3. Kyle Busch 513; 4. Blaney 511; 5. Logano 506.  Gli Highlights   

Prima vittoria per il pilota&nbsp;Trackhouse. Guarda qui i risultati completi

Nascar: Suarez primo vincitore messicano

Kyle Larson ha dominato a Sonoma il quarto appuntamento su pista stradale della Nascar Cup Series 2021. Dopo aver centrato il successo nell&#39;appuntamento precedente a Charlotte, il pilota del team Hendrick si &egrave; ripetuto una settimana dopo sulla pista della Napa Valley, dominando tutti i traguardi intermedi per il secondo weekend consecutivo. Per il team Hendrick si &egrave; trattato della quarta doppietta di fila, che consolida ulteriormente un momento di forma eccellente.  Larson &egrave; stato imbattibile anche per il compagno di colori, nonch&eacute; campione in carica, Chase Elliott, che ha provato ad attaccarlo all&#39;overtime. Non c&#39;&egrave; stato per&ograve; verso: quando Rick Hendrick aveva &quot;ripescato&quot; Larson dopo le controversie dello scorso anno, molti si aspettavano esiti importanti per entrambi.  Lotta per il titolo infuocata  A met&agrave; stagione, la realt&agrave; sta andando oltre le aspettative: Larson &egrave; diventato gi&agrave; da ora il favorito per la conquista del titolo. Nonostante due re-start nelle fasi finali, con un incidente multiplo che ha innescato l&#39;overtime andando oltre i 90 giri previsti, Larson &egrave; riuscito a trovare lo slancio giusto: pur lasciando spazio al compagno, arrivato nella prima curva &quot;alta&quot; a sinistra davanti a lui, e senza chiudere nemmeno la traiettoria, se n&#39;era gi&agrave; andato.  Nemmeno le strategie alternative messe in atto dai rivali l&#39;hanno turbato, dato che il suo passo &egrave; stato elevato anche quando si &egrave; trovato nel traffico e le safety-car non hanno creato sconvolgimenti eccessivi tra undercut e overcut.  Al terzo posto ha terminato Martin Truex, miglior rappresentante del team Gibbs e della Toyota. A dispetto delle sue tre vittorie e un buon passo, Truex non ha avuto vere chance di inserirsi mentre Joey Logano ha preceduto per il team Penske i due fratelli Kyle e Kurt Busch.   Tamponamento a catena  Settima piazza per Ross Chastain nonostante l&#39;alfiere del team Ganassi abbia innescato un gran tamponamento a catena costato il KO tra gli altri a Kevin Harvick e William Byron. Coinvolto anche l&#39;altro portacolori di Hendrick Alex Bowman, che ha poi giocato un ruolo principale nella caution finale toccando in frenata Anthony Alfredo all&#39;ingresso del carousel. Bowman si &egrave; poi piazzato nono, seguito da Ryan Blaney.  Fuori gioco per incidenti Brad Keselowski, e Matt DiBenedetto, che ha colpito Ryan Preece: quest&#39;ultimo &egrave; stato investito in pieno in una nuvola di polvere da Cody Ware.    L&#39;ordine di arrivo della Save Mart 350 di Sonoma, sedicesimo round della Nascar Cup Series:  1 - Kyle Larson (Chevrolet) - Hendrick - 92 giri 2 - Chase Elliott (Chevrolet) - Hendrick - 92 3 - Martin Truex Jr (Toyota) - Gibbs - 92 4 - Joey Logano (Ford) - Penske - 92 5 - Kyle Busch (Toyota) - Gibbs - 92 6 - Kurt Busch (Chevrolet) - Ganassi - 92 7 - Ross Chastain (Chevrolet) - Ganassi - 92 8 - Denny Hamlin (Toyota) - Gibbs - 92 9 - Alex Bowman (Chevrolet) - Hendrick - 92 10 - Ryan Blaney (Ford) - Penske - 92  In campionato 1. Hamlin 664; 2. Larson 617; 3. Elliott 591; 4. Byron 564; 5. Logano 548. 

Bis del pilota del team Hendrick, alla quarta doppietta consecutiva, dopo la vittoria a Charlotte. A podio anche Elliott e Truex

Nascar: chi fermer&agrave; Kyle Larson?

Con un secondo posto a Sonoma, Scott Dixon ha conquistato il suo quinto titolo dell&#39;IndyCar Series, cementando una reputazione che lo vede come il miglior pilota della categoria in attivit&agrave; e numericamente inferiore solo ad AJ Foyt, sette volte titolato. Il neozelandese, partito con un vantaggio di 29 punti su oltre 200 disponibili, ha sempre avuto il controllo della situazione a causa di un errore di Alexander Rossi che ha portato l&#39;americano a tamponare, pochi metri dopo il via, il compagno di squadra Marco Andretti. Rientrato ai box perdendo un giro, Rossi si &egrave; cos&igrave; trovato davanti una missione impossibile, mentre il rivale controllava la fuga di Ryan Hunter-Reay. Tuttavia, l&#39;ex leader di campionato non si &egrave; arreso. Prima si &egrave; furiosamente sdoppiato approfittando delle gomme &quot;rosse&quot; pi&ugrave; morbide, poi ha capitalizzato quando un guasto occorso a Graham Rahal ha portato ad una puntuale caution. Rossi &egrave; cos&igrave; riuscito a recuperare oltre un minuto, riaccodandosi al gruppo.&nbsp;  A quel punto, la rimonta di Rossi &egrave; diventata ancor pi&ugrave; furiosa, sorpasso dopo sorpasso, fino alla quinta posizione, fisicamente a meno di 10&quot; da Dixon: per vincere il titolo avrebbe dovuto conquistare la corsa e mettere tra se e il rivale un&rsquo;altra vettura. A quel punto per&ograve;, lo sforzo richiesto alle gomme ha iniziato a gravare: passato da Andretti, Rossi ha alla fine dovuto soccombere anche a Sebastien Bourdais, mentre Dixon ha controllato Will Power e Simon Pagenaud, &quot;congelati&quot; dal capitano Roger Penske. Per dirla tutta, anche in prospettiva Dixon ha mostrato il potenziale per riagguantare il leader nel caso le cose si fossero fatte disperate: suo il giro pi&ugrave; veloce della gara, unico sotto il muro del minuto e 20. Non c&#39;&egrave; comunque stato bisogno di impensierire Hunter-Reay, che ha comandato di fatto tutta la corsa.&nbsp;  Alle spalle di Rossi ha terminato, ottavo, il campione uscente Josef Newgarden, che ha sbagliato in occasione di un pit-stop spegnendo la vettura, mentre il debuttante assoluto Pato O&#39;Ward, campione IndyLights partito quinto, ha chiuso nono, riuscendo gradualmente ad adattarsi ai lunghi stint di guida dopo un inizio in cui faticava a gestire le gomme. Ritirato per la rottura del motore Takuma Sato, vincitore nell&#39;appuntamento precedente a Portland. Da segnalare la pubblicazione di un video in cui Robert Wickens ha salutato i colleghi prima della corsa. Il canadese, di buon umore, ha ringraziato i fan e i colleghi per il supporto, spiegando di avere davanti a se una lunghissima riabilitazione.  L&#39;ordine d&#39;arrivo (top-10) del Grand Prix di Sonoma, diciassettesima tappa della IndyCar Series 2018: 1 - Ryan Hunter-Reay (Dallara-Honda) &ndash; Andretti - 85 giri 2 - Scott Dixon (Dallara-Honda) &ndash; Ganassi - 2&quot;7573 3 - Will Power (Dallara-Chevy) &ndash; Penske - 3&quot;6550 4 - Simon Pagenaud (Dallara-Chevy) &ndash; Penske - 4&quot;6306 5 - Marco Andretti (Dallara-Honda) &ndash; Andretti - 19&quot;803 6 - Sebastien Bourdais (Dallara-Honda) &ndash; Coyne - 21&quot;6393 7 - Alexander Rossi (Dallara-Honda) &ndash; Andretti - 28&quot;3778 8 - Josef Newgarden (Dallara-Chevy) &ndash; Penske - 34&quot;6288 9 - Pato O&#39;Ward (Chevy) &ndash; Harding - 42&quot;8662 10 - Ed Jones (Dallara-Honda) &ndash; Ganassi - 44&quot;2254  In campionato 1. Dixon 678; 2. Rossi 621; 3. Power 582; 4. Hunter-Reay 586; 5. Newgarden 560; 6. Pagenaud 492; 7. Bourdais 425; 8. Rahal, Andretti 392; 10. Hinchcliffe, Wickens 391. 

&nbsp;Il neozelandese &egrave; partito&nbsp;con un vantaggio di 29 punti ha sempre avuto il controllo della situazione. inutile la rimonta furiosa di&nbsp;Alexander Rossi.

IndyCar, a Sonoma Dixon centra il quinto titolo

Indycar Sonoma: a Dixon gara e titolo

Perdere il campionato terminando a pari merito col vincitore! &Egrave; quanto &egrave; successo a Juan Pablo Montoya che nella sfida finale, a Sonoma in California, partiva da favorito ma ha&nbsp;perso il titolo in modo&nbsp;rocambolesco e incredibile. Battuto da Scott Dixon a sorpresa campione IndyCar per la&nbsp;4&deg; volta in carriera grazie alla vittoria nella gara finale &nbsp;che assegnava doppio punteggio.  Montoya &egrave; giunto all'appuntamento finale con&nbsp;i favoriti del pronostico. Guidava il campionato con 500 punti, ben 47 pi&ugrave; di Dixon e 34 pi&ugrave; di Rahal.&nbsp;Gli sarebbe bastato gestire la corsa per portare a casa il successo finale. Invece ha commesso un errore madornale: dopo un terzo di gara mentre viaggiava nelle posizioni di testa alle spalle del compagno di squadra Power, lo ha colpito da dietro in frenata per&nbsp;un errore di valutazione. Power si &egrave; girato e ha spento la macchina, provocando la neutralizzazione della&nbsp;corsa ma Montoya ci ha rimesso un'ala anteriore, &egrave; dovuto andare ai box a sostituire il musetto ed &egrave; finito in fondo al&nbsp;gruppo,&nbsp;in 23&deg; posizione.  Da l&igrave;, dal fondo, &egrave; cominciata la sua rimonta. Rahal era indietro anche lui per costituire un pericolo per il campionato, ma sfortuna (per Montoya) ha voluto che nelle prime posizioni, con un'abile strategia merito del suo team ai box si portasse proprio uno dei suoi rivali per la corsa al titolo: Scott Dixon. Che con un'abile strategia il neozelandese del team Ganassi &egrave; riuscito a mantenersi al comando fino alla fine. Mentre Montoya ha cominciato a rimontare furiosamente.  A Montoya&nbsp;serviva un quinto posto in caso di vittoria di Dixon per aggiudicarsi comunque il titolo. E l'impresa sembrava impossibile. Ma il colombiano ci si &egrave; lanciato&nbsp;con ostinazione.  Prima &egrave; riuscito a portarsi nei primi 15, poi &egrave; entrato nei top e nel finale &egrave; salito all'8&deg; posto. Pareva finita, ma davanti a lui a 10 giri dalla fine Bourdais ha tamponato Rahal. Quest'ultimo si &egrave; girato e Montoya ha guadagnato una posizione, poi un'altra perch&eacute; a 5 giri dalla fine Bourdais &egrave; andato ai box con le gomme ormai finite. A quel punto Montoya era&nbsp;sesto e se la gara fosse terminata cos&igrave; sarebbe finito a pari merito (556 punti) con Dixon vincitore. Ma Dixon si&nbsp;sarebbe aggiudicato il titolo per&nbsp;il maggior numero di vittorie nel campionato (3 contro 2) rispetto a Montoya.  Per cui il colombiano ha cercato in tutti i modi di attaccare il pilota davanti a lui, Briscoe, per strappargli il quarto posto che gli avrebbe dato i punti sufficienti per la vittoria in campionato. Ma Briscoe, per via della&nbsp;strategia, si era ritrovato con le gomme soft mentre Montoya aveva le mescole dure;&nbsp;il neozelandese anche con gomme ormai "stanche" con 23 giri sulle spalle, &egrave; riuscito&nbsp;a difendersi dagli attacchi di Montoya&nbsp;che ha perso un campionato che aveva guidato fin dalla prima corsa stagionale!    Per Scott Dixon, neozelandese di 35 anni, &egrave; il quarto titolo nella IndyCar (dopo quelli del 2003, 2008, 2013) che si aggiunge a un successo alla 500 Miglia di Indianapolis. per il team Penske, quello di Montoya, &egrave; il quinto campionato perso (assieme ai 4 di Power) all'ultima corsa.  Finale di stagione&nbsp;sfortunato per&nbsp;Luca Filippi fermo gi&agrave; nei primi giri per un guasto all'acceleratore. Ha poi ripreso la gara staccatissimo di parecchi giri ed &egrave; stato classificato al penultimo posto.  &nbsp;  &nbsp;

Nell'ultima gara a Sonoma il colombiano finisce 6&deg; a pari merito di punteggio con Dixon ma perde il titolo per meno vittorie

IndyCar: Dixon campione, Montoya battuto

Indycar Sonoma

Prima vittoria su un circuito stradale della Nascar Sprint Cup per Carl Edwards a Sonoma. Sul difficile tracciato della Napa Valley, California, il pilota del Roush-Fenway Racing ha tenuto sotto controllo la situazione dopo l&rsquo;ultimo re-start. Nonostante la pressione dovuta ad avere nei suoi specchietti Jeff Gordon che l&rsquo;ha portato a qualche imperfezione, tutto per lui &egrave; per&ograve; finito al meglio. Oltre che il successo, Edwards ha in tasca un nuovo asso da giocarsi per le trattative di mercato che lo vedono coinvolto, tra possibilit&agrave; di rinnovo e sirene da altre squadre. Prima volta anche per Dale Earnhardt Jr che, su uno dei circuiti pi&ugrave; complicati per lui (e dove era anche finito a fuoco anni fa con una Corvette GT1), ha incassato il terzo posto ed il suo primo piazzamento in top-10.  Il polesitter Jamie McMurray ha concluso quarto dopo aver condotto i primi 8 passaggi, ed &egrave; stato protagonista di una toccata che ha messo fuori gioco Clint Bowyer. Coinvolto anche un incolpevole Kevin Harvick che, come sempre, sembrava avere la vettura da battere per lo Stewart-Haas Racing. Bowyer, che forse aveva rallentato per una foratura, non era comunque innocente dopo che al giro 58 aveva spedito violentemente Matt Kenseth nelle barriere di curva 7.  Sfortunato anche AJ Allmendinger, uscito di pista proprio mentre Edwards e McMurray si contendevano la leadership con l&rsquo;australiano Marcos Ambrose. Edwards, una volta davanti e con pista libera, non si &egrave; fatto scappare l&rsquo;occasione, approfittando anche di un altro botto per una toccata rifilata da Brian Vickers a Ricky Stenhouse Jr. Fuori anche Brad Keselowski, che in ogni modo non aveva trovato la giusta performance sulla sua Ford Fusion.  In quinta posizione, Paul Menard &egrave; stato seguito da Kasey Kahne e Jimmie Johnson mentre Bowyer, Ambrose e Greg Biffle hanno chiuso a loro volta nella top-10. In campionato &egrave; una tripletta Hendrick, con Gordon seguito da Johnson ed Earnhardt. Team e piloti dovranno aspettare solo sei giorni prima di sfidarsi nuovamente, e in notturna, al Kentucky Speedway.  Marco Cortesi  La classifica della Save Mart 350, sedicesima tappa della Nascar Sprint Cup Series 2014: 1 - Carl Edwards (Ford) &ndash; Roush/Fenway - 110 giri 2 - Jeff Gordon (Chevy) &ndash; Hendrick - 110 3 - Dale Earnhardt Jr (Chevy) &ndash; Hendrick - 110 4 - Jamie McMurray (Chevy) &ndash; Ganassi - 110 5 - Paul Menard (Chevy) &ndash; Childress - 110 6 - Kasey Kahne (Chevy) &ndash; Hendrick - 110 7 - Jimmie Johnson (Chevy) &ndash; Hendrick - 110 8 - Marcos Ambrose (Ford) &ndash; Petty - 110 9 - Greg Biffle (Ford) &ndash; Roush/Fenway - 110 10 - Clint Bowyer (Toyota) &ndash; Waltrip - 110  Il campionato: 1. Gordon 550 2. Johnson 560 3. Earnhardt 555 4. Kenseth 515 5. Keselowski 512       

A Sonoma precede Gordon sempre leader in campionato, 3&deg; Earnhardt

Nascar: prima volta stradale per Edwards

La nona prova del Mondiale Turismo si &egrave; corsa a Sonoma (la pista che molti ricorderanno come Sears Point) dove a quattro gare alla fine Yvan Muller avrebbe avuto gi&agrave; la possibilit&agrave; di chiudere matematicamente la corsa al titolo, contesogli da Michel Nykjaer e Gabriele Tarquini. Invece l'abruzzese vince gara-2 e cos&igrave; i festeggiamenti del francese devono essere rinviati, probabilmente a Suzuka (prossimo appuntamento, il 22 settembre).  In gara-1 Tom Chilton, partito dalla pole position, ha difeso fino alla fine la vittoria da Tiago Monteiro, che aveva superato Muller allo start. A quel punto Muller si &egrave; accontentato di portare a casa il terzo posto, mentre contemporaneamente Tom Coronel risale aggressivamente dal 13&deg; al 7&deg; posto, dietro a Tarquini che ottiene punti preziosi anche per la Honda, nella classifica costruttori. La pole &egrave; invece dello stesso Tarquini in gara-2, dove mantiene il comando mentre Bennani e Michelisz lottano per il secondo posto. Ai due si accoda Muller, ma nonostante la contesa ravvicinata le posizioni non cambiano fino alla fine. Cos&igrave; ora il campionato vede Muller con 343 punti seguito da Tarquini con 199 e Nykjaer con 180. Mentre la Honda pu&ograve; gi&agrave; festeggiare il titolo per i costruttori.  Maurizio Voltini    

Vince gara-2 nel WTCC e cos&igrave; Muller deve rimandare i festeggiamenti per il titolo comunque vicino. Gara-1 a Chilton, Costruttori alla Honda

Tarquini fa il guastafeste a Sonoma

La Indycar ha disperatamente bisogno di pubblico, sia in pista che in tv. Ma finch&eacute; vi saranno gare, pur su interessanti piste come quella di Sonoma, contraddistinte da sei safety-car nello spazio di una trentina di tornate (nove in tutta la gara), difficile che gli spettatori non cambino canale, annoiati. Testacoda o grovigli che su un qualsiasi tracciato europeo verrebbero risolti in pochi secondi, in USA richiedono l&rsquo;intervento della camionetta dei commissari di percorso i quali con flemma caraibica provvedono a riportare ai box o rimettere in gara il &ldquo;colpevole&rdquo;. E cos&igrave; la gara rimane congelata per giri e giri. A Sonoma, inoltre, ad ogni restart si &egrave; verificato un contatto: si &egrave; visto Andretti eccellere nelle &ldquo;sportellate&rdquo; (tanto da essere ripreso da Penske in persona, a fine gara) mentre Bourdais si &egrave; distinto per le tamponate agli avversari.  Quando finalmente la gara &egrave; entrata nel vivo, Dixon e Power hanno preso il sopravvento a discapito del poleman Franchitti mentre Wilson &egrave; spesso stato una spina nel fianco. L&rsquo;inglese &egrave; stato spedito in testacoda all&rsquo;11&deg; giro da Viso quando era 9&deg; ed ha subito modificato la strategia rispetto ai leader, fatto che gli ha permesso nelle battute finali di rientrare in gioco per il primo posto. Dixon si &egrave; poi autoescluso dalle possibilit&agrave; di vittoria nel pit-stop finale, quando nel ripartire ha urtato la gomma che un meccanico di Power teneva sul fianco: lo sventurato &egrave; volato per aria travolgendo un altro meccanico. Dixon &egrave; quindi stato penalizzato con un drive through, non accettato dal team Ganassi, ma tant&rsquo;&egrave;, e Power si &egrave; ritrovato primo a gestire i giri finali pressato da Wilson e Franchitti mentre Dixon ha concluso 15&deg; perdendo punti pesanti per il campionato che lo vede secondo dietro a Castroneves. Per Power si tratta di un ritorno alla vittoria, la prima del 2013, in una stagione per lui sotto le aspettative.  Massimo Costa  Classifica: 1. Power (Dallara-Chevrolet) 85 giri; 2. Wilson (Dallara-Honda) 1&rdquo;193; 3. Franchitti (Dallara-Honda) 3&rdquo;403; 4. Andretti (Dallara-Chevrolet) 4&rdquo;126; 5. Pagenaud (Dallara-Honda) 4&rdquo;704; 6. Hunter-Reay (Dallara-Chevrolet) 5&rdquo;107; 7. Castroneves (Dallara-Chevrolet) 8&rdquo;538; 8. Hinchcliffe (Dallara-Chevrolet) 9&rdquo;023; 9. De Silvestro (Dallara-Chevrolet) 9&rdquo;285; 10. Bourdais (Dallara-Chevrolet) 11&rdquo;208; 11. Rahal (Dallara-Honda) 12&rdquo;053; 12. Vautier (Dallara-Honda) 15&rdquo;105; 13. Kanaan (Dallara-Chevrolet) 17&rdquo;760; 14. Viso (Dallara-Chevrolet) 18&rdquo;520; 15. Dixon (Dallara-Honda) 20&rdquo;216; 16. Hildebrand (Dallara-Honda) 20&rdquo;761; 17. Briscoe (Dallara-Chevrolet) 29&rdquo;478; 18. Davison (Dallara-Honda) 43&rdquo;776; 19. Carpenter (Dallara-Chevrolet) 1 giro; 20. Kimball (Dallara-Honda) 2 giri.

Nei giri &ldquo;buoni&rdquo; finali esce Power davanti a Wilson e Franchitti. Dixon travolge un meccanico ai box

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