        Dopo oltre 40 appuntamenti di digiuno, Chase Elliott ha centrato il successo al Texas Motor Speedway in un finale ricco di colpi di scena, riscattando un periodo complicato segnato, oltre che dalle difficolt&agrave; a trovare confidenza con la nuova vettura Nascar, anche dall&rsquo;incidente in snowboard dello scorso anno con l&rsquo;infortunio alla gamba sinistra. Sulla pista da un miglio e mezzo di Fort Worth, le temperature pi&ugrave; alte rispetto ai giorni precedenti hanno portato a un'aderenza molto ridotta, con i piloti che si sono trovati non preparati al meglio. Il risultato, una sequela di difficolt&agrave; di controllo, incidenti e caution che hanno reso i 400 miglia di gara particolarmente tesi e probanti. Gli ultimi giri sono stati un concentrato del resto della corsa. Elliott trionfa davanti, Larson a muro A meno due dal termine, Kyle Larson, che dopo aver perso una ruota ed essere stato penalizzato di due giri aveva recuperato fino alla top-10, ha perso il posteriore della sua Chevy finendo a muro. Elliott, che era passato a condurre passando i piloti su una differente strategia a circa 30 giri dalla fine, si &egrave; trovato cos&igrave; a confrontarsi con un Denny Hamlin particolarmente determinato. L'attacco, gi&agrave; rintuzzato alla precedente caution, &egrave; stato portato con forza, ma &egrave; stato Hamlin ad avere la peggio. Impossibile restare sulla linea interna tenendo gi&ugrave;: risultato, un testacoda con impatto contro le barriere. &Egrave; stata quindi l'ora dell'overtime, anzi di due overtime. Stavolta, a competere con Elliott, Ross Chastain, che anche grazie alla strategia, aveva recuperato a met&agrave; gara migliorando progressivamente il passo verso il finale. Dalla linea esterna, Chastain &egrave; sembrato avere la meglio, ma Elliott ha sfruttato la scia laterale per tenere a bada l'avversario, tenendosi poi davanti con l'ottimo inserimento della Chevy #9. Quando era gi&agrave; stata sventolata la bandiera bianca, William Byron ha poi toccato Chastain, lottando per il secondo posto. A muro il pilota del team Trackhouse. Terzo Byron, beffato da Brad Keselowski in extremis e andato a scusarsi per l'errore di valutazione. Quarto ha concluso Tyler Reddick dopo qualche gara opaca, mentre Daniel Suarez &egrave; stato seguito da Chase Briscoe, Bubba Wallace, Austin Dillon e Kyle Busch, in recupero dopo un gran botto nelle prove. Bel decimo posto del rookie Carson Hocevar, che a dispetto della fama da irruento, ha fatto una gara pulita con il team Spire. Fuori gioco invece Ty Gibbs, che ha incontrato qualche problema di troppo ai pit-stop. L'ordine d'arrivo della AutoTrader EchoPark Automotive 400 al Texas Motor Speedway, nono round della NASCAR Cup Series 2024 1 - Chase Elliott (Chevy) - Hendrick - 276 giri 2 - Brad Keselowski (Ford) - RFK - 276 3 - William Byron (Chevy) - Hendrick - 276 4 - Tyler Reddick (Toyota) - 23XI - 276 5 - Daniel Suarez (Chevy) - Trackhouse - 276 6 - Chase Briscoe (Ford) - Stewart-Haas - 276 7 - Bubba Wallace (Toyota) - 23XI - 276 8 - Austin Dillon (Chevy) - Childress - 276 9 - Kyle Busch (Chevy) - Gibbs - 276 10 - Carson Hocevar (Chevy) - Spire - 276 In campionato 1. Larson 335; 2. Truex 318; 3. Hamlin 307; 4. Elliott 303; 5. Byron 297.        

Al Texas Motor Speedway Chase Elliott vince davanti a Keselowski e Byron, rompendo un digiuno che durava da 40 gare

Nascar: Elliott rompe il digiuno di vittorie

Continua di gran carriera la cavalcata di Denny Hamlin nella Nascar 2020. Il pilota del team di Joe Gibbs &egrave; stato il protagonista pi&ugrave; in forma del lotto al Kansas Speedway, riuscendo, dopo aver battagliato con Brad Keselowski, Martin Truex e Kevin Harvick, ad allungare nel finale prendendosi la quinta affermazione dell&#39;anno. Harvick, che si trovava in testa nel finale, una volta passato da Hamlin ha trovato nel finale difficolt&agrave; di bilanciamento della sua vettura: alla fine &egrave; risultato quarto. Hamlin sempre pi&ugrave; in posizione di forza in ottica playoff quindi, anche se dovr&agrave; stare attento a battute d&#39;arresto come quella dello scorso weekend in Texas. Con ancora diversi round alla seconda fase del campionato, si inizia a delineare quella che sar&agrave; la sfida per le ultime caselle.&nbsp;  Kyle Busch, grazie a numerosi piazzamenti, continua ad inseguire pur restando lontano dalla forma degli scorsi anni. Zero vittorie per lui, anche se in Kansas, ha preso la sua prima vittoria in uno &ldquo;stage&rdquo; e, dall&rsquo;alto delle capacit&agrave; di guida, nonostante qualche contatto di troppo guarda con fiducia alla &ldquo;chase&quot;. I piazzamenti aiutano anche Aric Almirola e Clint Bowyer ad essere pi&ugrave; speranzosi, mentre dopo il successo del Kentucky, Cole Custer si &egrave; rimesso ancora in luce con un buon passo: guadagnando l&rsquo;accesso diretto, insperato all&rsquo;inizio, ha di fatto ridotto il numero di posti disponibili.  In Kansas non &egrave; andata invece bene a due tra coloro chiamati a fare la differenza per mantenersi in lotta per la classifica, Matt DiBenedetto e Jimmie Johnson. Entrambi sono stati coinvolti in un incidente nella seconda met&agrave; di gara. A causa una foratura, Joey Logano ha rallentato molto, seminando il panico: Johnson e DiBenedetto si sono toccati anche con Austin Dillon, vincitore pochi giorni fa a Fort Worth, terminando molto indietro. Sar&agrave; un agosto infuocato, con sette appuntamenti, inclusi quelli &ldquo;doppi&rdquo; in Michigan e a Dover.  L&#39;ordine di arrivo della Super Start Batteries 400 al Kansas Speedway:  1 - Denny Hamlin (Toyota Camry) &ndash; Gibbs - 267 giri  2 - Brad Keselowski (Ford Mustang) &ndash; Penske - 267  3 - Martin Truex Jr. (Toyota Camry) &ndash; Gibbs - 267  4 - Kevin Harvick (Ford Mustang) &ndash; Stewart - 267  5 - Erik Jones (Toyota Camry) &ndash; Gibbs - 267  6 - Aric Almirola (Ford Mustang) &ndash; Stewart - 267  7 - Cole Custer (Ford Mustang) &ndash; Stewart - 267  8 - Alex Bowman (Chevy Camaro) &ndash; Hendrick - 267  9 - Kurt Busch (Chevy Camaro) &ndash; Ganassi - 267  10 - William Byron (Chevy Camaro) &ndash; Hendrick - 267  In campionato  1. Harvick 763; 2. Keselowski 666; 3. Blaney 663; 4. Hamlin 634; 5. Elliott 630. 

Il pilota del team Gibbs batte&nbsp;Brad Keselowski, Martin Truex e Kevin Harvick e incassa la quinta vittoria dell&#39;anno

Nascar: in Kansas gran rivincita di Hamlin

 p.p1 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Helvetica; -webkit-text-stroke: #000000} p.p2 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 12.0px Helvetica; -webkit-text-stroke: #000000; min-height: 14.0px} span.s1 {font-kerning: none}    Simon Pagenaud ha compiuto un recupero incredibile nella prima delle due gare IndyCar in programma questo weekend all&rsquo;Iowa Speedway, corta ma veloce pista ovale della campagna americana. Partito dall&rsquo;ultimo posto per un problema meccanico in qualifica, ha approfittato di una provvidenziale caution per impossessarsi della leadership e di un successivo incidente per evitare un ultimo &ldquo;splash&rdquo; di carburante.  Va detto che in pochissimi giri il francese aveva gi&agrave; rimontato fino alle prime posizioni, ma l&rsquo;incidente di Will Power (rimandato fuori dai box con una ruota mal fissata) ha fatto la differenza, permettendogli di effettuare la seconda sosta sotto caution. Un pauroso decollo di Colton Herta al successivo re-start, col pilota di Andretti non informato che la ripartenza era stata interrotta, ha creato un&rsquo;ulteriore prolungamento della safety-car. Cos&igrave;, Pagenaud ha potuto compiere oltre 100 giri con un solo pieno.  &gt;  Anche pi&ugrave; fortunato Scott Dixon, partito 17&deg; ma con una vettura non performante. Il neozelandese ha si &egrave; trovato nella stessa situazione del vincitore, inseguendolo e arrivandogli sotto nel finale. Beffato invece Josef Newgarden, che aveva condotto nelle prime fasi e si &egrave; trovato a concludere anche dietro alle due vetture McLaren-Schmidt. Primo podio per il rookie Oliver Askew, davanti al compagno di colori Patricio O&rsquo;Ward. E&rsquo; rimasto pi&ugrave; o meno nella posizione iniziale Alexander Rossi, davanti a Jack Harvey e al poleman Conor Daly. Strategia tutta sbagliata invece per il vincitore di Road America Felix Rosenqvist.  L&rsquo;ordine d&rsquo;arrivo di gara 1 IndyCar all&rsquo;Iowa Speedway  1 - Simon Pagenaud (Dallara-Chevy) - 250 giri 2 - Scott Dixon (Dallara-Honda) - 0.496 3 - Oliver Askew (Dallara-Chevy) &ndash; McLaren - 7.213 4 - Pato O&#39;Ward (Dallara-Chevy) - 13.990 5 - Josef Newgarden (Dallara-Chevy) - 16.736 6 - Alexander Rossi (Dallara-Honda) &ndash; Andretti - 19.601 7 - Jack Harvey (Dallara-Honda) - 20.049 8 - Conor Daly (Dallara-Chevy) - 20.535 9 - Marcus Ericsson (Dallara-Honda) - 20.739 10 - Takuma Sato (Dallara-Honda) - 1 giro 

Rimonta incredibile per il francese che, da ultimo, sfrutta le occasioni, rimonta e vince in Iowa

IndyCar: in Iowa vince Pagenaud, pauroso volo per Herta

Sfida entusiasmante all&#39;ultimo giro nell&#39;appuntamento notturno della Nascar al Kentucky Speedway. I fratelli Kurt e Kyle Busch, entrambi gi&agrave; campioni della categoria, si sono affrontati per la leadership all&#39;ultimo giro, scambiandosi anche qualche toccata al limite, lasciando senza fiato gli spettatori e il paddock. Alla fine, ad averla vinta &egrave; stato il maggiore, Kurt, autore di un sorpasso all&#39;esterno incredibile all&#39;ultima curva. Kurt ha tratto il massimo beneficio dalla scelta di montare, per i giri finali, quattro gomme nuove dopo che una caution aveva decretato il passaggio all&#39;&quot;overtime&quot; per far finire la gara in regime di bandiera verde.    Solo due le gomme &quot;buone&quot; del fratello minore e di Joey Logano, che si &egrave; visto beffare clamorosamente dalla foratura di Darrell Wallace dopo aver comandato per tutta la fase finale. Alla fine, si &egrave; trovato inghiottito nella bagarre e ha chiuso settimo. Kyle Busch si &egrave; dovuto accontentare del secondo posto. Per Kurt invece un risultato significativo sia perch&eacute; gli consente l&#39;accesso ai playoff, sia perch&eacute; cancella la delusione di Daytona, quando la scelta di entrare ai box prima della sospensione definitiva della corsa gli aveva tolto le chance di successo.  Terzo posto per Erik Jones, riuscito a sua volta a sopravanzare Logano e ad inserirsi brevemente nella lotta al top. Tuttavia, &egrave; stato presto &quot;regolato&quot; dal compagno di squadra. Poco pi&ugrave; staccata, l&#39;altra vettura del team Ganassi, gemella di quella vincitrice, con al volante Kyle Larson. Il portacolori di Ganassi &egrave; uscito nel finale dopo una prima parte di corsa non brillantissima. Quinto posto per Denny Hamlin, in rimonta dopo una penalit&agrave; per una ruota non controllata dal suo team ai box, seguito da Clint Bowyer, penalizzato una strategia poco efficace nelle battute iniziali. In difficolt&agrave; Jimmie Johnson e Chase Elliott: il team Hendrick non ha portato nessun rappresentante in top-10.  L&#39;ordine d&#39;arrivo della Quaker State 400 al Kentucky Speedway (top-10):  1 - Kurt Busch (Chevy) &ndash; Ganassi - 269 giri 2 - Kyle Busch (Toyota) &ndash; Gibbs - 269 3 - Erik Jones (Toyota) &ndash; Gibbs - 269 4 - Kyle Larson (Chevy) &ndash; Ganassi - 269 5 - Denny Hamlin (Toyota) &ndash; Gibbs - 269 6 - Clint Bowyer (Ford) &ndash; Stewart/Haas - 269 7 - Joey Logano (Toyota) &ndash; Gibbs - 269 8 - Daniel Hemric (Chevy) &ndash; Childress - 269 9 - Ryan Newman (Ford) &ndash; Roush - 269 10 - Chris Buescher (Chevy) &ndash; JTG - 269  Il campionato (proiezione playoff)  1. Kyle Busch 2035; 2. Logano 2032; 3. Truex 2027; 4. Keselowski 2026;, 5. Hamlin 2019. 

Duello epico tra Kurt e Kyle Busch, regolato alla fine, con un gran sorpasso dal pi&ugrave; grande di et&agrave; tra i due

Nascar: fratelli coltelli all&#39;ultimo giro in Kentucky

Non &egrave; stata una gara facile la Digital Ally 400 al Kansas Speedway per Brad Keselowski, ma il pilota del team Penske ha fatto la scelta giusta al momento giusto. Sulla pista da 1.5 miglia, con banking progressivo e simile ad altri tracciati &quot;fratelli&quot; (per questo chiamati &quot;cookie cutter&quot; ovvero fatti con lo stampino) a comandare era stato a lungo Kevin Harvick, che sembrava pronto a finalizzare il lavoro. Il pilota dello Stewart-Haas Racing ha per&ograve; raccolto un detrito che gli ha causato una vibrazione e l&#39;ha costretto a tornare ai box. A quel punto, dopo due secondi posti consecutivi, Alex Bowman sembrava avere la corsa in pugno, ma grazie a una provvidenziale caution e alla scelta di fermarsi a cambiare gomme, al contrario dei leader, Keselowski &egrave; riuscito a recuperare alla grande.&nbsp;  Grazie al minor degrado, si &egrave; issato al top, nonostante una nuova ripartenza all&#39;overtime. Bowman, che sperava finalmente di riuscire a prevalere, si &egrave; dovuto accontentare di una nuova piazza d&#39;onore: un record il suo. Al terzo posto alla fine ha chiuso Erik Jones, che con una manovra durissima si &egrave; difeso dagli attacchi di Clint Bowyer, poi quinto. Quarto invece Chase Elliott che, dopo aver guidato le fasi iniziali, non ha trovato lo sprint decisivo. Con tre vetture Hendrick nei primi sei si &egrave; riavuto anche Jimmie Johnson, sesto davanti alle due vetture del team Ganassi di Kurt Busch e Kyle Larson.&nbsp;  Hanno completato una top-10 con sette Chevrolet il giovane rookie Tyler Reddick del team Childress, e Chris Buescher per il JTG Daugherty Racing. Jones a parte, non &egrave; stata invece facile la gara per il team Gibbs, con Kyle Busch che ha messo fine a una lunghissima serie di piazzamenti in top-10 terminando trentesimo. Non &egrave; stata una giornata ricca di incidenti e safety-car, cosa che ha reso pi&ugrave; difficili le rimonte: solo 14 vetture hanno chiuso a pieni giri. O meglio, di rimonte ce ne sono state, ma tutte all&rsquo;inizio, dato che ben 11 vetture sono state respinte alle verifiche pre-gara e spedite a fondo griglia. In breve per&ograve;, chi aveva il passo &ldquo;giusto&rdquo; si &egrave; riportato nel pacchetto di testa.  L&#39;ordine d&#39;arrivo della Digital Ally 400 al Kansas Speedway:  1 - Brad Keselowski (Ford) &ndash; Penske - 271 giri 2 - Alex Bowman (Chevy) &ndash; Hendrick - 271 3 - Erik Jones (Toyota) &ndash; Gibbs - 271 4 - Chase Elliott (Chevy) &ndash; Hendrick - 271 5 - Clint Bowyer (Ford) &ndash; Stewart/Haas - 271 6 - Jimmie Johnson (Chevy) &ndash; Hendrick - 271 7 - Kurt Busch (Chevy) &ndash; Ganassi - 271 8 - Kyle Larson (Chevy) &ndash; Ganassi - 271 9 - Tyler Reddick (Chevy) &ndash; Childress - 271 10 - Chris Buescher (Chevy) &ndash; JTG - 271  In campionato  1. Logano 478; 2. Kyle Busch 469; 3. Harvick 440; 4. Elliott 423; 5. Keselowski 421.&nbsp; 

Il pilota del team Penske riesce ad avere la meglio su Harvick e Bowman grazie a una scelta strategia attuata al momento giusto

Nascar: in Kansas a sorpresa arriva Keselowski

Domenica 25 maggio, Kurt Busch prover&agrave; ad entrare nella storia. Sar&agrave; infatti il quarto pilota che prover&agrave; lo stesso giorno a correre la 500 miglia di Indianapolis e la 600 miglia di Charlotte, valida per il campionato Nascar Sprint Cup.  Un impegno difficilissimo, in precedenza tentato da John Andretti, Robby Gordon e Tony Stewart, e quest&rsquo;ultimo &egrave; l&rsquo;unico ad essere riuscito a completare entrambe le gare. Perch&egrave; parliamo di correre per 1.110 miglia in un giorno, ossia 1770 km.  Sfida cos&igrave; complessa che in passato Juan Pablo Montoya si &egrave; sempre rifiutato di affrontare, sebbene pi&ugrave; volte sollecitato da Chip Ganassi.  Impegno terribile, non tanto sotto l&rsquo;aspetto fisico - gli ovali non richiedono un grande sforzo aerobico - quanto per l&rsquo;intensit&agrave; mentale, la concentrazione e anche la vista. Perch&egrave; non bisogna solo considerare la lunghezza delle due gare, ma anche il tempo per trasferirsi in elicottero dallo Speedway di Indianapolis all&rsquo;aeroporto, poi con un aereo privato volare a Charlotte, poi un altro elicottero, verso lo Speedway dove si corre la gara Nascar.  Non solo, ma nella settimana precedente alla gara, Busch si &egrave; quotidianamente diviso tra Indianapolis e Charlotte per le prove, le qualifiche, i briefing tecnici, girando lo stesso giorno con entrambe le vetture. Forse per il troppo impegno, nelle prove libere a Indianapolis, ha commesso un errore, sbattendo contro le barriere. Kurt Busch, campione Nascar nel 2004, correr&agrave; a Indianapolis con una Dallara-Honda del team Andretti e a Charlotte con una Chevrolet del team di Gene Haas e Tony Stewart.  Prima di lui, altri campioni Nascar hanno corso a Indianapolis, come Tony Stewart o Cale Yarborough, ma all&rsquo;epoca di quest&rsquo;ultimo le gare di Indy 500 e Charlotte 600 non si correvano lo stesso giorno.  Dovesse riuscire a vincere in almeno una di esse, Kurt Busch, che a Indy si &egrave; qualificato in quarta fila, con il 12&deg; tempo, e partir&agrave; al fianco di Pablo Montoya e Scott Dixon, entrer&agrave; davvero di diritto nella storia.  Cesare Maria Mannucci

Sar&agrave; il quarto pilota che prover&agrave; lo stesso giorno a correre a Indy e alla 600 miglia di Charlotte

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