Caschi d’Oro e botti di fine anno

Caschi d’Oro e botti di fine anno

La stella di Rosberg accende la Grande Festa di Autosprint mentre in Mercedes c’è un altro addio: quello del direttore tecnico Paddy Lowe che sta per passare alla Williams

Andrea Cordovani

12.12.2016 14:06

Nico Rosberg spunta all’improvviso bello come il sole, mentre fuori c’è una nebbia che si taglia (a fatica) col machete. Bologna, martedì 6 dicembre. Cinquantunesima edizione dei Caschi d’Oro di Autosprint. L’uomo del momento, il campione del mondo che ha deciso di dire basta appena raggiunto il punto più alto della sua carriera da pilota entra in scena spinto da un applauso potente e un’emozione dilagante.

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«È davvero bello essere qui con voi», sussurra. «Non sai per noi…», ribatto. Poi è tutto un crescendo. Nico parla, racconta, analizza, spiega. Non si sottrae a nessuna domanda. Ride e fa battute. «L’unica cosa certa è che non farò il gelataio a Ibiza», risponde quando gli chiediamo lumi sull’attività che ha aperto sull’isola delle Baleari.

Quindi aggiunge: «Adesso la prima cosa pratica da fare è quella di sistemare questa vostra preziosa statuetta a casa, ma non tocca a me: là il boss è mia moglie Vivian e sarà lei a decidere il posto migliore con cui conservarla, tenendola bene in vista. Grazie ad Autosprint e a tutti voi». Grazie soprattutto a te Nico per il grande regalo che ci hai fatto con la tua presenza. Era dal 2007 che un campione del mondo non partecipava alla festa dei Caschi d’Oro: l’ultima volta era stato Kimi Raikkonen, fresco iridato con la Ferrari.

Nel frattempo le nostre premiazioni hanno mutato la loro fisionomia passando da evento pubblico a festa privata: ecco la presenza di Nico, adesso, ci ha ridato la spinta anche per un eventuale ripensamento del format dei Caschi d’Oro perché come uno splendido fuoco d’artificio, Nico ha illuminato la nostra festa. Roba da Oscar. Piena di Grandi Personaggi e Leggende come leggerete nell’ampio servizio che troverete su Autosprint n°50.

Una grande serata intrisa di passione. Con Aldo Costa, Stefano Domenicali, Gian Paolo Dallara, Alessandro Zanardi, Emerson Fittipaldi, Wolfgang Ullrich immersi in un mare di affetto palpabile. Insomma un’edizione da botti di fine anno quella dei Caschi d’Oro che si colloca perfettamente nel momento molto particolare che sta attraversando la Formula Uno. Anzi soprattutto la Mercedes.

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Già, la squadra regina della Formula Hybrid dopo l’addio di Rosberg, pare anche debba fronteggiare anche quello di Paddy Lowe il cui futuro sembra legarsi a una Williams sempre più vitaminizzata con la presenza degli Stroll. Adesso oltre a un pilota serve anche un nuovo direttore tecnico alla Casa regina del Mondiale di Formula Uno. Si parla con insistenza dell’ex ferrarista James Allison come prima scelta. Ci sono ancora altri capitoli da scrivere, insomma, prima che la storia di questo 2016 vada in archivio.

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