L&#39;inaspettato ritiro di Nico Rosberg dalla Formula 1 ha aperto una serie di scenari imprevisti e di necessit&agrave; abbastanza urgenti, come quella del team Mercedes di trovare un nuovo compagno di squadra per Lewis Hamilton. E a questo proposito Toto Wolff ha detto che ci saranno dei test con alcuni piloti per raccogliere dati e fare valutazioni. Wolff ha poi spiegato quali potrebbero essere le ipotesi per sostituire Rosberg - puntare su una seconda guida, su un giovane o su un top driver - ma poi ha anche scherzato dicendo che avrebbero potuto offrire il volante a Jorge Lorenzo (che ha gi&agrave; guidato una delle Frecce d&#39;argento) o a Valentino Rossi, ma anche a campioni del calibro di&nbsp;S&eacute;bastien Ogier&nbsp;(quattro volte campione del mondo rally) e&nbsp;Jos&eacute; Mar&iacute;a&nbsp;L&oacute;pez&nbsp;(quattro volte campione del mondo WTCC).  A questo punto Valentino Rossi, che in questo weekend &egrave; impegnato nel Monz Rally Show, &egrave; stato interpellato in merito e ovviamente ha dichiarato che gli piacerebbe molto &quot;Non ero a conoscenza di queste parole di Wolff, ma &egrave; ovvio che sarebbe bello poter provare la Mercedes di Formua 1. Se Wolff vuole il mio numero ce l&#39;ha;&nbsp;pu&ograve; chiamarmi e in tal caso sarebbe impossibile dirgli di no&quot;. Rossi ha poi accennato ai suoi test svolti in passato con la Ferrari&nbsp;&quot;Magari&nbsp;sarebbe un mezzo tradimento nei confronti della Ferrari che rimane nel mio cuore, visto che&nbsp;ho anche avuto la fortuna di provare la monoposto (nel 2006, ndr) e sono pure molto amico di tanti ragazzi a Maranello, ma come farei a dire di no a un test con la Mercedes di F1&nbsp;se me lo chiedessero? Sarebbe molto difficile&quot;.  Infine, Rossi ha commentato anche il ritiro di Nico Rosberg&nbsp;&quot;Non mi aspettavo che lasciasse la Formula 1. Sono scelte talmente personali che non si possono interpretare e dire se ha ragione o no. Sicuramente era bello vedere la lotta tra lui e Hamilton e di questo mi dispiace&quot;.   

<p>Spiegando quali sono le ipotesi per il futuro, Toto Wolff ha scherzato sui possibili sostituti di Nico Roberg, citando anche Jorge Lorenzo, Sebastien Ogier e Jos&eacute; Maria Lopez</p> 

Rossi &quot;Un test con la Mercedes F1? Sarebbe bello!&quot;

Quando debuttano in Formula 1 personaggi come Verstappen, tenerli in considerazione &egrave; non solo normale, ma dovuto. Toto Wolff non ha dubbi e precisa anche come non sia un tema di discussione attuale n&eacute; a breve periodo. &laquo;E&rsquo; un ragazzo da seguire, personalmente lo tengo in considerazione e mi piace l&rsquo;approccio che hanno padre e figlio, cos&igrave; come il modo in cui questa relazione si &egrave; misurata con il percorso sportivo. Merita il suo posto in Formula 1&raquo;, il commento del team principal.  Lodi subito bilanciate da un: &laquo;Non &egrave; un tema di discussione per noi, essendo sotto contratto a lungo termine con la Red Bull&raquo;. Lo sbocco naturale, come insegna il passato recente, per i talenti del vivaio portati al debutto in Formula 1 &egrave; l&rsquo;arrivo a Milton Keynes dopo un paio d&rsquo;anni in Toro Rosso. &laquo;Tra tutte le problematiche della Formula 1, se c&rsquo;&egrave; qualcosa che sempre riconoscer&ograve; quella &egrave; il dover tributare i giusti meriti a chi, come la Red Bull, coltiva un pilota e si assume i rischi. Non interferiremo in questo rapporto, se le cose verranno nella nostra direzione bene, altrimenti nulla&raquo;.  Una sorta di dichiarazione d&rsquo;intenti, uno stare alla finestra monitorando la situazione e le evoluzioni future. Wolff &egrave; anche tornato sui contatti avuti con l&rsquo;olandese in passato: &laquo;Non ho rimpianti, perch&eacute; non potevamo offrirgli una struttura con un programma junior e una strada chiara per la sua crecita. Sentivo che aveva gran talento e sarebbe stato positivo averlo in squadra, ma potevamo dargli solo un ruolo da tester o riserva, o un sedile in GP2 o DTM, di sicuro non quel che poteva offrirgli Marko&raquo;, ha ricordato a Motorsport.com  Fabiano Polimeni

Sul futuro il team principal spiega come Mercedes rester&agrave; alla finestra, senza inserirsi tra pilota e il team 

Wolff: bravo Verstappen, ma niente interferenze con Red Bull

Col senno di poi, seguire la strategia di Rosberg sarebbe stata la migliore delle alternative per Hamilton. Ad Abu Dhabi non viene imposta la tattica e la scelta operata &egrave; stata chiaramente lontana da quella ottimale. Un Hamilton che con le gomme morbide era stato in grado di portarsi sotto a Rosberg prima della seconda fermata, indizio di un feeling potenzialmente vincente. Certo, avrebbe dovuto passare Nico in pista, operazione tutt&rsquo;altro che semplice a parit&agrave; di macchina. Lo era stato a Interlagos, figurarsi a Yas Marina.  Anche Toto Wolff interviene per spiegare il quadro strategico a fine gara: &laquo;Ci avete criticato tutti dicendo che controlliamo troppo dal muretto. Stavolta c&rsquo;erano due strategie che avrebbero potuto funzionare e abbiamo lasciato decidere lui, il suo ingegnere di pista e il suo lato del box, quale tattica preferiva&raquo;, dice sulla scelta di Hamilton. Lewis ha accennato del tentativo di andare fino al traguardo con una sola sosta, poi rivelatasi strada non percorribile, sia per le 44 tornate che avrebbe dovuto fare, sia per le prestazioni in calo, con circa 18 secondi di margine su Rosberg dopo il pit di quest&rsquo;ultimo.  Restava l&rsquo;opzione di affrontare con le supersoft lo stint finale: &laquo;Erano un po&rsquo; preoccupati che non sarebbero durate fino alla fine. Avevamo visto nel primo stint che erano durate per 8-9 giri con il pieno di benzina. A fine gara sarebbero dovute durare 15 giri con il rischio di un repentino crollo delle prestazioni e un risultato che sarebbe stato ancora peggiore&raquo;, analizza Wolff. Vettel ne ha fatti 16 di giri con le supersoft, ma gi&agrave; dal venerd&igrave; si era apprezzata la competitivit&agrave; delle Ferrari con il compound pi&ugrave; soffice rispetto alle Mercedes.  L&rsquo;unica alternativa, secondo Wolff, per andare decisi sulle Pirelli rosse sarebbe stata quella di allungare ulteriormente lo stint centrale, &laquo;ma le gomme non sono durate abbastanza e ha scelto la terza migliore opzione&raquo;. A quel punto, giro 41, pi&ugrave; che un&rsquo;alternativa era una strada obbligata.  Fabiano Polimeni

In Mercedes strategia &ldquo;libera&rdquo; per Lewis, definita con il suo ingegnere di pista: tre le opzioni. Differenziare non ha pagato

Wolff e le alternative tattiche di Hamilton

Conquistato il terzo titolo iridato, c&rsquo;&egrave; gi&agrave; chi si sbilancia in ottica 2016 e, addirittura, 2017. Per Nigel Mansell &egrave; il favorito d&rsquo;obbligo e va oltre la previsione: &laquo;Attualmente nessuno pu&ograve; impensierire Lewis. Merita tutti gli elogi e ci sar&agrave; invidia per il fatto che si trova nel miglior team.  E&rsquo; l&rsquo;inizio di un percorso ancora pi&ugrave; grande e importante, gli direi: punta il record di Schumacher (5 mondiali consecutivi, dal 2000 al 2004; ndr). Non c&rsquo;&egrave; motivo per cui non possa vincere altri titoli in sequenza. Schumacher ha avuto la monoposto pi&ugrave; affidabile della storia della Formula 1 e ha vinto tre titoli sfruttando unicamente questo fattore&raquo;, commenta Mansell a BBC Radio 5.  All&rsquo;interno del box Mercedes, dopo il bis nel mondiale Costruttori, celebrano un altro titolo e si proiettano al futuro: &laquo;Anzitutto, congratulazioni a Lewis, ha guidato per tutto l&rsquo;anno da campione e adesso guadagna il suo posto in un gruppo speciale di iridati. Non ho dubbi che arriver&agrave; ancora altro per lui se riusciremo a dargli una macchina in grado di assecondarlo, allora tutto sar&agrave; possibile&raquo;, ha dichiarato Toto Wolff, che si ritrova con un lato del box con sentimenti opposti a quelli di festa: &laquo;Quella di Nico &egrave; stata un&rsquo;annata sfortunata per molti versi, ma ha dimostrato ancora una volta il suo spirito battagliero e non cambier&agrave; il prossimo anno&raquo;.  In una domenica perfetta, forse c&rsquo;&egrave; stata una pecca strategica, che avrebbe potuto incidere sul risultato finale e riguarda la seconda chiamata ai box di Rosberg, correttamente fatta nel periodo di neutralizzazione della gara con VSC al 38mo giro, lasciando invece Hamilton in pista, che recuperer&agrave; poi grazie alla Safety Car mandata in pista al giro 43. &laquo;Dal muretto &egrave; stata una gara molto difficile da gestire, con tante decisioni da prendere e chiamate al limite con le safety car. Forse non tutte sono state quelle giuste, ma alla fine Lewis ha avuto la fortuna del campione del mondo dalla sua parte e, quando guidi come ha fatto lui quest&rsquo;anno, te la guadagni a pieno titolo&raquo;, analizza Toto.  C&rsquo;&egrave; poi la vicenda del contatto in partenza tra Hamilton e Rosberg, sulla quale non si sbilancia, limitandosi a dire: &laquo;E&rsquo; stato un momento teso e Nico chiaramente non era contento, non accadr&agrave; mai che un pilota sia felice di vedere vincere il rivale. Abbiamo per&ograve; tre gare davanti ed &egrave; fondamentale che l&rsquo;incidente di oggi non abbia ulteriori conseguenze. Andremo avanti, ci sono un paio di giorni per sbollire la rabbia e poi parleremo&raquo;.  Fabiano Polimeni

Toto riconosce qualche imperfezione strategica del muretto; Mansell rilancia: &ldquo;Punta al record di Schumacher&rdquo;

Wolff: Hamilton si &egrave; guadagnato la &ldquo;fortuna del campione&rdquo;

Torna ciclicamente, ogni volta che si addensano nubi sulla permanenza di questo o quel team nel mondiale. La terza macchina, l&rsquo;oggetto del discutere. Prospettive che di realistico non hanno nulla, almeno a breve termine, sebbene vengano rilanciate in un momento in cui Red Bull e Toro Rosso sono ancora senza una fornitura di power unit per il prossimo anno. Toto Wolff ha dato la sua visione sul tema, diversa in parte dagli scenari consueti: tre macchine per i top team nel caso di defezioni in griglia, la formula da tempo chiacchierata, con la variazione di una monoposto da dare in gestione alle scuderie.  &laquo;Personalmente la considero un&rsquo;idea interessante, preferirei avere ancora la Red Bull in Formula 1 pi&ugrave; la terza macchina, da affidare a giovani di belle speranze, con una griglia da 27-28 partenti&raquo;, ha commentato, smentendo inoltre che ci sia stato un ritorno alle trattative con il team di Milton Keynes, come riportato da alcune fonti. &laquo;Sarebbe una delle soluzioni di ripiego, la priorit&agrave; principale &egrave; far restare la Red Bull&raquo;, ha sottolineato riferendosi alle contromisure necessarie in caso di defezione (alla quale &egrave; difficile credere, visto il business generato dall&rsquo;impegno del marchio nel mondiale).  Tornando sui motivi che hanno portato la casa di Stoccarda a negare la fornitura di motori per il 2016, Wolff mette sul piatto da un lato il bene dello sport, dall&rsquo;altro gli interessi del team Mercedes e, scontato dirlo, la bilancia pende naturalmente a favore di questi ultimi: &laquo;Non si pu&ograve; essere ciechi di fronte al fatto che la Formula 1 &egrave; una piattaforma, che necessita di giocatori e di un ambiente competitivo. Servono squadre competitive, ed &egrave; un aspetto delle nostre valutazioni.  Red Bull &egrave; un marchio alla moda ed &egrave; un bene per la Formula 1 che ci sia, ma c&rsquo;&egrave; un ambiente nel quale &egrave; necessario guardare a se stessi e porre come priorit&agrave; le prestazioni del team. Dal nostro punto di vista &egrave; chiaro che si deve dare la priorit&agrave; alla nostra competitivit&agrave;&raquo;.  Fabiano Polimeni

La terza macchina? Non &egrave; solo un&rsquo;alternativa per coprire le defezioni dei team

Wolff e una F1 con 28 partenti

La fornitura Red Bull, i regolamenti, il futuro di Bottas e molto altro. E&rsquo; un Toto Wolff a tutto campo quello che ha risposto alle domande della Gazzetta dello Sport, iniziando proprio dalla curiosit&agrave; relativa alla fornitura di power unit che nel 2016 potrebbe passare dalla Lotus alla Red Bull. Sempre che la Lotus passi effettivamente di mano, diventando il team ufficiale Renault. &laquo;C&rsquo;&egrave; un contratto in essere e non vogliamo interferire nelle questioni legali tra le parti &ndash; ha commentato Wolff &ndash; ma se indosso il cappello Mercedes Motorsport, e ragiono nell&rsquo;interesse della Formula Uno, debbo dire che &egrave; un&rsquo;opzione interessante perch&eacute; ci legherebbe ad un marchio che ha appeal tra i giovani ed &egrave; vincente&raquo;. Nessun timore che proprio la Red Bull possa diventare un avversario ostico anche per il team Mercedes? &laquo;Certo, da capo della squadra osservo che non &egrave; proprio l&rsquo;ideale rafforzare un concorrente che sa costruire auto vincenti&raquo;.  Wolff ha confermato che solo alla vigilia della weekend di Spa si sapr&agrave; se la Mercedes sar&agrave; in pista con la power unit numero 2, ovvero quella con i primi &ldquo;gettoni&rdquo; del 2015. In alternativa la si vedr&agrave; a Monza. Poi ecco la questione Bottas. La Williams ha sparato alto: se la Ferrari vuole il finlandese deve sborsare una cifra che nel paddock si sussurra sia superiore ai 15 milioni di euro. &laquo;Lo trovo lecito &ndash; ha spiegato Wolff - considerato che la Williams si &egrave; assunta il rischio di prenderlo quando era giovane e ancora non aveva mostrato il proprio valore. Ora pu&ograve; rientrare dallo sforzo finanziario, rivendendolo ad altri team. Da quando ho preso le redini della Mercedes ho lasciato ogni altra attivit&agrave;. Dunque in questo momento io sono soltanto un &ldquo;investitore&rdquo; nei confronti di Bottas. &Egrave; un ragazzo valido che pu&ograve; far gola a molti ma la Williams &egrave; la terza forza del campionato, aspira ad andare a podio ad ogni gara e non c&rsquo;&egrave; ragione per andarsene&raquo;.   Wolff ha sottolineato il gran lavoro fatto dalla Mercedes sul fronte dell&rsquo;affidabilit&agrave;: &laquo;Il merito &egrave; legato ai risultati ottenuti dal nostro dipartimento &ldquo;Controllo e qualit&agrave;&rdquo; Nel 2013 l&rsquo;affidabilit&agrave; era a quota 70%, l'anno scorso eravamo saliti all&rsquo;80% e quest'anno siamo al 92&raquo;. Ed ha concluso con una battuta sulle vacanze di Lewis Hamilton e sulla possibilit&agrave; che possa distrarsi troppo dall&rsquo;obiettivo finale in compagnia della popstar Rihanna: &laquo;In queste settimane di vacanza, ognuno di noi ha il diritto di essere lasciato in pace. Lewis &egrave; un veterano e sa che cosa pu&ograve; e che cosa non pu&ograve; fare&raquo;.   Roberto Chinchero 

Il boss della Mercedes &egrave; ancora in vacanza ma non ha rinunciato a dire la sua su molti dei temi aperti del Mondiale 2015.

F1, la verit&agrave; di Toto Wolff

Con il senno di poi, ci si interroga su quella scelta effettuata in occasione del secondo pit-stop Mercedes con Rosberg, montare le medie per la parte finale di gara, prestando, di fatto, il fianco alla rimonta di Ricciardo. Tra la teoria e la pratica, per&ograve;, si inseriscono problemi di bilanciamento. &laquo;Quando &egrave; entrata la Virtual Safety Car eravamo vicini alla sosta con Nico e con 30 giri ancora da percorrere (27 per l&rsquo;esattezza; ndr) in condizioni di gara normali, la scelta standard era di andare sulle medie ed &egrave; stato l&rsquo;unico set che potevamo montare. Con il senno di poi, le gomme option (le morbide; ndr) sarebbero state ideali per attaccare Sebastian, costretto a girare con le medie&raquo;, spiega un Toto Wolff che deve fare i conti con un risultato di squadra pi&ugrave; che mai deludente.  Monopolizzata la prima fila in qualifica, la Mercedes va via da Budapest con una manciata di punti appena, quelli del sesto posto di Hamilton e dell&rsquo;ottavo di Rosberg. Per di pi&ugrave; con l&rsquo;ennesima partenza in affanno, ma se per Rosberg pu&ograve; valere l&rsquo;attenuante di essere scattato sul lato sporco della griglia, non altrettanto pu&ograve; dirsi di Hamilton. &laquo;Abbiamo fatto due partenze cattive e poi le cose sono andate di male in peggio. Lewis &egrave; andato fuori al primo giro, poi c&rsquo;&egrave; stato l&rsquo;incidente con Ricciardo, il cambio di musetto e il drive through, riuscendo in qualche modo a tornare sesto. Nico non aveva il ritmo per seguire le Ferrari nel primo stint ma era in lizza per il podio&raquo;, aggiunge.  Quel primo stint con gomme morbide che ha messo le ali a Vettel e Raikkonen, stabilmente pi&ugrave; veloci di Rosberg. Chi scende nei particolari del perch&eacute; la partenza di Hamilton soprattutto sia stata al rallentatore, tanto da farsi riprendere anche da Raikkonen che partiva due file pi&ugrave; indietro, &egrave; Paddy Lowe. &laquo;Due partenze mediocri, con Lewis sospettiamo sia da attribuire a un surriscaldamento della frizione dopo il secondo giro di formazione, per Nico semplicemente sembra ci fosse poco grip sul suo lato. Ci scusiamo con entrambi i piloti per non essere riusciti a dargli la base della quale avevano bisogno per partire&raquo;.  Quando si analizza l&rsquo;andamento della corsa e il passo espresso, Paddy Lowe &egrave; molto schietto nel riconoscere come abbiano &laquo;mantenuto la strategia per provare a portare entrambe le macchine a podio, forse anche alla vittoria, ma presto &egrave; apparso evidente che la Ferrari era molto veloce qui e non avevamo quel vantaggio di ritmo per riuscirci&raquo;. Persa la partenza, la rimonta era tutt&rsquo;altro che scontata, con i numeri a certificare la competitivit&agrave; delle due SF15-T.  &laquo;E&rsquo; una giornata negativa, senza dubbio ma, come dicono, non si possono vincere tutte le gare e in ogni caso portiamo a casa dei punti&raquo;.  Fabiano Polimeni

Wolff e Lowe analizzano la corsa e spiegano cos&rsquo;&egrave; andato storto in Ungheria: frizione surriscaldata e mancanza di ritmo alla base delle difficolt&agrave;

Mercedes: non avevamo il passo Ferrari

&laquo;Non sono mai stato un fan di un particolare pilota. Ho una mia figura di riferimento, &ldquo;assemblata&rdquo; cos&igrave;: la passione ed il &ldquo;fuoco&rdquo; di Ayrton Senna, la resistenza di Nigel Mansell, la dedizione e la disciplina di Niki Lauda e l'intelletto strategico di Alain Prost&raquo;. A Wolff &egrave; stato poi chiesto se vede queste qualit&agrave; nei suoi due attuali piloti: &laquo;Nico ha una grande forza di volont&agrave; e capacit&agrave; di messa a fuoco, mentre Lewis &egrave; istinto puro e visione di gara. Nico ha un approccio molto analitico, e se mi dite che lo volete chiamare &ldquo;Professore&rdquo; (riferito al soprannome di Alain Prost), direi di si, ci sta: Professor Rosberg. Ogni volta che qualcuno mi dice che Nico &egrave; &ldquo;morto&rdquo;', io rispondo sempre di non dare quel ragazzo per spacciato. Ha una buona dose di talento e mentalmente &egrave; fortissimo&raquo;.  Le discussioni sulla Formula Uno 2017 proseguono, ma si avvicina anche la data limite per dettare le nuove linee guida. &laquo;In realt&agrave; abbiamo tempo fino a febbraio 2016, ma penso che c&rsquo;&egrave; una linea ormai condivisa da tutti sui cambiamenti da fare, intendo pneumatici pi&ugrave; larghi con pi&ugrave; grip, auto pi&ugrave; veloci, e piloti al centro del sistema. Negli ultimi due anni la Formula Uno ha ridotto sia il carico aerodinamico che la velocit&agrave; delle monoposto, e probabilmente ora &egrave; il momento di fare un passo indietro. Le vetture dovranno essere molto pi&ugrave; veloci di quanto siano ora. E, come dicevo, stiamo cercando di rimettere i piloti al centro della scena, restituendo loro la responsabilit&agrave; di quello che fanno in macchina e senza la sicurezza di essere controllati a distanza dal muretto. Infine oggi abbiamo preso coscienza che il rumore &egrave; un fattore molto importante per l&rsquo;identificazione della Formula Uno&raquo;.  Infine Wolff ha risposto sulla &ldquo;noia&rdquo; del dominio Mercedes. Potrebbe essere un problema per l&rsquo;interesse della Formula Uno? &laquo;Non credo. Prendiamo l&rsquo;esempio Ferrari all'inizio degli anni 2000: &egrave; stato un ciclo decisamente dominante, e con il solo Michael Schumacher a dettar legge. Quindi era molto meno interessante rispetto al contesto attuale, noi abbiamo lasciati liberi i nostri piloti liberi di giocarsi le loro chance&raquo;.  Roberto Chinchero

Il responsabile del programma Mercedes Formula Uno traccia l&rsquo;identikit del pilota perfetto. E parla del futuro del Circus

Toto Wolff e il suo pilota ideale...

Le critiche servono solo a far vendere i giornali, questo, riassumendo &egrave; il pensiero di Toto Wolff sui commenti negativi piovuti negli ultimi mesi sulla Formula 1. Ma il capo del team Mercedes non ci sta: "Abbiamo il dovere di parlare bene della Formula 1, siamo gli ambasciatori di questo sport", ha dichiarato a Autosport.com.  Lo strapotere del team da lui guidato non ha certamente contribuito a migliorare gli umori, vedi le dichiarazioni di Horner di Red Bull, ma Wolff non ha dubbi: "Se mi togliessi la divisa da uomo Mercedes guardando la situazione dall'esterno, direi che offriamo un ottimo spettacolo. Evidenziando costantemente i lati negativi abbiamo trascinato noi stessi in una controversa spirale negativa". Servirebbe pi&ugrave; ottimismo, secondo il manager viennese, ma soprattutto maggior entusiasmo da parte degli addetti ai lavori, vedi anche le critiche di&nbsp;Force India&nbsp; nei confronti dello Strategy Group.  Gli d&agrave; manforte Lewis Hamilton: troppa gente, secondo il campione, parla della F1 senza avere abbastanza informazioni sul Circus. "Il problema - ha detto il pilota - &egrave; che ognuno ha una propria opinione sulla F1".

Il numero 1 del team Mercedes: "La F1 offre un grande spettacolo"

Wolff: "Basta critiche alla F1"

Quarantacinque secondi su Vettel, un minuto su Raikkonen. Un vantaggio che parrebbe tale da poter dormire tranquilli ancora molto molto a lungo, eppure Toto Wolff vuole mantenere alta l&rsquo;attenzione ed evitare un &ldquo;rilassamento da dominio&rdquo;. &laquo;Siamo sempre scettici sui distacchi. Possono ritorcersi contro rapidamente se non ti fai trovare sempre pronto, ed &egrave; quel che abbiamo fatto nelle ultime settimane: non ci siamo guardati a destra o sinistra, ci siamo concentrati sul nostro lavoro e portato aggiornamenti alla macchina&raquo;.  Come dire: avanti per la nostra strada e non ci curiamo troppo degli altri. Dopo il Gran Premio di Cina, quella in Spagna &egrave; stata probabilmente la seconda, grande, accelerazione impressa dai campioni del mondo, buona per cancellare speranze di un&rsquo;immediata lotta al vertice. A Montecarlo potr&agrave; accadere di tutto e il vantaggio netto misurato a Barcellona non &egrave; detto che si manifester&agrave; allo stesso modo. Al Montmelo hanno vinto il telaio, l&rsquo;aerodinamica e la gestione delle gomme; sin dal venerd&igrave;, quando tutti erano in grandissime difficolt&agrave; d&rsquo;aderenza, Rosberg e Hamilton sono riusciti a mascherarli al meglio, con un ritmo gara che si era intuito sarebbe stato irraggiungibile per chiunque.    &laquo;Abbiamo imparato molto dalla Malesia e lavorato parecchio per provare a capire. Ci sono cos&igrave; tanti fattori che contribuiscono alla prestazione delle gomme, cos&igrave; tante variabili, parametri su temperature e pressioni, valori di carico&hellip; tutto ti d&agrave; il risultato complessivo, per cui abbiamo trascorso molto tempo a valutare e analizzare dove quest&rsquo;anno la macchina con queste gomme si comporta meglio&raquo;.  Guardando qualifiche e gara, i parziali nei quali Rosberg &egrave; riuscito a fare la differenza sulle Ferrari anzitutto sono stati il T3 e in misura minore nel tratto centrale. &laquo;Avevamo una macchina davvero forte nel settore finale, per il grip meccanico a bassa velocit&agrave; e facendo lavorare le gomme nella giusta finestra. Non c&rsquo;&egrave; nessun &ldquo;proiettile d&rsquo;argento&rdquo;, non c&rsquo;&egrave; un elemento chiave della monoposto che la rende pi&ugrave; competitiva degli avversari: sono tante cose messe insieme e lo vedevi dai team che erano grossomodo alla pari nei primi due settori&raquo;.  Fabiano Polimeni

Dopo il dominio nel GP di Spagna, il team principal Mercedes non si fida del vantaggio enorme sulla concorrenza

Wolff: non ci siamo guardati intorno

Toto Wolff smentisce che uno dei motivi del ritardo nella firma del rinnovo del contratto tra Hamilton e la Mercedes, sia da ascrivere alla presunta richiesta del pilota inglese di ottenere contrattualmente uno status prioritario: &laquo;Hamilton non ha mai chiesto una cosa del genere - ha detto Wolff - i ritardi sono solo da imputare a piccole cose sulle quali per&ograve; gli avvocati di entrambe le parti sembrano volerci dedicare molta attenzione. Ma confido che la cosa avvenga in un breve arco di tempo&raquo;.  La Mercedes ha fretta, anche perch&eacute; le future campagne pubblicitarie delle vetture di serie - che vanno pianificate con ampio anticipo - prevederebbero, come &egrave; logico che sia, la presenza e l&rsquo;immagine di Hamilton.  

&ldquo;Non &egrave; vero che Lewis ha chiesto di avere uno status prioritario!&rdquo;

Wolff: "A breve il contratto con Hamilton"

I problemi ai freni in gara? Un risvolto (prevedibile) dei cambiamenti d&rsquo;assetto apportati al venerd&igrave;. Toto Wolff approfondisce quelle che sono le ragioni alla base del guasto al brake-by-wire sulla Mercedes di Rosberg, dettaglio che &egrave; costato la seconda posizione nel Gran Premio del Bahrain: &laquo;E&rsquo; un problema di set-up. Sapevamo che i cambiamenti apportati alla macchina avrebbero compromesso un po&rsquo; le temperature dei freni, per cui sapevamo cosa stavamo facendo&raquo;.  L&rsquo;interrogativo adesso &egrave; rivolto su quale sia la modifica che ha innescato l&rsquo;innalzamento delle temperature. Rosberg ha condotto una gara con pi&ugrave; frangenti nei quali si &egrave; trovato in lotta e chiamato al sorpasso, per cui lo stress sull&rsquo;impianto non &egrave; certo mancato, su un circuito molto esigente di per s&eacute;. Tuttavia, correre un rischio calcolato da parte del team vuol dire aver trovato degli effettivi benefici nel comportamento della macchina. &laquo;E&rsquo; stata una gara dura, abbiamo avuto tanti sorpassi, specialmente con Nico e poi entrambe le monoposto hanno avuto dei problemi a fine gara, quando erano nel traffico dei doppiati: quello di Nico non &egrave; stata una sorpresa, vedevamo le temperature elevate, ma su Lewis s&igrave; ed &egrave; collegato al fatto che ha spinto un po&rsquo; vedendo arrivare Kimi. Specialmente nell&rsquo;ultimo giro era nella staccata in fondo al rettilineo che le temperature salivano alle stelle e quando accade ci&ograve;, il brake-by-wire passa sul sistema convenzionale e ti ritrovi senza armi per difenderti&raquo;.    Noie sul versante dei freni non sono nuove in Mercedes, ricordiamo il Gran Premio del Canada 2014 che port&ograve; al ritiro Hamilton e Rosberg a una gara conclusa con grandi difficolt&agrave;. &laquo;Non c&rsquo;&egrave; mai una sola soluzione, per cui provi ad affrontare un problema &ndash; quello che abbiamo avuto al venerd&igrave; &ndash; con un paio di aggiustamenti e uno di questi era collegato alla capacit&agrave; di raffreddamento dei freni. Per cui, col senno di poi, sapendo che questo ha portato un problema che quasi ci faceva perdere la gara e ci ha fatto perdere la seconda posizione, probabilmente riguarderemo le cose e faremo diversamente in futuro&raquo;.  Il prossimo appuntamento chiave sull&rsquo;impianto frenante sar&agrave; Montecarlo, non per la violenza assoluta delle staccate, quanto per le scarse possibilit&agrave; di raffreddamento, seguito dal Gran Premio del Canada: saranno questi due appuntamenti a dire se in Mercedes avranno trovato la soluzione ideale per migliorare il passo gara senza compromettere l&rsquo;affidabilit&agrave;.  Fabiano Polimeni

In Mercedes erano consapevoli dei risvolti critici sull&rsquo;impianto di una modifica apportata dopo le libere

Wolff, i problemi ai freni erano un rischio noto

Dallo spettacolo del Bahrain, agli scricchiolii di Montecarlo prima e l&rsquo;Ungheria poi. Il rapporto tra Nico Rosberg e Lewis Hamilton nel 2014 ha vissuto un&rsquo;escalation della tensione, fino alla rottura manifesta di Spa. In Mercedes, nonostante tutto, si dicono certi di aver imparato a gestire la situazione, consapevoli che la rivalit&agrave; torner&agrave; viva pi&ugrave; che mai quando si metteranno le ruote in pista e conteranno solo i punti. &laquo;Il team non si aspettava niente di diverso, ma abbiamo imparato molto dallo scorso anno&raquo;, commenta Toto Wolff.  &laquo;Abbiamo imparato lavorando con ciascuno, analizzando gli errori e proveremo a far le cose meglio nel 2015&raquo;. Cosa significa? Definire una gerarchia pi&ugrave; netta se i valori in campionato dovessero essere chiari a un certo punto della stagione? Rester&agrave; la medesima libert&agrave; di battagliare, con l&rsquo;unico dogma dell&rsquo;interesse del team?  &laquo;Eravamo consapevoli che l&rsquo;anno scorso ci sarebbero potuti essere momenti difficili e siamo ben consapevoli che potr&agrave;&nbsp; capitare anche quest&rsquo;anno&raquo;, continua il team principal Mercedes. Come si comporter&agrave; il muretto, per&ograve;, non traspare dalle parole di Wolff. Le vicende e i precedenti 2014 verranno azzerati, oppure, alla prima scintilla in pista torneranno a rivivere i momenti di Montecarlo e Spa in Hamilton, con voglia di rivalsa e tutele specifiche del suo status di prima guida?  Sul rapporto tra i due piloti, aggiunge: &laquo;Sono compagni di team che combattono uno contro l&rsquo;altro per il mondiale, quindi non puoi aspettarti che siano i migliori amici&raquo;. Ma questo, d&rsquo;altronde, si &egrave; gi&agrave; visto.  f.p.

Il team principal Mercedes promette: adesso faremo meglio. Diminuir&agrave; la libert&agrave; di battagliare in pista tra i piloti?

F1, Wolff su Rosberg e Hamilton: &ldquo;Ho imparato molto dal 2014&rdquo;

Dopo che tutte le squadra di F1 avevano lasciato il circuito di Jerez, terminati i test la Williams &egrave; tornata sul circuito spagnolo, con la riserva Susie Wolff.  Niente di nuovo da provare, ma un &ldquo;filming day&rdquo; con la nuova FW37 impegnata in un test promozionale il cui scopo &egrave; quello di effettuare delle riprese per presentare la monoposto 2015 ed evidenziare la presenza dei nuovi sponsor.     Protagonista delle riprese &egrave; stata appunto la bella Susie (moglie del capo della Mercedes F1, Toto Wolff). Come prescrive il regolamento, la prova &egrave; al massimo di 100 chilometri, con gomme dimostrative forniti in queste occasioni dalla Pirelli e che hanno una gradazione di mescola piuttosto dura.  &Egrave; andato tutto bene, come conferma la stessa pilota sul suo profilo Facebook.  &ldquo;Un grande giorno a Jerez sulla FW37 di guida. Ora torniamo al simulatore per preparare la prova di Barcellona&rdquo;.  La Wolff infatti prender&agrave; parte ai prossimi test della Formula 1, in programma a Barcellona, dove, dal 19 al 22 febbraio, &egrave; prevista la sua partecipazione alle prove in veste di test driver. E Susie non vuole farsi trovare impreparata. Guardate in questo video come si impegna in palestra.    &nbsp;

In attesa dei prossimi test a Barcellona, la test driver Williams ha girato un video promozionale 

Susie Wolff in pista a Jerez

Susie Wolff si prepara in palestra per i test F1 di Barcellona

&ldquo;Una superiorit&agrave; meno schiacciante rispetto a quella dimostrata nel 2014&rdquo;: sono prudenti le aspettative di Toto Wolff, Direttore Esecutivo del Team Mercedes Formula 1.  Il team tedesco ha dominato in lungo e in largo lo scorso Campionato, con un totale di 16 vittorie su 19 gare (le restanti tre sono state colte dalla Red Bull di Daniel Ricciardo), ma il direttore austriaco dice che proprio per questo non bisogna sedersi sugli allori, in quanto in Formula 1 chi lo fa &laquo;parte con il piede sbagliato&raquo;.  &laquo;Saranno soprattutto i nostri record del 2014 ad essere difficili da battere - prosegue Wolff - vincere 16 gare su 19 non &egrave; normale. Pensare di voler ripetere un simile traguardo sarebbe peccare di presunzione&raquo;.&nbsp;  Tra gli avversari pi&ugrave; pericolosi, Wolff indica anche quest&rsquo;anno la Red Bull e la Williams. E poi c&rsquo;&egrave; Vettel.  &laquo;Penso che Sebastian possa portare una ventata d&rsquo;aria fresca alla Ferrari. Quando si ingaggia un quattro volte Campione del Mondo carico di motivazioni - prosegue - non si pu&ograve; sottovalutare quali capacit&agrave; abbia questo di permettere ad una squadra di compiere dei passi in avanti&raquo;.  a.c.&nbsp;

&ldquo;Vincere 16 gare su 19 non &egrave; normale. E quest&rsquo;anno la Ferrari con Vettel sar&agrave; pi&ugrave; forte&rdquo;

Toto Wolff prudente: &ldquo;Difficile ripetere il 2014&rdquo;

  &nbsp;  Non bastavano braccio e spalla rotta quest&rsquo;estate cadendo in bicicletta durante le vacanze! A una settimana dai primi test e a meno di 50 giorni dal primo Gran Premio 2015 Toto Wolff &egrave; di nuovo in ospedale! Stavolta si &egrave; fatto male a un ginocchio sembra in palestra. Si dice che abbia il ginocchio gonfio come un melone e gira voce - ma non &egrave; confermata - che l&rsquo;infortunio sia avvenuto mentre si esercitava con una palla medica, quei grossi palloni per irrobustire le braccia e sveltire i riflessi.  La cosa buffa &egrave; che la moglie di Toto, Susie Wolff, tester e terzo pilota Williams F1, proprio due giorni fa aveva postato un video su twitter, che vedete sopra, mentre si allenava alacramente in palestra proprio con una palla medica per perfezionare la forma fisica in vista del primo test che Susie sosterr&agrave; con la Williams F1 a Barcellona a fine febbraio.  Che Toto si sia fatto male proprio allenandosi con la moglie? Sarebbe il colmo!!

Si &egrave; infortunato a un ginocchio. &Egrave; la seconda volta dopo la frattura alla spalla in estate

Toto Wolff di nuovo in ospedale!

La moglie del gran capo della Mercedes F1, Toto Wolff, &egrave; test driver della Williams e si prepara per i test lavorando duro in palestra. 

Susie Wolff si allena in palestra

Toto Wolff e sua moglie Susie Stoddart sono una vera coppia da corsa. Lui, ex pilota ora &egrave; team manager della Mercedes campione del mondo di Formula 1 con Lewis Hamilton e vicecampione con Nico Rosberg. Lei, test Driver della scuderia di Formula 1 Williams, ha esordito quest&rsquo;anno nelle prove libere del GP Gran Bretagna di Formula 1.  In una intervista pubblicata su Autosprint numero 50, Toto Wolff ha parlato anche di lei, di sua moglie.  - Dove hai incontrato tua moglie Susie? &laquo;Al Dtm. Nel 2008, lei correva nel Turismo tedesco, io ero azionista della Hwe, societ&agrave; che gestiva il campionato e una squadra. Ho conosciuto Susie l&igrave;. Ci siamo sposati nel 2011&raquo;.  - Tu eri un pilota, lei &egrave; un pilota. Ma quando uscite la sera chi guida dei due? &laquo;Io, perch&eacute; sono un pessimo passeggero! Una volta alla gara finale del Dtm a Hockenheim mi hanno portato a fare un giro con Hamilton e l&rsquo;esperienza mi ha distrutto. Ero sconvolto. Quando sono tornato nell&rsquo;hospitality, mia moglie mi ha visto cos&igrave; e mi ha detto: che ti &egrave; successo? Gli ho spiegato che Hamilton mi aveva fatto fare un giro in macchina e la sua guida mi aveva sconvolto. E lei mi ha detto: questo mi rende molto felice; se ti sei spaventato di fianco a un campione del mondo, almeno riesco ad accettare il fatto che ti spaventi anche guido io!&raquo;.     

&ldquo;Quando siamo in macchina insieme, voglio guidare io! Sono un pessimo passeggero&rdquo;

Toto Wolff: &ldquo;Mi spavento quando guida mia moglie Susie&rdquo;

Quando a gennaio 2013 Toto Wolff &egrave; diventato team principal della Mercedes Gp - affiancato da Lauda come presidente non esecutivo - qualcuno forse avr&agrave; sorriso per l&rsquo;inesperienza manageriale di questo austriaco alto e atletico, dai folti capelli neri.  Invece il ragazzone che vent&rsquo;anni prima era stato scartato dall&rsquo;universit&agrave; Bocconi che non l&rsquo;aveva ammesso ai propri corsi esclusivi, oggi pu&ograve; vantarsi di essersi laureato sul campo in gestione e management di un team di F.1. Frank Williams, Ron Dennis e Cesare Fiorio, personaggi scaltri e navigati della storia della F.1, nonostante grande esperienza, hanno tutti fallito nella stessa impresa quando si sono trovati a dover gestire una squadra con due piloti forti, di ugual livello e grande personalit&agrave;. La rivalit&agrave; ha fatto implodere quei team.  &Egrave; capitato a Williams con Jones e Reutemann prima e con Piquet e Mansell poi; &egrave; successo a Fiorio in Ferrari con Prost.&nbsp; Per evitare che la rivalit&agrave; fra i suoi due piloti deflagrasse al punto da spaccare la squadra e condizionare il risultato, come ai tempi di Senna-Prost in McLaren, Wolff ha chiesto consiglio proprio ad... Alain Prost.  &laquo;Dobbiamo imparare dagli errori del passato. Ne ho discusso un po&rsquo; con Lauda quando abbiamo ingaggiato Hamilton e Rosberg. Poi all&rsquo;inizio di questa stagione mi sono trovato a parlare con Prost e gli ho chiesto: ricordo bene il conflitto fra te e Ayrton; secondo te cosa devo fare per non ricadere in quella situazione e non scatenare una guerra tra i piloti? E lui mi ha detto la parola magica: trasparenza! Mi ha spiegato che all&rsquo;epoca la McLaren non agiva in modo trasparente con i piloti. Forse perch&eacute; Senna era l&rsquo;ultimo arrivato, la novit&agrave;. Fatto sta che Dennis, secondo Prost, ha iniziato a vedere i fatti in modo paranoico. E questo &egrave; stato distruttivo. Prost mi diceva che venivano riferite cose diverse ai due piloti, non riusciva pi&ugrave; a capire com&rsquo;era organizzata la squadra, perci&ograve; nacquero dissapori e rivalit&agrave; tra i piloti e i meccanici di ogni fazione. E fu destabilizzante. La squadra si spacc&ograve; in due. Per cui Alain mi ha dato un consiglio preciso: non fare lo stesso, metti invece alla pari i due piloti e d&igrave; a ciascuno le identiche cose. Non fare favoritismi. Sii trasparente. &Egrave; l&rsquo;unico modo per contenere le rivalit&agrave;. E cos&igrave; ho fatto. Ed &egrave; stata una delle lezioni pi&ugrave; importanti che ho appreso per diventare un buon team leader&raquo;.  Alberto Sabbatini  Potete leggere l&rsquo;intervista completa sul numero 50 di Autosprint, in edicola dal 16 dicembre

Sul numero di Autosprint in edicola il capo della Mercedes racconta come ha evitato un caso Senna-Prost

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