Dalla 2CV con due motori alla Rolls, le auto più strane della Dakar

Dalla 2CV con due motori alla Rolls, le auto più strane della Dakar

Negli anni d’oro si andava da Parigi a Dakar anche con una piccola Renault 4. Nell’immagine quella dei fratelli Claude e Bernard Marreau, che nella prima edizione del 1979 non solo conclusero la gara, ma riuscirono a tagliare il traguardo al 5° posto

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Un’altra delle protagoniste dell’edizione 1979 fu la Fiat Campagnola di Cesare Giraudo e Antonio Cavalieri, vincitori della tappa Bamako.Nioro.  
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Un’altra delle protagoniste dell’edizione 1979 fu la Fiat Campagnola di Cesare Giraudo e Antonio Cavalieri, vincitori della tappa Bamako.Nioro.  
Nel 1981 il gentiluomo Thierry De Montcorgé fece una scommessa con un amico: avrebbe corso la Dakar al volante della sua Rolls-Royce Corniche. La vettura venne modificata per affrontare il deserto (e purtroppo Thierry dovette rinunciare al minibar) ed equipaggiata con un sistema di trazione integrale. La vettura venne squalificata mentre lottava per il 13° posto a causa di una riparazione non regolamentare.  
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Nel 1981 il gentiluomo Thierry De Montcorgé fece una scommessa con un amico: avrebbe corso la Dakar al volante della sua Rolls-Royce Corniche. La vettura venne modificata per affrontare il deserto (e purtroppo Thierry dovette rinunciare al minibar) ed equipaggiata con un sistema di trazione integrale. La vettura venne squalificata mentre lottava per il 13° posto a causa di una riparazione non regolamentare.  
De Montcorgé decise di non arrendersi e nell’84 tornò alla Dakar al volante del poderoso Jules II Proto, pich up a sei ruote equipaggiato con un motore Chevrolet V8 e il cambio di una Porsche 959. De Montcorgé fu nuovamente costretto al ritiro, per aver danneggiato lo chassis. 
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De Montcorgé decise di non arrendersi e nell’84 tornò alla Dakar al volante del poderoso Jules II Proto, pich up a sei ruote equipaggiato con un motore Chevrolet V8 e il cambio di una Porsche 959. De Montcorgé fu nuovamente costretto al ritiro, per aver danneggiato lo chassis. 
Avendo vinto gare in ogni circuito del mondo, Porsche non poteva esimersi dal vincere anche una Dakar. Ecco la 959 derivata dalla 911, vincitrice dell’edizione 1986
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Avendo vinto gare in ogni circuito del mondo, Porsche non poteva esimersi dal vincere anche una Dakar. Ecco la 959 derivata dalla 911, vincitrice dell’edizione 1986
Nel 2007 i fratelli Marques tentarono l’impresa: correre la Dakar con una Citroen 2CV del 1963. L’auto venne pesantemente modificata ed equipaggiata con due motori di una Citroen Vista, per una potenza totale di 100 cavalli. Purtroppo i fratelli Marques furono costretti al ritiro dopo 4 stage a causa della rottura di una sospensione. 
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Nel 2007 i fratelli Marques tentarono l’impresa: correre la Dakar con una Citroen 2CV del 1963. L’auto venne pesantemente modificata ed equipaggiata con due motori di una Citroen Vista, per una potenza totale di 100 cavalli. Purtroppo i fratelli Marques furono costretti al ritiro dopo 4 stage a causa della rottura di una sospensione. 
Ben più robusto della 2CV è stato il pick up Toyota utilizzato da Hervé Diers nel 2009. Da buon belga Diers equipaggiò il fuoristrada come un chiosco ambulante e arrivato al primo bivacco offrì 7 kg di patate fritte agli altri concorrenti.
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Ben più robusto della 2CV è stato il pick up Toyota utilizzato da Hervé Diers nel 2009. Da buon belga Diers equipaggiò il fuoristrada come un chiosco ambulante e arrivato al primo bivacco offrì 7 kg di patate fritte agli altri concorrenti.
Last but not least il monumentale Titan, pilotato dal boss di Audi Sport Italia Emilio Radaelli e da Michele Cinotto, costruito artigianalmente dalla famiglia Albertinazzi ed equipaggiata con motore V6 3.0 TDI (ovviamente Audi) da 300 cavalli. Il titano fu costretto al ritiro dopo solo uno stage. 
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Last but not least il monumentale Titan, pilotato dal boss di Audi Sport Italia Emilio Radaelli e da Michele Cinotto, costruito artigianalmente dalla famiglia Albertinazzi ed equipaggiata con motore V6 3.0 TDI (ovviamente Audi) da 300 cavalli. Il titano fu costretto al ritiro dopo solo uno stage. 

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