Sar&agrave; una Haas VF-23 con una livrea speciale, quella che andr&agrave; in pista nel week end di Austin, per il GP degli USA. I colori e le grafiche sono stati anticipati dal team con un post sui social dal quale appaiono altri (ben pi&ugrave; interessanti) contenuti.  La gara di Austin sar&agrave; l&#39;appuntamento nel quale esordir&agrave; il pacchetto di novit&agrave; aerodinamiche. Interventi profondi che, a dire dei piloti, non stravolgeranno le prestazioni della VF-23 n&eacute; saranno in grado di produrre il balzo in avanti prodotto dalla McLaren.  Addio pance alte, lo scivolo porta al 2024  In attesa di scoprire con le immagini dal vivo le modifiche aerodinamiche, il rendering dedicato alla livrea celebrativa anticipa il diverso andamento delle pance.&nbsp;    &Egrave; un primo passo verso il radicale cambiamento di filosofia progettuale in arrivo nel 2024, seguendo quanto far&agrave; la Ferrari, a riprogettare il retrotreno, punto nevralgico del pacchetto. Haas che nella zona del cambio e della sospensione deve fare i conti con i vincoli delle soluzioni progettate a Maranello, nel (vasto) rapporto di fornitura di power unit e componenti.  Anche l&#39;ultima monoposto a utilizzare le pance alte e ampie si converte nella direzione dei volumi rastremati e il passaggio allo scivolo per guidare i flussi il fondo. Altri interventi di evoluzione in arrivo a Austin sulla VF-23 interesseranno il fondo e la copertura intorno alla power unit.  Dal rendering, uno degli elementi invariati della monoposto, relativamente alle pance, sembrerebbe restare la presa dinamica ai lati del cockpit. 

Le novit&agrave; aerodinamiche intorno alle pance sono anticipate da un rendering della monoposto verso la gara di casa. Dopo la Ferrari, anche la Haas si converte alla &quot;rampa&quot;

Haas, non solo nuovi colori ad Austin: ecco gli aggiornamenti

        La Formula 1 si appresta a vivere un trittico niente male in questo ottobre che sar&agrave; molto impegnativo per tutto il Circus delle quattro ruote. Ci saranno infatti tre gare consecutive nei prossimi tre weekend: GP degli Stati Uniti, GP di Citt&agrave; del Messico e GP di San Paolo, in Brasile. Si comincia da Austin, in Texas, per il quinto fine settimana con formato sprint dell'anno (per la prima volta, la F1 avr&agrave; due sprint race consecutive): attenzione agli orari, tutti nella tarda serata italiana. Tutto in diretta su Sky e NOW, differita in chiaro su TV8. F1 2023: il calendario SKY E NOW Gioved&igrave; 19 ottobre Ore 20.30 Conferenza stampa piloti (diretta) Ore 23.00 Paddock Live Pit Walk (diretta) Venerd&igrave; 20 ottobre Ore 19.15 Paddock Live Ore 19.30 Prove Libere 1 GP Usa Ore 20.30 Paddock Live Ore 22.30 Paddock Live Ore 23.00 Qualifiche GP Usa Ore 00.15 Paddock Live Ore 01.15 Conferenza stampa team (differita) Sabato 21 ottobre Ore 19.15 Paddock Live Ore 19.30 Sprint Shootout GP Usa Ore 20.30 Paddock Live Ore 22.30 Conferenza Stampa Team (diretta) Ore 23.15 Warm up Ore 23.30 Paddock Live Ore 00.00 Sprint Race GP Usa Ore 00.45 Paddock Live Domenica 22 ottobre Ore 19.30 Paddock Live Ore 21.00 GP Usa Ore 23.00 Paddock Live Ore 23.30 Debriefing Ore 00.30 Race Anatomy TV8 Venerd&igrave; 20 ottobre Ore 00.00 Pre qualifiche Ore 00.30 Qualifiche GP Usa (differita) Sabato 21 ottobre Ore 21.30 Pre qualifiche Ore 22.00 Qualifiche GP Usa (replica) Ore 23.15 Pre sprint shootout GP Usa Ore 23.30 Sprint Shootout GP Usa (differita) Ore 00.30 Post sprint shootout GP Usa Ore 01.00 Pre Sprint Race GP Usa Ore 01.30 Sprint Race GP Usa (differita) Ore 02.15 Post sprint race GP Usa Domenica 22 ottobre Ore 20.15 Sprint Race GP Usa (replica) Ore 21.00 Pre gara Ore 22.30 GP Usa (differita) Ore 00.30 Post gara Gli orari di TV8 possono essere soggetti a variazioni NB: per via del fuso orario, alcune sessioni verranno disputate dopo la mezzanotte italiana, "scalando" al giorno successivo, ma vengono inserite nella stessa giornata per comodit&agrave;. Medesimo discorso vale per la programmazione in chiaro su TV8: tutti gli orari sono riferiti alla tarda serata del giorno indicato       

La F1 si appresta a vivere l'unico trittico stagionale: si comincia da Austin, per il GP degli Stati Uniti, all'interno del quale trover&agrave; spazio nuovamente il format sprint, dunque con qualifiche al venerd&igrave;, sprint race al sabato e gara vera e proprio alla domenica

GP Usa: gli orari di Sky, NOW  e TV8

        Paradossalmente, lo spunto di discussione pi&ugrave; interessante di questa Formula 1 &egrave; venuto fuori da un weekend del Motomondiale. Stefano Domenicali, nei box delle due ruote a godersi la gara di Portimao, &egrave; stato intercettato dalle telecamere ed ai microfoni si &egrave; lasciato andare ad una frase che ha fatto e sta facendo discutere: "Basta prove libere, servono solo agli ingegneri". Eppure lui c'era, ad Indianapolis 2005. Domenicali: Madrid o Barcellona, ne rester&agrave; una sola Libere benedette Il GP Usa 2005, per i pochi che non lo sanno, &egrave; il famigerato GP in cui partirono solamente sei vetture, nella fattispecie quelle gommate Bridgestone: due Ferrari, due Jordan, due Minardi. Gli altri, i gommati Michelin, fecero il giro d'onore e poi rientrano mestamente ai box per guardare la corsa dai garage. La motivazione fu che, nella lunga sopraelevata verso destra che immette sul rettilineo del traguardo, i carichi verticali erano troppo elevati per i pneumatici francesi, e questo non avrebbe garantito l'integrit&agrave; strutturale del prodotto dopo una manciata di giri. Era l'anno dei cambi gomme vietati, per cui i piloti erano obbligati a percorrere l'intera distanza di gara con un solo treno di gomme: si andava ai box solo per rifornire.&nbsp; Che ci fosse un problema con le gomme francesi fu chiaro, appunto, con le prove libere. Segnatamente, nel corso della seconda sessione, quando sulla Toyota di Ralf Schumacher esplose la posteriore sinistra nella velocissima sopraelevata: impatto tremendo contro il muretto esterno. Da l&igrave;, le analisi dei tecnici Michelin che portarono ad una verit&agrave;: quelle gomme non riuscivano a reggere i carichi dopo alcuni passaggi. Qui non importa entrare nel merito di quella domenica, tra la Michelin che voleva l'aggiunta di una chicane oppure il permesso di effettuare una tantum una corsa con i cambi gomme, suggerimenti che trovarono il muro dei gommati Bridgestone e la risposta negativa della Fia. Qui importa entrare nel merito di quanto quelle prove libere, con il senno di poi, siano state utili per evitare un disastro ancora maggiore nel corso della gara. Immaginiamo, per un attimo, un weekend di quel tipo senza libere (o con una sola sessione appena): senza long run di prova al venerd&igrave;, sarebbe stato impossibile percorrere un chilometraggio adeguato per far venire a galla il problema. Questo, in uno scenario catastrofico, avrebbe fatto iniziare il GP con tutte le macchine al via mettendo a rischio 14 piloti su 20, perch&eacute; sicuramente non ci si sarebbe fermati al primo incidente (scientificamente inevitabile, secondi i dati dei tecnici Michelin). Furono uno stress test a tutti gli effetti, quelle prove libere: e chi dice che anche con le libere si verificarono incidenti nell'edizione del 2004 (sempre con Ralf Schumacher, in una dinamica molto simile), bisogna ricordare che allora si parl&ograve; di detriti che fecero esplodere la gomma, non di guai strutturali. F1 2023: il calendario L'ingegneria in F1 &egrave; un vanto Ora, &egrave; vero che Indy 2005 &egrave; un caso unico nella storia ultra millenaria (nel senso di GP disputati)&nbsp;della F1. Ma visto che la sicurezza ha fatto passi da gigante, sarebbe folle prendersi un rischio del genere. Togliere ad una F1 che ha gi&agrave; abolito i test in stagione anche le prove libere sarebbe come togliere al calcio, oltre che l'allenamento infrasettimanale, anche il riscaldamento pre-partita. Un po' troppo, forse, per una categoria che ha costruito anche sulla tecnica e sull'ingegneria la sua aura dorata. Altrimenti, si rischia di far passare gli ingegneri come persone che al venerd&igrave; si divertono con le loro auto telecomandate e niente pi&ugrave;. E la sofisticazione tecnologica ed ingegneristica per la F1 &egrave; un vanto, non un difetto. Ma per rimanere tale, ha bisogno di essere messa nelle giuste condizioni. Libere: non necessariamente un anti-show Guardiamo in faccia la realt&agrave;: &egrave; vero, il mondo oggi &egrave; cambiato e la richiesta di show &egrave; sempre pi&ugrave; elevata. Questo pu&ograve; significare rivedere il format del fine settimana, con la F1 che lo ha puntualmente fatto nel corso dei decenni, tra warm-up inseriti ed aboliti, format di qualifica diversi e via dicendo. Per&ograve; la F1 oggi scoppia di salute e ad un certo livello di popolarit&agrave; ci &egrave; arrivata mantenendo&nbsp;da sempre delle sessioni di prove libere. E non &egrave; necessariamente vero che le libere siano un freno allo spettacolo, basti vedere quest'anno: la Red Bull pare in condizioni gi&agrave; ottime non appena poggia per terra le ruote. Chi insegue, chi &egrave; in ritardo di prestazione, ha pi&ugrave; bisogno di girare per recuperare il divario. Togliere anche quei 180 minuti di preparazione per qualifiche e gara che ci sono oggi rischierebbe di portare ad uno show ancora pi&ugrave; blando nel caso in cui ci fosse una macchina che parte nettamente davanti, come progettazione o come preparazione al simulatore. Il giocattolo della F1 va in una direzione chiara, si &egrave; messo in moto e non si pu&ograve; fermare. Per dirne una, quest'anno saranno sei le sprint race. Sulla mini-gara del sabato si pu&ograve; discutere, ma si pu&ograve; accettare. Quello che non si pu&ograve; accettare &egrave; che le scuderie vadano in pista allo sbaraglio, perch&eacute; per quanto sempre pi&ugrave; sofisticate e precise le simulazioni non potranno mai dare le sensazioni della pista, altrimenti non ci sarebbero squadre che pensano di aver fatto una grande macchina salvo poi scoprire sull'asfalto che poco o nulla funziona. Teniamocele strette le libere, almeno qualche sessione a weekend: altrimenti, di questo passo verso una ricerca di spettacolo sempre maggiore, il rischio &egrave; che incidenti come quello di Grosjean a Sakhir 2020 passino come benedizione mediatica piuttosto che come dramma sfiorato.       

Le parole di Domenicali sull'eliminazione delle prove libere fanno discutere: viene alla mente l'episodio di Indianapolis 2005, quando un incidente avvenuto al venerd&igrave; evit&ograve; guai probabilmente peggiori

GP Usa 2005: perché servono le prove libere

        Pugni al cielo sotto la bandiera a scacchi, come se avesse vinto, per Sebastian Vettel, ottavo a Austin. Un risultato rovinato dal secondo pit-stop, lente le operazioni sull'anteriore sinistra, costate tempo e posizioni a un Vettel che ha corso col passo buono per arrivare sesto. Deve accontentarsi dell'ottava piazza ma con un finale scintillante.&nbsp; "&Egrave; chiaro come sia distrutto dall'aver perso la posizione a vantaggio di Sebastian. Devo dire che &egrave; stata una guida notevole la sua, &egrave; il momento in cui capisci davvero perch&eacute; &egrave; un quattro volte campione del mondo: per quanto mi faccia arrabbiare &egrave; stato davvero spettacolare da vedere". Cos&igrave; Kevin Magnussen ha commentato la battaglia con Vettel all'ultimo giro, lui condizionato da gomme molto usurate, montate al giro 18 le medie e bravo a portarle fino all'arrivo con una sola sosta. Punti vitali per Haas "Sono felicissimo, per noi come squadra &egrave; molto importante conquistare questi punti nella gara di casa ed &egrave; notevolissimo farlo nel week end dell'annuncio di un grande title sponsor come MoneyGram, non potevano arrivare in un momento migliore. La strategia che siamo riusciti ad attuare &egrave; stata tutta dettata dalla squadra ed &egrave; fantastico essere riusciti a ingaggiare una battaglia simile". L'esultanza di Vettel sotto il traguardo parla da s&eacute;, ancora un finale emozionante dopo quello vissuto a Suzuka, in volata con Alonso.&nbsp; Vettel, meno punti ma quante emozioni Austin ha visto Seb nei panni dell'attaccante e il tedesco si consola per il modo in cui ha agguantato i punti, anche resta il rammarico di due posizioni cedute per l'errore al pit-stop. "Abbiamo perso dei punti ma, perlomeno, mi sono divertito nel finale. Sapevo che sarebbe stato difficile con Kevin, sono stato molto corretto e gli ho lasciato lo spazio necessario ma anche lui si &egrave; comportato correttamente. Ha lasciato spazio a sufficienza, sapevo che sarebbe stata una lotta serrata, non ha dato molto spazio ma il giusto e l'ho usato. &Egrave; stato divertente", racconta Seb. "Mi mancheranno questi momenti, mi mancher&agrave; l'adrenalina, come quella di Suzuka, quella qui a Austin in battaglia con gli altri piloti al limite. Questo mancher&agrave; ma ci ho pensato in anticipo". La classifica del mondiale Costruttori        

Il confronto all'ultimo giro tra Seb e Kevin &egrave; il momento sportivo pi&ugrave; spettacolare della gara a Austin. Sfida leale e punti importanti per Haas

Vettel-Magnussen, che spettacolo: "Mi mancheranno queste lotte"

Ad Austin vince e stracomanda la Red Bull, che si aggiudica il Mondiale Costruttori 2022 grazie alla vittoria di Verstappen e al quarto posto di Perez. Max battaglia con un super Hamilton e batte la Mercedes cos&igrave; come la Ferrari di Leclerc. Non sono mancati gli incidenti e i colpi di scena al GP Usa, su tutti quello di Sainz e Alonso. Ecco le pagelle con i migliori e peggiori della corsa a stelle e strisce

GP USA: la Red Bull è campione tra i Costruttori, Hamilton e Leclerc battuti da Verstappen

        Compariranno davanti alla direzione gara gioved&igrave;, i rappresentanti di Alpine e Haas, per discutere la decisione presa a Austin che ha inflitto a Fernando Alonso una penalit&agrave; di 30 secondi per aver guidato, dopo l'incidente con Stroll, con uno specchietto penzolante: un rischio per la sicurezza in pista. L'editoriale del Direttore: Max ha fatto tredici Un episodio che affonda le radici in alcune situazioni nelle quali la direzione gara &egrave; stata parecchio fiscale nei confronti di Haas, in presenza di parti della monoposto danneggiate e a rischio distacco. A Austin anche la Red Bull di Perez ha corso in avvio di gara con la paratia destra dell'ala anteriore danneggiata, persa poi in rettilineo. Visione comune, decisione importante per il futuro Fernando Alonso, sulla sanzione ricevuta a Austin e la prossima pronuncia a Citt&agrave; del Messico sul ricorso Alpine, ha parlato sottolineando l'importanza della decisione che verr&agrave; presa. Sterzi a parte: La vera storia di Dietrich Mateschitz "E' uno di quei rari momenti nello sport in cui sento che siamo tutti della stessa idea e condividiamo la stessa opinione verso norme e regolamenti.&nbsp; Perci&ograve; la giornata di gioved&igrave; sar&agrave; importante per lo sport che amiamo tanto. Questa decisione stabilir&agrave; se stiamo procedendo nella giusta direzione per il futuro". Alonso &egrave; giunto settimo sotto la bandiera a scacchi del GP degli USA, 6 punti importanti nella corsa Alpine contro McLaren (Norris sesto, ha guadagnato 8 punti) per il piazzamento al quarto posto nel mondiale Costruttori. Attualmente Alpine ha 6 punti di vantaggio sulla McLaren con l'esclusione di Alonso dalla top ten a Austin, conseguente ai 30" di penalit&agrave; sommati al tempo di gara.    La classifica del mondiale Costruttori        

In attesa dell'esame ulteriore da parte della direzione gara al gioved&igrave; del GP del Messico, il pilota Alpine sottolinea l'importanza della decisione che scaturir&agrave; dal ricorso&nbsp;

Alonso, pronuncia sul ricorso giovedì: "Momento cruciale per la F1"

        Max Verstappen: 10 Il linguaggio del corpo nelle interviste ed il nervosismo alla guida, tra vento e pit-stop sbagliato, rivelano forse che la notizia della scomparsa di Mateschitz l'ha accusata molto pi&ugrave; di quanto possa sembrare. Voleva vincere nel nome di Didi e lo ha fatto, con lo sfizio in pi&ugrave; dei duelli con Lewis e Charles: 13 in stagione, come solo Schumi e Vettel hanno saputo fare. Solo che lui ha la grande occasione di fare ancora meglio, in questa magnifica annata di cui &egrave; stato protagonista. Verstappen: "La vittoria &egrave; per Didi" &nbsp; Red Bull: 10 Il quinto titolo Costruttori nel fine settimana emotivamente pi&ugrave; intenso: mentre erano al lavoro per trovare questo benedetto accordo sul budget cap, &egrave; arrivata la notizia che Mateschitz aveva finito la sua corsa. Un capo che lascer&agrave; un ricordo indelebile per quello che ha fatto: poteva essere il titolo di Chris Horner, di Adrian Newey, di Anna Schmitz o pi&ugrave; semplicemente della Honda, invece sar&agrave; il titolo di Dietrich Mateschitz. I migliori, fino a quando qualcuno non dimostrer&agrave; il contrario. Sterzi a parte: la vera storia di Didi Mateschitz &nbsp; Lewis Hamilton: 9 Si gasa quando Bono in cuffia gli dice che &egrave; il momento di far scoccare l'Hammer time. E corre come il campione che &egrave;, assaporando una vittoria che ormai gli manca da un anno. Si aggrappa alle staccate di una W13 ottima in frenata ed alla sua classe per ritardare il pi&ugrave; possibile l'arrivo di Max, ma purtroppo per lui le medie dell'olandese non crollano nel finale e non pu&ograve; far altro che arrendersi. Purtroppo, all'ultimo pit-stop &egrave; stato costretto a mettere la hard perch&eacute; non aveva un altro treno di medie a disposizione. Hamilton: "Ho fatto di tutto per restare davanti a Max" &nbsp; Charles Leclerc: 9 &ldquo;Pi&ugrave; nove&rdquo; in termini di posizioni guadagnate rispetto alla griglia di partenza, per&ograve; c'&egrave; spazio per il rammarico: non riesce a prendere Hamilton e non riesce a difendersi da Verstappen. Colpa di una Ferrari il cui &ldquo;mal di domenica&rdquo;, ormai, &egrave; noto. Fa tutto bene, ed ora non avr&agrave; pi&ugrave; neanche il pensiero di ulteriori penalit&agrave; in griglia: ha le armi per tentare di portare a casa almeno la medaglia d'argento in campionato. Leclerc: "Bel podio, ma troppo degrado" &nbsp; Sebastian Vettel: 9 E questo si dovrebbe ritirare? Un'iradiddio nella rimonta finale che esalta grandi e piccini, con due sorpassi nel curvone da far scattare l'applauso in automatico. Sta lasciando divertendosi con una Aston Martin finalmente pi&ugrave; competitiva ed &egrave; un premio che merita; il rammarico per una sosta infinita (16&rdquo;8) &egrave; presto cancellato da una rincorsa esaltante che pu&ograve; pesare tantissimo in chiave Costruttori. La classifica Costruttori &nbsp; Fernando Alonso: 8 Il riassunto della sua domenica folle lo fa il team sui social: &ldquo;Parte 14&deg;. Decolla. Perde l'ala anteriore. Guida su due ruote. Finice 7&deg;. Fernando Alonso&rdquo;. Di tutto e di pi&ugrave;, insomma, con una rimonta pazzesca nel finale. Peccato per&ograve; che la Federazione rovini tutto con una penalit&agrave; che lo caccia al 15&deg; posto, cancellando i punti raccolti ma non la grande prestazione di cui &egrave; stato protagonista. Nando, che beffa: ecco il motivo della sanzione &nbsp; Yuki Tsunoda: 7 Non andava a punti da Barcellona, una vita fa. Era sempre primavera e pensavamo che avrebbe fatto una stagione complessivamente migliore, invece &egrave; ricaduto spesso in vecchi errori. Non stavolta per&ograve;: bravo nei duelli, nella gestione e premiato nel risultato finale, con due punticini che fanno morale. La classifica Piloti &nbsp; George Russell: 5 Strafalcione al via, passo meno incisivo di Lewis. Non la miglior domenica per George, per una volta protagonista di un'entrata sopra le righe. Capita, in una stagione cos&igrave; lunga e che lo aveva visto spesso esente da errori. Paga con 5&rdquo; di penalit&agrave;, non ha il ritmo per restare con il gruppetto di testa e cos&igrave; nel finale, a posizione acquisita, si toglie lo sfizio del giro veloce. Incidente al via: la frustrazione di Sainz e le scuse di Russell &nbsp; Mick Schumacher: 5 Testacoda in qualifica, fortunato con la prima safety car, azzoppato da un danno alla ripartenza. Troppo poco, insomma, di fronte all'8&deg; posto di Magnussen. Infatti Kevin &egrave; gi&agrave; sicuro del posto, lui no: serve di pi&ugrave; nelle ultime tre gare per evitare pesanti rimpianti in futuro. F1 2022: dopo Austin arriva subito il Messico &nbsp; Daniel Ricciardo: 4 Si era presentato in grande stile nel paddock gioved&igrave;, in sella ad un cavallo con il quale si era conquistato la copertina della vigilia. E' simpatico, anzi simpaticissimo, ma in questo momento poco veloce: e non &egrave; un difetto da poco, in F1, mondo dal quale si prender&agrave;, con probabilit&agrave; sempre maggiori, un anno sabbatico. Un'altra lezione da Norris, intanto. GP Usa: i 5 temi del fine settimana       

Lezioni di guida a pi&ugrave; piani ad Austin: non solo Verstappen, ma anche Hamilton, Leclerc, Vettel ed Alonso, mentre Russell commette uno dei pochissimi errori della sua stagione e la Red Bull artiglia il quinto titolo Costruttori della sua storia

GP Usa: le pagelle

&Egrave; stato un gran premio dal sapore dolceamaro quello degli Stati Uniti per la Ferrari. Dopo un sabato da incorniciare, con la pole position di Carlos Sainz e il secondo tempo di Charles Leclerc, la gara si &egrave; rivelata molto pi&ugrave; avara di soddisfazioni di quanto la qualifica potesse lasciar sperare. Il gran premio dello spagnolo &egrave; stata bruscamente interrotta dall&#39;entrata di George Russell in curva 1, mentre il monegasco, costretto a partire dalla dodicesima posizione a causa della sostituzione di alcune componenti della power unit, &egrave; rimontato fino al podio. Una prestazione convincente, quella della Ferrari superstite, che ha per&ograve; fatto emergere ancora una volta i problemi di gestione delle gomme della F1-75.  Ecco come Laurent Mekies, direttore sportivo della Scuderia Ferrari, dopo la gara ad Austin.  Leclerc: &quot;Podio bel risultato, ma abbiamo troppo degrado&quot;    Mekies: &quot;Leclerc veloce, ma ha pagato con il degrado&quot;  &ldquo;&Egrave; un peccato &ndash; ha esordito il tecnico francese al termine del GP degli Stati Uniti - perdere una vettura dalla pole position al primo giro &egrave; una cosa difficile da accettare, ma possiamo farci poco. Russell &egrave; venuto a scusarsi con tutta la squadra e soprattutto con Carlos&rdquo; ha detto Mekies.  Per quanto riguarda il livello di prestazione mostrato da Leclerc e Verstappen, il direttore sportivo del Cavallino ha ammesso la superiorit&agrave; della Red Bull: &ldquo;Max ha un piccolo vantaggio su di noi in gara, infatti dopo il secondo pit stop ci ha passato in pista. Nonostante questo siamo rimasti con lui, c&rsquo;&egrave; ancora un piccolo vantaggio che la Red Bull ha su di noi in gara. Credo che il margine fosse piuttosto ridotto, ma sono ancora loro i pi&ugrave; veloci in queste condizioni&rdquo; ha osservato Mekies.  E sulla lotta tra Leclerc e Verstappen: &ldquo;Charles e Max hanno avuto una bella battaglia, Charles ha spinto tanto, &egrave; rimasto con lui tanti giri, ma poi ne ha pagato il prezzo con il degrado delle gomme. Nei pit stop abbiamo fatto tanti passi avanti, i problemi degli altri non posso commentarli ma non sono una sorpresa. Gli errori capitano nel corso di una stagione&rdquo; ha concluso Laurent Mekies.   F1, come cambia la classifica Piloti dopo il GP USA 

Il direttore sportivo della Ferrari commenta la gara texana che ha visto una Ferrari veloce ma non ancora al livello della Red Bull di Verstappen

Mekies: &quot;Max pi&ugrave; veloce di noi in gara. Difficile da accettare il ritiro di Sainz&quot;

La volevano a tutti i costi questa vittoria, Max Verstappen e la Red Bull. L&rsquo;hanno inseguita con ostinazione. Determinazione. Cattiveria. Per onorare Dietrich Mateschitz, l&rsquo;uomo che ha consentito a ognuno di quegli uomini in blu di portare avanti i loro sogni e trasformare in oro la loro vita. Un successo carico di significati quello conquistato in Texas dal campione del mondo e del suo team che torna a mettere le mani sul titolo Costruttori. L&rsquo;ennesima prova di forza dentro una stagione dove ancora si agitano ombre e sospetti. Come un cannibale Max ha messo le mani sulla vittoria n&deg; 13 in stagione, facendo masticare amaro Lewis Hamilton. Ha sperato fino a pochi giri dalla fine che questa fosse davvero la volta buona per tornare a rivedere le stelle, il sette volte campione del mondo che dal 2021 non riesce pi&ugrave; a prendere per mano quella vittoria che &egrave; stata sua compagna di giochi per tante annate. Ma alla fine si &egrave; dovuto arrendere al pi&ugrave; giovane rivale che da Abu Dhabi dello scorso anno &egrave; diventato il suo incubo peggiore.    La riproposizione del loro duello in chiave 2021 &egrave; stata una delle pagine pi&ugrave; emozionanti dentro a un GP che si trasformato in uno spettacolare rodeo con manovre e sorpassi da fiato in gola che hanno mandato in visibilio i 440mila spettatori che hanno preso d&rsquo;assalto nel week end la pista di Austin. Finalmente una bella risposta da parte della F.1 che nelle ultime gare era stata avvelenata da decisioni che hanno finito con accendere le polemiche, riducendo al minimo lo show. E intanto domenica prossima si torna in pista a Citt&agrave; del Messico per un&rsquo;altra gara che si annuncia di altissimo livello. E dove si attende la riscossa della Ferrari che in Texas ha colto meno del previsto.  Con il poleman Sainz messo ko al primo giro e Leclerc autore di una gran bella rimonta culminata con la conquista del terzo posto, il bilancio delle Rosse &egrave; stato meno concreto di quello che ci si poteva attendere. &Egrave; un bicchiere mezzo pieno anche se resta la speranza di rivedere le Ferrari sul gradino pi&ugrave; alto del podio. A proposito di gradino pi&ugrave; alto del podio.    In F.4 Kimi Antonelli ha completato l&rsquo;opera e dopo aver fatto saltare il banco in Germania, il bolognese si &egrave; ripetuto nello scorso week end nella serie italiana. &Egrave; il secondo titolo stagionale arpionato dal sedicenne emiliano, uno dei talenti sui quali punta tutto il nostro movimento in chiave futura. Da sei anni pilota Junior della Mercedes, Andrea &egrave; ora pronto per nuove avventure. Senza caricarlo troppo di pressioni &egrave; abbastanza evidente che per lui &egrave; appena iniziata una gran bella salita nel Motorsport di pi&ugrave; alto livello. Infine l&rsquo;ultima annotazione. &Egrave; davvero ricco di suggestioni e con un fascino molto particolare il clamoroso ritorno dell&rsquo;Isotta Fraschini nelle corse. Un&rsquo;avventura nella quale si ritrovano tanti personaggi coinvolti da una vita nel Motorsport uniti intorno a una LMH pronta a debuttare il prossimo anno a Spa e che parteciper&agrave; alla 24 Ore di Le Mans del centenario. Una bella pagina in salsa tricolore dentro a un Mondiale Endurance che si annuncia davvero incredibile. 

In un weekend spettacolare come un rodeo, Verstappen vince la gara e la Red Bull il titolo, onorando la memoria di Mateschitz

L&#39;editoriale del Direttore: Max ha fatto tredici

Nel segno di Didi  Guarda tu il destino. Il fato, a volte, &egrave; un regista molto migliore di qualunque essere umano, e dei suoi disegni, delle sue trame e delle sue volont&agrave; si pu&ograve; solo prenderne atto, togliendosi il cappello e chinando il capo. Ci sono stati nove anni di tempo tra il quarto ed il quinto titolo Costruttori nella storia della Red Bull, eppure l&#39;affermazione iridata &egrave; arrivata proprio ad Austin, circa 24 ore dopo che un fondatore visionario come pochi aveva chiuso gli occhi per sempre.  Lasciamo per una volta da parte le dicerie, le insinuazioni, le polemiche. Lasciamo da parte l&#39;immagine di una squadra che a sentire chi bazzica il paddock non si &egrave; costruita la reputazione di simpaticona, ma al tempo stesso ha costruito un impero salito a 11 titoli iridati, tra Piloti e Costruttori, in appena diciotto stagioni di attivit&agrave; agonostica. Un viaggio lungo partito dalla visione di un uomo, Dietrich Matechitz, che aveva avuto il coraggio di investire su una struttura che faceva acqua da tutte le parti: perch&eacute; della Jaguar restano le immagini di livree bellissime, mica dei trionfi. E laddove la mentalit&agrave; era quella di una rassegnazione avvolgente e dilagante in tutti i reparti, Didi, come lo chiamava chi affettuosamente gli stava vicino, ebbe il fegato di metterci Christian Horner, allora 32enne, a gestire tutto quanto. Pareva follia, mettere un team principal cos&igrave; giovane a capo di una scuderia che aveva problemi di instabilit&agrave; interna, eppure aveva ragione lui. Con il pugno duro di Helmut Marko a gestire i piloti (ma non solo quelli), a cascata sono arrivate tutte le altre mosse giuste: Adrian Newey &egrave; stato solo il primo passo di una serie di operazioni pi&ugrave; ampie, ma &egrave; stato un colpo di mercato decisivo. Preso Newey, anche altri nel Circus si sono resi conto che i &ldquo;bibitari&rdquo; facevano sul serio, perch&eacute; &#39;arrivo di Adrian ha dato credibilit&agrave; ad una struttura che nel giro di qualche anno sarebbe decollata.  Nel frattempo Didi si era messo da parte. Seguiva tutto e con passione, ma non voleva pestare i piedi agli uomini che lui aveva scelto. Questione di rispetto dei ruoli ed anche di stile, perch&eacute; certi presidenti o proprietari a volte vogliono fare i padri padroni. Tra questi ultimi e chi invece, da presidente, nemmeno si fa vedere o sentire, Didi &egrave; stata la giusta via di mezzo: sempre in contatto con il team, non sempre presente in pista, ma sempre pronto ad intervenire quando serviva, mantenendo intatta la fiducia nei suoi uomini stagione dopo stagione. Magari, in alcune dichiarazioni, l&#39;ambiente Red Bull non sar&agrave; parso il pi&ugrave; tenero e simpatico di tutti, ma a Milton Keynes le cose le sanno fare. Anche senza eccedere nei limiti di spesa, fidatevi.  Eppure ad Austin anche loro, anche nel team pi&ugrave; burbero di tutti, la commozione era palpabile. Chris Horner dopo il traguardo aveva gli occhi rossi e lucidi, Marko ha fatto meno fatica a trattenere le lacrime ma anche lui, sul podio, si vedeva che non aveva la spavalderia di sempre. E Max, robot costruito per vincere, dopo le qualifiche e dopo la gara, in entrambi i casi pareva avesse poca voglia di seguire il solito rituale di interviste e premiazione, per una cerimonia pi&ugrave; toccante di quanto si pensi. E chiss&agrave;, l&#39;inspiegabile nervosismo che ha avuto in gara, tra vento e pit-stop lento, magari una spiegazione ce l&#39;ha. Senza che Max ne debba dare spiegazione, appunto.  Con 15 vittorie in 19 gare, la Red Bull si &egrave; presa nuovamente la scena della Formula 1, portando a casa un titolo Costruttori che se prima sembrava potesse interessare pi&ugrave; alla Honda che alla Red Bull stessa, in realt&agrave; &egrave; diventato un trofeo da custodire con gioia ed emozione. E a chi sia dedicato, va da s&eacute;, non c&#39;&egrave; nemmeno bisogno di dirlo.  Sterzi a parte: la vera storia di Mateschitz  &nbsp;  Ho fatto 13!  Max Verstappen se ne va bel bello a spasso nella storia e nessuno lo pu&ograve; fermare. Insieme a Michael Schumacher, sulle ginocchia del quale giocava da piccolo, e Sebastian Vettel, l&#39;uomo di cui ha rinverdito i trionfi del decennio scorso, adesso l&#39;olandese &egrave; uno dei tre uomini sulla faccia della terra capaci di aver vinto 13 gare in una sola stagione. Con la possibilit&agrave;, pi&ugrave; che concreta, di stabilire il nuovo primato assoluto: gli basta vincere una delle ultime tre gare per fare ci&ograve; che nessuno ha mai fatto, ovvero fare centro 14 volte in un singolo campionato.  Vinto il titolo Piloti, vinto il titolo Costruttori, normale andare a pescare tra i numeri. Schumi 13 lo fece in un&#39;annata di 18 gare, dunque portando a casa il 72,22% di successi. Max e Seb, invece, per adesso sono alla pari: 13 su 19, che in termini percentuali equivale al 68,42% di vittorie. Per superare Schumi non solo in termini assoluti ma anche di percentuale, Max dovrebbe vincere pure le ultime tre gare: cos&igrave; facendo salirebbe a quota 16 trionfi in 22 gare, l&#39;equivalente del 72,72%.  C&#39;&egrave; a chi questa roba non interessa, e forse non interessa pi&ugrave; di tanto nemmeno a lui. Molto pi&ugrave; probabile che Verstappen punti al record di successi assoluti prima di concedersi un po&#39; di tregua, sebbene al tempo stesso chiunque in F1, quando si ritrova a disposizione una macchina forte, punti a sfruttare pi&ugrave; occasioni possibili. A proposito di macchina forte: ancora una volta la RB18 &egrave; stata imprendibile, ma solo nelle mani di Max. Segno, questo, che la RB18 sar&agrave; pure un gioiello, ma che come tanti altri progetti super riusciti di Newey, solo in pochi la sanno portare veramente al limite. Diciamo la verit&agrave;: se Perez dovesse arrivare secondo nel mondiale Piloti, sarebbe un mezzo regalo della Ferrari, senza nulla togliere a Checo, che quest&#39;anno ha avuto picchi di prestazione non indifferenti. Tra Sergio e Charles potrebbe essere battaglia punto su punto fino alla fine, e questa battaglia &egrave; proprio l&#39;occasione per sottolineare, una volta di pi&ugrave;, quanto ci sia di Max Verstappen in questo doppio successo iridato di Milton Keynes.  Sempre a proposito di Newey, nella sua straordinaria carriera che gli &egrave; valsa una valanga di titoli, solamente in due occasioni le monoposto di Adrian si sono piazzate ai primi due posti della classifica Piloti: nel 1992 e nel 1996, tralasciando il 1997, con Schumacher estromesso dalla classifica per la ruotata a Villeneuve. Per cui, a dare manforte a quello che dicevamo prima, &egrave; facile parlare di macchine irraggiungibili: Adrian sa sfornare monoposto eccezionali a ripetizione, ma sono mezzi talmente sofisticati che diventano imbattibili solo nelle mani di pochi.  Dopo aver lavorato con Mansell, con Prost, con Senna (purtroppo per poco), con Hakkinen e con Vettel, Newey alla sua lista di piloti con cui ha avuto la fortuna di lavorare non pu&ograve; che aggiungere Max Verstappen. Quanto sar&agrave; grande Max, lo dir&agrave; la storia dei prossimi anni: inutile adesso fare paragoni e classifiche del cuore. Ma di sicuro questo 25enne olandese ha tutto per continuare a dare gioie ad un ingegnere formidabile che per&ograve; non ha mancato occasione di riconoscere al suo pilota i grandi meriti di questa stagione. Se un grande pilota salta a bordo di una monoposto di Newey pu&ograve; essere solo felice, al tempo stesso se a Newey si d&agrave; un grande pilota si pu&ograve; star certi che i risultati arriveranno. Max ed Adrian, insomma, paiono una coppia imbattibile: ci sta che abbiano fatto 13 entrambi.  Verstappen: &quot;La vittoria &egrave; per Didi&quot;  &nbsp;  Con le mani ciao ciao  &ldquo;Ho potuto solo salutarlo&rdquo;. Cos&igrave;, con serena rassegnazione, Charles Leclerc ha parlato del suo duello con Max Verstappen. Contro una Red Bull imprendibile sul dritto, Charles non ha potuto far altro che alzare bandiera bianca nel lunghissimo rettilineo tra curva 11 e 12. Era il giro numero 39, e pochi passaggi dopo il monegasco avrebbe perso definitivamente contatto, per chiudere a 7&rdquo;5 dall&#39;olandese. Per cui, visto che la matematica &egrave; facile, nelle 17 tornate concluive la Rossa ha accusato un ritardo di circa 44 centesimi al giro. Considerando che Max ha dovuto pure lottare con Hamilton, parliamo di un ritardo prossimo al mezzo secondo al giro a parit&agrave; di condizioni.  E&#39; questo, il dato allarmante del finale di gara in Texas. E per quanto Mekies a fine gara abbia detto &ldquo;C&#39;&egrave; ancora un piccolo vantaggio che la Red Bull ha su di noi&rdquo;, questo margine tanto piccolo non &egrave;. Ed un Leclerc s&igrave; contento per il podio ma al tempo stesso deluso per il risultato vista la piega che aveva preso la gara, lo ha fatto notare: &ldquo;Troppo degrado&rdquo;. Sul passo gara, insomma, non c&#39;&egrave; stata nuovamente partita. E se Charles &egrave; rimasto in lotta a lungo, deve ringraziare, oltre che s&eacute; stesso, anche situazioni di gara particolari: la prima safety car e l&#39;errore al box Red Bull, tanto per cominciare. Senza quei due intoppi, Max avrebbe vinto con un margine nettamente superiore.  Chiariamo, il pilota non ha assolutamente nulla da rimproverarsi. Ha esaltato nei duelli, piazzando un sorpasso strepitoso su Perez (ma meno male che Checo si &egrave; spostato all&#39;ultimo, senn&ograve;...), ha tirato al massimo quando ha sognato di andare a prendere Lewis e di tenersi dietro Max. Ha stretto i denti nel finale, prendendosi un podio molto bello e riguadagnando, per ora, la seconda piazza nella graduatoria iridata. Facendo gli scongiuri, Charles si &egrave; tolto pure il pensiero dell&#39;ultima penalit&agrave; in griglia: nelle restanti tre gare e mezzo (perch&eacute; ci sar&agrave; la sprint race, ad Interlagos) si giocher&agrave; la medaglia d&#39;argento, il tutto mentre, in parallelo, la Ferrari far&agrave; esperimenti in vista del 2023.  Oltre al piano sportivo, infatti, gli ultimi appuntamenti del 2022 portano con s&eacute; la possibilit&agrave; di fare una serie di prove in vista del prossimo campionato. La Mercedes nelle libere sembrava un laboratorio viaggiante, ma pure la Rossa nelle FP1 ha fatto le sue prove aerodinamiche, con la vernice fluo applicata sui braccetti della sospensione anteriore e attorno alle prese d&#39;aria. Il nuovo fondo introdotto a Suzuka, promosso, ancora non ha risolto i problemi di degrado che la Ferrari sta accusando ormai da un po&#39;, e risolverli non sar&agrave; facile nelle ultime gare: questo perch&eacute; non basta un fondo, dipende da come lavora l&#39;intera macchina. E questa F1-75 passer&agrave; alla storia come un missile del sabato, capace di fare, probabilmente, il record assoluto di pole in un&#39;annata nella storia Ferrari, dal momento che ha gi&agrave; eguagliato le 12 pole position del 2004. Il problema &egrave; che poi quella macchina leggendaria, la F2004, di corse ne vinse 15 su 18, mentre l&#39;attuale ha uno score fermo al 10 luglio alla voce vittorie, con 4 affermazioni in 19 GP. Troppo pochi, rispetto a quello che aveva fatto sognare.  Certo, non ritrovarsi senza una macchina alla prima curva avrebbe aiutato, ed in questo la Ferrari colpe non ne ha. Sainz ha pagato a carissimo prezzo uno stacco da fermo peggiore di Verstappen ed anche delle Mercedes, ma questo non significa che abbia colpe nell&#39;incidente della prima curva. Per&ograve;, per la Ferrari &egrave; stato un danno grosso perch&eacute; sono due gare di fila che Carlos non riesce a tagliare il traguardo del primo giro e ci&ograve; &egrave; avvenuto in due gare in cui, considerando il degrado accusato dall&#39;altra vettura, avere un&#39;altra monoposto con cui confrontare passo e consumo delle gomme pi&ugrave; che utile sarebbe stato vitale, anche solo per raccogliere indicazioni. Con soli tre appuntamenti alla fine, questa stagione si sta finalmente concludendo. Finalmente perch&eacute; serpeggia sempre pi&ugrave; l&#39;idea che la Ferrari, quest&#39;annata, voglia mettersela alle spalle il prima possibile. Con un forte desiderio di dire ciao ciao anche a lei, per spostare il mirino su un 2023 possibilmente pi&ugrave; felice.  Sainz: &quot;Messo fuori da chi non era nemmeno in lotta&quot;  &nbsp;  Domo, ma solo all&#39;ultimo  Altro che piazzamenti e balle varie. In Mercedes il desiderio pi&ugrave; forte &egrave; quello di portare a casa almeno un successo entro la fine dell&#39;anno ed &egrave; questo il vero obiettivo per una squadra che per il resto non ha granch&eacute; da chiedere dopo otto titoli Costruttori vinti conecutivamente. A terzo posto acquisito tra le squadre, neanche finire davanti a Sainz in classifica interessa pi&ugrave; di tanto: Russell era venuto in Mercedes sperando in altri risultati, figurarsi invece che pu&ograve; interessare ad un sette volte campione del mondo come Hamilton di finire 4&deg; o 6&deg; nella classifica Piloti. No, il vero obiettivo per il 2022 resta cogliere una vittoria e per poco, ad Austin, la Mercedes ci stava riuscendo.  In America Lewis per certi versi &egrave; pi&ugrave; a casa che in Inghilterra, anche se a Silverstone ha un affetto che non trova da nessun&#39;altra parte. L&#39;aria degli States, forse, lo ha galvanizzato pi&ugrave; di altre e come lo squalo che sente il sangue, quando ha visto il pertugio dell&#39;occasione Lewis ci si &egrave; fiondato al volo. Con una guida spettacolare e con una W13 migliore delle aspettative: in Mercedes temevano la trasferta texana perch&eacute; con le sue sconnessioni l&#39;asfalto di Austin era uno dei peggiori, sulla carta, per la casa della Stella. La quale nelle libere si &egrave; concentrata molto sulla raccolta dati, con un mirino gi&agrave; spostato sul 2023 da diverse gare. Fondo nuovo e ala nuova, anche se quest&#39;ultima (presente in un solo esemplare) &egrave; rimasta in garage perch&eacute; non conforme al regolamento. La Mercedes era venuta in America per fare esperimenti ed invece ha trovato una quadra niente male, e sono tutte buone indicazioni che tra Brackley e Brixwort danno un po&#39; pi&ugrave; di fiducia in vista del prossimo campionato. Contro una Red Bull regina dei rettilinei (ma anche di alcune curve veloci) e contro una Ferrari ottima in trazione, la W13 ha trovato ad Austin una buona competitivit&agrave; nelle sezioni pi&ugrave; lente, portando a casa, in qualifica, indicazioni pi&ugrave; che positive: in frenata la macchina ha trovato una grande efficacia (e infatti &egrave; stata la migliore nelle frenate di curva 1, 11 e 12) accoppiata ad una buona percorrenza di queste stesse curve, dove la W13 era competitiva soprattutto in entrata.  Per cui, la macchina ha avuto dei buoni meriti. Il resto lo ha fatto Lewis, domato da Verstappen solo in dirittura d&#39;arrivo. Perso il Drs, faticosamente mantenuto dopo il sorpasso, per Hammer non c&#39;&egrave; stato niente da fare. Un cruccio non da poco, perch&eacute; ormai restano solo tre gare ancora da disputare e la prima stagione senza vittorie nella sua carriera &egrave; uno spettro sempre pi&ugrave; concreto. Eppure, sarebbe un premio che la sua tenacia meriterebbe.  Hamilton: &quot;Ho fatto di tutto per restare davanti&quot;  &nbsp;  Rodeo di fine stagione    In stagioni cos&igrave; lunghe e logoranti, pu&ograve; capitare di imbattersi in gare tendenzialmente pi&ugrave; caotiche. C&#39;&egrave; chi molla prima lo sviluppo, chi va fino in fondo, che deve scontare penalit&agrave; in griglia e chi no. Questo favorisce una specie di rimescolamento dei valori in campo, con piloti che si trovano a partire pi&ugrave; avanti del previsto (Albon, ad esempio, partito addirittura in quarta fila per le penalit&agrave; altrui) regalando trame differenti dal solito. Austin, ad esempio, ha regalato spettacolo: su una pista che i duelli li consente eccome, &egrave; venuto fuori un rodeo con una battaglia dietro l&#39;altra, molte delle quali perse dalla regia internazionale.  Il bello di queste lotte &egrave; che c&#39;erano in ballo, in svariati casi, importantissimi punti Costruttori. Ora che siamo alle strette, la classifica a squadre &egrave; delineata ma ci sono ancora tanti incroci da risolvere: detto dell&#39;ormai arcinota battaglia per la medaglia di legno tra McLaren ed Alpine (gli inglesi, dopo la penalit&agrave; di Alonso, si sono riportati a -6), il 6&deg; posto &egrave; ormai affare tra Alfa Romeo ed Aston Martin, con la scuderia di Stroll che dopo un inizio disastroso si &egrave; portata incredibilmente ad una sola lunghezza da un&#39;Alfa Romeo paurosamente plafonata. Tra Haas ed AlphaTauri, invece, si assegner&agrave; l&#39;ottava piazza: poca roba per entrambe, ma il loro 2022 non &egrave; stato di certo straordinario.  La classifica Costruttori 

Un weekend emotivamente intenso per la Red Bull, che tra budget cap e lutto di Mateschitz artiglia il titolo Costruttori con un Verstappen che ha fatto 13 davanti ad un Hamilton ed un Leclerc entrambi straordinari

GP Usa: i 5 temi del fine settimana

Max Verstappen ha conquistato l&#39;ennesimo successo stagionale nella quartultima gara del 2022, che ha consegnato matematicamente alla Red Bull anche il Mondiale Costruttori. Una vittoria non facile per l&#39;olandese, che dopo un pit stop lento si &egrave; trovato a dover battagliare con Leclerc e Hamilton, giunti poi al traguardo rispettivamente in terza e seconda posizione, prima di riportarsi in testa al GP a pochi giri dalla fine.  Gara tutta all&#39;attacco anche per l&#39;inglese e il monegasco, quest&#39;ultimo autore di una rimonta dalla dodicesima posizione fino al podio. Scattato dalla sesta fila, il pilota della Ferrari ha recuperato posizioni nelle prime fasi del gran premio per poi sfruttare la Safety Car causata da Bottas per riavvicinarsi al gruppo di testa. Una volta trovatosi alla pari con gli altri, Leclerc ha superato la Red Bull di Perez, ma poi si &egrave; dovuto arrendere alla maggiore velocit&agrave; di Verstappen.  Non sono mancati i colpi di scena e le battaglie neppure nelle retrovie, in particolare con un Sebastian Vettel particolarmente in forma, trovatosi a condurre il GP per alcuni giri e di rimontare fino alla zona punti dopo un pit stop interminabile. Attimi di paura hanno invece seguito lo spettacolare, ma per fortuna senza conseguenze fisiche, incidente tra Fernando Alonso e Lance Stroll. Gara da dimenticare, infine, per Carlos Sainz: autore della pole, la sua gara &egrave; durata poche centinia di metri prima di venire speronato da George Russell, concludendo cos&igrave; con un nuovo ritiro.  GP USA: vince Verstappen, Titolo Costruttori alla Red Bull! Un gran Leclerc &egrave; 3&deg; dietro Hamilton  Guarda qui gli highlights 

Gran premio ricco di azione e incerto fino alla fine, quello andato in scena al Circuit of the Americas di Austin: ecco il video degli highlights della gara vinta da Verstappen davanti a Hamilton e Leclerc

GP USA, guarda qui gli highlights della gara in Texas

Cambia motore prima del GP degli USA&nbsp;e parte 14esimo e dopo 10 giri &egrave; nono. Quasi decolla dopo l&rsquo;incidente con Stroll, ma la macchina miracolosamente resta quasi intatta e in grado di correre. Non si ritira, anzi finisce la gara al settimo posto.  A 41 anni, Alonso ha messo in scena una delle sue gare pi&ugrave; belle in carriera, macchiata solo dall&rsquo;ennesima intempestiva decisione dei giudici di gara, che hanno accolto un ricorso della Haas e dato 30 secondi di penalit&agrave; allo spagnolo, facendolo precipitare dal settimo al quindicesimo posto.  Perch&eacute; la Haas ha fatto ricorso  La squadra di Steiner ha fatto ricorso perch&eacute;, dal loro punto di vista c&rsquo;erano le condizioni per mostrare la bandiera neroarancione al due volte campione del mondo visto che l&rsquo;Alpine #14 era in pista in condizioni non sicure. Dopo il contatto con Stroll, infatti, ai box &egrave; stata sostituita l&rsquo;ala, ma non si &egrave; fatto nulla per fissare lo specchietto, rimasto attaccato, ma traballante al corpo vettura, volato via pochi giri dopo.  Una situazione di rischio riconosciuta dai commissari, proprio perch&eacute; l&rsquo;elemento avrebbe potuto colpire un altro pilota in pista. Senza contare la visibilit&agrave; ridotta visto la sua assenza.  Non &egrave; un caso che sia stata proprio la Haas a fare ricorso, visto che gi&agrave; in 3 passate occasioni &egrave; stata penalizzata per lo stesso motivo.  La decisione, per&ograve;, &egrave; ancora sub judice, visto il ricorso fatto dall&rsquo;Alpine. 

Lo spagnolo, protagonista di una gara epica, si &egrave; visto negare il settimo posto a causa di un ricorso fatto dalla Haas

Alonso, dalla rimonta alla beffa: penalit&agrave; di 30 secondi a fine gara

Ha sentito l&#39;odore della vittoria, Lewis Hamilton, nel GP degli Stati Uniti. Il pilota inglese, partito terzo grazie alle penalit&agrave; di Leclerc e Perez, ha approfittato della bagarre al via per gettarsi all&#39;inseguimento di Max Verstappen, per poi portarsi in testa sfruttando una strategia azzeccata e un pit stop lungo dell&#39;olandese. Il pilota della Mercedes ha mantenuto la prima posizione fino a pochi giri dalla fine, salvo poi arrendersi alla maggiore velocit&agrave; della Red Bull. Il risultato ha comunque soddisfatto il 7 volte iridato, che ha promosso gli aggiornamenti portati dalla squadra in Texas.  Ecco cosa ha detto Hamilton dopo il GP degli USA:  GP USA, vince Verstappen: Titolo Costruttori alla Red Bull! Un gran Leclerc &egrave; 3&deg;    Hamilton: &quot;Daremo tutto negli ultimi 3 GP&quot;  &ldquo;Innanzitutto voglio ringraziare tantissimo il pubblico che &egrave; stato davvero fantastico &ndash; ha detto Hamilton - in secondo luogo voglio ringraziare il mio team: siamo venuti qui con degli aggiornamenti, abbiamo ridotto un po&#39; il divario e ci siamo ritrovati davvero molto molto vicini agli altri. Io ho fatto davvero tutto il possibile per stare davanti, ma loro erano troppo veloci oggi&rdquo;.   Hamilton, che ha colto l&#39;occasione delle interviste pre-podio per esprimere le sue condoglianze al team Red Bull, ha poi sottolineato le difficolt&agrave; a cui &egrave; andato incontro nel corso del GP americano, sia a livello fisico che di gestione della vettura: &ldquo;sono un po&#39; a pezzi, la macchina oggi era difficile da guidare. Per&ograve; abbiamo lavorato tantissimo nel corso dell&#39;anno come team, e sentivo tanta speranza quando mi sono trovato davanti. Continueremo a spingere e a dare tutto quello che abbiamo nelle ultime tre gare, e sono sicuro che a un certo punto le cose giureranno a nostro favore&rdquo; ha concluso il pilota britannico.  F1, la classifica Piloti dopo la gara di Austin 

Il pilota inglese, felice del risultato ottenuto in Texas, ha promosso gli aggiornamenti portati da Mercedes ad Austin

Hamilton: &quot;Ho fatto di tutto per stare davanti, Red Bull pi&ugrave; veloce&quot;

        C'&egrave; un campione che non si stanca mai, che ha sempre voglia di mangiare gli avversari anche col titolo gi&agrave; in bacheca. Questo &egrave; Max Verstappen che si porta a casa anche il GP Usa, mettendo a segno il trionfo numero 33 in carriera. Non uno qualsiasi, ma il pi&ugrave; speciale perch&eacute; gli vale un record incredibile: le 13 vittorie stagionali firmate per primo da Michael Schumacher nel 2004 e poi bissate da Sebastian Vettel nel 2013.&nbsp; &nbsp; Titolo costruttori e podio per Dietrich Partito benissimo, sorpassando Sainz al via e portandosi subio al comando, Max ha davvero guidato come se avesse una fame di podio senza precedenti, riuscendo a recuperare anche un errore ai box (problemi con una pistola durante la sostituzione dell'anteriore sinistra) che lo aveva fatto scivolare alla fine della Top 10. E il risultato &egrave; stato infatti una delle sue gare pi&ugrave; belle, decisa a pochi giri dalla fine con un sorpasso magistrale su un leone come Lewis Hamilton. Il 7 volte iridato si &egrave; dimostrato il degno rivale incontrato in tante sfide del 2021, anzi forse ancora pi&ugrave; combattivo e motivato (seppur i limiti di questa W13) pur di riuscire a mettere a segno la sua prima vittoria stagionale, sfumata solo alla fine.&nbsp; Questa domenica di Max per&ograve; &egrave; dedicata soprattutto a un angelo volato nel cielo:&nbsp;&ldquo;Vittoria dura, la sosta &egrave; stata pi&ugrave; lunga di quanto avremmo voluto, ma ho potuto lottare per tornare davanti. Ho dato tutto oggi, per noi &egrave; ovviamente un weekend difficile - ha detto Max -. La vittoria &egrave; per Dietrich Mateschitz e per tutto quello che ha fatto per noi. L&rsquo;unica cosa che potevamo fare oggi era vincere.  Dopo il pit stop non sembrava facile per noi, ma ho dato tutto per rimontare. Avevamo grande chance di vincere il titolo costruttori qui e volevamo farlo con stile. Credo di esserci riuscito oggi. Con Lewis la battaglia &egrave; durata per qualche curva, guidare qui &egrave; davvero divertente. La vittoria significa tanto per me e per il team. Didi era fondamentale per tutto il team ma volevamo regalargli un bel risultato oggi&rdquo;.       

L'olandese dedica a Mateschitz la gara, vinta dopo uno straordinario duello con Hamilton che ha riportato alla mente tutti quelli vissuti nel Mondiale 2021 e mette la firma su un nuovo record, eguagliando Schumacher

Verstappen campione vorace: "Che battaglia con Hamilton: la vittoria è per Didi"

Charles Leclerc chiude sul podio una gara tutta in rimonta, passando 3&deg; sotto la bandiera a scacchi dopo che era partito 12&deg; a causa della sostituzione di alcune componenti della sua power unit. Dopo l&#39;uscita di scena di Sainz per l&#39;incidente in curva 1, il monegasco ha recuperato posizioni allungando il primo stint e approfittando della Safety Car causata da Valtteri Bottas per avvicinarsi ulteriormente ai primi. Sbucato davanti a Max Verstappen dopo l&#39;ultima sosta ai box, il ferrarista ha dovuto arrendersi alla maggiore velocit&agrave; dell&#39;olandese, accontentandosi del gradino pi&ugrave; basso del podio alle spalle della Red Bull del Campione del Mondo e della Mercedes di Lewis Hamilton.  Un risultato che non soddisfa pienamente Leclerc, ma che gli permette di completare una striscia positiva di 5 GP sempre sul podio (3&deg; a Zandvoort, 2&deg; a Monza e Singapore, ancora 3&deg; a Suzuka e Austin) che porta a quota 23 i podi conquistati dal monegasco nella sua carriera in F1. Tanti quanti Michele Alboreto, Jacques Villeneuve e James Hunt.&nbsp;  Ecco cosa ha detto il pilota monegasco dopo la gara negli Stati Uniti:  GP USA, vince Verstappen: Titolo Costruttori alla Red Bull! Un gran Leclerc &egrave; 3&deg;    Leclerc: &quot;Dobbiamo continuare a lavorare&quot;  &ldquo;Per certi versi sono soddisfatto, perch&eacute; eravamo partiti dalla dodicesima posizione, e il podio &egrave; un bel risultato &ndash; ha spiegato Leclerc - Per&ograve; se guardiamo la gara &egrave; un po&#39; deludente, avevamo il passo, ma poi abbiamo avuto troppo degrado. Alla fine comunque il terzo posto partendo dodicesimo non &egrave; male.&rdquo;  &ldquo;&Egrave; una gara tra le pi&ugrave; dure &ndash; ha proseguito il ferrarista - perch&eacute; subiamo tanta forza G, e quando le gomme vengono a mancare &egrave; ancora pi&ugrave; difficile. Per&ograve; &egrave; stata una bella gara, ho avuto delle belle battaglie con Checo e con Max&rdquo;. Poi la promessa: &ldquo;Dobbiamo continuare a lavorare per cercare di dare loro pi&ugrave; filo da torcere nelle fasi finali delle gare&rdquo;, ha detto Leclerc in vista degli ultimi GP stagionali in Messico, Brasile e Abu Dhabi.  Leclerc ha poi ringraziato i numerosissimi tifosi della Ferrari presenti ad Austin: &ldquo;&Egrave; davvero una fortuna essere un pilota Ferrari, &egrave; bellissimo essere qui, vedere cos&igrave; tanti tifosi, tante magliette rosse. Speriamo di vincere l&#39;anno prossimo!&rdquo;. E per quanto riguarda la gara di Citt&agrave; del Messico: &ldquo;Non abbiamo aggiornamenti in programma, per&ograve; cercheremo di sfruttare al massimo il pacchetto che abbiamo&rdquo; ha concluso il monegasco.  F1, la classifica Piloti dopo la gara di Austin 

Il monegasco &egrave; soddisfatto a met&agrave; del suo GP degli Stati Uniti, che lo ha visto protagonista di una rimonta dalla dodicesima alla terza posizione

Leclerc: &quot;Podio bel risultato, ma abbiamo troppo degrado&quot;

Partenza da dimenticare per lo spagnolo che al via del GP di Austin ha perso la leadership della gara, soffiata da Verstappen, e come se non bastesse &egrave; rimasto coinvolto in un terribile scontro con Russell (poi penalizzato di 5&quot;). La Mercedes &egrave; andata in bloccaggio, carambolando sulla Ferrari che non ha potuto evitarla in ogni modo. La fiancata della Rossa &egrave; rimasta cos&igrave; danneggiata da aver causato un problema al radiatore, che ha portato alla perdita di pressione sulla parte sinistra e la conseguente impennata delle temperature. Ecco le foto dello scontro

GP USA: l'incidente al via che è costato il ritiro a Sainz

Max Verstappen vince in Texas il primo GP senza Dieter Mateschitz: l&#39;olandese, gi&agrave; vincitore del Mondiale due settimane fa a Suzuka, porta a ben 391 punti il suo bottino iridato, con tre gare ancora da disputare. Alle sue spalle, grazie al podio di oggi, Charles Leclerc si riprende la seconda posizione in classifica, davanti a Sergio Perez che scivola terzo. Punti preziosi per Lewis Hamilton, che con i 18 punti conquistati oggi si porta a soli -4 dal ferrarista Carlos Sainz.  Lando Norris, 6&deg; al traguardo, si conferma il primo &quot;degli altri&quot;, mentre Magnussen supera Gasly e Tsunoda raggiunge Mick Schumacher.  Ecco come cambia la classifica dei piloti della Formula 1 dopo l&#39;appuntamento di Austin:  GP USA, vince Verstappen: Titolo Costruttori alla Red Bull! Un gran Leclerc &egrave; 3&deg;    Guarda qui la classifica Piloti aggiornata   

Ecco la classufica dei Piloti aggiornata dopo la il GP degli Stati Uniti, quartultimo appuntamento della stagione 2022 vinto da Max Verstappen

GP USA, chi sale e chi scende in classifica Piloti dopo Austin

        Red Bull, grazie alla vittoria di Max Verstappen e al quarto posto di Sergio Perez, conquista matematicamente il Titolo Costruttori. Bilancio positivo anche per Mercedes, grazie ai punti (29 in totale) conquistati da Hamilton e Russell, quest'ultimo autore anche del giro veloce: la squadra anglo tedesca guadagna cos&igrave; 14 lunghezze su Ferrari, che ha portato al traguardo il solo Leclerc, 3&deg;: 15 punti per la Scuderia di Maranello. Dietro continua la lotta McLaren-Alpine: ora solo 6 lunghezze separano le due squadre. Punti importanti anche per Aston Martin, che si avvicina a -3 da Alfa Romeo, e Haas. Ecco come cambia la classifica team dopo la gara ad Austin: GP USA, vince Verstappen: Titolo Costruttori alla Red Bull! Un gran Leclerc &egrave; 3&deg; Mondiale Costruttori, guarda qui la classifica aggiornata        

Ecco chi guadagna e chi perde tra i team dopo la gara in Texas, che vede la Red Bull conquistare il Titolo Costruttori

GP USA, come cambia la classifica Costruttori dopo Austin

Una corsa pazzesca ad Austin, dove un errore ai box non impedisce a Verstappen di portare a casa uno strepitoso successo, piegando la resistenza di un tenace Hamilton. Ferrari in agrodolce: gran rimonta di Leclerc, Sainz messo subito ko al via da Russell. Red Bull iridata tra i Costruttori.  Rivivi le emozioni della gara di Austin    Sainz, che disdetta  In griglia si schierano tutti con gomma media, ad eccezione delle Haas e delle Alpine, che optano per la dura. Allo spegnimento dei semafori perfetto lo stacco da fermo di Verstappen, che guadagna immediatamente la posizione su Sainz, il quale percorrer&agrave; pochi metri prima di ritrovarsi in coda al gruppo: fatale il bloccaggio di Russell, che frana sulla fiancata sinistra dello spagnolo. Purtroppo per Carlos, rottura del radiatore e ritiro gi&agrave; al termine del primo giro.  Il testacoda alla prima curva crea scompiglio alla prima curva, con il gruppo che sfila a fatica schivando la monoposto del Cavallino. Dietro a Max, passato indenne alla prima curva, sfila Hamilton seguito da Stroll, Russell, Vettel (ottima partenza delle due Aston), Norris, Perez, Gasly, Albon e Leclerc che si porta subito in decima posizione.   ?????????? ??????????  LIGHTS OUT IN AUSTIN!!!  Verstappen gets a great start and leads but it&#39;s agony for Sainz - the Spaniard gets spun at Turn 1 and is currently last #USGP #F1 pic.twitter.com/o0GWQLdJAL &mdash; Formula 1 (@F1) October 23, 2022    Tanto degrado, pit-stop anticipati  Nei primi giri, caratterizzati da un vento molto forte, si vede un po&#39; di azione con Russell (immediatamente sanzionato con 5&quot; di penalit&agrave; per il contatto con Sainz in curva 1) e Perez che si portano rispettivamente in terza e quarta posizione, senza particolari problemi per Checo che si ritrova con l&#39;ala anteriore danneggiata sul lato destro dopo un contatto al via, mentre Leclerc risale a poco a poco fino alla sesta piazza di Vettel al 12&deg; giro, poco prima che Hamilton opti per la via dei box: gomma dura per lui, il primo in top 5 a fermarsi in una giornata in cui il degrado &egrave; elevato. Verstappen risponde subito alla tornata successiva, difendendosi dall&#39;undercut dell&#39;inglese. A cascata tocca anche agli altri, con Perez che scavalca Russell approfittando dei 5&quot; di stop scontati nella piazzola di sosta da George.  Buona invece la gestione delle gomme da parte di Leclerc, che non riscontra un consumo eccessivo dei battistrada, potendosi permettere di andare un po&#39; pi&ugrave; lungo: &egrave; una mossa che paga, perch&eacute; al 18&deg; giro Bottas finisce nella ghiaia alla penultima curva provocando l&#39;ingresso della safety car. Un jolly per giocato da parte della Ferrari, che con Leclerc si ritrova al 4&deg; posto, dietro a Verstappen, Hamilton e Perez, e davanti a Russell, Vettel (fortunato anche lui a ritardare la sosta e sfruttare la safety car) e Stroll. Dietro di loro Gasly, Alonso e Norris a concludere la top ten.   LAP 18/56  Bottas beached!  ?? SAFETY CAR ??#USGP #F1 pic.twitter.com/asVXkH15FP &mdash; Formula 1 (@F1) October 23, 2022    Alonso e Stroll, che paura  Alla ripartenza del 22&deg; giro nessun cambio di posizione tra i primi, ma nel rettilineo tra curva 11 e 12 avviene un pauroso incidente tra i futuri compagni di squadra Stroll e Alonso: Fernando si fa sorprendere dal cambio di posizione di Lance e lo tampona, rischiando il decollo, mentre il canadese si gira nel mezzo alla pista creando una situazione di grande pericolo, ma per fortuna tutte le altre vetture sfilano senza problemi. Inevitabile una nuova neutralizzazione con la safety car.   Onboard with Alonso during that collision with Stroll  Both drivers are ok and, amazingly, Alonso has managed to get going again #USGP #F1 pic.twitter.com/xyAHqiDry9 &mdash; Formula 1 (@F1) October 23, 2022    Che sorpasso di Leclerc!  Quando si riparte all&#39;inizio del 26&deg; giro non si registra nessun cambio di posizione al vertice, con Verstappen che quindi prosegue a fare l&#39;andatura davanti a Hamilton, Perez, Leclerc e Russell. Il duello tra Checo e Charles si accende subito, con Leclerc che dopo un primo tentativo non andato a buon fine riesce a passare con una staccata da paura alla frenata di curva 12, prendendosi la terza posizione alle spalle di Hamilton, quando siamo nel corso del 30&deg; dei 56 giri in programma.   LAP 30/56  Bold and brilliant from Leclerc  The Ferrari man is up into the podium positions!#USGP #F1 pic.twitter.com/c3us6wlgll &mdash; Formula 1 (@F1) October 23, 2022    Errore al box Red Bull!  La Mercedes con Hamilton rompe gli indugi al 34&deg; giro, quando Lewis viene chiamato ai box per mettere gomma media. Reagiscono al passaggio successivo Verstappen e Leclerc, ma ai box Red Bull la sosta &egrave; lunghissima (11&quot;1) e questo consente non sono ad Hamilton ma anche a Charles di scavalcare il numero 1. Cos&igrave;, mentre davanti Perez e Vettel proseguono passando ai primi due posti, Hamilton si mette con gomma dura davanti a Charles e Max, entrambi con gomma media.   LAP 36/56  Verstappen pits but it&#39;s a slow stop  The Dutchman comes back out on track behind Hamilton and Leclerc#USGP #F1 pic.twitter.com/kaEKoMau0I &mdash; Formula 1 (@F1) October 23, 2022    Max e Charles, che duello!  Tra Verstappen e Leclerc &egrave; battaglia vera, e dopo un&#39;ottima difesa in curva 1 Charles deve cedere la posizione nel rettilineo tra curva 11 e 12, con i due che non demordono e si mettono alla caccia di Hamilton, che nel frattempo, approfittando delle soste di Perez (grande sorpasso in uscita dai box su Russell) e Vettel (16&quot;8 di sosta, gara distrutta per un errore ai box) si porta al comando del GP.   LAP 39/56  Superb racing from Leclerc and Verstappen  The pair tussle at Turn 1 before Verstappen fights his way past later in the lap #USGP #F1 pic.twitter.com/bUzca0W8Rq &mdash; Formula 1 (@F1) October 23, 2022    Max completa la rimonta  Verstappen arriva sotto al secondo di distacco da Hamilton a sette giri dalla fine, e non perde tempo nel piazzare il sorpasso: gran staccata in curva 12 nel corso del 50&deg; giro e gran difesa alla risposta di Lewis, che non pu&ograve; far altro che accodarsi cedendo la prima posizione all&#39;olandese.   LAP 50/56  Hamilton bravely defends but he can&#39;t stop Verstappen getting past  The Dutchman leads! #USGP #F1 pic.twitter.com/qTrJC2UPHy &mdash; Formula 1 (@F1) October 23, 2022    Nei passaggi finali Hammer d&agrave; tutto quanto nel tentativo di rimanere in scia a Verstappen, ed i due sono talmente al limite che per entrambi arriva una bandiera bianca e nera per eccesso di track limits. Non basta per fermare Max, che vola verso il 13&deg; successo di una stagione strepitosa (eguagliato il primato di Michael Schumacher e Sebastian Vettel di 13 centri in un anno) precedendo Lewis e Leclerc, che difende un podio molto bello tenendo a distanza Perez, 4&deg; alla fine davanti a Russell, nel finale ai box per il giro veloce. Dietro a George Alonso, Norris, Vettel (gran rimonta dopo la sosta lunghissima, con sorpasso capolavoro su Albon e Magnussen), lo stesso Magnussen e Tsunoda.  Per la Red Bull &egrave; anche titolo Costruttori, il quinto della sua storia: il modo migliore per salutare Dietrich Mateschitz.   RED BULL RACING  2022 CONSTRUCTORS CHAMPIONS!!!! #F1 @redbullracing pic.twitter.com/L68n1wGDNZ &mdash; Formula 1 (@F1) October 23, 2022    L&#39;ordine d&#39;arrivo  &nbsp;   

In Texas una gara bellissima e molto combattuta non impedisce a Verstappen di cogliere il 13&deg; successo stagionale uguagliando il record di Schumi e Vettel; Hamilton ci prova fino alla fine ma non basta mentre Leclerc &egrave; 3&deg; e la Red Bull iridata tra i Costruttori

GP Usa: vince Verstappen, titolo Costruttori alla Red Bull! Un gran Leclerc &egrave; 3&deg;

Ecco le immagini dei momenti pi&ugrave; significativi della gara in Texas vinta da Max Verstappen davanti a Lewis Hamilton e Charles Leclerc

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