        Una Williams FW 17 &egrave; in vendita da un concessionario privato a Modena, citt&agrave; dove &egrave; esposta anche un'altra Williams storica,&nbsp;ma non in vendita: la FW16 del 1994 di Ayrton Senna del museo 'Giacobazzi' di Nonantola. La monoposto in vendita, invece, si trova presso 'Ferri Auto' e il suo precedente propietario era un collezionista austriaco.&nbsp; Perch&eacute; la Williams FW15 del 1995 costa cos&igrave; tanto Secondo quanto riporta l&rsquo;edizione locale del Resto del Carlino, il prezzo per la vettura &egrave; di 110mila euro. Tanti se si ragiona in termini di valore assoluto, relativamente pochi quando si mette tutto in prospettiva. Le monoposto "pronto corsa" e con pedigree iridato hanno quotazioni stellari, che sfondano il milione di euro, ma in questo caso si tratta di un manichino, una vettura da esposizione priva di motore. Uno stupendo oggetto di arrendo, il cui valore lo fanno anche casco e tuta originali del campione del mondo 1996 Damon Hill, compresi nella vendita. La storia della FW17 La Williams FW 17 &egrave; stata una delle vetture protagoniste della Formula 1 nel 1995 grazie ai 5 successi e i 12 podi conquistati da Damon Hill e a David Coulthard. Risultati che, per&ograve;, non scalfirono minimamente la cavalcata trionfale dell'accoppiata Michael Schumacher - Benetton, trionfatori di titolo piloti e costruttori a fine anno. Tutte le notizie sulla Williams       

La monoposto inglese del mondiale del 1995 &egrave; esposta in un concessionario di Modena: ecco quanto costa

F1, in vendita la Williams FW17 di Damon Hill

È disponibile in vendita presso la piattaforma Art & Revs uno dei pochi esemplari ancora esistenti dell'Audi R18 TDI del 2011, vincitrice a Le Mans nel 2011

Audi R18 TDI, in vendita la LMP1 Diesel che ha conquistato Le Mans

Il 1° febbraio 2023 a Parigi, si terrà un'asta organizzata da Sotheby's che comprende l’affascinante Ferrari 643 monoposto che Jean Alesi e Gianni Morbidelli portarono al Mondiale del 1991. La vettura però non riuscì a fare breccia nel cuore di Prost: il pilota francese, infatti venne sostituito da Morbidelli dopo che in un'intervista la descrisse come un “camion”. Un aggettivo che rendeva l’idea di una monoposto tutt’altro che scattante e fluida alla guida, anzi evidenziava i problemi telaistici e di affidabilità tra telaio e sospensioni che specialmente in frenata creando grossi scompensi ai piloti. Il prezzo? La valutazione di Sotheby’s oscilla tra 2,9 e 3,4 milioni di euro

All'asta la Ferrari 643, la più odiata da Prost: quel "camion" che gli costò il posto

Un conto &egrave; palleggiare nel paddock tra una qualifica e un GP, un altro &egrave; tifare l&#39;Arsenal ogni weekend e tutt&#39;altra storia &egrave; decidere di comprare un club. Eppure Lewis Hamilton sarebbe pronto a lanciarsi insieme a Serena Williams e a Martin Broughton, ex presidente del Liverpool, nell&#39;acquisto del Chelsea.  Sir Lewis Hamilton, nuovo Baronetto della Corona  Pronti 12 milioni di euro  Il 7 volte iridato e la campionessa di tennis statunitense sembra che farebbero parte del consorzio di imprenditori che dovrebbero rilevare il club inglese da Roman Abramovic. Secondo i tabloid inglesi ci sarebbe gi&agrave; un&#39;offerta sul piatto, e i due investirebbero a testa 10 milioni di sterline a testa, ovvero 12 milioni di euro per entrare nell&#39;operazione del cambio di propriet&agrave; dei Blues che sono passati dalle mani dell&#39;imprenditore russo a quelle della fondazione Chelsea Charitable, dopo l&#39;attacco bellico di Mosca in Ucraina e il conseguente congelamento dei beni degli oligarchi russi.  E i Gunners?  Una cordata, quella capeggiata da Broughton (vicepresidente dell&rsquo;International Airlines Group, societ&agrave; che controlla British Airways, Vueling e Iberia), che &egrave; in lizza con altri due gruppi per accaparrarsi il Chelsea. In caso di offerta vincente quindi Hammer tradirebbe cos&igrave; la sua fede calcistica nei confronti dei Gunners, ma consentirebbe a lui e a Serena di poter promuovere la diversit&agrave;, l&#39;equit&agrave; e l&#39;inclusione nello sport attraverso il calcio. I nodi verranno al pettine a fine mese, quando la banca statunitense, Raine Group, sceglier&agrave; a chi vendere la squadra tra i tre candidati. 

Il 7 volte iridato &egrave; nel consorzio di imprenditori, che comprende anche la tennista statunitense Serena Williams e per acquistare il club inglese: pronti gi&agrave; 12 milioni di euro a testa

Lewis Hamilton vuole comprare il Chelsea?

        In tempi di crisi, servono sacrifici. Ed &egrave; cos&igrave; che la McLaren, secondo quanto arriva dall'Inghilterra, avrebbe raggiunto un accordo per vendere alla cifra di 170 milioni di sterline il suo quartier generale di Woking.&nbsp; Superlega calcistica, quella volta che la F1 minacci&ograve; la Fia con il campionato alternativo Altri 20 anni a Woking A comunicare la notizia con un tweet &egrave; stato Andrew Benson, giornalista della BBC. Non viene specificato l'acquirente, ma il cronista sottolinea come l'accordo preveda un patto di locazione che permetter&agrave; alla McLaren di restare nella sua sede per i prossimi 20 anni. "La McLaren ha venduto il suo quartier generale - recita il tweet -&nbsp; a Woking per 170 milioni di sterline come parte di un accordo di vendita con patto di locazione volto a ridurre il debito e 'sostenere il rafforzamento della posizione finanziaria del Gruppo'. La McLaren ha concordato un contratto di locazione di 20 anni sul sito come parte dell'accordo". Test Pirelli, Hamilton in pista ad Imola con le 18 pollici  McLaren has sold its headquarters in Woking for &pound;170m as part of a sale-and-leaseback deal aimed at reducing debt and "underpinning the Group's strengthened financial position". McLaren has agreed a 20-year-lease on the site as part of the deal &mdash; Andrew Benson (@andrewbensonf1) April 20, 2021    Liquidit&agrave; immediata La factory di Woking &egrave; un vero gioiello voluto da Ron Dennis, ed era anche lo strumento migliore per immettere liquidit&agrave; nelle casse del team inglese, fortemente colpito dalla pandemia. La McLaren cos&igrave; facendo si &egrave; garantita denaro immediato, senza dimenticare che un contratto di vendita con patto di locazione pu&ograve; prevedere (ma non sappiamo se questo &egrave; il caso), al termine del contratto di locazione, il riscatto da parte dell'utilizzatore. GP Emilia Romagna, Norris sul podio: "Lewis era troppo veloce, ma sono contento"       

Il giornalista della BBC Andrew Benson, la scuderia di Woking avrebbe trovato un accordo di vendita con patto di locazione per i prossimi 20 anni

Dall'Inghilterra: venduto il McLaren Technology Center per 170 milioni di sterline

Era lo scorso giugno quando emerse l&rsquo;indiscrezione di una nuova cordata di investitori pronti a rilevare le quote azionarie della Formula 1 in capo alla CVC. Oggi, &egrave; Bernie Ecclestone a riportare il tema d&rsquo;attualit&agrave;, al Camp Beckenbauer Global Summit in Austria, anticipando come il processo sia destinato a risolversi in breve tempo, gi&agrave; entro fine anno. &laquo;I nostri azionisti al momento sono in una posizione nella quale, a breve, dovranno cedere parte delle loro quote, o la totalit&agrave;. Questa &egrave; la situazione. C&rsquo;&egrave; stato molto interesse e direi che tre parti, attualmente, sono interessate: mi sorprenderebbe se una tra queste non acquistasse a brevissimo termine&raquo;. Quanto breve? &laquo;Quest&rsquo;anno&raquo;.  Non dice nulla su quello che sarebbe il suo ruolo in caso di un cambiamento dell&rsquo;azionista principale, Ecclestone, ma tornando indietro a giugno, quando si fecero i nomi dei nuovi candidati a rilevare la CVC - il fondo d&rsquo;investimento Qatar Sport Investments e RSE Ventures &ndash; il capo della FOM disse che anche la sua quota azionaria sarebbe stata coinvolta nell&rsquo;operazione. Resterebbe ancora l&rsquo;uomo di riferimento Ecclestone? Un nodo evidentemente chiaro tra le parti coinvolte nella trattativa, non altrettanto pubblicamente. Opinione di Max Mosley &egrave; che &laquo;qualunque cosa accada, non vedo un cambiamento nel ruolo di Bernie a meno che non sia lui a volerlo, perch&eacute; &egrave; l&rsquo;uomo che ha gestito tutte le trattative. E&rsquo; una mia sensazione, il punto &egrave; che non ci sarebbe nessuno che riuscirebbe a fare altrettanto bene&raquo;, diceva di fronte alle prime voci di un cambio di propriet&agrave; nei mesi scorsi.  La notizia, se porter&agrave; a una finalizzazione e al passaggio di propriet&agrave; del Circus, ha una portata enorme e le prime reazioni di chi, in pista, gestisce i team sono chiare: serve stabilit&agrave;, chiunque sia al ponte di comando. &laquo;E&rsquo; un dato di fatto che i proprietari della F1 siano compagnie d&rsquo;investimento: la CVC ha la propriet&agrave; da lungo tempo, altri fondi d&rsquo;investimento sono stati presenti e ottenuto grandi guadagni, &egrave; chiaro che esiste l&rsquo;opportunit&agrave; che vendano, la Formula 1 non rappresenta il loro business principale&raquo;, spiega Toto Wolff.  Ma specifica immediatamente: &laquo;Per noi, che partecipiamo come team, &egrave; importante avere un azionista di riferimento che abbia prospettive di lungo termine e una visione, chiunque sar&agrave; lo considereremo con interesse&raquo;.  Tra la CVC ed Ecclestone si concentra complessivamente il 49,3% della propriet&agrave;.  Fabiano Polimeni

Tre grandi investitori sarebbero vicini a formulare un&rsquo;offerta per rilevare le quote dalla CVC

Ecclestone: F1 in vendita entro fine anno

C&rsquo;&egrave; chi stenta a &ldquo;sopravvivere&rdquo; e chi registra il tutto esaurito. Il Gran Premio di Gran Bretagna va verso il sold-out, merito delle politiche sui costi dei biglietti, andati a ruba nei mesi scorsi, non appena l&rsquo;organizzatore&nbsp; messo in vendita pacchetti fortemente scontati. &laquo;Una combinazione di fattori, incluse le recenti promozioni sui biglietti e una politica rivista per i prezzi riservati ai ragazzi (poco pi&ugrave; di 100 euro il biglietto &ldquo;base&rdquo; sotto ai 16 anni alla domenica; ndr), ha portato a vendite record quest&rsquo;anno e solo il 5% dei posti &egrave; ancora disponibile&raquo;, comunicano gli organizzatori a Silverstone.  L&rsquo;interesse mostrato dal pubblico non si &egrave; lasciato cadere nel vuoto, anzi: &laquo;A seguito della richiesta aumentata negli ultimi mesi, &egrave; stata incrementata la capacit&agrave; complessiva aprendo spazi sulla curva Club e alla Becketts&raquo;. Un segnale interessante, di come giocando sulla leva del prezzo si possano ancora portare gli appassionati in pista. &laquo;Le richieste sono state enormi, prevediamo che il 2015 vedr&agrave; un record di pubblico&raquo;, il merito secondo il direttore generale Patrick Allen &egrave; anche nell&rsquo;apertura dell&rsquo;evento alle famiglie, per renderlo sostenibile dal punto di vista economico.  Va aggiunto come i prezzi in vigore a Silverstone siano decisamente elevati se raffrontati a quelli di GP come Monza o Austria, giusto per citare due esempi prossimi. Un biglietto per il prato alla domenica costa 155 sterline, ovvero, oltre 200 euro al cambio attuale e 245 euro per l&rsquo;intero weekend.  Fabiano Polimeni

Una politica di prezzi vantaggiosa, nonch&eacute; pacchetti promozionali e per famiglie, alla base del record di vendite

F1, Silverstone verso il tutto esaurito

Cosa sta succedendo alla Lotus? Dall&rsquo;inizio del campionato a Melbourne, Gerard Lopez, ufficialmente ancora team principal, azionista di maggioranza, e tra i proprietari di Genii Capital, &egrave; di fatto sparito. Lo si &egrave; visto solo un giorno a Barcellona, molto defilato.  L&rsquo;altro azionista Lotus, Andy Ruhan - che di fatto aveva prestato i soldi a Lopez per comperare il team - ha ora preso il sopravvento e ha delegato tutte le responsabilit&agrave; finanziarie e la gestione del team a Matthew Carter.  Questi sarebbe il responsabile del fallimento delle trattative di vendita con la Renault, che in Spagna sembrava ormai vicina a chiudere l&rsquo;acquisto del 48% del team.  Un piano elaborato da Remy Taffin che avrebbe visto il ritorno di Bob Bell in qualit&agrave; di team principal. &laquo;Gli azionisti non vogliono vendere&raquo; - ha detto Carter con tono arrogante, ma in molti nel paddock pensano che a fine anno, se la situazione debitoria della Lotus continuer&agrave; a essere cos&igrave; pesante, la vendita del team sar&agrave; decisa non dai proprietari ma dal giudice fallimentare.

Terremoto gestionale e instabilit&agrave; finanziaria

Lotus, i guai aumentano

Che la Lotus sia in vendita non &egrave; un mistero, cos&igrave; come &egrave; cosa nota che la Renault stia valutando la possibilit&agrave; di tornare ad avere un suo team dopo che le relazioni con Red Bull sono diventate burrascose. La presenza Renault in Formula Uno si concluse al termine del campionato 2010, quando l&rsquo;amministratore delegato Carlos Ghosn decise di cedere il team a Gerard Lopez, attuale proprietario. La trattativa, a parti invertite, &egrave; ricominciata lo scorso inverno, ma Renault vuole vederci chiaro sullo stato finanziario della squadra, attualmente in difficolt&agrave; economiche nonostante periodicamente arrivino smentita da parte dei portavoce del team.  La Renault ha sondato anche la possibilit&agrave; Toro Rosso (si mormora di diverse visite di suoi rappresentanti nella sede di Faenza), ma poi &egrave; tornata alla carica sul fronte Lotus, probabilmente pi&ugrave; a buon mercato. C&rsquo;&egrave; l&rsquo;ultimatum che prevede una decisione (positiva o negativa) entro la fine di questa settimana. In Lotus hanno bocche cucite, ma il personale si augura che l&rsquo;operazione possa andare in porto per garantire alla struttura un futuro pi&ugrave; stabile.  Roberto Chinchero  

Entro la fine di questa settimana la casa francese decider&agrave; se acquistare quello che fino al 2010 era stato il team ufficiale Renault

F1, ore importanti per Renault e Lotus

La Formula 1 si rivela sempre pi&ugrave; costosa e per una squadra che si appresta ad arrivare (il Team Haas, che entrer&agrave; nel circus dal 2016), due se ne vanno. Dopo la dipartita della Marussia (che non &egrave; stata ammessa al Mondiale 2015 con le vetture dello scorso anno), anche la Catheram si conferma nell'elenco delle squadre uscenti.  Il team britannico ha infatti annunciato di aver messo in vendita auto, strutture ed equipaggiamenti, che verranno battuti all'asta di Wyles Hardy &amp; Co tra marzo e aprile. La squadra inglese entr&ograve; in amministrazione controllata dopo il GP di Russia dello scorso anno a seguito di una controversia tra il fondatore Tony Fernandes e il gruppo di investitori.  Gli amministratori Smith &amp; Williamson tentarono di garantire il futuro della Caterham in occasione del Gran Premio di Abu Dhabi, durante il quale Kamui Kobayashi e il rookie britannico Will Stevens corsero per una squadra ricostituita in fretta e furia e guidata dal rappresentante degli amministratori, Finbarr O'Connell.  Il team prese parte anche ai test post-stagionali sul circuito di Yas Marina, mentre O'Connel rimaneva ottimista in merito alla possibilit&agrave; di trovare un nuovo acquirente per il 2015, ma l'annuncio di gioved&igrave; della messa all&rsquo;incanto ha fatto spegnere le speranze di salvezza per il team inglese.  a.c.  

In vendita i beni della squadra inglese, definitivo l&rsquo;addio al Mondiale 2015

F1: Caterham all'asta

Questa volta la notizia non riguarda le condizioni di salute, ma di un passo che testimonia l&rsquo;inevitabile cambio dello stile di vita della famiglia Schumacher.  Corinna Schumacher ha deciso di mettere in vendita il jet personale del marito, un Falcon 200EX che supera i 900km/h. Un aereo &ldquo;privato&rdquo; personalizzato nella registrazione con il codice &laquo;M-IKEL&raquo;, e che riporta sulla coda il logo del campione tedesco.  Il Falcon sarebbe in vendita per 20 milioni di euro, cinque in meno del prezzo che pag&ograve; Schumacher per acquistarlo anni fa. Il picco di utilizzo del jet avvenne quando Michael era ancora impegnato nel mondiale di Formula Uno, arrivando a superare le 400 ore annue. I commenti che hanno fatto seguito alla notizia indicano nei costi di manutenzione il motivo principale dietro la decisione di Corinna, ma anche il suo inutilizzo ormai totale.

La stampa tedesca ha riportato la notizia della messa in vendita del jet personale del campione tedesco

Corinna mette in vendita l&rsquo;aereo di Schumacher

A volte la realt&agrave; supera la fantasia, e non parliamo di favole a lieto fine. In un comunicato ufficiale diffuso da Sabine Kehm, addetta stampa di Michael Schumacher, &egrave; stato confermato che da diversi giorni sono in vendita documenti che sarebbero quelli contenuti nella cartella medica del campione tedesco. Chi sta provando a diffondere questi documenti, sostiene che si tratta dell&rsquo;autentica cartella medica di Schumacher, ma la famiglia e tutto lo staff vicino all&rsquo;ex campione del mondo hanno affermato di non essere ancora in possesso di informazioni che consentano valutare l&rsquo;autenticit&agrave; di tali documenti. In ogni caso, la famiglia ha gi&agrave; segnalato il furto alle autorit&agrave; competenti. Si dice che i presunti trafugatori abbiano gi&agrave; offerto in giro le informazioni in cambio di 50mila euro.  Il comunicato si conclude con un invito rivolto ai media a non acquistare n&eacute; pubblicare tali documenti e le relative informazioni contenute. Il contenuto e tutti i file medici sono totalmente privati e confidenziali, e non devono essere messi a disposizione del pubblico. Autosprint per rispetto nei confronti dell'uomo e del campione che &egrave;,&nbsp;non pubblicher&agrave;&nbsp;alcuna informazione relativa a questi documenti, anche qualora venissero sottoposti alla nostra attenzione.  Intanto, per&ograve;, il campione tedesco ha perso uno dei suoi sponsor a causa delle sue condizioni cliniche. Si tratta della Hassia, una marca tedesca di acqua minerale, la cui portavoce ha annunciato che la campagna pubblicitaria proseguir&agrave; senza usare pi&ugrave; l'immagine di Michael.

Messi in vendita documenti clinici che si dice siano quelli del campione tedesco. La famiglia invita a non assecondare le richieste dei trafugatori 

Rubata la cartella medica di Schumacher!

Pi&ugrave; perentorio di cos&igrave; non poteva essere Sergio Marchionne: "La Ferrari non &egrave; in vendita!". E l'ha scritto chiaro e tondo in inglese in un cartello che ha proiettato durante la conferenza a Detroit, martedi 6 pomeriggio, in cui ha annunciato il nuovo piano industriale dei marchi del gruppo Fiat-Chrysler da qui al 2018. Marchionne l'ha fatto per smentire le solite voci ricorrenti di una dismissione dei "tesori di famiglia" del gruppo per fare cassa.  Marchionne parlando agli americani ha elencato con orgoglio le esclusivit&agrave; della Ferrari: "&Egrave; il marchio pi&ugrave; potente al mondo (riconosciuto da un'organizzazione certificata come Brand Finance, ndr) e solo 11 marchi in tutto il mondo hanno ricevuto un rating AAA+, che &egrave; il pi&ugrave; alto in assoluto, e la Ferrari &egrave; il primo brand fra questi", ha concluso Marchionne.  Poi ha spiegato la propria visione del futuro del Cavallino. Presentare un nuovo modello ogni anno, che dovr&agrave; durare per 4 anni soltanto sul mercato e verr&agrave; poi sostituito da una versione "M" pi&ugrave; prestazionale per i 4 anni successivi; la Ferrari produrr&agrave; sempre vetture ad alte prestazioni con motori a 8 e 12 cilindri (e questo &egrave; strano perch&eacute; nega l'ipotesi di motorizzazioni 6 cilindri turbo che richiamino lo schema del motore F1 ibrido&hellip;); queste vetture verranno affiancate da serie speciali destinate a clienti selezionati. Infine, last but not least, focalizzare gli investimenti sul settore F1 per tornare sul podio e a vincere le gare come la gente si aspetta dalla Ferrari.  Gli obiettivi finanziari sono ambiziosi. Aumentare i margini di profitto del 15% da qui al 2018, ma vendendo non pi&ugrave; di 7000 macchine l'anno, che Marchionne ritiene il giusto limite per non inflazionare il mercato e mantenere l'esclusivit&agrave; del marchio. "Anche se - ha spiegato Marchionne - potremmo venderne anche diecimila l'anno se solo volessimo. Potenzialmente saremmo in grado di incrementare il volume di vetture di fronte a un incremento della popolazione ad alto reddito in mercati per noi non tradizionali". Come dire: se i nuovi ricchi aumentano in certe aree del mondo, un pensierino potremmo anche farcelo...  La Ferrari nel 2013 ha avuto un fatturato di 2,3 miliardi di euro con un utile netto di 246 milioni; Marchionne si augura di incrementare i margini del 15% senza produrrepi&ugrave; di settemila auto. E ha agginuto che i broker finanziari avlutano l'azienda mediamehte 4,3 miliardi di euro. "Ma - ha ribadito - con una esplicita scritta in fondo alla slide che ha proiettato - Ferrari is not for sale: la Ferrari non &egrave; in vendita!"

Alla presentazione del piano quinquennale Fiat il capo della FCA ha smentito cos&igrave; nel modo pi&ugrave; esplicito le voci

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