Verso il Bahrain: Ferrari volpe del deserto?

Verso il Bahrain: Ferrari volpe del deserto?

Sakhir, la palla è al centro. È subito rivincita tra Ferrari e Mercedes dopo la vittoria rossa in Australia. L'editoriale del direttore, in edicola da martedì 3 aprile con il nuovo numero di Autosprint

Andrea Cordovani

02.04.2018 11:35

La domanda sorge spontanea: la Ferrari continuerà a essere volpe anche nel deserto del Bahrain? Dopo l’uno a zero siglato da Sebastian Vettel sulle strade di Melbourne, quella che sbarca a Sakhir è una Rossa che intende lucrare sul blitz a sorpresa in Australia per provare a dare continuità alle prestazioni in questo avvio senza soste che vedrà il Mondiale di F.1 piazzare le tende in Bahrain e nel week end immediatamente successivo in Cina.

Ragiona da squadra la Ferrari che nel secondo round della stagione 2018 vuole trarre il massimo e presenterà diverse novità aerodinamiche, anche perché stavolta si gioca su una pista dove c’è bisogno di meno carico e c’è un asfalto molto più levigato rispetto alla sfida dell’Albert Park. L’obiettivo è quello di rendere la SF71H sempre più guidabile, affinare questa monoposto sulla quale gli sviluppi saranno progressivi ma presenti Gp dopo Gp con interventi più massicci a maggio quando la F.1 arriverà in Europa.

Lo ha spiegato chiaramente Vettel subito dopo il trionfo australiano. «C’è molto lavoro da fare, ma è stato bello avere due macchine sul podio. Già in qualifica la monoposto aveva preso vita, ma era ancora un po’ impegnativa, quindi serve altro lavoro, perché devo ancora impegnarmi alla guida più di quanto vorrei per risolvere questi inconvenienti. So quello di cui ho bisogno e ci dobbiamo lavorare, ma credo che la macchina abbia tutto il potenziale che serve».

«Sarà dura». Due le parole che avevano accompagnato la vigilia in casa Ferrari, mentre si lavorava intorno alla SF71H. E poi a Melbourne è arrivata la vittoria, figlia della squadra, della strategia, scevra da quegli errori nei quali è invece incappato Bottas che ha lasciato Hamilton a combattere da solo nella morsa di Seb e Kimi. Al di là del giochi di prestigio al muretto e dei centimetri recuperati da Vettel con le ruote a sfiorare i muretti a 180 kmh, la sensazione è quella di una Mercedes che continua a essere la migliore monoposto del lotto ma che non potrà permettersi più distrazioni ed errori, evitando il rischio di andare sotto pressione come in Australia.

Ma quello è già il passato: ora incombe il Bahrain dove la W09 va a caccia del pareggio del primo gol in una stagione iniziata come nel 2017, dietro alla Ferrari. Ha sottolineato Raikkonen a Melbourne dopo quel terzo posto incastonato in un week end da protagonista: «Vediamo cosa succederà alla prossima gara, anche se neppure il Bahrain è una gara molto chiara come indicazioni. Da un anno all’altro abbiamo visto che con il caldo è difficile avere una visione reale della situazione. Dobbiamo avere pazienza, e fare del nostro meglio in ogni circuito».

Sakhir, la palla è al centro. È subito rivincita tra Ferrari e Mercedes. E soprattutto tra Vettel e Hamilton. Uno contro l’altro non solo in corsa entrambi per il quinto titolo iridato ma anche per togliersi dalla faccia l’eventuale sorriso. Quel sorriso che sembra scomparso dal paddock perché ogni lotta anche se l’hai vinta non riesce a scacciare la tensione e anche quando vinci l’espressione del viso è la stessa che esibisci quando perdi.

Intanto da mercoledì 4 aprile troverete in edicola un nuovo Autosprint Collection dedicato a Mario Andretti a quarant’anni dalla conquista del titolo mondiale di F.1. È un volume che ripercorre la carriera dell’ultimo pilota di lingua italiana a vincere un titolo iridato in Formula Uno da una prospettiva diversa, mettendo sotto ai riflettori la vicenda sportiva e umana del grande Piedone. Una vicenda con un cuore pulsante molto tricolore e un po’ meno americana al di là del passaporto esibito da Mario costretto a lasciare la sua casa e le sue terre subito dopo il trattato di pace del 15 settembre 1947 che consegnava alla Jugoslavia ampie porzioni di territorio italiano. Una storia e un dramma che hanno fatto da vero propulsore nella vita non solo da corsa di Andretti.


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